Contabilizzazione del calore: inquadramento legislativo e normativo. Tecnologie Trieste, 12 ottobre 2015 INDICE Introduzione •! Direttive europee •! Lgs nazionale (novità introdotte dal Dlgs 102) Utilità dei sistemi di contabilizzazione (risparmio energia e consapevolezza utenti) •! Esperienza UE •! Utilità rispetto alla classe energetica/ età delledificio Classificazione dei sistemi di contabilizzazione del Calore (diretta e indiretta) •! Perimetro competenze •! Metrologia Legale e contabilizzazione (MID, Verifiche periodiche) •! Limite ed Applicabilità alle diverse tipologie di impianto Sistemi di misura diretti •! Caratteristiche metrologiche •! Errori ed effetti di installazione nella contabilizzazione indiretta Sistemi di misura indiretti •! Caratteristiche metrologiche •! Errori ed effetti di installazione nella contabilizzazione diretta Conclusioni •! Opportunità e criticità (accuratezza ed equità nella ripartizione) 2 1 Un sistema di contabilizzazione dei consumi! !! !! Consente di pagare in base ai consumi senza avere un impianto autonomo Provoca sorprese: gli appartamenti più sfavoriti ricevono un conto salato (in realtà fa vedere quello che prima non si guardava !) ! perché funziona! Per fare un sistema di contabilizzazione occorrono: !! Apparecchiature di misura –! “Contacalorie diretti”, “ripartitori”, altri sistemi normalizzati, ! –! Progettazione, installazione e collaudo del sistema !! Un criterio di ripartizione (UNI 10200) La gestione del sistema –! Letture ed esecuzione dei conteggi ordinari –! Manutenzione del sistema e gestione casi anomali !! Gestione del sistema !non è solo fare i conti alla fine! !! L’utente deve essere in grado di capire quanto sta consumando e l’effetto delle sue decisioni. –! Ripartitori parametrizzati –! Accesso a sito con dati disponibili con continuità (telegestione) – ! !! Il gestore deve poter disporre di dati statistici per analizzare il funzionamento dell’impianto 2 Progettazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione ! Perchè ? ! Progettare = pensare prima di fare ! L 10/91, articolo 26, commi 3 e 5, progettazione obbligatoria degli impianti ! Come ? ! Da chi ? ! ! ! Norme di settore: UNI 10200 e norme collegate L 10/91, articolo 28 " professionisti abilitati Cosa deve contenere il progetto (allegato E UNI 10200)? ! Dimensionamento e criteri di posa delle apparecchiature ! Soluzione dei casi anomali (corpi scaldanti di tipo diverso) ! Criteri di ripartizione (UNI 10200) ! Calcolo esempio di ripartizione 1° anno Perché seguire le norme? ! ! ! Se si segue la norma tecnica applicabile si beneficia della «presunzione di esecuzione a regola d’arte» Se non si segue la norma occorre comunque dimostrare la diligenza nello svolgere il compito assegnato. !"#$%&'&&$($)*$+,-./0! 1$2.34.560/70$486+90/:.;.5.$,560/8$,$+9.6,$ <.:7,1= ,1=! >?$2,<<098$48:@$;9A77,B$$ C,$DA,54E0$+A/78$ 20;850B! 3 Criterio di ripartizione !! Principio generale di ripartizione secondo UNI 10200 – Si ripartisce il costo dell’energia utile all’uscita del generatore –! il prelievo volontario, cioè l’energia erogata dai corpi scaldanti deve essere ripartita a consumo –! Il prelievo involontario (energia corrispondente alle dispersioni della rete di distribuzione) va ripartito in base ad una proporzione fissa (a millesimi), così come tutte le spese legate alla mera disponibilità del servizio (quota per potenza impegnata). !! La ripartizione fra prelievo volontario ed involontario può essere – Misurata anno per anno dalle apparecchiature di contabilizzazione – Determinata in base a parametri calcolati una volta per tutte con un calcolo di prestazione energetica Che cosa si ripartisce ! si ripartisce il costo del calore utile all’uscita del generatore ! Tutte le dispersioni del generatore vanno ad aumentare il costo dell’energia utile. 4 Che cosa si ripartisce #5$4,5890$AF50$+AG$ 0::090(! #! #! H.:A9,78$ I48/7,4,589.0 J! K,5485,78$2.$,//8$./$,//8$ ./$;,:0$,5$48/:A68$2.$ 486;A:F;.50$0$,$A/$ 90/2.60/78$207096./,78$ /05$+98-0L8$ 2055?.6+.,/78$2.$ 48/7,;.5.MM,M.8/0! Volontario/involontario ? •! IMPIANTO A ZONE CON CONTACALORIE •! Calore prelevato volontariamente dai singoli utenti (Q1 + Q2 + !+ Qn) •! a seguito di loro decisione deve essere ripartito a consumo. Q1 Q2 Q3 Qgen,out •! Il resto (Qgen,out – "Qi) calore disperso dalla rete e/o prelevato involontariamente deve essere ripartito a millesimi. 5 Volontario/involontario ? Consumi volontari Consumi involontari Rete a colonne montanti. Il prelievo involontario non può essere misurato di anno in anno. Deve quindi essere definito un procedimento di calcolo Qgen,out Volontario/involontario ? Q1 Q2 Q3 Qgen,out Qgen,out SOLUZIONE OTTIMA: MISURA ANNO PER ANNO DEI CONSUMI VOLONTARI ED INVOLONTARI RIPIEGO: PROCEDIMENTO DI CALCOLO PREDEFINITO 6 Quota involontaria secondo UNI 10200 Consumo involontario percentuale Case vacanza Case normalmente abitate Consumo di riferimento RISPARMIOSI SPRECONI ?? ? Rapporto fra il consumo effettivo ed il consumo di riferimento Se il consumo involontario è una quantità fissa! ! in caso di uso saltuario molto pronunciato la quota volontaria potrebbe diventare negativa CONSAPEVOLEZZA DEI CONSUMI ENERGETICI La riduzione dei consumi energetici passa attraverso tre momenti fondamentali: •! l' acquisizione della consapevolezza di quanto si sta consumando; •! la conoscenza della cause che determinano tali consumi. •! l' adozione di comportamenti rivolti al risparmio e/o di misure di efficientamento dl sistemi e processi. 