GXfVTag\aT D<DFI@8 < GIF><KKF G8JK' GI<J<EK 8E; =LKLI< 89:)JKL;@ <;@KFI< GXfVTag\aT D<DFI@8 < GIF><KKF G8JK' GI<J<EK 8E; =LKLI< @E;@:< Territorio Pescantina e l’Adige Cenni storici Il Progetto Bibliografia @E;<O pag 5 pag 8 pag 21 pag 33 pag 51 The Territory Pescantina and the Adige Historical Facts The Plan Bibliography page 5 page 8 page 21 page 33 page 51 Con questo nuovo libro l’Amministrazione Comunale intende proporre un utile strumento per far conoscere la storia, il territorio e gli sviluppi socio culturali del nostro paese ai suoi cittadini e a tutti coloro, compresi gli stranieri, che avranno l’occasione o la necessità di rapportarsi con Pescantina. In questi anni il nostro Comune ha avuto un’espansione di una certa importanza. Con la valorizzazione del centro storico e delle frazioni sono state rinnovate molte strutture e sono stati predisposti nuovi servizi per la comunità, che ha visto nel frattempo nascere e crescere molte associazioni di volontariato, culturali e sportive. Abbiamo cercato, come Amministrazione Comunale, di guardare alla gente e al paese con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e di integrare l’intervento pubblico e l’iniziativa privata dando priorità all’apporto del volontariato nello sviluppo delle politiche sociali. Riteniamo che questa iniziativa possa contribuire a far crescere il patrimonio di risorse presente nella nostra comunità, ad avvicinare i cittadini di Pescantina vecchi e nuovi alle nostre radici storiche, e infine a far apprezzare il nostro paese e la nostra collettività ai non residenti e agli stranieri. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo libro ed in particolare il Vice Sindaco Giorgio Girelli che ha coordinato l’iniziativa editoriale. Il Sindaco Francesco Cav. Testa With this new book the Municipal Administration is proposing an effective way to make the history, territory and social and cultural developments of our town known to its citizens and to all those, including foreigners, who may have the opportunity or need to get to know Pescantina. Over the last few years our town has grown considerably. The historical town centre and its outskirts have been developed, many buildings have been renovated and new facilities have been created for the community, in which numerous voluntary, cultural and sports associations have been founded and expanded. The Town Council has tried to consider the inhabitants and their town with a view to improving the quality of life and to integrating public and private investments, giving priority to voluntary contributions in the development of social projects. We believe that this initiative can help to increase the patrimony of resources our community contains, to bring the old and young citizens of Pescantina closer to our historical roots, by spreading the knowledge of our historical and environmental riches, and finally to allow both strangers and foreigners to appreciate our town and all it possesses. I would like to thank all those who have contributed to the production of this book and especially the Vice-Mayor Giorgio Girelli who coordinated the editorial aspect. The Lord Mayor Francesco Cav. Testa Pescantina, veduta panoramica - Pescantina, landscape KXee\gbe\b K[X KXee\gbel @ l Comune di Pescantina è situato all’interno della provincia di Verona, in direzione ovest-nordovest rispetto alla città, sulla sinistra del fiume Adige. Occupa un tratto di pianura ai piedi delle colline pedemontane della Valpolicella, che fanno da sfondo ai campi coltivati e alle ville con i loro parchi affacciati sul fiume. La pianura, formata dalle alluvioni dell’Adige e resa fertile da una efficace opera di irrigazione, è ora riccamente coltivata a vigneti e pescheti, che si alternano lungo il fiume, fin dai tempi più antichi, a piccoli centri abitativi ricchi di storia e di arte. Il territorio comunale di Pescantina si estende da Nassar a Santa Lucia per 9 Km di lunghezza e da Ospedaletto all’Adige, un po’ ad ovest di Arcè, per un larghezza di 3 Km. Confina ad est con Parona, frazione del Comune di Verona; a nord con i Comuni di S. Pietro Incariano e di Sant’Ambrogio di Valpolicella; ad ovest con Ponton e Domegliara, frazioni del Comune di Sant’Ambrogio e con il fiume Adige che lo separa dal Comune di Pastrengo; a sud ancora con il fiume Adige, sulla riva destra del quale si trova il Comune di Bussolengo. L’altitudine sul livello del mare va dai 120 mt. di Ospedaletto ai 78 mt. davanti alla chiesa parrocchiale di Pescantina. Sono sei gli abitati compresi nel comune: Pescantina, il capoluogo, e le frazioni di Arcè, Balconi, Ospedaletto, Santa Lucia e Settimo. Arcè, sicuramente di origine antica, visto il ritrovamento di materiale lapideo romano, è un piccolo borgo agricolo, che nasconde fra le viuzze e le antiche case piccoli tesori d’arte, immagini sacre e stemmi nobiliari, ora resi velati dal tempo. In passato una piccola chiatta di legno permetteva il passaggio sull’Adige verso Bussolengo. Settimo, il suo nome deriva dalla settima pietra miliare posta lungo la via romana Claudia Augusta che passava da qui, si trova a breve distanza dall’Adige. Nei secoli scorsi era porto attivo e il piccolo traghetto che funzionava come collegamento fra le Pescantina, il nuovo ponte sull’Adige - Pescantina, the new bridge over the Adige K he town of Pescantina is situated within the province of Verona, to the west-north-west of the city, on the left bank of the river Adige. It occupies an area of flat land at the feet of the Pedemonte hills in the Valpolicella, which offer a backdrop to the cultivated fields and the villas with their gardens running down to the river. The plain, formed by the floods of the Adige and made fertile by an efficient irrigation system, is now richly cultivated with vineyards and peach orchards which, since time immemorial, alternate along the banks of the river with small groups of dwellings steeped in history and art. The town boundary of Pescantina reaches from Nassar to S.Lucia for a total of 9 km and from Ospedaletto to the Adige, a little west of Arcé, for a distance of 3 km. Its eastern boundary is Parona, on the outskirts of Verona; to the north are the towns of S.Pietro Incariano and Sant’Ambrogio di Valpolicella; to the west are Ponton and Domegliara (in the district of Sant’Ambrogio) and the river Adige which separates it from the town of Pastrengo; to the south again is the river Adige, on the right bank of which is the town of Bussolengo. Pescantina is 120 m. above sea level (at the boundary with Ospedaletto) and 78 m. above sea level (in front of Pescantina’s Parish Church). There are six districts within the town boundary: Pescantina, the main town, and the hamlets of Arcé, Balconi, Ospedaletto, Santa Lucia and Settimo. Arcè definitely has ancient origins as evidence of Roman tombstones have been found. It is a small agricultural borough which conceals among the narrow streets and ancient dwellings small works of art, sacred images and noble crests, now Pescantina, veduta aerea - Pescantina, aerial view 5 :?@<J8 ;@ J8EK8 CL:@8 O@@ fXVb_b' JTagT ChV\T J8EK8 CL:@8 :?LI:? O@@ VXaghel' JTagT ChV\T La piccola chiesa di Santa Lucia si trova all’interno della frazione omonima. Dedicata alla Vergine di Siracusa, è orientata da est ad ovest, ad una sola navata, con facciata a capanna. I muri, costruiti con grossi ciottoli, sono per la maggior parte intonacati e sul lato est rimangono i segni di una meridiana. All’interno vi è un unico altare in marmo, probabilmente del 1600, sopra al quale si trova la statuetta in legno di Santa Lucia. Recentemente portati alla luce, alle pareti vi sono degli affreschi tardo medievali: otto santi (fra cui forse anche Santa Lucia), due immagini della Madonna con il Bambino, una Crocefissione e un San Cristoforo, raffigurato con un bimbo sulla spalla. Ora la chiesa non è più utilizzata per le funzioni religiose, data l’esistenza di una chiesa nuova all’interno dell’abitato. È ora in via di attuazione un progetto di restauro che restituirebbe al semplice edificio il suo antico aspetto. La Chiesa viene ricordata già nel 1184 quando, come tutto il territorio di Santa Lucia, si trovava sotto la giurisdizione del Vescovo di Verona. Diviene centro regolare di culto nella seconda metà del 1500 e fino al 1867 rimane sotto l’autorità vescovile. Ai primi del ‘900, mancando un edificio più opportuno, viene anche usata come scuola. Nella parete posteriore della Chiesa si erge il piccolo campanile a vela, che possedeva una sola campana e sul quale funzionava un orologio. La tradizione racconta che Napoleone, dai colli di Piovezzano, durante la battaglia di Rivoli vi leggesse le ore con il binocolo. Fino al 1880 veniva usato il cimitero a fianco della Chiesetta. The little Santa Lucia church is situated in the hamlet of the same name. Dedicated to the Virgin of Siracusa, it faces east-west, with a single nave and a simple façade. The walls, built with large pebbles, are mostly plastered and on the east facing wall there are the remaining signs of a meridiana. Inside there is an altar in marble, probably dating from 1600, above which is a wooden statue of Santa Lucia. Recently uncovered, on the walls there are frescoes of the late medieval period: eight saints (among which maybe also Santa Lucia), two images of the Madonna with her Child, a crucifixion and a Saint Christopher, depicted with a child on his shoulder. The church is no longer used for religious celebrations, as there is a new church in the hamlet. A restoration project is about to begin, which will give back to the simple building its original, ancient appearance. The church is already remembered in 1184 when, like all the territory of Santa Lucia, it was under the jurisdiction of the Bishop of Verona. It became a regular religious place in the second half of the 1500s and until 1867 it stayed under the Bishop’s authority. At the beginning of the twentieth century, as there was no other suitable building, it was also used as a school. On the back wall of the church is the small ribbed bell tower, which had only one bell and a wall clock. Tradition has it that Napoleon, from the hills of Piovezzano, during the battle of Rivoli, told the time from the clock face using his binoculars. Until 1880, the cemetery beside the church was used. due rive dell’Adige venne sostituito nel 1950 dal ponte, che è utilizzato ancora oggi. Tra il XVI e il XVIII secolo l’abitato venne scelto come luogo di villeggiatura da alcune famiglie nobili veronesi che vi costruirono le loro dimore signorili circondate da estesi giardini. Anche Santa Lucia ha origini antiche, visto che viene ricordata come “vicus” già nel IX secolo. Nell’Ottocento vi funzionavano due mulini per la molitura dei cereali, uno a fianco dell’abitato e l’altro più a valle. La campagna circostante è intensamente coltivata a pescheti e vi sono stabilimenti per la lavorazione del marmo. Ospedaletto e Balconi si sono sviluppati solo recentemente, favoriti dalla vicinanza con la statale del Brennero e la ferrovia. Ospedaletto sorge attorno al complesso di Villa Quaranta, mentre Balconi si è sviluppato sull’importante incrocio mostly obscured by time. In the past a small wooden barge took people across the Adige towards Bussolengo. Settimo, whose name derives from the seventh milestone placed along the Roman road Claudia Augusta which passed this way, is a short distance from the banks of the Adige. In centuries gone by it was an active port and the little ferry that ran between the two banks of the Adige was substituted in 1950 by the bridge still used today. Between the sixteenth and eighteenth centuries this district was chosen as a holiday resort by a few noble Veronese families who built their elegant mansions here and surrounded them with extensive gardens. Also Santa Lucia has ancient origins; it is referred to as “vicus” in the ninth century. In the nineteenth century there were two working mills for the grinding of cereals, one next to the hamlet and the other further down the valley. The surrounding countryside is intensively cultivated with peach orchards and there are numerous marble companies. Ospedaletto and Balconi have grown up only recently, favoured by their nearness to the Brennero State road and to the railway. Ospedaletto is grouped around the Villa Quaranta, while Balconi envelops the important crossroads of the Brennero State road with the provincial road to Valpolicella. The hamlet takes its name from a residence called “with many balconies” because of the wide gallery that distinguished it (now transformed). In its longest stretch, the territory of Pescantina is crossed by the busy road Abetone-Brennero, built on the ancient Roman road Claudia Augusta Padana. Built by Druso in the twelfth century B.C. it linked Ostiglia on the Po with Verona, passing through Settimo, Balconi and Ospedaletto and entering the Val d’Adige via the lock of Ceraino, joining the Veronese territory to the Brennero and as far as the Danube. Another important means of communication is the railway, which runs partly through the town boundary and partly along the north limit of the territory, going to Trento and on to the Brennero. It was built during the Hasburg rule and played a vital role in the transportation of goods and people throughout the nineteenth century. Settimo, la zona del porto - Settimo, the area of the port 6 M@CC8 HL8I8EK8 OM@@@ fXVb_b' FfcXWT_Xggb M@CC8 HL8I8EK8 OM@@@ VXaghel' FfcXWT_Xggb Attuale sede di un rinomato hotel e di un ristorante, Villa Quaranta fu costruita nel Seicento, restaurata nel Settecento e nel primo Novecento. Il corpo principale della villa si affaccia su un ampio giardino all’italiana, mentre gli edifici rustici e i porticati retrostanti -un tempo abitazione per i lavoranti- circondano un cortile quadrato in cui si trova ancora un pozzo, in origine adibito a cisterna per la raccolta dell’acqua piovana. La facciata principale della villa è scandita da una loggia centrale a tre archi e da finestre con cornici modanate di primo stile barocco. Gli interni presentano pareti e soffitti riccamente decorati da affreschi, alcuni di essi attribuiti a Paolo Ligozzi. Fa parte della villa anche la chiesetta, probabilmente di origine romanica, dedicata alla Purificazione di Maria, (già Santa Maria dell’Ospedale di Mezzacampagna), con campanile quadrato e bifore, sul quale si trova ancora una delle due meridiane presenti in origine. Sotto il dominio veneto, ogni due febbraio, festa della Purificazione di Maria, il Vicario della Valpolicella si recava in questa chiesa per celebrarvi un rito solenne, durante il quale i fedeli potevano pregare davanti a una reliquia del velo della Beata Vergine. All’interno della chiesa si conservano alcuni cicli di affreschi di un certo pregio, attribuiti a Paolo Ligozzi, raffiguranti l’Annunciazione di Maria e le scene della Passione e della Crocifissione di Cristo. Di grande effetto la scena che raffigura il Tribunale di Ponzio Pilato, ricca di cartigli tanto da sembrare un enorme fumetto. La pala d’altare, che rappresenta la Presentazione di Gesù Bambino al tempio, è attribuita a Paolo Moro. Present-day seat of a well-known hotel and restaurant, Villa Quaranta was built in the seventeenth century, restored in the eighteenth century and again in the early twentieth century. The main body of the villa faces onto a large Italian garden, while the farm buildings and arcades at the back – once the dwellings of the workers – surround a square courtyard in which there is still a well, originally used as a cistern to collect rain water. The main façade of the villa is distinguished by a central loggia with three arches and by windows with moulded frames of early Baroque style. Inside the villa the walls and ceilings are richly decorated with frescoes, some of which are attributed to Paolo Ligozzi. The little church is also part of the villa; it is probably of Romanesque origin, dedicated to the Purification of Maria (formerly Santa Maria dell’Ospedale di Mezzacampagna), with a square, mullioned bell tower, on which can still be seen one of the two original meridianas. Under Veneto dominion, every 2 February, festival of the purification of Maria, the Vicar of Valpolicella went to this church to celebrate a solemn rite, during which the worshippers could pray before a relic of the veil of the Blessed Virgin. Inside the church are preserved a few valuable collections of frescoes, attributed to Paolo Ligozzi, depicting the Annunciation of Maria and the scenes of the Passion and the Crucifixion of Christ. The fresco depicting the Court of Pontius Pilate is particularly effective, rich in writings, so much so that it seems like a large cartoon. The altar-piece, which represents the Presentation of Baby Jesus in the Temple, is attributed to Paolo Moro. fra la statale del Brennero e la provinciale per la Valpolicella. La località prende il nome da un caseggiato detto “dei tanti Balconi” per l’ampio loggiato che lo contraddistingueva (ora trasformato). Nella sua massima lunghezza il territorio comunale è percorso dalla trafficata arteria stradale dell’Abetone-Brennero, edificata sull’antica strada romana Claudia Augusta Padana. Costruita da Druso nel 12 a.C., congiungeva Ostiglia sul Po con Verona, passava per Settimo, per Balconi ed Ospedaletto, ed entrava attraverso la Chiusa di Ceraino in Val d’Adige, unendo il territorio veronese con il Brennero e fino al Danubio. Altra importante via di comunicazione è la ferrovia che, correndo in parte all’interno del territorio comunale, in parte affiancando il suo confine settentrionale, arriva a Trento proseguendo il suo tragitto fino al Brennero. Venne costruita durante la dominazione asburgica, assumendo un ruolo fondamentale nel trasporto delle merci e delle persone durante tutto il XIX secolo. Pescantina, centro storico dall’Adige - Pescantina, historical centre from the Adige 7 C GXfVTag\aT X _Ñ8W\ZX GXfVTag\aT TaW g[X 8W\ZX K a storia di Pescantina e del suo sviluppo è legata intimamente al fiume Adige. Fin dall’inizio della sua storia, il paese scoprì nel fiume una fonte di lavoro e di ricchezza, sviluppando ed incrementando molteplici attività legate all’acqua e al suo utilizzo: dalle attività domestiche più semplici alla pesca, primaria fonte alimentare per la popolazione; dalle attività agricole, con l’uso dell’acqua nell’irrigazione degli orti e dei campi a quelle artigianali e commerciali, con l’utilizzo dell’intensità della corrente per i mulini e per la navigazione. he history of Pescantina and its development is closely linked to the river Adige. Right from the start, the town found in the river a source of work and wealth, developing and increasing numerous activities linked with the water and its uses: from the simplest domestic activities to fishing, the main source of food for the population; from agriculture, using the water to irrigate their vegetable gardens and fields, to craft and commerce, using the power of the current to work the mills and for navigation. :8Ñ ;<C :FDLE O@M fXVb_b' GXfVTag\aT :8Ñ ;<C :FDLE O@M VXaghel' GXfVTag\aT Nel piazzale della Chiesa di San Rocco, di fronte alla Chiesa stessa, si trova la Ca’ del Comun che fino al 1880 circa, fu la sede del Municipio di Pescantina: Ca’ del Comun starebbe infatti per “casa del comune”. L’edificio è molto probabilmente di origini tardomedievali, con rimaneggiamenti successivi, anche recenti. Nel 1874, quando l’edificio era ancora sede del Comune, un incendio ne danneggiò la struttura, distruggendo quasi completamente l’archivio municipale. Sul fianco rivolto a nord, sono segnati, incisi nella pietra, i livelli raggiunti dall’Adige durante le piene più rilevanti: la più antica ed anche la più elevata rispetto al manto stradale è datata 1567. Sulla facciata fu posto, dopo la I guerra mondiale, il Monumento ai Caduti, opera dello scultore locale Giovanni Giacopini. In the square, opposite San Rocco church, is the “Ca’ del Comun” which until about 1880, was the seat of the Municipal Authority of Pescantina: in fact “Ca’ del Comun” stands for “casa del comune” (Town Hall). The building most probably dates from the late medieval time, with subsequent and even recent alterations. In 1874, when the building was still the Town Hall, it was damaged by a fire and almost all the town archives were destroyed. On the north-facing wall, carved in the stone there are the levels to which the Adige rose during the most important floods: the oldest and highest compared to the level of the road is dated 1567. On the façade, after the First World War, the Monument to the Dead was erected, the work of the local sculptor Giovanni Giacopini. Pescantina, vista del centro storico - Pescantina, view of historical centre 8 CÑ8W\ZX' i\T WÑTVdhT L’Adige permetteva e facilitava gli scambi commerciali anche fra luoghi molto lontani, dal centro Europa all’Adriatico, e Pescantina seppe sfruttare la sua posizione, favorendo lo sviluppo dell’attività di navigazione. Le rive vennero sistemate, vennero costruiti i porti per facilitare l’attracco delle barche e le operazioni di carico e scarico, ed inoltre venne assestato il greto del fiume per regolare il flusso dell’acqua. Si svilupparono i cantieri per la costruzione di barche adatte alla navigazione sul fiume: imbarcazioni particolari, di piccole dimensioni, con la chiglia quasi piatta, conosciute in tutto il bacino dell’Adige e dell’alto Adriatico. La loro tipica struttura, a basso pescaggio, le rendeva ricercate per la navigazione in acque poco profonde: nei fiumi, nei delta e nella laguna. La più in uso era il “burchio”, costruita in legno di larice, rovere ed abete, misurava fino a 30-35 metri ed aveva una capacità di carico tra i 180 e i 2000 quintali. Un altro tipo di imbarcazione utilizzata era la cosiddetta “barca di Pescantina”, chiamata anche “panciana” per la sua forma allargata. Questo tipo di battello era utilizzato soprattutto per il trasporto delle pietre da calce dalla cava di Ceraino fino alla fornace di Pescantina e più spesso a quella di La Sorte al Chievo. La fornace Righetti a Pescantina iniziò a funzionare nel 1896 e andò a sostituire le numerose fornaci rudimentali, che fino ad allora avevano cotto mattoni e tegole per le costruzioni edilizie dell’intera zona. Cessò di funzionare nel Pescantina, Piazza San Rocco :?