Comune di Bologna
PIANO SOCIALE DI ZONA 2005-2007
ATTUATIVO 2005
DEL
QUARTIERE S ARAGOZZA
INDICE
PREMESSA………………………………………………………………………………..PAG. 3
FASI DEL PROCESSO ….………………………………………………………………PAG. 4
AGENDA DEI LAVORI………………………………………………………………… PAG. 5
OBIETTIVI STRATEGICI ……………………………………………………………… PAG. 6
CONTESTO TERRITORIALE ………………………………………………………… PAG. 9
AREA DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI:
ANALISI DEI BISOGNI ….. PAG. 16
SERVIZI OFFERTI …….. PAG. 17
AREA POLITICHE A FAVORE DI ANZIANI:
ANALISI DEI BISOGNI ….. PAG. 19
SERVIZI OFFERTI …….. PAG. 21
PROGRAMMA ATTUATIVO 2005
PROGETTI D’INTEGRAZIONE:
“MEDIAZIONE FAMILIARE SISTEMICA”………………………………….………. PAG. 28
“CENTRO PER L'INFANZIA E LA GENITORIALITA' S.MATTIA” ….…………..PAG. 29
“QUARTIERE AMICO DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE” …………...…… PAG. 31
“NATI PER LEGGERE” ………………………………………………………………. PAG. 33
“OPERATORE DI SISTEMA“ …….………………………..……………… PAG. 34
“RAGAZZI IN BIBLIOTECA” ……………………………………………..…………. PAG. 36
“LIBERI DI ESSERE GIOVANI”……………………………………………………… PAG. 37
“CENTRO INTERCULTURALE MAURO COMELLINI”………………………….. PAG.
“CHE FARE PER DIRE NO ALLA VIOLENZA ALLA DONNA”……………….… PAG.
“ASSISTENZA DOMICILIARE SPECIALIZZATA PER ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA”….. PAG.
“VALORIZZAZIONE DEI CENTRI SOCIALI E DELLE AREE ORTIVE”……….. PAG.
“LABORATORI CREATIVI”……………………………….…………………………. PAG.
“LABORATORIO DEI SENSI” ………………….…………………………………… PAG.
“SALA MADELEINE: INCONTRI CON GLI ANZIANI E LE FAMIGLIE”……….. PAG.
“PUNTO LETTURA VIA PIETRALATA”…………………………………………….. PAG.
“BANCA DEL TEMPO DEI CITTADINI E DELLE ASSOCIAZIONI” ……...……. PAG.
39
43
45
46
47
48
50
51
52
PIANO TERRITORIALE 2005-2007
PROGETTI:
“FORMAZIONE ASSISTENTI FAMILIARI STRANIERI” …….…..………………. PAG.
“LIBERI DI PARTECIPARE ” …………………………………………………………PAG.
“SPORTELLO SOCIALE” ………………………………………..……………………PAG.
“IL CENTRO DELLA CULTURA” ……………………………………………..……. PAG.
“ CENTRO DI MEDIAZIONE SOCIALE” …………………………………..………. PAG.
57
58
62
64
66
PROGETTO CITTADINO A FAVORE DI ANZIANI PRESENTATO DA
OPERA PIA POVERI VERGOGNOSI ………………………………………………… PAG. 68
2
PREMESSA
Il Quartiere Saragozza, composto dalle zone Malpighi, nel Centro Storico, e CostaSaragozza, nella prima periferia, è caratterizzato da una struttura urbanistica consolidata,
che si accompagna a un quadro demografico che vede la presenza, al 31.12.2004, di una
popolazione residente di 36.017 persone ed è caratterizzato da cambiamenti considerevoli
che riguardano entrambe le zone.
I dati demografici, esposti in maniera analitica all’interno del documento, mettono in
evidenza i seguenti fenomeni:
Il numero dei residenti, dopo alcuni anni di considerevole calo, è ora tendenzialmente
stabile. La popolazione residente nella zona Malpighi, dove ci sono numerosi nuovi
insediamenti familiari, è mediamente più giovane di quella della zona Saragozza
Oltre un quarto dei residenti è costituito da popolazione anziana, quella che, sopra i 65
anni, è seguita dai Servizi Sociali del Quartiere. Aumenta in maniera significativa la
popolazione molto anziana, oltre gli 80 anni, che è anche quella che necessita di
maggiore assistenza
Aumenta il numero dei nuovi nati e, in generale, dei residenti sotto i 14 anni.
La percentuale di popolazione straniera tra i residenti sta rapidamente aumentando.
Oggi è circa il 7,25%, ma l’evoluzione del quadro demografico lascia prevedere che
raggiungerà rapidamente il 10%. È in rapida crescita la percentuale di nuovi nati che
provengono da famiglie in cui uno o entrambi i genitori sono stranieri
Aumenta il numero dei nuclei familiari, tendenzialmente sempre più piccoli e ora
composti mediamente da 1,84 persone, al di sotto della media cittadina che è di 1,97
Questi cambiamenti producono effetti anche sul sistema delle relazioni e sui bisogni,
contribuendo a determinare le priorità e gli interventi che è necessario effettuare.
Bologna è sempre stata caratterizzata da un sistema di Welfare all’avanguardia, proposto
come modello da applicare anche in altre realtà. La capacità che ci sarà nel progettare il
sistema dei Servizi dei prossimi anni sarà determinante per caratterizzare la nostra città
per il sistema delle relazioni, la qualità della vita, la sicurezza sociale. Si tratta di una sfida
impegnativa che occorre affrontare predisponendo i necessari strumenti e avvalendosi
della collaborazione dei privati (in particolare del “Terzo Settore”) per realizzare quel
principio di sussidiarietà che trova fondamento nell’art. 118 della Costituzione italiana.
Attraverso il Piano Sociale di zona del Quartiere Saragozza intendiamo quindi prendere
atto delle trasformazioni in essere e delle prospettive future per individuare i fattori di
criticità ed i conseguenti bisogni, al fine di indirizzare i servizi del welfare a sostegno dei
soggetti che più ne hanno bisogno, in particolare anziani, minori, giovani, famiglie e
immigrati.
3
FASI DEL PROCESSO
DI PARTECIPAZIONE E DI ELABORAZIONE DEL PIANO
Il Consiglio di Quartiere del 23 marzo 2005 ha approvato la costituzione della Consulta del
Welfare. Successivamente è stato emesso il bando, al quale hanno aderito 44 tra cittadini
e rappresentanti di organizzazioni.
L’Ufficio di Presidenza ha poi stabilito di dividere la consulta in due tavoli tematici,
aggiungendone un terzo quando il termine per l’approvazione dei Piani Sociali dei
Quartieri è stato prorogato al 30 di giugno:
1. Tavolo per il tema della Non autosufficienza, che si è occupato delle politiche a
favore di anziani
2. Tavolo per il tema Infanzia e adolescenza, che si è occupato delle aree relative alle
responsabilità familiari e capacità genitoriali, dei diritti dei bambini e degli adolescenti,
politiche a favore dei giovani
3. Tavolo per il tema della Esclusione sociale, che si è occupato dell’area relativa a
immigrazione, prevenzione e contrasto di forme di disagio sociale
La Consulta è stata presieduta dal Presidente del Consiglio di Quartiere, Roberto Fattori e
dal Direttore del Quartiere, Isa Speroni.
Figure di riferimento per i tavoli sono stati i coordinatori della commissioni Politiche
scolastiche e servizi educativi (Elisa Ercolessi) e della commissione Politiche sociali e
sanitarie (Paola Brunetti), nonché le responsabili dei Servizi Socio-assistenziali (Stefania
Fontanelli) e dei Servizi educativi e scolastici (Maura Serra).
Coordinamento tecnico organizzativo per il Piano Sociale di Zona del Quartiere 2005 –
2007 e del Programma attuativo 2005 nonché redazione del presente documento a cura di
Anna Laura Curcio Rubertini.
È stata prevista un’ulteriore riunione plenaria della Consulta per la presentazione del
Piano prima della sua approvazione definitiva da parte del Consiglio di Quartiere.
4
AGENDA DEI LAVORI
DATA INCONTRI
1
16/03/2005
2
21/03/2005
3
06/04/2005
4
5
22/04/2005
28/04/2005
6
05/05/2005
7
12/05/2005
8
19/05/2005
9
23/05/2005
10
26/05/2005
12
31/05/2005
14
09/06/2005
15
28/06/2005
30/06/2005
ARGOMENTI DEGLI INCONTRI
Proposta di definizione di percorso e tempi per il
contributo del Quartiere al Piano Sociale di zona
C.D.Q. - delibera Istituzione della Consulta di Welfare di Quartiere
per il Quartiere Saragozza. Contestuale
odg 13/2005
approvazione del bando per la selezione dei
soggetti che intendano fare parte della consulta.
COMMISSIONE Piano Sociale di Zona 2005-2006 - illustrazione
DI QUARTIERE delle funzioni della Consulta territoriale del
Welfare - informazioni sul bando pubblico
SEDUTA
PLENARIA
Esame domande per tavolo Welfare
U.P.
Ammissioni al Tavolo - (N. 44)
U.P.
Calendario incontri tavolo
Insediamento tavolo Welfare - Esposizione dati
RIUNIONE
demografici e dei servizi alla persona effettuati dal
CONSULTA
Quartiere
RIUNIONE
TAVOLO
TEMATICO
"INFANZIA
E
CONSULTA
ADOLESCENZA"
RIUNIONE
TAVOLO
TEMATICO
"NON
AUTOSUFFICIENZA" (anziani - handicap)
CONSULTA
Modifica termini per l’approvazione del Piano di
U.P.
Quartiere. Modifica calendario dei lavori e
istituzione del tavolo esclusione sociale
RIUNIONE
TAVOLO
TEMATICO
"INFANZIA
E
CONSULTA
ADOLESCENZA"
RIUNIONE
TAVOLO
TEMATICO
"NON
AUTOSUFFICIENZA" (anziani - handicap)
CONSULTA
RIUNIONE
TAVOLO TEMATICO "ESCLUSIONE SOCIALE"
CONSULTA
Presentazione del progetto del Piano Sociale di
RIUNIONE
Zona del Q.re prima dell'approvazione da parte
PLENARIA
del C.D.Q.
DELLA
CONSULTA
C.D.Q. - delibera Approvazione del Piano Sociale del Quartiere
Saragozza
odg 13/2005
U.P.
5
OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITARI PER IL TRIENNIO
Pensiamo che la finalità delle Istituzioni di Quartiere sia quella di migliorare la vita dei
cittadini del quartiere.
In un momento di scarsa disponibilità di risorse diventa di importanza cruciale una
gestione attenta ai bisogni reali delle persone e capace di valorizzare al meglio tutte le
energie ed i valori già presenti sul territorio.
Ascolto dei cittadini e gestione efficiente dei servizi sono pertanto elementi centrali
della attività delle Istituzioni di Quartiere per come noi le intendiamo.
Occorre inoltre assicurare ai cittadini pari opportunità di accesso e informazioni complete
ed omogenee sull’offerta territoriale del sistema locale dei servizi, semplificando le
modalità di accesso alla rete dei servizi stessi.
Affermiamo l'importanza di azioni finalizzate a migliorare le relazioni sociali attraverso
attività dirette a presidiare il territorio, animarlo e occupare gli spazi attraverso iniziative di
vario tipo. Nostro obiettivo sarà la creazione di un servizio di mediazione sociale presso il
Quartiere per la gestione cooperativa dei conflitti e la prevenzione delle eventuali
conseguenze negative generate da una mancata gestione della conflittualità nei rapporti
tra i cittadini.
Per salvaguardare la qualità dei rapporti tra le persone è inoltre fondamentale il rispetto di
regole condivise. Riteniamo quindi necessarie tutte quelle azioni che contribuiscono a
ricostruire il senso civico e la consapevolezza della “cosa pubblica” come bene di tutti e di
ciascuno.
La complessità sociale, il progressivo invecchiamento della popolazione che ha
partecipato al processo di costruzione dei Centri Sociali e l’affacciarsi di nuove generazioni
di anziani rendono sempre più difficile ai Centri rispondere alle esigenze per i quali sono
nati ed attrarre nuovi soci: obiettivo sarà quello della valorizzazione dei Centri sociali e
delle aree ortive, che dovranno sempre più rappresentare sul territorio un punto di
riferimento anche per fasce relativamente giovani della popolazione.
Il principale obiettivo delle politiche a favore degli anziani non auto sufficienti deve essere
quello di migliorarne la qualità di vita e consentire loro di rimanere al proprio domicilio il più
a lungo possibile. Quindi si vuole prima di tutto migliorare il servizio di assistenza
domiciliare.
Inoltre, in applicazione della direttiva regionale sulla formazione delle assistenti
familiari, si vuole dare al care – giver dell’anziano non auto sufficiente, che solitamente è
una persona con conoscenze non specifiche nel campo dell’assistenza, un supporto
teorico e pratico; obiettivo sarà quello di costruire un rapporto di fiducia tra anziano,
assistente familiare e famiglia.
Altro obiettivo sarà sviluppare e promuovere ulteriormente quelle attività di cura e
benessere rivolte ad anziani utenti della rete dei servizi socio – assistenziali territoriali di
cui all’interno del quartiere sono già in atto alcune sperimentazioni (laboratorio di
scrittura creativa, laboratorio teatrale, mostra degli anziani artisti “E’ sempre tempo per
l’arte”, il Laboratorio dei sensi). Anche la Regione Emilia Romagna ha riconosciuto il
valore della pratica di attività innovative come le espressioni artistiche (scrittura, teatro,
pittura, musica…) ad integrazione delle pratiche convenzionali per la promozione del
benessere delle persone e il miglioramento della qualità della vita. A tale fine ha promosso
un bando per l’accesso a finanziamenti finalizzati allo sviluppo di tali esperienze (n.
2715/04) a cui il Servizio sociale del Quartiere intende partecipare.
6
Per i diritti dei bambini e degli adolescenti, obiettivo è quello di favorire la loro
autonomia, responsabilità personale e capacità critica a partire dai luoghi di aggregazione
favorendo nuove opportunità educative e relazionali nei diversi ambiti di vita degli
adolescenti e dei giovani.
Riteniamo necessario integrare i vari interventi rivolti all’infanzia e all’adolescenza e dare
maggiore efficacia alle nostre azioni mettendo in comune energie e facendo produrre di
più i nostri investimenti. Occorre tenere presente l’esperienza prodotta dagli interventi
della Legge 285/97 che in molti territori ha già avviato percorsi di coordinamento anche
con l’individuazione di tecnici e di esperti con funzioni di coordinamento. Obiettivo sarà
mettere in relazione l’area educativa, scolastica, sociale, sanitaria, culturale,
ricreativa. Attivare una contaminazione dei linguaggi e delle sensibilità e superare i rischi
di settorializzazione.
Siamo consapevoli che le persone, e in particolare i giovani, molto spesso fanno fatica a
“trovare le parole” per dire, esprimere, manifestare il proprio dissenso/disagio/senso di
solitudine se non attraverso azioni eclatanti: bullismo, vandalismo, dispersione scolastica,
piccola criminalità, eccessi di aggressività, uso di sostanze stupefacenti, abuso di alcol
ecc. Consideriamo tutti questi atteggiamenti e/o comportamenti come sintomi di un
malessere non altrimenti esprimibile.
Obiettivo sarà prevenire forme di disagio, malessere e isolamento sociale, creare
benessere diffuso e allevare capitale sociale da reinvestire nel futuro (protagonismo di
bambini e adolescenti, intercultura, integrazione sociale).
Per migliorare l'integrazione sociale degli immigrati obiettivi da perseguire saranno
quelli di promuovere un circuito comunicativo fra scuola, famiglia e territorio per trattare i
temi dell’integrazione e della società multietnica nell'ottica di un sistema formativo
integrato, stabilire modalità di accoglienza condivise tra diverse istituzioni (scuola, servizi
sociali, Comune) per non compromettere l’efficacia delle azioni orientative rivolte agli
immigrati.
La discriminazione di genere e la violenza contro le donne sono un problema molto
diffuso. Hanno origini antiche ma interessano anche le giovani generazioni. A questo
fenomeno non è estraneo il perdurare di vecchi pregiudizi e stereotipi che si pensava
superati sulla donna e sulla capacità di scelta e di pensiero autonomi da parte delle donne.
