Anafilassi e rischio scolastico Dott. Stefano Macciò U.O. Neonatologia, Ospedale “Villa Scassi”ASL3 Genovese Anafilassi e rischio scolastico Il primo report di anafilassi è quello riportato su di un geroglifico egiziano del 2641a.C. che racconta che il faraone Menes sarebbe morto a seguito di una puntura di insetto. Non esiste una definizione universalmente accettata di “Anafilassi”poiché il il termine comprende una costellazione di quadri clinici che compaiono acutamente dopo l’esposizione ad un allergene ed è considerato emblematico di reazione IgE mediata. • “L’anafilassi è una grave reazione allergica a rapida insorgenza e potenzialmente fatale”. [Sampson HA, Munoz-Furlong A, Campbell RL, Adkinson NF Jr, Bock SA, Branum A, et al. Second symposium on the definition and management of anaphylaxis: summary report— Second National Institute of Allergy and Infectious Disease/Food Allergy and Anaphylaxis Network symposium. J Allergy Clin Immunol 2006;117:391-7]. • Un bambino che ha presentato un episodio di anafilassi è a rischio di nuovi episodi. Si calcola che la possibilità di ricorrenza sia di ogni 2 anni nella anafilassi da alimenti e di ogni sei in quella da allergia al veleno di imenotteri. [Gold MS. Epipen Epidemic or good practice? J pediatr child health;2003,39:376-7] ANAFILASSI: RISCHIO DI RECIDIVA Follow-up di 7 anni (media). Intervista telefonica in 46 su 76 bambini (61%). 14 bambini su 46 (30%) presentavano anafilassi recidivante. Esiste maggior rischio se: a) dermatite atopica b) orticaria-angioedema c) prick + per almeno 1 alimento • (p = .04); (p = .0002); (p < .04). Cianferoni A. Anaphylaxis: a 7-year follow-up survey of 46 children. Ann Allergy Asthma Immunol 2004;92:464-8. Per parlare di anafilassi con tutte le implicazioni ad essa correlate (trattamento, diagnosi) è indispensabile sapere bene che cosa è definibile come anafilassi. La Commissione Allergia Alimentare, Anafilassi e Dermatite Atopica (AAADA) della SIAIP, in carica nel triennio 2004-2006, ha elaborato un documento ispirato a quello di Hugh Sampson del 2003. Si definisce anafilassi una reazione allergica IgE mediata in cui siano coinvolti almeno 2 apparati. Secondo questa classificazione la reazione può essere definita lieve, moderata o grave in base all’entità dei sintomi. Graduazione dell’Anafilassi Grado0 Cute Gastro intestinale Respiratorio Cardio-vascolare Neurologica 1 Prurito Orticaria Angioedema localizzato Prurito orale Lieve edema delle labbra - - - 2 Prurito Orticaria Angioedema generalizzato Idem + dolori addominali e/o nausea e/o vomito Congestione nasale o starnuti - Variazione nel livello di attività M O D E R A T A 3 Come 2 Come 2 + vomito ripetuto o edema della lingua Rinorrea, marcata congestione, sensazione di prurito o edema della gola Tachicardia (FC > 15 ‘) pallore Variazione nel livello di attività, ansia G R A V E 4 Come 2 Come 3 + diarrea Come 3 + raucedine, tosse abbaiante, difficoltà nel deglutire, o nel respirare, asma, cianosi Come 3 + lieve disritmie o ipotensione Confusione mentale e/o sensazione di morte imminente 5 Come 2 Come 4 + perdita di controllo dell’intestino Come 4 + arresto respiratorio Severa bradicardia e/o ipotensione o arresto cardiaco Perdita di coscienza LI E V E Stadiazione secondo Brown Uno schema semplificato per graduare la severità delle reazioni allergiche, basato su pochi criteri clinici e strumentali. Grado 1 “reazione allergica acuta” Rash generalizzato, pruritogeneralizzato, rinocongiuntivite, orticaria, edema locale ed angioedema, senza altri segni e sintomi sistemici Grado 2a “anafilassi lieve-moderata” Sintomi respiratori,cardiovascolari, gastroenterici o neurologici(vertigini, affanno, dispnea, fischio, raucedine,nausea,vomito); pressione sistolica >90 mmHg; F.R< a 25 atti min Grado 2b “anafilassi grave Sintomi potenzialmente a rischio fatale (perdita di coscienza, sincope o vertigini o stordimento; P.sistolica < a 90mmHgF.R.