15 marzo 2014 - n. 11 - Anno LV FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: CANONE LIVELLARIO. DUE MODALITÀ DI CALCOLO A CONFRONTO PRIMO PIANO AGEA PROTEINE VEGETALI, CONTRATTO SIAN, LE ROTAZIONI IL MINISTRO ALLA PROVA DELLA PAC CHIEDE TRASPARENZA OSSERVATORIO DOSSIER TRINCE SEMINE: TIRANO SOIA, SORGO E MEDICA ROMPIGRANELLA, CRUCIALE PER LA QUALITÀ www.agricoltura24.com SPECIALE Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO Peronospora e oidio vite LEGGI, LAVORO E FISCO: SOSTEGNI ALL’OCCUPAZIONE, AGEVOLAZIONI E BENEFICI [ EDITORIALE ] n. 11/2014 15 marzo 2014 C Terra e Vita 3 hiamiamoli pure sognatori. La dittatura dei numeri non dà ragione alle esperienze dei cittadini-agricoltori, né a quelle degli agricoltori sociali. Da un lato partnership fra agricoltori e consumatori per prodursi, assieme, il cibo; dall’altro agricoltori sociali che, oltre a produrre cibo, si occupano di cura e riabilitazione, inclusione di disadattati, fattorie didattiche, accoglienza per anziani e bambini e molto altro. Servizi, insomma. Quanti saranno? Pochi ettari per singola esperienza attorno a tante città, in Italia e in giro per l’Europa. E piccole aziende agricole che, appunto, non avrebbero altrimenti i numeri per sopravvivere. Eppure piccoli agricoltori e cittadini crescono. E si riprendono in mano, prendendosi per mano, la produzione del cibo. In comune, in gruppo, assieme. I paesi europei più avanzati, arrivano a immaginare l’esperienza nei campi come mezzo per prevenire malattie. Si studiano gli effetti sociali, psichici e fisici, della natura e del verde sul benessere delle persone (non solo materiale quindi). L’agricoltura come wellness. Reti sociali e reti virtuali Utopia? Secondo l’economia della felicità, materia relativamente recente, i consumatori apprezzano di più i prodotti alla cui creazione sentono di aver partecipato. È l’effetto Ikea. Immaginano di intraprendere una strada diversa. Oltre un certo livello di benessere (o di malessere) cercano qualcosa di più soddisfacente. E chi non ha perso il lavoro, sarebbe pronto a lasciarlo per cambiare percorso. DI BEATRICE TONI Se dunque, banalmente, i soldi non fanno la felicità che succede? Che avanza l’economia locale, se non microlocale. Nicchie. Niente a che vedere con le logiche dell’economia mondiale. Corrono e crescono in parallelo al modello produttivo dominante, quello stressato dalla rincorsa dei costi e dei prezzi (per questo esistono le aziende), dai grandi mercati da conquistare, domanda standardizzata, tecniche di produzione industriali, commercializzazione di elevate quantità. Lotte da giganti. Non è da tutti. Il modello “locale” cambia il modo di fare le cose. C’è condivisione delle esperienze (quindi relazioni umane), fai-da-te, differenziazione dei prodotti, vicinanza ai mercati, produzione di valore intangibile (il senso è incorporato nei prodotti). Ci vediamo, se il confronto non è troppo azzardato, una similitudine con gli effetti della rivoluzione digitale che ha investito in particolare alcuni settori industriali: musica, video e (ahinoi) editoria. Ha creato tanto piccoli produttori: i consumatori stessi. Che non affidano ad altri la realizzazione delle proprie idee, ma se le fanno e se le distribuiscono da soli e tra loro. E condividono, on line. Una nuova equazione tra economia locale che garantisce la qualità delle relazioni interpersonali mentre la rete le amplifica su una scala che non ha barriere. E investono sul sapere diffuso tra le persone che le organizzazioni centralizzate a volte perdono di vista nel nome di altre priorità. A Bolzano c’è un progetto che immagina una smart city (città intelligente) con case dotate di sensori per aiutare gli anziani a vivere in piena autonomia (ma in costante contatto con servizi sanitari e sociali, ma soprattutto con familiari e amici). Pensiamo a quanto smart e avanzata potrebbe essere una cerniera che collega città e campagna interpretando valori comuni entro luoghi e ambienti diversi. [email protected] [ METEO ] 4 Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 A CURA DEL GENERALE ALFIO GIUFFRIDA LUNEDÌ 17 E MARTEDÌ 18 MERCOLEDÌ 19, GIOVEDÌ 20 E VENERDÌ 21 Nebbie SABATO 22 E DOMENICA 23 Neve Piogge Rovesci Variabile Variabile Bel tempo Piogge Variabile Tempo in peggioramento, specie nella seconda metà della settimana. Temperature prima stazionarie, poi in diminuzione. Al nord da poco nuvoloso a nuvoloso sulla fascia alpina e prealpina, con locali addensamenti sui rilievi e qualche pioggia in Piemonte. Isolate nevicate sopra i 1000 m. Nelle ore notturne banchi di nebbia in Pianura Padana. Al centro e al sud bel tempo, salvo locali addensamenti sui rilievi. Temperature senza variazioni. SERENO VARIABILE Rovesci Al nord e al centro da nuvoloso a molto nuvoloso, con piogge sparse, localmente intense, inizialmente su Piemonte e Lombardia, in estensione alle rimanenti regioni. Alternanza di parziali schiarite e nuovi peggioramenti. Nevicate sui rilievi alpini sopra i 1000 m. Al sud, nuvolosità irregolare, più intensa nelle zone interne, con possibilità di precipitazioni sparse, anche a carattere temporalesco. Temperature stazionarie o in lieve diminuzione. NUVOLOSO PIOGGIA Sulle regioni settentrionali, nuvolosità irregolare, con piogge sparse, specie nelle zone interne e locali nevicate sui rilievi, sopra i 1000 m. Al centro e al sud, cielo molto nuvoloso, con locali addensamenti lungo tutto il versante adriatico e ionico. Precipitazioni sparse, localmente a carattere temporalesco, su Puglia, Calabria e Sicilia. Qualche schiarita sulla Sardegna. Temperature in diminuzione, specie sulle regioni del versante tirrenico. NEBBIA TEMPORALI NEVE 6 [ SOMMARIO ] Terra e Vita [ LA PAC E IL FUTURO DELLE COLTURE PROTEICHE ] PAGINA 8 n. 11/2014 15 marzo 2014 [ SEMINE 2014: TIRANO SOIA, SORGO ED ERBA MEDICA ] PAGINA 16 [ EDITORIALE ] Reti sociali e reti virtuali DI BEATRICE TONI PAG. 3 PAG. 8 &/.$!4/2% Mons. Ernesto Pisoni Anno LV - Numero 11 - 15 marzo 2014 www.agricoltura24.com shopping su: www.edagricole.it [ PRIMO PIANO Proteine vegetali, basta il greening per risolvere il deficit interno? DI L. TOSI, O. REPETTI E G. F. SPORTELLI 15 marzo 2014 - n. 11 - Anno LV FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: CANONE LIVELLARIO. DUE MODALITÀ DI CALCOLO A CONFRONTO PRIMO PIANO AGEA PROTEINE VEGETALI, CONTRATTO SIAN, LE ROTAZIONI IL MINISTRO ALLA PROVA DELLA PAC CHIEDE TRASPARENZA OSSERVATORIO DOSSIER TRINCE SEMINE: TIRANO SOIA, SORGO E MEDICA ROMPIGRANELLA, CRUCIALE PER LA QUALITÀ [ ATTUALITÀ ] www.agricoltura24.com SPECIALE Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO Peronospora e oidio vite LEGGI, LAVORO E FISCO: SOSTEGNI ALL’OCCUPAZIONE, AGEVOLAZIONI E BENEFICI $)2%44/2% 2%30/.3!"),% Beatrice Toni 2%$!:)/.% Francesco Bartolozzi, Dulcinea Bignami, Gianni Gnudi (capo redattore), Alessandro Maresca, Giorgio Setti (capo redattore), Lorenzo Tosi 3%'2%4%2)! $) 2%$!:)/.% 4EL &AX 0IAZZA 'ALILEO 'ALILEI "/,/'.! REDAZIONEEDAGRICOLE NEWBUSINESSMEDIAIT 5&&)#)/ '2!&)#/ EMMEGI GROUP srl 02/'%44/ '2!&)#/ Cinzia Leone 02/02)%4!2)/ %$ %$)4/2% New Business Media srl 3%$% ,%'!,% Via Eritrea, 21 - 20157 Milano 3%$% /0%2!4)6! Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna 5&&)#)/ 05"",)#)4® Tel. +39 051/6575.822 - Fax +39 051/6575.853 [email protected] 5&&)#)/ 42!&&)#/ Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna Tel. +39 051 6575.842 [email protected] L’OPINIONE - Domanda e offerta dei cereali. Sono cambiate le regole? DI G. BACCARINI E A. VILLANI PAG. MIPAAF - Sian, indagine sulla gestione DI GIUSEPPE FUGARO PAG. APPUNTAMENTI - Expo 2015, ecco il “vivaio” Italia PAG. DI FEDERICA LEVI OSSERVATORIO DI CAMPO - Semine: tirano soia, sorgo, medica PAG. ASSOCIAZIONI - Dall’Ara al vertice di Assosementi DI GIANNI GNUDI PAG. AGROFARMACI - Zero erbicidi, tanti prodotti alternativi DI LORENZO TOSI PAG. APPUNTAMENTI - Vinitaly, in arrivo un’edizione da record DI FEDERICA LEVI PAG. OSSERVATORIO - Recuperare i suoli dopo l’alluvione DI GIORGIO SETTI PAG. WEB - Confagri-Ecocloud sostenibili in rete DI MARIELLA CARUSO PAG. 12 14 15 16 17 18 19 22 23 [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] Sostegni all’occupazione, agevolazioni e benefici DI MASSIMO MAZZANTI PAG. Revisione macchine agricole. Decreto entro il 30 giugno DI MASSIMO DAMOCLE PAG. Filo diretto con l’esperto - Calcolo canone livellario. Due modalità a confronto A CURA DI D. BIGNAMI PAG. 24 26 27 [ SPECIALE PERONOSPORA E OIDIO DELLA VITE ] Alta vigilanza sulle piogge infettanti DI MICHELE BORGO PAG. Peronospora della vite. Infezioni sempre più precoci DI RICCARDO BUGIANI PAG. Oidio da non sottovalutare (nemmeno in pianura) DI RICCARDO BUGIANI PAG. La sostenibilità viaggia sulla rete wi-fi DI TITO CAFFI, EMILIANA CAROTENUTO, VITTORIO ROSSI PAG. 38 44 48 52 [ SOMMARIO ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Terra e Vita 7 numero 11/15 marzo 2014 Questo numero è stato chiuso in tipografia e spedito il 13 marzo 2014 [ SPECIALE PERONOSPORA E OIDIO VITE ] PAGINA 34!-0! Arti Grafiche Boccia spa Via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 SALERNO 37 [ DOSSIER TRINCE SEMOVENTI ] PAGINA 56 [ DOSSIER TRINCE ] 3%26):)/ #,)%.4) 0%2)/$)#) [email protected] Tel. +39 02/3909.0440 - Fax +39 02/3909.0335 Abbonamento annuo cartaceo: Euro 99,00 Abbonamento annuo digitale: Euro 50,00 Estero: Abbonamento annuo prioritaria: Euro 305,00 MODALITÀ DI PAGAMENTO Bonifico bancario su IBAN: IT98G0306909504100000009929 Conto corrente postale: 1017908581 intestati a New Business Media Srl L’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile 2EGISTRAZIONE 4RIBUNALE DI "OLOGNA N DEL 2/# h0OSTE ITALIANE 3PA n SPED !0 $, CONV , ARTC$#" -ILANOv 2/# N DEL DICEMBRE )33. !SSOCIATO A !DERENTE A ED Ò MEMBRO ITALIANO DI %52/&!2- LASSOCIAZIONE DEI PIá IMPORTANTI GIORNALI PERIODICI AGRICOLI EUROPEI Responsabilità: LA RIPRODUZIONE DELLE ILLUSTRAZIONI E ARTICOLI PUBBLICATI DALLA RIVISTA NONCHÏ LA LORO TRADUZIO NE Ò RISERVATA E NON PUÛ AVVENIRE SENZA ESPRESSA AUTORIZZAZIONE DELLA #ASA %DITRICE ) MANOSCRITTI E LE ILLUSTRAZIONI INVIATI ALLA REDAZIONE NON SARANNO RESTITUITI ANCHE SE NON PUBBLICATI E LA #ASA %DITRICE NON SI ASSUME RESPONSABILITË PER IL CASO CHE SI TRATTI DI ESEM PLARI UNICI ,A #ASA %DITRICE NON SI ASSUME RESPONSA BILITË PER I CASI DI EVENTUALI ERRORI CONTENUTI NEGLI ARTICOLI PUBBLICATI O DI ERRORI IN CUI FOSSE INCORSA NELLA LORO RIPRODUZIONE SULLA RIVISTA !I SENSI DEL $,GS GARANTIAMO CHE I DATI FORNITI SARANNO DA NOI CUSTODITI E TRATTATI CON ASSOLUTA RISERVA TEZZA E UTILIZZATI ESCLUSIVAMENTE AI FINI COMMERCIALI E PROMOZIONALI DELLA NOSTRA ATTIVITË ) 3UOI DATI POTRANNO ALTRESÖ ESSERE COMUNICATI A SOGGETTI TERZI PER I QUALI LA CONOSCIENZA DEI 3UOI DATI RISULTI NECESSARIA O COMUN QUE FUNZIONALE ALLO SVOLGIMENTO DELLATTIVITË DELLA NO STRA 3OCIETË )L TITOLARE DEL TRATTAMENTO Ò .EW "USINESS -EDIA 3RL 6IA %RITREA -ILANO !L TITOLARE DEL TRATTAMENTO ,EI POTRË RIVOLGERSI MEDIANTE IL NUMERO PER FAR VALERE I 3UOI DIRITTI DI RETTIFICAZIO NE CANCELLAZIONE OPPOSIZIONE A PARTICOLARI TRATTAMENTI DEI PROPRI DATI ESPLICITATI ALLART $,GS Un’altra stagione da incorniciare DI FRANCESCO BARTOLOZZI Rompigranella, cruciale per la qualità del trinciato PAG. DI OTTAVIO REPETTI PAG. 56 58 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] SPERIMENTAZIONE - Pomodoro, le cultivar da polpa e passata DI C. STINGONE, E. MORINI, L. SANDEI, S. CORNALI PAG. NÒVA A VERONA - Gli agricoltori innovatori sono già proiettati nel futuro DI ROBERTO BARTOLINI PAG. DIFESA DELLE COLTURE - Cecidomie, doppia costante su pero DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI PAG. - Patata, i danni della Phytophtora DI FRANCESCO CORVI PAG. - Autodiagnosi anti-sharka DI ARTURO CAPONERO PAG. AZIENDE E PRODOTTI - Peronospora: trattare presto e con prodotti efficaci DI ROBERTO BARTOLINI PAG. - Sagea, ricerca e sperimentazione a contatto con il territorio DI GIAN PAOLO PONZI PAG. 62 67 71 72 73 74 76 [ RUBRICHE ] METEO PAG. DAL PALAZZO PAG. REGIONI - Piemonte. Un bando da 250mila € per portare all’Expo l’agricoltura regionale DI J.F. PAG. MANIFESTAZIONI - Toscana. Opportunità di reddito dalle piante officinali DI ALESSANDRO MAURILLI PAG. INFORMAZIONI DALLE IMPRESE PAG. ANNUNCI PAG. 4 19 30 36 78 80 [ PERISCOPIO ] TENDENZE E MERCATI - Prezzi dei prodotti agricoli PAG. - Cereali: trend nazionali e internazionali a confronto PAG. - Prezzi dei prodotti ortofrutticoli PAG. - Il borsino dell’ortofrutta biologica PAG. 82 86 88 90 8 [ PRIMO PIANO ] Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 L IMPENNATA DEL LISTINO DELLA SOIA 480 470 460 450 440 430 420 410 400 01/10 01/11 01/12 01/01 01/02 01/03 [ Fonte: Borse.it da ottobre 2013 a marzo 2014. DIVERSIFICAZIONE Dal 2015 aiuto accoppiato al 15%. Gli imprenditori alle prese con i primi tentativi Proteine vegetali, basta il greening per risolvere il deficit interno? DI LORENZO TOSI, OTTAVIO REPETTI, GIUSEPPE FRANCESCO SPORTELLI CENTRO Senza la gamba della ricerca P roteine vegetali, prove tecniche di rotazione. Alla vigilia dell’applicazione della riforma del greening (scatterà dal 2015, solo per le colture erbacee) le aziende italiane tastano il polso al nuovo obbligo di diversificazione colturale (due colture per aziende tra 10 e 30 ha; 3 colture oltre i 30). B Le maggiori candidate per entrare in rotazione con le monosuccessioni di mais al Nord o di grano al Centro-Sud sono le colture proteiche. Godranno infatti di un aiuto accoppiato del 15% (ma non la soia). Può essere l’occasione per risolvere il cronico problema italiano di carenza di proteine vegetali (siamo forti importatori, soprattut- asterà l’obbligo di rotazione per risolvere il problema del crescente deficit di farine proteiche della zootecnia europea? E basterà la promessa (le scelte italiane sulla nuova Pac non sono ancora fatte) di un aiuto accoppiato al 15% per resuscitare colture che rimangono marginali come il favino e il pisello proteico (che nel nostro paese rimangono al di sotto dei 50mila ha complessivi)? La strategia comunitaria per il rilancio delle colture proteiche prevista dalla nuova Pac si basa su strumenti indiretti e poco mirati. E in Italia rischia di fallire la prova del campo, soprattutto a sud della linea gotica, dove la soia non è di casa. I forti ribassi del prezzo del girasole hanno già infatti aperto sin da quest’anno la caccia alla coltura giusta da mettere in rotazione. «In queste zone il pisello proteico non prende piede – testimonia Dino Alberati, agronomo libero professionista che opera tra Umbria, Mar- to di soia). I problemi da superare per diffondere le proteiche non sono però solo economici, ma anche tecnici e gestionali. Dal Nord al Sud vediamo come si stanno orientando gli imprenditori. NORD, BOOM DELLA SOIA Due colture, o piuttosto tre? Per qualche territorio non è af- che e Toscana – a causa della sensibilità ai ristagni idrici e a malattie come l’oidio». Con l’attuale livello dei prezzi, la remuneratività delle leguminose foraggere alternative all’erba medica (che accusa carenze di seme da investire, v. Terra e vita 10 pag. 14) è infatti legata alla possibilità di adottare un’agrotecnica povera, senza necessità di investire in trattamenti (anche perché gli agrofarmaci registrati sono ben pochi). Come capita per il favino, che sconta però la non perfetta idoneità delle sue farine all’elaborazione di miscele destinate all’alimentazione zootecnica e soprattutto l’elevata sensibilità ai ritorni di freddo. «Colpa anche degli scarsi investimenti nel miglioramento genetico – continua Alberati –. Le ultime prove di confronto varietale compiute nel nostro paese risalgono infatti a 10 anni fa. In Francia hanno messo a punto varietà di favino più tolleranti al freddo, ma occorrerebbe verificarne l’adattabilità alle nostre latitudini». È la dimostrazione che per fare camminare speditamente un progetto agronomico servono due gambe: quella della politica e [ PRIMO PIANO ] n. 11/2014 15 marzo 2014 fatto un problema. Anzi, vista la varietà di cui dispongono, certi agricoltori potrebbero agevolmente “prestare” due o tre colture ai colleghi con meno fantasia. Ma se si va nelle roccaforti del mais, il discorso cambia: qui parlare di due colture è già arduo, tre – obbligate per chi supera i 30 ettari di Sau – sa proprio di bestemmia. Eppure l’obbligo esiste e alla sua entrata in vigore mancano pochi mesi, poiché già con le semine autunnali i produttori dovranno fare due conti e decidere come differenziare le loro coltivazioni. Previsione comune – e invero abbastanza agevole – è un netto incremento della superficie destinata a soia, che già quest’anno è data in deciso rialzo, non per ragioni normative, ma agronomiche ed economiche (è poco esigente e ben pagata). Non parrebbe esservi, invece, un orientamento verso le altre proteiche o le proteaginose. Sebbene la soia sia esclusa dal contributo maggiorato al 15% previsto per sostenere le colture azoto fissatrici e produttrici di proteine vegetali, di cui l’agricoltura europea è fortemente deficitaria, gli agricoltori la pre- Terra e Vita 9 LEGUMINOSE LEGUMINOSE DA DA GRANELLA GRANELLA IN IN ITALIA ITALIA (HA) (HA) 5.830 5.830 CECE CECE 3.500 3.500 PISELLO PISELLO 2.156 2.156 LENTICCHIA LENTICCHIA Fonte Fonte Istat Istat 2011 2011 ferirebbero comunque a prodotti con scarso mercato come il pisello proteico, per esempio. Come sempre, però, più della norma conta la reazione dei produttori, perché se i medesimi dovessero vedere la nuova imposizione come l’ennesimo vincolo burocratico, nato per limitare la libertà im- quella della ricerca (troppo spesso trascurata nel vecchio continente). Maggiorichance sembrano avere invece le leguminose destinate non al feed ma al food come pisello, lenticchia e soprattutto cece, in decisa crescita grazie allo strumento dei contratti di coltivazione. Sono loro i maggiori candidati a occupare le superfici obbligate nel 2015 alla diversificazione colturale. Non fermeranno la crescita dell’import delle farine di soia dal Sud America, ma contribuiranno a migliorare la fertilità dei suoli e la biodiversità del paesaggio. «Anche queste colture non sono però immuni – conclude Alberati – agli effetti della bassa considerazione per la ricerca e dell’allergia tutta europea verso i mezzi di produzione in agricoltura. La revisione delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari le ha infatti private di strumenti per il diserbo. Il pisello, in annate a inverno mite come questo, può scontare l’assenza di aficidi. Mancano anche agrofarmaci per contenere la crittogama Ascochyta rabiei, nemico numero uno del cece. Soprattutto sembra mancare la volontà di superare questa empasse». Lo.To. prenditoriale, difficilmente gli sforzi del Parlamento europeo avrebbero successo. Abbiamo così sentito alcuni cerealicoltori del Nord Italia per sapere se e come si stanno preparando a un cambiamento che promette di essere epocale. «MISURA INUTILE» Il più arrabbiato, se così possiamo dire, è Luciano Lanza, maidicoltore mantovano che pratica la monocoltura sui 50 ha della sua azienda. Ottenendo, peraltro, rese eccezionali: fino a 200 q/ha al 25% di umidità. «Questa misura – ci dice – è la solita imposizione burocratica, fatta da chi non conosce l’agricoltura, al di là di averla studiata sui libri. Si dice che la monocoltura di mais è dannosa per l’ambiente e a lungo andare deprime i terreni. Peccato che io da anni faccia soltanto mais, le mie rese annue siano in crescita e nei miei terreni vi sia molta più sostanza organica di quando abbandonai la rotazione». Viceversa, una rotazione forzata non migliorerà le cose, sostiene Lanza. «Alla fine avrà il solo risultato di creare tre grandi monocolture al posto di una. Infatti tutti si orienteranno su grano e soia, in alternativa al mais, e quindi alla fine il cambiamento sarà di poco conto. In più, la gente continuerà a mettere il mais sui terreni più vocati, lasciando alle colture alternative i più magri. Quindi la rotazione resterà soltanto sulla carta». Per il prossimo anno Lanza si regolerà come ha spiegato sopra: soia e grano. «Farò grano duro, o grano da seme – devo valutare – sul 5% della superficie e poi soia fino ad arrivare alla quota richiesta dall’Europa. Ma voglio far notare che la ricaduta ambientale di questa scelta sarà negativa. Oggi, per esempio, lavo la botte dei trattamenti una volta nel corso della stagione. Seminan- [ PRIMO PIANO ] 10 Terra e Vita AL SUD Una vocazione storica A l Sud le prospettive colturali per le leguminose appaiono positive. L’obbligo, dal 2015 in poi, della rotazione del grano duro con colture proteiche si sposerà, per molti territori meridionali, con una forte vocazione storica per le leguminose, una tradizione colturale consolidata, un deciso ritorno in vaste aree, già da 10-15 anni, un mercato abbastanza recettivo e, non meno importanti, condizioni pedoclimatiche molto favorevoli. Agricoltori, sementieri, rivenditori e tecnici ritengono che la diversificazione colturale nel Mezzogiorno ha ottime possibilità di successo. Ad esempio Marcello Martino, agronomo responsabile della conduzione di diverse aziende agricole rappresentative del Foggiano, ha reintrodotto le leguminose (veccia, favino, fava, pisello proteico, cece) in rotazione terziata con grano duro sin dalla fine degli anni ’90, molto prima dell’erogazione del contributo per l’avvicendamento colturale previsto dall’art. 68. «È noto a tutti che le leguminose migliorano la fertilità del terreno e aumentano la resa e la qualità del grano duro, e tuttavia nella maggior parte dei casi queste specie vegetali sono state reintrodotte negli ordinamenti colturali soltanto da alcuni anni, in virtù degli aiuti comunitari. Nessun avvicendamento è migliore di quello con le leguminose, che arricchiscono il terreno in azoto e sono tutte valide, anche se la fava è certamente la migliore. Da 2-3 anni si sta diffondendo in Capitanata il cece, soprattutto in funzione degli accordi di coltivazione stipulati fra Conapo, Op foggiana che crede molto in questa coltura, e Conserve Italia che lavora e confeziona in EmiliaRomagna i ceci dauni: 140 ha nel 2012, 700 nel 2013 e 1.200 nel 2014. Ho aderito a questa iniziativa già da due anni, facendo coltivare circa 50 ha nel 2013 e quest’anno oltre 170 ha nelle aziende di cui sono consulente, perché il cece garantisce un’ottima redditività, ovviamente in condizioni climatiche favorevoli». [ POMODORO DA INDUSTRIA, ALTERNATIVE CERCASI L’interesse degli agricoltori foggiani per le leguminose è forte, e non solo per soddisfare gli obblighi della Pac, ma anche per do anche grano, soia e un po’ di soia in secondo raccolto, ho calcolato che dovrò fare undici lavaggi. Di sicuro non fa bene all’ambiente». CHI SI SALVA La nuova prescrizione, come si è visto, colpisce in misura maggiore chi fa monocoltura. Situazione che riguarda vaste aree del nord Italia, ma non tutta la Pianura Padana. Vediamo allora tre casi di agricoltori che non saranno toccati dall’obbligo. «Nella mia azienda coltiviamo grano, bietole, cipolle, pomodoro, un po’ di medica, pisello e fagioli: direi che siamo a posto» esordisce Giampiero Cremonesi, di Caorso (Pc). «In provincia di Piacenza questa imposizione non crea grandi problemi, pochissime aziende fanno monocoltura e molte diversificano anche su più di tre prodotti. Dove sono abituati a fare soltanto mais, invece, darà qualche problema». Con questo, Cremonesi non boccia la norma. «Ha una n. 11/2014 15 marzo 2014 cercare alternative al calo del pomodoro da industria, afferma il presidente dell’Op Conapo Giuseppe Doria. «In Capitanata il cece ha superato in pochi anni 2.000 ha, forse è vicino a 2.500 ha, di cui 1.200 gestiti da noi con Conserve Italia, a cui siamo associati. Vogliamo offrire alternative serie ai nostri soci, per cui abbiamo colto al volo la proposta del consorzio: nel 2013 agli agricoltori è stato garantito un prezzo, definito prima della semina, di 55 €/q di prodotto (oltre l’Iva), mentre il mercato non quotava neanche 50 €/q per lo stesso prodotto. A breve ci doteremo di una selezionatrice per separare per calibro i ceci e assicurare ai soci un prezzo ancora più alto. Intanto quest’anno coltiveremo 200 ha a fagiolo borlotto, sempre con contratti di coltivazione con Conserve Italia e prezzo predefinito. La provincia di Foggia è favorita, rispetto agli obblighi della nuova Pac, perché è partita per tempo, ma anche in Molise e altrove crescono le superfici a cece e altre leguminose». [ CECE, LENTICCHIA E FAVINO L’interesse per le leguminose è reale, tanto che da alcuni anni le richieste di semi sono in continuo aumento, evidenzia Giovanni Santacroce, sementiere e stoccatore di Deliceto (Fg). «Certo, non tutte le aree sono adatte: meglio quelle collinari, più fresche, soprattutto se l’annata non è tanto piovosa, rispetto alla pianura a sud di Foggia, dove le rese sono alquanto basse. Ma è un fatto che cece, favino da sovescio o da granella e altre leguminose sono sempre più presenti nelle rotazioni nel Foggiano. E abbiamo richieste di semi anche da altre aree pugliesi e regioni meridionali». Difatti, il ritorno alle leguminose non è prerogativa soltanto della Capitanata. «Anche senza l’obbligo del greening coltiveremmo leguminose, perché utili e redditizie – conferma Piero Giglio, 15 ha fra grano duro e leguminose a Gravina in Puglia (Ba) –. Su tutta l’Alta Murgia e nel Materano crescono le superfici coltivate soprattutto a cece, lenticchia e favino per sovescio o alimentazione zootecnica. In pochi anni sono passate da qualche centinaio di ettari a più di un migliaio e sono destinate a crescere ulteriormente grazie alla nuova Pac. Anche perché ormai i semi di leguminose sono facilmente reperibili presso i sementieri». Giuseppe Francesco Sportelli sua valenza, se vista sotto l’aspetto della sostenibilità e della fertilità dei terreni. Il problema è trovare tre colture che siano remunerative; l’unica che può avere un valore paragonabile al mais, alla fine, è la soia». Anche Achille Palladini, di Gravellona (Pv) è esentato dall’obbligo: «Nella nostra zona facciamo quasi tutti monocoltura, però di riso. Che è un prodotto compreso nel greening e pertanto esentato dall’obbligo della rotazione. Insomma, chi vive in zona risicola può stare tranquillo», ci dice. Pietro Asti, infine, è lodigiano, dunque lavora in uno di quegli areali dove il mais fa il bello e cattivo tempo. «Noi però seminiamo anche riso e grano, dunque non avremo problemi. Di certo – continua – non metteremo soia, perché avendo il biodigestore abbiamo bisogno di coltivazioni che richiedano azoto, non che lo fissino nel terreno, come fanno appunto le leguminose». [ FLASH ] n. 11/2014 15 marzo 2014 TRIBUTI Niente Tasi sui terreni agricoli Terra e Vita 11 E sclusi i terreni agricoli dal pagamento della Tasi (Tributo per i servizi indivisibili che, assieme a Imu e Tari, compone la nuova Imposta unica comunale - Iuc). Lo stabilisce il Dl. n. 16 del 6 marzo, pubblicato in Gazzetta n. 54 del giorno stesso. L’esclusione dalla Tasi si applica a tutti i terreni agricoli a prescindere dalla qualifica del possessore. In altre parole, ai fini dell’esclusione non è rilevante il possesso della qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale (“Il presupposto impositivo della Tasi è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale, e di aree edificabili, come definiti ai sensi dell’imposta municipale propria, a eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli”). Pur confermando che la base imponibile della Tasi è la medesima stabilita ai fini dell’Imu, il Dl., tuttavia, ha stabilito che per il solo 2014, i Comuni potranno aumentare, rispetto ai limiti stabiliti, le aliquote Tasi dello 0,8 per mille, ma alla sola condizione che siano stabilite, a favore delle abitazioni principali, detrazioni d’imposta che comportino per la Tasi effetti equivalenti a quelli determinatisi sull’Imu per le abitazioni principali. Tale aumento, tuttavia, non potrà riguardare i fabbricati rurali a uso strumentale, perché non è stata modificata la norma che ne fissa all’1 per mille l’aliquota massima. C.F. POLIZZE - ASNACODI «Martina intervenga per sbloccare la trattativa» BIOLOGICO La Ue prepara la svolta Ma non sarà ogm free SEMENTI L’Europarlamento rigetta proposta Commissione Ue BANANE Fusione Chiquita-Fyffes Nasce un nuovo colosso L’ I «U N Associazione nazionale l 2014 sarà l’anno di svolta dei consorzi di difesa per il biologico: la Commis(Asnacodi) ha chiesto un inconsione europea si appresta infatti tro urgente al ministro Mauria ‘rivoluzionarne’ le regole per zio Martina «per affrontare la rendere ancora più competitivo grave situazione della e solido un settore che, campagna assicurativa nonostante il crollo 2014 e individuare le del potere d’acquisto misure correttive stra- N ETTARINE continua a correre, ordinarie che offrano Un team di ricerca- mettendo a segno per tori del Cra, del Paragli agricoltori la pos- co Tecnologico Pa- il settimo anno consesibilità di sottoscrivere dano di Lodi e del- cutivo una crescita in l’Università Statale valore tra il 7 e l’8%. E coperture agevolate». di Milano ha identi«Ad oggi – dichiara ficato il gene re- tutto questo senza riuAlbano Agabiti, presi- sponsabile della scire a soddisfare la dente Asnacodi – le ca- perdita della carat- domanda degli oltre teristica peluria del ratteristiche delle co- frutto. 500 milioni di cittadini perture proposte sono europei. inaccettabili così come C’è però un neo al i costi a carico degli agricoltori. progetto: Bruxelles al momento Tale situazione non può che genon prevede di ridurreper i pronerare sdegno: le condizioni dotti bio il livello in vigore atcontrattuali inviate ai Condifesa tualmente nell’Ue di residui di dalle compagnie non tengono ogm autorizzati: ossia lo 0,9% di conto e non sono giustificate tracce peringrediente in ogni dall’andamento tecnico e prealimento. sentano elementi di uniformità Ciò non toglie che il dossier, e scarsa differenziazione». il cui varo da parte della ComAgabiti chiede «un intervenmissione europea è atteso il to immediato che consenta di prossimo 19 marzo, si pongaosbloccare una trattativa che, fabiettivi ambiziosi. cendo leva anche sul termine di In primo luogo, l’eliminaziosottoscrizione del 31 marzo, ne degli ostacoli allo sviluppo rende impossibile agli agricoltodell’agricoltura biologica, grari “coprire” le produzioni espozie a regole di produzione più ste alle avversità primaverili». chiare e senza eccezioni. * na decisione forte e trasversale che vuole tutelare le nostre piccole e micro imprese e dare un messaggio chiaro ai cittadini europei e alle molte organizzazioni non governative che in questi mesi hanno fatto sentire la loro voce». Questo il commento di Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo che ha rigettato il regolamento sulle sementi della Commissione Ue. «La larghissima e trasversale maggioranza che, dopo il mancato ritiro della proposta da parte dell’esecutivo dell’Unione, ha votato oggi per il rigetto testimonia una nuova e piena consapevolezza del ruolo partecipativo del Parlamento europeo – prosegue De Castro –. In questi ultimi mesi abbiamo ascoltato con attenzione le profonde perplessità di agricoltori e cittadini nei confronti di un testo (quello della Commissione Ue) che, con i suoi 90 atti delegati e le sue 12 direttive, faceva una sintesi forzata di temi complessi e diversi tra loro come la commercializzazione delle sementi e del materiale da propagazione sotto il termine ombrello di “materia le riproduttivo vegetale”». asce il nuovo colosso delle banane. Chiquita e l’irlandese Fyffes hanno annunciato una fusione che darà vita al marchio ChiquitaFyffes, una multinazionale con 32mila dipendenti e attività in America, Europa e Asia, un fatturato annuo di circa 5 miliardi di dollari e un valore di mercato di oltre 1 miliardo di dollari. La transazione da 565 milioni di dollari sarà tutta in azioni. Le due aziende insieme avranno una quota di mercato a livello globale del 14% e venderanno 160 milioni di confezioni di babane all’anno. L’operazione arriva in un momento in cui nell’industria è in corso una guerra dei prezzi tra produttori, grossisti e grandi catene di supermercati che ha colpito i margini di profitto proprio dei distributori. [ ATTUALITÀ ] 12 Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 L’OPINIONE In pochi anni la produzione è diminuita del 30%, ma il prezzo non è più remunerativo Domanda e offerta dei cereali Sono cambiate le regole? DI GIANNI BACCARINI – ANDREA VILLANI Q uanto sta accadendo in questi mesi al mercato del mais può essere molto istruttivo e raccontarci qualcosa di più generale sul tema molto attuale delle filiere. A fronte di una produzione nazionale ridottasi, nell’ultima campagna, a meno di 7 milioni di tonnellate - almeno il 30% in meno rispetto a un passato recente - il prezzo di mercato non viene considerato remunerativo dalla produzione tanto da fare temere un default nelle ormai prossime semine. Cosa è accaduto per sovvertire la naturale rincorsa della domanda quando l’offerta è scarsa? La risposta è evidente nella strutturale dipendenza dall’estero del fabbisogno di materie prime cerealicole delle filiere italiane e nei numeri delle importazioni di mais aumentate di più del 50% rispetto ai numeri già importanti dello scorso anno. In sostanza, a meno di rimescolamenti di carte di questi giorni di crisi ucraina, tutte le volte che i paesi dell’ Est Europa - e il resto del mondo - producono in linea con le loro potenzialità, la pressione delle importazioni deprime il mercato interno indipendentemente da problematiche quantitative, qualitative o igieniche. In questa situazione, in cui i raccolti nazionali contano sostanzialmente poco, le filiere corte per i cereali hanno, almeno Aumentare le rese non basta più. Occorre conoscere i mercati, i contratti di vendita e le normative nei grandi numeri, qualche possibilità di reggere la prova del tempo? Alla lunga, ovvero al di fuori di qualche campagna fortunata - soprattutto dovuta a problemi di produzione nei paesi esportatori - può essere difficile. Soprattutto se non sono basate su prodotti chiaramente identificati e realizzate con primarie industrie di trasformazione o di distribuzione (nazionali o multinazionali) che garantiscano in modo contrattualmente definito il ritiro del prodotto. MERCATO ASIMMETRICO Troppo grande è la differenza di opportunità fra chi compra e ha a disposizione il mondo, e chi vende che molto spesso ha l’orizzonte di mercato del centro di raccolta più vicino. Allora quale può essere la difesa dell’agricoltura (e dei produttori agricoli di cereali)? La risposta potrebbe essere solo apparentemente la più ba- nale. Probabilmente produrre più quintali per ettaro. Ma è sufficiente? I tempi richiedono qualcosa in più. Alcuni comportamenti che hanno a che fare con l’accortezza e la conoscenza. Conoscere i mercati per cercare di prevedere oltre le contingenze del prezzo. Farsi una propria opinione è un dovere imprenditoriale e oggi le fonti di informazione non mancano. Conoscere i contratti di vendita e le normative del settore. Occorre avere chiari i confini dei propri doveri ma anche dei propri diritti. Conoscere la qualità di ciò che si è prodotto. Le proprie produzioni non godono di un diritto divino all’eccellenza. Solo comprovando la qualità si può pretendere la giusta remunerazione. Nel bene ma anche nel male se questo serve per migliorare. Conservare correttamente i prodotti e organizzare lo stoccaggio. Lo ripetiamo spesso, i centri di raccolta hanno un ruolo fondamentale di cerniera di mediazione fra la produzione primaria e l’industria. Una gestione moderna e consapevole aiuta sempre, anche in annate difficili. SENZA PREGIUDIZI Questa regola delle “quattro C” ha però come sempre un prezzo: richiede di uscire dalle solite convinzioni, spesso un poco ideologiche, del “paese più bello del mondo” a cui tutto dovrebbe essere dovuto e dal vittimismo per cui la colpa è solo degli altri. Il mercato è una realtà, lamentarsi non è mai servito. Può sembrare un eccesso di semplificazione. Ma le filiere spesso funzionano solo per prodotti ad alta vocazione territoriale e con caratteristiche qualitative ben comprensibili al consumatore. Il sogno di applicarle toutcourt a colture estensive rischia di risolversi in un risveglio ancora una volta doloroso. 