FORUM SOLIDARIETA‟
CSV PARMA
Scheda C - PROGRAMMAZIONE 2010
PROGRAMMA OPERATIVO DEI SERVIZI AI PROGETTI INTER-PROVINCIALI
GIOVANI AMBASCIATORI DEL DONO
1. Tipologia del progetto che si intende supportare
barrare la casella di riferimento:
progettazione sociale
X progetto di rilevanza inter-provinciale
2. Descrizione dell’idea progettuale, obiettivi generali e collegamenti con il
territorio, trasformazioni che si intendono attivare, innovazioni eventuali che si
intendono promuovere
L‟andamento demografico previsto per i prossimi anni, evidenzia un rapporto giovani/anziani
sempre più sbilanciato rappresentando, per le “associazioni del dono”, un forte motivo di allarme.
Qualora nelle associazioni dovesse rimanere costante l‟ingresso dei giovani (risultato che
comunque già richiede sforzi significativi) non sarebbe, in una prospettiva futura, in grado di
compensare la fisiologica fuoriuscita, per ragioni di età, degli attuali donatori. Una forbice (si veda
il grafico sottostante) che assumerà una divaricazione sempre più ampia con il passare degli anni.
È evidente che ciò comporterà la perdita dei risultati raggiunti in anni e anni di lavoro.
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Nb. Si tratta della piramide della
popolazione relativa alla provincia di
Parma, ma è rappresentativa della
situazione presente anche nelle
altre provincie.
Popolazione residente
In un„ottica futura risulta indispensabile, per ognuna delle associazioni promotrici, attivarsi per
produrre uno sforzo straordinario di coinvolgimento dei giovani, avendo ben chiaro che molti di
loro (30/40%) saranno di origine straniera.
Tuttavia, se questi giovani non trovassero un ambiente congeniale alla loro valorizzazione,
potrebbe rivelarsi infruttuoso.
La partecipazione dei giovani alla vita di un‟associazione è solo in parte legata alla mission.
Determinanti per la tenuta dell‟impegno nel tempo risultano essere principalmente:
- il clima organizzativo
- i processi decisionali
- i rapporti relazionali
Varie esperienze hanno ormai evidenziato che è relativamente facile trovare nuovi volontari, molto
più difficile è riuscire a tenerli.
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Lo sforzo progettuale è teso alla sperimentazioni di prassi e modalità finalizzate alla messa a punto
di una metodologia che negli anni futuri possa rivelarsi capace di suscitare l‟impegno associativo
dei giovani in contesti capaci di legittimarne l‟operato.
Comprendere
motivazioni
accogliere e
valorizzare
le forme
Giovani e
volontariato
Stimolare
l’impegno
incentivando il
protagonismo
L‟impianto progettuale, orientato all‟implementazione dell‟impegno sociale dei giovani, si
sviluppa su due linee interagenti tra loro:
1. Comprenderne le motivazioni, accoglierne e valorizzarne le forme
2. Stimolare l‟impegno incentivando il protagonismo
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L’impianto progettuale
Ricer
ca
2009
Com
pren
dere
moti
vazio
ni,
formazione
“formatori”
Viaggio europa
acco
gliere
e
Sensibilizzazione
quadri reg/prov
valo
rizza
re
le
forme
Stimo
lare
Gruppi provinciali
Gruppi provinciali
l’impe
gno
interassociativi
studenti
20/29enni
16/18enni
incen
tivan
do
Giovani ambasciatori
Giovani ambasciatori
Seniors”
Juniors”
il
prota
goni
smo
Scambi europei
giova
nile
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3. Descrizione dei collegamenti esistenti con progetti già finanziati
precedentemente, dei risultati già conseguiti ed eventuale motivazione della
continuità - compilare solo se si tratta di progetto in prosecuzione All'interno del progetto Radici e Orizzonti , (realizzato durante la scorsa annualità) le Associazioni di
volontariato Admo, Aido, Avis e Fidas, con il coordinamento del Centro dei Servizi per il
Volontariato di Parma Forum Solidarietà, hanno svolto un‟approfondita ricerca per studiare le
pratiche realizzate da associazioni operanti in altre realtà nazionali (con medesimi fini) al fine di
individuare “nuove possibilità” per le organizzazioni italiane.
L'obiettivo, non si è limitato alla crescita della conoscenza, ma ha previsto l'analisi delle soluzioni
che le associazioni estere hanno elaborato per problemi organizzativi interni, politici, relazionali,
tecnici e delle condizioni che devono essere soddisfatte per importare dispositivi simili.
