Servizio Tecnico Patrimoniale
ATTIVITÀ SF/01/14
Area Operativa Centro – Ospedale di Castelfranco Emilia – Distretto 7
PIANO DIRETTORE GENERALE
RELAZIONE SANITARIA
Modena, maggio 2014
Il Direttore Sanitario
Dott.ssa Cristina Marchesi
AZIENDA USL DI MODENA
RELAZIONE SANITARIA
1. PREMESSA
La struttura denominata “Ospedale Regina Margherita”, situata in Castelfranco Emilia in P.zza Deledda,
attualmente ospita al suo interno attività di tipo sanitario ospedaliere e territoriali e attività di tipo sociosanitario; nello specifico sono presenti attualmente:
•
50 PL di cui:
- 23 di Medicina
- 17 di L.PARE
- 10 PL di Day-Hospital di cui 6 dedicati alle attività di Day Surgery e 4 di Medicina.
•
Un PPI attivo dalle ore 8 alle ore 20 7/7 giorni, integrato dal servizio di continuità assistenziale
ambulatoriale e domiciliare dalle ore 20 alle ore 8 7/7 giorni.
•
Diagnostica radiologica sia a supporto dei reparti e del PPI che per attività programmata per esterni.
•
Diagnostica endoscopica strumentale sia rivolta ai ricoverati che agli esterni.
•
Servizio di Medicina Riabilitativa sia a supporto dei reparti che per attività programmata per esterni.
•
Centro Terapia Antalgica e Cure Palliative.
•
Centro Dialisi.
•
Poliambulatorio polispecialistico.
•
Attività del Dipartimento Cure Primarie comprendente:
- il Consultorio familiare
- Pediatria di Comunità
- il Punto Unico di Accesso Socio Sanitario (PUASS)
- il Servizio di assistenza domiciliare
- l’assistenza protesica
- distribuzione diretta farmaci e presidi
- il punto prelievi con il relativo centro hub.
•
Attività del Dipartimento di Salute Mentale comprendenti:
- Servizio di Neuropsichiatria Infantile e Adolescenza
- Servizio Dipendenze Patologiche.
•
Attività del Dipartimento di Sanità Pubblica (vaccinazioni adulti, servizio igiene alimenti).
Negli spazi della struttura sono inoltre ospitate la direzione sanitaria dello stabilimento e la direzione del
distretto sanitario, oltre agli sportelli CUP e SAUB.
L’attività socio-sanitaria si identifica nella Casa Residenza per Anziani accreditata (CRA) gestita dall’ASP D.
Repetto con 20 posti letto.
Il bacino di riferimento della struttura è costituita dalla popolazione residente nei 6 comuni del Distretto
(Castelfranco Emilia, San Cesario S.P., Nonantola, Bomporto, Ravarino e Bastiglia) per un totale di 75.310
abitanti.
Nel corso degli anni vi è stata evoluzione dei bisogni sanitari della popolazione residente nel bacino di
riferimento, caratterizzata da un lato da un aumento significativo delle persone affette da patologie croniche,
in linea con quanto è avvenuto nel territorio regionale, dall’altro da un aumento considerevole del numero dei
bambini della fascia 0-14 anni.
Tali considerazioni hanno imposto una riflessione e posto le premesse per una ridefinizione del ruolo della
struttura corrente rispetto alle linee di indirizzo Regionali di Politica Sanitaria tenuto conto del contesto
economico, evoluzione demografica ed epidemiologica, sicurezza, qualità e continuità delle cure da
garantire ai pazienti.
Le considerazioni elencate in premessa orientano, allo stato attuale, verso il graduale superamento
della funzione di ricovero per acuti con attribuzione alla struttura del ruolo di Presidio territoriale in
grado di erogare l'insieme delle cure primarie, attraverso l’apertura di una Casa della Salute di
tipologia “grande” secondo i parametri regionali, garantendo altresì, nell'ambito di una gestione
territoriale attività di Ospedale di Comunità e di Hospice.
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Attività
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2. DESCRIZIONE DEI BISOGNI SANITARI DA SODDISFARE SULLA BASE DI RILEVAZIONE DI
SPECIFICI CONTESTI E/O ANALISI
L'intervento di adeguamento dell'Ospedale di Castelfranco alle norme di prevenzione incendi si inserisce e
costituisce la premessa per l'attuazione di un disegno di profonde modifiche del layout distributivo
dell'edificio e delle funzioni della struttura.
Il riordinamento delle funzioni e del ruolo della struttura è finalizzato al miglioramento della appropriatezza
del setting di erogazione di prestazioni di base, a larga diffusione e bassa complessità, della prossimità e
continuità delle cure, della presa in carico integrata delle patologie croniche, dello sviluppo di programmi di
prevenzione.
