LE RISORSE E LA TUTELA
DELL’AMBIENTE
L’AMBIENTE
L’AMBIENTE
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L’ambiente, in geografia, è innanzitutto l’insieme
delle condizioni che “circondano” gli esseri umani, il
risultato cioè della interconnessione di fatti fisici e
biologici, naturali e artificiali.
Si può parlare più specificamente di “ambiente
naturale”, cioè dell’insieme delle condizioni naturali
(fisiche e biologiche) che caratterizzano un certo
spazio, risultato dell’interazione tra terra, acqua,
atmosfera, vita vegetale e e animale.
L’AMBIENTE
L’ambiente abiotico (inorganico) può essere
suddiviso in:
 Litosfera:
lo strato di roccia che forma la
superficie terrestre.
 Idrosfera: l’insieme delle acque presenti sulla
superficie del pianeta.
 Atmosfera:
il sottile involucro d’aria che
circonda la Terra.
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L’AMBIENTE
L’AMBIENTE
Tuttavia, potremmo anche definire
l’ambiente come l'insieme delle risorse
indispensabili a garantire la vita di tutte le
specie viventi, animali o vegetali, semplici
e complesse, presenti sul pianeta Terra.
 Per
approfondire il nostro discorso
sull’ambiente, sarà necessario puntare
innanzitutto la nostra attenzione sul
rapporto esistente tra l’uomo e la natura.
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IL RAPPORTO UOMO-NATURA
IL RAPPORTO UOMO-NATURA
Se è vero infatti che anche noi siamo parte
dell’ambiente, è altrettanto vero che molti
dei problemi ambientali hanno una causa
umana. Indagare il nostro modo di vedere
la natura ci permetterà quindi di avere
una prospettiva diversa rispetto al mondo
naturale e di relazionarci con esso in modo
più consapevole.
IL RAPPORTO UOMO - NATURA
Uno dei temi più dibattuti da tutte le
culture è il rapporto che intercorre tra
l’uomo e il mondo fisico che lo circonda.
 Fin
dall’antichità, Il punto di vista
occidentale è quello di vedere società e
natura su due livelli distinti, uno superiore
(la società) e uno inferiore (la natura).
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IL RAPPORTO UOMO - NATURA
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Nell’era moderna (Ottocento), hanno dato slancio a
questa idea anche teorie filosofiche sviluppate – in
modo improprio – a partire dagli studi
evoluzionistici di Darwin.
Il filosofo inglese Spencer riteneva infatti che, se in
natura tramandano le proprie caratteristiche solo
gli individui più adatti alla sopravvivenza, alla
stesso modo l’essere umano, date le sue doti di
eccezionale superiorità sul resto del creato, ha il
diritto di prevalere sulle altre specie.
IL RAPPORTO UOMO - NATURA
IL RAPPORTO UOMO - NATURA
Anche il mito ottocentesco del progresso ha
contribuito a formare il nostro rapporto con la
natura.
 Infatti, secondo quest’idea, l’uomo con le sue
conquiste migliorerà sempre e comunque la
propria condizione. Ciò che i sostenitori del
progresso non consideravano era però la
limitatezza delle risorse terrestri, che non
consentono livelli di consumo indiscriminati ed
infiniti.
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IL RAPPORTO UOMO - NATURA
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Il primo a mettere in dubbio questa concezione fu
Malthus. La sua teoria si basava su un concetto
semplice, su cui però nessuno pareva riflettere: la
popolazione cresce in maniera esponenziale, cioè
in modo più veloce rispetto alle risorse e ai mezzi
di sussistenza, che hanno progressione
aritmetica. Portando il ragionamento alla sua
logica conclusione, Malthus deduceva per il mondo
un futuro di inevitabile miseria.
Malthus
IL RAPPORTO UOMO - NATURA
Malthus fu criticato e la sua idea respinta:
unendo un’economia gestita in modo razionale
a un progresso scientifico e tecnologico
adeguato, il problema delle risorse si sarebbe
risolto da sé.
 Tuttavia, il problema ambientale esplose in
tutta la sua drammaticità nella seconda metà
del Novecento, cioè dopo circa un secolo e
mezzo di industrializzazione indiscriminata.
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L’APPROCCIO ECOLOGICO
Un nuovo approccio alla questione si mise in
luce a partire dalla seconda metà del
Novecento, quello ecologico.
 Il
termine ecologia, dal greco oikos
(casa/ambiente) e logos (discorso/studio), è
stato
coniato
nella
seconda
metà
dell’Ottocento dal botanico tedesco Ernest
Haeckel, che la definì come lo studio delle
relazioni tra gli organismi viventi e il loro
ambiente.
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YELLOWSTONE PARK
L’APPROCCIO ECOLOGICO
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Un primo impulso all’ecologia venne dal
movimento di conservazione dei parchi naturali
americani alla fine dell’Ottocento, come quello di
Yellowstone.
Probabilmente, però, la critica più nota al modello
occidentale di consumo delle risorse fu il rapporto I
limiti dello sviluppo, promosso dal Club di Roma e
realizzato dal MIT di Boston, pubblicato nel 1972 e
divenuto rapidamente assai noto in tutto il mondo.
MIT
L’APPROCCIO ECOLOGICO
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Gli autori del rapporto svilupparono un
approccio sistemico, mettendo a punto un
globale del “sistema Terra”. Si analizzarono i
dati sui consumi e sulle tendenze degli stili di
vita umana dell’epoca, che furono uniti alle
principali variabili ambientali (popolazione,
inquinamento, risorse, sviluppo industriale,
energia).
MIT
L’APPROCCIO ECOLOGICO
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la loro simulazione giungeva a prevedere che la
pressione demografica e la crescita continua
avrebbero determinato uno scollamento tra
domanda e offerta tale da determinare il collasso
economico, ecologico e demografico del sistema
mondiale.
L’analisi del MIT fu criticata, ma il rapporto mise in
luce con estrema chiarezza i limiti delle risorse del
pianeta.
I CONCETTI ECOLOGICI