>a 25 atti/min). L’ Anafilassi è altamente probabile (95% dei casi) quando uno dei seguenti 3 criteri è soddisfatto: Insorgenza acuta (da minuti a diverse ore) di sintomi cutanei, mucosi o entrambi (eg, orticaria generalizzata, prurito o flushing, tumefazione di labbra-lingua-uvula) E ALMENO UNO DEI SEGUENTI A) Compromissione respiratoria (eg, dispnea, broncospasmo, stridore, riduzione del PEF, ipossiemia) B) Riduzione della pressione sanguigna o sintomi associati (eg, ipotonia [collasso], sincope, incontinenza) Due o più delle seguenti condizioni che insorgono rapidamente (da minuti a diverse ore), in un soggetto con storia di allergia, dopo l’esposizione ad una sostanza che, molto probabilmente, è un allergene per quel paziente A) Sintomi cutaneo-mucosi (eg, orticaria generalizzata, flushing, tumefazione di labbra-lingua-uvula) B) Compromissione respiratoria (eg, dispnea, broncospasmo, stridore, riduzione del PEF, ipossiemia) C) Riduzione della pressione sanguigna o sintomi associati (eg, ipotonia [collasso], sincope, incontinenza) D) Sintomi gastrointestinali persistenti (eg, crampi addominali, dolore, vomito) Riduzione della pressione sanguigna (minuti o diverse ore) dopo l’esposizione ad un noto allergene A)Ipotensione: PAS<70mmHg in lattanti tra 1 mese e un annoi, PAS< (70+2xetà) in bambini tra 1 anno e 10 ann, PAS < 90 mmHg in ragazzi da 11 e 17 anni, oppure una riduzione della PAS > 30% B) Adulti: PAS < 90 mmHg o riduzione della PAS > 30% rispetto al livello basale del soggetto Criteri clinici NIAID e FAAD Per la diagnosi di Anafilassi Adattata da Sampson et al, 2006 Definizione di anafilassi In questa più recente definizione non si fa riferimento alla “gradazione” della anafilassi, ma ad un’unica condizione che viene cosi definita “è una reazione allergica sistemica grave, potenzialmente fatale, che accade improvvisamente dopo il contatto con una sostanza in grado di provocare allergia”. Sampson HA et al, Second symposium on the definition and management of anaphylaxis: summary report-Second National Institute of Allergy and Infectious disease/Food Allergy and Anaphylaxis Network Symposium.J Allergy Clin Immunol 2006 World Allergy Organization Guidelines, 2011 L’anafilassi è comunemente mediata da un meccanismo immunologico di tipo IgE. Raramente si verifica attraverso altri meccanismi immunologici (IgG o complemento-mediati). Ancora più raramente si verifica attraverso un’attivazione diretta, non immune dei mastociti. Per l’anafilassi idiopatica si tratta di una diagnosi di esclusione che non esclude triggers non ancora riconosciuti o disordini clonali dei mastociti. Classificazione dell’anafilassi L’anafilassi può essere classificata in base: Al tipo di agente causale (tenendo presente che nel 10-30% dei casi non è possibile identificare un’eziologia) All’andamento clinico Alla severità dell’episodio Le cause dell’anafilassi nel bambino Sono costituite