Obiettivo sarà quello di aumentare le conoscenze e le capacità, dei giovani ma non solo,
di valutare atteggiamenti e modelli socio-culturali che possono indurre la diffusione di
comportamenti lesivi la dignità della donna.
Nel territorio del quartiere operano numerose realtà di volontariato che vanno
opportunamente conosciute, ascoltate, sostenute e valorizzate affinché le potenzialità e le
risorse non vadano disperse. A tal fine, oltre ad aver creato una commissione alla quale
partecipano i rappresentanti delle associazioni, il Quartiere aprirà sul suo territorio la
“Banca del Tempo dei cittadini e delle associazioni” di Saragozza, prezioso sistema
di scambio non monetario capace di mettere in relazione individui ed enti attraverso azioni
reciproche indirette. Chi prenderà parte a questo sistema sarà consapevole di partecipare
in questo modo a una rete civica e responsabile. L’obiettivo sarà quindi quello di
sperimentare una forma di partecipazione particolarmente efficiente, dove l’istituzione sia
l’ente di coordinamento e monitoraggio dei flussi di scambio, attraverso tavoli periodici che
facciano il punto sulle azioni compiute e approfondiscano le necessità del territorio, mentre
il sistema di rete di scambio in ore provvederà da sé a mettere in relazione gli utenti fra di
loro. Con questa metodologia intendiamo porre le basi per una sperimentazione che
7
preveda l’organizzazione di eventi comuni fra associazioni e che risponda alle esigenze
dei singoli cittadini ed enti sul territorio.
La cultura è una componente fondamentale dei diritti di cittadinanza, fattore di democrazia
e mobilità sociale. "Il Centro della Cultura"; che vorremmo aprire nel territorio del nostro
quartiere, può candidarsi come luogo di promozione per la realizzazione di attività
culturali e come luogo di aggregazione socio-culturale Questo progetto è stato pensato
come particolarmente indicato per la zona del Pratello, nell’ottica di una sua
riqualificazione e valorizzazione culturale.
Il piano di zona del quartiere per il triennio 2005 – 2007 è il risultato di un percorso che, a
partire dal mese di aprile 2005, ha visto un’ampia partecipazione e coinvolgimento di
associazioni e cittadini. Le scelte che il Quartiere assume col piano stesso si fondano sul
contributo fornito da tutti questi soggetti nell’individuare le criticità, definire gli obiettivi e
formulare progetti e proposte.
8
CONTESTO TERRITORIALE
POPOLAZIONE RESIDENTE COMPLESSIVA
POPOLAZIONE RESIDENTE PER GRANDI CLASSI DI ETÀ E SESSO AL 31. 12. 2004
CLASSI DI ETÀ
0-14
15 – 29
30 - 44
45 - 64
65 - 79
Oltre 79
totale
MASCHI
1.860
2.494
4.448
4.391
2.426
1.042
16.661
FEMMINE
1.694
2.191
4.463
5.002
3.669
2.337
19.356
TOTALE
3.554
4.685
8.911
9.393
6.095
3.379
36.017
PRINCIPALI INDICATORI DEMOGRAFICI AL 31 DICEMBRE 2004
Q,re Saragozza
Rapporto di mascolinità (1)
Indice di \. vecchiaia (2)
Indice di dipendenza (3)
Tasso di ricambio della popolazione in età attiva (4)
Età media
Comune di Bologna
86,1
87,6
266,6
265,5
56,7
58,3
190,1
198,8
47,6
47,6
(1) Rapporto tra popolazione maschile efemminile: Mx1>O/F
(2) Rapporto tra popolazione anziana e ragazzi: (65 e oltre) x1>O/(O-~)
(3) Rapporto tra pop. inattiva (bambini e anziani) e pop. in età lavorativa: (O-~)i(65 e oltre)x1>O/(~-64)
(4) Rapporto tra pop. che lascia il mercato del lavoro e pop. giovanile candidata ad entrarvi: (5564)x1>O/(1i-24)
POPOLAZIONE RESIDENTE NEL PERIODO 31.12.1994 - 31.12.2004
9
FAMIGLIE RESIDENTI PER TIPOLOGIA E NUMERO DI COMPONENTI
AL 31 DICEMBRE 2004
Tipologie familiari
1
Solo
9.916
Coniugi
Coniugi con figli
Coniugi con altri membri conviventi
Coniugi con figli e altri membri conviventi
Genitore con figli
Genitore con figli e altri membri conviventi
Altre tipologie familiari
Totale famiglie
9.916
Totale componenti
9.916
Dimensione media familiare
2
3
4
5
6 e oltre
2.772
1.905
118
1.436
0
645
4.853
9.706
344
283
51
2.701
8.103
1.114
12
125
36
105
9
1.401
5.604
187
3
79
1
29
1
300
1.500
33
1
37
9
1
82
521
Totale
9.916
2.772
3.239
134
241
1.818
426
707
19.253
35.350
1,84
FAMIGLIE RESIDENTI
NEL PERIODO 31.12.1994 - 31.12.2004
DIMENSIONE MEDIA FAMILIARE NEL PERIODO 31.12.1994 - 31.12.2004
10
Popolazione residente da O a 2 anni nel periodo 31.12.1994 - 31.12.2004
Popolazione residente da 3 a 5 anni nel periodo 31.12.1994 - 31.12.2004
Popolazione residente da 6 a 10 anni nel periodo 31.12.1994 - 31.12.2004
11
Popolazione residente da 11 a 13 anni nel periodo 31.12.1994 - 31.12.2004
POPOLAZIONE RESIDENTE in età fino a 24 anni
per particolari classi di età e sesso al 31 dicembre 2004
Classi di età -
Maschi
Femmine
Totale
0-2
386
370
756
3-5
355
369
724
6-10
601
525
1.126
11-13
392
330
722
14-18
572
484
1.056
19-24
836
702
1.538
Popolazione residente da 14 a 18 anni nel periodo 31.12.1994 - 31.12.2004
12
POPOLAZIONE RESIDENTE STRANIERA
PER GRANDI CLASSI DI ETÀ E SESSO AL 31 DICEMBRE 2004
CLASSI DI ETÀ’
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
0-14
183
158
341
15-29
318
315
633
30-44
436
522
958
45-64
153
286
439
8
26
34
1.098
1.307
65 E OLTRE
TOTALE
2.405
LE 10 NAZIONALITÀ PIÙ DIFFUSE
FRA LA POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31 DICEMBRE 2004
Nazionalità
Numero residenti
Filippine
442
Albania
208
Sri Lanka (Ceylon)
130
Marocco
130
Romania
123
Ucraina
116
Cina Popolare
95
Moldavia
82
Perù
65
Tunisia
64
13
POPOLAZIONE RESIDENTE STRANIERA NEL PERIODO 31.12.1994 - 31.12.2004
POPOLAZIONE RESIDENTE ANZIANA
PER CLASSI QUINQUENNALI DI ETÀ E SESSO AL 31 DICEMBRE 2004
Classi di età
65-69 .
70-74
75-79
80-84
85-89
90-94
95 e oltre
Totale
Maschi
Femmine
Totale
914
826
686
633
234
144
1.174
1.228
1.267
1.254
574
396
2.088
2.054
1.953
1.887
808
540
31
113
144
3.468
6.006
9.474
POPOLAZIONE RESIDENTE IN ETÀ 65-79 ANNI
NEL PERIODO 31.12.1994 - 31.12.2004
14
POPOLAZIONE RESIDENTE DI 80 ANNI E OLTRE
NEL PERIODO 31.12.1994 - 31.12.2004
15
AREA
DIRITTI DEI BAMBINI
E
DEGLI ADOLESCENTI
ANALISI DEI BISOGNI
L’analisi svolta dalla consulta del welfare individua alcune piste prioritarie di lavoro:
1. La necessità di un rilancio dei servizi educativi territoriali in risposta ai bisogni di
aggregazione e incontro, anche multiculturale, tra le famiglie del territorio, composte in
misura sempre maggiore da nuclei di diverse etnie. La scuola garantisce l’integrazione
tra bambini, ma mancano spazi che favoriscano l’incontro e lo scambio tra le
famiglie; il Quartiere intende pertanto ampliare gli spazi e la progettualità della
“Biblioteca dei Bambini”, collocandola all’interno del più ampio complesso S. Mattia
dove si può realizzare un centro permanente per bambini e genitori con offerta di
attività ludico-ricreative-aggregative.
2. La ridefinizione di spazi e comportamenti che rendano il territorio di quartiere più
rispondente ai bisogni dei bambini, attraverso una progettazione partecipata che veda
il coinvolgimento di scuole, genitori, associazioni, commercianti. Si può così contribuire
alla riduzione delle problematiche di traffico e inquinamento in prossimità delle scuole,
con l’obiettivo di promuovere nuovi stili di vita, a partire dalla modificazione di
comportamenti negli spostamenti casa-scuola, e dalla promozione, negli allievi delle
scuole dell’obbligo, di maggiori sensibilità verso i temi ambientali e di conoscenza
del territorio. Il Quartiere intende attivare percorsi protetti casa-scuola con iniziative
quali “piedibus”, “vado a scuola con gli amici”…
3. La presa in carico di una progettualità sulla fascia pre-adolescenti e adolescenti.
In assenza di una chiara delega in capo ai Quartieri, si è rilevato che fino ad oggi non
sono state previste azioni a favore della fascia di età indicata, pur a fronte di bisogni
che emergono dal contesto sociale. Il Quartiere, a partire da una puntuale rilevazione
conoscitiva dei bisogni e dei comportamenti della fascia adolescenziale, intende
attivare un coordinamento permanente dei progetti e servizi finalizzati alla piena
integrazione scolastica e sociale dei minori e alla loro partecipazione alla vita della
comunità.
16
SERVIZI OFFERTI
AREA DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI
Nidi d’infanzia
Il Quartiere gestisce 4 nidi d’infanzia, con una offerta di 197 posti (di cui 37 part-time) pari
al 26,1 % della popolazione in età 0-2 del quartiere. E’ prevista la realizzazione di un
nuovo nido in project financing per complessivi 69 posti nell’area di via Felice Battaglia.
Scuole dell’infanzia
Il Quartiere gestisce 8 scuole dell’infanzia; nel territorio sono presenti una scuola materna
statale e 2 scuole private paritarie convenzionate. L’offerta è di 595 posti nelle scuole
comunali (paritarie), di 50 posti nella scuola statale e 150 posti nelle scuole convenzionate
(paritarie) pari al 99,9% della popolazione in età 3-5 anni del quartiere. E’ prevista la
ristrutturazione dei locali dell’ex scuola Arco Guidi che potranno ospitare due ulteriori
sezioni di scuola dell’infanzia.
Servizi Educativi Territoriali
Nel quartiere sono presenti due SET:
- Centro Gioco presso il nido part-time “Il tempo dei giochi” (che offre attività e laboratori
all’utenza libera in età 0-3 anni )
- “La Biblioteca dei Bambini”: in temporanea convivenza con la Biblioteca di Villa Spada.
E’ prevista la riapertura presso il complesso S. Mattia quale centro lettura per l’età 0-11
anni e centro di aggregazione multiculturale per famiglie e bambini.
Centri estivi:
Per il progetto “Estate in città” il Quartiere organizza 2 centri estivi per la fascia 3-5 anni, e
uno per la fascia 6-11 anni, con apertura anche nel mese di agosto.
Il Quartiere si rapporta con l’associazionismo di territorio per ampliare ed integrare questa
offerta con altre opportunità, rivolte anche alla fascia 12-18 anni.
Assistenza alunni con handicap
In caso di inserimento di bambini disabili, per favorirne l’integrazione, il Quartiere fornisce
personale aggiuntivo all’organico di base nei servizi a gestione diretta (nidi e scuole
dell’infanzia);
nelle scuole paritarie e pubbliche, dalla materna alla superiore, viene fornito invece un
servizio di assistenza scolastica, in base alle richieste dei dirigenti scolastici, con
convenzionamento con cooperative educative. Vengono inoltre sostenuti progetti di
accompagnamento educativo per il raggiungimento dell’autonomia nei percorsi casascuola, e percorsi personalizzati per l’estate.
Centri di aggregazione per adolescenti scuola dell’obbligo
17
Il Quartiere sostiene economicamente la progettualità dell’Istituto Comprensivo n.8 volta
ad utilizzare il contenitore scolastico come luogo di aggregazione pomeridiana per
adolescenti e minori stranieri e non, a rischio sociale e non. Presso la scuola Media
Guinizelli si svolgono attività pomeridiane di alfabetizzazione, di laboratorio, tempo libero,
alle quali accedono anche ragazzi di altri quartieri.
Presso la scuola media Carracci è presente un gruppo socio-educativo per adolescenti,
gestito dal Settore Minori e Famiglie del Comune di Bologna, che raccoglie, in alcuni
pomeriggi della settimana, un gruppo misto di ragazzi del territorio.
Diritto allo studio
Il Quartiere sostiene e coordina la progettualità delle scuole attraverso contributi erogati
annualmente su progetti di qualificazione del sistema scolastico. I progetti vertono
principalmente sull’integrazione di allievi handicappati; prevenzione e recupero del disagio
giovanile, degli abbandoni e della dispersione scolastica; sviluppo dell’educazione
interculturale.
Progetti AGIO e LOGOS
Il Quartiere integra con proprie risorse il progetto cittadino AGIO rivolto agli utenti delle
scuole d’infanzia per lo svolgimento di attività di psicomotricità condotte da esperti esterni.
Il Quartiere, altresì, attraverso una insegnante logopedista presente nel proprio organico,
attiva un progetto di prevenzione dei disturbi del linguaggio per utenti dei nidi, delle scuole
dell’infanzia, e del primo biennio scuola elementare.
Progetto “Percorsi di pace”
Il progetto coinvolge le scuole d’infanzia ed elementari del quartiere in percorsi di lavoro
riferiti ai temi della pace, della solidarietà, del risparmio delle risorse. E’ prevista in autunno
la mostra “Dialoghi di pace” che presenterà il lavoro svolto dalle classi, in contemporanea
con una presentazione fotografica “L’infanzia che non c’è”.
ALTRI PROGETTI
Il Quartiere inoltre promuove le progettualità che l'associazionismo presente sul territorio
mette a disposizione a favore delle scuole. Si segnalano in particolare progetti
stabilmente organizzati nel recente passato:
momenti di lettura, racconto, rappresentazione, condotti da “nonni” dell’Associazione
“Andare a Veglia” presso tutte le scuole dell’infanzia
visita agli orti del Centro Sociale “2 Agosto” – alunni scuole elementari
mostra di pittura dei bambini delle scuole elementari organizzata con la collaborazione
del Centro Sociale “La Pace”.
18
AREA
POLITICHE A FAVORE
DI ANZIANI
ANALISI DEI BISOGNI
Il processo di invecchiamento della popolazione, pur registrando nel territorio del nostro
Quartiere una flessione del 10.9% (dati al 31.12.04, Comune di Bologna, Settore
Programmazione, Controlli e Statistica) vede la crescita consistente della quota degli ultra
ottantenni. Tale fenomeno cambia anche la composizione delle famiglie: crescono infatti i
nuclei familiari con un solo componente, perlopiù anziano e perlopiù donna.
Gli aspetti rilevati incidono fortemente sulla condizione anziana nel nostro territorio
aumentandone la fragilità e il rischio di incorrere nella condizione di non autosufficienza.
Invecchiare bene significa anche essere tutelati nel diritto di vivere quanto più a lungo
possibile nella propria casa e qui essere aiutati ad affrontare i momenti critici, riservando
all’ospedale il trattamento della patologia acuta e alle strutture residenziali il ricovero delle
persone totalmente non autosufficienti. La scommessa è puntare a tutto quanto ruota
intorno alla domiciliarità: sono i servizi a dovere andare nelle case degli anziani, con gli
operatori sociali e sanitari, con i volontari, con le nuove tecnologie. La famiglia, quando
c’è, deve potere collaborare con i servizi e non diventare l’unico o principale punto di
riferimento; i familiari devono altresì trovare aiuto e sostegno nella loro volontà di rimanere
accanto all’anziano.
Seguendo questa filosofia, l’integrazione tra sociale e sanitario costituisce il nodo critico.
A questo proposito deve essere migliorato l’accesso alla rete integrata dei servizi,
aumentando il coordinamento tra i vari punti, semplificando le procedure e diffondendo
l’informazione. L’ospedale deve avere un dialogo diretto con il territorio, soprattutto nel
delicato momento delle dimissioni e il territorio deve potere rispondere con tempestività. Il
medico di famiglia è snodo centrale di tutto il sistema e referente privilegiato per la
persona, le famiglie, gli operatori, sia di profilo sociale che sanitario.
