Misure on-line ed
interfacciamento
Linea acque-linea fanghi
Definizioni: ACCURATEZZA
Quanto la misura si avvicina al valore vero.
Espressa come percentuale del campo di
misura:
Data da: ef = 100 x (Xm-Xv) / Xfs,
Dove:
Xm = valore misurato
Xv = valore vero
Xfs = valore di fondo scala
Definizioni: ACCURATEZZA
Quanto la misura si avvicina al valore vero.
Espressa come percentuale della misura:
Data da: ea = 100 x (Xm-Xv) / Xv,
Dove:
Xm = valore misurato
Xv = valore vero
Definizioni: PRECISIONE
Massimo scostamento tra una generica
lettura e la miglior stima della misura
ottenuta con lo strumento.
Può essere migliorata aumentando il
numero di punti di campionamento per
una singola lettura.
Definizioni: Rangeability
(turn-down)
Definisce l’intervallo ottimale di applicazione
dello strumento
Rapporto tra l’estremo superiore e quello
inferiore della scala di misura, normalizzato
all’unità (limite inferiore = 1).
Es. Rangeability 20:1 con fondo scala 100
kg/sec ed accuratezza 1 % significa avere
misure accurate all’1% tra 5 e 100 kg/sec
Definizioni: CARATTERISTICA
STATICA, SENSIBILITA’
E RISOLUZIONE
La caratteristica statica è la funzione, in genere
non lineare, che lega la variabile da misurare al
segnale in uscita dal sensore.
La sensibilità è il rapporto tra la variazione
dell’uscita del sensore e la corrispondente
variazione del parametro da misurare.
La risoluzione è la minima variazione della
variabile da misurare che genera una variazione
apprezzabile del segnale in uscita. Normalmente
è definita in percentuale del campo di misura
Comportamento dinamico
Ogni sensore impiega un certo tempo a rispondere ad una
variazione nella variabile di misura.
Ad esempio, nel caso di una termocoppia in un pozzetto, la T media
del pozzetto di misura si porta all’equilibrio secondo una relazione
del tipo:
dT
C
 A(T f  T )
dt
C è la capacità termica del pozzetto, A e g sono la superficie e il
coefficiente di scambio termico con il fluido. La costante che si
ottiene da C/Ag prende il nome di costante di tempo.
Comportamento dinamico
Il comportamento dinamico del sensore, almeno per piccole variazioni
attorno ad un punto di linearizzazione, può essere descritto dalla funzione di
trasferimento:
Con:
y
F (s) 
u
lim
F ( s)  S ( y )
s0
Dove y è il punto di linearizzazione (segnale), u è la variabile da
misurare, S (y) è la sensibilità
Scelta dei sensori
Accuratezza, precisione, sensibilità, risoluzione
Rangeability
Caratteristiche dinamiche
Affidabilità
Costo
Tipo di installazione
Materiali elemento sensibile
Sensori di temperatura:
termocoppie
Una termocoppia è costituita da due fili
metallici di materiale diverso saldati ad
una estremità.
Effetto Seebeck: Unendo insieme le due
estremità di una termocoppia , tra i fili
circola corrente se le due giunzioni
vengono poste a temperature diverse T1 e
T2.
Potenzialmente qualsiasi coppia di conduttori può essere
usata come termocoppia, perciò sono state selezionate e
standardizzate quelle leghe rispondenti ai seguenti
requisiti:
- elevata emissione per °C
- buona stabilità e ripetitibilità
- buone proprietà meccaniche
- basso costo
- purezza metallurgica
- caratteristica temperatura/fem il più lineare possibile.
L'entità di corrente che circola dipende dal tipo di
metallo. La seguente tabella riporta il coefficiente di
Seebeck (mV/0C) relativamente ad alcuni metalli (o
leghe) di uso più comune.
