Anafilassi e rischio
scolastico
Dott. Stefano Macciò
U.O. Neonatologia,
Ospedale “Villa Scassi”ASL3 Genovese
Anafilassi e rischio scolastico
Il primo report di anafilassi è quello riportato
su di un geroglifico egiziano del 2641a.C.
che racconta che il faraone Menes sarebbe
morto a seguito di una puntura di insetto.
Non esiste una definizione universalmente
accettata di “Anafilassi”poiché il il termine
comprende una costellazione di quadri
clinici che compaiono acutamente dopo
l’esposizione ad un allergene ed è
considerato emblematico di reazione IgE
mediata.
• “L’anafilassi è una grave reazione
allergica a rapida insorgenza e
potenzialmente fatale”.
[Sampson HA, Munoz-Furlong A, Campbell RL,
Adkinson NF Jr, Bock SA, Branum A, et al.
Second symposium on the definition and
management of anaphylaxis: summary report—
Second National Institute of Allergy and
Infectious Disease/Food Allergy and Anaphylaxis
Network symposium. J Allergy Clin Immunol
2006;117:391-7].
• Un bambino che ha presentato un
episodio di anafilassi è a rischio di
nuovi episodi. Si calcola che la
possibilità di ricorrenza sia di ogni 2
anni nella anafilassi da alimenti e di
ogni sei in quella da allergia al
veleno di imenotteri.
[Gold MS. Epipen Epidemic or good practice? J
pediatr child health;2003,39:376-7]
ANAFILASSI: RISCHIO DI RECIDIVA
Follow-up di 7 anni (media).
Intervista telefonica in 46 su 76 bambini (61%).
14 bambini su 46 (30%) presentavano anafilassi recidivante.
Esiste maggior rischio se:
a) dermatite atopica
b) orticaria-angioedema
c) prick + per almeno 1 alimento
•
(p = .04);
(p = .0002);
(p < .04).
Cianferoni A. Anaphylaxis: a 7-year follow-up survey of 46
children. Ann Allergy Asthma Immunol 2004;92:464-8.
Per parlare di anafilassi con tutte le implicazioni ad
essa
correlate
(trattamento,
diagnosi)
è
indispensabile sapere bene che cosa è definibile
come anafilassi.
La Commissione Allergia Alimentare, Anafilassi e
Dermatite Atopica (AAADA) della SIAIP, in carica nel
triennio 2004-2006, ha elaborato un documento
ispirato a quello di Hugh Sampson del 2003.
Si definisce anafilassi una reazione allergica IgE
mediata in cui siano coinvolti almeno 2 apparati.
Secondo questa classificazione la reazione può
essere definita lieve, moderata o grave in base
all’entità dei sintomi.
Graduazione dell’Anafilassi
Grado0
Cute
Gastro
intestinale
Respiratorio
Cardio-vascolare
Neurologica
1
Prurito
Orticaria
Angioedema
localizzato
Prurito orale
Lieve edema delle
labbra
-
-
-
2
Prurito
Orticaria
Angioedema
generalizzato
Idem + dolori addominali
e/o nausea e/o vomito
Congestione nasale o
starnuti
-
Variazione nel livello
di attività
M
O
D
E
R
A
T
A
3
Come 2
Come 2 + vomito
ripetuto o edema della
lingua
Rinorrea, marcata
congestione,
sensazione di prurito
o edema della gola
Tachicardia
(FC > 15 ‘) pallore
Variazione nel livello
di attività, ansia
G
R
A
V
E
4
Come 2
Come 3 + diarrea
Come 3 + raucedine,
tosse abbaiante,
difficoltà nel deglutire,
o nel respirare, asma,
cianosi
Come 3 + lieve
disritmie o
ipotensione
Confusione mentale
e/o sensazione di
morte imminente
5
Come 2
Come 4 + perdita di
controllo dell’intestino
Come 4 + arresto
respiratorio
Severa bradicardia
e/o ipotensione o
arresto cardiaco
Perdita di coscienza
LI
E
V
E
Stadiazione secondo Brown
Uno schema semplificato per graduare la severità delle
reazioni allergiche, basato su pochi criteri clinici e
strumentali.
Grado 1
“reazione allergica
acuta”
Rash generalizzato, pruritogeneralizzato,
rinocongiuntivite, orticaria, edema locale ed
angioedema, senza altri segni e sintomi
sistemici
Grado 2a
“anafilassi
lieve-moderata”
Sintomi respiratori,cardiovascolari,