Per fare funzionare un sistema così complesso occorre il contributo di molti attori, tra cui il
terzo settore e lo stesso privato assumeranno nei prossimi anni un peso crescente.
All’Ente pubblico rimane però il grande compito e la grande responsabilità di governo del
sistema. Nello stabilire le linee di indirizzo da seguire, nel decidere le priorità d’intervento,
nel garantire il grosso delle risorse, nell’individuare adeguati strumenti per esercitare la
funzione di verifica e controllo.
Tuttavia bisogna imparare a guardare gli anziani come ad un universo complesso e
variegato, una popolazione in grado di esprimere una domanda di aiuto e di supporto
assai più articolata di quella che è ad oggi l’offerta disponibile e per la quale una logica
puramente assistenziale appare inadeguata.
L’anziano ancora autosufficiente, in buona salute, è in genere una persona autonoma e
vitale che chiede prima di tutto di esprimere e di esercitare il proprio diritto di
cittadinanza. Per poterlo fare è necessario garantire un contesto adeguato, in cui siano
sviluppate alcune fondamentali variabili.
19
Una politica della casa che tuteli in ogni modo l’anziano rispetto al proprio diritto di
rimanere quanto più a lungo possibile al proprio domicilio, attraverso l’assegnazione di
alloggi pubblici, di sgravi fiscali relativi all’onere d’affitto sostenuto, di aiuti economici per
spese straordinarie di manutenzione e/o riadattamento degli ambienti alle modificate
condizioni di salute.
Un’attenzione particolare all’arredo urbano, che preveda la rimozione delle barriere
architettoniche, la costruzione e la manutenzione di marciapiedi, piste ciclabili, zone
pedonali. Una città progettata tenendo conto dello sguardo dell’anziano, così come di
quello del bambino, diventa una città più facile da vivere per tutti. E gli anziani, come i
bambini dovrebbero sempre essere chiamati dagli amministratori a dare il proprio
contributo di esperienza e idee all’atto della progettazione e dello sviluppo della città in cui
vivono.
Un’articolata distribuzione dei servizi: sanitari, sociali, culturali e commerciali, che possa
in parte bilanciare la concentrazione data dalla grande distribuzione, almeno nel centro
storico.
Prevedere di mantenere e sviluppare l’inserimento degli anziani più vitali in attività di
volontariato o lavori socialmente utili.
Per quanto riguarda le attività legate alla cultura e al tempo libero sarebbe molto
importante interpellare direttamente gli anziani su quali sono i loro interessi, a quali attività
vorrebbero dedicarsi e, soprattutto, cosa desidererebbero trasmettere ad altri di sé stessi e
della propria storia.
Esperienze come quella del Quartiere Saragozza, che ha organizzato una mostra di
pittura, scultura, poesia di un gruppo di anziani in carico al Servizio Sociale e promosso un
Laboratorio di scrittura creativa, andrebbero diffuse e ampliate.
Anche nella promozione della salute e qualità della vita, bisognerebbe avere la capacità e
la volontà di investire oggi sulla salute degli anziani di domani. Si dovrebbe infatti
evitare l’errore di assumere l’attuale quadro epidemiologico dell’età senile come realtà
certa di domani. Stili di vita più sani, improntati ad un’equilibrata alimentazione e ad una
corretta attività fisica sono da promuovere a qualunque età.
Nelle città medio grandi, come Bologna, gli anziani incontrano maggiori difficoltà rispetto a
chi risiede nei piccoli centri, soprattutto per quanto attiene alla sicurezza. Per combattere
solitudine e insicurezza è quanto mai opportuno costruire e sostenere un welfare di
comunità, dove operatori e risorse siano destinati alla creazione di una rete sociale e di
relazioni tra gli abitanti di una determinata zona, i servizi territoriali, gli esercizi
commerciali. Anche la piaga della microcriminalità colpisce a Bologna soprattutto i cittadini
più anziani, con conseguenze negative che solitamente vanno al di là di quelle materiali: la
persona colpita si sente violata, a volte addirittura umiliata. Viene compromessa la fiducia
nel prossimo e nella comunità. Per sostenere materialmente e psicologicamente le vittime
di episodi di microcriminalità, a partire dal 2005 è stata estesa anche ai residenti del
quartiere Saragozza la copertura assicurativa degli anziani over 65, richiesta con forza fin
dagli anni precedenti dal quartiere stesso insieme alle principali organizzazioni sindacali.
20
SERVIZI OFFERTI
POLITICHE A FAVORE DI ANZIANI
ASSISTENZA DOMICILIARE
Nell’anno 2004 le ore totali erogate sono state 41.036, di cui 37.866 di assistenza di base
e 3.170 ore prestate dal volontariato convenzionato (AUSER). Gli anziani assistiti al
31.12.04 risultavano in totale 131, 110 solo per prestazioni domiciliari e 21 seguiti da
volontari.
L’anno 2003 registrava in totale 40.972, 38.292 ore di assistenza di base e 2.680 ore di
volontariato convenzionato, al 31.12.03 erano in carico 140 utenti, di cui 122 assistiti solo
per prestazioni domiciliari e 18 dal volontariato Auser.
Dopo il lungo periodo sostanzialmente stabile del quinquennio 1996-01 si è registrato un
significativo incremento nel 2002 (di cui una delle spiegazioni è senz’altro da attribuire al
cambiamento della Cooperativa di riferimento, novembre2001), in cui si è passati da
29.810 ore nel 2000, 30.247 nel 2001 a 34.649 nel 2002. Una nuova impennata si è avuta
nel 2003 con 40.972 ore, mentre notiamo di nuovo una certa stabilità tra il 2003 e il 2004.
Non ci sono liste d’attesa e le domande, filtrate dalla consulenza professionale degli
assistenti sociali, che arrivano al vaglio della Commissione sono state quasi tutte accolte.
Addirittura in qualche caso si è ricorsi a deroga concedendo il servizio, per un periodo di
tempo determinato, anche a famiglie che non presentavano tutti i requisiti previsti dal
regolamento comunale, ma che versavano in situazioni particolarmente delicate e gravi.
Un’attenzione particolare è stata rivolta alle persone che, pur residenti ancora al proprio
domicilio, risultano affette da qualche forma di involuzione cognitiva. In collaborazione con
la Coop Ancora servizi , il Servizio Sociale ha continuato a sostenere la formazione sia
degli Assistenti sociali che degli Assistenti domiciliari sullo specifico tema delle demenze.
Nel corso del 2004 sono stati svolti 3 cicli del Laboratorio dei sensi (esperienza ancora in
corso) ai quali hanno partecipato 30 utenti, tra quelli già in carico per l’assistenza
domiciliare o il centro diurno specializzato.
SUSSIDI E SERVIZI VARI A SUPPORTO DELL’AUTONOMIA
Il Servizio Sociale di Quartiere si avvale, nell’ambito dei piani individualizzati d’intervento di
strumenti operativi quali i sussidi economici continuativi o una tantum, il servizio mensa, il
contributo mobilità (ex buoni taxi), il servizio di lavanderia, tutti finalizzati a garantire livelli
accettabili di vita e a favorire il mantenimento dell’autonomia.
L’aiuto più richiesto, soprattutto in periodi dell’anno critici come marzo/aprile e settembre,
sono i sussidi economici per far fronte a spese straordinarie quali il pagamento di bollette
e tasse, con un trend in continua crescita. Al 31.12.04 sono stati erogati 160 Una Tantum
per un totale di € 75.318,62. Il sussidio di adeguamento al Minimo vitale è rimasto attivo
solo per 14 utenti a seguito della revisione attuata dopo la rivalutazione delle pensioni
minime nel 2002.
Si lavora molto anche col fondo stanziato per l’aiuto all’autonomia, che viene
principalmente impiegato al fine di garantire un contributo a chi deve pagare affitti
particolarmente onerosi, in attesa di assegnazione di un alloggio pubblico. Nel 2004 hanno
beneficiato di tale fondo 31 utenti, per una spesa di € 50.902,00. Nel primo semestre del
2005 sono stati erogati € 24.500,00 a favore di 34 utenti.
21
VACANZE IN CITTÀ “VILLA BERNAROLI”
L’esperienza, promossa dal Quartiere Borgo Panigale e realizzata grazie all’azione e
all’impegno dei Centri Sociali, si è andata consolidando in questi anni ed è stata sempre
più apprezzata dagli anziani che hanno potuto parteciparvi. Nel 2004 hanno partecipato 18
anziani di cui 12 hanno fatto 2 turni (totale 30 presenze) per una spesa a carico del
Quartiere di € 6.197. Per il 2005 è previsto un maggiore impegno di tutte le tre realtà
coinvolte, Borgo Panigale, Porto e Saragozza, che si sta attualmente definendo.
CENTRI SOCIALI E ORTI
I Centri Sociali e la zona ortiva (55 orti) continuano ad esercitare un ruolo di primo piano
nel valorizzare e promuovere le potenzialità degli anziani che ancora vivono al loro
domicilio, attraverso attività di aggregazione e ricreazione.
Si ritiene quindi strategico continuare a lavorare con i Centri Sociali per aiutarli a rinnovare
e rilanciare le proprie attività, per creare collegamenti con altri gruppi di volontariato del
territorio, per favorire lo scambio fra generazioni diverse.
Il centro “La Pace” ha organizzato pranzi sociali e collaborato con alcune scuole del
Quartiere, istituendo anche una borsa di studio. Da quando si è trasferito nel Pratello ha
attivato un proficuo scambio con il Centro diurno S. Nicolò, organizzando le feste di
primavera e Natale.
Il centro “2 agosto” nel 2004 ha organizzato, per il terzo anno consecutivo, un pomeriggio
di intrattenimento per gli anziani residenti nel Quartiere che hanno superato la soglia dei
95 anni e per il 2005 l’ha esteso agli ultra novantenni, anche grazie al contributo
dell’Associazione Amici della “Primo Levi” Porto e Saragozza e dei sindacati dei
pensionati. Ha inoltre ospitato i “Laboratori di scrittura antica” svolti dall’Associazione
culturale Didasco a favore dei bambini della scuola elementare ed organizzato un corso di
gastronomia bolognese in collaborazione con l’Unione cuochi bolognesi.
Dal 9 al 12 maggio 2004 è stata allestita la 3a edizione della mostra “E’ sempre tempo per
l’arte”, presso i locali del Centro sociale “La Pace”. La manifestazione è stata organizzata
dal servizio sociale e dalla Commissione Sicurezza sociale e tutela della famiglia, con la
collaborazione dei due Centri sociali, in onore degli anziani assistiti che nel corso della loro
vita e a tutt’oggi hanno coltivato interessi artistici nella pittura, scultura e poesia. L’intento
di allestire una mostra delle loro opere, oltre a valorizzare gli anziani interessati, è quello di
testimoniare a tutta la città la ricchezza di esperienze che possono essere espresse e
condivise anche in questa stagione della vita.
ATTIVITÀ DELL’UNITÀ DI VALUTAZIONE GERIATRICA (UVG).
Nel 2004 sono state effettuate dal Distretto Saragozza-Porto 154 valutazioni U.V.G. per
Saragozza. Le proposte di tipologie assistenziali più frequenti sono l’assegno di cura (62),
la casa protetta (41), la Residenza Sanitaria Assistita (19) e il Centro Diurno (28). Al 1.1.04
141 persone usufruivano dell’assegno di cura, al 31.12.04 erano 141; nel corso del 2004
sono stati attivati 62 nuovi assegni di cura. Non ci sono state liste di attesa e gli assegni
sono stati così ripartiti: tipo A, 101 tipo B, 28 tipo C.
22
CENTRO DIURNO
Mentre l’anno 2003 è stato caratterizzato dal consolidamento del modello organizzativo
della struttura di S. Nicolò, articolata in tre specifici servizi per anziani (due centri diurni e
gli appartamenti protetti), il 2004 si è caratterizzato per il rafforzamento del ruolo
dell’Assistente sociale referente per il Quartiere. Questa figura rappresenta l’interfaccia
istituzionale tra l’utente e il suo contesto familiare e l’Ente erogatore del servizio, Opera
Pia Poveri Vergognosi, fungendo anche da coordinatore per gli altri Assistenti Sociali del
Quartiere che rimangono responsabili del caso di ogni singolo utente. Il monte ore
settimanale per svolgere tale funzioni è stato stimato in 10 ore settimanali.
Quanto ai dati il 2004 si è chiuso con la presenza di 12 utenti al CD tradizionale e 14 al CD
specializzato. La frequenza media dell’anno per il tradizionale è stata di 8.49 giorni e
quella per lo specializzato di 13.08 giorni. Si specifica che il Centro diurno ha 12 posti
dedicati al tradizionale e 13 per anziani affetti da demenza; gli utenti del centro possono
scegliere tra una frequenza a tempo pieno, part-time, a giorni alterni, solo mattina o solo
pomeriggio. Nel 2004 sono stati inseriti 7 nuovi utenti nel CD tradizionale a fronte di 9
dimessi e 15 nuovi utenti nello specializzato a fronte di 11 dimessi. Come si osserva quindi
è il CD specializzato ad essere il più richiesto e a registrare a momenti una piccola lista di
attesa (4 persone), mentre si nota una lieve flessione nel CD tradizionale.
STRUTTURE RESIDENZIALI: CASE DI RIPOSO, CASE PROTETTE, RSA.
In questi anni si è lavorato molto per evitare o ritardare il più a lungo possibile il ricovero
delle persone anziane in struttura. Tuttavia, dopo avere percorso tutte le possibili strade
per evitare l’istituzionalizzazione, a fronte di un peggioramento delle condizioni
psicofisiche di persone molto anziane e molto sole, spesso il ricovero in una struttura
protetta è l’unica soluzione possibile. La rete dei servizi contemplata dalla L.R.5/94
comprende le Case protette e le RSA con posti convenzionati con l’AUSL, accessibili
tramite una Lista Unica Cittadina compatibilmente alla disponibilità di posti.
Anche a causa di un turn-over ridotto della Lista Unica, il ricorso alle Case di Riposo
convenzionate resta elevato per i non autosufficienti, mentre le ammissioni per le persone
auto sufficienti sono state significativamente ridotte.
Il dato complessivo continua a registrare una progressiva contrazione dell’utenza in Casa
di Riposo, a fronte di un graduale aumento degli ospiti in CP/RSA. Al 31.12.04 si rilevano
33 ospiti in struttura protetta (38 al 31.12.03) e 15 ( 12 nel 2003) in RSA ; 60 in casa di
riposo (64 nel 2003).
La programmazione per il triennio dovrà essere strutturata relativamente a tre macro aree:
area della prevenzione, area della non autosufficienza e area del sostegno alle
famiglie.
23
Nell’area della prevenzione sono da includere tutti quegli interventi ed azioni che hanno
l’obiettivo di ritardare, se non di eludere, la condizione di non autosufficienza nell’anziano.
Quindi raccordandosi con altri servizi e settori dell’amministrazione comunale per favorire
interventi a favore della condizione anziana (casa, arredo urbano, distribuzione dei servizi,
sicurezza, salute e qualità della vita, cultura e tempo libero), il Servizio sociale concorrerà
a promuovere azioni positive volte alla salute e al benessere della popolazione di età
superiore ai 60 anni.
In particolare, rientrano in quest’area: il progetto di valorizzazione dei Centri sociali e aree
ortive, vacanze in città, le iniziative culturali svolte in collaborazione col volontariato alla
Sala Madeleine, i laboratori creativi (scrittura, teatro, pittura,…), Ausilio (Coop Adriatica e
Auser), l’emeroteca punto di lettura e incontro al Centro civico, il progetto di volontariato
civile, i lavori socialmente utili, il raccordo con la banca del tempo, i sostegni economici a
contrasto delle nuove povertà (sussidi Minimo Vitale e Una Tantum, aiuto all’autonomia,
contributo alla mobilità, buoni pasto, lavanderia,..), le residenze protette in convenzione
con l’Opera Pia dei Poveri Vergognosi.
