Relatore: Cesare Guerreschi
Firenze, 22 Ottobre 2011
DEFINIZIONE
Le nuove dipendenze o New Addictions comprendono tutte quelle
forme di dipendenza in cui non è implicato l’assunzione di nessuna
sostanza.
L’oggetto della dipendenza è rappresentata da comportamenti o da
attività che vengono erroneamente scambiate per condotte
normali (gioco d’azzardo, internet, shopping, sesso ecc…), che
sono una parte importante della vita quotidiana.
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Le New Addiction si sviluppano coinvolgendo i vari aspetti della vita di
un individuo.
RELAZIONALE
FINANZIARIO
PSICOLOGICO
NEW
ADDICTION
AFFETTIVO
FISIOLOGICO
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Passiamo ora ad illustrare il programma
terapeutico di S.I.I.Pa.C e la sua applicazione…
LA TERAPIA MULTIMODALE
L’approccio multimodale prende in carico tutti gli aspetti
disfunzionali e offre un programma completo per la diagnosi e la
terapia.
DIFFICILMENTE I PROBLEMI SONO RICONDUCIBILI AD UNA SOLA CAUSA
E SONO PRESENTI PIU’ MODALITA’ DI INTERVENTO.
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LA TERAPIA MULTIMODALE
Nel trattamento delle nuove dipendenze un approccio di tipo
multimodale non è solo auspicabile, ma necessario per avere una
speranza di cambiamento.
E’ PRINCIPALMENTE UN CONCETTO MENTALE IN CUI L’OPERATORE PER
PRIMO DEVE CREDERCI FORTEMENTE.
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LA TERAPIA MULTIMODALE
L’approccio multimodale concepisce la personalità come il prodotto
di 7 modalità diverse.
COMPORTAMENTI
AFFETTI
SENSAZIONI
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COGNIZIONI
IMMAGINI
RELAZIONI INTERPERSONALI
FUNZIONI BIOLOGICHE
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LA TERAPIA MULTIMODALE
La terapia multimodale valuta e tratta le alterazioni della
personalità, adattando le tecniche terapeutiche alle necessità del
paziente.
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IL PROGRAMMA TERAPEUTICO S.I.I.Pa.C
Il programma prevede l’impiego di molte risorse terapeutiche:
• Colloqui di motivazione
• Psicodiagnosi
• Terapia di gruppo
• Psicoterapia individuale
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IL PROGRAMMA TERAPEUTICO S.I.I.Pa.C
• Terapia di coppia
• Terapia familiare
• Tutoraggio economico
• Consulenza psichiatrica
•
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•
•
Consulenza legale
Tutoraggio economico
Self-empowerment
Gruppi Auto-Aiuto
Laboratorio artistico
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I COLLOQUI DI MOTIVAZIONE
Sono colloqui preliminari basati sul MODELLO TRANSTEORICO di S.H
Prochaska e hanno lo scopo a motivare il paziente ad
intraprendere il lungo percorso terapeutico.
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I COLLOQUI DI MOTIVAZIONE
Il modello transteorico , che si avvale di una modalità eclettica di
terapia, è costruito su 3 dimensioni fondamentali:
• Stadi di cambiamento
• Processi di cambiamento
• Livelli di cambiamento
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I COLLOQUI DI MOTIVAZIONE
Gli stadi del cambiamento riflettono l’aspetto temporale e
motivazionale del cambiamento.
Il cambiamento non è un fenomeno del “tutto o niente” ma un
processo graduale che attraversa specifici stadi, seguendo un
percorso ciclico e progressivo.
•
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1°PRECONTEMPLAZIONE (assenza di riconoscimento del problema).
2° CONTEMPLAZIONE (emorgono dubbi e contraddizioni).
3° DETERMINAZIONE (ricerca attiva di una soluzione)
4° AZIONE (concreta sperimentazione dei cambiamenti)
5° MANTENIMENTO (consolidamento delle nuove abitudini)
RICADUTA : data la ciclicità del percorso, in qualsiasi punto può verificarsi
una ricaduta che riporta il paziente agli stadi precedenti.
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PSICODIAGNOSI
Si concentra sulla specificità del paziente di cui vengono valutate in
profondità le eventuali difficoltà psicopatologiche e le
caratteristiche di personalità al fine di pianificare al meglio la
conseguente presa in carico.