@<J8 ;@ J8E IF::F O@@@(O@M fXVb_b' GXfVTag\aT J8E IF::F :?LI:? O@@@(O@M VXaghel' GXfVTag\aT La chiesa di San Rocco, in piazza nel centro di Pescantina, risale probabilmente al XIII-XIV secolo. Fu sede della “Confraternita dei Neri” dal 1637, preceduta già dalla “Società Laica dei Disciplinati di San Rocco” nel XV secolo. Di proporzioni modeste, non possiede particolari elementi artistici se non una porta quattrocentesca e i pulvini delle bifore del campanile, molto antichi. L’interno dell’edificio, in passato, fu spesso allagato dagli straripamenti dell’Adige. Sul portale di accesso si possono ancora notare alcuni solchi longitudinali per la posa di paratoie, come difesa dalle piene del fiume. Una recente ristrutturazione ha riportato alla luce, nell’abside, le fondamenta medievali di una primitiva cappella ed ha eliminato le due colonne che sostenevano il locale per le riunioni. Vi è un unico altare in marmo, con nicchia per la statua in legno di San Rocco, separato dal resto della Chiesetta da una piccola balaustra in marmo. San Rocco church, in the main square of Pescantina, probably dates back to the XIII-XIV century. It was the seat of the “Brotherhood of the Blacks” from 1637, and previously of the “Lay Society of the Orderlies of San Rocco” in the XV century. Of moderate proportions, it does not possess any particular artistic elements of value, apart from a fifteenth century door and the ancient pyramidal blocks of the mullions of the bell tower. The inside of the building, in the past, was often flooded when the Adige broke its banks. Around the entrance door, you can still see some horizontal crevices where the sluice-gates were placed, as a defence against flooding by the river. Recent restoration work brought to light, in the apse, the medieval foundations of a simple chapel and eliminated the two columns which supported the room for the meetings. There is one marble altar, with a recess containing a wooden statue of San Rocco, separated from the rest of the church by a low marble railing. 9 Santa Lucia, resti di condotte del 1600 - Santa Lucia, remains of water mains of 1600 1934. I due cantieri di Pescantina, nelle vicinanze di Piazza San Rocco, occupavano nell’insieme quasi una trentina di operai fra legnaioli, carpentieri e calafati, i quali lavoravano i tronchi provenienti dal Trentino per ottenere le tavole adatte alla costruzione delle imbarcazioni. Nel 1920, a causa dei lavori di ampliamento della piazza, il cantiere della Ditta Cobelli si trasferì a monte del ponte, dove continuò la sua attività fino al 1949. Il cantiere Pontara proseguì invece la sua attività fino al 1925. Le barche percorrevano il tratto da Pescantina a Venezia in CÑ8W\ZX' T jTgXe VbhefX The Adige allowed for and favoured commercial exchanges also between faraway places, from central Europe to the Adriatic, and Pescantina knew how to take advantage of its position, favouring the development of navigation. The banks were built up, ports were built to allow easy mooring for the boats and for loading and unloading cargo and further- Arcé, resti di condotte del 1600 - Arcé, remains of water mains of 1600 10 more the bed of the river was cleared in order to regulate the flow of water. Boatyards were created to build boats suitable for navigation on the river: special boats, small, with almost flat keels, famous all along the Adige and high Adriatic basin. Their typical structure, with a low draught, made them much saught after for navigation in shallow waters: in rivers, in deltas and in the laguna. The most frequently-used was the “burchio”, built with larch wood, oak and fir; it was 30-35 metres long and could carry loads of between 180 and 2000 quintals. Another type of boat used was the so-called “barca di Pescantina”, also called “panciana” because of its wide shape. This type of boat was used especially for the transport of limestones from the Ceraino quarry to the oven in Pescantina and more often to the La Sorte quarry in Chievo. The Righetti oven in Pescantina started work in 1896 and substituted the numerous rudimentary ovens which until then had baked the bricks and tiles for the buildings of the entire area. It shut down in 1934. Pescantina’s two shipyards, near Piazza San Rocco, employed altogether almost thirty workmen (woodcutters, carpenters and caulkers), who worked on the tree trunks coming from Trentino to make the planks suitable for the construction of the boats. In 1920, as a result of work carried out to enlarge the square, the boatyard belonging to the Ditta Cobelli moved to beyond the bridge, where it continued its activity until 1949. The Pontara boatyard continued to work until 1925. The boats travelled the stretch between Pescantina and Venice in about three days. On the way back though, having to travel against the current, the journey took between 8-15 days. In this case the boats were pulled along by couples of horses or oxen, which followed the river along the parallel pathways, called “del tiraglio” and also “cavalara”. This road was on the left bank of the river, it was about two metres wide and ran at the same height as the high water mark. At approximately every fifteen kilometres there was a “restare” or resting station, where the boat drivers could change the tired animals and find a place to stay. Piazza San Rocco, alluvione del 1966 - Piazza San Rocco, floods in 1966 circa tre giorni. In senso inverso invece, dovendo risalire la corrente, il tempo impiegato era di 8-15 giorni. Le imbarcazioni in questo caso venivano trainate da coppie di cavalli o buoi, che risalivano il corso dell’Adige sulla strada Alzaia, detta anche “del tiraglio” o ancora “cavalara”. Tale strada si trovava sulla sinistra del fiume, era larga circa due metri ed elevata fino all’altezza della linea di guardia. Ogni quindici chilometri circa si trovavano le “restare” o stazioni, dove i conducenti delle imbarcazioni potevano sostituire gli animali affaticati e trovare alloggio. @ `h_\a\5 _Ñ8W\ZX YbemT `bge\VX La forza della corrente veniva sfruttata anche per far muovere le ruote che azionavano le macine dei mulini e che sollevavano l’acqua per la campagna. Nei pressi di Piazza San Rocco vi erano quattro mulini: tre galleggianti e uno terragno. I mulini galleggianti, ormeggiati alla riva con corde e catene, potevano essere trasferiti nel punto in cui la corrente aveva maggior intensità. Strette passerelle permettevano il passaggio da terra dei mugnai e una struttura in legno proteggeva gli ingranaggi anch’essi in legno. I cereali macinati erano frumento e in quantitativo minore granoturco. Il mulino della famiglia Ugolini, più vicino a piazza san Rocco, era strutturato su due piani e macinava un grosso quantitativo di farina giornaliero (durante la I guerra mondiale anche 80 quintali). Esso venne smantellato nel 1929. L’altro mulino, più a monte, della famiglia Simeoni e poi dei Bonsaver era strutturato su di un piano e terminò la sua attività cinque anni dopo. Nel territorio tra Pescantina e Settimo esistevano una mezza dozzina di altri impianti per la molitura dei cereali. Gli impianti di irrigazione invece si diffusero fin dal 1600 per ovviare a lunghi periodi di siccità. Enormi ruote di legno solLoc. Roveiago, L’Adige - Loc. Roveiago, The Adige 11 M@CC8 9<IKFC;@ OM@@ fXVb_b' JXgg\`b M@CC8 9<IKFC;@ OM@@ VXaghel' JXgg\`b Composto di edificio padronale, rustici e cappella dedicata a Sant’Antonio da Padova, il complesso di Villa Bertoldi fu costruito nel corso del XVII secolo. La villa si distingue negli interni per alcuni particolari di pregio: quattro dipinti di Andrea Porta a soggetto paesaggistico, uno scalone in tufo e un camino con stipiti scolpiti a busto di fauno. Di notevole interesse, la biblioteca Bertoldi conserva volumi rari del Seicento e del Settecento, tra cui una preziosa Bibbia in 36 tomi del 1781. Nel granaio si trova una singolare iscrizione autografa, di autore sconosciuto, che così recita: “1853 anno di miseria per la povera gente per che la polenta vale lire Austriache 36 il Saco e il Vin alla Bote Napoleoni Doro N.40 quel Bon. Dunque come si può far a vivere ditemelo Voi”. Composed of the owner’s residence, farm buildings and chapel dedicated to Sant’Antonio of Padova, Villa Bertoldi was built during the XVII century. The villa is of particular interest inside due to a few valuable details: four landscape paintings by Andrea Porta, a grand staircase in tufa and a fireplace with side posts sculpted in the shape of fauns’ busts. Of considerable interest is the Bertoldi library, which houses rare volumes of the seventeenth and eighteenth centuries, among which a precious Bible in 36 tomes dated 1781. In the barn there is a peculiar handwritten inscription, of unknown hand, which says: “1853 year of poverty for the poor people because polenta costs 36 Austrian lire a bag and a barrel of wine Napoleoni Doro N.40, the good one. So how can we live, you tell me”. The chapel floor was laid and the whole building decorated in 1832, as a memorial stone inside the church states. Opposite, in a semi-circular opening, there is a shrine with a statue of Our Lady of Sorrows. On the side of the property that runs along the main road of Settimo some remains of Roman walls have been discovered. There are also traces of the water pump installation by which the vegetable garden was irrigated up to about fifty years ago. Today Villa Bertoldi is the seat of a cultural association and hosts concerts and other artistic events. La cappella fu pavimentata e decorata nel 1832, come testimonia una lapide posta al suo interno. Di fronte ad essa, su uno spiazzo semicircolare, si trova un’edicola con la statua dell’Addolorata. Sul lato della proprietà che confina con la strada principale di Settimo sono stati scoperti i resti di murature di epoca romana. Rimangono inoltre alcune tracce dell’impianto idrovoro con cui era irrigato il brolo fino ad una cinquantina di anni fa. Attualmente Villa Bertoldi è sede di un’associazione culturale ed ospita concerti ed eventi di interesse artistico. 12 K[X `\__f5 g[X 8W\ZX Tf T We\i\aZ YbeVX The power of the current was exploited also to move the wheels which turned the millstones in the mills and which took the water to the fields. Near Piazza San Rocco there were four mills: three on the water and one on dry land. The floating mills, moored to the bank by ropes and chains, could be moved to the place where the current was strongest. Narrow gangways allowed the millers to reach the mills and a wooden structure protected the cog-wheels, also made of wood. The cereals ground were wheat and in a lesser quantity maize. The Ugolino family mill, the closest to Piazza San Rocco, was built on two floors and ground an enormous quantity of flour every day (during the First World War as much as 80 quintals a day). It was dismantled in 1929. The other mill, further away, belonged first to the Simeoni family and later to the Bonsayer family, and was built on one floor and stopped working five years later. In the territory between Pescantina and Settimo there were another six installations for the grinding of cereals. The irrigation installations, on the other hand, were widespread from 1600 onwards to alleviate the long periods of drought. Enormous wooden wheels lifted the water from the river which then flowed to the cultivated fields and the orchards. The installations, at first rudimentary, slowly became more and more efficient, so much so that specialised carpenters were needed to build and maintain them. At the beginning of the twentieth century there were 18 water-pumped wheels between S. Lucia and Settimo, all of which disappeared around the 1950s. Today there remain a few of the pillars, made of wood but more often of stone, which supported the raised water channels. Settimo, resti di canali per ruota idrovora - Settimo, remains of channels for water pump wheel levavano l’acqua del fiume, che per scorrimento raggiungeva le campagne coltivate a prato e frutteto. Gli impianti, prima rudimentali, si fecero via via sempre più efficienti, tanto da richiedere l’opera di falegnami specializzati per la costruzione e la manutenzione. All’inizio del ’900 si contavano 18 ruote idrovore tra Santa Lucia e Settimo, scomparse verso gli anni ‘50. Ora rimangono alcuni dei pilastri, fatti di legno ma più spesso in muratura, che sostenevano i canali sopraelevati. Adige - The Adige 13 CX VbecbeTm\ba\ aTi\ZTag\ K[X f[\cc\aZ VbecbeTg\baf Nel ‘500 Pescantina era divenuta il maggior centro commerciale sull’Adige. Le imbarcazioni salivano verso il Trentino con olio, limoni, cotone, prodotti coloniali ed altro; scendevano portando dal Tirolo e dalla Germania legname e tessuti. Parte del legname veniva scaricato a Pescantina per essere utilizzato nella costruzione dei burchi e delle altre barche da fiume, il resto proseguiva il suo viaggio fino all’Adriatico. Il traffico commerciale veniva regolato dalle corporazioni naviganti, che disciplinavano gli orari di trasporto, le misure dei carichi ed i compensi ai marinai. Nella seconda metà del ‘500 erano le corporazioni di Verona a monopolizzare i trasporti sull’Adige. In seguito, favorito dalle controversie sorte fra le corporazioni cittadine, il commercio fluviale pescantinese ebbe un notevole sviluppo, tanto che nel 1621 anche a Pescantina si costituì una corporazione locale di burchieri. L’aumento dei traffici mercantili portò notevole ricchezza a Pescantina che divenne il cardine del commercio tra il Tirolo e Venezia. Fu verso la fine del ‘600 che, a causa dell’aumento dei dazi doganali del Trentino e l’inasprimento dei contrasti con le vicine corporazioni naviganti, il trasporto fluviale divenne più difficile e costoso e l’economia pescantinese cominciò ad incrinarsi. Altri eventi causarono nei secoli successivi il declino del commercio atesino: le riforme dovute alla Rivoluzione francese, alla fine del ‘700, che portarono allo By the sixteenth century Pescantina had become the most important business centre on the Adige. The boats sailed north towards Trentino with oil, lemons, cotton, colonial products and other goods; they returned bringing from Tirol and from Germany wood and materials. A part of the wood was unloaded in Pescantina to be used in the construction of the “burchi” and other river boats, the rest went on to the Adriatic. The business traffic was controlled by the shipping corporations which set the transport timetables, the measurements of the loads and the sailors’ wages. In the second half of the sixteenth century, the corporations in Verona had the monopoly for transport on the Adige. Later, thanks also to the controversies between the city-based corporations, Pescantina’s river business developed considerably, so much so that in 1621 a local corporation of “burchieri” boat-owners was set up in Pescantina. The increase in mercantile traffic brought considerable wealth to Pescantina which became the mainstay of business between Tirol and Venice. Towards the end of the seventeenth century, due to the increase in the customs taxes in Trentino and the further deterioration of relations with the nearby shipping corporations, river transportation became more difficult and more expensive and the Pescantina economy took a turn for the worse. Other events in the following centuries caused the decline of the Atesina business: the reforms following the French Revolution, at the end of the eigh- Piazza San Rocco, lavorazione dei Burchi primi 900 - Piazza San Rocco, work on the Burchi, early 19th century 14 G8C8QQFE OM@@@ fXVb_b' GXfVTag\aT G8C8QQFE OM@@@ VXaghel' GXfVTag\aT L’edificio, che si trova nel centro di Pescantina, ha dimensioni notevoli (25 x 14 metri), è alto 12 metri ed ha una struttura massiccia con muri molto spessi. Risale probabilmente alla prima metà del XVIII secolo, ma non si conosce precisamente la sua destinazione originaria d’uso. È circondato da altri edifici che lo racchiudono “a corte” e, insieme agli appezzamenti di terra contigui, appartenne quasi certamente fino alla fine del Settecento alla famiglia Butturini di Pescantina, proprietari di burchi e commercianti. L’edificio di nobile fattura, è stato recentemente ristrutturato, ha un’elegante facciata che sporge leggermente dal corpo di fabbrica, divisa in tre sezioni. Al pian terreno vi è un porticato ad archi a tutto sesto, pavimentato a ciottoli di fiume, sormontato da tre finestre ad arco con balaustra in pietra e al secondo piano finestre riquadrate da cornici rettilinee. Sul fianco ad est vi è una bifora in tufo. Palazzon subisce già nell’Ottocento una rapida decadenza, quando viene diviso e dato in affitto sia al pianterreno che ai piani superiori. All’interno, in alcune sale e sullo scalone in tufo, vi sono ancora resti di decorazioni a stucco di origine settecentesca, alcuni camini, porte a volto e un terrazzo interno, composto da un’unica lastra di pietra. Sulla facciata rimangono i segni di una Pietà, di delicata fattura, dipinta a metà del Novecento da Natalino Corda, allora fanciullo. L’affresco sarà a breve restaurato. This building, situated in the centre of Pescantina, is considerably large (25 x 14 metres), 12 metres high and has very thick, strong walls. It probably dates back to the first half of the XVIII century, but we do not know what it was originally used for. It is surrounded by other buildings that altogether make a courtyard and, together with the adjacent pieces of land, almost certainly belonged to the Butturini family of Pescantina, until the end of the eighteenth century, “burchi” boat-owners and traders. Of noble workmanship, the building has recently been renovated; it has an elegant façade that protrudes slightly from the body of the building, divided into three sections. On the ground floor, there is an arcade of curved arches, with river pebble flooring; above there are three arched windows with stone railings and on the second floor windows divided into squares by rectilinear frames. On the east-facing wall there is a tufa mullion. In the nineteenth century Palazzon was already rapidly decaying, when it was divided and all three floors were rented out. Inside, in a few rooms and on the grand staircase in tufa, there are still remains of stucco decorations of eighteenth century origin, a few fireplaces, vaulted doors and an internal terrace, made of one great slab of stone. On the façade there are still the signs of a Devotion, of delicate workmanship, painted halfway through the twentieth century by Natalino Corda, then only a boy. This fresco is soon to be restored. scioglimento delle corporazioni, e successivamente, durante la dominazione asburgica, la costruzione della ferrovia nel tratto Verona-Trento, che ridusse ulteriormente i traffici mercantili via acqua. Pescantina patì allora un periodo di miseria, in cui le attività sul fiume si ridussero al trasporto di legna da ardere e materiale per le fornaci. Anche le residue e proficue occupazioni legate al fiume andarono lentamente cessando, con la costruzione del Canale d’Irrigazione di Sinistra d’Adige e con le derivazioni attuate dalla società idroelettrica S.I.M.A. teenth century, led to the breaking-up of the corporations, and later, during the Hasburg rule, the railway from Verona to Trento was built and this further reduced the mercantile river transportation. Pescantina suffered a period of poverty, in which the activity on the river was reduced to the transportation of wood for burning and materials for the ovens. Also the remaining, profitable activities associated with the river slowing ceased to exist when the Irrigation Channel on the Left Bank of the Adige was built and the hydroelectric power company S.I.M.A. began drawing off water for its activity. 