Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie Prof. Ing. Francesco Canestrari REGOLARITÀ DELLE PAVIMENTAZIONI STRADALI Dipartimento ICEA – Sezione INIFRASTRUTTURE – Università Politecnica delle Marche Prof. Ing. Francesco Canestrari 1 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie (I ) (Ir)regolarità l ità – Geometria Geometria: lunghezza d’onda (50 cm < < 50 m) – Forma: • buche e ondulazioni della superficie – Prodotta da: • carichi di traffico, effetti ambientali, materiali impiegati durante la costruzione t i ed d aii dif difetti tti di posa iin opera – Influenza: vedi megatessitura g Prof. Ing. Francesco Canestrari 2 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie M t di di rilievo Metodi ili del d l profilo fil superficiale fi i l Profilo superficiale: p deviazione verticale rispetto ad un piano orizzontale di riferimento, valutata lungo una direzione prefissata, di norma longitudinale o trasversale Regolarità Traduce, per definizione, le proprietà del profilo superficiale attraverso una p della tessitura riconducibile alla sovrapposizione pp di onde casuali,, componente caratterizzate da ampiezze variabili in un intervallo di lunghezze d’onda comprese tra 0,5 e 50 metri Apparecchiature 1. Metodi manuali (Stadia e livello, Dipstick); 2. Profilometri inerziali ((APL,, RST,, ARAN,, TRRL). ) Prof. Ing. Francesco Canestrari 3 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie M t di di rilievo Metodi ili del d l profilo fil superficiale fi i l Stadia e livello Prof. Ing. Francesco Canestrari 4 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie M t di di rilievo Metodi ili del d l profilo fil superficiale fi i l Dipstick (USA) Consente di misurare e registrare automaticamente l’altezza relativa tra due appoggi, distanziati di 30 cm, grazie all’impiego di un inclinometro di precisione. La successione dei punti di misura, lungo la direzione di riferimento riferimento, si ottiene facendo ruotare ripetutamente di 180° lo strumento rispetto ad una estremità. Al termine del rilievo, attraverso uno specifico software, è possibile stampare il profilo ed elaborarne i valori. La produzione oraria adatta per il rilievo di tronchi non superiori a 250 metri. Prof. Ing. Francesco Canestrari 5 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie M t di di rilievo Metodi ili del d l profilo fil superficiale fi i l Profilometri Inerziali 1. Accelerometro solidale ad un veicolo in moto lungo il tracciato oggetto di rilievo le cui misure vengono elaborate per calcolare gli spostamenti verticali verticali. 2. Sensori ottici, laser oppure ad ultrasuoni che provvedono alla misura della distanza tra il corpo del veicolo e la superficie stradale. 3. I dati così ottenuti, abbinati alla posizione longitudinale restituita in funzione della velocità e del tempo di rilievo, restituiscono il profilo f della pavimentazione. 4. Vantaggi: velocità di rilievo del profilo superficiale analoghe a quelle dei veicoli in transito, con ovvi benefici per il regolare deflusso del traffico; 5. Svantaggi: è richiesta molta esperienza da parte del conducente dello strumento di misura per effettuare il rilievo seguendo esattamente la traiettoria longitudinale desiderata. Prof. Ing. Francesco Canestrari 6 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie M t di di rilievo Metodi ili del d l profilo fil superficiale fi i l Analizzatore del Profilo Longitudinale APL (Francia) 1. Ampiezze delle irregolarità verticali fino a 100 mm 2. lunghezze d’onda tra 0,5÷20 metri oppure tra 1÷50 metri, metri in funzione della velocità che deve essere mantenuta costante (al più ±10%) tra 20 e 140 km/h (es. 20 km/h per lavori di controllo, 72 km/h per esaminare la rete stradale, oltre i 140 km/h per esaminare le piste aeroportuali). Carrello