7 DIRETTIVA “EFFICIENZA ENERGETICA” DIRETTIVA 2012/27/UE 25 Ottobre 2012 D.LGS 102/2014 4 luglio 2014 Garantire il conseguimento dell'obiettivo del 20% entro il 2020 attraverso (Art 9 Misurazione): - Installazione di Contatori individuali Accessibilità dei dati Ripartizione dei costi Trasparenza e precisione nel conteggio Scadenza 31 dicembre 2016 Dlgs 102 DIRETTIVA 2012/27/UE sull'efficienza energetica D. Lgs. n.102 2014 Attuazione direttiva europea sull’efficienza energetica $! obbligo di installazione di contatori di energia termica nei punti di fornitura, per edifici alimentati da una rete di teleriscaldamento/ teleraffrescamento o da una fonte centrale che alimenta più edifici. $! obbligo, al 31 dicembre 2016, di sistemi per la ripartizione dei costi in edifici forniti da una fonte di riscaldamento/raffreddamento centrale o da una rete di teleriscaldamento 8 D. Lgs. n.102 / 2014 – Art. 9 par. 5 (Direttiva 2012/27/UE Art. 9) b) nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento o raffreddamento centralizzata o da una rete di teleriscaldamento o da un sistema di fornitura centralizzato che alimenta una pluralità di edifici, è obbligatoria l'installazione entro il 31 dicembre 2016 da parte delle imprese di fornitura del servizio di contatori individuali per misurare l'effettivo consumo di calore o di raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità immobiliare, nella misura in cui sia tecnicamente possibile, efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali. L'efficienza in termini di costi può essere valutata con riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459. Eventuali casi di impossibilità tecnica alla installazione dei suddetti sistemi di contabilizzazione devono essere riportati in apposita relazione tecnica del progettista o del tecnico abilitato; D. Lgs. n.102 / 2014 – Art. 9 par. 5 (Direttiva 2012/27/UE Art. 9) c) nei casi in cui l'uso di contatori individuali non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di costi, per la misura del riscaldamento si ricorre all'installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali per misurare il consumo di calore in corrispondenza a ciascun radiatore posto all'interno delle unità immobiliari dei condomini o degli edifici polifunzionali, secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 834, con esclusione di quelli situati negli spazi comuni degli edifici, salvo che l'installazione di tali sistemi risulti essere non efficiente in termini di costi con riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459. In tali casi sono presi in considerazione metodi alternativi efficienti in termini di costi per la misurazione del consumo di calore. 9 QUANTO SI PUÒ RISPARMIARE MEDIANTE LA CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE Le abitazioni residenziali nell’EU27 sono responsabili di circa il 25% dei consumi di energia. Di questa circa l’80% è dovuta al riscaldamento e all’ACS. In alcuni paesi europei come Germania, Austria, Danimarca, Polonia, e Romania già esiste una forte regolazione da alcuni anni. Altri paesi come Svezia, Finlandia, Olanda, Inghilterra e Portogallo erano comunque in procinto di regolare la misura. Proprio in questi paesi sono stati condotti la maggioranza degli studi disponibili sull’impatto della contabilizzazione del calore sul risparmio energetico. Da questi studi emerge che circa il 20% dei consumi energetici possono essere ridotti attraverso la contabilizzazione del calore. Un fattore essenziale al risparmio energetico è però la consapevolezza dell’utente. Il contatore deve essere, pertanto, lo strumento per informare gli utenti e non un mezzo per ripartire (Henryson et al., 2000) Babus’Haq, R. F., Overgaard, G., & Probert, S. D. (1996). Heat meter developments for CHP-DH networks. Applied Energy, 53(1– 2), 193–207. doi:10.1016/0306-2619(95)00062-3 Bird, S.,& Hernandez, D. (2012). Policy options for the split incentive: Increasing energy efficiency for low-income renters. Energy Policy, 48,506-514. doi:10.1016/j.enpol.2012.05.053 Darby, S. (2006).The effectiveness of feedback on energy consumption – A review for Defra of the literature onmetering, billing and direct displays. Oxford: Environmental Change Institute. Goettling, D. R., & Zaworski, J. R. (1984). Heating cost allocation in multifamily housing. ASHRAE Transactions, 90(1A), 124–138. Hiller, C. (2012). Influence of residents on energy use in 57 Swedish houses measured during four winter days. Energy and Buildings, 54, 376–385. doi:10.1016/j.enbuild.2012.06.030 Felsmann, C. and J. Schmidt, (2013). Effects of consumptionbasedbilling with reference to buildings‘ energy-saving qualities. E.V.V.E. Henryson,J.,Håkansson,T.,Pyrko,J.,2000. Energy efficiency in buildings through information—Swedish perspective. EnergyPolicy, 28(3),169–180. Gullev, L., & Poulsen, M. (2006). The installation of meters leads to permanent changes in consumer behaviour. News from DBDH, 3, 20–24. Berndtsson, L. (2003), “Individuell va¨rmema¨tning i svenska flerbostadshus – en la¨gesrapport”, Project Number: P11835-2, Swedish Energy Agency, Eskilstuna Siggelsten, S., Olander, S. (2010). Individual heat metering and charging of multi-dwelling residential housing. Structural Survey, 28(3), 207–214. doi:10.1108/02630801011058933 10 QUANTO CONVIENE RISPETTO ALLA CLASSE ENERGETICA/ETÀ DELL’EDIFICIO •! •! Un interessante studio effettuato da Berndtsson in Svezia, ha dimostrato un risparmio compreso tra il 10 - 20% sul riscaldamento e tra il 15 - 30% sull’ACS Un ulteriore indagine numerico-sperimentale del Politecnico di Dresda (Felsmann, 2004) condotta su circa 320.000 edifici del mercato tedesco in funzione delle diverse classi energetiche (CAC) analizza la riduzione dei consumi sulle diverse classi e dimostra che lo spread dei consumi dipende fortemente da: •! le classi e le dimensioni (il risparmio energetico ed economico è estremamente significativo negli edifici costruiti nel primo dopoguerra, CAC6) •! I comportamenti degli utenti (ovvero dalla temperatura imposta e dai tempi di utilizzo) edificio tipo (80 m2) PERIMETRO COMPETENZE 11 TIPOLOGIE DI IMPIANTO TERMICO Configurazione planare (e.g. a collettore complanare, ad anello) Configurazione a colonne montanti (e.g. a sorgente, a cascata) APPLICABILITÀ (UNI 10200 – CRITERI RIPARTIZIONE SPESE RISC. E ACS) K86+,F;.5.7N$O.:706,$2.$48/7,;.5.MM,M.8/0$P$#6+.,/F$,$4858//0$68/7,/F! R.90L,$! #/2.90L,$! Q.+8$7096./,50$2.$06.::.8/0$! K8/7,7890$2.$0/09-.,$7096.4,! S.+,9F789.$2.$4,5890! Q87,5=$706+.$./:09M.8/0! "#$%#&'()!! *'*!'+,#-)!#.! '+,#-)! /)(,'0'*1)2'()!! *'*!'+,#-)!#.! 34'*#! '+,#-)! 5)*6-0'*1)2'()!! *'*!'+,#-)!#.! *'*!()#-%77#3%-)! *'*!'+,#-)! *'*!'+,#-)!3.! '+,#-)! 8#**)--'!(#$%#*&)!#!9#1%,)*&'!! *'*!'+,#-)!#.!3.! *'*!()#-%77#3%-)! 8#**)--'!(#$%#*&)!#!9#()&)!'!:';2'!! *'*!'+,#-)!#.!3.! *'*!()#-%77#3%-)! *'*!'+,#-)! <'00=)2#!