15 marzo 2014 - n. 11 - Anno LV
FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: CANONE LIVELLARIO. DUE MODALITÀ DI CALCOLO A CONFRONTO
PRIMO PIANO
AGEA
PROTEINE VEGETALI,
CONTRATTO SIAN,
LE ROTAZIONI
IL MINISTRO
ALLA PROVA DELLA PAC CHIEDE TRASPARENZA
OSSERVATORIO
DOSSIER TRINCE
SEMINE:
TIRANO SOIA,
SORGO E MEDICA
ROMPIGRANELLA,
CRUCIALE
PER LA QUALITÀ
www.agricoltura24.com
SPECIALE
Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO
Peronospora
e oidio vite
LEGGI, LAVORO E FISCO: SOSTEGNI ALL’OCCUPAZIONE, AGEVOLAZIONI E BENEFICI
[ EDITORIALE ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
C
Terra e Vita 3
hiamiamoli pure sognatori. La dittatura dei numeri non dà ragione alle
esperienze dei cittadini-agricoltori, né a quelle degli agricoltori sociali. Da
un lato partnership fra agricoltori e consumatori per prodursi, assieme, il
cibo; dall’altro agricoltori sociali che, oltre a produrre cibo, si occupano di cura e
riabilitazione, inclusione di disadattati, fattorie didattiche, accoglienza per anziani
e bambini e molto altro. Servizi, insomma.
Quanti saranno? Pochi ettari per singola esperienza attorno a tante città, in Italia
e in giro per l’Europa. E piccole aziende agricole che, appunto, non avrebbero
altrimenti i numeri per sopravvivere. Eppure piccoli agricoltori e cittadini crescono.
E si riprendono in mano, prendendosi per mano, la produzione del cibo. In comune,
in gruppo, assieme. I paesi europei più avanzati, arrivano a immaginare l’esperienza nei campi come mezzo per prevenire malattie. Si studiano gli effetti sociali,
psichici e fisici, della natura e del verde sul benessere delle persone (non solo
materiale quindi). L’agricoltura come wellness.
Reti sociali
e reti virtuali
Utopia? Secondo l’economia della felicità, materia relativamente recente, i consumatori apprezzano di più i prodotti alla cui creazione sentono di aver partecipato. È l’effetto Ikea. Immaginano di intraprendere una strada diversa. Oltre un certo
livello di benessere (o di malessere) cercano qualcosa di più soddisfacente. E chi
non ha perso il lavoro, sarebbe pronto a lasciarlo per cambiare percorso.
DI BEATRICE TONI Se dunque, banalmente, i soldi non fanno la felicità che succede? Che avanza
l’economia locale, se non microlocale. Nicchie. Niente a che vedere con le logiche
dell’economia mondiale. Corrono e crescono in parallelo al modello produttivo dominante, quello
stressato dalla rincorsa dei costi e dei prezzi (per questo esistono le aziende), dai grandi mercati da
conquistare, domanda standardizzata, tecniche di produzione industriali, commercializzazione di elevate quantità. Lotte da giganti. Non è da tutti.
Il modello “locale” cambia il modo di fare le cose. C’è condivisione delle esperienze (quindi relazioni
umane), fai-da-te, differenziazione dei prodotti, vicinanza ai mercati, produzione di valore intangibile (il
senso è incorporato nei prodotti).
Ci vediamo, se il confronto non è troppo azzardato, una similitudine con gli effetti della rivoluzione
digitale che ha investito in particolare alcuni settori industriali: musica, video e (ahinoi) editoria. Ha
creato tanto piccoli produttori: i consumatori stessi. Che non affidano ad altri la realizzazione delle
proprie idee, ma se le fanno e se le distribuiscono da soli e tra loro. E condividono, on line. Una nuova
equazione tra economia locale che garantisce la qualità delle relazioni interpersonali mentre la rete le
amplifica su una scala che non ha barriere. E investono sul sapere diffuso tra le persone che le
organizzazioni centralizzate a volte perdono di vista nel nome di altre priorità.
A Bolzano c’è un progetto che immagina una smart city (città intelligente) con case dotate di sensori
per aiutare gli anziani a vivere in piena autonomia (ma in costante contatto con servizi sanitari e sociali,
ma soprattutto con familiari e amici).
Pensiamo a quanto smart e avanzata potrebbe essere una cerniera che collega città e campagna
interpretando valori comuni entro luoghi e ambienti diversi.
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[ METEO ]
4 Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
A CURA DEL GENERALE ALFIO GIUFFRIDA LUNEDÌ 17 E MARTEDÌ 18
MERCOLEDÌ 19, GIOVEDÌ 20 E VENERDÌ 21
Nebbie
SABATO 22 E DOMENICA 23
Neve
Piogge
Rovesci
Variabile
Variabile
Bel tempo
Piogge
Variabile
Tempo in peggioramento, specie nella seconda metà della settimana. Temperature prima stazionarie,
poi in diminuzione. Al nord da poco nuvoloso a
nuvoloso sulla fascia alpina e prealpina, con locali
addensamenti sui rilievi e qualche pioggia in Piemonte. Isolate nevicate sopra i 1000 m. Nelle ore
notturne banchi di nebbia in Pianura Padana. Al
centro e al sud bel tempo, salvo locali addensamenti sui rilievi. Temperature senza variazioni.
SERENO
VARIABILE
Rovesci
Al nord e al centro da nuvoloso a molto nuvoloso,
con piogge sparse, localmente intense, inizialmente su Piemonte e Lombardia, in estensione alle
rimanenti regioni. Alternanza di parziali schiarite e
nuovi peggioramenti. Nevicate sui rilievi alpini sopra i 1000 m. Al sud, nuvolosità irregolare, più
intensa nelle zone interne, con possibilità di precipitazioni sparse, anche a carattere temporalesco.
Temperature stazionarie o in lieve diminuzione.
NUVOLOSO
PIOGGIA
Sulle regioni settentrionali, nuvolosità irregolare,
con piogge sparse, specie nelle zone interne e
locali nevicate sui rilievi, sopra i 1000 m. Al centro
e al sud, cielo molto nuvoloso, con locali addensamenti lungo tutto il versante adriatico e ionico.
Precipitazioni sparse, localmente a carattere temporalesco, su Puglia, Calabria e Sicilia. Qualche
schiarita sulla Sardegna. Temperature in diminuzione, specie sulle regioni del versante tirrenico.
NEBBIA
TEMPORALI
NEVE
6
[ SOMMARIO ]
Terra e Vita
[ LA PAC E IL FUTURO DELLE COLTURE PROTEICHE ]
PAGINA
8
n. 11/2014
15 marzo 2014
[ SEMINE 2014: TIRANO SOIA, SORGO ED ERBA MEDICA ]
PAGINA
16
[ EDITORIALE ]
Reti sociali e reti virtuali DI BEATRICE TONI
PAG.
3
PAG.
8
&/.$!4/2% Mons. Ernesto Pisoni
Anno LV - Numero 11 - 15 marzo 2014
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[ PRIMO PIANO
Proteine vegetali, basta il greening per risolvere il deficit interno? DI L. TOSI, O. REPETTI E G. F. SPORTELLI
15 marzo 2014 - n. 11 - Anno LV
FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: CANONE LIVELLARIO. DUE MODALITÀ DI CALCOLO A CONFRONTO
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LEGGI, LAVORO E FISCO: SOSTEGNI ALL’OCCUPAZIONE, AGEVOLAZIONI E BENEFICI
$)2%44/2% 2%30/.3!"),% Beatrice Toni
2%$!:)/.% Francesco Bartolozzi, Dulcinea Bignami,
Gianni Gnudi (capo redattore), Alessandro Maresca,
Giorgio Setti (capo redattore), Lorenzo Tosi
3%'2%4%2)! $) 2%$!:)/.%
4EL &AX 0IAZZA 'ALILEO 'ALILEI "/,/'.!
REDAZIONEEDAGRICOLE NEWBUSINESSMEDIAIT
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02/'%44/ '2!&)#/ Cinzia Leone
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L’OPINIONE - Domanda e offerta dei cereali. Sono cambiate le regole? DI G. BACCARINI E A. VILLANI
PAG.
MIPAAF - Sian, indagine sulla gestione DI GIUSEPPE FUGARO
PAG.
APPUNTAMENTI - Expo 2015, ecco il “vivaio” Italia
PAG.
DI FEDERICA LEVI
OSSERVATORIO DI CAMPO - Semine: tirano soia, sorgo, medica
PAG.
ASSOCIAZIONI - Dall’Ara al vertice di Assosementi DI GIANNI GNUDI
PAG.
AGROFARMACI - Zero erbicidi, tanti prodotti alternativi DI LORENZO TOSI
PAG.
APPUNTAMENTI - Vinitaly, in arrivo un’edizione da record DI FEDERICA LEVI
PAG.
OSSERVATORIO - Recuperare i suoli dopo l’alluvione DI GIORGIO SETTI
PAG.
WEB - Confagri-Ecocloud sostenibili in rete DI MARIELLA CARUSO
PAG.
12
14
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[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
Sostegni all’occupazione, agevolazioni e benefici DI MASSIMO MAZZANTI
PAG.
Revisione macchine agricole. Decreto entro il 30 giugno DI MASSIMO DAMOCLE
PAG.
Filo diretto con l’esperto - Calcolo canone livellario. Due modalità a confronto A CURA DI D. BIGNAMI
PAG.
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[ SPECIALE PERONOSPORA E OIDIO DELLA VITE ]
Alta vigilanza sulle piogge infettanti
DI
MICHELE BORGO
PAG.
Peronospora della vite. Infezioni sempre più precoci DI RICCARDO BUGIANI
PAG.
Oidio da non sottovalutare (nemmeno in pianura) DI RICCARDO BUGIANI
PAG.
La sostenibilità viaggia sulla rete wi-fi DI TITO CAFFI, EMILIANA CAROTENUTO, VITTORIO ROSSI
PAG.
38
44
48
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[ SOMMARIO ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Terra e Vita
7
numero 11/15 marzo 2014
Questo numero è stato chiuso in tipografia e spedito il 13 marzo 2014
[ SPECIALE PERONOSPORA E OIDIO VITE ]
PAGINA
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84131 SALERNO
37
[ DOSSIER TRINCE SEMOVENTI ]
PAGINA
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[ DOSSIER TRINCE ]
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2/# N DEL DICEMBRE )33. !SSOCIATO A
!DERENTE A
ED Ò MEMBRO ITALIANO DI %52/&!2-
LASSOCIAZIONE DEI PIá IMPORTANTI GIORNALI
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PUBBLICATI O DI ERRORI IN CUI FOSSE INCORSA NELLA LORO
RIPRODUZIONE SULLA RIVISTA
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SARANNO DA NOI CUSTODITI E TRATTATI CON ASSOLUTA RISERVA
TEZZA E UTILIZZATI ESCLUSIVAMENTE AI FINI COMMERCIALI E
PROMOZIONALI DELLA NOSTRA ATTIVITË ) 3UOI DATI POTRANNO
ALTRESÖ ESSERE COMUNICATI A SOGGETTI TERZI PER I QUALI LA
CONOSCIENZA DEI 3UOI DATI RISULTI NECESSARIA O COMUN
QUE FUNZIONALE ALLO SVOLGIMENTO DELLATTIVITË DELLA NO
STRA 3OCIETË )L TITOLARE DEL TRATTAMENTO Ò .EW "USINESS
-EDIA 3RL 6IA %RITREA -ILANO !L TITOLARE DEL
TRATTAMENTO ,EI POTRË RIVOLGERSI MEDIANTE IL NUMERO
PER FAR VALERE I 3UOI DIRITTI DI RETTIFICAZIO
NE CANCELLAZIONE OPPOSIZIONE A PARTICOLARI TRATTAMENTI
DEI PROPRI DATI ESPLICITATI ALLART $,GS Un’altra stagione da incorniciare DI FRANCESCO BARTOLOZZI
Rompigranella, cruciale per la qualità del trinciato
PAG.
DI
OTTAVIO REPETTI
PAG.
56
58
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
SPERIMENTAZIONE - Pomodoro, le cultivar da polpa e passata DI C. STINGONE, E. MORINI, L. SANDEI, S. CORNALI
PAG.
NÒVA A VERONA - Gli agricoltori innovatori sono già proiettati nel futuro DI ROBERTO BARTOLINI
PAG.
DIFESA DELLE COLTURE - Cecidomie, doppia costante su pero DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI
PAG.
- Patata, i danni della Phytophtora DI FRANCESCO CORVI
PAG.
- Autodiagnosi anti-sharka DI ARTURO CAPONERO
PAG.
AZIENDE E PRODOTTI - Peronospora: trattare presto e con prodotti efficaci DI ROBERTO BARTOLINI
PAG.
- Sagea, ricerca e sperimentazione a contatto con il territorio DI GIAN PAOLO PONZI
PAG.
62
67
71
72
73
74
76
[ RUBRICHE ]
METEO
PAG.
DAL PALAZZO
PAG.
REGIONI - Piemonte. Un bando da 250mila € per portare all’Expo l’agricoltura regionale DI J.F.
PAG.
MANIFESTAZIONI - Toscana. Opportunità di reddito dalle piante officinali DI ALESSANDRO MAURILLI
PAG.
INFORMAZIONI DALLE IMPRESE
PAG.
ANNUNCI
PAG.
4
19
30
36
78
80
[ PERISCOPIO ]
TENDENZE E MERCATI
- Prezzi dei prodotti agricoli
PAG.
- Cereali: trend nazionali e internazionali a confronto
PAG.
- Prezzi dei prodotti ortofrutticoli
PAG.
- Il borsino dell’ortofrutta biologica
PAG.
82
86
88
90
8
[ PRIMO PIANO ]
Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
L IMPENNATA DEL LISTINO DELLA SOIA
480
470
460
450
440
430
420
410
400
01/10
01/11
01/12
01/01
01/02
01/03
[ Fonte: Borse.it da ottobre 2013 a marzo 2014.
DIVERSIFICAZIONE Dal 2015 aiuto accoppiato al 15%. Gli imprenditori alle prese con i primi tentativi
Proteine vegetali, basta il greening
per risolvere il deficit interno?
DI LORENZO TOSI,
OTTAVIO REPETTI, GIUSEPPE
FRANCESCO SPORTELLI CENTRO
Senza la gamba
della ricerca
P
roteine vegetali, prove
tecniche di rotazione.
Alla vigilia dell’applicazione della riforma del greening (scatterà dal 2015, solo
per le colture erbacee) le
aziende italiane tastano il polso al nuovo obbligo di diversificazione colturale (due colture per aziende tra 10 e 30 ha; 3
colture oltre i 30).
B
Le maggiori candidate per
entrare in rotazione con le monosuccessioni di mais al Nord o
di grano al Centro-Sud sono le
colture proteiche. Godranno infatti di un aiuto accoppiato del
15% (ma non la soia). Può essere l’occasione per risolvere il
cronico problema italiano di carenza di proteine vegetali (siamo forti importatori, soprattut-
asterà l’obbligo di rotazione per risolvere il problema del crescente deficit di
farine proteiche della zootecnia europea?
E basterà la promessa (le scelte italiane
sulla nuova Pac non sono ancora fatte) di un
aiuto accoppiato al 15% per resuscitare colture che rimangono marginali come il favino e il pisello proteico (che
nel nostro paese rimangono al di sotto dei 50mila ha complessivi)? La
strategia comunitaria per il rilancio delle colture proteiche prevista
dalla nuova Pac si basa su strumenti indiretti e poco mirati. E in Italia
rischia di fallire la prova del campo, soprattutto a sud della linea
gotica, dove la soia non è di casa.
I forti ribassi del prezzo del girasole hanno già infatti aperto sin da
quest’anno la caccia alla coltura giusta da mettere in rotazione. «In
queste zone il pisello proteico non prende piede – testimonia Dino
Alberati, agronomo libero professionista che opera tra Umbria, Mar-
to di soia). I problemi da superare per diffondere le proteiche
non sono però solo economici,
ma anche tecnici e gestionali.
Dal Nord al Sud vediamo come
si stanno orientando gli imprenditori.
NORD, BOOM DELLA SOIA
Due colture, o piuttosto tre?
Per qualche territorio non è af-
che e Toscana – a causa della sensibilità ai ristagni idrici e a malattie
come l’oidio». Con l’attuale livello dei prezzi, la remuneratività delle
leguminose foraggere alternative all’erba medica (che accusa carenze di seme da investire, v. Terra e vita 10 pag. 14) è infatti legata alla
possibilità di adottare un’agrotecnica povera, senza necessità di
investire in trattamenti (anche perché gli agrofarmaci registrati sono
ben pochi). Come capita per il favino, che sconta però la non perfetta
idoneità delle sue farine all’elaborazione di miscele destinate all’alimentazione zootecnica e soprattutto l’elevata sensibilità ai ritorni di
freddo. «Colpa anche degli scarsi investimenti nel miglioramento
genetico – continua Alberati –. Le ultime prove di confronto varietale
compiute nel nostro paese risalgono infatti a 10 anni fa. In Francia
hanno messo a punto varietà di favino più tolleranti al freddo, ma
occorrerebbe verificarne l’adattabilità alle nostre latitudini».
È la dimostrazione che per fare camminare speditamente un
progetto agronomico servono due gambe: quella della politica e
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n. 11/2014
15 marzo 2014
fatto un problema. Anzi, vista
la varietà di cui dispongono,
certi agricoltori potrebbero
agevolmente “prestare” due o
tre colture ai colleghi con meno fantasia.
Ma se si va nelle roccaforti
del mais, il discorso cambia:
qui parlare di due colture è già
arduo, tre – obbligate per chi
supera i 30 ettari di Sau – sa
proprio di bestemmia. Eppure
l’obbligo esiste e alla sua entrata in vigore mancano pochi
mesi, poiché già con le semine
autunnali i produttori dovranno fare due conti e decidere
come differenziare le loro coltivazioni. Previsione comune
– e invero abbastanza agevole
– è un netto incremento della
superficie destinata a soia, che
già quest’anno è data in deciso
rialzo, non per ragioni normative, ma agronomiche ed economiche (è poco esigente e
ben pagata). Non parrebbe esservi, invece, un orientamento
verso le altre proteiche o le
proteaginose. Sebbene la soia
sia esclusa dal contributo
maggiorato al 15% previsto
per sostenere le colture azoto
fissatrici e produttrici di proteine vegetali, di cui l’agricoltura europea è fortemente deficitaria, gli agricoltori la pre-
Terra e Vita
9
LEGUMINOSE
LEGUMINOSE DA
DA GRANELLA
GRANELLA IN
IN ITALIA
ITALIA (HA)
(HA)
5.830
5.830
CECE
CECE
3.500
3.500
PISELLO
PISELLO
2.156
2.156
LENTICCHIA
LENTICCHIA
Fonte
Fonte Istat
Istat 2011
2011
ferirebbero comunque a
prodotti con scarso mercato
come il pisello proteico, per
esempio.
Come sempre, però, più
della norma conta la reazione
dei produttori, perché se i medesimi dovessero vedere la
nuova imposizione come l’ennesimo vincolo burocratico,
nato per limitare la libertà im-
quella della ricerca (troppo spesso trascurata nel vecchio continente).
Maggiorichance sembrano avere invece le leguminose destinate non al
feed ma al food come pisello, lenticchia e soprattutto cece, in decisa
crescita grazie allo strumento dei contratti di coltivazione. Sono loro i
maggiori candidati a occupare le superfici obbligate nel 2015 alla diversificazione colturale. Non fermeranno la crescita dell’import delle farine di soia
dal Sud America, ma contribuiranno a migliorare la fertilità dei suoli e la
biodiversità del paesaggio.
«Anche queste colture non sono però immuni – conclude Alberati – agli
effetti della bassa considerazione per la ricerca e dell’allergia tutta europea
verso i mezzi di produzione in agricoltura. La revisione delle autorizzazioni
dei prodotti fitosanitari le ha infatti private di strumenti per il diserbo. Il
pisello, in annate a inverno mite come questo, può scontare l’assenza di
aficidi. Mancano anche agrofarmaci per contenere la crittogama Ascochyta
rabiei, nemico numero uno del cece. Soprattutto sembra mancare la
volontà di superare questa empasse».
Lo.To.
prenditoriale, difficilmente gli
sforzi del Parlamento europeo
avrebbero successo.
Abbiamo così sentito alcuni cerealicoltori del Nord Italia
per sapere se e come si stanno
preparando a un cambiamento che promette di essere epocale.
«MISURA INUTILE»
Il più arrabbiato, se così possiamo dire, è Luciano Lanza,
maidicoltore mantovano che
pratica la monocoltura sui 50
ha della sua azienda. Ottenendo, peraltro, rese eccezionali:
fino a 200 q/ha al 25% di umidità. «Questa misura – ci dice
– è la solita imposizione burocratica, fatta da chi non conosce l’agricoltura, al di là di
averla studiata sui libri. Si dice
che la monocoltura di mais è
dannosa per l’ambiente e a
lungo andare deprime i terreni. Peccato che io da anni faccia soltanto mais, le mie rese
annue siano in crescita e nei
miei terreni vi sia molta più
sostanza organica di quando
abbandonai la rotazione».
Viceversa, una rotazione
forzata non migliorerà le cose,
sostiene Lanza. «Alla fine avrà
il solo risultato di creare tre
grandi monocolture al posto
di una. Infatti tutti si orienteranno su grano e soia, in alternativa al mais, e quindi alla
fine il cambiamento sarà di
poco conto. In più, la gente
continuerà a mettere il mais
sui terreni più vocati, lasciando alle colture alternative i più
magri. Quindi la rotazione resterà soltanto sulla carta».
Per il prossimo anno Lanza
si regolerà come ha spiegato
sopra: soia e grano. «Farò grano duro, o grano da seme –
devo valutare – sul 5% della
superficie e poi soia fino ad
arrivare alla quota richiesta
dall’Europa. Ma voglio far notare che la ricaduta ambientale
di questa scelta sarà negativa.
Oggi, per esempio, lavo la botte dei trattamenti una volta nel
corso della stagione. Seminan-
[ PRIMO PIANO ]
10 Terra e Vita
AL SUD
Una vocazione
storica
A
l Sud le prospettive colturali per le
leguminose appaiono positive. L’obbligo, dal 2015 in poi, della rotazione del
grano duro con colture proteiche si sposerà, per molti territori meridionali, con una
forte vocazione storica per le leguminose,
una tradizione colturale consolidata, un deciso ritorno in vaste
aree, già da 10-15 anni, un mercato abbastanza recettivo e, non
meno importanti, condizioni pedoclimatiche molto favorevoli. Agricoltori, sementieri, rivenditori e tecnici ritengono che la diversificazione colturale nel Mezzogiorno ha ottime possibilità di successo.
Ad esempio Marcello Martino, agronomo responsabile della
conduzione di diverse aziende agricole rappresentative del Foggiano, ha reintrodotto le leguminose (veccia, favino, fava, pisello
proteico, cece) in rotazione terziata con grano duro sin dalla fine
degli anni ’90, molto prima dell’erogazione del contributo per
l’avvicendamento colturale previsto dall’art. 68. «È noto a tutti
che le leguminose migliorano la fertilità del terreno e aumentano
la resa e la qualità del grano duro, e tuttavia nella maggior parte
dei casi queste specie vegetali sono state reintrodotte negli
ordinamenti colturali soltanto da alcuni anni, in virtù degli aiuti
comunitari.
Nessun avvicendamento è migliore di quello con le leguminose, che arricchiscono il terreno in azoto e sono tutte valide, anche
se la fava è certamente la migliore. Da 2-3 anni si sta diffondendo
in Capitanata il cece, soprattutto in funzione degli accordi di
coltivazione stipulati fra Conapo, Op foggiana che crede molto in
questa coltura, e Conserve Italia che lavora e confeziona in EmiliaRomagna i ceci dauni: 140 ha nel 2012, 700 nel 2013 e 1.200 nel
2014. Ho aderito a questa iniziativa già da due anni, facendo
coltivare circa 50 ha nel 2013 e quest’anno oltre 170 ha nelle
aziende di cui sono consulente, perché il cece garantisce un’ottima redditività, ovviamente in condizioni climatiche favorevoli».
[ POMODORO DA INDUSTRIA, ALTERNATIVE CERCASI
L’interesse degli agricoltori foggiani per le leguminose è forte, e
non solo per soddisfare gli obblighi della Pac, ma anche per
do anche grano, soia e un po’
di soia in secondo raccolto, ho
calcolato che dovrò fare undici
lavaggi. Di sicuro non fa bene
all’ambiente».
CHI SI SALVA
La nuova prescrizione, come
si è visto, colpisce in misura
maggiore chi fa monocoltura.
Situazione che riguarda vaste
aree del nord Italia, ma non
tutta la Pianura Padana. Vediamo allora tre casi di agricoltori che non saranno toccati
dall’obbligo.
«Nella mia azienda coltiviamo grano, bietole, cipolle,
pomodoro, un po’ di medica,
pisello e fagioli: direi che siamo a posto» esordisce Giampiero Cremonesi, di Caorso
(Pc). «In provincia di Piacenza
questa imposizione non crea
grandi problemi, pochissime
aziende fanno monocoltura e
molte diversificano anche su
più di tre prodotti. Dove sono
abituati a fare soltanto mais,
invece, darà qualche problema». Con questo, Cremonesi
non boccia la norma. «Ha una
n. 11/2014
15 marzo 2014
cercare alternative al calo del pomodoro da industria, afferma il
presidente dell’Op Conapo Giuseppe Doria. «In Capitanata il cece
ha superato in pochi anni 2.000 ha, forse è vicino a 2.500 ha, di cui
1.200 gestiti da noi con Conserve Italia, a cui siamo associati.
Vogliamo offrire alternative serie ai nostri soci, per cui abbiamo
colto al volo la proposta del consorzio: nel 2013 agli agricoltori è
stato garantito un prezzo, definito prima della semina, di 55 €/q di
prodotto (oltre l’Iva), mentre il mercato non quotava neanche 50
€/q per lo stesso prodotto. A breve ci doteremo di una selezionatrice per separare per calibro i ceci e assicurare ai soci un prezzo
ancora più alto. Intanto quest’anno coltiveremo 200 ha a fagiolo
borlotto, sempre con contratti di coltivazione con Conserve Italia e
prezzo predefinito. La provincia di Foggia è favorita, rispetto agli
obblighi della nuova Pac, perché è partita per tempo, ma anche in
Molise e altrove crescono le superfici a cece e altre leguminose».
[ CECE, LENTICCHIA E FAVINO
L’interesse per le leguminose è reale, tanto che da alcuni anni le
richieste di semi sono in continuo aumento, evidenzia Giovanni
Santacroce, sementiere e stoccatore di Deliceto (Fg). «Certo, non
tutte le aree sono adatte: meglio quelle collinari, più fresche,
soprattutto se l’annata non è tanto piovosa, rispetto alla pianura a
sud di Foggia, dove le rese sono alquanto basse. Ma è un fatto che
cece, favino da sovescio o da granella e altre leguminose sono
sempre più presenti nelle rotazioni nel Foggiano. E abbiamo richieste di semi anche da altre aree pugliesi e regioni meridionali».
Difatti, il ritorno alle leguminose non è prerogativa soltanto
della Capitanata. «Anche senza l’obbligo del greening coltiveremmo leguminose, perché utili e redditizie – conferma Piero Giglio,
15 ha fra grano duro e leguminose a Gravina in Puglia (Ba) –. Su
tutta l’Alta Murgia e nel Materano crescono le superfici coltivate
soprattutto a cece, lenticchia e favino per sovescio o alimentazione
zootecnica. In pochi anni sono passate da qualche centinaio di
ettari a più di un migliaio e sono destinate a crescere ulteriormente
grazie alla nuova Pac. Anche perché ormai i semi di leguminose
sono facilmente reperibili presso i sementieri».
Giuseppe Francesco Sportelli
sua valenza, se vista sotto
l’aspetto della sostenibilità e
della fertilità dei terreni. Il
problema è trovare tre colture
che siano remunerative; l’unica che può avere un valore paragonabile al mais, alla fine, è
la soia».
Anche Achille Palladini,
di Gravellona (Pv) è esentato
dall’obbligo: «Nella nostra
zona facciamo quasi tutti monocoltura, però di riso. Che è
un prodotto compreso nel
greening e pertanto esentato
dall’obbligo della rotazione.
Insomma, chi vive in zona risicola può stare tranquillo», ci
dice.
Pietro Asti, infine, è lodigiano, dunque lavora in uno
di quegli areali dove il mais fa
il bello e cattivo tempo. «Noi
però seminiamo anche riso e
grano, dunque non avremo
problemi. Di certo – continua –
non metteremo soia, perché
avendo il biodigestore abbiamo bisogno di coltivazioni che
richiedano azoto, non che lo
fissino nel terreno, come fanno
appunto le leguminose».
[ FLASH ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
TRIBUTI
Niente Tasi sui
terreni agricoli
Terra e Vita 11
E
sclusi i terreni agricoli dal pagamento della Tasi (Tributo per i servizi indivisibili che, assieme a Imu e
Tari, compone la nuova Imposta unica comunale - Iuc). Lo stabilisce il Dl. n. 16 del 6 marzo,
pubblicato in Gazzetta n. 54 del giorno stesso. L’esclusione dalla Tasi si applica a tutti i terreni agricoli a
prescindere dalla qualifica del possessore. In altre parole, ai fini dell’esclusione non è rilevante il
possesso della qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale (“Il presupposto
impositivo della Tasi è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati, ivi compresa l’abitazione
principale, e di aree edificabili, come definiti ai sensi dell’imposta municipale propria, a eccezione, in ogni caso, dei
terreni agricoli”).
Pur confermando che la base imponibile della Tasi è la medesima stabilita ai fini dell’Imu, il Dl.,
tuttavia, ha stabilito che per il solo 2014, i Comuni potranno aumentare, rispetto ai limiti stabiliti, le
aliquote Tasi dello 0,8 per mille, ma alla sola condizione che siano stabilite, a favore delle abitazioni
principali, detrazioni d’imposta che comportino per la Tasi effetti equivalenti a quelli determinatisi
sull’Imu per le abitazioni principali. Tale aumento, tuttavia, non potrà riguardare i fabbricati rurali a uso
strumentale, perché non è stata modificata la norma che ne fissa all’1 per mille l’aliquota massima. C.F.
POLIZZE - ASNACODI
«Martina intervenga
per sbloccare la trattativa»
BIOLOGICO
La Ue prepara la svolta
Ma non sarà ogm free
SEMENTI
L’Europarlamento rigetta
proposta Commissione Ue
BANANE
Fusione Chiquita-Fyffes
Nasce un nuovo colosso
L’
I
«U
N
Associazione nazionale
l 2014 sarà l’anno di svolta
dei consorzi di difesa
per il biologico: la Commis(Asnacodi) ha chiesto un inconsione europea si appresta infatti
tro urgente al ministro Mauria ‘rivoluzionarne’ le regole per
zio Martina «per affrontare la
rendere ancora più competitivo
grave situazione della
e solido un settore che,
campagna assicurativa
nonostante il crollo
2014 e individuare le
del potere d’acquisto
misure correttive stra- N ETTARINE
continua a correre,
ordinarie che offrano Un team di ricerca- mettendo a segno per
tori del Cra, del Paragli agricoltori la pos- co Tecnologico Pa- il settimo anno consesibilità di sottoscrivere dano di Lodi e del- cutivo una crescita in
l’Università Statale valore tra il 7 e l’8%. E
coperture agevolate».
di Milano ha identi«Ad oggi – dichiara ficato il gene re- tutto questo senza riuAlbano Agabiti, presi- sponsabile della scire a soddisfare la
dente Asnacodi – le ca- perdita della carat- domanda degli oltre
teristica peluria del
ratteristiche delle co- frutto.
500 milioni di cittadini
perture proposte sono
europei.
inaccettabili così come
C’è però un neo al
i costi a carico degli agricoltori.
progetto: Bruxelles al momento
Tale situazione non può che genon prevede di ridurreper i pronerare sdegno: le condizioni
dotti bio il livello in vigore atcontrattuali inviate ai Condifesa
tualmente nell’Ue di residui di
dalle compagnie non tengono
ogm autorizzati: ossia lo 0,9% di
conto e non sono giustificate
tracce peringrediente in ogni
dall’andamento tecnico e prealimento.
sentano elementi di uniformità
Ciò non toglie che il dossier,
e scarsa differenziazione».
il cui varo da parte della ComAgabiti chiede «un intervenmissione europea è atteso il
to immediato che consenta di
prossimo 19 marzo, si pongaosbloccare una trattativa che, fabiettivi ambiziosi.
cendo leva anche sul termine di
In primo luogo, l’eliminaziosottoscrizione del 31 marzo,
ne degli ostacoli allo sviluppo
rende impossibile agli agricoltodell’agricoltura biologica, grari “coprire” le produzioni espozie a regole di produzione più
ste alle avversità primaverili».
chiare e senza eccezioni.
*
na decisione forte e
trasversale che vuole
tutelare le nostre piccole e micro
imprese e dare un messaggio
chiaro ai cittadini europei e alle
molte organizzazioni non governative che in questi mesi
hanno fatto sentire la loro voce».
Questo il commento di Paolo De
Castro, presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo
rurale del Parlamento europeo
che ha rigettato il regolamento
sulle sementi della Commissione Ue. «La larghissima e trasversale maggioranza che, dopo il
mancato ritiro della proposta da
parte dell’esecutivo dell’Unione, ha votato oggi per il rigetto
testimonia una nuova e piena
consapevolezza del ruolo partecipativo del Parlamento europeo – prosegue De Castro –. In
questi ultimi mesi abbiamo
ascoltato con attenzione le profonde perplessità di agricoltori e
cittadini nei confronti di un testo
(quello della Commissione Ue)
che, con i suoi 90 atti delegati e le
sue 12 direttive, faceva una sintesi forzata di temi complessi e
diversi tra loro come la commercializzazione delle sementi e del
materiale da propagazione sotto
il termine ombrello di “materia
le riproduttivo vegetale”».
asce il nuovo colosso delle banane. Chiquita e l’irlandese Fyffes hanno annunciato una fusione che darà vita
al marchio ChiquitaFyffes, una
multinazionale con 32mila dipendenti e attività in America,
Europa e Asia, un fatturato annuo di circa 5 miliardi di dollari e un valore di mercato di
oltre 1 miliardo di dollari.
La transazione da 565 milioni di dollari sarà tutta in
azioni. Le due aziende insieme
avranno una quota di mercato
a livello globale del 14% e venderanno 160 milioni di confezioni di babane all’anno.
L’operazione arriva in un
momento in cui nell’industria
è in corso una guerra dei prezzi tra produttori, grossisti e
grandi catene di supermercati
che ha colpito i margini di profitto proprio dei distributori. [ ATTUALITÀ ]
12 Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
L’OPINIONE In pochi anni la produzione è diminuita del 30%, ma il prezzo non è più remunerativo
Domanda e offerta dei cereali
Sono cambiate le regole?
DI GIANNI BACCARINI – ANDREA VILLANI Q
uanto sta accadendo in
questi mesi al mercato
del mais può essere
molto istruttivo e raccontarci
qualcosa di più generale sul tema molto attuale delle filiere.
A fronte di una produzione
nazionale ridottasi, nell’ultima
campagna, a meno di 7 milioni
di tonnellate - almeno il 30% in
meno rispetto a un passato recente - il prezzo di mercato non
viene considerato remunerativo
dalla produzione tanto da fare
temere un default nelle ormai
prossime semine.
Cosa è accaduto per sovvertire la naturale rincorsa della domanda quando l’offerta è scarsa?
La risposta è evidente nella
strutturale dipendenza dall’estero del fabbisogno di materie prime cerealicole delle filiere italiane e nei numeri delle importazioni di mais aumentate di più
del 50% rispetto ai numeri già
importanti dello scorso anno.
In sostanza, a meno di rimescolamenti di carte di questi
giorni di crisi ucraina, tutte le
volte che i paesi dell’ Est Europa
- e il resto del mondo - producono in linea con le loro potenzialità, la pressione delle importazioni deprime il mercato interno
indipendentemente da problematiche quantitative, qualitative o igieniche.
In questa situazione, in cui i
raccolti nazionali contano sostanzialmente poco, le filiere
corte per i cereali hanno, almeno
Aumentare le rese
non basta più.
Occorre conoscere
i mercati, i contratti
di vendita
e le normative
nei grandi numeri, qualche possibilità di reggere la prova del
tempo?
Alla lunga, ovvero al di fuori
di qualche campagna fortunata
- soprattutto dovuta a problemi
di produzione nei paesi esportatori - può essere difficile. Soprattutto se non sono basate su prodotti chiaramente identificati e
realizzate con primarie industrie
di trasformazione o di distribuzione (nazionali o multinazionali) che garantiscano in modo
contrattualmente definito il ritiro del prodotto.
MERCATO ASIMMETRICO
Troppo grande è la differenza di
opportunità fra chi compra e ha
a disposizione il mondo, e chi
vende che molto spesso ha
l’orizzonte di mercato del centro
di raccolta più vicino.
Allora quale può essere la difesa dell’agricoltura (e dei produttori agricoli di cereali)?
La risposta potrebbe essere
solo apparentemente la più ba-
nale. Probabilmente produrre
più quintali per ettaro.
Ma è sufficiente?
I tempi richiedono qualcosa
in più. Alcuni comportamenti
che hanno a che fare con l’accortezza e la conoscenza.
Conoscere i mercati per cercare di prevedere oltre le contingenze del prezzo. Farsi una propria opinione è un dovere imprenditoriale e oggi le fonti di
informazione non mancano.
Conoscere i contratti di vendita e le normative del settore.
Occorre avere chiari i confini dei
propri doveri ma anche dei propri diritti.
Conoscere la qualità di ciò che
si è prodotto. Le proprie produzioni non godono di un diritto
divino all’eccellenza. Solo comprovando la qualità si può pretendere la giusta remunerazione.
Nel bene ma anche nel male se
questo serve per migliorare.
Conservare correttamente i
prodotti e organizzare lo stoccaggio. Lo ripetiamo spesso, i
centri di raccolta hanno un ruolo
fondamentale di cerniera di mediazione fra la produzione primaria e l’industria. Una gestione
moderna e consapevole aiuta
sempre, anche in annate difficili.
SENZA PREGIUDIZI
Questa regola delle “quattro C”
ha però come sempre un prezzo:
richiede di uscire dalle solite
convinzioni, spesso un poco ideologiche, del “paese più bello del
mondo” a cui tutto dovrebbe essere dovuto e dal vittimismo per
cui la colpa è solo degli altri. Il
mercato è una realtà, lamentarsi
non è mai servito.
Può sembrare un eccesso di
semplificazione. Ma le filiere
spesso funzionano solo per prodotti ad alta vocazione territoriale e con caratteristiche qualitative ben comprensibili al consumatore.
Il sogno di applicarle toutcourt a colture estensive rischia
di risolversi in un risveglio ancora una volta doloroso.
14 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
MIPAAF Un sistema informatico costato sinora 780 milioni. Più gli ultimi 90
Sian, indagine sulla gestione
DI GIUSEPPE FUGARO I
l primo dossier che il neo
ministro Martina ha trovato
sulla sua scrivania è stato
quello sul Sian (Sistema informativo agricolo) che gestisce
con le sue banche dati il regime
degli aiuti agricoli.
Un fatto ormai ricorrente a
ogni cambio di guardia ministeriale affrontato con la grinta dei
neofiti dai ministri che si avvicendano alla guida del dicastero
nell’illusione di sciogliere una
volta per tutte questo nodo gordiano dell’informatica agricola.
Si conclude sempre con un nulla
di fatto.
A costringere il ministro
Maurizio Martina ad aprire ancora una volta il vaso di Pandora del Sian, è stato un articolo di
Repubblica che ha ricordato come il contratto di gestione del
Sian sinora costato 780 milioni
di euro, peraltro aumentati di
altri 90 milioni proprio a opera
dell’ultimo commissario nominato dal ministro Nunzia De
Girolamo desiderosa, anche lei,
di far chiarezza e pulizia.
Indaga la procura di Roma
che ha aperto un fascicolo sul
caso. Lo stesso articolo ricorda
che tra le società che gestiscono
il Sian si ritrovano le stesse che
vi erano 20 anni fa. Dal 2007 il
sistema è in mano alla Sin, spa
partecipata per il 51% da Agea e
per il 49% da un raggruppamento temporaneo di imprese (Rti):
Almaviva è mandataria con il
20,02%; Auselda1, Sofiter2, Telespazio, Cooprogetti, Ibm,
Agriconsulting, Agrifuturo. Sono loro, quell’anno, ad aggiudi-
carsi il super appalto da 1,1 miliardi di € per gestire il Sian fino
al 2016. Sempre loro avevano
fornito ad Agea lo stesso servizio dal 2001 al 2007 tramite il
consorzio “Agrisian”.
«Erano loro anche prima. I
fornitori di Agea sono stati sempre gli stessi, sebbene in compagini societarie diverse nella forma, ma immutate nella sostanza» si legge nell’esposto alla
procura firmato da Ernesto Carbone, ex presidente e amministratore delegato di Sin, deputato vicinissimo a Matteo Renzi.
Ma anche Repubblica ha forse la memoria corta in quanto
non sa e forse non può sapere
che, tra queste, alcune come Auselda, Sofiter, Telespazio e Agricolsulting, hanno costituito i
primi sistemi informatici e le
prime banche dati dell’Aima
che sarebbe poi divenuta Agea.
È il caso degli schedari olio e
vino e del primo sistema informatico dell’ex Aima, realizzati
da queste società quando l’informatica era agli albori.
IL MINISTRO
Urge una
relazione
L’articolo di Repubblica segnala che
taluni pagamenti di
aiuti sono avvenuti a
favore di agricoltori o
soggetti che non avevano nessun titolo a riceverli in quanto i dati
del Sian non dimostrano il possesso dei requisiti previsti dalla
normativa. È chiaro
che potrebbe trattarsi di errori
fisiologi per il sistema informatico; in alternativa, di falle macroscopiche del sistema stesso
che, visto il suo elevato costo,
non dovrebbe presentarne.
Di certo c’è che negli ultimi
due anni alla Sin hanno visto
avvicendarsi 4 presidenti e 5
amministratori delegati. «C’è
fortissima preoccupazione per il
mantenimento del livello occupazionale e della professionalità
dei lavoratori di Sin» dichiara la
Rsa Cgil in una nota.
Le speranze di un cambiamento radicale della situazione
si scontrano però con la realtà
U
na nota del Mipaaf fa sapere
che a seguito delle notizie
riportante dalla stampa su Agea e
sull’attività svolta da Sin Spa, il
ministro Maurizio Martina, ha
chiesto al Commissario di Agea
una relazione urgente con particolare riferimento alle modalità e al grado di efficacia con cui si è provveduto alla
gestione del Sian e alle motivazioni che avrebbero condotto
all’aumento «della provvigione di altri 90 milioni di euro per
il triennio 2014-2016». Sarà posta in essere ogni iniziativa
utile a garantire il rigoroso rispetto delle leggi.
che vede i Ministri susseguirsi a
via XX settembre e tentare mosse estreme senza successo. L’ultimo tentativo, quello del precedente ministro, si è risolto in un
peggioramento. La nomina di
un Generale della Guardia di finanza a Commissario dell’Agea
e la successiva nomina da parte
di questo ultimo di Antonio
Tozzi a direttore generale della
Sin ha peggiorato la situazione
con un aumento del contratto di
fornitura del servizio. Tozzi, 35
anni, commercialista di Benevento, è definito dagli amici su
facebook “re della movida locale”, ex fidanzato di Nunzia De
Girolamo, di cui è stato portavoce e capo segreteria. Non esattamente un esperto di agricoltura.
«Non ho competenze specifiche: per partecipare non erano
richiesti requisiti particolari. È
sufficiente una laurea, poi io sono stato commissario liquidatore e amministratore di alcune
aziende. Sì è vero, conosco bene
Nunzia, sono un amico di famiglia, ma l’incarico non l’ho avuto direttamente da lei».
