Misure on-line ed interfacciamento Linea acque-linea fanghi Definizioni: ACCURATEZZA Quanto la misura si avvicina al valore vero. Espressa come percentuale del campo di misura: Data da: ef = 100 x (Xm-Xv) / Xfs, Dove: Xm = valore misurato Xv = valore vero Xfs = valore di fondo scala Definizioni: ACCURATEZZA Quanto la misura si avvicina al valore vero. Espressa come percentuale della misura: Data da: ea = 100 x (Xm-Xv) / Xv, Dove: Xm = valore misurato Xv = valore vero Definizioni: PRECISIONE Massimo scostamento tra una generica lettura e la miglior stima della misura ottenuta con lo strumento. Può essere migliorata aumentando il numero di punti di campionamento per una singola lettura. Definizioni: Rangeability (turn-down) Definisce l’intervallo ottimale di applicazione dello strumento Rapporto tra l’estremo superiore e quello inferiore della scala di misura, normalizzato all’unità (limite inferiore = 1). Es. Rangeability 20:1 con fondo scala 100 kg/sec ed accuratezza 1 % significa avere misure accurate all’1% tra 5 e 100 kg/sec Definizioni: CARATTERISTICA STATICA, SENSIBILITA’ E RISOLUZIONE La caratteristica statica è la funzione, in genere non lineare, che lega la variabile da misurare al segnale in uscita dal sensore. La sensibilità è il rapporto tra la variazione dell’uscita del sensore e la corrispondente variazione del parametro da misurare. La risoluzione è la minima variazione della variabile da misurare che genera una variazione apprezzabile del segnale in uscita. Normalmente è definita in percentuale del campo di misura Comportamento dinamico Ogni sensore impiega un certo tempo a rispondere ad una variazione nella variabile di misura. Ad esempio, nel caso di una termocoppia in un pozzetto, la T media del pozzetto di misura si porta all’equilibrio secondo una relazione del tipo: dT C A(T f T ) dt C è la capacità termica del pozzetto, A e g sono la superficie e il coefficiente di scambio termico con il fluido. La costante che si ottiene da C/Ag prende il nome di costante di tempo. Comportamento dinamico Il comportamento dinamico del sensore, almeno per piccole variazioni attorno ad un punto di linearizzazione, può essere descritto dalla funzione di trasferimento: Con: y F (s) u lim F ( s) S ( y ) s0 Dove y è il punto di linearizzazione (segnale), u è la variabile da misurare, S (y) è la sensibilità Scelta dei sensori Accuratezza, precisione, sensibilità, risoluzione Rangeability Caratteristiche dinamiche Affidabilità Costo Tipo di installazione Materiali elemento sensibile Sensori di temperatura: termocoppie Una termocoppia è costituita da due fili metallici di materiale diverso saldati ad una estremità. Effetto Seebeck: Unendo insieme le due estremità di una termocoppia , tra i fili circola corrente se le due giunzioni vengono poste a temperature diverse T1 e T2. Potenzialmente qualsiasi coppia di conduttori può essere usata come termocoppia, perciò sono state selezionate e standardizzate quelle leghe rispondenti ai seguenti requisiti: - elevata emissione per °C - buona stabilità e ripetitibilità - buone proprietà meccaniche - basso costo - purezza metallurgica - caratteristica temperatura/fem il più lineare possibile. L'entità di corrente che circola dipende dal tipo di metallo. La seguente tabella riporta il coefficiente di Seebeck (mV/0C) relativamente ad alcuni metalli (o leghe) di uso più comune. Tipo termocoppia Metalli (lega) Coeffic. Seebeck (mV/0C) J Fe-con 50 K Ni-Cr 40 T Cu-con 38 S Pt/Rh-Pt 10 E NI/Cr-con 59 N Ni/Cr/Si-Ni/Si 39 Come mostra la figura, la dipendenza della tensione dalla temperatura non è lineare, a meno che non consideriamo un tratto molto ristretto e può essere rappresentata mediante delle funzioni polinomiali del tipo y = a + bx + cx2 + dx3 + ...... dove y = temperatura in 0C , x = volt e a,b,c,d sono dei coefficienti tabulati, che dipendono solo dal tipo di termocoppia e non dal modo con cui il trasduttore è stato realizzato dalla casa costruttrice. UTILIZZAZIONE PRATICA DI UNA TERMOCOPPIA Per misurare la tensione si usa un amplificatore con guadagno elevato, impedenza di ingresso alta e a bassa deriva termica Per ridurre al minimo il rumore proveniente sia da