essenzialmente da : Alimenti; Farmaci; Veleno di imenotteri; Più raramente da: esercizio fisico, da solo o associato ad alimenti, terapie iposensibilizzanti (iniettive), estratti allergenici, trasfusioni, mezzi di contrasto radiografici, inalanti, latice, temperatura (caldo, freddo). Eziologia anafilassi (95 episodi ) cibi 57% cibo + sforzo farmaci veleni 9% altro 11% 6% 5% 12% idiopatiche (Novembre et al Pediatrics 1998) Le cause dell’anafilassi nel bambino N=266 IDENTIFICABILI 168 (63%) alimenti/additivi 89 - farmaci 52 - esercizio 19 - latice 2 - imenotteri 4 - idiopatiche 98 (37%) Kemp et al, 1995 Le cause dell’anafilassi nel bambino -1 •Gli alimenti più frequentemente coinvolti sono: latte vaccino, uovo, frutta secca con guscio, grano, pesce, molluschi. •La presenza di allergia verso un alimento non implica necessariamente che il bambino sia allergico verso altri alimenti della stessa famiglia. •Gli alimenti che causano allergia o intolleranza cambiano inoltre con l’età: pesce, crostacei, arachidi, e frutta secca sono implicati soprattutto tra gli adulti; latte, uovo, arachidi e frumento tra i bambini. Le cause dell’anafilassi nel bambino-2 In base al decorso temporale si distinguono: 1. Anafilassi monofasica che è la forma classica; 2. Anafilassi bifasica, quando dopo una prima ondata di sintomi, ce ne può essere un’altra a distanza di alcune ore; 3. Anafilassi protratta è la forma più grave, può durare fino a 32 ore; Le cause dell’anafilassi nel bambino-3 Anafilassi bifasica nel bambino – incidenza •Studio retrospettivo 1985 – 1999 •108 ricoveri – 2 casi mortali – un caso severo con sequele •Dei 105 migliorati, 6 manifestarono sintomi bifasici •Anafilassi bifasica è associata con la mancata somministrazione di adrenalina •I corticosteroidi sistemici non hanno alcun valore preventivo Epidemiologia dell’Anafilassi variabile nei diversi studi •Popolazione utilizzata spesso rivolta a specifiche categorie di pazienti (in ospedale, in PS, ambulatori specialistici o di pediatria generale,) •Non esiste una definizione universalmente accettata •Diverse definizioni proposte nel tempo: dati epidemiologici disponibili in letteratura variabili sulla base della definizione adottata •Diagnosi non sempre correttamente effettuata: sec Bohlke, la sua incidenza potrebbe aumentare di 7 volte(considerando attentamente altre diagnosi) •Non sempre chi ne è affetto si reca in ospedale Epidemiologia dell’Anafilassi Si stima che la prevalenza di anafilassi vari da 0.05 a 2% considerati tutti i possibili agenti scatenanti, anche se la maggior parte degli autori sono concordi che la reale prevalenza sia sottostimata [Ross MP, Ferguson M, Street D, Klontz K, Schroeder T, Luccioli S. Analysis of food-allergic and anaphylactic events in the National Electronic Injury Surveillance System. J Allergy Clin Immunol 2008;121:166-71] Incidenza dell’anafilassi da alimenti Danimarca: 3,2/100.000 con mortalità del 5% USA: 7,6/100.000 abitanti, simili incidenze in Inghilterra, Francia Italia : dai dati sugli adulti lombardi l’incidenza di anafilassi è dello 0,4% ed è maggiore nel sesso femminile e nei soggetti atopici. Francia e Svizzera: due studi recenti sull’anafilassi in età pediatrica secondo i quali la prevalenza di anafilassi sarebbe compresa tra l’1 e il 3% dei casi di allergia alimentare. Incidenza(x106/anno) Autore Popolazione Yocum, JACI1999 Ad/ba: studio retrospettivo 21/100.000 di coorte