Relazione di calcolo Tetto in legno RELAZIONE DI CALCOLO TETTO IN LEGNO LAMELLARE Ing. Giancarlo Gallese pag. 1 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno SOMMARIO 1. GENERALITA’ ........................................................................................................................... 3 1.1 DESCRIZIONE GENERALE DELL’OPERA ......................................................................... 3 2. RELAZIONE DI CALCOLO TETTO IN LEGNO LAMELLARE ....................................... 8 2.1 LEGGI, NORME E REGOLAMENTI ..................................................................................... 8 2.2 RELAZIONE SUI MATERIALI ............................................................................................ 10 2.3 IPOTESI DI CARICO ............................................................................................................. 20 2.4 COMBINAZIONI DEI CARICHI .......................................................................................... 22 2.5 CALCOLO E VERIFICA ELEMENTI DI FALDA............................................................... 24 2.6 CALCOLO E VERIFICA STRUTTURE PRINCIPALI CORPO DESTRI E SINISTRO .... 38 2.7 CALCOLO E VERIFICA STRUTTURE PRINCIPALI CORPO CENTRALE .................. 140 Ing. Giancarlo Gallese pag. 2 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno 1. GENERALITA’ Viene illustrata con la presente la Relazione di Calcolo relativa al tetto in legno lamellare da realizzarsi in Roma. 1.1 DESCRIZIONE GENERALE DELL’OPERA vista frontale del fabbricato Si realizza un tetto in legno lamellare in un fabbricato in muratura sito in Roma. Il tetto, di circa 450mq è composta da due padiglioni esterni uniti da un corpo centrale a due falde. Il montaggio del tetto avviene previa realizzazione di cordoli sommitali che permettono il collegamento delle murature dell’ultimo ordine. Ing. Giancarlo Gallese pag. 3 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno La copertura ha per una superficie di circa 450mq ed è composto da elementi in legno lamellare GL24h, con lamelle di spessore massimo 4,0cm; l’incollaggio è secondo le norme DIN68140, DIN68141, DIN1052; la struttura del tetto è del tipo ventilato ed è composta dai seguenti elementi strutturali: CORPI LATERALI Tipologia • Capriata palladiana - • dimensioni [cm] Puntoni Catena Saette Monaco 18x24 18x24 18x24 18x24 Arcarecci - Colmo - Mezzacasa - Banchina 16x24 14x20 16x44 / 14x20 / 12x16 • Travicelli 10x12 • Displuvi 16x36 • Compluvi 16x36 CORPO CENTRALE Tipologia • Capriata palladiana - • • dimensioni [cm] Puntoni Catena Saette Monaco 18x20 18x20 18x20 18x20 Arcarecci - Colmo - Mezzacasa - Banchina 16x24 14x20 12x16 Travicelli 10x12 Ing. Giancarlo Gallese pag. 4 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno Viste 3D copertura Ing. Giancarlo Gallese pag. 5 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno Pianta completa copertura Ing. Giancarlo Gallese pag. 6 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno Pianta con orditura primaria (arcarecci) Ing. Giancarlo Gallese pag. 7 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno Schema pacchetto di copertura ventilato La struttura del tetto di tipo ventilato è composta da: • Un primo strato di tavole diabete maschiettate, piallate, impregnate su tutti i lati spessore 2,0cm • Telo traspirante in polietilene da 2/3mm (di tenuta all’aria e freno vapore) • Strato di isolante composto da un pannello in lana di roccia densità 110kg/mc (sp. 6+6cm) per un totale di 12,0cm ad elevata