Consiste nella somministrazione di alcuni test:
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•
Basic-ID (questionario di conoscenza )
MMPI-2 (567 items)
B.D.I (Beck Depression Inventory; 21 items)
Hamilton Rating Scale (17 items)
I.A.D.T (Internet Addiction Disorder Test; 20 items)
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BASIC-ID
Lo scopo di questo questionario è ottenere un quadro completo della
storia della persona attraverso l’indagine di 7 aree fondamentali:
B
ehavior
A ffect
S ensation
I magery
C ognition
I
nterpersonal Relationships
D
rugs
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MMPI-2 TEST
Il test MMPI-2 permette di valutare la personalità dal punto di vista
clinico.
Spesso nei pazienti Internet Addict riscontriamo l’elevazione delle
seguenti scale:
• Scala Pd (deviazione psicopatica)
• Scala Mf (mascolinità/femminilità)
• Scala Pt (psicastenia)
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B.D.I Test
Lo scopo del Beck Depression Inventory è quello di misurare
l’intensità della depressione del paziente.
Il test, composto da 21 items, vuole indagare su aspetti quali
tristezza, pessimismo, senso di fallimento,
insoddisfazione, senso di colpa, aspettativa di punizione, delusione
verso sé stessi, autoaccusa, idee suicide ecc…
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Hamilton Depression Test
Intervista che ha come obiettivo quello di valutare la gravità
della depressione.
La scala è composta da 17 item, più quattro che non sono
considerati nel calcolo del punteggio.
Otto item fanno riferimento a lamentele somatiche, cinque a
sintomi comportamentali, due a sintomi cognitivi, uno all’ansia e
uno all’umore.
I pazienti nel rispondere alle domande devono fare riferimento a
come si sono sentiti nell’ultima settimana.
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I.A.D. TEST
Viene utilizzato per valutare il grado di dipendenza da Internet e
consente di classificare il soggetto, in base alle risposte che ha
dato, in 3 fasce:
1°fascia (20-49 punti): utilizzo normale della Rete
2°fascia (50-79 punti): difficoltà nel controllare l’utilizzo di Internet
3°fascia (80-100 punti): problemi e conseguenze significative legate
all’eccessivo utilizzo della Rete
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Altri Test
• Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale (valutare gravità D.O.C)
• Sensation Seeking Scale (valutazione di sensazioni forti)
• Fisher DSm-IV based (valutazione gioco d’azzardo/adolescenti)
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•
S.O.G.S test ( gioco d’azzardo )
E.A test ( e-mail addiction )
E.C test ( erotic chat )
T.O.L test ( trading on line )
M.A test ( mobile addiction )
C.P.S test ( cyber porn screening )
C.A.S test ( cybersex addiction )
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PSICOTERAPIA E INTEGRAZIONE
La spinta primaria alla ricerca sull’integrazione delle psicoterapie è
risultata proprio essere l’inadeguatezza percepita dal clinico
rispetto all’impatto terapeutico delle proprie tecniche (Norcross &
Halgin, 2005).
La molteplicità di approcci, ciascuno libero di esplorare e di fare
scoperte secondo i propri metodi, può essere una ricchezza,
evitando l'appiattimento ad un solo paradigma di ricerca che può
far avanzare le conoscenze in una direzione a scapito di altre.
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PSICOTERAPIA E INTEGRAZIONE
Il contributo probabilmente più significativo arriva dal
comportamentista Arnold Lazarus (1967) che, in una folgorazione
di pentimento, conia il concetto di “Eclettismo tecnico”: la
possibilità per il clinico di utilizzare più tecniche derivanti da
differenti scuole senza necessariamente uniformarsi alla griglia
teoretica delle scuole stesse (affermando quindi una sorta di
indipendenza tecnica-teoria)
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PSICOTERAPIA E INTEGRAZIONE
L’Eclettismo Tecnico appare quindi la forma di integrazione tra
psicoterapie più orientata verso la clinica. Costituisce un modello
psicoterapico disciplinato e internamente coerente, declinabile
in aspetti specifici per il singolo paziente
(Gold & Strieker, 2006).
