Corsi di Laurea Triennali per le Professioni
Sanitarie
CORSO di Patologia Generale
anno 2012-2013, 2° semestre
Renato Prediletto
Maggio 2013
NEOPLASIE: STORIA
NATURALE
La maggiorparte delle neoplasie deriva da un evento sporadico
nella cui genesi la predisposizione genetica può essere o assente
o assai poco influente.
In alcuni casi vi è una distribuzione familiare.
La predisposizione ereditaria alle neoplasie può essere
•Autosomica dominante
•Autosomica recessiva
•La prima è di solito legata ad una mutazione in un gene TS
•La seconda di solito ad un difetto riparativo nel DNA.
•Le neoplasie ereditarie di solito sono bilaterali ed insorgono
precocemente nel corso della vita
NEOPLASIE: ORIGINE MONOCLONALE
NEOPLASIE: CELLULE STAMINALI
Il tessuto normale si forma a partire da una cellula staminale
centrale che cresce e si differenzia a creare popolazioni cellulari
progenitrici intermedie e popolazioni cellulari mature.
Le cellule staminali hanno:
Capacità di auto rinnovamento
Potenzialità di dare origine a linee cellulari diverse
Grande capacità proliferativa.
NEOPLASIE: CELLULE STAMINALI
Le cellule staminali neoplastiche provengono da mutazioni nelle c.
staminali. Come le c. staminali normali le c. cancerose possono:
Autorinnovarsi
Dare origine a popolazioni eterogee di c. figlie
Proliferare estensivamente.
NEOPLASIE: CELLULE STAMINALI
NEOPLASIE: LESIONE IN SITU
Tutte le
neoplasie
iniziano come
lesioni
microscopiche
che non hanno
superato la
membrana
basale: in situ
NEOPLASIE: EPIDEMIOLOGIA
Nel 2008 sono stati diagnosticati circa 12,7 milioni di tumori maligni
e 7,6 milioni di persone sono morte di cancro in tutto il mondo.
Tutte le neoplasie sono la causa del 13% di tutte le morti annuali, con
i più comuni che sono: cancro del polmone (1,4 milioni di morti
cancro allo stomaco (740.000 morti ) cancro al fegato (700.000
morti), del colon-retto (610.000 morti) e il cancro alla mammella
(460.000 decessi).
Questi dati fanno sì che le neoplasie invasive siano la principale
causa di morte nel mondo sviluppato e la seconda causa di morte nei
paesi in via di sviluppo. Oltre la metà dei casi si verificano in
quest'ultime regioni.
NEOPLASIE: EPIDEMIOLOGIA
In Italia, nel 2007 sono morte 572.881 persone: 224.311 per cause
riconducibilli al sistema cardiovascolare, e 171.625 a causa di tumori
(in massima parte maligni); in quest'ultimo gruppo, le patologie più
diffuse sono stati i tumori maligni del sistema respiratorio (soprattutto
carcinoma del polmone; 34.610 morti), il carcinoma del colon-retto
(18.349),dello stomaco (10.522), oltre ai tumori maligni
(generalmente non epiteliali) del sistema immunitario (13.880 morti).
I tassi globali di svilippo di neoplasie, sono aumentati principalmente
a causa di un invecchiamento generale della popolazione e di
modifiche allo stile di vita. Il fattore di rischio più significativo per lo
sviluppo di una neoplasia è la vecchiaia. Però nelle giovani età il
tumore è sempre più aggressivo.
Nei paesi sviluppati il cancro è una delle prime cause di morte
NEOPLASIE: EPIDEMIOLOGIA
Alcuni tumori a crescita lenta sono particolarmente comuni.
Osservazioni derivanti da studi autoptici.
Sia il cancro della tiroide sia quello della prostata spesso sono reperti
autoptici
Le tre più comuni neoplasie infantili sono:
Leucemie
Linfomi
Tumori cerebrali.
NEOPLASIE: EPIDEMIOLOGIA
Le neoplasie sono principalmente una malattia ambientale, con il 9095% dei casi attribuibili a fattori ambientali e per il 5% a cause
genetiche.
Alcuni comuni fattori ambientali che contribuiscono alla mortalità da
cancro includono il fumo (25-30%), l'alimentazione e l'obesità (3035%), le infezioni (15-20%), le radiazioni (sia ionizzanti che non,
fino al 10%), lo stress, la mancanza di attività fisica e gli inquinanti
ambientali
NEOPLASIE: CHIMICI
La patogenesi delle neoplasie è riconducibile a mutazioni del
DNA.