Il dottor Tozzi guadagna 175
mila euro lordi all’anno.
n. 11/2014
15 marzo 2014
[ ATTUALITÀ ]
Terra e Vita 15
APPUNTAMENTI Filo conduttore sarà l’innovazione e poi lo sviluppo di idee fresche e giovani
Expo 2015, ecco il “vivaio” Italia
DI FEDERICA LEVI Da sin: Giuseppe Sala,
Maurizio Martina, Diana Bracco
In cantiere
sca la ricchezza della tradizione
che possediamo oggi: con il progetto “made in Italy” il ministero intende infatti realizzare
eventi ad hoc dedicati alle nostre
produzioni di qualità (Dop) e al
bio. È inoltre in cantiere un marchio identificativo delle produzioni italiane, facilmente riconoscibile anche dal consumatore
straniero: «Abbiamo configurato il percorso – ha spiegato il ministro Martina – nel collegato
agricoltura alla Legge di Stabilità. Il marchio in questione, del
quale stiamo valutando la fattibilità, anche in base all’osservanza delle regole europee, dovrà essere facoltativo e privato.
La base di partenza saranno le
Dop».
un marchio
identificativo delle
produzioni italiane.
Riconoscibile
all estero
S
i entra nella fase operativa dell’Expo: con la firma del protocollo d’intesa “Per la partecipazione dell’Agroalimentare
italiano
all’Expo 2015”, viene tracciato lo
scheletro della presenza dell’agricoltura italiana all’interno
della manifestazione.
L’accordo, siglato a Roma dal
ministro delle Politiche agricole,
Maurizio Martina, il Commissario unico del Governo per Expo
Milano 2015, Giuseppe Sala, e il
Commissario generale del Padiglione Italia, Diana Bracco, sancisce l’impegno ufficiale del ministero nella sfida per il 2015 e
definisce le modalità di coordinamento e contribuzione per la
presenza del primario all’interno del padiglione nazionale.
«Passiamo alla fase operativa
di un progetto che deve rendere
il sistema agroalimentare protagonista dell’evento. Sappiamo
quanto questo comparto sia strategico per il nostro Paese e sappiamo che l’Expo è un’occasione
irripetibile per fare, da qui a un
anno, un vero salto di qualità» ha
affermato il ministro.
Il primo asso da giocare per
far innamorare il mondo dei nostri sapori è il vino: al segmento
è infatti dedicato un apposito
spazio all’interno del Padiglione Italia per raccontare “l’esperienza vitivinicola” nazionale in
tutte le sue sfaccettature, dalle
produzioni ai territori. Una
scelta, ha spiegato Bracco, «dettata dalla consapevolezza che il
comparto, con i suoi 5 miliardi
di esportazioni annue, è un fiore all’occhiello della nostra economia, oltre che della nostra
cultura». Una scelta che però
non ha convinto tutti, come ad
esempio il Comitato grandi cru
d’Italia, che avrebbe preferito
uno spazio indipendente, sulla
scia del Cluster sul Caffè, come
annunciato dall’ex ministro De
Girolamo.
Un Padiglione specifico sarà
riservato alle “altre” filiere agroalimentari: il ministro non ha
precisato quali e quante, ma l’intento sembra essere quello di includere ogni segmento del settore per offrire una visione completa della forza produttiva
nazionale.
TRA START-UP, FORMAZIONE
ED ECCELLENZE
Il “vivaio” Italia, questo il concept scelto per rappresentare il
Padiglione tricolore, sarà inoltre
animato da una lunga serie di
eventi che avranno come filo
conduttore il tema dell’innovazione, dello sviluppo di idee fresche e giovani. Tre, in particolare, i progetti promossi dal Mipaaf: progetto start-up, progetto
“formazione”, progetto “le eccellenze italiane”. Nel primo caso è previsto un bando per selezionare nuovi talenti imprenditoriali che avranno la possibilità
di mettersi in mostra a Milano;
nel secondo caso sarà realizzato,
con il supporto delle Università,
dell’Ismea e del Cra, un Master
post-laurea riservato a 100 giovani “cervelli” che riceveranno
una formazione di alto livello su
tematiche connesse al settore
agricolo e agroalimentare; nel
terzo, infine, si prevede l’attivazione di un bando di gara per
selezionare progetti “altamente
innovativi” da presentare nel
corso dell’esposizione.
La visione di futuro non offu-
PUBBLICO E PRIVATO
Infine l’Expo che immagina il
mondo agricolo italiano non può
limitarsi a una fiera che faccia
aumentare le vendite dei nostri
prodotti. «La nostra ambizione è
lasciare un’eredità civica e culturale ai futuri cittadini». Qui rientra la realizzazione di un programma di educazione alimentare nelle scuole, promosso dal
Mipaaf e dal Miur, per diffondere i principi della dieta mediterranea e combattere l’obesità giovanile.
Le iniziative in cantiere sono
insomma numerose e il tempo
stringe: «In questo percorso – ha
concluso Martina – le istituzioni
possono arrivare fino a un certo
punto: è necessario un forte lavoro di squadra tra pubblico e
privato».
16 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
OSSERVATORIO DI CAMPO Assosementi: attenzione al seme illegale senza controlli su qualità e ogm
Semine: tirano soia, sorgo, medica
S
time controverse. Assosementi non condivide tutte le previsioni
sulle intenzioni degli agricoltori per l’annata agraria 20132014 diffuse da Istat.
Concorda sulla sostanziale
tenuta delle superfici dei cereali
autunno-vernini quali frumento tenero, duro e orzo, ma considera troppo pessimistica la
stima di una contrazione degli
investimenti per quasi tutte le
colture a semina primaverile.
I segnali dalle reti vendita
del seme lasciano infatti intravedere un aumento delle semine di sorgo da granella del
5% (Istat prevede invece un
calo: -9,6%), di barbabietola da
zucchero (+15.000 ha) e soprattutto della soia ben sostenuta in questo momento dalle
quotazioni di mercato: +4050.000 ha. Buone aspettative
poi anche per il pomodoro da
industria, ma soprattutto per
l’erba medica, una coltura poliennale, probabilmente in vista dell’erogazione dal 2015
dell’aiuto Pac previsto per le
colture proteiche. Eccessiva
anche la contrazione (-4,6%)
rilevata da Istat per il riso.
«Per il mais da granella le
nostre stime vanno oltre le indicazioni di Istat (-3,1%) – afferma Giuseppe Carli, presi-
ISTAT
Tanta voglia
di set-aside
umenta la quota di agricoltori che preferisce non seminare, +18,7% secondo il report
annuale di Istat per l’annata agraria 2013-2014. Un aumento significativo per motivi soprattutto
di rotazione agronomica pluriennale (48,7%) e, in misura
minore, per l’incertezza sull’andamento del mercato e/o la
scarsa remunerazione dell’attività (33,5%) cui concorrono
anche le previsioni sull’applicazione della Pac.
L’aumento dei terreni a riposo interesserebbe tutte le
regioni: 4,6% nel Nord-Ovest, 9,7% nel Nord-Est, 11,1%
nel Centro e 26,9% nel Sud e Isole.
dente della Sezione colture industriali di Assosementi – con
una contrazione delle superfici
ben superiore, soprattutto nelle zone del Nord-Est, Friuli, Veneto ed Emilia-Romagna. A beneficiarne dovrebbe essere la
soia, per la quale stimiamo un
incremento intorno ai 40.000
A
ha». Per l’oleaginosa si prevede quindi un +25% prendendo
come base i 175.000 ha registrati da Istat lo scorso anno, ma
molto più realisticamente un
+20% assumendo come base
2013 il dato stimato da Assitol e
confermato da Assosementi di
almeno 230-250.000 ha.
«Dinanzi a un sensibile aumento della domanda di sementi di soia – prosegue Carli
– desideriamo mettere in guardia gli agricoltori sulle possibili offerte sul mercato di seme
non ufficialmente certificato,
quindi di provenienza illegale,
che non ha subito i prescritti
controlli qualitativi e ogm e
che manca del requisito della
tracciabilità».
A giudizio di Assosementi,
dall’indagine sulle intenzioni
di semina svolta dall’Istat risente chiaramente del momento in cui essa viene realizzata, tra novembre e dicembre,
quando gli agricoltori hanno
di fatto pressoché completato
le semine autunnali e stanno
invece ancora programmando
quelle primaverili, suscettibili
poi di spostamenti.
T.V.
[ ATTUALITÀ ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Terra e Vita 17
ASSOCIAZIONI Il nuovo presidente proviene da Sesvanderhave e dalla guida del gruppo bietola
Dall’Ara al vertice di Assosementi
DI GIANNI GNUDI Il neopresidente
Guido Dall Ara, nuovo
presidente Assosementi.
ribadisce la necessità
C
ambio delle guardia ad
Assosementi, l’associazione delle ditte sementiere. Alla presidenza nazionale
per i prossimi due anni, dopo
Paolo Marchesini, arriva Guido
Dall’Ara, 62 anni, di origini romagnole, per molti anni alla guida del gruppo sementi di bietola.
Il neopresidente ha lasciato di recente, dopo quarant’anni, la direzione della filiale italiana di Sesvanderhave, azienda sementiera originata dalla fusione tra Ses
Europe e Vanderhave, poi acquisita da Advanta e infine trasferita nel 2005 sotto il controllo del
gruppo francese Florimond Desprez.
Ecco le prime battute del Dall’Ara pensiero.
Nuovo presidente di Assosementi, nuovo ciclo in associazione: cosa cambia?
«Ho accettato di fare il presidente di Assosementi, ormai al
termine di una carriera di oltre
quarant’anni nel settore dove sono arrivato a ricoprire importanti incarichi soprattutto nel settore
della moltiplicazione, per aiutare
l’associazione a superare un momento delicato, dopo le dimissioni del precedente presidente
Marchesini. Non parlerei quindi
di un ciclo nuovo, quanto di un
passaggio nell’evoluzione dell’Associazione, la quale, non va
dimenticato, è il risultato della
fusione da inizio 2010 di due precedenti strutture, Ais e Assoseme. Assosementi è una realtà abbastanza complessa, una sorta di
piccola federazione, dove si cerca di fare coesistere aziende mol-
di prevedere
un aiuto accoppiato
per il grano duro
e il riso
to diverse tra loro per dimensione e settori di competenza».
Parte la nuova politica comunitaria: qual è il suo giudizio
e quali sono le prospettive per i
sementieri?
«Dopo gli interventi degli anni passati e in particolare l’health
check del 2009, con la soppressione degli aiuti accoppiati o di
quelli specifici per certe produzioni sementiere, la nuova Pac
sembra mantenere le stesse opportunità, malgrado alcune critiche per la mancanza di scelte innovative, oppure per il fatto che
con il greening si andrebbe contro
il crescente fabbisogno di maggiori produzioni. Molto dipenderà ora dalle scelte del nostro
Paese. Pensando alle produzioni
sementiere più esposte quali frumenti, riso e foraggere, dove gli
agricoltori possono reimpiegare
come seme la granella aziendale,
ci aspettiamo misure che sostengano anche indirettamente il nostro settore: innanzitutto la concessione di un aiuto accoppiato
al grano duro e anche al riso, poi
che gli aiuti accoppiati comportino l’impiego di semente ufficialmente certificata come avviene
oggi con l’art. 68».
Si è appena insediato anche
il ministro delle Politiche agri-
cole, Martina. Quali sono le tre
richieste prioritarie per Assosementi sul fronte nazionale?
«A parte augurare al neo Ministro di riuscire a lavorare per
un periodo più lungo dei suoi
recenti predecessori e quindi di
sviluppare adeguatamente i propri progetti, come Assosementi
non chiediamo interventi diretti
a nostro favore, anche perché le
regole comunitarie non lo consentono. Ci aspettiamo semplicemente che il Ministro determini un ambiente favorevole all’attività sementiera. In termini di
maggiore efficienza amministrativa, con riferimento ai controlli
ufficiali cui sono soggette le sementi e all’iscrizione delle nuove
varietà, così come di azioni più
incisive per diminuire il livello di
illegalità esistente sul mercato.
Troppe sementi vengono vendute prive di certificazione ufficiale
o riprodotte senza autorizzazione, una quota aumentata dopo la
scomparsa degli aiuti accoppiati.
Un altro tema importante è quello del rispetto della proprietà intellettuale e dei meccanismi per
finanziare la ricerca varietale,
privata o pubblica che sia, vera
leva d’innovazione anche in
campo agricolo. Se il nuovo Ministro riuscisse poi, insieme a Re-
gioni e organizzazioni agricole, a
migliorare i rapporti e gli accordi
di filiera, difenderemmo meglio
le produzioni agricole nazionali
e indirettamente anche l’attività
sementiera ne trarrebbe forte beneficio.
Quali sono i numeri attuali
del comparto sementiero.
«In Assosementi abbiamo
stimato il fatturato del comparto
sementiero nel 2013, a livello di
ingrosso, valore della concia
esclusa, sui 620-630 milioni di
euro. Un dato in lieve contrazione rispetto all’annata precedente per la riduzione in particolare
delle superfici a grano duro e
mais, non compensato dall’aumento del settore professionale
orticolo. Completano il quadro
importazioni ed esportazioni, di
cui non abbiamo ancora il consuntivo 2013. Tuttavia nel 2012
abbiamo importato sementi per
circa 320 milioni di euro ed
esportato per 230 milioni. La nostra bilancia commerciale è sempre stata passiva, anche se in
questi ultimi anni il saldo negativo è diminuito grazie al buon
andamento delle esportazioni
di ortive e foraggere, senza trascurare bietola da zucchero e riso. A livello di aziende, sono attualmente 165 le ditte associate
ad Assosementi, rispetto a un
numero complessivo che possiamo stimare sulle 300, distinte
tra 220-230 aziende che certificano ufficialmente e quindi sono
sottoposte al controllo del CraScs (ex Ense) e altre 60-70 che
operano solo con le sementi da
orto».
[ ATTUALITÀ ]
18 Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
AGROFARMACI Nuova primavera per rame e zolfo
Zero erbicidi, tanti
prodotti alternativi
DI LORENZO TOSI GF di Chianciano.
La proposta
«G
li scossoni più
forti per il mondo della fitoiatria
vengono sempre dall’evoluzione normativa». Da 52 anni le
Giornate Fitopatologiche seguono le evoluzioni del mondo
della difesa fitosanitaria in Italia
e secondo Agostino Brunelli
del Dip. di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna, al vertice del comitato organizzatore
dell’evento (assieme ad Agrofarma e IBMA-Assometab e in
collaborazione con le Associazioni scientifiche italiane interessate alla protezione delle
piante e i Servizi fitosanitari)
l’impronta delle accelerazioni
volute da Bruxelles in nome della “sostenibilità” è ormai più
che evidente. Tanto che, per la
prima volta, nell’edizione 2014
del tradizionale incontro biennale dei fitoiatri italiani, non è
previsto alcun lavoro di presentazione di nuovi erbicidi, a testimonianza del progressivo esaurimento di questo filone di ricerca, forse anche a causa
dell’aumento dei costi di registrazione (non che il problema
malerbe sia risolto). «Sono invece in deciso aumento – continua
Brunelli – quelli relativi ai prodotti alternativi, sia a base biologica che minerale come lo zolfo
e il rame che vivono una nuova
primavera e che vengono proposti anche per la risoluzione di
problematiche
fitosanitarie
complesse e inedite».
Il Pan piano d’azione per
l’uso sostenibile degli agrofar-
di classificare
la deriva dei diversi
irroratori
maci, appena pubblicato sulla
gazzetta ufficiale, poteva essere
l’occasione per collegare l’evoluzione relativa ai prodotti con
quella delle macchine per distribuirli. Un’occasione finora mancata secondo Paolo Balsari dell’Università di Torino che a
Chianciano rilancerà il progetto
di classificazione delle irroratrici
in base alla deriva (attraverso la
norma Iso 22369). «Senza classe
di riduzione – spiega Balsari – si
rischia di dover applicare sempre e comunque la distanza massima durante i trattamenti per la
misura di protezione dei corpi
idrici prevista dalla Dir. 128)».
Un’altra opportunità da incentivare sarebbe quella dell’utilizzo
dei modelli previsionali per individuare il giusto timing dei
trattamenti, come spiegherà a
Chianciano Vittorio Rossi della
Cattolica di Piacenza.
Riguardo invece alla nuova
disciplina sulle registrazioni
(Reg. 1107/2009), a due anni
dall’applicazione occorre valutare l’impatto dei criteri di esclusione (cut off) e della valutazione
comparativa con principio di sostituzione per i formulati. Novità che rischiano di togliere dall’agrofarmacopea europea strumenti di difesa “vitali” per
molte colture.
GIORNATE FITOPATOLOGICHE 2014
Programma preliminare
MARTEDÌ 18 MARZO
13,00 Apertura della segreteria e registrazione dei partecipanti
14,30 Apertura ufficiale delle Giornate Fitopatologiche 2014
Aggiornamenti normativi su:
- Piano di azione nazionale per l’applicazione della direttiva 2009/128/
CE su “Utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari”
- Regolamento CE n.1107/09 su “Immissione sul mercato dei prodotti
fitosanitari”: approfondimento sulle sostanze candidate alla sostituzione
- Regolamento CE n.1272/2008, relativo a classificazione, etichettatura
e imballaggio dei prodotti fitosanitari (CLP)
16,30 Evoluzione della situazione fitosanitaria italiana
17,30 Difesa dai nemato di
Relazione introduttiva
Presentazione dei nuovi nematocidi
Approfondimenti su temi specifici, presentazione e discussione dei lavori
MERCOLEDÌ 19 MARZO
8,30 Difesa da insetti e acari
Relazione introduttiva:
Disponibilità di prodotti naturali nella difesa dai fitofagi
Presentazione dei nuovi insetticidi
Approfondimenti su temi specifici (tra cui nuove comparse o recrudescenze di organismi nocivi), presentazione e discussione dei lavori
Visita, presentazione e discussione dei poster
14,30 Difesa dalle piante infestanti
Relazione introduttiva:
Gestione e prevenzione della resistenza ai diserbanti
Approfondimenti su temi specifici, presentazione e discussione dei lavori
16,30 Informatica e difesa
Relazione introduttiva
Presentazione e discussione dei lavori
GIOVEDÌ 20 MARZO
9,00 Agrofarmaci, salute, ambiente
Presentazione e discussione dei lavori
Il progetto Topps Prowadis: gli strumenti disponibili per il contenimento
della deriva e del runoff
10,30 Applicazione degli agrofarmaci
Relazione introduttiva:
Proposte per la classificazione dei mezzi per l’applicazione degli agrofarmaci in funzione della deriva
Presentazione e discussione dei lavori
14,30 Difesa da funghi, batteri, fitoplasmi, virus
Relazione introduttiva:
Storia dei fungicidi ed evoluzione della difesa dalle malattie in Italia
Presentazione dei nuovi fungicidi
Approfondimenti su temi specifici, presentazione e discussione dei lavori
Visita, presentazione e discussione dei poster
VENERDÌ 21 MARZO
8,30 Difesa da funghi, batteri, fitoplasmi, virus
Relazione introduttiva:
Disponibilità di prodotti naturali nella difesa dalle malattie
Approfondimenti su temi specifici (tra cui nuove comparse o recrudescenze di organismi nocivi) presentazione e discussione dei lavori
Visita, presentazione e discussione dei poster
13,00 Chiusura delle Giornate Fitopatologiche 2014
Sede dei lavori: Centro congressi Grand Hotel Excelsior Chianciano Terme (Siena)
n. 11/2014
15 marzo 2014
[ ATTUALITÀ ]
APPUNTAMENTI Export e bio in primo piano
Vinitaly, in arrivo
un’edizione da record
DI FEDERICA LEVI C
hiamarlo appuntamento fieristico è riduttivo:
il Vinitaly si candida a
diventare il sistema per l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
«Il nostro – ha spiegato il direttore generale di Veronafiere,
Giovanni Mantovani, alla presentazione della 48esima edizione – è un progetto organico
di andata e ritorno dall’Italia al
mondo, che poggia su due assi:
la creazione di una cultura del
vino all’estero e la realizzazione di un network di contatti internazionali per favorire la
commercializzazione. Nel corso dell’anno abbiamo investito
oltre un milione di euro per
promuovere la fiera e rafforzare l’incoming dei buyers a Verona».
Non è un caso che le principali novità dell’edizione 2014,
in programma dal 6 al 9 aprile,
siano dedicate all’estero: la prima si chiama Vininternational,
un padiglione che ospiterà oltre 70 espositori dai principali
Paesi produttori; la seconda,
International buyers lounge, è
un’area dedicata agli incontri
b2b con gli importatori stranieri. Al segmento del biologico,
che sembra non conoscere crisi
neanche in casa nostra, si rivolge Vinitalybio, salone realizzato
con la collaborazione di Federbio.
Tre nuovi spazi che hanno
già reso da record la rassegna
2014: è stata infatti superata per
la prima volta l’asticella dei 100
mila mq venduti e nonostante
questo le richieste di partecipazione degli espositori – oltre 50
mila da 120 nazioni – sono state
maggiori delle disponibilità.
Del resto, ha ricordato Ettore
Riello, «il comparto del vino è
una nuova frontiera industriale
dalle enormi opportunità. Come qualità l’Italia non ha niente
da invidiare a nessuno. Servirebbe un po’ più di coraggio sul
marketing». Su questo aspetto
Mantovani ha rivolto un appello al ministro delle Politiche
agricole, Maurizio Martina, per
razionalizzare le iniziative promozionali: «Mi auguro che vengano introdotte direttive più restrittive sulla gestione degli investimenti, oggi nella mani di
troppi soggetti». Una richiesta
accolta dal nuovo titolare del dicastero agricolo, che ribadito la
sua intenzione di realizzare
operazioni di sistema: «con il
collegato abbiamo 330 milioni
di spesa per i prossimi cinque
anni che non vanno spappolati
in mille rivoli per accontentare
tutti, ma usati per un progetto
comune: le aziende devono unire le forze e capire che questo
non significa annullare le peculiarità».
Martina ha inoltre insistito
sulla necessità di semplificare
la burocrazia. Il presidente della Comagri, Paolo De Castro,
ha lanciato un sos: «la Commissione sta tradendo l’accordo
politico vietando la commercializzazione dei diritti di impianto agli Stati che optano per
il passaggio al sistema delle autorizzazioni non dal 2016 ma
dal 2020». Da qui la richiesta di
un intervento del Governo. Terra e Vita 19
DAL PALAZZO
DI MASSIMO ALIPRANDI CAMERA
Alla Camera è iniziato il voto sugli emendamenti al complesso testo unificato
delle proposte di legge sulle riforme istituzionali. Nel corso di un intervento il
premier Matteo Renzi ha insistito sul legame tra legge elettorale e riforma del Senato
sulla cui realizzazione ha detto di “giocarsi” tutto.
La Commissione Agricoltura dopo aver abbinato alle cinque proposte di legge
presentate da Faenzi (Pdl), Lattuca (Pd), L’Abbate (M5S), Marrocu (Pd), Catania (Sc)
sulla promozione del settore ippico l’iniziativa legislativa di Franco Bordo (Sel) che
verte sulla stessa materia, ha esaminato in sede consultiva un emendamento del
Governo al disegno di Legge europea 2013 bis, diretto a consentire, fermo restando
il divieto vigente per la pesca non professionale, la vendita e il commercio dei
prodotti della pesca effettuata a fini scientifici, a meno che il Mipaaf non ne disponga
comunque il divieto.
Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all’Expo di Milano 2015 sono stati auditi in
Commissione Agricoltura i rappresentanti dell’Associazione italiana per l’agricoltura
biologica (Aiab), dell’Associazione medici per l’ambiente (Isde Italia), dell’Associazione per lo studio del picco del petrolio (Aspo Italia), del Centro internazionale Crocevia,
del Coordinamento europeo Via Campesina, della Federazione italiana movimenti
agricoli (Fima), della Fondazione Banco alimentare onlus e del Forum italiano dei
movimenti per la terra e il paesaggio.
Con un parere favorevole, accompagnato da numerose condizioni volte a
modulare l’entità delle sanzioni comminate in alcuni specifici casi di violazione delle
norme, le Commissioni riunite Giustizia e Agricoltura hanno concluso l’esame dello
schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle
disposizioni dei regolamenti comunitari sull’immissione sul mercato dei prodotti
fitosanitari e sulle prescrizioni in materia di etichettatura dei prodotti fitosanitari.
Congiuntamente alla Commissioni Ambiente, la Commissione Agricoltura ha
proseguito l’esame della legge quadro in materia di valorizzazione delle aree
agricole e di contenimento del consumo del suolo. Alle proposte di Franco Bordo
e Catania sono state abbinate analoghe proposte legislative di Faenzi (Pdl), De Rosa
(M5S) e del Governo. È stato nominato un apposito Comitato ristretto per la
redazione di un testo unificato dei vari provvedimenti. Sulla materia si è anche tenuta
una audizione informale dei rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle
province autonome.
Nel corso dell’esame in Commissione Attività produttive della proposta di legge
di Senaldi (Pd) sui sistemi anticontraffazione per consentire al consumatore
l’identificazione dei prodotti di origine italiana, è stato deciso di sollecitare la
Presidenza della Camera ad avviare i lavori della Commissione parlamentare di
inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale.
SENATO
La Commissione Agricoltura ha iniziato l’esame di una proposta di direttiva
comunitaria e di una proposta di regolamento di rilevanza zootecnica che si
prefiggono di riunire in un quadro giuridico unico i principi che regolano il riconoscimento e la definizione di un elenco delle organizzazioni di allevamento, l’approvazione dei loro programmi di selezione, l’iscrizione degli animali delle specie bovina,
ovina, caprina ed equina nei rispettivi libri genealogici e la loro classificazione in
funzione dei loro meriti genetici, l’iscrizione dei suini ibridi riproduttori nei registri, la
prova di performance e la valutazione genetica, nonché il contenuto dei certificati
zootecnici degli animali riproduttori e del loro materiale germinale.
22
[ ATTUALITÀ ]
Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
OSSERVATORIO Danni per 60 milioni a Modena, coinvolti 10mila ha di terreno agricolo e 400 aziende
Recuperare i suoli dopo l’alluvione
DI GIORGIO SETTI Q
uello che vediamo
nella foto è un campo
di medica. L’immagine è stata ripresa nelle campagne a nord di Modena dall’agronomo Pietro Natale Capitani un mese dopo il 19
gennaio, quella brutta domenica in cui la rottura dell’argine del fiume Secchia provocò
una delle più devastanti alluvioni italiane degli ultimi anni. Un disastro che, come comunica a Terra e Vita l’assessore provinciale agricoltura
Luca Gozzoli, ha coinvolto
ben 10mila ettari di terreno
coltivato e almeno 400 aziende
agricole. Mettendo in ginocchio uno dei comprensori agricoli più produttivi d’Italia, che
fra l’altro solo 18 mesi prima
era stato messo a dura prova
dal terremoto.
Lo stesso Gozzoli puntualizza che il dato delle 400
aziende agricole colpite non
SUL TERRENO
Limo da asportare
suoli da lavorare
descrive in modo completo la
situazione: quelle sono le imprese interessate «direttamente», ma altre aziende sono state danneggiate indirettamente, ad esempio i caseifici che si
sono visti conferire meno latte.
In ogni caso una prima provvisoria stima dei danni, dice l’assessore, si attesta sui 60 milio-
T
ni di euro.
SALVI FRUTTETI E VIGNETI
«È ancora presto per stabilire
quali siano state le conseguenze biologico - vegetative a carico delle colture. Prematura anche una quantificazione economica volta al risarcimento
danni». È l’interpretazione del
ra le principali conseguenze dell’alluvione la necessità di far fronte allo
strato di limo depositato sui terreni destinati alle coltivazioni erbacee. Un deposito dallo spessore non omogeneo: oscilla dai 2030 cm delle zone più vicine al punto di
rottura dell’argine ai 5-10 cm di quelle più lontane. Ma in alcuni casi
il sedimento raggiunge altezze anche di un metro e più; in altri casi
la granulometria ricorda più la sabbia.
«Qualche volta - aggiunge Pietro Natale Capitani, presidente
dell’ordine dei dottori agronomi di Modena - troviamo addirittura
delle dune di sabbia. Per permettere alle attività agricole di riprendersi, nelle prossime settimane si dovrà organizzare una bonifica
radicale, con asportazione del materiale più grossolano o dei depositi più spessi e con un rifacimento delle sistemazioni idrauliche».
problema alluvione secondo
Cristiano Fini, presidente della Cia di Modena, che spiega:
«L’alluvione è avvenuta in un
periodo in cui molte colture
erbacee non erano ancora state
seminate. Il frumento è stato
interessato, ma ora non mostra
danni biologici evidenti ma
solo ingiallimenti localizzati,
distribuiti nei campi a macchia
di leopardo. Nessuna conseguenza alle piante di erba medica, se non qualche ingiallimento; non si escludono però
inquinamenti, anche se non mi
risulta che siano ancora state
effettuate precise analisi. Pochi danni anche in zootecnia, a
eccezione di un buon numero
di balle di fieno e di paglia andate perse. Nessun sintomo
evidente, per ora, a vigneti e
frutteti, dato che sono stati interessati quando le piante erano in riposo vegetativo: dunque sarà necessario quantifica-
Nel caso invece dei depositi di materiale più fine «si pensa a un
loro interramento. Che però non può prescindere da una lavorazione
mediamente profonda del terreno, che tuttavia comporta costi non
indifferenti, e da un posticipo della semina, scelta che sconvolge gli
indirizzi colturali e che può compromettere le produzioni anche nel
medio periodo».
In ogni caso, continua Capitani, prima di incorporare al suolo
questi residui «converrà accertarne la natura con analisi fisico-chimiche. Inoltre l’interramento dovrà essere accompagnato da
un’adeguata integrazione di fertilizzanti e da lavorazioni secondarie
tendenti a distribuire in modo omogeneo il materiale nello strato di
terreno agrario». Sulle colture erbacee già in atto, invece, «bisognerà attendere: prima di agire bisognerà aver valutato gli effettivi
danni. E non bisognerà escludere di rinviare questi interventi al
termine del ciclo annuale».
G.S.
n. 11/2014
15 marzo 2014
re più avanti gli eventuali
danni; certo che quando sulle
coltivazioni arboree ci sono
stati ristagni d’acqua per 7, 8,
anche 10 giorni non si possono
escludere marciumi radicali».
I problemi diventano più
pesanti, continua Fini, se passiamo a considerare le semine:
i terreni ancora da seminare sono estesi e non si sa come fare
per andare in campo a effettuare questa operazione; tanto più
che le eccezionali piogge di
febbraio - primi di marzo hanno inzuppato ancor di più il
suolo. «Inoltre negli appezzamenti più vicini al punto in cui
si è rotto l’argine tutto ciò che
era stato seminato è stato spazzato via o sommerso dal limo, e
i rimanenti terreni non seminati dovranno fare i conti con lo
strato limoso. Ma i danni economici più pesanti sono stati
quelli alle strutture: alle cantine, con gravi danni al prodotto
confezionato o alle opere murarie, ai laboratori aziendali di
miele conserve e marmellate,
alle abitazioni rurali, ai ricoveri
degli attrezzi, ai capannoni...».
Allora, gli chiediamo, i media hanno peccato di allarmismo quando nella terza decade di gennaio hanno parlato di
produzione del lambrusco
compromessa? «Sì, io sarei stato più cauto. Lo stesso vale per
la produzione di pere. Non sono sicuro che più avanti si riscontreranno grandi danni. Se
l’alluvione fosse avvenuta in
un altro periodo, per esempio
in maggio, la vite avrebbe subìto danni certi, dato che non
sopporta il ristagno idrico e il
conseguente mal dell’esca; ma
il disastro si è verificato quando le piante arboree erano in
riposo vegetativo».
I RISARCIMENTI
E come ci si sta muovendo per
i risarcimenti? «Ci stiamo confrontando con la Regione -
[ ATTUALITÀ ]
continua l’assessore Gozzoli per mettere a fuoco un percorso ad hoc nel nuovo Psr, per
trovare qualche misura speciale. Poi ovviamente si cerca di
ottenere qualche indennità immediata per i danni più evidenti. Infine c’è da ricordare
che per quanto riguarda i risarcimenti legati all’emergenza il pallino è in mano alla Protezione civile. Ci sono state altre alluvioni in Italia, ma per
quanto riguarda quella di Modena pensiamo di poter trovare maggiore attenzione ricordando che le stesse zone erano
state interessate anche dal terremoto».
STAVANO RICOSTRUENDO
Sempre a proposito del terremoto, aggiunge Francesco
Vincenzi, presidente di Coldiretti Modena: «Il fatto che l’alluvione si sia abbattuta sulla
stessa zona già ferita dal sisma
del 2012 non ha certamente
giovato alle singole aziende.
Le imprese infatti stavano cominciando a risollevarsi proprio adesso, fra l’altro anticipando quasi totalmente le risorse economiche necessarie
alla ricostruzione. L’alluvione
è stata un nuovo colpo sulle
persone e sulle aziende, che ha
reso la situazione ancora più
pesante; e questo non solo dal
punto di vista economico ma
anche da quello psicologico».
Ora alle istituzioni, conclude Vincenzi, «chiediamo un
segnale forte per le popolazioni di questa provincia, che vada dal risarcimento totale del
danno a una fiscalità di vantaggio che dia la possibilità alle aziende di essere competitive in un momento già così difficile per la crisi economica.
Ma soprattutto chiediamo un
percorso burocratico semplificato che permetta di velocizzare al massimo l’erogazione
degli aiuti».
Terra e Vita
23
WEB Partner Fondaca, Chiappe Revello, New Vision
Confagri-Ecocloud
sostenibili in rete
DI MARIELLA CARUSO Un database
e una vetrina
N
on può esserci una
strada unica per lo sviluppo dell’agricoltura
in Italia. Sembra questo l’assioma di Confagricoltura che
accompagna lo sviluppo del
progetto Ecocloud lanciato
con l’obiettivo di «mettere in
rete le pratiche sostenibili
adottate dalle imprese agricole associate». A chiarirlo è il
presidente di Confagricoltura
Lombardia Antonio Boselli.
«La nostra organizzazione –
ha spiegato Boselli – si è ripetutamente espressa in favore
di un utilizzo consapevole delle biotecnologie e, più in generale, delle innovazioni che la
ricerca scientifica può mettere
a disposizione del nostro comparto. Ma ciò non ci impedisce
di riconoscere la validità di altre modalità di gestione dell’attività agricola, quali l’agricoltura biologica o le filiere
corte, e di sostenere con egual
convinzione le aziende nostre
associate che scelgono queste
attività».
Nei fatti Ecocloud è un database al quale le aziende
agricole italiane aderenti a
Confagricoltura
possono
iscriversi allegando le schede
dei loro progetti agricoli improntati alla sostenibilità in
modo da condividere il loro
sapere con chi è interessato a
percorrere lo stesso cammino
o, più semplicemente, a raccogliere informazioni su
quelle pratiche. «Gli obiettivi
che ci siamo posti sono l’ag-
delle aziende
e dei loro progetti
gregazione di aziende, creare
una vetrina, evitare sovrapposizioni su questioni che riguardano l’impresa agricola»,
spiegano da Confagricoltura
che ha avviato il progetto con
la collaborazione di Fondaca
e Chiappe Revello come partner scientifici e New Vision
come partner tecnologico. Per
ogni progetto illustrato nella
piattaforma ad hoc messa on
line
da
Confagricoltura
(www.confagricoltura.it/ecocloud),
oltre alle descrizioni tecniche,
sono inseriti i dati di contatti
dell’azienda di riferimento.
Ad agevolare la consultazione
dell’archivio c’è la divisione in
settori produttivi, funzionalità
e temi. Questi ultimi sono nove: cura e sviluppo delle risorse umane, dialogo con i consumatori, difesa e valorizzazione
della biodiversità, efficientamento del processo produttivo, partnership con la comunità scientifica, sostenibilità della catena di fornitura, tutela
dell’ecosistema, uso responsabile delle risorse naturali e valorizzazione delle comunità
dei territori. Tra i progetti, le
buone pratiche di diminuzione delle emissioni, assorbimento della C02, riduzione di
fitosanitari e fertilizzanti, processi innovativi nel bio e fattorie didattiche.
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
24 Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
Sostegni all’occupazione,
agevolazioni e benefici
Disposizioni influenti sulla contribuzione dovuta dai datori di lavoro nel 2014
DI MASSIMO MAZZANTI FPLD PER LA GENERALITÀ
DELLE AZIENDE AGRICOLE
Per l’anno 2014, l’aliquota contributiva
del settore agricolo è fissata nella misura complessiva del 28,10%, di cui
8,84% a carico del lavoratore.
FPLD PER LE AZIENDE AGRICOLE
CON PROCESSI DI TIPO INDUSTRIALE
Anche per l’anno 2014, l’aliquota contributiva di tale settore resta fissata
nella misura del 32,30%, di cui 8,84% a
carico del lavoratore.
II LIVELLO
Sgravio
contributivo
I
CONTRIBUTI INAIL
PER GLI OPERAI
AGRICOLI DIPENDENTI
Nulla è variato sulle
aliquote Inail; a decorrere dal 1° gennaio
2014, i contributi per
l’assistenza infortuni
sul lavoro sono fissati
nelle seguenti misure:
- assistenza infortuni sul lavoro: 10,1250;
- addizionale infortuni sul lavoro: 3,1185.
AGEVOLAZIONI PER ZONE
TARIFFARIE NEL SETTORE AGRICOLO
Immutato il quadro per quanto attiene
alle agevolazioni tariffarie per il 2014:
- non svantaggiati (ex fiscalizzato
Nord): dovuto -100%
- montani: 75% (dovuto 25%);
- svantaggiati: 68% (dovuto 32%).
L’agevolazione non trova applicazione sul contributo previsto dall’art.
n materia di sgravio contributivo sulle
erogazioni previste dalla contrattazione di secondo livello, va osservato che
l’articolo 10, c. 2, del Dl. n. 102/2013 (L. n.
124/2013), ha previsto che le risorse del
Fondo per incentivare la contrattazione di
secondo livello decorrenti dall’anno 2014, come rideterminate ai sensi
dell’art. 1, commi 249 della L. n. 228/2012, si riferiscono allo sgravio
contributivo da riconoscere con riferimento alle quote di retribuzione
corrisposte nell’anno precedente. A decorrere dall’anno in corso, il
decreto attuativo – utile a disciplinare il riconoscimento dei benefici
contributivi relativi alle quote di retribuzione corrisposte nell’anno
precedente doveva essere emanato entro febbraio.
M.M.
Foto Concorso Fata 2011 di Giovanni Brighente
S
i riportano di seguito le principali disposizioni in materia di
sostegno all’occupazione e di
contribuzione dovuta dai datori di lavoro in genere e dalle aziende agricole
per gli operai a tempo determinato e
indeterminato, con un riepilogo delle
disposizioni aventi riflesso sulla contribuzione dovuta dai datori di lavoro
nel corso del 2014.
25, c. 4 della L. n 845/75, versato dai
datori di lavoro unitamente alla contribuzione a copertura dell’Assicurazione sociale per l’impiego (ASpI).
BENEFICI PER TRASFORMAZIONI
DI CONTRATTI DA TD A TI
L’art. 2, c. 30 della L. n. 92/12, l’art. 1, c.
135 della legge di Stabilità 2014 prevede, a decorrere dal 2014, l’integrale restituzione ai datori di lavoro del contributo addizionale ASpI dell’1,4%,
nelle ipotesi di trasformazione in contratti a tempo indeterminato di rapporti a termine avvenute a far tempo
dal 1° gennaio 2014.
La restituzione del contributo addizionale è prevista anche nei casi di stabilizzazione del rapporto, purché l’assunzione con contratto a tempo indeterminato intervenga entro sei mesi
dalla cessazione del precedente rapporto a temine. In tale ultimo caso,
ricorrendone i presupposti, continua a
operare la contrazione stabilita dalla
seconda parte del citato art. 2, c. 30
della legge di riforma del mercato del
lavoro.
n. 11/2014
15 marzo 2014
AMMORTIZZATORI SOCIALI
Tra i suoi ambiti di operatività, la legge
di Stabilità 2014 ha esteso all’anno in
corso la possibilità di alcuni interventi
in materia di ammortizzatori sociali.
L’art. 1, c. 183 ha previsto – per i
datori di lavoro che non rientrano nel
campo di applicazione della cassa integrazione straordinaria – la proroga
della possibilità di fare ricorso ai contratti di solidarietà difensivi ex art. 5,
co. 5, della L. n. 236/93, per cui sono
stati stanziati 40 milioni di euro.
Con il medesimo comma, sono state altresì confermate le proroghe a ventiquattro mesi della cassa integrazione
guadagni straordinaria per cessazione
di attività, di cui all’art. 1, c. 1, del Dl. n.
249/2004, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 291/2004, e successive
modificazioni. A tal fine, sono destinati 50 milioni di euro.
Inoltre, è stata implementata la dotazione in favore degli ammortizzatori
sociali in deroga per l’anno 2014.
Prorogata, per l’anno 2014, ma con
una diminuzione della misura rispetto
agli anni precedenti, la disposizione
che prevede l’aumento dell’ammontare del trattamento di integrazione salariale per i contratti di solidarietà difensivi ex articolo 1 del Dl. n. 726/84, convertito con modificazioni dalla legge
n. 863/84. Il co. 186 dell’art. 1, ha infatti previsto che, per il 2014, il citato trattamento venga aumentato nella misura del 10% della retribuzione persa.
Per il suddetto intervento – introdotto
in via sperimentale dal Dl. n. 78/2009
(L. 102/2009) e successivamente più
volte prorogato – sono stati stanziati
50 milioni di euro.
TFR E MISURE COMPENSATIVE
Misura compensativa alle imprese che
conferiscono il Tfr a forme pensionistiche complementari e/o al Fondo
per l’erogazione del Tfr: l’esonero dal
versamento dei contributi dovuti alla
gestione ex art. 24 della L. n. 88/89,
già previsto per il 2013 in misura pari
allo 0,27%, dal 2014 è stabilito – per
ciascun lavoratore – in misura pari
allo 0,28%.
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
DE MINIMIS
A chi è in crisi e
all’impresa unica
I
Terra e Vita 25
regolamenti CE n. 1407/2013 e n.
1408/2013, entrambi entrati in vigore il
1° gennaio 2014, hanno modificato la
normativa comunitaria in materia di aiuti
“de minimis”, in sostituzione delle precedenti disposizioni esistenti (Reg. CE n.
1998/2006 e 1535/2007). Il regolamento n. 1407/2013 costituisce la
normativa generale in materia di aiuti “de minimis” e ricomprende
tutti gli aiuti concessi ad imprese ad esclusione di quelle soggette a
regolamentazione specifica.
Il Reg. n. 1408/2013 disciplina, invece, le condizioni di ammissibilità degli aiuti “de minimis” per le imprese che operano nel settore della
produzione primaria di prodotti agricoli. Nel merito degli elementi di
novità introdotti dai due regolamenti comunitari, si segnala:
- l’inclusione delle imprese in difficoltà tra i soggetti cui è applicabile la disciplina sugli aiuti minori “de minimis”;
- l’introduzione del criterio di impresa unica, con la conseguenza
che il massimale di aiuto concedibile viene a determinarsi con riferimento all’insieme delle imprese tra le quali sussista una relazione nei
termini indicati dall’art. 2 comma 2 dei Reg. 1407 e 1408/2013.
A tal fine, viene specificato, con identico contenuto in entrambi i
regolamenti, che: “Ai fini del presente regolamento, s’intende per “impresa
unica” l’insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una delle seguenti
relazioni: a) un’impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli
azionisti o soci di un’altra impresa; b) un’impresa ha il diritto di nominare o
revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un’altra impresa; c) un’impresa ha il diritto di
esercitare un’influenza dominante su un’altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest’ultima oppure in virtù di una clausola dello statuto di
quest’ultima; d) un’impresa azionista o socia di un’altra impresa controlla da
sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell’altra
impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest’ultima. Le imprese fra le quali intercorre una delle relazioni di cui al primo
comma, lettere da a) a d), per il tramite di una o più altre imprese sono
anch’esse considerate un’impresa unica”.
Resta invariato il limite di € 200.000 che un’impresa può ricevere
nell’arco di tre esercizi finanziari, e quello di € 100.000 per le imprese
che esercitano attività di trasporto di merci su strada per conto terzi, ai
sensi del Reg. 1407/2013. Il Reg. n.1408/2013 - relativo agli aiuti
concessi a favore di imprese che operano nel settore della produzione
primaria di prodotti agricoli - prevede, invece, l’elevazione del massimale di aiuto concedibile nella misura di € 15.000 nel corso di tre
esercizi finanziari, rispetto al precedente limite di € 7.500.
