Schweizerischer Verein des Gas- und Wasserfaches Société Suisse de l’Industrie du Gaz et des Eaux Società Svizzera dell’Industria del Gas e delle Acque Swiss Gas and Water Industry Association W10 024 i SVGW SSIGE SSIGA SGWA Edizione aprile 2015 IN FOR M A ZION E Nota tecnica Riduttore di pressione – Principio di funzionamento SSIGA, Grütlistrasse 44, Casella postale 2110, 8027 Zurigo Telefono 044 288 33 33, Fax 044 202 16 33, www.ssiga.ch Schweizerischer Verein des Gas- und Wasserfaches Société Suisse de l’Industrie du Gaz et des Eaux Società Svizzera dell’Industria del Gas e delle Acque Swiss Gas and Water Industry Association W10 024 i SVGW SSIGE SSIGA SGWA Edizione aprile 2015 IN FOR M A ZION E Nota tecnica Riduttore di pressione – Principio di funzionamento Copyright by SVGW, Zürich Composizione: Multicolor Print AG, Baar Edizione aprile 2015 Riproduzione vietata Ordinazione presso l’ufficio della SSIGA ([email protected]) SSIGA, Grütlistrasse 44, Casella postale 2110, 8027 Zurigo Telefono 044 288 33 33, Fax 044 202 16 33, www.ssiga.ch SOMMARIO 1Introduzione 3 2 Scopo e campo di applicazione 3 3 Forza elastica e costante elastica 3 4 Funzionamento del riduttore a portata zero 4 5 Funzionamento del riduttore con erogazione 4 6 Errore del regolatore P 5 7 Pressione in uscita costante 6 8 Pressione di taratura 6 9 Controlli e manutenzione 6 W10 024 i, Edizione aprile 2015 3/8 zurück Inhaltsverzeichnis zurück Inhaltsverzeichnis 1Introduzione Ai sensi della Direttiva W3 della SSIGA, la pressione statica in corrispondenza del punto di prelievo non deve eccedere il valore massimo di 500 kPa. Qualora la rete di distribuzione dell’acqua presenti condizioni di pressione superiori, occorre installare un riduttore di pressione. Un riduttore – o regolatore – di pressione consiste in un cosiddetto regolatore proporzionale: quanto più viene precaricata la molla in fase di taratura, tanto maggiore sarà la pressione in uscita a valle della valvola. La forza di apertura della molla è in costante contrasto con la forza di chiusura che equivale al prodotto della pressione in uscita per la superficie della membrana. 2 Scopo e campo di applicazione La presente Nota tecnica intende illustrare il principio di funzionamento dei riduttori di pressione e si rivolge in particolare ai professionisti del settore idrico-sanitario. 3 Forza elastica e costante elastica Una grandezza caratteristica essenziale per la scelta di una molla di trazione o di compressione è la costante elastica. Essa si determina applicando diverse forze di trazione o compressione a una molla in acciaio e misurando le variazioni di lunghezza che si verificano nei singoli casi. Riportati in un diagramma, i dati relativi alla forza e all’allungamento o contrazione della molla danno una retta. Quanto maggiore è la forza della molla, tanto maggiori sono la forza necessaria a produrre una stessa variazione di lunghezza e, quindi, la pendenza della retta. Il rapporto tra la forza e la variazione di lunghezza è detto costante elastica (Fig. 1). Costante elastica (k) = Forza elastica (FMolla) = Forza elastica (FMolla) Variazione di lunghezza (ΔL) Variazione di lunghezza (ΔL) x Costante elastica (k) Federkonstante Costante elastica(k) (k) 120 Molla 11 Feder 110 100 Molla 22 Feder Forzain in Newton Newton Kraft 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0 10 20 30 40 50 60 70 80 Längenänderung in in mm Variazione di lunghezza mm Fig. 1 Diagramma della costante elastica W10 024 i, Edizione aprile 2015 5/8 zurück 4 Inhaltsverzeichnis Funzionamento del riduttore a portata zero Durante la messa in funzione e il riempimento del riduttore di pressione, l’acqua fluisce nella zona di uscita fino a quando il prodotto della pressione in uscita per la superficie della membrana arriva ad essere pari alla forza di apertura della molla. Raggiunto tale stato, a portata zero e in condizioni di impermeabilità il riduttore resta chiuso (Fig. 2). F A p A 1 Molla FMolla p1 p2 A1 A2 ΔL Forza di apertura della molla, risultante dal prodotto della corsa di precarico per la costante elastica Pressione in entrata Pressione in uscita Superficie della valvola Superficie della membrana Corsa della valvola 2 p 1 2 ΔL Pressione di apertura FMolla = Pressione di chiusura p xA 2 2 Fig. 2 Riduttore di pressione chiuso a portata zero 5 Funzionamento del riduttore durante l’erogazione Quando un rubinetto di prelievo a valle del riduttore di pressione viene aperto, la pressione in uscita p2 diminuisce e la valvola si apre. All’aumento della portata sul lato in uscita corrisponde un aumento dell’apertura (corsa) della valvola. Affinché ciò sia possibile, la pressione in uscita p2 in condizione di flusso dell’acqua deve essere inferiore alla pressione in uscita p2 regolata a portata zero. Più la valvola si apre, più la molla si scarica, e si viene a creare una situazione in cui la