Molti mutageni sono anche cancerogeni, ma alcuni agenti
cancerogeni non sono mutageni (alcol)
Decenni di ricerche hanno dimostrato il legame tra il fumo e le
neoplasie del polmone, della laringe, della testa, del collo, dello
stomaco, della vescica, dei reni, dell'esofago e del pancreas. Una
sigaretta contiene più di 1500 irritanti e dannose con oltre 50
sostanze riconosciute come cancerogene, tra cui nitrosammine e di
idrocarburi policiclici aromatici. Il fumo è responsabile di circa un
terzo di tutte le morti per cancro nei paesi sviluppati e circa uno su
cinque in tutto il mondo. Tuttavia, il numero dei fumatori in tutto il
mondo continua ad aumentare, portando a quella che alcune
organizzazioni hanno descritto come l'epidemia del fumo
NEOPLASIE: CHIMICI
Si ritiene che il cancro correlato alla propria professione lavorativa,
rappresenti tra il 2% e il 20% di tutti i casi. Ogni anno, almeno
200.000 persone muoiono di cancro in tutto il mondo,
probabilmente sviluppato a cuasa del proprio lavoro. La maggior
parte dei decessi per cancro correlabile a fattori di rischio
professionali si verificano nel mondo sviluppato. Si stima che circa
20.000 decessi per cancro e 40.000 nuovi casi ogni anno negli Stati
Uniti siano attribuibili alle condizioni di lavoro. Milioni di
lavoratori corrono il rischio di sviluppare tumori come il cancro del
polmone e il mesotelioma per via dell'inalazione di fibre di amianto
e fumo di sigaretta, o la leucemia per l'esposizione al benzene sul
posto di lavoro
NEOPLASIE: CHIMICI
NEOPLASIE: ALIMENTAZIONE
La scorretta alimentazione, l’inattività e l’obesità sono dei fattori
correlabili a circa il 30% dei decessi per neoplasie per effetti diretti
sul sistema immunitario e sul sistemma endocrino.
Le diete a basso contenuto di verdura, frutta, cereali od ad alto
conenuto carneo sono associate a neoplasie. Una dieta ricca di sale
è legata al cancro dello stomaco. Per esempio il cancro allo
stomaco è più comune in Giappone, per via della loro dieta ricca di
sale, mentre il tumore del colon è più comune negli Stati Uniti. Gli
immigrati sviluppano il rischio in base al nuovo paese in cui si
trasferiscono, spesso all'interno di una generazione, suggerendo un
legame sostanziale tra dieta e neoplasia.
NEOPLASIE: INFEZIONI
In tutto il mondo circa il 18 % delle morti per cancro è legato alle
Malattie Infettive.
I virus sono gli agenti infettivi più comunemente responsabili dei
cancri.
Un virus in grado di scatenare cancro è detto oncovirus
(papillomavirus, Epstein-Barr, Herpes umano 8, virus epatite B c
(carcinoma epatocellulare),
I batteri possono essere elementi scatenanti (HP nel cancro dello
stomaco
NEOPLASIE: INFEZIONI
La maggior parte dei tumori sono di tipo non-ereditario. Le
neoplasie ereditarie sono prevalentemente causate da un difetto
genetico. Meno dello 0,3% della popolazione è portatore di una
mutazione genetica che ha effetto sul rischio di sviluppare un
cancro e rappresentano meno del 3-10% dei casi diagnosticati.
Alcune di queste condizioni sono rappresentate da alcune
mutazioni ereditarie nei geni BRCA1 e BRCA2 con un rischio più
del 75% di cancro al seno e alle ovaie, e ereditario non associato a
poliposi del colon-retto (HNPCC o sindrome di Lynch), che è
presente in circa il 3% delle persone con tumore del colon-retto,[tra
gli altri.
NEOPLASIE: AGENTI FISICI
Alcune sostanze causano il cancro in primo luogo attraverso la loro
azione fisica, piuttosto che chimica, sulle cellule.
Un esempio importante è la prolungata esposizione all’’ amianto
che è una delle principali cause di mesotelioma, un tipo di non
fibrosi che causano il cancro sono: la polvere di cobalto il nichel
metallico, la silice cristallina,(quarzo, cristobalite e tridimite).
