IL RUOLO DEL
PRESIDENTE
Esame della Ordinanza Ministeriale n.
26 del 15 marzo 2007
Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo
svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di
studio di istruzione secondaria superiore nelle scuole
statali e non statali. Anno scolastico 2006/2007
1
AVVERTENZA
Molte di queste slide si trovano nel
sito dell’USR dell’Umbria assieme
ad altro materiale molto
interessante come l’ ipertesto
sull’OM 26/07.
Le slide con l’omino e il punto di
domanda meritano una particolare
attenzione
2
Nella
Commissione
comando io!
Dovete fare
quello che
dico io!
Se non state
buoni chiamo
l’ispettore!
Il Presidente non deve avere
la sindrome del domatore
Comportamenti sbagliati
3
L A VISION DEL PRESIDENTE:
DOBBIAMO LAVORARE INSIEME E IN SINCRONIA
PER RAGGIUNGERE LA META
4
Il presidente è un direttore d’orchestra
che dirige con l’autorevolezza
Il direttore d’orchestra
nasce dall’orchestra
stessa, dal fatto che
un’orchestra suoni
insieme. Egli è uno tra
gli altri che fa musica
con altri e il podio ha
solo l’esigenza della
visibilità e non è un
simbolo di potere e
d’autorità.
5
FINALITA’ DELL’ESAME
L. 1/07 - L'esame di Stato conclusivo
dei corsi di studio di istruzione
secondaria superiore è finalizzato
all'accertamento delle conoscenze e
delle competenze acquisite nell'ultimo
anno del corso di studi in relazione agli
obiettivi generali e specifici propri di
ciascun indirizzo e delle basi culturali
generali, nonché delle capacità critiche
del candidato.
6
Quando è obbligatoria la presenza
del Presidente
A differenza dello scorso anno, quest’anno i
presidenti, avendo solo due
classi/commissioni, devono seguire tutte le
operazioni d’esame
 Il presidente deve, in ogni caso, essere
presente in commissione durante le operazioni
che richiedono decisioni che vanno assunte
dall’intera commissione e in particolare
durante il colloquio.
7
PARTECIPAZIONE DEL PRESIDENTE ALLE
OPERAZIONI D‘ ESAME
A norma dell'art. 13 dell'O.M. 26/2007:
Il presidente assicura la sua presenza nella
sede di esame, con il compito di
organizzare e coordinare tutte le
operazioni di esame e di vigilare sui lavori
delle due commissioni.
 Il presidente sceglie un commissario,interno od
esterno, quale segretario di ciascuna

commissione e, in particolare, con compiti di
verbalizzazione dei lavori collegiali. Il verbale
della riunione plenaria congiunta delle due
commissioni verrà riportato nella verbalizzazione
di entrambe le commissioni abbinate.
8
PARTECIPAZIONE DEL PRESIDENTE ALLE
OPERAZIONI D‘ ESAME
 Il Presidente dirige, organizza e coordina tutte le
operazioni d’esame.
 Vigila sui lavori delle due classi-commissioni che
presiede, assicurando presenza e partecipazione
costante.
 Per garantire la funzionalità delle commissioni
stesse, può delegare, per ciascuna commissione, un
proprio sostituto, scelto tra i commissari esterni od
interni; al sostituto, tra l’altro, può affidare, il giorno
della prima prova scritta, il plico contenente le tracce
dei temi per la dettatura ai candidati e la successiva
riproduzione dei testi.
9
CALENDARIO DELLE PROVE

18 GIUGNO, ORE 8,30 SEDUTA PRELIMINARE

20 GIUGNO, ORE 8,30 PRIMA PROVA SCRITTA

21 GIUGNO, ORE 8,30 SECONDA PROVA SCRITTA

23 GIUGNO (entro il) DEFINIZIONE COLLEGIALE DELLA STRUITTURA DELLA TERZA
PROVA SCRITTA (relativamente alla o alle tipologie prescelte)

25 GIUGNO TERZA PROVA SCRITTA (L’ORARIO DI INIZIO, STABILITO DAL
PRESIDENTE, VIENE RESO NOTO TRAMITE COMUNICAZIONE ALL’ALBO