gastroenterici o neurologici(vertigini, affanno,
dispnea, fischio, raucedine,nausea,vomito);
pressione sistolica >90 mmHg; F.R< a 25 atti
min
Grado 2b
“anafilassi grave
Sintomi potenzialmente a rischio fatale (perdita
di coscienza, sincope o vertigini o stordimento;
P.sistolica < a 90mmHgF.R.>a 25 atti/min).
L’ Anafilassi è altamente probabile (95% dei casi) quando uno
dei seguenti 3 criteri è soddisfatto:
Insorgenza acuta (da minuti a diverse ore) di sintomi cutanei, mucosi o entrambi (eg, orticaria
generalizzata, prurito o flushing, tumefazione di labbra-lingua-uvula) E ALMENO UNO DEI SEGUENTI
A) Compromissione respiratoria (eg, dispnea, broncospasmo, stridore, riduzione del PEF, ipossiemia)
B) Riduzione della pressione sanguigna o sintomi associati (eg, ipotonia [collasso], sincope, incontinenza)
Due o più delle seguenti condizioni che insorgono rapidamente (da minuti a diverse ore), in un soggetto
con storia di allergia, dopo l’esposizione ad una sostanza che, molto probabilmente, è un allergene per
quel paziente
A) Sintomi cutaneo-mucosi (eg, orticaria generalizzata, flushing, tumefazione di labbra-lingua-uvula)
B) Compromissione respiratoria (eg, dispnea, broncospasmo, stridore, riduzione del PEF, ipossiemia)
C) Riduzione della pressione sanguigna o sintomi associati (eg, ipotonia [collasso], sincope, incontinenza)
D) Sintomi gastrointestinali persistenti (eg, crampi addominali, dolore, vomito)
Riduzione della pressione sanguigna (minuti o diverse ore) dopo l’esposizione ad un noto allergene
A)Ipotensione: PAS<70mmHg in lattanti tra 1 mese e un annoi, PAS< (70+2xetà) in bambini tra 1 anno e
10 ann, PAS < 90 mmHg in ragazzi da 11 e 17 anni, oppure una riduzione della PAS > 30%
B) Adulti: PAS < 90 mmHg o riduzione della PAS > 30% rispetto al livello basale del soggetto
Criteri clinici NIAID e FAAD Per la diagnosi di Anafilassi
Adattata da Sampson et al, 2006
Definizione di anafilassi
In questa più recente definizione non si fa
riferimento alla “gradazione” della anafilassi,
ma ad un’unica condizione che viene cosi
definita “è una reazione allergica sistemica
grave, potenzialmente fatale, che accade
improvvisamente dopo il contatto con una
sostanza in grado di provocare allergia”.
Sampson HA et al, Second symposium on the definition and
management of anaphylaxis: summary report-Second National
Institute of Allergy and Infectious disease/Food Allergy and
Anaphylaxis Network Symposium.J Allergy Clin Immunol 2006
World Allergy Organization Guidelines, 2011
L’anafilassi è comunemente mediata da un meccanismo
immunologico di tipo IgE. Raramente si verifica attraverso altri
meccanismi immunologici (IgG o complemento-mediati). Ancora più
raramente si verifica attraverso un’attivazione diretta, non immune dei
mastociti. Per l’anafilassi idiopatica si tratta di una diagnosi di
esclusione che non esclude triggers non ancora riconosciuti o
disordini clonali dei mastociti.
Classificazione dell’anafilassi
L’anafilassi può essere classificata in base:
 Al tipo di agente causale (tenendo presente
che nel 10-30% dei casi non è possibile
identificare un’eziologia)
 All’andamento clinico
 Alla severità dell’episodio
Le cause dell’anafilassi nel bambino
Sono costituite essenzialmente da :
 Alimenti;
 Farmaci;
 Veleno di imenotteri;
Più raramente da:
esercizio fisico, da solo o associato ad alimenti,
terapie
iposensibilizzanti
(iniettive),
estratti
allergenici,
trasfusioni,
mezzi
di
contrasto
radiografici, inalanti, latice, temperatura (caldo,
freddo).
Eziologia anafilassi (95 episodi )
cibi
57%
cibo + sforzo
farmaci
veleni
9%
altro
11%
6%
5%
12%
idiopatiche
