Sociolinguistica e dialettologia
©Giuliana Fiorentino
1
Sociolinguistica: definizione
Per Labov la SL è
linguistica tout court, ma
‘empirical
linguistics’
versus una linguistica
idealista, mentalista di
Chomsky. Quello di Labov
è proposto come un
approccio materialista. Per
Labov
la
comunità
linguistica
è
una
eterogeneità strutturata.
©Giuliana Fiorentino
Sociolinguistica: definizione
‘un settore delle scienze
del linguaggio che studia
le dimensioni sociali della
lingua
e
del
comportamento
linguistico, vale a dire i
fatti e fenomeni linguistici
che, e in quanto, hanno
rilevanza o significato
sociale’ (Berruto 1995:
10).
3
©Giuliana Fiorentino
Due approcci
• Sociolinguistica variazionista o quantitativa o
correlativa
• Sociolinguistica qualitativa o interpretativa
©Giuliana Fiorentino
Concetti e termini centrali:
• comunità linguistica (Hymes 1972),
• individuo, repertorio linguistico (Gumperz)
• diglossia (Ferguson 1959) e bilinguismo o
plurilinguismo
• competenza comunicativa (Hymes 1972)
• variazione, variabilità, variabile, variante, varietà
• assi o dimensioni di variazione
• lingue / dialetti
• commutazione di codici (code-switching, code
mixing)
• standard, non standard e substandard
©Giuliana Fiorentino
Competenza comunicativa
What a speaker needs to
know to communicate
effectively in culturally
significant
settings
(Hymes)
©Giuliana Fiorentino
Variabilità linguistica
Dimensioni della variazione:
• diacronica
• diatopica,
• diastratica,
• diafasica
• diamesica.
Varietà linguistica: Termine neutro
rispetto a lingua dialetto, ed altri
per indicare un sistema linguistico
di un repertorio.
• dialetti
• socioletti,
• registri
• sottocodici o lingue speciali
• lingua scritta e lingua parlata.
©Giuliana Fiorentino
VARIAZIONE LINGUISTICA
dimensioni
diacronia
diatopia
variabile
tempo
luogo
varietà
diastratia
diafasia
•
•
diamesia
•
•
•
ceto sociale
situazione
argomento
socioletti
registri
sottocodice
mezzo
scritto
parlato
trasmesso
digitato
©Giuliana Fiorentino
dialetti
esempi
latino> italiano
sardo,
friulano,
romanesco
it. Popolare
formale, informale
giuridica, informatica
lingua speciale
Repertorio linguistico
• “è l’insieme delle risorse linguistiche possedute dai membri di
una comunità linguistica vale a dire la somma di varietà di una
lingua o di più lingue impiegate presso una certa comunità
sociale”. (Berruto 1995: 72).
• Nel caso dell’Italia il repertorio deve comprendere: l’italiano
con tutte le sue varietà, le lingue di minoranza o parlate
alloglotte con eventuali varietà.
• Il repertorio linguistico inoltre deve rendere conto del modo
in cui le diverse varietà occupano lo spazio sociolinguistico, i
domini d’uso, ecc.
©Giuliana Fiorentino
MODELLI DEL REPERTORIO
di VARIETÀ DELL’ITALIANO
Pellegrini
1960
Sabatini
1985
©Giuliana Fiorentino
ITALIANO
standard
regionale
DIALETTO
regionale
locale
ITALIANO
standard
ALTO
dell’uso medio (diafasia)
regionale (diatopia)
popolare (diastratia)
BASSO
Code switching
La commutazione di codice è il passaggio da un
sistema linguistico ad un altro nello stesso
enunciato di un parlante:
Esempi:
j’ai acheté an American car
guardi che loro a suŋ fumne eh
©Giuliana Fiorentino
diastratia
Il Signor Ingeniere sentendo questo bel discorso è
venuto subbito a patti e con 20 biglietti da 1000
firmò il contratto e sposò una donna che non
amava, e dopo pochi giorni partorì un maschio e
per il danaro diventò il padre di un bastardo e qui
comincia una storia come si diventa Delinquenti,
ora si comincia male e si finisce peggio, dunque
io sono sempre stato amico anche in carcere e mi
racontò tante cose che trascriverò qui. (italiano
popolare da Autobiografie della leggera, Storia
di un mio amico di Teuta, area settentrionale)
Purpito: piccole costruzioni di pietro o di legno col
balcone con cui si accende mediante una scaletta
cui si predica per parlare le sentenze. (quaderni
di alunni scuola media, periferia di Napoli)
©Giuliana Fiorentino
diafasia
Indicazioni: Per la prevenzione delle emorragie
del tratto gastroduodenale indotte da stress.