persone/anno Peng, Arc IntMed 2004 Ad/ba 8,4/100.000 persone/anno Bohlke, JACI 2004 0-18 anni: In base ai codici ICD-9 di tutti i bb dimessi dall’ospedale, dalPS, dagli ambulatori 10,5/100.000 bambini/anno Calvani M,Int J Immunopathol Pharmacol, 2008 0-14 anni: studio retrospettivo sull’ospedalizzazione per anafilassi nella popolazione pediatrica 3,7/100.000/bambin i/anno Il lavoro di Bohlke ha avuto per oggetto una popolazione esclusivamente pediatrica. E’ stato svolto negli USA su 229.422 bambini ed adolescenti utilizzando i codici di patologia ICD-9. L’incidenza di anafilassi nell’età evolutiva si attesterebbe con una certa approssimazione su 10-15 casi/100.000 bambini/anno. Nella stessa casistica il 42,4%degli episodi di anafilassi aveva come fattore scatenante un alimento; ne deriva che l’incidenza dell’anafilassi alimentare sarebbe di circa 4-6 casi/100.000 bambini/anno. Aumento dell’anafilassi dai più comuni triggers Gupta R. Burden of allergic disease in the UK: secondary analyses of national databases. Clinical & Experimental Allergy 2004; 34:520-6. SERIE TEMPORALE DEI RICOVERI PER ANAFILASSI IN RELAZIONE ALL’ALIMENTO SCATENANTE • Liew WK. J Allergy Clin Immunol 2009;123:434-42. La diversa frequenza di Anafilassi nel mondo dipende da: •Differenze geografiche •Abitudini alimentari •Presenza di insetti diversi •Impiego di farmaci diversi •Età Shek LPC, Lee BW. Food allergy in Asia. Curr Opin Allergy Clin Immunol 2006; 6:197-201. Allergia in relazione all’area geografica Australia Francia Israele Italia Giappone Singapore Spagna Uova Uova Uova Pesce Uova Nido di rondine Uova Latte Arachide Latte Latte Latte Frutti di mare Pesce Arachide Latte Sesamo Noci Frutti di mare Uova Latte Noci Mostarda Arachide Uova Grano Latte Pesca Sesamo Merluzzo Soia Frutta Snacks Erbe cinesi Noci Grano Nocciola Noci Cereali Fagioli Lenticchie Soia Kiwi Fragola Verdure Pollo Arachide Pesce Grano Manzo Latte di capra Verdure Piselli Fattori di rischio I Fattori di rischio che possono aumentare la gravità dell’anafilassi sono legati all’età, a malattie concomitanti e/o terapie concomitanti e altri fattori. Fattori di rischio-1 •affetti da malattie concomitanti (asma bronchiale e altre malattie respiratorie, malattie cardiovascolari, mastocitosi e disordini clonali delle mastcellule, rinite allergica ed eczema, malattie psichiatriche); • Utilizzo di farmaci quali beta-bloccanti, ACE inibitori, alcool, sedativi, ipnotici, antidepressivi( questi ultimi possono influenzare il riconoscimento dei segni e sintomi di anafilassi); • Cofattori che possono amplificare l’anafilassi sono: esercizio fisico, infezioni acute anche banali come il comune raffreddore e/o l’influenza, forti stress emotivi, stato premestruale o anche un evento che interrompe la routine( es un viaggio in aereo). Incidenza delle reazioni allergiche fatali nel bambino < 15 anni Caso # Età Allergene 1991 1992 1994 1994 1995 1998 1999 1999 1 2 3 4 5 6 7 8 13 anni 15 anni 3 mesi 9 anni 13 anni 13 anni 15 anni 5 anni Latte Arachide Albume Latte (nascosto) Arachide Latte Latte Misto Macdougall CF. How dangerous is food allergy in childhood? The incidence of severe and fatal allergic reactions across the UK and Ireland. Arch Dis Child. 