I nuovi contenuti dei regolamenti “de minimis” avranno incidenza
su tutte le disposizioni in cui, ai fini dell’accesso a particolari misure,
la legge e/o la prassi postulano il rispetto della disciplina sugli aiuti
minori “de minimis” (a titolo di esempio lo sgravio in favore dei
contratti di apprendistato stipulati nel periodo 1/1/2012 31/12/2016 da aziende fino a 9 addetti, ex art. 22 della L. n. 183/2011;
l’incentivo in favore dei datori di lavoro che assumono soggetti destinatari/fruitori dell’indennità ASpI, ex articolo 7, c. 5, lettera b) del Dl.
M.M.
76/2013).
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
26 Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
Revisione macchine agricole
Decreto entro il 30 giugno
Una pioggia di rinvii con il dec reto milleproroghe
DI MASSIMO DAMOCLE I
l primo marzo è entrata in vigore la
Legge 27 febbraio 2014, n. 15 di conversione del Dl. 150/2013, recante
proroga di termini previsti da disposizioni legislative meglio conosciuto come
“decreto milleproroghe”. Divengono
quindi operative le disposizioni che riguardano il settore agricolo definendo,
una volta per tutte, i vari emendamenti
che si erano accavallati nel corso dell’iter
parlamentare del decreto di fine anno.
- Revisione macchine agricole: una
norma che incontra difficoltà nella sua
completa realizzazione è quella riguardante la revisione obbligatoria delle
macchine agricole il cui parco è piuttosto vecchio. Il comma 2 dell’articolo 5
infatti rinvia al 30 giugno 2014 il termine
per l’adozione del decreto del ministero
Infrastrutture e del Mipaaf per garantire
adeguati livelli di sicurezza nei luoghi di
lavoro e nella circolazione stradale, accertando lo stato di efficienza e la permanenza dei requisiti minimi di idoneità per la sicurezza della circolazione del-
RINNOVABILI
Aree terremotate
Proroga al 31/12
I
MOZZARELLA
Ok a stabilimenti
separati
I
l “decreto milleproroghe”conferma la separazione degli stabilimenti di produzione della mozzarella di Bufala campana
Dop da quelli in cui ha luogo la produzione di
altri tipi di formaggi o preparati alimentari.
L’art. 5 prevede al co. 1, di spostare dal 1°
gennaio 2013 al 1° luglio 2014 la decorrenza della norma stessa che già
negli anni passati era stata ripetutamente procrastinata non trovando
l’accordo dei caseifici, accordo che certo non potrà arrivare fra qualche
mese dal momento che non vi è in vista nessun fatto modificativo dell’attuale situazione. La proroga poteva essere sostituita dall’abrogazione
della norma stessa, individuando altre forme di tutela dalle frodi che si
tenta di contrastare con tale onerosa separazione delle lavorazioni. M.D.
le macchine agricole immatricolate
entro il 30 giugno 2014. In particolare la
norma stabilisce che “Al fine di garantire
adeguati livelli di sicurezza nei luoghi di
lavoro e nella circolazione stradale, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di
concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con decreto da
adottare entro e non oltre il 30 giugno 2014,
l co. 4 dell’art. 2 del “decreto milleproroghe”, nell’ambito della proroga di termini relativi a situazioni emergenziali, introduce modifiche al Dl. n. 74/2012, con riferimento ai territori colpiti dal sisma del 20 e
del 29 maggio 2012. In particolare, la lett. a)
posticipa al 31 dicembre 2014 il termine - ora al 31/12/2013 - entro il quale
debbono entrare in esercizio gli impianti alimentati da fonti rinnovabili
realizzati e quelli in fase di realizzazione nei fabbricati danneggiati dal
sisma. In secondo luogo, posticipa sempre al 31 dicembre 2014, anche il
termine - ora al 31/12/2013 - entro il quale debbono entrare in esercizio gli
impianti alimentati da fonti rinnovabili, già autorizzati alla data del 30
settembre 2012, per accedere agli incentivi vigenti al 6 giugno 2012. M.D.
dispone la revisione obbligatoria delle macchine agricole soggette a immatricolazione a
norma dell’art. 110, al fine di accertarne lo
stato di efficienza e la permanenza dei requisiti minimi di idoneità per la sicurezza della
circolazione. Con il medesimo decreto è disposta, a far data dal 1° gennaio 2015, la
revisione obbligatoria delle macchine agricole in circolazione soggette a immatricolazione in ragione del relativo stato di vetustà e
con precedenza per quelle immatricolate antecedentemente al 1°/1/ 2009, e sono stabiliti, d’intesa con la Conferenza permanente
per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le p. a.
Trento e Bolzano, i criteri, le modalità e i
contenuti della formazione professionale per
il conseguimento dell’abilitazione all’uso
delle macchine agricole, in attuazione di
quanto disposto dall’art. 73 del Dlgs. n.
81/2008”. La norma aveva già subito un
rinvio per le difficoltà operative e onerose per gli operatori.
- Assunzioni già autorizzate di personale da parte del Corpo forestale:
proroga al 31 dicembre 2014.
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Terra e Vita 27
FILO DIRETTO CON L’ESPERTO Calcolo canone livellario
Due modalità a confronto
Partendo dal reddito catastale o dal valore di mercato
H
o un problema sull’affrancazione di un canone livellare. Dobbiamo vendere un terreno dove c’è un livello per il comune A
di £ 20,84 e uno a favore del comune B per £ 13,50.
Il livello del comune B è stato tolto con una cifra in realtà abbastan-
za modica di € 130.
Il comune A mi ha mandato una spesa di € 6.0732 per togliere il
livello. Vorrei sapere se è giusto quello che il comune A mi ha richiesto
(in pratica il 35% del valore del terreno)?
F.M. - email
La differenza fra la richiesta del Comune A e quella del comune B deriva dal
diverso modo di calcolare il canone livellario in base al quale deve, per legge,
determinarsi il capitale di affrancazione.
Il comune B ha effettuato il conteggio
prendendo a base o il canone livellario a
suo tempo effettivamente riscosso o (verosimilmente) il reddito imponibile risultante dai dati catastali, comunque un
importo modestissimo (all’incirca sei euro all’anno) apportandovi le rivalutazioni previste dalle varie norme di legge,
come chiaramente risulta dal provvediquale dipende il risultato finale. Ridumento del comune.
cendo il problema (assai complesso e
Al contrario il comune A, pur pervenencertamente non esauribile in questa sedo anch’esso alla quantificazione del cade) nei termini più semplici, il comune B
pitale di affrancazione sulla base della
ha applicato puramente e semplicemenmisura del canone, ha determinato quete i criteri dettati dalle norme di legge
st’ultimo non attraverso il procedimento
riportate nel suo provvedimento. Al
seguito dal comune B, ma partendo dal
contrario il consulente tecnico del comuvalore di mercato del bene, come suggene A (che si è adeguato al suo parere) ha
rito dal consulente
fatto richiamo ad altecnico. È chiaro che
cune sentenze della
in questo modo non
Corte costituzionasolo risulta molto L IVELLO E LIVELLARI
le, la più importante
più alto il capitale di Contadini medioevali che coltivavano la terra delle quali è la n.
affrancazione, ma (terreni, boschi, pascoli) concessa loro in godi- 406/88, che ha dimento con un contratto di livello (dal latino
assai più elevato è libellus - libretto) per un certo periodo di tempo chiarato “l’illegittianche l’importo ag- a condizioni prestabilite. L’enfiteusi è la forma mità costituzionale
giuntivo delle cin- contrattuale più adatta.
dell’art. 1 della legge
que annualità di ca14 giugno 1974 n.
none dovute in quanto non ancora pre270 (”Norme in materia di enfiteusi”) nella
scritte.
parte in cui non prevede che il valore di
Si tratta allora di vedere quale sia il proriferimento da esso prescelto per la determicedimento corretto per la determinazionazione del canone enfiteutico sia periodicane del canone, essendo questo il dato dal
mente aggiornato mediante l’applicazione di
*
coefficienti di maggiorazione
idonei a mantenerne adeguata,
con una ragionevole approssimazione, la corrispondenza
con l’effettiva realtà economica” (l’articolo dichiarato illegittimo fa riferimento all’art. 9 della L. n. 1138/70,
richiamata nel provvedimento).
In realtà la sentenza in questione non fa riferimento,
come invece sembra pretendere il comune A, al pieno valore di
mercato, ma, richiamando le norme
concernenti l’indennizzo in caso di
espropriazione per pubblica utilità, precisa, come si legge in motivazione, che
“pur non essendo ragguagliabile al valore di
mercato, la somma pagata al proprietario
non può essere meramente simbolica o irrisoria”.
Sotto questo profilo il risultato finale
cioè la somma richiesta dal comune A,
che lo stesso lettore, indica pari al 35%
del valore venale del fondo, potrebbe
anche apparire corretta.
Occorre però tener conto di un altro fattore e cioè della data di costituzione del
livello enfiteutico, anteriore o successiva
alla data del 23/10/1941. Difatti il criterio fissato dalla Corte costituzionale riguarda, per espresso richiamo, solo questi ultimi, e di tale fattore il comune B ha
tenuto il debito conto con l’indicare nel
suo provvedimento che dà “per presunta
la costituzione del rapporto enfiteutico in
28 Terra e Vita
oggetto come antecedente all’anno 1941”.
Conclusivamente, se si può effettivamente presumere che il rapporto sia anteriore all’ottobre 1941, si può ritenere
corretto il metodo di calcolo applicato
dal comune B (sembra che il fondo in
gioco sia lo stesso nei due casi e che i due
comuni ne siano proprietari in ragione
del 50% ciascuno), che d’altronde ne ha
fatto applicazione non per maggiore generosità rispetto a quello di A, ma perché
a tale risultato era pervenuta (come si
legge in motivazione) la sentenza (deve
presumersi del Tribunale di A) emessa
nel procedimento n. 03/2011 di Registro
generale, di cui lo stesso comune era stato parte.
Ovviamente è molto probabile che la
vertenza col comune A, salvo che questi
si adegui spontaneamente alla decisione
del comune B, possa essere risolta solo in
sede giudiziaria.
Francesco Mario Agnoli
2/AFFITTO
Il caso di fabbricati dati in uso
a parenti in linea retta
Sono pensionato e proprietario di 15 ha di
terreno su cui mio figlio esercita l’attività di
coltivatore diretto in qualità di affittuario.
Su questo terreno mio figlio ha costruito, con
il mio consenso, la propria abitazione, con
annesso magazzino per attrezzi agricoli, dopo aver ottenuto la licenza edilizia a suo
nome per ottenere le agevolazioni fiscali. Essendo io proprietario di un’altra casa in cui
abito, quella di mio figlio è considerata per
me come seconda casa trovandosi sul terreno
di mia proprietà.
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
Essendo la casa utilizzata da mio figlio un
fabbricato strumentale a uso abitativo, devo
pagare l’Imu come seconda casa? Dovrò anche pagare l’Imu sul terreno agricolo affittato
a mio figlio, non essendo io Cd? Esiste un
modo per evitare tale pagamento senza cedere
completamente la proprietà a mio figlio?
n. 11/2014
15 marzo 2014
Infine per quanto riguarda i terreni non
essendo il lettore più Cd non potrà godere dell’agevolazione di riduzione della
base imponibile né delle agevolazioni
per poter considerare agricoli anche terreni edificabili se coltivati direttamente.
Luciano Boanini
Il lettore non dice se il figlio ha co 3/AFFITTO
struito la casa e il magazzino come imÈ possibile stipulare un contratto
mobili strumentali per l’attività agricola
anche in assenza di qualifica Cd
o in base a un normale permesso di coLa mia famiglia detiene in affitto un fondo
struire rilasciato a seguito di inserimento
agricolo con allevamento di suini, da quasi
dell’area come fabbricabile in Prg (Piano
100 anni. L’intestatario è mio padre che è
regolatore generale). Dobbiamo quindi
coltivatore diretto. A breve il contratto scafare un distinguo.
drà e mio padre è orNel primo caso sia
mai in pensione e anl’abitazione che il
ziano. Io ho un lavoro
magazzino
sono CODICE CIVILE - ART. 1803
a tempo indetermina“Il comodato è il contratto col quale una parte
strumentali per l’at- consegna all’altra una cosa mobile o immobile, af- to e vorrei mantenere
tività agricola e do- finché se ne serva per un tempo o per un uso deter- la conduzione delvrebbero essere stati minato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa l’azienda. Posso fare
ricevuta. Il comodato è essenzialmente gratuito”.
accampionati in caun contratto di affitto
tegoria A/6-r o
con la proprietà noD/10 se l’accampionamento è stato fatto
nostante abbia un lavoro a tempo indetermiin base alle vecchie normative o in catenato?
goria “A” con l’apposizione della ruralità se è stato presentato il modello Docfa
È possibile stipulare un contratto di
nuovo. In questo caso entrambi i fabbriaffitto anche in assenza della qualifica di
cati non pagano Imu in quanto strumencoltivatore diretto (come previsto dalla
tali per l’attività agricola. Se l’accampioL. n. 203/82). Il contratto avrà la durata
namento non è corretto il lettore deve
minima di 15 anni (6 in ipotesi particolasubito provvedere alla rettifica presenri, come l’affitto particellare), ma l’affittando un modello Docfa utilizzando la
tuario ha sempre la possibilità di recedecausale “modello correttivo per errato
re comunicando la propria intenzione a
classamento” successivamente deve premezzo raccomandata a/r, almeno un ansentare la nuova visura in Comune per
no prima della scadenza dell’annata
ottenere la ruralità.
agraria (il locatore, però, potrà a sua volSe invece l’abitazione è stata costruita
ta chiedere la risoluzione del contratto
con un normale perqualora l’affittuario sia inadempiente
messo di costruire e
agli obblighi contrattuali, quali il versaquindi non è rurale, si
mento del canone, la manutenzione o la
applicano le normali
conservazione del fondo).
disposizioni Imu per i
Si consiglia pertanto di contattare il profabbricati prima casa
prietario del fondo agricolo al fine di
in uso ai figli e quindi
negoziare le condizioni del nuovo convale quello che il Cotratto. Qualora l’interessato alla stipula
mune ha disciplinato
del contratto agrario sia alle dipendenze
nel regolamento deldella pubblica amministrazione, si conl’Imu: alcuni Comuni
siglia di contattare anche il dirigente del
hanno previsto agevoproprio settore/ufficio al fine di verificalazioni per i fabbricati
re eventuali incompatibilità.
dati in uso a parenti in
Sarà inoltre necessaria l’assistenza delle
linea retta altri no.
associazioni di categoria, qualora si in-
*
n. 11/2014
15 marzo 2014
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
Terra e Vita 29
tenda stipulare un contratto di affitto in
deroga alle previsioni di legge.
Luca Andretta
Sono un coltivatore diretto e da circa 5 anni
coltivo un fondo agricolo. Il proprietario ogni
anno mi fa sottoscrivere una dichiarazione
nella quale mi impegno a lasciare libero il
fondo al termine dell’annata agraria. Quest’anno ha deciso di non concedermelo.
Vi chiedo è possibile derogare alla durata normale del contratto di fondo rustico? Preciso
che l’accordo non è stato stipulato alla presenza delle organizzazioni sindacali. Addirittura
non è presente nemmeno il prezzo del canone
che comunque ho pagato regolarmente.
Per rispondere correttamente, dovrei
quantomeno visionare la “dichiarazione” che annualmente il proprietario ha
fatto sottoscrivere.
Tuttavia il lettore parrebbe avere i requisiti
per dimostrare, avanti all’autorità giudiziaria competente, che il rapporto instauratosi con il proprietario del fondo, era in
realtà un contratto di affitto fondo rustico.
Sarebbe, a tal fine, importante avere le
pezze giustificative della somma annualmente pagata a titolo di canone, le fatture
di acquisto dei seminativi acquistati, le
fatture di vendita dei prodotti ecc., le testimonianze dei contoterzisti che hanno
ricevuto incarico per la coltivazione proprio di quel fondo, le dichiarazioni dei
vicini che hanno visto il lettore lì a coltivare, eventuale domanda Pac con dichiarazione di possesso di quel fondo ecc.
Una volta che è dimostrabile la presenza
di un contratto di affitto (in questo caso,
verbale), se esso è stato posto in essere
senza l’assistenza delle organizzazioni
sindacali, il legale potrebbe invocare l’articolo 1 della L. n. 203/82, cioè la durata
quindicennale del rapporto... Al riguardo esiste varia giurisprudenza!
Rosaria Traverso
5/AFFITTO
Proprietà indivisa, se c’è un minore
occorre il consenso del tutore
Il caso di un terreno con annessi fabbricati
Foto Concorso Fata 2007 di Giulio Montini
4/AFFITTO
Come dimostrare all’autorità giudiziaria l’effettività del contratto
rurali, i cui proprietari sono tre persone fisiche, di cui un minore, la cui proprietà risulta
indivisa. Uno dei comproprietari vorrebbe
avviare la sua attività agricola sul terreno
indiviso. Necessita tale operazione di un’autorizzazione degli altri due comproprietari,
che l’autorizzino a utilizzare il fondo?
Ritengo opportuno disciplinare tale
“autorizzazione” con un contratto di affitto o di comodato a uso gratuito a favore del comproprietario che ha deciso di
coltivare l’intero fondo in comproprietà.
In entrambi i casi, occorre il consenso del
tutore del minore.
La principale differenza tra i due generi
contrattuali sopra proposti è che il primo
è a titolo oneroso (un canone di affitto a
favore degli altri due comproprietari) e la
Legge di riferimento è la n. 203/82; mentre il secondo prevede l’uso gratuito del
fondo e degli annessi rurali ed è previsto
dall’articolo 1803 del codice civile.
Rosaria Traverso
6/AFFITTO
Il canone è in relazione alle colture
che verranno praticate
La mia famiglia possiede un terreno agricolo
pianeggiante di circa 6.000 mq. Vorremmo
affittarlo a un coltivatore che produce ortaggi. L’attività a cui verrebbe destinato prevede
recinzione, acqua, e impianto di ortaggi annuali e piante da frutto arbustive.
È possibile fare contratti rinnovabili (circa 5
anni) senza vincoli (dopo la scadenza)?
Ecco solo alcune delle principali ca-
ratteristiche dell’affitto (L. n. 203/82):
1) durata minima: 15 anni (art. 1);
2) rinnovazione tacita per un ugual periodo, qualora non sia data disdetta (raccomandata a.r.) almeno 1 anno prima della
scadenza (art. 4);
3) canone: la Corte di Cassazione ha concluso in più sentenze per la legittimità
degli accordi liberamente intervenuti
tra le parti in ordine alla fissazione del
canone di affitto, riconoscendo così la
loro piena autonomia contrattuale in
materia;
4) recesso (art. 5): il conduttore può recedere in ogni momento dal contratto, previo preavviso di almeno 1 anno; il concedente non può recedere durante la vigenza del contratto, fatti salvi i casi di
inadempimento contrattuale;
5) efficacia degli accordi in deroga = l’art.
45 così recita: “Sono validi tra le parti, anche
in deroga alle norme vigenti in materia di
contratti agrari, gli accordi stipulati tra le
parti stesse in materia di contratti agrari con
l’assistenza delle rispettive organizzazioni
professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale (…)”.
Consiglio di prendere contatti con un tecnico di zona anche per quanto riguarda la
definizione del canone in relazione alle
colture che verranno praticate.
Rosaria Traverso
DOVE INVIARE I QUESITI
New Business Media Srl
Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna
fax: 051-6575856
e-mail: [email protected]
30 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
PIEMONTE Sarà approvato a breve
Un bando da 250mila €
per portare all’Expo
l’agricoltura regionale
C
i sarà anche un bando di
circa 250.000 € che verrà
approvato nelle prossime settimane, tra le iniziative
che l’assessorato all’agricoltura
del Piemonte ha in cantiere per
favorire la partecipazione dell’agricoltura regionale a Expo
2015. Il bando prevede un’azione coordinata e unitaria tra i
principali soggetti collettivi (associazioni e consorzi) attuatori
della misura 133, con un progetto “focalizzato sulla promozione delle produzioni aderenti ai
sistemi di qualità, ma che ne
rappresenti il contesto economico, produttivo, territoriale, tecnologico, ovvero quello che si
può definire il sistema Piemonte
agricolo agroalimentare”.
Bando ‘propedeutico’, in
quanto le sue azioni dovranno
concludersi entro il 31 dicembre
2014, mesi prima dell’inizio dell’evento (1° maggio 2015). La Regione pensa anche a incentivare
l’utilizzo di strumenti attuali come il portale BookingPiemonte – e ha previsto i due programmi “Dentro l’Expo”, volto alla
presenza piemontese negli spazi espositivi, e “Fuori l’Expo”.
Quest’ultimo è relativo all’accoglienza in Piemonte dei visitatori che arriveranno a Milano (il
padiglione fieristico dista pochi
chilometri dalle terre di risaia
novaresi e vercellesi): e proprio
in tema di accoglienza, il sistema agricolo subalpino ha in
cantiere incontri “più specialistici” rivolti ai visitatori dell’Expo più vicini ai temi
agricoli, e quindi interessati a conoscere le realtà e strutture emblematiche e innovative
(strutture e infrastrutture, aziende di lavorazione e trasformazione, enti di ricerca e
innovazione ecc).
Jacopo Fontaneto
TRENTO Una ricerca della Fondazione Mach
n. 11/2014
15 marzo 2014
LOMBARDIA Non è solo un problema agricolo
Riformulazione della zone vulnerabili
L
NORD
a road-map è serrata: entro marzo sarà presentata la proposta di riformulazione delle zone
vulnerabili e, entro aprile, arriverà il definitivo via
libera della giunta. A tracciare il calendario è l’assessore all’agricoltura Gianni Fava.
Già nei giorni scorsi, un workshop della Regione
ha offerto l’occasione pubblica di rappresentazione
della base scientifica su cui ci si baserà per ridefinire
le zone. Dopo la comunicazione in Giunta ci sarà
l’interlocuzione diretta con l’Unione europea, per
un parere indispensabile. «Ma non vogliamo attendere ancora» commenta Fava, ricordando nuovamente che «gli agricoltori, da inizio anno, si trovano
in una condizione che rischia di prefigurare scenari
poco edificanti. Non possiamo continuare a lasciare
un comparto di questo tipo in sofferenza, accentuata
dalla fase congiunturale. In questi 22 anni la vicenda
è stata sempre gestita all’italiana. Ora siamo al dunque, inutile dire che andava affrontata prima».
La portata del provvedimento è confermata dai
numeri e dallo scenario: rivedere le zone vulnerabili ai nitrati e individuare una nuova mappa sui
territori di pianura della Lombardia permetterebbe di mettere in sicurezza un settore che
conta oltre 17mila allevamenti, con 1,5 milioni di bovini e 4,5 milioni di suini.
«Ed è un errore individuare la filiera zootecnica come unico soggetto responsabile
dell’apporto delle sostanze azotate è un
errore di fondo – conclude Fava –. In una
realtà fortemente antropizzata addossare
ogni responsabilità all’agricoltura è ingiusto».
J.F.
LOMBARDIA Uno sforzo sostenuto dalla Regione
In casa il vino invecchia molto prima Entro luglio arriva l’anticipo Pac
C
he il vino si conservasse meglio in cantina piuttosto che in appartamento già si sapeva. Ma ora
dalla Fondazione Edmund Mach arriva un’importante
conferma scientifica a seguito di una ricerca, finanziata
dal Mipaaf, intitolata “L’influenza della conservazione
sull’età chimica dei vini rossi” e pubblicata in questi
giorni sulla rivista Metabolomics, che spiega come
nella tipica conservazione domestica l’età chimica del
vino accelera di ben quattro volte. In particolare la
conservazione domestica induce la formazione di
composti, mai osservati prima, che nascono dall’unione tra tannini e anidride solforosa, e una classe di
pigmenti del vino, denominata “pinotine”, che fa evolvere il colore del vino verso toni più aranciati. T.V.
T
recento milioni di anticipo Pac per i lombardi.
Entro luglio. Lo ha deliberato la Regione lo scorso
21 febbraio «ed è uno sforzo importante – sottolinea il
governatore Roberto Maroni – in quanto siamo noi a
sostenere l’onere finanziario dell’anticipo stesso, a dimostrazione di quanto l’agricoltura sia fondamentale
per il territorio». La ripartizione territoriale delle risorse assegna alla Lombardia è di oltre 1,1 miliardi di euro
per il periodo 2014-2020 (131 milioni in più rispetto ai
sette anni precedenti). Per i pagamenti diretti, la Conferenza Stato-Regioni ha assunto come ambito per la
convergenza interna quello nazionale, per maggiore
uniformità. Eventuali riduzioni per alcuni comparti
saranno compensati coi pagamenti accoppiati. J.F.
n. 11/2014
15 marzo 2014
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
FRIULI-VENEZIA GIULIA Fondo di rotazione
Quattro nuove linee
di finanziamento
per le aziende agricole
I
nteressanti novità dal
fronte del credito regionale all’agricoltura. Un recente atto legislativo, infatti,
autorizza il Fondo di rotazione in agricoltura (lr Fvg
80/1982) ad avviare quattro
nuove linee di finanziamento
agevolato. Vediamo nello specifico. 1) Finanziamenti per
l’anticipazione delle spese di
conduzione aziendale per sostenere le imprese che nel perdurare della crisi economica
possono incontrare difficoltà
finanziarie, di liquidità e di accesso al credito di conduzione
anche a causa di perdite della
produzione e dei ricavi annuali a seguito della siccità. 2) Finanziamenti per promuovere
e sostenere un modello integrato di sviluppo economico
per sostenere le imprese di trasformazione, commercializzazione e promozione di prodotti agricoli che attuano iniziati-
ve per la valorizzazione delle
produzioni di qualità, di eccellenza e di forte valore identitario. 3) Finanziamenti alle imprese di utilizzazione boschiva e di erogazione di servizi di
sistemazione e manutenzione
idraulico forestale per promuovere e sostenere una strategia di incentivazione alla gestione attiva del patrimonio
boschivo quale risorsa pubblica con funzioni produttive,
ambientali, paesaggistiche, sociali e culturali. 4) Finanziamenti a fronte delle spese
di gestione dei cicli produttivi
di
molluschicoltura per promuove l’associazionismo cooperativo nel
comparto della pesca
e dell’acquacoltura
riconoscendoli come
fattori strategici di
sviluppo e competitività.
Adriano del Fabro
Terra e Vita 31
EMILIA-ROMAGNA Copriranno altre 293 domande
Sisma, ancora 14 milioni alle aziende
L
NORD
e aziende agricole presenti all’interno dell’area
interessata dal terremoto del 2012 avranno a disposizione quasi 14 milioni di euro di contributi dalla
Regione Emilia-Romagna per sostenere la ripresa economica e rilanciare la competitività. Il finanziamento
di 13,943 milioni è stato approvato dalla Giunta regionale e permetterà di dare una risposta concreta alle 293
domande ancora presenti nella graduatoria del bando
per quanto riguarda la misura 121 del Psr 2007-2013. In
una prima fase la Regione aveva stanziato finanziamenti per 30 milioni di euro, risorse che avevano consentito di concedere un contributo alle prime 402 domande, presentate dalle imprese inserite nella graduatoria approvata il 10 febbraio scorso.
«Questo nuovo finanziamento porta a quasi 44 milioni il plafond di contributi pubblici complessivo e a
695 le imprese beneficiarie, che investiranno complessivamente quasi 118 milioni di euro. In questo modo –
sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio
Rabboni – vogliamo incentivare la realizzazione di
investimenti utili a migliorare il potenziale produttivo, per ripartire dopo il terremoto più forti e più
attrezzati a competere nei mercati globali».
Soddisfazione è stata espressa da Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura
Emilia-Romagna che ha detto: «è un forte segnale per la ripresa degli investimenti in
un’area produttiva strategica per la regione,
stremata dalla difficile crisi economica e dal
dramma della ricostruzione».
Le risorse della misura 121 sono destinate a sostenere progetti di innovazione tecnologica e
ammodernamento delle imprese.
Alberto Bertini
VENETO L alternativa del fondo mutualistico EMILIA-ROMAGNA Terremerse si riorganizza
Prevenzione dell’inquinamento
V
eneto Agricoltura partecipa come soggetto partner al progetto “See GuardEn” che prevede un
approccio integrato di strategie per la prevenzione
dell’inquinamento del suolo e il recupero dei territori
danneggiati. In questo contesto un fondo mutualistico
rappresenta una valida alternativa all’impiego di insetticidi perché consente di contenere i costi e di coprire i mancati redditi. Condifesa e Veneto Agricoltura
hanno istituito il “Fondo risemina mais” al quale si
potrà aderire entro la semina a un costo indicativo di
25 €/ha. Condifesa rifonderà il mancato reddito per
ridotto investimento fino al 20% del valore della Plv in
caso di mancata emergenza dovuta a condizioni meteo
avverse o a cause parassitarie.
D.D.Z.
Prende il via Fruit Services Coop
L
a riorganizzazione attuata da Terremerse nel comparto ortofrutticolo, approdata recentemente all’accordo di integrazione commerciale con Apofruit e
alla concentrazione delle lavorazioni industriali nello
stabilimento di Lavezzola, si arricchisce con la nascita
di un nuovo soggetto, la Cooperativa Fruit Services
Coop. Questa rileverà in locazione da Terremerse lo
stabilimento di Faenza per svolgervi un’attività di servizio di logistica e lavorazione industriale a imprenditori agricoli, escludendo la raccolta di conferimenti e la
commercializzazione. In sostanza, Fruit Services Coop
si rivolge a quell’imprenditoria che ha scelto di non
aggregarsi in cooperativa e di gestirsi direttamente la
collocazione sul mercato dei propri prodotti.
T.V.
32 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
TOSCANA Uno stanziamento di 4-5 milioni
Al via piano regionale
per il controllo
degli animali predatori
15 marzo 2014
TOSCANA Certificate le bottiglie del territorio
Montepulciano a “impatto zero”
Q
U
ni, stalle, sistemi di allarme e
n Piano strategico di
video-sorveglianza, cani da
intervento per animali
guardia addestrati). Sarà inpredatori, come lupi,
trodotto un sistema di indencani randagi e ibridi è stato
nizzo diretto in caso di danni
presentato in Giunta Regionaalla zootecnia e sarà garantita
le dagli assessori all’Ambienla possibilità di smaltimento
te, Anna Rita Bramerini, alla
delle carcasse di animali morti
Sanità, Luigi Marroni e alin azienda, attraverso l’interl’Agricoltura, Gianni Salvaramento da parte degli allevadori, per un importo complestori nei cimiteri aziendali. L’insivo di circa 4-5 milioni. L’asdennizzo sarà erogato direttasessore Salvadori ha illustrato
mente tramite il sistema Artea
i dati sul monitoraggio del lue l’importo da indennizzare
po in Toscana effettuato nel
sarà determinato automatica2013, dal quale risultano una
mente in base a calcoli presettantina di nuclei per un todefiniti. Sarà
tale complessivo di
creato
un
circa 310-320 capi,
PER LE AREE
Comitato
comprensivo
di
PIÙ CRITICHE
scientifico
animali erratici e
IL PROGETTO
con il comibridi. Oggi la siDI PREVENZIONE
pito
di
tuazione è molto
“PASCOLO
supportacritica nelle proGESTITO”
re e coorvince di Grosseto,
dinare le
Arezzo e Firenze,
azioni che la regione attiverà e
con numerose predazioni di
sarà coinvolto l’Istituto zoobestiame allevato. Le priorità
profilattico Sperimentale Redel piano consistono nel gagioni Lazio e Toscana. Sarà atrantire il controllo, prevenziotivato il progetto “Pascolo gene del randagismo, il rispetto
stito” nelle aree più critiche e
della normativa vigente in maconsisterà in un sostegno ecoteria di animali di affezione,
nomico per buone pratiche di
garantire la tutela della specie
gestione del bestiame finalizlupo come elemento fondazate a prevenire gli attacchi da
mentale per la biodiversità in
predatori. Per l’accesso alToscana, anche prevenendo il
l’anagrafe canina si prevede
randagismo e catturando i cauna tariffa azzerata per le fani vaganti e gli ibridi. Tutti i
sce deboli e l’aumento delcani dovranno essere iscritti
l’orario al pubblico dei Servizi
all’anagrafe canina. Si garantiveterinari Asl Toscana. Si punrà la custodia di randagi e ibriterà sulla formazione e il podi catturati in canili previa stetenziamento del personale adrilizzazione; inoltre saranno
detto alla cattura e al recupero
garantiti i contributi per le inicani.
ziative di difesa attiva e passiRoberto Sorrentino
va degli allevamenti (recinzio-
n. 11/2014
CENTRO
uello di Montepulciano si appresta a essere il
primo distretto vitivinicolo in Italia a poter
certificare l’impatto zero sull’atmosfera della
propria produzione vinicola attraverso il progetto
“Zero CO2”. L’obiettivo è giungere entro il 2020 alla
neutralità delle emissioni di gas clima-alteranti,
grazie all’utilizzo da parte degli enti pubblici o di
privati di buone pratiche, quali rimboschimenti, impiego di pannelli fotovoltaici, produzione di energia da centrali alimentate a biomasse.
Una specifica certificazione sarà apposta su ogni
bottiglia prodotta nel territorio.
Il progetto ha come presupposto la riduzione
delle emissioni dei gas serra e la promozione delle
fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica e si pone come obiettivo la riduzione o la compensazione
delle emissioni di CO2 derivanti dalle tre fasi su cui
si articola la produzione del Vino Nobile di Montepulciano, agricola, aziendale e di trasporto.
L’iniziativa ha come garante scientifico l’Università “G. Marconi” di Roma, mentre i partner attuali
sono il Comune di Montepulciano, il Consorzio
del Vino Nobile e la sezione italiana dell’International Solar Energy Society, la principale associazione tecnico scientifica d’Italia
per la promozione dell’utilizzo delle fonti
energetiche rinnovabili.
A breve si aggiungeranno altre importanti istituzioni come la Regione Toscana,
la Provincia di Siena e la Camera di ComR.S.
mercio di Siena.
TOSCANA Domande aperte fino al 31 marzo
Vigneto, stanziati 17 milioni di euro
E
ntro il 31 marzo i viticoltori toscani possono
inoltrare le domande di sostegno ad Artea per
la ristrutturazione e riconversione dei vigneti.
La Regione Toscana ha stanziato circa 17 milioni
per i prossimi interventi per la campagna 20132014.
Lo stabilisce un decreto dell’Artea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, facendo
seguito a una precedente decisione della Giunta
regionale su iniziativa dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Salvadori, per la campagna
2013-2014.
Tutta la documentazione e le modalità di presentazione delle domande sono reperibili sul sito internet di Artea (www.artea.toscana.it).
R.S.
34 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
PUGLIA Professionali: «Serve attenta regia»
No a unica autorità
per il nuovo Psr
e il Piano operativo
«S
ull’idea paventata
di far confluire il
controllo di gestione del Programma di sviluppo rurale e del Piano operativo
per lo sviluppo economico e del
sociale in un’unica Autorità di
gestione, chiediamo alla Giunta
regionale un ripensamento, perché riteniamo che ciò, piuttosto
che rappresentare un’opportunità, potrebbe essere causa di
inevitabili incomprensioni e
fraintendimenti nel corso della
realizzazione dei programmi,
con un conseguente contenzioso che certamente non gioverebbe a una buona riuscita dei programmi comunitari». Così le organizzazioni agricole pugliesi
intervengono sull’ipotesi di unificazione dell’Autorità di gestione del Psr e del Piano operativo, che ritengono pericolosa
quanto inefficace.
«L’esperienza degli ultimi
anni – si legge in una nota – ha
dimostrato la necessità di una
sempre maggiore vicinanza tra
la realizzazione dei programmi
e la regia della propria Autorità,
la sola in grado di modificare
nel tempo, le scelte del programma e/o i nodi che ne impediscono la realizzazione, con un
decisivo apporto positivo alla
spesa». Da ciò la preoccupazione per «il rischio della sottovalutazione e poca attenzione che
il Psr potrà ricevere da una singola Autorità, attese le peculiarità del Psr, che rappresenta il
“secondo pilastro” della
Pac. Il Psr ha necessità di
una specifica e attenta
regia per la realizzazione delle Misure, che
vanno sempre e comunque traguardate con
quanto è previsto dalle regole e dalle provvidenze del “primo
pilastro” della Pac».
Giuseppe Francesco Sportelli
CALABRIA Soddisfatta la Coldiretti regionale
n. 11/2014
15 marzo 2014
CAMPANIA Scadenze 15 maggio e 9 giugno
Riaperti bandi del Psr 2017-2013
L
SUD
a Regione Campania ha riaperto i bandi di alcune
importanti misure del Psr Campania 2007-2013, la
214 “Pagamenti agro-ambientali”, la 215 “Pagamenti
per il benessere degli animali”, la 221 “Imboschimento
di terreni agricoli”, la 223 “Imboschimento di terreni
non agricoli” e la 225 “Pagamenti per interventi silvoambientali”. Con la misura 214 è prevista la corresponsione di un premio connesso alla superficie o agli
animali a fronte di un impegno assunto dal beneficiario circa l’applicazione dei metodi di produzione e di
tecniche di coltivazione compatibili con la tutela dell’ambiente, per un periodo di 5 anni. La misura si
articola in 7 importanti azioni, in particolare l’azione a
“Agricoltura integrata” e la b “Agricoltura biologica”
sono quelle alle quale moltissime imprese agricole
desiderano aderire. Il pagamento del premio è subordinato alla presentazione della domanda di conferma
annuale, alla disponibilità finanziaria e alla posizione
del beneficiario nella graduatoria regionale. Per poter
accedere ai pagamenti della misura 215 gli allevatori
devono possedere alcuni requisiti, come quello di essere in possesso di almeno 5 Uba ed essere in
regola con la certificazione della competente
autorità sanitaria in merito alle norme in materia di benessere e salute degli animali. Le domande di pagamento per il 2014 devono essere rilasciate sul portale Sian entro il prossimo 9
giugno. Per quanto riguarda le misura 221,
223 e 225, la scadenza per l’inoltro delle domande sul portale del Sian è il prossimo 15
maggio e si dovrà allegare la documentazione attestante la spesa sostenuta per le piante arboree e
la certificazione di provenienza.
R.S.
BASILICATA La denuncia della Cia regionale
In arrivo quasi 50 milioni da Arcea In un anno scomparse 631 aziende
«F
inalmente una notizia attesa e concreta! Il
Commissario straordinario di Arcea (Agenzia
per le erogazioni in agricoltura), Maurizio Nicolai, ha
completato l’iter per il pagamento a 5.440 beneficiari di
un importo di 49,7 milioni di € quale saldo del premio
unico 2013» ha commentato molto positivamente Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria.
«Vi è anche – ha proseguito Molinaro – l’impegno
di un ulteriore decreto per un importo di circa 25
milioni che sarà inoltrato in banca entro fine marzo. Si
tratta di una risposta concreta e tanto desiderata da
molti agricoltori calabresi che, ci avevano manifestato
insofferenza e disagi per i ritardi nell’incasso dei premi
Pac».
V.C.
I
n Basilicata «ogni giorno poco meno di due imprese agricole sono cancellate». È quanto rende
noto la Confederazione italiana agricoltori (Cia) regionale, che fa sapere che nel 2013 ben «631 aziende
sono scomparse».
«Dal 2009 al 2013 le aziende agricole che non
sono più in attività sfiorano il 10%» sempre secondo
la Cia. «L’agricoltura, nonostante l’anticiclicità e la
sostanziale tenuta occupazionale e dei livelli produttivi, rischia di essere risucchiata fra i comparti in
difficoltà e in regresso, mentre dovrebbe essere considerata ‘bene comune’» sottolinea il presidente dell’associazione di categorie regionale, Antonio Nisi.
T.V.
36 Terra e Vita
[ MANIFESTAZIONI ]
TOSCANA Il forum dell as sociazione Fippo
Opportunità di reddito
dalle piante officinali
per la trasformazione
15 marzo 2014
TRENTO Giornata tecnica a San Michele Adige
Riflettori puntati sulla ticchiolatura
L
I
censite, e di queste 142, corrin Italia mancano almeno
spondenti al 48% del totale, so20mila t di materia prima.
no coltivate o coltivabili nel noUn monito quello lanciato
stro Paese. Secondo Assoerbe
dalla Federazione italiana prol’impiego di officinali in Italia
duttori di piante officinali (Fipammonti a circa 25mila tonnelpo) durante il forum che si è
late all’anno, per un valore alla
svolto ad Arezzo Fiere a inizio
fase di ingrosso di circa 115 mimarzo. «Dobbiamo essere in
lioni di euro. I volumi d’impiegrado di fornire materia prima
go potenziali per una produzioqualificata alla trasformazione
ne italiana ammonterebbero a
che ce la richiede – spiega il riquasi 18mila tonnellate, pari al
confermato presidente della
73% del totale; in termini di vaFippo, Andrea Primavera – e
lore, si stima un valore del merper fare questo c’è bisogno di un
cato all’ingrosso di 74 milioni di
programma preciso che permeteuro, con un’incidenza infeta alle imprese agricole più faciriore rispetto
lità, anche normatiai
volumi
va, per raggiungere
I SOCI
(64%).
Tra i
questo obiettivo».
COLTIVANO
prodotti
che
Una grande opOLTRE 1.400 HA,
hanno
la
portunità insomma
IL 70-80% DELLA
maggiore
da questo settore
SUPERFICIE
valenza
che, seppure ancora
A OFFICINALI
economica
oggi in Italia molto
il mirtillo
marginale (stando
(15 milioni di euro), gli stigmi di
ai dati dell’Ismea si coltivano a
zafferano (9,8 milioni di euro),
piante officinali meno di 10mila
la radice di ginseng (9,4 milioni
ettari), potrebbe diventare moldi euro). Tra le prime venti speto appetitoso per le tante imprecie a maggior valenza economise agricole, considerando anche
ca solamente ginseng, pepe nela posizione della Cina, tra i priro, noce moscata, china, tiglio e
mi al mondo per trasformazioippocastano non sono coltivate
ne, che per motivi di contaminain Italia. La Fippo conta più di
zione delle colture negli ultimi
90 soci (tra produttori e coopeanni ha trovato proprio nell’Eurative), coinvolgendo più di 200
ropa il primo fornitore di mateagricoltori, circa la metà dei proria prima. «Certo non dobbiamo
duttori di piante officinali in Itafar diventare questo settore colia. I soci della Fippo coltivano
me un fenomeno di massa –
oltre 1.400 ettari, stimabili come
continua Primavera – ma di siil 70-80% della superficie invecuro con il contributo delle assostita a colture officinali in Italia e
ciazioni di categoria e la nostra
oltre l’80% di queste superfici
federazione stessa possiamo avsono condotte con metodo di
viare un percorso di redditiviproduzione biologico.
tà». Secondo il rapporto Ismea
Alessandro Maurilli
sul settore, 296 sono le specie
n. 11/2014
ITALIA
a giornata tecnica “La frutticoltura delle Valli del
Noce” organizzata dalla Fondazione Edmund
Mach di San Michele all’Adige, giunta alla 17a edizione, ha registrato un boom di partecipanti con oltre 500
frutticoltori presenti.
Riflettori puntati sulla ticchiolatura, il patogeno
più pericoloso per il melo che l’anno scorso si è manifestato in tutta la sua gravità. I tecnici di San Michele
hanno fornito ai frutticoltori gli elementi per poter
mettere a punto un’appropriata difesa per il 2014. Si è
parlato anche della situazione scopazzi che per la Val
di Non al momento risulta sotto controllo, del modello
di frutteto sostenibile, già realtà nelle aziende sperimentali di Maso Part e Maso Maiano, ma anche del
Piano di azione nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, entrato in vigore in questi giorni.
Il direttore generale, Mauro Fezzi, ha presentato il
gruppo di lavoro congiunto Fondazione Mach – mondo produttivo, la cui costituzione è stata approvata dal
consiglio di amministrazione. Il gruppo avrà il compito di condividere e concordare le linee dell’assistenza
tecnica con riferimento particolare alla difesa delle
colture. Per quanto riguarda gli agrofarmaci,
Davide Profaizer, Graziano Giuliani e Gino
Angeli hanno spiegato che la revisione delle
sostanze attive impiegabili in difesa sta riducendo la quantità dei prodotti disponibili e
imporrà ulteriori limiti nel numero di applicazioni e nelle dosi, illustrando le potenzialità derivanti da alcuni prodotti, tra cui lo
T.V.
solfo e i fosfiti di potassio.