15 ;LFDF ;@ J8E CFI<EQF ,20. ( ,22/' GXfVTag\aT :8K?<;I8C F= J8E CFI<EQF ,20. ( ,22/' GXfVTag\aT Fu nella prima metà del Settecento, in concomitanza con il fiorire dei traffici commerciali lungo il fiume Adige, che la Vecchia Pieve di Pescantina cominciò a dimostrarsi troppo piccola per accogliere tutti i fedeli durante le funzioni religiose. In principio si propose di ampliare la Chiesa Vecchia ma in seguito si optò per la costruzione di un nuovo edificio, a metà strada fra Arcè e Pescantina, affiancandolo alla Chiesa già esistente, che venne così mutilata nella struttura. Ancora non è possibile far luce con chiarezza sull’autore di questo imponente progetto; diversi autori (Sormani-Moretti, 1904 e L. Simeoni, 1909) lo attribuiscono a Luigi Trezza, non considerando che la costruzione dell’edificio, come attesta una lapide al suo interno, prese il via a partire dal 1753, anno di nascita del Trezza stesso. Si sa poi che un disegno di tempio a pianta circolare, proposto da Adriano Cristofoli, venne bocciato. Gli archivi parrocchiali ci parlano infine di un disegno dell’architetto Alessandro Pompei, che venne scelto ed approvato dal Comitato preposto. Probabilmente il progetto venne poi portato a termine da Daniele Peracca, architetto e scultore attivo a Verona in quegli anni. Indubbiamente sue sono le cinque statue dei santi, i due angeli e i due vasi che vennero posti ad adornare la facciata del maestoso tempio e se consideriamo che molti concordano nel ritenere la chiesa lontana dai canoni rigorosi dell’architettura pompeiana, si può affermare che probabilmente il Peracca abbia apportato il suo intervento non solo alla facciata ma anche a tutta la struttura architettonica. A sostegno di ciò vi sarebbe un documento notarile del 1755 che citerebbe il Peracca come progettista della Nuova Chiesa di Pescantina. It was in the first half of the eighteenth century, at the time when the trading traffic along the Adige was expanding, that the old Parish Church of Pescantina proved to be too small to accommodate all the parishioners during the religious services. At first the proposal was to enlarge the old church, but later they opted for the constructioin of a new building, halfway between Arcè and Pescantina, beside the existing church, whose appearance was thus mutilated. Even today we do not know the author of this imposing project; various authors (Sormani-Moretti, 1904 and L. Simeoni, 1909) attribute it to Luigi Trezza, not considering that the building of the church, as a tombstone within testifies, started in 1753, the year Trezza was born. It is known that a design of a circular temple, proposed by Adriano Cristofoli, was rejected. The Parish archives tell finally of a design by the architect Alessandro Pompei, which was chosen and approved by the appointed Committee. Probably the project was finished off by Daniele Peracca, architect and sculptor working in Verona at that time. Certainly his are the five statues of the saints, two angels and two vases that were made to adorn the façade of the majestic church and if we consider that many agree that the church does not comply with the rigorous canons of Pompeian architecture, we can conclude that probably Peracca intervened not only in the work on the façade but on the whole building. In support of this there is a notary document from 1755 which cites Peracca as designer of the New Church in Pescantina. The new church stands majestically next to the Adige, with the façade facing the river and therefore north-south orient- 16 ed. Imposing in its dimensions, (it is 68 metres long, 20 metres wide and 35 metres tall), it has neoclassic forms, with baroque elements, very thick walls, the arch of the vault extended to an elegant dome. The façade rises above a paved square and has two floors: the lower floor has pilasters with Ionic capitals, and the higher level has pilasters with Corinthian capitals. In the centre of this part of the façade, inside an arch, is a big window crowned by a red rose-window. On the pinnacle of the pediment stands a large iron cross, while at its sides are two ornamental vases and two statues of saints (Saint Peter and Saint Paul). Lower down are another two statues of saints: Saint John the Baptist and Saint Sebastian. The portal is compound and contains in the cut lintel the statue of Saint Laurence the Martyr, patron of the Church, with two angels. The inside has one nave with six side chapels; up the walls rise columns with compound capitals above which protrudes a cornice with dentil decorations. The presbytery is raised by four steps and is separated from the rest of the nave by marble railings. The main altar is covered in polychrome marble, brought from Venice along the Adige. At the end of the apse stands, between marble columns, the big altar-piece (6.11 m. x 3.08 m.), with the martyrdom of Saint Laurence, work of Francesco Lorenzi of Mazzurega (1723-1787). Above the altar-piece rises a large semi-circular fresco representing the Glorification of Saint Laurence by Gianbattista Cossali. The dome is decorated by another fresco representing the Holy Spirit in the form of a dove, surrounded by angels. Inside the side chapels there are another six marble altars of different eras. One of these holds the wooden statue of San Nicolò San Lorenzo venne finalmente aperta al culto nel 1767 quando ancora non era stata terminata, e consacrata nel 1774. La nuova Chiesa sorse maestosa a fianco dell’Adige, con la facciata ad esso rivolta e quindi con orientamento da nord a sud. Imponente nelle dimensioni, (è lunga 68 metri, larga 20 ed alta 35), ha forme neoclassiche, con elementi barocchi, i muri spessissimi, l’arco della volta esteso e cupola elegante. La facciata si eleva sopra uno spiazzo lastricato ed è a due piani: quello inferiore con lesene a capitelli ionici, e il superiore con lesene a capitelli corinzi. Al centro di questa parte della facciata, all’interno di un arco, spicca un ampio finestrone sormontato da un rosone rosso. Sulla cuspide del timpano sta una grande croce di ferro mentre ai suoi lati stanno due vasi ornamentali e due statue di santi (San Pietro e San Paolo). Più in basso vi sono altre due statue di santi: San Giovanni Battista e San Sebastiano. Il portale è di ordine composito e reca nell’architrave spezzato la statua di San Lorenzo Martire, patrono della Chiesa, con due angeli. L’interno è ad una sola navata con sei cappelle laterali; alle pareti si innalzano colonne con capitelli compositi sopra alle quali sporge un cornicione con decorazione a dentelli. Il presbiterio si eleva su quattro gradini ed è separato dal resto della navata da una balaustra in marmo. L’altare maggiore è rivestito di marmi policromi, fatti arrivare da Venezia lungo l’Adige. Sul fondo dell’abside troneggia, fiancheggiata da colonne di marmo, la grande pala (metri 6,11x3,08), con il martirio di San Lorenzo opera di Francesco Lorenzi di Mazzurega (1723-1787). Sopra alla pala spicca un grande affresco semicircolare, rappresentante la glorificazione di San Lorenzo di Gianbattista Cossali. La cupola è decorata da un altro affresco rappresentante lo Spirito Santo in forma di colomba, circondata da angeli. All’interno delle cappelle laterali vi sono altri sei altari marmorei di epoche diverse. Uno degli altari reca la statua in legno di San Nico- 17 lò da Bari, proveniente dall’antica Pieve, compatrono e protettore un tempo della corporazione dei burchieri. Adornano le pareti della Chiesa, ridipinte in tinte bianco e avorio nel 1943, ventitrè quadri ad olio, del ‘700 attribuibili ai seguenti autori: P. Rotari, F. Polassi, G.B. Pittoni, P. Piatti ed autori della scuola del Cignaroli. Il campanile, alto 73 metri, si innalza sulla sinistra della chiesa all’altezza dell’abside. Fu costruito fra il 1820 e il 1840 su disegno dell’architetto Giuseppe Barbieri. Ha base quadrata a due piani, sulla quale si innalza una parte mediana, a sezione ottagonale che termina in una terrazza con balaustra a guglie. Da qui si eleva l’ultima parte, cilindrica con cupolino sormontato da una grande croce. Nella parte mediana del campanile, si trovano otto capitelli fioriti, due dei quali presentano una piccola testa scolpita nel centro. Secondo la tradizione, vorrebbero ricordare gli operai caduti durante la costruzione del campanile ed insieme alla testina scolpita in uno dei capitelli della facciata della chiesa, vengono familiarmente chiamate “la testa che pensa, la testa che piange, la testa che ride”. Nel locale al piano inferiore, in una nicchia a livello del pavimento, si trova il coperchio di un sarcofago della tarda età romana (IV secolo), di fattura alquanto particolare. È alto 90 cm e lungo quasi due metri. Porta scolpite nel timpano un cacciatore a cavallo, un piccolo quadrupede, un uccello e due piantine. Alle estremità degli spioventi si trovano invece due leoni sdraiati. from Bari, originally in the old Parish church, co-patron and once protector of the corporation of “Burchieri”. The walls of the church, repainted in white and ivory in 1943, are adorned with twentythree oil paintings of the eighteenth century attributed to the following authors: P. Rotari, F. Polassi, G.B. Pittoni, P. Piatti and authors of the Cignaroli school. The bell tower, 73 metres high, rises to the left of the church in line with the apse. It was built between 1820 and 1840 on the design of the architect Giuseppe Barbieri. It has a square base, two floors high, upon which the middle section rests in octagonal form ending in a terrace with spired railings. From here the last section rises, cylindrical with a small dome crowned by a large cross. In the middle section of the bell tower, there are eight floral capitals, two of which have a small head sculpted in the middle. Tradition says they are in memory of the workmen who died during the construction of the bell tower and together with the head sculpted in one of the capitals on the church façade, they are informally called “the head that thinks, the head that cries, the head that laughs”. Inside on the lower floor, in a recess at floor level, there is the lid of a sarcophagus of the late Roman era (IV century), of quite peculiar workmanship. It is 90 cm high and nearly 2 metres long. Sculpted in the pediment is a hunter on horseback, a small quadruped, a bird and two small plants. Two lions lie at the ends. C8 M<::?@8 G@<M< O@@ fXVb_b' GXfVTag\aT K?< FC; G8I@J? :?LI:? O@@ VXaghel' GXfVTag\aT Le sue origini non sono documentate in modo preciso. Simile nelle forme alla Pieve di S. Floriano, si fa risalire alla stessa epoca, presumibilmente il XII secolo, periodo in cui Pescantina, grazie al commercio ed al trasporto sul vicino fiume Adige, si sviluppa economicamente e demograficamente. Orientata da est a ovest, era inizialmente costituita da tre navate, divise da colonne marmoree con capitelli corinzi, alternate a pilastri, costruita a strati regolari di tufo e con cornice esterna a dentelli. Ora rimane solo una parte dell’antica struttura, poichè nel 1700, con la costruzione della nuova Parrocchiale, essa venne tagliata perpendicolarmente alla prima campata ed addossata alla nuova chiesa. Ancora prima di questo radicale intervento, la Pieve subì un energico rimaneggiamento tra il XVII e il XVIII secolo. L’abside venne abbattuta per allungare il presbiterio e ricostruita poi con alcuni materiali primitivi, ad esempio alcune decorazioni a tralcio, che in parte vengono fatte risalire al X secolo e che ora formano una fascia a circa due metri dal pavimento, sul lato esterno dell’abside (poco visibili perché nascoste da altri edifici). L’interno della chiesa fu inoltre barocchizzato: alle strutture originarie si sovrapposero stucchi ed intonaci e nelle volte di ciascuna delle due navate minori fu ricavato un cupolino-lucernario. Dietro al campanile venne eretto un ampio locale destinato a sacrestia ed unito alla chiesa da un piccolo ambiente. Delle antiche colonne, quattro sono ancora in situ mentre due si trovano ai bordi del piazzale. Di tali colonne vanno ricordati i capitelli, corinzi, decorati da protome di animali ed avvicinati dagli studiosi alle sculture di maestro Pellegrino, attivo a Verona nel XII secolo. Possiamo immaginare le decorazioni che ornavano l’interno della Pieve, grazie allo studio di Gianbattista Lanceni che nel 1720 ne descrive i dipinti, per la maggior parte opera di Antonio Spadarino, de- 18 Its origins are not accurately documented. Similar in appearance to the Parish church in S. Floriano, it appears to date back to the same era, presumably the XII century, a period in which Pescantina, thanks to the trade and transport on the nearby river Adige, developed economically and demographically. East-west oriented, it originally had three naves, divided by marble columns with Corinthian capitals alternating with pilasters, built in even layers of tufa and with external dentil cornices. Today there is only a part of the ancient structure, because in 1700, with the building of the new Parish church, it was cut through perpendicularly at the first span and built onto the new church. Even before this radical intervention, the Parish church underwent a serious alteration between the XVII and XVIII centuries. The apse was knocked down to lengthen the presbytery and rebuilt with some basic materials, for example some vine shoot decorations, of which some are dated as far back as the X century and now make a strip about two metres up from the floor, on the outside of the apse (not easily visible as hidden by other buildings). The inside of the church was also given elements of baroque style: stuccoes and plasters were put over the original structure and in the vaults of each of the two secondary naves a small light-giving dome was made. Behind the bell tower a large room was erected destined to be the sacristy and joined to the church by a small passage. Of the ancient columns, four are still in place while two are now at the edges of the square. Of these columns we should mention the capitals, Corinthian, decorated with animal heads and likened by scholars to the sculptures of Master Pellegrino, working in Verona in the XII century. We can imagine the decorations that adorned the inside of the Parish church, thanks to the study of Gianbattista Lanceni, who in 1720 described the pictures, mostly the work of Antonio Spadarino, painted at the beginning of the eighteenth century. The report made by Bishop Giovanni Bragadino, on his pastoral visit in 1737, speaks of the baptismal font, in a small chapel near the main door, and of the five altars, of which only one was wooden and the others marble. The main altar, the marble one, had icons adorned with stuccoes, behind which the choir sat in choir-stalls of walnut wood. The cemetery was in front and on the south side of the church towards the Adige (now Piazzale San Lorenzo). In about 1830, three rooms were made from the separation of the naves. In the first, corresponding to the right-hand nave, the baroque dome is still preserved. This room, now used as e storeroom, should be restored as soon as possible. In the room corresponding to the left-hand nave, which occupies all the area of the small aisle and of the baroque sacristy, you can see the remains of the old bell tower, demolished between 1820 and 1840, when the present-day tower was built, the whole wall of the central nave, with beautiful arched windows in the top and the remains of ancient floorings placed one on top of the other. The central nave, transformed in 1830 into the oratory of San Luigi Gonzaga, has recently been carefully cleaned up and now hosts the ethnographic museum “Work and traditions along the river Adige”. The room is rectangular and has a small apse outlined by a marble railing. Inside it, Romanesque architectural elements mix with more recent baroque ones: in the choir’s place you can see the arcades made of regular layers of tufa and from the foundations emerge the bases of the columns and Romanesque pilasters. Next to these elements are recesses, cornices, and seventeenth and eighteenth century cherubs.The floor, made of marble slabs with inlay work, was probably brought from another building and placed on top of the original floor. In the apse there is a marble altar with angels and ornamental vases and on the railings stand two statues from the XVII century, probably belonging to a sculpted group representing the Crucifixion. gli inizi del ‘700. La relazione del vescovo Giovanni Bragadino, sulla visita pastorale del 1737, ci parla del fonte battesimale, in una cappelletta vicino alla porta maggiore, e dei cinque altari dei quali uno solo era di legno, gli altri di marmo. Fra questi ultimi anche l’altare maggiore con icone ornate di stucchi, dietro al quale stava il coro con scanni in noce. Il cimitero si trovava davanti e sul fianco meridionale della Chiesa verso l’Adige (ora piazzale San Lorenzo). Nel 1830 circa, dalla separazione delle navate vennero ricavati tre ambienti. Nel primo, corrispondente alla navata di destra, si conserva ancora il cupolino barocco. L’ambiente, ora usato come deposito, dovrebbe venire recuperato al più presto. Nel locale corrispondente alla navata di sinistra, che occupa tutta l’area della navatella e della sacrestia barocca, sono evidenti i resti del vecchio campanile, demolito fra il 1820 e il 1840, quando venne costruito quello attuale, l’intera parete della navata mediana, con belle finestre ad arco nella parte superiore ed i resti di antiche pavimentazioni sovrapposte. La navata centrale, trasformata nel 1830 in oratorio di San Luigi Gonzaga, recentemente è stata oggetto di un’accurata pulizia ed ora ospita il museo etnografico “Lavoro e tradizioni lungo il fiume Adige”. La sala è rettangolare ed ha una piccola abside delimitata da una balaustra in marmo. Al suo interno, elementi architettonici romanici si fondono con quelli più recenti barocchi: nella cantoria sono evidenti le arcate a strati regolari di tufo, e dalle fondamenta emergono le basi delle colonne e dei pilastri romanici. Accanto a questi elementi stanno nicchie, cornici, e putti sei-settecenteschi. La pavimentazione, a lastre di marmo con intarsi, è stata probabilmente trasportata da un altro edificio e sovrapposta al pavimento originario. Nell’abside si trova un altare marmoreo con angioletti e vasi ornamentali e sulla balaustra stanno due statue del XVII secolo, probabilmente appartenenti ad un gruppo scultoreo rappresentante la Crocefissione. 19 Settimo, ara pagana di Villa Mirandola - Settimo, pagan altar in Villa Mirandola G :Xaa\ fgbe\V\ ?