Una causa accettata dalla comunità scientifica è l'applicazione a
lungo termine di oggetti caldi sul corpo. Ripetute bruciature sulla
stessa parte del coprpo, come quelle prodotte dagli scaldamani a
carbone, possono condurre allo sviluppo di neoplasie della pelle,
specialmente sono presenti anche cancerogeni chimici.
L'assunzione di bevando calde può creare delle scottature che
favoriscono neoplasie esofagee.
NEOPLASIE: RADIAZIONI IONIZZANTI
Fino al 10% delle neoplasie maligne sono legate all'esposizione alle
radiazioni, che comprendono sia quelle ionizzanti e che non
ionizzanti. Inoltre, la maggior parte dei tumori non maligni della
pelle, sono causati da radiazioni non ionizzanti nello spettro
dell'ultravioletto.
NEOPLASIE: RADIAZIONI IONIZZANTI
Tra le principali fonti di radiazioni ionizzanti vi sono 'imaging biomedico
e il gas di radon.
Le radiazioni ionizzanti possono provocare il cancro in molte parti del
corpo, in tutti gli animali ed a qualsiasi età, anche solitamente i tumori
solidi indotti dalle radiazioni si sviluppano intorno ai 10-15 anni e
possono richiedere fino a 40 anni per diventare clinicamente manifesti,
mentre, le leucemie richiedono dai 2 ai 10 anni per apparire.I bambini e
gli adolescenti hanno il doppio delle probabilità di sviluppare leucemia
indotta da radiazioni rispetto gli adulti.
NEOPLASIE: RADIAZIONI IONIZZANTI
L'esposizione alle radiazioni prima della nascita aumenta di dieci volte
l'effetto. Le radiazioni ionizzanti non sono un mutageno particolarmente
forte, l'esposizione residenziale al gas radon, per esempio, ha i rischi di
cancro simili a quelli del fumo passivo. Basse dosi di esposizioni, come
vivere vicino a una centrale nucleare, si ritiene che abbiano un effetto
basso o nullo sullo sviluppo di neoplasie. Le radiazioni sono una fonte
più potente di cancro quando sono combinate con altri agenti
cancerogeni, come nel caso dell'esposizione al gas radon insieme al
tabagismo
NEOPLASIE: RADIAZIONI IONIZZANTI
A differenza delle sostanze chimiche, le radiazioni ionizzanti colpiscono
le molecole all'interno delle cellule in modo casuale. Se capita di trovare
un cromosoma, esso può rompersi, portando ad un numero anormale, alla
disattivazione di uno o più geni nella parte del cromosoma colpita,
all'eliminazione di parti della sequenza di DNA, alla traslocazioni
cromosomica o possono causare altri tipi di anomalie cromosomiche.
NEOPLASIE: RADIAZIONI IONIZZANTI
Il danno maggiore porta normalmente alla morte cellulare, ma danni più
piccoli possono far sopravvivere la cellula che, mutata, può essere in
grado di proliferare e svilupparsi in neoplasia, soprattutto se geni
soppressori sono stati danneggiati dalla radiazione.
Tre fasi indipendenti sembrano essere coinvolte nella nascita di una
neoplasia per causa delle radiazioni ionizzanti:
cambiamenti morfologici alla cellula,
acquisizione dell'immortalità cellulare e
sviluppo di adattamenti che favoriscono la formazione di un tumore.
Anche se la particella di radiazioni non colpisce direttamente il DNA, si
innesca una risposta da cellule che indirettamente aumenta la probabilità
di mutazioni.[
NEOPLASIE: RADIAZIONI IONIZZANTI
L'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti può causare tumori della
pelle come il non-melanoma.
Altre radiazioni non ionizzanti, come le frequenze radio utilizzate dai
telefoni cellulari, energia elettrica, e altre fonti simili sono ritenute come
un possibili agenti cancerogeni dalla Agenzia Internazionale per la
Ricerca sul Cancro dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
NEOPLASIE: ORMONI
Alcuni ormoni sono correlati allo sviluppo di neoplasie.