14 Terra e Vita [ ATTUALITÀ ] n. 11/2014 15 marzo 2014 MIPAAF Un sistema informatico costato sinora 780 milioni. Più gli ultimi 90 Sian, indagine sulla gestione DI GIUSEPPE FUGARO I l primo dossier che il neo ministro Martina ha trovato sulla sua scrivania è stato quello sul Sian (Sistema informativo agricolo) che gestisce con le sue banche dati il regime degli aiuti agricoli. Un fatto ormai ricorrente a ogni cambio di guardia ministeriale affrontato con la grinta dei neofiti dai ministri che si avvicendano alla guida del dicastero nell’illusione di sciogliere una volta per tutte questo nodo gordiano dell’informatica agricola. Si conclude sempre con un nulla di fatto. A costringere il ministro Maurizio Martina ad aprire ancora una volta il vaso di Pandora del Sian, è stato un articolo di Repubblica che ha ricordato come il contratto di gestione del Sian sinora costato 780 milioni di euro, peraltro aumentati di altri 90 milioni proprio a opera dell’ultimo commissario nominato dal ministro Nunzia De Girolamo desiderosa, anche lei, di far chiarezza e pulizia. Indaga la procura di Roma che ha aperto un fascicolo sul caso. Lo stesso articolo ricorda che tra le società che gestiscono il Sian si ritrovano le stesse che vi erano 20 anni fa. Dal 2007 il sistema è in mano alla Sin, spa partecipata per il 51% da Agea e per il 49% da un raggruppamento temporaneo di imprese (Rti): Almaviva è mandataria con il 20,02%; Auselda1, Sofiter2, Telespazio, Cooprogetti, Ibm, Agriconsulting, Agrifuturo. Sono loro, quell’anno, ad aggiudi- carsi il super appalto da 1,1 miliardi di € per gestire il Sian fino al 2016. Sempre loro avevano fornito ad Agea lo stesso servizio dal 2001 al 2007 tramite il consorzio “Agrisian”. «Erano loro anche prima. I fornitori di Agea sono stati sempre gli stessi, sebbene in compagini societarie diverse nella forma, ma immutate nella sostanza» si legge nell’esposto alla procura firmato da Ernesto Carbone, ex presidente e amministratore delegato di Sin, deputato vicinissimo a Matteo Renzi. Ma anche Repubblica ha forse la memoria corta in quanto non sa e forse non può sapere che, tra queste, alcune come Auselda, Sofiter, Telespazio e Agricolsulting, hanno costituito i primi sistemi informatici e le prime banche dati dell’Aima che sarebbe poi divenuta Agea. È il caso degli schedari olio e vino e del primo sistema informatico dell’ex Aima, realizzati da queste società quando l’informatica era agli albori. IL MINISTRO Urge una relazione L’articolo di Repubblica segnala che taluni pagamenti di aiuti sono avvenuti a favore di agricoltori o soggetti che non avevano nessun titolo a riceverli in quanto i dati del Sian non dimostrano il possesso dei requisiti previsti dalla normativa. È chiaro che potrebbe trattarsi di errori fisiologi per il sistema informatico; in alternativa, di falle macroscopiche del sistema stesso che, visto il suo elevato costo, non dovrebbe presentarne. Di certo c’è che negli ultimi due anni alla Sin hanno visto avvicendarsi 4 presidenti e 5 amministratori delegati. «C’è fortissima preoccupazione per il mantenimento del livello occupazionale e della professionalità dei lavoratori di Sin» dichiara la Rsa Cgil in una nota. Le speranze di un cambiamento radicale della situazione si scontrano però con la realtà U na nota del Mipaaf fa sapere che a seguito delle notizie riportante dalla stampa su Agea e sull’attività svolta da Sin Spa, il ministro Maurizio Martina, ha chiesto al Commissario di Agea una relazione urgente con particolare riferimento alle modalità e al grado di efficacia con cui si è provveduto alla gestione del Sian e alle motivazioni che avrebbero condotto all’aumento «della provvigione di altri 90 milioni di euro per il triennio 2014-2016». Sarà posta in essere ogni iniziativa utile a garantire il rigoroso rispetto delle leggi. che vede i Ministri susseguirsi a via XX settembre e tentare mosse estreme senza successo. L’ultimo tentativo, quello del precedente ministro, si è risolto in un peggioramento. La nomina di un Generale della Guardia di finanza a Commissario dell’Agea e la successiva nomina da parte di questo ultimo di Antonio Tozzi a direttore generale della Sin ha peggiorato la situazione con un aumento del contratto di fornitura del servizio. Tozzi, 35 anni, commercialista di Benevento, è definito dagli amici su facebook “re della movida locale”, ex fidanzato di Nunzia De Girolamo, di cui è stato portavoce e capo segreteria. Non esattamente un esperto di agricoltura. «Non ho competenze specifiche: per partecipare non erano richiesti requisiti particolari. È sufficiente una laurea, poi io sono stato commissario liquidatore e amministratore di alcune aziende. Sì è vero, conosco bene Nunzia, sono un amico di famiglia, ma l’incarico non l’ho avuto direttamente da lei». Il dottor Tozzi guadagna 175 mila euro lordi all’anno. n. 11/2014 15 marzo 2014 [ ATTUALITÀ ] Terra e Vita 15 APPUNTAMENTI Filo conduttore sarà l’innovazione e poi lo sviluppo di idee fresche e giovani Expo 2015, ecco il “vivaio” Italia DI FEDERICA LEVI Da sin: Giuseppe Sala, Maurizio Martina, Diana Bracco In cantiere sca la ricchezza della tradizione che possediamo oggi: con il progetto “made in Italy” il ministero intende infatti realizzare eventi ad hoc dedicati alle nostre produzioni di qualità (Dop) e al bio. È inoltre in cantiere un marchio identificativo delle produzioni italiane, facilmente riconoscibile anche dal consumatore straniero: «Abbiamo configurato il percorso – ha spiegato il ministro Martina – nel collegato agricoltura alla Legge di Stabilità. Il marchio in questione, del quale stiamo valutando la fattibilità, anche in base all’osservanza delle regole europee, dovrà essere facoltativo e privato. La base di partenza saranno le Dop». un marchio identificativo delle produzioni italiane. Riconoscibile all estero S i entra nella fase operativa dell’Expo: con la firma del protocollo d’intesa “Per la partecipazione dell’Agroalimentare italiano all’Expo 2015”, viene tracciato lo scheletro della presenza dell’agricoltura italiana all’interno della manifestazione. L’accordo, siglato a Roma dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, il Commissario unico del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, e il Commissario generale del Padiglione Italia, Diana Bracco, sancisce l’impegno ufficiale del ministero nella sfida per il 2015 e definisce le modalità di coordinamento e contribuzione per la presenza del primario all’interno del padiglione nazionale. «Passiamo alla fase operativa di un progetto che deve rendere il sistema agroalimentare protagonista dell’evento. Sappiamo quanto questo comparto sia strategico per il nostro Paese e sappiamo che l’Expo è un’occasione irripetibile per fare, da qui a un anno, un vero salto di qualità» ha affermato il ministro. Il primo asso da giocare per far innamorare il mondo dei nostri sapori è il vino: al segmento è infatti dedicato un apposito spazio all’interno del Padiglione Italia per raccontare “l’esperienza vitivinicola” nazionale in tutte le sue sfaccettature, dalle produzioni ai territori. Una scelta, ha spiegato Bracco, «dettata dalla consapevolezza che il comparto, con i suoi 5 miliardi di esportazioni annue, è un fiore all’occhiello della nostra economia, oltre che della nostra cultura». Una scelta che però non ha convinto tutti, come ad esempio il Comitato grandi cru d’Italia, che avrebbe preferito uno spazio indipendente, sulla scia del Cluster sul Caffè, come annunciato dall’ex ministro De Girolamo. Un Padiglione specifico sarà riservato alle “altre” filiere agroalimentari: il ministro non ha precisato quali e quante, ma l’intento sembra essere quello di includere ogni segmento del settore per offrire una visione completa della forza produttiva nazionale. TRA START-UP, FORMAZIONE ED ECCELLENZE Il “vivaio” Italia, questo il concept scelto per rappresentare il Padiglione tricolore, sarà inoltre animato da una lunga serie di eventi che avranno come filo conduttore il tema dell’innovazione, dello sviluppo di idee fresche e giovani. Tre, in particolare, i progetti promossi dal Mipaaf: progetto start-up, progetto “formazione”, progetto “le eccellenze italiane”. Nel primo caso è previsto un bando per selezionare nuovi talenti imprenditoriali che avranno la possibilità di mettersi in mostra a Milano; nel secondo caso sarà realizzato, con il supporto delle Università, dell’Ismea e del Cra, un Master post-laurea riservato a 100 giovani “cervelli” che riceveranno una formazione di alto livello su tematiche connesse al settore agricolo e agroalimentare; nel terzo, infine, si prevede l’attivazione di un bando di gara per selezionare progetti “altamente innovativi” da presentare nel corso dell’esposizione. La visione di futuro non offu- PUBBLICO E PRIVATO Infine l’Expo che immagina il mondo agricolo italiano non può limitarsi a una fiera che faccia aumentare le vendite dei nostri prodotti. «La nostra ambizione è lasciare un’eredità civica e culturale ai futuri cittadini». Qui rientra la realizzazione di un programma di educazione alimentare nelle scuole, promosso dal Mipaaf e dal Miur, per diffondere i principi della dieta mediterranea e combattere l’obesità giovanile. Le iniziative in cantiere sono insomma numerose e il tempo stringe: «In questo percorso – ha concluso Martina – le istituzioni possono arrivare fino a un certo punto: è necessario un forte lavoro di squadra tra pubblico e privato». 16 Terra e Vita [ ATTUALITÀ ] n. 11/2014 15 marzo 2014 OSSERVATORIO DI CAMPO Assosementi: attenzione al seme illegale senza controlli su qualità e ogm Semine: tirano soia, sorgo, medica S time controverse. Assosementi non condivide tutte le previsioni sulle intenzioni degli agricoltori per l’annata agraria 20132014 diffuse da Istat. Concorda sulla sostanziale tenuta delle superfici dei cereali autunno-vernini quali frumento tenero, duro e orzo, ma considera troppo pessimistica la stima di una contrazione degli investimenti per quasi tutte le colture a semina primaverile. I segnali dalle reti vendita del seme lasciano infatti intravedere un aumento delle semine di sorgo da granella del 5% (Istat prevede invece un calo: -9,6%), di barbabietola da zucchero (+15.000 ha) e soprattutto della soia ben sostenuta in questo momento dalle quotazioni di mercato: +4050.000 ha. Buone aspettative poi anche per il pomodoro da industria, ma soprattutto per l’erba medica, una coltura poliennale, probabilmente in vista dell’erogazione dal 2015 dell’aiuto Pac previsto per le colture proteiche. Eccessiva anche la contrazione (-4,6%) rilevata da Istat per il riso. «Per il mais da granella le nostre stime vanno oltre le indicazioni di Istat (-3,1%) – afferma Giuseppe Carli, presi- ISTAT Tanta voglia di set-aside umenta la quota di agricoltori che preferisce non seminare, +18,7% secondo il report annuale di Istat per l’annata agraria 2013-2014. Un aumento significativo per motivi soprattutto di rotazione agronomica pluriennale (48,7%) e, in misura minore, per l’incertezza sull’andamento del mercato e/o la scarsa remunerazione dell’attività (33,5%) cui concorrono anche le previsioni sull’applicazione della Pac. L’aumento dei terreni a riposo interesserebbe tutte le regioni: 4,6% nel Nord-Ovest, 9,7% nel Nord-Est, 11,1% nel Centro e 26,9% nel Sud e Isole. dente della Sezione colture industriali di Assosementi – con una contrazione delle superfici ben superiore, soprattutto nelle zone del Nord-Est, Friuli, Veneto ed Emilia-Romagna. A beneficiarne dovrebbe essere la soia, per la quale stimiamo un incremento intorno ai 40.000 A ha». Per l’oleaginosa si prevede quindi un +25% prendendo come base i 175.000 ha registrati da Istat lo scorso anno, ma molto più realisticamente un +20% assumendo come base 2013 il dato stimato da Assitol e confermato da Assosementi di almeno 230-250.000 ha. «Dinanzi a un sensibile aumento della domanda di sementi di soia – prosegue Carli – desideriamo mettere in guardia gli agricoltori sulle possibili offerte sul mercato di seme non ufficialmente certificato, quindi di provenienza illegale, che non ha subito i prescritti controlli qualitativi e ogm e che manca del requisito della tracciabilità». A giudizio di Assosementi, dall’indagine sulle intenzioni di semina svolta dall’Istat risente chiaramente del momento in cui essa viene realizzata, tra novembre e dicembre, quando gli agricoltori hanno di fatto pressoché completato le semine autunnali e stanno invece ancora programmando quelle primaverili, suscettibili poi di spostamenti. T.V. [ ATTUALITÀ ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Terra e Vita 17 ASSOCIAZIONI Il nuovo presidente proviene da Sesvanderhave e dalla guida del gruppo bietola Dall’Ara al vertice di Assosementi DI GIANNI GNUDI Il neopresidente Guido Dall Ara, nuovo presidente Assosementi. ribadisce la necessità C ambio delle guardia ad Assosementi, l’associazione delle ditte sementiere. Alla presidenza nazionale per i prossimi due anni, dopo Paolo Marchesini, arriva Guido Dall’Ara, 62 anni, di origini romagnole, per molti anni alla guida del gruppo sementi di bietola. Il neopresidente ha lasciato di recente, dopo quarant’anni, la direzione della filiale italiana di Sesvanderhave, azienda sementiera originata dalla fusione tra Ses Europe e Vanderhave, poi acquisita da Advanta e infine trasferita nel 2005 sotto il controllo del gruppo francese Florimond Desprez. Ecco le prime battute del Dall’Ara pensiero. Nuovo presidente di Assosementi, nuovo ciclo in associazione: cosa cambia? «Ho accettato di fare il presidente di Assosementi, ormai al termine di una carriera di oltre quarant’anni nel settore dove sono arrivato a ricoprire importanti incarichi soprattutto nel settore della moltiplicazione, per aiutare l’associazione a superare un momento delicato, dopo le dimissioni del precedente presidente Marchesini. Non parlerei quindi di un ciclo nuovo, quanto di un passaggio nell’evoluzione dell’Associazione, la quale, non va dimenticato, è il risultato della fusione da inizio 2010 di due precedenti strutture, Ais e Assoseme. Assosementi è una realtà abbastanza complessa, una sorta di piccola federazione, dove si cerca di fare coesistere aziende mol- di prevedere un aiuto accoppiato per il grano duro e il riso to diverse tra loro per dimensione e settori di competenza». Parte la nuova politica comunitaria: qual è il suo giudizio e quali sono le prospettive per i sementieri? «Dopo gli interventi degli anni passati e in particolare l’health check del 2009, con la soppressione degli aiuti accoppiati o di quelli specifici per certe produzioni sementiere, la nuova Pac sembra mantenere le stesse opportunità, malgrado alcune critiche per la mancanza di scelte innovative, oppure per il fatto che con il greening si andrebbe contro il crescente fabbisogno di maggiori produzioni. Molto dipenderà ora dalle scelte del nostro Paese. Pensando alle produzioni sementiere più esposte quali frumenti, riso e foraggere, dove gli agricoltori possono reimpiegare come seme la granella aziendale, ci aspettiamo misure che sostengano anche indirettamente il nostro settore: innanzitutto la concessione di un aiuto accoppiato al grano duro e anche al riso, poi che gli aiuti accoppiati comportino l’impiego di semente ufficialmente certificata come avviene oggi con l’art. 68». Si è appena insediato anche il ministro delle Politiche agri- cole, Martina. Quali sono le tre richieste prioritarie per Assosementi sul fronte nazionale? «A parte augurare al neo Ministro di riuscire a lavorare per un periodo più lungo dei suoi recenti predecessori e quindi di sviluppare adeguatamente i propri progetti, come Assosementi non chiediamo interventi diretti a nostro favore, anche perché le regole comunitarie non lo consentono. Ci aspettiamo semplicemente che il Ministro determini un ambiente favorevole all’attività sementiera. In termini di maggiore efficienza amministrativa, con riferimento ai controlli ufficiali cui sono soggette le sementi e all’iscrizione delle nuove varietà, così come di azioni più incisive per diminuire il livello di illegalità esistente sul mercato. Troppe sementi vengono vendute prive di certificazione ufficiale o riprodotte senza autorizzazione, una quota aumentata dopo la scomparsa degli aiuti accoppiati. Un altro tema importante è quello del rispetto della proprietà intellettuale e dei meccanismi per finanziare la ricerca varietale, privata o pubblica che sia, vera leva d’innovazione anche in campo agricolo. Se il nuovo Ministro riuscisse poi, insieme a Re- gioni e organizzazioni agricole, a migliorare i rapporti e gli accordi di filiera, difenderemmo meglio le produzioni agricole nazionali e indirettamente anche l’attività sementiera ne trarrebbe forte beneficio. Quali sono i numeri attuali del comparto sementiero. «In Assosementi abbiamo stimato il fatturato del comparto sementiero nel 2013, a livello di ingrosso, valore della concia esclusa, sui 620-630 milioni di euro. Un dato in lieve contrazione rispetto all’annata precedente per la riduzione in particolare delle superfici a grano duro e mais, non compensato dall’aumento del settore professionale orticolo. Completano il quadro importazioni ed esportazioni, di cui non abbiamo ancora il consuntivo 2013. Tuttavia nel 2012 abbiamo importato sementi per circa 320 milioni di euro ed esportato per 230 milioni. La nostra bilancia commerciale è sempre stata passiva, anche se in questi ultimi anni il saldo negativo è diminuito grazie al buon andamento delle esportazioni di ortive e foraggere, senza trascurare bietola da zucchero e riso. A livello di aziende, sono attualmente 165 le ditte associate ad Assosementi, rispetto a un numero complessivo che possiamo stimare sulle 300, distinte tra 220-230 aziende che certificano ufficialmente e quindi sono sottoposte al controllo del CraScs (ex Ense) e altre 60-70 che operano solo con le sementi da orto». [ ATTUALITÀ ] 18 Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 AGROFARMACI Nuova primavera per rame e zolfo Zero erbicidi, tanti prodotti alternativi DI LORENZO TOSI GF di Chianciano. La proposta «G li scossoni più forti per il mondo della fitoiatria vengono sempre dall’evoluzione normativa». Da 52 anni le Giornate Fitopatologiche seguono le evoluzioni del mondo della difesa fitosanitaria in Italia e secondo Agostino Brunelli del Dip. di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna, al vertice del comitato organizzatore dell’evento (assieme ad Agrofarma e IBMA-Assometab e in collaborazione con le Associazioni scientifiche italiane interessate alla protezione delle piante e i Servizi fitosanitari) l’impronta delle accelerazioni volute da Bruxelles in nome della “sostenibilità” è ormai più che evidente. Tanto che, per la prima volta, nell’edizione 2014 del tradizionale incontro biennale dei fitoiatri italiani, non è previsto alcun lavoro di presentazione di nuovi erbicidi, a testimonianza del progressivo esaurimento di questo filone di ricerca, forse anche a causa dell’aumento dei costi di registrazione (non che il problema malerbe sia risolto). «Sono invece in deciso aumento – continua Brunelli – quelli relativi ai prodotti alternativi, sia a base biologica che minerale come lo zolfo e il rame che vivono una nuova primavera e che vengono proposti anche per la risoluzione di problematiche fitosanitarie complesse e inedite». Il Pan piano d’azione per l’uso sostenibile degli agrofar- di classificare la deriva dei diversi irroratori maci, appena pubblicato sulla gazzetta ufficiale, poteva essere l’occasione per collegare l’evoluzione relativa ai prodotti con quella delle macchine per distribuirli. Un’occasione finora mancata secondo Paolo Balsari dell’Università di Torino che a Chianciano rilancerà il progetto di classificazione delle irroratrici in base alla deriva (attraverso la norma Iso 22369). «Senza classe di riduzione – spiega Balsari – si rischia di dover applicare sempre e comunque la distanza massima durante i trattamenti per la misura di protezione dei corpi idrici prevista dalla Dir. 128)». Un’altra opportunità da incentivare sarebbe quella dell’utilizzo dei modelli previsionali per individuare il giusto timing dei trattamenti, come spiegherà a Chianciano Vittorio Rossi della Cattolica di Piacenza. Riguardo invece alla nuova disciplina sulle registrazioni (Reg. 1107/2009), a due anni dall’applicazione occorre valutare l’impatto dei criteri di esclusione (cut off) e della valutazione comparativa con principio di sostituzione per i formulati. Novità che rischiano di togliere dall’agrofarmacopea europea strumenti di difesa “vitali” per molte colture. GIORNATE FITOPATOLOGICHE 2014 Programma preliminare MARTEDÌ 18 MARZO 13,00 Apertura della segreteria e registrazione dei partecipanti 14,30 Apertura ufficiale delle Giornate Fitopatologiche 2014 Aggiornamenti normativi su: - Piano di azione nazionale per l’applicazione della direttiva 2009/128/ CE su “Utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari” - Regolamento CE n.1107/09 su “Immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari”: approfondimento sulle sostanze candidate alla sostituzione - Regolamento CE n.1272/2008, relativo a classificazione, etichettatura e imballaggio dei prodotti fitosanitari (CLP) 16,30 Evoluzione della situazione fitosanitaria italiana 17,30 Difesa dai nemato di Relazione introduttiva Presentazione dei nuovi nematocidi Approfondimenti su temi specifici, presentazione e discussione dei lavori MERCOLEDÌ 19 MARZO 8,30 Difesa da insetti e acari Relazione introduttiva: Disponibilità di prodotti naturali nella difesa dai fitofagi Presentazione dei nuovi insetticidi Approfondimenti su temi specifici (tra cui nuove comparse o recrudescenze di organismi nocivi), presentazione e discussione dei lavori Visita, presentazione e discussione dei poster 14,30 Difesa dalle piante infestanti Relazione introduttiva: Gestione e prevenzione della resistenza ai diserbanti Approfondimenti su temi specifici, presentazione e discussione dei lavori 16,30 Informatica e difesa Relazione introduttiva Presentazione e discussione dei lavori GIOVEDÌ 20 MARZO 9,00 Agrofarmaci, salute, ambiente Presentazione e discussione dei lavori Il progetto Topps Prowadis: gli strumenti disponibili per il contenimento della deriva e del runoff 10,30 Applicazione degli agrofarmaci Relazione introduttiva: Proposte per la classificazione dei mezzi per l’applicazione degli agrofarmaci in funzione della deriva Presentazione e discussione dei lavori 14,30 Difesa da funghi, batteri, fitoplasmi, virus Relazione introduttiva: Storia dei fungicidi ed evoluzione della difesa dalle malattie in Italia Presentazione dei nuovi fungicidi Approfondimenti su temi specifici, presentazione e discussione dei lavori Visita, presentazione e discussione dei poster VENERDÌ 21 MARZO 8,30 Difesa da funghi, batteri, fitoplasmi, virus Relazione introduttiva: Disponibilità di prodotti naturali nella difesa dalle malattie Approfondimenti su temi specifici (tra cui nuove comparse o recrudescenze di organismi nocivi) presentazione e discussione dei lavori Visita, presentazione e discussione dei poster 13,00 Chiusura delle Giornate Fitopatologiche 2014 Sede dei lavori: Centro congressi Grand Hotel Excelsior Chianciano Terme (Siena) n. 11/2014 15 marzo 2014 [ ATTUALITÀ ] APPUNTAMENTI Export e bio in primo piano Vinitaly, in arrivo un’edizione da record DI FEDERICA LEVI C hiamarlo appuntamento fieristico è riduttivo: il Vinitaly si candida a diventare il sistema per l’internazionalizzazione delle imprese italiane. «Il nostro – ha spiegato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, alla presentazione della 48esima edizione – è un progetto organico di andata e ritorno dall’Italia al mondo, che poggia su due assi: la creazione di una cultura del vino all’estero e la realizzazione di un network di contatti internazionali per favorire la commercializzazione. Nel corso dell’anno abbiamo investito oltre un milione di euro per promuovere la fiera e rafforzare l’incoming dei buyers a Verona». Non è un caso che le principali novità dell’edizione 2014, in programma dal 6 al 9 aprile, siano dedicate all’estero: la prima si chiama Vininternational, un padiglione che ospiterà oltre 70 espositori dai principali Paesi produttori; la seconda, International buyers lounge, è un’area dedicata agli incontri b2b con gli importatori stranieri. Al segmento del biologico, che sembra non conoscere crisi neanche in casa nostra, si rivolge Vinitalybio, salone realizzato con la collaborazione di Federbio. Tre nuovi spazi che hanno già reso da record la rassegna 2014: è stata infatti superata per la prima volta l’asticella dei 100 mila mq venduti e nonostante questo le richieste di partecipazione degli espositori – oltre 50 mila da 120 nazioni – sono state maggiori delle disponibilità. Del resto, ha ricordato Ettore Riello, «il comparto del vino è una nuova frontiera industriale dalle enormi opportunità. Come qualità l’Italia non ha niente da invidiare a nessuno. Servirebbe un po’ più di coraggio sul marketing». Su questo aspetto Mantovani ha rivolto un appello al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, per razionalizzare le iniziative promozionali: «Mi auguro che vengano introdotte direttive più restrittive sulla gestione degli investimenti, oggi nella mani di troppi soggetti». Una richiesta accolta dal nuovo titolare del dicastero agricolo, che ribadito la sua intenzione di realizzare operazioni di sistema: «con il collegato abbiamo 330 milioni di spesa per i prossimi cinque anni che non vanno spappolati in mille rivoli per accontentare tutti, ma usati per un progetto comune: le aziende devono unire le forze e capire che questo non significa annullare le peculiarità». Martina ha inoltre insistito sulla necessità di semplificare la burocrazia. Il presidente della Comagri, Paolo De Castro, ha lanciato un sos: «la Commissione sta tradendo l’accordo politico vietando la commercializzazione dei diritti di impianto agli Stati che optano per il passaggio al sistema delle autorizzazioni non dal 2016 ma dal 2020». Da qui la richiesta di un intervento del Governo. Terra e Vita 19 DAL PALAZZO DI MASSIMO ALIPRANDI CAMERA Alla Camera è iniziato il voto sugli emendamenti al complesso testo unificato delle proposte di legge sulle riforme istituzionali. Nel corso di un intervento il premier Matteo Renzi ha insistito sul legame tra legge elettorale e riforma del Senato sulla cui realizzazione ha detto di “giocarsi” tutto. La Commissione Agricoltura dopo aver abbinato alle cinque proposte di legge presentate da Faenzi (Pdl), Lattuca (Pd), L’Abbate (M5S), Marrocu (Pd), Catania (Sc) sulla promozione del settore ippico l’iniziativa legislativa di Franco Bordo (Sel) che verte sulla stessa materia, ha esaminato in sede consultiva un emendamento del Governo al disegno di Legge europea 2013 bis, diretto a consentire, fermo restando il divieto vigente per la pesca non professionale, la vendita e il commercio dei prodotti della pesca effettuata a fini scientifici, a meno che il Mipaaf non ne disponga comunque il divieto. Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all’Expo di Milano 2015 sono stati auditi in Commissione Agricoltura i rappresentanti dell’Associazione italiana per l’agricoltura biologica (Aiab), dell’Associazione medici per l’ambiente (Isde Italia), dell’Associazione per lo studio del picco del petrolio (Aspo Italia), del Centro internazionale Crocevia, del Coordinamento europeo Via Campesina, della Federazione italiana movimenti agricoli (Fima), della Fondazione Banco alimentare onlus e del Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio. Con un parere favorevole, accompagnato da numerose condizioni volte a modulare l’entità delle sanzioni comminate in alcuni specifici casi di violazione delle norme, le Commissioni riunite Giustizia e Agricoltura hanno concluso l’esame dello schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni dei regolamenti comunitari sull’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e sulle prescrizioni in materia di etichettatura dei prodotti fitosanitari. Congiuntamente alla Commissioni Ambiente, la Commissione Agricoltura ha proseguito l’esame della legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo. Alle proposte di Franco Bordo e Catania sono state abbinate analoghe proposte legislative di Faenzi (Pdl), De Rosa (M5S) e del Governo. È stato nominato un apposito Comitato ristretto per la redazione di un testo unificato dei vari provvedimenti. Sulla materia si è anche tenuta una audizione informale dei rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome. Nel corso dell’esame in Commissione Attività produttive della proposta di legge di Senaldi (Pd) sui sistemi anticontraffazione per consentire al consumatore l’identificazione dei prodotti di origine italiana, è stato deciso di sollecitare la Presidenza della Camera ad avviare i lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale. SENATO La Commissione Agricoltura ha iniziato l’esame di una proposta di direttiva comunitaria e di una proposta di regolamento di rilevanza zootecnica che si prefiggono di riunire in un quadro giuridico unico i principi che regolano il riconoscimento e la definizione di un elenco delle organizzazioni di allevamento, l’approvazione dei loro programmi di selezione, l’iscrizione degli animali delle specie bovina, ovina, caprina ed equina nei rispettivi libri genealogici e la loro classificazione in funzione dei loro meriti genetici, l’iscrizione dei suini ibridi riproduttori nei registri, la prova di performance e la valutazione genetica, nonché il contenuto dei certificati zootecnici degli animali riproduttori e del loro materiale germinale. 22 [ ATTUALITÀ ] Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 OSSERVATORIO Danni per 60 milioni a Modena, coinvolti 10mila ha di terreno agricolo e 400 aziende Recuperare i suoli dopo l’alluvione DI GIORGIO SETTI Q uello che vediamo nella foto è un campo di medica. L’immagine è stata ripresa nelle campagne a nord di Modena dall’agronomo Pietro Natale Capitani un mese dopo il 19 gennaio, quella brutta domenica in cui la rottura dell’argine del fiume Secchia provocò una delle più devastanti alluvioni italiane degli ultimi anni. Un disastro che, come comunica a Terra e Vita l’assessore provinciale agricoltura Luca Gozzoli, ha coinvolto ben 10mila ettari di terreno coltivato e almeno 400 aziende agricole. Mettendo in ginocchio uno dei comprensori agricoli più produttivi d’Italia, che fra l’altro solo 18 mesi prima era stato messo a dura prova dal terremoto. Lo stesso Gozzoli puntualizza che il dato delle 400 aziende agricole colpite non SUL TERRENO Limo da asportare suoli da lavorare descrive in modo completo la situazione: quelle sono le imprese interessate «direttamente», ma altre aziende sono state danneggiate indirettamente, ad esempio i caseifici che si sono visti conferire meno latte. In ogni caso una prima provvisoria stima dei danni, dice l’assessore, si attesta sui 60 milio- T ni di euro. SALVI FRUTTETI E VIGNETI «È ancora presto per stabilire quali siano state le conseguenze biologico - vegetative a carico delle colture. Prematura anche una quantificazione economica volta al risarcimento danni». È l’interpretazione del ra le principali conseguenze dell’alluvione la necessità di far fronte allo strato di limo depositato sui terreni destinati alle coltivazioni erbacee. Un deposito dallo spessore non omogeneo: oscilla dai 2030 cm delle zone più vicine al punto di rottura dell’argine ai 5-10 cm di quelle più lontane. Ma in alcuni casi il sedimento raggiunge altezze anche di un metro e più; in altri casi la granulometria ricorda più la sabbia. «Qualche volta - aggiunge Pietro Natale Capitani, presidente dell’ordine dei dottori agronomi di Modena - troviamo addirittura delle dune di sabbia. Per permettere alle attività agricole di riprendersi, nelle prossime settimane si dovrà organizzare una bonifica radicale, con asportazione del materiale più grossolano o dei depositi più spessi e con un rifacimento delle sistemazioni idrauliche». problema alluvione secondo Cristiano Fini, presidente della Cia di Modena, che spiega: «L’alluvione è avvenuta in un periodo in cui molte colture erbacee non erano ancora state seminate. Il frumento è stato interessato, ma ora non mostra danni biologici evidenti ma solo ingiallimenti localizzati, distribuiti nei campi a macchia di leopardo. Nessuna conseguenza alle piante di erba medica, se non qualche ingiallimento; non si escludono però inquinamenti, anche se non mi risulta che siano ancora state effettuate precise analisi. Pochi danni anche in zootecnia, a eccezione di un buon numero di balle di fieno e di paglia andate perse. Nessun sintomo evidente, per ora, a vigneti e frutteti, dato che sono stati interessati quando le piante erano in riposo vegetativo: dunque sarà necessario quantifica- Nel caso invece dei depositi di materiale più fine «si pensa a un loro interramento. Che però non può prescindere da una lavorazione mediamente profonda del terreno, che tuttavia comporta costi non indifferenti, e da un posticipo della semina, scelta che sconvolge gli indirizzi colturali e che può compromettere le produzioni anche nel medio periodo». In ogni caso, continua Capitani, prima di incorporare al suolo questi residui «converrà accertarne la natura con analisi fisico-chimiche. Inoltre l’interramento dovrà essere accompagnato da un’adeguata integrazione di fertilizzanti e da lavorazioni secondarie tendenti a distribuire in modo omogeneo il materiale nello strato di terreno agrario». Sulle colture erbacee già in atto, invece, «bisognerà attendere: prima di agire bisognerà aver valutato gli effettivi danni. E non bisognerà escludere di rinviare questi interventi al termine del ciclo annuale». G.S. n. 11/2014 15 marzo 2014 re più avanti gli eventuali danni; certo che quando sulle coltivazioni arboree ci sono stati ristagni d’acqua per 7, 8, anche 10 giorni non si possono escludere marciumi radicali». I problemi diventano più pesanti, continua Fini, se passiamo a considerare le semine: i terreni ancora da seminare sono estesi e non si sa come fare per andare in campo a effettuare questa operazione; tanto più che le eccezionali piogge di febbraio - primi di marzo hanno inzuppato ancor di più il suolo. «Inoltre negli appezzamenti più vicini al punto in cui si è rotto l’argine tutto ciò che era stato seminato è stato spazzato via o sommerso dal limo, e i rimanenti terreni non seminati dovranno fare i conti con lo strato limoso. Ma i danni economici più pesanti sono stati quelli alle strutture: alle cantine, con gravi danni al prodotto confezionato o alle opere murarie, ai laboratori aziendali di miele conserve e marmellate, alle abitazioni rurali, ai ricoveri degli attrezzi, ai capannoni...». Allora, gli chiediamo, i media hanno peccato di allarmismo quando nella terza decade di gennaio hanno parlato di produzione del lambrusco compromessa? «Sì, io sarei stato più cauto. Lo stesso vale per la produzione di pere. Non sono sicuro che più avanti si riscontreranno grandi danni. Se l’alluvione fosse avvenuta in un altro periodo, per esempio in maggio, la vite avrebbe subìto danni certi, dato che non sopporta il ristagno idrico e il conseguente mal dell’esca; ma il disastro si è verificato quando le piante arboree erano in riposo vegetativo». I RISARCIMENTI E come ci si sta muovendo per i risarcimenti? «Ci stiamo confrontando con la Regione - [ ATTUALITÀ ] continua l’assessore Gozzoli per mettere a fuoco un percorso ad hoc nel nuovo Psr, per trovare qualche misura speciale. Poi ovviamente si cerca di ottenere qualche indennità immediata per i danni più evidenti. Infine c’è da ricordare che per quanto riguarda i risarcimenti legati all’emergenza il pallino è in mano alla Protezione civile. Ci sono state altre alluvioni in Italia, ma per quanto riguarda quella di Modena pensiamo di poter trovare maggiore attenzione ricordando che le stesse zone erano state interessate anche dal terremoto». STAVANO RICOSTRUENDO Sempre a proposito del terremoto, aggiunge Francesco Vincenzi, presidente di Coldiretti Modena: «Il fatto che l’alluvione si sia abbattuta sulla stessa zona già ferita dal sisma del 2012 non ha certamente giovato alle singole aziende. Le imprese infatti stavano cominciando a risollevarsi proprio adesso, fra l’altro anticipando quasi totalmente le risorse economiche necessarie alla ricostruzione. L’alluvione è stata un nuovo colpo sulle persone e sulle aziende, che ha reso la situazione ancora più pesante; e questo non solo dal punto di vista economico ma anche da quello psicologico». Ora alle istituzioni, conclude Vincenzi, «chiediamo un segnale forte per le popolazioni di questa provincia, che vada dal risarcimento totale del danno a una fiscalità di vantaggio che dia la possibilità alle aziende di essere competitive in un momento già così difficile per la crisi economica. Ma soprattutto chiediamo un percorso burocratico semplificato che permetta di velocizzare al massimo l’erogazione degli aiuti». Terra e Vita 23 WEB Partner Fondaca, Chiappe Revello, New Vision Confagri-Ecocloud sostenibili in rete DI MARIELLA CARUSO Un database e una vetrina N on può esserci una strada unica per lo sviluppo dell’agricoltura in Italia. Sembra questo l’assioma di Confagricoltura che accompagna lo sviluppo del progetto Ecocloud lanciato con l’obiettivo di «mettere in rete le pratiche sostenibili adottate dalle imprese agricole associate». A chiarirlo è il presidente di Confagricoltura Lombardia Antonio Boselli. «La nostra organizzazione – ha spiegato Boselli – si è ripetutamente espressa in favore di un utilizzo consapevole delle biotecnologie e, più in generale, delle innovazioni che la ricerca scientifica può mettere a disposizione del nostro comparto. Ma ciò non ci impedisce di riconoscere la validità di altre modalità di gestione dell’attività agricola, quali l’agricoltura biologica o le filiere corte, e di sostenere con egual convinzione le aziende nostre associate che scelgono queste attività». Nei fatti Ecocloud è un database al quale le aziende agricole italiane aderenti a Confagricoltura possono iscriversi allegando le schede dei loro progetti agricoli improntati alla sostenibilità in modo da condividere il loro sapere con chi è interessato a percorrere lo stesso cammino o, più semplicemente, a raccogliere informazioni su quelle pratiche. «Gli obiettivi che ci siamo posti sono l’ag- delle aziende e dei loro progetti gregazione di aziende, creare una vetrina, evitare sovrapposizioni su questioni che riguardano l’impresa agricola», spiegano da Confagricoltura che ha avviato il progetto con la collaborazione di Fondaca e Chiappe Revello come partner scientifici e New Vision come partner tecnologico. Per ogni progetto illustrato nella piattaforma ad hoc messa on line da Confagricoltura (www.confagricoltura.it/ecocloud), oltre alle descrizioni tecniche, sono inseriti i dati di contatti dell’azienda di riferimento. Ad agevolare la consultazione dell’archivio c’è la divisione in settori produttivi, funzionalità e temi. Questi ultimi sono nove: cura e sviluppo delle risorse umane, dialogo con i consumatori, difesa e valorizzazione della biodiversità, efficientamento del processo produttivo, partnership con la comunità scientifica, sostenibilità della catena di fornitura, tutela dell’ecosistema, uso responsabile delle risorse naturali e valorizzazione delle comunità dei territori. Tra i progetti, le buone pratiche di diminuzione delle emissioni, assorbimento della C02, riduzione di fitosanitari e fertilizzanti, processi innovativi nel bio e fattorie didattiche. [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] 24 Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 Sostegni all’occupazione, agevolazioni e benefici Disposizioni influenti sulla contribuzione dovuta dai datori di lavoro nel 2014 DI MASSIMO MAZZANTI FPLD PER LA GENERALITÀ DELLE AZIENDE AGRICOLE Per l’anno 2014, l’aliquota contributiva del settore agricolo è fissata nella misura complessiva del 28,10%, di cui 8,84% a carico del lavoratore. FPLD PER LE AZIENDE AGRICOLE CON PROCESSI DI TIPO INDUSTRIALE Anche per l’anno 2014, l’aliquota contributiva di tale settore resta fissata nella misura del 32,30%, di cui 8,84% a carico del lavoratore. II LIVELLO Sgravio contributivo I CONTRIBUTI INAIL PER GLI OPERAI AGRICOLI DIPENDENTI Nulla è variato sulle aliquote Inail; a decorrere dal 1° gennaio 2014, i contributi per l’assistenza infortuni sul lavoro sono fissati nelle seguenti misure: - assistenza infortuni sul lavoro: 10,1250; - addizionale infortuni sul lavoro: 3,1185. AGEVOLAZIONI PER ZONE TARIFFARIE NEL SETTORE AGRICOLO Immutato il quadro per quanto attiene alle agevolazioni tariffarie per il 2014: - non svantaggiati (ex fiscalizzato Nord): dovuto -100% - montani: 75% (dovuto 25%); - svantaggiati: 68% (dovuto 32%). L’agevolazione non trova applicazione sul contributo previsto dall’art. n materia di sgravio contributivo sulle erogazioni previste dalla contrattazione di secondo livello, va osservato che l’articolo 10, c. 2, del Dl. n. 102/2013 (L. n. 124/2013), ha previsto che le risorse del Fondo per incentivare la contrattazione di secondo livello decorrenti dall’anno 2014, come rideterminate ai sensi dell’art. 1, commi 249 della L. n. 228/2012, si riferiscono allo sgravio contributivo da riconoscere con riferimento alle quote di retribuzione corrisposte nell’anno precedente. A decorrere dall’anno in corso, il decreto attuativo – utile a disciplinare il riconoscimento dei benefici contributivi relativi alle quote di retribuzione corrisposte nell’anno precedente doveva essere emanato entro febbraio. M.M. Foto Concorso Fata 2011 di Giovanni Brighente S i riportano di seguito le principali disposizioni in materia di sostegno all’occupazione e di contribuzione dovuta dai datori di lavoro in genere e dalle aziende agricole per gli operai a tempo determinato e indeterminato, con un riepilogo delle disposizioni aventi riflesso sulla contribuzione dovuta dai datori di lavoro nel corso del 2014. 