Gli organismi non vivono isolati, ma in stretta
relazione con gli altri esseri viventi e con
l’ambiente fisico che li ospita.
 L’insieme
delle relazioni e dei legami
funzionali esistenti tra gli elementi inerti
dell’ambiente e le comunità viventi costituisce
un sistema ecologico o ecosistema, che è il
concetto portante dell’ecologia.
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ECOSISTEMA
I CONCETTI ECOLOGICI
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Un ecosistema è quindi un luogo biologicamente
uniforme e con caratteristiche ben definite, di
dimensioni variabili (dal piccolo stagno a
un’immensa foresta).
Le interconnessioni che legano i componenti
dell’ecosistema e dei suoi sottosistemi sono gli
scambi di materiali ed energia tra gli organismi
viventi e tra questi e l’ambiente inorganico. Ogni
ecosistema è quindi il luogo di circolazione e
scambio di energia.
CICLO DELL’ACQUA
I CONCETTI ECOLOGICI
In un ecosistema sono presenti importanti cicli
biogeochimici: ciclo dell’acqua, dell’ossigeno,
dell’azoto, ecc.
 Il sistema inizia con l’energia solare che viene
fissata dalle piante e con il suolo, che assume
sostanze inorganiche dal suolo, dall’aria e
dall’acqua; energia e sostanze organiche
vengono quindi cedute agli animali, al suolo e
alle acque.
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CICLO DELL’AZOTO
CATENA ALIMENTARE
I CONCETTI ECOLOGICI
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Gli organismi dell’ecosistema sono poi divisibili in tre
gruppi, o livelli trofici:
1) produttori (piante/vegetali),
2) consumatori primari (erbivori) e secondari (carnivori) e
3) decompositori (batteri), con i quali il ciclo, o catena
alimentare, si conclude, per ricominciare di nuovo dal
punto 1.
Nel passaggio da un livello trofico all’altro si perde
energia, che si disperde in calore e movimento (energia
cinetica).
LIVELLI TROFICI
I CONCETTI ECOLOGICI
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Le catene alimentari sono quindi delle piramidi.
Inoltre, visto che ogni gruppo si ciba del
precedente, nel passaggio da un livello trofico
all’altro,
è
inevitabile
l’aumento
della
concentrazione delle sostanze velenose negli
animali che stanno ai livelli più alti della piramide.
Dato che al culmine della piramide sta l’uomo (se
presente nell’ecosistema), sarà egli stesso a subire il
danno
maggiore
dai
veleni
che
ha
precedentemente immesso nell’ecosistema.
ELEMENTO UMANO
I CONCETTI ECOLOGICI
Per avere infine un chiaro concetto di ciò di cui
l’ecologia si occupa, è necessario inserire nel
discorso l’ultima e più importante variabile
(almeno da un punto di vista ecologico): l’uomo.
 E’ proprio con l’interazione fra gli ecosistemi
da una parte, e l’azione umana e degli
ambienti artificiali dall’altra, che emergono i
problemi, le sfide e le soluzioni più importanti
riguardanti l’ecologia.
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LE RISORSE AMBIENTALI
LE RISORSE AMBIENTALI
Si potrebbe infine affermare che, vista
l’importanza delle risorse negli ecosistemi e
nella vita umana, i problemi ambientali si
pongono alla nostra attenzione innanzitutto
come problemi legati alle risorse.
 Per avere un chiaro concetto del rapporto
uomo – ambiente sarà quindi necessario
analizzare le risorse esistenti sul pianeta.
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LE RISORSE AMBIENTALI
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Nel corso dei millenni, l’uomo ha saputo sfruttare
ogni tipo di risorsa presente sulla Terra, ma è
solo negli ultimi 150 anni che l’equilibrio tra
attività umana e risorse ha cominciato ad
incrinarsi, portando a danni più o meno gravi,
aggravatisi in maniera maggiore nel periodo
recente. Ecco perché di ciascuna categoria di
risorse si fornirà non solo una descrizione, ma
anche una valutazione delle sue potenzialità e
criticità.
IL SUOLO
LE RISORSE: IL SUOLO
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La prima risorsa da considerare è il
suolo. Esso ha uno strato superficiale,
l’humus, che è ricco di sostanze
organiche e determina la fertilità del
terreno. Da esso traiamo innanzitutto il
sostentamento alimentare attraverso
l’agricoltura.
LE RISORSE: IL SUOLO
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Esso tuttavia viene costantemente danneggiato
dall’uomo, in seguito alla distruzione di boschi
e foreste, all’accumulo di sostanze tossiche
(spesso determinate dall’uso eccessivo di
concimi chimici, pesticidi e diserbanti), al
dissesto idrogeologico: la cementificazione,
alterando l’ambiente naturale, è infatti
all’origine di ripetute frane, piene e alluvioni,
che possono provocare numerose vittime.
FONTI DI ENERGIA
IL SUOLO: RISORSE E MATERIE PRIME
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Il suolo e il sottosuolo inoltre hanno costituito da
sempre un’enorme fonte di ricchezza in termini di
risorse e materie prime.
A partire dal XIX secolo, le conquiste dell’uomo per
migliorare il proprio benessere sono coincise con lo
sfruttamento intensivo delle risorse del sottosuolo e
sulla disponibilità di tali risorse dipende ancora
oggi l’intera economia mondiale. Grande
importanza hanno in particolare le materie prime,
che possono essere sfruttate come fonti di energia.
RISORSE DEL SOTTOSUOLO
Per lungo tempo l’energia necessaria
all’umanità è stata fornita dal legno e dal
carbone (ancora in uso malgrado molto
inquinante), sostituito alla fine del XIX secolo
dal petrolio con i suoi vari derivati (nafta,
gasoli, benzina, GPL).
 Negli ultimi tempi è in aumento la richiesta di
gas naturale, dai cui composti chimici come il
metano.
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RISORSE DEL SOTTOSUOLO
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Un’altra recente fonte energetica è costituita
dall’uranio, dalla cui fissione si ricava l’energia
nucleare: tuttavia questo tipo di energia suscita