Tipo termocoppia
Metalli (lega)
Coeffic. Seebeck
(mV/0C)
J
Fe-con
50
K
Ni-Cr
40
T
Cu-con
38
S
Pt/Rh-Pt
10
E
NI/Cr-con
59
N
Ni/Cr/Si-Ni/Si
39
Come mostra la figura, la dipendenza
della tensione dalla temperatura non è
lineare, a meno che non consideriamo
un tratto molto ristretto e può essere
rappresentata mediante delle funzioni
polinomiali del tipo
y = a + bx + cx2 + dx3 + ......
dove y = temperatura in 0C , x = volt e
a,b,c,d sono dei coefficienti tabulati,
che dipendono solo dal tipo di
termocoppia e non dal modo con cui il
trasduttore è stato realizzato dalla casa
costruttrice.
UTILIZZAZIONE PRATICA DI UNA
TERMOCOPPIA
Per misurare la tensione si usa un amplificatore con
guadagno elevato, impedenza di ingresso alta e a bassa
deriva termica
Per ridurre al minimo il rumore proveniente sia da
disturbi di rete che da campi elettromagnetici esterni , i
cavi di collegamento devono essere ben schermati e il
più corti possibile. Eventualmente si posono inserire nel
circuito dei filtri passa basso con frequenza di taglio
inferiore a 10 Hz.
Una volta letta la tensione, per ricavare la temperatura si
usano le tabelle internazionali NIST oppure la funzione
polinomiale sopra menzionata.
TERMOCOPPIE E
TERMORESISTENZE CONVENZIONALI
Le termocoppie e termoresistenze convenzionali sono normalmente usate quando
non sono presenti gravose condizioni di esercizio quali vibrazioni, sollecitazioni
meccaniche, pressioni, ecc. e quando non è richiesta la flessibilità.
I termoelementi convenzionali sono costruiti usando isolatori ceramici, con adeguato
tipo e sezione di materiale dei conduttori, inseriti in un tubetto di protezione e riempiti
con polvere di allumina o ossido di magnesio per aumentare la resistenza alle
vibrazioni.
TERMOCOPPIE TRADIZIONALI
1- Giunto di misura
Il giunto di misura o giunto caldo è la zona in cui i due conduttori della
termocoppia sono uniti tra loro; essendo la sua dimensione di dimensioni
ridotte, possiamo considerare la misura con le termocoppie di tipo
puntiforme. L'esecuzione di questa giunzione deve essere fatta in modo tale
da non presentare tensioni meccaniche sui due conduttori ( specialmente per
quanto riguarda le termocoppie a base di metallo nobile) in quanto queste,
una volta in temperatura, pregiudicherebbero il corretto funzionamento della
termocoppia.
2- Fili della termocoppia
I fili della termocoppia dovranno essere dimensionati adeguatamente in base
alle condizioni di impiego; è possibile inserire nella stessa sonda due o più
termocoppie.
3- Isolatori ceramici
Gli isolatori ceramici servono per mantenere isolati i fili della termocoppia per
tutta la lunghezza della sonda tra di loro e verso la guaina esterna.
4- Guaina di protezione
La guaina di protezione ha lo scopo di proteggere i fili della termocoppia.
Questa, essendo a contatto con il processo, è importante che sia costituita
dal giusto materiale è che abbia le giuste dimensioni. La guaina di protezione
è solitamente metallica tuttavia è possibile che questa sia in materiale
ceramico se la temperatura risulti molto elevata. In condizioni particolari è
opportuno ricoprire la guaina con un ulteriore protezione ( pozzetto
termometrico).
5- Testa di connessione
La testa di connessione contiene una morsettiera di materiale isolante (
normalmente ceramica ) che permette il collegamento elettrico della
termocoppia, in funzioni delle condizioni di impiego possono essere usate
custodie antideflagranti. Al posto della morsettiera è possibile installare un
convertitore con uscita 4-20mA.