disturbi di rete che da campi elettromagnetici esterni , i cavi di collegamento devono essere ben schermati e il più corti possibile. Eventualmente si posono inserire nel circuito dei filtri passa basso con frequenza di taglio inferiore a 10 Hz. Una volta letta la tensione, per ricavare la temperatura si usano le tabelle internazionali NIST oppure la funzione polinomiale sopra menzionata. TERMOCOPPIE E TERMORESISTENZE CONVENZIONALI Le termocoppie e termoresistenze convenzionali sono normalmente usate quando non sono presenti gravose condizioni di esercizio quali vibrazioni, sollecitazioni meccaniche, pressioni, ecc. e quando non è richiesta la flessibilità. I termoelementi convenzionali sono costruiti usando isolatori ceramici, con adeguato tipo e sezione di materiale dei conduttori, inseriti in un tubetto di protezione e riempiti con polvere di allumina o ossido di magnesio per aumentare la resistenza alle vibrazioni. TERMOCOPPIE TRADIZIONALI 1- Giunto di misura Il giunto di misura o giunto caldo è la zona in cui i due conduttori della termocoppia sono uniti tra loro; essendo la sua dimensione di dimensioni ridotte, possiamo considerare la misura con le termocoppie di tipo puntiforme. L'esecuzione di questa giunzione deve essere fatta in modo tale da non presentare tensioni meccaniche sui due conduttori ( specialmente per quanto riguarda le termocoppie a base di metallo nobile) in quanto queste, una volta in temperatura, pregiudicherebbero il corretto funzionamento della termocoppia. 2- Fili della termocoppia I fili della termocoppia dovranno essere dimensionati adeguatamente in base alle condizioni di impiego; è possibile inserire nella stessa sonda due o più termocoppie. 3- Isolatori ceramici Gli isolatori ceramici servono per mantenere isolati i fili della termocoppia per tutta la lunghezza della sonda tra di loro e verso la guaina esterna. 4- Guaina di protezione La guaina di protezione ha lo scopo di proteggere i fili della termocoppia. Questa, essendo a contatto con il processo, è importante che sia costituita dal giusto materiale è che abbia le giuste dimensioni. La guaina di protezione è solitamente metallica tuttavia è possibile che questa sia in materiale ceramico se la temperatura risulti molto elevata. In condizioni particolari è opportuno ricoprire la guaina con un ulteriore protezione ( pozzetto termometrico). 5- Testa di connessione La testa di connessione contiene una morsettiera di materiale isolante ( normalmente ceramica ) che permette il collegamento elettrico della termocoppia, in funzioni delle condizioni di impiego possono essere usate custodie antideflagranti. Al posto della morsettiera è possibile installare un convertitore con uscita 4-20mA. TERMOCOPPIE AD ISOLAMENTO MINERALE (MgO) Questa particolare tipologia costruttiva permette di realizzare termocoppie di elevate prestazioni e con caratteristiche meccaniche eccellenti. Le principali caratteristiche costruttive di questo tipo di realizzazione possono essere così riassunte: possibilità di realizzare termocoppie di dimensioni molto ridotte ( a partire da 0,5mm di diametro ) possibilità di piegare la guaina con raggi di curvatura molto stretti considerevole aumento della durata media della termocoppia possibilità di realizzare termocoppie molto lunghe. 1- Giunto di misura Con l'utilizzo di particolari tecniche viene realizzata l'unione dei due conduttori costituenti la termocoppia all'interno del cavo isolato in ossido minerale e quindi si procede alla chiusura dello stesso. Il giunto di misura può essere isolato, a massa oppure esposto 2- Fili della termocoppia All'interno del cavo isolato in ossido minerale si possono trovare due, quattro o sei fili; la termocoppia potrà quindi essere semplice, doppia o tripla. 