25 GIUGNO, (al mattino), PREDISPOSIZIONE COLLEGIALE DEL TESTO DELLA TERZA
PROVA (secondo le modalità previste)

4 E 5 LUGLIO: PRIMA E SECONDA PROVA SUPPLETIVA

LE PROVE DI COLLOQUIO HANNO INIZIO, PER CIASCUNA COMMISSIONE, AL
TERMINE DELLE OPERAZIONE DI CORREZIONE E VALUTAZIONE DEGLI ELABORATI
DELLE PROVE SCRITTE – IL RELATIVO DIARIO VIENE PUBBLICATO ALL’ALBO

Il Presidente, il giorno della prima prova scritta, invita i candidati, a comunicare la tipologia
dei lavori ai sensi dell’art. 5, comma 7, del D.P.R. n. 323/1998:
titolo dell’argomento; esperienza di ricerca o di progetto, anche in forma multimediale;
esecuzione di un brano musicale per gli indirizzi pedagogico musicali.
10
L’ammissione agli esami dei candidati interni è regolata dall’articolo 2
dell’OM. Circa il giudizio di ammissione, che abbiamo visto rileggendo il
relativo comma, si richiama la
Nota ministeriale del 27 marzo 2007:

E' fatto obbligo al Consiglio di Classe di formulare il
giudizio di ammissione, debitamente motivato, nei
confronti di studenti che, pur non avendo saldato tutti i
debiti formativi contratti, abbiano realizzato nell'ultimo
anno una preparazione complessiva idonea ad affrontare
l'esame.

Il Consiglio di Classe ha comunque facoltà di esprimere il
suo giudizio anche nei confronti degli altri studenti, in
particolare di quelli che, avendo raggiunto una
preparazione di ottimo livello, possono rientrare nella
categoria delle eccellenze prevista dalla L. 1/2007 (art. 2,
comma 1, lettera d.)
11
C. M. n. 43 Prot. 5324 Roma, 22 Maggio 2007
Oggetto: Giudizio di ammissione all’esame di Stato
A seguito di richieste di chiarimento sul giudizio di ammissione all’esame di Stato, fatte
pervenire da dirigenti scolastici e docenti, si forniscono le seguenti precisazioni.
L’Ordinanza ministeriale n. 26 del 15.03.2007, all’articolo 2, comma 1 prevede la
formulazione, da parte del Consiglio di classe, di un giudizio di ammissione volto ad
accertare l’idoneità dell’alunno ad affrontare l’esame, anche in presenza di eventuali
valutazioni non sufficienti nelle singole discipline.
La valutazione del Consiglio di classe può, pertanto, concludersi con un “giudizio di
ammissione” ovvero con “un giudizio di non ammissione”.
In tali casi devono essere puntualmente motivate sia la non ammissione all’esame sia
l’ammissione all’esame dei candidati che presentano valutazioni non sufficienti nelle
singole discipline.
Nei confronti di candidati che non presentano insufficienze nelle singole discipline, il
Consiglio di classe, nell’ambito della propria autonomia decisionale, adotta liberamente
criteri e modalità da seguire per la formalizzazione del provvedimento di ammissione
all’esame.
IL MINISTRO
Giuseppe Fioroni
12
AMMISSIONE DEI CANDIDATI ESTERNI (1)
SONO AMMESSI AGLI ESAMI – PREVIO SUPERAMENTO DEGLI
ESAMI PRELIMINARI, OVE PREVISTI, I CANDIDATI CHE:
 abbiano superato il diciannovesimo anno di età e abbiano
adempiuto all’obbligo scolastico;
 siano in possesso di licenza di scuola media da un numero di
anni almeno pari a quello del corso di studi prescelto;
 compiano il 23° anno di età nel corso dello stesso anno
solare;
 siano in possesso di altro titolo conseguito a conclusione di
un corso di studi almeno quadriennale;
 abbiano cessato la frequenza dell’ultimo anno entro il 15
marzo;
 frequentino una classe antecedente l’ultima e, trovandosi in
una delle condizioni suddette, abbiano cessato la frequenza
entro il 15 marzo.
13
AMMISSIONE DEI CANDIDATI ESTERNI (2)

Negli istituti professionali e di arte l’ammissione agli esami si
considera, per i primi due casi contemplati, il tempo intercorso dal
conseguimento del diploma di qualifica o di licenza:
 di un anno per chi compia il 19° anno entro l’anno solare:
 di un numero di anni pari a quello della durata del corso prescelto, se
si prescinde dall’età del candidato.
 Rimane invariato negli altri casi.

