Teoria economica e crisi Mario Pianta, Università di Urbino Seminario Università di Roma “La Sapienza”, Facoltà di Economia, 12 novembre 2010 19/12/2015 1 Tre spiegazioni della crisi A. “Chiamatela la grande bolla immobiliare del Nord Atlantico. Ci sono 4 spiegazioni principali: la politica della Fed di bassi tassi d’interesse dopo il 2001, l’eccesso globale di risparmi, innovazioni finanziarie che hanno nascosto i rischi e politiche pubbliche che hanno prodotto comportamenti opportunistici” (Krugman 2010) 19/12/2015 2 B. “Un mercato deregolamentato inondato di liquidità e con tassi d’interesse bassi, una bolla immobiliare e…i mutui subprime costituivano una combinazione tossica. Se aggiungiamo il disavanzo fiscale e commerciale degli Stati Uniti e un’economia globale in pieno squilibrio, era chiaro che le cose stavano andando malissimo” (Stiglitz, 2010) 19/12/2015 3 C “L’espansione finanziaria globale…non è un nuovo stadio del capitalismo mondiale…è il segno del fatto che ci troviamo nel mezzo di una crisi egemonica. L’espansione…si concluderà più o meno catastroficamente, a seconda di come la crisi sarà affrontata dalla potenza egemonica in declino…L’unica domanda…non è se, ma fra quanto tempo e quanto catastroficamente l’attuale dominio globale dei mercati finanziari non regolamentati crollerà” (Arrighi e Silver 1999). 19/12/2015 4 Le interpretazioni correnti I liberisti mainstream: Bolle speculative normali, risultato di comportamenti individuali. Non è colpa di mercati e finanza, ci sono stati errori nelle politiche. Continuiamo come prima (Fed, Bce) I “keynesiani” Krugman e Stiglitz: I mercati da soli non funzionano, servono regole; pesano gli squilibri internazionali Ottica di breve periodo, non si mettono in luce i meccanismi profondi che producono crisi 19/12/2015 5 Distribuzione e disuguaglianze La domanda dipende dalla distribuzione: profitti e rendite crescono, salari calano “l'1% degli americani più ricchi negli anni Settanta contava per il 9% del reddito; nel 2007 la loro quota era salita al 23%, il valore del 1928. Il reddito mediano è diminuito in termini reali negli ultimi 30 anni” (Reich) La finanza ha compensato l’impoverimento, attraverso il debito immobiliare 19/12/2015 6 Che cosa dicono i manuali? Crisi congiunturali per: Fluttuazioni della domanda, eccesso di investimenti (per bassi tassi interesse, aspettative sbagliate, etc.) che creano sovracapacità produttiva, shock esogeni. Politiche economiche restrittive quando eccesso di domanda, rischio inflazione, etc. Ciclo politico-economico: eccesso di spesa pubblica per vincere le elezioni e poi tagli 19/12/2015 7 Le interpretazioni critiche Marx: le crisi sono connaturate al capitalismo a. crisi di sovraccumulazione (si investe troppo capitale e i profitti non lo remunerano) b. crisi di sottoconsumo (manca la domanda e non si realizza la produzione) Kalecki: il ciclo è politico. La crescita e la piena occupazione rafforzano i lavoratori e riducono profitti e potere del capitale. Le recessioni servono per ricrearli. Qui 19/12/2015 si parla della produzione, non finanza 8 Che cosa manca in queste teorie? La tecnologia, il sistema produttivo I rapporti tra economia reale e finanza I rapporti tra economia e potere politico 19/12/2015 9 La tecnologia, il sistema produttivo Smith, Marx, Kondratiev, Schumpeter, Freeman La tecnologia alimenta crescita, divisione del lavoro, competizione tra imprese, potere monopolistico, alti profitti, accumulazione Successione di cicli (30-50 anni) legati alle potenzialità di crescita consentite da un insieme di tecnologie chiave: paradigmi tecnologici Il loro affermarsi ed esaurirsi alimenta onde lunghe di crescita 19/12/2015 10 19/12/2015 11 Economia reale e finanza, Minsky Dopo Keynes: Kindleberger, Minsky, etc. Crisi del 1929: instabilità del capitalismo Dinamica chiave della finanza, l’interazione con l’economia reale aggrava la crisi. “Le crisi finanziarie si associano ai picchi del ciclo economico” (Kindleberger) Ma quali rapporti? Logica speculativa della finanza: ricerca di alti rendimenti, sottovalutazione dei rischi, comportam. imitativi, poche regole portano alle crisi (Minsky) 19/12/2015 12 Economia reale e finanza, Arrighi Denaro-Merce-Denaro allargato (D-M-D’): estensione del modello di Marx dell’accumulazione di capitale al sistema Sistema mondiale: centro e periferia Cicli di accumulazione, successione di fasi di espansione materiale, poi maggior concorrenza, esaurimento degli alti profitti, ricerca di maggior liquidità del capitale, investito in attività finanziarie per cercare nuovi alti profitti: fasi di espansione finanziaria 19/12/2015 13 Il sistema mondo Esperienze storiche di espans. materiale e finanz. Braudel: “L’espansione finanziaria è il segnale dell’autunno” del potere economico Arrighi: “Lungo XX secolo”, “Capitalismo e (dis)ordine mondiale”: successione di cicli: Genova (e Impero Spagnolo) (1600) Olanda (1700) Impero Britannico (1800) Stati Uniti (1900) 19/12/2015 14 19/12/2015 15 Economia e potere politico int. I cicli di accumulazione sono accompagnati da cicli di egemonia in cui: uno stato ha un ruolo egemone nel sistema mondiale, ne rappresenta il centro, organizza il sistema, controlla i benefici dell’accumulazione e del potere Quando tramonta un’egemonia, fase di caos sistemico (guerre, instabilità), poi emerge un nuovo ordine 19/12/2015 16 19/12/2015 17 Per capire la crisi La crisi ha radici nella: natura capitalistica dell’ accumulazione, natura della finanza: ricerca di profitti finanziari speculativi di breve periodo natura del sistema mondiale: squilibri centroperiferia politica che definisce le regole del sistema internazionale: neoliberismo E’ necessario integrare tecnologia, produzione, finanza e potere politico 19/12/2015 18 Che si può fare? Limitare e orientare la logica dell’ accumulazione di capitale (ambiente, clima) Ridimensionare la finanza Ridurre gli squilibri: flussi merci, capitali, persone Politiche e regole (breve periodo) Quadro di istituzioni (lungo periodo) che risolva i problemi del sistema mondiale Un nuovo ordine mondiale meno egemonico, basato 19/12/2015 su cooperazione e multilateralismo 19