2002; 86:236-9 MORTI DOVUTE AD ANAFILASSI DA CIBO 90% ALIMENTI Noccioline % 87% 80% 70% 60% Latte vaccino Pesci e crostacei 8% 50% 40% 4% 30% 20% Altri 1% 10% Totale 100% 0% Noccioline Latte vaccino • Pesci e crostacei Altri Bock SA et al. J Allergy Clin Immunol 2007;119:1016-8. Alimenti causa di reazioni allergiche gravi non fatali nel bambino < 15 anni (1998-99) Arachide 10 Lenticchia 1 Anacardo Latte Uovo Frutta secca mista Noce Noce del Brasile Kiwi 7 7 4 2 Soia Sesamo Patata Grano 1 1 1 1 2 2 1 Macadamia nut Dubbio Misti Totale 1 3 11 55 Macdougall CF. How dangerous is food allergy in childhood? The incidence of severe and fatal allergic reactions across the UK and Ireland. Arch Dis Child. 2002; 86:236-9 Segni Precoci e Sintomi di Anafilassi •Non mi sento bene •Prurito, flush, lacrimazione •Gonfiore di palpebre, labbra, lingua, perdita della voce •Starnuti, tosse, sibili, stridore •Crampi addominali, vomito, diarrea •Perdita di coscienza Segni e Sintomi dell’anafilassi Orali: prurito delle labbra, lingua, palato ed edema delle labbra e della lingua. Sapore metallico in bocca Cutanei: prurito, orticaria,angioedema, rush morbilliforme, eritema, pilor erecti; Gastrointestinali: nausea, dolori addominali(coliche), vomito(grande quantità di vomito filamentoso), diarrea; Respiratori: (organo di shock maggiore) prurito ed ostruzione nasale con rinorrea e starnuti, prurito laringeo e sensazione di restringimento della gola, disfagia, disfonia,raucedine, tosse secca e stizzosa, prurito dei condotti uditivi, dispnea, polipnea, senso di restrizione toracica, sibili espiratori; Cardiovascolari: senso di debolezza, sincope, dolore toracico, disritmie, ipotensione; Altri: prurito periorbitario, eritema ed edema, eritema congiuntivale. Segni e Sintomi dell’anafilassi-1 La gravità della sintomatologia non dipende soltanto dal grado di sensibilità del soggetto ad un determinato alimento, ma è strettamente correlata alla quantità ingerita, alla via e alle modalità del contatto che può essere diverso da quello orale e intestinale: reazioni allergiche sistemiche possono essere scatenate dal semplice contatto cutaneo o dalla semplice inalazione dell’alimento. Sintomi di anafilassi (95 episodi) 79% 24% 78% 25% 80 60 40 20 0 ir p s Re ia r o at dio r Ca sc a v re a l o Cu ea n ta Ga in o r st le a n ti s e t Apparati coinvolti all’esordio Segni e sintomi iniziali di presentazione Tegumentario Respiratorio Gastrointestinale Neurologico Cardiovascolare Altri Segni e sintomi globali Tegumentario N(%) 33(60) 14(25) 3(5) 2(4) 1(2) 2(4) N(%) 51(93) 51(93) Respiratorio 14(26) Cardiovascolare Dibs SD. Anaphylaxis in children: a 5-year experience. Pediatrics 1997;99:E7 14(26) Neurologico Anafilassi: Diagnosi differenziale • Facile in caso di esposizione recente ad allergene; • Meno semplice in caso di: Ipotensione associata a sintomi gastrointestinali e/o cardiocircolatori; Sindrome vaso-vagale (bradicardia e spesso pressione normale); Iperventilazione su base ansiosa con disfagia, disestesie periorali (pazienti ansiosi che ritengono di essere allergici a determinati cibi), Disfuzione delle corde vocali da adduzione involontaria delle code vocali che causa edema laringeo; Sindrome di Munchausen (adduzione volontaria delle corde vocali); Carcinoide e leucemie secernenti istamina Sindrome sgombroide e sindrome del ristorante cinese(per ingestione di cibi deteriorati o ricchi di metabisolfito). Presentazione Diagnosi differenziale ipotensione Shock ipovolemico Shock settico Shock cardiogeno Altre cause di lipotimia Reazione vaso-vagale Convulsioni Ipoglicemia Attacchi di panico Distress