CONVEGNO
ZANZARE
DISINFESTAZIONI
INFORMAZIONE
(Roma 16 maggio 2005)
ESPERIENZE E INDAGINI
ASSOCIAZIONE AMBIENTE E/E’
VITA
“L’USO DI PRODOTTI CHIMICI NELLA
RISERVA NATURALE STATALE DEL
LITORALE ROMANO”
RELATORE
DR ANACLETO BUSA’
COORDINATORE DELLA SEGRETERIA
NAZIONALE
LA ZANZARA TIGRE
(AEDES ALBOPICTUS)
L’insetto, d’origine asiatica, è arrivato nel nostro paese nel
1990 dal sud USA, sembra con i pneumatici usati.
L’Iss ha censito le popolazioni di aedes e la situazione è sotto
controllo.
Gli spostamenti alati sono molto ridotti.
Lo sviluppo è monitorato dai presidi delle ASL, in quanto la
aedes è vettore potenziale di febbre gialla, encefaliti, (malattie
endemiche del mediterraneo e dei tropici).
Dove si trova la zanzara tigre
Focolai di infestazione possono essere i tombini con
prolungato ristagno, le acque stagnanti, fusti aperti
abbandonati, sottovasi, in cui comunque l’acqua può
ristagnare, zone ricche di vegetazione, fitti cespugli,
aree umide.
La aedes depone le uova a secco.
Le larve in 5-6 giorni compiono il loro ciclo biologico
e, schiudendosi, si trasformano in insetti.
Da cosa viene attratta
La zanzara femmina si nutre di sangue,
succhiandolo dal derma ed inoculando saliva ad
azione anestetica anticoagulante vasodilatatrice. Il
maschio si nutre essenzialmente di sostanze vegetali.
Gli stimoli olfattivi che attraggono la zanzara
femmina sono l’acido lattico presente nel sudore,
alcuni prodotti chimici presenti nel sebo e nel
sudore. L’emanazione di anidride carbonica avviene
attraverso il fiato.
Quale tipo di lotta si effettua
Prevalentemente preventiva, per impedire il
compimento del ciclo biologico delle larve in insetto
adulto, eliminando cosi i focolai di infestazione.
La lotta può essere rivolta quindi alle larve o
all’insetto adulto con sistemi:
Chimici
Biologici
Lotta biologica
• Sono utilizzate come larvicidi le spore del “bacillus
thuringiensis varietà israeliensis, non pericoloso
né per l’uomo nè per l’ambiente, i pesci rossi nelle
fontane, la gambusia.
• I tempi di trattamento nella lotta larvicida sono da
maggio ad ottobre.
Lotta chimica
• Nei limiti del possibile, si dovrebbero usare
composti a basso impatto ambientale. I piu usati
per le larve sono i composti organofosforici sotto
forma di principi attivi quali difluobenzuron,
pyriproxyfen, temephos e per gli adulti principi
attivi quali deltametrina, clorpirifos-metile,
malathion,
naled,
tetrametrina,
piperonyl
butossido, cipermetrina.
• Ricorrentemente utilizzati sono i fili di rame nei
sottovasi e i prodotti insetto-repellenti quali il
DEET(N,N-dietil-m-toluamide).
Sostanze insetto-repellenti
Nei secoli scorsi, si sono usati come repellenti delle
zanzare alcune sostanze contenute nella canapa,
nell’aglio, nell’olio d’oliva, nell’olio di menta, nel
succo dei pomodori verdi.
Nel corso del XX secolo, si sono valutate le proprietà
repellenti dell’olio di anice, dei chiodi di garofano,
dell’olio di menta, dell’olio di bergamotto, dell’olio
di cocco, dell’olio di pino, del catrame di betulla,
dell’olio di timo, dell’olio di citronella, etc.
LA RISERVA NATURALE STATALE DEL
LITORALE ROMANO
E’ stata istituita con D.M. del 29 marzo 1996 ed
occupa un’area di 18.600 ettari compresa tra il lido
di Palidoro e la spiaggia di Capocotta, con
interessanti zone quali la pineta di Castelfusano, le
aree bonificate di Ostia e Maccarese, la foce del
Tevere, gli scavi archeologici di Ostia antica, il porto
di Claudio, il lago di Traiano.
Nella zona I (A) di massima protezione è fatto
divieto assoluto di prodotti chimici (fertilizzanti e
pesticidi).
Portus e lago di Traiano nella Riserva
“Portus” del Porto di Claudio nella Riserva
LA RISERVA NATURALE STATALE DEL
LITORALE ROMANO
I PROBLEMI DELLA RISERVA
Zanzare, rifiuti, altre…amenità
AGRICOLTURA
BARACCOPOLI
AREE LIMITROFE
AREE
AGRICOLE
ZONA A
AREE
LIMITROFE
PERIMETRO
ZANZARE
AREE INTERNE
A,B
La presenza della zanzara tigre
Aree agricole in cui sono presenti acquitrini (Zona
I).
Aree
limitrofe in cui sono presenti rifiuti
abbandonati e cassonetti AMA la cui disinfestazione
non è molto frequente, canali di irrigazione con
acqua spesso stagnante e aree abbandonate (es. zona
Via Mare di Bering).
Aree interne della riserva (Baraccopoli e discariche
abusive di rifiuti, escrementi di vario tipo).
AREE AGRICOLE
In alcuni punti della riserva in zona A la falda freatica è
prossima alla superficie e, quindi, sono spesso presenti acque
di stagnazione con presenza di zanzare e altri tipi di insetti.