PIEMONTE La Guida ai Comuni Fioriti 2014
Turismo sostenibile grazie ai fiori
I
l turismo del verde e dei fiori “tira” nonostante la
crisi e lo confermano i numeri della Guida ai Comuni Fioriti 2014, che è stata presentata a Torino: 150
Comuni recensiti e consigliati, mete di un nuovo ed
intelligente modo di intendere e vivere il turismo sostenibile. Tutti i Comuni iscritti sono uniti dalla condivisione del motto “Fiorire è accogliere”, che da anni
accompagna lo svolgimento del concorso nazionale,
anche quest’anno ai nastri di partenza: nelle prossime
settimane As.Pro.Flor invierà ai i sindaci d’Italia la
tradizionale lettera d’invito a proporre la propria candidatura che sarà vagliata da una commissione.
È previsto anche un premio per la migliore “comunicazione” e verranno inoltre consegnate targhe prestigiose da parte di Bayer, FederUnacoma, Città del
Vino, Città Slow, U.N.P.L.I, A.I.S.M.
T.V.
SPECIALE Peronospora e oidio vite
Alta vigilanza sulle piogge infettanti
PAGINA
38
Peronospora della vite. Infezioni sempre più precoci
PAGINA
44
Oidio da non sottovalutare (nemmeno in pianura)
PAGINA
48
La sostenibilità viaggia sulla rete wi-fi
PAGINA
52
38
[ SPECIALE ]
Terra e Vita
Alta vigilanza
sulle piogge infettanti
L’analisi della grave
DI MICHELE BORGO situazione
epidemica
L’
delle vigne
annata viticola 2013 è stata ormai archiviata, concludendosi
in modo non totalmente negativo rispetto alle prospettive
che si profilavano a giugno, sulla base di quanto era successo in precedenza. Tutti siamo portati a ricordare, seppure per brevissimo tempo, gli eventi più recenti; per cui è del tutto normale guardare alla passata annata per comprendere quanto successe in molti
ambienti viticoli, in particolare in quelli del Settentrionali e senza che
fossero risparmiate vaste aree viticole del Centro e del Meridione.
Infatti, fino a oltre metà giugno, la situazione epidemica di Plasmopara
viticola appariva pessima e di cattivo auspicio per il proseguo della
stagione. Una riflessione in tale senso, accompagnata da una analisi
proiettata nel passato, può servire a valutare meglio le interazioni tra
clima e l’epidemiologia di P. viticola, con l’auspicio che ciò possa
essere utili a orientare il prossimo piano di difesa della vite.
Mentre si scrive, l’inverno dovrebbe essere alle spalle, portandosi
via la straordinarietà di poche giornate fredde concentrate a dicembre, e di un lungo ed eccezionale periodo caratterizzato da frequenti e
abbondanti piogge, che in molte zone sono state anche oggetto di
dissesti territoriali, ritardando i lavori di potatura e di preparazioni
dei terreni. Dovrebbe quindi lasciare spazio alla primavera, epoca in
cui la dinamica biologica si risveglia per tutti gli organismi viventi,
nel nostro caso per la vite e per il fungo della peronospora. Timori e
programmi stanno quindi all’orizzonte; in attesa di pianificare i prossimi interventi di lotta antiperonosporica, perché non chiedersi se
l’esperienza passata non possa essere d’aiuto per gestire le strategie
di difesa in modo più sereno e, auspicalmente, con migliori successi
rispetto al 2013? L’annata trascorsa ha mostrato la maggiore criticità
nelle prime fasi vegetative a causa delle piogge insistenti, iniziate a
fine aprile e proseguite fino a metà giugno. Tale criticità portava a fare
previsioni sinistre per la sanità della vite; infatti comportò serie difficoltà a gestire gli interventi di difesa, sia per la mancanza di finestre
utili per fare i trattamenti sia per la scelta degli antiperonosporici che
fossero più confacenti allo stato epidemico in atto.
e sostenibilità
CLIMA E PERONOSPORA
della peronospora
del 2013 richiama
la necessità
di esaminare
i fattori di rischio,
che tengono conto
della biologia
del fungo
nel contesto
ambientale
e climatico
e delle strategie
di lotta, che
tendono a conciliare
protezione
Come ben noto, P. viticola è un oomicete, in seguito meglio classificato
come Peronosporomycetes, afferente al nuovo regno Staminipila che
comprende funghi biflagellati, diatomee, alghe, ecc. Si è quindi in
presenza di un organismo il cui habitat più naturale è quello acquoso
o quello formato da substrati vegetali ricchi d’acqua: nello specifico,
in quanto parassita obbligato della vite, esso è in grado di svilupparsi
attivamente solo in un rapporto biotrofico con le cellule attive dell’ospite e che si trovano allo stato erbaceo.
n. 11/2014
15 marzo 2014
LIMITAZIONI
LIMITAZIONI
ANTI-RESISTENZA
ANTI-RESISTENZA
SU
SU VITE
VITE
4
Numero
Numeromassimo
massimo
trattamenti
trattamentiannui
annui
per
periiprincipi
principiattivi
attivi
della
dellafamiglia
famigliadei
deiCAA
CAA
3
N.
N.max
maxannuo
annuoper
perQoI,
QoI,QiI,
QiI,
Ibe,
quinoxyfen,
Ibe, quinoxyfen,
flupicolide,
flupicolide,fenilammidi,
fenilammidi,
cymoxanil,
cymoxanil,zoxamide,
zoxamide,
spiroxamina,
spiroxamina,
metrafenone,
metrafenone, initium
initium
2
N.
N.max
maxannuo
annuoper
peranilinoanilinopirimidine,
meptylpirimidine, meptyldinocap
dinocapeecyflufenamid
cyflufenamid
1
N.
N.max
maxannuo
annuo
per
perSDHI
SDHI(boscalid,
(boscalid,fluofluopyram
e
fenpyrazamine)
pyram e fenpyrazamine)
Fonte:
Fonte: disciplinari
disciplinari
di
di produzione
produzione integrata
integrata
Regione
Regione Emilia-Romagna.
Emilia-Romagna.
Con
Congli
gliattuali
attualiscenari
scenari
climatici,
climatici,nulla
nullaviene
vienedato
dato
per
scontato,
per
per scontato, percui
cui
bisogna
bisognavigilare
vigilare
attentamente
attentamentesulle
sulle
piogge
pioggefin
findal
dal
germogliamento
germogliamentodella
dellavite
vite
15 marzo 2014
[ PERONOSPORA E OIDIO VITE ]
Terra e Vita
39
FIG. 1 - ANDAMENTO CLIMATICO REGISTRATO A CONEGLIANO A MAGGIO 2013
37.5
35
32.5
30
27.5
25
22.5
20
17.5
15
12.5
10
7.5
5
2.5 1.71.1
0
T. min (°C)
T. max (°C)
T. media (°C)
80
T. min (°C)
70
60
54.7
40.6
38.6
50
41.1
40
30
10.6
14.8
13.4
8.6
2.5
8.4
1.2
1.0
10.8
17.7
6.5
1.8
20
1.7
1/
5
2/
5
3/
5
4/
5
5/
5
6/
5
7/
5
8/
5
9/
5
10
/
11 5
/5
12
/
13 5
/
14 5
/5
15
/
16 5
/
17 5
/5
18
/
19 5
/
20 5
/5
21
/
22 5
/
23 5
/5
24
/
25 5
/
26 5
/
27 5
/
28 5
/
29 5
/
30 5
/5
n. 11/2014
[ Fonte: Bayer CS - Magis
10
0
40 Terra e Vita
[ SPECIALE ]
1
Zoospora di P. viticola con tubulo di germinazione su stoma aperto.
Le epidemie di peronospora sfociate all’inizio di maggio 2013 si
possono definire “da manuale” nel fedele rispetto della biologia del
fungo che si sviluppa in due epoche: una fase potenziale nel periodo
autunno – invernale e una cinetica, che si svolge e si sussegue ripetutamente durante il periodo vegetativo. Durante la prima fase le
oospore, differenziate a fine estate e in autunno con un processo di
riproduzione sessuata sugli organi vegetativi già invasi dalla malattia, maturano e svernano sulle foglie marcescenti, cadute al suolo.
Successivamente, le piogge e il freddo favoriscono la maturazione
delle oospore, che iniziano a germinare allorquando la temperatura
media dell’aria si stabilizza intorno a 10 °C. La loro potenzialità e
capacità germinativa dipendono dalle condizioni climatiche: in campo bisogna attendere che le temperature diventino miti: valori di 5 °C
di temperatura minima sono sufficienti a sboccare la fase di riposo
delle oospore. Prende quindi avvio un processo di germinazione, che
culmina a marzo e che, per grande parte, si esaurisce ad aprile; parte
delle oospore rimaste tra il terreno potranno germinare anche più
tardi, a maggio e fino giugno se non anche oltre, qualora si verificano
condizioni climatiche favorevoli, rinviando poi eventuali germinazioni nell’anno o negli anni successivi. Infatti, il processo germinativo
richiede che il terreno e le foglie marcescenti, contenenti le oospore
mature incistate, si mantengano umide per un periodo che corrisponde al “tempo di germinazione”, ossia ai giorni necessari affinché
questi piccoli organi passino dalla fase di quiescenza a quella di
attività. Tale periodo è di circa dieci - otto giorni in inverno e si riduce
gradualmente con il passare dei mesi fino ad essere di un solo giorno
in primavera. Il prosciugamento del substrato organico e inorganico
del suolo, per mancanza di piogge ripetute o di un cotico erboso in
grado di trattenere l’umidità, come pure in presenza di venti asciutti,
rallenta il processo germinativo delle oospore e riduce il rischio
infettivo.
Soddisfatte suddette condizioni, prende avvio la fase cinetica, che
dà seguito a un succedersi di infezioni primarie, che sfociano con la
comparsa dei primi sintomi della malattia. A livello del suolo umettato e in presenza di temperature miti, le oospore mature germinano
formando un macrosporangio, che rimane vitale solo per poche ore e
dal quale vengono liberate le zoospore, in grado di infettare gli organi
erbacei della vite dopo essere penetrate attraverso gli stomi aperti,
dando avvio all’infezione primaria (foto 1). I rischi infettivi dipendono dal verificarsi di varie condizioni concomitanti, quali la presenza
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dell’inoculo, ossia di zoospore liberate dal macroconidio rilasciato
dalle oospore germinate dopo essere state bagnate almeno per 24 – 36
ore, il raggiungimento delle stesse sugli organi erbacei, la presenza di
stomi aperti (distribuiti in grande quantità sulla pagina inferiore
delle foglie ma anche su tralci erbacei, apici, viticci, infiorescenze), la
bagnatura degli organi recettivi per almeno due ore (il tempo di
sopravvivenza delle zoospore corrisponde ad un indice di 50, quale
prodotto del numero di ore con bagnatura per i gradi di temperatura), condizioni di temperatura media di circa 10 °C, l’assenza di
prodotti chimici in grado di impedire la vitalità delle zoospore.
In sintesi, la “regola dei tre dieci” proposta dal Baldacci nel 1947,
ben conosciuta in Italia, trova ancora ragioni di essere presa in considerazione. Grazie a numerosi studio biologici sul patogeno vanno
adottati alcuni accorgimenti e correzioni per riparametrare in modo
migliore i fattori di base. Il parametro della temperatura minima
giornaliera dei 10 °C viene meglio spostato sul valore di temperatura
media, per le motivazioni sopra riportate. Le piogge di 10 mm nell’arco delle 24-48 ore vanno analizzate in un contesto più ampio, che
tenga conto della presenza di acqua necessaria per mantenere bagnato il suolo per un periodo utile a consentire la germinazione delle
oospore e, subito dopo, la dispersione dell’inoculo verso la nuova
vegetazione della vite mediante gli spruzzi della pioggia: brevi eventi
piovosi, anche se di piccola intensità ma con pioggia battente, possono bastare per far giungere le zoospore sui germogli con foglie, le
quali devono però avere gli stomi aperti. La presenza di questi si
concentra prevalentemente sulle foglie, le quali devono aver raggiunto almeno metà della propria grandezza, tenendo comunque conto
che le prime foglie del cercine e quelle basali, pur rimanendo piccole,
sono dotate di stomi.
Raggiunti suddetti requisiti, è possibile che si verifichino numerose infezioni primarie nell’arco di pochi giorni; all’opposto, in presenza di piogge intermittenti, rade e frapposte a periodi con giorni
asciutti, il rischio di infezioni viene meno. Per avere nuove infezioni
primarie devono essere ripristinate le condizioni di nuove piogge,
che umettamento il suolo per consentire la germinazione di nuove
oospore.
A completamento delle note sulla biologia di P. viticola, è opportuno richiamare l’importanza di conoscere la durata del periodo di
incubazione del fungo sugli organi erbacei infettati. Tale durata varia
in funzione delle condizioni di
2
temperatura e dell’umidità relativa dell’aria (valori calcolabili
con l’aiuto degli indici elaborati
nel 1956 da Goidanich, Casarini
e Foschi sulla base del diagramma disegnato nel 1934 da Müller
e Sleumer). Lo sviluppo miceliare intercellulare porta inizialmente alla formazione delle
macchie d’olio sulle foglie e alla
successiva sporulazione (foto 2).
In presenza di bagnature, anche
modeste e formatesi con rugiade
o nebbie, dalle zoospore liberate
Foglia con varie macchie
dagli sporangi prendono origine
e si accavallano molteplici infed ol ioda peronospora.
[ PERONOSPORA E OIDIO VITE ]
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2008
mm
FIG. 2 - L ALTALENA DELLE PIOGGE DI MAGGIO*
zioni secondarie, che nel corso
del primo periodo vegetativo si
280
260
possono sovrapporre alle ulte240
riori infezioni primarie.
220
200
Fattori naturali in grado di
180
160
inibire lo sviluppo delle epide140
120
mie peronosporiche sono dati
100
da condizioni di tempo asciutto
80
60
e caldo, da bassa umidità del40
20
l’aria, dall’invecchiamento degli
0
organi recettivi con conseguente disattivazione degli stomi, e
anni
da risposte genetiche dei vitigni.
[ *registrate nell’intervallo 1977 - 2008 a Spresiano (TV) ripetto a dati medi del periodo.
Questo comportamento è ben
noto, ma difficilmente trova rimaggio, ossia molti di più rispetto al dato storico di 13 giorni.
scontri pratici per effetto del presidio fitosanitario che viene normalQuanto rappresentato non viene considerato eccezionale per l’ammente attuato in tutti gli ambienti. Situazioni eccezionali, come quelbiente della pianura del Nord-est, essendo risultato simile alla
le emerse nel corso del 2008, hanno permesso di appurare queste
situazione degli anni 1983, 1984 (con ben 22 gg di pioggia), 1988 e
prerogative, potendo rilevare l’incidenza della peronospora in viticosì anche di tante altre annate di un’epoca più recente. In passato,
gni delle collezione ed anche in pieno campo; è stato possibile verifiera dato quasi per scontato che su dieci annate solo una o al
care la buona tolleranza su alcune varietà (es. Arneis, Refosco, Riemassimo due sfuggivano a gravi epidemie di peronospora, al consling renano, Terrano), rispetto ad altre risultate molto sensibili (es.
trario di quanto succedeva negli ambienti Centro-meridionali. NelCanaiolo, Glera, Malvasie, Merlot, Primitivo). Il contributo più imle suddette condizioni meteorologiche la peronospora 2013 ha fatto
portante al contenimento delle epidemie di peronospora è dato dalle
la sua comparsa in modo virulento in molte zone viticole nazionali.
strategie di lotta, fondate su comprovati criteri di intervento, sulla
Infatti, le piogge del primo periodo vegetativo della vite hanno
scelta dei prodotti antiperonosporici più confacenti al momento,
accumulato una serie di infezioni, che hanno avuto una precoce
sulla sequenza dei trattamenti e sulla loro modalità di attuazione.
entrata in scena con attacchi massicci sia su foglie che su infiorescenze e poi su grappoli già allegati (foto 3, 4) e che hanno imper REVIVAL DELLA SCORSA PRIMAVERA
versato con intensità variabile a causa delle oggettive difficoltà di
L’analisi delle condizioni climatiche del solo mese di maggio scoreseguire i trattamenti nei risicati spazi di tempo asciutto.
so, registrate presso la stazione meteorologica dell’ISISS Scuola
Enologica G.B. Cerletti di Conegliano, danno quindi conferma che
l’annata 2013 possedeva tutti i presupposti perché venissero rispet LE EPIDEMIE VISTE SU TESTIMONI NON TRATTATI
tati i canoni biologici di P. viticola (figura 1). Essa testimonia la
Per una migliore comprensione della dinamica delle epidemie di P.
dinamica delle piogge, rispecchiando analoghe situazioni registraviticola in vigneto vengono fatte alcune considerazioni su quanto
te da Ovest a Est e da Nord a Sud dell’Italia. Si è avuto un lungo
relevato in un trentennio di prove fitoiatriche, condotte sulla cv
periodo con frequenza e con intensità di piogge eccezionali, ma che,
Merlot a Spresiano, ambiente della pianura trevigiana a clima tempesulla base di dati storici, non sembrano discostarsi molto da quanto
rato umido. È stato constata una stretta relazione tra pioggia cumulaveniva registrato negli ultimi decenni del Novecento, ossia prima
ta nell’arco dei 120 giorni, che comprendono il periodo di maggiore
dell’inizio dell’epoca caratterizzata dal nuovo cambiamento climasuscettibilità della vite alle infezioni di peronospora, e gravità della
tico, che ha portato ad avviare un graduale innalzamento delle
malattia. Sui grappoli delle viti testimoni non trattati, i valori percentemperature e a modificare anche la distribuzione stagionale delle
tuali di infezioni erano pari a 100 nelle annate con piogge frequenti ad
piogge (figura 2). Nel 2013, a partire dalla terza decade di aprile e
abbondanti a partire da fine aprile e poi proseguite a maggio e fino a
fino a quasi metà giugno, le piogge hanno imperversato, anche se in
giugno (esempio nelle annate 1995, 2002 e 2008); mentre risultavano
maniera non omogenea, in tutto il territorio nazionale e in gran
invece più contenuti e in lenta progressione nella annate meno piovoparte dell’Europa atlantico – mediterranea. Basti pensare che in
se, come emerso nel 2003 e nel 2006 (figura 3). L’analisi del decorso
Francia le piogge e le basse temperature primaverili hanno fatto
epidemico durante la stagione, riferito all’infezione sui grappoli, non
ritardare pesantemente l’epoca di fioritura - allegagione della vite,
differisce sostanzialmente da quello fogliare; mette inoltre in evidenancor più incisivamente rispetto a quanto successo in Italia, comza quanto possa essere difficile prevedere l’entità del danno finale
portando un significativo calo delle produzioni vitivinicole. Soffersulla base degli indici di malattia rilevati a inizio stagione. Inoltre si
mandoci ad analizzare quanto successo a maggio nell’area di Coneevince che questi indici , dopo una comparsa dei sintomi in epoca più
gliano, sono caduti oltre 280 mm di pioggia rispetto alla media di
o meno anticipata, mostrano un decorso via-via crescente, a volte
127 mm, calcolata nello stesso sito nell’arco di 130 anni e dei 117
spostato verso fine giugno e inizio luglio, per poi aggravarsi in modo
mm riferiti alla stazione meteorologica di Spresiano negli ultimi 34
spesso rapido e virulento a causa della sovrapposizione di numerose
anni. Ciò che maggiormente ha influito sulle epidemie di P. viticola
infezioni secondarie, quando non adeguatamente tenute sotto conè stato il numero degli eventi piovosi, risultati pari a 20 solo a
trollo con gli antiperonosporici.
[ SPECIALE ]
42 Terra e Vita
PREVENIRE L IMPREVEDIBILE
3
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4
12
-g
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18
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1-m
ag
15
-m
ag
29
-m
ag
I%I
Se le conoscenze sulla biologia di
P. viticola sono ormai note e chiarite, il tallone d’Achille sta oggettivamente nella difficoltà di intervenire secondo manuali preconcetti e/o codificati da piani di
difesa, definiti strategici secondo
i canoni della sostenibilità delle
produzioni. Molto difficile è far
conciliare i parametri della sostenibilità (salute umana, protezione
e tutela ambientale, economicità
degli interventi) quando il clima
Grappolo con attacco tardivo di peronospora
fa le bizze e le malattie diventano Gravi infezioni precoci su infiorescenze
incrollabili. Non è il caso di consi- e foglie di Pinot grigio in vigneto trattato.
in vite trattata nel 2013.
derare i limiti imposti dal rispetto
tamente in molte situazioni il contenimento della malattia fu proficuo
delle normative sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, che, pur amper l’elevato numero di trattamenti, fatti a intervalli ravvicinati.
mettendo deroghe sempre a “buoi scappati dalla stalla”, possono
creare ulteriori difficoltà di gestione degli interventi quando ci si trovi
in presenza di epidemie gravi. Gli attuali sistemi di previsione climati PREOCCUPAZIONI ANCHE PER QUEST ANNO?
ca non sempre rispondono in maniera precisa e puntuale alle aspettatiSe tutto il male non viene per nuocere, le esperienze recenti e pregresse
ve del viticoltore, che si sforza di gestire in modo sostenibile, e solo
sulla pericolosità della peronospora in vigneto portano a concludere
quando serve, gli interventi di lotta. Nel 2013 non fu possibile conciliache, allo stato attuale, le oospore ci sono e stanno germinando. Infatti, a
re questi principi, in particolare per la difesa delle varietà a germogliafine estate 2013 molte foglie delle punte erano ricoperte da peronospora
mento precoce, le quali, fin da subito, furono ripetutamente sottoposte
a mosaico, stato ideale per la differenziazione degli anteridi e degli
a infezioni peronosporiche, mostrando le prime macchie d’olio entro
oogoni, che generano le oospore. Inoltre, l’andamento climatico di
la prima decade di maggio. Le aziende, anche se di piccole dimensioni
questo inverno passerà alla storia per l’anomalia della elevata e prolune che in poco tempo possono effettuare i trattamenti, effettivamente si
gata piovosità (a Conegliano sono stati registrati ben 470 mm di acqua
trovarono nella impossibilità di intervenire in maniera consona sia alla
solo a gennaio, valore mai raggiunto in 130 anni di rilievi). Come di
elevata pressione di P. viticola sia alla tipologia di antiperonosporico
consueto, la coda del processo germinativo delle oospore proseguirà ad
già impiegato e/o utilizzabile in quei frangenti. A posteriori si può
aprile e in maggio. Nessuno è in grado di fare previsioni su quando e
dire: bene per quanti poterono intervenire fin dall’inizio con prodotti
quanto le oospore potranno influire sull’avvio anticipato o tardivo delle
endoterapici; altrettanto bene per quanti trattarono con simili preparafuture infezioni ed epidemie di peronospora. E quindi (sempre come al
ti su germogli di pochi centimetri, prima degli eventi infettanti o,
solito!) tutto dipenderà dalla dinamica delle piogge in quel periodo e
tempo permettendo, subito dopo le prime piogge.
che diventeranno più o meno importanti solo se andranno a soddisfare
Nella realtà è stato proprio così? Per quanti invece, e si deduce che
le esigenze del fungo. Bisognerà pertanto porre attenzione al susseguirfossero la maggioranza delle aziende, iniziarono la difesa con ritardo e
si delle piogge primaverili! Con indicazioni del tutto empiriche, gli
subito dopo si trovarono con viti colpite dalle prime macchie d’olio o
eventi piovosi che si ripeteranno nell’arco di 2-3 giorni dovranno essere
già sporulate, cosa bisognava fare? Vista la situazione, era quasi imconsiderati a rischio di infezioni primarie per le varietà che si trovano
possibile riuscire a conciliare i cagià con germogli di 6-8 cm e che
FIG. 3 - INFEZIONI ANNO PER ANNO
noni della difesa preventiva; alportano foglioline con 4-6 cm di
trettanto difficile era fidarsi dei
diametro; all’opposto, le piogge di
100
prodotti curativi, di intervenire
breve durata, intermittenti e inter2009
90
2008
tempestivamente su infezioni da
vallate con 2 e più giorni di asciut80
2007
2006
70
poco avviate, di stoppare le contito non dovrebbero dare avvio a
2005
2004
60
nue sporulazioni senza correre i
infezioni pericolose, a causa della
2003
2002 S
50
2001
rischi di favorire l’insorgenza di
devitalizzazione del macrospo40
2000
1999
ceppi patogeni resistenti e nel
rangio. Tuttavia, la buona regola
30
1998
20
contempo di badare alla tutela
dei trattamenti cautelativi e gui10
della salute e dell’ambiente. Sta di
dati da esperienze maturate sul
0
fatto che solo grazie al ritorno del
posto, con particolare riferimento
bel tempo a partire da giugno e
alle prime fasi vegetative della vi[ Nota: Diverso andamento delle infezioni peronosporiche su grappoli, rilevati a
nei mesi seguenti fu possibile ralte, deve essere sempre rispettata,
partire dai sintomi primari e in diversi momenti del periodo vegetativo su Merlot
lentare e stoppare le epidemie di
in modo di aggredire per tempo il
non trattato in 12 anni di prove antiperonosporiche, svolte a Spresiano (TV).
peronospora in vigneto. Fortuna“prevedibile”.
[ SPECIALE ]
44 Terra e Vita
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Peronospora della vite
Infezioni sempre più precoci
Cambia il clima e
DI RICCARDO BUGIANI Servizio Fitosanitario, Regione Emilia-Romagna
N
le strategie di difesa
particolarmente precoci. Inoltre molti studi sul camormalmente le strategie di difesa dalla pesi devono adeguare. biamento climatico prevedono, in seguito all’innalronospora della vite si differenziano in funzamento medio delle temperature, una conseguente
zione della frequenza e gravità con la quale
Con partenze sempre sempre maggiore precocità delle infezioni. Con i più
la malattia si manifesta nei diversi areali viticoli.
moderni modelli previsionali è oggi più facile preveNella difesa contro questa malattia è, tuttavia, di
più anticipate
dere l’entità delle piogge preparatorie e la consefondamentale importanza evitare, e il 2013 (si veda
guente preparazione del potenziale di inoculo del
nei riquadri in basso) lo dimostra, l’instaurarsi di infee trattamenti
fungo. È pertanto consigliabile consultare sempre i
zioni primarie. Le infezioni che prendono avvio
bollettini di produzione integrata in grado di fornire
dalle oospore svernanti e scatenate dall’azione della
frequenti. Il ruolo
aggiornamenti e indicazioni sul rischio peronospopioggia, possono protrarsi fino al loro esaurimento
rico nelle fasi critiche. Se nel 2008, altra annata critica
anche fino a luglio inoltrato. Al contrario, le infezioindispensabile
per la peronospora in Italia, si erano evidenziati alni secondarie, che necessitano solamente di bagnacuni limiti di assorbimento e di attività dei formulati
tura della vegetazione (anche in seguito alla semplidi bollettini
sistemici in condizioni di saturazione idrica del suoce deposizione di rugiada), contribuiscono molto
lo e della pianta, nel 2013 è emersa l’importanza, nei
limitatamente alla progressione dell’epidemia.
e modelli fitosanitari momenti di maggior rischio, della ricerca della proL’individuazione della prima pioggia infettante,
tezione costante del vigneto effettuando trattamenti
e di conseguenza l’inizio dei trattamenti, è fondapreventivi, restringendo quanto più possibile l’intervallo fra i trattamentale. Questo momento può essere scelto, in base alla fenologia della
menti e non contando molto sulla persistenza del prodotto.
pianta, quando i germogli raggiungono i 5-10 cm, (momento nel quale
le foglie cominciano a essere sensibili all’infezione per la presenza dei
primi stomi funzionali), oppure, su segnalazione dei diversi modelli
L’AGROFARMACOPEA
previsionali oggi comunemente utilizzati. La regola dei “tre-dieci” riLa farmacopea oggi disponibile per contrastare la peronospora in
sulta ancora valida per l’80% dei casi ma insufficiente in alcune annate
Italia è quanto mai varia.
3-DIECI KO?
Annata davvero
complessa
L
a passata stagione vegetativa della
vite è risultata particolarmente impegnativa dal punto di vista della difesa antiperonosporica. Fin dai primi mesi, il 2013
è apparso come un anno difficile: neve,
pioggia abbondante e basse temperature
hanno reso i primi sei mesi veramente particolari dal punto di
vista climatico. Dalla fine dell’inverno le condizioni climatiche
sono state favorevoli per lo sviluppo della peronospora così come
nelle prima fasi vegetative della vite durante le quali vi sono state
precipitazioni ripetute e diffuse, talvolta anche di notevole entità,
tali da mettere in difficoltà qualsiasi strategia di difesa. La
peronospora [Plasmopara viticola (Berk. & Curt) Berl. Et de Toni]
ha insidiato la produzione fin dalla prime fasi vegetative e in
maniera diffusa in tutti gli areali viticoli del centro-Nord Italia,
anche se con una maggiore incidenza in alcune aree soggette a
precipitazioni di livello e frequenza superiori ad altre.
L’anomala entità e frequenza delle piogge di fine inverno e
inizio primavera ha precocemente destato preoccupazione nei
tecnici e viticoltori fin dalle primissime fasi vegetative. È ormai
acquisito che, in alcune situazioni, i parametri posti dalla regola
dei “3-dieci” possono essere disattesi, ma in particolar modo per
quello che concerne la fase di inizio recettività e per le precipitazioni necessarie per indurre una infezione primaria. Per quanto
riguarda il primo aspetto è ormai indiscussa la necessità di avere
tessuti vegetali con stomi totalmente funzionali che permettano
al tubetto germinativo della spora del fungo, in fase di germinazione, di penetrare nella camera sotto-stomatica. Tuttavia quello
che è sempre stato difficile, almeno fino a questi ultimi anni, è la
valutazione dello stadio di maturazione delle oospore che caratterizzano il potenziale di inoculo del fungo (si veda riquadro
successivo).
[ PERONOSPORA E OIDIO VITE ]
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FIG. 1 - ANDAMENTO METEOROLOGICO (PIANURA DI RAVENNA)
La scelta dei prodotti utilizzati varia anche in funzione delle
Bagnatura Fogliare
T.Media (°C)
T. Min. (°C)
UR (%)
Prec. (mm)
T. Max. (°C)
diverse fasi fenologiche della
100
coltura e del rischio epidemico.
90
80
Da germogli di 5-10 cm a
70
prefioritura. In questo periodo, è
60
50
consigliabile impiegare prodotti
40
Piogge
Piogge
di copertura, quali i ditiocarbam30
preparatorie
infettanti
20
mati (mancozeb, metiram o pro10
pineb) o composti rameici o zo0
xamide, meglio se eventualmente miscelati con fosetyl-al per
consentire una migliore protezione della nuova vegetazione in
una fase di rapida crescita vege FIG. 2 - TERMINE DEL PERIODO DI LATENZA DELLE OOSPORE (LINEA BLU)*
tale. Eventuali trattamenti curativi possono essere eseguiti con
0,09
principi attivi translaminari co0,08
me dimetomorph, cymoxanil,
0,07
2008
benthiavalicarb, oppure, se non
0,06
2009
0,05
2010
in presenza di vigneti soggetti a
2011
0,04
ristagni idrici, sistemici come
2012
0,03
2013
metalaxyl, metalaxyl-m, benala0,02
xyl (tenendo presente che oggi0,01
0
giorno, la protezione esercitata
da questi principi attivi è maggiore nei riguardi dell’apparato
fogliare e leggermente inferiore
[ * nei diversi anni in Emilia-Romagna.
verso i grappoli).
Da prefioritura ad allegagiotenendo presente quanto esposto prima. Generalmente in questa fase è
ne. In questo periodo il rischio aumenta, perché i grappolini, specialconsigliabile utilizzare miscele con 2-3 principi attivi a diverso meccamente quando ancora allo stato erbaceo, sono particolarmente suscettinismo d’azione. Le miscele con fosetyl-al, anche in questa fase sono in
bili e possono essere gravemente danneggiati dalle infezioni con pesangrado di migliorare le performance dei fungicidi partners.
ti conseguenze sulla produzione. È necessario mantenere una buona
Da allegagione a invaiatura. Dopo l’allegagione è importante procopertura fungicida, utilizzando prodotti translaminari (ciazofamide,
teggere efficacemente i grappolini. Sono pertanto da preferire quei
fenamidone, famoxadone, iprovalicarb, dimetomorf, ametoctradine,
principi attivi che possiedono una affinità con lo strato epicuticolare
amisulbron) oppure sistemici come metalaxyl, metalaxyl-m, benalaxyl
IL CALCOLO
Il potenziale
d inoculo
I
l progressivo approfondimento delle conoscenze relative alla biologia di Plasmopara
viticola ha ormai dimostrato come, per valutare il potenziale di inoculo, siano particolarmente importanti le piogge cosiddette “preparatorie”, quelle cioè che intercorrono dalla
fine del periodo di latenza delle oospore. Nel 2013 (e anche quest’anno,
a quanto pare) infatti le condizioni di bagnatura della lettiera, in seguito
alla neve e alle successive piogge cadute, e le temperature non particolarmente rigide hanno creato i presupposti per una rapida maturazione
dell’inoculo. Tale situazione è stata resa subito evidente dai dati espressi dai modelli previsionali più moderni, i quali già dai primi di aprile
mettevano in evidenza il precoce termine della latenza oosporica e
l’accrescersi del potenziale di inoculo in seguito alla frequenti precipitazioni che si erano succedute a partire da metà marzo. Calcolando che,
con le temperature che si stavano registrando, ci volevano circa 25-30
giorni perché le oospore terminassero il processo di germinazione
producendo il macro-zoosporangio e rilasciassero le zoospore sulla
lettiera fogliare, era abbastanza agevole stimare che l’inoculo maturato
con le piogge preparatorie di metà marzo – primi di aprile, si sarebbe
reso disponibile dalla fine di aprile, ancor prima che vi fosse recettività
nei tessuti vegetali. Sapendo poi che anche il secondo pilastro della
regola dei “3-dieci”, poteva dirsi sfatato (per il compiersi del processo
infettivo non sono necessarie abbondanti precipitazioni), si annunciava
quindi un rischio infettivo peronosporico abbastanza precoce.
Il 2013 poi, oltre a una fase critica già alla ripresa vegetativa è stato
caratterizzato da una piovosità media del mese di maggio ben superiore
alla norma, oltre che in termini di millimetri caduti, anche di frequenza
(mediamente dai 15 ai 21 giorni). Queste condizioni hanno, di fatto,
portato a lunghi periodi di bagnatura che hanno favorito i processi
infettivi nonostante la temperatura si mantenesse inferiore alla media
del periodo (si veda il prossimo riquadro).
[ SPECIALE ]
46 Terra e Vita
15 marzo 2014
GERMINAZIONE DELLE OOSPORE
01
07/01
/
13/01 20
/ 0
/
19 01 20 7
/ 0
25/01 20 7
/ 0
31/01 2007
/
06 /01 20 7
/ / 0
12 02 2007
/ /
18 02 2007
/ /
24 02 2007
/ /
02 02 2007
/ / 7
08 03 200
/0 /20 7
14 3 0
/ /
20 03 2007
/ /
26 03 2007
/ / 7
01 03 200
/ /
07 04 2007
/ /
13 04 2007
/ /
19 04 2007
/ /
25 04 2007
/ /
01 04 2007
/
07/05 2007
/
13/05 2007
/
/
0
19 5 20 7
/ 0
25/05 2007
/
31/05 2007
/
/
06 05 20 7
/0 /2007
12 6 0
/ /
18 06 2007
/0 /2 7
24 6 00
/ /
30 06 2007
/ / 7
06 06 200
/ 7
12/07 200
/2 7
/
0
18 7 0
/ 0
24/07 2007
/
30/07 2007
/0 /2 7
7/ 00
20 7
07
FIG. 3 - VELOCITÀ DI
dell’acino, quali amisulbron, ciazofamide, zoxamide+mancozeb,
1,2
piraclostrobin+metiram, flupico1
lide. Anche in questa fase, per2008
2009
0,8
tanto, l’aggiunta di fosetyl-Al,
2010
2011
permette di potenziare l’azione
0,6
2012
anche sulle foglie e sulle femmi2013
0,4
nelle in accrescimento. Tuttavia
0,2
l’impiego di questo p.a. deve essere interrotto almeno 40 giorni
0
prima della raccolta, per non incorrere in problemi di residualità.
Dopo l invaiatura.Trascorso
tale periodo, gli acini diventano
ontogeneticamente resistenti alle
infezioni di peronospora e si può pertanto tornare a impiegare prodotti a base di Sali di rame magari addizionandoli a fosetyl-Al nel caso di
andamenti stagionali particolarmente piovosi.
n. 11/2014
STRATEGIA ANTIRESISTENZA
Nell’ambito delle strategie di difesa bisogna tenere conto del rischio di
insorgenza di ceppi del fungo resistenti a quei principi attivi antiperonosporici dotati di maggiore specificità d’azione. L’uso non razionale
1
1. I vigneti maggiormente
colpiti in alcuni casi sono quelli
con forti ristagni idrici che non
hanno permesso interventi
tempestivi. Nella foto è
evidenziato il solco che è stato
prodotto in campo per fare
defluire più agevolmente
l’acqua ristagnata (foto Bugiani).
2. Abbondante sporulazione
di peronospora su grappolo e
necrosi del rachide (foto Bugiani).
PIOGGE
Difficoltà
a trattare
N
di questi prodotti può portare a selezionare ceppi di P. viticola resistenti. Per ridurre al minimo tale rischio, da parte degli utilizzatori, è
necessario:
- favorire l’alternanza fra le diverse famiglie chimiche di principi
attivi;
- utilizzare miscele di principi attivi a diverso meccanismo
d’azione;
- usare i prodotti alla dose indicata in etichetta e soprattutto non
sotto-dosati;
2
- attenersi al numero massimo di interventi consentiti all’anno con un determinato principio attivo (nei Disciplinari di
produzione integrata non si
possono eseguire più di 3 applicazioni all’anno con QoI, cianoacetamidi, fenilamidi e QiI; 4
applicazioni all’anno con CAA;
i ditiocarbammati possono essere utilizzati fino al 30 giugno,
ma il mancozeb può essere applicato solo 3 volte nel corso
dell’anno).
el 2013 le prime infezioni di peronospora, in alcune sporadiche aree, si
sono realizzate già a partire dalle piogge
del 27-28 di aprile, mentre in altre le prime
sono state le piogge del 2 di maggio a
risultare infettanti. La gravità di queste prime infezioni non è stata particolarmente elevata, e generalmente
ha interessato la terza-quarta foglia del germoglio. Più gravi si sono
invece rivelate le infezioni del 4-7 di maggio dove, nella maggioranza dei casi, si è osservata una più alta incidenza dei grappoli colpiti
rispetto alla foglie. Le condizioni climatiche ottimali hanno portato
l’area necrotica a estendersi al tralcio fino a portare, nei casi più
estremi, alla rottura del tralcio e alla loro progressiva caduta a terra
nel corso della stagione. Fortunatamente il miglioramento delle
condizioni climatiche, a partire dai primi giorni di giugno hanno poi
ridotto notevolmente il rischio peronosporico in campo.
In questo contesto epidemiologico la difesa ha trovato non poche
difficoltà, non solo nella scelta del formulato che rispondesse maggiormente alle necessità del momento, ma anche nella possibilità di
eseguire il trattamento a causa dell’inagibilità dei vigneti fortemente
saturi di acqua già dall’inverno precedente e dalla frequenza delle
piogge che cadevano in una fase fenologicamente molto delicata.
Nel germoglio in fase di distensione, il grappolino è parzialmente
avvolto dalle foglioline e dotato di una notevole tomentosità che
rende difficile la sufficiente permanenza delle gocce di formulato
distribuite. Infatti, la protezione delle foglie, per la loro maggiore
superficie risulta più semplice da attuare rispetto a quella del
grappolino soprattutto se in fase di rapida distensione e pertanto
maggiormente esposto alle zoospore di Plasmopara viticola e più
difficilmente raggiungibile dal trattamento.
48
[ SPECIALE ]
Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
Oidio da non sottovalutare
(nemmeno in pianura)
Infezioni
DI RICCARDO BUGIANI in espansione
L
oltre al già citato cambiamento delle condizioni clioidio, insieme alla peronospora, è una
come areale
matiche favorevoli al fungo, forse, alla minore imdelle malattie fungine più gravi che posportanza attribuita all’oidio dai viticoltori nelle zosono colpire la vite. Gli attacchi epidemici
e come gravità.
ne di pianura che ha portato spesso a sottovalutarlo
causano danni diretti come la perdita di produziodeterminando col tempo un aumento del potenziane, e indiretti come scadimento della qualità del
L’epidemiologia
le di inoculo.
mosto e del vino. Per le sue caratteristiche biologiPer diverso tempo si è avuta la convinzione che
che ed epidemiologiche l’agente causale della mae la gestione
l’agente patogeno svernasse principalmente come
lattia, un fungo ascomicete caratterizzato dalla formicelio nelle gemme. Tuttavia, con l’individuazione
ma sessuata Erysiphe necator e dalla forma imperfetdella difesa
della forma ascosporica si fece sempre più plausibile
ta Oidium tuckeri, è dotato di una elevata capacità di
l’ipotesi che i cleistoteci (organi sessuati del fungo)
moltiplicazione e diffusione, che rende particolarrappresentassero di gran lunga la forma di svernamento più efficace e
mente impegnativa la difesa del vigneto durante buona parte della
conseguentemente la principale fonte di inoculo della malattia.
stagione vegetativa.
Questa ipotesi è stata avvalorata dal fatto che, a parte qualche caso
La sua pericolosità varia molto in funzione dell’area geografica del
sporadico dovuto per lo più a una non attenta e corretta difesa, anche
vitigno e dell’ambiente di coltivazione (molto più aggressivo nelle
nei comprensori viticoli ad alto rischio oidico è piuttosto raro, all’iniregioni meridionali, nei litorali ma anche nelle aree collinari delle
zio della ripresa vegetativa, osservare la presenza di “germogli a
regioni settentrionali) tanto che in alcuni areali l’oidio assume il ruolo
bandiera”. Più frequente è invece la iniziale comparsa di sintomi di
di avversità “chiave” della coltura e la strategia globale di difesa della
origine ascosporica, spesso non tenuti in considerazione dal viticoltovite viene di fatto impostata su di esso.
re, ma in grado di incidere in maniera rilevante sull’evoluzione della
Tuttavia, in questi ultimi anni, agevolato dalle mutate condizioni
malattia nel corso della stagione vegetativa.
climatiche che hanno visto anche le aree viticole di pianura del nord
Italia, tradizionalmente meno interessate dalla malattia, caratterizzate
da estate sempre più calde, aride e ventilate, si sta assistendo alla sua
BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA
ricomparsa e recrudescenza. Questo è anche probabilmente dovuto,
I cleistoteci si formano in tarda estate e in autunno sulla vegetazione
LA STRATEGIA
Interventi
fase per fase
P
rima della ripresa vegetativa fino a
gemma cotonosa: nelle aziende storicamente interessate precocemente all’oidio è
conveniente l’applicazione di Polithiol (un preparato a base di olio paraffinico altamente raffinato, attivato con coformulanti specifici, tra i
quali lo zolfo).
Da germogliamento a grappolini visibili: in genere si interviene in
questa fase solo nelle aziende pesantemente colpite dall’oidio nell’anno
precedente, con il duplice obiettivo di devitalizzare l’inoculo svernante del
patogeno e di contrastare le infezioni ascosporiche, utilizzando meptildinocap, bupirimate o spiroxamina.
A grappolini visibili. In questa fase, è consigliabile utilizzare zolfo
bagnabile (con temperatura sopra i 12 °C), meptildinocap, metrafenone o
spiroxamina, questi ultimi dotati anche di una buona attività curativa ed
eradicante.
Da prefioritura a allegagione. In questa fase molto pericolosa, è
buona norma utilizzare principi attivi antioidici a elevata efficacia quali,
ciflufenamid, quinoxifen, metrafenone, proquinazid, i triazoli (ad esclusione dei formulati Xn non ammessi in produzione Integrata), gli analoghi
delle strobilurine (trifloxystrobin, pyraclostrobin+metiram). La sistemicità
di alcuni prodotti rende possibile allungare l’intervallo tra i trattamenti a 10
giorni se le condizioni climatiche non sono molto favorevoli al patogeno.