resistenza a compressione, calpestabile, per l’isolamento termoacustico e sicurezza in caso di incendio • Telo ultra-traspirante e impermeabile a protezione lana di roccia • Camera di ventilazione costituita da listelli in abete sp. 5x6cm con sovrastante chiusura con pannelli OSB3 sp.1,50cm • Guaina ardesiata • Canalizzazione in lamiera preverniaciata escluso i discendenti • Tegola portoghese anticata completa di colmi ventialti Ing. Giancarlo Gallese pag. 8 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno 2. RELAZIONE DI CALCOLO TETTO IN LEGNO LAMELLARE 2.1 LEGGI, NORME E REGOLAMENTI • D.M. Infrastrutture e Trasporti 14 Gennaio 2008. “Norme Tecniche per le Costruzioni” (Gazzetta ufficiale 04/02/2008 n. 29) • Circolare del 02-02-09 Istruzioni per l’applicazione delle “Norme Tecniche per le Costruzioni” di cui al D.M. 14-012008 • Eurocodici approvati dal Comitato Europeo di Normazione in forma di Euro Norma (EN). • Appendice nazionali Eurocodici approvata dal consiglio superiore dei LLPP in data 24/09/2010 e 25/02/2011. • Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo delle Strutture in Legno CNR-DT 206/2007. • Ordinanza Presidente del consiglio dei ministri 28 Aprile 2006, N°3519 “Criteri generali per la classificazione e per la formazione e l’aggiornamento degli elenchi delle medesime zone”. (Gazzetta ufficiale 11/05/2006 n. 108) • DIN 68140 “Legno incollatura con giunture” • DIN 68141 “Adesivi per legno - Determinazione delle proprietà di uso di adesivi per legno per le strutture portanti in legno” • DIN 1052 “Progettazione, misurazione e calcolo di costruzioni in legno” Ing. Giancarlo Gallese pag. 9 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno 2.2 RELAZIONE SUI MATERIALI OPERE IN LEGNO LAMELLARE INCOLLATO La struttura portante è conforme al DM 14/01/2008. E’ costituita da elementi in legno lamellare incollato, prefabbricato in stabilimento, nel rispetto della norma Europea armonizzata UNI EN 14080:2005. Il materiale sara dotato di certificato di conformità CE rilasciato ente di certificazione autorizzato. a) Preparazione delle lamelle Le lamelle devono avere spessore pari almeno a 6 mm e non deve superare i 33 mm, limite innalzabile a 40 mm in elementi costruttivi dritti, quando questi non sono esposti a variazioni climatiche rilevanti. Le lamelle saranno essiccate ad alta temperatura e avranno umidità relativa del 9%-13% (10%-14%); saranno incollate su una faccia con una quantità di colla pari a 0,6 Kg/m2 mediante incollatrice a fili; la pressione sarà omogenea di circa 8,5 Kg/cm2. Il tutto in conformità con le norme UNI EN 386-2008. Le lamelle saranno incollate di testa con giunto a pettine secondo le norme UNI EN 387-2003. b) Colle Le colle impiegate saranno a base di resine sintetiche chimicamente neutre a base di melaninaformaldeide MFU (per strutture soggette ad ambienti esterni o a tasso di umidità elevata, e per luci elevate), o di tipo ureico secondo le norme F.M.P.A. Particolare attenzione dovrà essere prestata al rispetto dei tempi “aperto” e “chiuso” delle colle medesime. Esse avranno superato le prove previste dalla UNI EN 301:2006, le pressioni di incollaggio dovranno essere comprese tra 6 e 10 kg/cm2 e la temperatura ambientale non dovrà mai essere inferiore a 18°C e l’umidità compresa tra il 40% e l’80%. c) Legno Le lamelle costituenti gli elementi incollati saranno conformi alle direttive delle norme UNI EN 338, UNI EN 1912, inoltre la composizione mediante colla, delle tavole di abete deve dare luogo alla prescritta qualità del lamellare come previsto