(Novembre et al Pediatrics 1998)
Le cause dell’anafilassi nel bambino
N=266
IDENTIFICABILI
168 (63%)
alimenti/additivi
89
- farmaci
52
- esercizio
19
- latice
2
- imenotteri
4
- idiopatiche
98 (37%)
Kemp et al, 1995
Le cause dell’anafilassi nel bambino -1
•Gli alimenti più frequentemente coinvolti
sono: latte vaccino, uovo, frutta secca con
guscio, grano, pesce, molluschi.
•La presenza di allergia verso un alimento
non implica necessariamente che il bambino
sia allergico verso altri alimenti della stessa
famiglia.
•Gli alimenti che causano allergia o
intolleranza cambiano inoltre con l’età:
pesce, crostacei, arachidi, e frutta secca
sono implicati soprattutto tra gli adulti;
latte, uovo, arachidi e frumento tra i bambini.
Le cause dell’anafilassi nel bambino-2
In base al decorso temporale si distinguono:
1. Anafilassi monofasica che è la forma
classica;
2. Anafilassi bifasica, quando dopo una prima
ondata di sintomi, ce ne può essere un’altra
a distanza di alcune ore;
3. Anafilassi protratta è la forma più grave, può
durare fino a 32 ore;
Le cause dell’anafilassi nel bambino-3
Anafilassi bifasica nel bambino – incidenza
•Studio retrospettivo 1985 – 1999
•108 ricoveri – 2 casi mortali – un caso severo con
sequele
•Dei 105 migliorati, 6 manifestarono sintomi bifasici
•Anafilassi bifasica è associata con la mancata
somministrazione di adrenalina
•I corticosteroidi sistemici non hanno alcun valore
preventivo
Epidemiologia dell’Anafilassi variabile nei
diversi studi
•Popolazione utilizzata spesso rivolta a specifiche
categorie di pazienti (in ospedale, in PS, ambulatori
specialistici o di pediatria generale,)
•Non esiste una definizione universalmente accettata
•Diverse definizioni proposte nel tempo: dati
epidemiologici disponibili in letteratura variabili sulla
base della definizione adottata
•Diagnosi non sempre correttamente effettuata: sec
Bohlke, la sua incidenza potrebbe aumentare di 7
volte(considerando attentamente altre diagnosi)
•Non sempre chi ne è affetto si reca in ospedale
Epidemiologia dell’Anafilassi
Si stima che la prevalenza di anafilassi vari da
0.05 a 2% considerati tutti i possibili agenti
scatenanti, anche se la maggior parte degli
autori sono concordi che la reale prevalenza sia
sottostimata
[Ross MP, Ferguson M, Street D, Klontz K, Schroeder T, Luccioli S.
Analysis of food-allergic and anaphylactic events in the National Electronic
Injury Surveillance System. J Allergy Clin Immunol 2008;121:166-71]
Incidenza dell’anafilassi da
alimenti
Danimarca: 3,2/100.000 con mortalità del 5%
USA: 7,6/100.000 abitanti, simili
incidenze in Inghilterra, Francia
Italia : dai dati sugli adulti
lombardi l’incidenza di
anafilassi è dello 0,4% ed è
maggiore nel sesso
femminile e nei soggetti
atopici.
Francia e Svizzera: due studi recenti
sull’anafilassi in età pediatrica secondo i quali la
prevalenza di anafilassi sarebbe compresa tra
l’1 e il 3% dei casi di allergia alimentare.
Incidenza(x106/anno)
Autore
Popolazione
Yocum, JACI1999
Ad/ba: studio retrospettivo 21/100.000
di coorte
persone/anno
Peng, Arc IntMed
2004
Ad/ba
8,4/100.000
persone/anno
Bohlke, JACI 2004
0-18 anni: In base ai
codici ICD-9 di tutti i bb
dimessi dall’ospedale,
dalPS, dagli ambulatori
10,5/100.000
bambini/anno
Calvani M,Int J
Immunopathol
Pharmacol, 2008
0-14 anni: studio
retrospettivo
sull’ospedalizzazione per
anafilassi nella
popolazione pediatrica
3,7/100.000/bambin
i/anno
Il lavoro di Bohlke ha avuto per oggetto una popolazione
esclusivamente pediatrica.
E’ stato svolto negli USA su 229.422 bambini ed
adolescenti utilizzando i codici di patologia ICD-9.
L’incidenza di anafilassi nell’età evolutiva si attesterebbe