Attualmente istituzioni e organizzazioni nazionali e internazionali investono un'apprezzabile
quantità di risorse in analoghe indagini. Lo scopo è di promuovere l' empowerment organizzativo o
la riproduzione ed il trasferimento delle “buone pratiche” o delle “pratiche eccellenti”.
La ricerca si è articolata in due fasi.
La prima è stata finalizzata alla raccolta e all‟elaborazione dei dati necessari per individuare i casi
più “performativi”, ovvero i casi nazionali di gestione del dono con prestazioni migliori rispetto a
quelli italiani. Sono stati raccolti i dati riguardo la donazione di sangue, organi e midollo osseo
relativi ai 27 Stati membri dell‟Unione Europea.
Seguendo questa strada non sussisteva garanzia di individuare pratiche eccellenti e trasferibili, ma
era legittimo ipotizzarlo.
Trattati i dati, è stato possibile selezionare i sistemi del dono nazionali da studiare più
approfonditamente: la Francia per il dono degli organi e dei tessuti, la Danimarca per quello del
sangue e la Germania per quello del midollo osseo.
Lo svolgimento degli studi di caso ha rappresentato la seconda fase della ricerca.
Con il gruppo di lavoro si è deciso di concentrare l‟attenzione sull‟identificazione e la descrizione
delle buone pratiche per comprenderle, attribuire loro un valore e stimarne la potenziale
trasferibilità.
È stata svolta, in altri termini, un‟indagine documentale finalizzata alla descrizione delle norme
nazionali che disciplinano il dono, delle strutture organizzative delle associazioni o delle
organizzazioni che si occupano della sensibilizzazione della popolazione e del reclutamento dei
donatori, del loro rapporto con le istituzioni, della loro azione politica, delle loro fonti di
finanziamento, delle loro strategie e dei loro piani di sensibilizzazione e reclutamento e dei relativi
risultati.
In un apposito convegno, partecipatissimo dalle realtà „del dono‟ operanti in tutta la regione (20
febbraio 2010 – alcune immagine a fine testo) sono stati presentati i risultati di questo lavoro
anche attraverso la diretta testimonianza dei rappresentanti delle realtà europee individuate come
più performanti (Francia, Danimarca e Germania).
Il progetto “Giovani ambasciatori del dono” nasce proprio dalla volontà di tradurre in atti concreti
le buone prassi apprese e le riflessioni maturate durante questo importante lavoro di ricerca.
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4. La rete degli attori coinvolti
NOME
ORGANIZZAZIONE
TIPO
ORGANIZZAZIONE
(1)
Odv
RUOLO
NEL
PROGETTO
(2)
promotore
Avis
Emilia-Rom.
Avis
Emilia-Rom.
Fidas
Emilia-Rom.
Fidas
Emilia-Rom.
Fidas
Emilia-Rom.
Aido
Emilia-Rom.
Odv
promotore
Odv
promotore
Odv
promotore
Odv
promotore
Odv
promotore
Odv
promotore
Aido
Emilia-Rom.
Admo
Emilia-Rom.
Adisco
Emilia-Rom.
Odv
promotore
Odv
promotore
Odv
promotore
Avis
Emilia-Rom.