#(%#!0#-$#!>(%:0#-?!-'0#-,?.! '+,#-)! *'*!()#-%77#3%-)! *'*!()#-%77#3%-)! @'&#A!!#.!0'*$%7%'*)!#*6)0'*',%0#B!!3.!9'::%3%-)!:)!%-!C4%$'!D!%*&)(0)2#3%-)!! K86+,F;.5.7N$O.:706,$2.$48/7,;.5.MM,M.8/0$P$#6+.,/F$,$2.:79.;AM.8/0$89.MM8/7,50! Q.+8$7096./,50$2.$06.::.8/0$$ R.90L,$! #/2.90L,$! K8/7,7890$2.$0/09-.,$7096.4,$ S.+,9F789.$2.$4,5890$ Q87,5=$706+.$./:09M.8/0! "#$%#&'()!! E+,#-)!#.! *'*!'2?!3.! 34'*#! /)(,'0'*1)2'()!! E+,#-)!#.! *'*!'2?!3.! 34'*#! 34'*#! 5)*6-0'*1)2'()!! E+,#-)!#.! *'*!'2?!3.! *'*!()#-%77#3%-)! *'*!'+,#-)! 8#**)--'!(#$%#*&)!#!9#1%,)*&'!! E+,#-)!#.! *'*!'2?!3.! 34'*#! *'*!()#-%77#3%-)! 34'*#!#.! *'*!'2?!3.! 8#**)--'!(#$%#*&)!#!9#()&)!'!:';2'!! *'*!'+,#-)! *'*!()#-%77#3%-)! 34'*#!#.! *'*!'2?!3.! <'00=)2#!$F#(%#!0#-$#!>(%:0#-?!-'0#-,?.! E+,#-)! *'*!()#-%77#3%-)! *'*!()#-%77#3%-)! #.!@)-!0#:'!-)!&43#7%'*%!$%!,#*$#&#!)!(%&'(*'!:%#*'!0'*&)*4&)!%*!#99':%6!,'$4-%! 3.!@)-!0#:'!-)!&43#7%'*%!$%!,#*$#&#!)!(%&'(*'!:%#*'!:'2'!&(#00%#!! 12 CARATTERISTICHE SISTEMI DIRETTI E INDIRETTI H0782.$2.90T! G&(4,)*6!$%!,%:4(#! H'*&#&'(%!$%!)*)(I%#! &)(,%0#!>J)#&!K)&)(.! @'(,#!#99-%0#3%-)! KNO!!>P@!QRSR.! G%:&),#!$%!0'*&('--'! N,9%#*&'!&)(,%0'! #99#(&#,)*&'! L004(#&)77#! P-)1#&#! U*%&Y!$%!,%:4(#! O%,)*:%'*#-)!>)*)(I%#.! K#(0#&4(#! ,)&('-'I%0#!KNO! 5)(%[0#!9(%,#!%*! Z#33(%0#!>KNO.! M! 5)(%[0=)!9)(%'$%0=)! >OK!Q\\V]XQS.!! K)$%! H0782.$./2.90T! /'&#-%77#&'(%!$)%!&),9%! $%!%*:)(7%'*)!$)%!0'(9%! :0#-$#*6!0',9)*:#6! %*!&),9)(#&4(#!C4%$'! P@!TSR! U@NV/"!QQSTT! /)(,%*#-%!$%!),%::%'*)! /)(,%*#-%!$%!),%::%'*)! "%9#(6&'(%!$%!0#-'()! >J)#&!H':&!L--'0#&'(.! K)$%#! K)$%#!! >@'*!&)*I'*'!0'*&'! $)--)!$%:9)(:%'*%!$)--)! &43#7%'*%!%*&)(*).! L$%,)*:%'*#-)! H'*Z'(,%&Y!,)&(%0'! M! -)I#-)! M! M! M! M! H':6!#0^4%:&'!)! %*:&#--#7%'*)! P0'*',%0%!! >G),9-%0%&Y!$%!%*:&#--#7%'*).! /'&#-%77#&'(%!$)%!&),9%! $%!%*:)(7%'*)!$)%!0'(9%! :0#-$#*6!0',9)*:#6! %*!I(#$%MI%'(*'! U@N!WXQW! /)(,%*#-%!$%!),%::%'*)! )!!%*1'-40('!):&)(*'! K)$%'M3#::#! K#(0#&4(#!HP!>*'*!,)&('-'I%0#.! @)::4*!E33-%I'!!5)(%[0#!8(%,#!! @)::4*!E33-%I'!5)(%[0=)!8)(%'$%0#! SISTEMI DI CONTABILIZZAZIONE DIRETTA Heat meter - Contatori di Energia Termica (MI-004:2014, serie EN 1434, serie OIML R75). %!Effettuano la misura dellenergia termica attraverso la misura della quantità di fluido termovettore e della differenza di entalpia tra fluido vettore in entrata ed in uscita dallutenza. t2 t2 t1 t1 Q = $ V!! (T ) c p (T ) "Tcl ,i dt = $ V!K "Tcl ,i dt K (Tin , Tout ) = ! (Tin , Tout ) # c p (Tin , Tout ) Q thermal energy supplied during the heating period, kWh; V! i""average volumetric flow-rate of the heat conveying fluid in the ith time interval, m3 h-1; !i average density of the heat conveying fluid in the ith time interval, kg m-3; cp,i heat capacity at constant pressure of the heat conveying fluid in the ith time interval, kJ kg-1 K-1 "Tcl,i temperature difference of the heat conveying fluid entering and leaving the system in the ith time interval, °C; ti ith time interval, h; 13 ERRORI NEGLI HM Errore % 5 MPE misuratore di portata (Classe 2) 4 Massimo errore permesso per un Heat meter Classe 2 Qp/Qmax=100 3 Sensore di flusso 2 1 0 -1 Qi Qs Qp Sensori di temperatura Et = ( 0,5 + 3 " #!min #! ) Calcolatore -2 -3 -5 Flow-rate, m3·h-1 Errore % 5 MPE misuratori di DT MPE2 = ± "&( 2 + 0, 02 $ q p / q ) + ( 0,5 + 3 $ %! min / %! ) + ( 0,5 + %! min / %! )#' Error, % 5 4 4 3 3 2 2 1 0 -2 MPE del calcolatore 1 0 !!min=3°C !!max=100°C -3 -1 !!min !!max -2 -3 -4 -5 Ec = ( 0,5 + "!min "! ) Completo -4 -1 E f = 2 + ( 0,02 ! q p q ) -4 Temperature difference, °C -5 Temperature difference, °C Effetti di installazione sui contatore di energia termica $! Sono state condotte campagne di misura sperimentali per la valutazione degli effetti di installazione sui Contatori di Energia Termica, in particolare relativamente alla: o! Valutazione delle prestazioni metrologiche in funzione della posizione di installazione o! Valutazione delle prestazioni metrologiche in presenza di disturbi di flusso Banco di prova per contatori di acqua ed energia termica a comparazione di massa utilizzato per le misure sperimentali 28 14 GLI EFFETTI DI INSTALLAZIONE (DISPOSITIVI) ! ! Gli heat meters garantiscono le migliori prestazioni di misura solo in presenza di una corretta installazione e del rispetto delle indicazioni del costruttore (che scaturiscono dai risultati del processo di omologazione secondo la Direttiva Europea MID - Measuring Instruments Directive). I principali effetti di installazione sono: i) fenomeni fluidodinamici sul contatore volumetrico, ii) profondità di immersione e montaggio (controflusso, inclinato, !.) del sensore di T, iii) montaggio orizzontale/verticale del contatore volumetrico Per ripartitori e totalizzatori i principali effetti di installazione sono relativi alla misura della temperatura (superficiale di contatto, ambiente, mandata) ed allassenza di coibentazioni in parti dellimpianto (es. tubazioni di mandata) !"#$%&%'())(**%'+,%"&*#$$#-%."('+($'&("&./('+%')$0&&.'+%'0"'123'%"'$#4./#*./%. G.Ficco - Limiti delle tecniche di contabilizzazione indiretta dell’energia termica nell'applicazione in contesti reali Error, % Figure 5 – 90° obstruction (left) and clockwise swirl generator (right) flow disturbances 20 MPE no flow disturber 90° obst. Clockwise swirl 15 10 5 0 10 100 1000 -5 -10 -15 Flowrate l!h-1 È un evento In collaborazione con 29 GLI EFFETTI DI INSTALLAZIONE (DISPOSITIVI) ! ! Gli heat meters garantiscono le migliori prestazioni di misura solo in presenza di una corretta installazione e del rispetto delle indicazioni del costruttore Analogamente per i ripartitori e totalizzatori 30 15 UNI EN 834 – RIPARTITORI ELETTRONICI •! •! •! •! •! •! •! Norma Europea di ispirazione tedesca (citata Art. 9 comma 5 c) D. Lgs. 102/2014) Definisce i dispositivi di ripartizione del calore elettronici, che sono applicati sulle piastre radianti dei corpi scaldanti, in posizione opportuna per rilevare la temperatura media di piastra di cui fanno lintegrazione nel tempo. Eseguono un conteggio che diventa espressione del calore ceduto dal corpo scaldante dopo opportuno calcolo di compensazione in funzione della potenza nominale del radiatore e dei coefficienti di adattamento e