I candidati agli esami negli istituti professionali devono inoltre
documentare esperienze professionali o lavorative coerenti, per
durata e contenuto, con quelle previste dall’ordinamento
dell’istituto nel quale svolgono l’esame (debitamente documentate
entro il 31 maggio): unica eccezione i candidati dell’ITAS (ind.
Dirigenti di comunità) e dell’Istituto tecnico per il Turismo

I candidati di istituto tecnico commerciale, in possesso di
promozione o idoneità all’ultima classe dei corsi soppressi
(Amministrativo, Mercantile, ecc.) possono sostenere le prove
d’esame unicamente nell’indirizzo GIURIDICO – ECONOMICO AZIENDALE
14
UN’AVVERTENZA IMPORTANTE
EVENTUALI IRREGOLARITÀ A QUALUNQUE
TITOLO COMMESSE DALLA SCUOLA NELLA
PREDISPOSIZIONE DEGLI ATTI RELATIVI AGLI
ESAMI SONO IMPUTABILI DIRETTAMENTE ALLA
COMMISSIONE E, QUINDI, IN PRIMA ISTANZA, AL
PRESIDENTE, NEL MOMENTO IN CUI NON
VENGANO ESPLICITAMENTE EVIDENZIATE E,
PER QUANTO POSSIBILE, CORRETTE O RIMOSSE
15
Sede degli Esami

Per i candidati interni, sede d’esame è l’istituto frequentato

Per i candidati esterni gli istituti statali o paritari del comune di
residenza (in assenza, nella stessa provincia e, in assenza, nella
stessa regione: diversamente dispone il D.G. dell’USR della sede di
provenienza con procedure dettagliatamente descritte dall’OM).

Tali assegnazioni vengono disposte nel rispetto della norma che fissa
in 35 il numero massimo di candidati per ogni commissione e del
limite massimo del 50% dei candidati esterni rispetto agli interni.

Commissioni con soli candidati esterni possono essere costituite
soltanto presso le scuole statali

Norme specifiche regolano l’esame dei candidati esterni nell’indirizzo
Dirigenti di comunità (ITAS)
16
TERMINE DI PRESENTAZIONE DELLE
DOMANDE

30 NOVEMBRE 2006 per i candidati esterni e interni

31 gennaio 2007 le domande tardive che possono essere prese in
considerazione esclusivamente dal D.G. dell’USR: si tratta, tuttavia,
di un termine ordinatorio

20 marzo 2007 per i candidati che abbiano cessato la frequenza
entro il 15 marzo

L’accertamento dei motivi a giustificazione dei ritardi è a cura del
D.S. della scuola interessata
17
OPERAZIONI PRELIMINARI A CURA DEL
CONSIGLIO DI CLASSE




ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO sull’azione educativa e
didattica nell’ultimo anno di corso (entro il 15 maggio)
Indicazioni sul profilo e le caratteristiche della terza area detta di
professionalizzazione per l’accertamento delle conoscenze,
competenze e capacità conseguite
Atti solitamente allegati: prove effettuate, esperienze realizzate
(p.e. nella cosiddetta area di progetto, ove attivata), elementi di
valutazione sulla attiva e responsabile partecipazione degli alunni
alle iniziative e ai percorsi didattici programmati
SI RICHIAMA L’IMPORTANZA DI QUESTI ELEMENTI IN
RIFERIMENTO ALLA DETERMINAZIONE DELLA TERZA
PROVA SCRITTA E ALLA CONDUZIONE DEL COLLOQUIO
18
ESAME PRELIMINARE DEI
CANDIDATI ESTERNI

L’esame preliminare ha luogo nel mese di maggio, in ogni caso, non
oltre il termine delle lezioni, davanti al Consiglio di classe collegato
alla commissione presso la quale il candidato deve sostenere gli
esami di Stato, integrato eventualmente dai docenti delle discipline
degli anni precedenti.