25, c. 4 della L. n 845/75, versato dai datori di lavoro unitamente alla contribuzione a copertura dell’Assicurazione sociale per l’impiego (ASpI). BENEFICI PER TRASFORMAZIONI DI CONTRATTI DA TD A TI L’art. 2, c. 30 della L. n. 92/12, l’art. 1, c. 135 della legge di Stabilità 2014 prevede, a decorrere dal 2014, l’integrale restituzione ai datori di lavoro del contributo addizionale ASpI dell’1,4%, nelle ipotesi di trasformazione in contratti a tempo indeterminato di rapporti a termine avvenute a far tempo dal 1° gennaio 2014. La restituzione del contributo addizionale è prevista anche nei casi di stabilizzazione del rapporto, purché l’assunzione con contratto a tempo indeterminato intervenga entro sei mesi dalla cessazione del precedente rapporto a temine. In tale ultimo caso, ricorrendone i presupposti, continua a operare la contrazione stabilita dalla seconda parte del citato art. 2, c. 30 della legge di riforma del mercato del lavoro. n. 11/2014 15 marzo 2014 AMMORTIZZATORI SOCIALI Tra i suoi ambiti di operatività, la legge di Stabilità 2014 ha esteso all’anno in corso la possibilità di alcuni interventi in materia di ammortizzatori sociali. L’art. 1, c. 183 ha previsto – per i datori di lavoro che non rientrano nel campo di applicazione della cassa integrazione straordinaria – la proroga della possibilità di fare ricorso ai contratti di solidarietà difensivi ex art. 5, co. 5, della L. n. 236/93, per cui sono stati stanziati 40 milioni di euro. Con il medesimo comma, sono state altresì confermate le proroghe a ventiquattro mesi della cassa integrazione guadagni straordinaria per cessazione di attività, di cui all’art. 1, c. 1, del Dl. n. 249/2004, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 291/2004, e successive modificazioni. A tal fine, sono destinati 50 milioni di euro. Inoltre, è stata implementata la dotazione in favore degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2014. Prorogata, per l’anno 2014, ma con una diminuzione della misura rispetto agli anni precedenti, la disposizione che prevede l’aumento dell’ammontare del trattamento di integrazione salariale per i contratti di solidarietà difensivi ex articolo 1 del Dl. n. 726/84, convertito con modificazioni dalla legge n. 863/84. Il co. 186 dell’art. 1, ha infatti previsto che, per il 2014, il citato trattamento venga aumentato nella misura del 10% della retribuzione persa. Per il suddetto intervento – introdotto in via sperimentale dal Dl. n. 78/2009 (L. 102/2009) e successivamente più volte prorogato – sono stati stanziati 50 milioni di euro. TFR E MISURE COMPENSATIVE Misura compensativa alle imprese che conferiscono il Tfr a forme pensionistiche complementari e/o al Fondo per l’erogazione del Tfr: l’esonero dal versamento dei contributi dovuti alla gestione ex art. 24 della L. n. 88/89, già previsto per il 2013 in misura pari allo 0,27%, dal 2014 è stabilito – per ciascun lavoratore – in misura pari allo 0,28%. [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] DE MINIMIS A chi è in crisi e all’impresa unica I Terra e Vita 25 regolamenti CE n. 1407/2013 e n. 1408/2013, entrambi entrati in vigore il 1° gennaio 2014, hanno modificato la normativa comunitaria in materia di aiuti “de minimis”, in sostituzione delle precedenti disposizioni esistenti (Reg. CE n. 1998/2006 e 1535/2007). Il regolamento n. 1407/2013 costituisce la normativa generale in materia di aiuti “de minimis” e ricomprende tutti gli aiuti concessi ad imprese ad esclusione di quelle soggette a regolamentazione specifica. Il Reg. n. 1408/2013 disciplina, invece, le condizioni di ammissibilità degli aiuti “de minimis” per le imprese che operano nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli. Nel merito degli elementi di novità introdotti dai due regolamenti comunitari, si segnala: - l’inclusione delle imprese in difficoltà tra i soggetti cui è applicabile la disciplina sugli aiuti minori “de minimis”; - l’introduzione del criterio di impresa unica, con la conseguenza che il massimale di aiuto concedibile viene a determinarsi con riferimento all’insieme delle imprese tra le quali sussista una relazione nei termini indicati dall’art. 2 comma 2 dei Reg. 1407 e 1408/2013. A tal fine, viene specificato, con identico contenuto in entrambi i regolamenti, che: “Ai fini del presente regolamento, s’intende per “impresa unica” l’insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una delle seguenti relazioni: a) un’impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un’altra impresa; b) un’impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un’altra impresa; c) un’impresa ha il diritto di esercitare un’influenza dominante su un’altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest’ultima oppure in virtù di una clausola dello statuto di quest’ultima; d) un’impresa azionista o socia di un’altra impresa controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell’altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest’ultima. Le imprese fra le quali intercorre una delle relazioni di cui al primo comma, lettere da a) a d), per il tramite di una o più altre imprese sono anch’esse considerate un’impresa unica”. Resta invariato il limite di € 200.000 che un’impresa può ricevere nell’arco di tre esercizi finanziari, e quello di € 100.000 per le imprese che esercitano attività di trasporto di merci su strada per conto terzi, ai sensi del Reg. 1407/2013. Il Reg. n.1408/2013 - relativo agli aiuti concessi a favore di imprese che operano nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli - prevede, invece, l’elevazione del massimale di aiuto concedibile nella misura di € 15.000 nel corso di tre esercizi finanziari, rispetto al precedente limite di € 7.500. I nuovi contenuti dei regolamenti “de minimis” avranno incidenza su tutte le disposizioni in cui, ai fini dell’accesso a particolari misure, la legge e/o la prassi postulano il rispetto della disciplina sugli aiuti minori “de minimis” (a titolo di esempio lo sgravio in favore dei contratti di apprendistato stipulati nel periodo 1/1/2012 31/12/2016 da aziende fino a 9 addetti, ex art. 22 della L. n. 183/2011; l’incentivo in favore dei datori di lavoro che assumono soggetti destinatari/fruitori dell’indennità ASpI, ex articolo 7, c. 5, lettera b) del Dl. M.M. 76/2013). [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] 26 Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 Revisione macchine agricole Decreto entro il 30 giugno Una pioggia di rinvii con il dec reto milleproroghe DI MASSIMO DAMOCLE I l primo marzo è entrata in vigore la Legge 27 febbraio 2014, n. 15 di conversione del Dl. 150/2013, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative meglio conosciuto come “decreto milleproroghe”. Divengono quindi operative le disposizioni che riguardano il settore agricolo definendo, una volta per tutte, i vari emendamenti che si erano accavallati nel corso dell’iter parlamentare del decreto di fine anno. - Revisione macchine agricole: una norma che incontra difficoltà nella sua completa realizzazione è quella riguardante la revisione obbligatoria delle macchine agricole il cui parco è piuttosto vecchio. Il comma 2 dell’articolo 5 infatti rinvia al 30 giugno 2014 il termine per l’adozione del decreto del ministero Infrastrutture e del Mipaaf per garantire adeguati livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e nella circolazione stradale, accertando lo stato di efficienza e la permanenza dei requisiti minimi di idoneità per la sicurezza della circolazione del- RINNOVABILI Aree terremotate Proroga al 31/12 I MOZZARELLA Ok a stabilimenti separati I l “decreto milleproroghe”conferma la separazione degli stabilimenti di produzione della mozzarella di Bufala campana Dop da quelli in cui ha luogo la produzione di altri tipi di formaggi o preparati alimentari. L’art. 5 prevede al co. 1, di spostare dal 1° gennaio 2013 al 1° luglio 2014 la decorrenza della norma stessa che già negli anni passati era stata ripetutamente procrastinata non trovando l’accordo dei caseifici, accordo che certo non potrà arrivare fra qualche mese dal momento che non vi è in vista nessun fatto modificativo dell’attuale situazione. La proroga poteva essere sostituita dall’abrogazione della norma stessa, individuando altre forme di tutela dalle frodi che si tenta di contrastare con tale onerosa separazione delle lavorazioni. M.D. le macchine agricole immatricolate entro il 30 giugno 2014. In particolare la norma stabilisce che “Al fine di garantire adeguati livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e nella circolazione stradale, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con decreto da adottare entro e non oltre il 30 giugno 2014, l co. 4 dell’art. 2 del “decreto milleproroghe”, nell’ambito della proroga di termini relativi a situazioni emergenziali, introduce modifiche al Dl. n. 74/2012, con riferimento ai territori colpiti dal sisma del 20 e del 29 maggio 2012. In particolare, la lett. a) posticipa al 31 dicembre 2014 il termine - ora al 31/12/2013 - entro il quale debbono entrare in esercizio gli impianti alimentati da fonti rinnovabili realizzati e quelli in fase di realizzazione nei fabbricati danneggiati dal sisma. In secondo luogo, posticipa sempre al 31 dicembre 2014, anche il termine - ora al 31/12/2013 - entro il quale debbono entrare in esercizio gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, già autorizzati alla data del 30 settembre 2012, per accedere agli incentivi vigenti al 6 giugno 2012. M.D. dispone la revisione obbligatoria delle macchine agricole soggette a immatricolazione a norma dell’art. 110, al fine di accertarne lo stato di efficienza e la permanenza dei requisiti minimi di idoneità per la sicurezza della circolazione. Con il medesimo decreto è disposta, a far data dal 1° gennaio 2015, la revisione obbligatoria delle macchine agricole in circolazione soggette a immatricolazione in ragione del relativo stato di vetustà e con precedenza per quelle immatricolate antecedentemente al 1°/1/ 2009, e sono stabiliti, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le p. a. Trento e Bolzano, i criteri, le modalità e i contenuti della formazione professionale per il conseguimento dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole, in attuazione di quanto disposto dall’art. 73 del Dlgs. n. 81/2008”. La norma aveva già subito un rinvio per le difficoltà operative e onerose per gli operatori. - Assunzioni già autorizzate di personale da parte del Corpo forestale: proroga al 31 dicembre 2014. [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Terra e Vita 27 FILO DIRETTO CON L’ESPERTO Calcolo canone livellario Due modalità a confronto Partendo dal reddito catastale o dal valore di mercato H o un problema sull’affrancazione di un canone livellare. Dobbiamo vendere un terreno dove c’è un livello per il comune A di £ 20,84 e uno a favore del comune B per £ 13,50. Il livello del comune B è stato tolto con una cifra in realtà abbastan- za modica di € 130. Il comune A mi ha mandato una spesa di € 6.0732 per togliere il livello. Vorrei sapere se è giusto quello che il comune A mi ha richiesto (in pratica il 35% del valore del terreno)? F.M. - email La differenza fra la richiesta del Comune A e quella del comune B deriva dal diverso modo di calcolare il canone livellario in base al quale deve, per legge, determinarsi il capitale di affrancazione. Il comune B ha effettuato il conteggio prendendo a base o il canone livellario a suo tempo effettivamente riscosso o (verosimilmente) il reddito imponibile risultante dai dati catastali, comunque un importo modestissimo (all’incirca sei euro all’anno) apportandovi le rivalutazioni previste dalle varie norme di legge, come chiaramente risulta dal provvediquale dipende il risultato finale. Ridumento del comune. cendo il problema (assai complesso e Al contrario il comune A, pur pervenencertamente non esauribile in questa sedo anch’esso alla quantificazione del cade) nei termini più semplici, il comune B pitale di affrancazione sulla base della ha applicato puramente e semplicemenmisura del canone, ha determinato quete i criteri dettati dalle norme di legge st’ultimo non attraverso il procedimento riportate nel suo provvedimento. Al seguito dal comune B, ma partendo dal contrario il consulente tecnico del comuvalore di mercato del bene, come suggene A (che si è adeguato al suo parere) ha rito dal consulente fatto richiamo ad altecnico. È chiaro che cune sentenze della in questo modo non Corte costituzionasolo risulta molto L IVELLO E LIVELLARI le, la più importante più alto il capitale di Contadini medioevali che coltivavano la terra delle quali è la n. affrancazione, ma (terreni, boschi, pascoli) concessa loro in godi- 406/88, che ha dimento con un contratto di livello (dal latino assai più elevato è libellus - libretto) per un certo periodo di tempo chiarato “l’illegittianche l’importo ag- a condizioni prestabilite. L’enfiteusi è la forma mità costituzionale giuntivo delle cin- contrattuale più adatta. dell’art. 1 della legge que annualità di ca14 giugno 1974 n. none dovute in quanto non ancora pre270 (”Norme in materia di enfiteusi”) nella scritte. parte in cui non prevede che il valore di Si tratta allora di vedere quale sia il proriferimento da esso prescelto per la determicedimento corretto per la determinazionazione del canone enfiteutico sia periodicane del canone, essendo questo il dato dal mente aggiornato mediante l’applicazione di * coefficienti di maggiorazione idonei a mantenerne adeguata, con una ragionevole approssimazione, la corrispondenza con l’effettiva realtà economica” (l’articolo dichiarato illegittimo fa riferimento all’art. 9 della L. n. 1138/70, richiamata nel provvedimento). In realtà la sentenza in questione non fa riferimento, come invece sembra pretendere il comune A, al pieno valore di mercato, ma, richiamando le norme concernenti l’indennizzo in caso di espropriazione per pubblica utilità, precisa, come si legge in motivazione, che “pur non essendo ragguagliabile al valore di mercato, la somma pagata al proprietario non può essere meramente simbolica o irrisoria”. Sotto questo profilo il risultato finale cioè la somma richiesta dal comune A, che lo stesso lettore, indica pari al 35% del valore venale del fondo, potrebbe anche apparire corretta. Occorre però tener conto di un altro fattore e cioè della data di costituzione del livello enfiteutico, anteriore o successiva alla data del 23/10/1941. Difatti il criterio fissato dalla Corte costituzionale riguarda, per espresso richiamo, solo questi ultimi, e di tale fattore il comune B ha tenuto il debito conto con l’indicare nel suo provvedimento che dà “per presunta la costituzione del rapporto enfiteutico in 28 Terra e Vita oggetto come antecedente all’anno 1941”. Conclusivamente, se si può effettivamente presumere che il rapporto sia anteriore all’ottobre 1941, si può ritenere corretto il metodo di calcolo applicato dal comune B (sembra che il fondo in gioco sia lo stesso nei due casi e che i due comuni ne siano proprietari in ragione del 50% ciascuno), che d’altronde ne ha fatto applicazione non per maggiore generosità rispetto a quello di A, ma perché a tale risultato era pervenuta (come si legge in motivazione) la sentenza (deve presumersi del Tribunale di A) emessa nel procedimento n. 03/2011 di Registro generale, di cui lo stesso comune era stato parte. Ovviamente è molto probabile che la vertenza col comune A, salvo che questi si adegui spontaneamente alla decisione del comune B, possa essere risolta solo in sede giudiziaria. Francesco Mario Agnoli 2/AFFITTO Il caso di fabbricati dati in uso a parenti in linea retta Sono pensionato e proprietario di 15 ha di terreno su cui mio figlio esercita l’attività di coltivatore diretto in qualità di affittuario. Su questo terreno mio figlio ha costruito, con il mio consenso, la propria abitazione, con annesso magazzino per attrezzi agricoli, dopo aver ottenuto la licenza edilizia a suo nome per ottenere le agevolazioni fiscali. Essendo io proprietario di un’altra casa in cui abito, quella di mio figlio è considerata per me come seconda casa trovandosi sul terreno di mia proprietà. [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] Essendo la casa utilizzata da mio figlio un fabbricato strumentale a uso abitativo, devo pagare l’Imu come seconda casa? Dovrò anche pagare l’Imu sul terreno agricolo affittato a mio figlio, non essendo io Cd? Esiste un modo per evitare tale pagamento senza cedere completamente la proprietà a mio figlio? n. 11/2014 15 marzo 2014 Infine per quanto riguarda i terreni non essendo il lettore più Cd non potrà godere dell’agevolazione di riduzione della base imponibile né delle agevolazioni per poter considerare agricoli anche terreni edificabili se coltivati direttamente. Luciano Boanini Il lettore non dice se il figlio ha co 3/AFFITTO struito la casa e il magazzino come imÈ possibile stipulare un contratto mobili strumentali per l’attività agricola anche in assenza di qualifica Cd o in base a un normale permesso di coLa mia famiglia detiene in affitto un fondo struire rilasciato a seguito di inserimento agricolo con allevamento di suini, da quasi dell’area come fabbricabile in Prg (Piano 100 anni. L’intestatario è mio padre che è regolatore generale). Dobbiamo quindi coltivatore diretto. A breve il contratto scafare un distinguo. drà e mio padre è orNel primo caso sia mai in pensione e anl’abitazione che il ziano. Io ho un lavoro magazzino sono CODICE CIVILE - ART. 1803 a tempo indetermina“Il comodato è il contratto col quale una parte strumentali per l’at- consegna all’altra una cosa mobile o immobile, af- to e vorrei mantenere tività agricola e do- finché se ne serva per un tempo o per un uso deter- la conduzione delvrebbero essere stati minato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa l’azienda. Posso fare ricevuta. Il comodato è essenzialmente gratuito”. accampionati in caun contratto di affitto tegoria A/6-r o con la proprietà noD/10 se l’accampionamento è stato fatto nostante abbia un lavoro a tempo indetermiin base alle vecchie normative o in catenato? goria “A” con l’apposizione della ruralità se è stato presentato il modello Docfa È possibile stipulare un contratto di nuovo. In questo caso entrambi i fabbriaffitto anche in assenza della qualifica di cati non pagano Imu in quanto strumencoltivatore diretto (come previsto dalla tali per l’attività agricola. Se l’accampioL. n. 203/82). Il contratto avrà la durata namento non è corretto il lettore deve minima di 15 anni (6 in ipotesi particolasubito provvedere alla rettifica presenri, come l’affitto particellare), ma l’affittando un modello Docfa utilizzando la tuario ha sempre la possibilità di recedecausale “modello correttivo per errato re comunicando la propria intenzione a classamento” successivamente deve premezzo raccomandata a/r, almeno un ansentare la nuova visura in Comune per no prima della scadenza dell’annata ottenere la ruralità. agraria (il locatore, però, potrà a sua volSe invece l’abitazione è stata costruita ta chiedere la risoluzione del contratto con un normale perqualora l’affittuario sia inadempiente messo di costruire e agli obblighi contrattuali, quali il versaquindi non è rurale, si mento del canone, la manutenzione o la applicano le normali conservazione del fondo). disposizioni Imu per i Si consiglia pertanto di contattare il profabbricati prima casa prietario del fondo agricolo al fine di in uso ai figli e quindi negoziare le condizioni del nuovo convale quello che il Cotratto. Qualora l’interessato alla stipula mune ha disciplinato del contratto agrario sia alle dipendenze nel regolamento deldella pubblica amministrazione, si conl’Imu: alcuni Comuni siglia di contattare anche il dirigente del hanno previsto agevoproprio settore/ufficio al fine di verificalazioni per i fabbricati re eventuali incompatibilità. dati in uso a parenti in Sarà inoltre necessaria l’assistenza delle linea retta altri no. associazioni di categoria, qualora si in- * n. 11/2014 15 marzo 2014 [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] Terra e Vita 29 tenda stipulare un contratto di affitto in deroga alle previsioni di legge. Luca Andretta Sono un coltivatore diretto e da circa 5 anni coltivo un fondo agricolo. Il proprietario ogni anno mi fa sottoscrivere una dichiarazione nella quale mi impegno a lasciare libero il fondo al termine dell’annata agraria. Quest’anno ha deciso di non concedermelo. Vi chiedo è possibile derogare alla durata normale del contratto di fondo rustico? Preciso che l’accordo non è stato stipulato alla presenza delle organizzazioni sindacali. Addirittura non è presente nemmeno il prezzo del canone che comunque ho pagato regolarmente. Per rispondere correttamente, dovrei quantomeno visionare la “dichiarazione” che annualmente il proprietario ha fatto sottoscrivere. Tuttavia il lettore parrebbe avere i requisiti per dimostrare, avanti all’autorità giudiziaria competente, che il rapporto instauratosi con il proprietario del fondo, era in realtà un contratto di affitto fondo rustico. Sarebbe, a tal fine, importante avere le pezze giustificative della somma annualmente pagata a titolo di canone, le fatture di acquisto dei seminativi acquistati, le fatture di vendita dei prodotti ecc., le testimonianze dei contoterzisti che hanno ricevuto incarico per la coltivazione proprio di quel fondo, le dichiarazioni dei vicini che hanno visto il lettore lì a coltivare, eventuale domanda Pac con dichiarazione di possesso di quel fondo ecc. Una volta che è dimostrabile la presenza di un contratto di affitto (in questo caso, verbale), se esso è stato posto in essere senza l’assistenza delle organizzazioni sindacali, il legale potrebbe invocare l’articolo 1 della L. n. 203/82, cioè la durata quindicennale del rapporto... Al riguardo esiste varia giurisprudenza! Rosaria Traverso 5/AFFITTO Proprietà indivisa, se c’è un minore occorre il consenso del tutore Il caso di un terreno con annessi fabbricati Foto Concorso Fata 2007 di Giulio Montini 4/AFFITTO Come dimostrare all’autorità giudiziaria l’effettività del contratto rurali, i cui proprietari sono tre persone fisiche, di cui un minore, la cui proprietà risulta indivisa. Uno dei comproprietari vorrebbe avviare la sua attività agricola sul terreno indiviso. Necessita tale operazione di un’autorizzazione degli altri due comproprietari, che l’autorizzino a utilizzare il fondo? Ritengo opportuno disciplinare tale “autorizzazione” con un contratto di affitto o di comodato a uso gratuito a favore del comproprietario che ha deciso di coltivare l’intero fondo in comproprietà. In entrambi i casi, occorre il consenso del tutore del minore. La principale differenza tra i due generi contrattuali sopra proposti è che il primo è a titolo oneroso (un canone di affitto a favore degli altri due comproprietari) e la Legge di riferimento è la n. 203/82; mentre il secondo prevede l’uso gratuito del fondo e degli annessi rurali ed è previsto dall’articolo 1803 del codice civile. Rosaria Traverso 6/AFFITTO Il canone è in relazione alle colture che verranno praticate La mia famiglia possiede un terreno agricolo pianeggiante di circa 6.000 mq. Vorremmo affittarlo a un coltivatore che produce ortaggi. L’attività a cui verrebbe destinato prevede recinzione, acqua, e impianto di ortaggi annuali e piante da frutto arbustive. È possibile fare contratti rinnovabili (circa 5 anni) senza vincoli (dopo la scadenza)? Ecco solo alcune delle principali ca- ratteristiche dell’affitto (L. n. 203/82): 1) durata minima: 15 anni (art. 1); 2) rinnovazione tacita per un ugual periodo, qualora non sia data disdetta (raccomandata a.r.) almeno 1 anno prima della scadenza (art. 4); 3) canone: la Corte di Cassazione ha concluso in più sentenze per la legittimità degli accordi liberamente intervenuti tra le parti in ordine alla fissazione del canone di affitto, riconoscendo così la loro piena autonomia contrattuale in materia; 4) recesso (art. 5): il conduttore può recedere in ogni momento dal contratto, previo preavviso di almeno 1 anno; il concedente non può recedere durante la vigenza del contratto, fatti salvi i casi di inadempimento contrattuale; 5) efficacia degli accordi in deroga = l’art. 45 così recita: “Sono validi tra le parti, anche in deroga alle norme vigenti in materia di contratti agrari, gli accordi stipulati tra le parti stesse in materia di contratti agrari con l’assistenza delle rispettive organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale (…)”. Consiglio di prendere contatti con un tecnico di zona anche per quanto riguarda la definizione del canone in relazione alle colture che verranno praticate. Rosaria Traverso DOVE INVIARE I QUESITI New Business Media Srl Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna fax: 051-6575856 e-mail: [email protected] 30 Terra e Vita [ ATTUALITÀ/REGIONI ] PIEMONTE Sarà approvato a breve Un bando da 250mila € per portare all’Expo l’agricoltura regionale C i sarà anche un bando di circa 250.000 € che verrà approvato nelle prossime settimane, tra le iniziative che l’assessorato all’agricoltura del Piemonte ha in cantiere per favorire la partecipazione dell’agricoltura regionale a Expo 2015. Il bando prevede un’azione coordinata e unitaria tra i principali soggetti collettivi (associazioni e consorzi) attuatori della misura 133, con un progetto “focalizzato sulla promozione delle produzioni aderenti ai sistemi di qualità, ma che ne rappresenti il contesto economico, produttivo, territoriale, tecnologico, ovvero quello che si può definire il sistema Piemonte agricolo agroalimentare”. Bando ‘propedeutico’, in quanto le sue azioni dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2014, mesi prima dell’inizio dell’evento (1° maggio 2015). La Regione pensa anche a incentivare l’utilizzo di strumenti attuali come il portale BookingPiemonte – e ha previsto i due programmi “Dentro l’Expo”, volto alla presenza piemontese negli spazi espositivi, e “Fuori l’Expo”. Quest’ultimo è relativo all’accoglienza in Piemonte dei visitatori che arriveranno a Milano (il padiglione fieristico dista pochi chilometri dalle terre di risaia novaresi e vercellesi): e proprio in tema di accoglienza, il sistema agricolo subalpino ha in cantiere incontri “più specialistici” rivolti ai visitatori dell’Expo più vicini ai temi agricoli, e quindi interessati a conoscere le realtà e strutture emblematiche e innovative (strutture e infrastrutture, aziende di lavorazione e trasformazione, enti di ricerca e innovazione ecc). Jacopo Fontaneto TRENTO Una ricerca della Fondazione Mach n. 11/2014 15 marzo 2014 LOMBARDIA Non è solo un problema agricolo Riformulazione della zone vulnerabili L NORD a road-map è serrata: entro marzo sarà presentata la proposta di riformulazione delle zone vulnerabili e, entro aprile, arriverà il definitivo via libera della giunta. A tracciare il calendario è l’assessore all’agricoltura Gianni Fava. Già nei giorni scorsi, un workshop della Regione ha offerto l’occasione pubblica di rappresentazione della base scientifica su cui ci si baserà per ridefinire le zone. Dopo la comunicazione in Giunta ci sarà l’interlocuzione diretta con l’Unione europea, per un parere indispensabile. «Ma non vogliamo attendere ancora» commenta Fava, ricordando nuovamente che «gli agricoltori, da inizio anno, si trovano in una condizione che rischia di prefigurare scenari poco edificanti. Non possiamo continuare a lasciare un comparto di questo tipo in sofferenza, accentuata dalla fase congiunturale. In questi 22 anni la vicenda è stata sempre gestita all’italiana. Ora siamo al dunque, inutile dire che andava affrontata prima». La portata del provvedimento è confermata dai numeri e dallo scenario: rivedere le zone vulnerabili ai nitrati e individuare una nuova mappa sui territori di pianura della Lombardia permetterebbe di mettere in sicurezza un settore che conta oltre 17mila allevamenti, con 1,5 milioni di bovini e 4,5 milioni di suini. «Ed è un errore individuare la filiera zootecnica come unico soggetto responsabile dell’apporto delle sostanze azotate è un errore di fondo – conclude Fava –. In una realtà fortemente antropizzata addossare ogni responsabilità all’agricoltura è ingiusto». J.F. LOMBARDIA Uno sforzo sostenuto dalla Regione In casa il vino invecchia molto prima Entro luglio arriva l’anticipo Pac C he il vino si conservasse meglio in cantina piuttosto che in appartamento già si sapeva. Ma ora dalla Fondazione Edmund Mach arriva un’importante conferma scientifica a seguito di una ricerca, finanziata dal Mipaaf, intitolata “L’influenza della conservazione sull’età chimica dei vini rossi” e pubblicata in questi giorni sulla rivista Metabolomics, che spiega come nella tipica conservazione domestica l’età chimica del vino accelera di ben quattro volte. In particolare la conservazione domestica induce la formazione di composti, mai osservati prima, che nascono dall’unione tra tannini e anidride solforosa, e una classe di pigmenti del vino, denominata “pinotine”, che fa evolvere il colore del vino verso toni più aranciati. T.V. T recento milioni di anticipo Pac per i lombardi. Entro luglio. Lo ha deliberato la Regione lo scorso 21 febbraio «ed è uno sforzo importante – sottolinea il governatore Roberto Maroni – in quanto siamo noi a sostenere l’onere finanziario dell’anticipo stesso, a dimostrazione di quanto l’agricoltura sia fondamentale per il territorio». La ripartizione territoriale delle risorse assegna alla Lombardia è di oltre 1,1 miliardi di euro per il periodo 2014-2020 (131 milioni in più rispetto ai sette anni precedenti). Per i pagamenti diretti, la Conferenza Stato-Regioni ha assunto come ambito per la convergenza interna quello nazionale, per maggiore uniformità. Eventuali riduzioni per alcuni comparti saranno compensati coi pagamenti accoppiati. J.F. n. 11/2014 15 marzo 2014 [ ATTUALITÀ/REGIONI ] FRIULI-VENEZIA GIULIA Fondo di rotazione Quattro nuove linee di finanziamento per le aziende agricole I nteressanti novità dal fronte del credito regionale all’agricoltura. Un recente atto legislativo, infatti, autorizza il Fondo di rotazione in agricoltura (lr Fvg 80/1982) ad avviare quattro nuove linee di finanziamento agevolato. Vediamo nello specifico. 1) Finanziamenti per l’anticipazione delle spese di conduzione aziendale per sostenere le imprese che nel perdurare della crisi economica possono incontrare difficoltà finanziarie, di liquidità e di accesso al credito di conduzione anche a causa di perdite della produzione e dei ricavi annuali a seguito della siccità. 2) Finanziamenti per promuovere e sostenere un modello integrato di sviluppo economico per sostenere le imprese di trasformazione, commercializzazione e promozione di prodotti agricoli che attuano iniziati- ve per la valorizzazione delle produzioni di qualità, di eccellenza e di forte valore identitario. 3) Finanziamenti alle imprese di utilizzazione boschiva e di erogazione di servizi di sistemazione e manutenzione idraulico forestale per promuovere e sostenere una strategia di incentivazione alla gestione attiva del patrimonio boschivo quale risorsa pubblica con funzioni produttive, ambientali, paesaggistiche, sociali e culturali. 4) Finanziamenti a fronte delle spese di gestione dei cicli produttivi di molluschicoltura per promuove l’associazionismo cooperativo nel comparto della pesca e dell’acquacoltura riconoscendoli come fattori strategici di sviluppo e competitività. Adriano del Fabro Terra e Vita 31 EMILIA-ROMAGNA Copriranno altre 293 domande Sisma, ancora 14 milioni alle aziende L NORD e aziende agricole presenti all’interno dell’area interessata dal terremoto del 2012 avranno a disposizione quasi 14 milioni di euro di contributi dalla Regione Emilia-Romagna per sostenere la ripresa economica e rilanciare la competitività. Il finanziamento di 13,943 milioni è stato approvato dalla Giunta regionale e permetterà di dare una risposta concreta alle 293 domande ancora presenti nella graduatoria del bando per quanto riguarda la misura 121 del Psr 2007-2013. In una prima fase la Regione aveva stanziato finanziamenti per 30 milioni di euro, risorse che avevano consentito di concedere un contributo alle prime 402 domande, presentate dalle imprese inserite nella graduatoria approvata il 10 febbraio scorso. «Questo nuovo finanziamento porta a quasi 44 milioni il plafond di contributi pubblici complessivo e a 695 le imprese beneficiarie, che investiranno complessivamente quasi 118 milioni di euro. In questo modo – sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – vogliamo incentivare la realizzazione di investimenti utili a migliorare il potenziale produttivo, per ripartire dopo il terremoto più forti e più attrezzati a competere nei mercati globali». Soddisfazione è stata espressa da Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna che ha detto: «è un forte segnale per la ripresa degli investimenti in un’area produttiva strategica per la regione, stremata dalla difficile crisi economica e dal dramma della ricostruzione». Le risorse della misura 121 sono destinate a sostenere progetti di innovazione tecnologica e ammodernamento delle imprese. Alberto Bertini VENETO L alternativa del fondo mutualistico EMILIA-ROMAGNA Terremerse si riorganizza Prevenzione dell’inquinamento V eneto Agricoltura partecipa come soggetto partner al progetto “See GuardEn” che prevede un approccio integrato di strategie per la prevenzione dell’inquinamento del suolo e il recupero dei territori danneggiati. In questo contesto un fondo mutualistico rappresenta una valida alternativa all’impiego di insetticidi perché consente di contenere i costi e di coprire i mancati redditi. Condifesa e Veneto Agricoltura hanno istituito il “Fondo risemina mais” al quale si potrà aderire entro la semina a un costo indicativo di 25 €/ha. Condifesa rifonderà il mancato reddito per ridotto investimento fino al 20% del valore della Plv in caso di mancata emergenza dovuta a condizioni meteo avverse o a cause parassitarie. D.D.Z. Prende il via Fruit Services Coop L a riorganizzazione attuata da Terremerse nel comparto ortofrutticolo, approdata recentemente all’accordo di integrazione commerciale con Apofruit e alla concentrazione delle lavorazioni industriali nello stabilimento di Lavezzola, si arricchisce con la nascita di un nuovo soggetto, la Cooperativa Fruit Services Coop. Questa rileverà in locazione da Terremerse lo stabilimento di Faenza per svolgervi un’attività di servizio di logistica e lavorazione industriale a imprenditori agricoli, escludendo la raccolta di conferimenti e la commercializzazione. In sostanza, Fruit Services Coop si rivolge a quell’imprenditoria che ha scelto di non aggregarsi in cooperativa e di gestirsi direttamente la collocazione sul mercato dei propri prodotti. T.V. 32 Terra e Vita [ ATTUALITÀ/REGIONI ] TOSCANA Uno stanziamento di 4-5 milioni Al via piano regionale per il controllo degli animali predatori 15 marzo 2014 TOSCANA Certificate le bottiglie del territorio Montepulciano a “impatto zero” Q U ni, stalle, sistemi di allarme e n Piano strategico di video-sorveglianza, cani da intervento per animali guardia addestrati). Sarà inpredatori, come lupi, trodotto un sistema di indencani randagi e ibridi è stato nizzo diretto in caso di danni presentato in Giunta Regionaalla zootecnia e sarà garantita le dagli assessori all’Ambienla possibilità di smaltimento te, Anna Rita Bramerini, alla delle carcasse di animali morti Sanità, Luigi Marroni e alin azienda, attraverso l’interl’Agricoltura, Gianni Salvaramento da parte degli allevadori, per un importo complestori nei cimiteri aziendali. L’insivo di circa 4-5 milioni. L’asdennizzo sarà erogato direttasessore Salvadori ha illustrato mente tramite il sistema Artea i dati sul monitoraggio del lue l’importo da indennizzare po in Toscana effettuato nel sarà determinato automatica2013, dal quale risultano una mente in base a calcoli presettantina di nuclei per un todefiniti. Sarà tale complessivo di creato un circa 310-320 capi, PER LE AREE Comitato comprensivo di PIÙ CRITICHE scientifico animali erratici e IL PROGETTO con il comibridi. Oggi la siDI PREVENZIONE pito di tuazione è molto “PASCOLO supportacritica nelle proGESTITO” re e coorvince di Grosseto, dinare le Arezzo e Firenze, azioni che la regione attiverà e con numerose predazioni di sarà coinvolto l’Istituto zoobestiame allevato. Le priorità profilattico Sperimentale Redel piano consistono nel gagioni Lazio e Toscana. Sarà atrantire il controllo, prevenziotivato il progetto “Pascolo gene del randagismo, il rispetto stito” nelle aree più critiche e della normativa vigente in maconsisterà in un sostegno ecoteria di animali di affezione, nomico per buone pratiche di garantire la tutela della specie gestione del bestiame finalizlupo come elemento fondazate a prevenire gli attacchi da mentale per la biodiversità in predatori. Per l’accesso alToscana, anche prevenendo il l’anagrafe canina si prevede randagismo e catturando i cauna tariffa azzerata per le fani vaganti e gli ibridi. Tutti i sce deboli e l’aumento delcani dovranno essere iscritti l’orario al pubblico dei Servizi all’anagrafe canina. Si garantiveterinari Asl Toscana. Si punrà la custodia di randagi e ibriterà sulla formazione e il podi catturati in canili previa stetenziamento del personale adrilizzazione; inoltre saranno detto alla cattura e al recupero garantiti i contributi per le inicani. ziative di difesa attiva e passiRoberto Sorrentino va degli allevamenti (recinzio- n. 11/2014 CENTRO uello di Montepulciano si appresta a essere il primo distretto vitivinicolo in Italia a poter certificare l’impatto zero sull’atmosfera della propria produzione vinicola attraverso il progetto “Zero CO2”. L’obiettivo è giungere entro il 2020 alla neutralità delle emissioni di gas clima-alteranti, grazie all’utilizzo da parte degli enti pubblici o di privati di buone pratiche, quali rimboschimenti, impiego di pannelli fotovoltaici, produzione di energia da centrali alimentate a biomasse. Una specifica certificazione sarà apposta su ogni bottiglia prodotta nel territorio. Il progetto ha come presupposto la riduzione delle emissioni dei gas serra e la promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica e si pone come obiettivo la riduzione o la compensazione delle emissioni di CO2 derivanti dalle tre fasi su cui si articola la produzione del Vino Nobile di Montepulciano, agricola, aziendale e di trasporto. L’iniziativa ha come garante scientifico l’Università “G. Marconi” di Roma, mentre i partner attuali sono il Comune di Montepulciano, il Consorzio del Vino Nobile e la sezione italiana dell’International Solar Energy Society, la principale associazione tecnico scientifica d’Italia per la promozione dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. A breve si aggiungeranno altre importanti istituzioni come la Regione Toscana, la Provincia di Siena e la Camera di ComR.S. mercio di Siena. TOSCANA Domande aperte fino al 31 marzo Vigneto, stanziati 17 milioni di euro E ntro il 31 marzo i viticoltori toscani possono inoltrare le domande di sostegno ad Artea per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti. La Regione Toscana ha stanziato circa 17 milioni per i prossimi interventi per la campagna 20132014. Lo stabilisce un decreto dell’Artea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, facendo seguito a una precedente decisione della Giunta regionale su iniziativa dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Salvadori, per la campagna 2013-2014. Tutta la documentazione e le modalità di presentazione delle domande sono reperibili sul sito internet di Artea (www.artea.toscana.it). R.S. 34 Terra e Vita [ ATTUALITÀ/REGIONI ] PUGLIA Professionali: «Serve attenta regia» No a unica autorità per il nuovo Psr e il Piano operativo «S ull’idea paventata di far confluire il controllo di gestione del Programma di sviluppo rurale e del Piano operativo per lo sviluppo economico e del sociale in un’unica Autorità di gestione, chiediamo alla Giunta regionale un ripensamento, perché riteniamo che ciò, piuttosto che rappresentare un’opportunità, potrebbe essere causa di inevitabili incomprensioni e fraintendimenti nel corso della realizzazione dei programmi, con un conseguente contenzioso che certamente non gioverebbe a una buona riuscita dei programmi comunitari». Così le organizzazioni agricole pugliesi intervengono sull’ipotesi di unificazione dell’Autorità di gestione del Psr e del Piano operativo, che ritengono pericolosa quanto inefficace. «L’esperienza degli ultimi anni – si legge in una nota – ha dimostrato la necessità di una sempre maggiore vicinanza tra la realizzazione dei programmi e la regia della propria Autorità, la sola in grado di modificare nel tempo, le scelte del programma e/o i nodi che ne impediscono la realizzazione, con un decisivo apporto positivo alla spesa». Da ciò la preoccupazione per «il rischio della sottovalutazione e poca attenzione che il Psr potrà ricevere da una singola Autorità, attese le peculiarità del Psr, che rappresenta il “secondo pilastro” della Pac. Il Psr ha necessità di una specifica e attenta regia per la realizzazione delle Misure, che vanno sempre e comunque traguardate con quanto è previsto dalle regole e dalle provvidenze del “primo pilastro” della Pac». Giuseppe Francesco Sportelli CALABRIA Soddisfatta la Coldiretti regionale n. 11/2014 15 marzo 2014 CAMPANIA Scadenze 15 maggio e 9 giugno Riaperti bandi del Psr 2017-2013 L SUD a Regione Campania ha riaperto i bandi di alcune importanti misure del Psr Campania 2007-2013, la 214 “Pagamenti agro-ambientali”, la 215 “Pagamenti per il benessere degli animali”, la 221 “Imboschimento di terreni agricoli”, la 223 “Imboschimento di terreni non agricoli” e la 225 “Pagamenti per interventi silvoambientali”. Con la misura 214 è prevista la corresponsione di un premio connesso alla superficie o agli animali a fronte di un impegno assunto dal beneficiario circa l’applicazione dei metodi di produzione e di tecniche di coltivazione compatibili con la tutela dell’ambiente, per un periodo di 5 anni. La misura si articola in 7 importanti azioni, in particolare l’azione a “Agricoltura integrata” e la b “Agricoltura biologica” sono quelle alle quale moltissime imprese agricole desiderano aderire. Il pagamento del premio è subordinato alla presentazione della domanda di conferma annuale, alla disponibilità finanziaria e alla posizione del beneficiario nella graduatoria regionale. Per poter accedere ai pagamenti della misura 215 gli allevatori devono possedere alcuni requisiti, come quello di essere in possesso di almeno 5 Uba ed essere in regola con la certificazione della competente autorità sanitaria in merito alle norme in materia di benessere e salute degli animali. Le domande di pagamento per il 2014 devono essere rilasciate sul portale Sian entro il prossimo 9 giugno. Per quanto riguarda le misura 221, 223 e 225, la scadenza per l’inoltro delle domande sul portale del Sian è il prossimo 15 maggio e si dovrà allegare la documentazione attestante la spesa sostenuta per le piante arboree e la certificazione di provenienza. R.S. BASILICATA La denuncia della Cia regionale In arrivo quasi 50 milioni da Arcea In un anno scomparse 631 aziende «F inalmente una notizia attesa e concreta! Il Commissario straordinario di Arcea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), Maurizio Nicolai, ha completato l’iter per il pagamento a 5.440 beneficiari di un importo di 49,7 milioni di € quale saldo del premio unico 2013» ha commentato molto positivamente Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria. «Vi è anche – ha proseguito Molinaro – l’impegno di un ulteriore decreto per un importo di circa 25 milioni che sarà inoltrato in banca entro fine marzo. Si tratta di una risposta concreta e tanto desiderata da molti agricoltori calabresi che, ci avevano