\fgbe\VT_ =TVgf G escantina. Un nome che gli studi di toponomastica hanno riferito a “pescante”, vocabolo antico che significa pescatore. Le ipotesi più accreditate riferiscono il termine pescante a luogo che “pesca nell’acqua” e all’attività del la pesca. È evidente come sia l’acqua stessa, con le attività inerenti al fiume, a qualificare in modo significativo il nome del Comune. Il fiume Adige poteva essere attraversato con facilità in questo tratto fin dai tempi più antichi, ed è grazie al commercio via acqua che il paese divenne nel Medioevo un centro tra i più importanti della navigazione atesina. Nella stessa epoca, intorno al XII secolo, si costituì inoltre l’autonomia amministrativa del Comune di Pescantina. Per ricostruirne le vicende storiche che precedono l’epoca comunale è necessario ricorrere all’analogia con la storia della Valpolicella, così come narrata dagli scrittori classici Livio, Plinio e Strabone. Le prime popolazioni ad occupare questi territori furono i Lebui, gli Euganei e i Reti, mentre i Galli furono respinti oltre il Mincio dai Veneti di stirpe illirica. Alcuni ritrovamenti lapidei testimoniano l’esistenza degli Arusnati, popolo di origine retico-etrusca, sottomesso nel corso del I secolo d.C. alla dominazione dei Romani. Con la vittoria sui Cimbri e la costruzione della via Claudia Augusta, collegamento tra Verona e il Danubio attraverso il Brennero, i Romani fecero infatti di questi territori un importante centro strategico. Altre vie di comunicazione erano già state tracciate, la Via Gallica e la Via Postumia, mentre il corso dell’Adige, di agevole controllo dalle alture, divenne un importante elemento di difesa contro gli invasori. È in questi territori che si accampavano i difensori per controllare il passaggio della Chiusa e i traghetti dell’Adige, utilizzati dagli eserciti barbarici che mossero verso la città. Dominazioni diverse si susseguirono in epoca medievale, da quella carolingia a quella germanica. Nel 1183 la Pace di Costanza sancì la sconfitta dell’Imperatore che dovette riconoscere definitivamente l’autonomia dei liberi comuni (Vezza, 1965, pag. 1-4). escantina. A name which the study of place-names has traced to “pescante”, an ancient word meaning fisherman. The most accredited hypotheses link the word “pescante” to a place where you “fish in the water” and to the activity of fishing. It is clear that the water and the activities associated with the river have played a significant role in the naming of the town. The river Adige could be easily crossed at this point right back in ancient times and it is thanks to the business activities along the river that the town became one of the most important centres for navigation in the Atesina region in Medieval times. In the same era, around the twelfth century, the town of Pescantina gained its status as an autonomous administrative centre. In order to reconstruct the historical events that preceded this time we have to look at its analogy with the history of Valpolicella, as is narrated by the classic writers, Livio, Plinio and Strabone. The first populations to inhabit these territories were the Lebui, the Euganei and the Reti, while the Galli were pushed beyond the Mincio by the Veneti of Illiric descent. Some tombstone remains witness the existence of the Arusnati, a people of Retico-Etruscan origin, overruled in the first century A.D. by the Romans. With the victory over the Cimbri and the construction of the Claudia Augusta road, connecting Verona to the Danube passing through the Brennero, the Romans made this territory an important strategic centre. Other means of communication had already been created, the Via Gallica and the Via Postumia, while the course of the Adige, easily controlled from the high ground, became an important element in the defences against invaders. It was on these lands that the soldiers camped to control the passage through the lock and the ferries on the Adige, used by the barbaric armies in their approaches to the city. Various rules, from the Carolingia to the Germanic domination, followed one another throughout Medieval times. In 1183 the Treaty of Constance established the defeat of the Emperor who had to recognise once and for all the autonomy of the free towns (Vezza, 1965, pag. 1-4). From the end of the twelfth century, all over the Veronese territory roads were built and forests cleared away and agriculture was developed thanks to new systems of irrigation. M@CC8 D@I8E;FC8 OM@@ fXVb_b' JXgg\`b M@CC8 D@I8E;FC8 OM@@ VXaghel' JXgg\`b Costruita sul finire del XVII secolo, Villa Mirandola conserva poco del suo antico splendore. Un tempo ampia e di elegante struttura, con un vasto parco distrutto durante la seconda guerra mondiale, la villa ha ospitato per diversi anni un ente morale, ed è ora sede del Centro Diocesano Pastorale Giovanile. Di notevole interesse un’ara pagana scolpita con figure di putti e strumenti sacrificali, ritrovata nel terreno appartenente alla villa agli inizi dell’Ottocento. Essa si trova ora divisa in due parti, poste ai lati della porta d’ingresso della cappella dedicata a San Giuseppe, annessa alla villa. Built at the end of the XVII century, Villa Mirandola preserves little of its old splendour. Once a large and elegant house, with an enormous park which was destroyed in the Second World War, the villa was home for several years to a non profit-making company and today it is the seat of the Diocesan Pastoral Centre for Young People. Of considerable interest is a pagan altar sculpted with figures of angels and sacrificial instruments, found in the grounds belonging to the house at the beginning of the nineteenth century. It is now split into two pieces, placed one each side of the door of the chapel, which is dedicated to Saint Joseph and adjoining the villa. 21 :?@<J8 ;@ J8E D@:?<C< 8I:8E><CF O@(O@@ fXVb_b' 8eVXÑ :?LI:? F= J8@EK D@:?8<C 8I:?8E><C O@(O@@ VXaghel' 8eVXÑ Questa piccola chiesa si trova ad ovest dell’abitato di Arcé, su di un piccolo prato cintato da un muro di pietra. Viene fatta risalire ai primi anni del XII secolo, forse anche alla seconda metà del secolo precedente, anche se sono diversi i rimaneggiamenti dei secoli successivi. Orientata da est ad ovest, è costruita a corsi regolari di ciottoli, struttura ben evidente nel fianco meridionale della chiesa. Qui due finestrine di tufo, a strombo, danno luce all’interno ed affiancano una porta con arco di tufo. Sopra questa vi è iscritta una frase curiosa: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS. Essa è ritenuta da alcuni studiosi una formula magica, usata come rito nell’era di Roma pagana per allontanare le febbri dall’uomo e dagli animali. La sua particolarità sta nel poter disporre le cinque parole una sopra l’altra e di riuscire a leggerle allo stesso modo orizzontalmente da sinistra a destra e da destra a sinistra e verticalmente dall’alto in basso e viceversa. All’interno, sulla stessa porta, sono visibili due scritte, una ad inchiostro e l’altra incisa. La facciata, semplice, è a doppio spiovente con una porta simile a quella posta a meridione ed in alto una piccola finestra rotonda. A lato dell’ingresso stanno due finestre rettangolari aperte nel XVII secolo. L’abside è anch’essa a corsi regolari di ciottoli intervallati da qualche fila di tufo ed ha una piccola finestra quadrata. Il campanile si innalza nell’angolo sud-orientale della piccola chiesa, ed è del XVII secolo. L’interno, ad una navata, è per la maggior parte imbiancato se si eccettuano alcune zone affrescate: una “Madonna in trono con Bambino” su di una parete e nell’abside, di notevole interesse, una testa di Santa, San Bartolomeo e San Michele. Quest’ultimo è raffigurato nell’atto di pungolare con una lancia i dannati spinti all’inferno; nella mano sinistra tiene una figurina umana che posa su di una grande bilancia, sostenuta dalla mano divina, in attesa di essere pesata e giudicata. Tali affreschi vengono attribuiti alla cerchia di Altichiero da Zevio. L’altare, posto nel vano dell’abside è del XVIII secolo. La pala, raffigurante San Michele, è stata recentemente eseguita da Maurizio Zanolli. This little church is situated to the west of Arcè, in the middle of a small lawn surrounded by a stone wall. It is said to date back to the XII century, maybe even to the second half of the previous century, although there have been several alterations made to it in the following centuries. Positioned east-west, it is built in regular layers of pebbles, this being particularly evident in the south-facing side of the church. Here there are two little splayed windows in tufa, which give light to the inside and flank a door with an arch in tufa. Above this is written a peculiar sentence: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS. Some scholars believe this is a magic formula, used as a rite in the era of pagan Rome to keep fevers away from men and animals. The particular thing about this sentence is that the words can be written one on top of the other and it will read the same horizontally from left to right and right to left and vertically from top to bottom and vice versa. Inside, on the same door, there are two writings visible, one in ink and the other carved. The façade is simple, with double sloping roof and a door similar to the one facing south; up high there is a small round window. Beside the entrance there are two rectangular windows opened in the XVII century. Also the apse is in regular layers of pebbles interspersed with a few rows of tufa and it has a small square window. The bell tower rises in the southeast corner of the little church and dates from the XVII century. The inside has one nave and is almost all painted white apart from a few area of frescoes: a “Madonna on the throne with Child” on one wall and in the apse, of great interest, is a Saint’s head, Saint Bartholomew and Saint Michael. The latter is depicted in the act of piercing with a spear the damned souls pushed down to hell; in his left hand he holds a human figure who is standing on some scales, supported by the divine hand, waiting to be weighed and judged. These frescoes are attributed to the circle of Altichiero from Zevio. The altar, placed in the recess of the apse, dates from the XVIII century. The altar-piece, figuring Saint Michael, was recently made by Maurizio Zanolli. 22 This was the period of fighting for autonomy of the towns, in which the Villas, small farmhouse estates previously subjected to the Parish – unitarian bodies of a religious nature which also controlled the economic activities – formed autonomous administrative units. It was a long and arduous process, favoured by the slackening of Imperial and religious power over small centres. The Villa of Pescantina, named in two documents dated 1184 (Vezza, 1965, pag. 89) grew up in this period, especially due to its activities linked with the river, that is the selling and transporting of wood along the course of the Adige. The Scaligeri politics (they gained power in 1262 with the people’s consent) promoted the rebirth of Verona, which became a famous artistic and cultural centre and gave a strong impetus to the development of activity all over the territory. In 1311, Federico della Scala, supporter of Imperial Restoration in Italy, was given control by Enrico VII of all the territory of Valpolicella, with the sole exception of Pol, which remained under the direct control of the Bishop. Until 1325 Valpolicella was governed independently in matters of administration, law and economy, enjoying particular privileges that made it an organic body and gaining in political and strategic value, being positioned between Trentino and Verona. The fall of the Scaligeri in 1387, and a succession of calamitous events, among which the plague, an earthquake and famine, crippled the population which was further tried by the war between the Venetians and the Carraresi for the control of the territory. In 1405 Valpolicella and the territory of Verona became part of the Republic of Venice. The Venetian politics took care to maintain the previous arrangements, including the privileges that the Valpolicella had enjoyed since the Scaligera era, thus permitting the inhabitants to live in Arcé, affresco nella chiesa di San Michele Arcangelo - Arcé, fresco in San Michele Archangel church :?@<J8 ;@ J8EKÑ8EKFE@F 898K< OM fXVb_b' JXgg\`b :?LI:? F= J8@EK 8EK?FEP 899FK OM VXaghel' JXgg\`b La Chiesa di Settimo è dedicata a Sant’Antonio Abate. In origine l’edificio era di forma quadrata con orientamento da est ad ovest. Nel 1744 venne realizzato il primo ingrandimento, nel 1864 venne costruito il coro e al 1880 risalgono importanti lavori di ristrutturazione, fra cui lo spostamento degli altari dell’Addolorata e di Sant’Anna e l’ingrandimento della sacrestia. Ulteriori rimaneggiamenti si hanno nel 1953 con l’ampliamento della struttura sulla sinistra dell’altare maggiore, e con l’apertura di due grandi finestre dietro lo stesso altare. Ora la Chiesa, circondata da una piazza, possiede un orientamento perpendicolare all’originale (ossia da nord a sud). Sull’altare maggiore, in marmo, rammentiamo la pala raffigurante la Madonna con il Bambino e ai lati Sant’Antonio Abate e San Rocco. I due altari laterali sono entrambi in marmo: quello della parete occidentale è dedicato alla Madonna Addolorata e reca in una nicchia la statua dell’Addolorata in pietra dipinta. L’altare di Sant’Anna, sulla parete orientale, reca un quadro ad olio raffigurante Sant’Anna che tiene sulle ginocchia Maria Bambina (1808). Degni di nota sono i due frammenti di affreschi ai lati dell’altare maggiore, della seconda metà del 1400, recentemente attribuiti ad un maestro veronese. Il campanile si eleva dal lato orientale della Chiesa ed è probabilmente coevo ad essa. Originariamente molto più basso, portava solo tre piccole campane. The church of Settimo is dedicated to Saint Anthony Abbot. Originally the building was square and faced east-west. In 1744, the first extension was made, in 1864 the choir-stalls were built and in 1880 other important restructuring was done, including the moving of the altars of The Lady of Sorrows and of Saint Anna and the extension of the sacristy. Further alterations were made in 1953 with an enlarging of the building on the left of the main altar and the opening of two large windows behind it. Today the church, surrounded by a square, faces perpendicular to its original position (that is, north-south). On the main altar, in marble, we remember the altar-piece representing the Madonna with Child and on the sides Saint Anthony Abbot and San Rocco. Both side altars are made of marble: the one on the west wall is dedicated to the Madonna Layd of Sorrows and has in a recess the statue of the Lady of Sorrows in painted stone. The altar of Saint Anna, on the east wall, has an oil painting depicting Saint Anna holding on her knees the child Maria (1808). Worth mentioning are the two pieces of frescoes at the sides of the main altar, dating from the second half of the 1400s, recently attributed to a Veronese master. The bell tower rises from the east side of the church and is probably contemporary with it. Originally much lower, it held only three small bells. 23 Dalla fine del XII secolo, in tutto il territorio veronese furono promossi disboscamenti e incrementi viari, e l’agricoltura si sviluppò per merito di nuovi sistemi di irrigazione. Fu questa l’epoca delle lotte per le autonomie comunali, in cui le Ville, piccoli centri colonici in precedenza soggetti alle Pievi - organismi unitari a carattere religioso che esercitavano anche funzioni economiche - si costituirono come unità amministrative autonome. Fu un processo lungo e travagliato, favorito dall’allentarsi del potere imperiale e religioso sui centri minori. La Villa di Pescantina, elencata in due documenti del 1184 (Vezza, 1965, pag. 89) si sviluppò in questo periodo, soprattutto per le attività legate al fiume, quali il commercio e il trasporto del legname lungo il corso dell’Adige. La politica degli Scaligeri, che nel 1262 assunsero il potere con il consenso del popolo, favorì la rinascita di Verona, che divenne famosa come centro d’arte e cultura, e diede un forte impulso allo sviluppo delle attività in tutto il territorio. Nel 1311 Federico della Scala, sostenitore della restaurazione peace and with a good standard of living. During this period, the increase in business traffic on the river gave Pescantina notoriety and wealth and made it one of the mainstays of the Atesina navigation. The sixteenth century started with the war between the Empire and Venice, the latter in the meantime having become allies of the French in the Sacred League. From 1528 Venice obliged all its towns to institute “Cernide”, platoons of soldiers recruited among the inhabitants, ready to join forces and defend the threatened towns. The fatal plagues of 1576 and 1630 – the latter brought by the soldiers who fought in the war for the succession to the Duchy of Mantova – halved the number of inhabitants. Disorder and devastation were also caused by the wars of the Polish, Spanish and Austrian succession, in which Venice, by now well on the decline, remained totally neutral. With the fall of Venice and the arrival of the Napoleonic troops, the Valpolicella territory lost every privilege and autonomy. At Pescantina, Marano, Caprino and Albaredo there were violent outbursts that culminated in the episode of the Veronese Easters of April 1797. The inhabitants of Pescantina M@CC8 JG8I8M@<I@ OM@ fXVb_b' JXgg\`b M@CC8 JG8I8M@<I@ OM@ VXaghel' JXgg\`b Caratterizzata da elementi quattro-cinquecenteschi, Villa Sparavieri sorge nella zona alta di Settimo. La parte più antica ed elegante della villa è la facciata principale orientata verso il fiume. Essa presenta un porticato ad archi ribassati con pilastri a base quadrata, di rudimentale fattura, e una loggia scandita da archi a tutto sesto, poggianti su colonne rastremate di marmo rosso sormontate da capitelli. Elementi interessanti della villa, che nel complesso si trova in cattive condizioni, sono il portale massiccio, alcuni camini ben squadrati e una scala in tufo. È presente inoltre un monogramma a due colori in tempera e un affresco, di controversa attribuzione cronologica, raffigurante la Madonna con il Bambino. Characterised by fourteenth and fifteenth century features, Villa Sparvieri stands in the upper part of Settimo. The oldest and most elegant part of the house is its main façade facing the river. It presents an arcade of low arches with square-based pilasters, of simple workmanship, and a loggia distinguished by curved arches resting on red marble columns thinning towards their tops, surmounted by capitals. Interesting features of the house, which is generally not in a good state of upkeep, are the massive portal, a few squared fireplaces and a staircase in tufa. There is also a monogram in two colours painted in tempera and a fresco, of controversial chronological attribution, depicting the Madonna with Child. G8C8QQ<KKF :@GI@8E@ OM fXVb_b' GXfVTag\aT :@GI@8E@ ?FLJ< OM VXaghel' GXfVTag\aT Questo palazzo, affacciato sull’Adige, era di proprietà della famiglia Cipriani di Verona che, ai primi del Novecento veniva a passarvi la villeggiatura. L’edificio è composto da un corpo centrale, non grande e da due ali laterali a porticato, con archi sostenuti da colonne. Davanti rimane una grande corte, sopraelevata di alcuni metri rispetto alla strada Alzaia. Il palazzetto vanta quasi certamente origini quattrocentesche poiché se ne trova traccia sulla mappa dell’epoca. In seguito ha comunque subito rimaneggiamenti, soprattutto nella parte centrale. Nel periodo fra le due guerre, nei porticati funzionarono dei laboratori per la lavorazione del tabacco e della canapa, usata per la fabbricazione di corde. This building, facing over the Adige, was the property of the Cipriani family from Verona who, at the beginning of the twentieth century, came to spend their holidays here. The house is composed of a medium-sized central body and two lateral wings with arcades, with arches supported by columns. In front of the house there is a large courtyard, raised several metres above the level of the towpath. The house can almost certainly boast fifteenth century origins as it is indicated on the map of that era. It underwent alterations in subsequent centuries however, especially to the central part. In the period between the two wars, in the arcades there were laboratories for producing tobacco and hemp, used to make ropes. 