Il candidato è ammesso agli esami di Stato se consegue il punteggio
minimo di sei decimi in tutte le materie

Nel corrente anno scolastico l’esame preliminare è limitato ai
candidati privi di promozione, ammissione o idoneità all’ultima
classe e si svolge con le modalità e secondo i programmi previsti dal
corso di studi per il quale il candidato partecipa agli esami di Stato

L’esito positivo dell’esame preliminare vale, in caso di mancato
superamento dell’esame di Stato, come idoneità all’ultima classe
19
CREDITO SCOLASTICO

Ai candidati interni, il credito scolastico viene attribuito
secondo la Tabella A del DPR 323/98 e tiene conto, oltre
che della media dei voti, del complesso di elementi
valutativi richiamati dalla nota in calce a tale tabella L’attribuzione del credito ad ogni alunno va deliberata,
motivata e verbalizzata

Ai candidati esterni il credito scolastico è attribuito dal
consiglio di classe presso il quale essi sostengono gli esami
preliminari secondo la Tabella C

La Commissione attribuisce il credito ai candidati esterni
che, ammessi o dichiarati idonei all’ultima classe a seguito
di esame di maturità o di Stato, non sono tenuti a sostenere
gli esami preliminari, nella misura di 2 per ogni anno per il
quale risulta privo di promozione o idoneità – se provvisti
invece di idoneità o promozione all’ultima classe, si
raddoppia il credito ottenuto per la penultima classe.
20
TUTTA LA DOCUMENTAZIONE PREDISPOSTA DALLA SCUOLA VIENE
ANALIZZATA NELLE SEDUTE INIZIALI E, IN OGNI CASO, PRIMA
DELL’INIZIO DEI COLLOQUI
Un avvertimento di base:
LA FRETTA È NEMICA DELLA LEGALITÀ
LA REGOLARITÀ DELLE OPERAZIONI D’ESAME DIPENDE, IN
MISURA NON MARGINALE:
☺DALLA ACQUISIZIONE DI TUTTI GLI ELEMENTI DI GIUDIZIO
A DISPOSIZIONE,
☺DALLA ATTENZIONE CON LA QUALE PRESIDENTE E MEMBRI
DELLA COMMISSIONE ESAMINANO GLI ATTI RELATIVI ALLA
ATTIVITÀ SVOLTA DAL CONSIGLIO DI CLASSE,
☺DALLA COMPRENSIONE, RISPETTOSA E PUNTUALE INSIEME,
DEI PROCESSI DIDATTICI AVVIATI NEL CORSO DELL’ANNO
SCOLASTICO
21
Nella seduta preliminare, il Presidente:
♣ si accerta della presenza di tutti i
commissari (notificando eventuali assenza
all’ USP o al D. S.)
♣ nomina il commissario che funge da
segretario e, se crede, anche un proprio
sostituto all’interno della commissione
♣ definisce con le due commissioni in seduta
plenaria aspetti organizzativi e tempi per
lo svolgimento della Terza prova, la
valutazione degli elaborati e la
pubblicazione dei risultati delle due classi
22
abbinate
Nella seduta preliminare, il Presidente:
♣ determina l’ordine di successione per tutte
le operazioni d’esame nel caso di classi
articolate o di studenti che seguano
materie o lingue straniere diverse
♣ nel caso di commissari interni comuni a
più commissioni, raccorda il calendario dei
lavori della propria commissione con i
presidenti delle altre commissione
interessate
23
Nella seduta preliminare, il Presidente:
♣ definisce in seduta plenaria, in
base a sorteggio, l’ordine di precedenza tra
le classi e, al loro interno, quello dei
candidati interni ed esterni
♣ cura la pubblicazione, all’albo dell’istituto
sede d’esame, del calendario dei colloqui
OGNI CLASSE-COMMISSIONE VERBALIZZA SEPARATAMENTE LE
PROPRIE OPERAZIONI COMPRESE QUELLE CHE SI SVOLGONO IN
SEDUTA PLENARIA
24
SUL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE, SOPRATTUTTO IN SEDE
DI CORREZIONE DEGLI ELABORATI E DI COLLOQUIO, SI TENGA
PRESENTE CHE:

