Liceo “B. Cavalieri” Classe II Cs A.S. 2013/2014 di Karolina Chevka Indice • • • • • • • • • • • • • • • Acqua ed energia nel VCO La provincia del VCO Le centrali idroelettriche La centrale idroelettrica a salto La diga La diga a gravità La diga a volta La diga ad arco Le dighe nel VCO Lo sfruttamento delle acque nel VCO Lago Devero o di Codelago Lago di Morasco Effetti sull’ambiente Monte Rosa: cosa sta succedendo sui ghiacciai? Sitografia La provincia del VCO è sicuramente una terra di acque e di montagne. Situata all’estremo nord del Piemonte è allungata tra i laghi prealpini e le Alpi Pennine e Lepontine. Sul suo territorio ci sono moltissimi laghi alpini, quasi tutti caratterizzati dalla quota elevata e da difficili condizioni ambientali. I laghi di maggiori dimensioni sono tutti bacini artificiali, quasi tutti costruiti all’inizio del Novecento durante quella che si chiama “la colonizzazione idroelettrica dell’Ossola”, che ha rappresentato la maggiore trasformazione storica del paesaggio alpino della zona. Dei 32 bacini artificiali, solo 14 sono stati costruiti su bacini naturali preesistenti. Lago artificiale in Val Formazza Le centrali idroelettriche CENTRALI A SALTO le centrali tipiche di un ambiente montano CENTRALI AD ACQUA FLUENTE costruite lungo i corsi d’acqua Diga Bacino artificiale Condotte forzate CENTRALE IDROELETTRICA A SALTO Turbina idraulica trasforma l’energia cinetica dell’acqua in energia meccanica di rotazione. Generatore elettrico o alternatore trasforma l’energia meccanica in energia elettrica. La diga Le costruzioni più sicure sono quelle in calcestruzzo, che possono essere divise in due tipi principali DIGA A GRAVITA’ DIGA A VOLTA O AD ARCO Foto: Diga dei Sabbioni in alta Val Formazza DIGA A GRAVITA’ 1. Struttura • rettilinee; • costituite da grossi blocchi di calcestruzzo o pietra sovrapposti; • contengono termometri particolari per misurare la temperatura del calcestruzzo. 2. Forma La sua sezione ha la forma di un triangolo scaleno disposto in modo che • il lato più verticale sia rivolto dalla parte del bacino; • il lato di minore pendenza sia rivolto a valle. 3. Utilizzo Adatte per valli larghe e poco incavate, infatti devono resistere alla forza dell’acqua con il proprio peso. 1. Forma e struttura • Costituita da una calotta appoggiata alle pareti e al fondo della valle in modo che la sua concavità sia rivolta a valle e la sua convessità al bacino; • quando il bacino si riempie, l’acqua preme contro la diga con una spinta che tende a comprimere la diga a volta e a farla appoggiare meglio alle pareti della montagna. DIGA A VOLTA 2. Utilizzo La diga a volta è adatta per sbarrare valli strette e profonde. Foto: Diga di Naret DIGA AD ARCO Struttura • Struttura particolarmente leggera grazie alle caratteristiche di resistenza degli archi, che scaricano ai lati il carico del bacino, infatti la diga si oppone alla spinta dell’acqua appoggiandosi ai fianchi della montagna, quindi quando viene urtata dalle acque distribuisce le spinte su di essi; • generalmente più alta e sottili ma non meno resistente. Foto: Diga del Toggia Le dighe nel VCO Ha avuto inizio alla fine dell’Ottocento, con la comparsa del primo impianto. Ruolo estremamente importante nel processo di industrializzazione. Lo sfruttamento delle acque nel VCO La Val Formazza è la valle che presentava le caratteristiche più adatte per lo sfruttamento idrico: la presenza di ghiacciai, di laghi e di forti dislivelli. Lago Devero o di Codelago (1856 m) • La diga di Codelago è stata una delle prime della colonizzazione idroelettrica in Ossola; • è costruita su un preesistente lago naturale che era il terzo dell’Ossola per dimensioni; • la diga è a gravità e crea un bacino di 16 milioni di metri cubi d'acqua. Lago di Morasco (m 1780) • La diga di Morasco ha sommerso il piccolo villaggio Walser nella piana di Riale, che era rimasto il principale alpeggio estivo della Val Formazza; • è una diga con un grande muraglione in calcestruzzo alto 50 metri e lungo più di 600, arcuato al centro; • il bacino contiene un volume d’acqua pari circa a 20 milioni di metri cubi ed è profondo 50 metri. Effetti sull’ambiente Aumento delle temperature medie annuali a causa dell’azione termoregolatrice delle masse idriche. Prima dei lavori le precipitazioni erano soprattutto nevose, anche in estate; negli ultimi anni sono prevalentemente piovose. L’impatto ambientale dello sfruttamento idroelettrico non è totalmente indolore come può sembrare, del resto qualunque energia ha un costo non soltanto economico. Monte Rosa: cosa sta succedendo sui ghiacciai? Alcuni scienziati svizzeri, seguendo l'evoluzione dei ghiacciai e del nevaio della Punta Gnifetti sul massiccio del Monte Rosa tra Italia e Svizzera, evidenziano un'accelerazione del riscaldamento del cosiddetto ghiacciaio freddo. Soprattutto in Svizzera, la maggior parte dei ghiacciai temperati, a quote più basse, si sta ritirando. Ma anche dai ghiacciai freddi giungono cattive notizie: "A una profondità di 20 m nel ghiaccio, dal 1982 abbiamo misurato un aumento di 3,8° C“, affermano i ricercatori. "I ghiacciai sono molto sensibili alle variazioni di temperatura dell'aria, reagiscono molto velocemente. Noi scienziati cerchiamo di documentare ciò che accade e di spiegare i processi in corso. Ma le decisioni spettano ai cittadini e ai politici. È importante che capiscano la necessità di reagire", dicono. Sitografia Informazioni riguardanti il VCO: http://www.scuolapiancavallo.it/sito/sez_ri cerche/SCIENZE/L'Energia%20Idroelettrica %20nel%20VCO.pdf Le dighe: http://it.wikipedia.org/wiki/Diga Articolo sui ghiacciai del Monte Rosa: http://www.swissinfo.ch/ita/speciali/cambiamenti _climatici/ricerca/Un_ghiacciaio_freddo_suda,_l a_Terra_trema.html?cid=30093820