con una certa approssimazione su 10-15 casi/100.000
bambini/anno.
Nella stessa casistica il 42,4%degli episodi di anafilassi
aveva come fattore scatenante un alimento; ne deriva che
l’incidenza dell’anafilassi alimentare sarebbe di circa 4-6
casi/100.000 bambini/anno.
Aumento dell’anafilassi dai più comuni triggers
Gupta R. Burden of allergic disease in the UK: secondary analyses of national databases.
Clinical & Experimental Allergy 2004; 34:520-6.
SERIE TEMPORALE DEI RICOVERI PER ANAFILASSI IN
RELAZIONE ALL’ALIMENTO SCATENANTE
•
Liew WK. J Allergy Clin Immunol 2009;123:434-42.
La diversa frequenza di Anafilassi nel
mondo dipende da:
•Differenze geografiche
•Abitudini alimentari
•Presenza di insetti diversi
•Impiego di farmaci diversi
•Età
Shek LPC, Lee BW. Food allergy in Asia. Curr Opin Allergy Clin
Immunol 2006; 6:197-201.
Allergia in relazione all’area geografica
Australia Francia Israele
Italia
Giappone
Singapore
Spagna
Uova
Uova
Uova
Pesce
Uova
Nido di rondine
Uova
Latte
Arachide
Latte
Latte
Latte
Frutti di mare
Pesce
Arachide
Latte
Sesamo
Noci
Frutti di mare
Uova
Latte
Noci
Mostarda
Arachide
Uova
Grano
Latte
Pesca
Sesamo
Merluzzo
Soia
Frutta
Snacks
Erbe cinesi
Noci
Grano
Nocciola
Noci
Cereali
Fagioli
Lenticchie
Soia
Kiwi
Fragola
Verdure
Pollo
Arachide
Pesce
Grano
Manzo
Latte di
capra
Verdure
Piselli
Fattori di rischio
I Fattori di rischio che possono aumentare la gravità dell’anafilassi
sono legati all’età, a malattie concomitanti e/o terapie concomitanti
e altri fattori.
Fattori di rischio-1
•affetti da malattie concomitanti (asma bronchiale e altre
malattie respiratorie, malattie cardiovascolari, mastocitosi
e disordini clonali delle mastcellule, rinite allergica ed
eczema, malattie psichiatriche);
• Utilizzo di farmaci quali beta-bloccanti, ACE inibitori,
alcool, sedativi, ipnotici, antidepressivi( questi ultimi
possono influenzare il riconoscimento dei segni e sintomi
di anafilassi);
• Cofattori che possono amplificare l’anafilassi sono:
esercizio fisico, infezioni acute anche banali come il
comune raffreddore e/o l’influenza, forti stress emotivi,
stato premestruale o anche un evento che interrompe la
routine( es un viaggio in aereo).
Incidenza delle reazioni allergiche fatali nel
bambino < 15 anni
Caso #
Età
Allergene
1991
1992
1994
1994
1995
1998
1999
1999
1
2
3
4
5
6
7
8
13 anni
15 anni
3 mesi
9 anni
13 anni
13 anni
15 anni
5 anni
Latte
Arachide
Albume
Latte (nascosto)
Arachide
Latte
Latte
Misto
Macdougall CF. How dangerous is food allergy in childhood? The incidence of severe
and fatal allergic reactions across the UK and Ireland. Arch Dis Child. 2002; 86:236-9
MORTI DOVUTE AD ANAFILASSI DA CIBO
90%
ALIMENTI
Noccioline
%
87%
80%
70%
60%
Latte vaccino
Pesci e
crostacei
8%
50%
40%
4%
30%
20%
Altri
1%
10%
Totale
100%
0%
Noccioline
Latte vaccino
•
Pesci e
crostacei
Altri
Bock SA et al. J Allergy Clin Immunol 2007;119:1016-8.
Alimenti causa di reazioni allergiche gravi non
fatali nel bambino < 15 anni (1998-99)
Arachide
10 Lenticchia
1
Anacardo
Latte
Uovo
Frutta secca
mista
Noce
Noce del Brasile
Kiwi
7
7
4
2
Soia
Sesamo
Patata
Grano
1
1
1
1
2
2
1
Macadamia nut
Dubbio
Misti
Totale
1
3
11
55
Macdougall CF. How dangerous is food allergy in childhood? The incidence of severe
and fatal allergic reactions across the UK and Ireland. Arch Dis Child. 2002; 86:236-9
Segni Precoci e Sintomi di Anafilassi
•Non mi sento bene
•Prurito, flush, lacrimazione
•Gonfiore di palpebre, labbra, lingua,
perdita della voce
•Starnuti, tosse, sibili, stridore
•Crampi addominali, vomito, diarrea
•Perdita di coscienza
Segni e Sintomi dell’anafilassi