Come antiacido nella terapia sintomatica della
pirosi e del dolore epigastrico associato a
ulcera peptica o ad altra patologia
gastrointestinale, ove sia richiesta un’elevata
capacità neutralizzante. (dal foglio illustrativo
di un medicinale)
©Giuliana Fiorentino
diamesia
Beh da noi, il nostro parlare assomiglia molto allo
spagnolo il nostro dialetto allo spagnolo assomiglia,
ha tante parole simili (intervista orale ad una
lavoratrice sarda emigrata in Svizzera).
I comunisti sono quelli che vogliono fare tutto per conto
loro o in comune con gli altri / questo veramente non
lo so, non ricordo di preciso (intervista orale ad una
lavoratrice abruzzese che lavora a Roma).
©Giuliana Fiorentino
Italiano o italiani?
italiano standard coincide con l’italiano descritto e prescritto dai manuali di
grammatica e conserva una forte impronta toscano-fiorentina; si realizza
prevalentemente nello scritto.
italiano neostandard: costituisce l’evoluzione del primo, è caratterizzato da fenomeni
come la perdita di il quale a vantaggio di che e cui; di egli come soggetto a
vantaggio di lui; uso ridondante di ne: di questo ne abbiamo già discusso; uso
esteso del che; uso non canonico dei tempi verbali (perdita del passato remoto a
vantaggio del passato prossimo, del futuro a vantaggio del presente); uso della
frase scissa (non è che non ti voglio bene); accettazione nel lessico di termini come
balle (sciocchezze), casino (confusione); uso del c’è presentativo (c’è uno che ti
cerca invece di un tale ti cerca).
italiani regionali: settentrionale, centrale, romano, meridionale, meridionale estremo,
sardo. A proposito degli italiani regionali e del rapporto coi dialetti ci si chiede
quanto hanno influito le differenze dialettali nella formazione delle differenze
regionali.
substandard: nozione che non va confusa con quella più specifica di italiano popolare
(varietà sociale) e che rimanda al lucido di Berruto, sugli assi di variazione. Per
substandard si intende riferirsi alle varietà o ai singoli elementi linguistici che
stanno al di sotto dello standard, vale a dire verso l’estremo basso di ciascun asse
di variazione. Uno stesso tratto substandard compare in più varietà.
non standard: nel quadrante in alto a sinistra. quello che è formale e alto, ma non
comune.
©Giuliana Fiorentino
Il dialettologo:
lo SherIock Holmes della linguistica
16
©Giuliana Fiorentino
indice
• La dialettologia: che cos'è, quando nasce, che
futuro ha.
• I metodi della ricerca: l'inchiesta, i questionari,
le interviste, la trascrizione.
• Gli attrezzi del mestiere: dagli atlanti linguistici
ai corpora elettronici.
• I prodotti della ricerca: vocabolari,
grammatiche, testi.
©Giuliana Fiorentino
17
Perché parlare di dialetti e
dialettologia?
• 8000 comuni italiani con varietà linguistiche
spesso con distanza strutturale dall’italiano
molto alta
• dialetti un patrimonio immateriale da tutelare
in quanto in via di ‘estinzione’ come le specie
viventi
©Giuliana Fiorentino
18
La dialettologia
• Studio scientifico dei
dialetti
• Dante, De vulgari
eloquentia, divisione in
base alla linea del Po e
alla dorsale appenninica
• Il ritorno dei morti
• Immagine [Torre di Babele, Pieter
Brueghel il Vecchio]
19
©Giuliana Fiorentino
Dialettologia e geografia linguistica
• 1873, Graziadio Isaia Ascoli fonda l’Archivio
Glottologico Italiano (Proemio, Saggi Ladini).