dalle norme UNI EN 1914. Ing. Giancarlo Gallese pag. 10 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno d) Protezione delle superfici Onde proteggere gli elementi in legno incollato dagli agenti atmosferici, dagli attacchi di parassiti vegetali e dagli insetti xylofagi, tutte le superfici sono trattate conformemente alle DIN 68800. e) Carpenteria e connessioni metalliche Gli accessori metallici saranno, salvo prescrizione specifica, in acciaio S 235, S 275 e S355, trattati con zincatura o con antiruggine. Il calcolo ed i parametri statici seguiranno le indicazioni delle UNI 5744 e delle UNI 10011. I chiodi, i bulloni e gli elementi zincati standard per la formazione dei giunti e dei collegamenti, seguiranno le norme NTC e gli eurocodici. Le saldature, salvo diversa prescrizione, si intendono di 2° classe, ad arco elettrico, continue e con sezione di gola pari allo spessore minimo degli elementi che si uniscono. L’elettrodo sarà di tipo basico e di resistenza unitaria uguale o superiore a quella del materiale da saldare. CARATTERISTICHE MECCANICHE ELEMENTI LIGNEI Tabella 1 - Corrispondenza tra le classi resistenti del legno lamellare (omogeneo o composito) UNI EN 1194 e quelle delle tavole componenti UNI EN 1192 (e comparazione con la classificazione secondo DIN 1052:1996) Legno Lamellare Tavole componenti (tra parentesi quelle interne) Riferimento DIN 1052:1996 GL24h GL24c GL28h GL28c GL32h GL32c GL36h GL36c C241 C24 (C16) C301 C30 (C242) C351 C35 (C242) C401 C40 (C352) BS11 BS14 BS16 BS18 1 E’ ammessa una qualità massima del 10% di tavole interne di classe inferiore (C16, C24, C24, C35 rispettivamente per le quattro classi GL24h, GL28h, GL32h, GL36h ) 2 E’ ammessa una qualità massima del 10% di tavole interne di classe inferiore (C16, C16, C24, rispettivamente per le quattro classi GL28c, GL32c, GL36c ) Ing. Giancarlo Gallese pag. 11 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno Tabella 2 - Classi di resistenza per legno Lamellare di conifera omogeneo e combinato (secondo EN 1194:1999) Valori caratteristici di resistenza e modulo elastico Resistenza (MPa) GL24h GL24c GL28h GL28c GL32h GL36h fm,g,k trazione parallela alla fibratura ft,0,g,k 16.5 14.0 19.5 16.5 22.5 19.5 26.0 22.5 trazione perpendicolare alla fibratura ft,90,g,k 0.40 0.35 0.45 0.40 0.50 0.45 0.60 0.50 compressione parallela alla fibratura fc,0,g,k 24.0 21.0 26.5 24.0 29.0 26.5 31.0 29.0 Compresione perpendicolare alla fibratura fc,90,g,k 2.7 2.4 3.0 2.7 3.3 3.0 3.6 3.3 fv,g,k 2.7 2.2 3.2 2.7 3.8 3.2 4.3 3.8 modulo elastico medio parallelo alla fibratura E0,g,mean 11.6 11.6 12.6 12.6 13.7 13.7 14.7 14.7 modulo elastico caratteristico parallelo alla fibratura E0,g,05 9.4 9.4 10.2 10.2 11.1 11.1 11.9 11.9 modulo elastico medio perpendicolare alla fibratura E90,g,mean 0.39 0.32 0.42 0.39 0.46 0.42 0.49 0.46 modulo di taglio medio Gg,mean 0.72 0.59 0.78 0.72 0.85 0.78 0.91 0.85 380 350 410 380 430 410 450 430 24 32 GL36c flessione taglio 28 GL32c 36 Modulo Elastco (GPa) Massa Volumica (Kg/m3) Massa volumica caratteristica rg,k Ing. Giancarlo Gallese pag. 12 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno RESISTENZA DI CALCOLO Le strutture devono essere assegnata ad una delle classi di servizio sotto elencate. Il sistema di classi di servizio è destinato all’assegnazione di valori di resistenza ed al calcolo delle deformazioni in condizioni ambientali definite: Classe di servizio 1: è caratterizzata da un’umidità del materiale in equilibrio con l’ambiente a una temperatura di 20°C ed un’umidità relativa dell’aria