Il Galeone & il Galeotto Appunti ed appuntamenti a Morimondo e a Fallavecchia Aprile e Quaresima 2011 - CHE COSA È L’ORATORIO? INCONTRO CON DON SAMUELE MARELLI (Resp. FOM Milano) È necessario fondare l’oratorio come una casa sulla roccia, sulla roccia che è Gesù. Alla domanda: “Che cosa è per te l’oratorio?”, Don Samuele ha fatto un parallelo con Sant’Agostino che alla domanda “Che cosa è il tempo?” rispondeva: “Se mi chiedono che cosa è non lo so, ma se non me lo chiedono so perfettamente cosa è”. Capire che cos’è l’oratorio è un po’ come guardare una montagna, si può vedere solo un versante e non tutta la montagna, si può guardarla dall’alto o dal basso, la visuale è senz’altro più completa vista dall’alto, ma dal basso si possono individuare molti più particolari. L’oratorio è il tentativo di educare a partire dall’animazione, a partire dai desideri e dai bisogni dei ragazzi. Bisogna saper andare incontro ai ragazzi e scendere in campo come ha fatto la Chiesa. In Italia esistono circa 6000 oratori su 25.000 parrocchie. Di questi oratori quasi 3000 sono in Lombardia e più di 1000 in Diocesi di Milano. Si può dire che da noi è quasi più importante l’oratorio di un campanile. Esistono 3 origini dell’oratorio: due carismatiche (S. Filippo Neri e S. Giovanni Bosco) e una istituzionale (S. Carlo). - Ai tempi di San Filippo Neri – Roma del cinquecento – l’oratorio nasce da un carisma prettamente spirituale: luogo sintetico è lo stanzino del padre. - All’epoca di Don Bosco invece – Torino del novecento – l’oratorio nasce sulla strada, da un carisma sociale. Don Bosco cerca di recuperare i ragazzi per insegnare loro un lavoro e reintegrarli nella società. - Tra questi due modelli c’è l’oratorio di Milano istituito da San Carlo Borromeo, basato sulla carità educativa. Egli infatti istituisce le Scuole della Dottrina Cristiana. Simbolo di questo modello è il cortile del Vescovo. PILASTRI DELL’ORATORIO L’oratorio è fondato su 4 pilastri importanti: lo spazio, un tempo, un progetto, uno stile. LO SPAZIO. L’oratorio è anche un luogo. Lo spazio è il luogo connotato dall’uomo, il luogo dove si fondono identità, relazioni, storia. È un luogo importante e contrapposto ai tanti luoghi virtuali dove i giovani di oggi passano molto tempo (facebook, centri commerciali, autobus…). UN TEMPO. È la seconda dinamica fondamentale dell’oratorio. I tempi delle nostre famiglie oggi sono molto cambiati. Oggi ci si incontra più di frequente nei sabati e nelle domeniche, raramente durante la settimana. Occorre quindi abitare i tempi delle persone in modo efficace. UN PROGETTO. Indicazione di dove si vuole arrivare, di che strada prendere e attraverso quali tappe: obiettivi, finalità, passi, metodi, strumenti. UNO STILE. È importante anche dove si arriva. È necessario un cammino di formazione e individuare un percorso per arrivare alla formazione del Consiglio dell’Oratorio, uno strumento che dà vita ad un intreccio di relazioni. Da cosa dipende la vita di una persona? La vita di una persona dipende dallo stile della preghiera e dalla qualità delle relazioni. L’oratorio propone relazioni gratuite, costanti e sintetiche. Gratuite perché una persona sta in oratorio soprattutto per i ragazzi e solo per loro, prima di fare qualcosa per loro. Costanti perché offre relazioni continue e non frammentarie. Sintetiche perché genera relazioni a partire dalle realtà fondamentali per la vita di un ragazzo. ALLEANZA EDUCATIVA Da parecchi anni esiste un’emergenza educativa: oggi ci sono più motivi di rischio e più possibilità. I nostri giovani, cioè, vivono in un tempo con molte risorse, ma a volte anche molto rischiose. Questa crisi educativa dipende dagli adulti, che mettono in luce una debolezza educativa molto forte. I genitori vorrebbero far crescere i figli senza farli soffrire, inoltre per tanto tempo hanno pensato di poterli educare da soli. Da qui nasce la necessità di pensare ad una alleanza educativa, perché da soli non si può arrivare a niente, mentre insieme si può fare di più e meglio. Oggi assistiamo anche ad una crisi di alleanze educative: l’educazione invece è sempre una sinfonia. L’ alleanza