scambio termico tra piastra e dispositivo. Definisce caratteristiche, metodo di calcolo, requisiti, prove di omologazione Questi dispositivi sono utilizzabili solo su corpi scaldanti che hanno accessibile la superficie radiante (radiatori e termoconvettori) Il metodo di conteggio del consumo si basa sulla integrazione nel tempo delle temperature di funzionamento (piastra radiante ed ambiente) Il valore del consumo può essere letto direttamente sul ripartitore, con linserimento nel dispositivo dei parametri relativi al corpo scaldante ed al suo accoppiamento al dispositivo, oppure ottenuto tramite conversione esterna del conteggio Precisione tipica del 5% nelle condizioni normalmente presenti UNI EN 834 – RIPARTITORI ELETTRONICI VERSIONI RIPARTITORI •! Versioni a una sonda (piastra radiante), usano la temperatura ambiente convenzionale per il calcolo del consumo Versioni a due sonde (piastra radiante ed ambiente), risentono fortemente della morfologia dell’ambiente circostante che può alterare la misura di temperatura ambientale Versioni a sonda separata per il montaggio in situazioni di installazione particolari (es:termoconvettori); anche in questa esecuzione risentono fortemente della morfologia dell’ambiente circostante Possono essere dotati di solo visualizzatore e/o di teletrasmissione radio dei conteggi •! •! •! •! •! •! Corpo scaldante con superficie radiante accessibile (radiatore, termoconvettore) Conoscenza dei coefficienti di compensazione (per la tipologia del corpo scaldante ) Omogeneità dei dispositivi di contabilizzazione usati nell’impianto Posizionamento corretto sul corpo scaldante Temperature di impianto compatibili con dispositivi Consigliato accoppiamento con regolazione di temperatura •! •! •! REQUISITI DI INSTALLAZIONE 16 UNI/TR 11388 – TOTALIZZATORI COMPENSATI E levoluzione della vecchia norma UNI 8465, che si riferiva ai contaore classici ma ne prevedeva la possibilità di compensazione nel caso di regolazione della temperatura di mandata! Norma di ispirazione italiana, non regolamentata a livello europeo, ma presente a livello nazionale in altri Paesi Europei nella versione che utilizza i contaore classici! Definisce i dispositivi totalizzatori del tempo di inserzione, moltiplicati per la potenza nominale del corpo scaldante e compensati dalla temperatura ambiente e di mandata (o dalla temperatura media tra mandata e ritorno) I dispositivi sono utilizzabili anche su corpi scaldanti con superficie non accessibile, purché sia nota la potenza di emissione Grazie alla compensazione sulla temperatura la norma è valida per impianti dotati di pompa a portata variabile e caldaia a condensazione! •! •! •! •! •! UNI/TR 11388 – TOTALIZZATORI COMPENSATI REQUISITI DI INSTALLAZIONE •! Corpo scaldante/sistema radiante di potenza nota •! Valvola con apertura tutto/niente, regolata da termostato (dispositivo che stabilisce il tempo di inserzione) •! Portata variabile con centralina climatica •! Impianto idraulicamente bilanciato 17 UNI 9019 – TOTALIZZATORI GRADI-GIORNO E ancora in vigore la Norma in versione originale che regolamenta il metodo di contabilizzazione indiretta tramite il principio dei Gradi- Giorno •! Definisce i totalizzatori Gradi-Giorno di appartamento, condizionati dalla inserzione/ disinserzione della valvola di zona, per conteggiare i gradi-giorno di ogni utenza (che differiscono dai gradi-giorno tradizionali usati per ponderare la rigidità climatica stagionale dellarea geografica in cui risiede limpianto) •! E norma tipicamente italiana •! Il metodo di conteggio si basa sul tempo di inserzione del corpo scaldante e dalla potenza nominale del corpo scaldante, corretto del fattore di compensazione derivato dalla temperatura esterna, dalla temperatura ambientale convenzionale (20°C). Tale compensazione è messa in relazione alle temperature del fluido termovettore dalla regolazione climatica di centrale •! I dispositivi sono utilizzabili anche su corpi scaldanti con superficie non accessibile, purchè ne sia nota la potenza di emissione •! UNI 9019 – TOTALIZZATORI GRADI-GIORNO REQUISITI DI INSTALLAZIONE •! Corpo scaldante di potenza nota •! Valvola con apertura tutto/niente, regolata da termostato (dispositivo che stabilisce il tempo di inserzione) •! Centralina climatica •! Portata costante del fluido circolante nel corpo scaldante •! Impianto idraulicamente bilanciato 18 SISTEMI DI CONTABILIZZAZIONE INDIRETTA Ripartitori di calore (EN 834:2013) N ( Q ! U A,i = # RFi $ "Ts ,i dt i =1 t ) Totalizzatore dei tempi di inserzione compensati della temperatura del fluido termovettore (UNI/TR 11388:2010 in revisione) n z $& T #T Q = 2" jv t j *2 (+ mk ak + -T j =1 k =1 (. ap 0 fe tc ,k %$ ' & # ,, "cs ) (tk + ! ++1 # e ! ) . / 1 (0 '% ,, ) / 1) Totalizzatore dei tempi di inserzione compensati con i gradi giorno (UNI 9019:2013) tc , k n z & # $T # T %$ Q = 1 " jv t j (1 ) ac ek "cs * )tk + ! +1 # e ! + j =1 k =1 - Tac # Tec . -) / '% ,, * 0 .* ERRORI NEI RIPARTITORI DI CALORE Gli HCA presentano una elevata non linearità (vedi figura linea blu). Pertanto i coefficienti di taratura (kWh/unità di conteggio) non sono costanti al variare della potenza erogata. Error, % La EN 834 fissa come condizione di inizio conteggio (DT>5°C) limitando questo effetto sulla effettiva contabilizzazione del calore (vedi figura linea rossa) 40% 30% 20% 10% 0% -10% 20 30 40 50 60 70 80 -20% -30% -40% Q!!T = K M " !T n n, è l’esponente adimensionale caratteristico del corpo scaldante (tipicamente prossimo a 1,3 nei radiatori) !T, °C 19 EFFETTI DI INSTALLAZIONE ERRORE DI INSTALLAZIONE Cause di Errore Errori tipici Differenza temperatura (min 5 max 70°C) 1°C 0.5% Intervallo conteggio (KC) coefficiente di contatto Potenza nominale radiatore(UNI 442) (KQ) Coefficiente potenza Effetto installazione radiatore Connessione idraulica radiatore Finitura superficiale linearità della curva di emissione del radiatore Fasce di errore Coefficienti di sensibilità Errori min max 1/DTs,i 1.4% 20.0% 2.0% 1 0.5% 0.5% 0.5% 4.0% 3-5% 1 3.0% 5.0% 1-10% 1 1.0% 10.0% 0-12.5% 1 0.0% 12.5% 0-2.5% 1 0.0% 2.5% tipici 7.5% 0-7.5% 1 0.0% 7.5% 0-30% 1 0.0% 30.0% 3.0% 3.5% 40.5% 9.2% 40 20 Comparazione delle