Da allegagione a chiusura grappolo. In questa fase, si devono
prediligere quei principi attivi che abbiano una buona affinità alle cere
epicuticolari degli acini per permettere una maggiore protezione del
grappolo. Si tende quindi a prediligere prodotti come quinoxifen, proquinazid (non ammesso nei Disciplinari di produzione Integrata), i QoI, o
boscalid sfruttando, in questa fase, la loro efficacia sia antioidica che
antibotritica.
n. 11/2014
15 marzo 2014
[ PERONOSPORA E OIDIO VITE ]
Terra e Vita
49
FIG. 1 - CICLO BIOLOGICO DI UNCINULA NECATOR
infetta. Questi si presentano inizialmente ialini ma, con la maturazione, assumono una coloraPrimavera
zione dapprima giallo-aranciata,
Estate
conidi
poi bruna e, infine, nera rendendosi visibili anche a occhio nudo
sulla vegetazione colpita, e impenetrazione
mersi nel feltro miceliare biancae
stro. La loro maturazione è legainvasione
aschi e
ta alla temperatura (lenta a 10 °C,
ascospore
rapida fra 16 e 25 °C e praticamente nulla al di sotto dei 4 °C e
conidi
sopra i 30 °C). Quando questi
raggiungono la completa matugermogli a
razione vengono dispersi sul ritibandiera
doma della vite dagli schizzi di
pioggia che li staccano dalla colonia fungina. Qui vi permangocleistoteci
no vitali, mentre quelli che cadono al suolo o sui residui fogliari,
si devitalizzano rapidamente. La
gemme
sintomi su foglie,
massima produzione dei cleistoinfette
germogli e grappoli
Inverno
Autunno
teci nel vigneto avviene a fine
estate, dopo la vendemmia,
quando le colonie di oidio possono svilupparsi indisturbate sui tessuti ancora rigogliosi della pianta,
no la superficie vegetale. Trascorso un periodo di incubazione (da 7 a
grazie alla assenza dei trattamenti fungicidi. All’interno dei cleistoteci
20 giorni in funzione della temperatura) compaiono sulla pagina infesi differenziano gli aschi contenenti al loro interno da 2 a 8 ascospore.
riore i primi sintomi della malattia (macchie clorotiche tondeggianti
Già durante l’autunno una parte di queste ascospore risulta completasulla pagina inferiore, spesso accompagnate da parziale necrosi delle
mente differenziata e matura.
nervature). Solo successivamente, in corrispondenza di queste infezioni primarie compariranno i conidi che daranno origine alle infezioni
secondarie. Il processo infettivo generato dai conidi, contrariamente a
LE INFEZIONI
quanto avviene invece per le ascospore, è governato unicamente della
In primavera, quando la temperatura si mantiene stabilmente su 10
temperatura (da 5 a 35 °C con un ottimo a 20-25 °C). Tuttavia, a
°C, è sufficiente una pioggia di almeno 2,5 mm per umettare e
differenza delle ascospore, la germinazione dei conidi è ostacolata
rompere gli ascocarpi e rilasciare le ascospore sulle foglie basali più
dalla bagnatura e dalla forte radiazione solare, mentre le piogge sono
vicine al ritidoma. Le ascospore possono germinare in un arco termico
in grado di dilavarli dalla superficie vegetale. Prova ne è che la malattia
che va da 5 a 28 °C (ottimo tra 20 e 25 °C) e in poche ore sono in grado di
si sviluppi maggiormente all’interno della chioma dove l’umidità relaformare gli appressori e gli austori, unici organi del fungo che penetrativa e l’ombreggiamento sono ottimali. In seguito a più cicli infettivi
che prendono avvio dalle ascospore rilasciate dai cleistoteci fin dalle
prime fasi vegetative, il potenziale di inoculo aumenta costantemente
Invaiatura. In questa fase i grappoli, specialmente quelli a bacca rossa, non
e, se la stagione decorre favorevole al patogeno, la vegetazione e i
sono più suscettibili agli attacchi di oidio, mentre quelli a bacca bianca lo sono
grappoli si copriranno presto della tipica muffa biancastra. I grappoli,
solo sul rachide. Da questo momento in poi la difesa antioidica può rallentare
gli organi che bisogna assolutamente difendere per scongiurare ingenti
con trattamenti di copertura a base di zolfo rivolti al controllo della malattia sulla
perdite produttive, risultano particolarmente suscettibili alla malattia
vegetazione con lo scopo di ridurre al minimo il rischio di formazione dei
in fioritura e diventano alquanto tolleranti quando gli acini superano i
cleistoteci.
4-6 mm.
Dopo la vendemmia. Con la stessa finalità, specialmente in viticoltura
biologica ma anche nel contesto della produzione integrata, il micoparassita
Ampelomyces quisqualis trova in autunno la sua migliore collocazione in
quanto parassita delle forme svernanti di oidio. La sua applicazione consente
di ridurre il potenziale di inoculo presente nel vigneto a patto che sia
posizionato nel momento in cui i cleistoteci non abbiano raggiunto ancora la
totale maturazione (il momento ottimale può essere stimato attraverso un
monitoraggio in campo della popolazione di cleistoteci, oppure attraverso
l’uso di modelli di simulazione).
DIFESA INTEGRATA
Una corretta strategia di difesa integrata si deve basare innanzitutto
sulla conoscenza della pressione epidemica dell’oidio nelle diverse
aree viticole e delle varietà coltivate. Nelle aree collinari e pede-collinari e sulle varietà più sensibili, tradizionalmente ad alto rischio, è
consigliabile iniziare la difesa già dalla comparsa dei grappolini visibili, mentre al contrario nelle aree viticole di pianura o fondovalle, a
basso rischio, i trattamenti potrebbero essere eseguiti, meno rigida-
50 Terra e Vita
[ SPECIALE ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
FIG. 2 - MODELLO UCSC. FASI DEL PROCESSO INFETTIVO
mente, in funzione dell’andamento climatico e comunque,
Pioggia
prudenzialmente, nella fase di
Temperatura
prefioritura - allegagione in cui
la vite risulta maggiormente suCleistoteci
Ascospore
Ascospore
scettibile. Tutto ciò tenendo presvernanti
nei cleistoteci
sulle foglie
sente che le conoscenze oggi in
nostro possesso, dovrebbero tendere a dare maggiore importanza alle infezioni primarie (piogge
Infezione
Maturazione
Deiescenza
ascospore
superiori ai 2,5 mm con temperaascospore
cleistoteci
tura superiore ai 10 °C sono potenzialmente infettive) e il loro
Infezione
contenimento per rendere più
Temperatura,
agevole il controllo della malatBagnatura
tia nel proseguo della stagione.
Temperatura
PAR
La conoscenza della biologia
Latenza
Deficit Pressione
del patogeno aiuta da un lato a
Vapore
Sporulazione
non sottovalutare la malattia e
Temperatura
dall’altro a impiegare i prodotti
Temperatura
più efficaci nei momenti di maggior rischio epidemico e di masInfezioni
sima sensibilità del fungo. Indisecondarie
pendentemente da quando si nota lo sviluppo del caratteristico
[ Nota: Processo infettivo delle ascospore e parametri climatici necessari per il calcolo del rischio di infezioni ascosporiche di oidio.
micelio biancastro sulla vegetazione colpita, questo è la causa di
infezioni che avvengono molto
FIG. 3 - OUTPUT DEL MODELLO UCSC
precocemente, da poco dopo il germogliamento alla immediata prefioritura fino alla fase di formazione del grappolo. La protezione che si
Sporulazione
PAR (proporzione di
riesce a ottenere in questa fase di suscettibilità del grappolo ha conseascospore pronte ad
Indice rischio infettivo
guenze importanti a lungo termine sulla gravità della malattia e sulla
essere rilasciate)
Tasso germinazione ascospore
Tasso deiscenza cleistoteci
qualità della produzione. Trattamenti ben mirati in questa fase potreb0.05
bero bastare per contenere le infezioni primarie ascosporiche e limitare fortemente la progressione della malattia nella fase di maggior
0.04
esplosione epidemica (generalmente a partire da giugno) fino a poco
prima della invaiatura, con lo scopo di proteggere i grappoli. Successi0.03
vamente invece, l’obiettivo è quello di evitare attacchi alla vegetazione
0.02
e di ridurre il potenziale di inoculo interferendo con la formazione dei
cleistoteci.
0.01
0.00
-17
-11
-5
1
7
13
19
25
31
37
43
49
55
61
67
73
79
85
91
97
103
1.0
0.9
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0.0
Giorni fenologici (0=rottura gemme)
[ Nota: per le infezioni ascosporiche di oidio.
STRATEGIE ANTIRESISTENZA
Sempre da tenere presente sono le strategie antiresistenza per non
incorrere nell’insorgenza di ceppi di mal bianco resistenti ai fungicidi
specifici dotati di un unico sito d’azione. Questo accorgimento riguarda in particolar modo i fungicidi appartenenti alla famiglia degli IBS,
ma ancora di più per le strobilurine, le quali hanno una duplice azione,
sia antioidica che antiperonosporica. Per ambedue i gruppi di fungicidi si consiglia quindi di impiegarli alternandoli ad altri con diverso
meccanismo d’azione e comunque di non utilizzarli più di tre volte nel
corso della stagione indipendentemente dalla avversità che si vuole
contenere.
INTERVENTI AGRONOMICI COADIUVANTI
Infine non va dimenticato che l’eccessivo rigoglio vegetativo può
costituire un ulteriore elemento in grado di complicare la gestione
n. 11/2014
15 marzo 2014
fitosanitaria del vigneto in quanto una quota di organi potenzialmente infetti non sono raggiungibili dai trattamenti fitosanitari.
È perciò utile adottare pratiche
agronomiche di contenimento
della vigoria delle piante ed effettuare, tutte le volte che questo
sia possibile, interventi di potatura verde per consentire il giusto arieggiamento della fascia di
vegetazione e ottimizzare la distribuzione dei prodotti anticrittogamici.
I MODELLI PREVISIONALI
[ PERONOSPORA E OIDIO VITE ]
Cleistoteci su foglie infette a fine estate: i
diversi colori sono in funzione dell’età (foto Bugiani).
In questi ultimi anni un grande
contributo nella gestione della difesa antioidica, viene dalla messa a
punto di modelli previsionali da utilizzare per conoscere il reale rischio infettivo delle infezioni ascosporiche e posizionare di conseguenza al meglio i trattamenti anticrittogamici durante la fase primaria della malattia. Proprio in questo contesto va citato un modello
previsionale di simulazione delle infezioni ascosporiche di oidio in
uso in Emilia-Romagna. Si tratta di un modello dinamico che, utilizzando le variabili meteorologiche, simula l’intero processo infettivo
primario causato dalle ascospore di E. necator.
Terra e Vita 51
Decolorazioni fogliari in seguito a infezioni
a infezioni ascosporiche di oidio (foto Bugiani).
Il modello, partendo da dati orari di temperatura, umidità relativa,
pioggia e bagnatura fogliare, calcola la maturazione delle ascospore
del fungo, la percentuale di ascospore liberate a ogni evento piovoso
utile, caratterizzato da piogge di almeno 2,5 mm con temperatura di
almeno 10 °C, la germinazione e formazione dell’appressorio delle
ascospore in funzione di temperatura e umidità relativa, e infine
l’indice di infettività ascosporica.
L’autore è del Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna
52 Terra e Vita
[ SPECIALE ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
La sostenibilità viaggia
sulla rete wi-fi
DI TITO CAFFI1, EMILIANA CAROTENUTO2,
VITTORIO ROSSI1 N
Le peculiarità
dei servizi di web-
el 2014 la direttiva europea n. 128/2009
assistance come
è entrata in vigore anche in Italia e nell’ottica di facilitare l’implementazione
vite.net capaci
di un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
chiede agli Stati Membri di implementare e difdi ottimizzare
fondere i principi della produzione integrata e
di assicurare strumenti che consentano agli
la gestione del vigneto
agricoltori l’accesso alle informazioni necessarie per prendere le decisioni corrette. I sistemi
con un click
di supporto alle decisioni (in inglese Decision
Support Systems, DSSs) rappresentano uno strusarie per poter prendere decisioni coerenti con i principi della
mento ideale per fornire tutte le informazioni necessarie ed
sostenibilità. Vite.net è un DSS per la coltivazione della vite
aggiornate per la gestione di una specifica coltura, malattia o
secondo i principi della viticoltura sostenibile e, in dettaglio,
infestazione.
della produzione integrata.
Vite.net è un servizio di web assistance per la gestione sostenibile del vigneto che risponde alle esigenze di accesso continuativo
ad informazioni aggiornate sulle condizioni ambientali, situazio MODELLISTICA E MONITORAGGIO
ne dei vigneti, presenza ed evoluzione di insetti e malattie necesQuesto sistema è stato sviluppato nell’ambito del progetto europeo MoDeM_IVM (A web-ba FIG. 1 - DASHBOARD PRINCIPALE DI VITE.NET
sed system for realtime monitoring and decision making for integrated vineyard management;
www.modem_ivm.eu) coordinato da Horta, società spin-off
dell’Università Cattolica del
Sacro Cuore di Piacenza, con
l’intento di superare i problemi che hanno limitato l’utilizzo nella pratica agricola dei
DSS sviluppati in passato. Vite.net è stato progettato per essere utilizzato dal «manager
del vigneto», cioè da colui che
prende le decisioni relative alla gestione del vigneto o che
fornisce assistenza tecnica al
viticoltore e non per sostituirsi
ad esso. Questo DSS è costituito da due componenti princi[ Nel riquadro di sinistra sono visibili gli indicatori di sintesi del rischio per le infezioni primarie e secondarie di peronospora, oidio e
pali: (1) un sistema integrato
black-rot e i relativi indicatori del livello di protezione garantito dall’ultimo trattamento effettuato; nel riquadro in alto a destra la
fenologia; in basso il livello del bilancio idrico del vigneto; nei bottoni di destra il meteo, il quaderno di campagna, i modelli per gli insetti
per il monitoraggio in tempo
e per i danni da stress abiotico.
reale delle componenti del vi-
Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
UTENTI
Le impressioni
degli utilizzatori
53
C
osa dicono gli utenti di vite.net:
- “è stato un partner di lavoro
importante che ci ha aiutato nelle
decisioni di intervento in campo”;
- “è stato fondamentale nei
momenti di inizio lotta e nei periodi di maggior difficoltà”;
- “ha reso le scelte tecniche, seppur più complesse,
maggiormente affidabili”;
- “l’aiuto è stato quello di effettuare interventi più
mirati, cosa che in passato non accadeva”;
- “consente di intervenire nel momento giusto e con la
giusta dose di prodotto”;
- “introduce molti dettagli”;
- “notevole risparmio di tempo, personale e costi e
guadagno in termini di sanità delle uve”;
- “da che utilizzo vite.netho sbagliato la difesa solo
quando non ho seguito il DSS”.
gneto (aria, suolo, piante, malattie e insetti) e la memorizzazione
dei rispettivi dati; (2) un applicativo disponibile on-line che,
analizzando questi dati con tecniche di modellistica avanzata,
fornisce in tempo reale allarmi e informazioni per supportare il
processo decisionale.
Il servizio vite.net è accessibile dal sito di Horta (www.hortasrl.com), a seguito di un processo di autenticazione che richiede
l’immissione di un nome utente e una password. Tale servizio, il
vero e proprio DSS, offre una serie di funzionalità che l’utente
può consultare per prendere le decisioni relative alla gestione del
vigneto. In particolare, il DSS raccoglie, organizza, interpreta e
FIG. 2 - LA A PP DEL VITICULTORE
[ Comprende il database dei prodotti fitosanitari registrati su vite, le loro caratteristiche tecniche, il modello per il calcolo della dose ottimale e le finestre di applicabilità in
campo nelle successive 72 ore.
[ SPECIALE ]
54 Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
FIG. 3 - NUMERO DI UTENTI DEL DSS VITE.NET NEL 2013 (A) E LORO DISTRIBUZIONE REGIONALE (B)
Staff
4%
Friuli Venezia Giulia
18%
Sicilia
Puglia 3%
Basilicata 6%
3%
Az. Agricole
(3.000 ha)
47%
Consulenti privati
25%
A
Umbria
6%
Veneto
12%
B
Piemonte
15%
Toscana
18%
Consulenti pubblici
21%
Lombardia
9%
Emilia-Romagna
9%
il calcolo della sostenibilità del processo produttivo del vigneto (attraverso specifici indicatori di sostenibilità).
integra in modo automatico le informazioni provenienti dal monitoraggio dell’«ambiente vigneto». Il DSS analizza questi dati
e, sulla base degli output dei modelli, genera una serie di allarmi e supporti alle decisioni.
IL CALCOLO DELLA DOSE
In particolare, le funzionalità circa la dose da
distribuire e la durata della protezione verranno integrate nel 2014 nella “App del Viti LE FUNZIONALITÀ
cultore” per smartphone, realizzata grazie
Nel DSS sono inclusi diversi modelli e varie
alla collaborazione tra Horta ed Enveve (htfunzionalità, accessibili dalla dashboard princitp://www.enveve.com/). L’utente avrà, in
pale di vite.net (fig. 1):
primo luogo, accesso al database dei prodot- modelli per le infezioni primarie e seconti fitosanitari di vite.net che comprende tutti
darie dei principali funghi patogeni della vite:
i formulati per la difesa registrati sulla colPlasmopara viticola (agente causale della perotura e che viene costantemente manutenunospora), Erysiphe necator (agente causale del
to e aggiornato con le ultime novità, sia tecniche che
mal bianco) e Guignardia bidwellii (agente causale del black-rot);
normative, e potrà quindi consultare le caratteristiche tecniche
dei prodotti, effettuare ricerche incrociate (ad es. per principio
- modelli per gli insetti fitofagi del vigneto, che simulano lo
sviluppo fenologico di tignoletta, cocciniglia farinosa e Scaphoiattivo, per distributore o per avversità registrata) e visualizzare le
etichette ministeriali. L’utilizzatore della “App del Viticultore”,
deus titanus;
- modelli per gli stress abiotici: danni da basse temperature e
inserendo pochi semplici parametri che descrivono le caratteristiche del proprio vigneto e grazie al sistema di georeferenziaziostress idrico delle viti;
- modelli per lo sviluppo della pianta: simulano la dinamica di
ne dello smartphone, che fornirà le previsioni meteorologiche,
potrà ottenere informazioni
emissione delle foglie e di sviluppo dei grappoli.
circa la dose ottimale di proAltre funzionalità riguardotto da impiegare e le finestre
e chiavi del successo di vidano la distribuzione dei prodi applicabilità in campo nelle
te.net:
dotti fitosanitari (con un sistesuccessive 72 ore (fig. 2).
- permette di aumentare le
ma che permette di calcolare
Nel 2013, vite.net è stato uticonoscenze nella difesa e nella
la dose del prodotto fitosanilizzato da 47 aziende viti-vinigestione del vigneto;
tario ottimale da distribuire
cole per un totale di oltre 3.000
- riduce i tempi e i costi necesin funzione dello stato di sviettari in varie zone d’Italia, da
sari per raccogliere le informazioni e gli elementi necessari
luppo della chioma e delle
25 consulenti privati o tecnici
per prendere decisioni circa la gestione del vigneto;
previsioni meteo), la durata
di consorzi (che hanno usato il
- integra le conoscenze esperte in vari settori in un
dell’efficacia (preventiva e
DSS per fornire consulenze alle
unico ambiente;
curativa) dei prodotti fitosaaziende) e da 21 tecnici di enti
- aumenta la consapevolezza dell’utente che può menitari distribuiti (in funzione
pubblici (fig. 3A), distribuiti in
glio riflettere sulle scelte tattiche e operative nella gestiodieci diverse regioni italiane
del prodotto impiegato, dello
ne del vigneto;
sviluppo della chioma e delle
(fig. 3B). Questi utenti hanno
- permette di risparmiare il 30-40% dei prodotti fitosaeseguito circa 63.000 accessi al
previsioni meteo), la stampa
nitari utilizzati per la difesa.
del quaderno di campagna e
portale di vite.net nel periodo
PER PUNTI
I vantaggi
del sistema
L
[ PERONOSPORA E OIDIO VITE ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Terra e Vita 55
FIG. 4 - NUMERO DI LOGIN (ACCESSI) AL PORTALE VITE.NET
A
30
# login x 1.000
25
20
Staff
29%
Total = 88,903
15
Utenti
71%
10
B
5
c
Di
Se
t
Ot
t
No
v
Ag
o
u
Lu
g
Gi
Ap
r
M
ag
b
ar
M
Fe
Ge
n
0
[ Nota: Datiregistrati nella stagione 2013 (A) e ripartizione tra utenti e staff della consulenza Horta (B).
aprile - metà di settembre, con un picco tra maggio e giugno (fig.
4A). Altri 25.000 accessi sono stati effettuati da 4 tecnici di Horta
allo scopo di fornire assistenza e consulenza agli utenti (fig. 4B).
Nonostante la stagione difficile in diverse aree, in particolar modo
a causa di una forte pressione peronosporica, tutte le aziende che
hanno utilizzato il sistema di supporto alle decisioni vite.net hanno potuto proteggere adeguatamente la produzione, razionalizzando la difesa del vigneto e premettendo risparmi importanti
(anche di 300-400€/ha) nel consumo di prodotti fitosanitari.
Alla luce dell’entrata in vigore della direttiva 2009/128/CE
sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari l’utilizzo di questo
DSS offre al viticoltore la possibilità concreta di implementare la
difesa integrata e di fornire giustificazione delle proprie decisioni
relative alla difesa, qualora fosse soggetto a controlli di verifica di
conformità.
Nota: Vite.net è un marchio registrato
1: Istituto di Entomologia e Patologia vegetale, Università Cattolica
del Sacro Cuore, via E. Parmense 84, 29122 Piacenza
2: Horta srl, spin off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, via E.
Gorra 55, 29122 Piacenza
56 Terra e Vita
[ DOSSIER TRINCE ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
COORDINAMENTO
COORDINAMENTO DI
DI FRANCESCO
RANCESCO BARTOLOZZI
ARTOLOZZI Un’altra stagione
da incorniciare
DI FRANCESCO BARTOLOZZI C
Nel 2013 le vendite
si sono mantenute
Claas Jaguar 870 (a sinistra) e John Deere
7950i.
ontinua a crescere il mercato delle trince
che se, così come per le mietitrebbie, per le trince
sopra le 100 unità. semoventi bisogna distinguere tra il venduto al
semoventi in Italia. Contrariamente ad altri
mercati europei che hanno tirato un po’ il
cliente finale e il cosiddetto shipment. Per questa
Ma le stime 2014
freno (Germania in testa), le trince nel nostro paese
ragione, in realtà le macchine piazzate sul mercato
da ormai sei anni non hanno smesso di aumentare.
Italia devono essere ridimensionate probabilmente
sono negative
È chiaro che questo trend è destinato a interrompera 100 circa, perchè non sarebbero da conteggiare
si prima o poi (probabilmente già nel 2014), ma
come macchine vendute quelle noleggiate o date in
intanto il comparto si gode questa congiuntura positiva.
uso per la stagione con possibilità di acquisto a fine campagna o
Dunque, la stagione 2013 è stata positiva e lo si era capito molto
smistate all’estero (nel complesso circa un 15% del totale).
presto. Praticamente a fine 2012 era stato venduto già il 40% delle
Per quanto riguarda l’andamento della stagione, si può dire che
macchine e l’anno si è chiuso inpraticamente il 2013 è stato una
New Holland FR 850.
Krone Big X 1100.
torno alle 115-120 macchine, anfotocopia del 2012, nel senso che
[ DOSSIER TRINCE ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Terra e Vita 57
QUOTE MERCATO ITALIA (2013)
13-15%
11-13%
2-3%
14-16%
56-58%
Fendt Katana 85.
il biogas ha fatto da traino al mercato anche nella stagione appena
passata e nel senso che si è confermata la tendenza verso le macchine
di una certa potenza.
MERCATO TRINCE NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI
INIZIO NUOVA STAGIONE IN CONTROTENDENZA
Se non c’è molto da aggiungere a quanto già detto lo scorso anno, ci
sono novità invece per quanto riguarda l’inizio della stagione 2014. Il
2014 è infatti partito in modo “strano”, avvolto da un’atmosfera di
incertezza sia per quanto riguarda il comparto biogas, nel senso che
non si sa se continuerà a fare da traino, sia per i grossi problemi di
liquidità che ancora attanagliano le imprese agromeccaniche. Queste
sono rimaste gli unici clienti interessati a una tipologia di macchina
quale la falcia-trincia-caricatrice (di allevatori che acquistano una
trincia ormai non ce ne sono più) e dato che di questi tempi non stanno
portando a casa soldi, e non sanno neanche se incasseranno mai il
credito che vantano nei confronti degli agricoltori, rimandano l’acquisto. È pur vero che si comincia a intravedere l’interesse dei grossi
impianti di biogas (parliamo di impianti con basi solide per poter
pianificare l’acquisto di una macchina) a investire in una trincia per
poter essere più indipendenti, per tracciare la qualità del loro insilato e
per garantirsi una maggiore qualità del raccolto, dato che la qualità
non sempre viene garantita a causa della gara al ribasso delle tariffe
praticate dai contoterzisti. Ma non si tratta di numeri significativi.
Altra ragione per cui l’inizio 2014 è stato all’insegna del calo, è che
adesso le trince al lavoro nei campi sono macchine giovani, non certo
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
GERMANIA
499
524
456
608
695
678
540
FRANCIA
303
365
313
240
296
290
290
REGNO UNITO
110
140
150
180
155
161
150
ITALIA
48
65
70
96
100
106
115
alla fine del loro ciclo lavorativo, come a dire che attualmente è stata
raggiunta una fase di saturazione del mercato. Il sentore per la chiusura del 2014 è quindi quello di un calo delle vendite, al momento
stimato intorno al 30%, il che significherebbe una probabile chiusura a
quota 90-95 macchine.
Un breve accenno in chiusura come sempre alle quote di mercato.
La stagione 2013 è stata in linea con il 2012 e positiva per tutti i marchi,
con la novità dell’ingresso sul mercato italiano del marchio Fendt. Per il
resto la classifica vede ancora saldamente al comando Claas (56-58% di
quota), seguita da John Deere (14-16%), mentre Krone (13-15%) si è
piazzata al terzo posto davanti a New Holland (11-13%). Per ora minima la quota di mercato guadagnata da Fendt, vedremo come si comporterà nel 2014 quando alla Katana 85 si affiancherà anche il modello
più piccolo (Katana 65).
Il nuovo portale dell’agricoltura
www.agricoltura24.com
58 Terra e Vita
[ DOSSIER TRINCE ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Rompigranella, cruciale
per la qualità del trinciato
DI OTTAVIO REPETTI P
Questo dispositivo
ha assunto
tanto la granella. Pertanto, l’enorme massa di
er anni il rompigranella è rimasto sonel tempo un ruolo prodotto raccolto, poniamo, da una barra a 10
stanzialmente uguale a se stesso.
file e fatto a pezzetti da un rotore con 40
Nonché – va detto senza troppi giri di
sempre più
coltelli va a sbattere contro due rulli che laparole – scarsamente efficiente: utile, senza
sciano un’apertura larga da 2 a 5 millimetri o
dubbio, ma non certo risolutivo; al punto che
importante.
poco più, a seconda della regolazione scelta.
chi voleva avere la granella davvero incisa – e
Chiaro che se i due rulli non riescono a lavopertanto sufficientemente digeribile per gli
Vediamo cosa offre rare una gran massa di prodotto in pochi
animali – doveva chiedere al contoterzista un
centesimi di secondo, la produttività della
taglio più corto di quanto sarebbe stato necesil mercato
macchina cala.
sario.
Qualità del lavoro. La granella è un osso
Oggi tutto è cambiato. Da qualche anno,
duro per il rumine delle vacche, soprattutto quando la matuanzi, il rompigranella è uno degli elementi su cui i costruttori
razione scappa e si ritarda di qualche giorno la trinciatura.
si fanno la guerra, al suono di innovazioni tecniche e brevetti.
Quando lo stato ceroso è quasi finito, il mais comincia ad
Risultato: corn cracker molto più efficienti e, di conseguenza,
assumere consistenza vitrea e a questo punto diventa di diffimiglior qualità del trinciato anche senza essere costretti a fare
cile assimilazione da parte degli animali o dei batteri del
un taglio particolarmente corto. O meglio: il taglio corto si fa
biodigestore. Il rompigranella, come noto, ha lo scopo di inciancora, ma perché lo richiede il cliente, specie se è un produtdere le cariossidi, facilitando l’aggressione da parte dei batteri
tore di biogas. Ma che la destinazione sia il digestore o il
e la conseguente digestione dell’amido contenuto nelle cariosrumine, i rompigranella sono strategici nella dinamica della
sidi. Pertanto è importante che tutti i chicchi siano rotti. Al
trinciacaricatrice, per diversi motivi.
tempo stesso, però, non devono essere ridotti in poltiglia, né
Velocità di lavoro. La barra può lavorare a meraviglia, il
deve essere eccessivamente maltrattata la parte verde della
rotore essere tra i migliori del mercato, ma il punto in cui la
pianta, che – come noto – attraversa il corn cracker al pari della
produttività può segnare il passo è il rompigranella. Tra i suoi
granella.
rulli, infatti, deve passare tutto il vegetale trinciato, non sol-
Le nuove trince John Deere adottano, a richiesta,
il rompigranella a dischi Kernel Star.
DAI DENTI ALTERNATI AI DISCHI
A parte il progressivo miglioramento delle prestazioni, l’ultimo vero coup de tèatre, in materia di rompigranella, è venuto
da New Holland, che qualche anno fa ha brevettato un sistema di estrazione e riposizionamento del suo Variflow. Lo
scopo, come noto, è di escludere questo dispositivo quando si lavora con i foraggi,
dal momento che
questi ultimi, non
presentando granella, non hanno bisogno del corn cracker. Sulle FR di New
Holland, dunque, i
rulli si ritirano con
n. 11/2014
15 marzo 2014
[ DOSSIER TRINCE ]
Terra e Vita 59
Sulle sue FR New Holland
offre, in alternativa
al tradizionale rompigranella,
un doppio rullo asimmetrico
per numero di denti e velocità
di rotazione.
movimento idraulico e contemporaneamente il soffiatore si
abbassa per avvicinarsi al rotore, da cui riceve il prodotto.
Negli ultimi anni, i concorrenti hanno introdotto sistemi di
estrazione del rompigranella più o meno simili, ma nessuno
ha potuto replicare la dislocazione del lanciatore, a causa del
già citato brevetto.
Questa, la storia recente. Veniamo però all’attualità. Lo
sviluppo del biogas ha cambiato le richieste da parte degli
agricoltori: taglio sempre più corto e una rottura di granella
ancora superiore. Si è allora cercato uno strumento in grado di
conciliare le esigenze di produttività del contoterzista con le
richieste dei suoi clienti. In altre parole, occorreva una soluzione per aumentare la rottura dei chicchi senza essere costretti a ridurre la velocità di avanzamento a causa dell’eccessiva
chiusura dei rompigranella tradizionali. La ricerca ha portato
a due soluzioni diverse, entrambe con pregi e difetti.
Rompigranella a dischi. Lo adottano, al momento, in tre:
John Deere e, ultima arrivata, Fendt. Che ha però superato i
concorrenti sullo sprint, arrivando a offrire il suo V-Cracker di
serie, senza prevedere la versione tradizionale, nemmeno come optional. Il terzo marchio è Krone: lo lasciamo a parte
perché lo offre soltanto per la Big X 1100 e non su tutti i
modelli. Detto in estrema sintesi, il rompigranella a dischi
riprende un vecchio brevetto Lacotec, quello del MasterCracker. Si differenzia dal cracker tradizionale perché, mentre
quest’ultimo è costitutito da due cilindri scanalati, il rullo a
dischi è formato da un insieme di dischi con profilo a V infilati
uno di fianco all’altro su una spranga che fa da supporto.
Naturalmente i dischi del rullo superiore e di quello inferiore
si incastrano perfettamente, un po’ come i denti di uno squalo.
Il prodotto, pertanto, anziché in una fessura lineare passa in
uno spazio a forma di retta spezzata ed è “macinato” tra i
dischi. Le conseguenze sono due: in primo luogo che a parità
di lunghezza del dispositivo abbiamo una superficie di passaggio molto superiore, dal momento che l’apertura è per
l’appunto fatta a saliscendi.
Secondariamente – sostengono i fautori di questa
soluzione – il rompigranella a dischi distribuisce
meglio il prodotto, che sui rulli tradizionali tenderebbe ad accumularsi nella parte centrale,
ed esercita un’azione più incisiva, rompendo
tutti – ma proprio tutti – i chicchi di mais.
Infine c’è un vantaggio
oggettivo e innegabile:
nel caso un sasso o altro
corpo estraneo dovesse superare le misure di sicurezza e arrivare fino al rompigranella, quest’ultimo
non è da buttare, ma è possibile sostituire
soltanto i dischi danneggiati, dunque con una spesa decisamente inferiore.
Denti asimmetrici. New Holland e Claas hanno scelto
un’altra strada, considerando il rompigranella a dischi troppo
aggressivo per le condizioni di lavoro europee. Entrambi i
costruttori sono partiti dal dispositivo tradizionale, a rulli, e
ne hanno in primo luogo ampliato il diametro, per aumentare
la potenzialità di lavoro e la velocità di espulsione del prodotto. Secondariamente, hanno variato la velocità di rotazione
dei due rulli, in modo che uno giri un po’ più lentamente
dell’altro. Infine, hanno anche variato il numero di denti dei
cilindri, per aumentare ulteriormente l’asimmetricità dell’azione. Alla fine di questo intervento, dunque, abbiamo due
rulli con diverso numero di denti ( in caso di New Holland) e
che girano a differenti velocità. Lo scopo è chiaramente quello
di creare una azione di attrito oltre che di schiacciamento e di
arrivare in questo modo a incidere meglio e in più punti la
granella.
Rispetto al rompigranella a dischi, la soluzione di Claas e
New Holland sarebbe meno pesante e più adatta all’agricoltura europea. E italiana in particolare, dove abbiamo una notevole variabilità di condizioni del prodotto; per esempio, tra un
anno eccezionalmente secco, come il 2012, e uno ultra-piovoso
come il 2013. Pur essendo comunque aggressivo quando necessario, il sistema asimmetrico non lo sarebbe troppo
nel momento in cui si richiede delicatezza, insomma, e
sarebbe anche più versatile
del rullo a dischi: quest’ultimo sarebbe adatto soprattut-
Krone per ora ha introdotto
il rullo a dischi soltanto
per la Big X 1100.
60 Terra e Vita
[ DOSSIER TRINCE ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
FENDT
Ultima arrivata sul mercato, offre come unica soluzione il rompigranella a dischi, chiamato V-Cracker.
Secondo i tecnici della casa tedesca, questo dispositivo è adatto sia all’impiego zootecnico sia al taglio
per biogas. Sarebbe inoltre insuperabile per il pastone, per il quale, ci dicono, si ottiene un prodotto di buon livello già senza installare la griglia
di ricircolo sul rotore. Con una lunghezza aumentata del 125% rispetto a un corn cracker a cilindri piatti
(135 cm contro 60), il V-Cracker sarebbe quindi in
grado di rompere tutte le cariossidi senza dover ricorrere alla velocità di rotazione differenziata.
Con il Multi Crop Cracker Claas rende semplice la sostituzione
dei cilindri per adattare il rompigranella ai diversi prodotti.
to al biogas, dove si richiede un prodotto quasi macinato e non
si fa troppo caso alla sfibratura della parte verde, mentre
lascerebbe qualche dubbio per un uso zootenico, vista l’importanza di mantenere comunque una fibra integra e con
taglio netto. Obiezioni che i costruttori di rullo a dischi respingono, rispondendo che il loro dispositivo è versatile e delicato,
all’occorrenza, al pari di uno cilindrico.
Abbiamo anticipato che tre costruttori hanno scelto la soluzione a dischi e due – Claas e New Holland – hanno preso una
strada diversa. Vediamo, di seguito, qualche dettaglio in più.
NEW HOLLAND
L’inventore del Variflow, al momento ancora ineguagliato
grazie al brevetto che copre il sistema di ricollocamento del
lanciatore, punta come si è visto sul sistema asimmetrico, con
un doppio rullo da 25 cm di diametro per 99 e 126 denti e una
differenza di rotazione che può essere impostata tra il 10 e il
30%, ma che per cereali integrali può arrivare, a richiesta, fino
al 60%. In questo modo, sostiene il marketing del gruppo,
si ha un’azione aggressiva
quando necessario ma senza danneggiare troppo il
prodotto.
JOHN DEERE
Nel caso del marchio americano, la lunghezza di lavoro aumenta addirittura del 270%: 175 cm contro i 65 del cracker
tradizionale. Rispetto al V-Cracker di Fendt, dunque, Kernel
Star – questo il nome commerciale del rompigranella – vanta
una maggior profondità delle insenature tra un disco e l’altro,
frutto – spiega John Deere – di un disegno esclusivo e brevettato. Grazie alla particolare struttura, Kernel Star sarebbe in
grado di affrontare importanti quantitativi di prodotto, assicurando lo schiacciamento di tutta la granella anche con
lunghezze di taglio superiori ai 2 cm. Secondo il marketing
italiano, il Kernel Star dà il meglio in presenza di abbondante
sostanza secca e su prodotto tagliato per la destinazione
biogas.
CLAAS
Il marchio leader nel mercato delle trinciacaricatrici offre in
alternativa al tradizionale Intensiv Cracker il Multi Crop
Cracker (Mcc), che permette di sostituire i rulli per adattarsi
rapidamente a diversi prodotti e condizioni di lavoro. In aggiunta, come già spiegato, l’operatore può avere rulli di dentatura diversa e con velocità di rotazione differenziata del 30 o
60% (per insilato integrale e pastone di pannocchie). I denti
possono essere 100 (sulla versione da 13,6 cm di diametro) o 125, per il rullo da 25 cm di diametro.
KRONE
Altro colosso tedesco della trinciatura. Il marchio
della corona non ha ancora fatto una precisa virata
in direzione del rullo a dischi. Che offre, come novità, soltanto sulla Big X 1100. Naturalmente, come optional. Chi lo
sceglie, ha un rompigranella con superficie aumentata di 2,5
volte rispetto alla versione tradizionale, in grado di assicurare maggiori prestazioni con il 10% di potenza in meno. La
rotazione è, ovviamente, simmetrica. Non così per il rompigranella tradizionale, che può avere da 123 a 166 denti (con
profilo a sega, questi ultimi)
La Katana offre
e una differenza di velocità
del 20%, estensibile, a richieil rompigranella a dischi
sta, fino al 40%.
affiancati, nome commerciale
V-Cracker.
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
62 Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
SPERIMENTAZIONE I risultati dei test varietali effettuati dalla Ssica di Parma nel 2013
Pomodoro per polpa e passata,
le migliori cultivar nel Centro-nord
DI CARLOTTA STINGONE*, ELISA MORINI*, SANDRO CORNALI**, LUCA SANDEI* Isi 30622 e Jag 8810
TAB. 1 - ELENCO DELLE CULTIVAR TESTATE NEL 2013
brillano fra precoci,
Perfectpeel
e Isi19040
fra le tardive
Nel 2013 la resa media
sperimentale è stata di 116 t/ha.
resistenze genetiche ed epoca di
trapianto.
RISULTATI PRODUTTIVI
Il campo precoce di Roncopascolo (Parma) è stato caratterizzato
da un notevole livello di produzione commerciale con una media pari a 116,1 t/ha contro gli
DITTA
Delfo (Nun 00161)
Nunhems
V F0,1 N(r.i.) Pto
Advisor (ES 2810)
Esasem
V F2 N Pto TSWV
Heinz 2206 (test)
Heinz-Furia
VF
Isi 30622
Isi Sementi
V F2 N Pto
JAG 8810 (08AB8810)
Monsanto
V F0,1 N Pto (r.i.)
Isi 19040 (Dragone)
Isi Sementi
V F2 N Pto
Perfectpeel (testimone)
Monsanto
VF
Suomy (ex NPT 111)
Syngenta
V F0 N(r.i.) Pto (r.i.)
UG 18806
United Genetics
V F N Pto TSWV
88,2 t/ha della prova tardiva di
San Pancrazio (Parma). Ibridi
particolarmente performanti sono stati JAG 8810 e Delfo; ottime
produzioni anche per Isi 30622 e
Advisor. Nel campo tardivo si
sono invece distinte le rese commerciali di Suomy e Perfectpeel
(tabella 2). È interessante analiz-
FIG. 1 - PRECOCI E TARDIVE, COMMERCIALE RESA (T/HA)
Precoce
Tardivo
l fo
JA
G
88
(N
un 10
00
16
1
Ad Isi 3 )
vis
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Isi 06
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0)
160,0
140,0
120,0
100,0
80,0
60,0
40,0
20,0
-
De
t/ha
L
a sperimentazione varietale costituisce per industria
sementiera, agricoltori e
industria di trasformazione, un
fattore strategico per garantire
adeguati livelli produttivi e qualitativi e, quindi, maggiore competitività nel mercato. Nasce da
ciò l’esigenza di monitorare frequentemente il panorama varietale per mettere a disposizione
dell’intero sistema agro-industriale le migliori cultivar di pomodoro da industria. In EmiliaRomagna tale attività è coordinata dal Crpv (Centro Regionale
Produttori Vegetali) grazie alle
attività svolte dalle varie aziende
Agrarie Sperimentali in collaborazione con la Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari di Parma (Ssica). Le prove, effettuate da molti
anni in diversi campi sperimentali, hanno seguito protocolli
agronomici ben definiti.
In tab. 1 sono elencate le varietà di pomodoro da industria
che sono state oggetto della sperimentazione 2013, distinte per
VARIETÀ IN PROVA
RESISTENZE DICHIARATE EPOCA TRAPIANTO
Precoce
Tardivo
zare la ripartizione percentuale
tra la produzione commerciale,
le porzioni di frutti immaturi e
marci. Advisor e Delfo hanno
evidenziato una buona percentuale di prodotto commerciale in
epoca precoce, in epoca tardiva
le percentuali più elevate sono
state registrate per Perfectpeel e
Suomy. A causa di una elevata
incidenza di verde, sono stati osservati valori di prodotto commerciale piuttosto bassi per UG
18806 ed Heinz 2206; stesso discorso per Dragone (Isi 19040)
ma imputabile ad una elevata
quota di marcio. A causa delle
condizioni ambientali di metà
settembre, non favorevoli alla
maturazione del pomodoro, si è
riscontrata una maggior percentuale di verde nel campo tardivo.
(fig. 2). Jag 8810 è risultata una
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Terra e Vita 63
FIG. 2 - CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
Marcio
Precoce
100,0
90,0
80,0
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
renze significative tra tutte le varietà esaminate, anche se nel
complesso l’appezzamento tardivo ha mostrato una maggiore incidenza del fenomeno rispetto a
quello precoce. Le bacche con peso inferiore alla media (sotto-peso
%) sono state evidenziate solo nel
testimone precoce Heinz 2206.
Commerciale
Tardivo
Immaturo
De
lfo
(N
A d un 0
vis
01
61
or
)
He (ES
2
in
8
z2
1
20 0)
6(
te
st
)
Is
i3
06
22
JA
G
88
10
Dr
ag
on
e
Pe (Isi
rfe 190
ct
pe 4 0 )
el
Su
(te
om
st
)
y(
NP
T1
1
UG 1)
18
80
6
(%)
varietà particolarmente precoce
al pari di Heinz 2206. In epoca
tardiva i cicli sono stati più lunghi, in particolar modo nel caso
di UG 18806.
Lo stato fitosanitario è risultato più che buono nel campo trapiantato precocemente, mentre
in quello tardivo si è osservato
un fenomeno di bruciatura delle
foglie di origine essenzialmente
batterica che però non ha interessato le bacche; per questo motivo
la copertura dei frutti è risultata
generalmente migliore nel campo precoce rispetto a quello tardivo. La resistenza alla sovramaturazione è stata più che soddisfacente ad eccezione di Dragone (Isi 19040) il quale ha evidenziato un punteggio più basso
rispetto agli altri ibridi.
La percentuale di peduncoli
rimasta attaccata alla bacche è
stata praticamente nulla in tutte
le varietà ad eccezione di Isi 19040
(Dragone). L’attaccatura del peduncolo invece è risultata minima nelle varietà Advisor, Delfo e
Jag 8810; è stata invece più importante in UG 18806. Per quanto riguarda lo spessore della polpa so-
no state riscontrate differenze statisticamente significative con
valori maggiori nel campo tardivo rispetto a quello precoce. Jag
8810 e Isi 30622 sono risultate le
cultivar precoci con i valori di
spessore più alti, nei trapianti tardivi UG 18806 è stato l’ibrido con
bacche di spessore maggiore, seguito da Suomy e Perfectpeel.