circostante che non superi il 65% se non per poche settimane all’anno (ad esempio: strutture al chiuso in zone asciutte); Classe di servizio 2: è caratterizzata da un’umidità del materiale in equilibrio con l’ambiente a una temperatura di 20°C ed un’umidità relativa dell’aria circostante che superi il 85% solo per poche settimane all’anno; Classe di servizio 3: è caratterizzata da un’umidità più elevata di quella della classe di servizio 2. La durata del carico e l’umidità del materiale influiscono sulle proprietà resistenti del legno. Il valore di calcolo Xd della resistenza del materiale viene calcolato mediante al relazione: Xd=kmod*Xk/gM dove i simboli sono definiti come segue: • Xk valore caratteristico della proprietà del materiale. • gM coeff. parziale di sicurezza per la proprietà del materiale, vedere tab. 4.4.III • Kmod coeff. correttivo che tiene conto dell’effetto, sui parametri di resistenza, sia della durata del carico sia dell’umidità della struttura, vedere tab. 4.4.IV. Se una combinazione di carico comprende azioni appartenenti a differenti classi di durata del carico si dovrà scegliere un valore di Kmod che corrisponde all’azione di minor durata. Tab 4.4.III – Coefficienti parziali per le proprietà dei materiali (gM) Stati Limite ultimi - combinazioni fondamentali Legno 1.50 Legno Lamellare 1.45 Compensato 1.50 LVL 1.40 Unioni 1.50 1.00 - combinazioni eccezionali Ing. Giancarlo Gallese pag. 13 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno Tab 4.4.IV – Valori di (Kmod) Riferimento EN14080 e EN14081-1 Classe di servizio Classe di durata del carico 1 2 3 Legno massiccio, legno lamellare incollato Permanente 0.60 0.60 0.50 Variabili di lunga durata 0.70 0.70 0.55 Variabili di media durata 0.80 0.80 0.65 Variabili di breve durata 0.90 0.90 0.70 Variabili Istantanei 1.00 1.00 0.90 La deformazione a lungo termine può essere calcolata utilizzando i valori medi dei moduli elastici ridotti opportunamente mediante il fattore 1/(1+kdef), per le membrature, e utilizzando un valore ridotto nello stesso modo del modulo di scorrimento dei collegamenti. Il coefficiente kdef tiene conto dell’aumento di deformabilità con il tempo causato dall’effetto combinato della viscosità e dell’umidità del materiale. I valori di kdef sono riportati nella tab. 4.4.V Tab 4.4.V – Valori di (Kdef) Classe di servizio Materiale Riferimento 1 2 3 Legno massiccio EN14081-1 0.60 0.80 2.00 Legno lamellare incollato EN14080 0.60 0.80 2.00 Ing. Giancarlo Gallese pag. 14 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno CARATTERISTICHE MECCANICHE ELEMENTI METALLICI 1) Profilati metallici Per la realizzazione delle strutture metalliche e di strutture composte si utilizzano acciai conformi alle norme armonizzate della serie UNI EN 10025 (per i laminati), UNI EN 10210 (per i tubolari senza saldatura) e UNI EN 10219-1 (per i tubolari saldati), recanti la Marchiatura CE, cui si applica il sistema di attestazione della conformita 2+ (Direttiva 89/106/CEE “Prodotti da Costruzione” recepita in Italia dal DPR 21/04/1993, n. 246 modificata dal DPR 10/12/1997, n. 499). Per l’accertamento delle caratteristiche meccaniche indicate nel seguito, il prelievo dei saggi, la posizione nel pezzo da cui essi devono essere prelevati, la preparazione delle provette e le modalità di prova devono rispondere alle prescrizioni delle norme UNI EN ISO 377:1999, UNI 552:1986, EN 10002-1:2004, UNI EN 10045-1:1992. Come previsto dal D.M. 14/01/08 “In sede di progetto si possono assumere convenzionalmente i seguenti valori nominali delle