L’area della non autosufficienza rappresenta il punto più alto e complesso
dell’integrazione socio – sanitaria e comprende gli interventi socio – assistenziali più
tradizionali e caratterizzanti il Servizio sociale. Relativamente a quest’area, devono essere
potenziati e migliorati tutti gli snodi tra sociale e sanitario: valutazione multi dimensionale
della non auto sufficienza (UVGT) e orientamento ai servizi del territorio; raccordo con i
Medici di medicina generale, col Servizio infermieristico, con le farmacie; dimissioni
ospedaliere protette. Sono da considerare in questo insieme l’assistenza domiciliare,
integrata con il servizio infermieristico e specializzata per anziani affetti da demenza;
l’assegno di cura; il servizio semi residenziale del Centro diurno specializzato e non; il
ricovero nelle strutture protette. Progetti innovativi da includere in quest’area sono:
l’assistenza domiciliare specializzata, il Laboratorio dei sensi, i progetti “Spazio famiglia” e
Madreperla2 rivolto alle assistenti familiari (“badanti”).
Infine, l’area di sostegno alle famiglie con anziani non autosufficienti: progetti
informativi e formativi sulle patologie più invalidanti e complesse, con particolare riguardo
alle demenze; gruppi di sostegno ed auto aiuto, mediazione familiare e sportello sociale.
Lo sportello sociale, previsto dalla legge regionale 2/03, art.7, è uno strumento volto a
garantire l’unitarietà d’accesso a tutta la rete dei servizi, in grado di rispondere al cittadino
senza distinzioni di categoria e in ogni punto del territorio, capace di ascoltare, orientare,
filtrare la domanda, rilevare e monitore i bisogni, rendere conto del gradimento dei servizi
resi, gestire i tempi di risposta. In questo senso, lo sportello sociale dovrebbe diventare il
principale strumento a sostegno ed orientamento per il cittadino e la famiglia nel momento
in cui si pone la necessità di accedere alla rete dei servizi territoriali.
Il Quartiere Saragozza fa parte del gruppo tecnico cittadino per la progettazione e
implementazione dello sportello sociale, in più si candida quale Quartiere dove
sperimentare in vivo le funzioni dello sportello, nonché la sua collocazione fisica
particolarmente innovativa.
24
PROGRAMMA
ATTUATIVO
2005
25
AREA PREVALENTE
RESPONSABILITA’ FAMILIARI E CAPACITA’ GENITORIALI
1. PROGETTO “MEDIAZIONE FAMILIARE SISTEMATICA”
-
ALTRE AREE INTERESSATE: Area diritti dei bambini e degli adolescenti
Area politiche a favore di giovani
Area immigrazione
Area contrasto alla povertà
Area prevenzione e contrasto a forme di disagio sociale
Area politiche a favore di anziani
Area politiche a favore di disabili
AREA PREVALENTE
DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI
2. PROGETTO “CENTRO PER L'INFANZIA E LA GENITORIALITA' S.MATTIA”
-
ALTRA AREA INTERESSATA: Responsabilità familiari e capacità genitoriali
3. PROGETTO “QUARTIERE AMICO DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE”
-
ALTRE AREE INTERESSATE: Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali
Area Politiche a favore dei giovani
4. PROGETTO “NATI PER LEGGERE”
-
Progetto cittadino
5. PROGETTO “OPERATORE DI SISTEMA“
Richiesta dal Quartiere questa figura importante all’interno dei finanziamenti regionali del programma
finalizzato “AZIONI DI COORDINAMENTO NELL’AMBITO DEGLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE
SCOLASTICA, SOCIO-EDUCATIVA, SOCIO-ASSISTENZIALI E SOCIO-SANITARI, A FAVORE
DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA”
- ALTRA AREA INTERESSATA: Responsabilità familiari e capacità genitoriali
6. PROGETTO “RAGAZZI IN BIBLIOTECA”
-
ALTRA AREA INTERESSATA: Politiche a favore dei giovani
AREA PREVALENTE
POLITICHE A FAVORE DI GIOVANI
7. PROGETTO “LIBERI DI ESSERE GIOVANI”
attuato se verrà assegnato al Quartiere finanziamento regionale all’interno del programma finalizzato
“Giovani”
- ALTRE AREE INTERESSATE: area responsabilita’ familiari e capacita’ genitoriali
area diritti dei bambini e degli adolescenti
area prevenzione a forme di disagio sociale
AREA PREVALENTE
IMMIGRAZIONE
8. PROGETTO “CENTRO INTERCULTURALE MAURO COMELLINI”
attuato se verrà assegnato al Quartiere il finanziamento regionale all’interno del programma finalizzato
“Politiche sociali per azioni d’integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati”
- ALTRE AREE INTERESSATE: area responsabilita’ familiari e capacita’ genitoriali
area diritti dei bambini e degli adolescenti
area politiche a favore di giovani
area prevenzione e contrasto a forme di disagio sociale
26
AREA PREVALENTE
PREVENZIONE E CONTRASTO A FORME DI DISAGIO SOCIALE
9. PROGETTO “CHE FARE PER DIRE NO ALLA VIOLENZA ALLA DONNA”
-
ALTRE AREE INTERESSATE: Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali
Area diritti dei bambini e degli adolescenti
Area politiche a favore di giovani
Area immigrazione
AREA PREVALENTE
POLITICHE A FAVORE DI ANZIANI
10. PROGETTO “ASSISTENZA
AFFETTI DA DEMENZA”
-
DOMICILIARE
SPECIALIZZATA
PER
ANZIANI
ALTRE AREE INTERESSATE: Area responsabilità familiari e capacità genitoriali,
area prevenzione di forme di disagio sociale,
11. PROGETTO “VALORIZZAZIONE DEI CENTRI SOCIALI E DELLE AREE ORTIVE”
-
ALTRA AREA INTERESSATA: prevenzione di forme di disagio sociale,
12. PROGETTO “LABORATORI CREATIVI”
-
ALTRA AREA INTERESSATA: prevenzione di forme di disagio sociale,
13. PROGETTO “LABORATORIO DEI SENSI”
-
ALTRA AREA INTERESSATA: prevenzione di forme di disagio sociale,
14. PROGETTO “SALA MADELEINE: INCONTRI CON GLI ANZIANI E LE FAMIGLIE”
-
ALTRA AREA INTERESSATA: prevenzione di forme di disagio sociale,
AREA PREVALENTE
POLITICHE A FAVORE DI DISABILI
15. PROGETTO ”PUNTO LETTURA VIA PIETRALATA”
-
ALTRE AREE INTERESSATE: prevenzione di forme di disagio sociale,
politiche a favore di anziani
PROGETTO
TRASVERSALE
A TUTTE LE AREE D’INTEGRAZIONE
16. “BANCA DEL TEMPO DEI CITTADINI E DELLE ASSOCIAZIONI”
27
-
AREE D’INTEGRAZIONE
-
Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali
Area diritti dei bambini e degli adolescenti
Area politiche a favore di giovani
Area immigrazione
Area contrasto alla povertà
Area prevenzione e contrasto a forme di disagio
sociale
Area politiche a favore di anziani
Area politiche a favore di disabili
1
“MEDIAZIONE FAMILIARE SISTEMICA”
Obiettivi specifici
-
-
Attori coinvolti
Strumenti
-
affiancamento e aiuto alle famiglie che vivono una
situazione di transitoria difficoltà causata dal cambiamento
degli assetti familiari in seguito a nuovi eventi intercorsi.
ricerca di un nuovo equilibrio tra il cambiamento,
determinato dalla complessità sociale, e la necessità di
mantenere le funzioni specifiche della famiglia.
assistenti sociali laureati in possesso di diploma di
specializzazione post universitario nel campo della
mediazione familiare sistemica,
dipendenti del Comune di Bologna
medici di base,
geriatri,
infermieri,
psicologi
Incontri periodici con:
- tutto il nucleo familiare
- singoli componenti.
- attori coinvolti.
- Tavoli di coordinamento fra le varie figure professionali
coinvolte
per ogni caso preso in carico verrà aperta una cartella/diario nella
Indicatori di risultato quale verranno registrati tutti gli incontri, le varie fasi e la stesura
nel triennio, strumenti dell’accordo finale. Utilizzando questo strumento sarà possibile,
di valutazione
nel tempo e con le dovute elaborazioni, verificare l’andamento del
progetto e i risultati ottenuti dallo stesso.
28
AREE
D’INTEGRAZIONE
-
Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali
Area Diritti dei bambini e degli adolescenti
2
“CENTRO PER L'INFANZIA E LA GENITORIALITA' S.MATTIA”
Ambito
territoriale
di Quartiere Saragozza
realizzazione
Obiettivi specifici
-
-
-
Attori coinvolti
-
Strumenti
(tavoli, gruppi
permanenti, uffici
comuni, figure di
coord.nto/di sistema,..)
-
Rilanciare ed estendere la tipologia dei servizi offerti alle
scuole e alle famiglie dalla Biblioteca dei Bambini,
individuando una sede provvisoria della stessa in vista della
definitiva allocazione presso l’ex convento S. Mattia.
Consolidare l’esperienza educativa e culturale della Biblioteca
dei Bambini connotata da una specifica metodologia di
approccio al libro e al leggere nella prima infanzia (Cardarello,
Bettelheim)
Creare spazi di aggregazione anche per gli adulti, al fine di
favorire momenti di incontro ed integrazione in una ampia
zona del centro storico, molto mista dal punto di vista sociale e
con una forte presenza di immigrati.
Personale dei SET (Servizi educativi Territoriali) di Quartiere
Coordinamento pedagogico di Quartiere
Cooperative socio-educative
Nidi, scuole dell’infanzia, scuole primarie del territorio
Associazioni che operano nel supporto alle famiglie
Associazioni di famiglie legate alle scuole del quartiere
(genitori Manzolini, ass. Ottovolante, ......)
Tirocinanti universitari
CD – LEI
Scuole Di Pace
Coordinamento pedagogico di quartiere
Tavolo di progetto con le associazioni coinvolte
Gruppo di lavoro permanente con gli operatori del servizio e il
coordinamento pedagogico
Tavoli di programmazione specifica con i docenti delle scuole
che partecipano attivamente alle iniziative di volta in volta
proposte
29
Azioni concrete
previste
Riapertura della Biblioteca dei Bambini di Quartiere che da molti
anni propone attività di invito alla lettura, animazioni e laboratori
per le scuole (nidi, scuole dell'infanzia, scuole elementari) e le
famiglie, con progetti mirati verso la sensibilizzazione e
l'educazione ai temi dell'interculturalità, la pace, la solidarietà, la
tutela delle risorse ambientali
- Raccordo e coordinamento fra le biblioteche scolastiche e le
altre biblioteche di territorio nell’ambito del progetto “Bibliotecare”
presentato all’IRRE (capofila 3° circolo)
- Estensione della tipologia e degli spazi dei servizi offerti ai
piccoli utenti: ludoteca/spazio giochi e uso dei cortili della
adiacente scuola elementare anche per manifestazioni, feste, ecc.
aperte a tutti
- Apertura di spazi dedicati al supporto alla genitorialità: luoghi
di incontro tra famiglie e/o con esperti per incentivare
momenti di socializzazione e di integrazione multiculturale
anche tra adulti
DI IMMINENTE REALIZZAZIONE:
- Promozione di attività di animazione alla lettura per i bambini
delle scuole dell’infanzia ed elementari, sui temi
dell’educazione alla pace a carattere multiculturale
- Consulenza e cura di bibliografie tematiche per le scuole e
relativa dotazione di forniture librarie sui temi specifici riportati
sopra
- Animazioni della lettura rivolte a bambini e genitori presso
Biblioteche di territorio e cittadine
- organizzazione mostra – seminario “Dialoghi di pace” (2710/6-11), mostra fotografica “L’infanzia che non c’è” e
conduzione di letture animate
A – Per l’attività con le scuole:
Indicatori di risultato Documentazioni di attività svolte – Mostre ad evidenza cittadina
nel triennio, e strumenti sui temi promossi dal centro S. Mattia (è prevista in autunno, dal
di valutazione
27-10 al 6-11-05, la mostra “Dialoghi di pace” che presenterà il
lavoro svolto dalle classi, in contemporanea con una
presentazione fotografica “L’infanzia che non c’è”). Come
indicatori si utilizzeranno: la rilevazione numerica delle classi
aderenti ai percorsi
B – Per l’attività con le famiglie:
Rilevazione numerica delle famiglie frequentanti il centro,
rilevazione di incremento delle iscrizioni al prestito ludico-librario,
questionari di gradimento, partecipazione delle famiglie ad
iniziative a carattere aggregativo
30
-
Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali
AREE D’INTEGRAZIONE
Area Diritti dei bambini e degli adolescenti
Area Politiche a favore dei giovani
3
“QUARTIERE AMICO DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE”
Obiettivi specifici
-
-
Attori coinvolti
Ridefinizione di spazi e comportamenti che rendano il territorio
di quartiere più rispondente ai bisogni dei bambini, attraverso
una progettazione partecipata che veda il coinvolgimento di
scuole, genitori, associazioni, commercianti
Riduzione delle problematiche di traffico e inquinamento in
prossimità delle scuole
Realizzazione di percorsi protetti casa-scuola
Promozione, negli allievi delle scuole dell’obbligo, di maggiori
sensibilità verso i temi ambientali e di conoscenza del territorio
-
Strumenti
-
(tavoli, gruppi
permanenti, uffici
comuni, figure di
coord.nto/di sistema,..)
-
Coordinamento pedagogico del Quartiere
Biblioteche di quartiere e aule didattiche
Scuole elementari, medie inferiori e superiori del quartiere
-Associazioni di genitori, di volontari e altre realtà presenti
nel quartiere (commercianti)
Enti ed associazioni che operano nel settore
dell'educazione ambientale e del territorio (Associazione
Camina, Associazione Antartide, Vigili di quartiere, ecc.)
Coordinamento pedagogico di quartiere
Tavolo di progetto con le scuole e le associazioni coinvolte
Tavoli di programmazione specifica con i docenti delle scuole
che partecipano attivamente alle iniziative
Momenti di progettazione partecipata con le famiglie
destinatarie del progetto
Commissioni di quartiere
Pianificazione, di concerto con il Settore Lavori Pubblici del
Co.BO., di piccoli interventi strutturali di modifica dell’assetto
del territorio a tutela di pedoni e ciclisti
31
Azioni concrete
previste
-
-
-
Concorso dei diversi
soggetti coinvolti
Partecipazione al “walk to school day” – ottobre 2005
Percorsi didattici, rivolti ai bambini delle scuole primarie, su
tematiche afferenti la scoperta del territorio, la tutela delle
risorse ambientali
Questionari di partenza e di verifica rivolti a bambini e genitori
per rilevare le abitudini negli spostamenti casa-scuola
Coinvolgimento degli alunni delle scuole superiori Pacinotti e
L. Bassi per supporto, rispettivamente, alla mappatura del
territorio e all’elaborazione statistica del questionario
Attivazione di percorsi protetti casa-scuola con iniziative quali
“piedibus”, “vado a scuola con gli amici”
Il Quartiere curerà i rapporti con il mondo scolastico e le famiglie;
le associazioni interverranno nelle specifiche attività che le
vedranno coinvolte; l’Associazione Antartide fornirà la consulenza
specialistica per i laboratori didattici.
Indicatori di risultato nel triennio, e strumenti di valutazione
-
-
Documentazioni scolastiche del lavoro svolto
Giornate tematiche, in collaborazione con le associazioni, di
sensibilizzazione e mostra dei lavori – anche grafici – prodotti
Questionari di partenza e di verifica a bambini e genitori, ed
elaborazioni che evidenzino le modificazioni nella sensibilità
verso il problema “mobilità” e di comportamento negli
spostamenti familiari
Riduzione del traffico in prossimità degli ingressi scolastici;
Realizzazione di interventi di miglioramento della viabilità del
quartiere
32
AREA DI INTERVENTO
Diritti dei bambini e degli adolescenti
4
“NATI PER LEGGERE”
progetto cittadino per la promozione della lettura ad alta voce ai bambini di età
compresa tra i 6 mesi e i 6 anni
Ambito
il progetto è comune e condiviso fra diverse biblioteche a livello comunale
territoriale
di e provinciale – per l’elenco completo si può consultare il sito:
realizzazione
www.bibliotecasalaborsa.it/ragazzi/natiperleggere.
Nati per leggere è promosso a livello nazionale dall'Associazione
Istituzioni/attori
Culturale Pediatri - ACP, dall'Associazione Italiana Biblioteche - AIB, e dal
sociali coinvolti
Centro per la Salute del Bambino - CSB.