Nessuna varietà presentava internamente nerumi, i punteggi
migliori per l’assenza di semi sono stati invece osservati per
Advisor, Isi 30622 e Jag 8810. L’incidenza del fittone è stata riscontrata particolarmente elevata nella varietà Heinz 2206 e minima in
CARATTERISTICHE
QUALITATIVE
In tabella 2 sono riportati i risultati relativi alle analisi chimicofisiche effettuate sul succo ottenuto dopo triturazione sottovuoto a freddo delle bacche di pomodoro oggetto di sperimentazione. Nei campi a trapianto
precoce la varietà Advisor si è
distinta per residuo ottico, colore
Hunter, pH, consistenza Bostwick e zuccheri totali, seguita
da Heinz 2206. La cultivar Delfo
presentava i migliori valori di
consistenza Bostwick e contenuto in licopene, quest’ultimo significativamente superiore alla
media di campo anche per la varietà Isi 30622. Nei campi a trapianto tardivo si sono invece differenziate le tesi Isi 19040 per re-
Isi 19040 (frutto allungato). La
percentuale di marcio rilevata è
risultata trascurabile in quasi tutte le varietà, con valori leggermente più elevati in Isi 30622 e in
Dragone (Isi 19040). In generale
nel campo precoce, particolarmente per Heinz 2206, la percentuale di spaccato è stata più alta
rispetto a quello tardivo nel quale
è stato quasi trascurabile. In
Heinz 2206 e UG 18806 è stata
evidenziata un’alta percentuale
di collettato; tra questi ultimi Isi
19040 si è distinto per la ridotta
percentuale di colletto. Relativamente alla quota di prodotto scottato, non sono state rilevate diffe-
TAB. 2 - PARAMETRI CHIMICI, FISICI E NUTRIZIONALI DEL SUCCO OTTENUTO DAL POMODORO FRESCO
CULTIVAR
EPOCA
RESIDUO
TRAPIANTO SECCO (%)
Delfo
6,25 B
Advisor (ES 2810)
Heinz 2206
Precoce
RESIDUO
OTTICO
(°BRIX)
4,94 A
PH
COLORE
HUNTER
(A/B)
BOSTWICK
(CM/30
SEC.)
4,37 A 2,48 A 8,08
ACIDITÀ
TOTALE
(%)
ACIDITÀ
TOTALE
(% RS)
C 0,36 B
5,72 B
1,48
A 1,30
A
C 0,38 B
LICOPENE
FRUTTOSI GLUCOSIO ZUCCHERI LICOPENE
(MG/KG
O (%)
(%)
TOTALI (%) (MG/KG)
S.S.)
2,78
A
156 A 2.497 A
6,80 A
5,41 A 4,45 A 2,54
A 8,50
5,50 B
1,50
A 1,43
A
2,93
A
109
6,72
5,33 A 4,27 C 2,41
B 10,25 B 0,44 A 6,48 A
1,51
A 1,39
A
2,90
A
122 C 1.813 C
C 10,42 B 0,37 B
5,77 B
1,52
A 1,34
A
2,86
A
149 B 2.311 B
A 12,75 A 0,37 B 6,42 A
1,28
B 1,16
B
2,44
B
102
A
Isi 30622
6,44 A
5,07 A
Jag 8810
5,85 B
4,50 B 4,30 B 2,49
Isi 19040 (Dragone)
6,88 A
5,47 A 4,20 C 2,42 B 5,58
D 0,33 C
4,79 C
1,49
A 1,41
A
2,90
A
149 B 2.169 B
Suomy
6,13
B
4,69 B
4,21 C 2,51
A 6,00
D 0,32 C
5,22 C
1,43
A 1,37
A
2,80
A
120 C 1.955 C
6,77
A
5,28 A
4,12 D 2,50
A 4,50
D 0,36 B
5,37 B
1,51
A 1,43
A
2,95
A
112
D 1.655 D
5,54
B
B
2,46
B
UG 18806
Tardivo
Perfectpeel
4,31 B 2,36
E 1.606 D
4,33 B
4,21 C 2,46 A
6,17
D 0,31
5,53 B
1,31
B 1,16
119
C 2.151 B
Medie
Precoce
6,41
5,05
4,34
2,45
10,00
0,38
5,98
1,46
1,33
2,78
127
1.996
Medie
Tardivo
6,33
4,94
4,19
2,47
5,56
0,33
5,23
1,44
1,34
2,78
125
1.982
Media
6,38
5,00
4,27
2,46
8,03
0,36
5,65
1,45
1,33
2,78
126
1.990
CV (%)
4,74
5,38
1,12
1,24
11,62
7,21
5,43
4,39
6,36
4,88
1,10
4,45
**
**
**
**
**
**
**
**
**
**
**
**
Significatività
C
F 1.753 D
Significatività: (**)P = 0,01; (*)P = 0,05; (n.s.) = non significativa; --- = non determinata. Scott-Knott's test (P=0,05)
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
64 Terra e Vita
15 marzo 2014
FIG. 3 - RESA DI TRASFORMAZIONE IN PASSATA
Media= 503 g/kg
700
600
500
400
300
200
100
0
Media= 580 g/kg
558
535
626
554
514
593
577
524
el
6
ct
pe
Pe
UG
r fe
18
Su
Tardivo
Precoce
il rapporto 75:25 e successivo
riempimento a caldo in scatole di
banda stagnata da mezzo chilogrammo. Prima dell’immagazzinamento le scatole sono state pastorizzate in tunnel con flusso di
vapore a 99 °C. Dalla misura della percentuale di peso sgocciolato, presenza di parti gialle e di
bucce è stata valutata la qualità
della polpa. A questo riguardo
tra le varietà precoci Isi 30622 ha
mostrato il maggior peso sgocciolato, pari all’89,08%, con la minor presenza di parti gialle e bucce, seguito da Advisor con peso
sgocciolato di 81,90% e ridotto
ci, si sono differenziate le cultivar
Isi 30622 con 841 g/kg seguita da
Advisor con 835 g/kg. La peggior resa è stata registrata per Jag
8810 con 644 g/kg. Tra le tesi tardive si è differenziata Suomy con
una resa di 753 g/kg, seguita da
Isi 19040 e Perfectpeel con 739
g/kg e 738 g/kg rispettivamente
rispetto ad una resa media di 707
g/kg (fig. 3).
In tabella 4 sono riportati i dati relativi alla valutazione della
polpa ottenuta dopo pelatura
delle bacche (45’’), cubettatura,
miscelazione del cubettato con liquido di governo a 7 °Bx secondo
colore Hunter. La tesi Delfo ha
ottenuto ottimi valori per zuccheri totali e contenuto in licopene. Tra le varietà tardive si sono
osservati ottimi dati di residuo
ottico, colore Hunter, consistenza Bostwick, zuccheri totali e
quantità di licopene per Suomy,
mentre per UG 18806 buoni valori di pH, colore Hunter e consistenza Bostwick. Il testimone
Perfectpeel ha dato buoni risultati per pH, consistenza Bostwick e
contenuto di zuccheri totali.
Valutando la resa di trasformazione in passata, su una media di 735 g/kg per le tesi preco-
80
om
y
40
90
Isi
1
Jag
8
81
0
22
06
Isi
3
22
He
i
nz
ES
De
28
06
10
353
lfo
g/kg
siduo ottico, zuccheri totali e
contenuto in licopene, seguita da
UG 18806 relativamente agli
stessi parametri.
In tabella 3 sono riportati i dati della caratterizzazione qualitativa delle passate ottenute dopo
trasformazione con impianti pilota su scala semi-industriale,
con tecnica di estrazione del succo di tipo “hot break” (>90 °C),
raffinazione (luce maglia setaccio 0.8 mm) e infine concentrazione in boulle sottovuoto sino
all’ottenimento di un residuo ottico finale di 8-9 °Bx. Il prodotto
finito è stato confezionato a caldo
in bottiglie di vetro da 720 ml
chiuse ermeticamente e sottoposte a pastorizzazione in tunnel
con flusso di vapore a 96 °C. Si è
distinto per residuo ottico, pH e
colore Hunter il testimone delle
varietà precoci Heinz 2206, seguito da Jag 8810 per residuo ottico, pH e contenuto in licopene.
Per consistenza Bostwick le migliori cultivar sono state Isi 30622
e Advisor, significativamente
migliori rispetto alla media di
campo. Advisor ha inoltre mostrato il miglior rapporto a/b di
n. 11/2014
TAB. 3 - PARAMETRI CHIMICI, FISICI E NUTRIZIONALI DELLA PASSATA
CULTIVAR
EPOCA
TRAP
Delfo
Advisor (ES 2810)
RS (%)
RO
(°BRIX)
PH
COLORE
HUNTER
(A/B)
BOSTWICK
(CM/30 SEC.)
ACIDITÀ
TOT (%)
10,67 B 9,13 D 4,41
2,08 D
7,00
A
0,63
D
ACIDITÀ
FRUT (%)
TOT (% RS)
5,86
D 2,56 A
GLU (%)
LICOPENE
ZUCC LICOPENE
(MG/KG
TOT (%) (MG/KG)
RS)
2,33
A 4,89 A
198 C 1.850 D
10,09 C 8,97 F 4,49
2,16
B
6,25
B
0,55
F
5,45
D 2,23 D
2,15
D 4,38 E
172
D 1.705 D
Precoce 10,65 B 9,40 B 4,35
2,15
B
7,00
A
0,74
B
6,95
B 2,41 B
2,27 B 4,68 B
178
D 1.671 D
Isi 30622
10,01 C 8,89 G 4,45
2,10
D
6,25
B
0,58
E
5,75
D 2,56 A
2,34 A 4,90 A
178
D 1.784 D
Jag 8810
11,40 A 10,16 A 4,31
2,12
C
7,00
A
0,84
A
7,37
A 2,16
2,09
E 4,25 G
230 B 2.014 C
Isi 19040
10,29 C 9,25 C 4,42
2,10
C
7,25
A
0,60
E
5,78
D 2,22 D
2,11
E 4,33 F
267 A 2.592 A
Suomy
10,64 B 9,10 E 4,38
2,19
A
2,25
D
0,66
C
6,21
D 2,29 C
2,23 C 4,52 D
246 B 2.321 B
9,86 C 8,63 H 4,30
2,12
C
3,00
C
0,64
D
6,44
C 2,15
2,07
F 4,21 H
195
C 1.979 C
2,11
C
3,25
C
0,67
C
Heinz 2206
UG 18806
Perfectpeel
Tardivo
E
6,56
C 2,29 C
2,27 B 4,56 C
197
C 1.947 C
Medie
Precoce 10,56
9,31
4,40
2,12
6,70
0,67
6,28
2,38
2,24
4,62
191
1805
Medie
Tardivo 10,23
8,98
4,37
2,13
3,94
0,64
6,25
2,24
2,17
4,40
226
2210
MEDIE
10,41
9,16
4,39
2,13
5,47
0,65
6,26
2,32
2,21
4,52
207
1.985
CV (%)
2,38
0,14
---
0,15
2,86
2,82
2,86
0,31
0,42
0,28
4,94
5,51
**
**
---
**
**
**
**
**
**
**
**
**
Significatività
10,14 C 8,96 F 4,37
E
Significatività: (**)P = 0,01; (*)P = 0,05; (n.s.) = non significativa; --- = non determinata. Scott-Knott's test (P=0,05)
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
FIG. 4 - RESA DI TRASFORMAZIONE IN POLPA
353 g/kg di prodotto trasformato (fig. 4).
L ANALISI SENSORIALE
In conclusione al lavoro sui derivati industriali ottenuti dalle varietà in prova è stata eseguita una
valutazione sensoriale che ha
coinvolto 7 soggetti appartenenti
alle ditte fornitrici delle tesi sperimentali. Per quanto riguarda la
el
6
ct
pe
r fe
UG
18
80
om
y
81
0
40
597
Su
nz
He
i
Jag
8
22
06
22
06
10
28
ES
De
738
644
Precoce
alle precoci, con valori rispettivamente di 580g/kg e 503g/kg. In
epoca precoce valori maggiori
sono stati registrati per Advisor
pari a 558 g/kg e Jag 8810 con 554
g/gk, mentre in epoca tardiva
hanno spiccato Isi 19040 con 626
g/kg e UG 18806 con una resa di
593 g/kg. Il valore più basso in
assoluto si è osservato per il testimone precoce Heinz 2206 con
753
739
650
90
705
Media= 707 g/kg
841
Pe
Media= 735 g/kg
Isi
1
835
Isi
3
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
lfo
g/kg
contenuto in parti gialle. Isi
30622 si è inoltre differenziata
positivamente per residuo ottico,
pH, colore Hunter, zuccheri totali e contenuto di licopene; Delfo
per valori positivi di residuo ottico, pH, zuccheri totali, Jag 8810
per consistenza Bostwick seguito
da Advisor e Heinz 2206. Tra le
varietà di trapianto in epoca tardiva il testimone Perfectpeel ha
mostrato ottimi risultati non solo
per peso sgocciolato, pari al
96,22%, con la minor presenza di
parti gialle e bucce, ma anche per
valori di residuo ottico, colore
Hunter, consistenza Bostwick,
contenuto di zuccheri totali e licopene. Buoni risultati sono stati
ottenuti anche da Isi 19040 relativamente a residuo ottico, pH,
zuccheri totali e contenuto in licopene. A differenza della trasformazione in passata, la resa
media in polpa è risultata più
elevata per le tesi tardive rispetto
Terra e Vita 65
Tardivo
passata odore e colore sono stati
valutati come buoni in Advisor,
Jag 8810 (precoci), Suomy e Perfectpeel (tardive). Delfo ha invece ottenuto la votazione più bassa in assoluto relativamente al
colore, mentre UG 18806 per
l’odore. Mediamente per quanto
riguarda l’odore il valore assegnato alle passate tardive è risultato migliore rispetto a quello
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
66 Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
TAB. 4 - PARAMETRI CHIMICI, FISICI E NUTRIZIONALI DELLA POLPA
EP.
TRAP.
CULTIVAR
R.O.
(°BX)
R.S. (%)
COLORE
HUNTER
(A/B)
ACIDITÀ ACIDITÀ
TOT (%) (% RS)
1,85
E
0,41 C 5,09 D 5,50
A
1,72
D 1,68 D
3,40 D 109
E
H 1.125 G 81,90 F
PH
Delfo
8,06 D 6,73
E
4,37
Advisor (ES 2810)
7,77 E 6,38 H 4,43
BOSTWICK
POLPA
(CM)
FRU (%)
GLU (%)
LICO/R.S.
ZUCC.
LICO
SGOC.
(MG/KG
TOT. (%) (MG/KG)
(%)
S.S.)
1.347 D 77,97 G 4,02
1,00
1,94
C
0,39 D 4,96 D 5,25
A
1,67
E 1,62 E
3,29 E
3,21
2,00
Heinz 2206 (test) Precoce 7,85 E 6,47
F
4,39
1,90
D
0,43 C 5,48 C 5,25
A
1,67
E 1,64 E
3,30 E 101
F 1.289 F 81,56 F 3,68
1,50
Isi 30622
B 4,39
2,08
A
0,54 A 6,15 A 5,50
A
1,88
B 1,78 B
3,66 B 114
D 1.309 E 89,08 C 3,16
0,75
8,70 B 7,89
Jag 8810
7,53 F 6,43 G
Isi 19040 (Dragone)
8,35 C
Suomy
Tardivo
UG 18806
Perfectpeel (test)
87
PARTI BUCCE
GIALLE (CM²/
(%) 100G)
4,41
1,91
D
0,47 B 6,25 A 4,75
B
1,64
F 1,62 E
3,26 E 121
B 1.606 A 81,45 F 2,85
2,25
C 4,38
1,94
C
0,45 B 5,39 C 4,50
B
1,76
C 1,73 C
3,48 C 118
C
1,75
7,07 G 6,00
I
4,39
1,96
C
0,42 C 5,87 B 4,50
B
1,64
F 1,57
F
3,20 F
98
G 1.383 C 91,39 B 2,94
1,25
8,03 D 6,91
D 4,33
1,92
D
0,46 B 5,73 B 4,25
B
1,70
D 1,68 D
3,38 D
75
I
H 88,23 D 2,80
1,00
9,43 A 8,78 A 4,32
2,03
B
0,55 A 5,83 B 2,50
C
1,91
A 1,90 A
3,81 A 130
A
1,71
1,67
Media
Precoce 7,98
Media
7,11
6,78
4,40
1,94
0,45
5,58
5,25
3,38
1.411 B 86,09 E 3,48
939
106
1.375 C 96,22 A 2,52
0,50
1.335
82,39
3,38
1,50
Tardivo 8,22
7,20
4,36
1,96
0,47
5,71
3,94
1,75
1,72
3,47
105
1.277
90,48
2,93
1,13
Media complessiva
8,09
6,97
4,38
1,95
0,46
5,64
4,67
1,73
1,69
3,42
106
1.309
85,99
3,18
1,33
CV (%)
0,49
0,15
---
0,16
3,11
2,98
3,99
0,8
1,1
0,87
0,12
0,40
0,25
11,80
41,30
**
**
---
**
**
**
**
**
**
**
**
**
**
*
n.s.
Significatività
Significatività: (**)P = 0,01; (*)P = 0,05; (n.s.) = non significativa; --- = non determinata. Scott-Knott's test (P=0,05).
tardive invece Isi 19040 e il test
Perfectpeel hanno mostrato buone risultati per odore e sapore,
mentre il punteggio più elevato
per colore è stato assegnato a
Suomy e Perfectpeel. Nella valutazione della polpa il comportamento dei diversi assaggiatori è
apparso più omogeneo, con differenze statistiche più significative tra una varietà e l’altra, poiché
la variabilità tra cultivar è più facilmente percettibile. La valutazione globale del prodotto polpa
porta alla conclusione che le varietà trapiantate in epoca tardiva
nel complesso sono risultate migliori di quelle precoci. In assolu-
ivo
M
ed
ia
ta
rd
oc
e
6
ec
80
M
ed
ia
pr
18
UG
om
y
)
st
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el
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Pe
in
Su
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0
04
19
81
Isi
g8
Ja
62
2
)
st
30
Isi
6
28
z2
20
S
(E
(te
10
)
lfo
Colore
He
vis
or
ed
PASSATA
delle precoci. La valutazione del
sapore della passata non ha evidenziatodifferenze significative
tra le cultivar; tuttavia Suomy e
Delfo hanno ottenuto i migliori
risultati classificandosi nella prima classe di merito. La media tra
i punteggi di colore, odore e sapore delle passate, elegge Suomy
come varietà migliore per le tesi
tardive, seguita da Advisor per
quelle precoci.
Relativamente alla valutazione della polpa delle cultivar precoci, Isi 30622 e Jag 8810 hanno
ottenuto una valutazione migliore per quanto riguarda i tre parametri considerati. Per le polpe
De
ivo
e
ia
ta
rd
oc
6
ec
pr
M
M
ed
ia
UG
18
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0
Sapore
Ad
14
12
10
8
6
4
2
De
Somma Punteggi (P:1-5)
FIG. 5 - VALUTAZIONE SENSORIALE DI POLPA E PASSATA
POLPA
to le tesi migliori da polpa dal
punto di vista sensoriale sono risultate Isi 19040 e Perfectpeel
(tardive) e la precoce Isi 30622.
In conclusione della sperimentazione effettuata nel corso
della campagna 2013 è stata eseguita una valutazione complessiva di tutti i risultati prodotti, ovvero i dati agronomici e qualitativi della materia prima, le rese di
trasformazione industriale, i parametri chimico-fisici-nutrizionali del pomodoro fresco, polpa
e passata e alla valutazione sensoriale. I punteggi complessivi
ottenuti hanno evidenziato come
prima classe di merito le varietà
Isi 30622 e Jag 8810 per le tesi
precoci, Isi 19040 e il testimone
Perfectpeel per quelle tardive. Si ringraziano per il contributo
elargito ai fini dell’effettuazione della
sperimentazione le seguenti Ditte: Isi
Sementi, Syngenta, Nunhmens, Esasem, Monsanto e Barilla.
*Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari
(SSICA) ([email protected]) **Azienda Agraria Sperimentale
Stuard
La versione integrale è su
www.agricoltura24.com
n. 11/2014
15 marzo 2014
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Terra e Vita 67
NÒVA A VERONA Un premio per l ag ricoltura innovativa, sostenibile, competitiva e italiana
Gli agricoltori innovatori
sono già proiettati nel futuro
Assegnati
DI ROBERTO BARTOLINI a Fieragricola
S
ono agricoltori, contoterzisti e allevatori che hanno deciso di voltare pagina in maniera decisa, togliendosi
di dosso quel conservatorismo
che molto spesso pesa come un
macigno e frena l’evoluzione
delle nostre aziende agricole. Sono curiosi, aperti al nuovo, sempre disponibili al confronto con
tutti gli altri operatori e non si
fermano mai nel cercare ogni soluzione che possa migliorare le
performance della loro attività,
sia in campo sia in stalla. Sono
dei veri professionisti della terra,
che Nòva Agricoltura ha deciso
di premiare a Fieragricola di Verona, come esempi di quell’avanguardia di agricoltori e allevatori italiani che hanno già
Eugenio Occhialini
apre la mattinata dedicata
al talk show sulla Pac
e alla premiazione
degli agricoltori innovatori.
deciso di mettersi in perfetta sintonia con gli obiettivi che fissati
dall’Unione europea per i prossimi sei anni.
LE TRE PAROLE CHIAVE
Sono tre le parole chiave della
nuova agricoltura.
Sostenibilità, intesa come massimo rispetto per suolo, acqua e
aria; innovazione tecnologica ma
anche di mercato e di marketing
e competitività per affrontare le
nuove sfide della futura e sempre più preoccupante carenza di
cibo e le richieste dell’industria
alimentare che vuole materie
prime selezionate in base alla loro destinazione d’uso.
La preoccupazione che serpeggia in questi mesi d’attesa
per la nuova Pac 2015 tra gli agricoltori di casa nostra è soprattutto concentrata sul taglio progressivo e consistente degli aiuti diretti. È un dato di fatto, non c’è
dubbio, con il quale si dovrà convivere, che tuttavia può essere
mitigato nei suoi effetti sul portafoglio se l’agricoltore s’indirizzerà su sistemi di produzione
virtuosi e sull’avvicendamento
colturale, che verranno premiati
sia dal primo e soprattutto dal
secondo pilastro della Pac attraverso i nuovi Psr.
I NUOVI INCENTIVI
È una manovra chiara quella dell’Unione europea con la Pac che
punta a erodere le cosidette ren-
di Verona
nelle loro aziende
nuova Pac, ma ora devono trovare piena attuazione nelle normative nazionali e regionali che gli
Stati Membri, tra i quali l’Italia,
stanno predisponendo. È chiaro
che gli imprenditori agricoli dovranno mantenersi informati e
aggiornati per non perdere opportunità significative.
un nuovo modo
11 PREMI E PARTNERSHIP
11 riconoscimenti
ad imprenditori che
hanno già applicato
di fare agricoltura
dite di posizione per favorire
l’adozione da parte degli agricoltori di nuovi modi di operare che
implicano a monte una buona
dose d’informazione, competenza, professionalità e la capacità
di interagire con tutti gli attori
della filiera, dalla produzione alla trasformazione.
Gli strumenti normativi e gli
incentivi per accompagnare il
cambiamento ci sono tutti nella
Ma torniamo ai nostri innovatori
premiati da Nòva Agricoltura e
dai partner di questo nuovo portale di Edagricole che sta dando
finalmente risalto al cambiamento in atto nei nostri campi coltivati. Undici premi in totale, dei
quali tre istituzionali, Agrofarma, Assofertilizzanti e FederUnacoma, sei dai partner tecnici, e
Per rispondere alle domande
degli imprenditori agricoltori
sono intervenuti (da sinistra)
Angelo Frascarelli, Michele
Pisante e Paolo De Castro.
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
68 Terra e Vita
Luciano Lanza premiato da Lorenzo
Faregna di Agrofarma (a sinistra).
infine il premio della community
Nòva e un premio speciale della
redazione.
La scelta di tutti gli agricoltori da premiare è stata effettuata
dalla redazione Edagricole tra gli
imprenditori che sono già segnalati nel sito Nòva come innovatori, tenendo conto anche della loro particolare predisposizione a
trovare forme di collaborazione
e di partnership con alcune
aziende leader nell’innovazione
dei mezzi tecnici.
Questo è un punto molto importante del progetto Nòva che
vuole dare testimonianza diretta
e continua del trasferimento nelle diverse imprese agricole, attraverso una stretta collaborazione tecnica, dei più recenti frutti
della ricerca sostenibile effettuata dai leader, e che punta a diffondere tecnologie e percorsi
produttivi virtuosi e vincenti
sotto il profilo della redditività.
Il premio Agrofarma è stato
conferito a Luciano Lanza dell’azienda Corte Virgina a Roverbella (Mn) che su una sessantina
di ettari tutti a monocoltura di
mais, coltiva questo cereale con
estrema cura dei particolari tanto che riesce a raggiungere ogni
anno rese record, nonostante andamenti climatici diversi e assai
penalizzanti, che oscillano tra i
175 e i 180 q/ha di granella secca.
È un recordman che non si siede
sugli allori e non si stanca mai di
Mirco Zecchini premiato da Giovanni
Toffoli di Assofertilizzanti (a sinistra).
guardare avanti per superare
ogni suo record. L’ultima frontiera esplorata è quella della semina del mais a file strette, abbinata
alle dosi variabili di semina e di
concimazione sulla base dei riscontri ottenuti con le mappe di
raccolta e con le fotografie aeree
effettuate dal drone. La disponibilità di dati oggettivi sempre
più precisi consentirà di mirare
ancora di più l’uso dei mezzi tecnici per affrontare nuovi obiettivi produttivi con la razionalizzazione estrema degli input. Uno
dei punti di forza della tecnica
applicata da Lanza è senza alcun
dubbio l’uso sapiente delle tecniche di irrigazione e di diserbo
che gli permettono di mostrare
campi di mais sempre perfettamente in salute, senza il minimo
sintomo di stress e liberi dalla
competizione delle infestanti.
Il premio Assofertilizzanti è
andato a Mirco Zecchini, 90 ettari in provincia di Pordenone,
4.000 suini all’ingrasso e un impianto di biogas da 250 Kw. Zecchini opera su terreni in proprietà e in affitto con abbondante
scheletro come è prassi nel Friuli,
e per produrre tanto mais non
può esimersi da un’irrigazione
abbondante ed efficiente. L’acqua è uno degli elementi indispensabili per produrre granella,
ma fondamentali sono anche le
unità fertilizzanti azotate che
Zecchini distribuisce sia attra-
n. 11/2014
15 marzo 2014
Giambattista Bonetti premiato
da Marco Acerbi di FederUnacoma.
verso l’irrigazione sia con un sistema di distribuzione dei digestati e liquami a interramento
che opera sul terreno sistemato a
strip till con una nuova attrezzatura appositamente predisposta.
Una delle peculiarità di Zecchini
e che ne fa un esempio forse unico nel nostro Paese, è quella di
adottare ben cinque sistemi irrigui differenti: l’impianto fisso, il
rotolone, il pivot, l’ala gocciolante interrata e l’ala gocciolante superficiale leggermente interrata.
La sua preferenza, dal punto di
vista della resa agronomica dell’acqua verso la coltura, va per
l’ala gocciolante interrata seguita dal pivot.
Il premio di FederUnacoma è
stato assegnato a Giambattista
Bonetti contoterzista di Fiesse
(Mn) per la sua idea di filiera
organizzata con gli oltre 200
clienti della sua impresa
agromeccanica. Ha realizzato un
impianto di essiccazione che lavora oltre 120mila quintali all’anno di cereali, e moderne
strutture di stoccaggio. Ogni
giorno macina farina di mais di
alta qualità in base alle richieste
dei suoi clienti allevatori e ha
stretto rapporti di filiera con un
importante molino italiano sulla
base di un contratto di coltivazione per il frumento. Bonetti
già da anni ha quindi realizzato
in un’area circoscritta in prossimità dei suoi impianti, un’ag-
gregazione di aziende agricole
per le quali costituisce un punto
di riferimento non solo per le
operazioni colturali ma anche
per la destinazione commerciale
dei raccolti in un’ottica di tracciabilità e quindi di qualificazione della produzione. Con questo
sistema si riesce a programmare
la produzione sulla base degli
obiettivi qualitativi di chi acquista, si massimizzano le sinergie e
si fa ottenere la giusta remunerazione alla catena.
PREMI DEI PARTNER TECNICI
Il premio dell’azienda Argo è stato assegnato a Maurizio Novelli
di Bernolda di Novellara (Re)
che si segnala tra i pochi allevatori che produce un Parmigiano
Reggiano speciale, quello delle
vacche rosse in pianura. Alcuni
anni fa ha deciso di affiancare
alle Frisone esemplari di Reggiana, una razza vocata al lavoro e
alla produzione di carne e di latte. Il latte della Reggiana ha una
composizione diversa da quello
della Frisona e questa peculiarità
permette a Novelli di produrre
un formaggio di alta qualità con
un gusto tutto particolare per la
felicità dei consumatori ai quali
si rivolge con una forma di vendita diretta che sta dando grandi
soddisfazioni. Un’idea vincente
che ha puntato sulla diversificazione dell’offerta premiata dal
mercato. Novelli è un agricoltore
n. 11/2014
15 marzo 2014
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Maurizio Novelli (il primo da destra) premiato da
Mario Danieli e Antonio Salvaterra di Argo Tractors.
attento all’innovazione meccanica e ha una collaborazione stretta
con Argo anche per provare nuovi trattori e tecnologie.
Il premio Bayer CropScience è
andato all’azienda Il Monticino
di Zola Predosa (Bo) della famiglia Morandi, rappresentata a
Verona dal giovane Giacomo
Morandi. Si tratta di una piccola
realtà vitivinicola dei colli bolognesi che su dodici ettari produce 35mila bottiglie all’anno che si
possono fregiare della certificazione Magis, un progetto di produzione sostenibile nel vigneto
basato su un disciplinare di produzione che mira a limitare l’uso
degli agrofarmaci solo quando
strettamente necessario e a una
gestione mirata delle altre operazioni colturali, dalle potature alla concimazione. Il filo condutto-
Giacomo Morandi premiato da
Karina Von Detten di Bayer CropScience.
re del percorso è un nuovo approccio produttivo che vuole
salvaguardare al massimo la
qualità delle uve ed è un esempio vincente dell’applicazione
pratica della sostenibilità che si
traduce in una certificazione da
parte di un ente terzo riconosciuto a livello internazionale, che
sta attirando l’attenzione del
consumatore degli Stati Uniti.
Un successo in parte inaspettato
che premia il grande impegno
tra i filari.
Il premio Limagrain è stato assegnato a Marco Soave di Villafranca (Vr) che conduce in affitto
un’azienda di una settantina di
ettari dove produce mais, soia e
frumento. Soave è un agricoltore
che non si stanca mai di guardare oltre i suoi confini e di sperimentare tecnologie e percorsi,
Marco Soave (a destra) premiato da Cristiano Guerresi
di Limagrain Italia.
tant’è che è stato uno tra i primi
ad abbandonare l’aratro per dedicarsi alle minime lavorazioni
del terreno che oggi trovano
espressione soprattutto sullo
strip till o lavorazione a bande.
Tecniche che Soave applica ai seminativi, anche in abbinamento
al sistema d’irrigazione ad ala
gocciolante. In questa scelta colturale sul mais è stato affiancato
dalle competenze tecniche di Limagrain che ha creduto in questo nuovo sistema di semina del
mais e che supporta Soave con
scelte appropriate di materiali
genetici adatti a questo sistema
colturale. Grazie alle lavorazioni
superficiali protratte per anni e
la presenza sul terreno dei residui colturali, la fertilità fisica e
chimica dei terreni di Soave è
nettamente migliorata con rifles-
Terra e Vita 69
si positivi sulle rese per ettaro.
Il premio Syngenta è stato assegnato ad Alberto Grasso direttore dell’azienda vitivinicola
Fontanafredda di Serralunga
d’Alba (Cn) che è capofila del
progetto “Vino Libero” che oggi
coinvolge altre importanti realtà
vitivinicole italiane. Vino Libero
significa concimare in vigna solo
con prodotti di origine organica,
non impiegare diserbanti, gestire
la difesa con il monitoraggio di
parassiti e malattie e con l’indispensabile ausilio dei sistemi
previsionali e di lotta naturale.
Dal momento della fioritura in
avanti, nei vigneti del “Vino Libero” si prediligono prodotti come rame e zolfo. Il risultato finale
è un ottimo livello qualitativo
delle uve e dei vini e un miglioramento dello standard di sicurezza dell’operatore. Grazie al contributo di Syngenta è stato messo
in campo il progetto Operation
Pollinator per aumentare la biodiversità e altri progetti come la
formazione degli operatori sull’uso sostenibile degli agrofarmaci e la messa in campo di nuovi formulati biologici.
Il premio Kuhn Italia è andato
a Nino Chiò di San Pietro Mosezzo (No), 170 ettari a riso, mais
e soia che ha dotato tutta la meccanizzazione aziendale di strumenti per effettuare l’agricoltura
di precisione. È un esempio di
Nino Chiò (al centro) premiato da Paolo Cera (primo a destra)
di Kuhn Italia.
70 Terra e Vita
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Massimo Motti (al centro) premiato da Sandro Battini (primo
a destra) di Kverneland Italia.
imprenditore illuminato che ha
compreso, anticipando i tempi,
l’importanza di avere a disposizione dati attendibili e completi
relativi alle caratteristiche dei diversi appezzamenti che gli ha
consentito di creare delle macrozone omogenee nelle quali suddividere l’azienda. In queste
aree, con l’applicazione di un
programma informatico e l’intervento dell’agronomo, Chiò
dalle mappe di produzione realizza le mappe di prescrizione e
quindi riesce a mirare gli interventi di semina, concimazione e
diserbo con le dosi variabili.
Questo nuovo approccio permette di risparmiare in mezzi
tecnici e di aumentare le produzioni. Un momento importante
lungo questo percorso è stato
Andrea Ridolfi ha ricevuto
il premio della community
di Nòva.
l’acquisto di uno spandiconcime
Kuhn dotato di sistemi per effettuare la distribuzione dei fertilizzanti a dose variabile sulla base
delle caratteristiche dei terreni
delle macrozone.
Il premio Kverneland Italia è
stato assegnato a Massimo Motti che gestisce terra e allevamento a Orzinuovi (Bs), un agricoltore che mette in cima ai suoi obiettivi di imprenditore il massimo
rispetto della fertilità fisica e chimica dei suoi terreni che definisce il bene principale che ha
l’agricoltore. In effetti non ha tutti i torti, dal momento che è proprio nella gestione del terreno e
delle lavorazioni dove si differenzia in prima battuta l’agricoltore innovatore. Motti da anni
applica sistemi di minima lavorazione e sodo, ma anche strip
till e usa le cover crops tra una
coltura e l’altra, per non lasciare i
terreni privi di vegetazione. Grazie alla sua voglia di innovare e
alla sua curiosità che lo porta
spesso nelle aziende degli Stati
Uniti per confrontarsi con i colleghi di oltreoceano, e alla applicazione di attrezzature d’avanguardia, come ad esempio il preparatore CLC ad ancore e a
dischi, indipendentemente dagli
andamenti climatici, alquanto
bizzarri in questi ultimi anni,
Motti riesce sempre a centrare le
finestre utili per seminare in
tempera e anche i suoi obiettivi
n. 11/2014
15 marzo 2014
Aldo Grasso premiato da Luigi Radaelli (primo a sinistra)
di Syngenta.
produttivi. Per quanto concerne
la stalla è stato uno dei primi allevatori ad acquistare un carro
unifeed semovente, il Prestige
Siloking dotato dei più moderni
sistemi di gestione e di controllo.
Il premio della community cioè
dei numerosissimi frequentatori
del sito Nòva Agricoltura è stato
assegnato ad Andrea Ridolfi, direttore della Terratech di Ravenna, grande impresa agromeccanica che Ridolfi ha portato ai vertici dell’innovazione tecnologica
grazie al suo desiderio di sperimentare sempre nuove attrezzature e nuove tecniche. Ridolfi,
pioniere delle lavorazioni alternative all’aratura, insieme alla
ditta Mazzotti ha inventato un
nuovo cantiere di lavoro battezzato Hi Gator capace di distribui-
A Giuseppe Elias
è stato assegnato
il premio speciale Nòva.
re il digestato proveniente dagli
impianti del biogas su colture come il mais sino a quando le piante sono alte anche 1,70 metri. Ecco perché con questo cantiere Ridolfi ha contribuito a mettere
d’accordo agricoltori produttori
di digestato e agricoltori con colture in grado di riceverlo, con la
massima valorizzazione dal
punto di vista agronomico e la
opportunità più unica che rara di
svuotare le vasche di raccolta in
periodi particolarmente critici
dell’anno.
Il premio speciale è andato a
Giuseppe Elias che gestisce
un’azienda di 500 ettari vicino a
Lodi e un allevamento da latte
con 200 capi. Si tratta di un vero
pioniere della gestione sostenibile dal momento che è stato uno
dei primi imprenditori in Italia
ad applicare con successo il sodo
e la minima lavorazione su cereali vernini e su mais, ma anche i
concetti legati al benessere animale e alla qualità del latte in
stalla. Grande attenzione ai numeri e ai riscontri oggettivi sia in
campo sia in stalla, applicazione
di sistemi di gestione informatica, capacità personale di individuare eventuali punti deboli che
si possono presentare lungo la
catena dei vari processi operativi
e rapidità di intervento nel trovare le soluzioni più adatte in funzione della massimizzazione del
reddito aziendale.
n. 11/2014
15 marzo 2014
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Terra e Vita 71
Cecidomie, doppia
costante su pero
NORD ITALIA
S
u pero è facile trovare
popolazioni di due ditteri cecidomidi molto
simili come aspetto; uno, la
Contarinia pyrivora (Cecidomia delle perine) attacca i
frutti, mentre l’altro, la Dasyneura piri (Cecidomia fogliare) danneggia le foglie. Si tratta di organismi che, di norma,
non provocano un danno economico alle piante in produzione e che possono essere
persino utili in quanto, le larve
di Cecidomia fogliare, costituiscono una importante fonte
alimentare per gli Antocoridi.
GALLE E PSEUDOGALLE
I Cecidomidi sono una famiglia di insetti dell’ordine dei
Ditteri comprendente un numero elevato di specie (secondo alcune fonti almeno 5.000),
in gran parte fitofaghe. La peculiarità di questa grande famiglia è la frequente capacità
delle larve di indurre alterazioni istologiche o morfologiche
negli organi vegetali colpiti,
con la formazione di galle o di
pseudogalle. Pur non essendo
una costante nell’ambito della
famiglia, questa proprietà è così frequente da giustificare i nomi attribuiti a questi ditteri. Infatti, il nome Cecidomyiidae
deriva dal latino cecidium (“galla”, “cecidio”). Lo stesso succede nelle altre lingue: gli anglosassoni chiamano comunemente questi insetti gall midges
o gall gnats (“moscerini delle
galle”) e i tedeschi gallmücken
(“zanzare delle galle”).
DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI IL CICLO E I DANNI
Il ciclo biologico delle due specie presenti su pero è molto
diverso: C. pyrivora è un piccolo moscerino (circa 2-2,5 mm
di dimensione), di colore ocraceo-grigiastro con una striscia
scura nella regione addominale che compie una sola generazione all’anno; D. piri è un po’
più piccolo (circa 1-2 mm di
dimensione) di colore brunastro e compie 5-6 generazioni.
Il danno sui frutti di pero è
causato delle larve di C. pyrivora che ne colonizzano la parte centrale. L’ovideposizione
avviene a livello dalle antere,
nella fase dei mazzetti affioranti con il bottone fiorale evidente. Il danno è causato dell’azione trofica delle larve,
biancastre e apode, che colonizzano la parte centrale dei
giovani frutti. Sotto lo stimolo
STRATEGIA
Interventi
solo in vivaio
Larve di Contarinia
pyrivora in un frutticino.
Adulto di Dasyneura piri.
della loro attività, i frutti infestati si accrescono più velocemente e assumono un caratteristico aspetto deforme, panciuto. Quando raggiungono le
dimensioni di una nocciola,
arrestano il loro sviluppo e necrotizzano rimanendo attaccati alla pianta, come piccole
mummie nerastre per cadere
al suolo in tempi successivi.
Dasyneura pyri sverna allo
stato di pupa nel terreno. In
primavera riprende l’attività
L
a difesa specifica contro gli
attacchi della Cecidomia
delle perine non viene effettuata
quasi mai in quanto la specie viene controllata dai normali trattamenti eseguiti per il controllo degli altri fitofagi. In vivaio o negli impianti in allevamento,
invece, può essere necessario intervenire contro le infestazioni di D. pyri che possono ostacolare lo sviluppo dei
germogli e la crescita delle piante.
L’intervento viene realizzato nella fase fenologica dei
mazzetti affioranti, con petali evidenti ma con fiore chiuso,
impiegando preparati a base di dimetoato. In ogni caso,
nelle situazioni di presenza costante delle specie, può
essere utile eseguire lavorazioni, anche superficiali, del
terreno per ridurre le forme svernanti mantenendo basso il
potenziale infestante.
abbastanza presto; gli adulti,
infatti, sfarfallano già a partire
dalla seconda e terza decade
di marzo e lo sfarfallamento
prosegue fino ad aprile. Le prime ovideposizioni si hanno
sulle foglioline dei giovani
germogli, quando sono ancora
parzialmente chiuse. Le larve
di questo cecidomide possono
essere bianche o giallastre, a
seconda dell’età, e sono apode
e adattate alla vita parassitaria. Esse vivono in ricoveri fogliari, originati da un arrotolamento lungo i margini delle
giovani foglie di pero. Le foglie attaccate non si dispiegano e rimangono accartocciate
longitudinalmente con i tessuti ispessiti e resi carnosi dall’accrescimento ipetrofico provocato dalla saliva delle larve.
FOGLIA A CORNETTO
Alla fine la foglia assume un
caratteristico aspetto “a cornetto”, subisce alterazioni cromatiche rosso-aranciate e
quindi necrotizza disseccando
prematuramente. Le larve della Cecidomia fogliare sono attive nel mese di aprile; terminato il ciclo larvale si impupano, sempre nel terreno, per
dare origine, nel corso dell’anno, ad altre 4-5 generazioni. 72 Terra e Vita
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Patata, i danni
della Phytophtora
CENTRO ITALIA
T
ra le malattie crittogamiche della patata la peronospora è sicuramente la
più dannosa, tanto da passare
alla storia per le devastazioni
che ha provocato a metà dell’Ottocento in Irlanda.
L’agente causale della malattia è un patogeno fungino che
attacca tutti gli organi della
pianta, eccetto le radici. Fino
agli anni sessanta del secolo
scorso in Italia si conoscevano 7
razze di Phytophthora infestans,
tra le quali la 4 era la più comune, ma nel corso di quest’ultimo
ventennio si è avuto un notevole
incremento, tanto che oggi sono
state identificate 38 razze.
I SINTOMI
In primavera i primi sintomi di
infezione sono difficili da individuare essendo rappresentati
da necrosi a carico dei fusticini,
dei piccioli fogliari e raramente
delle foglie. In genere tale fase
di latenza perdura dal germogliamento dei tuberi-seme fino a
che l’apparato vegetativo non
ha raggiunto almeno i venti centimetri di altezza; solo dopo il
susseguirsi di almeno 3-4 cicli di
infezione la malattia si manifesta sulle foglie con le tipiche
macchie più o meno rotondeggianti, dapprima un po’ pallide
successivamente di colore bruno con margine sfumato. I tuberi colpiti presentano lesioni leggermente depresse di consistenza spugnosa, di colore variabile
dal grigio-bluastro al bruno.
L’evolversi della fitopatia è
strettamente condizionato dal-
DI FRANCESCO CORVI MODELLI
Ipi e Misp
a confronto
I
modelli previsionali come l’IPI
(Infection Potential Index) e il
MISP (Main Infection and Sporulation Period) monitorano giornalmente (IPI) e a ogni ora (MISP) i
parametri climatico-ambientali
quali temperatura, umidità relativa e precipitazioni in relazione allo stato fenologico della coltura, dando indicazioni
precise su quando effettuare il primo trattamento antiperonosporico. Dati sperimentali indicano che, in annate favorevoli alle infezioni prodotte da Phytophthora infestans, con
il MISP è possibile ridurre da 5 a 2 gli interventi fitoiatrici. l’andamento climatico. La gravità dell’attacco dipende dal
perdurare dello stato di bagnatura delle foglie, del potenziale
di inoculo, del grado di umidità
relativa (l’ottimale è pari o supe-
riore al 90%) e del livello termico (18-20 °C).