proprietà del materiale: Acciaio modulo elastico E 210.000 N/mm2 modulo di elasticità trasversale G E/[2(1+ν)] N/mm2 coefficiente di Poisson ν 0.3 coefficiente di espansione termica lineare (per temperatura fino a 100°C) a 12x10-6 Per °C-1 densità r 7850 kg/m3 Sempre in sede di progettazione, per gli acciai di cui alle norme europee UNI EN 10025, UNI EN 10210 e UNI EN 10219-1, si possono assumere nei calcoli i valori nominali delle tensioni caratteristiche di snervamento fyk e di rottura per trazione ftk riportati nella tabella seguente Ing. Giancarlo Gallese pag. 15 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno Tab. 11.3.IX – Laminati a caldo con profili a sezione aperta Spessore t mm* Tipo nominale di acciaio t ≤ 40mm 40mm < t ≤ 80mm fyk (N/mm2) ftk (N/mm2) fyk (N/mm2) ftk (N/mm2) S 235 235 360 215 360 S 275 275 430 255 410 S 355 355 510 335 470 S 450 440 550 420 550 EN 10025-2: *) t spessore nominale dell’elemento Ing. Giancarlo Gallese pag. 16 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno Verifiche La resistenza di calcolo delle membrature Rd si pone nella forma: Rd = Rk / gM • gm0 = 1,05 (coefficiente parziale di sicurezza sulla resistenza del materiale delle Sezioni di Classe 1-2-3-4), • gm2 = 1,25 (coefficiente parziale di sicurezza sulla resistenza del materiale a frattura delle sezioni tese “indebolite dai fori”), Per le caratteristiche degli acciai si rimanda alla norma UNI EN10025-1÷6. Nella UNI EN10025-2, nella tabella 11.3.IX, dove vengono riportate le caratteristiche meccaniche delle diverse tipologie di acciaio. 2) Bulloni e Chiodi I bulloni – conformi per le caratteristiche dimensionali alle UNI EN ISO 4016 ed alle UNI 5592 devono appartenere alle sotto indicate classi delle UNI EN 898, associate nel mondo indicato nella Tabella 11.2.X Tab. 11.3.XII.a Normali Ad alta resistenza Vite 4.6 5.6 6.8 8.8 10.9 Dado 4 5 6 8 10 Per i chiodi si devono impiegare gli acciai previsti dalla UNI EN 10263-1 a 5. Tab. 11.3.XII.b Classe 4.6 5.6 6.8 8.8 10.9 fyb(N/mm2) 240 300 4806 649 900 Ftb(N/mm2) 400 500 600 800 1000 Ing. Giancarlo Gallese pag. 17 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno LIMITI DEFORMATIVI uz,in ≤ L/300 uz,fin ≤ L/200 uz,net,fin ≤ L/250 dove: • uz,in deformazione istantanea calcolata sulla base delle combinazioni di carico rara. • uz,fin= uz,1,in (1+kdef)+ uz,2,in (1+y2,ikdef) • uz,net,fin = uz,fin - uz,0,in deformazione finale viscoelastica. deformazione netta finale viscoelastica depurata dell’eventuale monta. con: • uz,1,in deformazione istantanea calcolata sulla base dei carichi permanenti. • uz,2,in deformazione istantanea calcolata sulla base dei carichi variabili. • uz,0,in contro freccia (se presente). • kdef coeff. che tiene conto dell’aumento di deformazione con il tempo dovuto all’effetto combinato della viscosità e dell’umidità vedere tab 4.4.V. • y2,i coeff. atto a definire i valori quasi permanenti delle azioni variabili assimilabili ai valori medi delle distribuzioni dei valori istantanei vedere tab 2.5.I Tab. 4.4.V – Valori di Kdef per legno massiccio, legno lamellare e compensato Classe di servizio Tipo di Legno 1 2 3 0.6 0.8 2 Legno massiccio Lamellare incollato, LVL Compensato Ing. Giancarlo Gallese pag. 18 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno Tabella 2.5.I – Valori dei coefficienti di combinazione Azione y0i y1i y2i Categoria A Ambienti ad uso residenziale 0.7 0.5 0.3 Categoria B Uffici 0.7 0.5 0.3 Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento 0.7 0.7 0.6 Categoria D Ambienti ad uso commerciale 