prestazioni metrologiche in campo dei dispositivi di contabilizzazione del calore Unit 1 Unit 2 41 EVOLUZIONE TECNOLOGICA EN 1434 – EN 834 UNI 8465 – UNI 9010 EN 835 Sistemi ad evaporazione 1924 1967 Danimarca, primo brevetto di un ripartitore di calore Sviluppo del primo ripartitore per acqua calda basato sul principio dell’evaporazione UNI 10200 Contatori di Energia Termica Ripartitori di calore elettronici 1980 1983 1987 Standard nazionale sui totalizzatori dei tempi di inserzione "contatore" Sviluppo di contatori di energia termica a batteria e ripartitori di calore elettronici UNI/TR 11388 Sistema radio stazionario 1990 Sistema radio Walk-by 2000 Sviluppo del primo sistema radio di lettura mobile (Walk-by) Sviluppo del primo sistema radio stazionario con concentratore di dati Standard nazionale sui totalizzatori di gradi-giorno AMR AMM 2006 Sviluppo del primo sistema radio per la lettura/gestione automatica da remoto (AMR/AMM) I sistemi di contabilizzazione evolvono con grande dinamicità. E’ necessario garantire la scalabilità e la interoperabilità 21 EQUITÀ NELLA RIPARTIZIONE Dispersione tetto di copertura Furti di Calore Esposizione svantaggiosa Consumi involontari Dispersione Pavimenti e locali non riscaldati CONCLUSIONI ! ! ! La contabilizzazione individuale dei consumi di energia termica rappresenta uno strumento efficace per ridurre i consumi di energia anche del 20% grazie alla consapevolezza degli utenti finali; Attualmente i sistemi di contabilizzazione disponibili sul mercato riescono a garantire i seguenti errori massimi nelle condizioni di esercizio: ! contabilizzazione diretta (heat meters) (generalmente <5%); ! contabilizzazione indiretta (generalmente >5%)in funzione delle condizioni di installazione; infatti le modalità di installazione dei radiatori e dei sistemi di contabilizzazione (sui radiatori e sull’impianto) possono determinare sensibili effetti sulle prestazioni metrologiche; La contabilizzazione indiretta non ha le medesime garanzie metrico-legali della contabilizzazione diretta. Le misure dovrebbero essere sempre: ! trasparenti, eque ed accurate; ! riferibili i campioni nazionali ed internazionali; ! verificate periodicamente e non manomettibili. 44 22 La tecnologia disponibile: Panoramica SCOPI DI UN SISTEMA DI CONTABILIZZAZIONE !! !! !! Quantificare il consumo volontario inteso come quantità di energia termica prelevata dall'impianto centralizzato per raggiungere gli scopi di riscaldamento della singola utenza Costituire uno strumento per la eventuale valutazione del consumo involontario, inteso come quota di energia dispersa dall'impianto condominiale nel corso dell'esercizio del servizio Fornire all'utente finale uno strumento continuo di controllo dei propri consumi 23 TIPOLOGIE DI CONTABILIZZAZIONE DIRETTA: utilizza dispositivi di calcolo dell'energia termica fornita all'utenza, basati sulla misura delle grandezze caratteristiche del fluido termovettore INDIRETTA: nota la potenza nominale del corpo scaldante, il sistema ne ricalcola quella effettiva, misurando i parametri che influenzano l'emissione termica del corpo scaldante stesso CONTABILIZZATORI INDIRETTI D. Lgs. n.102 / 2014 Attuazione direttiva 2012/27/UE Art. 9 Art. 9 par. 5 lettera c) “!. per misurare il consumo di calore in corrispondenza a ciascun radiatore posto all'interno delle unità immobiliari dei condomini o degli edifici polifunzionali, secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 834....” 24 CONTABILIZZATORI INDIRETTI Legge 164 del 11 novembre 2014 Art. 22 comma 2-ter pag. 115 “All'articolo 9, comma 5, lettera c), del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, le parole: «secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 834» sono sostituite dalle seguenti: «secondo quanto previsto dalle norme tecniche vigenti».” E' da evidenziare peraltro il fatto che la 2012/27/UE non riportava alcun riferimento esplicito alla UNI EN 834. PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE !! !! Un protocollo di comunicazione è definito “chiuso” se può essere interpretato solo dal produttore del sistema stesso; normalmente vengono stipulati contratti pluriennali di lettura con canone conteggiato “ad elemento radiante” Un protocollo di comunicazione e definito “aperto” se appartiene ai protocolli standard ovvero se il produttore del sistema fornisce al proprietario del sistema stesso anche gli strumenti per la lettura dei dati in piena autonomia 25 IMPORTANZA DI UN PROTOCOLLO APERTO !! !! !! Dubbi sulla legittimità: l'impianto è di proprietà del condominio! Canone di lettura da contabilizzare nel piano economico di investimento Frequenza di lettura: no a 1 – 2 – 3 letture l'anno! LETTURA DEI DATI Sistema “WALK BY” - Necessita operatore locale •! L'operatore si porta nelle vicinanze del condominio o dell'appartamento ed effettua la lettura dei dati tramite apposito ricevitore. •! Con questo sistema ripartitori si mantengono in modalità trasmissione H24 o in determinati orari giornalieri (es. 8-18) 26 LETTURA DEI DATI Sistema “NETWORK” - Senza operatore locale I dati vengono trasmessi automaticamente via rete GPRS con cadenze quindicinali o mensili da un apparecchio componente la rete (network) Durante il giorno i ripartitori si mantengono in modalità di sola misurazione; ad orari prestabiliti (notturni) trasmettono al concentratore il dato misurato giornalmente I dati possono essere scaricati anche interrogando il concentratore su richiesta SCHEMA APPLICATIVO TIPOLOGIE CONTABILIZZAZIONE Impianti termici condominiali Con regolazione per singola unità immobiliare Contabilizzazione diretta Contatori MID UNI EN 1434 Senza regolazione per singola unità immobiliare Contabilizzazione indiretta Ripartitori UNI EN 834 Sistemi UNI 11388 27 CONTABILIZZATORI INDIRETTI UNI EN 834 Potenza nominale (!t = 60°C!) T media Corpo scaldante T ambiente effettiva K accoppiamento CONTABILIZZATORI INDIRETTI RIPARTITORI UNI EN 834 - MONTAGGIO !! !! !! Necessaria la corretta installazione del ripartitore per consentire la lettura della temperatura media Per elementi radianti che impediscono questa installazione spostare sullo spazio immediatamente disponibile più vicino alla mandata. Per larghezze > 2,2 installare doppio ripartitore 28 CONTABILIZZATORI INDIRETTI RIPARTITORI UNI EN 834 – SISTEMA DI LETTURA •! Il giusto complemento al ripartitore è un s i s t e m a d i l e t t u ra efficiente SENZA RECARSI SUL POSTO •! Ridondanza dei dati memorizzati per le ultime 12-24 letture (mensilità) negli elementi costituenti il sistema di lettura LETTURE QUINDICINALI! CONTABILIZZATORI INDIRETTI RIPARTITORI UNI EN 834 !! Tecnologia consolidata Dotati di display !! Lettura istantanea dei consumi (Solo con Kc e Kq!) !! !! !! !! !! Necessità di corretta installazione Risparmi limitati e non garantibili Solo sui radiatori Facilmente “ingannabili” (...ma con letture frequenti...) 