Obiettivi
del - diffusione capillare della lettura tra i bambini dagli zero ai sei anni
progetto
e
attraverso un collaborazione fra bibliotecari e pediatri
contenuti
- offerta al bambino di occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo
- Messa a disposizione in biblioteca di testi adeguati ai bimbi piccoli
e piccolissimi – dai 6 mesi ai 6 anni
- allestimento presso gli studi delle pediatre del quartiere Saragozza,
che partecipano tutte e 3 al progetto – di uno spazio lettura con
libri aggiornati per le varie fasce d’età.
- Acquisto, predisposizone e consegna del kit omaggio – contenente
bibliografie di libri per bimbi, un libro per bimbi piccoli e materiale
informativo per i genitori – alle pediatre del quartiere che
consegnano poi il kit alle famiglie durante le visite periodiche
Azioni previste,
programmate dei lattanti. Nel periodo aprile 2004-aprile 2005 sono
strumenti,
stati consegnati alle famiglie di nuovi nati oltre 300 kit.
metodologie e
- Animazioni e letture animate in biblioteca rivolte a bimbi dai 18 ai
destinatari
36 mesi assieme ai genitori, per tutto il periodo invernale con
cadenza settimanale
- Allestimento in biblioteca di un angolo morbido rivolto alla specifica
utenza del progetto – 0-3 anni, con messa a disposizione di
fasciatoio per il cambio, scaldabiberon, ecc.
- Partecipazione ad attività di formazione ed aggiornamento del
personale che lavora sul settore ragazzi
- Partecipazione al gruppo di ricerca che annualmente prepara, per
le biblioteche di Bologna, gli aggiornamenti bibliografici tematici
- Acquisto materiale kit pediatri
- Acquisto e aggiornamento libri
Voci di costo
- Letture animate
- Allestimento biblioteca
- verifica periodica con le pediatre di quartiere della consegna dei kit
e dei colloqui con i genitori;
Indicatori
di
- numero letture animate attuate; numero dei prestiti del settore
NPL e variazione percentuale rispetto agli anni precedenti;
risultato
- numero nuovi iscritti al servizio prestito della fascia prescolare – 06 anni -.
33
Area responsabilità familiari e capacità genitoriali
Area diritti dei bambini e degli adolescenti
5
“OPERATORE DI SISTEMA“
Richiesta dal Quartiere questa figura importante all’interno dei finanziamenti regionali del
programma finalizzato “AZIONI DI COORDINAMENTO NELL’AMBITO DEGLI
INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE SCOLASTICA, SOCIO-EDUCATIVA, SOCIOASSISTENZIALI
E
SOCIO-SANITARI,
A
FAVORE
DELL’INFANZIA
E
DELL’ADOLESCENZA”
AREE D’INTEGRAZIONE
Obiettivi
specifici
-
-
Attori coinvolti
-
Azioni concrete
previste
-
-
Obiettivo generale di benessere sociale
Obiettivi specifici:
collegare gli interventi di qualificazione scolastica a favore di minori,
anche in situazioni di disabilità o di disagio sociale, con gli interventi
socio-educativi, socio-assistenziali e sociosanitari e garantire loro
una maggiore efficacia
supporto alla progettazione, alla conoscenza, allo scambio di buone
prassi e alla loro valutazione
assicurare il confronto e lo scambio delle esperienze, il supporto
all'innovazione e alla sperimentazione
QUARTIERE SARAGOZZA
ISTITUTI SCOLASTICI
ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO
COOPERATIVE IMPEGNATE SULLA PROGETTAZIONE
FONDAZIONI
ISTITUTI DI FORMAZIONE
AREA SERVIZI ALLE PERSONE, FAMIGLIE, COMUNITÀ E
POLITICHE DELLE DIFFERENZE DEL COMUNE DI BOLOGNA:
AUSL DI BOLOGNA
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
SCUOLA DI PACE
CARITAS
FORUM DELLE ASSOCIAZIONI STRANIERE DI BOLOGNA E
PROVINCIA
COSPE
SPI-CGIL
COOP VOLI
CSAPSA
BANCA DEL TEMPO DEL QUARTIERE SARAGOZZA (di nuova
istituzione)
azioni ispirate a un equilibrio adeguato tra lavoro di cura,
prevenzione, tutela e promozione.
promozione di una funzione di coordinamento territoriale dei diversi
interventi socio-educativi a favore dell'infanzia e dell'adolescenza
coordinamento e l'integrazione degli interventi e dei progetti
34
educativi, sociali e socio-sanitari che il Quartiere realizza in
collaborazione con le Autonomie Scolastiche, le AUSL ed il Terzo
Settore per migliorare la qualità dell'integrazione scolastica e sociale
dei minori in situazioni di disagio
Indicatori
di
risultato
nel triennio,
strumenti
di valutazione
monitoraggio e valutazione delle azioni e degli esiti prodotti,
risultati conseguiti
documentazione e circolazione delle esperienze
35
Area Diritti dei bambini e degli adolescenti
Area politiche a favore di giovani
6
“RAGAZZI IN BIBLIOTECA”
QUARTIERE SARAGOZZA
AREE D’INTEGRAZIONE
attori
-
-
Obiettivi specifici
Azioni
previste
strumenti
Indicatori
risultato
-
offrire ai ragazzi uno spazio – non eccessivamente strutturato
e formale - in cui poter studiare e/o leggere, che col tempo
possa delinearsi anche come punto di aggregazione,
usufruendo anche degli ulteriori servizi della biblioteca offre.
Spazio individuato nella attuale zona emeroteca della
biblioteca di quartiere
percorso di continuità sia rispetto alla strutturazione
complessiva dello spazio della biblioteca, che vedrà, sul brevemedio periodo, l’intera zona nord del piano terra strutturarsi
come zona under 18, a partire dall’angolo morbido per i più
piccoli fino appunto all’open space per i ragazzi/e più grandi,
sia rispetto alle attività di promozione alla lettura e laboratoriali
sperimentali che la biblioteca annualmente progetta e propone
alle scuole medie inferiori e superiori del quartiere.
Acquisto:
- tavoli per lo studio collettivo
- scaffali
- libri per ragazzi e ad adolescenti sia di narrativa che saggistica,
fumetti,
concrete
- periodici e riviste,
- dizionari, enciclopedie,
- bacheca per informazioni e scambi informali.
- attrezzature informatiche
Predisposizione di una postazione multimediale con doppia cuffia per
l’ascolto di musica e/o la visione di film su supporti multimediali
di -
aggiornamento librario e materiale multimediale
predisposizione e diffusione materiale pubblicitario
laboratori
numero dei laboratori realizzati,
numero dei volumi prestati del settore adolescenti e variazione
percentuale rispetto agli anni precedenti,
numero di accessi allo spazio attraverso le elaborazioni statistiche
annualmente predisposte dalla biblioteca.
36
AREE D’INTEGRAZIONE
-
area responsabilita’ familiari e capacita’
genitoriali
area degli adolescenti
area politiche a favore dei giovani
area prevenzione a forme di disagio sociale
7
“LIBERI DI ESSERE GIOVANI”
Progetto che verrà realizzato se finanziato dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del
programma finalizzato “Giovani”previsto da delibera del consiglio regionale n. 615/2004
Obiettivi genersli
-
promozione del benessere
promozione delle competenze e dell’autonomia
supporto ai compiti di sviluppo
-
prevenzione del disagio e della dipendenza
promozione e sviluppo, in collaborazione con i servizi sanitari
competenti, di
Obiettivi specifici
-
interventi in situazioni individuali e/o territoriali
-
interventi educativi di sostegno alle competenze personali
-
interventi con gli adulti significativi
anche con modalità innovative che consentano l’aggancio di
situazioni familiari problematiche
Attori coinvolti
Strumenti
Azioni
previste
-
QUARTIERE SARAGOZZA
ISTITUTO GIANFRANCO MINGUZZI
La premessa da cui partiamo per intervenire sulle tematiche di cui
sopra è che le persone, ed in particolare i giovani, molto spesso
fanno fatica a “trovare le parole” per dire, esprimere, manifestare il
proprio dissenso/disagio/senso di solitudine se non attraverso azioni
“eclatanti”: bullismo, vandalismo, dispersione scolastica, piccola
criminalità, eccessi di aggressività, uso di sostanze stupefacenti,
abuso di alcool, ecc…. Consideriamo tutti questi atteggiamenti e/o
comportamenti come sintomi di un malessere non altrimenti
esprimibile.
La nostra proposta è di fare in modo che i giovani abbiano un luogo
ed uno spazio dove poter trovare un senso al loro malessere, dargli
un nome, esprimerlo dentro a comportamenti non autolesionisti o
etero aggressivi, ma che alimentino la loro capacità di sviluppare
competenze e benessere.
concrete Utilizzare gli spazi di aggregazione esistenti e se non sufficienti,
identificarne altri.
Creare Laboratori sulle emozioni, integrando strumenti di tipo diverso:
37
film, teatro, musica, murales.
Ad ogni laboratorio si potrebbe dare il nome di un emozione: Il posto
di Rabbia, Il posto di Tristezza, e così via per Frustrazione, Dolore,
Solitudine, ecc.
I giovani che partecipano a questi laboratori, co-costruiscono, guidati
da facilitatori esperti di mondi giovanili, un luogo fisico che esprima un
emozione. Luogo in cui potranno successivamente entrare altre
persone (giovani e meno giovani, semplici cittadini ed amministratori)
che vogliono “sperimentare” come e di cosa è fatta, ad esempio, la
solitudine dei giovani.
La scelta di quali emozioni “rappresentare” sarà decisa dai
partecipanti; così come la forma (o le forme) espressive che
preferiscono utilizzare, all’interno di un ventaglio di possibilità (video,
rappresentazione teatrale, musical, pittura, ecc….).
Al termine dell’esperienza il facilitatore esperto dovrà essere in grado
di condurre i partecipanti alla rielaborazione di quanto realizzato: dare
parola all’espressione di sé, per permettergli non solo di entrare nelle
emozioni, ma anche di uscirne se è il caso, di riconoscerle e
imparare a gestirle e, comunque, di non negarle.
ƒ
ƒ
Indicatori
di
risultato
nel ƒ
triennio, strumenti ƒ
ƒ
di valutazione
ƒ
ƒ
soggetti che hanno partecipato alla realizzazione del progetto,
analisi delle funzioni dei soggetti che hanno partecipato al
progetto
attività realizzate
laboratori realizzati
numero giovani che vi hanno partecipato
prodotti dei laboratori
raccolta dei prodotti
38
Area responsabilità familiari e capacità genitoriali,
Area diritti dei bambini e degli adolescenti,
Area politiche a favore di giovani,
D’INTEGRAZIONE
Area immigrazione,
Area prevenzione e contrasto a forme di disagio sociale
8
“CENTRO INTERCULTURALE MAURO COMELLINI”
-
AREE
Programma finalizzato politiche sociali in ambito distrettuale per azioni di integrazione
sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati ai sensi della deliberazione del Consiglio
Regionale n.615/2004, che verrà realizzato se finanziato dalla Regione Emilia Romagna.
Integrazione, promozione, monitoraggio, valutazione dei progetti e degli
interventi educativi, sociali e socio-sanitari che vengono realizzati sul
territorio comunale dai Quartieri coinvolti, dalle autonomie scolastiche,
dall’AUSL di Bologna, dalle associazioni, dall’università, dall’Istituto
Minguzzi,
Ö facilitare l'ingresso di soggetti appartenenti ad altre nazionalità nel nostro
sistema scolastico e sociale
Ö ridurre il grado di vulnerabilità degli alunni neoarrivati rispetto alla crisi di
adattamento al nuovo contesto.
Ö favorire un clima di accoglienza scolastica e sociale che prevenga e
rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione
Ö costruire un contesto favorevole all’incontro con le culture e con le
“storie” di ogni individuo
Obiettivi
Ö promuovere un circuito comunicativo fra scuola, famiglia e territorio per
trattare i temi dell’integrazione e della società multietnica, nell'ottica di un
specifici
sistema formativo integrato
Ö Stabilire modalità di accoglienza condivise tra diverse istituzioni (scuola,
servizi sociali, Comune) per non compromettere l’efficacia delle azioni
orientative rivolte ai neoarrivato
Ö Promuovere interventi che favoriscono l’autonomia, la responsabilità
personale e la capacità critica degli adolescenti e dei giovani, a partire
dai luoghi di aggregazione
Ö Coinvolgimento dei ragazzi, adolescenti e dei gruppi formali
(associazioni, cooperative, gruppi sportivi, centri giovanili, centri di
aggregazione giovanile),
Ö favorire nuove opportunità educative e relazionali nei diversi ambiti di vita
degli adolescenti e dei giovani (con particolare attenzione a quelli che
non vengono raggiunti dai servizi organizzati in modo tradizionale)
Ö
Ö
Ö
Ö
QUARTIERE SARAGOZZA capofila
ISTITUTO COMPRENSIVO 8
AIPI Società Cooperativa
AREA SERVIZI ALLE PERSONE, FAMIGLIE, COMUNITÀ E POLITICHE
Attori coinvolti
DELLE DIFFERENZE DEL COMUNE DI BOLOGNA:
Settore Istruzione
Settore Servizi Sociali- Unità intermedia Servizi per Minori e
famiglie - Unità intermedia Servizi per l’immigrazione
Ö AUSL DI BOLOGNA
Ö UNIVERSITÀ DI BOLOGNA:
39
Lettere e Filosofia,
Lingue e Letterature Straniere,
Scienze della formazione,
Scienze Politiche
Ö ISTITUTI SUPERIORI:
Aldini-Valeriani-Sirani,
Rosa Luxemburg,
Aldrovandi-Rubbiani,
Manfredi-Tanari,
Pacinotti
LICEI:
Ö Righi,
Ö Fermi,
Ö Laura Bassi.
SCUOLA DI PACE Quartiere Savena
ISTITUTO MINGUZZI
Ö CARITAS
Ö FORUM DELLE ASSOCIAZIONI STRANIERE DI BOLOGNA E
PROVINCIA
Ö COSPE
Ö SPI-CGIL
Ö COOP VOLI
Ö CSAPSA
BANCA DEL TEMPO DEL QUARTIERE SARAGOZZA (di nuova istituzione)
STRUMENTI
OPERATORE DI SISTEMA In riferimento al programma finalizzato “Azioni di
coordinamento nell’ambito degli interventi di qualificazione scolastica socioeducativi, socio-assistenziali e socio-sanitari a favore dell’infanzia e
dell’adolescenza”, richiamate le specifiche indicazioni della delibera del
Consiglio regionale n. 615/2004 SI RICHIEDE, per potenziare la
programmazione, UNA FORMA DI COORDINAMENTO PRECISA E
STRUTTURATA CON UNA SPECIFICA FIGURA DI SISTEMA CON
COMPETENZE IN AMBITO EDUCATIVO E SOCIALE, presupposto e
condizione per un buon LAVORO DI RETE. Compiti:
collegare gli interventi di qualificazione scolastica a favore di minori, anche
in situazione di disagio sociale con gli interventi socio-educativi, socioassistenziali a livello territoriale; promozione, coordinamento, integrazione
degli interventi e dei progetti educativi, sociali e socio-sanitari che il
Quartiere realizza in collaborazione con le autonomie scolastiche, le ausl ed
il terzo settore.
COORDINATORE PEDAGOGICO del Quartiere ad interim
COORDINAMENTO TECNICO istituto comprensivo n. 8 e associazione
interculturale polo interetnico AIPI
GRUPPO DI COORDINAMENTO
Il gruppo di coordinamento è formato da:
operatore di sistema(non ancora assegnato al Quartiere), coordinatore
pedagogico comunale, coordinatori tecnici autonomie locali e AIPI,
40
educatore CSAPSA, operatore Servizio Minori e Famiglie, referenti Istituti
Superiori.
Il gruppo di coordinamento rappresenta un organo decisionale, di confronto,
di verifica; provvede congiuntamente a definire quali attività realizzare con il
seguente progetto, puntualizzando la ripartizione delle risorse necessarie
per la realizzazione delle attività; provvede a verificare periodicamente lo
stato di attuazione delle attività, l’andamento del piano finanziario, gli
adempimenti ulteriori. I partner coinvolti nel progetto collaborano ed
interagiscono tra loro attraverso la programmazione, l’organizzazione e
l’attuazione delle attività ed attraverso verifiche periodiche del progetto
Nello specifico:
PROGETTAZIONE: Quartiere Saragozza, Istituto Comprensivo n. 8, AIPI
PROGRAMMAZIONE, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELLE
ATTIVITÀ : Gruppo di coordinamento, educatori del Servizio Minori e
Famiglie, Referenti dei singoli Istituti coinvolti .