REFERENTE e RUOLO
Davide Brugnati
(resp. formazione)
Sonia Manaresi
(resp. scuola)
Monica Galvani
(delegato)
Giacomo Grulla
(presidente)
Luciano Zanoli
(consigliere)
Micol Santi
(gruppo giovani)
M.Giuseppina Pancaldi
(consigliere delegato)
Stefano Cresci
(consigliere delegato)
Stefano Necchi
(delegato)
Paola Ronchei Bagnasco
(presidente)
RIFERIMENTI
davidebrugnati@ialemiliaro
magna.it
348 2408256
[email protected]
[email protected]
320 4784786
[email protected]
380 4208516
[email protected]
328 2663246
[email protected]
[email protected]
349 2205598
[email protected]
[email protected]
333 4096186
[email protected]
339 8441357
[email protected]
Nota 1: ODV, ENTE LOCALE, COOPERATIVA, FONDAZIONE, …
Nota 2: PROMOTORE O PARTNER: i promotori del progetto possono essere SOLO ODV
N.B.: la compilazione DETTAGLIATA della suddetta tabella elimina la necessità di raccogliere e inviare al CoGe le schede
di adesione
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5. Attività a supporto gestita dal Centro di Servizio
5.1
Elenco dei servizi
Tipo di servizio
Consulenza
Documentazione
Formazione
Informazione
Progettazione
Promozione
Ricerca
Tecnico – logistici
5.2
Numero prestazioni
4
1
Risorse umane retribuite da parte del CSV
(nota: nella scheda relativa alle ore
specificare se il costo è attribuito al progetto o fa riferimento ad un’area del CSV, es. se chi si occupa
della formazione all’interno del progetto è il referente della formazione del CSV esplicitare dove viene
imputato il suo costo)
TIPOLOGIA
N. DI PERSONE
ORE
1
1
6
1
1
150
40
113
32
60
Coordinatore progetto
Consulente scientifico
Formatori
Tutor
Progettista
5.4
Risorse umane con costi non a carico del progetto
TIPOLOGIA
N. DI PERSONE
ORE
Ufficio Stampa1
1
non prevedibili a priori
Amministrazione2
1
non prevedibili a priori
Segreteria2
1
non prevedibili a priori
Collaboratore monitoraggio2
1
non prevedibili a priori
Direttore CSV2
1
non prevedibili a priori
(1) costi assorbiti da schede B
(2) costi assorbiti dai “Costi generali” – scheda A)
NB - Per quanto riguarda ruolo del coordinatore del progetto e organizzazione del CSV a supporto
del progetto si veda allegato 1
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6. Contributo del volontariato al progetto
N. VOLONTARI
ORGANIZZAZIONE
TEMPO STIMATO IN ORE
3
Avis Emilia-Romagna
270
3
Fidas Emilia-Romagna
270
2
Aido Emilia-Romagna
180
1
Admo Emilia-Romagna
90
1
Adisco Emilia-Romagna
90
NB - In questa tabella sono indicati volontari coinvolti nella gestione complessiva del progetto.
Molti altri verranno coinvolti nella realizzazione delle singole attività, ma il loro numero in questa
fase è di difficile stima.
Ruolo del volontariato all’interno del progetto:
nota metodologica
La metodologia di lavoro adottata dal progetto si basa sulla co-progettazione e
prevede:
- la partecipazione di tutti i soggetti promotori a tavoli di lavoro finalizzati alla
condivisione e alla verifica dei diversi passaggi del progetto;
- la partecipazione a specifici gruppi di lavoro finalizzati alla progettazione
dettagliata delle singole azioni;
- l‟interazione fra i gruppi di lavoro sopra-citati e altri soggetti, ritenuti significativi
per le tematiche affrontate;
- l‟accesso e la messa in circolo, da parte di tutte le organizzazioni coinvolte, delle
conoscenze esistenti, in merito alla tematica.
Le associazioni promotrici, unitamente ai referenti del CSV, partecipano quindi
attivamente:
- alle fasi di definizione degli obiettivi e dei contenuti delle iniziative di formazione;
- alla definizione delle modalità di svolgimento;
- alla individuazione dei formatori/relatori;
- alla promozione;
- all‟organizzazione logistica;
- al monitoraggio e alla valutazione.
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7. Piano delle azioni: elenco e tempi
(nota: specificare, con la massima precisione possibile, i tempi
previsti per la realizzazione delle azioni)
N.
PROGRESS.
TITOLO DELL‟AZIONE
1
Formazione referenti locali della formazione
2
Formazione – Sensibilizzazione quadri regionali e
provinciali
Formazione – Soggiorno studio
3
4
5
Formazione/promozione “giovani ambasciatori del
dono”
Progettazione
INIZIO
AZIONE
TERMINE
AZIONE
Settembre „10
Settembre „10
Ottobre „10
Novembre „10
Settembre „10
Ottobre „10
Novembre ‟10
Giugno „11
Febbraio ‟11
Dicembre „11
8. Piano delle azioni: specifiche di dettaglio
Azione 1: Formazione referenti locali della formazione
Obiettivo:
Destinatari:
Modalità di fruizione
- Sviluppare competenze legate alla gestione dei processi formativi
legati alla valorizzazione del protagonismo giovanile;
- rilevare e leggere la domanda formativa all'interno di
un'associazione.
Volontari/e attivi/e presso le associazioni di volontariato del dono
che svolgono funzioni di formatori o referenti locali della
formazione all‟interno delle odv proponenti il progetto.