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PSICOTERAPIA E INTEGRAZIONE
Questa modalità assume come l’assimilazione di teorie talora
inconciliabili sia una questione secondaria; sono le tecniche
psicoterapeutiche a dover essere pragmaticamente integrate
sulla base della loro efficacia clinica
(Lazarus, 1996; Lazarus, Beutler & Norcross, 1992).
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PSICOTERAPIA E INTEGRAZIONE
La psicofarmacologia entra di diritto a dar braccetto alla
psicoterapia
(Beitman e Klerman, 1984)
Il movimento di integrazione trascende quindi i confini delle teorie e
delle tecniche psicologiche e approda agli ambiti biologici e
organicisti.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
La terapia di gruppo è una risorsa
fondamentale nel trattamento delle
New Addictions.
Attraverso il gruppo, il paziente arriva
meglio a comprendere la propria
patologia e ad assumersi le proprie
responsabilità.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
I fattori curativi di ogni gruppo terapeutico
(I.D. Yalom, 1974)
1) INFORMAZIONE
• Istruzione didattica da parte del terapeuta
• Consigli e suggerimenti offerti dagli altri pazienti
2) INFUSIONE DELLA SPERANZA
Infondere e mantenere la speranza è di importanza decisiva per
alimentare la fiducia nel sistema di cura.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
3) UNIVERSALITA’
Molti pazienti intraprendono la terapia con la triste convinzione di
essere senza eguali nella loro disgrazia.
Nel gruppo terapeutico la smentita della loro sensazione di unicità
è una notevole fonte di sollievo.
4) ALTRUISMO
Spesso nella terapia di gruppo le azioni altruistiche mettono in
moto forze terapeutiche.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
5) RIEPILOGO CORRETTIVO DEL GRUPPO PRIMARIO FAMILIARE
L’esperienza nel gruppo terapeutico può rievocare molti dei primi
ricordi della famiglia; la risoluzione di problemi con altri membri o
con il terapeuta può costituire l’elaborazione di cose incompiute
del passato.
6) SVILUPPO DI TECNICHE DI SOCIALIZZAZIONE
L’apprendimento della socialità, ovvero la sviluppo delle doti
essenziali per il vivere sociale, è un fattore curativo che agisce in
tutti i gruppi terapeutici.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
7) COMPORTAMENTO IMITATIVO
Nella terapia di gruppo non è raro che un paziente tragga beneficio
dall’osservare la terapia di un altro paziente con una costellazione di
problemi simile (terapia del “sostituto” o dello “spettatore”)
8) APPRENDIMENTO INTERPERSONALE
E’ un fattore curativo ampio e complesso che rappresenta che si basa
su 3 concetti:
• L’importanza dei rapporti interpersonali
• L’esperienza emotiva correttiva
• Il gruppo come microcosmo sociale
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LA TERAPIA DI GRUPPO
9) COESIONE DI GRUPPO
Come fattore terapeutico ha suprema importanza dividere
affettivamente il proprio mondo interiore con gli altri e “dopo”
l’accettazione da parte degli altri.
10) CATARSI
L’espressione di una forte emozione è una parte preziosa del
processo curativo.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
La gruppoanalisi di S.H. Foulkes (1975)
• Foulkes è medico e psicoanalista di formazione freudiana. La
gruppoanalisi nasce quindi come terapia psicoanalitica
applicata al piccolo gruppo.
• La base teorica parte dalla considerazione che la storia della vita
umana è dalle sue origini storia di vita in gruppo, di relazione
con l’altro.
• Nella sua formazione individuale il bambino è immerso nel gruppo
familiare (rete primaria) che a sua volta è inserito nel più ampio
gruppo sociale.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
Il setting gruppoanalitco
• Il gruppo è generalmente semiaperto, cioè l’immissione di nuovi
partecipanti avviene allorchè si creano posti vacanti.
• I temi del gruppo sono completamente liberi, ed ognuno può dire
tutto quello che pensa, allo stesso modo in cui, nell’analisi
individuale, vengono riferite le libere associazioni.