0.7 0.7 0.6 Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale 1.0 0.9 0.8 Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso ≤ 30kN) 0.7 0.7 0.6 Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30kN) 0.7 0.5 0.3 Categoria H Coperture 0.0 0.0 0.0 Vento 0.6 0.2 0.0 Neve (a quota < 1000m s.l.m.) 0.5 0.2 0.0 Neve (a quota > 1000m s.l.m.) 0.7 0.5 0.2 Variazioni termiche 0.6 0.5 0.0 Ing. Giancarlo Gallese pag. 19 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno 2.3 IPOTESI DI CALCOLO 1) Pesi propri pp tegole 0,60 KN/m2 pp guaina ardesiata 4 mm 0,05 KN/m2 pp pannello OSB 15 mm 0,10 KN/m2 pp listelli ventilazione 5 x 6 cm / 60 cm 0,02 KN/m2 pp telo traspirante 0,01 KN/m2 pp coibentazione 12 cm 0,16 KN/m2 pp listelli 4 x 8 cm / 64 cm 0,03 KN/m2 pp listelli 4 x 6 cm / 75 cm 0,02 KN/m2 pp freno vapore 0,01 KN/m2 pp perlinato abete 20 mm 0,12 KN/m2 ------1,12 KN/m2 pp totale pacchetto Assunto: 1,20 KN/m2 pp totale pacchetto 5,00 KN/m3 + pp strutture lignee 2) Sovraccarico neve Località Comune Roma Zona III altitudine s.l.m. < 200 mt. 0,71 KN/m2 Sovraccarico di riferimento qsk Assunto: Coefficiente di forma µ 1 0.60 si assume: 0,50 KN/m² Sovraccarico neve Ing. Giancarlo Gallese pag. 20 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno 3) Sovraccarico vento Zona 3 70 m Altitudine distanza dalla costa d = 21.5 Km velocità di riferimento Pressione di riferimento 27 m/s qref.= Altezza max dal suolo 0,456 kN/m2 14.20 mt. Classe rugosità C Categoria III Coefficiente di esposizione ce = 2,37 Coefficiente di forma cp falda sopravvento cp = -0.4 falda sottovento cp = -0.4 cd = 1 Coefficiente dinamico Essendo l’azione del vento sempre in aspirazione, ai fini del dimensionamento delle strutture orizzontali, nel calcolo delle strutture in legno non si terra conto di tale azione. Ing. Giancarlo Gallese pag. 21 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno 2.4 COMBINAZIONE DEI CARICHI Le combinazioni di carico che verranno utilizzatesono le seguente: A) Combinazioni agli SLU: 1) Fd=gG1G1+gG2G2+gPP+gQ1Qk1+gQ2y 02Qk2+gQ3y 03Qk3+.. (1) (stato limite di resistenza della struttura compresi gli elementi di fondazione) essendo: • G1 peso proprio di tutti gli elementi strutturali; • G2 peso proprio di tutti gli elementi strutturali non strutturali; • P pretensione e precompressione (assente) • Qik azioni variabili tra loro indipendenti • g coeff. parziale per le azioni o per l’effetto delle azioni nelle verifiche SLU • y0i coefficiente di combinazione allo stato limite ultimo da definirsi sulla base di considerazioni statistiche. Tab 2.6.I – Coefficienti parziali per le azioni o per l’effetto delle azioni nelle verifiche SLU A1 A2 STR GEO 0.9 1.0 1.0 1.1 1.3 1.0 0.0 0.0 0.0 1.5 1.5 1.3 0.0 0.0 0.0 1.5 1.5 1.3 Coefficiente EQU gF favorevoli Carichi permanenti gG1 sfavorevoli favorevoli Carichi permanenti non strutturali(1) gG2 sfavorevoli favorevoli Carichi variabili gQi sfavorevoli (1) Nel caso in cui i carichi permanenti non sono strutturali (ad es. carichi permanenti portati) siano compiutamente definiti si potranno adottare per essi gli stessi coefficienti variabili per le azioni permanenti. Ing. Giancarlo Gallese pag. 22 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno Tab 2.5.I – Valori dei coefficienti di combinazione Azione y0i y1i y2i Categoria A Ambienti ad uso residenziale 0.7 0.5 0.3 Categoria B Uffici 0.7 0.5 0.3 Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento 0.7 0.7 0.6 Categoria D Ambienti ad uso commerciale 0.7 0.7 0.6 Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale 1.0 0.9 0.8 Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso ≤ 30kN) 0.7 0.7 0.6 Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30kN) 0.7 0.5 0.3 Categoria H Coperture 0.0 0.0 0.0 vento 0.6 0.2 0.0 Neve (a quota < 1000m s.l.m.) 0.5 0.2 0.0 Neve (a quota > 1000m s.l.m.) 0.7 0.5 0.2 Variazioni termiche 0.6 0.5 0.0 2) Fd=E+G1+G2+P+y21Qk1+y22Qk2+... (2) (combinazione sismica) Gli effetti dell’azione sismica saranno valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti carichi gravitazionali: 3) G1+G2+P+Σjy2jQkj (3) B) Combinazioni agli SLE: Si devono prendere in esame le combinazioni rara e quasi permanente con gg=gp=gq= 1, e applicando ai valori caratteristici delle azioni variabili adeguati coefficienti y0, y1, y2. - combinazioni rara: Fd=G1+G2+P+Qk1+∑(y0iQik) - combinazioni frequente: Fd=G1+G2+P+y1iQk1+∑(y2iQjk) - combinazioni quasi permanenti: Fd= G1+G2+P+∑(y2iQik) Ing. Giancarlo Gallese pag. 23 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno 2.5 CALCOLO E VERIFICA ELEMENTI DI FALDA TRAVICELLI 10x12cm Corpo centrale Schema statico: Trave su due appoggi + sbalzo con carico uniforme Dati geometrici: Luce asse appoggi L= 1.450 m Sbalzo S= 0.650 m Interasse I= 0.770 m Pendenza falda α= 21.200 ° Pendenza trave β= 21.200 ° Ipotesi di carico: CARICHI DI LUNGA DURATA pesi permanenti G1 Pc1 = 1.20 kN/m 2 pesi permanenti G2 Pc2 = 0.00 kN/m 2 Pp = 0.08 kN/m 2 Sn = 0.50 kN/m 2 peso proprio G1 CARICHI DI BREVE DURATA sovraccarico neve Sezione in legno lamellare GL Sez. 24h Base: 10.0 cm Altezza: 12.0 cm A= 120 cm 2 E0,g,meam = Wy = 240 cm 3 Wz = 200 cm 3 Iy = 1440 cm 4 Iz = 1000 cm 4 Classe di servizio struttura: 11600 N/mm 2 E0,g,05 = 9400 N/mm 2 G0,mean = 720 N/mm 2 fm,k = 24 N/mm 2 fv,k = 2.7 N/mm 2 Cl= Ing. Giancarlo Gallese pag. 24 / 40 2 Relazione di calcolo Tetto in legno Carichi totali in pianta: G1 = [(Pc1 + Pp) / cos α] I = 1.06 kN/m (permanenti compiutamente definiti) G2 = (Pc2 / cos α) I = 0.00 kN/m (permanenti non compiutamente definiti) Q1 = Sn I = 0.39 kN/m (neve) Verifiche agli Stati Limite Ultimi SLU Sollecitazioni di progetto con carico permanente: Coefficienti di sicurezza gG1 = 1.3 parziali agli SLU gG2 = 1.5 gQ1 = 0 Kmod = 0.6 gM = 1.45 Q = ( gG1 G1 + gG2 G2 + gQ1 Q1) = 1.37 kN/m Ra = Q (L + S) / (2 L) = 2 2.09 kN Rb = Q (L + S) (L - S) / (2 L) = 0.80 kN Tas = Q S = 0.89 kN Tad = Ra - Tas = 1.20 kN tmax,v,d = 1,5max{Tas;Tas;Rb}/A = 0.15 N/mm 2 Ms = Q S / 2 = 2 0.29 kNm 2 Mc = Rb / (2 Q) = 0.23 kNm smax,d = max{Mc;Ms}/W y = 1.21 N/mm 2 Tensioni resistenti: Coefficiente correttivo Coefficiente di sicurezza materiale fm,k = 24 N/mm 2 fm,d= Kmod fm,k / gM = 9.93 N/mm 2 fv,k = 2.7 N/mm 2 fv,d = Kmod fv,k / gM = 1.12 N/mm 2 Verifiche a flessione smax,d / fm,d = 0.12 < 1 Ing. Giancarlo Gallese pag. 25 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno Verifiche a taglio tmax,v,d / fv,d = 0.13 < 1 Sollecitazioni di progetto con carico di breve durata neve: Coefficienti di sicurezza gG1 = 1.3 parziali agli SLU gG2 = 1.5 gQ1 = 1.5 Q = ( gG1 G1 + gG2 G2 + gQ1 Q1) = 1.95 kN/m Ra = Q (L + S) / (2 L) = 2 2.97 kN Rb = Q (L + S) (L - S) / (2 L) = 1.13 kN Tas = Q S = 1.27 kN Tad = Ra - Tas = 1.70 kN tmax,v,d = 1,5max{Tas;Tas;Rb}/A = 0.21 N/mm 2 Ms = Q S / 2 = 2 0.41 kNm 2 Mc = Rb / (2 Q) = 0.33 kNm smax,d = max{Mc;Ms}/W y = 1.72 N/mm 2 Tensioni resistenti: Coefficiente correttivo Coefficiente di sicurezza materiale Kmod = 0.9 gM = 1.45 fm,k = 24 N/mm 2 fm,d= Kmod fm,k / gM = 14.90 N/mm 2 fv,k = 2.7 N/mm 2 fv,d = Kmod fv,k / gM = 1.68 N/mm 2 Verifiche a