TRATTAMENTI
La lotta si basa su misure profilattiche di natura agronomica e
PATATA
AVVERSITÀ
PRINCIPIO ATTIVO
(%)
DOSE
G O CC/HL
Ossicloruro Cu 37,5
250
Solfato tribasico Cu 15,2
600
Ossicloruro Cu 14+Idrossido Cu 14
350-400
Cyazofamid 34,78+Coadiuvante 84
0,20+0,15 l/ha
Cimoxanil 4,2+Ossicloruro Cu 39,75
200-300
Dimetomorf 6+Ossicloruro Cu 40
300-350
Fosetil Al 25+Ossicloruro Cu 25
400
Peronospora
(Phytophthora Iprovalicarb 4,2+Ossicloruro Cu 20,3
infestans)
Metalaxil-m 2,4+Ossicloruro Cu 40
Zoxamide 21,8+Cimoxanil 45
300-400
400
0,7 +0,25 l-kg/ha
Zoxamide 21,8+Mandipropamide 23,4 0,5-0,6+0,5-0,6 l/ha
Fluazinam 39,5
0,3-0,4 l/ha
Dimetomorf 6,9+Pyraclostrobin 3,8
200-250
Ametoctradin 12+Metiram 44
2 kg/ha
Ametoctradin 27+Dimetomorf 20,3
0,8 l/ha
In rosso sono indicati i prodotti di recente commercializzazione
Esiti dell’infezione
di peronospora su foglia
e tubero di patata.
su interventi di lotta chimica. Le
prime prevedono l’impiego di
tuberi-seme sani, la coltivazione
di varietà poco suscettibili (sulle
più tardive la malattia non si
sviluppa quando la temperatura dell’ambiente di coltivazione
risulta elevata), l’adozione di
ampie rotazioni colturali, la distruzione della vegetazione delle piante nate da tuberi-seme infetti rimasti in campo, la tempestiva rincalzatura per impedire
che i tuberi contraggano l’infezione, l’irrigazione a goccia. La
difesa anticrittogamica deve essere condotta in modo preventivo. Il primo trattamento si effettua quando le condizioni ambientali sono favorevoli per
l’infezione. I Servizi di Assistenza Tecnica individuano questo
periodo in base ai modelli previsionali.
I trattamenti successivi vanno cadenzati in funzione della
frequenza e intensità delle piogge e alla persistenza dei fungicidi impiegati. In condizioni di
elevata pressione epidemica
della malattia è consigliabile
utilizzare un fungicida di copertura associato a un principio attivo endoterapico. Si ricorda che
Phytophthora infestans differenzia con una certa facilità forme
di resistenza, pertanto è opportuno alternare nei trattamenti ripetuti fungicidi endoterapici caratterizzati da un diverso meccanismo di azione.
n. 11/2014
15 marzo 2014
SUD ITALIA
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Autodiagnosi
anti-sharka
I SINTOMI
Screziature
sui petali
DI ARTURO CAPONERO S
L
a sharka o vaiolatura (indotta da PPV=Plum Pox
Virus) delle drupacee
sembra proseguire inarrestabile
la sua diffusione nei comprensori frutticoli italiani, compresi
quelli meridionali, nonostante
le misure di lotta obbligatoria
previste
dalla normativa nazionale ed europea.
La sharka si trasmette sostanzialmente attraverso la
moltiplicazione vegetativa di piante
infette (materiale
di vivaio e innesti)
e tramite afidi. Il materiale di
propagazione è il mezzo di diffusione del virus più importante
su lunga distanza e per questo
sono estremamente importanti
il controllo e la certificazione del
materiale vivaistico. Quando in
un’area vengono introdotte delle piante infette, la diffusione in
campo a partire da questi focolai è dovuta prevalentemente
Sintomi di sharka su pesche.
Terra e Vita 73
Screziature e anellature su
fiori di peschi infetti da sharka.
agli afidi vettori.
Come abbiamo già scritto diverse volte su questa rubrica,
nuovi focolai di sharka continuano ad essere segnalati in diverse regioni meridionali soprattutto a causa dell’introduzione del ceppo M (marcus),
particolarmente virulento e aggressivo su pesco, che riesce a
infettare molto più
efficacemente e rapidamente mediante afidi, rispetto al
susino e all’albicocco. Indicativamente, infatti, nei pescheti infetti dal
ceppo M del PPV, se
non si interviene
con la rimozione
delle piante infette,
possono essere sufficienti 5-6 anni dall’introduzione del
virus (bastano 1-3
alberi infetti) per la sua diffusione a tutti gli alberi dell’impianto. In aree dove la diffusione
dell’infezione è bassa, per tentare di contenere o eradicare infezioni del ceppo M in pescheti di
pieno campo è necessario eseguire almeno 2-3 controlli visivi
durante la stagione vegetativa
(fioritura, foglie sviluppate,
frutti) e rimuovere tempestivamente le piante sintomatiche.
Il controllo della malattia, comunque, è possibile solo con
mezzi preventivi che essenzialmente consistono nell’uso di
materiale vivaistico certificato
esente da virus e nel monitoraggio scrupoloso dei campi, per la
tempestiva individuazione ed
eradicazione dei focolai di infezione.
Il monitoraggio del territorio è compito dei Servizi fitosanitari regionali ma è importante
che i coltivatori e i tecnici che li
supportano siano consapevoli
del grave pericolo che l’infezione di sharka può rappresentare
per il patrimonio frutticolo di
un intero comprensorio e che
ui peschi infetti delle varietà a fiore rosa i sintomi
fiorali consistono in tipiche screziature di colore dei petali che
presentano striature rosa carico
su fondo rosa chiaro o anellature più o meno irregolari. Le screziature fogliari non sono sintomi
esclusivi della sharka ma, in
aree dove la virosi è presente, la
loro comparsa rappresenta un
serio campanello di allarme.
Il rilevamento dei sintomi sui
peschi in fioritura è strategico
perché la massa vegetale da osservare è ridotta e le rotture di
colore sono abbastanza evidenti. Inoltre, con la conferma dell’infezione mediante una precoce diagnosi di laboratorio, è
possibile eliminare le piante infette prima che inizino i voli degli
afidi, vettori del virus.
Nel periodo della fioritura,
pertanto, si raccomanda agli
agricoltori di fare molta attenzione ai sintomi fiorali e, nel caso di sospette infezioni, di rivolgersi tempestivamente al Servizio fitosanitario regionale che
provvederà a eseguire le opportune analisi diagnostiche. Eventuali campioni da sottoporre ad
analisi, potranno essere costituiti da rametti con i fiori screziati.
I campioni potranno essere conservati per una giornata a temperatura ambiente, immergendo la base dei mazzetti in acqua,
o in frigorifero a 3-4 °C. È da
evitare, invece, il congelamento
dei campioni.
esaminino accuratamente e periodicamente le piante al fine di
individuare l’eventuale presenza di sintomi su fiori, foglie e
frutti.
74 Terra e Vita
[ AZIENDE E PRODOTTI ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
VITE La scelta va orientata su prodotti poco dilavabili e di lunga durata
Peronospora: trattare presto
e con prodotti efficaci
DI ROBERTO BARTOLINI Forte pressione
dell’avversità
L
a peronospora è una
DIFESA INTEGRATA
delle avversità che più
E PREVENZIONE
di ogni altra continua a
In difesa integrata, in base altenere in allarme i viticoltori e
la possibilità di avere previil 2013 è stato caratterizzato
sioni meteo attendibili, si
da una diffusa presenza di
consiglia di intervenire temperonospora con attacchi lopestivamente in vista di piogcalmente anche di forte entità
ge infettanti. La prevenzione
dovuti ad un inverno freddo
è in primo luogo il criterio da
e molto umido che ha favorito
seguire, ricorrendo a interla maturazione delle oospore.
venti curativi o eradicanti soLe piogge persistenti a fine
lo in casi estremi. L’impiego
aprile hanno poi determinato
dei prodotti in miscele comprendenti diversi meccaniattacchi molto precoci e spessmi d’azione permette di efso inaspettati poiché non si
fettuare una difesa più efficariteneva che la poca vegetace e al riparo da
zione presente
potesse essere
problemi ineIN COLLABORAZIONE CON
renti la seleziogià recettiva alBAYERCROPSCIENCE
la malattia.
ne di popolazioni meno senTale situasibili ai vari principi attivi.
zione, nonostante i numerosi
trattamenti effettuati, si è
concretizzata oltre che con
UN PRODOTTO LEADER
danni all’apparato vegetatiNEL VIGNETO
vo, anche con perdite di proL’evoluzione della ricerca ha
duzione dovute agli attacchi
consentito lo sviluppo di proai grappolini appena formadotti dotati di nuovi meccanitisi.
smi d’azione e soprattutto in
È emersa quindi l’imporgrado di fornire ottimi livelli
tanza di aver trattato presto,
di efficacia .
perché chi è intervenuto priAlla luce dell’andamento
ma delle prime piogge non ha
climatico ed epidemiologico
avuto o ha limitato di molto i
del 2013 uno dei prodotti che
danni. Ma anche con prodotti
meglio ha risposto alle necessiefficaci, poco dilavabili e a
ta dei viticoltori è stato R6 Allunga durata d’azione poiché
bis. Esso infatti, oltre a consenle piogge intense e frequenti
tire una difesa ottimale dei virendevano spesso difficoltogneti in cui è stato utilizzato,
sa l’effettuazione dei trattaha permesso di allungare l’inmenti.
tervallo tra i trattamenti ridu-
nel 2013 che è stata
tenuta sotto controllo
con una strategia
di difesa fondata
su R6 Albis che ha
permesso di portare
in cantina uva
perfettamente sana
cendo il numero dei trattamenti stessi e quindi dei costi
complessivi, l’impatto ambientale e il rischio di non poter entrare nei vigneti causa
pioggia o terreni pesanti.
Dunque R6 Albis si può
considerare uno strumento
tecnico di riferimento nelle
strategia di lotta antiperonosporica e abbiamo voluto sentire dalla viva voce di alcuni
viticoltori di diverse aree geografiche, le loro impressioni
sull’utilizzo di questo prodotto.
IN PROVINCIA DI SIENA
Carlo Salvinelli è il tecnico
agronomo dell’Az. Agricola
S. Felice nel comune di Castelnuovo Berardenga in provincia di Siena nella zona più
prestigiosa del Chianti Classi-
co e l’azienda aderisce al progetto di sostenibilità Magis
Che cosa le insegna la sua
esperienza di tecnico per gestire efficacemente le più
importanti malattie del vigneto?
«Dopo 40 anni di attività
l’esperienza mi ha insegnato
che in vigneto non mancano
mai le fonti di inoculo sia di
peronospora che di oidio provenienti da qualche focolaio
manifestatasi negli anni precedenti. In particolare la peronospora è un patogeno da
non sottovalutare mai e la miglior medicina – come si dice
– è la prevenzione e questa
deve essere fatta con prodotti
efficaci alla partenza della
nuova vegetazione. Una volta si considerava la regola dei
3/10: ora con le informazioni
Carlo Salvinelli.
n. 11/2014
15 marzo 2014
meteo oggi disponibili il primo trattamento va effettuato
– in previsione di una pioggia
– non appena vi sia un minimo di vegetazione recettiva».
Come si inquadra questo
approccio con una difesa sostenibile?
«Alcuni anni fa è arrivato
sul mercato R6 Albis che ci ha
permesso di migliorare la nostra sostenibilità e l’efficacia
della difesa. Questo prodotto
infatti presenta dei grossi
vantaggi. Innanzitutto è privo dei contatticidi più tradizionali riducendo quindi
l’impatto sull’ambiente. Presenta poi un’ottima efficacia,
una rapida penetrazione nella pianta che lo sottrae al dilavamento e una lunga durata
d’azione. Poi presenta vantaggi economici: minor numero di trattamenti, minori
costi e minor impiego di personale».
IN PROVINCIA DI BOLOGNA
Stefano Dal Pozzo conduce
un’azienda viticola ad Imola
(Bo) con circa trenta ettari con
uve Trebbiano e Sangiovese.
«La peronospora è l’avversità
numero uno da combattere se
si vuole portare a casa uva
sana, che è l’aspetto più importante per fare qualità ed
evitare perdite di produzione
che possono essere ingenti, e
ridurre il rischio di infezioni
future».
Qual è il periodo più critico nella difesa antiperonospora?
«A mio parere va dal germogliamento sino all’allegagione e occorre la massima attenzione anche nella fase di fioritura. La nostra strategia è di
agire in via preventiva con prodotti sistemici e citotropici».
Quali sono le caratteristiche del prodotto ideale contro la peronospora?
«Deve abbinare alla effica-
[ AZIENDE E PRODOTTI ]
Terra e Vita 75
NEL VENETO, A LONIGO
Roberto Cocco.
cia la sicurezza per noi viticoltori e per il consumatore,
deve avere una lunga durata
di azione e difendere bene sia
le foglie sia i grappoli».
R6 Albis risponde a queste esigenze?
«Direi proprio di sì, e noi
lo utilizziamo con successo
da almeno tre anni raccogliendo sempre uva sana. Basandosi sulle rilevazioni climatiche iniziamo la difesa
con tre trattamenti a base di
R6 Albis, e sono gli interventi-chiave per difendersi dalla
peronospora, ai quali facciamo seguire 2 o 3 trattamenti
con altri prodotti. La durata
di azione del prodotto supera
abbondantemente i dieci
giorni».
Stefano Dal Pozzo.
Roberto Cocco è un giovane
viticoltore di Lonigo (Vi) con
circa 14 ettari a vite. «Il 2013
nella nostra zona è stata
un’annata caratterizzata da
forti attacchi di peronospora e
molte aziende vicine alla mia,
che utilizzano per lo più solo
prodotti di copertura, hanno
subito danni ingenti alle uve.
Il mio vigneto invece non ha
subito alcun danno e anche
nel 2013 sono riuscito a portare uva abbondante e perfettamente sana alla Cantina sociale Collis che è il nostro destinatario di riferimento».
Qual è il segreto per tenere lontana la peronospora?
«Impostare una strategia
di difesa molto tempestiva,
dal periodo del germogliamento sino alla fioritura, con
un prodotto a nostro avviso
imbattibile come l’R6 Albis
che ha tutte le peculiarità per
soddisfare agricoltore e consumatore. Infatti è molto efficace, facile da usare, ha un
profilo tossicologico e ambientale molto favorevole,
tanto che si acquista senza patentino e una forte resistenza
al dilavamento, anche di
fronte a piogge persistenti,
che ne fa un prodotto con una
lunga durata di azione».
Come giudica l’attività di
R6Albis sulla pianta?
«Il prodotto copre adeguatamente sia le foglie sia i
grappoli con una protezione
che giudico superiore a quella di tutti gli altri prodotti».
R6Albis è sostenibile anche dal punto di vista economico?
«La sua lunga durata
d’azione, almeno in alcune annate, consente di risparmiare
qualche intervento e inoltre limitando gli ingressi in campo
si evitano i calpestamenti frequenti del terreno che sono i
nemici della fertilità».
Matteo Bufano.
NEL FOGGIANO A ORDONA
Matteo Bufano è l’agronomo
dell’azienda agricola Il Vignale a Ordona nel foggiano,
25 ettari di vigneto a spalliera
e altri 15 ettari a tendone con
diversi vitigni le cui uve vengono vinificate presso la cantina aziendale Taenum. «La
peronospora nelle nostre zone ha un andamento altalenante a seconda dell’andamento climatico anche se ci
troviamo in un’area caratterizzata da una certa piovosità
che è favorevole alla diffusione del fungo in particolare in
pre-fioritura e durante l’allegagione».
Quali sono le vostre strategie?
«Noi aderiamo al progetto
Magis e per quanto riguarda
la peronospora utilizziamo
l’R6Albis con due interventi
in pre-fioritura seguito da un
intervento durante l’allegagione. Il prodotto è molto efficace e persistente con una durata di almeno 12-14 giorni in
presenza di piogge scarse altrimenti si accorcia di qualche
giorno. Grazie all’R6 Albis la
difesa successiva a questi
trattamenti può essere fatta
solo con prodotti di copertura
come il rame. Il segreto è la
tempestività di intervento e
l’uso di un prodotto come R6
Albis.
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
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Ricerca e sperimentazione
a contatto con il territorio
DI GIAN PAOLO PONZI
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APPUNTAMENTO ALLE GGFF
DI CHIANCIANO
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resso la sede di Cormons, a stretto contatto con
i tecnici di SAGEA Centro di Saggio opera anche Perleuve srl, società di professionisti agronomi
specializzata nei servizi al vigneto (in foto).
Fondata da Giovanni Bigot e Lorenzo Bigot
(omonimi ma non parenti). Tra i servizi offerti: mappatura gps, zonazione viticola e studio delle curve
di maturazione.
TLZZH H W\U[V KLS TVKLSSV LWPKL
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ZWVYH L JVU S»<UP]LYZP[n KP -PYLUaL
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78
Terra e Vita
[ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
SEMENTI E AGROFARMACI Linea Cereali, un offerta completa nella genetica e nei prodotti per la difesa
Syngenta verso nuovi record
Q
uando si toccano i 95
quintali per ettaro di
grano raccolto, i numeri si sostituiscono alle parole
e rappresentano da soli la riprova che le scelte operate dagli agricoltori possono fare la
differenza quanto a redditività
finale.
La Linea Cereali di Syngenta
offre infatti un ventaglio di soluzioni d’eccellenza, composto da
genetiche innovative e da agrofarmaci che coprono tutte le esigenze fitoiatriche del cerealicoltore. Senza trascurare infine l’efficacia del servizio tecnico sul
quale può contare la Società elvetica.
Questa è infatti capace di affinare programmi agronomici
ritagliati sulle differenti realtà
cerealicole italiane, proponendo
sempre i mix più redditizi quanto a varietà da seminare e strategie di difesa da implementare.
Anche per queste ragioni Syngenta è riuscita a dare vita a progetti di filiera all’avanguardia,
come per esempio “Grano Armando”, vocato alla produzione di pasta di qualità derivante
da grano duro esclusivamente
italiano. Il successo del progetto
ha generato un chiaro crescendo
di adesioni, facendo aumentare
anno dopo anno la partecipazione da parte dei cerealicoltori
italiani che mirino ad innalzare
la propria redditività attraverso
il conferimento di prodotti di
qualità garantita. Oppure “BisQItaly”, progetto anch’esso nato per valorizzare la cerealicoltura 100% italiana, vocata però
alla produzione di biscotti.
Sono infatti sei le varietà di
grano duro per paste di eccellenza e portano i nomi di novità
Orzo ibrido Hyvido di eccellente sanità e vigoria.
quali Asterix e Obelix, ma anche
di solidi riferimenti tecnici quali
Gibraltar, SY Esperto, SY Lido
ed SY Texto. Quattro invece
quelle di tenero, ovvero le new
entry SY Ideo ed SY Moisson, le
quali vanno ad affiancare i già
apprezzati Illico e SY Alteo.
Quest’ultima è la varietà che ha
realizzato appunto il record di
ben 95 quintali per ettaro nel
2013.
Non mancano ghiotte opportunità nemmeno per la filiera zootecnica e del biogas grazie
al lancio degli orzi ibridi Hyvido, caratterizzati da eccellente
sanità e vigore delle piante ed
elevatissime produttività alla
raccolta. Hyvido nasce da un’innovativa tecnologia esclusiva di
Syngenta e rivoluziona l’approccio produttivo alla coltura
dell’orzo. Seminabili a densità
di semina inferiori alle varietà
convenzionali (150-200 semi/
m2), offrono rispetto ad esse
produzioni finali mediamente
superiori del 12%.
DIFESA DELLE COLTURE
Anche il fronte dei prodotti per
la difesa appare sempre più robusto, grazie anche all’arrivo di
novità capaci di esaltare qualità
e quantità delle rese già a partire dalla semina. Nel segmento
dei prodotti per la concia è infatti giunto Vibrance Gold, la
nuova soluzione di Syngenta
per la difesa delle colture fin dal
momento della loro deposizione nel terreno. Vibrance Gold è
lo strumento ideale per contrastare le differenti malattie fungine dei cereali, potendo contare su ben tre sostanze attive altamente complementari fra loro
quali sedaxane, fludioxonil e
difenoconazolo.
Vibrance Gold si aggiunge a
un catalogo già di per sé ampio
e solido quanto a mezzi di difesa. Le linee diserbo sono state
recentemente impreziosite dalla Linea Pronto, nella quale
spiccano graminicidi di particolare efficacia come Axial
Pronto e Traxos Pronto. Al loro
fianco si posizionano dicotiledonicidi di ampio spettro come
Manta Gold e soluzioni “One
pass” come Traxos One, efficace
su una gamma alquanto estesa
sia di foglie strette, sia di foglie
larghe.
Per la difesa dalle patologie i
cerealicoltori hanno poi a disposizione un binomio vincente, sia
contro le malattie della foglia sia
della spiga, grazie rispettivamente ad Amistar Xtra e a Tiptor Ultra. I
Infine un prodotto speciale:
Moddus, un fitoregolatore capace di esaltare la crescita dell’apparato radicale e di irrobustire la porzione epigea delle
piante, permettendo loro di
massimizzare la produzione di
granella e al contempo di resistere al meglio contro le avversità climatiche e gli allettamenti.
Scaricando l’edizione 2014
della Linea Cereali Syngenta, si
potrà contare su un documento
che contiene tutte le informazioni sulle varietà e sui prodotti per
la difesa, ma non solo. Nella Linea Cereali 2014 sono infatti
contenuti i capisaldi dei Programmi di Coltivazione CerealPlus di Syngenta, come pure i
vantaggi per gli agricoltori che
vi aderiscono. documento di facile consultabilità.
La linea cereali 2014 Syngenta
è
disponibile
all’indirizzo:
www.syngenta.it/cereali
n. 11/2014
15 marzo 2014
[ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ]
Terra e Vita
79
ENERGIE ALTERNATIVE Reflui zootecnici come combustibile per un duplice vantaggio ambientale
Csa sceglie la tecnologia Austep
D
al 1995 Austep progetta
e realizza impianti di
trattamento anaerobici
per il settore agricolo, agro zootecnico e industriale. Propone
impianti di trattamento di digestione anaerobica per la produzione di energia da fonti rinnovabili in grado di rispondere efficacemente anche ai recenti
sviluppi introdotti dalla normativa (dm 6 luglio 2012).
Csa, Cooperativa soncinese
allevatori, attiva e operativa a
Cumignano sul Naviglio (Cr) da
metà degli anni ‘70, nasce con
una gestione imprenditoriale
con 8 soci, 8 agricoltori e 13 dipendenti dedicati alle attività di
gestione e organizzazione dell’impresa; conta circa 20mila suini presenti in allevamento interni, e 1.700 scrofe in riprodu-
l’azienda di riferimento per altre imprese agricole. Nel
1993 ci siamo dotati di un impianto
Plug Flow con motore, quando ancora non erano previsti certificati verdi;
un impianto rudi Particolare di un impianto a biogas.
mentale ormai dismesso, portandoci
a rivalutare di sfruttare nuovazione. Numeri importanti che
mente i liquami, come risorsa
hanno incrementato le esigenze
energetica e non solo per rispone che hanno successivamente
dere ad una sempre maggiore
portato la Cooperativa a valutaesigenza di smaltimento – dire l’installazione di un impianto
chiara Luca Ruggeri, di Csa –.
biogas completamente rinnovaL’esperienza maturata in passato. Nel 2010 Csa sceglie la tecnoto ha favorito le nostre valutalogia di Austep.
zioni indirizzando la nostra
«Csa ha sempre creduto nel
scelta verso Austep che, grazie a
valore derivante dagli impianti
competenza e capacità di svibiogas, diventando col tempo
luppo ha portato la risoluzione
dei problemi alla radice, con
perfezionamenti tecnici e tecnologici, tramite il fondo conico
con estrazione del digestato dal
basso, lo scambiatore di calore
esterno e la soletta sul digestore
principale».
«L’impianto sviluppato per
Csa ha rappresentato una sfida
interessante. Il processo di analisi e la fase di progettazione
hanno portato ad una risoluzione entro i tempi richiesti – commenta Roberto Fiume, sales &
marketing manager di Austep –.
Rispondere alle aspettative e
dare le garanzie necessarie, ci ha
riconfermato quanto sia importante il connubio tra esperienza
e competenza».
Per informazioni:
www.austep.com
FORAGGERE Un ampia gamma in grado di garantire ottime produzioni
Erba medica, la proposta di Sis
L
a coltura dell’erba medica
fa parte di diritto delle
colture tradizionali particolarmente adatte e vocate per il
nostro territori. È una coltura
poliennale che assicura protezione del suolo, spese contenute
ed elevata produttività.
La gamma delle mediche Sis
è, come sempre, trainata dalle
due diffusissime varietà Garisenda, derivata direttamente
dall’ ecotipo Romagnolo e Delta
da quello palesano, che tanto
successo continuano ad avere
tra gli allevatori di tutte le zone
d’ Italia, alle quali si sono aggiunte successivamente Equipe
e Robot, varietà costituite dal-
l’Istituto di Lodi per
l’ambiente padano e,
in anni recenti, Azzurra costituita da Sis con
l’intento di riunire in
un’unica varietà le migliori caratteristiche di
produzione,
persistenza e qualità del foraggio ottenendo così
La varietà di medica Delta.
un prodotto che rappresenti un punto di
ennio 2009-2011 sia in quello
riferimento nel panorama variesuccessivo 2011-2013 occupa
tale europeo. Il raggiungimento
stabilmente il primo posto nella
di questi intenti è ampiamente
produzione in una media ottesottolineato dal successo ottenuta su svariate località.
nuto da Azzurra nelle prove ufInfine, in epoca recente, Sis,
ficiali di questi ultimi anni coorsempre attenta alle innovazioni,
dinate dal Crpa dove sia nel tri-
La Garisenda di Sis.
non ha certamente trascurato
l’aspetto del trattamento e della
confettatura del seme cominciando proprio con Azzurra e
Garisenda la commercializzazione di seme pellicolato e/o
confettato con presenza del fungicida per la protezione della
piantina contro il marciume
causato da funghi patogeni. Per informazioni:
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82
Terra e Vita
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Periscopio
Prezzi dei prodotti agricoli
A
nche in questa prima
settimana del mese l’andamento del mercato
nazionale del vivo risulta cedente in particolare per i vitelloni e i vitelli da macello sulle
principali piazze del nord. A Padova si registrano segnali positivi per i vitelli da ristallo per
una certa carenza di offerta.
BOVINI ANCORA GIÙ
Le macellazioni restano contenute per il permanere del basso
consumo. La gdo continua a
mantenere la richiesta di ulteriori cali di prezzo per poter stimolare la vendita tramite le promozioni. La richiesta di parti di
carcassa non compensate riduce
ulteriormente la valorizzazione
delle mezzene tanto che i macelli cercano di ridurre le consegne
per non aggravare il risultato
della gestione che comunque da
mesi non è positivo. I prezzi restano tendenzialmente cedenti.
SUINI DA MACELLO GIÙ
Ancora in buona vista il comparto dei suinetti da allevamento con particolare riferimento alle taglie tra i 30 e i 65 kg. La
Commissione a Modena non è
riuscita, però, a raggiungere un
accordo sul prezzo dei suinetti
che sono stati decisi in Deputa-
zione. Nel comparto dei suini
da macello prevale ancora un
andamento calmo con previsione di ulteriore calo. Le tensioni
tra le parti all’interno delle commissioni insistono anche in questa settimana infatti sulla piazza
di Milano non si è raggiunto
l’accordo con conseguente
emissione di un non quotato sui
listini. La Borsa di Modena, a
inizio settimana, ha impresso
un calo di 1 cent con la quotazione della taglia classica (156/176
kg) che si è attestata a 1,42 €/kg.
A metà settimana anche la quotazione della CUN è stata emessa d’ufficio con un trend in calo
e un prezzo fissato a 1,408 €/kg
a fronte di una richiesta degli
allevatori a 1,43 €/kg e di 1,40
€/kg dei macellatori.
GRANA IN DISCESA
Come già evidenziato la scorsa
settimana, anche in questa ottava, le quotazioni all’origine dei
due formaggi grana a denominazione hanno continuato la loro fase discendente. Le principali piazze di quotazione hanno
lasciato al mercato diversi centesimi, generando le tendenze
in atto. Relativamente al Parmigiano Reggiano, le quotazioni
già dal lunedì hanno visto la
piazza di Milano con listini ce-
(dal 3 al 10 marzo)
denti pari a 10 cent. È proseguito lo stato di difficoltà con cali
diffusi sui centro di scambio
emiliani e lombardi che hanno
palesato flessioni nei corsi pari a
5 cent. A chiusura dell’ottava
anche Parma si è adeguata alle
altre province mostrando anch’essa listini in perdita. Medesima sorte per il Grana Padano
che ha visto ribassi diffusi per
tutte le varietà monitorate.
AVICUNICOLI IN SALITA
I consumi di carne di pollo hanno registrato un andamento incostante e poco soddisfacente.
Contestualmente l’offerta di vivo è stata contenuta e ciò ha fatto si che alcuni prezzi di scambio non solo tenessero ma addirittura salissero. Le cause di tale
situazione sono probabilmente
da ricercare nell’offerta risultata
particolarmente
contenuta
(frutto di una programmazione
antecedente che ha tenuto conto
del Carnevale e della Quaresima che interessavano la settimana) e del fatto che la domanda,
di solito ridotta per le appena
citate ricorrenze di questa settimana, ha probabilmente compensato tali effetti negativi con il
fatto di essere la prima del mese
e quindi è risultata più sostenuta di quanto ci si aspettasse. In
ogni caso alla fine gli operatori
hanno maturato aspettative positive nel breve periodo.
E.V.O., TENDENZA POSITIVA
La prima settimana di marzo si
è aperta evidenziando un andamento eterogeneo dei prezzi
medi dei prodotti monitorati.
Alla continua stabilità dei listini dell’olio vergine, che si
mantiene sui 2,45 €/kg, si è affiancata una nuova flessione per
il lampante che si è attestato a
1,62 €/kg contro 1,67 della passata rilevazione. In controtendenza l’olio E.V.O. che a piccoli
passi continua la sua tendenza
positiva grazie alle performances del prodotto pugliese.
Tra le Dop situazione senza
variazioni rilevati a eccezione
dell’Aprutino pescarese che vede listini in discesa.
In calo anche il rettificato di
oliva che passa da una quotazione di 2,11 €/kg a 2,07; stabile la
sansa a 1,36. In lieve calo anche
gli oli di semi, in particolare
quelli di arachide e girasole,
mentre quelli di semi di mais e
di semi vari spuntano qualche
centesimo.
In collaborazione con Ismea - Istituto
di servizi per il mercato agricolo alimentare
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Terra e Vita 83
PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI
In collaborazione con ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare
ANIMALI VIVI UOVA E MIELE
AGNELLI DA MACELLO
€/KG
KG. 10-12
FOGGIA
3,40/3,70
CAGLIARI
2,80/3,00
FERRARA
3,20/3,30
KG. 10-13
GROSSETO
2,80/2,90
KG. 11-13
NOCI
3,40/3,60
MACOMER
3,00/3,30
KG. 12-15
GROSSETO
2,60/2,70
VITERBO
2,90/3,10
KG. 12-15
NAPOLI
3,50/6,00
CAMPOBASSO
3,50/6,00
KG. 9-10
FIRENZE
1,65/1,70
SIENA
2,80/3,20
OLTRE 13 KG.
SIENA
2,20/2,80
AGNELLONI DA MACELLO
€/KG
NAZIONALI KG 16
NOCI
NAZIONALI KG 18
FOGGIA
NAPOLI
NAZIONALI KG 20
VITERBO
FERRARA
CAMPOBASSO
ANATRE
2,50/2,80
2,50/2,90
3,50/4,80
2,80/3,00
3,00/5,50
€/KG
GENERALE
TREVISO
2,34/2,51
CUNEO
2,35/2,54
AREZZO
2,30/2,54
FORLÌ
2,30/2,54
VERONA
2,35/2,54
BOVINI DA RISTALLO
€/KG
BALIOTTI INCROCIO
CREMONA
VICENZA
BALIOTTI PEZ.NERA
CREMONA
MODENA
PADOVA
VICENZA
BALIOTTI PEZ.ROSSA
VICENZA
BALIOTTI R. CARNE
MODENA
PADOVA
BALIOTTI R. VARIE
R. EMILIA
MONTICHIARI
CHAROLAISE
MODENA
PADOVA
MONTICHIARI
INCROCIO FRANCESE
PADOVA
MONTICHIARI
LIMOUSINE
MODENA
MONTICHIARI
POLACCHI
MODENA
3,00/4,00
1,70/2,00
0,80/0,90
0,75/0,88
1,00/1,70
0,80/0,90
3,00/4
3,24/3,83
3/3,50
2,70/2,83
1/1
1,33/1,49
3,02/3,07
2,94/3,04
3,04/3,09
2,91/3,30
3,12/3,22
2,26/2,38
CONIGLI
€/KG
ALLEVAMENTO INTENSIVO
CUNEO
1,55/1,65
VERONA
1,45/1,51
AREZZO
1,55/1,65
FORLÌ
1,54/1,62
MACERATA
2,40/2,45
PERUGIA
1,45/1,51
TREVISO
1,43/1,55
FARAONE
€/KG
TAGLIA LEGGERA
PADOVA
CUNEO
VERONA
TAGLIA LEGGERA
PERUGIA
TREVISO
TAGLIA PESANTE
AREZZO
TREVISO
FORLÌ
GALLINE
0,40/0,60
0,45/0,45
0,90/1,20
0,30/0,45
€/KG
GENERALE
FORLÌ
CUNEO
AREZZO
POLLI
5,50/5,70
5,20/5,40
5,50/5,70
A TERRA
TREVISO
VERONA
PERUGIA
FORLÌ
CUNEO
MACERATA
PADOVA
AREZZO
SUINI DA MACELLO
1,08/1,10
1,10/1,12
1,08/1,10
1,08/1,10
1,07/1,09
1,17/1,20
1,08/1,10
1,08/1,10
€/KG
2,25/2,29
2,30/2,34
2,30/2,34
2,33/2,47
2,18/2,22
2,33/2,47
2,28/2,32
2,33/2,47
€/KG
TAGLIA MEDIA
CUNEO
0,38/0,40
VERONA
0,38/0,40
AREZZO
0,39/0,41
PERUGIA
0,42/0,44
TREVISO
0,40/0,42
TAGLIA PESANTE
FORLÌ
0,39/0,43
TREVISO
0,38/0,40
CUNEO
0,39/0,43
PADOVA
0,38/0,40
VERONA
0,39/0,43
AREZZO
0,39/0,43
MANZE DA MACELLO
€/KG
CHAROLAISE
MONTICHIARI
2,58/2,68
MODENA
2,62/2,70
VICENZA
2,70/2,80
CARMAGNOLA
2,10/2,10
FRISONA/PEZZ. NERA
MODENA
1,47/1,62
CREMONA
1,03/1,35
INCROCIO FRANCESE
CREMONA
1,81/2,19
VICENZA
2,25/2,50
MONTICHIARI
2,52/2,62
MACERATA
3,40/3,55
LIMOUSINE
VICENZA
2,90/3,05
MODENA
2,88/3,03
CARMAGNOLA
2,45/2,65
MONTICHIARI
2,90/3
PEZZATA ROSSA
MODENA
2,07/2,22
PIEMONTESE/COSCIA
CUNEO
2,70/3,43
RAZZE DA CARNE
MODENA
MILANO
3,50/3,68
RAZZE VARIE
MILANO
2,13/2,20
PECORE DA MACELLO
€/KG
KG. 30-50
CAGLIARI
VITERBO
FERRARA
FOGGIA
GROSSETO
NAPOLI
NOCI
CAMPOBASSO
PICCIONI
0,40/0,50
0,50/1,10
1/1,10
0,90/1,20
€/KG
DA KG 115/130
R. EMILIA
MODENA
AREZZO
CREMONA
MACERATA
MILANO
SIENA
PERUGIA
MACERATA
DA KG. 90/115
MODENA
SIENA
DA KG. 130/144
FORLÌ
SIENA
R. EMILIA
PERUGIA
CREMONA
PARMA
DA KG. 145/160
MACERATA
DA KG. 176/180
R. EMILIA
PERUGIA
CREMONA
PARMA
MILANO
SIENA
MODENA
KG. 144/156
MILANO
CREMONA
PERUGIA
R. EMILIA
FORLÌ
MODENA
SIENA
PARMA
KG. 156/176
FORLÌ
SIENA
CREMONA
PERUGIA
PARMA
KG.180/185
CREMONA
AREZZO
MODENA
OLTRE KG. 185
R. EMILIA
PARMA
MODENA
CREMONA
1,31/1,34
1,32/1,40
1,32/1,40
1,34/1,40
1,40/1,40
1,32/1,40
1,40/1,40
1,32/1,40
1,32/1,40
1,40/1,40
1,37/1,37
1,37/1,37
SUINI D’ALLEVAMENTO
€/KG
DA 25 KG.
PARMA
R. EMILIA
SIENA
3,01/4,49
MODENA
MANTOVA
DA 40 KG.
R. EMILIA
MODENA
PERUGIA
SIENA
2,03/3,01
MILANO
CREMONA
DA 50 KG.
MANTOVA
MODENA
SIENA
1,66/2,03
PARMA
CREMONA
AREZZO
DA 80 KG.
SIENA
1,50/1,66
PARMA
PERUGIA
MILANO
UOVA GALLINA DA CONSUMO
€/100 UNITÀ
GENERALE
PERUGIA
13,23/13,43
MACERATA
1,18/1,25
MILANO
PADOVA
13,80/13,80
CUNEO
AREZZO
13,95/14,15
TREVISO
13,48/13,68
FORLÌ
12,70/12,90
FIRENZE
13,54/13,73
VERONA
14,28/14,28
VACCHE DA MACELLO
€/KG
BRUNA
VICENZA
CHIANINA
GROSSETO
PERUGIA
FRISONA/PEZZ. NERA
MONTICHIARI
R. EMILIA
CARMAGNOLA
FORLÌ
MODENA
VICENZA
PERUGIA
CREMONA
MARCHIGIANA
MACERATA
MAREMMANA
GROSSETO
PEZZATA ROSSA
VICENZA
PERUGIA
FORLÌ
PIEMONTESE
CUNEO
CARMAGNOLA
RAZZE DA CARNE
MODENA
MILANO
ROMAGNOLA
FORLÌ
VARIE RAZZE
VICENZA
PADOVA
MILANO
CARMAGNOLA
0,85/1,15
1,40/1,53
1,48/1,65
0,70/0,85
1,01/1,17
0,57/0,81
1,10/1,20
0,80/0,95
0,55/0,70
0,66/0,78
1,40/1,58
0,93/1,10
1,20/1,30
0,70/0,90
1,25/1,30
1,23/2,25
1,35/1,58
0,68/0,73
1,40/1,50
0,65/0,75
1,03/1,14
0,90/1,02
-
VITELLI VITELLE DA MACELLO
€/KG
FRISONA/PEZZ. NERA
R. EMILIA
0,42/0,50
MONTICHIARI
1,45/1,53
MODENA
5,12/5,44
INCROCI
PERUGIA
3,50/3,65
CUNEO
2,60/4,40
GROSSETO
3,65/3,75
MARCHIGIANA
MACERATA
4,30/4,45
PIEMONTESE/COSCIA
CUNEO
4,35/5,65
POLACCHI
MODENA
6,59/6,66
RAZZE DA CARNE
MILANO
3,90/4
MODENA
6,78/7,03
VARIE RAZZE
PADOVA
3,64/3,88
MILANO
2,60/2,78
VICENZA
3,10/3,33
VITELLONI / MANZI DA MACELLO
€/KG
CHAROLAIS
CARMAGNOLA
FORLÌ
MONTICHIARI
PADOVA
MODENA
VICENZA
CHIANINA
PERUGIA
GROSSETO
FRISONA/PEZZ. NERA
CARMAGNOLA
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
VICENZA
R. EMILIA
CREMONA
INCROCI
CREMONA
MACERATA
VICENZA
PADOVA
GROSSETO
MODENA
PERUGIA
INCROCIO FRANCESE
MONTICHIARI
LIMOUSINE
CARMAGNOLA
MONTICHIARI
MODENA
VICENZA
FORLÌ
PADOVA
MARCHIGIANA
MACERATA
PEZZATA ROSSA
FORLÌ
MODENA
VICENZA
MONTICHIARI
PIEMONTESE
CUNEO
CARMAGNOLA
PIEMONTESE/COSCIA
CUNEO
POLACCHI
MODENA
PADOVA
MONTICHIARI
2,40/2,60
2,50/2,60
2,62/2,72
2,61/2,68
1,27/1,36
2,65/2,80
2,95/3,08
2,90/3,05
1,45/1,60
0,83/0,89
1,39/1,52
0,83/0,89
2/2,20
1,36/1,51
1,72/1,88
2,60/2,68
2,30/2,45
2,31/2,36
1,88/2
2,17/2,30
1,75/1,88
2,52/2,62
2,50/2,70
2,82/2,92
2,76/2,99
2,80/2,90
2,90/2,98
2,76/2,96
2,85/3,05
1,78/1,85
2,15/2,26
2,40/2,55
2,40/2,50
2,70/3,18
1,90/2,03
2,21/2,35
2,20/2,30
[ TENDENZE E MERCATI ]
84 Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI
RAZZE DA CARNE
MILANO
GROSSETO
ROMAGNOLA
FORLÌ
VARIE RAZZE
MILANO
2,65/2,75
2,45/2,55
2,65/2,85
1,50/1,63
CEREALI
AVENA
€/TONNELLATE
ESTERA
BOLOGNA
FIRENZE
MODENA
TORINO
NAPOLI
PADOVA
CATANIA
MILANO
TREVISO
ROMA
AVENA
193/195
202/207
200/209
198/210
210/215
-
NAZIONALE
BOLOGNA
BARI
MACERATA
NAPOLI
CATANIA
FOGGIA
ROMA
TORINO
FIRENZE
FRUMENTO DURO
155/160
140/150
178/180
150/155
165/170
136/141
BUONO MERCANTILE
PALERMO
CATANIA
MILANO
NAPOLI
BARI
FOGGIA
CAGLIARI
PESCARA
MACERATA
ROMA
FRUMENTO DURO
235/240
235/240
278/283
290/292
268/273
270/275
278/285
241/253
258/268
FINO
ANCONA
NAPOLI
PALERMO
BOL.IT. SUD
GROSSETO
CATANIA
MILANO
FOGGIA
BOL.IT.CENT
ROMA
PESCARA
BARI
MACERATA
BOL.IT.NORD
CAGLIARI
FIRENZE
FRUMENTO DURO
254/259
295/297
245/250
292/297
245/250
286/291
275/280
283/285
271/281
285/292
262/265
260/265
280/285
236/238
€/TONNELLATE
€/TONNELLATE
€/TONNELLATE
230/235
192/232
230/235
265/270
€/TONNELLATE
FINO
ANCONA
BOLOGNA
MILANO
VERONA
VERCELLI
TORINO
PADOVA
TREVISO
ROMA
ALESSANDRIA
NAPOLI
PERUGIA
GROSSETO
PESCARA
FIRENZE
MACERATA
BRESCIA
FRUMENTO TENERO
183/188
211/216
216/218
214/215
254/255
185/245/250
247/255
207/212
-
GRANI DI FORZA
MILANO
262/270
BRESCIA
TREVISO
ALESSANDRIA
PADOVA
235/238
BOLOGNA
244/248
FRUMENTO TENERO
€/TONNELLATE
MERCANTILE
ALESSANDRIA
VERONA
PADOVA
UDINE
CUNEO
NAPOLI
TORINO
TREVISO
PESCARA
MACERATA
ROMA
FRUMENTO TENERO
189/191
196/198
198/202
215/217
191/198
202/204
€/TONNELLATE
VARIETÀ SPECIALI
ALESSANDRIA
PADOVA
VERONA
BOLOGNA
215/220
MACERATA
ROMA
MILANO
236/243
BRESCIA
FRUMENTO TENERO ESTERO
€/TONNELLATE
C.W.R.S. N. 1
MILANO
307/311
NAPOLI
290/292
CUNEO
PADOVA
FRUMENTO TENERO ESTERO
209/212
206/211
COMUNITARIO
NAPOLI
BOLOGNA
VERONA
MILANO
FRUMENTO TENERO ESTERO
€/TONNELLATE
FRANCESE PANIFICABILE
ROMA
BOLOGNA
BARI
TREVISO
CUNEO
MILANO
NAPOLI
239/240
TORINO
216/218
PADOVA
BRESCIA
FRUMENTO TENERO ESTERO
€/TONNELLATE
€/TONNELLATE
€/TONNELLATE
BUONO MERCANTILE
PERUGIA
VERCELLI
TREVISO
UDINE
205/208
240/245
203/205
210/212
204/207
235/240
181/184
216/218
215/217
€/TONNELLATE
€/TONNELLATE
MERCANTILE
BARI
PALERMO
PESCARA
MACERATA
ROMA
CATANIA
NAPOLI
FOGGIA
FRUMENTO TENERO
MACERATA
ROMA
PESCARA
BOLOGNA
BRESCIA
ALESSANDRIA
CUNEO
MILANO
GROSSETO
NAPOLI
FIRENZE
VERONA
ANCONA
TORINO
PADOVA
FRUMENTO TENERO
215/218
217/221
214/215
219/224
NORTHERN SPRING
ALESSANDRIA
TORINO
NAPOLI
BOLOGNA
VERONA
MILANO
PADOVA
GRANTURCO
315/319
290/292
303/305
295/298
309/313
-
COMUNITARIO
TORINO
CATANIA
FIRENZE
NAPOLI
BOLOGNA
MILANO
MACERATA
ROMA
BRESCIA
ALESSANDRIA
ANCONA
GRANTURCO
202/205
200/203
201/203
-
IBRIDO-NAZIONALE
MODENA
FIRENZE
PADOVA
ROMA
ALESSANDRIA
R. EMILIA
TREVISO
TORINO
ANCONA
MILANO
NAPOLI
PERUGIA
MACERATA
BOLOGNA
BRESCIA
MANTOVA
UDINE
VERONA
GROSSETO
ORZO
193/194
162/164
186/189
185/189
178/180
179/181
184/186
184/186
185/188
191/192
212/214
183/193/195
191/195
188/189
185/188
183/185
186/187
190/197
€/TONNELLATE
€/TONNELLATE
€/TONNELLATE
ESTERO
MANTOVA
FIRENZE
MODENA
BOLOGNA
CUNEO
TREVISO
TORINO
NAPOLI
MACERATA
PADOVA
ROMA
VERONA
ANCONA
CATANIA
MILANO
ORZO
221/224
216/218
215/218
215/219
213/216
211/213
215/220
216/230
€/TONNELLATE
NAZIONALE
ANCONA
R. EMILIA
GROSSETO
BARI
BOLOGNA
179/183
179/182
218/223
200/203
-
BRESCIA
FOGGIA
UDINE
PADOVA
ROMA
CATANIA
CUNEO
NAPOLI
TREVISO
TORINO
MILANO
MACERATA
MANTOVA
MODENA
VERONA
FIRENZE
RISONE
204/206
160/165
206/211
217/219
194/198
213/215
210/213
214/216
185/190
210/214
216/218
161/169
€/TONNELLATE
ARBORIO
NOVARA
BOLOGNA
VERCELLI
MORTARA
MILANO
ARGO/PADANO
MILANO
MORTARA
BALILLA-ORIGINARIO
VERCELLI
NOVARA
MORTARA
MILANO
CARNAROLI E SIMILI
MORTARA
MILANO
NOVARA
EUROPA-LOTO E SIM.