TERMOCOPPIE AD ISOLAMENTO MINERALE (MgO)
Questa particolare tipologia costruttiva permette di realizzare termocoppie
di elevate prestazioni e con caratteristiche meccaniche eccellenti. Le
principali caratteristiche costruttive di questo tipo di realizzazione possono
essere così riassunte: possibilità di realizzare termocoppie di dimensioni molto ridotte ( a partire
da 0,5mm di diametro )
possibilità di piegare la guaina con raggi di curvatura molto stretti
considerevole aumento della durata media della termocoppia
possibilità di realizzare termocoppie molto lunghe.
1- Giunto di misura
Con l'utilizzo di particolari tecniche viene realizzata l'unione dei due
conduttori costituenti la termocoppia all'interno del cavo isolato in ossido
minerale e quindi si procede alla chiusura dello stesso. Il giunto di misura
può essere isolato, a massa oppure esposto
2- Fili della termocoppia
All'interno del cavo isolato in ossido minerale si possono trovare due,
quattro o sei fili; la termocoppia potrà quindi essere semplice, doppia o
tripla.
3- Guaina con isolamento minerale
Questa è composta da una guaina metallica contenente i conduttori isolati
tra loro e dalla guaina stessa per mezzo di ossidi metallici purissimi e
altamente compressi; l'isolamento standard è l'ossido di magnesio MgO.
4- Testa di connessione
La testa di connessione contiene una morsettiera di materiale isolante (
normalmente ceramica ) che permette il collegamento elettrico della
termocoppia, in funzione delle condizioni di impiego possono essere
utilizzate custodie antideflagranti. Al posto della morsettiera è possibile
installare un convertitore con uscita 4-20mA.
Le principali cause di errore in cui si può incorrere durante la misura della temperatura con le
termocoppie sono:
- Collegamento della termocoppia con lo strumento di misura con un cavo non adatto
- Inversioni di polarità nei vari collegamenti
- Fem parassite
- Errata compensazione del giunto di riferimento.
Come detto precedentemente la misura con le termocoppie necessita delle compensazione del
giunto di riferimento; è importante quindi che questa venga effettuata correttamente dallo
strumento di misura. In particolare:
Tutti i collegamenti tra le termocoppie e gli strumenti di misura devono essere effettuati con cavi
compensati adatti, infatti esistono cavi compensati per ogni tipo di termocoppia, la scelta del
tipo di isolante e delle dimensioni dipendono unicamente dalle condizioni di utilizzo
Tutti i cavi di compensazione e/o di estensione per termocoppie hanno una colorazione che
identifica sia il tipo di termocoppia che la sua polarità, è quindi importante fare attenzione ad
evitare di invertire le polarità negli eventuali collegamenti.
E' tuttavia buona norma, nei collegamenti tra le termocoppie e gli strumenti di misura, fare
meno giunzioni possibili e comunque usare appositi dispositivi con contatti compensati che
impediscono anche le inversioni di polarità.
Nel caso in cui si stia utilizzando delle termocoppie con giunto di misura a massa è possibile
che eventuali fem parassite vengano introdotte dalla termocoppia verso lo strumento di misura
ed essendo il segnale delle termocoppie in mV è molto facile che questo venga falsato o
disturbato. E' quindi opportuno passare all'utilizzo di termocoppie con giunto di misura isolato.
Termometro a resistenza
( Termoresistenza)
Nello stesso periodo in cui Seebeck scoprì l'effetto termoelettrico sir W. Davy scoprì che la resistività dei
metalli è dipendente dalla temperatura. Cinquant'anni dopo sir. W. Siemens usò del platino come elemento
in un termometro a resistenza.
Il principio di funzionamento dei termometri a resistenza metallici, più comunemente chiamati
termoresistenze, si basa sulla variazione della resistenza elettrica di un metallo al variare della
temperatura a cui è sottoposto. Nel campo industriale i materiali maggiormente utilizzati sono il platino ed
il nichel che, grazie alla loro elevata resistività e stabilità, permettono di realizzare termoelementi molto
riproducibili, di piccole dimensioni e con ottime caratteristiche dinamiche.