24 M@CC8 9I@::@ OM@ fXVb_b' JXgg\`b M@CC8 9I@::@ OM@ VXaghel' JXgg\`b Costruita nel Cinquecento, Villa Bricci presenta l’impianto architettonico caratteristico delle ville venete. Il corpo centrale è fiancheggiato da ali laterali porticate di altezza minore, che si sviluppano in due altri corpi perpendicolari più massicci, adibiti a rustici. All’intersezione di questi con il corpo longitudinale dell’edificio principale si ergono due colombaie, una delle quali reca all’esterno uno stemma, ormai poco leggibile, riferito alla famiglia Bricci. All’interno della villa, nel salone centrale, si trovano affreschi di soggetto religioso, con personaggi biblici e santi. Nei primi anni del secolo scorso, la villa funse da asilo e da scuola elementare, mentre durante la prima guerra mondiale vi trovarono alloggio truppe e reparti militari. Built in the sixteenth century, Villa Bricci has the typical architectural style of the Veneto villas. The central body is flanked by arcaded lateral wings lower in height which further develop on another two perpendicular more solid bodies, used as farm buildings. At the intersection of these with the longitudinal body of the main building, there are two dovecotes, one of which has on the outside the crest, now hardly legible, of the Bricci family. Inside the villa, in the main hall, there are frescoes of religious scenes with biblical characters and saints. In the early years of the last century, the house was used as a nursery and primary school, while during the First World War soldiers and military units stayed there. imperiale in Italia, ottenne in feudo da Enrico VII tutto il territorio della Valpolicella, con la sola esclusione di Pol, che mantenne una diretta dipendenza dal Vescovo. Fino al 1325 la Valpolicella fu governata in modo indipendente, a livello amministrativo, giudiziario ed economico, godendo di particolari privilegi che la resero un’unità organica e assumendo valore politico e strategico, essendo posta tra il Trentino e Verona. La caduta degli Scaligeri nel 1387 ed una successione di participated heroically, blocking the advance of a French column and stopping them from crossing the Adige to join the troops besieged in the forts of Verona. This resistance cost the lives of eighteen inhabitants, shot and burned alive in their own homes. In 1798, with the Treaty of Campoformio, Napoleon released the Veneto to Austria. In the Veronese territory the population had suffered years and years of plunder and pillage and the Austrians were received with resignation. Not fearing the rural classes, the Austrian regime was at first balanced, but later, as the ÅC8 :FCFD9@E8Ç OM@ fXVb_b' JXgg\`b ÅC8 :FCFD9@E8Ç OM@ VXaghel' JXgg\`b Così chiamata per la torretta-colombaia ancora presente sul lato settentrionale della corte, “La Colombina” fu costruita nella seconda metà del Cinquecento. Ora in rovina dopo secoli di incuria e di abbandono, fu un tempo dimora signorile e prestigiosa, di stile architettonico ispirato al Sanmicheli. Degli affreschi cinquecenteschi che ornavano l’esterno, rimangono solo lo stemma nobiliare degli ex proprietari Morando e una Madonna. Negli ambienti interni sono ancora visibili alcuni busti e figure femminili e una Madonna con Bambino presso lo scalone. Nel 1990, il restauro della colombaia ha evidenziato il passaggio a portico situato alla base dell’edificio, probabilmente in origine adibito ad ingresso principale della villa. Sul lato occidentale si può notare un pittoresco camino, disposto presso una delle due aperture verso la campagna. So-called because of the tower-dovecote still standing on the north side of the courtyard, “La Colombina” was built in the second half of the sixteenth century. Today in ruins after centuries of negligence and abandon, it was at one time a noble and prestigious home, of an architectural style inspired by Sanmicheli. Only the noble crest of the former owners Morando and a Madonna remain of the sixteenth century frescoes that once adorned the external walls. In the rooms inside some busts and female figures and a Madonna with Child near the staircase are still visible. In 1990, the restoration of the dovecote highlighted the arched walkway situated at ground level and probably originally the main entrance to the house. On the west side you can see a picturesque fireplace, placed in one of the two openings facing towards the countryside. 25 Pescantina, palazzo Giacopini/Quarella - Pescantina, Giacopini/Ouarella House eventi calamitosi, tra cui la peste, il terremoto e la carestia, piegarono la popolazione che fu ulteriormente provata dalla guerra tra veneziani e carraresi per la contesa del territorio. Nel 1405 la Valpolicella e il territorio di Verona entrarono a far parte della Repubblica di Venezia. L’accortezza della politica veneziana nel mantenere gli ordinamenti precedenti, compresi i privilegi che la Valpolicella aveva ottenuto fin dall’epoca scaligera, consentì agli abitanti di vivere con tranquillità e benessere. In questo periodo, l’intensificarsi dei traffici commerciali sul fiume diede a Pescantina notorietà e ricchezza e la rese uno dei perni della navigazione atesina. Il Cinquecento si aprì con la guerra tra Impero e Venezia, nel frattempo alleatasi con la Francia nella Lega Santa. Dal 1528 Venezia impose a tutti i Comuni di istituire le Cernide, squadre di soldati reclutati tra gli abitanti, pronte ad adunarsi in difesa dei paesi minacciati. Le gravissime pestilenze del 1576 e del 1630 - quest’ultima portata dagli eserciti che si scontrarono sul territorio nella guerra per la successione al Ducato di Mantova - dimezzarono il numero degli abitanti. Disordini e devastazioni furono causati anche dalle guerre di successione polacca, spagnola e austriaca, nelle quali Venezia, ormai avviata al declino, rimase totalmente neutrale. Con la caduta di Venezia e l’arrivo delle truppe napoleoniche, il territorio della Valpolicella perse ogni privilegio e autonomia. A Pescantina, Marano, Caprino e Albaredo scoppiarono violente sommosse che culminarono nell’episodio delle Pasque Veronesi dell’aprile 1797. Pescantina partecipò con l’eroismo dei propri abitanti, che bloccarono desire for independence spread, it became ever more intolerant and repressive. Pescantina was not involved in the first two wars of independence, but suffered in the same period a decline in business on the Adige. The railway between Trento and Verona, inaugurated in 1859, speeded up the business traffic and transport on rails soon replaced the more difficult and expensive transport on water. Only with the Peace of Venice, which in 1866 ended the third War of Independence, did the Veneto and Mantova enter the Kingdom of Italy. In the towns the administrtative bodies of the Austrian governments remained in control, with the Lord Mayor being nominated by the Prefect and by the Government. The model of the System of the Provinces and of the Towns was exactly like the French one, centralised and subordinate to the King. At the end of the nineteenth century various associations were set up to fight for local autonomy: the League of Democracy, the Association of Towns in Italy and the Union of the Provinces. The First World War saw the sacrificing of many young lives of Pescantina. The destruction and poverty that followed the war were accompanied by a new feeling of autonomy, suffocated by fascism and the suppression of the electing bodies, substituted by the appointment of the Powers. During the Second World War the territory of Pescantina became of strategic importance for its geographical position and for the presence of the railway and the road to the Brennero, road connections with Germany, and therefore primary targets for the Anglo-American aviation. One violent event worthy of note in the history of Pescantina is what is recalled as the massacre of the Bassi brothers. On 24 August 1944 a few militants from a fascist brigade were trying to G8C8QQ<KKF Å<O >L8I;@8 ;@ =@E8EQ8Ç OM@@ fXVb_b Å=FID<I :LJKFDJ F==@:<Ç OM@@ VXaghel L’edificio, di probabile origine seicentesca, fu sede della Regia Guardia di Finanza, addetta nei secoli scorsi al controllo del commercio via acqua. La semplice facciata è rivolta all’Adige e mostra nella chiave di volta degli ingressi, due testine raffiguranti i volti di re Umberto I di Savoia e della regina Margherita. All’interno rimangono alcune stanze con soffitti decorati e una cella di isolamento. L’edificio è ora purtroppo in condizioni di forte degrado. This building, probably of seventeenth century origin, was the seat of the Royal Customs Office, responsible in past centuries for the controlling of the river trade. The simple façade faces the Adige and has in the keystone of the entrances two heads representing the faces of King Umberto I of Savoia and Queen Margherita. Inside there are still a few rooms with decorated ceilings and one cell. The building is now unfortunately in a terrible state of degradation. G8C8QQF >@8:FG@E@(HL8I<CC8 OM@@ fXVb_b' GXfVTag\aT >@8:FG@E@(HL8I<CC8 9L@C;@E> OM@@ VXaghel' GXfVTag\aT Il pregevole edificio, nel centro storico di Pescantina, si fa risalire al XVI-XVII secolo. È costituito da un portico centrale a due archi, sormontato da quattro grandi finestre a cornici sagomate. Al secondo piano ornano la facciata altre finestre, disposte in modo regolare l’una accanto all’altra. All’interno del palazzo si trovano alcuni brani di affreschi e diversi camini cinquecenteschi in tufo lavorato. Sull’arco di accesso alla proprietà si può ammirare lo stemma dei Giacopini: un elefante e quattro spighe in bassorilievo, stemma che si trova, dipinto, anche nel chiostro dei Redentoristi a Bussolengo. Accanto rimangono alcune iniziali e parte di una data. This valuable building, in the historic centre of Pescantina, is said to date back to the XVI-XVII centuries. It is made up of a central arcade with two arches, surmounted by four large windows with moulded frames. On the second floor, other windows adorn the façade, evenly spaced one next to the other. Inside the building there are a few pieces of frescoes and several sixteenth century fireplaces in worked tufa. On the entrance archway you can admire the crest of the Giacopini: an elephant and four ears of corn in bas-relief, a crest which can also be found painted in the cloisters of the Redentoristi on Bussolengo. Nearby are the remains of a few initials and part of a date. 27 J8EKL8I@F ;<CC8 D8;FEE@E8 OM@@@ fXVb_b' GXfVTag\aT J8EKL8I@F ;<CC8 D8;FEE@E8 OM@@@ VXaghel' GXfVTag\aT La Madonnina, ovvero Santuario della Beata Vergine della Pietà, è situata nella parte settentrionale di Pescantina. È un edificio barocco a pianta ottagonale, con orientamento da est ad ovest. È sorta nel 1732, probabilmente su di una precedente chiesetta di proprietà dei marchesi Sagramoso, i quali erano proprietari anche del terreno circostante. All’interno si trova un unico altare di marmo, sopra al quale, sul muro, è dipinta l’immagine della Madonna, protetta da un cristallo. La tradizione vuole che tale dipinto sia stato protagonista di un evento miracoloso. Quando ancora era parte di un capitello, posto a duecento metri di distanza, sembra che un bovaro la colpisse in viso con la frusta e l’immagine abbia versato lacrime di sangue. Fu in relazione a questo fatto che, con l’ausilio economico della popolazione, venne eretto il piccolo santuario della Madonnina. Ai lati dell’altare vi sono la statua in legno di San Giuseppe e la statua di San Giovanni in gesso. Un tempo il presbiterio era delimitato da due pareti e ai lati dell’altare si trovavano delle grate. In sacrestia si trova l’altare primitivo, in legno dipinto come marmi policromi, recante la statuetta della Madonna Addolorata. Il campanile, quadrato, porta cinque campane e un secolare orologio sulla facciata meridionale. È di imminente attuazione il restauro esterno del santuario, i muri del quale necessitano di un’accurata pulizia. La Madonnina, dotata di una buona acustica, viene utilizzata per l’esecuzione di concerti di musica sacra. The Madonnina, otherwise called the Sanctuary of the Blessed Virgin of Devotion, is situated in the northern part of Pescantina. It is a baroque building based on an octagonal shape, facing east-west. It was built in 1732, probably on the site of a previous little church property of the Marquis and Marquess Sagramoso, who alkso owned the land surrounding it. Inside there is only one marble altar, above which, on the wall, is painted the image of the Madonna, protected by a pane of glass. Tradition has it that this painting was involved in a miracle. When it was still part of a capital, two hundred metres away from were it is now, it is said that a cowherd struck its face with a whip and the image cried tears of blood. It was in relation to this fact that, with the financial help of the population, the little sanctuary of the Madonnina was built. At the sides of the altar, there is a wooden statue of Saint Joseph and a plaster one of Saint John. Once upon a time the presbytery was outlined by two walls and on the sides of the altar there were gratings. In the sacristy is the simple altar, made of wood painted to appear like polychrome marble, holding the little statue of the Madonna, Lady of Sorrows. The bell tower, square, holds five bells and a centuries-old clock on the south-facing wall. The external restoration of the sanctuary is due to begin soon, the walls are in need of careful cleaning. The Madonnina, having good acoustics, is used for concerts of sacred music. l’avanzata di una colonna francese, impedendole di traghettare l’Adige per raggiungere le truppe assediate nei forti di Verona. La resistenza costò la vita a diciotto abitanti, colpiti a fuoco o arsi vivi nelle proprie case. Nel 1798, con il Trattato di Campoformio, Napoleone cedette il Veneto all’Austria. Nel territorio veronese la popolazione aveva subito decenni di rapine e spogliazioni e gli austriaci furono accolti con rassegnazione. Non temendo le classi rurali, il regime austriaco fu inizialmente equilibrato, divenendo in seguito, con il diffondersi delle aspirazioni all’indipendenza, sempre più intollerante e repressivo. Pescantina non fu coinvolta nelle prime due guerre d’indipendenza, ma subì in questo periodo il declino del commercio sull’Adige. La strada ferrata fra Trento e Verona, inaugurata nel 1859, velocizzò i traffici commerciali, ed il trasporto su rotaie soppiantò ben presto il più difficile e costoso trasporto via acqua. Solo con la Pace di Vienna, che nel 1866 concluse la III Guerra d’Indipendenza, il Veneto con Mantova entrarono a capture Angelo (Ezio) Bassi in order to oblige him to join up with the Republicans. The young man managed to escape and the fascists shot his mother, Paola Zaninelli, and his two sisters, Bianca and Maria, guilty of helping him to escape. In the days following the war, two of the men responsible for the massacre were arrested in Verona and taken to Pescantina where they were tried by an improvised Partisan court and shot on the municipal sports ground. In 1945, with the liberation of Italy from German occupation, the towns in the Valpolicella situated close behind the prealpine line of defence, took advantage of the leftovers of the food reserves left by the nazis, who were either fleeing or had been captured by the partisans. Many of those who succeeded in reaching their homeland, after being interned in the nazi camps, were received in Pescantina. The democratic regime was temporarily set up until 1946, with the Committee of National Liberation, and later permanently with the arrival of the Republic. 28 far parte del Regno d’Italia. Nei Comuni restarono in carica le amministrazioni dei governi austriaci, con il Sindaco nominato su proposta del Prefetto e del Governo. Il modello dell’Ordinamento delle Province e dei Comuni era del tutto simile a quello francese, centralista e subordinato al re. Sul finire dell’Ottocento nacquero diverse associazioni per la lotta in nome delle autonomie locali: la Lega della democrazia, l’Associazione dei Comuni d’Italia e l’Unione delle Province. La I Guerra Mondiale vide il sacrificio di molti giovani di Pescantina. La distruzione e la povertà che seguirono alla guerra si accompagnarono ad un nuovo sentimento di autonomia, che il fascismo soffocò con la soppressione degli organi elettivi, sostituiti dalla carica di Potestà. Durante la II Guerra Mondiale il territorio di Pescantina assunse un importante valore strategico, per la posizione geografica e per la presenza della ferrovia e della strada per il Brennero, collegamenti viari con la Germania, e quindi obiettivi primari per l’aviazione anglo-americana. Arcé, Torretta di Villa da Sacco - Arcé, Tower of Villa da Sacco M@CC8 ;8 J8::F OM@@@ fXVb_b' 8eVXÑ M@CC8 ;8 J8::F OM@@@ VXaghel' 8eVXÑ Costruita alla fine del XVII secolo, Villa Da Sacco è situata in prossimità del fiume. Sull’ampio giardino si affacciano il palazzo, i rustici che compongono ali e cortili e la cappella dedicata a Santa Anna, che risale alla seconda metà dell’Ottocento. Nel vasto parco sull’Adige, tra alberi secolari, si trovano quattro torrette costruite anch’esse nella seconda metà dell’Ottocento dal conte Carlo Albertini che, essendo al tempo proprietario della villa, diede a queste torrette il nome dei propri figli. A ridosso della strada Alzaia sono ancora presenti i resti di una costruzione seicentesca di ingegneria idraulica per il sollevamento dell’acqua. Risale probabilmente al Seicento una Madonna con Santi dipinta sul casino denominato “casa del cacciatore”. Il palazzo, ampiamente modificato alla metà dell’Ottocento con l’eliminazione delle torricine del tetto, presenta facciate sobrie e interni di discreto pregio, decorati a stucco e con preziose tappezzerie ottocentesche. Negli anni degli eventi bellici che interessarono la zona, la villa ospitò truppe e reparti militari: nel 1848 accolse un ospedale da campo austriaco, nel 1859 fu alloggio di ufficiali e graduati. In queste occasioni furono riportati gravi danni, il muro di cinta fu demolito, vennero abbattuti molti alberi del giardino e gli interni del palazzo furono pesantemente danneggiati. Anche durante i conflitti mondiali del Novecento la villa fu alloggio di squadre militari. Occupata per due anni nel corso della seconda guerra mondiale da un comando germanico, fu infine teatro di una sparatoria tra militari tedeschi e partigiani del posto. Built at the end of the XVII century, Villa Da Sacco is situated near the river. Over the large garden look the house, the farm buildings that form wings and courtyards and the chapel dedicated to Saint Anna, dating back to the second half of the nineteenth century. In the huge park going down to the Adige, among secular trees, there are four little towers also built in the second half of the nineteenth century by Count Carlo Albertini who, being the then owner of the house, gave these towers the names of his sons. Next to the towpath you can still see the remains of a seventeenth century construction of hydraulic engineering for the lifting of water from the river. A Madonna with Saints painted on the cottage called “hunter’s house” probably dates back to the seventeenth century. The house, greatly altered in the midnineteenth century, by the elimination of the little towers from the roof, presents sober facades and discreetly valuable insides, decorated with stuccoes and precious nineteenth century tapestries. In the war years, the villa housed troops and military units: in 1848 it contained n Austrian field hospital, 1859 it was the home of officers and non-commissioned officers. On these occasions serious damage was done to the property, the surrounding wall was destroyed, many trees in the garden were cut down and the inside of the house was heavily damaged. Also during the two World Wars the villa housed military groups; it was occupied for three years during the Second World War by German headquarters and was the scene of a shooting between German soldiers and local partisans. 29 È degno di nota per la storia di Pescantina, un fatto violento ricordato come l’eccidio dei fratelli Bassi. Il 24 Agosto 1944, alcuni militanti di una brigata fascista cercarono di catturare Angelo (Ezio) Bassi, per costringerlo ad arruolarsi tra i repubblichini. Il giovane riuscì a scappare, e i fascisti uccisero a colpi di mitra Paola Zaninelli, la madre, e le due sorelle, Bianca e Maria, colpevoli di averlo aiutato a fuggire. Nei giorni successivi alla guerra, due dei responsabili dell’eccidio vennero arrestati a Verona e portati a Pescantina, dove furono giudicati da un improvvisato tribunale partigiano e fucilati sul terreno del campo sportivo comunale. Nel 1945, con la liberazione dell’Italia dall’occupazione tedesca, i paesi della Valpolicella situati a ridosso della linea prealpina di difesa, usufruirono degli avanzi delle scorte alimentari dei nazisti ormai in fuga o catturati dai partigiani. Molti di coloro che riuscirono a tornare in patria, dopo essere stati internati nei campi nazisti, furono accolti a Pescantina. Il regime democratico fu istituito in forma straordinaria fino al 1946, con il Comitato di Liberazione Nazionale, e in seguito in forma ordinaria con l’avvento della Repubblica. Pescantina, palazzo Betteloni - Pescantina, Betteloni House G8C8QQF 9<KK<CFE@ OM@@@ fXVb_b' GXfVTag\aT 9<KK<CFE@ 9L@C;@E> OM@@@ VXaghel' GXfVTag\aT È sede del Municipio di Pescantina, dal 1880 circa. Ha probabile origine settecentesca con facciata neoclassica, suddivisa in tre parti. La parte centrale presenta un colonnato sormontato da un frontone. All’interno rimangono alcuni brani di affreschi, restaurati, fra cui una Madonna con Bambino, di buona fattura. It has been the seat of the Town Hall of Pescantina since about 1880. It has probable eighteenth century origins with a Neoclassical façade, subdivided in three parts. The central part presents a colonnade topped by a pediment. Inside are the remains of a few pieces of frescoes, restored, among which a Madonna with Child, of good workmanship. G8C8QQ<KKF ;8E<J< OM@@@ fXVb_b' GXfVTag\aT ;8E<J< 9L@C;@E> OM@@@ VXaghel' GXfVTag\aT Situato nel centro storico di Pescantina, è uno degli edifici di maggiore interesse artistico. È di origine seicentesca o della prima metà del Settecento. La sua struttura si articola su tre piani e comprende diversi saloni, un cortiletto interno ed una torretta con finestrelle a forma di monofora, sormontata da merli. Per questa torretta l’edificio è conosciuto come torre del “Mami”, dal soprannome dell’antico proprietario Angelo Danese. Tale torretta era in origine su due piani; nell’Ottocento, dopo un crollo, venne ricostruita inserendo un terzo piano, identificabile per la diversa struttura architettonica. All’interno, in alcuni locali, si notano decorazioni a motivi floreali della prima metà del Novecento; si conservano poi dei modiglioni di legno, qualche architrave lavorato, un paio di camini, una particolare modanatura in uno dei solai. Negli anni ’40 e ’50, tale palazzo ospitò un orfanotrofio femminile. Situated in the historic centre of Pescantina, it is one of the most interesting buildings artistically-speaking. Its origins are in the seventeenth century or the first half of the eighteenth century. The building is on three floors and contains numerous rooms, a small internal courtyard and a little tower with small windows topped by merlons. Thanks to this little tower, the building is known as the tower of “Mami”, from the nick.name of the old owner Angelo Danese. The tower was originally on two floors; in the nineteenth century after a collapse it was rebuilt inserting a third floor, distinguishable from the rest because of its diverse architectural style. Inside, in a few rooms, there are floral decorations dating from the first half of the twentieth century; some wooden modillions are preserved, some fashioned lintels, a couple of fireplaces, a particular moulding in one of the lofts. In the 1940s and 1950s this building housed a girls’ orphanage. 