Orali: prurito delle labbra, lingua, palato ed edema
delle labbra e della lingua. Sapore metallico in bocca
 Cutanei: prurito, orticaria,angioedema, rush
morbilliforme, eritema, pilor erecti;
 Gastrointestinali: nausea, dolori
addominali(coliche), vomito(grande quantità di
vomito filamentoso), diarrea;
 Respiratori: (organo di shock maggiore) prurito ed
ostruzione nasale con rinorrea e starnuti, prurito
laringeo e sensazione di restringimento della gola,
disfagia, disfonia,raucedine, tosse secca e stizzosa,
prurito dei condotti uditivi, dispnea, polipnea, senso
di restrizione toracica, sibili espiratori;
 Cardiovascolari: senso di debolezza, sincope,
dolore toracico, disritmie, ipotensione;
 Altri: prurito periorbitario, eritema ed edema, eritema
congiuntivale.
Segni e Sintomi dell’anafilassi-1
La gravità della sintomatologia non dipende
soltanto dal grado di sensibilità del soggetto
ad un determinato alimento, ma è strettamente
correlata alla quantità ingerita, alla via e alle
modalità del contatto che può essere diverso
da quello orale e intestinale: reazioni
allergiche sistemiche possono essere
scatenate dal semplice contatto cutaneo o
dalla semplice inalazione dell’alimento.
Sintomi di anafilassi (95 episodi)
79%
24%
78%
25%
80
60
40
20
0
ir
p
s
Re
ia
r
o
at
dio
r
Ca
sc
a
v
re
a
l
o
Cu
ea
n
ta
Ga
in
o
r
st
le
a
n
ti
s
e
t
Apparati coinvolti all’esordio
Segni e sintomi iniziali di presentazione
Tegumentario
Respiratorio
Gastrointestinale
Neurologico
Cardiovascolare
Altri
Segni e sintomi globali
Tegumentario
N(%)
33(60)
14(25)
3(5)
2(4)
1(2)
2(4)
N(%)
51(93)
51(93)
Respiratorio
14(26)
Cardiovascolare
Dibs SD. Anaphylaxis in children:
a 5-year experience. Pediatrics 1997;99:E7
14(26)
Neurologico
Anafilassi: Diagnosi differenziale
•
Facile in caso di esposizione recente ad allergene;
•
Meno semplice in caso di:

