MANAGING CHANGES IN EUROPE:
INFORMATION AND CONSULTATION RIGHTS
VS/2006/242
Rapporto Settore
metalmeccanico
Italia
Equal Leader IT-S-2MDL-272. Workshop Roma, 14 novembre 2005 – A cura del Cesos
Lucido 1/6
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INFORMATION AND CONSULTATION RIGHTS
VS/2006/242 Rapporto Settore metalmeccanico italiano
In Italia sono presenti circa due milioni di
metalmeccanici, 1.200.000 circa inquadrati dal
contratto con la maggiore parte datoriale:
FEDERMECCANICA, tra i 200.000 e i 300.000
inquadrati dall’API (piccola industria) e 500.000
artigiani.
Il resto sono contrattualizzati attraverso contratti minori
(orafi, argentieri, etc.).
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Aree di confine nel settore
Il settore dell’ICT che comprendeva sia le aziende di informatica
(hardware, software, servizi) sia aziende che producono apparati e
tecnologie per le telecomunicazioni o che gestiscono reti, sia tutto
quello che sta nell’ambito dell’information e communication
tecnology.
Il contratto dei metalmeccanici può arrivare ad interessare gli operatori
informatici dei centri di ricerca come gli addetti dei call center.
La telefonia che viene inquadrata nel nuovo contratto delle
telecomunicazioni.
Dal punto di vista contrattuale e giuridico c’è una competizione con i
contratti dei metalmeccanici e differenze di posizione presenti anche
in Confindustria.
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I diritti di informazione e consultazione
Nel contratto nazionale è prevista una prima parte che prevede i
diritti di informazione mentre non sono stati definiti se non in
maniera molto indiretta veri e propri diritti di consultazione che
sono prevalentemente spostati fuori dall’azienda e che
riguardano principalmente gli Osservatori nazionali e territoriali
relativi all’andamento dell’industria metalmeccanica.
Ci sono altri Osservatori specifici, ad es. quello delle Pari
Opportunità (art. 5) che sono scritti sul contratto e previsti a
norma di Legge.
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Le soglie dimensionali. 1/2
Per quel che riguarda i diritti di informazione a livello aziendale la soglia
dimensionale è molto alta.
Per gli osservatori si devono avere almeno tremila dipendenti di cui almeno
mille nella medesima unità produttiva.
Le informazioni in sede aziendale (art. 6) si applicano agli stabilimenti con più
di duecento dipendenti.
Le informazioni riguardano le modifiche tecnologiche, organizzative e
produttive, le procedure di mobilità all’interno dello stabilimento. Su
investimenti, occupazione ed attività indotta la soglia dimensionale minima è di
trecentocinquanta dipendenti.
Nella pratica le informazioni sono più frequenti di quanto il contratto non
stabilisca. Ogni informazione prevede un processo di discussione..
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Le soglie dimensionali. 2/2
Nella cultura del metalmeccanico medio di un’azienda c’è il diritto di essere
informati anche nelle aziende di cinquanta dipendenti. Quando rinnoviamo i
contratti aziendali a valle di quello nazionale (ogni 4 anni) vengono di norma
richeste informazioni sullo stato dell’azienda.
Il diritto contrattuale è stabilito in una soglia dimensionale abbastanza alta
mentre, per le operazioni di scorporo, (art. 6.5) si abbassa la soglia
dimensionale a centocinquanta dipendenti.
C’è una soglia di duecento dipendenti sugli investimenti, sulle informazioni
relative all’occupazione e le attività produttive la soglia è di trecentocinquanta.
Per i casi di scorporo la soglia è di duecento sul decentramento in generale e nel
caso di spostamento di importanti fasi dell’attività produttiva.
C’è un riferimento di carattere di indirizzo sulle informazioni relativo ad alcune
situazioni, nei fatti raramente le aziende rifiutano informazione anche in
aziende medio piccole.
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L’unico caso rilevante di partecipazione nel settore è quello dell’Electrolux.