30 Pescantina, il vecchio ponte in ferro - Pescatnia, the old iron bridge DFELD<EKF 8>C@ <O(@EK<IE8K@ 9T_Vba\ DFELD<EK KF K?< =FID<I @EK<IE<<J 9T_Vba\ Il monumento dedicato ai caduti e agli ex-internati nei campi nazisti fu inaugurato il 25 Settembre 1966. Ideato dall’architetto Mirko Vucetich e realizzato sotto la direzione dell’ingegnere Enea Ronca, vicepresidente della federazione veronese dell’ANEI - Associazione Nazionale Ex Internati - esso sorge nei pressi della stazione, a Balconi, collocazione che già sottolinea il ruolo assunto da Pescantina durante la seconda guerra mondiale. La stazione di Pescantina fu infatti capolinea di quella ferrovia del Brennero che vide trasferite in Germania, per essere deportate nei lager, centinaia di migliaia di persone. Nella primavera del 1945, la stessa stazione accolse i superstiti dei campi di concentramento, i quali trovarono a Pescantina il primo punto di approdo dopo le atroci sofferenze subite. Tutto il paese si prodigò in quell’occasione per offrire ai superstiti le prime cure, divenendo per essi il simbolo della fine del conflitto e del primo contatto con la patria. Il monumento è composto di reticolati punteggiati da mani tese ad implorare la libertà, simbolo del monito rivolto a tutta l’umanità da coloro che sacrificarono la propria vita per la giustizia e per la patria. Del senatore Paride Piacenti, presidente nazionale dell’ANEI, la frase posta al centro del monumento: “Qui dove giungeste, o fratelli, di noi caduti ritorna soltanto il ricordo, ma non si muore invano per amore della giustizia”. Nel 1996, la celebrazione del trentennale del monumento ha rappresentato il forte invito a non dimenticare, rinnovando l’attualità della denuncia contro ogni forma di conflitto e l’eterna gratitudine per coloro che hanno contribuito con il sacrificio alla conquista della libertà e della democrazia. The monument dedicated to the dead and to the former internees of the Nazi camps was inaugurated on 25 September 1966. Designed by the architect Mirko Vucetich and constructed under the guidance of engineer Enea Ronca, vice-president of the Veronese federation of ANEI – National Association of Former Internees – it stands near the station in Balconi, a position that by itself underlines the role played by Pescantina in the Second World War. In fact the station of Pescantina was the end of the Brennero line that transferred to Germany hundreds of thousands of people, destined to be deported to the concentration camps. In the spring of 1945, the same station welcomed back the survivors of the concentration camps, and so Pescantina was their first landing-place after the atrocious suffering they had experienced. The whole town did all they could to offer help to these survivors, becoming for them the symbol of the end of the war and of their first contact with their homeland. The monument is composed of a network of barbed wire, interspersed with hands stretched out begging for freedom, a symbol of the warning directed at the whole of humanity by those who sacrificed their lives for justice and their country. The sentence written in the centre of the monument is by Senator Paride Piacenti, national president of ANEI: “Here where you came, o brothers, of those who died only the memory returns, but we did not die in vain for the love of justice”. In 1996, the thirty year anniversary of the monument represented a strong invitation not to forget, renewing the relevance today of the denouncing of every form of conflict and our eternal gratefulness to those who have contributed to and sacrificed themselves in the fight for freedom and democracy. 31 Peschi in fiore con il campanile di San Lorenzo - Peach trees in bloom with the bell tower of San Lorenzo Il progetto The plan Sviluppo urbanistico e territorio Urban and territorial development Negli ultimi dieci anni lo sviluppo edilizio di Pescantina è stato supportato dallo spirito di rivitalizzare e rendere il più possibile autonome le singole frazioni, salvaguardandone l’identità di fieri ed indipendenti “centri di vita”. Con questa filosofia sono state individuate le nuove zone residenziali ed i servizi, dalle scuole alle attività ricreative, sportive e sociali. In campo artigianale ed industriale si è cercato di tutelare e incentivare tutte quelle attività che, in linea con quanto avviene nel resto del Veneto, sono nate e cresciute in una realtà prettamente agricola, attenuandone comunque l’impatto ambientale attraverso piani urbanistici di riordino territoriale, ovvero incentivandone il trasferimento in aree appositamente predisposte che hanno dato origine negli anni all’importante polo produttivo di Settimo. La pianificazione a livello provinciale, a cui è demandata la previsione e programmazione dei nuovi insediamenti industriali, individua nel territorio di Pescantina limitati sviluppi di carattere produttivo, concentrati nella parte di territorio posta a confine con il comune di Sant’Ambrogio. Per quel che riguarda l’aspetto ambientale sono state poste le basi per un futuro parco dell’Adige, limitando l’attività edilizia in vaste aree di tutela paesaggistica e riqualificando tutto il tracciato della storica strada Alzaia. Più recentemente, attraverso un’utile concentrazione delle aree a servizi, in seguito alla realizzazione delle varie zone residenziali, è stato possibile rendere disponibile alla collettività una vasta area verde, superiore ai diecimila metri quadri, destinata a diventare un bellissimo parco nel cuore del centro storico di Pescantina. Sono state altresì avviate tutta una serie di iniziative, a partire dall’approvazione del piano della viabilità, finalizzate ad una riorganizzazione funzionale dei percorsi, alla messa in sicurezza delle sedi stradali e al decongestionamento del traffico in alcune arterie del capoluogo, da concretizzare attraverso la modifica delle intersezioni e la realizzazione di una nuova viabilità ciclo-pedonale. Pescantina, cresciuta negli ultimi anni nel numero dei suoi abitanti, sulla scia di una tendenza demografica che ha coinvolto la gran parte dei paesi limitrofi, grazie alla favorevole posizione geografica ed alla presenza di importanti vie di comunicazione, è destinata a divenire sempre più una polarità di livello sovraccomunale. Over the last ten years the building development of Pescantina has been characterised by the spirit of revitalisation and the desire to make the individual hamlets as autonomous as possible, while at the same time maintaining the identity of each proud and independent “life centre”. With this philosophy the new residential areas and facilities have been located: from schools to recreation, sports and social facilities. In the craft and industrial field, support and incentive have been given to all the activities which, in line with what was happening in the rest of the Veneto, were born and have developed in a typically agricultural reality, minimizing however the impact on the environment thanks to urban planning of the territorial organisation, that is encouraging the transfer to areas purposely equipped, which has over the years seen the birth of the important centre of production in Settimo. Provincial planning, to which the provision and planning of new Pescantina, la nuova sala civica - Pescantina, the new civic centre 33 industrial estates refers, sees in the territory of Pescantina limited developments of a productive nature; these are concentrated in the area that borders on the town of Sant’Ambrogio. As far as the environmental aspect is concerned, the foundations for a future park around the Adige have been laid, limiting the building activity in large areas of protected landscapes and reclassifying the route of the historic road Alzaia. More recently, as a result of the useful concentration of the areas and facilities, due to the completion of various residenPescantina, il velodromo - Pescantina, the cycling stadium tial areas, a large area of open space (more than ten thouSarà necessario, attraverso l’iniziativa pubblica e l’incentivo sand square metres) has been made available to the populadi quella privata, continuare nel processo di recupero di tion with the intention of making it a beautiful park in the quel centro storico, vero e proprio vanto per i pescantinesi, heart of the historic centre of Pescantina. che diventa contemporaneamente coscienza del proprio A series of other initiatives are under way, starting with the appassato e punto di partenza per il futuro. proval of the road plans to reorganise the functionality of the Un futuro nel quale assisteremo, molto probabilmente, ad roads, make the road surfaces safer and reduce the amount of una fusione tra i centri abitati della frazione di Balconi ed traffic congestion in some of the main roads of the town, modil Capoluogo, in un’ideale congiunzione tra le due storiche ify some intersections and create new pathways for cyclists and direttrici, l’Adige e l’antica via militare Claudia Augusta Papedestrians. dana (ai più nota come la “Statale 12”), che hanno caratOver the last few years, Pescantina has seen an increase in the terizzato da sempre la crescita del paese; un futuro nel quanumber of its inhabitants, in the wake of a demographic tenle dovranno continuare a trovare spazio tutta una serie di dency that has touched most of the surrounding towns, thanks iniziative urbanistiche, ambientali e culturali per far sì che il to the favourable geographic position and to the existence of parco dell’Adige continui a rappresentare il naturale moimportant means of communication and as a result is destined mento di contatto tra la gente ed il fiume. to develop into an increasingly large municipal centre. It will be necessary, through public and private initiatives, to continue reAttività economiche cuperating the historic centre, of which the Pescantina people are so proud, to give it the awareness of its past and make it a Il territorio del Comune di Pescantina è stato interessato da starting point for the future. una profonda trasformazione economica e sociale, che riguarda le forme della produzione e del lavoro. Gli esiti di questo cambiamento sono dipesi anche dalla capacità degli attori pubblici e delle forze sociali di affrontare i problemi relativi alle risorse umane e al lavoro. La trasformazione ancora in atto, che vede una grande diffusione dei settori delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione ma che investe anche settori più tradizionali, richiede quindi un impegno straordinario di adeguamento del sistema locale dell'educazione, della formazione, dell'orientamento e delle politiche attive del lavoro. Nella realtà attuale del Comune di Pescantina le attività economiche, commerciali e artigianali erogano svariati servizi indispensabili al cittadino: esse sono particolarmente importanti nel tessuto sociale del comune, costituendo fonte di lavoro e di relazioni. Un posto molto importante occupa l'agricoltura, già ben sviluppata in passato, che in questi anni ha conosciuto un notevole sviluppo soprattutto nel settore della coltivazione del pesco e del kiwi. Tuttavia la realtà economica di Pescantina si presenta molto variegata con un numero consistente di aziende suddivise nei seguenti settori: Pescantina, scorcio del centro storico - Pescantina, a corner of the historical centre 34 Agricoltura - Agriculture Cava - Quarry Attività Manifatturiere - Manufacturing industry Costruzioni - Buildings Commercio ingrosso e dettaglio Wholesale and retail trade Alberghi e ristoranti - Hotels and restaurants Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Transport, warehousing and communications Intermediazione monetaria e finanziaria Financial intermediaries Attività immobiliare, noleggi o informatica ricerca Real estate, renting and information research Istruzione - Education Sanità e altri servizi sociali - Health and other social services Altri servizi pubblici, sociali e personali Other public services, social and personal Imprese non classificate - Unclassified firms A future in which we will see, quite probably, the fusion of the hamlet of Balconi with the main town in conjunction with the two historic routes, the Adige and the ancient military road Claudia Augusta Padana (known by most as the “Statale 12”), which have always been part of the growth of the town; a future in which there must be space for a series of urban, environmental and cultural initiatives in order to ensure that the Adige park continues to represent a natural moment of contact between the people and their river. 1. commercio ingrosso e dettaglio: 311 2. aziende agricole: 285 3. attività manifatturiere: 216 4. attività di costruzione: 168 5. attività immobiliari, informatica e di ricerca: 90 6. aziende di trasporto: 51 7. alberghi e ristoranti: 39 8. aziende di intermediazione monetaria e finanziaria: 20 9. imprese varie: 14 Economic Activities Un importante riferimento per il settore commerciale ed industriale del territorio è la manifestazione “Pescantina produce”. Un progetto ambizioso nato nel 1999 con l’obiettivo di promuovere Pescantina e le realtà commerciali e produttive del paese e del comprensorio. Una fiera che ha riscosso un successo immediato fin dalla prima edizione ospitando espositori, stand gastronomici e spettacoli con personaggi di fama internazionale. Visitata ogni anno da migliaia di persone, “Perscantina produce” ha saputo rinnovarsi e presentare edizioni, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, sempre più curate e ricche di avvenimenti, diventando una felice realtà ormai ben radicata nel territorio. The territory of the town of Pescantina has seen a profound economic and social transformation regarding types of production and work. The results of this change have also depended on the ability of the public officials and the social powers to face the problems relating to human and work resources. The transformation, which is still under way today, has seen a wide diffusion of the information technology and communications field, but is also investing in the more traditional sectors and therefore requires a special effort to adapt the existing local systems of education, professional training and vocational courses and active work policies. In the present situation of the town of Pescantina, the financial, business and craft activities supply various indispensable facilities to the citizens: they are particularly important in the social context of the community, providing work opportunities and social outlets. Agriculture has an important role, well-established in the past, which in recent years have seen a considerable development especially in the cultivation of peaches and kiwi. However, the economic situation in Pescantina is quite varied and includes a good number of companies subdivided into the following sectors: 1. wholesale and retail trade: 311 2. farms: 285 3. manufacturing industry: 216 La coltivazione del pesco Nell’insieme delle attività economiche di Pescantina ha un ruolo centrale la coltivazione del pesco. Il terreno, caratterizzato da un substrato permeabile e calcareo, e la posizione soleggiata e vicina al fiume, costituiscono un habitat favorevole per questo tipo di coltura che era presente, sia pure in forma ridotta, già in epoca romana. A partire dal XVII secolo la coltivazione del pesco conobbe una vera e propria diffusione. Con la costruzione delle ruote idrovore e il progressivo sviluppo delle tecniche di irrigazione, sempre più terre vennero infatti destinate alla produzione della pesca. Nel secolo scorso, l’introduzione di sistemi colturali quali impianti, potature e trattamenti per limitare la diffusione delle malattie, 35 e la costruzione del canale di irrigazione negli anni ’20, ne determinarono la definitiva affermazione, tanto che oggi le pesche di Pescantina hanno conquistato il mercato nazionale ed estero, meritando l’attenzione dei tecnici per le loro qualità organolettiche. Il mercato ortofrutticolo ed il marchio Principesca Il mercato ortofrutticolo di Bussolengo e Pescantina è stato costruito nell’anno 1988 e racchiude in questa nuova struttura tutta una serie di piccoli mercati che operavano sul territorio. La posizione logistica della struttura, nella zona più a nord della pianura, ha un bacino di conferimento molto vasto, basti pensare che vi sono interessati ben sette Comuni. I produttori conferenti sono un migliaio, di cui oltre seicento sono aziende imprenditoriali a titolo principale. Per queste caratteristiche, fin dai primi anni il mercato si è dimostrato un punto di riferimento per le produzioni locali, non solo della pesca ma anche per i prodotti secondari quali mele, pere, susine, albicocche e kiwi. In seguito, dal 1992, è iniziata la commercializzazione del kiwi con un prodotto lavorato direttamente dal produttore negli appositi imballaggi. Questo metodo di commercializzazione ha dato maggiore importanza al mercato, indicando nuove linee di marketing anche per l’altra frutta. Il nuovo marchio Principesca - The new logo “Principesca” 4. building industry: 168 5. real estate, information technology and research: 90 6. transport companies: 51 7. hotels and restaurants: 39 8. financial intermediaries: 20 9. others: 14 An important reference for the business and industrial sector in this area is the event “Pescantina produce”. It is an ambitious project started in 1999 with the aim of promoting Pescantina and its business and productive reality and that of the surrounding area. This trade fair met with immediate success and hosts exhibitors, gastronomic stands and shows with internationally famous names. Visited every year by thousands of people, “Pescantina produce” has always moved with the times and presents, in collaboration with the Municipal Administration, a fair full of important events, havin now become a well-established appointment on the territory’s calendar. Peach cultivation In the general picture of economic activities in Pescantina, a central role is played by the cultivation of peaches. The ground, characterised by a permeable and calcareous substrate, and the sunny position near the river make for a favourable habitat for this type of cultivation, which was already present, be it to a lesser extent, in Roman times. From the seventeenth century the cultivation of peach trees spread diffusely. With the construction of the water pump wheels and the progressive development of the irrigation techniques, more and more land was given over to the production of peaches. In the last century, the introduction of cultivation systems such as installations, pruning and treatments to limit the spreading of diseases and the construction of the irrigation channel in the 1920s were the signs of ultimate success, so