manifestato insofferenza e disagi per i ritardi nell’incasso dei premi Pac». V.C. I n Basilicata «ogni giorno poco meno di due imprese agricole sono cancellate». È quanto rende noto la Confederazione italiana agricoltori (Cia) regionale, che fa sapere che nel 2013 ben «631 aziende sono scomparse». «Dal 2009 al 2013 le aziende agricole che non sono più in attività sfiorano il 10%» sempre secondo la Cia. «L’agricoltura, nonostante l’anticiclicità e la sostanziale tenuta occupazionale e dei livelli produttivi, rischia di essere risucchiata fra i comparti in difficoltà e in regresso, mentre dovrebbe essere considerata ‘bene comune’» sottolinea il presidente dell’associazione di categorie regionale, Antonio Nisi. T.V. 36 Terra e Vita [ MANIFESTAZIONI ] TOSCANA Il forum dell as sociazione Fippo Opportunità di reddito dalle piante officinali per la trasformazione 15 marzo 2014 TRENTO Giornata tecnica a San Michele Adige Riflettori puntati sulla ticchiolatura L I censite, e di queste 142, corrin Italia mancano almeno spondenti al 48% del totale, so20mila t di materia prima. no coltivate o coltivabili nel noUn monito quello lanciato stro Paese. Secondo Assoerbe dalla Federazione italiana prol’impiego di officinali in Italia duttori di piante officinali (Fipammonti a circa 25mila tonnelpo) durante il forum che si è late all’anno, per un valore alla svolto ad Arezzo Fiere a inizio fase di ingrosso di circa 115 mimarzo. «Dobbiamo essere in lioni di euro. I volumi d’impiegrado di fornire materia prima go potenziali per una produzioqualificata alla trasformazione ne italiana ammonterebbero a che ce la richiede – spiega il riquasi 18mila tonnellate, pari al confermato presidente della 73% del totale; in termini di vaFippo, Andrea Primavera – e lore, si stima un valore del merper fare questo c’è bisogno di un cato all’ingrosso di 74 milioni di programma preciso che permeteuro, con un’incidenza infeta alle imprese agricole più faciriore rispetto lità, anche normatiai volumi va, per raggiungere I SOCI (64%). Tra i questo obiettivo». COLTIVANO prodotti che Una grande opOLTRE 1.400 HA, hanno la portunità insomma IL 70-80% DELLA maggiore da questo settore SUPERFICIE valenza che, seppure ancora A OFFICINALI economica oggi in Italia molto il mirtillo marginale (stando (15 milioni di euro), gli stigmi di ai dati dell’Ismea si coltivano a zafferano (9,8 milioni di euro), piante officinali meno di 10mila la radice di ginseng (9,4 milioni ettari), potrebbe diventare moldi euro). Tra le prime venti speto appetitoso per le tante imprecie a maggior valenza economise agricole, considerando anche ca solamente ginseng, pepe nela posizione della Cina, tra i priro, noce moscata, china, tiglio e mi al mondo per trasformazioippocastano non sono coltivate ne, che per motivi di contaminain Italia. La Fippo conta più di zione delle colture negli ultimi 90 soci (tra produttori e coopeanni ha trovato proprio nell’Eurative), coinvolgendo più di 200 ropa il primo fornitore di mateagricoltori, circa la metà dei proria prima. «Certo non dobbiamo duttori di piante officinali in Itafar diventare questo settore colia. I soci della Fippo coltivano me un fenomeno di massa – oltre 1.400 ettari, stimabili come continua Primavera – ma di siil 70-80% della superficie invecuro con il contributo delle assostita a colture officinali in Italia e ciazioni di categoria e la nostra oltre l’80% di queste superfici federazione stessa possiamo avsono condotte con metodo di viare un percorso di redditiviproduzione biologico. tà». Secondo il rapporto Ismea Alessandro Maurilli sul settore, 296 sono le specie n. 11/2014 ITALIA a giornata tecnica “La frutticoltura delle Valli del Noce” organizzata dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, giunta alla 17a edizione, ha registrato un boom di partecipanti con oltre 500 frutticoltori presenti. Riflettori puntati sulla ticchiolatura, il patogeno più pericoloso per il melo che l’anno scorso si è manifestato in tutta la sua gravità. I tecnici di San Michele hanno fornito ai frutticoltori gli elementi per poter mettere a punto un’appropriata difesa per il 2014. Si è parlato anche della situazione scopazzi che per la Val di Non al momento risulta sotto controllo, del modello di frutteto sostenibile, già realtà nelle aziende sperimentali di Maso Part e Maso Maiano, ma anche del Piano di azione nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, entrato in vigore in questi giorni. Il direttore generale, Mauro Fezzi, ha presentato il gruppo di lavoro congiunto Fondazione Mach – mondo produttivo, la cui costituzione è stata approvata dal consiglio di amministrazione. Il gruppo avrà il compito di condividere e concordare le linee dell’assistenza tecnica con riferimento particolare alla difesa delle colture. Per quanto riguarda gli agrofarmaci, Davide Profaizer, Graziano Giuliani e Gino Angeli hanno spiegato che la revisione delle sostanze attive impiegabili in difesa sta riducendo la quantità dei prodotti disponibili e imporrà ulteriori limiti nel numero di applicazioni e nelle dosi, illustrando le potenzialità derivanti da alcuni prodotti, tra cui lo T.V. solfo e i fosfiti di potassio. PIEMONTE La Guida ai Comuni Fioriti 2014 Turismo sostenibile grazie ai fiori I l turismo del verde e dei fiori “tira” nonostante la crisi e lo confermano i numeri della Guida ai Comuni Fioriti 2014, che è stata presentata a Torino: 150 Comuni recensiti e consigliati, mete di un nuovo ed intelligente modo di intendere e vivere il turismo sostenibile. Tutti i Comuni iscritti sono uniti dalla condivisione del motto “Fiorire è accogliere”, che da anni accompagna lo svolgimento del concorso nazionale, anche quest’anno ai nastri di partenza: nelle prossime settimane As.Pro.Flor invierà ai i sindaci d’Italia la tradizionale lettera d’invito a proporre la propria candidatura che sarà vagliata da una commissione. È previsto anche un premio per la migliore “comunicazione” e verranno inoltre consegnate targhe prestigiose da parte di Bayer, FederUnacoma, Città del Vino, Città Slow, U.N.P.L.I, A.I.S.M. T.V. SPECIALE Peronospora e oidio vite Alta vigilanza sulle piogge infettanti PAGINA 38 Peronospora della vite. Infezioni sempre più precoci PAGINA 44 Oidio da non sottovalutare (nemmeno in pianura) PAGINA 48 La sostenibilità viaggia sulla rete wi-fi PAGINA 52 38 [ SPECIALE ] Terra e Vita Alta vigilanza sulle piogge infettanti L’analisi della grave DI MICHELE BORGO situazione epidemica L’ delle vigne annata viticola 2013 è stata ormai archiviata, concludendosi in modo non totalmente negativo rispetto alle prospettive che si profilavano a giugno, sulla base di quanto era successo in precedenza. Tutti siamo portati a ricordare, seppure per brevissimo tempo, gli eventi più recenti; per cui è del tutto normale guardare alla passata annata per comprendere quanto successe in molti ambienti viticoli, in particolare in quelli del Settentrionali e senza che fossero risparmiate vaste aree viticole del Centro e del Meridione. Infatti, fino a oltre metà giugno, la situazione epidemica di Plasmopara viticola appariva pessima e di cattivo auspicio per il proseguo della stagione. Una riflessione in tale senso, accompagnata da una analisi proiettata nel passato, può servire a valutare meglio le interazioni tra clima e l’epidemiologia di P. viticola, con l’auspicio che ciò possa essere utili a orientare il prossimo piano di difesa della vite. Mentre si scrive, l’inverno dovrebbe essere alle spalle, portandosi via la straordinarietà di poche giornate fredde concentrate a dicembre, e di un lungo ed eccezionale periodo caratterizzato da frequenti e abbondanti piogge, che in molte zone sono state anche oggetto di dissesti territoriali, ritardando i lavori di potatura e di preparazioni dei terreni. Dovrebbe quindi lasciare spazio alla primavera, epoca in cui la dinamica biologica si risveglia per tutti gli organismi viventi, nel nostro caso per la vite e per il fungo della peronospora. Timori e programmi stanno quindi all’orizzonte; in attesa di pianificare i prossimi interventi di lotta antiperonosporica, perché non chiedersi se l’esperienza passata non possa essere d’aiuto per gestire le strategie di difesa in modo più sereno e, auspicalmente, con migliori successi rispetto al 2013? L’annata trascorsa ha mostrato la maggiore criticità nelle prime fasi vegetative a causa delle piogge insistenti, iniziate a fine aprile e proseguite fino a metà giugno. Tale criticità portava a fare previsioni sinistre per la sanità della vite; infatti comportò serie difficoltà a gestire gli interventi di difesa, sia per la mancanza di finestre utili per fare i trattamenti sia per la scelta degli antiperonosporici che fossero più confacenti allo stato epidemico in atto. e sostenibilità CLIMA E PERONOSPORA della peronospora del 2013 richiama la necessità di esaminare i fattori di rischio, che tengono conto della biologia del fungo nel contesto ambientale e climatico e delle strategie di lotta, che tendono a conciliare protezione Come ben noto, P. viticola è un oomicete, in seguito meglio classificato come Peronosporomycetes, afferente al nuovo regno Staminipila che comprende funghi biflagellati, diatomee, alghe, ecc. Si è quindi in presenza di un organismo il cui habitat più naturale è quello acquoso o quello formato da substrati vegetali ricchi d’acqua: nello specifico, in quanto parassita obbligato della vite, esso è in grado di svilupparsi attivamente solo in un rapporto biotrofico con le cellule attive dell’ospite e che si trovano allo stato erbaceo. n. 11/2014 15 marzo 2014 LIMITAZIONI LIMITAZIONI ANTI-RESISTENZA ANTI-RESISTENZA SU SU VITE VITE 4 Numero Numeromassimo massimo trattamenti trattamentiannui annui per periiprincipi principiattivi attivi della dellafamiglia famigliadei deiCAA CAA 3 N. N.max maxannuo annuoper perQoI, QoI,QiI, QiI, Ibe, quinoxyfen, Ibe, quinoxyfen, flupicolide, flupicolide,fenilammidi, fenilammidi, cymoxanil, cymoxanil,zoxamide, zoxamide, spiroxamina, spiroxamina, metrafenone, metrafenone, initium initium 2 N. N.max maxannuo annuoper peranilinoanilinopirimidine, meptylpirimidine, meptyldinocap dinocapeecyflufenamid cyflufenamid 1 N. N.max maxannuo annuo per perSDHI SDHI(boscalid, (boscalid,fluofluopyram e fenpyrazamine) pyram e fenpyrazamine) Fonte: Fonte: disciplinari disciplinari di di produzione produzione integrata integrata Regione Regione Emilia-Romagna. Emilia-Romagna. Con Congli gliattuali attualiscenari scenari climatici, climatici,nulla nullaviene vienedato dato per scontato, per per scontato, percui cui bisogna bisognavigilare vigilare attentamente attentamentesulle sulle piogge pioggefin findal dal germogliamento germogliamentodella dellavite vite 15 marzo 2014 [ PERONOSPORA E OIDIO VITE ] Terra e Vita 39 FIG. 1 - ANDAMENTO CLIMATICO REGISTRATO A CONEGLIANO A MAGGIO 2013 37.5 35 32.5 30 27.5 25 22.5 20 17.5 15 12.5 10 7.5 5 2.5 1.71.1 0 T. min (°C) T. max (°C) T. media (°C) 80 T. min (°C) 70 60 54.7 40.6 38.6 50 41.1 40 30 10.6 14.8 13.4 8.6 2.5 8.4 1.2 1.0 10.8 17.7 6.5 1.8 20 1.7 1/ 5 2/ 5 3/ 5 4/ 5 5/ 5 6/ 5 7/ 5 8/ 5 9/ 5 10 / 11 5 /5 12 / 13 5 / 14 5 /5 15 / 16 5 / 17 5 /5 18 / 19 5 / 20 5 /5 21 / 22 5 / 23 5 /5 24 / 25 5 / 26 5 / 27 5 / 28 5 / 29 5 / 30 5 /5 n. 11/2014 [ Fonte: Bayer CS - Magis 10 0 40 Terra e Vita [ SPECIALE ] 1 Zoospora di P. viticola con tubulo di germinazione su stoma aperto. Le epidemie di peronospora sfociate all’inizio di maggio 2013 si possono definire “da manuale” nel fedele rispetto della biologia del fungo che si sviluppa in due epoche: una fase potenziale nel periodo autunno – invernale e una cinetica, che si svolge e si sussegue ripetutamente durante il periodo vegetativo. Durante la prima fase le oospore, differenziate a fine estate e in autunno con un processo di riproduzione sessuata sugli organi vegetativi già invasi dalla malattia, maturano e svernano sulle foglie marcescenti, cadute al suolo. Successivamente, le piogge e il freddo favoriscono la maturazione delle oospore, che iniziano a germinare allorquando la temperatura media dell’aria si stabilizza intorno a 10 °C. La loro potenzialità e capacità germinativa dipendono dalle condizioni climatiche: in campo bisogna attendere che le temperature diventino miti: valori di 5 °C di temperatura minima sono sufficienti a sboccare la fase di riposo delle oospore. Prende quindi avvio un processo di germinazione, che culmina a marzo e che, per grande parte, si esaurisce ad aprile; parte delle oospore rimaste tra il terreno potranno germinare anche più tardi, a maggio e fino giugno se non anche oltre, qualora si verificano condizioni climatiche favorevoli, rinviando poi eventuali germinazioni nell’anno o negli anni successivi. Infatti, il processo germinativo richiede che il terreno e le foglie marcescenti, contenenti le oospore mature incistate, si mantengano umide per un periodo che corrisponde al “tempo di germinazione”, ossia ai giorni necessari affinché questi piccoli organi passino dalla fase di quiescenza a quella di attività. Tale periodo è di circa dieci - otto giorni in inverno e si riduce gradualmente con il passare dei mesi fino ad essere di un solo giorno in primavera. Il prosciugamento del substrato organico e inorganico del suolo, per mancanza di piogge ripetute o di un cotico erboso in grado di trattenere l’umidità, come pure in presenza di venti asciutti, rallenta il processo germinativo delle oospore e riduce il rischio infettivo. Soddisfatte suddette condizioni, prende avvio la fase cinetica, che dà seguito a un succedersi di infezioni primarie, che sfociano con la comparsa dei primi sintomi della malattia. A livello del suolo umettato e in presenza di temperature miti, le oospore mature germinano formando un macrosporangio, che rimane vitale solo per poche ore e dal quale vengono liberate le zoospore, in grado di infettare gli organi erbacei della vite dopo essere penetrate attraverso gli stomi aperti, dando avvio all’infezione primaria (foto 1). I rischi infettivi dipendono dal verificarsi di varie condizioni concomitanti, quali la presenza n. 11/2014 15 marzo 2014 dell’inoculo, ossia di zoospore liberate dal macroconidio rilasciato dalle oospore germinate dopo essere state bagnate almeno per 24 – 36 ore, il raggiungimento delle stesse sugli organi erbacei, la presenza di stomi aperti (distribuiti in grande quantità sulla pagina inferiore delle foglie ma anche su tralci erbacei, apici, viticci, infiorescenze), la bagnatura degli organi recettivi per almeno due ore (il tempo di sopravvivenza delle zoospore corrisponde ad un indice di 50, quale prodotto del numero di ore con bagnatura per i gradi di temperatura), condizioni di temperatura media di circa 10 °C, l’assenza di prodotti chimici in grado di impedire la vitalità delle zoospore. In sintesi, la “regola dei tre dieci” proposta dal Baldacci nel 1947, ben conosciuta in Italia, trova ancora ragioni di essere presa in considerazione. Grazie a numerosi studio biologici sul patogeno vanno adottati alcuni accorgimenti e correzioni per riparametrare in modo migliore i fattori di base. Il parametro della temperatura minima giornaliera dei 10 °C viene meglio spostato sul valore di temperatura media, per le motivazioni sopra riportate. Le piogge di 10 mm nell’arco delle 24-48 ore vanno analizzate in un contesto più ampio, che tenga conto della presenza di acqua necessaria per mantenere bagnato il suolo per un periodo utile a consentire la germinazione delle oospore e, subito dopo, la dispersione dell’inoculo verso la nuova vegetazione della vite mediante gli spruzzi della pioggia: brevi eventi piovosi, anche se di piccola intensità ma con pioggia battente, possono bastare per far giungere le zoospore sui germogli con foglie, le quali devono però avere gli stomi aperti. La presenza di questi si concentra prevalentemente sulle foglie, le quali devono aver raggiunto almeno metà della propria grandezza, tenendo comunque conto che le prime foglie del cercine e quelle basali, pur rimanendo piccole, sono dotate di stomi. Raggiunti suddetti requisiti, è possibile che si verifichino numerose infezioni primarie nell’arco di pochi giorni; all’opposto, in presenza di piogge intermittenti, rade e frapposte a periodi con giorni asciutti, il rischio di infezioni viene meno. Per avere nuove infezioni primarie devono essere ripristinate le condizioni di nuove piogge, che umettamento il suolo per consentire la germinazione di nuove oospore. A completamento delle note sulla biologia di P. viticola, è opportuno richiamare l’importanza di conoscere la durata del periodo di incubazione del fungo sugli organi erbacei infettati. Tale durata varia in funzione delle condizioni di 2 temperatura e dell’umidità relativa dell’aria (valori calcolabili con l’aiuto degli indici elaborati nel 1956 da Goidanich, Casarini e Foschi sulla base del diagramma disegnato nel 1934 da Müller e Sleumer). Lo sviluppo miceliare intercellulare porta inizialmente alla formazione delle macchie d’olio sulle foglie e alla successiva sporulazione (foto 2). In presenza di bagnature, anche modeste e formatesi con rugiade o nebbie, dalle zoospore liberate Foglia con varie macchie dagli sporangi prendono origine e si accavallano molteplici infed ol ioda peronospora. [ PERONOSPORA E OIDIO VITE ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Terra e Vita 41 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 mm FIG. 2 - L ALTALENA DELLE PIOGGE DI MAGGIO* zioni secondarie, che nel corso del primo periodo vegetativo si 280 260 possono sovrapporre alle ulte240 riori infezioni primarie. 220 200 Fattori naturali in grado di 180 160 inibire lo sviluppo delle epide140 120 mie peronosporiche sono dati 100 da condizioni di tempo asciutto 80 60 e caldo, da bassa umidità del40 20 l’aria, dall’invecchiamento degli 0 organi recettivi con conseguente disattivazione degli stomi, e anni da risposte genetiche dei vitigni. [ *registrate nell’intervallo 1977 - 2008 a Spresiano (TV) ripetto a dati medi del periodo. Questo comportamento è ben noto, ma difficilmente trova rimaggio, ossia molti di più rispetto al dato storico di 13 giorni. scontri pratici per effetto del presidio fitosanitario che viene normalQuanto rappresentato non viene considerato eccezionale per l’ammente attuato in tutti gli ambienti. Situazioni eccezionali, come quelbiente della pianura del Nord-est, essendo risultato simile alla le emerse nel corso del 2008, hanno permesso di appurare queste situazione degli anni 1983, 1984 (con ben 22 gg di pioggia), 1988 e prerogative, potendo rilevare l’incidenza della peronospora in viticosì anche di tante altre annate di un’epoca più recente. In passato, gni delle collezione ed anche in pieno campo; è stato possibile verifiera dato quasi per scontato che su dieci annate solo una o al care la buona tolleranza su alcune varietà (es. Arneis, Refosco, Riemassimo due sfuggivano a gravi epidemie di peronospora, al consling renano, Terrano), rispetto ad altre risultate molto sensibili (es. trario di quanto succedeva negli ambienti Centro-meridionali. NelCanaiolo, Glera, Malvasie, Merlot, Primitivo). Il contributo più imle suddette condizioni meteorologiche la peronospora 2013 ha fatto portante al contenimento delle epidemie di peronospora è dato dalle la sua comparsa in modo virulento in molte zone viticole nazionali. strategie di lotta, fondate su comprovati criteri di intervento, sulla Infatti, le piogge del primo periodo vegetativo della vite hanno scelta dei prodotti antiperonosporici più confacenti al momento, accumulato una serie di infezioni, che hanno avuto una precoce sulla sequenza dei trattamenti e sulla loro modalità di attuazione. entrata in scena con attacchi massicci sia su foglie che su infiorescenze e poi su grappoli già allegati (foto 3, 4) e che hanno imper REVIVAL DELLA SCORSA PRIMAVERA versato con intensità variabile a causa delle oggettive difficoltà di L’analisi delle condizioni climatiche del solo mese di maggio scoreseguire i trattamenti nei risicati spazi di tempo asciutto. so, registrate presso la stazione meteorologica dell’ISISS Scuola Enologica G.B. Cerletti di Conegliano, danno quindi conferma che l’annata 2013 possedeva tutti i presupposti perché venissero rispet LE EPIDEMIE VISTE SU TESTIMONI NON TRATTATI tati i canoni biologici di P. viticola (figura 1). Essa testimonia la Per una migliore comprensione della dinamica delle epidemie di P. dinamica delle piogge, rispecchiando analoghe situazioni registraviticola in vigneto vengono fatte alcune considerazioni su quanto te da Ovest a Est e da Nord a Sud dell’Italia. Si è avuto un lungo relevato in un trentennio di prove fitoiatriche, condotte sulla cv periodo con frequenza e con intensità di piogge eccezionali, ma che, Merlot a Spresiano, ambiente della pianura trevigiana a clima tempesulla base di dati storici, non sembrano discostarsi molto da quanto rato umido. È stato constata una stretta relazione tra pioggia cumulaveniva registrato negli ultimi decenni del Novecento, ossia prima ta nell’arco dei 120 giorni, che comprendono il periodo di maggiore dell’inizio dell’epoca caratterizzata dal nuovo cambiamento climasuscettibilità della vite alle infezioni di peronospora, e gravità della tico, che ha portato ad avviare un graduale innalzamento delle malattia. Sui grappoli delle viti testimoni non trattati, i valori percentemperature e a modificare anche la distribuzione stagionale delle tuali di infezioni erano pari a 100 nelle annate con piogge frequenti ad piogge (figura 2). Nel 2013, a partire dalla terza decade di aprile e abbondanti a partire da fine aprile e poi proseguite a maggio e fino a fino a quasi metà giugno, le piogge hanno imperversato, anche se in giugno (esempio nelle annate 1995, 2002 e 2008); mentre risultavano maniera non omogenea, in tutto il territorio nazionale e in gran invece più contenuti e in lenta progressione nella annate meno piovoparte dell’Europa atlantico – mediterranea. Basti pensare che in se, come emerso nel 2003 e nel 2006 (figura 3). L’analisi del decorso Francia le piogge e le basse temperature primaverili hanno fatto epidemico durante la stagione, riferito all’infezione sui grappoli, non ritardare pesantemente l’epoca di fioritura - allegagione della vite, differisce sostanzialmente da quello fogliare; mette inoltre in evidenancor più incisivamente rispetto a quanto successo in Italia, comza quanto possa essere difficile prevedere l’entità del danno finale portando un significativo calo delle produzioni vitivinicole. Soffersulla base degli indici di malattia rilevati a inizio stagione. Inoltre si mandoci ad analizzare quanto successo a maggio nell’area di Coneevince che questi indici , dopo una comparsa dei sintomi in epoca più gliano, sono caduti oltre 280 mm di pioggia rispetto alla media di o meno anticipata, mostrano un decorso via-via crescente, a volte 127 mm, calcolata nello stesso sito nell’arco di 130 anni e dei 117 spostato verso fine giugno e inizio luglio, per poi aggravarsi in modo mm riferiti alla stazione meteorologica di Spresiano negli ultimi 34 spesso rapido e virulento a causa della sovrapposizione di numerose anni. Ciò che maggiormente ha influito sulle epidemie di P. viticola infezioni secondarie, quando non adeguatamente tenute sotto conè stato il numero degli eventi piovosi, risultati pari a 20 solo a trollo con gli antiperonosporici. [ SPECIALE ] 42 Terra e Vita PREVENIRE L IMPREVEDIBILE 3 n. 11/2014 15 marzo 2014 4 12 -g iu 26 -g iu 10 -lu g 24 -lu g 7ag o 21 -a go 4se t 18 -s et 1-m ag 15 -m ag 29 -m ag I%I Se le conoscenze sulla biologia di P. viticola sono ormai note e chiarite, il tallone d’Achille sta oggettivamente nella difficoltà di intervenire secondo manuali preconcetti e/o codificati da piani di difesa, definiti strategici secondo i canoni della sostenibilità delle produzioni. Molto difficile è far conciliare i parametri della sostenibilità (salute umana, protezione e tutela ambientale, economicità degli interventi) quando il clima Grappolo con attacco tardivo di peronospora fa le bizze e le malattie diventano Gravi infezioni precoci su infiorescenze incrollabili. Non è il caso di consi- e foglie di Pinot grigio in vigneto trattato. in vite trattata nel 2013. derare i limiti imposti dal rispetto tamente in molte situazioni il contenimento della malattia fu proficuo delle normative sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, che, pur amper l’elevato numero di trattamenti, fatti a intervalli ravvicinati. mettendo deroghe sempre a “buoi scappati dalla stalla”, possono creare ulteriori difficoltà di gestione degli interventi quando ci si trovi in presenza di epidemie gravi. Gli attuali sistemi di previsione climati PREOCCUPAZIONI ANCHE PER QUEST ANNO? ca non sempre rispondono in maniera precisa e puntuale alle aspettatiSe tutto il male non viene per nuocere, le esperienze recenti e pregresse ve del viticoltore, che si sforza di gestire in modo sostenibile, e solo sulla pericolosità della peronospora in vigneto portano a concludere quando serve, gli interventi di lotta. Nel 2013 non fu possibile conciliache, allo stato attuale, le oospore ci sono e stanno germinando. Infatti, a re questi principi, in particolare per la difesa delle varietà a germogliafine estate 2013 molte foglie delle punte erano ricoperte da peronospora mento precoce, le quali, fin da subito, furono ripetutamente sottoposte a mosaico, stato ideale per la differenziazione degli anteridi e degli a infezioni peronosporiche, mostrando le prime macchie d’olio entro oogoni, che generano le oospore. Inoltre, l’andamento climatico di la prima decade di maggio. Le aziende, anche se di piccole dimensioni questo inverno passerà alla storia per l’anomalia della elevata e prolune che in poco tempo possono effettuare i trattamenti, effettivamente si gata piovosità (a Conegliano sono stati registrati ben 470 mm di acqua trovarono nella impossibilità di intervenire in maniera consona sia alla solo a gennaio, valore mai raggiunto in 130 anni di rilievi). Come di elevata pressione di P. viticola sia alla tipologia di antiperonosporico consueto, la coda del processo germinativo delle oospore proseguirà ad già impiegato e/o utilizzabile in quei frangenti. A posteriori si può aprile e in maggio. Nessuno è in grado di fare previsioni su quando e dire: bene per quanti poterono intervenire fin dall’inizio con prodotti quanto le oospore potranno influire sull’avvio anticipato o tardivo delle endoterapici; altrettanto bene per quanti trattarono con simili preparafuture infezioni ed epidemie di peronospora. E quindi (sempre come al ti su germogli di pochi centimetri, prima degli eventi infettanti o, solito!) tutto dipenderà dalla dinamica delle piogge in quel periodo e tempo permettendo, subito dopo le prime piogge. che diventeranno più o meno importanti solo se andranno a soddisfare Nella realtà è stato proprio così? Per quanti invece, e si deduce che le esigenze del fungo. Bisognerà pertanto porre attenzione al susseguirfossero la maggioranza delle aziende, iniziarono la difesa con ritardo e si delle piogge primaverili! Con indicazioni del tutto empiriche, gli subito dopo si trovarono con viti colpite dalle prime macchie d’olio o eventi piovosi che si ripeteranno nell’arco di 2-3 giorni dovranno essere già sporulate, cosa bisognava fare? Vista la situazione, era quasi imconsiderati a rischio di infezioni primarie per le varietà che si trovano possibile riuscire a conciliare i cagià con germogli di 6-8 cm e che FIG. 3 - INFEZIONI ANNO PER ANNO noni della difesa preventiva; alportano foglioline con 4-6 cm di trettanto difficile era fidarsi dei diametro; all’opposto, le piogge di 100 prodotti curativi, di intervenire breve durata, intermittenti e inter2009 90 2008 tempestivamente su infezioni da vallate con 2 e più giorni di asciut80 2007 2006 70 poco avviate, di stoppare le contito non dovrebbero dare avvio a 2005 2004 60 nue sporulazioni senza correre i infezioni pericolose, a causa della 2003 2002 S 50 2001 rischi di favorire l’insorgenza di devitalizzazione del macrospo40 2000 1999 ceppi patogeni resistenti e nel rangio. Tuttavia, la buona regola 30 1998 20 contempo di badare alla tutela dei trattamenti cautelativi e gui10 della salute e dell’ambiente. Sta di dati da esperienze maturate sul 0 fatto che solo grazie al ritorno del posto, con particolare riferimento bel tempo a partire da giugno e alle prime fasi vegetative della vi[ Nota: Diverso andamento delle infezioni peronosporiche su grappoli, rilevati a nei mesi seguenti fu possibile ralte, deve essere sempre rispettata, partire dai sintomi primari e in diversi momenti del periodo vegetativo su Merlot lentare e stoppare le epidemie di in modo di aggredire per tempo il non trattato in 12 anni di prove antiperonosporiche, svolte a Spresiano (TV). peronospora in vigneto. Fortuna“prevedibile”. [ SPECIALE ] 44 Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 Peronospora della vite Infezioni sempre più precoci Cambia il clima e DI RICCARDO BUGIANI Servizio Fitosanitario, Regione Emilia-Romagna N le strategie di difesa particolarmente precoci. Inoltre molti studi sul camormalmente le strategie di difesa dalla pesi devono adeguare. biamento climatico prevedono, in seguito all’innalronospora della vite si differenziano in funzamento medio delle temperature, una conseguente zione della frequenza e gravità con la quale Con partenze sempre sempre maggiore precocità delle infezioni. Con i più la malattia si manifesta nei diversi areali viticoli. moderni modelli previsionali è oggi più facile preveNella difesa contro questa malattia è, tuttavia, di più anticipate dere l’entità delle piogge preparatorie e la consefondamentale importanza evitare, e il 2013 (si veda guente preparazione del potenziale di inoculo del nei riquadri in basso) lo dimostra, l’instaurarsi di infee trattamenti fungo. È pertanto consigliabile consultare sempre i zioni primarie. Le infezioni che prendono avvio bollettini di produzione integrata in grado di fornire dalle oospore svernanti e scatenate dall’azione della frequenti. Il ruolo aggiornamenti e indicazioni sul rischio peronospopioggia, possono protrarsi fino al loro esaurimento rico nelle fasi critiche. Se nel 2008, altra annata critica anche fino a luglio inoltrato. Al contrario, le infezioindispensabile per la peronospora in Italia, si erano evidenziati alni secondarie, che necessitano solamente di bagnacuni limiti di assorbimento e di attività dei formulati tura della vegetazione (anche in seguito alla semplidi bollettini sistemici in condizioni di saturazione idrica del suoce deposizione di rugiada), contribuiscono molto lo e della pianta, nel 2013 è emersa l’importanza, nei limitatamente alla progressione dell’epidemia. e modelli fitosanitari momenti di maggior rischio, della ricerca della proL’individuazione della prima pioggia infettante, tezione costante del vigneto effettuando trattamenti e di conseguenza l’inizio dei trattamenti, è fondapreventivi, restringendo quanto più possibile l’intervallo fra i trattamentale. Questo momento può essere scelto, in base alla fenologia della menti e non contando molto sulla persistenza del prodotto. pianta, quando i germogli raggiungono i 5-10 cm, (momento nel quale le foglie cominciano a essere sensibili all’infezione per la presenza dei primi stomi funzionali), oppure, su segnalazione dei diversi modelli L’AGROFARMACOPEA previsionali oggi comunemente utilizzati. La regola dei “tre-dieci” riLa farmacopea oggi disponibile per contrastare la peronospora in sulta ancora valida per l’80% dei casi ma insufficiente in alcune annate Italia è quanto mai varia. 3-DIECI KO? Annata davvero complessa L a passata stagione vegetativa della vite è risultata particolarmente impegnativa dal punto di vista della difesa antiperonosporica. Fin dai primi mesi, il 2013 è apparso come un anno difficile: neve, pioggia abbondante e basse temperature hanno reso i primi sei mesi veramente particolari dal punto di vista climatico. Dalla fine dell’inverno le condizioni climatiche sono state favorevoli per lo sviluppo della peronospora così come nelle prima fasi vegetative della vite durante le quali vi sono state precipitazioni ripetute e diffuse, talvolta anche di notevole entità, tali da mettere in difficoltà qualsiasi strategia di difesa. La peronospora [Plasmopara viticola (Berk. & Curt) Berl. Et de Toni] ha insidiato la produzione fin dalla prime fasi vegetative e in maniera diffusa in tutti gli areali viticoli del centro-Nord Italia, anche se con una maggiore incidenza in alcune aree soggette a precipitazioni di livello e frequenza superiori ad altre. L’anomala entità e frequenza delle piogge di fine inverno e inizio primavera ha precocemente destato preoccupazione nei tecnici e viticoltori fin dalle primissime fasi vegetative. È ormai acquisito che, in alcune situazioni, i parametri posti dalla regola dei “3-dieci” possono essere disattesi, ma in particolar modo per quello che concerne la fase di inizio recettività e per le precipitazioni necessarie per indurre una infezione primaria. Per quanto riguarda il primo aspetto è ormai indiscussa la necessità di avere tessuti vegetali con stomi totalmente funzionali che permettano al tubetto germinativo della spora del fungo, in fase di germinazione, di penetrare nella camera sotto-stomatica. Tuttavia quello che è sempre stato difficile, almeno fino a questi ultimi anni, è la valutazione dello stadio di maturazione delle oospore che caratterizzano il potenziale di inoculo del fungo (si veda riquadro successivo). [ PERONOSPORA E OIDIO VITE ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Terra e Vita 45 01 03/01 / 05/01 200 / / 07 01 2007 /2 7 / 0 09 1 00 / 11/01 2007 / 13/01 20 7 / 0 15/01 2007 /2 7 / 0 17 1 00 / 19/01 20 7 / 0 21/01 2007 / / 0 23 1 2007 / / 25 01 2007 / / 0 27 1 2007 /2 7 / 29 01 00 / 31/01 2007 /2 7 / 0 02 1 00 / /2 04 02 007 / /2 7 06 02 00 /0 /20 7 08 2 0 / /2 7 10 02 00 / / 7 12 02 200 / / 7 14 02 200 / / 16 02 2007 / / 7 18 02 200 / / 7 20 02 200 /0 /20 7 22 2 0 / /2 7 24 02 00 / /2 7 26 02 00 /0 /20 7 28 2 0 / /2 7 02 02 00 / /2 7 04 03 00 / / 7 06 03 200 / /2 7 08 03 00 /0 /20 7 3/ 07 20 07 01 05/03 / 09/03 20 / 1 13/03 20 3 1 17/03/20 3 21/03/2013 25/03/2013 / 29/03 2013 / 1 02/03 20 3 / 1 06/04 20 3 / 1 / 10 04 20 3 1 14/04/20 3 18/04/2013 22/04/2013 / 1 26/04 20 3 / 1 30/04 20 3 / 1 04/04 20 3 1 / 08 05/20 3 / 1 12/05 20 3 1 16/05/20 3 20/05/2013 / 24/05 2013 1 28/05/20 3 / 1 01 /05 20 3 1 05/06/20 3 / 1 09/06 20 3 / 1 13/06 20 3 1 17/06/20 3 / 1 / 0 2 21 6 0 3 25/06/2013 / 1 29/06 20 3 / 1 / 0 03 6 20 3 1 / / 07 07 20 3 11/07/2013 15/07/2013 19/07/2013 23/07/2013 27/07/2013 31/07/2013 /0 /2 13 7/ 01 20 3 13 FIG. 1 - ANDAMENTO METEOROLOGICO (PIANURA DI RAVENNA) La scelta dei prodotti utilizzati varia anche in funzione delle Bagnatura Fogliare T.Media (°C) T. Min. (°C) UR (%) Prec. (mm) T. Max. (°C) diverse fasi fenologiche della 100 coltura e del rischio epidemico. 90 80 Da germogli di 5-10 cm a 70 prefioritura. In questo periodo, è 60 50 consigliabile impiegare prodotti 40 Piogge Piogge di copertura, quali i ditiocarbam30 preparatorie infettanti 20 mati (mancozeb, metiram o pro10 pineb) o composti rameici o zo0 xamide, meglio se eventualmente miscelati con fosetyl-al per consentire una migliore protezione della nuova vegetazione in una fase di rapida crescita vege FIG. 2 - TERMINE DEL PERIODO DI LATENZA DELLE OOSPORE (LINEA BLU)* tale. Eventuali trattamenti curativi possono essere eseguiti con 0,09 principi attivi translaminari co0,08 me dimetomorph, cymoxanil, 0,07 2008 benthiavalicarb, oppure, se non 0,06 2009 0,05 2010 in presenza di vigneti soggetti a 2011 0,04 ristagni idrici, sistemici come 2012 0,03 2013 metalaxyl, metalaxyl-m, benala0,02 xyl (tenendo presente che oggi0,01 0 giorno, la protezione esercitata da questi principi attivi è maggiore nei riguardi dell’apparato fogliare e leggermente inferiore [ * nei diversi anni in Emilia-Romagna. verso i grappoli). Da prefioritura ad allegagiotenendo presente quanto esposto prima. Generalmente in questa fase è ne. In questo periodo il rischio aumenta, perché i grappolini, specialconsigliabile utilizzare miscele con 2-3 principi attivi a diverso meccamente quando ancora allo stato erbaceo, sono particolarmente suscettinismo d’azione. Le miscele con fosetyl-al, anche in questa fase sono in bili e possono essere gravemente danneggiati dalle infezioni con pesangrado di migliorare le performance dei fungicidi partners. ti conseguenze sulla produzione. È necessario mantenere una buona Da allegagione a invaiatura. Dopo l’allegagione è importante procopertura fungicida, utilizzando prodotti translaminari (ciazofamide, teggere efficacemente i grappolini. Sono pertanto da preferire quei fenamidone, famoxadone, iprovalicarb, dimetomorf, ametoctradine, principi attivi che possiedono una affinità con lo strato epicuticolare amisulbron) oppure sistemici come metalaxyl, metalaxyl-m, benalaxyl IL CALCOLO Il potenziale d inoculo I l progressivo approfondimento delle conoscenze relative alla biologia di Plasmopara viticola ha ormai dimostrato come, per valutare il potenziale di inoculo, siano particolarmente importanti le piogge cosiddette “preparatorie”, quelle cioè che intercorrono dalla fine del periodo di latenza delle oospore. Nel 2013 (e anche quest’anno, a quanto pare) infatti le condizioni di bagnatura della lettiera, in seguito alla neve e alle successive piogge cadute, e le temperature non particolarmente rigide hanno creato i presupposti per una rapida maturazione dell’inoculo. Tale situazione è stata resa subito evidente dai dati espressi dai modelli previsionali più moderni, i quali già dai primi di aprile mettevano in evidenza il precoce termine della latenza oosporica e l’accrescersi del potenziale di inoculo in seguito alla frequenti precipitazioni che si erano succedute a partire da metà marzo. Calcolando che, con le temperature che si stavano registrando, ci volevano circa 25-30 giorni perché le oospore terminassero il processo di germinazione producendo il macro-zoosporangio e rilasciassero le zoospore sulla lettiera fogliare, era abbastanza agevole stimare che l’inoculo maturato con le piogge preparatorie di metà marzo – primi di aprile, si sarebbe reso disponibile dalla fine di aprile, ancor prima che vi fosse recettività nei tessuti vegetali. Sapendo poi che anche il secondo pilastro della regola dei “3-dieci”, poteva dirsi sfatato (per il compiersi del processo infettivo non sono necessarie abbondanti precipitazioni), si annunciava quindi un rischio infettivo peronosporico abbastanza precoce. Il 2013 poi, oltre a una fase critica già alla ripresa vegetativa è stato caratterizzato da una piovosità media del mese di maggio ben superiore alla norma, oltre che in termini di millimetri caduti, anche di frequenza (mediamente dai 15 ai 21 giorni). Queste condizioni hanno, di fatto, portato a lunghi periodi di bagnatura che hanno favorito i processi infettivi nonostante la temperatura si mantenesse inferiore alla media del periodo (si veda il prossimo riquadro). [ SPECIALE ] 46 Terra e Vita 15 marzo 2014 GERMINAZIONE DELLE OOSPORE 01 07/01 / 13/01 20 / 0 / 19 01 20 7 / 0 25/01 20 7 / 0 31/01 2007 / 06 /01 20 7 / / 0 12 02 2007 / / 18 02 2007 / / 24 02 2007 / / 02 02 2007 / / 7 08 03 200 /0 /20 7 14 3 0 / / 20 03 2007 / / 26 03 2007 / / 7 01 03 200 / / 07 04 2007 / / 13 04 2007 / / 19 04 2007 / / 25 04 2007 / / 01 04 2007 / 07/05 2007 / 13/05 2007 / / 0 19 5 20 7 / 0 25/05 2007 / 31/05 2007 / / 06 05 20 7 /0 /2007 12 6 0 / / 18 06 2007 /0 /2 7 24 6 00 / / 30 06 2007 / / 7 06 06 200 / 7 12/07 200 /2 7 / 0 18 7 0 / 0 24/07 2007 / 30/07 2007 /0 /2 7 7/ 00 20 7 07 FIG. 3 - VELOCITÀ DI dell’acino, quali amisulbron, ciazofamide, zoxamide+mancozeb, 1,2 piraclostrobin+metiram, flupico1 lide. Anche in questa fase, per2008 2009 0,8 tanto, l’aggiunta di fosetyl-Al, 2010 2011 permette di potenziare l’azione 0,6 2012 anche sulle foglie e sulle femmi2013 0,4 nelle in accrescimento. Tuttavia 0,2 l’impiego di questo p.a. deve essere interrotto almeno 40 giorni 0 prima della raccolta, per non incorrere in problemi di residualità. Dopo l invaiatura.Trascorso tale periodo, gli acini diventano ontogeneticamente resistenti alle infezioni di peronospora e si può pertanto tornare a impiegare prodotti a base di Sali di rame magari addizionandoli a fosetyl-Al nel caso di andamenti stagionali particolarmente piovosi. n. 11/2014 STRATEGIA ANTIRESISTENZA Nell’ambito delle strategie di difesa bisogna tenere conto del rischio di insorgenza di ceppi del fungo resistenti a quei principi attivi antiperonosporici dotati di maggiore specificità d’azione. L’uso non razionale 1 1. I vigneti maggiormente colpiti in alcuni casi sono quelli con forti ristagni idrici che non hanno permesso interventi tempestivi. Nella foto è evidenziato il solco che è stato prodotto in campo per fare defluire più agevolmente l’acqua ristagnata (foto Bugiani). 