strumentato costituito da una o due ruote singole g ((in funzione del numero di p profili che si intende acquisire) disposte all’estremità di un braccio oscillante, a sua volta incernierato ad un telaio di contrasto opportunamente zavorrato ed ancorato al veicolo trainante, mantenuto costantemente in contatto con la pavimentazione stradale attraverso un sistema ammortizzante. Si determinano gli spostamenti verticali della ruota (e quindi l’andamento del profilo della pavimentazione combinando tali valori con la velocità di avanzamento dell’apparecchiatura) grazie alla misura (mediante un trasduttore) della rotazione del braccio oscillante rispetto alla direzione orizzontale individuata da un pendolo inerziale, indipendentemente dai movimenti del veicolo trainante. Prof. Ing. Francesco Canestrari 7 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie M t di di rilievo Metodi ili del d l profilo fil superficiale fi i l Road Surface Tester RST (Svezia) Profilometro inerziale a tecnologia laser, che prevede l’impiego di una barra trasversale dotata di 11 sensori posta anteriormente ad un furgone strumentato. Ai fini del rilievo del profilo longitudinale i sensori g sono 2 (g (gli altri hanno lo scopo di laser impiegati rilevare altre grandezze, tra le quali l’andamento trasversale del profilo), corrispondenti alla 3a e 9a posizione della barra. Uno dei due laser, abbinato ad un accelerometro verticale, permette l’individuazione ed il mantenimento di un piano orizzontale di riferimento, mentre entrambi i sensori (corrispondenti a due allineamenti longitudinali di misura del profilo) determinano le distanze verticali rispetto alla pavimentazione. Un ulteriore dispositivo installato per la misura della velocità, ai fini della restituzione del profilo longitudinale consente di abbinare alle distanze verticali anche le posizioni corrispondenti longitudinale, all’avanzamento del veicolo. Prof. Ing. Francesco Canestrari 8 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie M t di di rilievo Metodi ili del d l profilo fil superficiale fi i l Considerazioni sui Profilometri Inerziali ITALIA: Automatic Road ANalyzer (ARAN) Profilo longitudinale: 2 accelerometri, uno solidale al telaio del veicolo equipaggiato con tale apparecchiatura l’altro apparecchiatura, l altro montato sull’asse sull asse posteriore posteriore. Geometria della strada: raggio planimetrico di curvatura, la pendenza longitudinale e trasversale, il profilo trasversale. Tessitura geometrica + estensione di fessurazioni superficiali Pb. AFFIDABILITÀ DELLE MISURE PROFILOMETRICHE 1. PROFILO MISURATO = linea il cui andamento è caratterizzato da una ben definita correlazione con il profilo realmente posseduto dalla pavimentazione 2 Il confronto dei risultati ottenuti in termini statistici con apparecchiature ritenute valide 2. valide, sono direttamente confrontabili e non richiedono conversioni. Prof. Ing. Francesco Canestrari 9 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie M t di di rilievo Metodi ili del d l profilo fil superficiale fi i l Prof. Ing. Francesco Canestrari 10 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie A li i del Analisi d l profilo fil superficiale fi i l Analisi dei segnali DEFINIZIONI Segnale consiste in una serie di numeri la cui elaborazione matematica e trasformazione può essere finalizzata al miglioramento della qualità attraverso l’eliminazione di disturbi (rumori) indesiderati oppure alla determinazione di parametri significativi. Intervallo di campionamento consente di definire una rappresentazione digitale, cioè con caratteristiche discrete, di una entità continua come quella rappresentata da un profilo superficiale. Profilometri inerziali rilievi ad elevate velocità intervallo di campionamento = distanza percorsa nel tempo