Le misure di temperatura effettuate con le termoresistenze sono di gran lunga più precise e affidabili
rispetto a quelle effettuate con altri tipi di sensori quali termocoppie o termistori. Normalmente i termometri
a resistenza vengono identificati con la sigla del materiale utilizzato per la loro costruzione ( platino = Pt,
Nichel = Ni ecc. ) seguito dalla loro resistenza nominale alla temperatura di 0°C . Il campo di utilizzo dei
termometri a resistenza industriali è compreso tra -200 e +850°C come riportato nella figura.
Le termoresistenze convenzionali sono costruite secondo le
normative IEC o DIN con avvolgimento in Platino (coefficiente di
temperatura 0,00385) o Nichel (coefficiente di temperatura 0,00618)
su supporto ceramico o di vetro.
La resistenza nominale è 100 ohm a 0 °C.
Gli inserti standard hanno un diametro di 4, 5, 6 o 8 mm. con uno o
due avvolgimenti nello stesso bulbo.
TIPI DI TERMORESISTENZE:
Platinum resistance element (Pt)
range: -200 to +850 °C
Nominal resistance: 50,100*, 200, 500*, 1000* W at 0 °C
Temperature coefficient: 0,00385 W. W
Nickel resistance element (Ni)
Range: -60 to +180 0C
Nominal resistance: 100*, 200 W at 0 °C
Temperature coefficient: 0,00618 W. W~ -1
TERMOMETRI A RESISTENZA DI PLATINO (Pt):
Secondo lo standard IEC 751 per la costruzione dei termometri a resistenza è previsto l'utilizzo di platino con
coefficiente di temperatura alfa = 3,85x10-3 La normativa IEC 751 prevede termoresistenze con valore
nominale a 0 °C ( Ro) compreso tra 5 e 1000 ohm; tuttavia i valori più comunemente utilizzati sono 100 ohm,
500 ohm e 1000 ohm. La relazione che lega la resistenza alla temperatura t° (Rt) e la resistenza a 0° (Ro) è
la seguente:
nel campo -200°C / 0 °C
Rt = Ro [ 1+At+Bt²+C ( t-100 ) t³ ]
nel campo 0 °C / 850 °C
Rt = Ro ( 1+At+Bt² )
Dove i coefficienti A, B e C valgono:
A = 3,9083 x 10-3
B = -5,775 x 10-7
C = -4,183 x 10-12
Le classi di precisione dei termometri a resistenza di platino sono riferite alla temperatura e sono così
normalizzati:
Classe A = 0,15+0,002 | t | ( °C )
Classe B = 0,3+0,005 | t | ( °C )
La classe di precisione A vale fino ad una temperatura massima di 650°C e con termometri collegati a tre o
quattro fili E' possibile tuttavia avere delle termoreistenze di maggiore precisione, le classificazioni di queste
avvengono come frazioni della classe B ad esempio la classe 1/3B equivale a 1/3 (0,3+0,005 | t | ).
TERMOMETRI A RESISTENZA DI NICKEL (NI):
A differenza del platino, il nichel ha un coefficiente di temperatura superiore ( a =
6,17 x 10-3 ) che, sopperendo alla sua minore resistività elettrica, ne rende la
sensibilità paragonabile a quella delle termoresistenze in platino. La scarsa
resistenza all'ossidazione limita il campo di impiego dei termometri a resistenza di
nichel nel campo di temperatura compreso tra -100°C e +200°C. La relazione che
lega la resistenza alla temperatura t° (Rt) e la resistenza a 0° (Ro) è la seguente:
nel campo -60°C / +180°C
Rt = Ro ( 1+ At + Bt2 + Ct4 )
Dove i coefficienti A, B e C valgono:
A = 5,845 x 10-3
B = 6,650 x 10-6
C = 2,805 x 10-11
E' normalizzata una sola classe di precisione per i termometri a resistenza di nichel
che è riferita alla temperatura:
Nel campo -60°C / 0°C: 0,4 + 0,028 | t | (°C)
Nel campo 0°C / 180°C: 0,4 + 0,007 | t | (°C)
Termistore
Come la termoresistenza anche il termistore
varia la sua resistenza con la temperatura.