respiratorio Asma, Corpo estraneo, Disfunzione delle corde vocali. Embolia polmonare, Angioedema-ereditario Flush syndrome Carcinoide, Mastocitosi, Red-man syndrome, Leucemia Miscellanea Sindrome sgombroide, Sindrome del ristorante cinese e Sindrome di Munchausen Ellis AK;Can Med Ass J 2003 - Montanaro A; J Invest Allergol Clin Immunol 2002 Tang AW; Am Fam Phys 2003 ENTEROCOLITE INDOTTA DALLE PROTEINE DEL CIBO (FPIES) CARATTERISTICHE GENERALI SINTOMI - RISULTATI DI LABORATORIO DURANTE L'ASSUNZIONE DEL CIBO CAUSALE SINTOMI - RISULTATI DI LABORATORIO SUCCESSIVI ALL'INGESTIONE DOPO UN PERIODO DI ELIMINAZIONE Insorgenza: prima infanzia Vomito Insorgenza del vomito: circa due ore dall'ingestione Percentuale di allergia sia al latte che alla soia: 50% Diarrea (con presenza di sangue e di sostanze riducenti) Insorgenza della diarrea: circa 5 ore dopo l'ingestione Test: IgE negative verso le proteine causali Letargia / aspetto settico Letargia Decorso: la risoluzione generalmente si risolve entro l'età di 2-3 anni Disidratazione Possibile progressione verso l'acidemia (circa il 15%), metaemoglobinemia e ipotensione Sesso: 60% maschi Ipotensione Elevata conta dei Polimorfonucleati (PNM) Storia familiare di atopia: 75% Metaemoglobinemia Storia familiare di allergia al cibo: 20% Dermatite atopica: 25% Ipo albuminemia Asma/rinite: 20% Tollerati: latte materno, formule di caseina estensivamente idrolisate Arresto della crescita Sicherer SH. J Allergy Clin Immunol 2005; 115:149-156. FPIES •La prescrizione dell’autoiniettore di adrenalina non è di norma raccomandato •Nel caso di assunzione accidentale ci sono 2 ore di tempo per giungere all’osservazione pediatrica •La progressione dei segni e sintomi è più graduale rispetto alle forme IgE mediate Sicherer SH. Food protein-induced enterocolitis syndrome: Case presentations and management lessons. J Allergy Clin Immunol 2005; 115:149-156. Anafilassi: Dove? Come? Perché? Perché Dove Come Arachide 10 Noce 5 Nocciola 10 Piselli 1 Crostacei 3 Latte 2 Banana 1 Pappa reale 1 Non chiarita 4 Ristorante/bar 13 Take-away 6 Festicciola 2 Shock 0 Arresto respiratorio 28 Entrambi 5 Scuola 2 Cantina 3 Casa 6 Chiesa 2 Altri 3 Pumphrey RS. Lessons for management of anaphylaxis from a study of fatal reactions.Clin Exp Allergy 2000; 30:1144-1150. Rischio Aumentato A scuola Perché il rischio è elevato? •aumento prevalenza AA e anafilassi da alimenti •precoce inserimento in comunità infantile •lungo tempo di permanenza a scuola •perché non sappiamo dove prevenire Il bambino sfugge alla sorveglianza degli insegnanti prende un alimento a un altro bambino (merenda, pasto) accetta un alimento che un altro bambino gli offre durante una festa di compleanno prende un alimento dal tavolo Il bambino sfugge alla sorveglianza degli insegnanti il bambino sfugge alla sorveglianza degli insegnanti avviene una contaminazione alimentare Avviene una contaminazione alimentare • L’ insegnante imbocca due bambini ( di cui uno allergico ) con la stessa posata • scambio di posate o di bicchieri tra bambini ( intenzionale o fortuito ) • uso della stessa posata per servire tutti i bambini • scambio di spazzolino da denti dopo il pasto ANAFILASSI a SCUOLA COSA DOVREBBE SAPERE UN INSEGNANTE ? CHI SONO i suoi bambini con grave allergia A COSA sono allergici QUALI REAZIONI hanno presentato in passato “SCHEDA” del bambino allergico PCP(personalized Care Project) COSA DOVREBBE