Ance Bergamo,
vent’anni di successi
La nostra città protagonista
delle iniziative dei giovani costruttori edili
ergamo è stata al centro delle iniziative dei
giovani costruttori edili dell’Ance. Nella nostra
città, infatti, si è tenuto il Consiglio direttivo
nazionale dei Gruppi giovani presieduto dalla
bergamasca Simona Leggeri, che proprio ad
ottobre ha assunto la carica di vice presidente
di Ance Nazionale. E nell’ambito dell’evento è stato organizzato
dal Gruppo Giovani di Ance Bergamo presieduto da Marco
Mazzoleni il convegno “I Gruppi giovani scuola di vita e di
lavoro” patrocinato da Regione Lombardia, Provincia, Comune
e Camera di Commercio. Il tutto per festeggiare il ventennale
dei Giovani orobici che è stato suggellato dal libro “19872007. Scuola di vita e di lavoro”, sulla storia del Gruppo giovani
Ance di Bergamo. Insomma si è trattato di un vero e proprio
B
Si è tenuto il Consiglio
direttivo nazionale dei Gruppi
giovani presieduto
dalla bergamasca Simona Leggeri
“Bergamo Day” dei giovani costruttori bergamaschi, una delle
realtà più attive e radicate nel mondo imprenditoriale bergamasco.
“Il nostro gruppo è stato per un giorno al centro dell’attenzione
di tutto il sistema giovanile del mondo delle costruzioni”, ha
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detto Marco Mazzoleni, presidente Giovani imprenditori Ance
di Bergamo. Tanti i nomi del settore delle costruzioni,
dell’industria, della politica, del mondo accademico e delle
istituzioni del territorio presenti al convegno: da Paolo Buzzetti,
presidente nazionale Ance ad Andrea Moltrasio, vicepresidente
di Confindustria; da Stefano Saglia, vice presidente commissione Attività produttive della Camera dei Deputati a Maurizio
Martina, segretario regionale Ds fino a Domenico De Masi,
docente di Sociologia del lavoro alla Sapienza di Roma. A
precedere i saluti di Paolo Ferretti, presidente Ance Bergamo
(“Il ventennale coincide anche con la carica bergamasca alla
presidenza nazionale giovani di Simona Leggeri – ha ricordato
Ferretti -, che è anche vicepresidente dell’Ance nazionale,
insieme a Giuseppe Colleoni”), Simona Leggeri (che ha parlato
di un segno della “capacità del nostro territorio di essere
coinvolgente, passionale e proficuo”) e l’introduzione di Marco
Mazzoleni. Non sono mancati gli interventi delle Istituzioni
locali: Marcello Raimondi, presidente della 5ª Commissione
Territorio Regione Lombardia, Felice Sonzogni assessore
provinciale ai Trasporti e Infrastrutture della Provincia e Valter
Grossi assessore all’Urbanistica del Comune di Bergamo.
Il convegno ha appassionato il pubblico ma anche gli stessi
relatori. Del resto si parlava dei giovani, delle loro capacità
imprenditoriali innovative, del loro potenziale di modernizzazione
e di conseguenza del futuro della stessa economia che in
provincia di Bergamo ha una base solida proprio nel settore
delle costruzioni. E a parlare dei giovani è stato proprio chi,
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arrivato ormai all’apice, si è formato e ha costruito la propria
carriera partendo proprio dai gruppi imprenditoriali giovanili.
Come Andrea Moltrasio, che è stato presidente degli Industriali
di Bergamo, e prima ancora del loro Gruppo Giovani, e che
adesso ha assunto la carica di vice presidente di Confindustria.
Chi sono i giovani di oggi? Moltrasio elenca tre caratteristiche:
“Sono tre gli aspetti culturali che li distinguono – ha sottolineato
Andrea Moltrasio, presidente del Comitato tecnico Europa di
Confindustria – La curiosità, cioè la capacità di rischiare se
stessi in esperienze diverse; il metodo, la capacità di avere,
Fra gli ospiti Andrea Moltrasio,
vicepresidente di Confindustria:
“Il segreto del successo?
La capacità di rischiare”
analizzare, verificare un pensiero; l’irriverenza, che è la voglia
di mettersi in una posizione di dibattito e non supina”.
Il presidente di Ance Bergamo Paolo Ferretti ha parlato dei
Giovani in una prospettiva futura: “I gruppi giovani sono la
fucina di idee innovative e il luogo da cui sono usciti il 90%
dei consiglieri del direttivo Ance bergamasco”. Un esempio?
Ottobre mese di festa
per una delle realtà imprenditoriali
più radicate nella Bergamasca
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Simona Leggeri che dalla presidenza del Gruppo Giovani di
Bergamo ha raggiunto prima la presidenza nazionale dei giovani
e la vice presidenza nazionale di Ance. Lei spiega così il suo
rapporto con le associazioni giovanili: “Le associazioni devono
essere luoghi in cui i giovani possono incontrarsi e confrontarsi
con i colleghi, in amicizia, ma anche luoghi di formazione –
ha aggiunto Simona Leggeri. L’associazione è fatta di passione
e si vive con passione”. “Per saper fare gli imprenditori, bisogna
prima sapersi confrontare – ha affermato Marco Mazzoleni –
E l’associazione è una palestra di lavoro e di vita che ci aiuta
a crescere”.
Presentato il libro
“1987-2007. Scuola di vita e di lavoro”
Marco Mazzoleni, presidente Ance Giovani:
“Abbiamo voluto fissare
la nostra memoria storica”
“Con questo libro abbiamo voluto fissare la nostra
memoria storica – ha detto ieri, Marco Mazzoleni,
presidente del Gruppo giovani Ance di Bergamo,
durante la presentazione del testo. Ma anche rendere
omaggio alla città e alla sua amministrazione, che sta
riscoprendo la propria storia e i propri valori”. E infatti
il libro “1987-2007. Scuola di vita e di lavoro” che
racconta attraverso immagini e testimonianze i vent’anni
del Gruppo Giovani di Ance Bergamo incrocia interviste,
racconti e testimonianze con i luoghi più suggestivi di
Bergamo, luoghi storici e artistici come il Donizetti,
l’Accademia Carrara, la Cappella Colleoni, la Basilica di
Santa Maria Maggiore, Il Palazzo della Ragione e il
Chiostro di San Francesco. Ognuno di questi luoghi
“racconta” la sua storia e “ascolta” quella dei presidenti
che si sono succeduti nei vent’anni di Ance Bergamo.
“Molti giovani di ieri – spiega il presidente di Ance
Bergamo Paolo Ferretti nell’introduzione – costituiscono
oggi la spina dorsale di Ance Bergamo attraverso la
profusione di valori associativi e senso imprenditoriale.
Qualità indiscusse che hanno contribuito fortemente
alla vita dell’Associazione, permettendogli di conseguire
livelli di autorevolezza riconosciuti in ambito territoriale,
regionale e nazionale”. “Questo libro è la nostra
memoria storica – ha scritto invece Marco Mazzoleni
– ci permette di recuperarla, documentarla ed esprimere
tutto ciò che rappresentiamo. Vogliamo trasmettere
agli altri le incredibili emozioni che ci hanno accompagnato in tutti questi anni”.
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