accesi dibattiti, per via della difficoltà di
smaltimento delle scorie e della possibilità di
disastri dovuti ad incidenti nelle centrali.
In Italia, dopo il referendum del 1987 e quello del
2011, si è deciso per il rifiuto dell’impiego di
questa forma energetica.
RISORSE DEL SOTTOSUOLO
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Dai combustibili fossili (carbone, petrolio e gas
naturale) si ricava la maggior parte dell’energia
sulla quale basano il proprio sviluppo economico
tutti i paesi industrializzati e quelli in via di
sviluppo. Con la costante crescita dei consumi e
della popolazione mondiale, che secondo alcune
stime raggiungerà i 9 miliardi nel 2050, la
pressione esercitata sull’ambiente si farà presto
insostenibile.
RISORSE DEL SOTTOSUOLO
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Le risorse inoltre non sono distribuite in
modo omogeneo sul pianeta: molti paesi
ne sono privi, e tra questi alcuni paesi
oggi più industrializzati, che sono quindi
costretti a dipendere dalle importazioni
di fonti di energia.
Un mondo senza petrolio?
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Gli studiosi avvertono che le riserve di petrolio sono
in via di esaurimento. Il picco di potenzialità della
maggior parte dei pozzi è ormai stato sfruttato.
Due terzi delle riserve petrolifere si trovano nel
Medio Oriente. Altre, assai ingenti, i Venezuela, e a
seguire in Nigeria, USA, Russia, Kazakistan e Libia.
Il mercato del petrolio è dominato da un ristretto
gruppo di compagnie petrolifere, che controllano
produzione, raffinazione e commercializzazione del
greggio.
Un mondo senza petrolio?
Visto che le economie industrializzate
dipendono dal petrolio e che la risorsa è in
diminuzione, il costo del greggio cresce di anno
in anno, superando per la prima volta, nel
2008, il prezzo di 100 dollari bbl , cioè al
barile (100/200 L).
 Per questi motivi, le nazioni stanno cominciando
a puntare su fonti di energia rinnovabili.
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LE NUOVE FONTI DI ENERGIA
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Le fonti energetiche rinnovabili sono fonti di energia
che si possono rigenerare. Attualmente le fonti
rinnovabili coprono circa il 20% delle risorse
impiegate sul pianeta.
L’energia idroelettrica si produce imbrigliando
l’acqua in bacini artificiali attraverso la costruzione
di immense dighe. L’energia accumulata dall’acqua
viene trasformata in elettricità dalle turbine
montate a valle della diga.
LE NUOVE FONTI DI ENERGIA
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L’energia idroelettrica non produce scorie o
anidride carbonica, ma le dighe hanno pesanti
ricadute paesaggistiche e sull’habitat, in particolare
quello ittico.
L’energia eolica sfrutta il vento costante e muove le
pale di grandi generatori, trasformando l’energia
cinetica in elettricità. Anche l’eolico non ha emissioni,
ma può rovinare i paesaggi e disturbare le rotte
degli uccelli migratori.
LE NUOVE FONTI DI ENERGIA
L’energia solare può fornire calore raccolro
da specchi convettori (solare termico) che
riscaldano l’acqua (pannelli solari), oppure può
generare elettricità cedendo energia ai
pannelli fotovoltaici.
 Il solare può essere installato anche in centrali
molto piccole (anche solo il tetto di una casa) e
non presenta emissioni.
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LE NUOVE FONTI DI ENERGIA
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Le biomasse sono tutti i materiali organici che hanno
dentro di sé energia che può essere estratta tramite
combustione
diretta
(scarti
di
segheria),
fermentazione(biogas dei rifiuti organici o alcool
del mais). Le biomasse hanno emissioni neutre di
anidride carbonica, ma l’uso dei prodotti vegetali
alimentari per produrre carburanti pone rilevanti
problemi etici ed economici. Esempi di biomasse
sono il pellet, il cippato, l’olio vegetale.
LE NUOVE FONTI DI ENERGIA
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L’energia geotermica sfrutta il calore del
sottosuolo (a volte molto intenso, come per i
geyser), che può essere utilizzato per generare
energia elettrica (il vapore fa girare le turbine
per generare energia elettrica) oppure per
riscaldare direttamente le abitazioni. Non
presenta emissioni, ma ha bisogno di centrali
complesse.
LE NUOVE FONTI DI ENERGIA
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L’energia mareomotrice (del mare),
sfrutta il movimento continuo delle acque
marine: la forza delle maree o delle
onde può essere utilizzata per produrre
energia elettrica; non ha emissioni, ma è
disponibile solo dove le maree hanno
un’ampiezza notevole.
La tutela ambientale
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Come si è visto, l’analisi delle problematiche
ambientali ci porta verso la necessità di misure
preventive, quali la tutela ambientale.
Quali le iniziative in ambito internazionale?
Nel 1982 l’ONU ha costituito la Carta Mondiale
della Natura, che prevede la conservazione di tutti
gli ecosistemi. Negli stessi anni, nacque la teoria
dello sviluppo sostenibile, di uno sviluppo, cioè,
che permetta la rigenerazione delle risorse naturali.
La tutela ambientale
Fondamentale nel concetto di sviluppo
sostenibile è l’importanza dell’equità dello
sfruttamento delle risorse:
 Un’equità
generazionale: le generazioni
odierne non possono esaurire le risorse del
futuro.
 Un’equità sociale: tutti gli esseri umani hanno
diritto all’accesso alle risorse.
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La tutela ambientale
Nel 1992 a Rio de Janeiro, una conferenza
internazionale sottolineò l’importanza di uno
sviluppo ecocompatibile, che cioè non
distrugga l’ambiente.
 Vennero messi sotto accusa i vari tipi di
inquinamento, la deforestazione, la distruzione
di numerosi habitat, il saccheggio delle risorse
e lo spreco energetico.