• 1902-1910 Jules Gilliéron raccoglie l’Atlas
Linguistique de la France
• Metodo Wörter und Sachen fondato da Wilhelm
Meyer Lübke a inizio Novecento
• 1928-1942 pubblicazione dell’AIS (Sprach- und
Sachatlas Italiens und der Südschweiz) a cura degli
svizzeri Karl Jaberg e Jakob Jud
©Giuliana Fiorentino
20
Dialettologia nell’ ‘800-’900
• Studio e documentazione
dei dialetti
• Isoglossa La Spezia – Rimini
• Divisione principale in
dialetti settentrionali e
dialetti centro-meridionali
• Isoglossa Roma – Ancona
• Limite settentrionale di
tratti del centro-sud
21
©Giuliana Fiorentino
Lingue e dialetti in Italia
• romanesco:
Amore tossico
• barese: Lacapagira
• napoletano: Gomorra
• torinese: conversazione
• Sardo: racconto
• Friulano: rambo
©Giuliana Fiorentino
Lingue e Dialetti
• Particolarità della storia linguistica italiana
• I dialetti NON sono ‘figli’ dell’italiano ma ‘fratelli’
• Più che di dialetti italiani meglio parlare di dialetti
italo-romanzi
• Criteri per distinguere lingua e dialetto: qualitativo
(differenze strutturali e di funzionamento),
quantitativo (numero di parlanti e diffusione
territoriale)
presenza di una tradizione scritta
grado di parentela con una varietà nazionale
©Giuliana Fiorentino
23
Dialetti italo-romanzi
• Varietà ‘degradate’ rispetto alla varietà
toscana per ragioni sociopolitiche e storiche
(vedi anche casi del provenzale e del catalano)
©Giuliana Fiorentino
24
Dialetti settentrionali
• Scempiamento consonanti lunghe (emil. an; piem. fiama,
veron. madòna, spala)
• Palatalizzazione nesso lat. cl > t (lig. tamà, lombard. ciaf,
veneto ciave, gianda)
• Sonorizzazione di sorde intervocaliche lomb. fra’del, marido,
figo, urtiga
• occidentali hanno vocali anteriori arrotondate lomb. lyna, tor.
myr,
• Apocope (caduta) di vocali finali e dunque fine parola
consonantica (caval)
• Caduta di vocali atone latine anche interna alla parola
(dménga, dné)
©Giuliana Fiorentino
25
Dialetti centrali
• Dittongamento di è in jè in sillaba libera e accentata
piede, vieni, buono
• Anafonesi: chiusura di e e o seguiti da suoni palatali
fameglia > famiglia,
• rj > j: acquaio ‘lavandino’ < lat. Aquarium
• raddoppiamento fonosintattico a casa [‘akkasa]
• Gorgia pronuncia spirante di k, t, p (i llupho)
• Uso del si + terza persona noi si va
©Giuliana Fiorentino
26
Dialetti centro-meridionali
• Pronuncia sorda della sibilante intervocalica [paese] invece
tosc. [paeze]
• Metafonesi (nap. ‘o pèr-ə ‘e piér-ə; ‘o pesc-ə ‘e pisc-ə, ‘o mesə ‘e mis-ə, ‘o cafone ‘e cafun-ə
‘o scior-ə ‘e sciur-ə)
• Betacismo: v/b na vota, tre bbòte
• Assimilazione di nd, mb, ld: monno, tunnë, hammë, callë
• Posposizione del possessivo: fratemë
• Sonorizzazione postnasale: bbanghë, mondë, cambë
• Tenere per avere;
• conservazione del neutro: o fiérrë (da stiro) o ffierrë (il
metallo)
©Giuliana Fiorentino
27
I metodi della ricerca
osservazione partecipante
Osservazione
osservazione non partecipante
fonologico
Questionario
lessicale
morfosintattico
strutturata a risposte prefissate (traduzioni)
Intervista /
inchiesta
©Giuliana Fiorentino
strutturata a risposta libera
semistrutturata a risposta libera
non strutturata a risposta libera (colloquio
spontaneo)
28
Criteri di
selezione degli informatori
Età/sesso
Livello sociale
Grado di istruzione
Competenza linguistica
©Giuliana Fiorentino
attiva
passiva
29
Gli attrezzi del mestiere
• atlanti linguistici: nati per
ricostruire e documentare il
mutamento linguistico
attraverso la diffusione di
tratti fonetici e la loro
associazione a fatti
geografici etnici o storici
•
MIGLIARINA di CARPI (MO) - Donna che
intreccia cappelli di paglia
(attività artigianale assai diffusa) (1959 —
fot. n. 8075)
• corpora elettronici
30
©Giuliana Fiorentino
Esempio di carta AIS
©Giuliana Fiorentino
31
Il questionario dell’AIS
I raccoglitori utilizzarono tre tipi di questionario: normale, con
2000 domande,
• ridotto, con 800 domande,
• esteso, con 4000 domande,
scelti a seconda della disponibilità e della competenza degli
informatori.