LA COMMISSIONE È SEMPRE FORMATA SOLO DA QUATTRO
O DA SEI COMMISSARI PIÙ IL PRESIDENTE

I COMMISSARI ESTERNI SONO NOMINATI PER LA SOLA
DISCIPLINA ESPRESSAMENTE INDICATA

I COMMISSARI INTERNI SONO NOMINATI PER LE
MATERIE DI INSEGNAMENTO NELLA CLASSE (SALVO IL
CASO IN CUI TALI DISCIPLINE SIANO AFFIDATE AI
COMMISSARI ESTERNI)

IL COMMISSARIO ESTERNO CONDUCE L’INTERROGAZIONE
NELLA DISCIPLINA PER CUI È STATO ESPRESSAMENTE
NOMINATO - LE RIMANENTI DISCIPLINE SONO AFFIDATE
AL COMMISSARIO O AI COMMISSARI PROVVISTI DEL
RELATIVO TITOLO DI ABILITAZIONE
25
CONDURRE L’INTERROGAZIONE È
PREROGATIVA DEL COMMISSARIO CHE NE
HA TITOLO, OGNI COMMISSARIO HA
TUTTAVIA FACOLTÀ DI INTERVENIRE
DURANTE IL SUO SVOLGIMENTO.
LA VALUTAZIONE FINALE DELLA PROVA
SPETTA, IN EGUALE MISURA, A OGNI
SINGOLO MEMBRO DELLA COMMISSIONE,
INDIPENDENTEMENTE DALLE
ATTRIBUZIONI DI CIASCUNO.
26
È COMPITO DEL PRESIDENTE
CHIARIRE LE MODALITÀ DI
SVOLGIMENTO DI TUTTE LE
OPERAZIONI D’ESAME IN MODO CHE
NON NASCANO CONFLITTI DI
ATTRIBUZIONE TRA COMMISSARI
ESTERNI E COMMISSARI INTERNI
27
Compito del presidente di commissione è quello di
accertarsi preliminarmente:

della legittimità della ammissione all’esame di tutti i
candidati dalla domanda di ammissione, dall’esame dei
fascicoli personali, dal verbale dello scrutinio finale o
dagli esiti degli eventuali esami preliminari;

della completezza della documentazione agli atti,
soprattutto relativamente ai candidati esterni;

della congruenza del credito assegnato in base alla
media dei voti, alla certificazione sui crediti formativi e ai
criteri di oscillazione della banda.
28
IRREGOLARITÀ

L’esame dei documenti comprovanti la
ammissione agli esami di ciascun candidato deve
aver luogo prima dell’inizio delle prove:

In caso di irregolarità insanabile, si provvede a
darne immediata comunicazione al MPI per i
provvedimenti del caso

In caso di irregolarità sanabile o di incompletezza
della documentazione si invita, a seconda dei casi,
lo stesso candidato o il D. S., a provvedere
tempestivamente in merito, anche se ciò richiede
la convocazione del Consiglio di classe
29
SEDUTA PRELIMINARE E/0 SUCCESSIVA ALLO SVOLGIMENTO
DEGLI SCRITTI
Vengono attentamente esaminati:

Il Documento del Consiglio di classe che
evidenzia gli elementi caratterizzanti i
percorsi scolastici affrontati, i processi
messi in atto e i risultati conseguiti