MORTARA
VERCELLI
NOVARA
MILANO
LIDO-ROSA M. E SIM
NOVARA
VERCELLI
MILANO
MORTARA
LUNGOB(IND.PA.TH.)
MILANO
NOVARA
VERCELLI
MORTARA
RIBE E SIMILARI
MILANO
MORTARA
VERCELLI
NOVARA
RIZZOTTO S.ANDREA
VERCELLI
MILANO
NOVARA
ROMA
MILANO
NOVARA
VERCELLI
MORTARA
VIALONE NANO
VERONA
MILANO
MORTARA
SORGO
270/280
260/270
260/270
260/270
700/750
745/765
720/740
435/450
405/450
380/420
380/400
335/350
380/390
330/350
385/400
250/260
255/265
254/264
245/265
380/400
415/430
385/430
665/670
640/660
640/670
640/670
650/670
650/670
640/675
930/970
925/960
940/960
183/188
191/195
183/188
COLTIVAZIONI FORAGGERE
FIENO
€/TONNELLATE
ERBA MEDICA
BRESCIA
150/175
215/250
220/250
95/105
165/185
150/160
100/120
€/TONNELLATE
FRUMENTO
MODENA
CREMONA
BRESCIA
UDINE
82/92
120/130
85/95
100/120
LATTE E DERIVATI
700/720
715/725
680/720
690/720
710/730
€/TONNELLATE
BIANCO
ANCONA
MACERATA
BOLOGNA
BOLOGNA
ANCONA
MACERATA
MODENA
CREMONA
UDINE
PIACENZA
PRATO STABILE
MODENA
CREMONA
BRESCIA
UDINE
PAGLIA
170/180
ASIAGO
€/KG
FRESCO
THIENE
6,13/6,13
STAGION. 12 MESI E OLTRE
THIENE
STAGION. 4/6 MESI
THIENE
6,43/6,43
ASIAGO PRESSATO
€/KG
LATTE INT. 20 GG DI MATURAZIONE
THIENE
5,28/5,28
BURRO
€/KG
BURRO CEE
MANTOVA
3,50/3,50
BURRO
MILANO
3,50/3,50
BURRO PASTORIZZATO
CREMONA
3,40/3,40
FRESCO - DI CENTRIFUGA
MILANO
3,70/3,70
FRESCO D’AFFIORAMENTO
PIACENZA
2,80/2,90
ZANGOLATO DI CREME FRESCHE
PARMA
2,30/2,30
R. EMILIA
2,30/2,30
MANTOVA
2,40/2,40
MODENA
2,30/2,30
MILANO
2,70/2,70
CACIOTTA
€/KG
LATTE MISTO
FOGGIA
GROSSETO
LATTE OVI. 20/40GG.
ROMA
LATTE OVINO 6 MESI
ROMA
LATTE OVINO FRESCA
ROMA
CRESCENZA
5,90/6,40
7,45/9,44
6,50/7,70
8/9,30
6/7,40
€/KG
MATURA
UDINE
MILANO
FONTINA
6/6,40
4,35/4,60
€/KG
MATURA
AOSTA
GORGONZOLA
8/9,95
€/KG
FRESCO DOLCE
NOVARA
MILANO
NOVARA
MILANO
4,25/4,45
4/4,10
6/6,30
5,35/5,65
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Terra e Vita 85
PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI
€/KG
€/KG
STAGION. 4/12 MESI
MANTOVA
PIACENZA
CREMONA
MILANO
STAGION. 12/15 MESI
MILANO
CREMONA
MANTOVA
PIACENZA
STAGION. 16/24 MESI
CREMONA
MANTOVA
ITALICO
7,15/7,45
7,20/7,45
7,30/7,45
7,15/7,35
7,90/8,55
7,85/8,05
8,05/8,35
8,20/8,50
8,20/8,80
8,55/8,85
€/KG
FRESCO
MILANO
4,45/4,55
BRESCIA
4,50/4,65
MATURO
MILANO
5,20/5,50
PARMIGIANO REGGIANO
€/KG
STAGIONATO 1 ANNO
R. EMILIA
PARMA
MANTOVA
MILANO
MODENA
STAGIONATO 2 ANNI
MODENA
MANTOVA
PARMA
R. EMILIA
MILANO
OLIO DI OLIVA
ED ALTRI OLI E GRASSI
PECORINO ROMANO
GRANA PADANO
8,95/9,35
8,95/9,35
8,75/9,05
8,65/9
9/9,40
10,30/10,70
10,45/10,65
10,30/10,70
10,30/10,70
10,55/11,30
EXP. PRODUZ. SARDA
CAGLIARI
EXP.PRODUZ.LAZIALE
ROMA
ITALIA PRODUZ.LAZ.
ROMA
PROVOLONE
OLIO DI OLIVA
7,50/7,60
7/8
7/8
€/KG
VAL PADANA FRESCO
CREMONA
MILANO
VAL PADANA MATURO
CREMONA
MILANO
RICOTTA
5,55/5,70
5,65/5,80
5,75/6
5,85/6,10
€/KG
LATTE MISTO
FOGGIA
GROSSETO
LATTE OVINO
FOGGIA
CAGLIARI
LATTE OVINO
ROMA
TALEGGIO
3/3,40
2,90/3,66
4,80/5,20
1,40/1,60
3,50/6
€/KG
FRESCO
MILANO
BRESCIA
MATURO
MILANO
4,40/4,65
4,55/4,70
5,10/5,55
€/KG
VERG.LAMPANTE OLTRE
COSENZA
TARANTO
Bitonto
LECCE
GIOIA TAURO
GROSSETO
CROTONE
Andria
BRINDISI
CATANZARO
ROSSANO
SANT’AGATA
BARI
R. CALABRIA
VERGINE
COSENZA
LECCE
GROSSETO
CROTONE
R. CALABRIA
BARI
TARANTO
Andria
BRINDISI
CATANZARO
FOGGIA
ROSSANO
Bitonto
SALERNO
VERGINE EXTRA
PESCARA
SIENA
TERNI
PALERMO
1,60/1,65
1,63/1,65
1,63/1,65
1,45/1,65
1,63/1,65
1,60/1,65
1,60/1,65
1,70/1,72
2,40/2,50
2,40/2,60
2,15/2,30
2,40/2,60
2,40/2,60
2,40/2,50
2,45/2,60
2,40/2,50
1,90/2,10
3,80/3,90
3,50/3,70
BRINDISI
GARGANO
GROSSETO
TRAPANI
PERUGIA
SALERNO
ANDRIA
COSENZA
CHIETI
SCIACCA
VITERBO
BITONTO
RAGUSA
ALTO TAVOLIERE
SABINA(RIETI)
CAGLIARI
FIRENZE
R. CALABRIA
MILANO
CATANZARO
LAMETIA TERME
ROSSANO
TARANTO
CATANIA
BASSO TAVOLIERE
LECCE
2,65/3,05
3,11/3,15
3,70/3,90
3,10/3,30
3,20/3,60
3,09/3,14
2,80/3,15
3,90/4
3,30/3,50
3,12/3,19
6/6,50
2,93/3
5,60/6,40
3,80/4
3,20/3,60
3,13/3,37
2,65/3,10
2,80/3,15
2,70/3,10
2,65/3,05
2,93/3
2,65/3,05
SEMI SEMENTI COLTURE
INDUSTR. E DERIVATI
POLPA BARBABIETOLA
€/TONNELLATE
GENERALE
PADOVA
TREVISO
MODENA
SOIA (PREZZI)
228/230
243/246
-
GENERALE
TREVISO
BOLOGNA
465/470
464/469
€/TONNELLATE
MILANO
472/475
VINI ED ALTRE BEVANDE
VINI BIANCHI DA TAVOLA
€/ETTOGRADO
BIANCO TAV. 12/13°
TRAPANI
2,40/2,50
BIANCO TAV. 9/11°
MODENA
4,50/5
BARI
2,75/2,95
FAENZA
3,20/4,20
TREVISO
6/6,70
PESCARA
3,48/3,60
ROMA
3,80/4,00
VERONA
5,00/5,50
S.BENEDETTO
5,20/5,70
LUGO
3,10/3,40
VINI ROSSI DA TAVOLA
€/ETTOGRADO
ROSSO TAV. 12/13°
PESCARA
ROSSO TAV. 12/13°
SALENTO
TREVISO
BARI
LECCE
NORD PUGLIA
ROSSO TAV. 9/11°
FAENZA
TOSCANA CENTRALE
TREVISO
FIRENZE
LUGO
MODENA
R. EMILIA
VERONA
PESCARA
S.BENEDETTO
4,30/4,70
4,50/4,80
2,80/2,90
4,50/4,80
3,30/3,50
3,20/3,90
4,40/6,40
5,80/6,30
4,40/6,40
3,30/3,80
6,00/6,20
6,00/6,20
4,10/4,20
3,50/4,00
86
Terra e Vita
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 28 FEBBRAIO AL 6 MARZO 2014)
a cura di Stefano Serra
Frumento tenero in rialzo, effetto Mar Nero
340
280
248,0
250
213,5
202,9
220
190
160
GEN-13 MAR-13 MAG-13 LUG-13
Fino Panificabile 3 Ager BO
1 DNS 16% pro CIF
182,0
SET-13
N° 1 Speciali Forza Ager BO
Francia partenza Eure et Loir
NOV-13
GEN-14 MAR-14
Black Sea Milling FOB
le borse a termine che riflettono la preoccupazione degli operatori;
possibile trasferimento di parte della domanda dal Mar Nero ad altre
origini più sicure. Usa: siccità e gelo mantengono incerte le stime
produttive dei “winter” e l’export sostiene il Cbot. Mar Nero: al
momento regolare con nuove aggiudicazioni di aste sull’Egitto. Prezzi Fob: l’Argentino “pan” a 325 $/t (-3), lo Spring US “Pacifico” a 349
$/t (+2), l’Australiano Soft White a 273 $/t (+4).
Duro, quotazioni su
310
285,0
290
(euro / t)
Italia come nelle attese, causa il perdurante rallentamento degli
arrivi di merce estera e l’export di prodotto nazionale, si registra un
incremento delle quotazioni su tutte le piazze da Nord a Sud. A
ulteriore supporto i contratti a “prezzo finito” per consegne fino a
tarda primavera, che vede la consegna (forzosa) di prodotto nazionale stante l’esigua offerta (e i prezzi elevati) del comunitario. Gli
operatori si interrogano su quando l’emergenza arrivi dal Canada
terminerà e la pressione sul prodotto nostrano posa rientrare nei
canoni della normalità; opinione comune non prima di Pasqua. Il
nuovo raccolto vede buoni progressi colturali nelle aree vocate del
Centro-Sud mentre al Nord imperversa il maltempo. Prezzi: a Foggia il
fino vale partenza sui 280 €/t (+5) mentre l’Ager Bologna e la
Granaria di Milano quotano (con pochi scambi) un più 4-5 €/t per
l’origine Centro a 285-290 €/t arrivo.
Europa gli operatori internazionali rivolgono l’attenzione al
comunitario per coprire parte delle esecuzioni di marzo sul Nord
Africa e il risultato è immediato su tutte le piazze del Sud Europa.
Francia: la domanda italiana è vincolata alla reale qualità offerta, con
maggiore interesse per la migliore dai porti del Sud Est con destino
Tunisia. Spagna: i molini sono coperti e per l’esportazione resta
305,0
310
(euro / t)
Italia continua il recupero delle quotazioni sull’incertezza delle
consegne dal Mar Nero e uno scenario produttivo 2014 fortemente
condizionato dalla piogge al Nord. La domanda è costante sia sul
pronto che in prospettiva con i molini intenzionati a mantenere un
livello di scorte “normali” per la congiuntura di campagna. L’offerta
di nazionale e comunitario è regolare per ogni classe e origine, ma il
mercato sul pronto impone prezzi al sensibile rialzo; continua la
carenza di merce dal Nord America causa i problemi logistici. Bologna e Milano tornano al rialzo per tutte le categorie di un 2-5 €/t.
Europa l’andamento degli scambi subisce negativamente l’influsso valutario ma l’incertezza dal Mar Nero più che compensa.
Francia: la tendenza del mercato sarebbe ribassista, ma beneficia di
riflesso dell’export dalla Romania sull’Egitto che sostiene il corso.
Pressione politica per convincere l’Egitto ad accettare una umidità
della granella al 13,5%. Il raccolto 2014 procede agronomicamente
bene. Il prezzo Fob per del 76kg/hl - 220Hag. e 11% proteina, sale a
192 €/t (+1). Altri UE: buono il livello di esportazione dal Danubio,
che compete alla pari con l’origine Russa; si conferma la domanda
comunitaria per i grani superiori dall’area Austro-Tedesco. Prezzi del
76-220-12,5% di proteina restano sui 220 €/t reso camion.
Mercato mondiale tiene banco la situazione del Mar Nero con
270
250
245,0
230
210
GEN-13
235,5
MAR-13 MAG-13
Centro fino Ager BO
LUG-13
SET-13
Francia partenza Sud-Ovest
NOV-13
GEN-14 MAR-14
# 2 HAD FOB USA
poco, con tenore proteico tra 11 e 11,5% sulla s.secca. Grecia: qualche rivendita per la Tunisia. Prezzi Cif Italia: il tipo Fino vale oltre 280
€/t (+5), il tipo buono-mercantile quota sui 270-275 €/t (+5).
Mercato mondiale lentamene il gap logistico rientra, ma il
ritardo nelle esecuzioni di fatto azzera ulteriori vendite fino all’apertura laghi: primi di aprile. Usa e Canada l’offerta preme sulla politica
per risolvere il ritardo logistico stante una crescente pressione della
domanda dal Mediterraneo. Messico: si vende il “Guaymas”, qualità
Nord Africa, per arrivi giugno. Prezzi Cif Italia: il # 2 Cwad resta sui
290-300 €/t, il #3/4 da Usa e Canada nominale tra 270 e 280 €/t.
Legenda: 1 DNS 14 pro CIF : 1 Dark Northern Spring con 16% di proteina sulla s.s. reso porto di sbarco Rotterdam - Partenza Francia (E&L) Eure & Loire - HAD FOB USA : 2 Hard Amber
Durum reso porto imbarco Laghi USA/Canada - YC 3 CIF Rotterdam : 3 Yellow Corn reso porto di sbarco Rotterdam
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Terra e Vita
87
PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 28 FEBBRAIO AL 6 MARZO 2014)
Mais, il ritorno della speculazione
Italia il problema Ucraina si interseca con le
prime certezze sulle intenzioni di semina in Italia:
oltre il 10% in meno, e la conferma che un 20-25%
delle superfici 2014 andranno a bio-massa. Sul
medio termine esiste solo l’offerta di origine comunitaria. La domanda di ogni tipologia e origine è
ben presente e questo ha effetto dopante sui prezzi con rincari a Bologna e Milano tra i 1 e 5 €/t per
un arrivo del nazionale sui 195 €/t arrivo.
Europa la crisi Ucraina sembra non incidere
sulla preferenza di quell’origine a sconto da parte
degli utilizzatori europei, francesi della Bretagna
inclusi. Francia: l’offerta non cede alle richiesta
della domanda di rivedere da subito i prezzi al
ribasso e l’euro/dollaro azzera la possibilità di
esportazione: il mercato è semi-paralizzato. Spa-
gna: continua a ricevere merce ucraina. Altri UE:
torna l’offerta di mais, ma i prezzi sono poco competitivi rispetto all’internazionale: l’ungherese reso treno Italia sui 195 €/t.
Mondiale le notizie dall’Ucraina (terzo esportatore mondiale di mais) si sommano a possibili
ritardi di semina in Usa e stime di produzione
2014 al ribasso in Brasile con l’effetto di stimolare
un prepotente ritorno della speculazione sul Cbot
che recupera un 5% e torna ai massimi del settembre 2013. Usa: l’esportazione ai massimi livelli.
Argentina: trebbiatura ostacolata dalle piogge.
Ucraina: imbarchi in ritardo, ma costanti. Prezzi:
argentino 225 $/t (+6) Fob “Up-river”; # 3YC 233
$/t (+8) Fob Golfo, Brasiliano Nq, Mar Nero 231 $/t
(+6).
Oleaginose e cereali foraggeri
Italia Cereali foraggeri: mercato in simpatia
con i cereali a uso alimentare umano con evidente
supporto trasversale del grano sull’orzo e del mais
sul sorgo. La domanda di cereali a paglia è più
sostenuta per i dubbi su possibili defalt dal Mar
Nero, ma l’offerta resta ampia e copre le richieste.
L’orzo nostrano pesante vale 210 €/t (+2) arrivo, il
sorgo bianco 193 €/t (+5) partenza e il tenero sui
215 €/t arrivo. Oleaginose: i dubbi sul “weather
market” in America Latina sono compensati dal
super euro e la soia aumenta di un 3-4 €/t per un
prezzo partenza sui 465-470 €/t.
Europa Cereali foraggeri: le condizioni del
nuovo raccolto di grano e orzo restano buone per
oltre il 70% dei campi con netto miglioramento
delle condizioni in Uk. La domanda comunitaria
interna è stazionaria mentre l’export (soprattutto
di grano) sostiene l’intero comparto; l’orzo recupera 5 €/t e vale 183 €/t reso Rouen, il tenero Uk Fob
oltre i 205 €/t (+6). Oleaginose: la scarsa disponibilità di colza francese è un problema che impone
un trend rialzista all’intero comparto, già sostenuto dal prezzo mondiale dell’olio di soia. La colza in
Francia vale 397 €/t (+8) reso Rouen con l’aprilegiugno a premio di 9 €/; il girasole sul pronto vale
345 €/t (+15) reso Saint Nazaire.
Mondiale Cereali foraggeri: la domanda cinese e l’apprensione degli operatori sull’Ucraina sostengono il prezzo dell’orzo; il sorgo beneficia del
rafforzamento del mais e il grano si adegua. Il
2014/15 è previsto con offerta eccedente la domanda.
NOLI
FLASH
Settimana di debolezza sul
mercato e i noli soprattutto per le
panamax che continuano a subire
assenza di domanda nel Pacifico
e scarsa richiesta nell’Atlantico.
Più tenuto il mercato delle handysizechesiconfermano.IlBalticIndex recupera un 10% grazie alla ripresa dei massimi tonnellaggi
(capesize)evalesui1304punti.
Francia: fonte France Agrimer e Arvalis aggiorna lo
stato vegetativo del grano e dell’orzo, eccellente
nel 72-74% dei casi; in lieve peggioramento relativo il duro che scende al 62% (-4%) delle superfici.
Marocco: fonte Onicl annuncia la seconda asta
d’importazione di grano (ca. 0,25 mio/t) da quando, nel Gennaio u.s., ha cancellato i dazi all’importazione. Canada: fonte Governativa annuncia
la possibilità di legiferare a favore di un’accelerazione nel recuperare il gap logistico che da setti-
Botta e risposta
I ritardi negli arrivi di grano fanno rimpiangere il Board. Come e
cosa è cambiato?
Quanto accade a livello di ritardi
nelle consegne è congiunturale
tra uno scenario oligopolistico
(periodo dei “Boards”) e uno
più liberale con maggior numero
di attori, pubblici e privati, ma
non ancora ben rodato a livello
di logistica. In pochi anni la Russia ha sestuplicato la sua capacità di carico e l’Ucraina l’ha più
che triplicata e il centro decisionale della logistica potrebbe in
poco tempo dividersi tra l’attuale quartier generale di Ginevra,
ove tutti gli operatori hanno
aperto uffici commerciali, e Singapore, ove operano i nuovi attori (del futuro?) come Noble,
Olam e Wilmar.
E l’attenzione è passata dalla
tempistica (anche “climatica”)
della movimentazione dei raccolti ai costi che fanno muovere
la merce all’ultimo per limitare
stoccaggi e giacenze ai porti. Se,
come accaduto quest’inverno in
Nordamerica, si congela la filiera logistica, i raccolti restano
ostaggi del maltempo presso gli
agricoltori e per le esecuzioni bisognerà attendere con pazienza
il disgelo.
INVIATE LE VOSTRE DOMANDE A:
[email protected]
mane riduce la capacità di esportazione di grano,
colza e avena; coinvolti i principali vettori Canadian Pacific e Canadian National. Usa: fonte Usda
pubblica le prime stime di produzione 2014/15.
Grano: il calo delle rese è più che compensato
dall’aumento delle superfici per una produzione
sui 59 mio/t (+2% sul 2013). Mais: il calo delle
aree sarebbe più che compensato dalle migliori
rese per una produzione di oltre 355 mio/t. Soia:
previsto raccolto record di 97 mio/t (+9% sul
2013).
RIPRODUZIONE RISERVATA
[ TENDENZE E MERCATI ]
88 Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
PREZZI DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI (10 MARZO)
LISTINO BMTI (€/KG)
SPECIE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
CLEMENTINE
CLEMENTINE
LIMONI
LIMONI
MANDARINI
MANDARINI
ACTINIDIA
ACTINIDIA
ACTINIDIA
FRAGOLE
FRAGOLE
FRAGOLE
FRAGOLE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
UVA DA TAVOLA
UVA DA TAVOLA
UVA DA TAVOLA
AGLI
AGLI
ASPARAGI
ASPARAGI
BIETOLE
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CAROTE
CAVOLFIORE
CAVOLFIORE
CAVOLFIORE
CAVOLI BROCCOLI
CAVOLI BROCCOLI
CAVOLI CAPPUCCI
VARIETÀ
MORO
NAVEL LATE
NAVEL LATE
NAVEL LATE
TAROCCO
TAROCCO
TAROCCO
TAROCCO
WASHINGTON NAVEL
HERNANDINA
NADORCOTT
PRIMO FIORE
PRIMO FIORE
TARDIVI
TARDIVI
HAYWARD
HAYWARD
HAYWARD
CANDONGA
ANNURCA
ANNURCA
CRIPPS PINK
FUJI
FUJI
GOLDEN DELICIOUS
GOLDEN DELICIOUS
GOLDEN DELICIOUS
GRANNY SMITH
GRANNY SMITH
MORGENDUFT
RENETTA DEL CANADA
RENETTA DEL CANADA
STARK DELICIOUS
STARK DELICIOUS
ABATE FETEL
ABATE FETEL
CONFERENCE
CONFERENCE
DECANA COMIZIO
DECANA COMIZIO
KAISER
KAISER
WILLIAM
WILLIAM
BIANCA SUGRAONE
NERA DAN BEN HANNA
ROSATA RED GLOBE
BIANCHI
ROSA
VERDI
VERDI
DA COSTA
CON SPINE
ROMANESCO APOLLO
ROMANESCO APOLLO
VIOLETTO SENZA SPINE
VIOLETTO TEMA
VIOLETTO TEROM
BIANCO
BIANCO
ROMANESCO
BIANCHI
coordinamento di Fabrizio De Giacomi
CALIBRO
PRESENTAZIONE
64-73 (8)
70-80 (6)
77-88 (4)
77-88 (4)
70-80 (6)
70-80 (6)
77-88 (4)
77-88 (4)
77-88 (4)
58-69 (2)
58-69 (2)
58-67 (4)
58-67 (4)
63-74 (1X)
67-78 (1XX)
120-130 GR.
130-140 GR.
90-100 GR.
30-40
30-40
30-40
30-40
65-70
70-75
80-85
80-85
80-85
70-80
80-85
80-85
70-80
80-85
80-90
85-90
90-95
70-80
80-85
70-80
75-80
70-75
75-80
75-80
80-85
70-80
75-80
70-75
80-85
N.C.
N.C.
N.C.
A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA CON FOGLIE
A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA CON FOGLIE
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI CON FOGLIE
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
IN VASCHETTE
IN VASCHETTE
IN VASCHETTE
IN VASCHETTE
DOPPIO STRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO 14 PZ. (30X50)
MONOSTRATO 20 PZ. (30X50)
MONOSTRATO 18 PZ. (30X50)
VERTICALE 14 PZ. (30X40)
VERTICALE 12 PZ. (30X40)
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO 18 PZ. (30X50)
A PIÙ STRATI 45 PZ.
A PIÙ STRATI 35 PZ.
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
N.C.
N.C.
12-16
N.C.
N.C.
6-7.5 CM
7.5-9 CM
11-13 CM
9-11 CM
6-7.5 CM
6-7.5 CM
7.5-9 CM
N.C.
10 PZ. (40X60)
6 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
N.C.
N.C.
6 PZ. (30X50)
IN GRAPPOLI
ALLA RINFUSA
IN MAZZI
IN MAZZI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
IN MAZZI
IN MAZZI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
VASSOI FILMATI
MONOSTRATO FILMATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
VERTICALE FILMATO
MONOSTRATO
BOLOGNA
PROVENIENZA
PREZZO
FRUTTICOLE
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SPAGNA
ITALIA
CAMPANIA
CAMPANIA
ITALIA
EMILIA-ROMAGNA
TRENTINO
ITALIA
ALTO ADIGE
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
ITALIA
TRENTINO
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
SUD AFRICA
ARGENTINA
SUD AFRICA
SUD AFRICA
PERÙ
ORTICOLE
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
CAMPANIA
ITALIA
ITALIA
SARDEGNA
ITALIA
ITALIA
EGITTO
PUGLIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
PUGLIA
ITALIA
0.60
0.70
0.75
0.90
1.00
0.90
1.60
1.40
0.80
1.30
1.40
0.60
0.80
0.90
1.10
1.20
1.30
0.80
1.80
2.30
1.80
3.30
0.90
1.30
1.80
1.60
1.50
0.65
1.30
1.70
1.20
1.40
0.85
1.30
1.40
1.10
1.50
1.10
1.50
1.40
1.50
1.80
2.00
0.70
1.20
1.50
1.60
3.00
2.30
3.00
1.80
6.00
3.00
2.50
0.50
0.15
0.30
0.60
0.50
0.18
0.40
0.35
0.60
0.45
0.40
0.70
0.70
0.90
0.70
PADOVA
PROVENIENZA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SPAGNA
ITALIA
CAMPANIA
CAMPANIA
ITALIA
EMILIA-ROMAGNA
TRENTINO
ITALIA
ALTO ADIGE
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
TRENTINO
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
SUD AFRICA
ARGENTINA
SUD AFRICA
SUD AFRICA
PERÙ
PREZZO
0.60
0.57
0.62
0.62
0.90
0.75
1.05
0.85
VERONA
PROVENIENZA
PREZZO
SICILIA
0.75
SICILIA
1.00
SPAGNA
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
1.35
0.70
0.90
0.85
0.90
1.35
1.40
1.00
ITALIA
2.50
EMILIA-ROMAGNA
1.62
ITALIA
0.55
ITALIA
TRENTINO
1.00
1.32
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
EMILIA-ROMAGNA
1.40
1.30
1.45
EMILIA-ROMAGNA
1.20
SUD AFRICA
PERÙ
2.10
2.44
5.50
2.60
0.52
0.15
ITALIA
3.80
0.55
0.50
0.21
0.22
0.28
0.56
1.00
0.80
1.60
1.30
ITALIA
0.85
ITALIA
ITALIA
0.60
0.90
ITALIA
ITALIA
1.55
1.00
0.45
ITALIA
0.35
1.00
1.60
0.77
0.80
0.85
1.00
1.45
1.60
1.10
1.30
2.00
1.50
2.50
1.40
1.50
1.83
1.55
1.62
0.60
1.10
1.60
1.15
0.65
1.42
1.43
0.90
1.15
1.30
1.40
1.60
1.30
1.50
0.90
1.20
3.00
2.10
2.50
FRANCIA
ITALIA
CAMPANIA
ITALIA
ITALIA
SARDEGNA
ITALIA
ITALIA
PUGLIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
PUGLIA
ITALIA
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 11/2014
15 marzo 2014
Terra e Vita 89
LISTINO BMTI (€/KG)
SPECIE
VARIETÀ
CAVOLI VERZA
CETRIOLI
CICORIA WITLOOF
CICORIA
BIANCA LUNGA DI MILANO
CICORIA
CATALOGNA A PUNTARELLE
CICORIA
CATALOGNA
CIME DI RAPA
CIPOLLE
PIATTE BIANCHE
CIPOLLE
TONDE BIANCHE
CIPOLLE
TONDE DORATE
CIPOLLE
TONDE DORATE
CIPOLLE
TONDE ROSSE
CIPOLLOTTI
BIANCHI
FAGIOLINI
FAGIOLINI
PIATTI VERDI
FAVE
FINOCCHI
FINOCCHI
INDIVIE
SCAROLA
LATTUGHE
CAPPUCCIO
LATTUGHE
GENTILE
LATTUGHE
ICEBERG
LATTUGHE
ROMANA
MELANZANE
CHIARE
MELANZANE
LUNGHE
MELANZANE
MELANZANE
MELONI
GIALLI INVERNALI
PATATE
P. BIANCA
PATATE
P. GIALLA
PATATE
P. GIALLA
PATATE
P. GIALLA
PATATE
ROSSE
PEPERONI
LUNGHI GIALLI
PEPERONI
LUNGHI ROSSI
PEPERONI
QUADRATI GIALLI
PEPERONI
QUADRATI ROSSI
PISELLI
VERDI SCURI
POMODORI
CILIEGINI
POMODORI
CILIEGINI
POMODORI
CILIEGINI
POMODORI
COSTOLUTI TIPO MERINDA
POMODORI
COSTOLUTI VERDI
POMODORI
COSTOLUTI VERDI
POMODORI
CUORE DI BUE VERDI
POMODORI
DATTERINI
POMODORI
TIPO PICCADILLY
POMODORI
TIPO PIXEL
TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO
POMODORI
POMODORI
TONDI LISCI VERDI
POMODORI
TONDO SARDO
PORRI
PORRI
PREZZEMOLI
RADICCHIO
CICORINO MISTO
RADICCHIO
ROSSO LUNGO PRECOCE
RADICCHIO
ROSSO LUNGO PRECOCE
RADICCHIO
ROSSO SEMILUNGO
RADICCHIO
ROSSO TARDIVO
RADICCHIO
ROSSO TONDO
RADICCHIO
VARIEGATO
RAVANELLI
TONDI ROSSI
SCALOGNO
COMUNE
SEDANI
DA COSTA VERDI
SPINACI
RICCI
TOPINAMBUR
ZUCCHE
TONDE DELICA
ZUCCHE
TONDE DELICA
ZUCCHINE
COSTOLUTE
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
coordinamento di Fabrizio De Giacomi
CALIBRO
PRESENTAZIONE
6 PZ. (30X50)
14-21 CM.
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
30-50
60-80
60-80
60-80
60-80
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
10 PZ. (30X50)
10 PZ. (30X50)
8 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
8 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
8 PZ. (30X50)
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
1600-2000 GR.
40-60
40-60
40-60
40-60
40-60
N.C.
N.C.
GG (90-110)
GG (90-110)
N.C.
MEDI
MEDI
PICCOLI
57-67
67-82
82-102
82-102
N.C.
N.C.
N.C.
67-82
82-102
N.C.
40-60
40-60
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
18 PZ. (30X50)
N.C.
12 PZ. (30X50)
N.C.
N.C.
N.C.
MEDI
N.C.
N.C.
MEDIE
MEDIE
14-21 CM.
21-28 CM.
7-14 CM.
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
VASSOI FILMATI
MONOSTRATO
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
IN MAZZI A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
IN MAZZI
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
DOPPIO STRATO
DOPPIO STRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
A PIÙ STRATI
IN VASCHETTE
A PIÙ STRATI
DOPPIO STRATO
DOPPIO STRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
IN VASCHETTE
A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA
DOPPIO STRATO
DOPPIO STRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
IN MAZZI
ALLA RINFUSA
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
MONOSTRATO
20 MAZZI
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
BOLOGNA
PROVENIENZA
PREZZO
PADOVA
PROVENIENZA
ITALIA
SICILIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
MAROCCO
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
BRASILE
ITALIA
ITALIA
OLANDA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
MAROCCO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
VENETO
VENETO
VENETO
ITALIA
VENETO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ARGENTINA
ITALIA
0.50
1.00
1.30
0.50
0.70
0.60
0.80
1.40
0.70
0.40
0.45
0.70
0.80
2.50
2.00
1.80
0.70
0.90
1.40
1.20
1.00
0.70
1.30
1.50
1.70
1.10
1.50
1.30
0.65
0.55
0.40
0.80
0.65
2.20
2.20
1.80
1.80
2.20
2.00
2.20
2.30
3.80
1.70
1.90
2.50
3.40
2.20
2.20
1.60
1.00
2.20
1.10
0.80
1.00
1.50
1.50
1.10
1.50
3.00
1.00
2.70
0.35
1.80
0.50
1.20
2.00
1.20
1.00
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
MAROCCO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
VENETO
VENETO
VENETO
ITALIA
VENETO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ARGENTINA
ITALIA
SICILIA
LAZIO
0.60
1.00
SICILIA
LAZIO
N.B. I prezzi si riferiscono a prodotti di 1a categoria (regolamento Ue 2251/92); calibratura in mm e imballaggi base 30x50 cm.
PREZZO
ITALIA
SICILIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
0.50
1.05
1.80
ITALIA
0.58
ITALIA
ITALIA
MAROCCO
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
BRASILE
ITALIA
OLANDA
0.52
0.70
0.34
0.70
1.50
2.50
1.75
1.50
0.60
0.87
1.35
0.80
0.80
0.80
1.45
1.60
1.25
1.40
0.42
0.80
1.80
1.80
1.70
1.53
2.00
1.90
2.30
2.20
1.70
1.60
2.20
3.20
2.10
2.00
1.80
0.55
1.15
2.70
1.10
0.65
1.70
1.95
0.85
1.50
0.18
1.63
0.55
1.00
1.55
1.60
VERONA
PROVENIENZA
PREZZO
ITALIA
0.40
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
1.40
0.90
0.65
ITALIA
0.60
ITALIA
ITALIA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
MAROCCO
MAROCCO
ITALIA
0.55
0.52
0.44
0.57
1.20
2.00
1.70
1.78
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
0.80
1.65
0.70
0.60
SICILIA
BRASILE
1.30
1.25
ITALIA
OLANDA
0.48
0.42
SPAGNA
SPAGNA
1.45
1.35
SICILIA
SICILIA
2.00
2.30
SICILIA
2.80
ITALIA
SICILIA
2.00
3.00
SPAGNA
1.70
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
2.00
0.65
0.65
1.00
1.70
VENETO
2.80
VENETO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
1.60
0.31
2.00
0.60
1.15
1.40
ITALIA
1.00
[ TENDENZE E MERCATI ]
90 Terra e Vita
n. 11/2014
15 marzo 2014
IL BORSINO DELL’ORTOFRUTTA BIOLOGICA*
A cura di Duccio Caccioni
L
a riunione della Borsa
bio della Cciaa di Bologna ha confermato il
buon tono del mercato dei
prodotti ortofrutticoli biologici, che per l’ennesima volta è
stato segnato da una certa stabilità con l’eccezione di una
tendenza al rialzo per alcuni
prodotti. Se la settimana precedente si era avuta una salita
delle quotazione per cipolle e
actinidia – nella prima settimana di marzo è stata invece
la volta dei pomodori, dei sedani e, per la frutta, delle mele
Golden di montagna. Per
quanto riguarda i pomodori il
rialzo era già stato previsto in
precedenza ed è stato di 10
cent/kg su tutte le tipologie
(ciliegini, insalatari e grappolo). In crescita di 10 cent/kg
anche il prezzo del sedano bio
– le piogge hanno limitato
l’offerta. Esaurite le mele Golden di pianura, con conseguente crescita dei prezzi per
i prodotti provenienti dalle
aree montane – da osservare
che per le mele funziona bene
anche l’export. Agli sgoccioli
l’offerta dei mandarini tardivi. Per quanto riguarda le pere è da notare la limitata offerta di cv Abate. In arrivo i primi carichi di pere estive (es.
William) dall’emisfero Sud *La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici
fa parte del Comitato della Borsa Merci della
Camera di Commercio Ind. Agricoltura e Art. di
Bologna (Presidente Bruno Filetti). Membri della Commissione: La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici fa parte del Comitato della
Borsa Merci della Camera di Commercio Ind.
Agricoltura e Art. di Bologna (Presidente Bruno
Filetti). Membri della Commissione: Naturitalia
(Simone Beghelli), APO FRUT (Ilenio Bastoni),
Gruppo AGRIBOLOGNA (Cinzia Ferrari), BioService Italia (Gianluigi Trama), Brio Spa (Alessandro Stagnoli), Ecor spa (Gabriele Borghesan),
Copagri (Luigi Andrea Gallerani), Coop. Agrobiologica, Verdefrutta, DiPisa, CORER-PEMPA
(Ivo Lanconelli), UNACOA-AFE (Marco Salvi),
Consorzio Mercabio, PROBER (Paolo Carnemolla), CSO (Elisa Macchi). Presidente: Duccio
Caccioni. Segretario: Nadia Trudaiu (CCIIAA di
Bologna).
LE QUOTAZIONI (6 MARZO)
SPECIE
VARIETÀ
PROV.
CAL.
CONFEZIONE
MIN. MAX.
PREV. VAR °
ORTICOLE
Aglio secco
Pve
Sfuso in casse da 10 kg
4,8
5
4,9
=
Bietole
Pvn
Casse 7 kg
0,09
2
0,10
=
=
Carote
Carote
Novelle
Cavolfiore
Cavolfiore
Pvn
Cartoni 10 kg
2
2,2
2,1
Sicilia
Cartoni 10 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
plat
2,35
2,45
2,5
=
Pvn
8/10 pz
Romanesco
Pvn
Casse 8 kg
2.25
2.45
2.40
=
Cetrioli
1 CAT
Pvn
Plateaux 1 strato
n.q.
n.q.
n.q.
/
Cipolle
Dorate
Pvn
60/80
Cassa 10 kg
0,090
0,097
0,09
=
Cipolle
Dorate
Pvn
40/60
Cassa 10 kg
1,55
1,65
1,6
=
Cipolle
Dorate
Pve
60/80
Cassa 10 kg
0,08
0,09
0,09
=
Cipolle
Dorate
Pve
40/60
Finocchi
Cassa 10 kg
1.50
0,08
0,08
=
Pvn
Plateaux 18 pz
2.30
2.40
2.35
=
Lattuga
Trocadero
Pvn
Cassa 1 strato
0,13
3.10
3
=
Lattuga
Gentile
Pvn
Cassa 1 strato
0,14
3.10
3.05
=
Ovale
Pvn
Cassa 1 strato
n.q.
n.q.
n.q.
/
Comuni
Pve
Sacchi 10 kg
0,08
0,09
0,08
=
Melanzane
Patate
Patate
Comuni
Pvn
Sacchi 10 kg
1,5
1,65
1,6
=
Peperoni
Lunghi gialli/rossi
Sud Italia
Rinfusa cassa 5 kg
2,2
2.50
2.40
=
Peperoni
Verdi
Pvn
Rinfusa cassa 5 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
+
Pomodori
Ciliegino
Pvn
Vaschetta 500 g
2,9
3
2,95
Pomodori
Insalataro tondo liscio verde
Pvn
Plateaux 5 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
Pomodori
Insalataro tondo liscio verde
Sud Italia
Plateaux 5 kg
2,8
2,9
2,85
+
Pomodori
T.L. grappolo
Sud Italia
Rinfusa cassa 5 kg
3
3.20
3.10
+
Pvn
Casse 8/10 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
Porro
Sedano
Verde
Pvn
Casse 8 kg
2
2.20
2.10
+
Zucche
varie cvv
Pvn
Casse 8 kg
0,09
0,097
0,09
=
Zucchine
Scure medie
Pvn
Doppio strato cassa 5 kg.
2.20
2.30
2.25
=
Actinidia
Hayward
Pvn
33/36
Casse
2.15
2.25
2.20
=
Navel
Pvn
8
Casse
1.40
0,08
1.50
=
FRUTTICOLE
Arance
Arance
Tarocco
Pvn
8
Casse
1.40
0,08
1.50
=
Clementine
Comuni
Pvn
3/4
Casse
n.q.
n.q.
n.q.
/
=
Clementine
Tardive
Pvn
3/4
Casse
2
2.30
2.25
Limoni
Verdello
Sicilia
58/67
Casse multistrato 10 kg
1,5
0,09
0,08
=
Avana
Pvn
3/4
Casse
0,09
0,10
0,097
=
=
Mandarini
Mele
Gala
Pvn
Casse
2.10
2.30
2.20
Mele
Golden
Pianura
70+
Casse
n.q.
n.q.
n.q.
/
Mele
Golden
Montagna
70+
Casse
2.25
2.35
2.30
+
Pere
Conference
Centro Nord Italia
60+
Casse
2.50
0,13
0,125
=
Pere
Abate Fetel
Centro Nord Italia
60+
Casse
2.50
0,13
0,125
=
° legenda colonna Var. (variazione): = prezzo invariato, + prezzo in aumento, - prezzo in diminuzione.
Pvn provenienza varia nazionale, Pve prov.varia estera, Nq non quotato
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Peronospora e oidio vite