tra 2 letture successive deve essere a sua volta sufficientemente piccolo per assicurare che vengano colte le caratteristiche del profilo ritenute significative. Prof. Ing. Francesco Canestrari 11 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie A li i del Analisi d l profilo fil superficiale fi i l Filtro di smussamento a media mobile Filtro procedura di calcolo in grado di trasformare la serie originale in una nuova sequenza di numeri, allo scopo di rimuovere ad esempio la pendenza longitudinale della strada oppure ondulazioni con lunghezze d’onda elevate elevate. Filtro di smussamento a media mobile prevede la sostituzione del valore p( p p(i)) ((di norma espresso p dalla q quota verticale rispetto p ad un p piano di riferimento) relativo a ciascun punto del profilo con la media dei valori corrispondenti ad numero N predeterminato di punti adiacenti con N = (D/) + 1. i a t a n o i z e l e s e s a b a z z e h g n u l D D 2 i i Q t originale Quota i i l D 2 p fL i 1 N i D 2 p j j i D 2 Quota profilo smussato Profilo misurato Prof. Ing. Francesco Canestrari 12 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie A li i del Analisi d l profilo fil superficiale fi i l Filtro di smussamento a media mobile Segnale in Input (profilo digitalizzato) Filtro di smussamento (Sistema) Segnale in output (profilo smussato) Risposta in frequenza Studia le relazioni che intercorrono tra i segnali i input ed output (scomponibili in sinusoidi) sinusoidi), e permette di stabilire a quali valori delle lunghezze d’onda corrispondono amplificazioni o attenuazioni delle ampiezze. NB. Un fitro a media mobile è un filtro passa-basso cioè tale da determinare una RIDUZIONE delle ampiezze per le componenti in frequenza caratterizzate da < D Prof. Ing. Francesco Canestrari 13 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie P i i i per la Principi l misura i della d ll regolarità l ità superficiale fi i l Parametro rappresentativo della regolarità superficiale di una strada criteri sulla base dei quali gli utenti percepiscono e, quindi, giudicano la qualità di viaggio a bordo di un veicolo Ricerche in campo automobilistico misura delle accelerazioni sui sedili per valutare l’efficienza delle sospensioni attraverso le vibrazioni trasmesse ai passeggeri: le frequenze q p più fastidiose p per il corpo p umano,, nel caso di accelerazioni verticali,, assumono valori pari a circa 5 Hz, mentre con riferimento ad accelerazioni orizzontali la frequenze meno tollerata corrisponde ad 1 Hz. Prof. Ing. Francesco Canestrari 14 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie P i i i per la Principi l misura i della d ll regolarità l ità superficiale fi i l Prof. Ing. Francesco Canestrari 15 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie P i i i per la Principi l misura i della d ll regolarità l ità superficiale fi i l 2x 2Vt Zx A sin i i A sin Z t Profilo ideale sinusoidale l variazione la i i nell ttempo d della ll quota t stradale t d l Z(t) osservata t d da un veicolo i l iin movimento i t con velocità l ità V è anche essa di tipo sinusoidale e caratterizzata da periodo T = /V (o frequenza = V/). È evidente che derivando rispetto al tempo potranno essere ricavati i valori delle ampiezze delle funzioni rappresentative delle velocità (dZ/dt) e delle accelerazioni verticali.