3- Guaina con isolamento minerale Questa è composta da una guaina metallica contenente i conduttori isolati tra loro e dalla guaina stessa per mezzo di ossidi metallici purissimi e altamente compressi; l'isolamento standard è l'ossido di magnesio MgO. 4- Testa di connessione La testa di connessione contiene una morsettiera di materiale isolante ( normalmente ceramica ) che permette il collegamento elettrico della termocoppia, in funzione delle condizioni di impiego possono essere utilizzate custodie antideflagranti. Al posto della morsettiera è possibile installare un convertitore con uscita 4-20mA. Le principali cause di errore in cui si può incorrere durante la misura della temperatura con le termocoppie sono: - Collegamento della termocoppia con lo strumento di misura con un cavo non adatto - Inversioni di polarità nei vari collegamenti - Fem parassite - Errata compensazione del giunto di riferimento. Come detto precedentemente la misura con le termocoppie necessita delle compensazione del giunto di riferimento; è importante quindi che questa venga effettuata correttamente dallo strumento di misura. In particolare: Tutti i collegamenti tra le termocoppie e gli strumenti di misura devono essere effettuati con cavi compensati adatti, infatti esistono cavi compensati per ogni tipo di termocoppia, la scelta del tipo di isolante e delle dimensioni dipendono unicamente dalle condizioni di utilizzo Tutti i cavi di compensazione e/o di estensione per termocoppie hanno una colorazione che identifica sia il tipo di termocoppia che la sua polarità, è quindi importante fare attenzione ad evitare di invertire le polarità negli eventuali collegamenti. E' tuttavia buona norma, nei collegamenti tra le termocoppie e gli strumenti di misura, fare meno giunzioni possibili e comunque usare appositi dispositivi con contatti compensati che impediscono anche le inversioni di polarità. Nel caso in cui si stia utilizzando delle termocoppie con giunto di misura a massa è possibile che eventuali fem parassite vengano introdotte dalla termocoppia verso lo strumento di misura ed essendo il segnale delle termocoppie in mV è molto facile che questo venga falsato o disturbato. E' quindi opportuno passare all'utilizzo di termocoppie con giunto di misura isolato. Termometro a resistenza ( Termoresistenza) Nello stesso periodo in cui Seebeck scoprì l'effetto termoelettrico sir W. Davy scoprì che la resistività dei metalli è dipendente dalla temperatura. Cinquant'anni dopo sir. W. Siemens usò del platino come elemento in un termometro a resistenza. Il principio di funzionamento dei termometri a resistenza metallici, più comunemente chiamati termoresistenze, si basa sulla variazione della resistenza elettrica di un metallo al variare della temperatura a cui è sottoposto. Nel campo industriale i materiali maggiormente utilizzati sono il platino ed il nichel che, grazie alla loro elevata resistività e stabilità, permettono di realizzare termoelementi molto riproducibili, di piccole dimensioni e con ottime caratteristiche dinamiche. Le misure di temperatura effettuate con le termoresistenze sono di gran lunga più precise e affidabili rispetto a quelle effettuate con altri tipi di sensori quali termocoppie o termistori. Normalmente i termometri a resistenza vengono identificati con la sigla del materiale utilizzato per la loro costruzione ( platino = Pt, Nichel = Ni ecc. ) seguito dalla loro resistenza nominale alla temperatura di 0°C . Il campo di utilizzo dei termometri a resistenza industriali è compreso tra -200 e +850°C come riportato nella figura. Le termoresistenze convenzionali sono costruite secondo le normative IEC o DIN con avvolgimento in Platino (coefficiente di temperatura 0,00385) o Nichel (coefficiente di temperatura 0,00618) su supporto ceramico o di vetro. La resistenza nominale è 100 ohm a 0 °C. Gli inserti standard hanno un diametro di 4, 5, 6 o 8 mm. con uno o due avvolgimenti nello stesso bulbo. TIPI DI TERMORESISTENZE: Platinum resistance element (Pt) range: -200 to +850 °C Nominal resistance: 50,100*, 200, 500*, 1000* W at 0 °C Temperature coefficient: 0,00385 W. W Nickel resistance element (Ni) Range: -60 to +180 0C Nominal resistance: 100*, 200 W at 0 °C Temperature coefficient: 0,00618 W. W~ -1 TERMOMETRI A RESISTENZA DI PLATINO (Pt): Secondo lo standard IEC 751 per la costruzione dei termometri a resistenza è previsto l'utilizzo di platino con coefficiente di temperatura alfa = 3,85x10-3 La normativa IEC 751 prevede termoresistenze con valore nominale a 0 °C ( Ro) compreso tra 5 e 1000 ohm; tuttavia i valori più comunemente