I termistori sono generalmente composti di
materiali semiconduttori; possono avere il
coefficiente di temperatura positivo oppure
negativo, cioè la loro resistenza diminuisce
all'aumentare della temperatura. I termistori
sono estremamente non lineari, di conseguenza
non sono state standardizzate le curve come per
le termoresistenze e termocoppie.
Misuratori di pressione
A parte i classici barometri a liquido, i
sistemi di misura on-line della pressione si
basano sulla deformazione di un elemento
elastico e sulla successiva trasduzione
della deformazione in un segnale elettrico.
Nel settore del trasporto e trattamento di acque, i misuratori di pressione,
cosiddetti trasduttori, devono essere in grado di rispondere ad alcuni
requisiti base, specifici, quali:
resistenza ai picchi di pressione;
sensibilità di misura costante nel tempo;
resistenza all’usura;
segnale elettrico di uscita utile per il telecontrollo dei parametri osservati.
È comunque sempre auspicabile che, oltre alla modalità di invio a distanza
delle misure rilevate, ci siano degli indicatori locali, ovviamente associati a
delle soglie e a dei sistemi di allarme.
I principali trasduttori di pressione, oltre alla tipologia base meccanica,
possono essere:
trasduttori estensimetrici (“piezoresistivi”);
trasduttori di pressione capacitivi;
trasduttori di pressione a cristallo risonante;
trasduttori di pressione induttivi.
I primi, gli estensimetrici, hanno un campo di misura ampio, sono
molto robusti e sono particolarmente adatti alla telelettura, in quanto
il segnale in uscita è squisitamente elettrico. Sono sensibili alla
temperatura, ma rimane un aspetto poco presente
nell’acquedottistica.
I trasduttori capacitivi possiedono un elemento sensibile, membrana,
che costituisce l’armatura di un condensatore piano. Il sensore
capacitivo, spesso ceramico, è particolarmente resistente all’usura
ed alla corrosione, in grado di sopportare notevoli sbalzi di
pressione.
I trasduttori a cristallo risonante possono essere del tipo a filo o a
cilindro. In entrambi i casi la struttura viene mantenuta in vibrazione
alla frequenza di risonanza tramite un opportuno circuito di
eccitazione e controllo.
I trasduttori di pressione induttivi sono composti essenzialmente da
un diaframma ferromagnetico, sensibile alla pressione, posto fra due
induttanze perfettamente uguali. Al variare della pressione applicata
al diaframma, si avrà una deflessione di quest’ultimo, spostamento
che comporta una conseguente variazione del valore delle due
induttanze.
Esempi di trasduttori di pressione
Trasduttori di pressione e pressostati
elettronici (estensimetrici)
Principio di funzionamento:
Il diaframma presente nell’ attacco
idraulico flette verso l’ esterno sotto l’
azione della pressione del fluido da
misurare.
La deformazione meccanica del
diaframma è proporzionale e lineare
rispetto alla pressione che la causa.
Un ponte di Wheatstone ad estensimetri
misura quindi la deformazione e genera un
segnale elettrico proporzionale alla
deformazione meccanica e quindi alla
pressione applicata.
Es.:
Serie LP650 trasduttori di pressione e
pressostati elettronici
Campi di misura: da 0 a 2,5 ... 1400 bar FS.
Amplificatore incorporato.
Protezione ambientale: IP65.
In acciaio per impiego generale. Accuracy 0,25 %. Tipo a ponte estensimetrico.
Frequenza di risposta sino a 70 kHz (a seconda del range)
Campi di misura disponibili
da 5 a 200 Bar
Sovraccarico max
2 volte il F.S. (Fondo Scala)
Sensibilità
10 mV/V
Alimentazione
10 V-DC
Linearità indipendente
0.35 +/- %
Temperatura di funzionamento
da -40 a 120 °C
Compensazione in temperatura
da 0 a 60 °C
In acciaio per impiego generale. Accuracy 0,25 %. Tipo a ponte estensimetrico.