Per i candidati esterni, la documentazione
sui programmi svolti, in considerazione
anche dell’eventuale raccordo con le classi
alle quali sono stati abbinati
30
SEDUTA PRELIMINARE E/0 SUCCESSIVA ALLO SVOLGIMENTO
DEGLI SCRITTI
◊ Il progetto di sperimentazione, alla luce
anche del decreto di autorizzazione, e
della relazione informativa sulle attività
svolte
◊ La documentazione relativa agli alunni
portatori di handicap al fine di
determinare le modalità di svolgimento
delle prove
◊ I lavori presentati dai candidati e
finalizzati all’avvio del colloquio
31
Si procede inoltre a:

Individuare le aree disciplinari ai fini della
correzione degli elaborati con motivata
delibera della scelte compiute

Stabilire i criteri di correzione e
valutazione degli elaborati

Fissare i criteri di conduzione, le modalità
di svolgimento e i criteri di valutazione del
colloquio
32
PRELIMINARMENTE VANNO FISSATI ANCHE

I criteri per l’attribuzione del punteggio
integrativo (fino a un massimo di 5 punti)
per i candidati che si trovino nella
condizione indicata (punteggio di 15 + 70)

Tutte queste operazioni vanno
debitamente motivate e messe a
verbale
33
PROVE SCRITTE

IDONEITÀ DEI LOCALI E CONTROLLO SUGLI ACCESSI

TURNI DI ASSISTENZA E VIGILANZA DURANTE LE
PROVE

USO DEI TELEFONI CELLULARI

COLLEGAMENTI IN RETE DEGLI ISTITUTI
34
PREDISPOSIZIONE DELLA TERZA PROVA

CIASCUNA COMMISSIONE, ENTRO IL 23 GIUGNO,
DEFINISCE COLLEGIALMENTE LA STRUTTURA
DELLA TERZA PROVA SCRITTA, IN COERENZA
CON IL DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE

CONTESTUALMENTE, IL PRESIDENTE
STABILISCE, PER CIASCUNA DELLE
COMMISSIONI, L’ORARIO D’INIZIO DELLA
PROVA, DANDONE COMUNICAZIONE ALL’ALBO

NON VA DATA ALCUNA COMUNICAZIONE CIRCA
LE MATERIE OGGETTO DELLA PROVA
35
PREDISPOSIZIONE DELLA TERZA PROVA

IL 25 GIUGNO OGNI COMMISSIONE,
PREDISPONE COLLEGIALMENTE IL TESTO DELLA
TERZA PROVA SCRITTA, SULLA BASE DELLE
PROPOSTE AVANZATE DA CIASCUN COMPONENTE
IN NUMERO ALMENO DOPPIO RISPETTO ALLA
TIPOLOGIA O ALLE TIPOLOGIE PRESCELTE IN
SEDE DI DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA DELLA
PROVA

LA COMMISSIONE, IN RELAZIONE ALLA NATURA
E ALLA COMPLESSITÀ DELLA PROVA, NE
STABILISCE ANCHE LA DURATA MASSIMA
36
IL COLLOQUIO

deve svolgersi in un’unica soluzione
temporale, alla presenza dell’intera
commissione (da ciò l’obbligo di sospendere la
prova quando un commissario o il presidente abbia
necessità di allontanarsi, verbalizzando debitamente
sospensione e ripresa del colloquio)

inizia con un argomento o con la
presentazione di esperienze di ricerca e di
progetto, anche in forma multimediale,
scelte dal candidato (Nei lavori presentati da più
alunni, deve potersi evidenziare il contributo personale di
ogni singolo alunno)
37
IL COLLOQUIO

Preponderante rilievo deve essere riservato
alla prosecuzione del colloquio, che deve vertere
su argomenti di interesse multidisciplinare
proposti al candidato con riferimento
costante e rigoroso ai programmi e al
lavoro didattico dell’ ultimo anno

E’ d’obbligo, inoltre, provvedere, a conclusione
della prova, alla discussione degli elaborati
relativi alle prove scritte
38
IL COLLOQUIO

Il colloquio, nel rispetto della sua natura
multidisciplinare, non può considerarsi
interamente risolto se non si sia svolto
secondo tutte le fasi sopra indicate e non
abbia interessato le diverse discipline