La tutela ambientale
Si pone poi l problema dei gas serra. L’unico
trattato che ha cercato di porvi un argine è il
famoso Protocollo di Kyoto (2005),
che
prevedeva una riduzione dei gas nocivi del
5% entro il 2012.
 Al momento non è chiaro se l’obiettivo sia stato
mantenuto: l’ONU terminerà le proprie
valutazioni entro la fine dell’anno o entro i
primi mesi del 2016.
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La tutela ambientale
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I dati preliminari sono però incoraggianti
e si parla del 22,6 per cento di riduzione
di emissioni. A questa fase non hanno
però partecipato alcuni dei più grandi
produttori di gas serra come gli Stati Uniti
e la Cina. Secondo gli analisti la
riduzione non è comunque solo dovuta ai
sistemi per inquinare meno.
Protocollo di Kyoto
La tutela ambientale
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Nel 2010, a Cancùn (Messico) si è svolta la
Conferenza ONU per il cambiamento climatico. I
risultati sono stati scarsi, limitandosi a rinnovare
l’impegno verso il Protocollo di Kyoto e la tutela
ambientale.
L’Unione Europea ha invece approntato il progetto
20/20/20, che prevede la riduzione del 20% delle
emissioni, il ricorso a risorse rinnovabili per almeno
il 20% del consumo entro il 2020.
La tutela ambientale
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2009–Copenhagen
L’accordo di Copenhagen prevede di contenere di
due gradi centigradi l’aumento della temperatura
media del Pianeta e un impegno finanziario da
parte dei Paesi industrializzati nei confronti delle
nazioni più povere per incrementare l’adozione di
tecnologie per la produzione di energia da fonti
rinnovabili e per la riduzione dei gas serra. L’intesa
però non è vincolante, né operativa.
La tutela ambientale
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C’è poi chi parla di decrescita, un concetto che
supera quello di sviluppo sostenibile e critica
l’idea di sviluppo illimitato, ponendo invece
l’accento sulla necessità di un minore consumo di
risorse, sia da un punto di vista collettivo che
individuale.
In ogni caso, un intervento deciso sul piano
ambientale è quanto mai necessario.
Expo 2015: Nutrire il pianeta,
energia per la vita
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L'Expo 2015 (ufficialmente Esposizione Universale
Milano
2015),
è
l'esposizione
mondiale
programmata a Milano tra il 1º maggio e il 31
ottobre 2015.
Il tema selezionato per l'Expo 2015 è “Nutrire il
pianeta, energia per la vita” e intende includere
tutto
ciò
che
riguarda
l'alimentazione,
dall'educazione alimentare alla grave mancanza di
cibo che affligge molte zone del sud del mondo,
alle tematiche legate agli OGM.
Expo 2015: Nutrire il pianeta,
energia per la vita
Tra i temi che ritroviamo nell’EXPO, tre in
particolare interessano il discorso della tutela
ambientale:
 1)preservare
la bio-diversità, rispettare
l’ambiente
in
quanto
eco-sistema
dell'agricoltura, tutelare la qualità e la
sicurezza del cibo.