Frequenza di risposta sino a 70 kHz (a seconda del range)
Alimentazione
10 V-DC
Campi di misura disponibili
da 10 a 500 Bar
Temperatura di funzionamento
da -20 a 80 °C
accuracy
0.25 %
Sovraccarico max
150 %
Sensibilità
da 1.3 a 1.8 mV/V
Impedenza di Ingresso
350 Ohm
Impedenza d'uscita
350 Ohm
Compensazione in temperatura
da 0 a 60 °C
Dati tecnici
Campi di misura disponibili
da 0.5 a 700 Bar
Sovraccarico max
200 %
Linearità indipendente
0.25 +/- %
Ripetibilità
0.1 %
Uscita Analogica
0-5 V , 0-10 V , 4-20 mA
Alimentazione
regolata 10 V per uscita in mV,
oppure 13÷30 Vdc
Compensazione in temperatura
da -20 a 80 °C
Grado di Protezione
IP65
TRASDUTTORI DIFFERENZIALI
Dati tecnici
Campi di misura disponibili
da 5 a 75 PSID (345 - 5170 mBar)
Sovraccarico max
100 PSI
Linearità indipendente
1.5 %
Uscita Analogica
da 0.5 a 4.5 V
Alimentazione
5 V-DC
Compensazione in temperatura
da 25 a 85
Misuratori differenziali per
bassissimi range
Campi di misura disponibili
da 0.5 a 10 InchH2O
Sovraccarico max
10 x F.S.
Linearità indipendente
0.5 +/- %
Ripetibilità
0.05 %
Uscita Analogica
da 0.25 a 4 V
Alimentazione
da 4.75 a 8 V-DC
Compensazione in temperatura
da 10 a 40
Grado di Protezione
IP50
Misuratori di portata: flussimetri
I flussimetri sono adatti per fluidi con poche
sospensioni e portate relativamente basse
(max. decine di m3/h);
Normalmente sono sostituiti da un tubo a
sezione variabile, con galleggiante in acciaio
Inox/PVC, come da figura:
Possono essere interfacciati con degli allarmi
on/off su portate minime/massime utilizzando
degli interruttori magnetici
Misuratori di portata: per canali
aperti
misuratori di portata Area-Velocity sono l'alternativa ideale ai
tradizionali sistemi di misura a canale aperto (stramazzi, canali di
misura Venturi, Parshall ecc.) che, pur essendo più economici,
richiedono la realizzazione di importanti opere strutturali di notevole
ingombro.
Il principio di misura è la rilevazione contemporanea della sezione e
della velocità di scorrimento, dando in uscita quindi una portata
volumetrica.
Possono essere facilmente installati in qualunque pozzetto esistente,
e l'unico elemento a contatto con i liquami è il sensore che viene
posizionato all'imbocco della tubazione (vedi disegno).
Il sensore, rileva la pressione idrostatica con una cella
piezoresistiva, e la velocità dei liquidi con il principio Doppler come
media di tutte le velocità lette lungo la sezione verticale della
superficie bagnata.
La sonda incorpora un processore che valutando le risposte delle
frequenze ricevute, ottiene con maggiore precisione la velocità
media, senza essere influenzato da turbolenze o depositi di materiali
sulla sonda stessa.
Il misuratore moltiplica i dati di velocità media per l'area della
superficie bagnata del canale, ottenendo la portata.
Misuratori di portata: per canali aperti
Modellatore idraulico a risalto (canale Venturi).
Il canale di misura sagomato a contrazioni laterali tipo Venturi è particolarmente adatto
per liquami fognari e acque torbide in genere; il piano di fondo continuo senza risalti ha
un effetto autopulente, non favorisce il deposito di detriti e può essere agevolmente
inserito in canali rettangolari preesistenti.
Il fondo del canale deve avere una pendenza massima del 1 ‰, la parte sagomata deve
essere seguita da un gradino o da un aumento della pendenza, in modo tale che il livello
del liquido a monte non sia influenzato dal livello a valle; dovrebbe essere
appositamente dimensionato in funzione della portata e della precisione richiesta;
sarebbe opportuna una sezione costante rettangolare a monte pari ad almeno 10 volte
la larghezza.