Ipotensione associata a sintomi gastrointestinali e/o
cardiocircolatori;

Sindrome vaso-vagale (bradicardia e spesso pressione normale);

Iperventilazione su base ansiosa con disfagia, disestesie periorali
(pazienti ansiosi che ritengono di essere allergici a determinati
cibi),

Disfuzione delle corde vocali da adduzione involontaria delle
code vocali che causa edema laringeo;

Sindrome di Munchausen (adduzione volontaria delle corde
vocali);

Carcinoide e leucemie secernenti istamina

Sindrome sgombroide e sindrome del ristorante cinese(per
ingestione di cibi deteriorati o ricchi di metabisolfito).
Presentazione
Diagnosi differenziale
ipotensione
Shock ipovolemico
Shock settico
Shock cardiogeno
Altre cause di lipotimia
Reazione vaso-vagale
Convulsioni
Ipoglicemia
Attacchi di panico
Distress respiratorio
Asma, Corpo estraneo, Disfunzione
delle corde vocali. Embolia
polmonare, Angioedema-ereditario
Flush syndrome
Carcinoide, Mastocitosi, Red-man
syndrome, Leucemia
Miscellanea
Sindrome sgombroide, Sindrome del
ristorante cinese e Sindrome di
Munchausen
Ellis AK;Can Med Ass J 2003 - Montanaro A; J Invest Allergol Clin Immunol 2002 Tang AW; Am Fam Phys 2003
ENTEROCOLITE INDOTTA DALLE
PROTEINE DEL CIBO (FPIES)
CARATTERISTICHE
GENERALI
SINTOMI - RISULTATI DI
LABORATORIO DURANTE
L'ASSUNZIONE DEL CIBO CAUSALE
SINTOMI - RISULTATI DI
LABORATORIO SUCCESSIVI
ALL'INGESTIONE DOPO UN PERIODO
DI ELIMINAZIONE
Insorgenza: prima infanzia
Vomito
Insorgenza del vomito: circa due ore
dall'ingestione
Percentuale di allergia sia al
latte che alla soia: 50%
Diarrea (con presenza di sangue e di
sostanze riducenti)
Insorgenza della diarrea: circa 5 ore dopo
l'ingestione
Test: IgE negative verso le
proteine causali
Letargia / aspetto settico
Letargia
Decorso: la risoluzione
generalmente si risolve entro
l'età di 2-3 anni
Disidratazione
Possibile progressione verso l'acidemia
(circa il 15%), metaemoglobinemia e
ipotensione
Sesso: 60% maschi
Ipotensione
Elevata conta dei Polimorfonucleati (PNM)
Storia familiare di atopia: 75%
Metaemoglobinemia
Storia familiare di allergia al
cibo: 20%
Dermatite atopica: 25%
Ipo albuminemia
Asma/rinite: 20%
Tollerati: latte materno,
formule di caseina
estensivamente idrolisate
Arresto della crescita
Sicherer SH. J Allergy Clin Immunol 2005;
115:149-156.
FPIES
•La prescrizione dell’autoiniettore di adrenalina
non è di norma raccomandato
•Nel caso di assunzione accidentale ci sono 2
ore di tempo per giungere all’osservazione
pediatrica
•La progressione dei segni e sintomi è più
graduale rispetto alle forme IgE mediate
Sicherer SH. Food protein-induced enterocolitis syndrome: Case
presentations and management lessons. J Allergy Clin Immunol 2005;
115:149-156.
Anafilassi: Dove? Come? Perché?
Perché
Dove
Come
Arachide 10
Noce 5
Nocciola 10
Piselli 1
Crostacei 3
Latte 2
Banana 1
Pappa reale 1
Non chiarita 4
Ristorante/bar 13
Take-away 6
Festicciola 2
Shock 0
Arresto respiratorio 28
Entrambi 5
Scuola 2
Cantina 3
Casa 6
Chiesa 2
Altri 3
Pumphrey RS. Lessons for management of anaphylaxis from a study of fatal
reactions.Clin Exp Allergy 2000; 30:1144-1150.
Rischio
Aumentato
A scuola
Perché il rischio è elevato?
•aumento prevalenza AA e anafilassi da alimenti
•precoce inserimento in comunità infantile
•lungo tempo di permanenza a scuola
•perché non sappiamo dove prevenire
Il bambino sfugge alla sorveglianza
degli insegnanti

prende un alimento a un altro bambino
(merenda, pasto)

accetta un alimento che un altro bambino
gli offre

durante una festa di compleanno prende
un alimento dal tavolo
Il bambino sfugge alla sorveglianza degli
insegnanti
il bambino sfugge alla sorveglianza
degli insegnanti
 avviene una contaminazione
alimentare

