Ulisse Di Alberto Paganelli Ulisse Ulisse o Odisseo è un personaggio della mitologia greca. Originario di Itaca, è uno degli eroi achei descritti e narrati da Omero nell'Iliade e nell'Odissea, celebre opera letteraria, quest'ultima, che dal suo protagonista prende il nome. Il nome e la sua vera storia Il vero nome di questo eroe era Odisseo, nome dal significato formidabile che gli fu assegnato dal nonno Autoico, che aveva previsto quanto il nipote avrebbe combattuto nella vita (Odissea significa "Colui che è odiato" o "colui che odia"). Ulisse, epiteto datogli dai Romani e reso celebre da Livio Andronico (che significa "Lo Zoppo", in riferimento a una ferita riportata alla coscia in una battuta di caccia), è la "personificazione" dell'astuzia, del coraggio, della curiosità e dell'abilità manuale. Figlio di Anticlea e di Laerte, da parte materna Ulisse è pronipote di Ermes. Il nome e la sua vera storia Re di Itaca, figlio di Laerte (anche se una tradizione lo vuole figlio di Sisifo) e di Anticlea, sposo di Penelope, padre di Telemaco, Ulisse vorrebbe ritornare agli affetti familiari e alla nativa Itaca dopo dieci anni passati a Troia a causa della guerra (suo è l'espediente del cavallo di legno che permette di sbloccare la situazione), ma l'odio di un dio avverso, Poseidone, glielo impedisce. Costretto da continui incidenti e incredibili avventure, dopo altri dieci anni, grazie anche all'aiuto della dea Atena, riuscirà a portare a compimento il proprio ritorno a casa. Gli Eroi di Ulisse Chiamato dai Greci Odisseo (propriamente 'l'odiato', come è spiegato nell'Odissea), fu uno dei più celebri eroi greci della guerra di Troia. La sua astuzia e le azioni bellicose che intraprese durante la guerra di Troia giustificano l'interpretazione del suo nome. Egli prese parte alla guerra perché era stato uno dei pretendenti (forse addirittura il primo) alla mano di Elena. Secondo la tradizione fu lui a suggerire al padre di Elena la modalità della scelta dello sposo, proponendo che tutti i pretendenti venissero riuniti e che fosse Elena stessa a scegliere, mentre ciascuno si sarebbe impegnato a difendere e aiutare l'eletto se qualcuno avesse tentato di sottrargli la moglie. Fu proprio a seguito di tali accordi che, quando Elena venne rapita da Paride, fu organizzata la spedizione greca contro Troia. Storia di Ulisse Ulisse, in greco Odisseo, re di Itaca e figlio di Laerte e di Anticlea, è l'eroe più famoso di tutta l'antichità. La sua leggenda, è stata arricchita di particolari ed oggetto di modifiche per adeguarla alle varie culture perché il personaggio, i suoi vizi e le sue virtù sono facilmente interpretabili come simboli e prototipo del genere umano. Nell'Iliade egli è il fedele collaboratore di Agamennone e degli altri eroi, guerriero coraggioso quanto saggio e furbo. Storia di Ulisse Nell'Odissea, della quale è il protagonista, appare animato dalla nostalgia della patria e della famiglia, impegnato ad inventare nuove vie di scampo per sé e i suoi uomini La dea Atena lo protegge e guida nelle avventure che portano Ulisse ad affrontare strani popoli, mostri paurosi e la furia terribile del mare. Ulisse aveva guidato a Troia un contingente di dodici navi che perse tutte durante il lungo viaggio di ritorno ad Itaca, dove giunse finalmente, dopo dieci anni su una nave non sua, messagli a disposizione da Alcinoo re dei Feaci. Ulisse nel Canto XXVI della Divina Commedia Si trova nella bolgia dell’ottavo cerchio, tra coloro che hanno ingannato gli altri, i consiglieri fraudolenti. Ulisse infatti era colui che aveva consigliato di utilizzare il cavallo di Troia. Dante ammira Ulisse e ne sottolinea il desiderio di conoscenza, ma viene punito perché fa peccato di superbia, non ha saputo fermarsi. I consiglieri fraudolenti sono visti come fiamme che avvolgono l’anima, sono mascherati dalla fiamma. Dante desidera moltissimo parlare con la fiamma di Ulisse, la sua fiamma ha la particolarità di avere due punte. Virgilio dice a Dante che è preferibile che ci parli lui. Il peccato che Dante imputa ad Ulisse è la disobbedienza nei confronti di Dio. Secondo Dante Ulisse pecca di superbia, anche se nell’inferno è tra i consiglieri fraudolenti. Ulisse infatti viola un comando di Ercole superando il limite delle colonne d’Ercole, è da questa decisione che Dante imputa il peccato di superbia ad Ulisse. Il peccato l’ha compiuto non perché ha seguito la ragione, ma perché non si è fermato al momento giusto oltrepassando i limiti, (il folle volo).