(d2Z/dt2). N.B. L’azione delle sospensioni di un veicolo tende ad isolare i passeggeri dalle accelerazioni derivanti dall’input Z(t) trasmesso dalla strada alle ruote. I sostanza In t è possibile ibil affermare ff che h il veicolo i l stesso t funge f da d filtro filt meccanico i caratterizzato tt i t da una risposta in frequenza che dipende da parametri fisici fondamentali schematizzabili attraverso l’adozione di modelli semplificati. Misura della regolarità con veicoli strumentati (Road meters) Sistemi di misura dei movimenti accumulati dalle sospensioni, per unità di distanza percorsa (Response-Type Road Roughness Measuring Systems RTRRMS) Prof. Ing. Francesco Canestrari 16 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie P i i i per la Principi l misura i della d ll regolarità l ità superficiale fi i l Considerazioni sui sistemi di misura RTRRMS 1 il contenuto 1. t t iin ffrequenza d deii movimenti i ti registrati i t ti d dalle ll sospensioni i i di ttalili sistemi i t i è molto lt simile a quello corrispondente alle accelerazioni provocate a bordo del veicolo utilizzato della misura e, pertanto, i dati acquisiti risultano correlabili alle vibrazioni interne percepite dai passeggeri p gg e di conseguenza g alla qualità q di viaggio. gg 2. Abbandono di tali apparecchiature è dovuto alla scarsa rappresentatività dei risultati ai fini di un confronto perfino tra dispositivi distinti costruiti con criteri e materiali identici. La ragione di tale grave limitazione risiede nel fatto che la risposta dinamica dei veicoli impiegati è inevitabilmente variabile nel tempo e ciò comporta tre principali effetti indesiderati: - i corrispondenti metodi di misura della regolarità non sono stabili nel tempo; - le misure ottenute con un sistema non sono riproducibili p mediante un’altra apparecchiatura; pp ; - impossibilità di stabilire una scala di misura della regolarità standard. 3. tali sistemi sono stati popolari per svariati decenni, grazie al loro principio di funzionamento che restituisce risultati indicativi per lo studio della regolarità superficiale di una strada strada. Il parametro dato dall’accumulo di spostamenti verticali per unità di spostamento (espresso di norma in m/km oppure in mm/m) è stato ritenuto rappresentativo della regolarità superficiale p nell’ambito di una p procedura capace p di restituire valori stabili nel tempo, p riproducibili e standardizzabili. Tale parametro, recepito a livello mondiale, è individuabile nell’International Roughness Index IRI. Prof. Ing. Francesco Canestrari 17 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie I t International ti l Roughness R h Index I d IRI Procedura di calcolo IIntrodotto t d tt dalla d ll W World ld B Bank k nell 1986 per risolvere i l i problemi bl i di riproducibilità i d ibilità e d della ll stabilità t bilità connessi alla misura della regolarità superficiale di una pavimentazione stradale. 1. L’IRI si ottiene da un singolo profilo longitudinale rilevato con un opportuno intervallo di campionamento ed una na risol risoluzione ione di mis misura ra che p può ò essere tarata in ffunzione n ione del lilivello ello di regolarità della pavimentazione (in assenza di specifiche si assume pari a 0,5 mm); 2. l’andamento del profilo tra due punti rilevati è considerato a pendenza costante; 3. intervallo di campionamento < 167 mm; 4. Smussamento del profilo mediante un filtro a media mobile con lunghezza base D = 250 mm (per simulare l’adattamento del p (p profilo al disotto dell’impronta p degli g pneumatici p ep per rendere l’algoritmo di calcolo dell’IRI indipendente dal valore di ; 5. il profilo smussato a sua volta viene filtrato attraverso l’utilizzo di un modello denominato Quarter-Car Simulation ((QCS), ), applicato pp ad una velocità simulata = 80 km/h = 22,22 , m/sec (a tale velocità l’IRI si dimostra sensibile alle stesse lunghezze d’onda che provocano vibrazioni nei veicoli stradali in condizioni medie di utilizzo); p 6. L’IRI si ricava dividendo la sommatoria dei movimenti ((in valore assoluto)) della sospensione schematizzata nel modello QCS per la lunghezza del profilo, ottenendo una grandezza avente come unità di misura una pendenza esprimibile in m/km o in mm/m. Prof. Ing. Francesco Canestrari 18 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie I t International ti l Roughness R h Index I d IRI Modello QCS (Quarter Car Simulation) V Equazioni di equilibrio dinamico Z(x) = Z(Vt) = Z(t) quota del profilo smussato .. . massa sospesa (telaio) . M s Z s K s ( Z u Zs ) Cs ( Z u Z s ) .. ms Zs .. M u Z u M s Z s K t (Z Zu ) ks Informa matriciale: 1 0 c k2 0 c m 0 k k2 1 m smorzatore 0 Zs 0 . 