Di norma sono convocati per il colloquio
non più di cinque candidati al giorno
39
IL COLLOQUIO
☻Spetta al Presidente armonizzare le diverse
competenze presenti in Commissione perché la
prova di colloquio mantenga la sua natura
multidisciplinare.
☻ È suo compito precipuo garantirne la natura
corale, evitando che diventi, come spesso
avviene, una sequenza di accertamenti
monodisciplinari che mortifica lo spirito
dell’esame, appiattisce la capacità di
elaborazione personale del candidato e non
permette una valutazione condivisa delle
capacità e competenze dimostrate
40
ESAME DEI CANDIDATI IN SITUAZIONE DI
HANDICAP
DUE TIPOLOGIE DI CANDIDATI H
•
CON PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
GLOBALMENTE CORRISPONDENTE AL CORSO DI
STUDI FREQUENTATO (aspira al conseguimento
del diploma)
•
CON PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
DIFFERENZIATO CON OBIETTIVI NON
CORRISPONDENTI AL CORSO DI STUDI
FREQUENTATO (aspira al conseguimento di un
attestato comprovante le competenze acquisite)
41
PRIMA TIPOLOGIA H
Le prove equipollenti vanno elaborate con i criteri
indicati dalla documentazione agli atti, sul modello di
quelle assegnate al candidato nel corso dell’anno
scolastico, e devono permettere di verificare il
conseguimento degli obiettivi del piano di studi
 Per la predisposizione e lo svolgimento delle prove
d’esame, la commissione può avvalersi, se necessario,
di personale esperto e dei medesimi operatori che
hanno seguito l’alunno durante l’anno scolastico
 Il conseguimento degli obiettivi curriculari non
comporta che la o le prove risultino identiche a quelle
ministeriali e vengano somministrate con le stesse
modalità

42
SECONDA TIPOLOGIA H

I candidati che hanno seguito un percorso didattico
differenziato e sono stati valutati dal consiglio di classe
con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi
unicamente allo svolgimento di tale piano non
corrispondente a quello ministeriale, possono sostenere
prove differenziate, coerenti con il percorso svolto e
finalizzate solo al rilascio dell’ attestazione di cui all’art.
13 del D.P.R. n. 323/1998.

I testi delle prove scritte sono elaborati dalla
commissione sulla base della documentazione agli atti
43
CONCLUSIONI SULL’ESAME DEI CANDIDATI IN
SITUAZIONE DI HANDICAP

Per entrambe le categorie di candidati, sussiste
l’obbligo di adeguare le modalità di
somministrazione delle prove alle effettive
condizioni del candidato – se necessario, con la
collaborazione del docente di sostegno: è
opportuno attenersi scrupolosamente alla
documentazione agli atti

Anche in presenza del docente di sostegno, la
commissione rimane composta sempre soltanto di
quattro/sei membri effettivi più il presidente
44
CONCLUSIONI SULL’ESAME DEI CANDIDATI IN
SITUAZIONE DI HANDICAP
 Il candidato in situazione di handicap
ha il diritto di servirsi dei mezzi
tecnici necessari alla esecuzione
delle prove, secondo le indicazioni
contenute nella documentazione agli
atti

Specifiche annotazioni sul titolo
conseguito dall’alunno in situazione
di handicap vanno apportate
esclusivamente sul registro generale,
non sui tabelloni esposti all’albo
45
CORSI AD INDIRIZZO LINGUISTICO

PER I CORSI AD INDIRIZZO LINGUISTICO DEI LICEI E
DEGLI ISTITUTI TECNICI, NEI QUALI, AI SENSI DELLA C.M.
N. 15 DEL 31-1-2007, SIANO STATI DESIGNATI
COMMISSARI INTERNI I TRE DOCENTI DI LINGUE
STRANIERE, OLTRE A DUE DOCENTI DI ALTRE DISCIPLINE,
SI RICHIAMA L’OBBLIGO DEL PRESIDENTE DI
SALVAGUARDARE LA COMPOSIZIONE NUMERICA DELLA
COMMISSIONE – CHE È SEMPRE DI NON PIÙ DI SEI
COMMISSARI – IN TUTTE LE FASI DI SVOLGIMENTO DEGLI
ESAMI, COMPRESA QUELLA DELL’ATTRIBUZIONE DEL VOTO
FINALE.