Di solito sono quelli influenzati dalla crescita e dallo sviluppo:
Cancro della mammella,
Cancro dell’ovaio,
Cancro dell’endometrio,
Cancro della tiroide,
Cancro del testicolo
NEOPLASIE: ORMONI
I livelli ormonali di un individuo sono in gran parte determinati
geneticamente, quindi questo potrebbe spiegare almeno in parte
la presenza di alcuni tipi di neoplasie che si verificano spesso
all'interno di alcuni gruppi familiari che non presentano geni
particolari. Ad esempio, le figlie di donne che hanno avuto un
cancro alla mammella, hanno livelli significativamente più
elevati di estrogeni e progesterone. Questi elevati livelli di
ormoni possono spiegare perché queste donne hanno un rischio
più elevato di neoplasie mammarie. Allo stesso modo, gli uomini
di origine africana hanno livelli significativamente più elevati di
testosterone rispetto agli uomini di origine europea e di
conseguenza presentano un'incidenza di tumore alla prostata più
elevata. Gli uomini di origine asiatica, con i più bassi livelli di
testosterone, godono della minora incidenza
NEOPLASIE: PATOGENESI
Affinché una cellula diventi tumorale, deve accumulare una serie di
danni al suo sistema di controllo della riproduzione
Infatti il cancro è una malattia genetica delle cellule somatiche. Tutte
le cellule cancerose e precancerose presentano alterazioni, spesso
molto estese, del loro assetto cromosomico (cariotipo): il numero di
cromosomi presenti nel loro nucleo può essere alterato e i cromosomi
stessi sono danneggiati, multipli o mancanti (aneuploidia)
L'alterazione cromosomica delle cellule tumorali è talmente estesa da
fornire la prova che in ogni caso di tumore tutte le cellule cancerose
discendano da una unica cellula madre mutata (popolazione cellulare
clonale): tutte infatti condividono la stessa esatta forma di danno
genetico, tanto complessa da rendere altamente improbabile
l'eventualità di due cellule madri diverse che hanno subito per caso la
stessa serie di mutazioni.
NEOPLASIE: PATOGENESI
Le mutazioni necessarie che una data cellula deve accumulare per dare origine a un
cancro sono le seguenti, e sono comuni a tutti i tipi di cancro:
acquisizione dell'autonomia moltiplicativa per sopravvenuta incapacità a sottostare ai
meccanismi regolatori della proliferazione cellulare;
assenza di inibizione dipendente dalla densità (le cellule normali si moltiplicano fino a
una definita densità cellulare, raggiunta la quale diventano quiescenti);
ridotta capacità di adesione con altre cellule o componenti tissutali;
assenza di matrice extracellulare (spesso digerita da proteasi che favorisce l’invasione
di tessunti normali adiacenti);
riduzione o perdita della capacità differenziativa;
acquisizione della capacità di replicazione illimitata per effetto della espressione della
telomerasi;
Replicazione/riduzione o perdita della possibilità di andare incontro a morte cellulare
programmata
perdita della cosiddetta inibizione da contatto.
NEOPLASIE: PATOGENESI
Il tumore sfrutta dunque, oltre al danno meccanico che esercita la sua massa cellulare,
l'azione di molecole di adesione CAM (caderine, selectine, integrine) e proteasi
prodotte da fibroblasti e macrofagi (catepsine, ialuronidasi, collagenasi).
Il grado di aneuploidia, cioè il numero e l'entità dei difetti cromosomici, viene
impiegato nelle biopsie come misura del potenziale canceroso di eventuali cellule
anomale riscontrate.
NEOPLASIE: ACCRESCIMENTO
La velocità di accrescimento della neoplasia dipende da fattori
propri dell’ospite e da fattori del tumore:
Espansione della quota di cellule in replicazione
Riduzione del tempo di replicazione e/o duplicazione cellulare
Prlungamento del tempo di sopravvivenza delle cellule
(inizione del processo di apoptosi)
NEOPLASIE: ACCRESCIMENTO
In seguito a mutazioni oncogeniche, le cellule tumorali acquisiscono
caratteristiche di crescita autonoma, afinalistica e progressiva, unite alla
perdita delle capacità di differenziazione e di possibillità apoptotica
L'accrescimento dei tumori benigni viene definito espansivo: l'aumento
del volume cellulare totale, e quindi del tumore stesso, porta ad un
aumento della tensione locale con fenomeni necrotici dei tessuti
ciorcostanti per compressione dei vasi.