29 CONTABILIZZATORI INDIRETTI UNI 11388:2015 Potenza nominale T media fluido termovettore T ambiente effettiva Tempo di inserzione valvola CONTABILIZZATORI INDIRETTI RIPARTITORI UNI EN 11388 SISTEMA DI LETTURA E GESTIONE IMPIANTISTICA Sistema WIRELESS composto da: !! !! TERMOSTATICHE ELETTRONICHE (ON/OFF) Telecomando di appartamento (onde radio) !! Ripetitore di piano !! Concentratore in centrale termica !! Modem di comunicazione 30 CONTABILIZZATORI INDIRETTI RIPARTITORI UNI EN 11388 SISTEMA DI LETTURA E GESTIONE IMPIANTISTICA Il concentratore installato in centrale termica riceve i dati provenienti da tutti i comandi termostatici. L'elaborazione permette di “fotografare” in continuo la reale situazione impiantistica, per la gestione caldaia e pompa di circolazione. L'unità modem può svolgere le seguenti funzioni: !!Consultazione remota di tutti i dati significativi dell'impianto, in qualsiasi momento e per le sei stagioni precedenti !!Ricevitore di stringhe SMS inviati dai singoli utenti per consultazione e comando del proprio impianto: Accensione e spegnimento impianto !! Richiesta lettura consumi !! CONTABILIZZATORI INDIRETTI RIPARTITORI UNI EN 11388 CARATTERISTICHE !!Ciascun appartamento può essere gestito con orari, zone e temperature autonome e svincolate dal resto del condominio Contabilizzazione dinamica dei tempi di effettivo utilizzo dell'intero sistema condominiale (calcolo spese per prelievo involontario) !! Conduzione del generatore di calore in base alle effettive richieste !! Possibilità di derogare dagli orari di esercizio condominiali secondo quanto prescritto all'art. 4 lettere f) g) del D.M. 16 aprile 2013 n. 74 !! !!E' possibile contabilizzare corpi scaldanti non previsti dalla UNI EN 834 (es. ventilconvettori) Nessun obbligo di revisione metrologica periodica !! Vera autonomia di gestione: equa ripartizione dei consumi ed ottimizzazione tangibile dei consumi !! 31 CONTABILIZZATORI INDIRETTI RIPARTITORI UNI EN 11388 UTILIZZO IN IMPIANTI MONOTUBO CONTABILIZZATORI INDIRETTI RIPARTITORI UNI EN 11388 APPLICAZIONE IN SISTEMI MONOTUBO Temperatura mandata impianto: sempre piuttosto alta Emissione termica del monotubo: sempre presente, non contabilizzata Regolazione ambiente: solo sul radiatore Ripartitori: calcolo emissione termica del solo radiatore Ripartizione spese: non equa Il circuito è sempre caldo. L'energia ceduta al condominio è a volte più alta del calore fornito dai radiatori 32 CONTABILIZZATORI INDIRETTI RIPARTITORI UNI EN 11388 UTILIZZO IN IMPIANTI MONOTUBO CONTABILIZZATORI INDIRETTI RIPARTITORI UNI EN 11388 APPLICAZIONE IN SISTEMI MONOTUBO La mappatura delle potenze dei radiatori è standard Può essere effettuata la mappatura della potenza del monotubo La ripartizione delle spese è equa 33 CONTABILIZZATORI DIRETTI – GENERALITA' Sono composti essenzialmente dai seguenti elementi: Misuratore di portata !! Coppia di sonde di temperatura !! Integratore !! L'energia viene calcolata sulla base della seguente relazione: Q #T V CONTABILIZZATORI DIRETTI – NORMATIVE I contatori di calore sono classificati, quando impiegati per transazioni commerciali, come strumenti di misura soggetti alle regole della metrologia legale. Sono pertanto soggetti alla normativa armonizzata a livello comunitario 2004/22/CE cosiddetta “Direttiva MID”, recepita dall’Italia con il Decreto Legislativo 22/2007. 34 CONTABILIZZATORI DIRETTI – NORMATIVE L'allegato MI-004 indica i requisiti per i contatori di calore, desunti dalla Norma tecnica UNI EN 1434 Particolare rilevanza riveste la sezione riguardante la precisione di misura dei sistemi di contabilizzazione. Tale valore dipende dalla tipologia di misuratore adottato, dal suo dimensionamento e dalla temperatura del fluido. CONTABILIZZATORI DIRETTI - MISURATORI TURBINA Monogetto Multigetto Woltmann STATICI Ultrasuoni 35 CONTABILIZZATORI DIRETTI – DIMENSIONAMENTO Qmax = 1h/giorno * 200 gg/anno CONTABILIZZATORI DIRETTI – DIMENSIONAMENTO L'errore complessivo è determinato prevalentemente dall'errore sulla misura della temperatura, quindi dall'errore sulla misura della portata. Il dimensionamento del misuratore di portata deve essere effettuato in base alla effettiva portata del fluido e non al diametro della tubazione !! Il valore del $t non deve scendere al di sotto di 3°C !! 36 CONTABILIZZATORI DIRETTI - MONTAGGIO CONTABILIZZATORI DIRETTI - MONTAGGIO Monogetto Woltmann Multigetto Ultrasuoni 37 CONTABILIZZATORI DIRETTI - IMPIEGO La necessità di installazione del misuratore di portata “limita” la possibilità di impiego dei sistemi di contabilizzazione diretta a: Sistemi centralizzati (es. centrale termica) !! Appartamenti con unico circuito di alimentazione !! Singole utenze di scambio termico (es. ventilconvettori) !! CONTABILIZZATORI DIRETTI – DM 155/2013 Regolamento recante criteri per l'esecuzione dei controlli metrologici successivi sui contatori dell'acqua e sui contatori di calore, ai sensi del decreto legislativo 2 febbraio 2007, n. 22, attuativo della direttiva 2004/22/CE (MID). (13G00195) (GU Serie Generale n.5 del 8-1-2014) Entrata in vigore del provvedimento: 23/01/2014 38 CONTABILIZZATORI DIRETTI – DM 155/2013 Si applica agli strumenti relativi al decreto 2 febbraio 2007, quindi a !! !! Contatori per acqua pulita fredda e riscaldata ad uso residenziale commerciale e di industria leggera (All. MI 001) Contatori di Calore ad uso residenziale, commerciale e di industria leggera (All. MI 004) Il Decreto riguarda quindi i SOLI CONTATORI PER ACQUA