educativa è il tentativo di fare un grande abbraccio attorno ad un ragazzo. L’alleanza deve essere a due livelli: uno propriamente educativo e uno intellettuale. Per esistere, però, ha bisogno di complicità tra persone, ha bisogno che queste si conoscano, si stimino e si parlino. La fatica educativa dipende proprio dal fatto che noi ci siamo dimenticati di tutto ciò. Occorre imparare quindi ad educare insieme sia all’interno dell’oratorio, sia all’esterno. CONSIGLIO DELL’ORATORIO L’oratorio si può paragonare al Monastero di San Benedetto: una casa dove sentirsi bene, una scuola dove imparare, una chiesa dove pregare e un cortile dove fare amicizia. I tre pilastri di un Monastero sono: l’Abate, la Regola, il Capitolo. Come nel Monastero, in un oratorio deve esistere un Responsabile (Abate), un Progetto educativo (Regola) e un Consiglio dell’oratorio (Capitolo), o meglio l’insieme dei rappresentanti di tutte le persone che si occupano dell’oratorio, di tutti i gruppi che si interessano dell’Oratorio. Vale il criterio della rappresentanza. Nel 1997 c’è stata un’assemblea della FOM riguardante il Consiglio dell’Oratorio a cui fare riferimento perché contiene delle indicazioni tuttora valide. COMPITO DEL CONSIGLIO Il compito del Consiglio è quello di fare sintesi della vita dell’oratorio. L’oratorio è un po’ come una macedonia: ogni frutto dà il suo sapore. Occorre pensare, consigliare e fare discernimento insieme e questa è già un’opera spirituale. Una delle più grandi carità, nelle comunità parrocchiali, è quella di lavorare insieme, mettersi nelle condizioni spirituali di elaborare un pensiero comune, essere umili e pronti ad accettare le idee degli altri, essere liberi per un discernimento comune. È necessario vigilare perché tutto parta da un interesse educativo e tutto parta dai ragazzi. L’oratorio può anche essere aperto a tutti, l’importante è però che mantenga il suo scopo educativo. Solo a questa condizione l’educazione è un’alta forma di carità. Sarà necessario stendere un piccolo progetto dell’oratorio che epliciti l’insieme delle finalità-obiettivi, ma anche dei mezzi, degli strumenti, delle priorità. Dal progetto nasce il programma: la calendarizzazione del progetto per programmare qualcosa di semplice e graduale, qualcosa a cui si può arrivare e alla portata di tutti. Sarà necessario sintonizzare e dare le priorità alle varie iniziative e saperle comunicare all’esterno in modo efficace. Infine occorre vigilare sullo stile educativo dell’oratorio e su tutte le presenze educative perché tutti i ruoli sono importanti: anche chi svolge un semplice servizio al bar dell’oratorio. A volte esistono delle tensioni tra identità e missionarietà, tra passato e futuro. Alcune scelte passate vanno contestualizzate nei giusti tempi e non sono sempre riproponibili oggi perché gli obiettivi iniziali sono stati diversi da quelli attuali. Per la buona riuscita dell’organizzazione di un Consiglio di oratorio sono necessarie alcune condizioni che gli permettano di portare frutto: 1. stabilire in anticipo delle date di incontro; 2. inviare l’ordine del giorno per prepararsi; 3. stilare un verbale dell’incontro per informare tutti; 4. deve avere il compito di coordinare le attività, ma anche di sognare. Deve avere quindi un “compito profetico”. Un’altra immagine è pensare all’oratorio come un albero con radici ben piantate nel terreno, ma anche pieno di grandi rami che si stagliano verso il cielo. Ci vuole un giusto equilibrio, una giusta tensione tra il reale e l’ideale. Considerazioni conclusive: - Occorre una grande umiltà educativa. Il bene di un ragazzo non passa solo attraverso di noi. È necessaria una forte capacità di intessere relazioni e di lavorare in sinergia con altri. - Una dinamica sbagliata è la discordanza tra educatori. È necessario a volte creare itinerari differenziati e proposte personalizzate. L’oratorio deve offrire proposte che vadano bene per tutti, ma anche proposte specifiche per chi necessita di qualcosa di particolare (pastorale differenziata). Non tutto deve essere per tutti. (Testo rielaborato da appunti e non rivisto dal relatore) PELLEGRINAGGIO