0 c Z s Z 0 1 Z u k1 c . m m Z u massa non sospesa (asse) mu Zu kt molla pneumatico x = V×t Z D 250 m m . Z.. s 0 Z k 2 . s Z 0 .. u k 2 Z m u cs molla ammortizzatore Le costanti richiamate assumono i seguenti g valori: k1 kt 653; ms k2 ks 63.3; ms c cs 6.0; ms m mu 0.15 ms Prof. Ing. Francesco Canestrari 19 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie I t International ti l Roughness R h Index I d IRI . 1 LV . IRI Z s Z u dt d 0 L . 1 LV . 1 L dZ s dZ u 1 L IRI Z s Z u dt dt Ps Pu dx dx L 0 L 0 dx L 0 V V in cui Ps=dZs/dx e Pu=dZu/dx esprimono le PENDENZE relative all’andamento all andamento delle quote associate rispettivamente alla massa sospesa e non sospesa 1 IRI Ltot 1 IRI Ltot Ltot L1... Ln . . . 1 L1V . V Z s Z u dt Z Z dt ... Z Z dt s u L1...Ln1 V s u Ltot 0 . V 0 Ltot 0 V . . . Z s Z u dt 1 1 Li n IRI1 L1 IRI 2 L2 ... IRI n IRI L L L n i 1 n i n 1 i PROPRIETÀ DI LINEARITÀ Prof. Ing. Francesco Canestrari 20 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie I t International ti l Roughness R h Index I d IRI Risoluzione equazioni differenziali conoscenza variabili di stato istante iniziale (inizializzazione) Gli effetti della inizializzazione diminuiscono all’avanzare del veicolo simulato. Considerando la velocità di riferimento p per il calcolo dell’IRI ((80 km/h), ), è stato osservato che g gli effetti della inizializzazione influenzano la risposta del modello QCS per una distanza pari a circa 20 m. Studi St di specifici specifici, condotti allo scopo di indi individuare id are un n metodo di ini inizializzazione iali a ione in grado di minimizzare gli errori relativi ai primi 20 m di elaborazione, hanno portato a delle raccomandazioni che prevedono per le variabili Zs e Zu di assumere un valore pari alla quota Z del primo punto del profilo smussato,, mentre p p per le medesime g grandezze derivate rispetto p al tempo p si dovrebbe considerare la pendenza media del profilo, relativa ad una distanza di 11 metri percorsa alla velocità simulata di 80 km/h dopo 0,5 secondi. L algoritmo raccomandato per la determinazione dell’IRI L’algoritmo dell IRI prevede che la risposta totale per il punto “i” sia calcolata come somma della RISPOSTA LIBERA del sistema in assenza di input relativa al punto “i-1”, alla quale si aggiunge la RISPOSTA FORZATA riferita ad un input costante pari alla pendenza tra g p gli stessi p punti. Prof. Ing. Francesco Canestrari 21 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie I t International ti l Roughness R h Index I d IRI Matematicamente, è possibile dimostrare che, al fine di ottenere la massima accuratezza, la soluzione l i all problema bl sii raggiunge i adottando d tt d lla seguente t espressione i risolutiva: i l ti Ps . a11 a12 P s a21 a22 Pu a31 a32 . a41 a42 P u i P a14 s . Z Z a24 P s ì 1 ì a34 Pu a44 . P u i 1 a13 a23 a33 a43 Risposta libera Inizializzazione n o c ; Ps Z i a Z i 1 . 11 P s 0 Z Z i 1 Pu i a . 