EXPO 2015
Expo 2015: Nutrire il pianeta,
energia per la vita
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2) Individuare strumenti migliori di controllo e di
innovazione, a partire dalle biotecnologie che non
rappresentano una minaccia per l’ambiente e la
salute, per garantire la disponibilità di cibo
nutriente e di acqua potabile e per l’irrigazione.
3) Assicurare nuove fonti alimentari nelle aree del
mondo dove l'agricoltura non è sviluppata o è
minacciata dalla desertificazione dei terreni e delle
foreste,
delle
siccità
e
dalle
carestie,
dall'impoverimento ittico dei fiumi e dei mari.
L’agricoltura sostenibile
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Particolarmente
connesso
al
problema
dell’alimentazione è quello della produzione del cibo,
e in particolare la riflessione sui metodi
dell’agricoltura.
Negli ultimi decenni sono stati infatti sviluppati dei
modelli di produzione agricola maggiormente in
equilibrio con l’ambiente e le sue risorse, che
potremmo collocare sotto l’etichetta di “agricoltura
sostenibile”, con evidente richiamo al concetto di
“sviluppo sostenibile”.
L’agricoltura sostenibile
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L’agricoltura sostenibile (anche detta ecocompatibile o integrata) è il rispetto dei criteri di
sostenibilità nella produzione agricola e
agroalimentare, privilegiando quei processi
naturali che consentono di preservare la “risorsa
ambiente”.
Si oppone dunque al concetto di agricoltura
intensiva con le sue pratiche dannose per il suolo
e le sostanze chimiche (pesticidi, ormoni, ecc.)
L’agricoltura sostenibile
Questi sono gli obiettivi dell’agricoltura
sostenibile: il reddito equo dell’agricoltore, la
tutela della salute dell’operatore agricolo e del
consumatore, la conservazione nel tempo della
fertilità del suolo e delle risorse ambientali.
 Essa ricorre a tecniche agricole in grado di
rispettare l'ambiente, la biodiversità e la
naturale capacità di assorbimento dei rifiuti
della terra.