• Tutte le domande sono di tipo indiretto, cioè non si chiedeva
espressamente la “traduzione” di un termine dall’italiano al
dialetto locale, ma si formulavano domande precise come, ad
esempio, elencare i mesi dell’anno.
• 1000 punti di inchiesta
©Giuliana Fiorentino
32
Esempio del profilo di un informatore
Informatore: contadino e oste, genitori del
luogo, 53 anni. Lavoratore stagionale in
Lomellina, due volte a Buenos Aires, sempre in
paese dal 1914. Vigoroso, instancabile,
energico, estremamente impulsivo. Eccellente
sia etnograficamente che linguisticamente. La
sensibilità linguistica dell’informatore è
ottima.
©Giuliana Fiorentino
33
Struttura e consultazione
Carte raggruppate per campi semantici (parentela, parti del
corpo, mestieri, minerali, casa, allevamento, piante, attrezzi, ecc)
Ricerca per termini o per area geografica
Ad esempio il termine labbro è diffuso uniformemente in tutta la
penisola, a partire dalla base latina labrum, anche se il suo
esito lombardo è laber, quello fiorentino labbro, quello
romano labbara, quello napoletano labbr, quello sardo lavras
e quello siciliano labbru.
– (vol. I, carta 105).
Il termine grembiule, invece, è un derivato di grembo (in latino
gremius), ma nei dialetti italiani ha esiti molto diversi tra loro:
fawdal in piemontese, skusa in alta Lombardia, bigarol in
bergamasco, traversa in veneziano, grembiule o grembiale in
toscano, paranantse in marchigiano, tsinale in romano,
mandesina in napoletano. (vol. VIII, carta 1573)
©Giuliana Fiorentino
34
Misteri di Sherlock Holmes/1
riuscirò a comprare un melone d’acqua a Milano?
il frutto con la buccia verde e la polpa rossa?
anguria a nord, cocomero in Toscana e melone
ad acqua nel sud;
I geosinonimi parole con forma diversa e
significato uguale:
l’oggetto di legno o plastica che usiamo per
appendere gli abiti nell’armadio?
ometto o appendiabiti nel nord - Italia, gruccia
in Toscana e stampella o croce nel centro
– sud;
il pezzo di tessuto grezzo che serve per pulire i
pavimenti?
straccio a nord e nel centro – sud, cencio in
Toscana, mappina, dial nap.;
il luogo di sepoltura dei morti?
cimitero nel centro – nord, camposanto nel
sud;
il frutto con buccia verde o gialla e polpa gialla
o arancione?
melone a nord, popone in Toscana e mellone
(di pane) al sud
35
©Giuliana Fiorentino
Misteri di Sherlock Holmes/2
Perché il prof. è stato denunciato al Preside?
scostumato significa svergognato,
immorale in Toscana e maleducato al
sud;
Cosa significa? I geoomonimi parole con la
stessa forma ma con significati diversi
a seconda del luogo in cui ci
troviamo.
babbo significa padre in Toscana e
scemo, stupido in Sicilia;
comare significa pettegola in Toscana e
testimone di nozze o di battesimo al
sud;
fava è una varietà di leguminosa sia a
nord che a sud, mentre in Toscana
indica, in maniera volgare, l’organo
sessuale maschile
36
©Giuliana Fiorentino
Misteri di Sherlock Holmes/3
Il curato canta al mattino?
• In Guascogna per designare
l’animale gallo esistono 5 termini:
gallus, pullus, coq, faisan, vicaire
(curato, prete)
• I primi tre dal latino (gallus,
pullus, coccus, latino tardo).
• Gli altri due sono sostituti per
ragioni fonetiche perché in
quell’area ll e tt finali di parola
davano lo stesso esito ‘t’
• cattus > gatt(us) > gat
• Gallus > gall(us) > gat soppresso
• Faisan (animale simile)
• Vicaire (cappello a forma di
cresta)
37
©Giuliana Fiorentino
Per approfondire
• F. Avolio Lingue e dialetti d’Italia, Carocci
• Grassi Sobrero Telmon, Fondamenti di
dialettologia italiana, Laterza
• B. Turchetta Metodi della ricerca sul campo,
Carocci
• Volumi UTET
©Giuliana Fiorentino
38
Scarica

document