utilizzati sono 100 ohm, 500 ohm e 1000 ohm. La relazione che lega la resistenza alla temperatura t° (Rt) e la resistenza a 0° (Ro) è la seguente: nel campo -200°C / 0 °C Rt = Ro [ 1+At+Bt²+C ( t-100 ) t³ ] nel campo 0 °C / 850 °C Rt = Ro ( 1+At+Bt² ) Dove i coefficienti A, B e C valgono: A = 3,9083 x 10-3 B = -5,775 x 10-7 C = -4,183 x 10-12 Le classi di precisione dei termometri a resistenza di platino sono riferite alla temperatura e sono così normalizzati: Classe A = 0,15+0,002 | t | ( °C ) Classe B = 0,3+0,005 | t | ( °C ) La classe di precisione A vale fino ad una temperatura massima di 650°C e con termometri collegati a tre o quattro fili E' possibile tuttavia avere delle termoreistenze di maggiore precisione, le classificazioni di queste avvengono come frazioni della classe B ad esempio la classe 1/3B equivale a 1/3 (0,3+0,005 | t | ). TERMOMETRI A RESISTENZA DI NICKEL (NI): A differenza del platino, il nichel ha un coefficiente di temperatura superiore ( a = 6,17 x 10-3 ) che, sopperendo alla sua minore resistività elettrica, ne rende la sensibilità paragonabile a quella delle termoresistenze in platino. La scarsa resistenza all'ossidazione limita il campo di impiego dei termometri a resistenza di nichel nel campo di temperatura compreso tra -100°C e +200°C. La relazione che lega la resistenza alla temperatura t° (Rt) e la resistenza a 0° (Ro) è la seguente: nel campo -60°C / +180°C Rt = Ro ( 1+ At + Bt2 + Ct4 ) Dove i coefficienti A, B e C valgono: A = 5,845 x 10-3 B = 6,650 x 10-6 C = 2,805 x 10-11 E' normalizzata una sola classe di precisione per i termometri a resistenza di nichel che è riferita alla temperatura: Nel campo -60°C / 0°C: 0,4 + 0,028 | t | (°C) Nel campo 0°C / 180°C: 0,4 + 0,007 | t | (°C) Termistore Come la termoresistenza anche il termistore varia la sua resistenza con la temperatura. I termistori sono generalmente composti di materiali semiconduttori; possono avere il coefficiente di temperatura positivo oppure negativo, cioè la loro resistenza diminuisce all'aumentare della temperatura. I termistori sono estremamente non lineari, di conseguenza non sono state standardizzate le curve come per le termoresistenze e termocoppie. Misuratori di pressione A parte i classici barometri a liquido, i sistemi di misura on-line della pressione si basano sulla deformazione di un elemento elastico e sulla successiva trasduzione della deformazione in un segnale elettrico. Nel settore del trasporto e trattamento di acque, i misuratori di pressione, cosiddetti trasduttori, devono essere in grado di rispondere ad alcuni requisiti base, specifici, quali: resistenza ai picchi di pressione; sensibilità di misura costante nel tempo; resistenza all’usura; segnale elettrico di uscita utile per il telecontrollo dei parametri osservati. È comunque sempre auspicabile che, oltre alla modalità di invio a distanza delle misure rilevate, ci siano degli indicatori locali, ovviamente associati a delle soglie e a dei sistemi di allarme. I principali trasduttori di pressione, oltre alla tipologia base meccanica, possono essere: trasduttori estensimetrici (“piezoresistivi”); trasduttori di pressione capacitivi; trasduttori di pressione a cristallo risonante; trasduttori di pressione induttivi. I primi, gli estensimetrici, hanno un campo di misura ampio, sono molto robusti e sono particolarmente adatti alla telelettura, in quanto il segnale in uscita è squisitamente elettrico. Sono sensibili alla temperatura, ma rimane un aspetto poco presente nell’acquedottistica. I trasduttori capacitivi possiedono un elemento sensibile, membrana, che costituisce l’armatura di un condensatore piano. Il sensore capacitivo, spesso ceramico, è particolarmente resistente all’usura ed alla corrosione, in grado di sopportare notevoli sbalzi di pressione. I trasduttori a cristallo risonante possono essere del tipo a filo o a cilindro. In entrambi i casi la struttura viene mantenuta in vibrazione alla frequenza di risonanza tramite un opportuno circuito di eccitazione e controllo. I trasduttori di pressione induttivi sono composti essenzialmente da un diaframma ferromagnetico, sensibile alla pressione, posto fra due induttanze