I COMMISSARI DI LINGUE STRANIERE, FERMO RESTANDO,
IN RELAZIONE ALLE SCELTE DEI CANDIDATI, IL DIRETTO
COINVOLGIMENTO DI CIASCUNO DI ESSI NELL’ESAME
SULLA LINGUA DI COMPETENZA, OPERANO DI COMUNE
ACCORDO, ESPRIMENDO UNA SOLA PROPOSTA DI VOTO
FINALE.

QUALORA NON SI RAGGIUNGA ALCUN ACCORDO, IL
PRESIDENTE ASSUME LA PROPOSTA RISULTANTE DALLA
MEDIA ARITMETICA DEI PUNTEGGI PRESENTATI, CON
EVENTUALE ARROTONDAMENTO AL NUMERO INTERO.
46
VALUTAZIONE dei CANDIDATI
Nei casi in cui la Commissione,
nell’assegnazione del voto finale di
una prova, non raggiunga la
maggioranza, si procede con la
votazione a partire dal punteggio più
alto e si procede verso il basso finché
non si raggiunge la maggioranza.
 Se anche in questo caso non si
perviene ad un accordo, al candidato
si attribuisce il voto risultante dalla
media dei voti proposti arrotondato
col numero intero più vicino

47
☻Durante le votazioni, non è possibile
astenersi
☻ La votazione del colloquio avviene
nello stesso giorno in cui la prova viene
espletata
☻ È importante che, nella valutazione
delle prove, i commissari utilizzino
l’intera scala dei punteggi prevista
48
☻ A coloro che conseguono il punteggio
massimo di 100 punti senza fruire di alcuna
integrazione può essere attribuita la lode
dalla Commissione.
☻ In considerazioni dei rilievi mossi in
qualche caso dai tribunali amministrativi in
sede di contenzioso, è opportuno rendere il
più possibile trasparenti e comprensibili le
ragioni delle decisioni adottate utilizzando le
schede per la valutazione delle prove in
modo meno schematico e più personalizzato
49
☻ ALLA PUNTUALE E SCRUPOLOSA VERBALIZZAZIONE
DEI PROCEDIMENTI MESSI IN ATTO DALLA
COMMISSIONE NELL’ESPLETAMENTO DEI SUOI
COMPITI IN MODO CHE RISULTI CHIARA
L’ARTICOLAZIONE DELLE RAGIONI A SOSTEGNO
DELLE CONCLUSIONI ADOTTATE
☻ AI TEMPI IMPIEGATI PER LA VALUTAZIONE DEGLI
ELABORATI SCRITTI – SOPRATTUTTO DELLA PRIMA
PROVA – IN MOLTI CASI RISULTATA PIUTTOSTO
FRETTOLOSA E APPROSSIMATIVA, E ALLA COERENZA
TRA I GIUDIZI FINALI E I CRITERI ADOTTATI E
VERBALIZZATI
50
☻
ALLA “INTEREZZA” DELLA COMMISSIONE
DURANTE LA CONDUZIONE DEL COLLOQUIO:
EVENTUALI, INEVITABILI ASSENZE MOMENTANEE
COMPORTANO LA SOSPENSIONE DELL’ESAME E
VANNO DEBITAMENTE VERBALIZZATE
☻
AL NUMERO COMPLESSIVO DEI COMMISSARI
– CHE È SEMPRE SOLO DI QUATTRO/SEI - NEI CASI
IN CUI LA COMMISSIONE SI AVVALGA
DELL’APPORTO DI MEMBRI AGGIUNTI (CORSI
LINGUISTICI, CLASSI ARTICOLATE, ESAMI ALUNNI
IN SITUAZIONE DI H):
SPECIFICARE ACCURATAMENTE LA COMPOSIZIONE
NUMERICA NELLA VERBALIZZAZIONE
51
GRAZIE PER LA
VOSTRA
PAZIENZA.
IN BOCCA AL
LUPO!
52
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