Avviene una contaminazione
alimentare
• L’ insegnante imbocca due bambini ( di cui uno
allergico ) con la stessa posata
• scambio di posate o di bicchieri tra bambini (
intenzionale o fortuito )
• uso della stessa posata per servire tutti i bambini
• scambio di spazzolino da denti dopo il pasto
ANAFILASSI a SCUOLA
 COSA DOVREBBE SAPERE UN INSEGNANTE ?
CHI SONO i suoi bambini con grave
allergia
A COSA sono allergici
QUALI REAZIONI hanno presentato in
passato
“SCHEDA” del bambino allergico
PCP(personalized Care Project)
 COSA DOVREBBE SAPER FARE UN INSEGNANTE ?
cercare di PREVENIRE le assunzioni accidentali degli alimenti cui i
bambini sono allergici
RICONOSCERE tempestivamente i sintomi conseguenti ad una assunzione
accidentale
INTERVENIRE tempestivamente secondo quanto indicato nella scheda di
ogni bambino
Quindi:
• L’anafilassi nei bambini si verifica frequentemente
in ambiente scolastico!
• Il personale delle scuole deve ricevere una
formazione specifica da parte di medici esperti
nell’ambito di un programma promosso dalle
autorità sanitarie.
• E’ indispensabile la collaborazione tra Specialisti
Allergologi, Pediatri di Libera scelta, Autorità
Scolastiche ed Autorità di Sanità pubblica per
adottare dei piani integrati di emergenza a scuola
per bambini a rischio di anafilassi.
Vero O Falso????
Falso: anafilassi alimentare facile da
evitare se si conosce l’alimento
responsabile
Vero: molti casi di anafilassi da alimento
sono dovuti ad esposizioni accidentali
Vero O Falso????
Falso: La causa dell’anafilassi é sempre
ovvia
Vero: - l’anafilassi idiopatica é comune
- l’alimento può essere nascosto
- possono essere dimenticati i cibi
coinvolti nell’esposizione
Vero O Falso????
Falso: anafilassi sempre riconosciuta
Vero: - Molti genitori non informano
dell’avvenuta reazione anafilattica i
pediatri sia nel momento in cui si
verifica la reazione sia nel corso di
visite successive.
- Molti genitori non sanno che il
proprio figlio ha presentato una
reazione di anafilassi alimentare.
Falso: anafilassi sempre con
manifestazioni cutanee
Vero: - Nel 60% dei casi non ci sono segni
cutanei all’esordio
- Circa il 10 % delle anafilassi in età
pediatrica compare senza manifestazioni
cutanee
- Nell’80% delle anafilassi alimentari
fatali non ci sono segni cutanei30
Falso: adrenalina pericolosa
Vero: i rischi dell’anafilassi pesano
molto più dei rischi legati
alla
somministrazione del farmaco. Il vero
problema é non farla se
occorre.
Anafilassi: la prevenzione
•Il cardine della prevenzione
dell’anafilassi è l’identificazione
dei pazienti a rischio, in particolare
quelli che hanno già avuto un attacco, che vanno istruiti
su come evitare il contatto con l’agente responsabile.
•Identificare l’agente scatenante
•Evitare assunzioni accidentali con altri alimenti
•Evitare le contaminazioni nella preparazione del
cibo
Prevenzione delle Recidive
Deve essere esercitata a diversi livelli
• Individuo o genitori
• Pediatra di base
• Medico dell’Urgenza, P.S.
• Centri Allergologici
• Autorità Sanitarie
La famiglia non lo sa
• 48 distretti scolastici (Massachusetts)
riportarono un totale di 115 prescrizioni di
adrenalina durante i 2 anni di osservazione
(settembre 2001 – agosto 2003).
• 1/3 (31%) avevano allergie alimentari
multiple
• Nel 24% dei casi era ignoto alla famiglia il
rischio di aver presentato in precedenza
un’anafilassi alimentare.
Ma serve fare prevenzione per
l’anafilassi ?
Anafilassi da alimento: reazioni severe e fatali
1993-1996 in città svedesi
• Identificazione dei pazienti a rischio ed
implementazione di un sistema di sorveglianza
• Successiva osservazione negli anni 1997-2003
• Il numero di eventi fatali da 1,75 a 0,86/anno
• ll numero di eventi a rischio di vita da 3 a
1/anno
Conclusioni: la prevenzione dei
rischi
• Individuare i casi di anafilassi
• Ricoverare sempre una crisi anafilattica
• Imparare ad intervenire tempestivamente a
scuola, a casa, nei ristoranti
• Gestirli correttamente in Pronto Soccorso
Scarica

Allergia alimentare e Anafilassi