2. Abbondante sporulazione di peronospora su grappolo e necrosi del rachide (foto Bugiani). PIOGGE Difficoltà a trattare N di questi prodotti può portare a selezionare ceppi di P. viticola resistenti. Per ridurre al minimo tale rischio, da parte degli utilizzatori, è necessario: - favorire l’alternanza fra le diverse famiglie chimiche di principi attivi; - utilizzare miscele di principi attivi a diverso meccanismo d’azione; - usare i prodotti alla dose indicata in etichetta e soprattutto non sotto-dosati; 2 - attenersi al numero massimo di interventi consentiti all’anno con un determinato principio attivo (nei Disciplinari di produzione integrata non si possono eseguire più di 3 applicazioni all’anno con QoI, cianoacetamidi, fenilamidi e QiI; 4 applicazioni all’anno con CAA; i ditiocarbammati possono essere utilizzati fino al 30 giugno, ma il mancozeb può essere applicato solo 3 volte nel corso dell’anno). el 2013 le prime infezioni di peronospora, in alcune sporadiche aree, si sono realizzate già a partire dalle piogge del 27-28 di aprile, mentre in altre le prime sono state le piogge del 2 di maggio a risultare infettanti. La gravità di queste prime infezioni non è stata particolarmente elevata, e generalmente ha interessato la terza-quarta foglia del germoglio. Più gravi si sono invece rivelate le infezioni del 4-7 di maggio dove, nella maggioranza dei casi, si è osservata una più alta incidenza dei grappoli colpiti rispetto alla foglie. Le condizioni climatiche ottimali hanno portato l’area necrotica a estendersi al tralcio fino a portare, nei casi più estremi, alla rottura del tralcio e alla loro progressiva caduta a terra nel corso della stagione. Fortunatamente il miglioramento delle condizioni climatiche, a partire dai primi giorni di giugno hanno poi ridotto notevolmente il rischio peronosporico in campo. In questo contesto epidemiologico la difesa ha trovato non poche difficoltà, non solo nella scelta del formulato che rispondesse maggiormente alle necessità del momento, ma anche nella possibilità di eseguire il trattamento a causa dell’inagibilità dei vigneti fortemente saturi di acqua già dall’inverno precedente e dalla frequenza delle piogge che cadevano in una fase fenologicamente molto delicata. Nel germoglio in fase di distensione, il grappolino è parzialmente avvolto dalle foglioline e dotato di una notevole tomentosità che rende difficile la sufficiente permanenza delle gocce di formulato distribuite. Infatti, la protezione delle foglie, per la loro maggiore superficie risulta più semplice da attuare rispetto a quella del grappolino soprattutto se in fase di rapida distensione e pertanto maggiormente esposto alle zoospore di Plasmopara viticola e più difficilmente raggiungibile dal trattamento. 48 [ SPECIALE ] Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 Oidio da non sottovalutare (nemmeno in pianura) Infezioni DI RICCARDO BUGIANI in espansione L oltre al già citato cambiamento delle condizioni clioidio, insieme alla peronospora, è una come areale matiche favorevoli al fungo, forse, alla minore imdelle malattie fungine più gravi che posportanza attribuita all’oidio dai viticoltori nelle zosono colpire la vite. Gli attacchi epidemici e come gravità. ne di pianura che ha portato spesso a sottovalutarlo causano danni diretti come la perdita di produziodeterminando col tempo un aumento del potenziane, e indiretti come scadimento della qualità del L’epidemiologia le di inoculo. mosto e del vino. Per le sue caratteristiche biologiPer diverso tempo si è avuta la convinzione che che ed epidemiologiche l’agente causale della mae la gestione l’agente patogeno svernasse principalmente come lattia, un fungo ascomicete caratterizzato dalla formicelio nelle gemme. Tuttavia, con l’individuazione ma sessuata Erysiphe necator e dalla forma imperfetdella difesa della forma ascosporica si fece sempre più plausibile ta Oidium tuckeri, è dotato di una elevata capacità di l’ipotesi che i cleistoteci (organi sessuati del fungo) moltiplicazione e diffusione, che rende particolarrappresentassero di gran lunga la forma di svernamento più efficace e mente impegnativa la difesa del vigneto durante buona parte della conseguentemente la principale fonte di inoculo della malattia. stagione vegetativa. Questa ipotesi è stata avvalorata dal fatto che, a parte qualche caso La sua pericolosità varia molto in funzione dell’area geografica del sporadico dovuto per lo più a una non attenta e corretta difesa, anche vitigno e dell’ambiente di coltivazione (molto più aggressivo nelle nei comprensori viticoli ad alto rischio oidico è piuttosto raro, all’iniregioni meridionali, nei litorali ma anche nelle aree collinari delle zio della ripresa vegetativa, osservare la presenza di “germogli a regioni settentrionali) tanto che in alcuni areali l’oidio assume il ruolo bandiera”. Più frequente è invece la iniziale comparsa di sintomi di di avversità “chiave” della coltura e la strategia globale di difesa della origine ascosporica, spesso non tenuti in considerazione dal viticoltovite viene di fatto impostata su di esso. re, ma in grado di incidere in maniera rilevante sull’evoluzione della Tuttavia, in questi ultimi anni, agevolato dalle mutate condizioni malattia nel corso della stagione vegetativa. climatiche che hanno visto anche le aree viticole di pianura del nord Italia, tradizionalmente meno interessate dalla malattia, caratterizzate da estate sempre più calde, aride e ventilate, si sta assistendo alla sua BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA ricomparsa e recrudescenza. Questo è anche probabilmente dovuto, I cleistoteci si formano in tarda estate e in autunno sulla vegetazione LA STRATEGIA Interventi fase per fase P rima della ripresa vegetativa fino a gemma cotonosa: nelle aziende storicamente interessate precocemente all’oidio è conveniente l’applicazione di Polithiol (un preparato a base di olio paraffinico altamente raffinato, attivato con coformulanti specifici, tra i quali lo zolfo). Da germogliamento a grappolini visibili: in genere si interviene in questa fase solo nelle aziende pesantemente colpite dall’oidio nell’anno precedente, con il duplice obiettivo di devitalizzare l’inoculo svernante del patogeno e di contrastare le infezioni ascosporiche, utilizzando meptildinocap, bupirimate o spiroxamina. A grappolini visibili. In questa fase, è consigliabile utilizzare zolfo bagnabile (con temperatura sopra i 12 °C), meptildinocap, metrafenone o spiroxamina, questi ultimi dotati anche di una buona attività curativa ed eradicante. Da prefioritura a allegagione. In questa fase molto pericolosa, è buona norma utilizzare principi attivi antioidici a elevata efficacia quali, ciflufenamid, quinoxifen, metrafenone, proquinazid, i triazoli (ad esclusione dei formulati Xn non ammessi in produzione Integrata), gli analoghi delle strobilurine (trifloxystrobin, pyraclostrobin+metiram). La sistemicità di alcuni prodotti rende possibile allungare l’intervallo tra i trattamenti a 10 giorni se le condizioni climatiche non sono molto favorevoli al patogeno. Da allegagione a chiusura grappolo. In questa fase, si devono prediligere quei principi attivi che abbiano una buona affinità alle cere epicuticolari degli acini per permettere una maggiore protezione del grappolo. Si tende quindi a prediligere prodotti come quinoxifen, proquinazid (non ammesso nei Disciplinari di produzione Integrata), i QoI, o boscalid sfruttando, in questa fase, la loro efficacia sia antioidica che antibotritica. n. 11/2014 15 marzo 2014 [ PERONOSPORA E OIDIO VITE ] Terra e Vita 49 FIG. 1 - CICLO BIOLOGICO DI UNCINULA NECATOR infetta. Questi si presentano inizialmente ialini ma, con la maturazione, assumono una coloraPrimavera zione dapprima giallo-aranciata, Estate conidi poi bruna e, infine, nera rendendosi visibili anche a occhio nudo sulla vegetazione colpita, e impenetrazione mersi nel feltro miceliare biancae stro. La loro maturazione è legainvasione aschi e ta alla temperatura (lenta a 10 °C, ascospore rapida fra 16 e 25 °C e praticamente nulla al di sotto dei 4 °C e conidi sopra i 30 °C). Quando questi raggiungono la completa matugermogli a razione vengono dispersi sul ritibandiera doma della vite dagli schizzi di pioggia che li staccano dalla colonia fungina. Qui vi permangocleistoteci no vitali, mentre quelli che cadono al suolo o sui residui fogliari, si devitalizzano rapidamente. La gemme sintomi su foglie, massima produzione dei cleistoinfette germogli e grappoli Inverno Autunno teci nel vigneto avviene a fine estate, dopo la vendemmia, quando le colonie di oidio possono svilupparsi indisturbate sui tessuti ancora rigogliosi della pianta, no la superficie vegetale. Trascorso un periodo di incubazione (da 7 a grazie alla assenza dei trattamenti fungicidi. All’interno dei cleistoteci 20 giorni in funzione della temperatura) compaiono sulla pagina infesi differenziano gli aschi contenenti al loro interno da 2 a 8 ascospore. riore i primi sintomi della malattia (macchie clorotiche tondeggianti Già durante l’autunno una parte di queste ascospore risulta completasulla pagina inferiore, spesso accompagnate da parziale necrosi delle mente differenziata e matura. nervature). Solo successivamente, in corrispondenza di queste infezioni primarie compariranno i conidi che daranno origine alle infezioni secondarie. Il processo infettivo generato dai conidi, contrariamente a LE INFEZIONI quanto avviene invece per le ascospore, è governato unicamente della In primavera, quando la temperatura si mantiene stabilmente su 10 temperatura (da 5 a 35 °C con un ottimo a 20-25 °C). Tuttavia, a °C, è sufficiente una pioggia di almeno 2,5 mm per umettare e differenza delle ascospore, la germinazione dei conidi è ostacolata rompere gli ascocarpi e rilasciare le ascospore sulle foglie basali più dalla bagnatura e dalla forte radiazione solare, mentre le piogge sono vicine al ritidoma. Le ascospore possono germinare in un arco termico in grado di dilavarli dalla superficie vegetale. Prova ne è che la malattia che va da 5 a 28 °C (ottimo tra 20 e 25 °C) e in poche ore sono in grado di si sviluppi maggiormente all’interno della chioma dove l’umidità relaformare gli appressori e gli austori, unici organi del fungo che penetrativa e l’ombreggiamento sono ottimali. In seguito a più cicli infettivi che prendono avvio dalle ascospore rilasciate dai cleistoteci fin dalle prime fasi vegetative, il potenziale di inoculo aumenta costantemente Invaiatura. In questa fase i grappoli, specialmente quelli a bacca rossa, non e, se la stagione decorre favorevole al patogeno, la vegetazione e i sono più suscettibili agli attacchi di oidio, mentre quelli a bacca bianca lo sono grappoli si copriranno presto della tipica muffa biancastra. I grappoli, solo sul rachide. Da questo momento in poi la difesa antioidica può rallentare gli organi che bisogna assolutamente difendere per scongiurare ingenti con trattamenti di copertura a base di zolfo rivolti al controllo della malattia sulla perdite produttive, risultano particolarmente suscettibili alla malattia vegetazione con lo scopo di ridurre al minimo il rischio di formazione dei in fioritura e diventano alquanto tolleranti quando gli acini superano i cleistoteci. 4-6 mm. Dopo la vendemmia. Con la stessa finalità, specialmente in viticoltura biologica ma anche nel contesto della produzione integrata, il micoparassita Ampelomyces quisqualis trova in autunno la sua migliore collocazione in quanto parassita delle forme svernanti di oidio. La sua applicazione consente di ridurre il potenziale di inoculo presente nel vigneto a patto che sia posizionato nel momento in cui i cleistoteci non abbiano raggiunto ancora la totale maturazione (il momento ottimale può essere stimato attraverso un monitoraggio in campo della popolazione di cleistoteci, oppure attraverso l’uso di modelli di simulazione). DIFESA INTEGRATA Una corretta strategia di difesa integrata si deve basare innanzitutto sulla conoscenza della pressione epidemica dell’oidio nelle diverse aree viticole e delle varietà coltivate. Nelle aree collinari e pede-collinari e sulle varietà più sensibili, tradizionalmente ad alto rischio, è consigliabile iniziare la difesa già dalla comparsa dei grappolini visibili, mentre al contrario nelle aree viticole di pianura o fondovalle, a basso rischio, i trattamenti potrebbero essere eseguiti, meno rigida- 50 Terra e Vita [ SPECIALE ] n. 11/2014 15 marzo 2014 FIG. 2 - MODELLO UCSC. FASI DEL PROCESSO INFETTIVO mente, in funzione dell’andamento climatico e comunque, Pioggia prudenzialmente, nella fase di Temperatura prefioritura - allegagione in cui la vite risulta maggiormente suCleistoteci Ascospore Ascospore scettibile. Tutto ciò tenendo presvernanti nei cleistoteci sulle foglie sente che le conoscenze oggi in nostro possesso, dovrebbero tendere a dare maggiore importanza alle infezioni primarie (piogge Infezione Maturazione Deiescenza ascospore superiori ai 2,5 mm con temperaascospore cleistoteci tura superiore ai 10 °C sono potenzialmente infettive) e il loro Infezione contenimento per rendere più Temperatura, agevole il controllo della malatBagnatura tia nel proseguo della stagione. Temperatura PAR La conoscenza della biologia Latenza Deficit Pressione del patogeno aiuta da un lato a Vapore Sporulazione non sottovalutare la malattia e Temperatura dall’altro a impiegare i prodotti Temperatura più efficaci nei momenti di maggior rischio epidemico e di masInfezioni sima sensibilità del fungo. Indisecondarie pendentemente da quando si nota lo sviluppo del caratteristico [ Nota: Processo infettivo delle ascospore e parametri climatici necessari per il calcolo del rischio di infezioni ascosporiche di oidio. micelio biancastro sulla vegetazione colpita, questo è la causa di infezioni che avvengono molto FIG. 3 - OUTPUT DEL MODELLO UCSC precocemente, da poco dopo il germogliamento alla immediata prefioritura fino alla fase di formazione del grappolo. La protezione che si Sporulazione PAR (proporzione di riesce a ottenere in questa fase di suscettibilità del grappolo ha conseascospore pronte ad Indice rischio infettivo guenze importanti a lungo termine sulla gravità della malattia e sulla essere rilasciate) Tasso germinazione ascospore Tasso deiscenza cleistoteci qualità della produzione. Trattamenti ben mirati in questa fase potreb0.05 bero bastare per contenere le infezioni primarie ascosporiche e limitare fortemente la progressione della malattia nella fase di maggior 0.04 esplosione epidemica (generalmente a partire da giugno) fino a poco prima della invaiatura, con lo scopo di proteggere i grappoli. Successi0.03 vamente invece, l’obiettivo è quello di evitare attacchi alla vegetazione 0.02 e di ridurre il potenziale di inoculo interferendo con la formazione dei cleistoteci. 0.01 0.00 -17 -11 -5 1 7 13 19 25 31 37 43 49 55 61 67 73 79 85 91 97 103 1.0 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0.0 Giorni fenologici (0=rottura gemme) [ Nota: per le infezioni ascosporiche di oidio. STRATEGIE ANTIRESISTENZA Sempre da tenere presente sono le strategie antiresistenza per non incorrere nell’insorgenza di ceppi di mal bianco resistenti ai fungicidi specifici dotati di un unico sito d’azione. Questo accorgimento riguarda in particolar modo i fungicidi appartenenti alla famiglia degli IBS, ma ancora di più per le strobilurine, le quali hanno una duplice azione, sia antioidica che antiperonosporica. Per ambedue i gruppi di fungicidi si consiglia quindi di impiegarli alternandoli ad altri con diverso meccanismo d’azione e comunque di non utilizzarli più di tre volte nel corso della stagione indipendentemente dalla avversità che si vuole contenere. INTERVENTI AGRONOMICI COADIUVANTI Infine non va dimenticato che l’eccessivo rigoglio vegetativo può costituire un ulteriore elemento in grado di complicare la gestione n. 11/2014 15 marzo 2014 fitosanitaria del vigneto in quanto una quota di organi potenzialmente infetti non sono raggiungibili dai trattamenti fitosanitari. È perciò utile adottare pratiche agronomiche di contenimento della vigoria delle piante ed effettuare, tutte le volte che questo sia possibile, interventi di potatura verde per consentire il giusto arieggiamento della fascia di vegetazione e ottimizzare la distribuzione dei prodotti anticrittogamici. I MODELLI PREVISIONALI [ PERONOSPORA E OIDIO VITE ] Cleistoteci su foglie infette a fine estate: i diversi colori sono in funzione dell’età (foto Bugiani). In questi ultimi anni un grande contributo nella gestione della difesa antioidica, viene dalla messa a punto di modelli previsionali da utilizzare per conoscere il reale rischio infettivo delle infezioni ascosporiche e posizionare di conseguenza al meglio i trattamenti anticrittogamici durante la fase primaria della malattia. Proprio in questo contesto va citato un modello previsionale di simulazione delle infezioni ascosporiche di oidio in uso in Emilia-Romagna. Si tratta di un modello dinamico che, utilizzando le variabili meteorologiche, simula l’intero processo infettivo primario causato dalle ascospore di E. necator. Terra e Vita 51 Decolorazioni fogliari in seguito a infezioni a infezioni ascosporiche di oidio (foto Bugiani). Il modello, partendo da dati orari di temperatura, umidità relativa, pioggia e bagnatura fogliare, calcola la maturazione delle ascospore del fungo, la percentuale di ascospore liberate a ogni evento piovoso utile, caratterizzato da piogge di almeno 2,5 mm con temperatura di almeno 10 °C, la germinazione e formazione dell’appressorio delle ascospore in funzione di temperatura e umidità relativa, e infine l’indice di infettività ascosporica. L’autore è del Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna 52 Terra e Vita [ SPECIALE ] n. 11/2014 15 marzo 2014 La sostenibilità viaggia sulla rete wi-fi DI TITO CAFFI1, EMILIANA CAROTENUTO2, VITTORIO ROSSI1 N Le peculiarità dei servizi di web- el 2014 la direttiva europea n. 128/2009 assistance come è entrata in vigore anche in Italia e nell’ottica di facilitare l’implementazione vite.net capaci di un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari chiede agli Stati Membri di implementare e difdi ottimizzare fondere i principi della produzione integrata e di assicurare strumenti che consentano agli la gestione del vigneto agricoltori l’accesso alle informazioni necessarie per prendere le decisioni corrette. I sistemi con un click di supporto alle decisioni (in inglese Decision Support Systems, DSSs) rappresentano uno strusarie per poter prendere decisioni coerenti con i principi della mento ideale per fornire tutte le informazioni necessarie ed sostenibilità. Vite.net è un DSS per la coltivazione della vite aggiornate per la gestione di una specifica coltura, malattia o secondo i principi della viticoltura sostenibile e, in dettaglio, infestazione. della produzione integrata. Vite.net è un servizio di web assistance per la gestione sostenibile del vigneto che risponde alle esigenze di accesso continuativo ad informazioni aggiornate sulle condizioni ambientali, situazio MODELLISTICA E MONITORAGGIO ne dei vigneti, presenza ed evoluzione di insetti e malattie necesQuesto sistema è stato sviluppato nell’ambito del progetto europeo MoDeM_IVM (A web-ba FIG. 1 - DASHBOARD PRINCIPALE DI VITE.NET sed system for realtime monitoring and decision making for integrated vineyard management; www.modem_ivm.eu) coordinato da Horta, società spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, con l’intento di superare i problemi che hanno limitato l’utilizzo nella pratica agricola dei DSS sviluppati in passato. Vite.net è stato progettato per essere utilizzato dal «manager del vigneto», cioè da colui che prende le decisioni relative alla gestione del vigneto o che fornisce assistenza tecnica al viticoltore e non per sostituirsi ad esso. Questo DSS è costituito da due componenti princi[ Nel riquadro di sinistra sono visibili gli indicatori di sintesi del rischio per le infezioni primarie e secondarie di peronospora, oidio e pali: (1) un sistema integrato black-rot e i relativi indicatori del livello di protezione garantito dall’ultimo trattamento effettuato; nel riquadro in alto a destra la fenologia; in basso il livello del bilancio idrico del vigneto; nei bottoni di destra il meteo, il quaderno di campagna, i modelli per gli insetti per il monitoraggio in tempo e per i danni da stress abiotico. reale delle componenti del vi- Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 UTENTI Le impressioni degli utilizzatori 53 C osa dicono gli utenti di vite.net: - “è stato un partner di lavoro importante che ci ha aiutato nelle decisioni di intervento in campo”; - “è stato fondamentale nei momenti di inizio lotta e nei periodi di maggior difficoltà”; - “ha reso le scelte tecniche, seppur più complesse, maggiormente affidabili”; - “l’aiuto è stato quello di effettuare interventi più mirati, cosa che in passato non accadeva”; - “consente di intervenire nel momento giusto e con la giusta dose di prodotto”; - “introduce molti dettagli”; - “notevole risparmio di tempo, personale e costi e guadagno in termini di sanità delle uve”; - “da che utilizzo vite.netho sbagliato la difesa solo quando non ho seguito il DSS”. gneto (aria, suolo, piante, malattie e insetti) e la memorizzazione dei rispettivi dati; (2) un applicativo disponibile on-line che, analizzando questi dati con tecniche di modellistica avanzata, fornisce in tempo reale allarmi e informazioni per supportare il processo decisionale. Il servizio vite.net è accessibile dal sito di Horta (www.hortasrl.com), a seguito di un processo di autenticazione che richiede l’immissione di un nome utente e una password. Tale servizio, il vero e proprio DSS, offre una serie di funzionalità che l’utente può consultare per prendere le decisioni relative alla gestione del vigneto. In particolare, il DSS raccoglie, organizza, interpreta e FIG. 2 - LA A PP DEL VITICULTORE [ Comprende il database dei prodotti fitosanitari registrati su vite, le loro caratteristiche tecniche, il modello per il calcolo della dose ottimale e le finestre di applicabilità in campo nelle successive 72 ore. [ SPECIALE ] 54 Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 FIG. 3 - NUMERO DI UTENTI DEL DSS VITE.NET NEL 2013 (A) E LORO DISTRIBUZIONE REGIONALE (B) Staff 4% Friuli Venezia Giulia 18% Sicilia Puglia 3% Basilicata 6% 3% Az. Agricole (3.000 ha) 47% Consulenti privati 25% A Umbria 6% Veneto 12% B Piemonte 15% Toscana 18% Consulenti pubblici 21% Lombardia 9% Emilia-Romagna 9% il calcolo della sostenibilità del processo produttivo del vigneto (attraverso specifici indicatori di sostenibilità). integra in modo automatico le informazioni provenienti dal monitoraggio dell’«ambiente vigneto». Il DSS analizza questi dati e, sulla base degli output dei modelli, genera una serie di allarmi e supporti alle decisioni. IL CALCOLO DELLA DOSE In particolare, le funzionalità circa la dose da distribuire e la durata della protezione verranno integrate nel 2014 nella “App del Viti LE FUNZIONALITÀ cultore” per smartphone, realizzata grazie Nel DSS sono inclusi diversi modelli e varie alla collaborazione tra Horta ed Enveve (htfunzionalità, accessibili dalla dashboard princitp://www.enveve.com/). L’utente avrà, in pale di vite.net (fig. 1): primo luogo, accesso al database dei prodot- modelli per le infezioni primarie e seconti fitosanitari di vite.net che comprende tutti darie dei principali funghi patogeni della vite: i formulati per la difesa registrati sulla colPlasmopara viticola (agente causale della perotura e che viene costantemente manutenunospora), Erysiphe necator (agente causale del to e aggiornato con le ultime novità, sia tecniche che mal bianco) e Guignardia bidwellii (agente causale del black-rot); normative, e potrà quindi consultare le caratteristiche tecniche dei prodotti, effettuare ricerche incrociate (ad es. per principio - modelli per gli insetti fitofagi del vigneto, che simulano lo sviluppo fenologico di tignoletta, cocciniglia farinosa e Scaphoiattivo, per distributore o per avversità registrata) e visualizzare le etichette ministeriali. L’utilizzatore della “App del Viticultore”, deus titanus; - modelli per gli stress abiotici: danni da basse temperature e inserendo pochi semplici parametri che descrivono le caratteristiche del proprio vigneto e grazie al sistema di georeferenziaziostress idrico delle viti; - modelli per lo sviluppo della pianta: simulano la dinamica di ne dello smartphone, che fornirà le previsioni meteorologiche, potrà ottenere informazioni emissione delle foglie e di sviluppo dei grappoli. circa la dose ottimale di proAltre funzionalità riguardotto da impiegare e le finestre e chiavi del successo di vidano la distribuzione dei prodi applicabilità in campo nelle te.net: dotti fitosanitari (con un sistesuccessive 72 ore (fig. 2). - permette di aumentare le ma che permette di calcolare Nel 2013, vite.net è stato uticonoscenze nella difesa e nella la dose del prodotto fitosanilizzato da 47 aziende viti-vinigestione del vigneto; tario ottimale da distribuire cole per un totale di oltre 3.000 - riduce i tempi e i costi necesin funzione dello stato di sviettari in varie zone d’Italia, da sari per raccogliere le informazioni e gli elementi necessari luppo della chioma e delle 25 consulenti privati o tecnici per prendere decisioni circa la gestione del vigneto; previsioni meteo), la durata di consorzi (che hanno usato il - integra le conoscenze esperte in vari settori in un dell’efficacia (preventiva e DSS per fornire consulenze alle unico ambiente; curativa) dei prodotti fitosaaziende) e da 21 tecnici di enti - aumenta la consapevolezza dell’utente che può menitari distribuiti (in funzione pubblici (fig. 3A), distribuiti in glio riflettere sulle scelte tattiche e operative nella gestiodieci diverse regioni italiane del prodotto impiegato, dello ne del vigneto; sviluppo della chioma e delle (fig. 3B). Questi utenti hanno - permette di risparmiare il 30-40% dei prodotti fitosaeseguito circa 63.000 accessi al previsioni meteo), la stampa nitari utilizzati per la difesa. del quaderno di campagna e portale di vite.net nel periodo PER PUNTI I vantaggi del sistema L [ PERONOSPORA E OIDIO VITE ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Terra e Vita 55 FIG. 4 - NUMERO DI LOGIN (ACCESSI) AL PORTALE VITE.NET A 30 # login x 1.000 25 20 Staff 29% Total = 88,903 15 Utenti 71% 10 B 5 c Di Se t Ot t No v Ag o u Lu g Gi Ap r M ag b ar M Fe Ge n 0 [ Nota: Datiregistrati nella stagione 2013 (A) e ripartizione tra utenti e staff della consulenza Horta (B). aprile - metà di settembre, con un picco tra maggio e giugno (fig. 4A). Altri 25.000 accessi sono stati effettuati da 4 tecnici di Horta allo scopo di fornire assistenza e consulenza agli utenti (fig. 4B). Nonostante la stagione difficile in diverse aree, in particolar modo a causa di una forte pressione peronosporica, tutte le aziende che hanno utilizzato il sistema di supporto alle decisioni vite.net hanno potuto proteggere adeguatamente la produzione, razionalizzando la difesa del vigneto e premettendo risparmi importanti (anche di 300-400€/ha) nel consumo di prodotti fitosanitari. Alla luce dell’entrata in vigore della direttiva 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari l’utilizzo di questo DSS offre al viticoltore la possibilità concreta di implementare la difesa integrata e di fornire giustificazione delle proprie decisioni relative alla difesa, qualora fosse soggetto a controlli di verifica di conformità. Nota: Vite.net è un marchio registrato 1: Istituto di Entomologia e Patologia vegetale, Università Cattolica del Sacro Cuore, via E. Parmense 84, 29122 Piacenza 2: Horta srl, spin off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, via E. Gorra 55, 29122 Piacenza 56 Terra e Vita [ DOSSIER TRINCE ] n. 11/2014 15 marzo 2014 COORDINAMENTO COORDINAMENTO DI DI FRANCESCO RANCESCO BARTOLOZZI ARTOLOZZI Un’altra stagione da incorniciare DI FRANCESCO BARTOLOZZI C Nel 2013 le vendite si sono mantenute Claas Jaguar 870 (a sinistra) e John Deere 7950i. ontinua a crescere il mercato delle trince che se, così come per le mietitrebbie, per le trince sopra le 100 unità. semoventi bisogna distinguere tra il venduto al semoventi in Italia. Contrariamente ad altri mercati europei che hanno tirato un po’ il cliente finale e il cosiddetto shipment. Per questa Ma le stime 2014 freno (Germania in testa), le trince nel nostro paese ragione, in realtà le macchine piazzate sul mercato da ormai sei anni non hanno smesso di aumentare. Italia devono essere ridimensionate probabilmente sono negative È chiaro che questo trend è destinato a interrompera 100 circa, perchè non sarebbero da conteggiare si prima o poi (probabilmente già nel 2014), ma come macchine vendute quelle noleggiate o date in intanto il comparto si gode questa congiuntura positiva. uso per la stagione con possibilità di acquisto a fine campagna o Dunque, la stagione 2013 è stata positiva e lo si era capito molto smistate all’estero (nel complesso circa un 15% del totale). presto. Praticamente a fine 2012 era stato venduto già il 40% delle Per quanto riguarda l’andamento della stagione, si può dire che macchine e l’anno si è chiuso inpraticamente il 2013 è stato una New Holland FR 850. Krone Big X 1100. torno alle 115-120 macchine, anfotocopia del 2012, nel senso che [ DOSSIER TRINCE ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Terra e Vita 57 QUOTE MERCATO ITALIA (2013) 13-15% 11-13% 2-3% 14-16% 56-58% Fendt Katana 85. il biogas ha fatto da traino al mercato anche nella stagione appena passata e nel senso che si è confermata la tendenza verso le macchine di una certa potenza. MERCATO TRINCE NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI INIZIO NUOVA STAGIONE IN CONTROTENDENZA Se non c’è molto da aggiungere a quanto già detto lo scorso anno, ci sono novità invece per quanto riguarda l’inizio della stagione 2014. Il 2014 è infatti partito in modo “strano”, avvolto da un’atmosfera di incertezza sia per quanto riguarda il comparto biogas, nel senso che non si sa se continuerà a fare da traino, sia per i grossi problemi di liquidità che ancora attanagliano le imprese agromeccaniche. Queste sono rimaste gli unici clienti interessati a una tipologia di macchina quale la falcia-trincia-caricatrice (di allevatori che acquistano una trincia ormai non ce ne sono più) e dato che di questi tempi non stanno portando a casa soldi, e non sanno neanche se incasseranno mai il credito che vantano nei confronti degli agricoltori, rimandano l’acquisto. È pur vero che si comincia a intravedere l’interesse dei grossi impianti di biogas (parliamo di impianti con basi solide per poter pianificare l’acquisto di una macchina) a investire in una trincia per poter essere più indipendenti, per tracciare la qualità del loro insilato e per garantirsi una maggiore qualità del raccolto, dato che la qualità non sempre viene garantita a causa della gara al ribasso delle tariffe praticate dai contoterzisti. Ma non si tratta di numeri significativi. Altra ragione per cui l’inizio 2014 è stato all’insegna del calo, è che adesso le trince al lavoro nei campi sono macchine giovani, non certo 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 GERMANIA 499 524 456 608 695 678 540 FRANCIA 303 365 313 240 296 290 290 REGNO UNITO 110 140 150 180 155 161 150 ITALIA 48 65 70 96 100 106 115 alla fine del loro ciclo lavorativo, come a dire che attualmente è stata raggiunta una fase di saturazione del mercato. Il sentore per la chiusura del 2014 è quindi quello di un calo delle vendite, al momento stimato intorno al 30%, il che significherebbe una probabile chiusura a quota 90-95 macchine. Un breve accenno in chiusura come sempre alle quote di mercato. La stagione 2013 è stata in linea con il 2012 e positiva per tutti i marchi, con la novità dell’ingresso sul mercato italiano del marchio Fendt. Per il resto la classifica vede ancora saldamente al comando Claas (56-58% di quota), seguita da John Deere (14-16%), mentre Krone (13-15%) si è piazzata al terzo posto davanti a New Holland (11-13%). Per ora minima la quota di mercato guadagnata da Fendt, vedremo come si comporterà nel 2014 quando alla Katana 85 si affiancherà anche il modello più piccolo (Katana 65). Il nuovo portale dell’agricoltura www.agricoltura24.com 58 Terra e Vita [ DOSSIER TRINCE ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Rompigranella, cruciale per la qualità del trinciato DI OTTAVIO REPETTI P Questo dispositivo ha assunto tanto la granella. Pertanto, l’enorme massa di er anni il rompigranella è rimasto sonel tempo un ruolo prodotto raccolto, poniamo, da una barra a 10 stanzialmente uguale a se stesso. file e fatto a pezzetti da un rotore con 40 Nonché – va detto senza troppi giri di sempre più coltelli va a sbattere contro due rulli che laparole – scarsamente efficiente: utile, senza sciano un’apertura larga da 2 a 5 millimetri o dubbio, ma non certo risolutivo; al punto che importante. poco più, a seconda della regolazione scelta. chi voleva avere la granella davvero incisa – e Chiaro che se i due rulli non riescono a lavopertanto sufficientemente digeribile per gli Vediamo cosa offre rare una gran massa di prodotto in pochi animali – doveva chiedere al contoterzista un centesimi di secondo, la produttività della taglio più corto di quanto sarebbe stato necesil mercato macchina cala. sario. Qualità del lavoro. La granella è un osso Oggi tutto è cambiato. Da qualche anno, duro per il rumine delle vacche, soprattutto quando la matuanzi, il rompigranella è uno degli elementi su cui i costruttori razione scappa e si ritarda di qualche giorno la trinciatura. si fanno la guerra, al suono di innovazioni tecniche e brevetti. Quando lo stato ceroso è quasi finito, il mais comincia ad Risultato: corn cracker molto più efficienti e, di conseguenza, assumere consistenza vitrea e a questo punto diventa di diffimiglior qualità del trinciato anche senza essere costretti a fare cile assimilazione da parte degli animali o dei batteri del un taglio particolarmente corto. O meglio: il taglio corto si fa biodigestore. Il rompigranella, come noto, ha lo scopo di inciancora, ma perché lo richiede il cliente, specie se è un produtdere le cariossidi, facilitando l’aggressione da parte dei batteri tore di biogas. Ma che la destinazione sia il digestore o il e la conseguente digestione dell’amido contenuto nelle cariosrumine, i rompigranella sono strategici nella dinamica della sidi. Pertanto è importante che tutti i chicchi siano rotti. Al trinciacaricatrice, per diversi motivi. tempo stesso, però, non devono essere ridotti in poltiglia, né Velocità di lavoro. La barra può lavorare a meraviglia, il deve essere eccessivamente maltrattata la parte verde della rotore essere tra i migliori del mercato, ma il punto in cui la pianta, che – come noto – attraversa il corn cracker al pari della produttività può segnare il passo è il rompigranella. Tra i suoi granella. rulli, infatti, deve passare tutto il vegetale trinciato, non sol- Le nuove trince John Deere adottano, a richiesta, il rompigranella a dischi Kernel Star. DAI DENTI ALTERNATI AI DISCHI A parte il progressivo miglioramento delle prestazioni, l’ultimo vero coup de tèatre, in materia di rompigranella, è venuto da New Holland, che qualche anno fa ha brevettato un sistema di estrazione e riposizionamento del suo Variflow. Lo scopo, come noto, è di escludere questo dispositivo quando si lavora con i foraggi, dal momento che questi ultimi, non presentando granella, non hanno bisogno del corn cracker. Sulle FR di New Holland, dunque, i rulli si ritirano con n. 11/2014 15 marzo 2014 [ DOSSIER TRINCE ] Terra e Vita 59 Sulle sue FR New Holland offre, in alternativa al tradizionale rompigranella, un doppio rullo asimmetrico per numero di denti e velocità di rotazione. movimento idraulico e contemporaneamente il soffiatore si abbassa per avvicinarsi al rotore, da cui riceve il prodotto. Negli ultimi anni, i concorrenti hanno introdotto sistemi di estrazione del rompigranella più o meno simili, ma nessuno ha potuto replicare la dislocazione del lanciatore, a causa del già citato brevetto. Questa, la storia recente. Veniamo però all’attualità. Lo sviluppo del biogas ha cambiato le richieste da parte degli agricoltori: taglio sempre più corto e una rottura di granella ancora superiore. Si è allora cercato uno strumento in grado di conciliare le esigenze di produttività del contoterzista con le richieste dei suoi clienti. In altre parole, occorreva una soluzione per aumentare la rottura dei chicchi senza essere costretti a ridurre la velocità di avanzamento a causa dell’eccessiva chiusura dei rompigranella tradizionali. La ricerca ha portato a due soluzioni diverse, entrambe con pregi e difetti. Rompigranella a dischi. Lo adottano, al momento, in tre: John Deere e, ultima arrivata, Fendt. Che ha però superato i concorrenti sullo sprint, arrivando a offrire il suo V-Cracker di serie, senza prevedere la versione tradizionale, nemmeno come optional. Il terzo marchio è Krone: lo lasciamo a parte perché lo offre soltanto per la Big X 1100 e non su tutti i modelli. Detto in estrema sintesi, il rompigranella a dischi riprende un vecchio brevetto Lacotec, quello del MasterCracker. Si differenzia dal cracker tradizionale perché, mentre quest’ultimo è costitutito da due cilindri scanalati, il rullo a dischi è formato da un insieme di dischi con profilo a V infilati uno di fianco all’altro su una spranga che fa da supporto. Naturalmente i dischi del rullo superiore e di quello inferiore si incastrano perfettamente, un po’ come i denti di uno squalo. Il prodotto, pertanto, anziché in una fessura lineare passa in uno spazio a forma di retta spezzata ed è “macinato” tra i dischi. Le conseguenze sono due: in primo luogo che a parità di lunghezza del dispositivo abbiamo una superficie di passaggio molto superiore, dal momento che l’apertura è per l’appunto fatta a saliscendi. Secondariamente – sostengono i fautori di questa soluzione – il rompigranella a dischi distribuisce meglio il prodotto, che sui rulli tradizionali tenderebbe ad accumularsi nella parte centrale, ed esercita un’azione più incisiva, rompendo tutti – ma proprio tutti – i chicchi di mais. Infine c’è un vantaggio oggettivo e innegabile: nel caso un sasso o altro corpo estraneo dovesse superare le misure di sicurezza e arrivare fino al rompigranella, quest’ultimo non è da buttare, ma è possibile sostituire soltanto i dischi danneggiati, dunque con una spesa decisamente inferiore. Denti asimmetrici. New Holland e Claas hanno scelto un’altra strada, considerando il rompigranella a dischi troppo aggressivo per le condizioni di lavoro europee. Entrambi i costruttori sono partiti dal dispositivo tradizionale, a rulli, e ne hanno in primo luogo ampliato il diametro, per aumentare la potenzialità di lavoro e la velocità di espulsione del prodotto. Secondariamente, hanno variato la velocità di rotazione dei due rulli, in modo che uno giri un po’ più lentamente dell’altro. Infine, hanno anche variato il numero di denti dei cilindri, per aumentare ulteriormente l’asimmetricità dell’azione. Alla fine di questo intervento, dunque, abbiamo due rulli con diverso numero di denti ( in caso di New Holland) e che girano a differenti velocità. Lo scopo è chiaramente quello di creare una azione di attrito oltre che di schiacciamento e di arrivare in questo modo a incidere meglio e in più punti la granella. Rispetto al rompigranella a dischi, la soluzione di Claas e New Holland sarebbe meno pesante e più adatta all’agricoltura europea. E italiana in particolare, dove abbiamo una notevole variabilità di condizioni del prodotto; per esempio, tra un anno eccezionalmente secco, come il 2012, e uno ultra-piovoso come il 2013. Pur essendo comunque aggressivo quando necessario, il sistema asimmetrico non lo sarebbe troppo nel momento in cui si richiede delicatezza, insomma, e sarebbe anche più versatile del rullo a dischi: quest’ultimo sarebbe adatto soprattut- Krone per ora ha introdotto il rullo a dischi soltanto per la Big X 1100. 