Gestione individuale della carriera in un mondo senza confini di Prof. Dott. Andreas Hirschi ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Gestione autonoma della carriera in un mondo senza confini Oggi la gestione autonoma della carriera è sempre più importante nel mondo del lavoro. I dipendenti spesso si impegnano a sviluppare la propria carriera in modo autogestito, ispirato a valori, dinamico e unico. Questo fatto implica che stanno assumendo sempre più importanza concetti soggettivi di successo professionale, basati sulla soddisfazione e sul senso del lavoro. La natura delle carriere professionali è cambiata radicalmente nel corso degli ultimi tre decenni per effetto dei progressi della tecnologia, della maggiore diversità della forza lavoro e delle modifiche subite dalle strutture organizzative (Arnold & Jackson, 1997). Di conseguenza, il contratto psicologico tra datori di lavoro e dipendenti è mutato a tal punto da non promettere più la certezza del posto di lavoro e la promozione automatica in cambio di fedeltà e ottimo rendimento. Il tacito accordo tra le parti è invece improntato al sostegno, allo sviluppo della carriera professionale e all'apprendimento del dipendente in cambio del contributo al successo dell'azienda (Sturges, Conway, Guest, & Liefooghe, 2005). Tali cambiamenti influiscono profondamente sulle modalità di sviluppo della carriera, dando vita a schemi di avanzamento professionale non lineari e meno prevedibili. Ciò significa che sono necessarie maggiori doti di flessibilità e adattabilità da parte del dipendente per affrontare con successo i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro. Una conseguenza ampiamente riconosciuta delle nuove carriere è il fatto che le persone sono sempre più responsabili della gestione delle proprie carriere e non dipendono più dall'azienda per la sicurezza del proprio impiego e per lo sviluppo della propria carriera (Stickland, 1996). Stickland (1996) ha osservato che la maggiore importanza attribuita alle prestazioni individuali di ogni singolo dipendente, l'incapacità delle aziende di pianificare uno sviluppo della carriera a lungo termine e l'incapacità delle aziende di gestire le carriere dei propri dipendenti comportano una maggiore necessità di autogestione. Analogamente Kossek, Roberts, Fisher e Demarr (1998) hanno affermato che le aziende stanno sempre più perseguendo una politica di risorse umane che trasferisce la responsabilità per la gestione della carriera dal datore di lavoro al dipendente. Questo fatto ha portato alla diffusione di concetti che sottolineano la maggiore esigenza di autodeterminazione nello sviluppo e nella gestione della carriera. Concetti quali impiegabilità (Forrier & Sels, 2003; Fugate, Kinicki, & Ashforth, 2004) e adattabilità della carriera (Hall & Morrison, 2002; Savickas, 1997) hanno suscitato maggiore attenzione nella letteratura sulla teoria e pratica vocazionale e organizzativa. Altri concetti fondamentali che sono stati introdotti includono motivazione alla carriera (London, 1983), 1997), autogestione della carriera (King, 2004), competenze di carriera (Kuijpers, Schyns, & Scheerens, 2006), orientamento alla carriera camaleontico (Hall, 2004) e senza confini (Arthur, 1994). Esaminando i concetti di gestione autonoma della carriera risulta evidente che tutte le concettualizzazioni comprendono sostanzialmente alcune componenti attitudinali e/o comportamentali che insieme consentono una gestione della carriera di successo. La maggiore autonomia nella gestione delle carriere ha importanti ripercussioni sul modo in cui le persone definiscono il successo professionale. Quest'ultimo viene infatti sempre più valutato in termini soggettivi, privilegiando aspetti quali soddisfazione, progressione, impegno e senso del lavoro. Parole chiave sviluppo della carriera, senso del lavoro, successo professionale, consulenza alla carriera. Bibliografia Arnold, J., & Jackson, C. (1997). The new career: Issues and challenges. British Journal of Guidance and Counselling, 25, 25 427-434. Arthur, M. B. (1994). The boundaryless career: A new perspective for organizational inquiry. Journal of Organizational Behavior, 15, 15 295-306. Forrier, A., & Sels, L. (2003). The concept employability: A complex mosaic. International Journal of Human Resources Development and Management, 3(2), 3 102-124. 124. Fugate, M., Kinicki, A. J., & Ashforth, B. E. (2004). Employability: A psycho-social psycho construct, its dimensions, s, and applications. Journal of Vocational Behavior, 65, 14-38. 38. Hall, D. T. (2004). The protean career: A quarter-century quarter journey. Journal of Vocational Behavior, 65(1), 1-13. Hall, D. T., & Morrison, R. F. (2002). Career adaptability (pp. 205-233). 205 Thousand sand Oaks, CA: Sage. King, Z. (2004). Career self-management: management: Its nature, causes and consequences. Journal of Vocational Behavior, 65,, 112-133. 112 Kossek, E. E., Roberts, K., Fisher, S., & Demarr, B. (1998). Career self-management: self management: A quasiquasi experimental assessment sment of the effects of a training intervention. Personnel Psychology, 51(4), 935-960. Kuijpers, M. A. C. T., Schyns, B., & Scheerens, J. (2006). Career competencies for career success. Career Development Quarterly, 55(2), 55 168-178. London, M. (1983). Toward ard a theory of career motivation. The Academy of Management Review, 8(4), 620-630. Savickas, M. L. (1997). Career adaptability: An integrative construct for life-span, life span, life-space life theory. Career Development Quarterly, 45, 45 247-259. Stickland, R. (1996). Career areer self-management self - Can we live without it? European Journal of Work and Organizational Psychology, 5(4), 5 583 - 596. Sturges, J., Conway, N., Guest, D., & Liefooghe, A. (2005). Managing the career deal: the psychological contract as a framework for understanding understanding career management, organizational commitment and work behavior. Journal of Organizational Behavior, 26(7), 26 821-838.