E PER CALORE CERTIFICATI MID. Non viene quindi regolamentata la periodicità di verifica del parco installato che non sia MID (CEE 75/33 o precedenti)! CONTABILIZZATORI DIRETTI – DM 155/2013 DISPOSIZIONI TRANSITORIE art. 23 I dispositivi non in possesso di omologazione MID sono utilizzabili: •! fino alla scadenza della validità dell'omologazione •! in caso di omologazione di validità indefinita, per un periodo massimo di dieci anni a decorrere dal 30 ottobre 2006 Termine massimo 30 ottobre 2016 39 CONTABILIZZATORI DIRETTI – DM 155/2013 I contatori oggetto del DM qualora utilizzata per funzioni di misura a titolo oneroso, sono sottoposti ai seguenti controlli successivi: CONTABILIZZATORI DIRETTI – DM 155/2013 PROBLEMATICHE APPLICATIVE – TEMPI DI PROVA Il tempo di esecuzione della verifica è legato al numero di decimali (sensibilità dello strumento). Da questo dipende il volume minimo di fluido necessario per rilevare uno scostamento significativo dalla misura di riferimento quindi il relativo errore percentuale. n. decimali Volume min. Fluido mc Energia min. MWh 1 50 100 2 5 10 3 0,5 1 4 0,05 0,1 40 CONTABILIZZATORI DIRETTI – DM 155/2013 PROBLEMATICHE APPLICATIVE – TEMPI DI PROVA RIPARTIZIONE CONSUMI ACQUA CALDA SANITARIA E CONTABILIZZAZIONE ENERGETICA Se la produzione di acqua calda è centralizzata: Contabilizzatore DIRETTO MID energia termica inserito su circuito primario preparatore A.C.S. !! Contabilizzatore DIRETTO MID del consumo di acqua calda sanitaria del singolo appartamento, dotato di contaimpulsi completo di trasmettitore per collegamento a rete condominiale. !! + + + 41 RIPARTIZIONE CONSUMI ACQUA CALDA SANITARIA E CONTABILIZZAZIONE ENERGETICA Se la produzione di acqua calda è distribuita: !!C o n t a b i l i z z a t o r e DIRETTO energia termica inserito su circuito primario preparatore A.C.S., dotato di trasmettitore per collegamento a rete condominiale. La Uni 10200: Panoramica e posizione Aicarr 42 INDICE Panoramica sulla Norma •! Campo di applicazione •! Contenuti in sintesi •! Introduzione sintetica all’uso •! Versione 2015 Posizione di Aicarr •! Problematiche Linea guida Aicarr - Anaci •! Overview sui lavori in corso 85 CAMPO DI APPLICAZIONE UNI 10200 UNI 10200: Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria. &! Si applica anche a tutti gli impianti centralizzati esistenti &! Obbligo di contabilizzazione e addebito individuale dei consumi per riscaldamento, acqua calda sanitaria e raffrescamento entro il 31/12/2016; i tempi per ottemperare sono stretti (2 anni), non sono previste proroghe (scadenza già prevista nella Normativa) &! Cogenza di esecuzione della ripartizione in conformità alla norma UNI 10200 &! Sanzionabile chi ripartisce i costi in modo differente 43 ALCUNI PUNTI CARDINE Il sistema progetto/impianto/gestione deve essere in grado di comunicare chiaramente all’utente quanto sta consumando e l’effetto dei suoi comportamenti. – Ripartitori parametrizzati – Accesso a sito con dati disponibili con continuità (telegestione) –! Il gestore deve poter disporre di dati statistici per analizzare il funzionamento dell’impianto UNI 10200 – CONTENUTI IN SINTESI #! Classificazione impianti termici centralizzati (secondo tipologia sistema di contabilizzazione) #! Composizione consumo totale energia termica utile per clima e ACS (Qt "Qcli/Qacs "Qui,cli,t – Quc, cli, t – Qinv,cli / Qui,acs,t – Quc, acs, t – Qinv,acs) #! Composizione spesa totale energia termica utile per clima e ACS (St "Scli/Sacs "Sui,cli,t – Suc, cli, t – Sinv,cli / Sui,acs,t – Suc, acs, t – Sinv,acs) #! Criteri ripartizione spesa totale energia termica utile per clima e ACS (ui "consumi individuali; uc "millesimi; p"fabbisogni) #! Millesimi di fabbisogno utile ui per clima e ACS #! Procedure di ripartizione della spesa totale 44 UNI 10200 – CONTENUTI IN SINTESI UNI 10200 – CONTENUTI IN SINTESI #! Procedure di calcolo #! Controllo trend storico, casi anomali e misure inattendibili (si può procedere a ricalcolo e nuova ripartizione) #! Appendice A (Tipologie impianti termici centralizzati; adattabilità sistemi) #! Appendice B (Progettazione e conduzione impianti termici centralizzati di contabilizzazione; soluzioni e requisiti minimi) #! Appendice C (Modulistica) #! Appendice D (Calcolo potenze dei corpi scaldanti; definizione millesimi potenza installata, programmazione ripartitori; definzione portate fluidi termovettori) #! Appendice E (Calcolo prestazioni energetiche dell’Edificio) #! Appendice F (Esempi di calcolo) 45 UNI 10200 – CONTENUTI IN SINTESI #! Appendice G (Applicazione metodo UNI EN 442-2; potenze corpi scaldanti) RIPARTITORI – ALGORITMO DI CALCOLO &! il ripartitore è un registratore dellintegrale della temperatura nel tempo (cioè %Tdt); &! il conteggio grezzo (Cg) è il valore approssimato dellintegrale nel tempo di una temperatura caratteristica della superficie che riscalda labitazione ! (Cg = %Tdt) &! oppure (il conteggio grezzo è !) lintegrale nel tempo della differenza fra la temperatura della superficie riscaldante e la temperatura della stanza (Cg= %DTdt). 46 RIPARTITORI – ALGORITMO DI CALCOLO •! Conto tenuto del rapporto fra il salto termico misurato #T e quello nominale #TN si ottiene lequazione: Q = PN x %(#T/#TN)1,3dt •! In questultima equazione, se la potenza nominale PN è espressa in kW in corrispondenza al salto termico #TN ed il tempo t in ore, allora lenergia erogata Q è espressa in kWh. Non sono del tutto chiari e unificati una serie di aspetti tecnici necessari a uniformare le prestazioni delle tecnologie disponibili (frequenze di conteggio,!. Etc!) RIPARTITORI – ALGORITMO DI CALCOLO •! Conto tenuto del rapporto fra il salto termico misurato #T e quello nominale #TN si ottiene lequazione: Q = PN x %(#T/#TN)1,3dt •! In questultima equazione, se la potenza nominale PN è espressa in kW in corrispondenza al salto termico #TN ed il tempo t in ore, allora lenergia erogata Q è espressa in kWh. Non sono del tutto chiari e unificati una serie di aspetti tecnici necessari a uniformare le prestazioni delle tecnologie disponibili (frequenze di conteggio,!. Etc!). E’ complesso il quadro di rispondenza tra misura resa ed effettiva correlazione con l’energia misurata. 