Le trasformazioni dell’organizzazione del lavoro: il
settore automobilistico
.
MARCO REVELLI
Nel processo di globalizzazione il
passaggio tra fordismo e
post-fordismo ha caratterizzato
il XX° secolo.
Il fordismo è nato negli Stati Uniti
all'inizio del ‘900 ed è sbarcato in
Europa nel secondo dopoguerra.
FORDISMO: il termine si usa per indicare una forma di
produzione basata sull’utilizzo della catena di montaggio al fine
di incrementare la produttività.
Il termine fordismo fu coniato intorno al 1916 per indicare il
successo ottenuto dall’industria automobilistica (1913) dello
statunitense Henry Ford, ispiratosi alle teorie proposte da
Frederick Winslow Taylor che teorizzò un sistema di lavoro di
fabbrica senza tempi morti, con una forte intensificazione degli
standard produttivi dovuta al perfetto coordinamento del
«sistema fabbrica» . Fu in seguito adottata in modo
considerevole nel settore manifatturiero, tanto da diventare uno
dei pilastri fondamentali dell’economia del XX° secolo.
L’ingegnere F.Taylor è infatti
stato il primo a teorizzare
un’organizzazione scientifica
del lavoro.
Egli intendeva infatti
annullare tutti gli sprechi di
tempo – i cosiddetti tempi
morti – e tutti gli sprechi di
energia, limitando i movimenti
degli operai al minimo
indispensabile.
Per realizzare la sua
organizzazione ideò la catena
di montaggio, un sistema
produttivo diviso in tante
piccole unità semplici e
ripetibili che non
consentivano alcuno spreco nè
energia né di tempo.
Ford non solo applicò il taylorismo ma
incentivò i suoi operai con dei salari alti, in
modo da consentire alle classi sociali
operaie un benessere mai conosciuto.
In questo modo anche gli operai, oltre che
essere i produttori di un bene, ne divennero
anche i consumatori. Molti dei modelli della
prima auto Ford chiamata "modello T" furono
proprio acquistati dagli operai che la
costruivano.
Il modello fordista si affidava alla pianificazione di
fabbrica di lungo periodo e all'operatività delle cosiddette
economie di scala secondo le quali bisogna produrre di più
per spartire i costi fissi su più prodotti e farli pesare meno
sui singoli.
Il fordismo nasce in una situazione in cui il
produttore gode di un'assoluta superiorità sul
consumatore, la «fabbrica « invece gode di un'assoluta
capacità di dominio sul Mercato.
Il mercato, così come affermava anche l’economista
Jean Baptiste Say ( Legge degli sbocchi), è in grado di
assorbire qualsiasi prodotto che la fabbrica genera.
Nel XXI° sec. però la rivoluzione in atto cambia
totalmente questa visione.
La fabbrica è più debole rispetto al mercato e il
produttore dipende dal consumatore.
Oggi le multinazionali, produttrici di
auto presidiano l’Europa, gli Stati
Uniti e il Giappone.
Secondo l'inventore della Toyota, l'ingegnere
giapponese Taiichi Ohno, bisogna imparare a
ridurre i costi senza aumentare il volume dei
prodotti.
Per riuscire quindi a competere a costi minori
è stato introdotto il sistema del JUST IN
TIME, attraverso il quale vengono aboliti tutti
i magazzini e si produce solo dopo aver
ricevuto l'ordine.
Questo è uno degli aspetti fondamentali del
Toyotismo.
L’ingegnere Taiichi Ohno
COS’ E’ IL TOYOTISMO?
E’ un metodo di organizzazione della produzione che si basa sui seguenti principi:
1. Identificare il valore per il cliente
2. Comprendere il processo di creazione del
valore
3. Creare il flusso del valore
4. Ricercare la perfezione
Si ottiene così a parità di volume di prodotto una riduzione
dei costi.
Il meccanismo della produzione ha dei sensori sul mercato
per risalire il ciclo lavorativo che gioca sulla domanda del
mercato.
Quindi, mentre nel modello fordista l'impresa cresceva insieme all'occupazione,
nel modello toyotista cresce dimagrendo, in quanto la crescita dei volumi
produttivi distrugge l'occupazione.
Questo spiega perchè in Europa il PIL è in media e la disoccupazione è balzata
alle stelle.
Questo grande
cambiamento avviene
attraverso un processo
che sostanzia la
globalizzazione: è la
de- localizzazione
(decentramento
produttivo ) e
l’ esternalizzazione.
Molte grandi imprese
infatti, trasferiscono
all'esterno produzioni
che prima svolgevano al
loro interno. Nel caso
dell’automobile, la
produzione serve a
gestire una domanda di
sostituzione con il
modello di produzione
a rete.