L'accrescimento dei tumori maligni viene definito infiltrativo: un tumore
con caratteristiche di malignità, oltre all'aumento volumetrico cellulare,
tende ad infiltrarsi nei tessuti circostanti ed a metastatizzare. Ciò avviene
dal carcinoma in situ, ovvero contenuto entro la membrana basale,
acquisisce capacità infiltrativa dovuta ad un aumento della tensione
locale, alla motilità e minore coesività delle cellule tumorali ed alla
presenza di sostanze che facilitano la lisi e la penetrazione cellulare.
NEOPLASIE: VELOCITA’ DI ACCRESCIMENTO
NEOPLASIE: VELOCITA’ DI ACCRESCIMENTO E
SUA VARIABILITA’
NEOPLASIE:MULTIFASICITA’
Distinguiamo tre fasi di accrescimento che dipendono
da un numero molto considerevole di eventi a livello
molecolare
INIZIAZIONE
PROMOZIONE
PROGRESSIONE
NEOPLASIE:MULTIFASICITA’
NEOPLASIE: LESIONI PRECANCEROSE
NEOPLASIE: LESIONI PRECANCEROSE
Alcune lesioni, cosiddette "precancerose", spesso sono
identificabili come sintomo di un prossimo processo tumorale
maligno, in quanto è decisivamente elevata la possibilità di un
passaggio allo stadio degenerativo. Generalmente le lesioni
insorgono su cute e mucose. Esse sono di vario carattere: vanno
da processi infiammatori cronici alle prolificazioni iperplastiche
benigne, dalle disontogenie alle modificazioni tessutali dovute a
squilibrio ormonale.
NEOPLASIE: LESIONI PRECANCEROSE
I più comuni casi di lesione precancerosa sono costituiti da
cheratosi senili, da radiodermiti, cicatrici, ustioni, ferite che
guariscono con esuberanza di tessuto cicatriziale.
NEOPLASIE: MECCANISMI DI INVASIONE E
METASTATIZZAZIONE’
NEOPLASIE: MECCANISMI DI METASTATIZZAZIONE
Metastasi di K mammario in sede
polmonare
NEOPLASIE: MECCANISMI DI METASTATIZZAZIONE
PER VIA EMATICA
NEOPLASIE: CLASSIFICAZIONE
In base al comportamento biologico invece i tumori si
classificano in:
"benigni": sono costituiti da cellule che mantengono in
parte le loro caratteristiche morfologiche e funzionali, pur
esibendo autonomia moltiplicativa. Essi sono caratterizzati
da un tipo di sviluppo detto espansivo, perché comprime i
tessuti vicini senza distruggerli: i tumori benigni che
originano dall'epitelio ghiandolare (adenomi) sono spesso
avviluppati da una capsula di connettivo fibroso.
NEOPLASIE:CLASSIFICAZIONE
"maligni" o "cancro": sono costituiti da cellule che appaiono
morfologicamente e funzionalmente diverse dalle
corrispondenti normali. L'atipia morfologica, che è tanto
maggiore quanto più indifferenziato è il tumore, si manifesta
con mancanza di uniformità nella forma e nelle dimensioni
delle cellule (polimorfismo) e degli organi cellulari, in
particolare del nucleo, che è frequentemente ipercromico ed
in fase mitotica.
NEOPLASIE:CLASSIFICAZIONE
I tessuti vicini al tumore maligno vengono invariabilmente
infiltrati e distrutti dalle cellule tumorali che si sostituiscono
a quelle normali, fenomeno questo caratteristico della
malignità e noto col termine "invasività neoplastica
"borderline": in alcuni casi i tumori presentano un
comportamento intermedio fra la malignità e la benignità
(tumori "borderline") o risultano inclassificabili (tumori a
comportamento biologico incerto). In questi casi,
generalmente la frequenza delle metastasi è molto bassa e il
decorso è lento. Un esempio è il t. stromale gastro-intestinale
NEOPLASIE: CLASSIFICAZIONE
Carcinoma larigeo squamoso ben differenziato
NEOPLASIE: PERCHE’ SI MUORE
NEOPLASIE: STAGING
NEOPLASIE: STAGING
NEOPLASIE: GRADING
GRADING DI ADENOCARCINOMA
NEOPLASIE: METODOLOGIE DIAGNOSTICHE
NEOPLASIE:DIAGNOSI GENOMICA E PROTEOMICA
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trentunesima lezione