AVVIO E GESTIONE DELLE DIVERSE ATTIVITÀ: AIPI
Azioni
concrete
previste
Indicatori di
risultato
Ö Interventi volti a garantire pari opportunità di accesso e tutela delle
differenze nel mondo della scuola superiore;
Ö Interventi di sostegno all’apprendimento della lingua italiana da parte di
giovani stranieri immigrati, attraverso l’attivazione di laboratori di L2 in
stretta collaborazione con le scuole partecipanti al progetto, comprensivi
di riferimenti alle leggi dell’ordinamento italiano e di educazione civica;
Ö Interventi volti a fornire strumenti interculturali tali da garantire la
partecipazione degli alunni e delle loro famiglie al percorso scolastico,
nonché attività di socializzazione nel tempo libero in raccordo con le
istituzioni scolastiche;
Ö Interventi nell’ambito di percorsi di accoglienza e integrazione rivolti a
minori stranieri non accompagnati a partire dal consolidamento dei
progetti attuati dai Comuni capoluogo;
Ö Interventi volti a costruire percorsi integrati tra formazione linguistica e
informazione, orientamento e formazione professionale, finalizzati ad
agevolare l’ingresso nel mercato del lavoro e alla ricerca di opportunità
più consone alle caratteristiche dei ragazzi stranieri immigrati. Creazione
di una équipe di lavoro di educatori che utilizzi oltre la propria specificità
integrazioni intergenerazionale e intraistituzionale ai fini degli obbiettivi
suddetti
Ö Interventi volti alla creazione di un prodotto mediatico di informazione
delle varie realtà del quartiere in favore dei giovani e degli adolescenti.
Ö Analisi dei percorsi, stili di vita, bisogni/aspirazioni e consumi(culturali e
non), dei giovani ed adolescenti
Ö Fornire informazione e sostegno ai ragazzi/e per l’utilizzo delle risorse
del quartiere
Ö Offrire una presenza competente territoriale oltre alle realtà istituzionali
Ö Creazione di ambiti di socializzazione tra ragazzi/e volti alla
progettazione e alla cogestione delle risorse territoriali
Ö Gli incontri mensili del gruppo di coordinamento permetteranno una
valutazione complessiva sull’andamento del progetto ( adeguatezza delle
risorse, metodi, organizzazione, conseguimento degli obiettivi ecc.)
41
nel triennio
e
strumenti di
valutazione
Ö Per la valutazione dell’efficacia dell’intervento nei confronti dei ragazzi
coinvolti e del contesto saranno organizzati incontri con gli insegnanti
curriculari per verificare continuità, risultati scolastici, miglioramento della
integrazione sociale e ricadute complessive sulla comunità scolastica,
Ö Verranno utilizzati test di valutazione linguistica e questionario di
gradimento da somministrare ai ragazzi
Ö Verrà costruita una tabella complessiva finale con indicatori di frequenza
scolastica, indicatori di abbandono scolastico, indicatori di successo
scolastico
42
area
responsabilita’
familiari
e
capacita’
genitoriali
AREE D’INTEGRAZIONE
- area degli adolescenti
- area politiche a favore dei giovani
- area prevenzione a forme di disagio sociale
9
“CHE FARE PER DIRE NO ALLA VIOLENZA ALLA DONNA”
Informazioni, riflessioni, suggerimenti per prevenire/curare il problema
-
Obiettivi
specifici
Attori coinvolti
Destinatari
Ö aumentare le conoscenze e le capacità dei giovani di valutare
atteggiamenti e modelli socio culturali che possano indurre la
diffusione di comportamenti lesivi della dignità della donna
Ö far acquisire ai giovani, alle donne, alla cittadinanza elementi
informativi di tipo legale, psicologico e sociale
-
QUARTIERE SARAGOZZA
GRUPPO S.O.S. DONNA
Donne
giovani adolescenti
studenti delle scuole medie inferiori
studenti del primo biennio delle medie superiori del Quartiere
cittadinanza
docenti stituti scolastici
famiglie
servizi sociali
somministrazione negli incontri di gruppo proposti per le scuole di
due questionari:
. uno mirante a verificare i temi di maggior interesse dei ragazzi
. uno di verifica delle conoscenze possedute rispetto ai temi proposti
-
Strumenti
- realizzazione e stampa di un opuscolo nel quale riportare:
1. le recenti disposizioni di legge relative al diritto di famiglia
2. informazioni su come affrontare con piena consapevolezza situazioni
di particolare difficoltà e disagio
3. cenni su tematiche di carattere psicologico
4. agenda di numeri utili con dati su altri centri antiviolenza della città e
dei servizi sociosanitari e di pronto intervento
Azioni concrete
- presentazione e diffusione mirata opuscolo
previste
- interventi conoscitivi/educativi presso istituti scolastici con
studenti delle scuole medie inferiori e del primo biennio delle
superiori
- attività di ricerca
- incontri dibattito con le donne e con studenti delle scuole medie
inferiori e del primo biennio delle superiori nei luoghi e situazioni
di maggior aggregazione
- confronto con altre associazioni femminili
43
Indicatori
risultato
triennio,
strumenti
valutazione
di
nel
di
-
numero partecipanti ai gruppi di discussione
numero alunni coinvolti nella ricerca
numero docenti coinvolti
numero questionari compilati
numero e tipo di interventi realizzati
elaborato su informazioni contenute sui questionari
44
AREE
Area responsabilità familiari e capacità genitoriali,
area prevenzione di forme di disagio sociale,
D’INTEGRAZIONE
area politiche a favore di anziani
10
“ASSISTENZA DOMICILIARE SPECIALIZZATA
PER ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA”
-
Obiettivi specifici
raccogliere dati sufficienti a trarre conclusioni significative e a
definire un modello operativo riproducibile anche in altre realtà.
Attori coinvolti
-
Strumenti
incontri finalizzati al mantenimento delle autonomie della
persona e delle sue relazioni affettive più significative svolto
nell’ambiente di vita dell’anziano. La casa può diventare luogo di
incontro e collaborazione dei diversi soggetti che concorrono a
sostenere la persona malata: il familiare caregiver, gli assistenti
domiciliari formati per quello specifico ambito di assistenza, i
volontari, il medico di famiglia.
Azioni concrete previste
Indicatori di risultato nel triennio, strumenti di valutazione
-
utenti del servizio e loro familiari,
assistenti domiciliari specializzati,
volontari specializzati AUSER,
Centro esperto demenze dell’ospedale Maggiore
-
formazione degli assistenti domiciliari e dei volontari,
supervisione degli assistenti domiciliari e dei volontari,
formazione e sostegno dei familiari dell’anziano,
applicazione di modalità d’intervento già riconosciute
(riabilitazione mnemonica, approccio validation, ecc.)
numero di anziani coinvolti,
numero ore di servizio erogate,
numero ore di volontariato,
numero di operatori formati,
numero di volontari coinvolti,
questionari di valutazione ad operatori e familiari,
griglie di osservazione del comportamento dell’anziano.
45
Area Prevenzione forme di disagio sociale
area politiche a favore di anziani
11
“VALORIZZAZIONE DEI CENTRI SOCIALI E DELLE AREE ORTIVE”
-
AREE D’INTEGRAZIONE
Obiettivi specifici
-
Attori coinvolti
-
Strumenti
-
Azioni concrete previste
-
Indicatori di risultato nel triennio,
strumenti
di valutazione
Consolidare il ruolo attivo dell’anziano nella società
prevenire fenomeni di emarginazione e solitudine,
valorizzare le capacità di iniziativa ed auto organizzazione
degli anziani.
soci iscritti,
sindacati SPI, FNP, UILP,
Amici della “Primo Levi” Porto – Saragozza,
associazioni di volontariato territoriali,
servizio sociale ed altri servizi della rete,
sportello sociale,
strutture educative
centri di aggregazione giovanile.
allestire sportelli informativi d’orientamento per l’acceso ai
servizi e alle risorse d’aiuto per la popolazione anziana
(progetto ANCESCAO);
ampliare le sinergie con altre realtà che nello stesso
territorio si rivolgono alla popolazione anziana (servizi,
volontariato, strutture educative,…);
occasioni d’incontro anche a favore degli ultra 90enni.
alfabetizzazione informatica
formazione all’uso di Internet,
creazioni di scambio con altri Centri italiani che
partecipano al progetto;
coinvolgimento in attività di solidarietà a favore della
popolazione anziana
collaborazione col servizio sociale di Quartiere
valorizzazione degli ultra 90enni.
numero di nuovi iscritti,
numero di iniziative promosse,
attivazione di una propria banca dati,
collaborazione con il servizio sociale relativamente alla
rilevazione e monitoraggio dei bisogni espressi dal
territorio.
46
AREE D’INTEGRAZIONE
-
Area Prevenzione e contrasto a forme di disagio
sociale,
Area politiche a favore di anziani
12
“LABORATORI CREATIVI”
-
sviluppare e promuovere attività di cura e benessere rivolte
ad anziani utenti della rete dei servizi socio – assistenziali
territoriali di cui sono già in atto alcune sperimentazioni
(laboratorio di scrittura creativa, laboratorio teatrale, mostra
degli anziani artisti “E’ sempre tempo per l’arte”,
musicoterapia, il Laboratorio dei sensi).
estendere tali opportunità ad un numero maggiore di persone.
-
Coop Ancora Servizi,
Centri sociali,
Opera Pia Poveri Vergognosi,
Istituto Giovanni XXIII,
Associazione cultuale Sipario Club,
associazioni di volontariato del territorio,
Centro demenze dell’ospedale Maggiore.
-
organizzazione di laboratori creativi,
valorizzazione ed organizzazioni di mostre delle opere degli
anziani artisti,
realizzazione di esperienze rivolte ad anziani con gravi deficit
cognitivi (Laboratorio dei sensi per anziani dementi).
Obiettivi specifici
Attori coinvolti
Strumenti
-
-
organizzazioni dei laboratori creativi finalizzati alla
costruzione di un prodotto finale (opera: racconto,
pubblicazione, mostra, spettacolo,…);
implementazione e riproducibilità del modello “Laboratorio dei
sensi” in collaborazione con i servizi sociali di altri Quartieri e
con il supporto scientifico del centro esperto demenze
dell’ospedale Maggiore.
-
numero di anziani coinvolti,
numero di iniziative promosse,
pertinenza dei risultati raggiunti,
riproducibilità del modello,
sinergie e collaborazioni attivate.
Azioni
previste
concrete
Indicatori di risultato
nel
triennio,
strumenti
di
valutazione
47
Area Prevenzione e contrasto a forme di disagio
sociale,
- Area politiche a favore di anziani
13
“LABORATORIO DEI SENSI”
servizio innovativo rivolto agli anziani affetti da Alzheimer ed altre forme di demenze
AREE D’INTEGRAZIONE
Obiettivi specifici
Attori coinvolti
Strumenti
Azioni
previste
-
-
-
stimolazione sensoriale delle persone affette da disturbi
riconducibili all’Alzheimer, o ad altre forme di demenza,
riduzione del peggioramento progressivo della capacità
cognitive,
stimolazione di sensazioni e ricordi messi da parte,
riduzione dell’aggressività,
miglioramento dell’interazione con gli altri (bando RER n.
2715/04).
utenti del servizio
familiari,
Coop Ancora Servizi,
Centro esperto demenze dell’ospedale Maggiore.
Percorso di attività rivolte agli anziani che soffrono di lievi disturbi
cognitivi, specie della memoria, che cerca di risvegliare e riattivare i
loro ricordi attraverso la stimolazione dei cinque sensi:
- musica e danza per liberare i movimenti del corpo
- Massaggi del corpo per abituare anziani al contatto con il
corpo altrui
- Utilizzo di cibi e sostanze profumate per risvegliare il senso
dell’olfatto e del gusto
- Disegno per ricordi evocati
- letture collettive per risvegliare sensazioni e il gusto a parlare
di sé
- discussioni su sensazioni trasmesse da colori, immagini,
- diapositive
Attraverso la stimolazione dei cinque sensi si cerca di risvegliare e
riattivare ricordi e memoria. Il programma prevede cinque cicli di sei
incontri settimanali ciascuno, ogni incontro dura due ore:
- Il primo appuntamento del Laboratorio è di solito introduttivo.
Viene dedicato alla stimolazione con i colori, all’auto
concrete
massaggio, al massaggio reciproco e alla discussione sulle
sensazioni suscitate.
- Il secondo incontro è incentrato sul senso della vista: la
narrazione di una fiaba può fare da spunto ad un disegno
collettivo o a disegni individuali.
-
Il terzo incontro riguarda il gusto: toccare, manipolare,
48
annusare, assaporare i cibi (pasta di mandorle ma anche petali
di rosa).
Indicatori
di
risultato
nel
triennio, strumenti
di valutazione
-
Il quarto prevede esercizi di stimolazione dell’olfatto tramite oli
essenziali e altri aromi. Il quinto musica e danza. Il sesto e
ultimo di solito consiste in una lezione all’aperto.
-
numero di anziani coinvolti,
numero di sedute e cicli frequentati,
numero di operatori formati coinvolti,
questionari di valutazione ad anziani, operatori e familiari,
griglie di osservazione del comportamento dell’anziano
riproducibilità del modello.
49
Area Prevenzione e contrasto a forme di
disagio sociale
- Area politiche a favore di anziani
14
“SALA MADELEINE: INCONTRI CON GLI ANZIANI E LE FAMIGLIE”
-
AREE D’INTEGRAZIONE
Obiettivi specifici
-
Attori coinvolti
Strumenti
valorizzare il ruolo dell’anziano nella società,
porre in primo piano la memoria degli anziani quale
risorsa individuale e collettiva
prevenire il declino della mente
sostegno alla memoria
combattere la solitudine.
-
utenti del servizio
familiari,
Coop Ancora Servizi,
centri sociali,
AUSER, Andare a veglia,
Altre associazioni di volontariato.
-
coinvolgimento del volontariato territoriale e dei
centri sociali;
collegamenti con la banca del tempo, la biblioteca
ed emeroteca del Quartiere.
-
-
conversazioni con i familiari di anziani con
problemi di deterioramento cognitivo che iniziano a
confrontarsi con queste problematiche;
pomeriggi promossi dal volontariato e associazioni
del territorio con attività di animazione rivolte agli
anziani (letture, conversazioni a tema, informazioni
e commenti a spettacoli cittadini,…);
laboratori creativi.
-
numero di anziani coinvolti,
numero di associazioni coinvolte,
numero e tipo di iniziative realizzate,
questionari di valutazione di gradimento.
-
-
Azioni concrete previste
Indicatori di risultato
triennio,
strumenti di valutazione
nel
50
area politiche a favore di anziani
area politiche a favore di disabili
15
“PUNTO LETTURA VIA PIETRALATA “
AREE D’INTEGRAZIONE
Obiettivi specifici
Attori coinvolti
-
Materiale librario
Quotidiani, riviste
Arredi
Informatica
-
Preparazione – catalogazione, timbratura – dei libri che nel
corso del 2004 erano stati acquistati dalla Biblioteca Malpighi
di cui 500 saranno collocati nel nuovo punto lettura
Acquisto novità librarie in modo che il punto lettura possa
inaugurare la sede con un patrimonio librario minimo di circa
600, 700 libri
Individuazione di quotidiani e riviste di cui si vuole accendere
l’abbonamento
Avvio procedure amministrative necessarie per l’acquisto libri,
abbonamenti, allestimento sale
Individuazione modalità di gestione budget relativo al punto
lettura-prestito
Selezione della dotazione libraria della sezione narrativa della
biblioteca malpighi e sua integrazione con il patrimonio di Villa
Spada
Creare nuove collocazioni informatizzate per libri dotazione
spazio lettura-prestito
-
concrete
-
-
Indicatori
risultato
creazione di un punto lettura adeguatamente attrezzato, aperto
al pubblico con orario ampio
creazione punto prestito
Quartiere Saragozza – biblioteca di Villa Spada
Strumenti
Azioni
previste
-
di
-
numero dei volumi prestati
numero di accessi allo spazio lettura
numero di accessi al punto prestito
numero di lattraverso le elaborazioni statistiche annualmente
predisposte dalla biblioteca.
