Martedì 21 febbraio 2012 ore 10.00 Fondazione Culturale Giuditta Pasta presenta C.R.A.C. in DELLA STESSA SOSTANZA DEI SOGNI Spettacolo di avvicinamento alla danza contemporanea per bambini dai 4 anni in poi Ideazione e coreografia di Stefania Marossi Coreografia e danza di Maria Cerciello, Riccardo Fusiello Mariafrancesca Guerra, Agostino Riola, Francesca Romano Scenografie di Claudia Brogli Età: scuole elementari e medie Durata: 60 minuti Tecnica utilizzata: teatro danza, danza come occasione comunicativa, come mondo della possibilità, come spazio creativo onirico. Vogliamo sognare con voi nuove avventure per l’omino biondo, vogliamo sperare in altri incontri fantastici, che ci facciano sorridere l’anima. Mondi e avventure che abbiano il gusto dolce e poetico dei sogni ad occhi aperti, con personaggi fatti di vapore acqueo caramellato, di zucchero filato modellato, di petali di rosa alla cannella, di sorrisi sporchi di marmellata, di soffici nuvole rosso meringa. Insomma, fatti della stessa sostanza dei sogni. Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it IL PROGETTO L’atto del danzare è sempre un’esperienza di movimento provocata da emozioni e idee e che produce emozioni e idee, in un dialogo sottile fra interno e esterno. Il progetto nasce dal desiderio di dare un’occasione ai bambini di avvicinarsi al mondo della danza e del movimento creativo. Crediamo, infatti, che l’arte coreutica sia un linguaggio universale e che possa raggiungere con forza ed efficacia anche i più piccoli. Il corpo è una risorsa infinita di possibilità da esplorare. Il bambino può essere stimolato in questa ricerca motoria personale non solo attraverso la sperimentazione attiva, ma anche con la visione di spettacoli in cui ci sia un attento uso della danza. E la danza contemporanea è, a parer nostro, una tecnica che può aiutare il bambino a trovare il proprio posto nel mondo vastissimo del movimento, poiché dà attenzione all’aspetto creativo del movimento. Poche sono le occasioni per i bambini di potersi avvicinare alla danza contemporanea e al movimento creativo, sia a causa dei modelli proposti dai mass media, sia per la mancanza di attenzione verso i più piccoli da parte dei danzatori contemporanei stessi. Lo spettacolo “…della stessa sostanza dei sogni” vuole essere una possibilità per far entrare in contatto anche i più piccoli con l’arte coreutica, ma soprattutto con questo modo particolare di vedere la danza e il movimento: danza come occasione comunicativa, come mondo della possibilità, possibilità, come spazio creativo onirico. Durante lo spettacolo i bambini sono chiamati ad agire praticamente con il loro corpo: pur restando seduti sulle sedie del teatro diventano parte attiva dello spettacolo. La sfida è riuscire a ridurre al minimo l’utilizzo della parola, facendo passare idee, emozioni e relazioni attraverso il movimento. La potenza del linguaggio coreutico, infatti, è proprio quella di poter veicolare più significati stratificati, manifestando il detto e il non detto. La danza è qui utilizzata come il linguaggio dei sogni, ed essendo molto meno razionale della parola parlata, può avere accesso direttamente al fantastico mondo interiore dei bambini. Può suggerire atmosfere, può far intravedere possibilità inconcluse da lasciar completare alla fantasia di ciascuno. Due amici che si incontrano hanno davvero bisogno di raccontarsi tutto o è più importante ritrovare la loro sintonia danzando insieme i gesti del tempo passato della loro amicizia? La danza è come i puntini di sospensione di un lungo discorso. Il movimento è in stretta relazione con l’elemento musicale. Attraverso la nostra danza creeremo paesaggi sonori innovativi, partendo dal nostro stesso corpo e pochi oggetti quotidiani. Verrà puntata l’attenzione anche al silenzio. In effetti, l’abitudine al silenzio, lo scoprire che dal vuoto può nascere qualcosa è un insegnamento pedagogico importante per i bambini di oggi, iper e mal stimola stimolati timolati sia acusticamente che visivamente. Sentire la forza del silenzio può essere una scoperta interessante interessante per molti. Un altro tema affrontato è il rapporto fra i “grandi” e i bambini. bambini Saint-Exuperie riesce, con magistrale poesia, a ricordare a noi adulti quanto sia puro e vero lo sguardo di un bambino e quanto avremmo da imparare da loro sulle cose veramente importanti della vita. Basta poco per trovare la magia della vita chiusa nelle piccole cose. E così, anche la scenografia va a sostenere questa idea di essenzialità e di semplicità. Tutta la scena nasce da un foglio di carta, proprio come i disegni fatti dall’aviatore nel testo de “Il Piccolo Principe”. Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it CHE FIORE SONO? PER BIMBI DAI 4 AI 6 ANNI Ogni fiore ha un suo significato. Ogni fiore ha un suo colore. Ogni fiore ha la sua forma. Ogni fiore ha i suoi bisogni. Ogni fiore è unico, come unici sono i bambini, come unici sono gli esseri umani. L’insegnante farà scegliere ad ogni bambino il fiore che desidera, per colorarlo e ritagliarlo. Ogni bambino appenderà il suo fiore su un cartellone preparato dall’insegnante raffigurante un prato: ecco il giardino dei bimbi! Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it IL VIAGGIO DI UN FIORE “…C’ …C’erano sempre stai sul pianeta del Piccolo Principe dei fiori molto semplici, ornati di una sola raggi raggiera di petali, petali, che non tenevano posto e on disturbavano nessuno. Apparivano la mattina nell’erba nell’erba e si spegnevano la sera. Ma questo era spuntato un giorno, da un seme venuto chissà da dove, dove, e il piccolo principe aveva sorvegliato da vicino questo ramoscello che non assomigliava assomigliava a nessun altro ramoscello. “ L’insegnante accompagnerà i bambini alla scoperta del ciclo della vita dei fiori; ogni bambino porterà in classe una spugnetta o della bambagia, una bustina di semi del fiore preferito, un vasetto di vetro con della terra e della pellicola trasparente per alimenti. Ogni bambino sarà il vento che in autunno soffia forte e porta i semi dei fiori lontano, lontano; ogni bambino sarà il Piccolo Principe che osserverà la nascita delle proprie piantine e che si prende cura del proprio fiore. L’insegnante farà disporre i semini sotto uno strato di terriccio di 0.5 cm. ed insegnerà ai bambini a prendersi cura dei semiaddormentati sotto la terra, facendoli annaffiare ogni due/tre giorni, riparandoli dalle correnti d’aria, proteggendoli dagli sbalzi di temperatura. Con la pellicola trasparente preventivamente bucherellata, si coprirà il vasetto in modo da ricreare un ambiente protetto, come se fosse una serra. Una volta che i semi spunteranno l’insegnante potrà fare scrivere ai bambini dei brevi pensieri su: • l’attesa del germoglio • la cura del seme • l’emozione di vedere la piccola pianta LA COMPOSIZIONE DELLA “SPECIALITÁ SPECIALITÁ”:attività dai 7 ai 9 anni L’insegnante fotocopierà e distribuirà la tessera del puzzle allegata ad ogni bambino. I bambini personalizzeranno la tessera-puzzle, colorandola con tecnica libera; successivamente scriveranno al centro della tessera la parola che definisce il loro essere speciale: es. “onestà”, “ allegria”, “sincerità”… . L’insegnante raccoglierà le varie tessere e le incollerà su di un cartellone. I bambini si disporranno in cerchio e, al centro del cerchio si disporrà il cartellone puzzle. Ogni bambino dirà, rispetto ad ogni tessera, in chi riconosce quella “specialità”. Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it L’AMICIZIA: percorso dai 9 ai 13 13 anni Nel testo ci sono vari richiami al tema dell’amicizia. Ogni allievo dovrà esporre la sua posizione sull’argomento utilizzando le seguenti domande come traccia. 1. L’amicizia nasce al primo colpo o richiede un processo più o meno lungo di conoscenza reciproca? Perché? 2. L’amicizia per te uno scambio continuo di opinioni diverse che aiutano a capire ciò che è diverso o un’assoluta identità di vedute? Perché? 3. Hai mai sofferto per amicizia? Descrivi la tua esperienza. 4. Se un’amicizia si rompe, significa che è un’amicizia “sbagliata” o che qualcosa si è modificato nel rapporto? 5. Secondo te esistono delle condizioni essenziali alla base di un rapporto di amicizia? 6. Quali sono gli elementi fondamentali per costruire un rapporto d’amicizia? 7. Che cosa metti in gioco di te stesso nel rapporto di amicizia? 8. Sarà capitato anche a te di aver affrontato la separazione da un “essere caro”, un animale, un pupazzo, un oggetto animato o no che per te è stato significativo: descrivi la tua esperienza e le emozioni che hai provato. 