Il MODELLO A RETE (termine, coniato da J. E. Stiglitz) si riferisce al fatto
che tutti i produttori di auto corrono nelle «semiperiferie», nel Mercosur, in
Polonia, in Turchia, in Brasile a produrre componenti in diverse parti del mondo,
esclusivamente in base al rapporto costo/qualità.
Quindi il nuovo sistema di produzione è molto frammentato e si combatte a colpi
di: innovazione di processo, innovazione di prodotto, flessibilità totale con
l’obiettivo ossessivo di arrivare prima della concorrenza.
Vantaggi e Svantaggi del Modello a rete
Vantaggi
Svantaggi
Mobilità del capitale che
prescinde dal territorio e riduce
il potere degli Stati.
Politiche di Dumping sociale
(abbassare i livelli contrattuali
per ridurre costi aziendali).
Attira sul proprio territorio
investimenti diretti esteri (IDE)
con maggiori benefici fiscali per
le imprese.
Minori garanzie sul lavoro.
Offerta di infrastrutture sotto
costo.
Minori garanzie per la
salvaguardia dell’ambiente.
La globalizzazione però non è un
processo completo e questo è
dimostrato dalle esportazioni e
importazioni che oggi a livello
mondiale rappresentano una quota
del PIL pari al 30%.
La globalizzazione presenta vantaggi e svantaggi.
Per le nazioni i vantaggi sono quelli legati all'esportazione e all’aumento
del commercio internazionale sia dal punto di vista statico
(David Ricardo Scuola classica dell’economia)
che dal punto di vista dinamico
(Paul Krugman)
maggior disponibilità finanziaria,
più intenso progresso tecnologico.
la diffusione della pace,
la diffusione della libertà, della democrazia.
Tra gli svantaggi:
peggiorano le condizioni di lavoro,
aumentano le disuguaglianze nella
distribuzione dei redditi,
si riduce il sostegno dello Stato sociale.
Ford e la catena di montaggio
Il primo passo innanzi nell’opera di montaggio avvenne quando si incominciò a portare il lavoro agli
operai e non gli operai al lavoro. Ora in tutta la nostra lavorazione noi ci atteniamo a due massime: che un
operaio, se possibile, non abbia mai da fare più di un passo, e che egli non abbia bisogno di distrarsi dal
ritmo del suo lavoro col piegarsi a dritta e a sinistra.
I principi del montaggio sono questi:
Collocare strumenti e uomini secondo l’ordine successivo delle operazioni, in modo che in ogni
parte componente abbia a percorrere il minimo spazio durante il processo di finimento.
Usate carrelli su binari, o altre forme simili di trasporto in modo che quando un operaio ha finito la
sua operazione, getta il pezzo sempre allo steso posto.
Regolate il sistema di trasporto meccanico anche nel radunare i pezzi sul luogo di montaggio, in
modo che giungano e partano col giusto intervallo.
Il preciso risultato dell’applicazione di queste massime è la riduzione della necessità di pensiero da parte
degli operai e la eliminazione di ogni movimento superfluo.
H. Ford, La mia vita e la mia opera, ed. La Salamandra, Milano 1980
La Ford Model T, conosciuta anche come Tin Lizzie
(utilitaria), Flivver (macinino) , è stata una vettura prodotta
dalla Ford Motor Company dal 1908 al 1927.
La Prima Model T di produzione uscì dallo stabilimento di
Piquette (Detroit) il 27 settembre 1908 ed è stata la
prima vettura prodotta in grande serie utilizzando la
tecnica della catena di montaggio.
Non rappresenta in ogni caso la prima vettura prodotta da Ford, in
quanto ci furono molti altri modelli; il primo modello prodotto dalla
Ford fu la Model A.
Tra il 1915 e il 1925, per velocizzare la
produzione la Model T era disponibile in un solo
colore: il nero opaco, meglio conosciuto come
fondo, questo per risparmiare sui costi.
In questa fase della produzione si deve la
frase, frequentemente citata, attribuita a
Henry Ford secondo la quale: «ognuno poteva
avere una Model T del colore che preferiva
purché questo fosse il nero».
In realtà tra il 1908 e il 1914 e nel biennio
finale 1926 - 1927 la model T era disponibile
anche in colori differenti dal nero
in particolare, verde, marrone, grigio e blu.
A partire dal 1914 per costruire una Model T erano
necessari solo 93 minuti grazie agli sviluppi del processo
di assemblaggio.
In questo anno la Ford produsse da sola un numero di
vetture superiore a quello di tutti gli altri concorrenti
messi insieme. Il successo commerciale di questa vettura
fu enorme tanto che è stato calcolato che tra la metà
degli anni '10 e degli anni '20 la metà di tutte le vetture
circolanti, a livello mondiale, era costituito da Ford
Model T.
La Ford interruppe la produzione in massa di questo
modello il 27 maggio del 1927.
CREATO DA:
- Colombo Brando
- Di Graci Erica
- Greco Marzia
- Orsenigo Maria Cristina
- Raho Federica
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