47 RIPARTITORI – ALGORITMO DI CALCOLO La mancata assicurazione di proporzionalità sulla misura ha anche delle conseguenze per i consumatori: rende complessa lintercambiabilità dei prodotti. RIPARTITORI – PARAMETRI IN GIOCO La relazione fondamentale che troviamo nella norma UNI EN 834 è la seguente: UR = Cg x Kq x Kc x Kt cioè le unità di ripartizione sono date dal conteggio grezzo moltiplicato per tre parametri correttivi fondamentali: &!Kq tiene conto della potenza nominale del radiatore; &!Kc corregge la differenza di temperatura sentita dal ripartitore e la riporta al valore vero; &!Kt si usa in caso di temperatura ambiente molto diversa da 20°C (tipicamente inferiore a 16 °C); Cg è il conteggio grezzo che si ottiene senza tener conto dei tre fattori correttivi sopra elencati. 48 RIPARTITORI – PARAMETRI IN GIOCO La norma UNI EN 834 prevede due modi di procedere: 1. impostare i parametri Kq, Kc e Kt nel ripartitore: in questo modo compare direttamente sul display un numero proporzionale al consumo (cosiddetta lettura in chiaro); 2. lasciare i parametri Kq, Kc e Kt impostati al valore 1,0. La lettura non corrisponde più alle UR, sul display compare il cosiddetto conteggio grezzo ed occorre moltiplicare il conteggio visualizzato per Kq, Kc e Kt prima di fare il conteggio della ripartizione dei costi. E consigliabile propendere per la programmazione dei ripartitori in modo che a display compaiano direttamente le UR. UNI 10200 – VERSIONE 2015 #! Aggiorna la precedente versione 2013 In data 11 giugno 2015 è stata pubblicata una nuova edizione della UNI 10200, ciò in relazione al fatto che lelevazione della UNI 10200:2013 a norma cogente, determinata dallart. 9 del D.Lgs 102/2014, ha richiesto di intervenire sul testo alla luce di potenziali problemi interpretativi, in relazione allapplicazione della UNI EN 834 Ripartitori dei costi di riscaldamento per la determinazione del consumo dei radiatori Apparecchiature ad alimentazione elettrica. Per tale ragione al fine di eliminare ogni eventuale possibilità di contrasto con la norma europea sui ripartitori, la nuova edizione della norma, rispetto alla precedente versione del 2013, contiene esclusivamente le seguenti modifiche: 49 UNI 10200 – VERSIONE 2015 •! è stata cancellata la prima frase del terzo capoverso del punto 5.1.3: “I dispositivi utilizzati in caso di contabilizzazione indiretta, nella fattispecie i ripartitori, devono essere programmati in funzione delle caratteristiche e della potenza termica dei corpi scaldanti su cui vengono installati.” al fine di chiarire la possibilità di utilizzo di tutte le tipologie di ripartitori (sia quelli programmabili che quelli non programmabili); •! è stata cancellata la frase di cui al secondo trattino del punto D.1 dell’appendice D: “la programmazione dei ripartitori, ai fini del progetto dell’impianto di contabilizzazione indiretta” al fine di consentire la scelta della metodologia per la determinazione della potenza termica dei corpi scaldanti in base a quanto definito dalla UNI EN 834. POSIZIONE DI AICARR La repentina emissione della nuova versione della UNI 10200 rischia di comportare problematiche di carattere tecnico e di risposta del mercato. A tale scopo AICARR, assieme ad altre associazioni e Aziende facenti parti del CT803 del CTI, si è direttamente rivolta ad UNI in modo da provocare una revisione della Norma stessa; i motivi sono riportati nella seguente bozza di comunicazione: Testo riferimento 50 POSIZIONE DI AICARR AiCARR in sede CT803 ha formulato una proposta di correzione del par. 5.3 della UNI 10200:2015, che si fonda sui seguenti principi: •!Per dispositivi di contabilizzazione indiretta conformi alla UNI EN 834: •! ciascun utente sia preventivamente informato sui fattori di valutazione Kc, Kq ed eventuale Kt di ciascun corpo scaldante utilizzati al fine del calcolo delle unità di ripartizione e sulla circostanza che il dispositivo di ripartizione sia “programmato” o “non programmato”; qualunque variazione dei fattori di valutazione sia giustificata da adeguata documentazione e comunicata tempestivamente all’utente (ad esempio in caso di correzione di errori nella determinazione dei fattori); •! ciascun utente possa leggere localmente le unità di ripartizione mediante display nel caso di dispositivi di ripartizione “programmati” oppure possa calcolare localmente le unità di ripartizione a partire dalla lettura delle unità di conteggio e dai fattori di valutazione Kc, Kq ed eventuale Kt di ciascun corpo scaldante nel caso di dispositivi “non programmati”; •! i parametri Kc, Kq ed eventuale Kt siano programmati tutti in tutti i corpi scaldanti oppure nessuno. POSIZIONE DI AICARR AiCARR in sede CT803 ha formulato una proposta di correzione del par. 5.3 della UNI 10200:2015, che si fonda sui seguenti principi: •!Per dispositivi di contabilizzazione indiretta conformi alla UNI/TR 11388 o alla UNI 9019: •! ciascun utente sia preventivamente informato sulla potenza termica nominale e sulle costanti di tempo di ciascun corpo scaldante utilizzate al fine del calcolo delle unità di ripartizione; •! ciascun utente possa leggere localmente le unità di ripartizione dei suoi corpi scaldanti e della sua unità immobiliare o in alternativa possa accedere alla lettura centralizzata degli stessi dati. 51 OVERVIEW SUI LAVORI IN CORSO AICARR-ANACI Stante la complessità del quadro tecnico-normativo di riferimento, AICARR e ANACI hanno sentito il desiderio di redigere delle «Linee guida sulla contabilizzazione»; nel seguente allegato unoverview: Linee guida contabilizzazione CONCLUSIONI ! ! ! Il quadro Normativo presenta ancora delle complessità e aspetti da modificare/rettificare; alcune incertezze possono provocare lo stallo delle applicazioni reali; I metodi e le tecniche richiedono conoscenze fortemente specializzate e stadi di progettazione accurata; il rischio di creare occasioni per contenzioso è ampio; E necessario uno sforzo da parte delle associazioni per tradurre in linee guida immediate e comprensibili il corpo tecnico presente e stabilire le giuste procedure di comunicazione verso lutente finale. 104 52 GRAZIE PER L’ATTENZIONE [email protected] [email protected] 105 53