L’agricoltura sostenibile
L’agricoltura sostenibile
Essa ha le seguenti caratteristiche: è
economicamente vantaggiosa per gli agricoltori,
rispettosa dell’ambiente, socialmente giusta,
contribuisce a migliorare la qualità della vita sia
degli agricoltori che dell’intera società.
 I modelli agricoli più diffusi in Italia che mettono
in pratica i principi e le tecniche sostenibili sono
l'agricoltura biologica e quella biodinamica.

L’agricoltura biologica

L'agricoltura biologica è un tipo di agricoltura
che considera l'intero ecosistema agricolo,
sfrutta la naturale fertilità del suolo
favorendola con interventi limitati, vuole
promuovere la biodiversità dell'ambiente in cui
opera e limita o esclude l'utilizzo di prodotti di
sintesi e degli organismi geneticamente
modificati (OGM).
L’agricoltura biologica
Agricoltura biodinamica

Nell’agricoltura biodinamica il principio
fondamentale è quello sia di sanare e
arricchire l’ambiente, sia di migliorare
l’alimentazione
dell’uomo.
Comprende
sistemi sostenibili per la produzione agricola, in
particolare di cibo, che rispettino l'ecosistema
terrestre, invitando a considerare come un
unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su
di esso.
La permacultura


La permacultura è un metodo per progettare e
gestire paesaggi antropizzati (umani) in modo che
siano in grado di soddisfare bisogni della
popolazione quali cibo ed energia e al contempo
presentino ricchezza e stabilità degli ecosistemi
naturali.
Il metodo della permacultura è stato sviluppato a
partire dagli anni settanta da Bill Mollison e David
Holmgren attingendo da varie aree quali
architettura, biologia, selvicoltura, agricoltura e
zootecnia.
La permacultura
La permacultura