Le attività agricole sono relative prevalentemente alla
“coltivazione del prato pronto” con metodi chimici e della
coltivazione delle carote con fertilizzanti.
Per garantire una buona qualità del “prato pronto” si fa
ricorso a erbicidi ed altre sostanze chimiche disinfestanti,
anche nelle zone in cui ne è vietato l’uso, in quantità eccessive
e spesso acquistate al mercato nero.
AREE AGRICOLE
Nelle zone di massima protezione la presenza di
zanzare ed altri insetti è aumentata negli ultimi
cinque anni a causa di discariche abusive di rifiuti,
di ogni sorta di rifiuti organici (residui alimentari,
escrementi umani prodotti da insediamenti abusivi
(piccoli accampamenti).
Nessuna forma di intervento da parte delle autorità e
gravi rischi per coloro che frequentano la pineta per
svolgere attività sportive.
Terreno pronto per coltivare carote
L’uso di prodotti chimici
Più volte l’Associazione ha segnalato alle autorità competenti
la necessità che si ponga fine a questo fenomeno di
abusivismo ed illegalità e che soprattutto nelle aree della
riserva vocate ad attività agricole si possa ricorrere
all’agricoltura biologica.
Nel periodo estivo non è raro, a causa di fenomeni di
evapotraspirazione del terreno, avvertire odori nauseabondi
provenienti dalle aree A, sotto forma di aerosol di miscele di
sostanze chimiche. Si sono documentati malesseri da parte dei
cittadini esposti che abitano a ridosso della zona A in Viale dei
Promontori e Via Mar Rosso. Gli incendi di rifiuti di ogni
tipo( anche teloni di plastica) non sono infrequenti.
AREE AGRICOLE
Non è raro osservare abbandonati nei campi in zona
I(A) contenitori di prodotti chimici utilizzati.
INSETTICIDA (DELTAMETRINA/DIMETOATO)
AREE LIMITROFE
Sono quelle che riguardano Viale dei Promontori,
Via Mar dei Coralli, Via Mar Rosso, Canale dei
Pescatori, Via Capo Argentiera, aree vicine alla
foce del Tevere, Via Mare di Bering etc.
I cassonetti AMA raramente vengono disinfestati e,
data la scarsa frequenza di ritiro dei cassonetti
verdi contenenti rifiuti indifferenziati tra cui quelli
umidi, spesso essi diventano focolai di insetti vari
tra cui le zanzare. I canali irrigui che intersecano
la Riserva in alcuni tratti, o sono presenti al
perimetro, contengono spesso acqua stagnante.
Discarica abusiva in area limitrofa alla Riserva
Discarica abusiva in area limitrofa alla Riserva
AREE INTERNE DELLA RISERVA
Sono presenti diverse baraccopoli e si osserva
la presenza di rifiuti di ogni tipo in ogni
angolo e di vario tipo (urbani, speciali)
escrementi, etc.
In tali aree sono stati segnalati casi di scabbia
e vi è la totale assenza di controlli, nonostante
le numerose denuncie di Ambiente e/è Vita
Vari tipi di insetti e di zanzare sono presenti
nei fitti cespugli e in alcune zone umide ricche
di vegetazione.
Discarica abusiva alla foce del Tevere
Discarica abusiva alla foce del Tevere
Discarica abusiva alla foce del Tevere
Discarica abusiva alla foce del Tevere
Una discarica abusiva vicina alla baraccopoli
Una vettura nelle aree interne della Riserva
Una vettura nelle aree interne della Riserva
Una discarica abusiva vicina alla baraccopoli
Una discarica abusiva vicina alla baraccopoli
Le denunce di Ambiente e/è Vita
Nel recente passato, la Commissione
Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, a
seguito della denuncia di Ambiente e/ò Vita e
del voluminoso dossier “Ostia rifiuti e
degrado” fattole pervenire, ha attivato alcune
indagini sul territorio.
Un incendio nella zona I della Riserva
CONCLUSIONI
E’ pressocché inesistente l’azione di monitoraggio e
controllo del territorio della Riserva e delle aree
limitrofe da parte della locale ASL e dell’ARPA, con
rischi per la salute delle popolazioni esposte. Manca,
quindi, un “censimento” delle aree a rischio o a
potenziale rischio.
Il Comune, che è il “gestore” della Riserva, non ha
intrapreso alcuna iniziativa per la lotta preventiva
contro la zanzara tigre e per evitare l’insediamento
di baraccopoli.
PROPOSTE
Eliminare ogni focolaio di presenza di zanzare e
insetti nelle aree a protezione totale, nelle aree
interne ed in quelle limitrofe della Riserva.
Effettuare un “puntuale”censimento delle aree a
rischio nell’area della riserva del litorale.
Prevedere interventi di lotta biologica piuttosto che
quelli con sostanze chimiche.
PROPOSTE
Monitorare il territorio ed effettuare controlli su
incendi, discariche abusive, insediamenti con
baraccopoli, che, oltre a procurare danni ambientali
irreversibili, sono causa di diffusione di malattie.
Migliorare l’informazione la sensibilizzazione e
l’educazione
ambientale
e
sanitaria
della
popolazione esposta, con la collaborazione delle forze
dell’ordine e delle associazioni di volontariato che
operano sul territorio.
Il nostro impegno per la difesa
dell’ambiente…continua
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