9. Il valore dell’amicizia: per la volpe amicizia è essere addomesticata per il piccolo principe prendersi cura: individua le frasi che spiegano cosa significa “addomesticare” e “prendersi cura” e spiega per te che cosa vuol dire amicizia. Di seguito viene riportato il capitolo più lungo e più importante del libro, che descrive l’incontro tra il piccolo principe e la volpe. LA VOLPE I n quel momento apparve la volpe. "Buon giorno", disse la volpe."Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. "Sono qui", disse la voce, "sotto al melo..." "Chi sei?" domandò il piccolo principe, "sei molto carino..." "Sono una volpe", disse la volpe. "Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono così triste..." "Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomestica"."Ah! scusa", fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: "Che cosa vuol dire addomesticare?" "Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?" "Cerco gli uomini", disse il piccolo principe."Che cosa vuol dire addomesticare?" "Gli uomini" disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso! Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?" "No", disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "addomesticare?" "E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami...". "Creare dei legami?" Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it "Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo". "Comincio a capire" disse il piccolo principe. "C'e' un fiore... credo che mi abbia addomesticato..." "E' possibile", disse la volpe. "Capita di tutto sulla Terra..." "Oh! non e' sulla Terra", disse il piccolo principe. La volpe sembrò perplessa: "Su un altro pianeta?" "Si". "Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?" "No"."Questo mi interessa. E delle galline?""No". "Non c'e' niente di perfetto", sospirò la volpe. Ma la volpe ritornò alla sua idea: "La mia vita e' monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e' inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che e' dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano...". La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: "Per favore... addomesticami", disse. "Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose"."Non ci conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" "Che cosa bisogna fare?" domandò il piccolo principe. "Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino..." . Il piccolo principe ritornò l'indomani. "Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti". "Che cos'e' un rito?" disse il piccolo principe. "Anche questa e' una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'e' un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio.”Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza". Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina:"Ah!" disse la volpe, "... piangerò". "La colpa e' tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..." "E' vero", disse la volpe. "Ma piangerai!" disse il piccolo principe. "E' certo", disse la volpe. "Ma allora che ci guadagni?" "Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano". Poi soggiunse: "Va' a rivedere le rose. Capirai che la tua e' unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto". Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose. "Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora e' per me unica al mondo". E le rose erano a disagio. "Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, e' più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perché e' lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa". E ritornò dalla volpe. "Addio", disse. "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi"."L'essenziale e' invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo. "E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante"."E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurrò il piccolo principe per ricordarselo."Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa...". "Io sono responsabile della mia rosa..." ripeté il piccolo principe per ricordarselo. LE SPINE Alcuni fiori hanno le spine per cercare di proteggersi. Dopo aver letto il brano in classe,l’insegnante invita i ragazzi a scrivere in forma anonima su un foglio una situazione tipo rispetto a cui si sentono particolarmente vulnerabili e che atteggiamenti, fisici, verbali, estetici…, utilizzano per sentirsi sicuri, protetti. Sarà sempre cura dell’insegnante raccogliere le frasi scritte dagli allievi e riporle in una scatola; ciascun ragazzo pescherà da essa un foglietto e lo leggerà ad alta voce, dando quindi vita ad un dibattito. L’insegnante potrà chiedere ai ragazzi di scegliere un fiore e di spiegarne perché : per es. “Lara sceglie la Stella Alpina perché cresce anche tra le rocce ed intemperie e per difendersi usa una folta lanugine” oppure “Cristina sceglie il crisantemo perché ha dei colori molto caldi e resiste al freddo: i suoi petali numerosi, secondo la leggenda, hanno sconfitto la morte in una gara di astuzia” . A l quinto giorno, sempre grazie alla pecora, mi fu svelato questo segreto della vita del piccolo principe. Mi domandò bruscamente, senza preamboli, come il frutto di un problema meditato a lungo in silenzio: "Una pecora se mangia gli arbusti, mangia anche i fiori?" "Una pecora mangia tutto quello che trova". "Anche i fiori che hanno le spine?" "Si. Anche i fiori che hanno le spine". "Ma allora le spine a che cosa servono?" Non lo sapevo. Ero in quel momento occupatissimo a cercare di svitare un bullone troppo stretto del mio motore. Ero preoccupato perché la mia panne cominciava ad apparirmi molto grave e l'acqua da bere che si consumava mi faceva temere il peggio. "Le spine a che cosa servono?" Il piccolo principe non rinunciava mai a una domanda che aveva fatta.Ero irritato per il mio bullone e risposi a casaccio: "Le spine non servono a niente, e' pura cattiveria da parte dei Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it fiori". "Oh!" Ma dopo un silenzio mi gettò in viso con una specie di rancore: "Non ti credo! I fiori sono deboli. Sono ingenui. Si rassicurano come possono. Si credono terribili con le loro spine..." Non risposi. In quel momento mi dicevo: "Se questo bullone resiste ancora, lo farò saltare con un colpo di martello". Il piccolo principe disturbò di nuovo le mie riflessioni. "E tu credi, tu, che i fiori..." "Ma no! Ma no! Non credo niente! Ho risposto una cosa qualsiasi. Mi occupo di cose serie, io!" Mi guardò stupefatto. "Di cose serie!" Mi vedeva col martello in mano, le dita nere di sugna, chinato su un oggetto che gli sembrava molto brutto. "Parli come i grandi!" Ne ebbi un po' di vergogna. Ma, senza pietà, aggiunse: "Tu confondi tutto... tu mescoli tutto!" Era veramente irritato. Scuoteva al vento i suoi capelli dorati. "Io non conosco un pianeta su cui c'e' un signor Chermisi. Non ha mai respirato un fiore. Non ha mai guardato una stella. Non ha mai voluto bene a nessuno. Non fa altro che addizioni. E tutto il giorno ripete come te: “Io sono un uomo serio! Io sono un uomo serio!” e si gonfia di orgoglio. Ma non e' un uomo, e' un fungo!" "Che cosa?" "Un fungo!" Il piccolo principe adesso era bianco di collera."Da migliaia di anni i fiori fabbricano le spine . Da migliaia di anni le pecore mangiano tuttavia i fiori. E non e' una cosa seria cercare di capire perché i fiori si danno tanto da fare per fabbricarsi delle spine che non servono a niente? Non e' importante la guerra fra le pecore e i fiori?Non e' più serio e più importante delle addizioni di un grosso signore rosso? E se io conosco un fiore unico al mondo, che non esiste da nessuna parte, altro che nel mio pianeta, e che una piccola pecora può distruggere di colpo, così un mattino, senza rendersi conto di quello che fa, non e' importante questo!" Arrossì, poi riprese: "Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda. E lui si dice: “Il mio fiore e' là in qualche luogo” Ma se la pecora mangia il fiore, e' come se per lui tutto a un tratto, tutte le stelle si spegnessero! E non e' importante questo!" Non poté proseguire. Scoppiò bruscamente in singhiozzi. Era caduta la notte. Avevo abbandonato i miei utensili. Me ne infischiavo del mio martello, del mio bullone, della sete e della morte. Su di una stella, un pianeta, il mio, la Terra, c'era un piccolo principe da consolare! Lo presi in braccio. Lo cullai. Gli dicevo: "Il fiore che tu ami non e' in pericolo ... Disegnerò una museruola per la tua pecora... e una corazza per il tuo fiore... Io... " Non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo bene come toccarlo, come raggiungerlo...Il paese delle lacrime e' così misterioso. Fondazione Culturale Giuditta Pasta Via I Maggio, snc 21047 Saronno – VA tel. 02.96701990 – fax 02.96702009 www.teatrogiudittapasta.it