51
Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali
Area diritti dei bambini e degli adolescenti
Area politiche a favore di giovani
Area immigrazione
AREE D’INTEGRAZIONE
Area contrasto alla povertà
Area prevenzione e contrasto a forme di disagio
sociale
- Aree politiche a favore di anziani E DISABILI
16
“BANCA DEL TEMPO DEI CITTADINI E DELLE ASSOCIAZIONI”
-
Obiettivi specifici
La Banca del Tempo è un sistema di scambio non monetario
capace di mettere in relazione individui ed enti attraverso azioni
reciproche indirette. Ogni utente(individuo o ente) mette a
disposizione del gruppo degli iscritti al sistema dei servizi (pratici
o cognitivi) scelti fra ciò che si è in grado di fare (a livello
professionale o hobbistico) o ciò che si è sempre desiderato
offrire (recuperando così una dimensione che va oltre la propria
professionalità, soddisfacendo così la sfera legata alla stima di
sè). L’insieme dei servizi offerti (o richiesti) crea una sorta di
mercato al quale ogni utente può attingere pagando i servizi in
ore: il termine Banca si riferisce al fatto che ognuno possiede un
proprio conto corrente in ore utile alle transazioni fra utenti, e che
lascia una traccia degli scambi avvenuti; è evidente che questa
traccia contabile rappresenta un’importantissima informazione
sulle esigenze espresse nel territorio e il grado di partecipazione
degli utenti. La Banca del Tempo (BdT) è infatti uno dei pochi
strumenti reali di partecipazione già esistenti e funzionanti, con le
sue 50 esperienze a livello regionale e 300 nazionali, che ha la
possibilità di mettere in rete associazioni e risolvere così annosi
problemi quali il reperimento di manodopera per iniziative sul
territorio, siano esse parte degli scopi associativi e istituzionali,
oppure iniziative di rete fra associazioni e cittadinanza (feste,
iniziative culturali o sociali, eccetera). La rete, perfettamente
regolata dal sistema contabile, mette in relazione gli utenti in
modo orizzontale e indipendente, e si fonda sull’accettazione
delle regole (patto) dove il flusso dare-avere è liberato dalle
richieste “caritatevoli” di collaborazione. Chi prende parte al
sistema sa di partecipare a una rete civica e responsabile.
L’obiettivo è quindi quello di sperimentare una forma di
partecipazione sulla carta particolarmente efficiente, dove
l’istituzione sia l’ente di coordinamento e monitoraggio dei flussi di
scambio, attraverso tavoli periodici che facciano il punto sulle
azioni compiute e approfondiscano le necessità del territorio,
mentre il sistema di rete di scambio in ore provvederà da sé a
mettere in relazione gli utenti fra di loro. Con questa metodologia
intendiamo porre le basi per una sperimentazione che preveda
l’organizzazione di eventi comuni fra associazioni e che risponda
alle esigenze dei singoli cittadini ed enti sul territorio.
52
attori coinvolti
strumenti
-
Regione Emilia-Romagna,
Comune di Bologna
Quartiere Saragozza sperimentale primo anno
Altri quartieri biennio successivo
Associazioni del territorio
Consorzio TETI
Cooperative
Aziende
Cittadinanza
La Banca del Tempo è uno strumento particolarmente flessibile:
essendo un sistema, e non un’associazione, non persegue un
singolo obiettivo, ma fornisce strumenti per mettere in relazione
una molteplicità di obiettivi (di natura utilitaristica o sociale).
Disabilità, immigrazione, politiche giovanili, sono alcune delle
realtà che possono giovare di questa rete di relazione,
esprimendo delle necessità alle quali la rete solidale può
rispondere. Anziani, precari, giovani coppie, studenti fuori sede,
sono alcuni degli utenti che maggiormente ogni anno si rivolgono
a queste strutture di auto aiuto. Non si tratta ovviamente di
strumenti perfetti in grado di rispondere ad ogni necessità, ma
favoriscono certamente le relazioni basate sul mutualismo e la
cooperazione. Nessuno può vivere di sola BdT, ma può
certamente migliorare il proprio stile di vita.
Ciascun progetto realizzato si può avvalere di un software on line
ad uso gratuito reso disponibile dalla Regione Emilia-Romagna,
in grado di contabilizzare in automatico le ore dei singoli utenti e
rendere visibili i servizi offerti e richiesti.
Essendoci una miriade di possibilità di azione (che comunque
prenderemo in carico ogni volta che si proporrà sul territorio)
desidereremmo puntare soprattutto su quattro punti innovativi:
Azioni
previste
1. La Banca del Tempo fra cittadini, contesto adatto allo
sviluppo di progetti di Microcredito: si tenterà una
collaborazione con Micro.Bo per valutare la possibilità di far
divenire la BdT un contesto privilegiato per la sperimentazione
cittadina di microcredito; una delle problematiche maggiori (ne
concrete
sono la testimonianza alcune esperienze italiane) è il contesto
dove far nascere questa iniziativa. Fiducia, relazione,
cooperazione sono elementi imprescindibili della BdT, e il
capitale sociale espresso da questi gruppi potrebbe essere
quello adatto per far sorgere esperimenti in tal senso (quale
miglior luogo di una Banca, seppure anomala, per far circolare
il credito?). Per ora si tratta di un’idea tutta da a approfondire
e sviluppare con gli esperti del microcredito, ma riteniamo
possa essere una via percorribile.
2. Sulla stessa linea inseriremmo la Banca del Tempo per la
53
cooperazione decentrata. Nata da una richiesta direttamente
proveniente da Florianopolis (Brasile), il progetto riunisce in
rete Comune di Imola, Associazione Italiana Turismo
Responsabile, Etimos (realtà internazionale di Microcredito
della Banca Etica), Facoltà di Agraria dell’Università di
Bologna, Legacoop Imola. Inoltre vede l’interessamento della
Regione Autonoma Valle D'Aosta e di alcuni operatori,
brasiliani e italiani, del terzo settore. Le linee guida propongono
una ricerca sul territorio per sondare necessità e percezione del
progetto, studio di fattibilità e costruzione di una BdT che rafforzi
le relazioni in contesti socialmente disgregati, dove poi facilitare la
costituzione di esperienze di microimprese artigiane e turistiche
(cooperative?) in relazione con l’Italia. Lo stesso progetto vede
l’interesse anche degli uffici UNOPS e Regione Emilia-Romagna
in Serbia.
3. Banca del Tempo fra associazioni: si tratta di uno strumento
fortemente operativo sul territorio, di messa in rete delle
esigenze espresse dalle singole associazioni e fatte circolare
in seno alla BdT. Possono rispondere alle esigenze le altre
associazioni in rete ma anche i singoli cittadini iscritti,
ottimizzando le energie a disposizione nelle associazioni
attraverso una libera circolazione dei volontari, e avvicinando
ad attività socio-culturali cittadini senza esperienze in quel
contesto. Il Quartiere sperimenterà per primo questa rete,
rendendosi garante attraverso tavoli periodici per fare il punto
della situazione, raccogliere esigenze e individuare necessità
primarie. Il sistema della BdT agirà da strumento
organizzativo, supportato da un costante lavoro di segreteria a
disposizione di enti e cittadini.
Indicatori di risultato
Banca del Tempo degli eventi: utilizzare il sistema BdT per
provare a organizzare uno o più eventi che prevedano budget
bassi e collaborazioni fattive delle associazioni, non più
basate sulla richiesta generica di collaborazione, ma sulla
certezza di veder riconosciuto il proprio impegno attraverso la
contabilizzazione in ore. Partendo dal principio che
l’associazione che possiede un palco non è detto che sia in
relazione con quella che possiede le luci e il mixer, e che sul
territorio esiste una grande ricchezza di associazioni culturali
che spesso non dialogano fra loro, proponiamo la messa in
rete di queste realtà attraverso la BdT. Con il credito e debito
in ore esplicitato non dovrebbero esserci più imbarazzi nel
richiedere collaborazioni che rappresentano di per sé la
possibilità per ogni associazione di potersi esprimere
pubblicamente.
- N. scambi avvenuti: grazie al prezioso software della
Regione Emilia-Romagna (sviluppato dal medesimo
consorzio TETI) è possibile ricevere le statistiche
costantemente aggiornate degli scambi avvenuti fra tutti gli
54
utenti.
- Categorie che hanno utilizzato BdT
- Eventi realizzati grazie a banca del tempo
Analisi finale che riporta i risultati dell’esperienza.
55
PIANO TERRITORIALE
2005 – 2007
SONO RICOMPRESI I PROGETTI
DEL PIANO ATTUATIVO 2005
+
PROGETTI
AREA PREVALENTE
POLITICHE A FAVORE DI ANZIANI
17. PROGETTO “FORMAZIONE ASSISTENTI FAMILIARI STRANIERI”
progetto cittadino
ALTRE AREE INTERESSATE: area responsabilita’ familiari e capacita’ genitoriali
Area immigrazione
Area prevenzione di forme di disagio
+
PROGETTO
AREE:
DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI
POLITICHE A FAVORE DI GIOVANI
IMMIGRAZIONE
PREVENZIONE A FORME DI DISAGIO SOCIALE
POLITICHE A FAVORE DI ANZIANI
18. PROGETTO “LIBERI DI PARTECIPARE”
Progetto di servizio civile nazionale che verrà realizzato se approvato dall’Ufficio
Nazionale del Servizio civile
+
PROGETTI D’INTEGRAZIONE DI TUTTE LE AREE
19. PROGETTO “SPORTELLO SOCIALE”
progetto cittadino
20. PROGETTO “IL CENTRO DELLA CULTURA”
Verrà realizzato se riceverà contributo finanziario della Fondazione Carisbo,
21. PROGETTO “ CENTRO DI MEDIAZIONE SOCIALE”
verrà realizzato se finanziato dalla Regione Emilia Romagna all’interno del bando
delle politiche per la sicurezza.
56
Area
Responsabilità
familiari
e
genitoriali
AREE D’INTEGRAZIONE
- Area immigrazione
- Area prevenzione di forme di disagio
- Area politiche a favore di anziani
17
“FORMAZIONE ASSISTENTI FAMILIARI STRANIERI”
-
Obiettivi specifici
-
Attori coinvolti
Strumenti
Indicatori
di
risultato
nel
triennio, strumenti
di valutazione
dare al care – giver dell’anziano non auto sufficiente, che
solitamente è una persona con conoscenze non specifiche nel
campo dell’assistenza, un supporto teorico e pratico;
costruire un rapporto di fiducia tra anziano, assistente familiare
e famiglia;
mantenere l’anziano al proprio domicilio il più a lungo possibile e
migliorarne la qualità di vita.
-
servizio infermieristico domiciliare Porto - Saragozza
servizi sociali del territorio Porto – Saragozza
coinvolgimento dei MMG.
Raccordi col progetto cittadino Madreperla2.
-
incontri settimanali strutturati, della durata di un’ora e mezza,
volti a fornire indicazioni operative e conoscenze teorico –
pratiche sulle modalità di accudimento della persona con
autonomia ridotta o assente.
Tematiche: vestizione, igiene, riposo e sonno; movimenti e
sicurezza dell’ambiente domestico; alimentazione e idratazione;
assunzioni dei farmaci; orientamento alla rete dei servizi socio –
assistenziali.
-
Azioni concrete
previste
capacità
-
-
interventi di supporto ed educazione agli assistenti familiari, ai
familiari care-giver dell’anziano,
raccordo tra interventi a carico del servizio infermieristico e del
servizio sociale.
numero di iniziative attivato,
numero di famiglie e assistenti familiari coinvolti,
questionari di gradimento.
AREE D’INTEGRAZIONE
-
Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali
Area diritti dei bambini e degli adolescenti
57
Area politiche a favore di giovani
Area immigrazione
Area prevenzione e contrasto a forme di disagio
sociale
- Area politiche a favore di anziani
18
“LIBERI DI PARTECIPARE ”
Progetto per l’impiego di volontari in servizio civile nazionale
realizzato se verrà approvato dell’Ufficio Nazionale del Servizio Civile Volontario
-
-
-
-
Obiettivi
specifici
-
-
-
-
RISPETTO AL CONTESTO TERRITORIALE
incentivare l’offerta di forme alternative di assistenza agli anziani
incrementando gli interventi di domiciliarità grazie alla presenza
dei volontari che saranno impegnati, sia al domicilio degli anziani
che presso i centri ricreativi in attività di intrattenimento, raccolta
di storie personali, sostegno ai legami familiari, supporto ad
attività a valenza assistenziale quali la riattivazione individuale e
la stimolazione cognitiva in senso lato
incrementare la capacità di risposta del comune nell’ambito
dell’assistenza alle persone in difficoltà
promuovere la sensibilizzazione nei confronti delle persone
favorendo l’abitudine all’accoglienza e il rispetto della diversità,
tenendo conto del punto di vista di persone che hanno
competenze e abilità diverse
potenziare e garantire nuove reti di relazione che favoriscano
ambiti di socializzazione, di espressione e sviluppo di potenzialità
cognitive
costruire nuovi percorsi di programmazione e sperimentazione
dei servizi con tutti i soggetti della rete: privati, pubblici, volontari,
operatori del terzo settore e delle reti informali
sostegno ai progetti che verranno realizzati dai servizi scolastici,
sociali, culturali del quartiere, dalla biblioteca villa spada, dalla
banca del tempo dei cittadini e delle associazioni
sostenere attivamente l’elaborazione di percorsi individuali di
educazione, istruzione, formazione quali elementi fondanti per la
successiva piena integrazione di bambini, adolescenti, giovani,
immigrati, anziani, disabili nella società e nel mondo del lavoro
incrementare, grazie al servizio civile, le attività culturali
RISPETTO AI/LLE VOLONTARI/E
Consentire una migliore conoscenza dell’ente di assegnazione
e del territorio locale nel quale si svolgerà il servizio civile.
Avviare percorsi di avvicinamento all’Ente Locale, al mondo dei
servizi e di orientamento professionale.
Promuovere e favorire la partecipazione solidale e
responsabile dei volontari selezionati.
Fornire e attivare competenze e abilità.
Favorire il confronto ed una ricerca comune tra i giovani
coinvolti nel progetto.
Far acquisire consapevolezza ai volontari sulla loro identità e sul
loro ruolo che deve essere decisamente attivo, rispetto al
58
-
-
-
-
-
Attori coinvolti
-
Strumenti
-
-
Azioni concrete
previste
-
passato, e che verrà valorizzato.
Consolidare e dare maggior valore al ruolo del volontariato civile
come risorsa e potenzialità positiva all’interno dell’Ente locale.
Favorire l’attenzione e la conoscenza delle persone anziane,
minori, disabili, stranieri e delle problematiche connesse alle
famiglie e al contesto sociale.
Favorire la conoscenza da parte dei volontari dei servizi rivolti alla
collettività e delle azioni necessarie per l’implementazione e la
gestione degli stessi.
Promuovere la partecipazione dei volontari in termini di
responsabilità e impegno civile, di partecipazione attiva nella cocostruzione e gestione dei servizi nei quali vengono inseriti.
Accrescere le esperienze lavorative dei volontari, aumentando
così competenze e possibilità di autovalutazione in relazione ai
diversi ruoli ricoperti all’interno dei diversi progetti.
Far acquisire una buona conoscenza dell’Ente Locale nello
svolgimento e gestione dei servizi di cui ha competenza.
Sviluppare abilità utili per operare all’interno di un gruppo di
lavoro eterogeneo con differenti mansioni
QUARTIERE SARAGOZZA:
Servizi Socio-assistenziali
Servizi educativi e scolastici
Servizio cultura, sport, libere forme associative
Biblioteche
Banca del Tempo dei cittadini e delle associazioni (di nuova
istituzione)
Centro della Cultura (di nuova istituzione)
Centro Interculturale Mauro Comellini (di nuova istituzione)
Centro di mediazione sociale (di nuova istituzione)
Formazione specifica dei volontari da parte del Quartiere
Formazione generale realizzata da parte servizio personale
centrale
analisi del contesto in cui i volontari operano come ambito nel
quale si esplicano funzioni di tipo relazionale
confronto continuo fra volontari e OLP per controllare, in tempo
reale, la realizzazione del percorso e adeguarlo in itinere
monitoraggio progetto realizzato
adozione e predisposizione sperimentale di schede, reports,
questionari di raccolta dei dati sugli interventi realizzati dai
volontari
software e attrezzature indispensabili alla funzionalità delle attività
di servizio civile;
materiale vario;
mezzi di trasporto;
spazi comunali.