• Come anche nel setting bioniano, una regola importante è
l’“astinenza”, vengono cioè fortemente sconsigliati rapporti fra
partecipanti al di fuori delle sedute.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
La terapeuticità del gruppo secondo Foulkes (1964) si verifica
grazie ai seguenti processi:
•
•
•
•
la socializzazione (<-> isolamento )
reazione speculare (altri soffrono come o più di me)
comunicazione inconscia e funzione condensante
Lo scambio delle modalità psichiche utilizzate per la gestione del
disagio.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
Lo psicodramma di J.L. Moreno
• Nello Psicodramma viene spesso proposta l’inversione di ruolo,
con la quale A è in grado di integrare il suo punto di vista
mettendosi nei panni di B, il suo contro-ruolo.
• E’ importante sottolineare che il “contro-ruolo” è una funzione del
soggetto, come il “ruolo”. Fa parte cioè del mondo interno, come
oggetto fantasticato della relazione Io – altro da me.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
La funzione dello psicodramma è il passaggio da relazioni basate
su stereotipie,inibizioni, dipendenza, distruttività a rapporti
fondati su genuinità, reciprocità, comprensione.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
Il setting
• Il palcoscenico. Fa percepire lo “stacco” fra protagonista e
uditorio. Spesso è di forma circolare
• Il conduttore. Ha un ruolo attivo. regola i ritmi del protagonista,
chiama in azione altre figure, utilizza le inversioni di ruolo.
• Le sessioni. Sono previste da 4 a 40 sessioni in gruppo chiuso. La
durata media di ogni sessione è di 2 ore. Il numero dei
partecipanti varia da 3 a 12.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
Al di là della parola: l’approccio sistemico-relazionale
Ciò che caratterizza questo approccio sono:
• La posizione centrale ed attiva del terapeuta.
• L’uso di metafore, oggetti metaforici e tecniche non verbali.
• Particolare attenzione al “modello esperienziale”
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LA TERAPIA DI GRUPPO
Ai fini del processo di conoscenza dell’altro all’interno di un gruppo,
“vedere” e “sentire” sono importanti quanto “ascoltare”.
Attraverso l’immagine si può avere e dare l’accesso a mondi interni
non facilmente accessibili e spesso difesi dall’uso della razionalità
e del canale verbale.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
Le tecniche che più spesso vengono utilizzate per cogliere queste
immagini e che riescono a dare voce a quello che spesso è un “dolore
Indicibile” sono:
Sculture familiari ( possibilità di sperimentare funzioni differenti );
Genogramma fotografico ( opportunità di un’esperienza emotiva
particolarmente significativa );
Collage ( particolarmente efficace quando la parola viene utilizzata in
modo difensivo )
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LA TERAPIA DI GRUPPO
Entare in Con-Tatto
Il sé corporeo come strumento pre-verbale privilegiato per il
trattamento delle dipendenze.
Il gruppo di psicomotricità ha permesso di arricchire l’intervento
terapeutico con una visione sistemica delle dinamiche del gruppo e
dei singoli utenti, in relazione tra loro.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
Sembra che psicomotricità sia un potentissimo strumento che
favorisca l’emergere dei vissuti della prima infanzia nonché
capace di evidenziare sia le dinamiche di gruppo in atto in quel
momento della vita sia i temi emotivi individuali con i quali il
soggetto si sta confrontando.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
Questo tipo di gruppo fornisce al terapeuta utilissime informazioni
che possono venire elaborate ed approfondite durante colloqui
individuali.
La seduta di psicomotricità, infatti, funzione come una potente
apertura e finestra sul passato e sui sentimenti.
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LA TERAPIA DI GRUPPO
La seduta di psicomotricità viene organizzata ogni 15 giorni
proprio per permettere al gruppo e ai singoli di lavorare sui temi
emotivi emersi.
Il rischio della seduta settimanale è quello di colludere con i
meccanismi di fuga dal dolore così comuni per i pazienti affetti da
patologia della dipendenza.
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LA PSICOTERAPIA INDIVIDUALE
Con la psicoterapia, il paziente ha la
possibilità di riflettere sulla propria
personalità e di comprendere cosa lo ha
condotto alla dipendenza.
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LA PSICOTERAPIA INDIVIDUALE
In un modello integrato di psicoterapia individuale il terapeuta
deve amplificare la propria competenza rispetto alla relazione
diadica per interpretare al meglio le risorse del paziente.