much so that today the peaches from Pescantina have conquered the national and international market, worthy of the experts’ attention for their flavour, perfume and texture. The fruit and vegetable market and the logo “Principesca” The fruit and vegetable market belonging to Bussolengo and Pescantina was built in 1988 and encloses a collection of little markets that existed in the territory. The logistic position of the building, in the northern part of the plain, covers a vast La raccolta delle pesche - The peach harvest 36 È degli anni ’90 la profonda rivoluzione che il mercato ha dato al sistema di produrre frutta, ponendo la qualità come fattore determinante per il commercio. Sul piano commerciale, il mercato si è posto all’attenzione delle innovazioni di vendita e delle trasformazioni del marketing, andando a promuovere la produzione in Paesi esteri, della Comunità Europea, ma anche nell’Europa dell’Est e introducendo una commercializzazione diretta tramite gli importatori dei mercati di tali nazioni. Da sottolineare l’importanza delle mostre pomologiche di Pescantina e Bussolengo che si svolgono annualmente da molti decenni e la partecipazione del mercato a manifestazioni nazionali e internazionali con mostre, convegni e presentazione di prodotto. Negli ultimi anni, con la grande trasformazione data dall’introduzione dei marchi e dell’IGP, i produttori hanno sentito il bisogno di fregiarsi di un marchio per qualificare maggiormente il prodotto. È nato così, tramite le amministrazioni comunali e la società di gestione, il marchio “Principesca”. Tale marchio è correlato di un disciplinare di produzione che dispone dei metodi di produzione, di raccolta e commercializzazione. La produzione di Principesca è legata al territorio dei comuni conferenti, in particolare a quelli di Pescantina e Bussolengo, e vi possono partecipare solo le varietà prodotte con la forma dell’allevamento a vaso ed i frutti che hanno raggiunto una perfetta maturazione, forma e colorazione. Il prodotto è commercializzato esclusivamente tramite il mercato e deve essere raccolto in giornata, lavorato a mano in appositi plateaux recanti il marchio “Principesca” e sigillati sulla parte superiore con una fascia portante le stesse indicazioni. Questo marchio ha l’obiettivo di soddisfare i clienti più esigenti, che ricercano nella pesca le qualità di profumo, catchment area encompassing as many as seven municipalities. The appointed producers are about a thousand, of whom over six hundred are specialised companies. For these reasons, right from the start the market was a reference point for local production, not only of peaches but also of secondary products like apples, pears, plums, apricots and kiwi. Later, in 1992, the trading of kiwis began with a product prepared directly by the producer in specific packaging. This method of trading gave even greater importance to the market, indicating new lines of marketing also for the other fruits. In the 1990s the market brought about a profound revolution in the way of producing fruit, making quality the determining factor in trade. On a business level, the market gave its attention to sales innovations and marketing transformations, promoting the production abroad, in the European Community and in Eastern Europe, and introducing direct trading via the market importers of those countries. We should emphasize the importance of the fruit tree exhibitions in Pescantina and Bussolengo that have taken place every year for many years and the participation of the market in national and international meetings with exhibitions, conferences and product presentations. Recently, with the great transformation brought about by the introduction of logos and GPI, the producers felt the need to give themselves a logo to further qualify their product. So, thanks to the municipal administration and the managing company, the logo “Principesca” was born. This logo is correlated by a list of production regulations which lays down the methods of production, harvesting and trading. The production of “Principesca” is linked to the territory of the appointed towns, in particular to Pescantina and Bussolengo and only the varieties produced by cultivation in pots and the fruits which have reached perfect ripeness, shape and colour can be marked with the logo. The produce is sold exclusively through the market and must be harvested the same Sagra di San Lorenzo, fuochi d’artificio - Festival of San Lorenzo, fireworks 37 fragranza e sapore, caratteristiche del frutto spesso ormai dimenticate. Con Principesca il mercato qualifica una fascia di prodotto superiore, un prestigio sia per le aziende che lo producono che per la terra di Pescantina, da sempre culla della peschicoltura. day, prepared by hand in specific boxes marked with the logo “Principesca” and sealed on the top by a tape bearing the same information. This logo aims to satisfy the most demanding clients who look for the quality of perfume, fragrance and flavour in the peaches, characteristics that are often forgotten these days. With “Principesca” the market recognises a superior product, a sign of prestige both for the companies producing them and for the land of Pescantina, which has always been the home of peach cultivation. Le associazioni a Pescantina Nel territorio di Pescantina le associazioni trovano un forte sviluppo con più di settanta gruppi impegnati in diversi settori di attività. Un insieme che si dimostra notevole anche per l’ampiezza degli interessi e delle finalità: dalle associazioni sportive e ricreative a quelle di promozione culturale ed artistica, dai gruppi impegnati nella valorizzazione e conservazione del patrimonio ambientale, locale o internazionale, fino alle associazioni di impegno e solidarietà sociale. Associations in Pescantina In the territory of Pescantina associations have developed strongly with more than seventy groups working in different areas of activity; quite considerable in number also for the wide range of interests and aims represented: from sports and recreational associations to cultural and artistic promotion groups, from groups involved in the development and preservation of the environmental patrimony, local and worldwide, to associations for social support and solidarity. ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Il comune di Pescantina è particolarmente vivace in quest’ambito, con la presenza di molteplici realtà di volontariato capaci di rispondere in modo puntuale a bisogni sociali vecchi e nuovi. Le varie iniziative di solidarietà trovano radici comuni nella cultura cristiano-cattolica, cultura che mette la persona e la sua dignità al centro di ogni iniziativa e attività umana. Molte di queste Associazioni sono nate nei primi anni ottanta, momento favorevole allo sviluppo di una nuova solidarietà, attenta a combattere i fenomeni di esclusione sociale e di disagio; proponendo la promozione e l’emancipazione della persona in alternativa alla cultura dell’assistenzialismo. Alcune di queste associazioni sono l'espressione del radicamento sul territorio di realtà Nazionali mentre altre sono nate sul territorio comunale ed operano quasi esclusivamente in tale ambito. In un elenco che certamente non esaurisce ne descrive la ricchezza del volontariato espresso dal nostro territorio, comprende: Caritas; Associazioni NOI delle Parrocchie di Pescantina, Balconi e Settimo; San Vincenzo - Casa Ozanam; A.I.D.O., Associazione Famiglie Italiane; Associazione Mato Grosso, le sezioni A.V.I.S di Pescantina, Balconi e Settimo. Gruppo Sostegno Persone Handicappate; Mario e i sui amici; Associazione Aiutiamoli a Vivere; A.C.A.T; Gruppo C.T.G. Citrato. Merita menzione in questo ambito anche i gruppi Alpini di Pescantina e Arcè che spesso operano a sostegno delle realtà di volontariato sopra elencate. Le diverse Amministrazioni Comunali hanno sempre sostenuto queste realtà in diversi modi e il futuro sarà VOLUNTARY SERVICE ASSOCIATIONS The Municipal Administration in Pescantina is particularly active in this area, with many realties of voluntary service capable of responding punctually to old and new social needs. several solidarity’s initiatives have their common roots in the Christian catholic culture which puts the person in the centre of any human initiative or activity. Many of these associations were born during the1980s, a period culturally favourable for the development of a new culture of solidarity, concentrating on destroying the phenomenon of social abandonment and unease; proposing the promotion and the emancipation of the person instead of the welfarism culture. Some of these associations are an expression of national groups well-established locally while others are were born in the municipal territory and work almost exclusively in this area. A list that certainly isn’t exhaustive and doesn’t express the richness of the voluntary service expressed by our territory, includes: Caritas; Il nuovo centro sociale - The new social club 38 Associazioni NOI delle Parrocchie di Pescantina, Balconi e Settimo; San Vincenzo - Casa Ozanam; A.I.D.O., Associazione Famiglie Italiane; Associazione Mato Grosso, A.V.I.S di Pescantina, Balconi e Settimo. Gruppo Sostegno Persone Handicappate; Mario e i sui amici; Associazione Aiutiamoli a Vivere; A.C.A.T; Gruppo C.T.G. Citrato. In this area also the Gruppi alpini di Pescantina and Arcè deserve praise for the support given to the over listed voluntary activities. The different municipal administrations have always supported these activities in different ways and must continue to offer an even wider collaboration in the future, inspired by the model of social security benefits of the State institutions compared to organised and spontaneous private forms of reply to social needs. Fundamental elements in the relationship between Administration and the no profit organisations will be: a shared planning of the intervention; economic support or the supply of materials or services by the public body; the research for forms of wider and more active involvement on the part of the citizens, developing the awareness that each of us including those who are “weak”, is a bearer of both needs and resources. La casa di riposo - Rest Home necessariamente connotato da una più ampia collaborazione, ispirata al modello della sussidiarietà delle Istituzioni pubbliche nei confronti delle forme private organizzate e spontanee. Elementi fondanti del rapporto futuro tra l’Amministrazione e le realtà non profit saranno: la progettazione condivisa degli interventi; il sostegno economico o la fornitura di beni o servizi da parte pubblica; sviluppare la consapevolezza che ognuno di noi, compresi i soggetti “deboli”, è portatore di bisogni ma nel contempo di risorse. PUBLIC SOCIAL SERVICES The town of Pescantina boasts can extended network of social services, which guarantees a wide response to the citizens’ needs. The services respond to the needs of the elderly, of disabled people, of people with addictions (drugs, alcohol, smoking), of under-age people, of people living in poverty,and include replies not only of an economic type but also cultural mediation in order to help the people who have immigrated to our town. This complex network of services is activated in collaboration with the local health authority U.L.S.S. 22 of the Veneto region. More specifically the services are: - UNDER-AGE 0-18 scholastic integration for disabled children educational and scholastic support Project “non solo nido” (socialising for children age 0-3 years) Project “soffitta” (animation in playgrounds) Psycho-pedagogic advice for families Day centre for under-age people - ELDERLY Physiotherapy, chiropody and laboratory for medical analyses Tele-rescue and tele-control Summer holiday programmes Gymnastics for the elderly Meals on wheels I SERVIZI SOCIALI PUBBLICI Il comune di Pescantina gode di un’estesa rete di servizi sociali, garantendo un’ampia risposta ai bisogni dei cittadini. I servizi rispondono ai bisogni degli anziani, delle persone disabili, delle persone con dipendenza (droga, alcool, fumo), dei minori, delle persone in situazioni di povertà, mediazione culturale a favore delle persone immigrate nel nostro paese. Questa complessa rete di servizi è attivata in collaborazione con la locale Azienda sanitaria U.L.S.S. 22 della regione Veneto. Nello specifico i servizi sono: - MINORI 0-18 servizi di integrazione scolastica per disabili servizio di appoggio educativo e scolastico progetto “non solo nido” (socializzazione per bambini 0-3 anni) progetto “soffitta” (attività di animazione nei parco giochi) servizio di consulenza psicopedagogica per famiglie centro diurno per minori - ANZIANI servizio di fisioterapia, podologia, laboratorio analisi servizio di telesoccorso e telecontrollo soggiorno vacanza estivi ginnastica per anziani pasti a domicilio inserimenti in casa di riposo inserimenti in R.S.A. servizio di sollievo familiare - HANDICAP centri diurni educativi occupazionali comunità alloggio vita indipendente abbattimento barriere architettoniche servizio inserimento lavorativo soggiorno vacanza estivi servizio interventi individualizzati La Comunità alloggio - Community home 39 IL PRIVATO SOCIALE Il nostro terrritorio può inoltre vantare due realtà del privato sociale non profit, che rispondono in modo strutturato e professionale erogando servizi sociali integrati appieno nel sistema dei servizi promossi dall’ente pubblico. La cooperativa sociale FILO CONTINUO nasce nel 1989 a Pescantina dal “Gruppo sostegno persone handicappate”, ed ha come obiettivo l’integrazione sociale e lavorativa, l’educazione e la riabilitazione di persone disabili adulte. Essa ha sede in via dei Sassi ed opera sul territorio attraverso alcuni servizi convenzionati con l’ULSS 22: - la comunità alloggio è un servizio residenziale e può accogliere fino a nove persone disabili adulte che non hanno famiglia o che hanno situazioni familiari difficili, offrendo loro servizi educativi, di assistenza e di integrazione sociale. La sede è stata realizzata dal Comune di Pescantina nel 1995. - Il CEOD (centro occupazionale diurno) è dedicato a persone disabili adulte con handicap grave o medio-grave che necessitano di un ambiente dove poter realizzare condizioni di crescita e benessere personale. Il CEOD di Pescantina accoglie 18 persone e offre servizi educativi, riabilitativi ed assistenziali oltre ai servizi di mensa e di trasporto ed è inserito in una nuova sede completata dal Comune nel 1999. La cooperativa Filo Continuo gestisce anche due servizi nel comune di Villafranca: un CEOD e il Gruppo lnsieme che attraverso l’attività artistica (ceramica e pittura) offre agli utenti un momento di relazione ed integrazione. La cooperativa propone altre attività che vengono svolte in collaborazione con il Comune: soggiorni climatici estivi per persone disabili adulte; progetto “Arcobaleno di ceramica” rivolto alle classi elementari con obiettivi educativi e di integrazione e l’attività assistita a cavallo. Il nuovo progetto “Una fattoria per conoscere” prevede la costruzione di una piccola fattoria nell’area adiacente al cen-tro diurno con lo scopo di creare un ambiente educativo Insertion in old people’s homes Insertion in R.S.A. for family relief - HANDICAPPED PEOPLE Day centres for occupational therapy Community homes Independent living Destroying architectural barriers Insertion into working world Summer holiday programmes Personalised interventions PRIVATE SOCIAL ACTIVITIES Our territory can also boast two private no profit social realities, which respond in an organised and professional way offering social services fully integrated into the system of services promoted by the public sector. The social cooperative FILO CONTINUO was founded in 1989 in Pescantina by the “Gruppo sostegno persone handicappate”. Its aims are social and professional integration, education and rehabilitation for adult disabled people. Its headquarters is in Via dei Sassi and it works all over the territory through a few subsidised services with the ULSS 22: - Community homes is a residential service and can receive up to nine adult disabled people without family or with difficult family situations, offering them educational services, help and social integration. The headquarters was built by the Town Council of Pescantina in 1995. - The CEOD (day work centre) is dedicated to adult disabled people with serious or average-serious handicaps who require an environment where they can find personal development and well-being. The CEOD in Pescantina can welcome 18 people and offers educational, rehabilitative and support services as well as a canteen and transport service. It is situated in a new headquarters completed by the Council in 1999. Vladi Panato, Pluricampione del mondo di canoa - Vladi Panato, World Canoe Champion many times over 40 The cooperative Filo Continuo also runs two services in the town of Villafranca: a CEOD and the “Gruppo Insieme” which through artistic activity (pottery and painting) offers its users a moment of contact and integration. The cooperative proposes other activities which are carried out in collaboration with the Town Hall: summer holidays in health resorts for adult handicapped people; project ”Arcobaleno di ceramica” (Rainbow pottery) for the primary school age group to assist their education and integration and supervised horse-riding. The new project “Una fattoria per conoscere” (A farm for learning) foresees the construction of a small farm in the area next to the day centre with the aim of creating an educational, occupational environment for disabled children, open to didactic exchanges with nursery and primary schools. The foundation rest home “Immacolata di Lourdes” was set up in 1913 thanks to acts of charity organised by the Archpriest Benvenuto Ottoboni, head of the Parish of Pescantina. In 1933 this religious institution was transformed into a nonprofit making company (I.P.A.B.). On 14 March 1997 the Veneto region gave the rest home “Immacolata di Lourdes” independent legal status. In the new legal form of the Foundation’s statute, it is possible to act as a private organisation to all intents and purposes, while still maintaining the regional reimbursements for receiving guests who are not selfsufficient. In order to do this the private organisation must maintain and guarantee the standards of services set by the Veneto region. All this in order to offer a better and more qualified service to the old people. For several years now the rest home has been offering its guests a GP, physiatric treatment, minor surgery, diet consultation, a chiropodist, physiotherapy and qualified nursing assistance. There are also entertainment activities for free time and a religious service. The work of the Foundation spreads over the territory: there are more than 20 old people who use the meals on wheels service; meals are prepared in the institution. As well as the changes at management level, recently the rest home has undergone structural changes in order to meet the current norms (safety in work environments, elimination of architectural barriers etc.). Finally, work is under way to extend the home with a building that will be an RSA centre for 18 guests, gym club and surgeries. The final aim is to create a 90-bed capacity compared to the 83 available today. In this way there will be fewer shared bedrooms and more rooms with one bed only. occupazionale per disabili, aperto ad esperienze didattiche con le scuole materne ed elementari. La fondazione Casa di Riposo “Immacolata di Lourdes” venne istituita nel 1913 grazie ad atti di beneficenza disposti dall’ Arciprete Benvenuto Ottoboni, titolare della parrocchia di Pescantina. Nel 1933 il Pio Istituto si trasformò in Ente Morale (I.P.A.B.). Dal 14 marzo ‘97 la regione Veneto ha riconosciuto personalità giuridica di diritto privato alla Casa di Riposo “Immacolata di Lourdes”. Nella nuova configurazione giuridica fornita dallo statuto della Fondazione è possibile agire a tutti gli effetti come in una struttura privata, mantenendo inalterati i rimborsi regionali sull’accoglienza degli ospiti non autosufficienti. Per fare questo la struttura privata deve mantenere e garantire gli standard di servizio stabiliti dalla regione Veneto. Tutto ciò al fine di offrire un servizio migliore e più qualificato agli anziani. Da alcuni anni la casa di riposo sta offrendo ai propri ospiti servizi di medicina generale, fisiatrica, di piccola chirurgia, dietologia, podologia, fisioterapia ed assistenza infermieristica qualificata. A ciò si aggiunge l’attività di animazione del tempo libero e il servizio religioso. L’azione della fondazione si estende anche sul territorio in collaborazione con l’ Amministrazione Comunale: sono circa 20 gli anziani che si avvalgono del servizio pasti a domicilio, preparati dall’istituto. Oltre alle modifiche gestionali, negli ultimi anni la casa di riposo ha subito modifiche strutturali dovute all’adeguamento alle normative vigenti (sicurezza negli ambienti di lavoro, eliminazione delle barriere architettoniche, etc.). Infine sono in corso lavori di ampliamento della casa con la costruzione di un nucleo di R.S.A. per 18 ospiti, palestra e ambulatori. Obiettivo finale è quello di realizzare all’interno della casa circa 90 posti letto rispetto agli 83 odierni. Verranno così diminuiti i posti letto nelle camere attuali e create nuove stanze ad un letto. Lo sport C’è sempre stato a Pescantina un interesse particolare verso l’attività sportiva, tanto che lo sport praticato è diventato un motivo d’orgoglio per il paese. Sono attive sul territorio comunale ben 24 società sportive che offrono ai giovani delle opportunità, dei punti di incontro in cui ognuno può praticare l’attività motoria preferita. Nelle scuole, le società fanno conoscere le realtà sportive presenti mediante i propri tecnici ed allenatori, che le propongono affiancando gli insegnanti di educazione fisica. Per quanto riguarda gli aspetti agonistico-sportivi, in alcune discipline si sono raggiunti risultati di altissimo livello, proiettando alcuni atleti di Pescantina ai vertici mondiali dello sport. Inoltre si deve sottolineare che la gran parte delle società sportive svolgono la loro attività in buone strutture e si avvalgono di allenatori, tecnici e dirigenti di grande esperienza e professionalità. Una ricerca, svolta alcuni anni fa sul numero di ragazzi in età scolare che praticavano una attività sportiva agonistica, aveva evidenziato che 8 ragazzi su 10 erano iscritti a società sportive e praticavano attivamente lo sport. Tale dato sta a significare quanto è sentito lo sport a Pescantina e quanto sia alto il grado di adesione delle famiglie alle proposte sportive delle singole società, riconosciute Sport There has always been a particular interest in sport in Pescantina, so much so that the sport played has become a matter of local pride. There are 24 sports clubs operating in the territory, offering young people opportunities and meeting places where everyone can play the sport they like best. In schools, the clubs bring their sports to the students’ attention through their own experts and trainers who work together with the schools’ sports teachers. As far as competition sport is concerned, in a few disciplines very high results have been achieved, taking some local Pescantina athletes to world championship level in their sport. Moreover we should emphasize that most of the sports clubs have excellent facilities and employ trainers, experts and managers with a lot of experience and professionalism. 