Partecipazione alla programmazione, gestione, e verifica degli
interventi realizzati
Realizzazione di attività di sostegno, accompagnamento,
59
-
-
intrattenimento socioricreative, culturali, di socializzazione e di
ricostruzione della rete relazionale,
Compilazione schede, reports, questionari sulle attività svolte
anche attraverso l’utilizzo di strumentazione informatica
Utilizzazione tecnologie informatiche per la gestione di dati,
archivi e indirizzari
Decodifica dei messaggi e delle richieste di informazioni degli
utenti
Partecipazione a progetti del Quartiere attivati dai Servizi Socioassistenziali, Servizi educativi e scolastici , Servizio cultura, sport,
libere forme associative, Biblioteche sia nella fase di
progettazione sia nella gestione in itinere. I volontari dovranno:
mantenere i contatti con gli attori dei progetti per i quali sono
stati individuati come referenti.
Collaborare con OLP alla predisposizione degli atti necessari
alla realizzazione delle attività progettuali.
Raccogliere e catalogare dati e materiali per attività progettuali.
Collaborare
con
OLP
alla
predisposizione
della
documentazione necessaria alla verifica in itinere dei progetti.
Partecipare a riunioni, incontri, convegni.
Aggiornare le banche dati informatiche.
Costruire messaggi informatici destinati alla stampa per la
pubblicizzazione delle attività progettuali.
creazione bibliografie, discografie e filmografie tematiche rivolte
all’utenza specifica 13-18 anni
affiancare operatore sociale nella mappatura delle compagnie di
ragazzi
collaborare con il centro interculturale Mauro Comellini, con il
centro della cultura, con la banca del tempo dei cittadini e delle
associazioni (di nuova istituzione)
VALUTAZIONE IN ITINERE
qualitativa:
Indicatori di
risultato nel
triennio,
strumenti di
valutazione
momenti di confronto/verifica mensile organizzati e partecipati,
previsti dalla nostra metodologia di lavoro, con i volontari
sull’andamento del servizio e monitoraggio degli interventi in atto.
quantitativa:
adozione sperimentale e compilazione da parte dei volontari di
semplici schede, reports, questionari di raccolta dei dati sugli
interventi da questi realizzati, anche attraverso l’utilizzo di
strumentazione informatica, favorendo e alimentando quel servizio
aperto e partecipato di informazione e decisione che sostanzia il
controllo della qualità di un servizio.
VAUTAZIONE FINALE
60
Qualitativa:
verifica dell’andamento complessivo del servizio attraverso una
relazione ed un momento pubblico di confronto con fruitori del
servizio, referenti istituzionali coinvolti e tecnici supervisori di
riferimento
verifica del rapporto motivazione/ aspettative - ruolo agito dai/dalle
volontari/e.
quantitativa:
elaborazione del numero di interventi erogati,
del numero di ore complessive svolte,
del numero di beneficiari coinvolti
61
Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali
Area diritti dei bambini e degli adolescenti
Area politiche a favore di giovani
Area immigrazione
Area contrasto alla povertà
Area prevenzione e contrasto a forme di disagio
sociale
- Area politiche a favore di anziani
- Area politiche a favore di disabili
19
“SPORTELLO SOCIALE”
-
AREE D’INTEGRAZIONE
PROGETTO SPERIMENTALE CITTADINO Il Quartiere è luogo privilegiato per
promuovere un efficace sistema di comunicazione, essere elaboratore d’informazioni,
recettore e mediatore delle istanze della comunità territoriale. Lo sportello sociale è una
delle sperimentazioni più interessanti da realizzare nel “laboratorio” Quartiere, strumento
utile alla lettura dei bisogni sociali espressi dalla cittadinanza, a valutare la qualità dei
servizi, a garantire la trasparenza nell’accesso, nei procedimenti amministrativi, nel
rispetto e nella tutela della riservatezza dei dati personali.
Obiettivi specifici
-
-
Attori coinvolti
-
-
Azioni
previste
concrete
-
-
assicurare ai cittadini pari opportunità di accesso e
informazioni complete ed omogenee sull’offerta territoriale
del sistema locale dei servizi, attraverso lo sviluppo delle
tecnologie dell’informazione;
semplificare le modalità di accesso alla rete dei servizi.
Comune di Bologna (Servizi sociali, Salute e qualità della
vita, Coordinamento Quartieri, URP/SAT),
Azienda USL di Bologna,
Provincia,
Università degli Studi di Bologna,
Sindacati SPI, FNP, UILP,
Terzo Settore,
Cup2000 progetto e-care,
centri sociali progetto ANCESCAO
mappa delle basi informative e degli sportelli presenti sul
territorio (Comune, Azienda USL, altri soggetti istituzionali,
soggetti del Terzo settore e delle organizzazioni di
rappresentanza dei cittadini;
architettura del data base che sulla base di un glossario dei
termini tecnici sociali e sanitari possa guidare gli operatori
dello sportello nelle attività di informazione, orientamento e
assistenza nei diversi punti di accesso;
progettazione e costruzione dello Sportello sociale del
62
Quartiere Saragozza, prototipo sperimentale del più vasto
progetto cittadino.
Indicatori di risultato
nel triennio, strumenti
di valutazione
AREE D’INTEGRAZIONE
-
monitoraggio costante durante tutta la fase di realizzazione
del progetto;
valutazione esterna attraverso la customer satisfaction.
-
Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali
63
Area diritti dei bambini e degli adolescenti
Area politiche a favore di giovani
Area immigrazione
Area contrasto alla povertà
Area prevenzione e contrasto a forme di disagio
sociale
- Area politiche a favore di anziani
- Area politiche a favore di disabili
20
“IL CENTRO DELLA CULTURA”
"Il Centro della Cultura"; che vorremmo aprire nel territorio del nostro quartiere se riceverà
contributo finanziario della Fondazione Carisbo, può candidarsi come luogo di promozione
per la realizzazione di attività culturali e luogo di aggregazione socio-culturale usufruibile
da tutta la città. Questo progetto è stato pensato come particolarmente indicato per la
zona del Pratello, nell’ottica di una sua riqualificazione e valorizzazione culturale.
-
Obiettivi specifici
-
-
attori coinvolti
-
creazione di un luogo di promozione e aggregazione socio –
culturale a beneficio del quartiere e dell’intera città
riqualificazione e valorizzazione zona del Pratello, dove
vorremmo inaugurare il centro
creazione di un riferimento locale, nazionale e internazionale per
il variegato mondo della poesia
predisposizione di un archivio sulla poesia usufruibile da parte di
tutta la cittadinanza
valorizzazione delle attività inerenti la pace
creazione di un centro polifunzionale, aperto alle famiglie, agli
adolescenti, ai giovani, agli anziani, ai diversamente abili
attivazione di uno spazio d’incontro per la crescita della coesione
sociale e, più in generale, per la crescita della socialità
rilancio del Circolo Pavese
valorizzazione delle attività culturali
Q.re Saragozza;
Coop AIPI;
La Bottega dell’elefante;
Banca del Tempo dei cittadini e delle associazioni di nuova
istituzione;
Istituto Gianfranco Minguzzi;
Istituti Scolastici;
Associazioni culturali del territorio;
Cooperative;
Associazioni di volontariato;
Istituzioni;
Circolo Pavese;
Biblioteche;
Università;
Dipartimento di Italianistica;
64
strumenti
-
Scuola di Pace del Quartiere Savena;
Centri Sociali;
Parrocchie;
Centri Giovanili;
Case Editrici;
Scrittori e poeti;
-
archivio privato poetico letterario con funzione
documentaristica, di ricerca e di consultazione,
tecnologia necessaria (pc, videocamera, proiettori video,
apparecchi audio ecc.
-
Azioni
concrete
previste
-
Indicatori
risultato
di
-
organizzazione di convegni, seminari, conferenze con i
protagonisti della poesia contemporanea,
laboratori interculturali
costruzione archivio privato poetico letterario con funzione
documentaristica, di ricerca e di consultazione,
promozione e produzione di materiale artistico.
n. iniziative realizzate
n. scambi realizzati
questionari di gradimento e partecipazione degli studenti
coinvolti nei laboratori
65
Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali
Area diritti dei bambini e degli adolescenti
Area politiche a favore di giovani
Area immigrazione
AREE D’INTEGRAZIONE
Area contrasto alla povertà
Area prevenzione e contrasto a forme di disagio
sociale
- Area politiche a favore di anziani
- Area politiche a favore di disabili
21
“ CENTRO DI MEDIAZIONE SOCIALE”
Questo progetto, che verrà realizzato se finanziato dalla Regione Emilia Romagna, parte
dal presupposto che la comunità territoriale sia un ambito privilegiato per la partecipazione
sociale e quindi per l’attuazione di strategie nell’ambito delle politiche per la sicurezza.
L’attivazione di un Centro di Mediazione Sociale permette di trasformare il litigio in
cooperazione e comunicazione, di creare una maggiore armonia sociale e contribuire alla
prevenzione della violenza urbana e del disagio.
La sperimentazione del Centro di Mediazione Sociale costituisce un salto di qualità nella
capacità del Quartiere e della comunità di individuare una modalità di gestione e di
risoluzioni costruttiva dei conflitti, avvalendosi di uno strumento che permetterà ai cittadini
di ristabilire dialoghi interrotti, identificare alternative per la soddisfazione reciproca dei loro
interessi e migliorare infine la loro qualità di vita.
-
Obiettivi
specifici
a) Individuare, sviluppare e sostenere in un’ottica di rete, promuovendo
le risorse locali (polizia municipale, ASL, servizi sociali dei comuni,
carabinieri, URP, scuole, associazioni di volontariato) e su base
istituzionale l’attività di mediazione dei conflitti.
b) Realizzare una maggiore integrazione tra iniziative e progetti che si
collocano nell’area della prevenzione.
c) Promuovere, incentivare e sviluppare iniziative, azioni e attività, che
abbiano come riferimento le problematiche presenti sul territorio in
materia di sicurezza urbana.
-
mediatori sociali dell’Ass. Equilibrio sono professionisti che
appartengono a diverse discipline (ingegneri, laureati in
giurisprudenza, avvocati, psicologi, amministratori condominiali,
geologi, pedagogisti, psicologi) che hanno ricevuto un’apposita
formazione in tecniche di negoziazione, comunicazione e
risoluzione cooperativa di conflitti e vantano un’esperienza
pluriennale in materia di mediazione dei conflitti.
Uffici comunali
Centri sociali
Associazioni del territorio
Istituti scolastici
Cittadini residenti nel quartiere Saragozza
-
locale per mediazione presso Quartiere
Computer
Gruppo Coordinamento
materiale pubblicitario
Informazione alla cittadinanza
-
Attori coinvolti
Strumenti
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-
Corso di formazione dipendenti
Incontri periodici con responsabili servizi comunali, polizia
municipale e uffici centrali
-
Formazione specifica ad operatori comunali che hanno contatti
con i cittadini sulla natura, caratteristiche, limiti e vantaggi della
mediazione sociale
elaborazione di un depliant e di una locandina da appendere nei
luoghi pubblici
organizzazione di conferenze informative indirizzate ai diversi
settori della popolazione
apertura di uno sportello permanente aperto al pubblico alcuni
giorni alla settimana
-
Azioni concrete
previste
-
1.
2.
3.
4.
Indicatori
di
risultato
nel
triennio,
strumenti
di
valutazione
5.
6.
7.
- n. cittadini che si sono rivolti al centro
- casistica casi che si sono presentati al centro:
per controversie condominiali,
per questioni legate al verde pubblico - alberi o siepi che escono dai
confini di proprietà e dalla falciatura dell’erba dei giardini –
per Inquinamento acustico non previsto nell’ambito della normativa
vigente, ma è comunque causa di disagio per i condomini di uno
stabile,
per Inquinamento atmosferico nei casi in cui le emissioni in
atmosfera da canne fumarie di piccole attività (ad. es. pizzerie o
ristoranti), considerate emissioni non rilevanti dalla normativa
vigente, sono motivo di disturbo per i cittadini residenti nelle
immediate vicinanze;
per presenza di animali
per scarico acque pluviali: alcuni scarichi di acque pluviali di edifici, in
corrispondenza di eventi meteorologici particolarmente intensi, non
riescono a smaltire interamente il flusso di acqua che invade il fondo
del vicino.
Per rapporti con gruppi informali di giovani: il rapporto
“intergenerazionale” costituisce un altro ambito di criticità riguardo
all’utilizzo di spazi pubblici.
- N. casi che hanno trovato una soluzione
- Relazione annuale su andamento centro di mediazione sociale
Coordinatore tecnico organizzativo, responsabile della redazione del presente documento:
Anna Laura Curcio Rubertini – Tel. 051 526303 – email: [email protected]
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ALLEGATO 1
PROGETTO CITTADINO
A FAVORE DI ANZIANI
PRESENTATO DA
OPERA PIA POVERI VERGOGNOSI
Attualmente nell’ambito del territorio del Quartiere Saragozza l’Opera Pia
gestisce i seguenti servizi ubicati nello stabile di Via Paradiso 11 e 13/2:
ƒ
Residenza protetta San Nicolò di Mira:
31 appartamenti protetti, di cui 6 doppi ed
uno destinato al servizio di portierato
sociale;
ƒ
Centro diurno tradizionale:
12 posti di cui 8 per anziani non
autosufficienti;
ƒ
Centro diurno specializzato per demenze: 13 posti per anziani non autosufficienti.
La particolare posizione del servizio (ubicato nel centro storico, contiguo al
centro sociale La Pace e vicina agli uffici centrali del Quartiere) se da un lato presenta una
serie di criticità per il raggiungimento con le auto private a causa delle restrizioni del
traffico rispetto alle quali si richiedono al Comune le facilitazioni alle famiglie e l’accesso
degli anziani del centro storico, dall’altra offre una serie di opportunità di apertura al
territorio per coloro che possono arrivare autonomamente o fruendo dei mezzi pubblici che
servono in modo ottimale la zona.
L’Opera Pia propone quindi l’utilizzo aperto e flessibile della struttura di
Via Paradiso con la possibile realizzazione di nuovi servizi ed attività, da valutare con il
Servizio Assistenza Anziani del Quartiere in base alle specifiche esigenze degli anziani del
territorio.
Inoltre, la prossima apertura di un collegamento interno tra la struttura San
Nicolò di Mira ed il Centro sociale La Pace favorirà ulteriori collaborazioni e sinergie.
In particolare, si propone la realizzazione di un “servizio ristorante” per gli
anziani del territorio con la possibilità di fruizione del pranzo presso la sala ristorante del
Centro diurno tradizionale, quale occasione di socializzazione e/o inserimento graduale
nel servizio.
Si prevede inoltre la possibilità di utilizzare i locali del centro diurno per
attività di animazione e prevenzione rivolte sia agli anziani che ai loro familiari (corsi,
gruppi di sostegno, ecc..).
Per l’anno 2005, in occasione della giornata mondiale sull’Alzheimer (21
settembre) si propone infine l’organizzazione, in collaborazione con il Quartiere Saragozza
e l’ARAD, di un convegno sulla prevenzione e l’assistenza agli anziani affetti da demenza
presentando le offerte di servizio presenti sul territorio; l’iniziativa potrà essere replicata
negli anni successivi approfondendo aspetti diversi sul tema delle demenze.
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In sintesi le proposte per il triennio sono le seguenti:
™ collaborazione con il Centro Sociale La Pace;
™ attivazione servizio ristorante per gli anziani del territorio;
™ utilizzo dei locali del Centro diurno e dell’esperienza acquisita dall’équipe del
servizio per la realizzazione di attività di animazione e prevenzione per gli anziani
ed i familiari del territorio;
™ collaborazione con il Quartiere, ARAD ed altri soggetti interessati per
l’organizzazione di convegni e seminari su tematiche inerenti il settore degli anziani
ed in particolare la demenza.
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UN MONDO MIGLIORE
FORSE
SARA’ POSSIBILE
DOMANI
UN MODO MIGLIORE
DI SICURO
E’ POSSIBILE
ADESSO
(Anonimo)
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QUARTIERE SARAGOZZA