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LA PSICOTERAPIA INDIVIDUALE
Si può supporre che il terapeuta venga vissuto come una
potenziale figura di attaccamento verso la quale si attivano le
modalità e le aspettative di risposta apprese in passato.
Questa modalità di incontro favorisce una precoce esperienza
soggettiva da parte del terapeuta dei modelli operativi interni
emergenti dalle aspettative sottese e dalle difese del paziente.
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LA PSICOTERAPIA INDIVIDUALE
Il terapeuta può immedesimarsi nel ruolo caregiver,
focalizzandosi sullo star male del paziente, sul suo
bisogno immediato nel qui e ora della domanda di
aiuto.
L’attenzione del terapeuta si sposta dal capire e
valutare a corrispondere ai bisogni del paziente.
Il che comporta spostamento dal livello cognitivo a
quello integrato cognitivo ed emotivo insieme che
chiamiami EMPATIA.
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LA PSICOTERAPIA INDIVIDUALE
Interno ed esterno, emozione e cognizione, biologico e
sociale, sono visti nella loro dinamica dialettica che crea il
vissuto soggettivo e il suo senso.
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LA TERAPIA DI COPPIA
Ovviamente la presenza di una dipendenza comportamentale crea
nella coppia una moltitudine di difficoltà e problemi.
La co-dipendenza, in particolare, spinge il coniuge a prendersi cura
dell’altro, così da negare le proprie emozioni e le proprie
esigenze.
Il co-dipendente solitamente reagisce e molto raramente agisce.
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LA TERAPIA DI COPPIA
L’aiuto alla coppia non può quindi
prescindere da un’attenta valutazione delle
problematiche che hanno determinato i
bisogni e i dedideri costitutivi del senso
stesso per cui una coppia si è formata.
Maggiore sarà l’attenzione a valorizzare,
riconoscere e trattare i temi familiari
rimasti irrisolti, più profondamente avremo
capito la reale condizione di quella coppia.
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LA TERAPIA DI COPPIA
• E’ quindi più saggio aiutarla a trattare la fine della relazione se
emergono i segni della fine e individuarle gli ambiti di
trattamento più adeguati;
• Oppure, in alcuni casi, indirizzare la coppia a cogliere gli aspetti
più sani del rapporto e della storia familiare in funzione
generativa nei confronti dei figli;
• Oppure, dedicare una sorta di spazio intermedio, di riflessione
delle storie personali e familiari al fine di permetterle di fare
chiarezza, evitando con cura di dare per scontate o superate
questioni che non sono tali.
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LA TERAPIA DI COPPIA
Da qui l’esigenza di esplorare, fin dalla prima consultazione, i
diversi ambiti della storia di quelle persone e di quella coppia per
cogliere ferite irrisolte e risorse, ed orientare l’eventuale percorso
con attenzione e rispetto di chi chiede aiuto.
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LA TERAPIA FAMILIARE
Una dipendenza comportamentale condiziona tutti i componenti
della famiglia, creando una rigidità dei ruoli: il soggetto
dipendente è il personaggio principale ,che con il suo
comportamento, porta la famiglia a subire gravi crisi.
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LA TERAPIA FAMILIARE
Quando il dipendente entra in terapia per
cambiare, in famiglia si crea,
paradossalmente, una condizione di crisi: i
familiari del paziente, più o meno
consapevolmente, mettono in atto delle
resistenze per proteggere i loro
rispettivi ruoli.
La terapia familiare, di conseguenza, non
può che prendere in esame tale condizione
e facilitare nei familiari l’assunzione di
ruoli più flessibili.
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LA TERAPIA FAMILIARE
Mentre il sintomo è espressione esterna di disagio che il
terapeuta può vedere nell’hic et nunc, la FERITA non sempre si
vede ad agisce per lungo tempo, non nasce in modo immediato
nel momento presente, ma agisce silenziosamente all’interno
delle dinamiche familiari fino a quello che noi definiamo
SINTOMO.
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LA TERAPIA FAMILIARE
Dall’osservazione del sintomo e della sua funzione ci siamo nel
tempo spostati all’osservazione della ferita e del suo significato.
Non possiamo dunque più fare clinica come una volta ed occuparci
soltanto della risoluzione del sintomo, ma dobbiamo cercarne il
significato.