SAPER FARE UN INSEGNANTE ? cercare di PREVENIRE le assunzioni accidentali degli alimenti cui i bambini sono allergici RICONOSCERE tempestivamente i sintomi conseguenti ad una assunzione accidentale INTERVENIRE tempestivamente secondo quanto indicato nella scheda di ogni bambino Quindi: • L’anafilassi nei bambini si verifica frequentemente in ambiente scolastico! • Il personale delle scuole deve ricevere una formazione specifica da parte di medici esperti nell’ambito di un programma promosso dalle autorità sanitarie. • E’ indispensabile la collaborazione tra Specialisti Allergologi, Pediatri di Libera scelta, Autorità Scolastiche ed Autorità di Sanità pubblica per adottare dei piani integrati di emergenza a scuola per bambini a rischio di anafilassi. Vero O Falso???? Falso: anafilassi alimentare facile da evitare se si conosce l’alimento responsabile Vero: molti casi di anafilassi da alimento sono dovuti ad esposizioni accidentali Vero O Falso???? Falso: La causa dell’anafilassi é sempre ovvia Vero: - l’anafilassi idiopatica é comune - l’alimento può essere nascosto - possono essere dimenticati i cibi coinvolti nell’esposizione Vero O Falso???? Falso: anafilassi sempre riconosciuta Vero: - Molti genitori non informano dell’avvenuta reazione anafilattica i pediatri sia nel momento in cui si verifica la reazione sia nel corso di visite successive. - Molti genitori non sanno che il proprio figlio ha presentato una reazione di anafilassi alimentare. Falso: anafilassi sempre con manifestazioni cutanee Vero: - Nel 60% dei casi non ci sono segni cutanei all’esordio - Circa il 10 % delle anafilassi in età pediatrica compare senza manifestazioni cutanee - Nell’80% delle anafilassi alimentari fatali non ci sono segni cutanei30 Falso: adrenalina pericolosa Vero: i rischi dell’anafilassi pesano molto più dei rischi legati alla somministrazione del farmaco. Il vero problema é non farla se occorre. Anafilassi: la prevenzione •Il cardine della prevenzione dell’anafilassi è l’identificazione dei pazienti a rischio, in particolare quelli che hanno già avuto un attacco, che vanno istruiti su come evitare il contatto con l’agente responsabile. •Identificare l’agente scatenante •Evitare assunzioni accidentali con altri alimenti •Evitare le contaminazioni nella preparazione del cibo Prevenzione delle Recidive Deve essere esercitata a diversi livelli • Individuo o genitori • Pediatra di base • Medico dell’Urgenza, P.S. • Centri Allergologici • Autorità Sanitarie La famiglia non lo sa • 48 distretti scolastici (Massachusetts) riportarono un totale di 115 prescrizioni di adrenalina durante i 2 anni di osservazione (settembre 2001 – agosto 2003). • 1/3 (31%) avevano allergie alimentari multiple • Nel 24% dei casi era ignoto alla famiglia il rischio di aver presentato in precedenza un’anafilassi alimentare. Ma serve fare prevenzione per l’anafilassi ? Anafilassi da alimento: reazioni severe e fatali 1993-1996 in città svedesi • Identificazione dei pazienti a rischio ed implementazione di un sistema di sorveglianza • Successiva osservazione negli anni 1997-2003 • Il numero di eventi fatali da 1,75 a 0,86/anno • ll numero di eventi a rischio di vita da 3 a 1/anno Conclusioni: la prevenzione dei rischi • Individuare i casi di anafilassi • Ricoverare sempre una crisi anafilattica • Imparare ad intervenire tempestivamente a scuola, a casa, nei ristoranti • Gestirli correttamente in Pronto Soccorso