perfettamente uguali. Al variare della pressione applicata al diaframma, si avrà una deflessione di quest’ultimo, spostamento che comporta una conseguente variazione del valore delle due induttanze. Esempi di trasduttori di pressione Trasduttori di pressione e pressostati elettronici (estensimetrici) Principio di funzionamento: Il diaframma presente nell’ attacco idraulico flette verso l’ esterno sotto l’ azione della pressione del fluido da misurare. La deformazione meccanica del diaframma è proporzionale e lineare rispetto alla pressione che la causa. Un ponte di Wheatstone ad estensimetri misura quindi la deformazione e genera un segnale elettrico proporzionale alla deformazione meccanica e quindi alla pressione applicata. Es.: Serie LP650 trasduttori di pressione e pressostati elettronici Campi di misura: da 0 a 2,5 ... 1400 bar FS. Amplificatore incorporato. Protezione ambientale: IP65. In acciaio per impiego generale. Accuracy 0,25 %. Tipo a ponte estensimetrico. Frequenza di risposta sino a 70 kHz (a seconda del range) Campi di misura disponibili da 5 a 200 Bar Sovraccarico max 2 volte il F.S. (Fondo Scala) Sensibilità 10 mV/V Alimentazione 10 V-DC Linearità indipendente 0.35 +/- % Temperatura di funzionamento da -40 a 120 °C Compensazione in temperatura da 0 a 60 °C In acciaio per impiego generale. Accuracy 0,25 %. Tipo a ponte estensimetrico. Frequenza di risposta sino a 70 kHz (a seconda del range) Alimentazione 10 V-DC Campi di misura disponibili da 10 a 500 Bar Temperatura di funzionamento da -20 a 80 °C accuracy 0.25 % Sovraccarico max 150 % Sensibilità da 1.3 a 1.8 mV/V Impedenza di Ingresso 350 Ohm Impedenza d'uscita 350 Ohm Compensazione in temperatura da 0 a 60 °C Dati tecnici Campi di misura disponibili da 0.5 a 700 Bar Sovraccarico max 200 % Linearità indipendente 0.25 +/- % Ripetibilità 0.1 % Uscita Analogica 0-5 V , 0-10 V , 4-20 mA Alimentazione regolata 10 V per uscita in mV, oppure 13÷30 Vdc Compensazione in temperatura da -20 a 80 °C Grado di Protezione IP65 TRASDUTTORI DIFFERENZIALI Dati tecnici Campi di misura disponibili da 5 a 75 PSID (345 - 5170 mBar) Sovraccarico max 100 PSI Linearità indipendente 1.5 % Uscita Analogica da 0.5 a 4.5 V Alimentazione 5 V-DC Compensazione in temperatura da 25 a 85 Misuratori differenziali per bassissimi range Campi di misura disponibili da 0.5 a 10 InchH2O Sovraccarico max 10 x F.S. Linearità indipendente 0.5 +/- % Ripetibilità 0.05 % Uscita Analogica da 0.25 a 4 V Alimentazione da 4.75 a 8 V-DC Compensazione in temperatura da 10 a 40 Grado di Protezione IP50 Misuratori di portata: flussimetri I flussimetri sono adatti per fluidi con poche sospensioni e portate relativamente basse (max. decine di m3/h); Normalmente sono sostituiti da un tubo a sezione variabile, con galleggiante in acciaio Inox/PVC, come da figura: Possono essere interfacciati con degli allarmi on/off su portate minime/massime utilizzando degli interruttori magnetici Misuratori di portata: per canali aperti misuratori di portata Area-Velocity sono l'alternativa ideale ai tradizionali sistemi di misura a canale aperto (stramazzi, canali di misura Venturi, Parshall ecc.) che, pur essendo più economici, richiedono la realizzazione di importanti opere strutturali di notevole ingombro. Il principio di misura è la rilevazione contemporanea della sezione e della velocità di scorrimento, dando in uscita quindi una portata volumetrica. Possono essere facilmente installati in qualunque pozzetto esistente, e l'unico elemento a contatto con i liquami è il sensore che viene posizionato all'imbocco della tubazione (vedi disegno). Il sensore, rileva la pressione idrostatica con una cella piezoresistiva, e la velocità dei liquidi con il principio Doppler come media di tutte le velocità lette lungo la sezione verticale della superficie bagnata. La sonda incorpora un processore che valutando le risposte delle frequenze ricevute, ottiene con maggiore precisione la velocità media, senza essere influenzato da turbolenze o depositi di materiali sulla sonda stessa. Il misuratore moltiplica i dati di velocità media per l'area della superficie bagnata del canale, ottenendo la portata. Misuratori