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LA TERAPIA FAMILIARE
Dentro le lacune della memoria che l’immagine della famiglia in
seduta dona al terapeuta, quest’ultimo deve trovare un significato
capace di risanarla.
La famiglia può essere un danno a volte, ma anche una RISORSA.
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LA TERAPIA FAMILIARE
Dentro ognuno di noi albergano importanti risorse familiari, più
facili da riconoscere e valorizzare se un individuo ritiene di
provenire da una storia familiare positiva, ma ugualmente presenti
anche in individui con storie familiari pesantissime.
Non vi è sufficiente pace dentro una persona se non riesce a
portare in salvo dentro di sé un almeno qualcosa della propria
famiglia d’origine.
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LA TERAPIA FAMILIARE
Tutto ciò aiuta l’individuo ad accettare dentro di sé proprio quelle
parti da sempre combattute o misconosciute: è questo che lo
rende più completo e cura le ferite.
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LA CONSULENZA PSICHIATRICA
• La consulenza psichiatrica interviene
nelle varie patologie correlate alla
dipendenza come depressione, ansia,
ecc…
• Lo psicofarmaco può essere prescritto
anche per fronteggiare il malessere
psicofisico connesso alla crisi
astinenziale.
• I farmaci più utilizzati in queste
situazioni sono i SSRI (Farmaci
antidepressivi serotoninergici e farmaci
stabilizzanti del tono dell’umore )
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LA CONSULENZA LEGALE
La figura del consulente legale si
dimostra indispensabile nel momento in
cui il paziente in cura nella struttura,
necessiti di un aiuto concreto per far
fronte a debiti, denuncie o azioni
illecite.
Questa figura risulta molto utile anche
per trasmettere un senso di conforto,
incentivato da un maggiore controllo e/o
tutela delle proprie azioni legali.
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TUTORAGGIO ECONOMICO
Le dipendenze causano delle problematiche di carattere
economico che vanno ad intaccare il bilancio del paziente e/o
della famiglia.
• L’obbiettivo che l’operatore si propone è di alleviare le pressioni
economiche cui il dipendente ed i membri della famiglia sono
sottoposti.
• Compito dell’operatore è di collocare i debiti all’interno di una
scala di priorità a partire da quelli che possono comportare
conseguenze sul piano giuridico, civile e penale, fino ad arrivare a
quelli contratti con i familiari.
• Preparerà sulla base di ciò, un piano di risanamento dei debiti che
verrà concordato con il terapeuta ed un familiare che si farà
carico della co-gestione del denaro con l’utente.
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GRUPPI AUTO-AIUTO
Gruppi di Auto-Aiuto presenti nel programma terapeutico:
• G.A ( giocatori anonimi )
• G.A.M AMON ( familiari dei giocatori )
• S.A.A ( sex addict anonimi )
Lo scopo di questi gruppi è di offrire la possibilità di incontrare
persona che stanno condividendo la stessa esperienza ed
affrontando difficoltà simili. I gruppi seguono un programma che si
articola in 12 passi.
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SELF-EMPOWERMENT
All’interno del programma
terapeutico sono inserite delle ore
dedicate all’attività sportiva.
Queste ore permettono agli utenti di
svagarsi ma anche di poter
sviluppare il senso di comunità e del
rispetto degli orari e delle attività.
Inoltre, si cerca di aiutare gli utenti
a riprendere contatto con il proprio
corpo e la cura di sé.
Copyright Cesare Guerreschi
LABORATORIO ARTISTICO
All’interno del programma terapeutico sono inserite delle ore di
attività ricreative legate alla produzione artistica. Queste attività
manuali si propongono di esplicitare la creatività degli utenti ed
aumentare la loro autostima.
Copyright Cesare Guerreschi
S.I.I.Pa.C è promotrice del programma terapeutico di intervento
sulle patologie compulsive descritto in questa presentazione.
Questo modello multidisciplinare è volto ad intervenire su tutti gli
aspetti della vita del paziente con il fine ultimo di restituirlo ad
una vita sana nel suo ambiente familiare.
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IL TRATTAMENTO MULTIMODALE NELLE “NEW ADDICTIONS”