Partecipazione in Italia è dibattito ancora molto astratto più legato
all’evoluzione della legge sulla responsabilità sociale dell’impresa.
Vi sono delle resistenze: limiti culturali dell’imprenditore italiano.
Aziende pubbliche che hanno realizzato delle esperienze, procedura facente
parte soprattutto parte di una “cattura del consenso”, qualcosa che aveva
a che fare con la “politicizzazione” di queste aziende.
Da un altro punto vista c’è anche il problema della cultura sindacale che ha
sempre vissuto di estraneità al sistema aziendale come una sorta di
salvaguardia dell’identità del lavoratore, alimentando tutti i processi di
antagonismo.
I processi di antagonismo dei metalmeccanici sono stati molto forti e anche
oggi abbiamo un riflesso molto condizionante che è la difficoltà a stabilire
una partnership franca, efficace, effettiva con le aziende.
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La direttiva 2002/14 ed il settore metalmeccanico
E’ importante il fatto che non si parli solo di informazione, ma di
consultazione. L’avviso comune è sottoscritto anche da Confindustria che
di solito fa da frenatrice anche rispetto ai tentativi di aumentare
esperienze di bilateralità che qualche volta nel settore metalmeccanico
vengono portate avanti, anche se in maniera non ordinata.
E’ rilevante la questione della soglia dimensionale che in alcuni casi viene
abbassata ai cinquanta dipendenti.
Viene precisato che di fronte a determinati processi bisogna attuare
un’azione sul piano dei tempi che anticipi i cambiamenti e che permetta
un tempo di consultazione adeguato.
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I Comitati aziendali europei ed il settore
metalmeccanico (A. Zorzi) 1/2
Una formidabile occasione per aprire e rinnovare la cultura sindacale
italiana che ha tradizione di grande confronto sui temi
generalissimi anche su scala generale ed europea, meno pronta
quando si tratta di fare sindacato partendo proprio
dall’esperienza di contrattazione generale, settoriale e poi
aziendale.
Non ci sono su scala europea contratti e accordi aziendali, ogni
sindacato nazionale si tiene gelosamente un po’ stretto le sue
tradizioni e i suoi livelli di contrattazione; il fatto che i Comitati
Aziendali Europei obbligano a stare insieme e al confronto a
livello europeo. Buono stimolo che ha contribuito ad allargare
la disponibilità delle aziende italiane a dare informazioni.
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I Comitati aziendali europei ed il settore
metalmeccanico (A. Zorzi) (2/2)
La difficoltà nei CAE è che, da un lato, sono a volte diventati sedi
improprie di negoziazione, cosa non coerente poiché essi non
prevedono un tavolo dove sono presenti due parti, ma è un
organismo di cooperazione tra parte sindacale ed aziendale.
Vanno pertanto meglio distinti i ruoli di informazione, consultazione
da quelli negoziazione. La negoziazione non può essere
effettuata solo dai rappresentanti dei lavoratori che sono
rigorosamente stabiliti dalle procedure dell’accordo sociale,
poichè i rappresentanti al CAE sono spesso nominati con la
qualifica di “esperti”.
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Considerazioni sul livello nazionale e transnazionale
dell’informazione e consultazione. (A. Zorzi)
E’ necessario lavorare sulla cultura sindacale, non bastano le procedure.
Le procedure di consultazione devono godere di orizzonti temporali più
ampi e si deve garantire il ruolo di una parte terza (Ministero, CNEL,
etc.)
La parte terza deve essere custode e garante delle procedure; questo deve
valere anche a livello internazionale, poiché a tale livello ancora di più
mancano i poteri di riferimento.
‘Un’azione importante potrebbe essere la trasformazione
dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) come una sede terza
che venga associata ai processi di contrattazione trasnazionali.
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Considerazioni sul settore da parte di Federmeccanica
(D. Dario 1/3)
Nel 1976 il rinnovo contrattuale dei metalmeccanici si è
concentrato fortemente sui diritti di info e cons.