Si prevede la realizzazione di una giornata formativa di 8 ore a
Bologna.
L‟attività formativa verrà promossa attraverso brochure inviate
per posta elettronica alle associazioni e contatti telefonici.
Le iscrizioni saranno raccolte dalle sedi regionali delle odv
promotrici che provvederanno a farle pervenire al CSV.
I corsi prevedono contributi teorici (lezioni frontali), lavori e
discussioni in gruppo nonché esercitazioni.
È prevista per tutta la durata dell‟attività formativa la presenza
del tutor d‟aula e, se necessario, di conduttori di gruppo.
Prodotti (eventuali)
Risultati attesi
Ai partecipanti verranno fornite dispense finalizzate a rafforzare
ed integrare i contenuti del corso.
Dispense e bibliografia
- Rilancio e/o consolidamento del ruolo dei “referenti locali della
formazione”, sviluppando attitudini rispetto al coinvolgimento dei
giovani;
- verifica sul campo di strumenti, modalità, competenze oggetto
della suddetta formazione.
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Azione 2: Formazione – Sensibilizzazione quadri regionali e provinciali
Obiettivo:
Implementare o comunque rafforzare la convinzione dei dirigenti
provinciali rispetto:
all‟importanza di “coinvolgere i giovani nel coinvolgimento dei
giovani”
alle peculiarità del “comunicare giovane”
Destinatari:
I dirigenti delle odv promotrici
Modalità di fruizione
Si prevedono due mezze giornate a carattere formativo da
realizzarsi a Bologna.
Si intende partire da ricerche scientifiche e porre l‟attenzione
sull‟impiego dei nuovi media.
L‟attività verrà promossa attraverso brochure inviate per posta
elettronica alle associazioni e attraverso contatti telefonici.
Le iscrizioni saranno raccolte dalle sedi regionali delle odv
promotrici che provvederanno a farle pervenire al CSV.
È prevista per tutta la durata dell‟attività formativa la presenza
del tutor d‟aula e, se necessario, di conduttori di gruppo.
Ai partecipanti verranno fornite dispense finalizzate a rafforzare
ed integrare i contenuti del corso.
Prodotti (eventuali)
Risultati attesi
Dispense e bibliografia
- Superamento, da parte dei meno giovani, dell‟idea (talvolta
inespressa) che la difficoltà di interessare i giovani ai temi della
solidarietà sia determinata quasi unicamente dal loro stesso
disimpegno;
- consapevolezza che il target giovanile richiede un linguaggio
simil-specialistico che non si improvvisa.
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Azione 3: Formazione – Soggiorno studio
Obiettivo:
Approfondire sul campo le migliori pratiche di coinvolgimento dei
giovani conosciute attraverso la ricerca realizzata nell‟ambito del
progetto “Radici e orizzonti” (vedi punto 3).
Destinatari:
Alcuni dirigenti regionali delle associazioni promotrici
Modalità di fruizione
Si ritiene opportuno avvalersi della possibilità di un soggiorno
formativo di alcuni dei referenti delle odv promotrici presso le
realtà individuate durante la ricerca realizzata nel corso
dell‟attuazione del progetto “Radici e orizzonti”.
Si vuole rafforzare lo studio con l‟esperienza vissuta.
Dalla ricerca sono risultate particolarmente interessanti, in termini
di efficacia delle loro modalità di sensibilizzazione e
coinvolgimento dei giovani, le esperienze di:
- France Adot che conta 83 sedi dipartimentali, nelle quali
operano 1500 volontari
- Bloddonorerne i Danmark (associazione danese dei donatori di
sangue) che dispone di una rete di 66 associazioni locali
uniformemente distribuite nel territorio nazionale
Si prevede il soggiorno studio presso le realtà individuate per 4/5
referenti delle odv promotrici per un breve periodo di 3 o 4
giorni.
I volontari si suddivideranno in 2 piccoli gruppi, uno andrà in
Danimarca (Copenaghen), l‟altro in Francia (Parigi).
Prima e dopo i viaggi si prevedono momenti di confronto e
dialogo tra i partecipanti e i dirigenti regionali/provinciali.
Prima per mettere a fuoco aspettative e aspetti da approfondire,
dopo per una doverosa restituzione.
Prima della partenza, alle realtà visitate saranno comunicati gli
argomenti che si intenderanno approfondire.