Il termine "permacultura" deriva dall'inglese
permaculture, una contrazione sia di permanent
agriculture sia di permanent culture: agricoltura
permanente, ma anche, più significativamente,
“cultura permanente”, cioè un nuovo modo di
produrre cibo che indica un radicale
cambiamento nella nostra cultura alimentare
ed ecologica.
La permacultura
La permacultura
La permacultura riflette quindi sul nostro
rapporto con l’ambiente anche per quanto
riguarda i sistemi abitativi e la vita umana,
cercando di proporre soluzioni all’equilibrio
con l’ambiente.
 Essa integra il benessere delle persone con
quello della Terra anche con strategie legali e
finanziarie appropriate.

Progetti in Italia

In Italia le attività del WWF per promuovere
un’agricoltura sostenibile per l’ambiente
partono dal 1988 quando l’agricoltura era
ancora caratterizzata
da pesticidi e
fertilizzanti, stressando la produttività dei
terreni con la chimica dei laboratori,
favorendo
le
monoculture
e
una
meccanizzazione che appiattiva il paesaggio.
Progetti in Italia

Oggi in Italia sono numerosi i distretti agrari
dedicati all'agricoltura sostenibile e legati alla
morfologia del terreno, che si caratterizzano
per la presenza di terrazzamenti come in
Liguria, nelle Alpi, nelle valli appenniniche e
sulle pendici dei monti siciliani; i muretti a
secco divisori sono invece tipici delle
campagne pugliesi.

Progetti in Italia

Da diversi anni anche il Parco del Delta del Po
Emilia-Romagna, si è posto l’obiettivo di individuare
nuovi modelli di agricoltura sostenibile applicabili
alle aziende agricole, mettendo in atto progetti che
si propongono di favorire la conservazione e
l’accrescimento della biodiversità del territorio
rurale attraverso il progressivo passaggio da
un’agricoltura di tipo convenzionale ad una di tipo
sostenibile.
Sostenibilità nel mondo

In termini internazionali, per agricoltura
sostenibile si intende anche la capacità
dell'intera
produzione
agroalimentare
mondiale di far fronte alla domanda globale
dei Paesi in via di sviluppo. Il concetto di
agricoltura sostenibile diventa, dunque,
fondamentale e deve essere applicato su scala
mondiale.

Sostenibilità nel mondo

E' vero che tra gli anni Cinquanta e gli anni
Sessanta, per far fronte al problema della fame
nel mondo, si portarono nuove varietà di colture
(più resistenti e più produttive, grazie anche al
massiccio uso di fertilizzanti) e nuove tecniche
agricole in Paesi come Messico, India e Pakistan;
l’iniziale successo aveva fatto ben sperare, ma non
si era considerato il tipo di ambiente fragile e
difficile su cui le nuove tecniche venivano applicate.
Sostenibilità nel mondo
Sostenibilità nel mondo

Ci si trovò così con i Paesi industrializzati, ricchi di
terreni coltivati e con problemi di eccedenza; e i
Paesi in via di sviluppo, poveri di terreni coltivati,
di mezzi tecnici e di capitali, costretti ad allargare
la superficie coltivata mediante il disboscamento e
la messa a coltura di terre marginali.
E' in questo contesto che diventa della massima
urgenza applicare il concetto di agricoltura
sostenibile.
Sostenibilità nel mondo

Per creare le condizioni adeguate a uno sviluppo
sostenibile, sarà necessario procedere a
cambiamenti radicali nella politica agricola,
ambientale e macroeconomica, a livello nazionale e
internazionale. L'agricoltura sostenibile prevede di
aumentare la produzione sulle terre già sfruttate ed
evitare di infierire ancora su quelle terre che non
sono adatte alla coltivazione e di assicurare un
accrescimento effettivo della produzione alimentare
e di migliorare la sicurezza alimentare.
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LE RISORSE E La tutela dell`ambiente