Dopo l’inserimento di questi diritti nei contratti il tema ha visto
progressivamente affievolirsi l’interesse ad esso riservato
I diritti sono applicati solo in alcune grandi aziende poiché nelle
piccole, mancando le organizzazioni sindacali essi non
vengono nemmeno richiesti
Nel nostro mondo l’avvento della Direttiva non è
particolarmente significativo, i contratti sono già legge tra le
parti.
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Considerazioni sul settore da parte di Federmeccanica
(D. Dario 2/3)
Seconda fase di tentativi di rinnovamento delle relazioni industriali nel
settore. Fine anni ottanta: creazione delle prime Commissioni
Paritetiche
(Osservatorio sulle materie economiche, pari opportunità, formazione).
Nel corso degli ultimi anni l’unica commissione realmente attiva è stata
quella della formazione in particolare sul tema dell’apprendistato.
Nel ’99 rinnovata nuovamente la prima parte del contratto senza reali
conseguenze pratiche
Previdenza integrativa, Fondo Pensione Cometa, maggior fondo
pensionistico integrativo in Italia (rilancio con questione TFR)
Ridefinizione dei campi di applicazione, abbandono del settore di alcune
azienda in particolare nel campo dell’ICT.
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Considerazioni sul settore da parte di Federmeccanica
(D. Dario 3/3)
Necessità di nuovi strumenti contrattuali in grado di delineare discipline
innovative adatte alle nuove realtà produttive. .Non solo ICT, “anche le
catene di montaggio oggi non sono quelle di 30 anni fa”.
“Non diciamo che non ci vogliono tutele per i lavoratori, ma che diverse
tutele ci devono essere in un mondo che sta cambiando”
“Non possiamo offrire alle imprese, ma anche ai lavoratori solo
conflittualità”
“Anche a livello europeo (CEEMET) è necessario realizzare una sintesi tra
esperienze anche territoriali differenti.”
“Dobbiamo contribuire congiuntamente come parti datoriali e sindacali alla
costruzione reale dell’unità europea. CEEMET e CES rischiano
parallelamente di esaurire burocraticamente il loro ruolo; dobbiamo
delineare un mercato del lavoro non selvaggio, ma adatto alle necessità
stringenti della globalizzazione”.
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VS/2006/242 Sectoral Report Index
Sectoral Report
Index
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1. Introduction
Short description of the sectoral
framework describing: economic weight
of the sector on the national economy ,
number of workers employed, number
of companies, representative
organisations, etc..
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VS/2006/242 Sectoral Report Index
2. Information and consultation rights before Eu Directive 2002/14
2.1 The rights deriving from collective bargaining or pre-existing practices
2.2 The conditions of applicability of information and consultation rights
2.3 The contents and the situations for which is foreseen the exercise of
information rights
2.4 The contents and the situations for which is foreseen the exercise of
consultation rights
2.5 The procedures and the phases for the exercise of information and
consultation rights
2.6 Strengths, weakness, problems and critical aspects regarding information
and consultation rights before the introduction of Eu Directive 2002/14
2.7 Presence/absence of Observatories on information and consultation rights
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3. The new framework of information and consultation
rights
(After the transposition of Eu Directive 2002/14)
3.1 The impact of the transposition on the sector’s contractual regulation
3.2 The position of the sectoral social partners
3.3 The innovations which will be introduced on the contractual plan at
sectoral level
3.4 Future perspective of information and consultation rights
3.5 The implications on the sectoral industrial relations system
3.6 Other issues
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5. Conclusions
(evaluation of the researcher)
The researcher shall make his/her personal comments about the impact of
the Directive on the whole sector, on how the social partners have faced
this new opportunity, benefits and risks linked to the management of
information and consultation rights at sectoral level
6. Bibliography
Annex 1: example
Please enclose any relevant document and, possibly, the English translation
or an abstract in English etc.
List of the interviewees (Name, last name, organisation, position in the
organisation).
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