Prodotti (eventuali)
Risultati attesi
Relazioni e materiali raccolti dai partecipanti ai soggiorni/studio
- Una conoscenza ancora più approfondita delle buone prassi
individuate;
- la costruzione di legami più continuativi con le realtà francese e
danese, quasi a presupposto di una rete europea di scambi e
confronti.
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Azione 4: Formazione/promozione “giovani ambasciatori del dono”
Obiettivo:
- Sviluppare nei giovani la consapevolezza del proprio ruolo sociale
e favorire l‟acquisizione di capacità organizzative e relazionali;
- Attivare esperienze di volontariato interne ed esterne alla scuola
(stages presso le associazioni di volontariato/sportello del
volontariato) e protocolli di collaborazione scuola-volontariato.
Destinatari:
- Studenti degli ultimi anni delle scuole superiori
- Giovani dai 20 ai 29 anni
Modalità di fruizione
In ogni Provincia (possibilmente) si vogliono costituire due nuclei
di giovani “ambasciatori del dono” capaci di attivare forme di
promozione e sensibilizzazione nei luoghi di vita dei giovani.
Il gruppo “seniors” sarà formato da 20/29enni già attivi nelle
cinque odv promotrici. Ne verrà costituito uno in ogni provincia.
Si verranno quindi a costituire 9 gruppi di lavoro interassociativi
che avranno il compito di ideare e realizzare iniziative di
coinvolgimento dei pari età.
Il gruppo “juniors” sarà formato da 16/18enni individuati nelle
scuole superiori attraverso vari canali (consulta prov. studenti,
lettera invito, mediazione insegnanti che già collaborano con odv
dono, ecc…). Attività principale di questi gruppi sarà quella di
attivare nelle loro scuole degli sportelli informativi rispetto alle
attività delle associazioni e sulle forme di partecipazione.
Per entrambi i gruppi si prevede una formazione specifica.
Verranno messi a punto dei format da svilupparsi in parte a livello
locale, in parte a livello regionale. Gli incontri regionali avranno
anche la funzione di fare incontrare i gruppi provinciali in una
logica di confronto e scambio di esperienze.
Gruppo seniors: si prevedono 3 mezze giornate da realizzarsi in
ciascuna provincia dove il gruppo verrà attivato, e 2 giornate
intere a carattere regionale.
Gruppo juniors: si prevedono 3 incontri di 2/3 d‟ore ciascuno a
livello locale.
Per entrambi i gruppi si prevede un affiancamento ad opera di
alcune figure individuate tra i partecipanti alla formazione
“referenti della formazione“ Azione 1.
L‟affiancamento avrà lo scopo di promuovere, incoraggiare,
consigliare, valorizzare, mediare con i dirigenti prov, ecc..
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Prodotti (eventuali)
- Dispense e bibliografie relative ai percorsi formativi
- Materiali promozionali ideati dai “giovani ambasciatori del dono”
Risultati attesi
- Riscontro di un effettivo aumento dei giovani coinvolti nelle
associazioni del dono;
- superamento dell‟autoreferenzialità delle singole associazioni a
favore di una visione che privilegia i fondamenti comuni del
volontariato „del dono‟;
- affermazione che i temi della solidarietà e del volontariato
possono trovare espressione e adesione nella quotidianità dei
giovani, al pari degli altri contenuti, stimoli, modelli all‟apparenza
prevalenti.
Azione 5: Progettazione
Obiettivo:
Rafforzare, nei giovani attivi nelle odv promotrici del progetto,
motivazioni e competenze attraverso il confronto e lo scambio di
esperienze con pari età impegnati in realtà analoghe di altri Paesi
europei.
Destinatari:
I volontari da inviare all‟estero andranno individuati
prioritariamente tra gli “ambasciatori del dono”.
Modalità di fruizione
Prima fase:
Le odv proponenti con il supporto del CSV intendono individuare
all‟interno del programma “Gioventù in Azione”, interamente
finanziato dalla Commissione Europea - DG Istruzione e Cultura,
l‟opportunità più idonea per attivare una rete di scambi tra
volontari delle odv proponenti e quelle corrispondenti dei Paesi
emersi come più virtuosi dalla ricerca realizzata con il progetto
“Radici e orizzonti”.
Gioventù in Azione è un programma di educazione non formale
che promuove progetti europei di mobilità giovanile
internazionale, attraverso scambi e attività di volontariato
all'estero, l'apprendimento interculturale e le iniziative dei giovani
tra i 13 e i 30 anni.