Il restringimento del canale causa un innalzamento del livello a monte proporzionale alla
portata, misurabile con sonde ad ultrasuoni.
Misuratori di portata: elettromagnetici
Basati sulla legge di faraday: due induttori generano un
campo elettromagnetico che, attraversato dal fluido di
scorrimento, genera una fem indotta tra due elettrodi
diametralmente opposti. La fem è proporzionale alla velocità
di scorrimento nel tubo, secondo:
E=K B I V, dove:
E = fem indotta
K = Fattore di scala
B = induzione del campo magnetico
I = Distanza tra i due elettrodi
V = velocità del liquido
Quindi, conoscendo E (le altre sono costanti) si ottiene V, e di
conseguenza la portata, dato che:
Q = V A, dove A è la sezione del tubo.
Misuratori di portata per gas: flusso
termico
Sono adatti per basse pressioni e una
vasta gamma di gas, tra i quali anche il
biogas;
Si basano sulla variazione di temperatura
di un elemento posto sulla sezione del
tubo, che è proporzionale alla velocità di
flusso e quindi alla sezione;
Misuratori di livello: ultrasuoni
L'apparecchiatura misura il livello nei serbatoi
dall'alto senza che vi sia contatto con il liquido.
Gli impulsi ultrasonici emessi dal trasmettitore,
posto verticalmente sopra la superficie del
liquido, vengono riflessi e inviati al
microprocessore che li elabora
proporzionalmente alla loro frequenza,
rilevando costantemente l'altezza della
colonna d'acqua.
Campo di misura da 0÷0,2 a 0÷5/10/15/20/25
metri
Segnale in uscita analogico 4÷20 mA.
Programmabilità in sito del range di misura e
del valore di corrente in uscita, e di soglie di
allarme a mezzo di pulsanti alloggiati nello
strumento o tramite computer.
Precisione tipica ± 0,5 % del valore letto.
Interfacciamento: data logger
Tutte le sonde hanno almeno un uscita:



Display
4-20 mV o mA
RS 232 o simili
Lo strumento che ‘legge’ il dato in uscita dalla
sonda e lo immagazzina a determinati
intervalli di tempo è il data logger.
Normalmente i data logger sono a piu’
canali, ogni canale corrisponde ad una
sonda;
È possibile utilizzare il data logger come
strumento di controllo ‘attivo’ attraverso
l’impostazione di allarmi, che generano un
segnale in uscita verso un attuatore;
Le letture del data logger possono essere
convertite in un segnale al sinottico
dell’impianto, per una visione d’insieme.
L’evoluzione di questi semplici sistemi di controllo sono
le reti, normalmente caratterizzate da protocolli di
trasmissione (es. FIELDBUS, PROFIBUS ecc., o anche
protocolli tipo TCP/IP);
In questo caso ogni sonda si aggancia ad una struttura
portante, come ad esempio i tomahawk e le LAN in
genere, e trasmette i segnali ad un PC centrale che
funziona come un server di rete;
Dal server è possibile interrogare una qualsiasi sonda in
qualsiasi momento, programmare le soglie di allarme, i
relativi interventi, i tempi di scansione ecc., quindi questi
approcci sono ovviamente molto piu’ versatili del vecchio
‘4-20’.
INVERTER
Apparecchio multifunzione per la gestione
di motori elettrici;
Consente una serie di funzioni molto
importanti, quali:




Regolazione velocità del motore;
Inversione di marcia;
Protezioni sul massimo assorbimento;
temporizzazione
INVERTER
Inoltre, può essere programmato come
una sonda per la trasmissione del segnale
attraverso diversi protocolli, quali il 4-20,
PROFIBUS, ecc., e ovviamente può
essere comandato a distanza.
Scarica

Misure on-line ed interfacciamento