flessione smax,d / fm,d = 0.12 < 1 0.13 < 1 Verifiche a taglio tmax,v,d / fv,d = Ing. Giancarlo Gallese pag. 26 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno Verifiche agli Stati Limite d'Esercizio SLE deformata istantanea in campata dovuta ai carichi permanenti G1+G2 2 2 2 2 uc,ist,1 = (G1+G2)L (5L -12S )/384EIycosb + 1,2(G1+G2)L /8GA= 0.02 cm deformata istantanea sullo sbalzo dovuta ai carichi permanenti G1+G2 3 3 2 us,ist,1=(G1+G2)[S (4L+3S)-L S]/24EIycosb+1,2(G1+G2)S (1+S/L)/GA= 0.01 cm deformata istantanea in campata dovuta ai sovraccarichi Q1 (neve) 2 2 2 2 uc,ist,2 = Q1 L (5L -12S ) / 384 E Iy cosb + 1,2 Q1 L / 8 G A = 0.01 cm deformata istantanea sullo sbalzo dovuta ai sovraccarichi Q1 (neve) 3 3 2 us,ist,2 = Q1 [S (4L+3S)-L S]/24EIycosb + 1,2 Q1 S (1+S/L)/GA = 0.00 cm Combinazione rara in campata uist,rara = uist,1 + uist,2 = 0.03 cm < L / 300 0.02 cm < S / 150 sullo sbalzo uist,rara = uist,1 + uist,2 = Combinazione frequente con sovraccarico neve Coefficienti di sicurezza parziali in campata uist,freq = uist,1 + y1,1 uist,2 = 0.03 cm sullo sbalzo uist,freq = uist,1+y1,1 uist,2 = 0.01 cm Ing. Giancarlo Gallese pag. 27 / 40 y1,1 = 0.2 (neve) Relazione di calcolo Tetto in legno Combinazione quasi permanente Coefficienti di sicurezza parziali y2,1= 0.0 (neve) Kdef = 0.8 in campata uist,q.perm = uist,1,+ y2,1uist,2 = 0.02 cm sullo sbalzo uist,q.perm = uist,1 + y2,1uist,2 = 0.01 cm Verifica deformazione differita Coefficiente viscosità e umidità deformata differita in campata udiff = uist,q.perm Kdef = 0.02 cm deformata differita sullo sbalzo udiff = uist,q.perm Kdef = 0.01 cm deformata finale con neve in campata unet,fin = uist,q.rara + udiff = 0.05 cm < L / 250 0.03 cm < S / 125 deformata finale con neve sullo sbalzo unet,fin = uist,q.rara + udiff = Ing. Giancarlo Gallese pag. 28 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno 2.6 CALCOLO E VERIFICA STRUTTURE PRINCIPALI CORPI DESTRO E SINISTRO MODELLO 3D – ESTRUSO MODELLO 3D – ASTE E NODI Ing. Giancarlo Gallese pag. 29 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno MODELLO 3D – VINCOLI DEFORMATA – COMB.2 - SLU Ing. Giancarlo Gallese pag. 30 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno FRECCIA D2 – COMB.2 - SLU TRASLAZIONE Z – COMB.2 - SLU Ing. Giancarlo Gallese pag. 31 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno MOMENTO 2-2 – COMB.2 – SLU MOMENTO 3-3 – COMB.2 - SLU Ing. Giancarlo Gallese pag. 32 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno SFORZO NORMALE – COMB.2 – SLU TAGLIO 2 – COMB.2 - SLU Ing. Giancarlo Gallese pag. 33 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno TAGLIO 3 – COMB.2 - SLU SFRUTTAMENTO (%) Ing. Giancarlo Gallese pag. 34 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno 2.7 CALCOLO E VERIFICA STRUTTURE PRINCIPALI CORPO CENTRALE MODELLO 3D - ESTRUSO MODELLO 3D – ASTE E NODI Ing. Giancarlo Gallese pag. 35 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno MODELLO 3D - VINCOLI DEFORMATA – COMB.2 - SLU Ing. Giancarlo Gallese pag. 36 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno FRECCIA D2 – COMB.2 – SLU TRASLAZIONE Z – COMB.2 - SLU Ing. Giancarlo Gallese pag. 37 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno MOMENTO 2-2 – COMB.2 – SLU MOMENTO 3-3 – COMB.2 - SLU Ing. Giancarlo Gallese pag. 38 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno TAGLIO 2 – COMB.2 - SLU TAGLIO 3 – COMB.2 - SLU Ing. Giancarlo Gallese pag. 39 / 40 Relazione di calcolo Tetto in legno SFRUTTAMENTO (%) – COMB.2 - SLU Ing. Giancarlo Gallese pag. 40 / 40