Seconda fase:
Avvalendosi della collaborazione di un progettista con
competenze in ambito di progettazione europea verrà predisposto
un progetto da presentare alla Commissione Europea.
Nella fase di costruzione dei partenariati, particolare cura sarà
messa nel coinvolgere le realtà individuate durante la ricerca
realizzata nel 2009 (vedi punto 3).
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Terza fase:
Verrà attivata all‟approvazione del progetto da parte della
commissione europea. Questa fase prevede la selezione dei
giovani da inviare all‟estero e l‟accoglienza di quelli che
arriveranno dai Paesi partner. Sarà realizzata secondo le modalità
previste dal progetto che verrà presentato.
Nota:
Le prime due fasi vedranno certamente la rete delle odv del dono
supportate dal CSV attraverso il presente progetto “Giovani
ambasciatori del dono”, per quanto riguarda la terza dipenderà
dalla costruzione del progetto che verrà presentato alla
Commissione europea
Prodotti (eventuali)
Progetto europeo
Risultati attesi
Approvazione del progetto e quindi creazione dei presupposti per
l‟invio all‟estero di un numero significativo di giovani.
9. Monitoraggio/valutazione:
Quali attività di monitoraggio/valutazione sono previste per il progetto?
X Analisi del livello di soddisfazione
X Valutazioni strutturate degli operatori
X Monitoraggio a 3/6 mesi rispetto agli esiti del progetto
Descrivere soggetti, strumenti e indicatori delle attività di monitoraggio/valutazione
Negli anni passati il CSV ha elaborato “modelli” e strategie, comuni a tutti i settori impegnati
nell‟erogare servizi alle associazioni, che costituiscono le prassi consolidate.
Per ciò che concerne la valutazione e la verifica dell‟attività svolta, occorre dire che l‟attività viene
valutata attraverso una molteplicità di riferimenti formali ed informali.
Obiettivi della valutazione sono:
- permettere al Comitato Esecutivo ed alla struttura operativa del Centro di servizio, ed in
particolare ai referenti delle odv promotrici, di disporre di dati ed informazioni condivisi relativi
a: svolgimento delle attività, avanzamento rispetto agli obiettivi, risultati e prodotti previsti,
modalità di erogazione e di accesso ai servizi;
- favorire, attraverso questi dati e informazioni, la possibilità di poter costantemente monitorare:
la rispondenza e coerenza dello sviluppo progettuale alle motivazioni e finalità iniziali,
l‟emergere di elementi innovativi rispetto al percorso progettuale ipotizzato, l‟insorgere di
elementi di criticità che impediscono o ostacolano l‟avanzamento del progetto, la realizzazione
delle iniziative e l‟erogazione dei servizi previsti;
- facilitare il CSV ed i referenti delle odv promotrici nel confronto e nell‟assunzione di decisioni
rispetto alla necessità di modificare o riformulare il percorso progettuale, in base agli elementi
conoscitivi raccolti e condivisi.
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I soggetti ed il loro ruolo:
- I referenti del CSV coinvolti nel progetto, i referenti delle odv promotrici e il coordinatore di
progetto, per lo svolgimento delle attività programmate, le problematiche emergenti, i risultati
ottenuti;
- I referenti del CSV coinvolti nel progetto ed il coordinatore del CSV, che valutano
periodicamente l‟andamento del progetto in confronto con i risultati attesi, le sue connessioni
con le altre componenti del CSV, gli aspetti economici;
- Il Comitato Esecutivo di Forum Solidarietà, che valuta periodicamente l‟andamento delle azioni
del settore in rapporto alla progettazione prevista.
Gli ambiti della valutazione saranno relativi a:
- efficacia: rapporto tra obiettivi, risultati attesi e conseguiti;
- adeguatezza e appropriatezza dell‟intervento: rispondenza in termini quantitativi e qualitativi
delle risorse – umane, economiche, temporali ecc.;
- modalità di erogazione dei servizi.