60 Terra e Vita [ DOSSIER TRINCE ] n. 11/2014 15 marzo 2014 FENDT Ultima arrivata sul mercato, offre come unica soluzione il rompigranella a dischi, chiamato V-Cracker. Secondo i tecnici della casa tedesca, questo dispositivo è adatto sia all’impiego zootecnico sia al taglio per biogas. Sarebbe inoltre insuperabile per il pastone, per il quale, ci dicono, si ottiene un prodotto di buon livello già senza installare la griglia di ricircolo sul rotore. Con una lunghezza aumentata del 125% rispetto a un corn cracker a cilindri piatti (135 cm contro 60), il V-Cracker sarebbe quindi in grado di rompere tutte le cariossidi senza dover ricorrere alla velocità di rotazione differenziata. Con il Multi Crop Cracker Claas rende semplice la sostituzione dei cilindri per adattare il rompigranella ai diversi prodotti. to al biogas, dove si richiede un prodotto quasi macinato e non si fa troppo caso alla sfibratura della parte verde, mentre lascerebbe qualche dubbio per un uso zootenico, vista l’importanza di mantenere comunque una fibra integra e con taglio netto. Obiezioni che i costruttori di rullo a dischi respingono, rispondendo che il loro dispositivo è versatile e delicato, all’occorrenza, al pari di uno cilindrico. Abbiamo anticipato che tre costruttori hanno scelto la soluzione a dischi e due – Claas e New Holland – hanno preso una strada diversa. Vediamo, di seguito, qualche dettaglio in più. NEW HOLLAND L’inventore del Variflow, al momento ancora ineguagliato grazie al brevetto che copre il sistema di ricollocamento del lanciatore, punta come si è visto sul sistema asimmetrico, con un doppio rullo da 25 cm di diametro per 99 e 126 denti e una differenza di rotazione che può essere impostata tra il 10 e il 30%, ma che per cereali integrali può arrivare, a richiesta, fino al 60%. In questo modo, sostiene il marketing del gruppo, si ha un’azione aggressiva quando necessario ma senza danneggiare troppo il prodotto. JOHN DEERE Nel caso del marchio americano, la lunghezza di lavoro aumenta addirittura del 270%: 175 cm contro i 65 del cracker tradizionale. Rispetto al V-Cracker di Fendt, dunque, Kernel Star – questo il nome commerciale del rompigranella – vanta una maggior profondità delle insenature tra un disco e l’altro, frutto – spiega John Deere – di un disegno esclusivo e brevettato. Grazie alla particolare struttura, Kernel Star sarebbe in grado di affrontare importanti quantitativi di prodotto, assicurando lo schiacciamento di tutta la granella anche con lunghezze di taglio superiori ai 2 cm. Secondo il marketing italiano, il Kernel Star dà il meglio in presenza di abbondante sostanza secca e su prodotto tagliato per la destinazione biogas. CLAAS Il marchio leader nel mercato delle trinciacaricatrici offre in alternativa al tradizionale Intensiv Cracker il Multi Crop Cracker (Mcc), che permette di sostituire i rulli per adattarsi rapidamente a diversi prodotti e condizioni di lavoro. In aggiunta, come già spiegato, l’operatore può avere rulli di dentatura diversa e con velocità di rotazione differenziata del 30 o 60% (per insilato integrale e pastone di pannocchie). I denti possono essere 100 (sulla versione da 13,6 cm di diametro) o 125, per il rullo da 25 cm di diametro. KRONE Altro colosso tedesco della trinciatura. Il marchio della corona non ha ancora fatto una precisa virata in direzione del rullo a dischi. Che offre, come novità, soltanto sulla Big X 1100. Naturalmente, come optional. Chi lo sceglie, ha un rompigranella con superficie aumentata di 2,5 volte rispetto alla versione tradizionale, in grado di assicurare maggiori prestazioni con il 10% di potenza in meno. La rotazione è, ovviamente, simmetrica. Non così per il rompigranella tradizionale, che può avere da 123 a 166 denti (con profilo a sega, questi ultimi) La Katana offre e una differenza di velocità del 20%, estensibile, a richieil rompigranella a dischi sta, fino al 40%. affiancati, nome commerciale V-Cracker. [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 62 Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 SPERIMENTAZIONE I risultati dei test varietali effettuati dalla Ssica di Parma nel 2013 Pomodoro per polpa e passata, le migliori cultivar nel Centro-nord DI CARLOTTA STINGONE*, ELISA MORINI*, SANDRO CORNALI**, LUCA SANDEI* Isi 30622 e Jag 8810 TAB. 1 - ELENCO DELLE CULTIVAR TESTATE NEL 2013 brillano fra precoci, Perfectpeel e Isi19040 fra le tardive Nel 2013 la resa media sperimentale è stata di 116 t/ha. resistenze genetiche ed epoca di trapianto. RISULTATI PRODUTTIVI Il campo precoce di Roncopascolo (Parma) è stato caratterizzato da un notevole livello di produzione commerciale con una media pari a 116,1 t/ha contro gli DITTA Delfo (Nun 00161) Nunhems V F0,1 N(r.i.) Pto Advisor (ES 2810) Esasem V F2 N Pto TSWV Heinz 2206 (test) Heinz-Furia VF Isi 30622 Isi Sementi V F2 N Pto JAG 8810 (08AB8810) Monsanto V F0,1 N Pto (r.i.) Isi 19040 (Dragone) Isi Sementi V F2 N Pto Perfectpeel (testimone) Monsanto VF Suomy (ex NPT 111) Syngenta V F0 N(r.i.) Pto (r.i.) UG 18806 United Genetics V F N Pto TSWV 88,2 t/ha della prova tardiva di San Pancrazio (Parma). Ibridi particolarmente performanti sono stati JAG 8810 e Delfo; ottime produzioni anche per Isi 30622 e Advisor. Nel campo tardivo si sono invece distinte le rese commerciali di Suomy e Perfectpeel (tabella 2). È interessante analiz- FIG. 1 - PRECOCI E TARDIVE, COMMERCIALE RESA (T/HA) Precoce Tardivo l fo JA G 88 (N un 10 00 16 1 Ad Isi 3 ) vis 06 or 22 (E S He 2 in z 2 810 ) 20 6 (te st) Su om y( Pe N rfe PT 1 ct pe 11) el (te st) Dr U G ag 18 on 8 e( Isi 06 19 04 0) 160,0 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 - De t/ha L a sperimentazione varietale costituisce per industria sementiera, agricoltori e industria di trasformazione, un fattore strategico per garantire adeguati livelli produttivi e qualitativi e, quindi, maggiore competitività nel mercato. Nasce da ciò l’esigenza di monitorare frequentemente il panorama varietale per mettere a disposizione dell’intero sistema agro-industriale le migliori cultivar di pomodoro da industria. In EmiliaRomagna tale attività è coordinata dal Crpv (Centro Regionale Produttori Vegetali) grazie alle attività svolte dalle varie aziende Agrarie Sperimentali in collaborazione con la Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari di Parma (Ssica). Le prove, effettuate da molti anni in diversi campi sperimentali, hanno seguito protocolli agronomici ben definiti. In tab. 1 sono elencate le varietà di pomodoro da industria che sono state oggetto della sperimentazione 2013, distinte per VARIETÀ IN PROVA RESISTENZE DICHIARATE EPOCA TRAPIANTO Precoce Tardivo zare la ripartizione percentuale tra la produzione commerciale, le porzioni di frutti immaturi e marci. Advisor e Delfo hanno evidenziato una buona percentuale di prodotto commerciale in epoca precoce, in epoca tardiva le percentuali più elevate sono state registrate per Perfectpeel e Suomy. A causa di una elevata incidenza di verde, sono stati osservati valori di prodotto commerciale piuttosto bassi per UG 18806 ed Heinz 2206; stesso discorso per Dragone (Isi 19040) ma imputabile ad una elevata quota di marcio. A causa delle condizioni ambientali di metà settembre, non favorevoli alla maturazione del pomodoro, si è riscontrata una maggior percentuale di verde nel campo tardivo. (fig. 2). Jag 8810 è risultata una [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Terra e Vita 63 FIG. 2 - CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Marcio Precoce 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 renze significative tra tutte le varietà esaminate, anche se nel complesso l’appezzamento tardivo ha mostrato una maggiore incidenza del fenomeno rispetto a quello precoce. Le bacche con peso inferiore alla media (sotto-peso %) sono state evidenziate solo nel testimone precoce Heinz 2206. Commerciale Tardivo Immaturo De lfo (N A d un 0 vis 01 61 or ) He (ES 2 in 8 z2 1 20 0) 6( te st ) Is i3 06 22 JA G 88 10 Dr ag on e Pe (Isi rfe 190 ct pe 4 0 ) el Su (te om st ) y( NP T1 1 UG 1) 18 80 6 (%) varietà particolarmente precoce al pari di Heinz 2206. In epoca tardiva i cicli sono stati più lunghi, in particolar modo nel caso di UG 18806. Lo stato fitosanitario è risultato più che buono nel campo trapiantato precocemente, mentre in quello tardivo si è osservato un fenomeno di bruciatura delle foglie di origine essenzialmente batterica che però non ha interessato le bacche; per questo motivo la copertura dei frutti è risultata generalmente migliore nel campo precoce rispetto a quello tardivo. La resistenza alla sovramaturazione è stata più che soddisfacente ad eccezione di Dragone (Isi 19040) il quale ha evidenziato un punteggio più basso rispetto agli altri ibridi. La percentuale di peduncoli rimasta attaccata alla bacche è stata praticamente nulla in tutte le varietà ad eccezione di Isi 19040 (Dragone). L’attaccatura del peduncolo invece è risultata minima nelle varietà Advisor, Delfo e Jag 8810; è stata invece più importante in UG 18806. Per quanto riguarda lo spessore della polpa so- no state riscontrate differenze statisticamente significative con valori maggiori nel campo tardivo rispetto a quello precoce. Jag 8810 e Isi 30622 sono risultate le cultivar precoci con i valori di spessore più alti, nei trapianti tardivi UG 18806 è stato l’ibrido con bacche di spessore maggiore, seguito da Suomy e Perfectpeel. Nessuna varietà presentava internamente nerumi, i punteggi migliori per l’assenza di semi sono stati invece osservati per Advisor, Isi 30622 e Jag 8810. L’incidenza del fittone è stata riscontrata particolarmente elevata nella varietà Heinz 2206 e minima in CARATTERISTICHE QUALITATIVE In tabella 2 sono riportati i risultati relativi alle analisi chimicofisiche effettuate sul succo ottenuto dopo triturazione sottovuoto a freddo delle bacche di pomodoro oggetto di sperimentazione. Nei campi a trapianto precoce la varietà Advisor si è distinta per residuo ottico, colore Hunter, pH, consistenza Bostwick e zuccheri totali, seguita da Heinz 2206. La cultivar Delfo presentava i migliori valori di consistenza Bostwick e contenuto in licopene, quest’ultimo significativamente superiore alla media di campo anche per la varietà Isi 30622. Nei campi a trapianto tardivo si sono invece differenziate le tesi Isi 19040 per re- Isi 19040 (frutto allungato). La percentuale di marcio rilevata è risultata trascurabile in quasi tutte le varietà, con valori leggermente più elevati in Isi 30622 e in Dragone (Isi 19040). In generale nel campo precoce, particolarmente per Heinz 2206, la percentuale di spaccato è stata più alta rispetto a quello tardivo nel quale è stato quasi trascurabile. In Heinz 2206 e UG 18806 è stata evidenziata un’alta percentuale di collettato; tra questi ultimi Isi 19040 si è distinto per la ridotta percentuale di colletto. Relativamente alla quota di prodotto scottato, non sono state rilevate diffe- TAB. 2 - PARAMETRI CHIMICI, FISICI E NUTRIZIONALI DEL SUCCO OTTENUTO DAL POMODORO FRESCO CULTIVAR EPOCA RESIDUO TRAPIANTO SECCO (%) Delfo 6,25 B Advisor (ES 2810) Heinz 2206 Precoce RESIDUO OTTICO (°BRIX) 4,94 A PH COLORE HUNTER (A/B) BOSTWICK (CM/30 SEC.) 4,37 A 2,48 A 8,08 ACIDITÀ TOTALE (%) ACIDITÀ TOTALE (% RS) C 0,36 B 5,72 B 1,48 A 1,30 A C 0,38 B LICOPENE FRUTTOSI GLUCOSIO ZUCCHERI LICOPENE (MG/KG O (%) (%) TOTALI (%) (MG/KG) S.S.) 2,78 A 156 A 2.497 A 6,80 A 5,41 A 4,45 A 2,54 A 8,50 5,50 B 1,50 A 1,43 A 2,93 A 109 6,72 5,33 A 4,27 C 2,41 B 10,25 B 0,44 A 6,48 A 1,51 A 1,39 A 2,90 A 122 C 1.813 C C 10,42 B 0,37 B 5,77 B 1,52 A 1,34 A 2,86 A 149 B 2.311 B A 12,75 A 0,37 B 6,42 A 1,28 B 1,16 B 2,44 B 102 A Isi 30622 6,44 A 5,07 A Jag 8810 5,85 B 4,50 B 4,30 B 2,49 Isi 19040 (Dragone) 6,88 A 5,47 A 4,20 C 2,42 B 5,58 D 0,33 C 4,79 C 1,49 A 1,41 A 2,90 A 149 B 2.169 B Suomy 6,13 B 4,69 B 4,21 C 2,51 A 6,00 D 0,32 C 5,22 C 1,43 A 1,37 A 2,80 A 120 C 1.955 C 6,77 A 5,28 A 4,12 D 2,50 A 4,50 D 0,36 B 5,37 B 1,51 A 1,43 A 2,95 A 112 D 1.655 D 5,54 B B 2,46 B UG 18806 Tardivo Perfectpeel 4,31 B 2,36 E 1.606 D 4,33 B 4,21 C 2,46 A 6,17 D 0,31 5,53 B 1,31 B 1,16 119 C 2.151 B Medie Precoce 6,41 5,05 4,34 2,45 10,00 0,38 5,98 1,46 1,33 2,78 127 1.996 Medie Tardivo 6,33 4,94 4,19 2,47 5,56 0,33 5,23 1,44 1,34 2,78 125 1.982 Media 6,38 5,00 4,27 2,46 8,03 0,36 5,65 1,45 1,33 2,78 126 1.990 CV (%) 4,74 5,38 1,12 1,24 11,62 7,21 5,43 4,39 6,36 4,88 1,10 4,45 ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** Significatività C F 1.753 D Significatività: (**)P = 0,01; (*)P = 0,05; (n.s.) = non significativa; --- = non determinata. Scott-Knott's test (P=0,05) [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 64 Terra e Vita 15 marzo 2014 FIG. 3 - RESA DI TRASFORMAZIONE IN PASSATA Media= 503 g/kg 700 600 500 400 300 200 100 0 Media= 580 g/kg 558 535 626 554 514 593 577 524 el 6 ct pe Pe UG r fe 18 Su Tardivo Precoce il rapporto 75:25 e successivo riempimento a caldo in scatole di banda stagnata da mezzo chilogrammo. Prima dell’immagazzinamento le scatole sono state pastorizzate in tunnel con flusso di vapore a 99 °C. Dalla misura della percentuale di peso sgocciolato, presenza di parti gialle e di bucce è stata valutata la qualità della polpa. A questo riguardo tra le varietà precoci Isi 30622 ha mostrato il maggior peso sgocciolato, pari all’89,08%, con la minor presenza di parti gialle e bucce, seguito da Advisor con peso sgocciolato di 81,90% e ridotto ci, si sono differenziate le cultivar Isi 30622 con 841 g/kg seguita da Advisor con 835 g/kg. La peggior resa è stata registrata per Jag 8810 con 644 g/kg. Tra le tesi tardive si è differenziata Suomy con una resa di 753 g/kg, seguita da Isi 19040 e Perfectpeel con 739 g/kg e 738 g/kg rispettivamente rispetto ad una resa media di 707 g/kg (fig. 3). In tabella 4 sono riportati i dati relativi alla valutazione della polpa ottenuta dopo pelatura delle bacche (45’’), cubettatura, miscelazione del cubettato con liquido di governo a 7 °Bx secondo colore Hunter. La tesi Delfo ha ottenuto ottimi valori per zuccheri totali e contenuto in licopene. Tra le varietà tardive si sono osservati ottimi dati di residuo ottico, colore Hunter, consistenza Bostwick, zuccheri totali e quantità di licopene per Suomy, mentre per UG 18806 buoni valori di pH, colore Hunter e consistenza Bostwick. Il testimone Perfectpeel ha dato buoni risultati per pH, consistenza Bostwick e contenuto di zuccheri totali. Valutando la resa di trasformazione in passata, su una media di 735 g/kg per le tesi preco- 80 om y 40 90 Isi 1 Jag 8 81 0 22 06 Isi 3 22 He i nz ES De 28 06 10 353 lfo g/kg siduo ottico, zuccheri totali e contenuto in licopene, seguita da UG 18806 relativamente agli stessi parametri. In tabella 3 sono riportati i dati della caratterizzazione qualitativa delle passate ottenute dopo trasformazione con impianti pilota su scala semi-industriale, con tecnica di estrazione del succo di tipo “hot break” (>90 °C), raffinazione (luce maglia setaccio 0.8 mm) e infine concentrazione in boulle sottovuoto sino all’ottenimento di un residuo ottico finale di 8-9 °Bx. Il prodotto finito è stato confezionato a caldo in bottiglie di vetro da 720 ml chiuse ermeticamente e sottoposte a pastorizzazione in tunnel con flusso di vapore a 96 °C. Si è distinto per residuo ottico, pH e colore Hunter il testimone delle varietà precoci Heinz 2206, seguito da Jag 8810 per residuo ottico, pH e contenuto in licopene. Per consistenza Bostwick le migliori cultivar sono state Isi 30622 e Advisor, significativamente migliori rispetto alla media di campo. Advisor ha inoltre mostrato il miglior rapporto a/b di n. 11/2014 TAB. 3 - PARAMETRI CHIMICI, FISICI E NUTRIZIONALI DELLA PASSATA CULTIVAR EPOCA TRAP Delfo Advisor (ES 2810) RS (%) RO (°BRIX) PH COLORE HUNTER (A/B) BOSTWICK (CM/30 SEC.) ACIDITÀ TOT (%) 10,67 B 9,13 D 4,41 2,08 D 7,00 A 0,63 D ACIDITÀ FRUT (%) TOT (% RS) 5,86 D 2,56 A GLU (%) LICOPENE ZUCC LICOPENE (MG/KG TOT (%) (MG/KG) RS) 2,33 A 4,89 A 198 C 1.850 D 10,09 C 8,97 F 4,49 2,16 B 6,25 B 0,55 F 5,45 D 2,23 D 2,15 D 4,38 E 172 D 1.705 D Precoce 10,65 B 9,40 B 4,35 2,15 B 7,00 A 0,74 B 6,95 B 2,41 B 2,27 B 4,68 B 178 D 1.671 D Isi 30622 10,01 C 8,89 G 4,45 2,10 D 6,25 B 0,58 E 5,75 D 2,56 A 2,34 A 4,90 A 178 D 1.784 D Jag 8810 11,40 A 10,16 A 4,31 2,12 C 7,00 A 0,84 A 7,37 A 2,16 2,09 E 4,25 G 230 B 2.014 C Isi 19040 10,29 C 9,25 C 4,42 2,10 C 7,25 A 0,60 E 5,78 D 2,22 D 2,11 E 4,33 F 267 A 2.592 A Suomy 10,64 B 9,10 E 4,38 2,19 A 2,25 D 0,66 C 6,21 D 2,29 C 2,23 C 4,52 D 246 B 2.321 B 9,86 C 8,63 H 4,30 2,12 C 3,00 C 0,64 D 6,44 C 2,15 2,07 F 4,21 H 195 C 1.979 C 2,11 C 3,25 C 0,67 C Heinz 2206 UG 18806 Perfectpeel Tardivo E 6,56 C 2,29 C 2,27 B 4,56 C 197 C 1.947 C Medie Precoce 10,56 9,31 4,40 2,12 6,70 0,67 6,28 2,38 2,24 4,62 191 1805 Medie Tardivo 10,23 8,98 4,37 2,13 3,94 0,64 6,25 2,24 2,17 4,40 226 2210 MEDIE 10,41 9,16 4,39 2,13 5,47 0,65 6,26 2,32 2,21 4,52 207 1.985 CV (%) 2,38 0,14 --- 0,15 2,86 2,82 2,86 0,31 0,42 0,28 4,94 5,51 ** ** --- ** ** ** ** ** ** ** ** ** Significatività 10,14 C 8,96 F 4,37 E Significatività: (**)P = 0,01; (*)P = 0,05; (n.s.) = non significativa; --- = non determinata. Scott-Knott's test (P=0,05) [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 11/2014 15 marzo 2014 FIG. 4 - RESA DI TRASFORMAZIONE IN POLPA 353 g/kg di prodotto trasformato (fig. 4). L ANALISI SENSORIALE In conclusione al lavoro sui derivati industriali ottenuti dalle varietà in prova è stata eseguita una valutazione sensoriale che ha coinvolto 7 soggetti appartenenti alle ditte fornitrici delle tesi sperimentali. Per quanto riguarda la el 6 ct pe r fe UG 18 80 om y 81 0 40 597 Su nz He i Jag 8 22 06 22 06 10 28 ES De 738 644 Precoce alle precoci, con valori rispettivamente di 580g/kg e 503g/kg. In epoca precoce valori maggiori sono stati registrati per Advisor pari a 558 g/kg e Jag 8810 con 554 g/gk, mentre in epoca tardiva hanno spiccato Isi 19040 con 626 g/kg e UG 18806 con una resa di 593 g/kg. Il valore più basso in assoluto si è osservato per il testimone precoce Heinz 2206 con 753 739 650 90 705 Media= 707 g/kg 841 Pe Media= 735 g/kg Isi 1 835 Isi 3 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 lfo g/kg contenuto in parti gialle. Isi 30622 si è inoltre differenziata positivamente per residuo ottico, pH, colore Hunter, zuccheri totali e contenuto di licopene; Delfo per valori positivi di residuo ottico, pH, zuccheri totali, Jag 8810 per consistenza Bostwick seguito da Advisor e Heinz 2206. Tra le varietà di trapianto in epoca tardiva il testimone Perfectpeel ha mostrato ottimi risultati non solo per peso sgocciolato, pari al 96,22%, con la minor presenza di parti gialle e bucce, ma anche per valori di residuo ottico, colore Hunter, consistenza Bostwick, contenuto di zuccheri totali e licopene. Buoni risultati sono stati ottenuti anche da Isi 19040 relativamente a residuo ottico, pH, zuccheri totali e contenuto in licopene. A differenza della trasformazione in passata, la resa media in polpa è risultata più elevata per le tesi tardive rispetto Terra e Vita 65 Tardivo passata odore e colore sono stati valutati come buoni in Advisor, Jag 8810 (precoci), Suomy e Perfectpeel (tardive). Delfo ha invece ottenuto la votazione più bassa in assoluto relativamente al colore, mentre UG 18806 per l’odore. Mediamente per quanto riguarda l’odore il valore assegnato alle passate tardive è risultato migliore rispetto a quello [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 66 Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 TAB. 4 - PARAMETRI CHIMICI, FISICI E NUTRIZIONALI DELLA POLPA EP. TRAP. CULTIVAR R.O. (°BX) R.S. (%) COLORE HUNTER (A/B) ACIDITÀ ACIDITÀ TOT (%) (% RS) 1,85 E 0,41 C 5,09 D 5,50 A 1,72 D 1,68 D 3,40 D 109 E H 1.125 G 81,90 F PH Delfo 8,06 D 6,73 E 4,37 Advisor (ES 2810) 7,77 E 6,38 H 4,43 BOSTWICK POLPA (CM) FRU (%) GLU (%) LICO/R.S. ZUCC. LICO SGOC. (MG/KG TOT. (%) (MG/KG) (%) S.S.) 1.347 D 77,97 G 4,02 1,00 1,94 C 0,39 D 4,96 D 5,25 A 1,67 E 1,62 E 3,29 E 3,21 2,00 Heinz 2206 (test) Precoce 7,85 E 6,47 F 4,39 1,90 D 0,43 C 5,48 C 5,25 A 1,67 E 1,64 E 3,30 E 101 F 1.289 F 81,56 F 3,68 1,50 Isi 30622 B 4,39 2,08 A 0,54 A 6,15 A 5,50 A 1,88 B 1,78 B 3,66 B 114 D 1.309 E 89,08 C 3,16 0,75 8,70 B 7,89 Jag 8810 7,53 F 6,43 G Isi 19040 (Dragone) 8,35 C Suomy Tardivo UG 18806 Perfectpeel (test) 87 PARTI BUCCE GIALLE (CM²/ (%) 100G) 4,41 1,91 D 0,47 B 6,25 A 4,75 B 1,64 F 1,62 E 3,26 E 121 B 1.606 A 81,45 F 2,85 2,25 C 4,38 1,94 C 0,45 B 5,39 C 4,50 B 1,76 C 1,73 C 3,48 C 118 C 1,75 7,07 G 6,00 I 4,39 1,96 C 0,42 C 5,87 B 4,50 B 1,64 F 1,57 F 3,20 F 98 G 1.383 C 91,39 B 2,94 1,25 8,03 D 6,91 D 4,33 1,92 D 0,46 B 5,73 B 4,25 B 1,70 D 1,68 D 3,38 D 75 I H 88,23 D 2,80 1,00 9,43 A 8,78 A 4,32 2,03 B 0,55 A 5,83 B 2,50 C 1,91 A 1,90 A 3,81 A 130 A 1,71 1,67 Media Precoce 7,98 Media 7,11 6,78 4,40 1,94 0,45 5,58 5,25 3,38 1.411 B 86,09 E 3,48 939 106 1.375 C 96,22 A 2,52 0,50 1.335 82,39 3,38 1,50 Tardivo 8,22 7,20 4,36 1,96 0,47 5,71 3,94 1,75 1,72 3,47 105 1.277 90,48 2,93 1,13 Media complessiva 8,09 6,97 4,38 1,95 0,46 5,64 4,67 1,73 1,69 3,42 106 1.309 85,99 3,18 1,33 CV (%) 0,49 0,15 --- 0,16 3,11 2,98 3,99 0,8 1,1 0,87 0,12 0,40 0,25 11,80 41,30 ** ** --- ** ** ** ** ** ** ** ** ** ** * n.s. Significatività Significatività: (**)P = 0,01; (*)P = 0,05; (n.s.) = non significativa; --- = non determinata. Scott-Knott's test (P=0,05). tardive invece Isi 19040 e il test Perfectpeel hanno mostrato buone risultati per odore e sapore, mentre il punteggio più elevato per colore è stato assegnato a Suomy e Perfectpeel. Nella valutazione della polpa il comportamento dei diversi assaggiatori è apparso più omogeneo, con differenze statistiche più significative tra una varietà e l’altra, poiché la variabilità tra cultivar è più facilmente percettibile. La valutazione globale del prodotto polpa porta alla conclusione che le varietà trapiantate in epoca tardiva nel complesso sono risultate migliori di quelle precoci. In assolu- ivo M ed ia ta rd oc e 6 ec 80 M ed ia pr 18 UG om y ) st (te el pe ct rfe Pe in Su 0 0 04 19 81 Isi g8 Ja 62 2 ) st 30 Isi 6 28 z2 20 S (E (te 10 ) lfo Colore He vis or ed PASSATA delle precoci. La valutazione del sapore della passata non ha evidenziatodifferenze significative tra le cultivar; tuttavia Suomy e Delfo hanno ottenuto i migliori risultati classificandosi nella prima classe di merito. La media tra i punteggi di colore, odore e sapore delle passate, elegge Suomy come varietà migliore per le tesi tardive, seguita da Advisor per quelle precoci. Relativamente alla valutazione della polpa delle cultivar precoci, Isi 30622 e Jag 8810 hanno ottenuto una valutazione migliore per quanto riguarda i tre parametri considerati. Per le polpe De ivo e ia ta rd oc 6 ec pr M M ed ia UG 18 80 y ) om (te el Su st 0 04 19 Odore Pe rfe ct pe 81 0 Isi 2 st 62 Ja g8 ) 30 He in z2 Isi 6 28 20 S (E or vis Ad (te 10 ) lfo 0 Sapore Ad 14 12 10 8 6 4 2 De Somma Punteggi (P:1-5) FIG. 5 - VALUTAZIONE SENSORIALE DI POLPA E PASSATA POLPA to le tesi migliori da polpa dal punto di vista sensoriale sono risultate Isi 19040 e Perfectpeel (tardive) e la precoce Isi 30622. In conclusione della sperimentazione effettuata nel corso della campagna 2013 è stata eseguita una valutazione complessiva di tutti i risultati prodotti, ovvero i dati agronomici e qualitativi della materia prima, le rese di trasformazione industriale, i parametri chimico-fisici-nutrizionali del pomodoro fresco, polpa e passata e alla valutazione sensoriale. I punteggi complessivi ottenuti hanno evidenziato come prima classe di merito le varietà Isi 30622 e Jag 8810 per le tesi precoci, Isi 19040 e il testimone Perfectpeel per quelle tardive. Si ringraziano per il contributo elargito ai fini dell’effettuazione della sperimentazione le seguenti Ditte: Isi Sementi, Syngenta, Nunhmens, Esasem, Monsanto e Barilla. *Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA) ([email protected]) **Azienda Agraria Sperimentale Stuard La versione integrale è su www.agricoltura24.com n. 11/2014 15 marzo 2014 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Terra e Vita 67 NÒVA A VERONA Un premio per l ag ricoltura innovativa, sostenibile, competitiva e italiana Gli agricoltori innovatori sono già proiettati nel futuro Assegnati DI ROBERTO BARTOLINI a Fieragricola S ono agricoltori, contoterzisti e allevatori che hanno deciso di voltare pagina in maniera decisa, togliendosi di dosso quel conservatorismo che molto spesso pesa come un macigno e frena l’evoluzione delle nostre aziende agricole. Sono curiosi, aperti al nuovo, sempre disponibili al confronto con tutti gli altri operatori e non si fermano mai nel cercare ogni soluzione che possa migliorare le performance della loro attività, sia in campo sia in stalla. Sono dei veri professionisti della terra, che Nòva Agricoltura ha deciso di premiare a Fieragricola di Verona, come esempi di quell’avanguardia di agricoltori e allevatori italiani che hanno già Eugenio Occhialini apre la mattinata dedicata al talk show sulla Pac e alla premiazione degli agricoltori innovatori. deciso di mettersi in perfetta sintonia con gli obiettivi che fissati dall’Unione europea per i prossimi sei anni. LE TRE PAROLE CHIAVE Sono tre le parole chiave della nuova agricoltura. Sostenibilità, intesa come massimo rispetto per suolo, acqua e aria; innovazione tecnologica ma anche di mercato e di marketing e competitività per affrontare le nuove sfide della futura e sempre più preoccupante carenza di cibo e le richieste dell’industria alimentare che vuole materie prime selezionate in base alla loro destinazione d’uso. La preoccupazione che serpeggia in questi mesi d’attesa per la nuova Pac 2015 tra gli agricoltori di casa nostra è soprattutto concentrata sul taglio progressivo e consistente degli aiuti diretti. È un dato di fatto, non c’è dubbio, con il quale si dovrà convivere, che tuttavia può essere mitigato nei suoi effetti sul portafoglio se l’agricoltore s’indirizzerà su sistemi di produzione virtuosi e sull’avvicendamento colturale, che verranno premiati sia dal primo e soprattutto dal secondo pilastro della Pac attraverso i nuovi Psr. I NUOVI INCENTIVI È una manovra chiara quella dell’Unione europea con la Pac che punta a erodere le cosidette ren- di Verona nelle loro aziende nuova Pac, ma ora devono trovare piena attuazione nelle normative nazionali e regionali che gli Stati Membri, tra i quali l’Italia, stanno predisponendo. È chiaro che gli imprenditori agricoli dovranno mantenersi informati e aggiornati per non perdere opportunità significative. un nuovo modo 11 PREMI E PARTNERSHIP 11 riconoscimenti ad imprenditori che hanno già applicato di fare agricoltura dite di posizione per favorire l’adozione da parte degli agricoltori di nuovi modi di operare che implicano a monte una buona dose d’informazione, competenza, professionalità e la capacità di interagire con tutti gli attori della filiera, dalla produzione alla trasformazione. Gli strumenti normativi e gli incentivi per accompagnare il cambiamento ci sono tutti nella Ma torniamo ai nostri innovatori premiati da Nòva Agricoltura e dai partner di questo nuovo portale di Edagricole che sta dando finalmente risalto al cambiamento in atto nei nostri campi coltivati. Undici premi in totale, dei quali tre istituzionali, Agrofarma, Assofertilizzanti e FederUnacoma, sei dai partner tecnici, e Per rispondere alle domande degli imprenditori agricoltori sono intervenuti (da sinistra) Angelo Frascarelli, Michele Pisante e Paolo De Castro. [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 68 Terra e Vita Luciano Lanza premiato da Lorenzo Faregna di Agrofarma (a sinistra). infine il premio della community Nòva e un premio speciale della redazione. La scelta di tutti gli agricoltori da premiare è stata effettuata dalla redazione Edagricole tra gli imprenditori che sono già segnalati nel sito Nòva come innovatori, tenendo conto anche della loro particolare predisposizione a trovare forme di collaborazione e di partnership con alcune aziende leader nell’innovazione dei mezzi tecnici. Questo è un punto molto importante del progetto Nòva che vuole dare testimonianza diretta e continua del trasferimento nelle diverse imprese agricole, attraverso una stretta collaborazione tecnica, dei più recenti frutti della ricerca sostenibile effettuata dai leader, e che punta a diffondere tecnologie e percorsi produttivi virtuosi e vincenti sotto il profilo della redditività. Il premio Agrofarma è stato conferito a Luciano Lanza dell’azienda Corte Virgina a Roverbella (Mn) che su una sessantina di ettari tutti a monocoltura di mais, coltiva questo cereale con estrema cura dei particolari tanto che riesce a raggiungere ogni anno rese record, nonostante andamenti climatici diversi e assai penalizzanti, che oscillano tra i 175 e i 180 q/ha di granella secca. È un recordman che non si siede sugli allori e non si stanca mai di Mirco Zecchini premiato da Giovanni Toffoli di Assofertilizzanti (a sinistra). guardare avanti per superare ogni suo record. L’ultima frontiera esplorata è quella della semina del mais a file strette, abbinata alle dosi variabili di semina e di concimazione sulla base dei riscontri ottenuti con le mappe di raccolta e con le fotografie aeree effettuate dal drone. La disponibilità di dati oggettivi sempre più precisi consentirà di mirare ancora di più l’uso dei mezzi tecnici per affrontare nuovi obiettivi produttivi con la razionalizzazione estrema degli input. Uno dei punti di forza della tecnica applicata da Lanza è senza alcun dubbio l’uso sapiente delle tecniche di irrigazione e di diserbo che gli permettono di mostrare campi di mais sempre perfettamente in salute, senza il minimo sintomo di stress e liberi dalla competizione delle infestanti. Il premio Assofertilizzanti è andato a Mirco Zecchini, 90 ettari in provincia di Pordenone, 4.000 suini all’ingrasso e un impianto di biogas da 250 Kw. Zecchini opera su terreni in proprietà e in affitto con abbondante scheletro come è prassi nel Friuli, e per produrre tanto mais non può esimersi da un’irrigazione abbondante ed efficiente. L’acqua è uno degli elementi indispensabili per produrre granella, ma fondamentali sono anche le unità fertilizzanti azotate che Zecchini distribuisce sia attra- n. 11/2014 15 marzo 2014 Giambattista Bonetti premiato da Marco Acerbi di FederUnacoma. verso l’irrigazione sia con un sistema di distribuzione dei digestati e liquami a interramento che opera sul terreno sistemato a strip till con una nuova attrezzatura appositamente predisposta. Una delle peculiarità di Zecchini e che ne fa un esempio forse unico nel nostro Paese, è quella di adottare ben cinque sistemi irrigui differenti: l’impianto fisso, il rotolone, il pivot, l’ala gocciolante interrata e l’ala gocciolante superficiale leggermente interrata. La sua preferenza, dal punto di vista della resa agronomica dell’acqua verso la coltura, va per l’ala gocciolante interrata seguita dal pivot. Il premio di FederUnacoma è stato assegnato a Giambattista Bonetti contoterzista di Fiesse (Mn) per la sua idea di filiera organizzata con gli oltre 200 clienti della sua impresa agromeccanica. Ha realizzato un impianto di essiccazione che lavora oltre 120mila quintali all’anno di cereali, e moderne strutture di stoccaggio. Ogni giorno macina farina di mais di alta qualità in base alle richieste dei suoi clienti allevatori e ha stretto rapporti di filiera con un importante molino italiano sulla base di un contratto di coltivazione per il frumento. Bonetti già da anni ha quindi realizzato in un’area circoscritta in prossimità dei suoi impianti, un’ag- gregazione di aziende agricole per le quali costituisce un punto di riferimento non solo per le operazioni colturali ma anche per la destinazione commerciale dei raccolti in un’ottica di tracciabilità e quindi di qualificazione della produzione. Con questo sistema si riesce a programmare la produzione sulla base degli obiettivi qualitativi di chi acquista, si massimizzano le sinergie e si fa ottenere la giusta remunerazione alla catena. PREMI DEI PARTNER TECNICI Il premio dell’azienda Argo è stato assegnato a Maurizio Novelli di Bernolda di Novellara (Re) che si segnala tra i pochi allevatori che produce un Parmigiano Reggiano speciale, quello delle vacche rosse in pianura. Alcuni anni fa ha deciso di affiancare alle Frisone esemplari di Reggiana, una razza vocata al lavoro e alla produzione di carne e di latte. Il latte della Reggiana ha una composizione diversa da quello della Frisona e questa peculiarità permette a Novelli di produrre un formaggio di alta qualità con un gusto tutto particolare per la felicità dei consumatori ai quali si rivolge con una forma di vendita diretta che sta dando grandi soddisfazioni. Un’idea vincente che ha puntato sulla diversificazione dell’offerta premiata dal mercato. Novelli è un agricoltore n. 11/2014 15 marzo 2014 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Maurizio Novelli (il primo da destra) premiato da Mario Danieli e Antonio Salvaterra di Argo Tractors. attento all’innovazione meccanica e ha una collaborazione stretta con Argo anche per provare nuovi trattori e tecnologie. Il premio Bayer CropScience è andato all’azienda Il Monticino di Zola Predosa (Bo) della famiglia Morandi, rappresentata a Verona dal giovane Giacomo Morandi. Si tratta di una piccola realtà vitivinicola dei colli bolognesi che su dodici ettari produce 35mila bottiglie all’anno che si possono fregiare della certificazione Magis, un progetto di produzione sostenibile nel vigneto basato su un disciplinare di produzione che mira a limitare l’uso degli agrofarmaci solo quando strettamente necessario e a una gestione mirata delle altre operazioni colturali, dalle potature alla concimazione. Il filo condutto- Giacomo Morandi premiato da Karina Von Detten di Bayer CropScience. re del percorso è un nuovo approccio produttivo che vuole salvaguardare al massimo la qualità delle uve ed è un esempio vincente dell’applicazione pratica della sostenibilità che si traduce in una certificazione da parte di un ente terzo riconosciuto a livello internazionale, che sta attirando l’attenzione del consumatore degli Stati Uniti. Un successo in parte inaspettato che premia il grande impegno tra i filari. Il premio Limagrain è stato assegnato a Marco Soave di Villafranca (Vr) che conduce in affitto un’azienda di una settantina di ettari dove produce mais, soia e frumento. Soave è un agricoltore che non si stanca mai di guardare oltre i suoi confini e di sperimentare tecnologie e percorsi, Marco Soave (a destra) premiato da Cristiano Guerresi di Limagrain Italia. tant’è che è stato uno tra i primi ad abbandonare l’aratro per dedicarsi alle minime lavorazioni del terreno che oggi trovano espressione soprattutto sullo strip till o lavorazione a bande. Tecniche che Soave applica ai seminativi, anche in abbinamento al sistema d’irrigazione ad ala gocciolante. In questa scelta colturale sul mais è stato affiancato dalle competenze tecniche di Limagrain che ha creduto in questo nuovo sistema di semina del mais e che supporta Soave con scelte appropriate di materiali genetici adatti a questo sistema colturale. Grazie alle lavorazioni superficiali protratte per anni e la presenza sul terreno dei residui colturali, la fertilità fisica e chimica dei terreni di Soave è nettamente migliorata con rifles- Terra e Vita 69 si positivi sulle rese per ettaro. Il premio Syngenta è stato assegnato ad Alberto Grasso direttore dell’azienda vitivinicola Fontanafredda di Serralunga d’Alba (Cn) che è capofila del progetto “Vino Libero” che oggi coinvolge altre importanti realtà vitivinicole italiane. Vino Libero significa concimare in vigna solo con prodotti di origine organica, non impiegare diserbanti, gestire la difesa con il monitoraggio di parassiti e malattie e con l’indispensabile ausilio dei sistemi previsionali e di lotta naturale. Dal momento della fioritura in avanti, nei vigneti del “Vino Libero” si prediligono prodotti come rame e zolfo. Il risultato finale è un ottimo livello qualitativo delle uve e dei vini e un miglioramento dello standard di sicurezza dell’operatore. Grazie al contributo di Syngenta è stato messo in campo il progetto Operation Pollinator per aumentare la biodiversità e altri progetti come la formazione degli operatori sull’uso sostenibile degli agrofarmaci e la messa in campo di nuovi formulati biologici. Il premio Kuhn Italia è andato a Nino Chiò di San Pietro Mosezzo (No), 170 ettari a riso, mais e soia che ha dotato tutta la meccanizzazione aziendale di strumenti per effettuare l’agricoltura di precisione. È un esempio di Nino Chiò (al centro) premiato da Paolo Cera (primo a destra) di Kuhn Italia. 70 Terra e Vita [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Massimo Motti (al centro) premiato da Sandro Battini (primo a destra) di Kverneland Italia. imprenditore illuminato che ha compreso, anticipando i tempi, l’importanza di avere a disposizione dati attendibili e completi relativi alle caratteristiche dei diversi appezzamenti che gli ha consentito di creare delle macrozone omogenee nelle quali suddividere l’azienda. In queste aree, con l’applicazione di un programma informatico e l’intervento dell’agronomo, Chiò dalle mappe di produzione realizza le mappe di prescrizione e quindi riesce a mirare gli interventi di semina, concimazione e diserbo con le dosi variabili. Questo nuovo approccio permette di risparmiare in mezzi tecnici e di aumentare le produzioni. Un momento importante lungo questo percorso è stato Andrea Ridolfi ha ricevuto il premio della community di Nòva. l’acquisto di uno spandiconcime Kuhn dotato di sistemi per effettuare la distribuzione dei fertilizzanti a dose variabile sulla base delle caratteristiche dei terreni delle macrozone. Il premio Kverneland Italia è stato assegnato a Massimo Motti che gestisce terra e allevamento a Orzinuovi (Bs), un agricoltore che mette in cima ai suoi obiettivi di imprenditore il massimo rispetto della fertilità fisica e chimica dei suoi terreni che definisce il bene principale che ha l’agricoltore. In effetti non ha tutti i torti, dal momento che è proprio nella gestione del terreno e delle lavorazioni dove si differenzia in prima battuta l’agricoltore innovatore. Motti da anni applica sistemi di minima lavorazione e sodo, ma anche strip till e usa le cover crops tra una coltura e l’altra, per non lasciare i terreni privi di vegetazione. Grazie alla sua voglia di innovare e alla sua curiosità che lo porta spesso nelle aziende degli Stati Uniti per confrontarsi con i colleghi di oltreoceano, e alla applicazione di attrezzature d’avanguardia, come ad esempio il preparatore CLC ad ancore e a dischi, indipendentemente dagli andamenti climatici, alquanto bizzarri in questi ultimi anni, Motti riesce sempre a centrare le finestre utili per seminare in tempera e anche i suoi obiettivi n. 11/2014 15 marzo 2014 Aldo Grasso premiato da Luigi Radaelli (primo a sinistra) di Syngenta. produttivi. Per quanto concerne la stalla è stato uno dei primi allevatori ad acquistare un carro unifeed semovente, il Prestige Siloking dotato dei più moderni sistemi di gestione e di controllo. Il premio della community cioè dei numerosissimi frequentatori del sito Nòva Agricoltura è stato assegnato ad Andrea Ridolfi, direttore della Terratech di Ravenna, grande impresa agromeccanica che Ridolfi ha portato ai vertici dell’innovazione tecnologica grazie al suo desiderio di sperimentare sempre nuove attrezzature e nuove tecniche. Ridolfi, pioniere delle lavorazioni alternative all’aratura, insieme alla ditta Mazzotti ha inventato un nuovo cantiere di lavoro battezzato Hi Gator capace di distribui- A Giuseppe Elias è stato assegnato il premio speciale Nòva. re il digestato proveniente dagli impianti del biogas su colture come il mais sino a quando le piante sono alte anche 1,70 metri. Ecco perché con questo cantiere Ridolfi ha contribuito a mettere d’accordo agricoltori produttori di digestato e agricoltori con colture in grado di riceverlo, con la massima valorizzazione dal punto di vista agronomico e la opportunità più unica che rara di svuotare le vasche di raccolta in periodi particolarmente critici dell’anno. Il premio speciale è andato a Giuseppe Elias che gestisce un’azienda di 500 ettari vicino a Lodi e un allevamento da latte con 200 capi. Si tratta di un vero pioniere della gestione sostenibile dal momento che è stato uno dei primi imprenditori in Italia ad applicare con successo il sodo e la minima lavorazione su cereali vernini e su mais, ma anche i concetti legati al benessere animale e alla qualità del latte in stalla. Grande attenzione ai numeri e ai riscontri oggettivi sia in campo sia in stalla, applicazione di sistemi di gestione informatica, capacità personale di individuare eventuali punti deboli che si possono presentare lungo la catena dei vari processi operativi e rapidità di intervento nel trovare le soluzioni più adatte in funzione della massimizzazione del reddito aziendale. n. 11/2014 15 marzo 2014 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Terra e Vita 71 Cecidomie, doppia costante su pero NORD ITALIA S u pero è facile trovare popolazioni di due ditteri cecidomidi molto simili come aspetto; uno, la Contarinia pyrivora (Cecidomia delle perine) attacca i frutti, mentre l’altro, la Dasyneura piri (Cecidomia fogliare) danneggia le foglie. Si tratta di organismi che, di norma, non provocano un danno economico alle piante in produzione e che possono essere persino utili in quanto, le larve di Cecidomia fogliare, costituiscono una importante fonte alimentare per gli Antocoridi. GALLE E PSEUDOGALLE I Cecidomidi sono una famiglia di insetti dell’ordine dei Ditteri comprendente un numero elevato di specie (secondo alcune fonti almeno 5.000), in gran parte fitofaghe. La peculiarità di questa grande famiglia è la frequente capacità delle larve di indurre alterazioni istologiche o morfologiche negli organi vegetali colpiti, con la formazione di galle o di pseudogalle. Pur non essendo una costante nell’ambito della famiglia, questa proprietà è così frequente da giustificare i nomi attribuiti a questi ditteri. Infatti, il nome Cecidomyiidae deriva dal latino cecidium (“galla”, “cecidio”). Lo stesso succede nelle altre lingue: gli anglosassoni chiamano comunemente questi insetti gall midges o gall gnats (“moscerini delle galle”) e i tedeschi gallmücken (“zanzare delle galle”). DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI IL CICLO E I DANNI Il ciclo biologico delle due specie presenti su pero è molto diverso: C. pyrivora è un piccolo moscerino (circa 2-2,5 mm di dimensione), di colore ocraceo-grigiastro con una striscia scura nella regione addominale che compie una sola generazione all’anno; D. piri è un po’ più piccolo (circa 1-2 mm di dimensione) di colore brunastro e compie 5-6 generazioni. Il danno sui frutti di pero è causato delle larve di C. pyrivora che ne colonizzano la parte centrale. L’ovideposizione avviene a livello dalle antere, nella fase dei mazzetti affioranti con il bottone fiorale evidente. Il danno è causato dell’azione trofica delle larve, biancastre e apode, che colonizzano la parte centrale dei giovani frutti. Sotto lo stimolo STRATEGIA Interventi solo in vivaio Larve di Contarinia pyrivora in un frutticino. Adulto di Dasyneura piri. della loro attività, i frutti infestati si accrescono più velocemente e assumono un caratteristico aspetto deforme, panciuto. Quando raggiungono le dimensioni di una nocciola, arrestano il loro sviluppo e necrotizzano rimanendo attaccati alla pianta, come piccole mummie nerastre per cadere al suolo in tempi successivi. Dasyneura pyri sverna allo stato di pupa nel terreno. In primavera riprende l’attività L a difesa specifica contro gli attacchi della Cecidomia delle perine non viene effettuata quasi mai in quanto la specie viene controllata dai normali trattamenti eseguiti per il controllo degli altri fitofagi. In vivaio o negli impianti in allevamento, invece, può essere necessario intervenire contro le infestazioni di D. pyri che possono ostacolare lo sviluppo dei germogli e la crescita delle piante. L’intervento viene realizzato nella fase fenologica dei mazzetti affioranti, con petali evidenti ma con fiore chiuso, impiegando preparati a base di dimetoato. In ogni caso, nelle situazioni di presenza costante delle specie, può essere utile eseguire lavorazioni, anche superficiali, del terreno per ridurre le forme svernanti mantenendo basso il potenziale infestante. abbastanza presto; gli adulti, infatti, sfarfallano già a partire dalla seconda e terza decade di marzo e lo sfarfallamento prosegue fino ad aprile. Le prime ovideposizioni si hanno sulle foglioline dei giovani germogli, quando sono ancora parzialmente chiuse. Le larve di questo cecidomide possono essere bianche o giallastre, a seconda dell’età, e sono apode e adattate alla vita parassitaria. Esse vivono in ricoveri fogliari, originati da un arrotolamento lungo i margini delle giovani foglie di pero. Le foglie attaccate non si dispiegano e rimangono accartocciate longitudinalmente con i tessuti ispessiti e resi carnosi dall’accrescimento ipetrofico provocato dalla saliva delle larve. FOGLIA A CORNETTO Alla fine la foglia assume un caratteristico aspetto “a cornetto”, subisce alterazioni cromatiche rosso-aranciate e quindi necrotizza disseccando prematuramente. Le larve della Cecidomia fogliare sono attive nel mese di aprile; terminato il ciclo larvale si impupano, sempre nel terreno, per dare origine, nel corso dell’anno, ad altre 4-5 generazioni. 