forza elastica (il precarico) della molla meno il prodotto della corsa della valvola per la costante elastica è in equilibrio con la pressione di chiusura. FMolla – (ΔL x k) = p2 x A2 Druckminderung durch Druckminderung Riduzione di pressione durch dovuta al precarico della molla Federvorspannung Federvorspannung Perdita di carico dovuta errore des del regolatore Druckverlust durch Regelabweichung P-Reglers Druckverlust durchaRegelabweichung desPP-Reglers p p1 p p2 p1 Betriebsdruckkurve Curva dellaBetriebsdruckkurve pressione di esercizio p2 Fig. 3 Andamento della pressione dall’entrata all’uscita del riduttore 6/8 W10 024 i, Edizione aprile 2015 zurück Inhaltsverzeichnis Questa situazione di equilibrio è detta errore del regolatore P. Quanto più bassa è la costante elastica, tanto minore è l’errore di regolazione della pressione in uscita per una data portata. Nel momento in cui la valvola è completamente aperta e la portata continua ad aumentare, la pressione in uscita p2 si abbassa ulteriormente come conseguenza delle perdite di carico in coincidenza della valvola stessa. Tali perdite, dal canto proprio, sono causate da forze di attrito interne (attrito tra le singole molecole dell’acqua) e da forze di attrito esterne (attrito dell’acqua con le pareti interne della valvola). La figura 3 illustra l’andamento complessivo della pressione dall’entrata all’uscita del riduttore. 6 Errore del regolatore P Le misurazioni compiute presso i laboratori della SSIGA secondo la norma di prodotto SN EN 1567 mostrano come, a parità di pressione in entrata, la pressione in uscita diminuisca mano a mano che la portata aumenta (Fig. 4). La differenza tra la pressione in uscita a portata zero e la pressione in uscita in condizioni di flusso costituisce l’errore del regolatore P. In una situazione ideale, tale errore è ridotto al minimo, ossia la curva ha una pendenza minima. Ad incidere sull’entità dell’errore è, tra l’altro, la struttura del riduttore. I regolatori P non sono progettati in modo tale da riuscire a mantenere costante la pressione in uscita. Se si volesse raggiungere tale obiettivo, occorrerebbe progettare la valvola quale regolatore PI o regolatore PID. Nella documentazione tecnica dei fabbricanti, la perdita di pressione è rappresentata sotto forma di diagramma delle perdite di carico, nel quale la regolazione della valvola è chiaramente riconoscibile nella linea curva del diagramma doppio logaritmico (Fig. 5). Solo quando la valvola è completamente aperta la curva si converte in una retta. Errore del regolatore P Pressione in uscita in bar Pressione in uscita con pressione a monte di 8 bar Portata in l/s Fig. 4 Caduta di pressione nella zona di uscita con portata in aumento W10 024 i, Edizione aprile 2015 7/8 zurück Inhaltsverzeichnis m3/h Perdita di carico Druckverlust [ bar]in bar Druckverlust [ kPa] Perdita di carico in kPa h l/s l/ s l/min l/mi n Portata Durchfluss Fig. 5 Diagramma delle perdite di carico ad opera del fabbricante 7 Pressione in uscita costante Quella che nella documentazione tecnica dei fabbricanti è spesso indicata come «pressione in uscita costante» è da intendersi, dunque, non come pressione in uscita dal riduttore in condizioni di flusso dell’acqua (perché altrimenti la valvola dovrebbe essere un regolatore PI o PID) bensì in assenza di erogazione, dunque a portata zero. Tale «pressione in uscita costante» impedisce eventuali aumenti della pressione in uscita p2 come effetto, ad esempio, dell’attivazione di una pompa di alimentazione. Dal punto di vista costruttivo, nella figura 2 si osserva come la «pressione in uscita costante» a portata zero sia ottenuta mediante l’azione della pressione in entrata p1 su un’uguale superficie A1 sia della guarnizione superiore che della guarnizione inferiore della valvola, in modo che le forze si neutralizzino reciprocamente. 8 Pressione di taratura Ai fini di un funzionamento ottimale del riduttore di pressione, la differenza tra la pressione di servizio e la pressione a valle impostata sul regolatore dovrebbe avere un valore minimo di 50 kPa. Infatti, se la pressione di servizio è inferiore alla pressione di apertura della molla, la valvola si apre e il riduttore perde qualunque capacità di regolazione della pressione. Per garantire una chiusura impeccabile delle valvole di sicurezza, i riduttori di pressione vengono tarati di fabbrica su una pressione in uscita tra i 400 e i 450 kPa. 9 Controlli e manutenzione Le particelle di sporcizia e i depositi che si accumulano nella sede della valvola tendono a compromettere il funzionamento del riduttore di pressione. L’effetto è un incremento della pressione in uscita, che può arrivare a raggiungere la pressione della rete di distribuzione dell’acqua. I controlli e la manutenzione devono avvenire in conformità alla Direttiva W3 / Complemento 2 della SSIGA. 8/8 W10 024 i, Edizione aprile 2015