Saranno esplorati inoltre i seguenti aspetti:
- motivazione e condivisione del progetto all‟interno della propria organizzazione
- adeguata disponibilità di risorse economiche
- adeguatezza del supporto e degli strumenti messi a disposizione da Forum Solidarietà
- (informazione, documentazione, formazione, referenti, chiarezza di ruoli…)
- adeguatezza dei tempi previsti per la realizzazione del progetto
- coinvolgimento attivo dei membri delle associazioni coinvolte
Modalità e strumenti
La valutazione avviene:
- attraverso il coordinamento tra CSV e referenti delle odv;
- attraverso lo scambio di riflessioni tra il coordinatore del Centro e i referenti del CSV coinvolti
nel progetto;
- monitorando le esigenze emerse nel corso dei servizi erogati e dalle indicazioni delle
associazioni;
- utilizzando gli strumenti in uso dall‟area formazione del CSV predisposta dall‟Equipe del centro
servizi (i servizi di cui si avvale il progetto sono i medesimi previsti per il primo livello, si tratta
infatti essenzialmente di attività di formazione).
A supporto di tutto il percorso di valutazione i referenti del CSV parteciperanno periodicamente ad
un‟équipe di lavoro dei responsabili di tutti i settori/progetti. L‟équipe, diretta dal coordinatore del
CSV, è un luogo di confronto anche per la definizione degli strumenti di monitoraggio e
valutazione.
Utilizzo della valutazione
Gli esiti della valutazione svolta saranno utilizzati in forme e con rilevanza differente:
- all‟interno delle odv promotrici ai fini della riformulazione delle proprie linee di orientamento
organizzativo;
- all‟interno del Comitato Esecutivo e dell‟Assemblea del Centro di servizio come strumento di
analisi e valutazione per le strategie e gli impegni futuri ed ai fini del Bilancio Sociale di Forum
Solidarietà.
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Allegato (1)
ORGANIZZAZIONE A SUPPORTO DEL PROGETTO
Il CSV mette a disposizione delle Organizzazioni di Volontariato del progetto:
1) il Coordinamento
La funzione di coordinamento è individuata dai seguenti compiti:
- favorire il funzionamento del gruppo promotore e la definizione in dettaglio della relativa
funzione;
- tradurre in operatività le decisioni assunte dal gruppo promotore del progetto;
- dare continuità all‟azione progettuale garantendo la partecipazione della rete alla stessa;
- mantenere la coerenza tra le azioni svolte e gli obiettivi indicati;
- facilitare i rapporti all‟interno della rete;
- supportare sul piano operativo lo sviluppo della rete;
- gestire i rapporti con il Centro di servizio per l‟erogazione dei servizi a supporto del progetto;
- garantire l‟omogeneità e la coerenza dei servizi erogati dal Centro (tra di loro e con il progetto
nel suo complesso); il coordinamento non avrà la responsabilità di tutti i rapporti all‟interno
della rete, che saranno gestiti dal gruppo di lavoro attraverso un processo di concertazione;
- essere presente attivamente durante i vari momenti del progetto.
La funzione di coordinamento sarà affidata ad una persona che risponda ai seguenti requisiti:
- conoscenza approfondita del mondo del Volontariato e del Terzo Settore in generale, delle
tematiche oggetto del progetto, delle metodologie e degli strumenti della progettazione
sociale;
- capacità di gestione di programmi complessi;
- attitudine al lavoro di gruppo ed alla collaborazione tra soggetti organizzativi di natura e
dimensioni diverse;
- competenze relazionali e di gestione del conflitto.
2) i Servizi dedicati
Si tratta dei servizi tipici del CSV, co-progettati con le realtà coinvolte e attivati in modo specifico
per il progetto; sono descritti in dettaglio nei punti che descrivono le diverse azioni in cui si
sviluppa il progetto.
3) la Documentazione
Ci si riferisce alla documentazione relativa alle attività svolte per la realizzazione del progetto
(documentazione interna).
L‟obiettivo della funzione è: facilitare la comprensione e comunicazione del percorso in atto, con lo
scopo di permettere alla rete dei soggetti coinvolti la migliore partecipazione possibile.
Tutta l‟attività di documentazione sarà quindi rivolta al coinvolgimento degli stakeholders.
L‟attività di documentazione interna sarà realizzata con il supporto dell‟area documentazione del
Centro di servizi.
4) la Progettazione
La progettazione di dettaglio delle singole azioni avverrà sviluppando una metodologia
partecipativa avvalendosi dell‟apporto di un consulente/supervisore di provata competenza ed
esperienza.
5) il Monitoraggio e la valutazione
Saranno realizzati dal CSV e dalle odv promotrici, secondo le modalità descritte al punto 9.
Forum Solidarietà 2010 – Servizi a supporto dei Progetti Sociali
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