di portata: per canali aperti Modellatore idraulico a risalto (canale Venturi). Il canale di misura sagomato a contrazioni laterali tipo Venturi è particolarmente adatto per liquami fognari e acque torbide in genere; il piano di fondo continuo senza risalti ha un effetto autopulente, non favorisce il deposito di detriti e può essere agevolmente inserito in canali rettangolari preesistenti. Il fondo del canale deve avere una pendenza massima del 1 ‰, la parte sagomata deve essere seguita da un gradino o da un aumento della pendenza, in modo tale che il livello del liquido a monte non sia influenzato dal livello a valle; dovrebbe essere appositamente dimensionato in funzione della portata e della precisione richiesta; sarebbe opportuna una sezione costante rettangolare a monte pari ad almeno 10 volte la larghezza. Il restringimento del canale causa un innalzamento del livello a monte proporzionale alla portata, misurabile con sonde ad ultrasuoni. Misuratori di portata: elettromagnetici Basati sulla legge di faraday: due induttori generano un campo elettromagnetico che, attraversato dal fluido di scorrimento, genera una fem indotta tra due elettrodi diametralmente opposti. La fem è proporzionale alla velocità di scorrimento nel tubo, secondo: E=K B I V, dove: E = fem indotta K = Fattore di scala B = induzione del campo magnetico I = Distanza tra i due elettrodi V = velocità del liquido Quindi, conoscendo E (le altre sono costanti) si ottiene V, e di conseguenza la portata, dato che: Q = V A, dove A è la sezione del tubo. Misuratori di portata per gas: flusso termico Sono adatti per basse pressioni e una vasta gamma di gas, tra i quali anche il biogas; Si basano sulla variazione di temperatura di un elemento posto sulla sezione del tubo, che è proporzionale alla velocità di flusso e quindi alla sezione; Misuratori di livello: ultrasuoni L'apparecchiatura misura il livello nei serbatoi dall'alto senza che vi sia contatto con il liquido. Gli impulsi ultrasonici emessi dal trasmettitore, posto verticalmente sopra la superficie del liquido, vengono riflessi e inviati al microprocessore che li elabora proporzionalmente alla loro frequenza, rilevando costantemente l'altezza della colonna d'acqua. Campo di misura da 0÷0,2 a 0÷5/10/15/20/25 metri Segnale in uscita analogico 4÷20 mA. Programmabilità in sito del range di misura e del valore di corrente in uscita, e di soglie di allarme a mezzo di pulsanti alloggiati nello strumento o tramite computer. Precisione tipica ± 0,5 % del valore letto. Interfacciamento: data logger Tutte le sonde hanno almeno un uscita: Display 4-20 mV o mA RS 232 o simili Lo strumento che ‘legge’ il dato in uscita dalla sonda e lo immagazzina a determinati intervalli di tempo è il data logger. Normalmente i data logger sono a piu’ canali, ogni canale corrisponde ad una sonda; È possibile utilizzare il data logger come strumento di controllo ‘attivo’ attraverso l’impostazione di allarmi, che generano un segnale in uscita verso un attuatore; Le letture del data logger possono essere convertite in un segnale al sinottico dell’impianto, per una visione d’insieme. L’evoluzione di questi semplici sistemi di controllo sono le reti, normalmente caratterizzate da protocolli di trasmissione (es. FIELDBUS, PROFIBUS ecc., o anche protocolli tipo TCP/IP); In questo caso ogni sonda si aggancia ad una struttura portante, come ad esempio i tomahawk e le LAN in genere, e trasmette i segnali ad un PC centrale che funziona come un server di rete; Dal server è possibile interrogare una qualsiasi sonda in qualsiasi momento, programmare le soglie di allarme, i relativi interventi, i tempi di scansione ecc., quindi questi approcci sono ovviamente molto piu’ versatili del vecchio ‘4-20’. INVERTER Apparecchio multifunzione per la gestione di motori elettrici; Consente una serie di funzioni molto importanti, quali: Regolazione velocità del motore; Inversione di marcia; Protezioni sul massimo assorbimento; temporizzazione INVERTER Inoltre, può essere programmato come una sonda per la trasmissione del segnale attraverso diversi protocolli, quali il 4-20, PROFIBUS, ecc., e ovviamente può essere comandato a distanza.