72 Terra e Vita [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Patata, i danni della Phytophtora CENTRO ITALIA T ra le malattie crittogamiche della patata la peronospora è sicuramente la più dannosa, tanto da passare alla storia per le devastazioni che ha provocato a metà dell’Ottocento in Irlanda. L’agente causale della malattia è un patogeno fungino che attacca tutti gli organi della pianta, eccetto le radici. Fino agli anni sessanta del secolo scorso in Italia si conoscevano 7 razze di Phytophthora infestans, tra le quali la 4 era la più comune, ma nel corso di quest’ultimo ventennio si è avuto un notevole incremento, tanto che oggi sono state identificate 38 razze. I SINTOMI In primavera i primi sintomi di infezione sono difficili da individuare essendo rappresentati da necrosi a carico dei fusticini, dei piccioli fogliari e raramente delle foglie. In genere tale fase di latenza perdura dal germogliamento dei tuberi-seme fino a che l’apparato vegetativo non ha raggiunto almeno i venti centimetri di altezza; solo dopo il susseguirsi di almeno 3-4 cicli di infezione la malattia si manifesta sulle foglie con le tipiche macchie più o meno rotondeggianti, dapprima un po’ pallide successivamente di colore bruno con margine sfumato. I tuberi colpiti presentano lesioni leggermente depresse di consistenza spugnosa, di colore variabile dal grigio-bluastro al bruno. L’evolversi della fitopatia è strettamente condizionato dal- DI FRANCESCO CORVI MODELLI Ipi e Misp a confronto I modelli previsionali come l’IPI (Infection Potential Index) e il MISP (Main Infection and Sporulation Period) monitorano giornalmente (IPI) e a ogni ora (MISP) i parametri climatico-ambientali quali temperatura, umidità relativa e precipitazioni in relazione allo stato fenologico della coltura, dando indicazioni precise su quando effettuare il primo trattamento antiperonosporico. Dati sperimentali indicano che, in annate favorevoli alle infezioni prodotte da Phytophthora infestans, con il MISP è possibile ridurre da 5 a 2 gli interventi fitoiatrici. l’andamento climatico. La gravità dell’attacco dipende dal perdurare dello stato di bagnatura delle foglie, del potenziale di inoculo, del grado di umidità relativa (l’ottimale è pari o supe- riore al 90%) e del livello termico (18-20 °C). TRATTAMENTI La lotta si basa su misure profilattiche di natura agronomica e PATATA AVVERSITÀ PRINCIPIO ATTIVO (%) DOSE G O CC/HL Ossicloruro Cu 37,5 250 Solfato tribasico Cu 15,2 600 Ossicloruro Cu 14+Idrossido Cu 14 350-400 Cyazofamid 34,78+Coadiuvante 84 0,20+0,15 l/ha Cimoxanil 4,2+Ossicloruro Cu 39,75 200-300 Dimetomorf 6+Ossicloruro Cu 40 300-350 Fosetil Al 25+Ossicloruro Cu 25 400 Peronospora (Phytophthora Iprovalicarb 4,2+Ossicloruro Cu 20,3 infestans) Metalaxil-m 2,4+Ossicloruro Cu 40 Zoxamide 21,8+Cimoxanil 45 300-400 400 0,7 +0,25 l-kg/ha Zoxamide 21,8+Mandipropamide 23,4 0,5-0,6+0,5-0,6 l/ha Fluazinam 39,5 0,3-0,4 l/ha Dimetomorf 6,9+Pyraclostrobin 3,8 200-250 Ametoctradin 12+Metiram 44 2 kg/ha Ametoctradin 27+Dimetomorf 20,3 0,8 l/ha In rosso sono indicati i prodotti di recente commercializzazione Esiti dell’infezione di peronospora su foglia e tubero di patata. su interventi di lotta chimica. Le prime prevedono l’impiego di tuberi-seme sani, la coltivazione di varietà poco suscettibili (sulle più tardive la malattia non si sviluppa quando la temperatura dell’ambiente di coltivazione risulta elevata), l’adozione di ampie rotazioni colturali, la distruzione della vegetazione delle piante nate da tuberi-seme infetti rimasti in campo, la tempestiva rincalzatura per impedire che i tuberi contraggano l’infezione, l’irrigazione a goccia. La difesa anticrittogamica deve essere condotta in modo preventivo. Il primo trattamento si effettua quando le condizioni ambientali sono favorevoli per l’infezione. I Servizi di Assistenza Tecnica individuano questo periodo in base ai modelli previsionali. I trattamenti successivi vanno cadenzati in funzione della frequenza e intensità delle piogge e alla persistenza dei fungicidi impiegati. In condizioni di elevata pressione epidemica della malattia è consigliabile utilizzare un fungicida di copertura associato a un principio attivo endoterapico. Si ricorda che Phytophthora infestans differenzia con una certa facilità forme di resistenza, pertanto è opportuno alternare nei trattamenti ripetuti fungicidi endoterapici caratterizzati da un diverso meccanismo di azione. n. 11/2014 15 marzo 2014 SUD ITALIA [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Autodiagnosi anti-sharka I SINTOMI Screziature sui petali DI ARTURO CAPONERO S L a sharka o vaiolatura (indotta da PPV=Plum Pox Virus) delle drupacee sembra proseguire inarrestabile la sua diffusione nei comprensori frutticoli italiani, compresi quelli meridionali, nonostante le misure di lotta obbligatoria previste dalla normativa nazionale ed europea. La sharka si trasmette sostanzialmente attraverso la moltiplicazione vegetativa di piante infette (materiale di vivaio e innesti) e tramite afidi. Il materiale di propagazione è il mezzo di diffusione del virus più importante su lunga distanza e per questo sono estremamente importanti il controllo e la certificazione del materiale vivaistico. Quando in un’area vengono introdotte delle piante infette, la diffusione in campo a partire da questi focolai è dovuta prevalentemente Sintomi di sharka su pesche. Terra e Vita 73 Screziature e anellature su fiori di peschi infetti da sharka. agli afidi vettori. Come abbiamo già scritto diverse volte su questa rubrica, nuovi focolai di sharka continuano ad essere segnalati in diverse regioni meridionali soprattutto a causa dell’introduzione del ceppo M (marcus), particolarmente virulento e aggressivo su pesco, che riesce a infettare molto più efficacemente e rapidamente mediante afidi, rispetto al susino e all’albicocco. Indicativamente, infatti, nei pescheti infetti dal ceppo M del PPV, se non si interviene con la rimozione delle piante infette, possono essere sufficienti 5-6 anni dall’introduzione del virus (bastano 1-3 alberi infetti) per la sua diffusione a tutti gli alberi dell’impianto. In aree dove la diffusione dell’infezione è bassa, per tentare di contenere o eradicare infezioni del ceppo M in pescheti di pieno campo è necessario eseguire almeno 2-3 controlli visivi durante la stagione vegetativa (fioritura, foglie sviluppate, frutti) e rimuovere tempestivamente le piante sintomatiche. Il controllo della malattia, comunque, è possibile solo con mezzi preventivi che essenzialmente consistono nell’uso di materiale vivaistico certificato esente da virus e nel monitoraggio scrupoloso dei campi, per la tempestiva individuazione ed eradicazione dei focolai di infezione. Il monitoraggio del territorio è compito dei Servizi fitosanitari regionali ma è importante che i coltivatori e i tecnici che li supportano siano consapevoli del grave pericolo che l’infezione di sharka può rappresentare per il patrimonio frutticolo di un intero comprensorio e che ui peschi infetti delle varietà a fiore rosa i sintomi fiorali consistono in tipiche screziature di colore dei petali che presentano striature rosa carico su fondo rosa chiaro o anellature più o meno irregolari. Le screziature fogliari non sono sintomi esclusivi della sharka ma, in aree dove la virosi è presente, la loro comparsa rappresenta un serio campanello di allarme. Il rilevamento dei sintomi sui peschi in fioritura è strategico perché la massa vegetale da osservare è ridotta e le rotture di colore sono abbastanza evidenti. Inoltre, con la conferma dell’infezione mediante una precoce diagnosi di laboratorio, è possibile eliminare le piante infette prima che inizino i voli degli afidi, vettori del virus. Nel periodo della fioritura, pertanto, si raccomanda agli agricoltori di fare molta attenzione ai sintomi fiorali e, nel caso di sospette infezioni, di rivolgersi tempestivamente al Servizio fitosanitario regionale che provvederà a eseguire le opportune analisi diagnostiche. Eventuali campioni da sottoporre ad analisi, potranno essere costituiti da rametti con i fiori screziati. I campioni potranno essere conservati per una giornata a temperatura ambiente, immergendo la base dei mazzetti in acqua, o in frigorifero a 3-4 °C. È da evitare, invece, il congelamento dei campioni. esaminino accuratamente e periodicamente le piante al fine di individuare l’eventuale presenza di sintomi su fiori, foglie e frutti. 74 Terra e Vita [ AZIENDE E PRODOTTI ] n. 11/2014 15 marzo 2014 VITE La scelta va orientata su prodotti poco dilavabili e di lunga durata Peronospora: trattare presto e con prodotti efficaci DI ROBERTO BARTOLINI Forte pressione dell’avversità L a peronospora è una DIFESA INTEGRATA delle avversità che più E PREVENZIONE di ogni altra continua a In difesa integrata, in base altenere in allarme i viticoltori e la possibilità di avere previil 2013 è stato caratterizzato sioni meteo attendibili, si da una diffusa presenza di consiglia di intervenire temperonospora con attacchi lopestivamente in vista di piogcalmente anche di forte entità ge infettanti. La prevenzione dovuti ad un inverno freddo è in primo luogo il criterio da e molto umido che ha favorito seguire, ricorrendo a interla maturazione delle oospore. venti curativi o eradicanti soLe piogge persistenti a fine lo in casi estremi. L’impiego aprile hanno poi determinato dei prodotti in miscele comprendenti diversi meccaniattacchi molto precoci e spessmi d’azione permette di efso inaspettati poiché non si fettuare una difesa più efficariteneva che la poca vegetace e al riparo da zione presente potesse essere problemi ineIN COLLABORAZIONE CON renti la seleziogià recettiva alBAYERCROPSCIENCE la malattia. ne di popolazioni meno senTale situasibili ai vari principi attivi. zione, nonostante i numerosi trattamenti effettuati, si è concretizzata oltre che con UN PRODOTTO LEADER danni all’apparato vegetatiNEL VIGNETO vo, anche con perdite di proL’evoluzione della ricerca ha duzione dovute agli attacchi consentito lo sviluppo di proai grappolini appena formadotti dotati di nuovi meccanitisi. smi d’azione e soprattutto in È emersa quindi l’imporgrado di fornire ottimi livelli tanza di aver trattato presto, di efficacia . perché chi è intervenuto priAlla luce dell’andamento ma delle prime piogge non ha climatico ed epidemiologico avuto o ha limitato di molto i del 2013 uno dei prodotti che danni. Ma anche con prodotti meglio ha risposto alle necessiefficaci, poco dilavabili e a ta dei viticoltori è stato R6 Allunga durata d’azione poiché bis. Esso infatti, oltre a consenle piogge intense e frequenti tire una difesa ottimale dei virendevano spesso difficoltogneti in cui è stato utilizzato, sa l’effettuazione dei trattaha permesso di allungare l’inmenti. tervallo tra i trattamenti ridu- nel 2013 che è stata tenuta sotto controllo con una strategia di difesa fondata su R6 Albis che ha permesso di portare in cantina uva perfettamente sana cendo il numero dei trattamenti stessi e quindi dei costi complessivi, l’impatto ambientale e il rischio di non poter entrare nei vigneti causa pioggia o terreni pesanti. Dunque R6 Albis si può considerare uno strumento tecnico di riferimento nelle strategia di lotta antiperonosporica e abbiamo voluto sentire dalla viva voce di alcuni viticoltori di diverse aree geografiche, le loro impressioni sull’utilizzo di questo prodotto. IN PROVINCIA DI SIENA Carlo Salvinelli è il tecnico agronomo dell’Az. Agricola S. Felice nel comune di Castelnuovo Berardenga in provincia di Siena nella zona più prestigiosa del Chianti Classi- co e l’azienda aderisce al progetto di sostenibilità Magis Che cosa le insegna la sua esperienza di tecnico per gestire efficacemente le più importanti malattie del vigneto? «Dopo 40 anni di attività l’esperienza mi ha insegnato che in vigneto non mancano mai le fonti di inoculo sia di peronospora che di oidio provenienti da qualche focolaio manifestatasi negli anni precedenti. In particolare la peronospora è un patogeno da non sottovalutare mai e la miglior medicina – come si dice – è la prevenzione e questa deve essere fatta con prodotti efficaci alla partenza della nuova vegetazione. Una volta si considerava la regola dei 3/10: ora con le informazioni Carlo Salvinelli. n. 11/2014 15 marzo 2014 meteo oggi disponibili il primo trattamento va effettuato – in previsione di una pioggia – non appena vi sia un minimo di vegetazione recettiva». Come si inquadra questo approccio con una difesa sostenibile? «Alcuni anni fa è arrivato sul mercato R6 Albis che ci ha permesso di migliorare la nostra sostenibilità e l’efficacia della difesa. Questo prodotto infatti presenta dei grossi vantaggi. Innanzitutto è privo dei contatticidi più tradizionali riducendo quindi l’impatto sull’ambiente. Presenta poi un’ottima efficacia, una rapida penetrazione nella pianta che lo sottrae al dilavamento e una lunga durata d’azione. Poi presenta vantaggi economici: minor numero di trattamenti, minori costi e minor impiego di personale». IN PROVINCIA DI BOLOGNA Stefano Dal Pozzo conduce un’azienda viticola ad Imola (Bo) con circa trenta ettari con uve Trebbiano e Sangiovese. «La peronospora è l’avversità numero uno da combattere se si vuole portare a casa uva sana, che è l’aspetto più importante per fare qualità ed evitare perdite di produzione che possono essere ingenti, e ridurre il rischio di infezioni future». Qual è il periodo più critico nella difesa antiperonospora? «A mio parere va dal germogliamento sino all’allegagione e occorre la massima attenzione anche nella fase di fioritura. La nostra strategia è di agire in via preventiva con prodotti sistemici e citotropici». Quali sono le caratteristiche del prodotto ideale contro la peronospora? «Deve abbinare alla effica- [ AZIENDE E PRODOTTI ] Terra e Vita 75 NEL VENETO, A LONIGO Roberto Cocco. cia la sicurezza per noi viticoltori e per il consumatore, deve avere una lunga durata di azione e difendere bene sia le foglie sia i grappoli». R6 Albis risponde a queste esigenze? «Direi proprio di sì, e noi lo utilizziamo con successo da almeno tre anni raccogliendo sempre uva sana. Basandosi sulle rilevazioni climatiche iniziamo la difesa con tre trattamenti a base di R6 Albis, e sono gli interventi-chiave per difendersi dalla peronospora, ai quali facciamo seguire 2 o 3 trattamenti con altri prodotti. La durata di azione del prodotto supera abbondantemente i dieci giorni». Stefano Dal Pozzo. Roberto Cocco è un giovane viticoltore di Lonigo (Vi) con circa 14 ettari a vite. «Il 2013 nella nostra zona è stata un’annata caratterizzata da forti attacchi di peronospora e molte aziende vicine alla mia, che utilizzano per lo più solo prodotti di copertura, hanno subito danni ingenti alle uve. Il mio vigneto invece non ha subito alcun danno e anche nel 2013 sono riuscito a portare uva abbondante e perfettamente sana alla Cantina sociale Collis che è il nostro destinatario di riferimento». Qual è il segreto per tenere lontana la peronospora? «Impostare una strategia di difesa molto tempestiva, dal periodo del germogliamento sino alla fioritura, con un prodotto a nostro avviso imbattibile come l’R6 Albis che ha tutte le peculiarità per soddisfare agricoltore e consumatore. Infatti è molto efficace, facile da usare, ha un profilo tossicologico e ambientale molto favorevole, tanto che si acquista senza patentino e una forte resistenza al dilavamento, anche di fronte a piogge persistenti, che ne fa un prodotto con una lunga durata di azione». Come giudica l’attività di R6Albis sulla pianta? «Il prodotto copre adeguatamente sia le foglie sia i grappoli con una protezione che giudico superiore a quella di tutti gli altri prodotti». R6Albis è sostenibile anche dal punto di vista economico? «La sua lunga durata d’azione, almeno in alcune annate, consente di risparmiare qualche intervento e inoltre limitando gli ingressi in campo si evitano i calpestamenti frequenti del terreno che sono i nemici della fertilità». Matteo Bufano. NEL FOGGIANO A ORDONA Matteo Bufano è l’agronomo dell’azienda agricola Il Vignale a Ordona nel foggiano, 25 ettari di vigneto a spalliera e altri 15 ettari a tendone con diversi vitigni le cui uve vengono vinificate presso la cantina aziendale Taenum. «La peronospora nelle nostre zone ha un andamento altalenante a seconda dell’andamento climatico anche se ci troviamo in un’area caratterizzata da una certa piovosità che è favorevole alla diffusione del fungo in particolare in pre-fioritura e durante l’allegagione». Quali sono le vostre strategie? «Noi aderiamo al progetto Magis e per quanto riguarda la peronospora utilizziamo l’R6Albis con due interventi in pre-fioritura seguito da un intervento durante l’allegagione. Il prodotto è molto efficace e persistente con una durata di almeno 12-14 giorni in presenza di piogge scarse altrimenti si accorcia di qualche giorno. Grazie all’R6 Albis la difesa successiva a questi trattamenti può essere fatta solo con prodotti di copertura come il rame. Il segreto è la tempestività di intervento e l’uso di un prodotto come R6 Albis. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA :(.,( 3»H[[P]P[n KLSSH ZLKL KP *VYTVUZ .V LX\HTLU[L Z\KKP]PZH [YH ]P[L L HS[YL JVS[\YL Ricerca e sperimentazione a contatto con il territorio DI GIAN PAOLO PONZI C VYTVUZ JHWP[HSL KLS *VSSPV L [LYYH KP MYVU [PLYH Ï X\P JOL VWLYH S»¹H]HTWVZ[V¹ VYPLU[HSL KP :(.,( :9 *LU[YV KP :HNNPV ZYS 3»VIPL[[P]V KP MVYUPYL ZLY]PaP KPMM\ZP KP ZWLYPTLU[HaPVUL L YPJLYJH PU HTIP [V MP[VZHUP[HYPV PU NYHKV KP JVWYPYL S»HTWPH NHTTH KLSSL JVS[\YL HNYPJVSL P[HSPHUL OH ZWPU[V PUMH[[P SH ZVJPL[n WPL TVU[LZL SH ZLKL WYPUJPWHSL u H *HZ[HNUP[V K»(SIH HK HY[PJVSHYL SH WYVWYPH H[[P]P[n PU KP]LYZL IHZP YLNPVUHSP ZP[\H[L ULSSH =LULaPH .P\SPH *HTWHUPH 7\NSPH L :PJPSPH <U KLJLU[YHTLU[V JOL OH YHMMVYaH[V PS SLNHTL JVU P KP]LYZP [LYYP[VYP L JOL OH JVUZLU[P[V H :(.,( :9 *LU[YV KP :HNNPV KP HYYPJJOPYL PS WYVWYPV RUV^OV^ OIDIO, ESCORIOSI E BLACK ROT 3»H[[P]P[n PU -YP\SP=LULaPH .P\SPH ¶ ZWPLNH 7HVSV =PNSPVUL 9LZWVU ZHIPSL .Y\WWV =P[L PU :(.,( ¶ u Z[H[H H]]PH[H ULS NYHaPL HSSH JVSSHIVYHaPVUL JVU .PV]HUUP )PNV[ L JVSSLNOP 3H ZLKL KP *VYTVUZ UHZJL WYPUJPWHSTLU[L WLY YLHSPaaHYL WYV]L ZWLYPTLU[HSP Z\ ]P[L JVU MVY[P JVTWL[LUaL Z\SSL WYPUJPWHSP WYVISLTH[PJOL MP[VWH[VSVNPJOL! 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Fondata da Giovanni Bigot e Lorenzo Bigot (omonimi ma non parenti). Tra i servizi offerti: mappatura gps, zonazione viticola e studio delle curve di maturazione. TLZZH H W\U[V KLS TVKLSSV LWPKL TPVSVNPJV <*:* JVU[YV SH WLYVUV ZWVYH L JVU S»<UP]LYZP[n KP -PYLUaL WLY SH TLZZH H W\U[V KP Z[YH[LNPL HU[PISHJR YV[ H IHZL KP YHTL L KP Z[YH[LNPL HU[PTHS KLSS»LZJH 3H JVSSHIVYHaPVUL HWLY[H JVU PS *9( KP .VYPaPH TPYH PU]LJL H Z[\KPHYL SH YLSHaPVUL WPHU[H Z\VSV L PU WHY[PJV SHYL SH WYLZLUaH L SH ]P[HSP[n KLP TPJYVYNHUPZTP ULP WYPTP Z[YH[P KP [LYYLUV 0 YPZ\S[H[P KP HSJ\UL KP X\LZ[L YPJLYJOL ZHYHUUV KP]\SNH[P PU VJJHZPVUL KLSSH WYVZZPTH LKPaPVUL KLSSL .PVYUH[L -P[VWH[VSVNPJOL WYL]PZ[L H *OPHUJPHUV :P KHS HS THYaV 78 Terra e Vita [ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ] n. 11/2014 15 marzo 2014 SEMENTI E AGROFARMACI Linea Cereali, un offerta completa nella genetica e nei prodotti per la difesa Syngenta verso nuovi record Q uando si toccano i 95 quintali per ettaro di grano raccolto, i numeri si sostituiscono alle parole e rappresentano da soli la riprova che le scelte operate dagli agricoltori possono fare la differenza quanto a redditività finale. La Linea Cereali di Syngenta offre infatti un ventaglio di soluzioni d’eccellenza, composto da genetiche innovative e da agrofarmaci che coprono tutte le esigenze fitoiatriche del cerealicoltore. Senza trascurare infine l’efficacia del servizio tecnico sul quale può contare la Società elvetica. Questa è infatti capace di affinare programmi agronomici ritagliati sulle differenti realtà cerealicole italiane, proponendo sempre i mix più redditizi quanto a varietà da seminare e strategie di difesa da implementare. Anche per queste ragioni Syngenta è riuscita a dare vita a progetti di filiera all’avanguardia, come per esempio “Grano Armando”, vocato alla produzione di pasta di qualità derivante da grano duro esclusivamente italiano. Il successo del progetto ha generato un chiaro crescendo di adesioni, facendo aumentare anno dopo anno la partecipazione da parte dei cerealicoltori italiani che mirino ad innalzare la propria redditività attraverso il conferimento di prodotti di qualità garantita. Oppure “BisQItaly”, progetto anch’esso nato per valorizzare la cerealicoltura 100% italiana, vocata però alla produzione di biscotti. Sono infatti sei le varietà di grano duro per paste di eccellenza e portano i nomi di novità Orzo ibrido Hyvido di eccellente sanità e vigoria. quali Asterix e Obelix, ma anche di solidi riferimenti tecnici quali Gibraltar, SY Esperto, SY Lido ed SY Texto. Quattro invece quelle di tenero, ovvero le new entry SY Ideo ed SY Moisson, le quali vanno ad affiancare i già apprezzati Illico e SY Alteo. Quest’ultima è la varietà che ha realizzato appunto il record di ben 95 quintali per ettaro nel 2013. Non mancano ghiotte opportunità nemmeno per la filiera zootecnica e del biogas grazie al lancio degli orzi ibridi Hyvido, caratterizzati da eccellente sanità e vigore delle piante ed elevatissime produttività alla raccolta. Hyvido nasce da un’innovativa tecnologia esclusiva di Syngenta e rivoluziona l’approccio produttivo alla coltura dell’orzo. Seminabili a densità di semina inferiori alle varietà convenzionali (150-200 semi/ m2), offrono rispetto ad esse produzioni finali mediamente superiori del 12%. DIFESA DELLE COLTURE Anche il fronte dei prodotti per la difesa appare sempre più robusto, grazie anche all’arrivo di novità capaci di esaltare qualità e quantità delle rese già a partire dalla semina. Nel segmento dei prodotti per la concia è infatti giunto Vibrance Gold, la nuova soluzione di Syngenta per la difesa delle colture fin dal momento della loro deposizione nel terreno. Vibrance Gold è lo strumento ideale per contrastare le differenti malattie fungine dei cereali, potendo contare su ben tre sostanze attive altamente complementari fra loro quali sedaxane, fludioxonil e difenoconazolo. Vibrance Gold si aggiunge a un catalogo già di per sé ampio e solido quanto a mezzi di difesa. Le linee diserbo sono state recentemente impreziosite dalla Linea Pronto, nella quale spiccano graminicidi di particolare efficacia come Axial Pronto e Traxos Pronto. Al loro fianco si posizionano dicotiledonicidi di ampio spettro come Manta Gold e soluzioni “One pass” come Traxos One, efficace su una gamma alquanto estesa sia di foglie strette, sia di foglie larghe. Per la difesa dalle patologie i cerealicoltori hanno poi a disposizione un binomio vincente, sia contro le malattie della foglia sia della spiga, grazie rispettivamente ad Amistar Xtra e a Tiptor Ultra. I Infine un prodotto speciale: Moddus, un fitoregolatore capace di esaltare la crescita dell’apparato radicale e di irrobustire la porzione epigea delle piante, permettendo loro di massimizzare la produzione di granella e al contempo di resistere al meglio contro le avversità climatiche e gli allettamenti. Scaricando l’edizione 2014 della Linea Cereali Syngenta, si potrà contare su un documento che contiene tutte le informazioni sulle varietà e sui prodotti per la difesa, ma non solo. Nella Linea Cereali 2014 sono infatti contenuti i capisaldi dei Programmi di Coltivazione CerealPlus di Syngenta, come pure i vantaggi per gli agricoltori che vi aderiscono. documento di facile consultabilità. La linea cereali 2014 Syngenta è disponibile all’indirizzo: www.syngenta.it/cereali n. 11/2014 15 marzo 2014 [ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ] Terra e Vita 79 ENERGIE ALTERNATIVE Reflui zootecnici come combustibile per un duplice vantaggio ambientale Csa sceglie la tecnologia Austep D al 1995 Austep progetta e realizza impianti di trattamento anaerobici per il settore agricolo, agro zootecnico e industriale. Propone impianti di trattamento di digestione anaerobica per la produzione di energia da fonti rinnovabili in grado di rispondere efficacemente anche ai recenti sviluppi introdotti dalla normativa (dm 6 luglio 2012). Csa, Cooperativa soncinese allevatori, attiva e operativa a Cumignano sul Naviglio (Cr) da metà degli anni ‘70, nasce con una gestione imprenditoriale con 8 soci, 8 agricoltori e 13 dipendenti dedicati alle attività di gestione e organizzazione dell’impresa; conta circa 20mila suini presenti in allevamento interni, e 1.700 scrofe in riprodu- l’azienda di riferimento per altre imprese agricole. Nel 1993 ci siamo dotati di un impianto Plug Flow con motore, quando ancora non erano previsti certificati verdi; un impianto rudi Particolare di un impianto a biogas. mentale ormai dismesso, portandoci a rivalutare di sfruttare nuovazione. Numeri importanti che mente i liquami, come risorsa hanno incrementato le esigenze energetica e non solo per rispone che hanno successivamente dere ad una sempre maggiore portato la Cooperativa a valutaesigenza di smaltimento – dire l’installazione di un impianto chiara Luca Ruggeri, di Csa –. biogas completamente rinnovaL’esperienza maturata in passato. Nel 2010 Csa sceglie la tecnoto ha favorito le nostre valutalogia di Austep. zioni indirizzando la nostra «Csa ha sempre creduto nel scelta verso Austep che, grazie a valore derivante dagli impianti competenza e capacità di svibiogas, diventando col tempo luppo ha portato la risoluzione dei problemi alla radice, con perfezionamenti tecnici e tecnologici, tramite il fondo conico con estrazione del digestato dal basso, lo scambiatore di calore esterno e la soletta sul digestore principale». «L’impianto sviluppato per Csa ha rappresentato una sfida interessante. Il processo di analisi e la fase di progettazione hanno portato ad una risoluzione entro i tempi richiesti – commenta Roberto Fiume, sales & marketing manager di Austep –. Rispondere alle aspettative e dare le garanzie necessarie, ci ha riconfermato quanto sia importante il connubio tra esperienza e competenza». Per informazioni: www.austep.com FORAGGERE Un ampia gamma in grado di garantire ottime produzioni Erba medica, la proposta di Sis L a coltura dell’erba medica fa parte di diritto delle colture tradizionali particolarmente adatte e vocate per il nostro territori. È una coltura poliennale che assicura protezione del suolo, spese contenute ed elevata produttività. La gamma delle mediche Sis è, come sempre, trainata dalle due diffusissime varietà Garisenda, derivata direttamente dall’ ecotipo Romagnolo e Delta da quello palesano, che tanto successo continuano ad avere tra gli allevatori di tutte le zone d’ Italia, alle quali si sono aggiunte successivamente Equipe e Robot, varietà costituite dal- l’Istituto di Lodi per l’ambiente padano e, in anni recenti, Azzurra costituita da Sis con l’intento di riunire in un’unica varietà le migliori caratteristiche di produzione, persistenza e qualità del foraggio ottenendo così La varietà di medica Delta. un prodotto che rappresenti un punto di ennio 2009-2011 sia in quello riferimento nel panorama variesuccessivo 2011-2013 occupa tale europeo. Il raggiungimento stabilmente il primo posto nella di questi intenti è ampiamente produzione in una media ottesottolineato dal successo ottenuta su svariate località. nuto da Azzurra nelle prove ufInfine, in epoca recente, Sis, ficiali di questi ultimi anni coorsempre attenta alle innovazioni, dinate dal Crpa dove sia nel tri- La Garisenda di Sis. non ha certamente trascurato l’aspetto del trattamento e della confettatura del seme cominciando proprio con Azzurra e Garisenda la commercializzazione di seme pellicolato e/o confettato con presenza del fungicida per la protezione della piantina contro il marciume causato da funghi patogeni. Per informazioni: www.sisonweb.com. TARIFFE: minima 9,00. Oltre 15 parole 0,70 a parola, in neretto L. 0,80 a parola. Modulo (cm 4 × 4) 126,00 per TERRA E VITA e INFORMATORE ZOOTECNICO Tutti i prezzi si intendono Iva inclusa. I testi degli annunci dovranno pervenire almeno 30 giorni prima della data di copertina. Indirizzare domande e risposte a: New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna (sede operativa) Per il pagamento attendere la fattura ATTREZZATURE VENDESI AUTOCARICANTE STEYR “JUNIOR”, SEMINUOVO, CON COLTELLI ORIGINALI. € 1.500,00. TEL 338/1524917. Ann. 747/13/G BESTIAME VENDESI CAVALLI HAFLINGER, DI PURA RAZZA, OTTIMA GENEALOGIA, SANI, VACCINATI, MUNITI DI PASSAPORTO; PULEDRE DAI 3 – 1 ANNI, PRONTO DOMA, FATTRICE E CASTRONE ADDESTRATI A SELLA; SONO CAVALLI RUSTICI E OTTIMI PER TENERE PULITI PRATI O ALTRO. ZONA TRENTINO – VALLE DI FIEMME. TEL VALENTINO N° 339/1881147. Ann. 751/13/G VENDO, PER FORZATA CESSAZIONE ATTIVITÀ DI ALLEVATORE, PICCOLO BRANCO DI BOVINI DOCILI, DI RAZZA HIGHLAND E DUE ASINE, TUTTI IN OTTIMA SALUTE, REGOLARMENTE DENUNCIATI, FATTURABILI, CEDIBILI SOLO A CHI HA IL CODICE DI STALLA (DA RICHIEDERE PRIMA DEL TRASPORTO, A CARICO DELL’ACQUIRENTE). PREFERIAMO DIRETTAMENTE AD ALLEVATORI NO INTERMEDIARI. ALTRE FOTO SU FACEBOOK ADRIANO LEMMI SISMANO O SU RICHIESTA VIA MAIL O TELEFONO. CONTATTO: ADRIANO 327 66 77 859 [email protected] Ann. 745/13/G DOMANDE DI LAVORO AZIENDA ZOOTECNICA ANCELLOTTI SERGIO E ROBERTO, DI PRIMARIA IMPORTANZA, CERCA PERSONA DA INSERIRE NEL PROPRIO ORGANICO COME ADDETTO ALL’ALIMENTAZIONE E TUTTOFARE. INVIARE CURRICULUM A: [email protected] O FAX 0525/975050. Ann. 754/14/G UNIONE COMMERCIALE LOMBARDA SPA, AZIENDA LEADER NEL SETTORE INTEGRATORISTICO IN FASE DI ESPANSIONE, CERCA AGENTI PLURIMANDATARI PER ZONE LIBERE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE. INVIARE CURRICULUM [email protected] - FAX 0302681315. VENDESI PROVINCIA DI PALERMO MAGNIFICO ULIVETO HA 33, IMPIANTO GOCCIA – LAGO ARTIFICIALE – STRADA – CASEGGIATO. TELEFONARE ALLO 091/321875. Ann. 750/13/G CERCASI STALLA PICCOLE DIMENSIONI IN PROVINCIA LECCO-COMO. TEL. 339/6287331. Ann. 739/13/G VENDESI AZIENDA AGRITURISTICA VICINANZE CANELLI (AT). 4,5 ETTARI TERRENO. ACE:F - IPEG:295,3KWH/MQ. TEL.338.3158053 Ann. 736/13/P OMOLOGAZIONI AGRIS SRL EFFETTUA: OMOLOGAZIONI: MACCHINE E RIMORCHI AGRICOLI/INDUSTRIALI IN SERIE O IN UNICO ESEMPLARE; ACCREDITAMENTO PRESSO I CPA; VARIAZIONI LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE: GRU, PALA NEVE, IMPIANTO DI FRENATURA, PASSAGGI DI CATEGORIA. CERTIFICAZIONI: MARCHIO CE; ANALISI QUALITÀ AZIENDALE; SICUREZZA: TRATTORI (ANTIRIBALTAMENTO), MACCHINE, STABILIMENTI. COSTRUZIONE: RIMORCHI E MACCHINE AGRICOLE OMOLOGATE. AGRIS SRL 00124 ROMA – VIALE TIMOCLE,58 TEL. 06/50913250; FAX 06/5098152 29100 PIACENZA – VIA ROMAGNOSI,33; E MAIL: [email protected] RA – VITICOLTURA E COLTIVAZIONI ESTENSIVE ESAMINA PROPOSTE NORD ITALIA – SUD AMERICA. CELL. 329/2924692. [email protected] Ann. 748/13/G AGRICOLTORE VOLENTEROSO CON BUONA ESPERIENZA IN ALLEVAMENTI, PRATICHE E MEZZI AGRICOLI, ESAMINA PROPOSTE DI LAVORO CON POSSIBILITA’ DI ALLOGGIO. TELEFONARE A GIACOMO AL N° 340/6792099. Ann. 744/13/G SERVIZI PER AZIENDE AGRICOLE. INGEGNERE MECCANICO DIPLOMATO, LIBERO PROFESSIONISTA 35ENNE, EFFETTUA CONSULENZE IN MATERIA DI MECCANICA AGRARIA E MECCANIZZAZIONE. ARGOMENTI: DIMENSIONAMENTO, SCELTA TECNICO-OPERATIVA E RICONDIZIONAMENTO PARCO MEZZI, SVILUPPO RURALE, SICUREZZA MEZZI AGRICOLI E LUOGHI DI LAVORO, MANUTENZIONE, COMBUSTIBILI A TARIFFA AGEVOLATA, PROGETTO NUOVE MACCHINE ED IMPIANTI, AGRICOLTURA DI PRECISIONE, FINANZIAMENTI ED OMOLOGAZIONI. MASSIME SERIETÀ E PRECISIONE. EMAIL: [email protected], TEL. 3382416056, FACEBOOK: Meccanizzatore Agrario. Ann. 735/13/P PERITO AGRARIO PLURIENNALE ESPERIENZA COLTURE ESTENSIVE OFFRESI PER QUALSIASI LAVORO DI CAMPAGNA ANCHE TRATTORISTA. TEL. 340/2991489. Ann. 753/13/P Terra e Vita 99,00 cartaceo Informatore Zootecnico 79,00 cartaceo VENDO: MIETITREBBIA FIATAGRI 3350; RUSPA AD9; FIAT 65/66 S; FIAT 100/90; LANDINI 98/80; JOHN DEERE 6220 PREMIUM; FIAT 70/75 ERGOMATIC E ATTREZZATURE VARIE. TELEFONARE ORE SERALI AL N° 338/4984012. 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Ann. 752/13/P Bonifico bancario: IBAN IT98G0306909504100000009929 Conto corrente postale n° 1017908581 Intestato a: New Business Media Srl (allegare ricevuta) Tariffe: € 9,00 per 15 parole. Oltre € 0,70 per parola, € 0,80 a parola se in neretto. Tutti i prezzi si intendono Iva inclusa. Per il pagamento attendere la fattura Ai sensi del D.Lgs 196/03 garantiamo che i dati forniti saranno da noi custoditi e trattati con assoluta riservatezza e utilizzati esclusivamente ai fini commerciali e promozionali della nostra attività. I Suoi dati potranno altresì essere comunicati a soggetti terzi per i quali la conoscienza dei Suoi dati risulti necessaria o comunque funzionale allo svolgimento dell’attività della nostra Società. Il titolare del trattamento è: New Business Media Srl - Via Eritrea 21, 20157 Milano. Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi mediante il numero 02/3909.0349 per far valere i Suoi diritti di rettificazione, cancellazione, opposizione a particolari trattamenti dei propri dati, esplicitati all’art. 7 D.Lgs 196/03. Ritagliate e spedite in busta chiusa: New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna (sede operativa) 82 Terra e Vita [ TENDENZE E MERCATI ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Periscopio Prezzi dei prodotti agricoli A nche in questa prima settimana del mese l’andamento del mercato nazionale del vivo risulta cedente in particolare per i vitelloni e i vitelli da macello sulle principali piazze del nord. A Padova si registrano segnali positivi per i vitelli da ristallo per una certa carenza di offerta. BOVINI ANCORA GIÙ Le macellazioni restano contenute per il permanere del basso consumo. La gdo continua a mantenere la richiesta di ulteriori cali di prezzo per poter stimolare la vendita tramite le promozioni. La richiesta di parti di carcassa non compensate riduce ulteriormente la valorizzazione delle mezzene tanto che i macelli cercano di ridurre le consegne per non aggravare il risultato della gestione che comunque da mesi non è positivo. I prezzi restano tendenzialmente cedenti. SUINI DA MACELLO GIÙ Ancora in buona vista il comparto dei suinetti da allevamento con particolare riferimento alle taglie tra i 30 e i 65 kg. La Commissione a Modena non è riuscita, però, a raggiungere un accordo sul prezzo dei suinetti che sono stati decisi in Deputa- zione. Nel comparto dei suini da macello prevale ancora un andamento calmo con previsione di ulteriore calo. Le tensioni tra le parti all’interno delle commissioni insistono anche in questa settimana infatti sulla piazza di Milano non si è raggiunto l’accordo con conseguente emissione di un non quotato sui listini. La Borsa di Modena, a inizio settimana, ha impresso un calo di 1 cent con la quotazione della taglia classica (156/176 kg) che si è attestata a 1,42 €/kg. A metà settimana anche la quotazione della CUN è stata emessa d’ufficio con un trend in calo e un prezzo fissato a 1,408 €/kg a fronte di una richiesta degli allevatori a 1,43 €/kg e di 1,40 €/kg dei macellatori. GRANA IN DISCESA Come già evidenziato la scorsa settimana, anche in questa ottava, le quotazioni all’origine dei due formaggi grana a denominazione hanno continuato la loro fase discendente. Le principali piazze di quotazione hanno lasciato al mercato diversi centesimi, generando le tendenze in atto. Relativamente al Parmigiano Reggiano, le quotazioni già dal lunedì hanno visto la piazza di Milano con listini ce- (dal 3 al 10 marzo) denti pari a 10 cent. È proseguito lo stato di difficoltà con cali diffusi sui centro di scambio emiliani e lombardi che hanno palesato flessioni nei corsi pari a 5 cent. A chiusura dell’ottava anche Parma si è adeguata alle altre province mostrando anch’essa listini in perdita. Medesima sorte per il Grana Padano che ha visto ribassi diffusi per tutte le varietà monitorate. AVICUNICOLI IN SALITA I consumi di carne di pollo hanno registrato un andamento incostante e poco soddisfacente. Contestualmente l’offerta di vivo è stata contenuta e ciò ha fatto si che alcuni prezzi di scambio non solo tenessero ma addirittura salissero. Le cause di tale situazione sono probabilmente da ricercare nell’offerta risultata particolarmente contenuta (frutto di una programmazione antecedente che ha tenuto conto del Carnevale e della Quaresima che interessavano la settimana) e del fatto che la domanda, di solito ridotta per le appena citate ricorrenze di questa settimana, ha probabilmente compensato tali effetti negativi con il fatto di essere la prima del mese e quindi è risultata più sostenuta di quanto ci si aspettasse. In ogni caso alla fine gli operatori hanno maturato aspettative positive nel breve periodo. E.V.O., TENDENZA POSITIVA La prima settimana di marzo si è aperta evidenziando un andamento eterogeneo dei prezzi medi dei prodotti monitorati. Alla continua stabilità dei listini dell’olio vergine, che si mantiene sui 2,45 €/kg, si è affiancata una nuova flessione per il lampante che si è attestato a 1,62 €/kg contro 1,67 della passata rilevazione. In controtendenza l’olio E.V.O. che a piccoli passi continua la sua tendenza positiva grazie alle performances del prodotto pugliese. Tra le Dop situazione senza variazioni rilevati a eccezione dell’Aprutino pescarese che vede listini in discesa. In calo anche il rettificato di oliva che passa da una quotazione di 2,11 €/kg a 2,07; stabile la sansa a 1,36. In lieve calo anche gli oli di semi, in particolare quelli di arachide e girasole, mentre quelli di semi di mais e di semi vari spuntano qualche centesimo. In collaborazione con Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare [ TENDENZE E MERCATI ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Terra e Vita 83 PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI In collaborazione con ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ANIMALI VIVI UOVA E MIELE AGNELLI DA MACELLO €/KG KG. 10-12 FOGGIA 3,40/3,70 CAGLIARI 2,80/3,00 FERRARA 3,20/3,30 KG. 10-13 GROSSETO 2,80/2,90 KG. 11-13 NOCI 3,40/3,60 MACOMER 3,00/3,30 KG. 12-15 GROSSETO 2,60/2,70 VITERBO 2,90/3,10 KG. 12-15 NAPOLI 3,50/6,00 CAMPOBASSO 3,50/6,00 KG. 9-10 FIRENZE 1,65/1,70 SIENA 2,80/3,20 OLTRE 13 KG. SIENA 2,20/2,80 AGNELLONI DA MACELLO €/KG NAZIONALI KG 16 NOCI NAZIONALI KG 18 FOGGIA NAPOLI NAZIONALI KG 20 VITERBO FERRARA CAMPOBASSO ANATRE 2,50/2,80 2,50/2,90 3,50/4,80 2,80/3,00 3,00/5,50 €/KG GENERALE TREVISO 2,34/2,51 CUNEO 2,35/2,54 AREZZO 2,30/2,54 FORLÌ 2,30/2,54 VERONA 2,35/2,54 BOVINI DA RISTALLO €/KG BALIOTTI INCROCIO CREMONA VICENZA BALIOTTI PEZ.NERA CREMONA MODENA PADOVA VICENZA BALIOTTI PEZ.ROSSA VICENZA BALIOTTI R. CARNE MODENA PADOVA BALIOTTI R. VARIE R. EMILIA MONTICHIARI CHAROLAISE MODENA PADOVA MONTICHIARI INCROCIO FRANCESE PADOVA MONTICHIARI LIMOUSINE MODENA MONTICHIARI POLACCHI MODENA 3,00/4,00 1,70/2,00 0,80/0,90 0,75/0,88 1,00/1,70 0,80/0,90 3,00/4 3,24/3,83 3/3,50 2,70/2,83 1/1 1,33/1,49 3,02/3,07 2,94/3,04 3,04/3,09 2,91/3,30 3,12/3,22 2,26/2,38 CONIGLI €/KG ALLEVAMENTO INTENSIVO CUNEO 1,55/1,65 VERONA 1,45/1,51 AREZZO 1,55/1,65 FORLÌ 1,54/1,62 MACERATA 2,40/2,45 PERUGIA 1,45/1,51 TREVISO 1,43/1,55 FARAONE €/KG TAGLIA LEGGERA PADOVA CUNEO VERONA TAGLIA LEGGERA PERUGIA TREVISO TAGLIA PESANTE AREZZO TREVISO FORLÌ GALLINE 0,40/0,60 0,45/0,45 0,90/1,20 0,30/0,45 €/KG GENERALE FORLÌ CUNEO AREZZO POLLI 5,50/5,70 5,20/5,40 5,50/5,70 A TERRA TREVISO VERONA PERUGIA FORLÌ CUNEO MACERATA PADOVA AREZZO SUINI DA MACELLO 1,08/1,10 1,10/1,12 1,08/1,10 1,08/1,10 1,07/1,09 1,17/1,20 1,08/1,10 1,08/1,10 €/KG 2,25/2,29 2,30/2,34 2,30/2,34 2,33/2,47 2,18/2,22 2,33/2,47 2,28/2,32 2,33/2,47 €/KG TAGLIA MEDIA CUNEO 0,38/0,40 VERONA 0,38/0,40 AREZZO 0,39/0,41 PERUGIA 0,42/0,44 TREVISO 0,40/0,42 TAGLIA PESANTE FORLÌ 0,39/0,43 TREVISO 0,38/0,40 CUNEO 0,39/0,43 PADOVA 0,38/0,40 VERONA 0,39/0,43 AREZZO 0,39/0,43 MANZE DA MACELLO €/KG CHAROLAISE MONTICHIARI 2,58/2,68 MODENA 2,62/2,70 VICENZA 2,70/2,80 CARMAGNOLA 2,10/2,10 FRISONA/PEZZ. NERA MODENA 1,47/1,62 CREMONA 1,03/1,35 INCROCIO FRANCESE CREMONA 1,81/2,19 VICENZA 2,25/2,50 MONTICHIARI 2,52/2,62 MACERATA 3,40/3,55 LIMOUSINE VICENZA 2,90/3,05 MODENA 2,88/3,03 CARMAGNOLA 2,45/2,65 MONTICHIARI 2,90/3 PEZZATA ROSSA MODENA 2,07/2,22 PIEMONTESE/COSCIA CUNEO 2,70/3,43 RAZZE DA CARNE MODENA MILANO 3,50/3,68 RAZZE VARIE MILANO 2,13/2,20 PECORE DA MACELLO €/KG KG. 30-50 CAGLIARI VITERBO FERRARA FOGGIA GROSSETO NAPOLI NOCI CAMPOBASSO PICCIONI 0,40/0,50 0,50/1,10 1/1,10 0,90/1,20 €/KG DA KG 115/130 R. EMILIA MODENA AREZZO CREMONA MACERATA MILANO SIENA PERUGIA MACERATA DA KG. 90/115 MODENA SIENA DA KG. 130/144 FORLÌ SIENA R. EMILIA PERUGIA CREMONA PARMA DA KG. 145/160 MACERATA DA KG. 176/180 R. EMILIA PERUGIA CREMONA PARMA MILANO SIENA MODENA KG. 144/156 MILANO CREMONA PERUGIA R. EMILIA FORLÌ MODENA SIENA PARMA KG. 156/176 FORLÌ SIENA CREMONA PERUGIA PARMA KG.180/185 CREMONA AREZZO MODENA OLTRE KG. 185 R. EMILIA PARMA MODENA CREMONA 1,31/1,34 1,32/1,40 1,32/1,40 1,34/1,40 1,40/1,40 1,32/1,40 1,40/1,40 1,32/1,40 1,32/1,40 1,40/1,40 1,37/1,37 1,37/1,37 SUINI D’ALLEVAMENTO €/KG DA 25 KG. PARMA R. EMILIA SIENA 3,01/4,49 MODENA MANTOVA DA 40 KG. R. EMILIA MODENA PERUGIA SIENA 2,03/3,01 MILANO CREMONA DA 50 KG. MANTOVA MODENA SIENA 1,66/2,03 PARMA CREMONA AREZZO DA 80 KG. SIENA 1,50/1,66 PARMA PERUGIA MILANO UOVA GALLINA DA CONSUMO €/100 UNITÀ GENERALE PERUGIA 13,23/13,43 MACERATA 1,18/1,25 MILANO PADOVA 13,80/13,80 CUNEO AREZZO 13,95/14,15 TREVISO 13,48/13,68 FORLÌ 12,70/12,90 FIRENZE 13,54/13,73 VERONA 14,28/14,28 VACCHE DA MACELLO €/KG BRUNA VICENZA CHIANINA GROSSETO PERUGIA FRISONA/PEZZ. NERA MONTICHIARI R. EMILIA CARMAGNOLA FORLÌ MODENA VICENZA PERUGIA CREMONA MARCHIGIANA MACERATA MAREMMANA GROSSETO PEZZATA ROSSA VICENZA PERUGIA FORLÌ PIEMONTESE CUNEO CARMAGNOLA RAZZE DA CARNE MODENA MILANO ROMAGNOLA FORLÌ VARIE RAZZE VICENZA PADOVA MILANO CARMAGNOLA 0,85/1,15 1,40/1,53 1,48/1,65 0,70/0,85 1,01/1,17 0,57/0,81 1,10/1,20 0,80/0,95 0,55/0,70 0,66/0,78 1,40/1,58 0,93/1,10 1,20/1,30 0,70/0,90 1,25/1,30 1,23/2,25 1,35/1,58 0,68/0,73 1,40/1,50 0,65/0,75 1,03/1,14 0,90/1,02 - VITELLI VITELLE DA MACELLO €/KG FRISONA/PEZZ. NERA R. EMILIA 0,42/0,50 MONTICHIARI 1,45/1,53 MODENA 5,12/5,44 INCROCI PERUGIA 3,50/3,65 CUNEO 2,60/4,40 GROSSETO 3,65/3,75 MARCHIGIANA MACERATA 4,30/4,45 PIEMONTESE/COSCIA CUNEO 4,35/5,65 POLACCHI MODENA 6,59/6,66 RAZZE DA CARNE MILANO 3,90/4 MODENA 6,78/7,03 VARIE RAZZE PADOVA 3,64/3,88 MILANO 2,60/2,78 VICENZA 3,10/3,33 VITELLONI / MANZI DA MACELLO €/KG CHAROLAIS CARMAGNOLA FORLÌ MONTICHIARI PADOVA MODENA VICENZA CHIANINA PERUGIA GROSSETO FRISONA/PEZZ. NERA CARMAGNOLA MODENA MONTICHIARI PADOVA VICENZA R. EMILIA CREMONA INCROCI CREMONA MACERATA VICENZA PADOVA GROSSETO MODENA PERUGIA INCROCIO FRANCESE MONTICHIARI LIMOUSINE CARMAGNOLA MONTICHIARI MODENA VICENZA FORLÌ PADOVA MARCHIGIANA MACERATA PEZZATA ROSSA FORLÌ MODENA VICENZA MONTICHIARI PIEMONTESE CUNEO CARMAGNOLA PIEMONTESE/COSCIA CUNEO POLACCHI MODENA PADOVA MONTICHIARI 2,40/2,60 2,50/2,60 2,62/2,72 2,61/2,68 1,27/1,36 2,65/2,80 2,95/3,08 2,90/3,05 1,45/1,60 0,83/0,89 1,39/1,52 0,83/0,89 2/2,20 1,36/1,51 1,72/1,88 2,60/2,68 2,30/2,45 2,31/2,36 1,88/2 2,17/2,30 1,75/1,88 2,52/2,62 2,50/2,70 2,82/2,92 2,76/2,99 2,80/2,90 2,90/2,98 2,76/2,96 2,85/3,05 1,78/1,85 2,15/2,26 2,40/2,55 2,40/2,50 2,70/3,18 1,90/2,03 2,21/2,35 2,20/2,30 [ TENDENZE E MERCATI ] 84 Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI RAZZE DA CARNE MILANO GROSSETO ROMAGNOLA FORLÌ VARIE RAZZE MILANO 2,65/2,75 2,45/2,55 2,65/2,85 1,50/1,63 CEREALI AVENA €/TONNELLATE ESTERA BOLOGNA FIRENZE MODENA TORINO NAPOLI PADOVA CATANIA MILANO TREVISO ROMA AVENA 193/195 202/207 200/209 198/210 210/215 - NAZIONALE BOLOGNA BARI MACERATA NAPOLI CATANIA FOGGIA ROMA TORINO FIRENZE FRUMENTO DURO 155/160 140/150 178/180 150/155 165/170 136/141 BUONO MERCANTILE PALERMO CATANIA MILANO NAPOLI BARI FOGGIA CAGLIARI PESCARA MACERATA ROMA FRUMENTO DURO 235/240 235/240 278/283 290/292 268/273 270/275 278/285 241/253 258/268 FINO ANCONA NAPOLI PALERMO BOL.IT. SUD GROSSETO CATANIA MILANO FOGGIA BOL.IT.CENT ROMA PESCARA BARI MACERATA BOL.IT.NORD CAGLIARI FIRENZE FRUMENTO DURO 254/259 295/297 245/250 292/297 245/250 286/291 275/280 283/285 271/281 285/292 262/265 260/265 280/285 236/238 €/TONNELLATE €/TONNELLATE €/TONNELLATE 230/235 192/232 230/235 265/270 €/TONNELLATE FINO ANCONA BOLOGNA MILANO VERONA VERCELLI TORINO PADOVA TREVISO ROMA ALESSANDRIA NAPOLI PERUGIA GROSSETO PESCARA FIRENZE MACERATA BRESCIA FRUMENTO TENERO 183/188 211/216 216/218 214/215 254/255 185/245/250 247/255 207/212 - GRANI DI FORZA MILANO 262/270 BRESCIA TREVISO ALESSANDRIA PADOVA 235/238 BOLOGNA 244/248 FRUMENTO TENERO €/TONNELLATE MERCANTILE ALESSANDRIA VERONA PADOVA UDINE CUNEO NAPOLI TORINO TREVISO PESCARA MACERATA ROMA FRUMENTO TENERO 189/191 196/198 198/202 215/217 191/198 202/204 €/TONNELLATE VARIETÀ SPECIALI ALESSANDRIA PADOVA VERONA BOLOGNA 215/220 MACERATA ROMA MILANO 236/243 BRESCIA FRUMENTO TENERO ESTERO €/TONNELLATE C.W.R.S. N. 1 MILANO 307/311 NAPOLI 290/292 CUNEO PADOVA FRUMENTO TENERO ESTERO 209/212 206/211 COMUNITARIO NAPOLI BOLOGNA VERONA MILANO FRUMENTO TENERO ESTERO €/TONNELLATE FRANCESE PANIFICABILE ROMA BOLOGNA BARI TREVISO CUNEO MILANO NAPOLI 239/240 TORINO 216/218 PADOVA BRESCIA FRUMENTO TENERO ESTERO €/TONNELLATE €/TONNELLATE €/TONNELLATE BUONO MERCANTILE PERUGIA VERCELLI TREVISO UDINE 205/208 240/245 203/205 210/212 204/207 235/240 181/184 216/218 215/217 €/TONNELLATE €/TONNELLATE MERCANTILE BARI PALERMO PESCARA MACERATA ROMA CATANIA NAPOLI FOGGIA FRUMENTO TENERO MACERATA ROMA PESCARA BOLOGNA BRESCIA ALESSANDRIA CUNEO MILANO GROSSETO NAPOLI FIRENZE VERONA ANCONA TORINO PADOVA FRUMENTO TENERO 215/218 217/221 214/215 219/224 NORTHERN SPRING ALESSANDRIA TORINO NAPOLI BOLOGNA VERONA MILANO PADOVA GRANTURCO 315/319 290/292 303/305 295/298 309/313 - COMUNITARIO TORINO CATANIA FIRENZE NAPOLI BOLOGNA MILANO MACERATA ROMA BRESCIA ALESSANDRIA ANCONA GRANTURCO 202/205 200/203 201/203 - IBRIDO-NAZIONALE MODENA FIRENZE PADOVA ROMA ALESSANDRIA R. EMILIA TREVISO TORINO ANCONA MILANO NAPOLI PERUGIA MACERATA BOLOGNA BRESCIA MANTOVA UDINE VERONA GROSSETO ORZO 193/194 162/164 186/189 185/189 178/180 179/181 184/186 184/186 185/188 191/192 212/214 183/193/195 191/195 188/189 185/188 183/185 186/187 190/197 €/TONNELLATE €/TONNELLATE €/TONNELLATE ESTERO MANTOVA FIRENZE MODENA BOLOGNA CUNEO TREVISO TORINO NAPOLI MACERATA PADOVA ROMA VERONA ANCONA CATANIA MILANO ORZO 221/224 216/218 215/218 215/219 213/216 211/213 215/220 216/230 €/TONNELLATE NAZIONALE ANCONA R. EMILIA GROSSETO BARI BOLOGNA 179/183 179/182 218/223 200/203 - BRESCIA FOGGIA UDINE PADOVA ROMA CATANIA CUNEO NAPOLI TREVISO TORINO MILANO MACERATA MANTOVA MODENA VERONA FIRENZE RISONE 204/206 160/165 206/211 217/219 194/198 213/215 210/213 214/216 185/190 210/214 216/218 161/169 €/TONNELLATE ARBORIO NOVARA BOLOGNA VERCELLI MORTARA MILANO ARGO/PADANO MILANO MORTARA BALILLA-ORIGINARIO VERCELLI NOVARA MORTARA MILANO CARNAROLI E SIMILI MORTARA MILANO NOVARA EUROPA-LOTO E SIM. MORTARA VERCELLI NOVARA MILANO LIDO-ROSA M. E SIM NOVARA VERCELLI MILANO MORTARA LUNGOB(IND.PA.TH.) MILANO NOVARA VERCELLI MORTARA RIBE E SIMILARI MILANO MORTARA VERCELLI NOVARA RIZZOTTO S.ANDREA VERCELLI MILANO NOVARA ROMA MILANO NOVARA VERCELLI MORTARA VIALONE NANO VERONA MILANO MORTARA SORGO 270/280 260/270 260/270 260/270 700/750 745/765 720/740 435/450 405/450 380/420 380/400 335/350 380/390 330/350 385/400 250/260 255/265 254/264 245/265 380/400 415/430 385/430 665/670 640/660 640/670 640/670 650/670 650/670 640/675 930/970 925/960 940/960 183/188 191/195 183/188 COLTIVAZIONI FORAGGERE FIENO €/TONNELLATE ERBA MEDICA BRESCIA 150/175 215/250 220/250 95/105 165/185 150/160 100/120 €/TONNELLATE FRUMENTO MODENA CREMONA BRESCIA UDINE 82/92 120/130 85/95 100/120 LATTE E DERIVATI 700/720 715/725 680/720 690/720 710/730 €/TONNELLATE BIANCO ANCONA MACERATA BOLOGNA BOLOGNA ANCONA MACERATA MODENA CREMONA UDINE PIACENZA PRATO STABILE MODENA CREMONA BRESCIA UDINE PAGLIA 170/180 ASIAGO €/KG FRESCO THIENE 6,13/6,13 STAGION. 12 MESI E OLTRE THIENE STAGION. 4/6 MESI THIENE 6,43/6,43 ASIAGO PRESSATO €/KG LATTE INT. 20 GG DI MATURAZIONE THIENE 5,28/5,28 BURRO €/KG BURRO CEE MANTOVA 3,50/3,50 BURRO MILANO 3,50/3,50 BURRO PASTORIZZATO CREMONA 3,40/3,40 FRESCO - DI CENTRIFUGA MILANO 3,70/3,70 FRESCO D’AFFIORAMENTO PIACENZA 2,80/2,90 ZANGOLATO DI CREME FRESCHE PARMA 2,30/2,30 R. EMILIA 2,30/2,30 MANTOVA 2,40/2,40 MODENA 2,30/2,30 MILANO 2,70/2,70 CACIOTTA €/KG LATTE MISTO FOGGIA GROSSETO LATTE OVI. 20/40GG. ROMA LATTE OVINO 6 MESI ROMA LATTE OVINO FRESCA ROMA CRESCENZA 5,90/6,40 7,45/9,44 6,50/7,70 8/9,30 6/7,40 €/KG MATURA UDINE MILANO FONTINA 6/6,40 4,35/4,60 €/KG MATURA AOSTA GORGONZOLA 8/9,95 €/KG FRESCO DOLCE NOVARA MILANO NOVARA MILANO 4,25/4,45 4/4,10 6/6,30 5,35/5,65 [ TENDENZE E MERCATI ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Terra e Vita 85 PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI €/KG €/KG STAGION. 4/12 MESI MANTOVA PIACENZA CREMONA MILANO STAGION. 12/15 MESI MILANO CREMONA MANTOVA PIACENZA STAGION. 16/24 MESI CREMONA MANTOVA ITALICO 7,15/7,45 7,20/7,45 7,30/7,45 7,15/7,35 7,90/8,55 7,85/8,05 8,05/8,35 8,20/8,50 8,20/8,80 8,55/8,85 €/KG FRESCO MILANO 4,45/4,55 BRESCIA 4,50/4,65 MATURO MILANO 5,20/5,50 PARMIGIANO REGGIANO €/KG STAGIONATO 1 ANNO R. EMILIA PARMA MANTOVA MILANO MODENA STAGIONATO 2 ANNI MODENA MANTOVA PARMA R. EMILIA MILANO OLIO DI OLIVA ED ALTRI OLI E GRASSI PECORINO ROMANO GRANA PADANO 8,95/9,35 8,95/9,35 8,75/9,05 8,65/9 9/9,40 10,30/10,70 10,45/10,65 10,30/10,70 10,30/10,70 10,55/11,30 EXP. PRODUZ. SARDA CAGLIARI EXP.PRODUZ.LAZIALE ROMA ITALIA PRODUZ.LAZ. ROMA PROVOLONE OLIO DI OLIVA 7,50/7,60 7/8 7/8 €/KG VAL PADANA FRESCO CREMONA MILANO VAL PADANA MATURO CREMONA MILANO RICOTTA 5,55/5,70 5,65/5,80 5,75/6 5,85/6,10 €/KG LATTE MISTO FOGGIA GROSSETO LATTE OVINO FOGGIA CAGLIARI LATTE OVINO ROMA TALEGGIO 3/3,40 2,90/3,66 4,80/5,20 1,40/1,60 3,50/6 €/KG FRESCO MILANO BRESCIA MATURO MILANO 4,40/4,65 4,55/4,70 5,10/5,55 €/KG VERG.LAMPANTE OLTRE COSENZA TARANTO Bitonto LECCE GIOIA TAURO GROSSETO CROTONE Andria BRINDISI CATANZARO ROSSANO SANT’AGATA BARI R. CALABRIA VERGINE COSENZA LECCE GROSSETO CROTONE R. CALABRIA BARI TARANTO Andria BRINDISI CATANZARO FOGGIA ROSSANO Bitonto SALERNO VERGINE EXTRA PESCARA SIENA TERNI PALERMO 1,60/1,65 1,63/1,65 1,63/1,65 1,45/1,65 1,63/1,65 1,60/1,65 1,60/1,65 1,70/1,72 2,40/2,50 2,40/2,60 2,15/2,30 2,40/2,60 2,40/2,60 2,40/2,50 2,45/2,60 2,40/2,50 1,90/2,10 3,80/3,90 3,50/3,70 BRINDISI GARGANO GROSSETO TRAPANI PERUGIA SALERNO ANDRIA COSENZA CHIETI SCIACCA VITERBO BITONTO RAGUSA ALTO TAVOLIERE SABINA(RIETI) CAGLIARI FIRENZE R. CALABRIA MILANO CATANZARO LAMETIA TERME ROSSANO TARANTO CATANIA BASSO TAVOLIERE LECCE 2,65/3,05 3,11/3,15 3,70/3,90 3,10/3,30 3,20/3,60 3,09/3,14 2,80/3,15 3,90/4 3,30/3,50 3,12/3,19 6/6,50 2,93/3 5,60/6,40 3,80/4 3,20/3,60 3,13/3,37 2,65/3,10 2,80/3,15 2,70/3,10 2,65/3,05 2,93/3 2,65/3,05 SEMI SEMENTI COLTURE INDUSTR. E DERIVATI POLPA BARBABIETOLA €/TONNELLATE GENERALE PADOVA TREVISO MODENA SOIA (PREZZI) 228/230 243/246 - GENERALE TREVISO BOLOGNA 465/470 464/469 €/TONNELLATE MILANO 472/475 VINI ED ALTRE BEVANDE VINI BIANCHI DA TAVOLA €/ETTOGRADO BIANCO TAV. 12/13° TRAPANI 2,40/2,50 BIANCO TAV. 9/11° MODENA 4,50/5 BARI 2,75/2,95 FAENZA 3,20/4,20 TREVISO 6/6,70 PESCARA 3,48/3,60 ROMA 3,80/4,00 VERONA 5,00/5,50 S.BENEDETTO 5,20/5,70 LUGO 3,10/3,40 VINI ROSSI DA TAVOLA €/ETTOGRADO ROSSO TAV. 12/13° PESCARA ROSSO TAV. 12/13° SALENTO TREVISO BARI LECCE NORD PUGLIA ROSSO TAV. 9/11° FAENZA TOSCANA CENTRALE TREVISO FIRENZE LUGO MODENA R. EMILIA VERONA PESCARA S.BENEDETTO 4,30/4,70 4,50/4,80 2,80/2,90 4,50/4,80 3,30/3,50 3,20/3,90 4,40/6,40 5,80/6,30 4,40/6,40 3,30/3,80 6,00/6,20 6,00/6,20 4,10/4,20 3,50/4,00 86 Terra e Vita [ TENDENZE E MERCATI ] n. 11/2014 15 marzo 2014 PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 28 FEBBRAIO AL 6 MARZO 2014) a cura di Stefano Serra Frumento tenero in rialzo, effetto Mar Nero 340 280 248,0 250 213,5 202,9 220 190 160 GEN-13 MAR-13 MAG-13 LUG-13 Fino Panificabile 3 Ager BO 1 DNS 16% pro CIF 182,0 SET-13 N° 1 Speciali Forza Ager BO Francia partenza Eure et Loir NOV-13 GEN-14 MAR-14 Black Sea Milling FOB le borse a termine che riflettono la preoccupazione degli operatori; possibile trasferimento di parte della domanda dal Mar Nero ad altre origini più sicure. Usa: siccità e gelo mantengono incerte le stime produttive dei “winter” e l’export sostiene il Cbot. Mar Nero: al momento regolare con nuove aggiudicazioni di aste sull’Egitto. Prezzi Fob: l’Argentino “pan” a 325 $/t (-3), lo Spring US “Pacifico” a 349 $/t (+2), l’Australiano Soft White a 273 $/t (+4). Duro, quotazioni su 310 285,0 290 (euro / t) Italia come nelle attese, causa il perdurante rallentamento degli arrivi di merce estera e l’export di prodotto nazionale, si registra un incremento delle quotazioni su tutte le piazze da Nord a Sud. A ulteriore supporto i contratti a “prezzo finito” per consegne fino a tarda primavera, che vede la consegna (forzosa) di prodotto nazionale stante l’esigua offerta (e i prezzi elevati) del comunitario. Gli operatori si interrogano su quando l’emergenza arrivi dal Canada terminerà e la pressione sul prodotto nostrano posa rientrare nei canoni della normalità; opinione comune non prima di Pasqua. Il nuovo raccolto vede buoni progressi colturali nelle aree vocate del Centro-Sud mentre al Nord imperversa il maltempo. Prezzi: a Foggia il fino vale partenza sui 280 €/t (+5) mentre l’Ager Bologna e la Granaria di Milano quotano (con pochi scambi) un più 4-5 €/t per l’origine Centro a 285-290 €/t arrivo. Europa gli operatori internazionali rivolgono l’attenzione al comunitario per coprire parte delle esecuzioni di marzo sul Nord Africa e il risultato è immediato su tutte le piazze del Sud Europa. Francia: la domanda italiana è vincolata alla reale qualità offerta, con maggiore interesse per la migliore dai porti del Sud Est con destino Tunisia. Spagna: i molini sono coperti e per l’esportazione resta 305,0 310 (euro / t) Italia continua il recupero delle quotazioni sull’incertezza delle consegne dal Mar Nero e uno scenario produttivo 2014 fortemente condizionato dalla piogge al Nord. La domanda è costante sia sul pronto che in prospettiva con i molini intenzionati a mantenere un livello di scorte “normali” per la congiuntura di campagna. L’offerta di nazionale e comunitario è regolare per ogni classe e origine, ma il mercato sul pronto impone prezzi al sensibile rialzo; continua la carenza di merce dal Nord America causa i problemi logistici. Bologna e Milano tornano al rialzo per tutte le categorie di un 2-5 €/t. Europa l’andamento degli scambi subisce negativamente l’influsso valutario ma l’incertezza dal Mar Nero più che compensa. Francia: la tendenza del mercato sarebbe ribassista, ma beneficia di riflesso dell’export dalla Romania sull’Egitto che sostiene il corso. Pressione politica per convincere l’Egitto ad accettare una umidità della granella al 13,5%. Il raccolto 2014 procede agronomicamente bene. Il prezzo Fob per del 76kg/hl - 220Hag. e 11% proteina, sale a 192 €/t (+1). Altri UE: buono il livello di esportazione dal Danubio, che compete alla pari con l’origine Russa; si conferma la domanda comunitaria per i grani superiori dall’area Austro-Tedesco. Prezzi del 76-220-12,5% di proteina restano sui 220 €/t reso camion. Mercato mondiale tiene banco la situazione del Mar Nero con 270 250 245,0 230 210 GEN-13 235,5 MAR-13 MAG-13 Centro fino Ager BO LUG-13 SET-13 Francia partenza Sud-Ovest NOV-13 GEN-14 MAR-14 # 2 HAD FOB USA poco, con tenore proteico tra 11 e 11,5% sulla s.secca. Grecia: qualche rivendita per la Tunisia. Prezzi Cif Italia: il tipo Fino vale oltre 280 €/t (+5), il tipo buono-mercantile quota sui 270-275 €/t (+5). Mercato mondiale lentamene il gap logistico rientra, ma il ritardo nelle esecuzioni di fatto azzera ulteriori vendite fino all’apertura laghi: primi di aprile. Usa e Canada l’offerta preme sulla politica per risolvere il ritardo logistico stante una crescente pressione della domanda dal Mediterraneo. Messico: si vende il “Guaymas”, qualità Nord Africa, per arrivi giugno. Prezzi Cif Italia: il # 2 Cwad resta sui 290-300 €/t, il #3/4 da Usa e Canada nominale tra 270 e 280 €/t. Legenda: 1 DNS 14 pro CIF : 1 Dark Northern Spring con 16% di proteina sulla s.s. reso porto di sbarco Rotterdam - Partenza Francia (E&L) Eure & Loire - HAD FOB USA : 2 Hard Amber Durum reso porto imbarco Laghi USA/Canada - YC 3 CIF Rotterdam : 3 Yellow Corn reso porto di sbarco Rotterdam [ TENDENZE E MERCATI ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Terra e Vita 87 PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 28 FEBBRAIO AL 6 MARZO 2014) Mais, il ritorno della speculazione Italia il problema Ucraina si interseca con le prime certezze sulle intenzioni di semina in Italia: oltre il 10% in meno, e la conferma che un 20-25% delle superfici 2014 andranno a bio-massa. Sul medio termine esiste solo l’offerta di origine comunitaria. La domanda di ogni tipologia e origine è ben presente e questo ha effetto dopante sui prezzi con rincari a Bologna e Milano tra i 1 e 5 €/t per un arrivo del nazionale sui 195 €/t arrivo. Europa la crisi Ucraina sembra non incidere sulla preferenza di quell’origine a sconto da parte degli utilizzatori europei, francesi della Bretagna inclusi. Francia: l’offerta non cede alle richiesta della domanda di rivedere da subito i prezzi al ribasso e l’euro/dollaro azzera la possibilità di esportazione: il mercato è semi-paralizzato. Spa- gna: continua a ricevere merce ucraina. Altri UE: torna l’offerta di mais, ma i prezzi sono poco competitivi rispetto all’internazionale: l’ungherese reso treno Italia sui 195 €/t. Mondiale le notizie dall’Ucraina (terzo esportatore mondiale di mais) si sommano a possibili ritardi di semina in Usa e stime di produzione 2014 al ribasso in Brasile con l’effetto di stimolare un prepotente ritorno della speculazione sul Cbot che recupera un 5% e torna ai massimi del settembre 2013. Usa: l’esportazione ai massimi livelli. Argentina: trebbiatura ostacolata dalle piogge. Ucraina: imbarchi in ritardo, ma costanti. Prezzi: argentino 225 $/t (+6) Fob “Up-river”; # 3YC 233 $/t (+8) Fob Golfo, Brasiliano Nq, Mar Nero 231 $/t (+6). Oleaginose e cereali foraggeri Italia Cereali foraggeri: mercato in simpatia con i cereali a uso alimentare umano con evidente supporto trasversale del grano sull’orzo e del mais sul sorgo. La domanda di cereali a paglia è più sostenuta per i dubbi su possibili defalt dal Mar Nero, ma l’offerta resta ampia e copre le richieste. L’orzo nostrano pesante vale 210 €/t (+2) arrivo, il sorgo bianco 193 €/t (+5) partenza e il tenero sui 215 €/t arrivo. Oleaginose: i dubbi sul “weather market” in America Latina sono compensati dal super euro e la soia aumenta di un 3-4 €/t per un prezzo partenza sui 465-470 €/t. Europa Cereali foraggeri: le condizioni del nuovo raccolto di grano e orzo restano buone per oltre il 70% dei campi con netto miglioramento delle condizioni in Uk. La domanda comunitaria interna è stazionaria mentre l’export (soprattutto di grano) sostiene l’intero comparto; l’orzo recupera 5 €/t e vale 183 €/t reso Rouen, il tenero Uk Fob oltre i 205 €/t (+6). Oleaginose: la scarsa disponibilità di colza francese è un problema che impone un trend rialzista all’intero comparto, già sostenuto dal prezzo mondiale dell’olio di soia. La colza in Francia vale 397 €/t (+8) reso Rouen con l’aprilegiugno a premio di 9 €/; il girasole sul pronto vale 345 €/t (+15) reso Saint Nazaire. Mondiale Cereali foraggeri: la domanda cinese e l’apprensione degli operatori sull’Ucraina sostengono il prezzo dell’orzo; il sorgo beneficia del rafforzamento del mais e il grano si adegua. Il 2014/15 è previsto con offerta eccedente la domanda. NOLI FLASH Settimana di debolezza sul mercato e i noli soprattutto per le panamax che continuano a subire assenza di domanda nel Pacifico e scarsa richiesta nell’Atlantico. Più tenuto il mercato delle handysizechesiconfermano.IlBalticIndex recupera un 10% grazie alla ripresa dei massimi tonnellaggi (capesize)evalesui1304punti. Francia: fonte France Agrimer e Arvalis aggiorna lo stato vegetativo del grano e dell’orzo, eccellente nel 72-74% dei casi; in lieve peggioramento relativo il duro che scende al 62% (-4%) delle superfici. Marocco: fonte Onicl annuncia la seconda asta d’importazione di grano (ca. 0,25 mio/t) da quando, nel Gennaio u.s., ha cancellato i dazi all’importazione. Canada: fonte Governativa annuncia la possibilità di legiferare a favore di un’accelerazione nel recuperare il gap logistico che da setti- Botta e risposta I ritardi negli arrivi di grano fanno rimpiangere il Board. Come e cosa è cambiato? Quanto accade a livello di ritardi nelle consegne è congiunturale tra uno scenario oligopolistico (periodo dei “Boards”) e uno più liberale con maggior numero di attori, pubblici e privati, ma non ancora ben rodato a livello di logistica. In pochi anni la Russia ha sestuplicato la sua capacità di carico e l’Ucraina l’ha più che triplicata e il centro decisionale della logistica potrebbe in poco tempo dividersi tra l’attuale quartier generale di Ginevra, ove tutti gli operatori hanno aperto uffici commerciali, e Singapore, ove operano i nuovi attori (del futuro?) come Noble, Olam e Wilmar. E l’attenzione è passata dalla tempistica (anche “climatica”) della movimentazione dei raccolti ai costi che fanno muovere la merce all’ultimo per limitare stoccaggi e giacenze ai porti. Se, come accaduto quest’inverno in Nordamerica, si congela la filiera logistica, i raccolti restano ostaggi del maltempo presso gli agricoltori e per le esecuzioni bisognerà attendere con pazienza il disgelo. INVIATE LE VOSTRE DOMANDE A: [email protected] mane riduce la capacità di esportazione di grano, colza e avena; coinvolti i principali vettori Canadian Pacific e Canadian National. Usa: fonte Usda pubblica le prime stime di produzione 2014/15. Grano: il calo delle rese è più che compensato dall’aumento delle superfici per una produzione sui 59 mio/t (+2% sul 2013). Mais: il calo delle aree sarebbe più che compensato dalle migliori rese per una produzione di oltre 355 mio/t. Soia: previsto raccolto record di 97 mio/t (+9% sul 2013). RIPRODUZIONE RISERVATA [ TENDENZE E MERCATI ] 88 Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 PREZZI DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI (10 MARZO) LISTINO BMTI (€/KG) SPECIE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE CLEMENTINE CLEMENTINE LIMONI LIMONI MANDARINI MANDARINI ACTINIDIA ACTINIDIA ACTINIDIA FRAGOLE FRAGOLE FRAGOLE FRAGOLE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE UVA DA TAVOLA UVA DA TAVOLA UVA DA TAVOLA AGLI AGLI ASPARAGI ASPARAGI BIETOLE CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CAROTE CAVOLFIORE CAVOLFIORE CAVOLFIORE CAVOLI BROCCOLI CAVOLI BROCCOLI CAVOLI CAPPUCCI VARIETÀ MORO NAVEL LATE NAVEL LATE NAVEL LATE TAROCCO TAROCCO TAROCCO TAROCCO WASHINGTON NAVEL HERNANDINA NADORCOTT PRIMO FIORE PRIMO FIORE TARDIVI TARDIVI HAYWARD HAYWARD HAYWARD CANDONGA ANNURCA ANNURCA CRIPPS PINK FUJI FUJI GOLDEN DELICIOUS GOLDEN DELICIOUS GOLDEN DELICIOUS GRANNY SMITH GRANNY SMITH MORGENDUFT RENETTA DEL CANADA RENETTA DEL CANADA STARK DELICIOUS STARK DELICIOUS ABATE FETEL ABATE FETEL CONFERENCE CONFERENCE DECANA COMIZIO DECANA COMIZIO KAISER KAISER WILLIAM WILLIAM BIANCA SUGRAONE NERA DAN BEN HANNA ROSATA RED GLOBE BIANCHI ROSA VERDI VERDI DA COSTA CON SPINE ROMANESCO APOLLO ROMANESCO APOLLO VIOLETTO SENZA SPINE VIOLETTO TEMA VIOLETTO TEROM BIANCO BIANCO ROMANESCO BIANCHI coordinamento di Fabrizio De Giacomi CALIBRO PRESENTAZIONE 64-73 (8) 70-80 (6) 77-88 (4) 77-88 (4) 70-80 (6) 70-80 (6) 77-88 (4) 77-88 (4) 77-88 (4) 58-69 (2) 58-69 (2) 58-67 (4) 58-67 (4) 63-74 (1X) 67-78 (1XX) 120-130 GR. 130-140 GR. 90-100 GR. 30-40 30-40 30-40 30-40 65-70 70-75 80-85 80-85 80-85 70-80 80-85 80-85 70-80 80-85 80-90 85-90 90-95 70-80 80-85 70-80 75-80 70-75 75-80 75-80 80-85 70-80 75-80 70-75 80-85 N.C. N.C. N.C. A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA CON FOGLIE A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA CON FOGLIE A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI MONOSTRATO A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI CON FOGLIE A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA IN VASCHETTE IN VASCHETTE IN VASCHETTE IN VASCHETTE DOPPIO STRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO 14 PZ. (30X50) MONOSTRATO 20 PZ. (30X50) MONOSTRATO 18 PZ. (30X50) VERTICALE 14 PZ. (30X40) VERTICALE 12 PZ. (30X40) ALLA RINFUSA MONOSTRATO 18 PZ. (30X50) A PIÙ STRATI 45 PZ. A PIÙ STRATI 35 PZ. MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO N.C. N.C. 12-16 N.C. N.C. 6-7.5 CM 7.5-9 CM 11-13 CM 9-11 CM 6-7.5 CM 6-7.5 CM 7.5-9 CM N.C. 10 PZ. (40X60) 6 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) N.C. N.C. 6 PZ. (30X50) IN GRAPPOLI ALLA RINFUSA IN MAZZI IN MAZZI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI IN MAZZI IN MAZZI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI VASSOI FILMATI MONOSTRATO FILMATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO VERTICALE FILMATO MONOSTRATO BOLOGNA PROVENIENZA PREZZO FRUTTICOLE SICILIA SPAGNA SPAGNA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA SICILIA SPAGNA SICILIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SPAGNA ITALIA CAMPANIA CAMPANIA ITALIA EMILIA-ROMAGNA TRENTINO ITALIA ALTO ADIGE TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE ITALIA TRENTINO TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA SUD AFRICA ARGENTINA SUD AFRICA SUD AFRICA PERÙ ORTICOLE ITALIA FRANCIA ITALIA CAMPANIA ITALIA ITALIA SARDEGNA ITALIA ITALIA EGITTO PUGLIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA PUGLIA ITALIA 0.60 0.70 0.75 0.90 1.00 0.90 1.60 1.40 0.80 1.30 1.40 0.60 0.80 0.90 1.10 1.20 1.30 0.80 1.80 2.30 1.80 3.30 0.90 1.30 1.80 1.60 1.50 0.65 1.30 1.70 1.20 1.40 0.85 1.30 1.40 1.10 1.50 1.10 1.50 1.40 1.50 1.80 2.00 0.70 1.20 1.50 1.60 3.00 2.30 3.00 1.80 6.00 3.00 2.50 0.50 0.15 0.30 0.60 0.50 0.18 0.40 0.35 0.60 0.45 0.40 0.70 0.70 0.90 0.70 PADOVA PROVENIENZA SICILIA SPAGNA SPAGNA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA SICILIA SPAGNA SICILIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SPAGNA ITALIA CAMPANIA CAMPANIA ITALIA EMILIA-ROMAGNA TRENTINO ITALIA ALTO ADIGE TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE TRENTINO TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA SUD AFRICA ARGENTINA SUD AFRICA SUD AFRICA PERÙ PREZZO 0.60 0.57 0.62 0.62 0.90 0.75 1.05 0.85 VERONA PROVENIENZA PREZZO SICILIA 0.75 SICILIA 1.00 SPAGNA SICILIA SPAGNA SICILIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA 1.35 0.70 0.90 0.85 0.90 1.35 1.40 1.00 ITALIA 2.50 EMILIA-ROMAGNA 1.62 ITALIA 0.55 ITALIA TRENTINO 1.00 1.32 EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA EMILIA-ROMAGNA 1.40 1.30 1.45 EMILIA-ROMAGNA 1.20 SUD AFRICA PERÙ 2.10 2.44 5.50 2.60 0.52 0.15 ITALIA 3.80 0.55 0.50 0.21 0.22 0.28 0.56 1.00 0.80 1.60 1.30 ITALIA 0.85 ITALIA ITALIA 0.60 0.90 ITALIA ITALIA 1.55 1.00 0.45 ITALIA 0.35 1.00 1.60 0.77 0.80 0.85 1.00 1.45 1.60 1.10 1.30 2.00 1.50 2.50 1.40 1.50 1.83 1.55 1.62 0.60 1.10 1.60 1.15 0.65 1.42 1.43 0.90 1.15 1.30 1.40 1.60 1.30 1.50 0.90 1.20 3.00 2.10 2.50 FRANCIA ITALIA CAMPANIA ITALIA ITALIA SARDEGNA ITALIA ITALIA PUGLIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA PUGLIA ITALIA [ TENDENZE E MERCATI ] n. 11/2014 15 marzo 2014 Terra e Vita 89 LISTINO BMTI (€/KG) SPECIE VARIETÀ CAVOLI VERZA CETRIOLI CICORIA WITLOOF CICORIA BIANCA LUNGA DI MILANO CICORIA CATALOGNA A PUNTARELLE CICORIA CATALOGNA CIME DI RAPA CIPOLLE PIATTE BIANCHE CIPOLLE TONDE BIANCHE CIPOLLE TONDE DORATE CIPOLLE TONDE DORATE CIPOLLE TONDE ROSSE CIPOLLOTTI BIANCHI FAGIOLINI FAGIOLINI PIATTI VERDI FAVE FINOCCHI FINOCCHI INDIVIE SCAROLA LATTUGHE CAPPUCCIO LATTUGHE GENTILE LATTUGHE ICEBERG LATTUGHE ROMANA MELANZANE CHIARE MELANZANE LUNGHE MELANZANE MELANZANE MELONI GIALLI INVERNALI PATATE P. BIANCA PATATE P. GIALLA PATATE P. GIALLA PATATE P. GIALLA PATATE ROSSE PEPERONI LUNGHI GIALLI PEPERONI LUNGHI ROSSI PEPERONI QUADRATI GIALLI PEPERONI QUADRATI ROSSI PISELLI VERDI SCURI POMODORI CILIEGINI POMODORI CILIEGINI POMODORI CILIEGINI POMODORI COSTOLUTI TIPO MERINDA POMODORI COSTOLUTI VERDI POMODORI COSTOLUTI VERDI POMODORI CUORE DI BUE VERDI POMODORI DATTERINI POMODORI TIPO PICCADILLY POMODORI TIPO PIXEL TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO POMODORI POMODORI TONDI LISCI VERDI POMODORI TONDO SARDO PORRI PORRI PREZZEMOLI RADICCHIO CICORINO MISTO RADICCHIO ROSSO LUNGO PRECOCE RADICCHIO ROSSO LUNGO PRECOCE RADICCHIO ROSSO SEMILUNGO RADICCHIO ROSSO TARDIVO RADICCHIO ROSSO TONDO RADICCHIO VARIEGATO RAVANELLI TONDI ROSSI SCALOGNO COMUNE SEDANI DA COSTA VERDI SPINACI RICCI TOPINAMBUR ZUCCHE TONDE DELICA ZUCCHE TONDE DELICA ZUCCHINE COSTOLUTE ZUCCHINE SCURE LUNGHE ZUCCHINE SCURE LUNGHE coordinamento di Fabrizio De Giacomi CALIBRO PRESENTAZIONE 6 PZ. (30X50) 14-21 CM. N.C. N.C. N.C. N.C. N.C. 30-50 60-80 60-80 60-80 60-80 N.C. N.C. N.C. N.C. 10 PZ. (30X50) 10 PZ. (30X50) 8 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) 8 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) 8 PZ. (30X50) N.C. N.C. N.C. N.C. 1600-2000 GR. 40-60 40-60 40-60 40-60 40-60 N.C. N.C. GG (90-110) GG (90-110) N.C. MEDI MEDI PICCOLI 57-67 67-82 82-102 82-102 N.C. N.C. N.C. 67-82 82-102 N.C. 40-60 40-60 N.C. N.C. N.C. N.C. 18 PZ. (30X50) N.C. 12 PZ. (30X50) N.C. N.C. N.C. MEDI N.C. N.C. MEDIE MEDIE 14-21 CM. 21-28 CM. 7-14 CM. MONOSTRATO A PIÙ STRATI VASSOI FILMATI MONOSTRATO MONOSTRATO A PIÙ STRATI IN MAZZI A PIÙ STRATI MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA IN MAZZI ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO DOPPIO STRATO DOPPIO STRATO MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA A PIÙ STRATI IN VASCHETTE A PIÙ STRATI DOPPIO STRATO DOPPIO STRATO MONOSTRATO MONOSTRATO IN VASCHETTE A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA DOPPIO STRATO DOPPIO STRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA IN MAZZI ALLA RINFUSA A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI MONOSTRATO A PIÙ STRATI MONOSTRATO MONOSTRATO 20 MAZZI ALLA RINFUSA MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA MONOSTRATO A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI MONOSTRATO BOLOGNA PROVENIENZA PREZZO PADOVA PROVENIENZA ITALIA SICILIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA OLANDA ITALIA ITALIA MAROCCO MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA BRASILE ITALIA ITALIA OLANDA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA MAROCCO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA VENETO VENETO VENETO VENETO ITALIA VENETO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ARGENTINA ITALIA 0.50 1.00 1.30 0.50 0.70 0.60 0.80 1.40 0.70 0.40 0.45 0.70 0.80 2.50 2.00 1.80 0.70 0.90 1.40 1.20 1.00 0.70 1.30 1.50 1.70 1.10 1.50 1.30 0.65 0.55 0.40 0.80 0.65 2.20 2.20 1.80 1.80 2.20 2.00 2.20 2.30 3.80 1.70 1.90 2.50 3.40 2.20 2.20 1.60 1.00 2.20 1.10 0.80 1.00 1.50 1.50 1.10 1.50 3.00 1.00 2.70 0.35 1.80 0.50 1.20 2.00 1.20 1.00 SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA MAROCCO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA VENETO VENETO VENETO VENETO ITALIA VENETO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ARGENTINA ITALIA SICILIA LAZIO 0.60 1.00 SICILIA LAZIO N.B. I prezzi si riferiscono a prodotti di 1a categoria (regolamento Ue 2251/92); calibratura in mm e imballaggi base 30x50 cm. PREZZO ITALIA SICILIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 0.50 1.05 1.80 ITALIA 0.58 ITALIA ITALIA MAROCCO MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA BRASILE ITALIA OLANDA 0.52 0.70 0.34 0.70 1.50 2.50 1.75 1.50 0.60 0.87 1.35 0.80 0.80 0.80 1.45 1.60 1.25 1.40 0.42 0.80 1.80 1.80 1.70 1.53 2.00 1.90 2.30 2.20 1.70 1.60 2.20 3.20 2.10 2.00 1.80 0.55 1.15 2.70 1.10 0.65 1.70 1.95 0.85 1.50 0.18 1.63 0.55 1.00 1.55 1.60 VERONA PROVENIENZA PREZZO ITALIA 0.40 FRANCIA ITALIA ITALIA 1.40 0.90 0.65 ITALIA 0.60 ITALIA ITALIA OLANDA ITALIA ITALIA MAROCCO MAROCCO ITALIA 0.55 0.52 0.44 0.57 1.20 2.00 1.70 1.78 ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 0.80 1.65 0.70 0.60 SICILIA BRASILE 1.30 1.25 ITALIA OLANDA 0.48 0.42 SPAGNA SPAGNA 1.45 1.35 SICILIA SICILIA 2.00 2.30 SICILIA 2.80 ITALIA SICILIA 2.00 3.00 SPAGNA 1.70 ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA 2.00 0.65 0.65 1.00 1.70 VENETO 2.80 VENETO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA 1.60 0.31 2.00 0.60 1.15 1.40 ITALIA 1.00 [ TENDENZE E MERCATI ] 90 Terra e Vita n. 11/2014 15 marzo 2014 IL BORSINO DELL’ORTOFRUTTA BIOLOGICA* A cura di Duccio Caccioni L a riunione della Borsa bio della Cciaa di Bologna ha confermato il buon tono del mercato dei prodotti ortofrutticoli biologici, che per l’ennesima volta è stato segnato da una certa stabilità con l’eccezione di una tendenza al rialzo per alcuni prodotti. Se la settimana precedente si era avuta una salita delle quotazione per cipolle e actinidia – nella prima settimana di marzo è stata invece la volta dei pomodori, dei sedani e, per la frutta, delle mele Golden di montagna. Per quanto riguarda i pomodori il rialzo era già stato previsto in precedenza ed è stato di 10 cent/kg su tutte le tipologie (ciliegini, insalatari e grappolo). In crescita di 10 cent/kg anche il prezzo del sedano bio – le piogge hanno limitato l’offerta. Esaurite le mele Golden di pianura, con conseguente crescita dei prezzi per i prodotti provenienti dalle aree montane – da osservare che per le mele funziona bene anche l’export. Agli sgoccioli l’offerta dei mandarini tardivi. Per quanto riguarda le pere è da notare la limitata offerta di cv Abate. In arrivo i primi carichi di pere estive (es. William) dall’emisfero Sud *La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici fa parte del Comitato della Borsa Merci della Camera di Commercio Ind. Agricoltura e Art. di Bologna (Presidente Bruno Filetti). Membri della Commissione: La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici fa parte del Comitato della Borsa Merci della Camera di Commercio Ind. Agricoltura e Art. di Bologna (Presidente Bruno Filetti). Membri della Commissione: Naturitalia (Simone Beghelli), APO FRUT (Ilenio Bastoni), Gruppo AGRIBOLOGNA (Cinzia Ferrari), BioService Italia (Gianluigi Trama), Brio Spa (Alessandro Stagnoli), Ecor spa (Gabriele Borghesan), Copagri (Luigi Andrea Gallerani), Coop. Agrobiologica, Verdefrutta, DiPisa, CORER-PEMPA (Ivo Lanconelli), UNACOA-AFE (Marco Salvi), Consorzio Mercabio, PROBER (Paolo Carnemolla), CSO (Elisa Macchi). Presidente: Duccio Caccioni. Segretario: Nadia Trudaiu (CCIIAA di Bologna). LE QUOTAZIONI (6 MARZO) SPECIE VARIETÀ PROV. CAL. CONFEZIONE MIN. MAX. PREV. VAR ° ORTICOLE Aglio secco Pve Sfuso in casse da 10 kg 4,8 5 4,9 = Bietole Pvn Casse 7 kg 0,09 2 0,10 = = Carote Carote Novelle Cavolfiore Cavolfiore Pvn Cartoni 10 kg 2 2,2 2,1 Sicilia Cartoni 10 kg n.q. n.q. n.q. / plat 2,35 2,45 2,5 = Pvn 8/10 pz Romanesco Pvn Casse 8 kg 2.25 2.45 2.40 = Cetrioli 1 CAT Pvn Plateaux 1 strato n.q. n.q. n.q. / Cipolle Dorate Pvn 60/80 Cassa 10 kg 0,090 0,097 0,09 = Cipolle Dorate Pvn 40/60 Cassa 10 kg 1,55 1,65 1,6 = Cipolle Dorate Pve 60/80 Cassa 10 kg 0,08 0,09 0,09 = Cipolle Dorate Pve 40/60 Finocchi Cassa 10 kg 1.50 0,08 0,08 = Pvn Plateaux 18 pz 2.30 2.40 2.35 = Lattuga Trocadero Pvn Cassa 1 strato 0,13 3.10 3 = Lattuga Gentile Pvn Cassa 1 strato 0,14 3.10 3.05 = Ovale Pvn Cassa 1 strato n.q. n.q. n.q. / Comuni Pve Sacchi 10 kg 0,08 0,09 0,08 = Melanzane Patate Patate Comuni Pvn Sacchi 10 kg 1,5 1,65 1,6 = Peperoni Lunghi gialli/rossi Sud Italia Rinfusa cassa 5 kg 2,2 2.50 2.40 = Peperoni Verdi Pvn Rinfusa cassa 5 kg n.q. n.q. n.q. / + Pomodori Ciliegino Pvn Vaschetta 500 g 2,9 3 2,95 Pomodori Insalataro tondo liscio verde Pvn Plateaux 5 kg n.q. n.q. n.q. / Pomodori Insalataro tondo liscio verde Sud Italia Plateaux 5 kg 2,8 2,9 2,85 + Pomodori T.L. grappolo Sud Italia Rinfusa cassa 5 kg 3 3.20 3.10 + Pvn Casse 8/10 kg n.q. n.q. n.q. / Porro Sedano Verde Pvn Casse 8 kg 2 2.20 2.10 + Zucche varie cvv Pvn Casse 8 kg 0,09 0,097 0,09 = Zucchine Scure medie Pvn Doppio strato cassa 5 kg. 2.20 2.30 2.25 = Actinidia Hayward Pvn 33/36 Casse 2.15 2.25 2.20 = Navel Pvn 8 Casse 1.40 0,08 1.50 = FRUTTICOLE Arance Arance Tarocco Pvn 8 Casse 1.40 0,08 1.50 = Clementine Comuni Pvn 3/4 Casse n.q. n.q. n.q. / = Clementine Tardive Pvn 3/4 Casse 2 2.30 2.25 Limoni Verdello Sicilia 58/67 Casse multistrato 10 kg 1,5 0,09 0,08 = Avana Pvn 3/4 Casse 0,09 0,10 0,097 = = Mandarini Mele Gala Pvn Casse 2.10 2.30 2.20 Mele Golden Pianura 70+ Casse n.q. n.q. n.q. / Mele Golden Montagna 70+ Casse 2.25 2.35 2.30 + Pere Conference Centro Nord Italia 60+ Casse 2.50 0,13 0,125 = Pere Abate Fetel Centro Nord Italia 60+ Casse 2.50 0,13 0,125 = ° legenda colonna Var. (variazione): = prezzo invariato, + prezzo in aumento, - prezzo in diminuzione. Pvn provenienza varia nazionale, Pve prov.varia estera, Nq non quotato