11 P 0 u 1 b1 b 2 b3 b4 Risposta forzata a 11 1 esempio con =0.20 =0 20 m m, a=56 Prof. Ing. Francesco Canestrari 22 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie I t International ti l Roughness R h Index I d IRI il valore approssimato dell’IRI, in funzione del passo di campionamento è calcolato attraverso la seguente t sommatoria: t i 1 n 1 n IRI P P P P s u ì u L 1 n 1 s ì Il risultato calcolato si approssima a quello ottenuto per via integrale se si assumono valori del passo di campionamento che tendono a zero (cioè per n∞). Tale aspetto può essere messo in evidenza anche dal confronto delle risposte in frequenza. Se si considera, infatti, l’andamento delle pendenze relative al profilo smussato è possibile ritenere come segnale di input, per il filtro rappresentato dal modello QCS, la sommatoria di sinusoidi (con diverse ampiezze e lunghezze d d’onda) onda) in cui può essere decomposto decomposto. Il guadagno del segnale in output esprime, come è noto, il rapporto dell’ampiezza rispetto al valore di ingresso al variare del numero d’onda (1/). Prof. Ing. Francesco Canestrari 23 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie I t International ti l Roughness R h Index I d IRI Assumendo un passo di campionamento =0 si osserva che, in termini di guadagno, la sensibilità del filtro utilizzato per il calcolo dell’IRI è massima in corrispondenza di due valori del numero d’onda pari a circa 0 0.065 065 cicli/metro (=15 ( 15 m) e 0.42 0 42 cicli/metro (=2.4 m). Guadagni inferiori a 0.5 per numeri d’onda minori di 0.033 cicli/metro (>30 m) oppure superiori a 0.8 cicli/metro (<1.25 m), sebbene esternamente a tale intervallo si continui a registrare una risposta attenuata ma comunque non nulla nulla. Es. aumentando il passo di campionamento =150 mm l’approssimazione della risposta in frequenza rimane comunque soddisfacente. soddisfacente Tenuto conto della lunghezza base adottata per lo smussamento del profilo pari a 250 mm, è interessante notare come per valori del numero d’onda prossimi 4 cicli/metro ((=0.25 m)) il guadagno è praticamente nullo. Prof. Ing. Francesco Canestrari 24 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie I t International ti l Roughness R h Index I d IRI Impiego tipico 16 IRI [[mm/m o m//km] Erosioni e depressioni profonde 14 50 km/h 12 10 8 6 4 2 Depressioni superficiali frequenti D Depressioni i i minori frequenti Difetti superficiali 20 2.0 10.0 11.0 60 km/h 8.0 6.0 3.5 35 3.5 4.0 80 km/h 100 km/h 2.5 1.5 0 Aeroporti ed autostrade Nuove pavimentazioni Vecchie pavimentazioni Pavimentazioni Pavimentazioni Pavimentazioni non non legate regolari dissestate legate irregolari SCALA DI VALORI IRI (lunghezza di riferimento per il profilo = 320 metri) • requisiti molto restrittivi per piste aeroportuali ed autostrade (IRI ≤ 2 m/km); • valori massimi corrispondenti a strade molto irregolari prive di strati legati (IRI ≥ 8 m/km) m/km). Prof. Ing. Francesco Canestrari 25 Regolarità delle Pavimentazioni Stradali Corso di Gestione e Manutenzione delle Infrastrutture Viarie I t International ti l Roughness R h Index I d IRI Osservazioni Conclusive 1. i valori dell’IRI lungo un tratto stradale dipendono dalla lunghezza L che si assume per la sua determinazione. 2. Infatti, per proprietà di linearità richiamata il calcolo dell’IRI riferito ad 1 km darà un risultato minore o uguale rispetto al maggiore dei valori ottenuti nelle 10 sub-sezioni di lunghezza pari a 100 metri in cui può essere suddiviso lo stesso tratto di strada. 3. Analogamente, distanze ancora più brevi (es. 20 metri) consentono di mettere in evidenza problemi di regolarità locali riconducibili a difetti isolati che possono portare al calcolo di valori di IRI molto elevati elevati. 4. I responsabili della gestione di una rete stradale devono comprendere a fondo la relazione che intercorre tra i valori dell’IRI e la lunghezza L del tratto di strada lungo il quale viene mediato il valore della regolarità. 5. L’utilizzo locale dell’IRI ai fini del monitoraggio o della valutazione di nuove pavimentazioni dovrebbe essere riferito ad una lunghezza standard standard, specialmente quando si deve verificare il rispetto di predefiniti livelli massimi di regolarità. Prof. Ing. Francesco Canestrari 26