AL CROCIFISSO DI S. CARLO Presso la Parrocchia di Casorate Primo LE PROSSIME VIA CRUCIS Alle 16.00 alla casa di riposo; alle 17.00 in Abbazia Alle 21.00 1 aprile a Fallavecchia Via Crucis col Servo di Dio Giovanni Paolo II 8 aprile a Morimondo Via Crucis con Santa Gianna Beretta Molla 15 aprile a Fallavecchia Via Crucis con San Massimiliano Kolbe APPUNTAMENTI VARI LUNEDÌ 28 MARZO: ORATORIO: UN CANTIERE SEMPRE APERTO: adulti e adolescenti insieme per un servizio. Incontro con l’eperienza di alcuni adulti e adolescnti dell’oratorio S. Luigi di Bollate (Va) accompagnati da Don Virginio Vergani Parroco di Rosate. L’incontro è aperto a tutti: Adulti, Adolescenti giovani, catechiste, consiglio pastorale, ecc... h. 21.00 in oratorio. DOMENICA 3 APRILE: Incontro decanale di spiritualità per i cristiani impegnati nelle realtà sociali e politiche, guidato da don Walter Magnoni L’invito è rivolto a Sindaci, Assessori, Consiglieri comunali e di zona, Autorità scolastiche ed insegnanti, ai Responsabili di Asl, case di riposo, Biblioteche, Enti pubblici, ai componenti di Associazioni, Movimenti, Unioni Professionali, Centri di impegno sociale; a quanti intendono servire il bene comune h. 9.00 – 12.00 in Sala Capitolare 12.30 S. Messa in Abbazia “Abbiamo grande bisogno che in noi prevalga ‘l’uomo del cuore’,l’uomo interiore libero e sapiente… per adempiere nel segno di una responsabilità sacra i nostri obblighi sociali”. + DIONIGI CARD. TETTAMANZI Don Walter conclude con la celebrazione della s. Messa MARTEDÌ 5 APRILE: Concelebrazione in Abbazia con p. Antonio e p. Mario. Il tempo vola e vorrei condividere la gioia del XXV° anniversario di ordinazione sacerdotale dei miei fratelli. Non ci sono grandi cose: tradizionalmente libri o recite ci pensa la parrocchia in cui il festeggiato risiede. Credo che però la preghiera insieme sia molto gradita da mio fratello. Una piccola cosa possiamo farla: un piccolo rinfresco in sala capitolare dopo la s. Messa. Invito perciò le mamme e affini a preparare qualche torta per la circostanza. Invito soprattutto tutti a ricordale nella preghiera i miei fratelli per questo dono così grande del loro sacerdozio. h. 21.00 Abbazia GIOVEDÌ 3 APRILE: Preghiera per le vocazioni in Cappella S. Riccardo. h. 9.00 SABATO 9 APRILE Ritiro per tutti gli operatori pastorali a Corbetta Predica il vicario Episcopale, Mons Mario Delpini. h. 14.30 – 18.30 SABATO 9 APRILE Recital sulla beata Chiara Badano. Lo spettacolo è organizzato da don Carlo Josè Seno (sacerdote ambrosiano e grande pianista, che penso voi conosciate) e dai giovani del Movimento dei Focolarini. ore 21.00 al Cineteatro Arcobaleno di Motta Visconti, in via san Luigi. Il costo del biglietto è di 8 Euro, ma per tutti i giovani il costo del biglietto é 5 Euro. LUNEDÌ 11 APRILE OSTENSIONE STRAORDINARIA DEL CROCEFISSO DI SAN CARLO E DEL SANTO CHIODO. Come da programma, si vede che ci sono varie possibilità e iniziative per realizzare un piccolo pellegrinaggio. Lunedì non ci sarà la Santa messa a Morimondo e poremo partecipare alla concelebrazione delle 9.30. Mons. Delpini presiederà la veglia di preghiera delle 21.00. MERCOLEDÌ 13 APRILE: Rosario perpetuo. Preghiamo peché il tempo propizio della quaresima ci faccia crescere nella fede attraverso la preghiera e la carità. h. 15.50 in Cappella S. Riccardo AVVISO: è iniziata la campagna di raccolta fondi per i lavori del tetto. In chiesa, una volta al mese ci saranno delle buste per queste offerte che devono essere straordinarie, da non confondere o ridurre all’abituale offerta durante la S. Messa per i bisogni della Parrocchia. Per chi lo desidera, la parrocchia può fare il certificato di donazione (sia per privati che per Aziende) da dedurre dalle tasse. Chi lo gradisse si metta in contatto con Don Mauro. Approfitto per ribadire e ricordare, che non mando nessuno a ritirare soldi per le case per nessuna iniziativa: fate passare voce a tutti, poiché in questo periodo girano molti truffatori nei paesi ingannando le persone, soprattutto quelle anziane. Quando sono in due arrivano anche a rapinare le case. Fate passare questo avviso. Grazie. don Mauro