L’istituzione di una funzione di Ospedale di Comunità costituisce la modalità tramite la quale garantire la
continuità assistenziale attraverso interventi più concentrati sulla stabilizzazione clinica, il nursing e il
recupero funzionale, favorire il rientro a domicilio dall’ospedale in persone clinicamente stabilizzate con
problemi socio-sanitari complessi o con gravi disabilità, favorire la permanenza a domicilio garantendo
tuttavia un ricovero quando vi siano elevati problemi assistenziali in pazienti con problematiche sociosanitarie complesse o con gravi disabilità non gestibili a domicilio, gestire le riacutizzazioni delle patologie
croniche in pazienti in assistenza domiciliare.
Questo permette di dare una risposta in un setting assistenziale appropriato a tali problematiche, riducendo
la pressione di ricovero nei reparti ospedalieri per acuti e di lungodegenza.
L'attivazione di un Hospice territoriale a supporto delle esigenze dell'area centro costituisce il dovuto tributo
in termini di offerta di strutture residenziali e di accoglienza per pazienti terminali e delle famiglie e per lo
svolgimento dei percorsi di cure palliative.
3. DESCRIZIONE DEI PERCORSI E DEI MEZZI ATTI AL PROSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI
L'intervento di adeguamento delle norme di prevenzione antincendio trova completa copertura economica
così come indicato nella Relazione redatta del Servizio Tecnico.
Il programma verrà realizzato seguendo una progressione logica che prevede l'attuazione degli interventi
riferita ad un tempogramma che va di pari passo con le modifiche logistiche previste dal piano direttore.
4. COERENZA DEGLI OBIETTIVI CON LA PROGRAMMAZIONE SANITARIA REGIONALE E CON GLI
ATTI DI INDIRIZZO DELLA CONFERENZA SOCIO-SANITARIA
L'intervento di protezione antincendio risulta conforme a quanto indicato dalla normativa per il
raggiungimento dei primari obiettivi di sicurezza relativi alla salvaguardia delle persone e tutela dei beni e
strutture sanitarie.
Gli interventi di progressiva trasformazione di funzioni e ruolo dell'Ospedale di Castelfranco Emilia risultano
coerenti con le indicazioni regionali e con gli orientamenti definiti nell'ambito del PAL.
5. EVENTUALE NECESSITÀ DI RISORSE UMANE AGGIUNTIVE RISPETTO ALLE ESISTENTI
Il Progetto di Riorganizzazione prevede il riorientamento e modifica delle attività svolte presso la struttura ed
un diverso utilizzo del personale attualmente assegnato.
In particolare per le dotazioni di personale infermieristico ed OO.SS. si ipotizza:
•
l’utilizzo del personale assegnato alla Medicina per acuti e PARE per le funzioni riferite all'Ospedale di
comunità ed Hospice
•
il recupero di parte del personale assegnato al Blocco Operatorio ed alla degenza Day Surgery in
considerazione della riconversione delle attività chirurgiche che saranno limitate alla sola Chirurgia
Ambulatoriale.
•
lo sviluppo graduale delle attività connesse all’avvio della Casa della salute di tipologia “grande”.
Il personale recuperato a seguito della riconversione delle attività chirurgiche a ciclo diurno in attività di
chirurgia ambulatoriale potrà trovare utilizzo a supporto del previsto incremento delle attività di specialistica
ambulatoriale (+ 30%), nell'ambito della Casa della Salute che prevederà anche nel suo sviluppo una
implementazione delle attività dell’ambulatorio infermieristico e del consultorio per il trattamento dei disturbi
cognitivi.
Restano immodificate le dotazioni di personale infermieristico, tecnico e assistenziale assegnati alla Dialisi,
Medicina Riabilitativa, Terapia Antalgica e Cure Palliative, Endoscopia Digestiva, Sala Gessi, Punto di Primo
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Intervento, Punto distribuzione farmaci, Assistenza Domiciliare, Consultorio, Punto distribuzione farmaci ed
ausili Pediatria di Comunità e Neuropsichiatria Infantile.
Per gli aspetti riferiti alle dotazioni di personale medico, a regime, (ad avvenuta trasformazione dei 40 PL di
Med. Acuti/LPARE in 20 PL di Ospedale di Comunità e 10 PL di Hospice) si ipotizza un recupero di medici
ospedalieri da utilizzare per l’adeguamento di altre strutture internistiche per internisti, la cui dotazione
presenta attualmente situazioni di sofferenza.
La presa in carico dei pazienti accolti presso l’Ospedale di Comunità ed Hospice da parte dei MMG
comporterà un previsto maggior impegno da parte di tali professionisti, mentre resta invariato l'apporto di ore
richiesto alla continuità assistenziale di cui si prevede nel prosieguo il coinvolgimento anche per la copertura
delle esigenze cliniche dei pazienti accolti nell’Ospedale di Comunità nelle ore notturne, prefestivi e festivi.
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