41 come ambienti sani, portatrici di salute fisica e di positivi valori umani. Le società sportive più rappresentative e più blasonate sono il Canoa Club, l’US Ausonia CSI e l’AC Pescantina-San Lorenzo. L’Ausonia è una delle società più vecchie essendo affiliata alla federazione ciclistica dal 1927. Attualmente sono circa 50 i corridori tesserati che svolgono attività agonistica dai 7 ai 18 anni e le circa 50 vittorie stagionali stanno a significare la quantità di lavoro svolto e la caratura tecnica del team. La società organizza una decina di gare ogni anno per tutte le categorie ed è considerata una delle società più serie e brillanti della provincia, sia in campo organizzativo che agonistico. La società calcistica Pescantina-San Lorenzo è nata da una fusione delle due compagini storiche del calcio pescantinese, e conta al suo attivo dei numeri molto significativi: sono infatti 330 gli atleti tesserati, 16 le squadre iscritte ai tornei e 27 gli allenatori. Da vari anni il settore giovanile è diventato l’obiettivo primario della società e molti sono stati i successi in campo agonistico, tanto che il riconoscimento della federazione alla scuola calcio per i bambini, con l’acquisizione del livello più alto (specializzata) ha coronato l’attenzione verso i giovani, portando la società ad impegnarsi anche a livello educativo-formativo, in collaborazione con le scuole e con lo staff tecnico del Chievo. Un discorso a parte merita il Canoa Club Pescantina che nasce nel 1968 grazie alla passione di alcuni pionieri entusiasmati da questa disciplina sportiva. In seguito le attività incominciarono ad ampliarsi con la partecipazione del Club a gare regionali e nazionali. AII’inizio degli anni ottanta, diventa presidente il prof. Alviano Mesaroli, tuttora in carica, il quale orienta progressivamente il club verso l’agonismo A survey carried out several years ago on a selection of school-age youths who played competition sport showed that 8 out of 10 were enrolled in a sports club and played sport on a regular basis. This shows how important sport is in Pescantina and how many families adhere to the various proposals made by the clubs, which are viewed as healthy environments, promoting good health and positive human values. The most representative and respected clubs are the canoe club, US Ausonia CSI and the AC Pescantina-S.Lorenzo. The Ausonia is one of the oldest clubs, a member of the cycling federation since 1927. At the moment there are about 50 member racers who participate in competitions, aging from 7 to 18 years old, and the approximately 50 annual victories are witness to the amount of work put in and the technical value of the team. The club organises about 10 races every year for all the different categories and is regarded as one of the most professional and capable clubs in the province, both in terms of organisation and sporting ability. The football club Pescantina-S.Lorenzo was born from a recent fusion of the two historic Pescantina football teams and has a considerable number of members: there are in fact 330 members, 16 teams registered in the league and 27 trainers. For several years now the club has been concentrating on the young players and they have achieved great success in league performances, so much so that the federation has awarded the football school for children with the highest possible level of recognition (specialised) in crowning the attention towards young people, encouraging the club to get involved also on an educational-training level, in collaboration with the schools and with the expert staff of Chievo. Pescantina Canoe Club merits a special mention. It started in 1968 thanks to the passion of a few enthusiastic pioneers of this sport. Later, under the guidance of their president, Alfonso Giacopini, the activity began to expand with the club’s participation in regional and national races. ASSOCIAZIONI SPORTIVE - SPORTS ASSOCIATIONS - A.C. San Lorenzo, Pescantina (Football) - A.C. Settimo (Football) - Accademia pugilistica BOVO (Boxing) - A.P.S. Adige Pescantina (Fishing) - A.P.S. Trota Sport Olivi (Fishing) - Ass. Danza Evoluzione (Dancing) - Ass. Pescantina Calcio a 5 (5-a-side football) - A.T. Settimo Poker - Basketball - Canoa Club - Centro Subacqueo Nautilus (Scuba diving) - Gruppo Podistico La Rustica (Walking) - Gruppo Scacchi (Chess group) - Judo club - Natura a cavallo (Horse-riding) - Nippon Club Karate - Ordine delle Lame Scaligere (Fencing) - Real Pescantina Calcio a 5 (5-a-side football) - Ski club - Tennis club - U.C.A.V. (Hunting) - Unione Sportiva Settimo (Athletics) - Us Ausonia CSI (Cycling) - Volleyball 88 sportivo programmato. Negli ultimi vent’anni, grazie al contributo di validi collaboratori, la società ottiene successi agonistici di straordinario rilievo e l’adesione di numerosi giovani e non. In questo periodo, atleti di interesse per le squadre nazionali di canottaggio si formano al Club, che arriva così a creare una tradizione di campioni esemplare. A tutt’oggi si possono contare numerosi titoli nelle varie categorie nazionali e risultati straordinari a livello internazionale: nei Mondiali, At the start of the 1980s, Prof. Alviano Mesaroli became president and still is today, and thanks to him the club has moved progressively towards a regular programme of sporting competitions. Over the last twenty years, thanks to the contribution of worthy collaborators, the club has achieved sporting success of great importance and new memberships from hundreds of young and not so young people. In this period, athletes of potential interest to the national canoe teams are training at the club, which can boast an exemplary tradition 42 of champions. Also today numerous titles in the various national categories may be noted along with incredible results at an international level: in the World Championships, the European Championships and in the World Cup. The number one athlete in the Canoe Club is Vladi Panato. Winner of eight World Championships and eight World Cups, Vladi Panato, the World Champion title-holder, has not been beaten since 1993. He is the athlete who has won the most medals in the world, not only for river canoeing but also in other specialisations of the sport. CEA, Centre of Artistic Education To educate the citizens to music culture, love of art, of dance and of theatre; to increase personal awareness so it becomes a human and social gift, as well as an artistic one. This is the mission that the CEA “Guido Bianchi” in Pescantina has committed itself to pursue. Since October 1977, and before that in Verona from 1958, the CEA has seen between three and four thousand young people from Pescantina and the Valpolicella pass through its classrooms and grow up in music and art. In recent years the Centre has developed its own instrumental courses and various artistic activities, trying to offer the student diversified training courses, while maintaining a professional and qualified didactic programme and at the same time meeting the new demands of the territory. From this point of view, we should emphasize the start of new courses for wind and percussion instruments with the aim to re-launch the Municipal Band of Pescantina. In its didactic programme, the CEA offers courses in music education for infants, group courses in painting and design, acting, classical and modern dance courses and courses for all musical instruments for youths and adults, individuals and groups. Actively involved in the cultural events organised by the citizens Teatro comunale, Saggio di danza classica - Municipal Theatre, Classical dance performance negli Europei e nella Coppa del Mondo. L’atleta di spicco del Canoa Club è Vladi Panato. Vincitore di otto Campionati del Mondo e di otto Coppe del Mondo, Vladi Panato tuttora Campione del Mondo in carica, è imbattuto dal 1993. Atleta più medagliato del mondo, non solo della canoa fluviale ma anche delle altre specialità sportive. Il CEA, Centro di Educazione Artistica Educare i cittadini alla cultura musicale, all’amore per l’arte, per la danza, per il teatro ed accrescere la sensibilità personale perché diventi dote sociale ed umana, oltre che artistica. Questa è la missione che il CEA “Guido Bianchi” di Pescantina ha iscritto nelle proprie finalità. Dall’ottobre 1977, e già prima a Verona dal 1958, il CEA ha visto passare nelle sue aule circa tre-quattromila giovani di Pescantina e della Valpolicella appassionati di musica e di arte. Negli ultimi anni il Centro ha sviluppato i propri corsi strumentali e le diverse attività artistiche, cercando di offrire all’allievo percorsi formativi diversificati, conservando una Via Borgo, il nuovo edificio scolastico - Via Borgo, the new school building 43 programmazione didattica seria e qualificata, e nello stesso tempo incontrando le nuove esigenze del territorio. Da questo punto di vista è da sottolineare l’avviamento dei nuovi corsi di strumenti a fiato e a percussione con l’obiettivo di rifondare la Banda Municipale di Pescantina. Nel programma didattico il Cea offre corsi di educazione musicale rivolti all’infanzia, corsi collettivi di pittura e disegno, di recitazione, corsi di danza classica e moderna e corsi per tutti gli strumenti musicali per ragazzi e per adulti, individuali e collettivi. Presente attivamente alle iniziative culturali organizzate a livello cittadino e promotore di manifestazioni con allievi e docenti, il Centro propone un’attività periodica di verifica con saggi di classe, saggi pubblici di fine anno, seminari, concorsi e corsi di aggiornamento. and promoter of exhibitions with students and teachers, the Centre proposes occasional concerts in class (to check the students’ progress), end-of-year concerts for the public, seminars, competitions and refresher courses. La scuola Scuola media, pittura del murales - Middle school, murales painting La realtà scolastica a Pescantina comprende l’Istituto Comprensivo “I. Pindemonte”, con la scuola materna ed elementare di Balconi e la scuola media di Pescantina e la Direzione Didattica, di cui fanno parte la scuole materne di Arcé, Settimo, Santa Lucia, le scuole elementari di Pescantina e Settimo e le scuola materna privata S. Luigi gestita dalle suore di S.G.B. Cottolengo. Di particolare interesse è l’offerta formativa proposta dalle singole scuole, le quali, in base alle competenze professionali del personale e con il concorso delle famiglie e dell’Amministrazione comunale, perseguono l’obiettivo di offrire un servizio qualitativamente elevato e rispondente alle esigenze della società odierna. La scuola materna di Balconi ad esempio, propone un iter formativo articolato in vari progetti legati alla particolarità dei singoli bambini, attivando due laboratori (animazione teatrale e attività di rinforzo) ed il progetto “nati per leggere”, mentre la scuola elementare, tramite un’organizzazione a moduli, offre la possibilità agli alunni di partecipare a progetti ed attività, seguiti anche da esperti esterni, quali: l’informatica, la mostra del libro, il progetto nuoto. Anche la scuola media propone molteplici attività, quali lo studio di due lingue comunitarie, l’insegnamento della lingua italiana ad alunni stranieri, informatica, laboratori di artigianato, ceramica, pittura di murales, karaoke, incisione, serigrafia, atletica leggera, tennis tavolo, judo, scacchi, collezionismo, ortofloricoltura, cucina, teatro, giornalismo. Un posto di rilievo occupano il progetto Orientamento, che accompagna i ragazzi di terza media alla scelta della scuola superiore tramite visite alle scuole ed incontri con esperti, ed il servizio psico-pedagogico che fornisce un aiuto concreto ai docenti e alle famiglie nei casi più difficili. La Direzione Didattica si propone di realizzare un percorso di continuità educativa in collaborazione con le famiglie e fra i diversi gradi della scuola di base. Pur prestando attenzione ai bisogni del singolo bambino, si sottolinea l’importanza ed il valore della vita comunitaria aiutando i ragazzi a comprendere e a sperimentare le regole della convivenza. La scuola si propone di fornire gli strumenti indispensabili per accedere al mondo della conoscenza e dell'informazione e si avvale di specifici progetti che vanno ad arricchire l’offerta formativa. Schools The school network in Pescantina includes the comprehensive school “I. Pindemonte”, with the nursery and primary schools in Balconi and the middle school in Pescantina, and the Education Authority, of which the nursery schools in Arcé, Settimo, S. Lucia and the primary schools in Pescantina and Settimo are a part. Of particular interest is the education programme proposed by each individual school, which, on the basis of the professional ability of the teachers and with the collaboration of the families and the municipal administration, pursue the aim of offering a qualitatively high service which responds to the needs of today’s society. The nursery school in Balconi, for example, proposes a learning programme articulated by various projects linked to the particular needs of each child, running 2 laboratories (theatre and back-up activities) and the project “born to read” while the primary school, through a modular system, offers the students the chance to take part in projects and activities followed by external experts, such as: computer technology, book exhibitions, swimming courses. Also the middle school proposes numerous activities, including the study of two European languages, the teaching of Italian to foreign students, computer technology, craft laboratories, pottery, murales painting, karaoke, carving, printing, light athletics, table tennis, judo, chess, collecting, vegetable and flower-growing, cooking, theatre, journalism. A special place is occupied by the project Orientation, which accompanies the students through the final year of middle school in their choice of secondary school, by visiting the schools, and meetings with the experts, and a psycho-pedagogic service which gives concrete advice to the teachers and the families in the most difficult cases. The Education Authority works to achieve scholastic continuity in collaboration with the families and between the various levels of obligatory school. While taking into consideration the needs of each individual child, the importance and the value of communal living is stressed, by helping the young people to understand and experiment the rules of living together. The schools hope to 44 Tali attività si svolgono in orario scolastico ed in orario facoltativo aggiunto. Fra i diversi progetti si segnalano in particolare: “leggere per crescere”, “cori scolastici”, “teatro a scuola”, “arcobaleno di ceramica”, “giochi motori”, “chitarra”, “clicca… e vai”, “attività del lunedì”. Le due istituzioni scolastiche statali, da qualche anno, sono inoltre coinvolte a pieno titolo negli scambi culturali e di esperienze scolastiche con le scuole della città polacca di Siedlce, gemellata con il Comune di Pescantina. La strategia educativa della scuola materna S. Luigi prevede la sollecitazione delle esperienze dirette da parte del bambino nei vari settori manipolativi, grafici, linguistici ecc.; la rappresentazione del vissuto nei sistemi simbolicoculturali e la successiva rielaborazione cognitiva. Tutte le attività sono realizzate nel rispetto del bambino, riconoscendolo come persona con i suoi limiti e potenzialità. Il ruolo di regia educativa svolto dall’insegnante consiste, soprattutto, in un atteggiamento di ascolto dei bambini senza imporre un itinerario didattico precostituito nell’ambito di un progetto formativo che dà priorità ai valori cristiani e una particolare attenzione ai più bisognosi. Uwe G. Thurnau, mostra 2002 - Uwe G. Thurnau, exhibition 2002 provide the necessary tools to allow access to the world of knowledge and information and make use of specific projects that can enrich the training programme. These activities take place during the school day and in optional extra classes. Among the various projects, we would mention in particular: “read to grow”, “school choirs”, “theatre at school”, “rainbow pottery”, “moving games”, “guitar”, “click... and away”, “Monday’s activities”. For several years now, the two schools have been involved in cultural exchanges and school experiences with schools in the Polish town of Siedlce, twinned with the town of Pescantina. The education strategy of the nursery school S. Luigi foresees the encouragement of direct experiences for the children in handling things, drawing and language etc.; the representation of life experienced in symbolic-cultural systems and the subsequent cognitive re-elaboration of it. All the activities are carried out with complete respect of the child, who is treated as a person with his limits and potentials. The teacher’s role of educational director consists predominantly in listening to the children without imposing on them a ready-made didactic path, within a training project which gives priority to Christian values and particular attention to the most needy. Attività culturali Pescantina offre numerose occasioni per coltivare interessi artistici e culturali, sia espressivi che di semplice intrattenimento. L’attenzione che l’Amministrazione Comunale rivolge a tali iniziative è sostenuta dall’interesse degli abitanti, non meno che dal contributo attivo dei cittadini più impegnati. La pittura, la musica, il teatro, la poesia e il cinema, hanno trovato negli anni, più o meno recenti, spazi di crescente partecipazione, dimostrando l’importanza che la cultura può assumere come fattore di scambio e di aggregazione sociale. Pittura e arti visive Una lunga tradizione unisce Pescantina al mondo dell’arte e degli artisti, un legame profondamente radicato nel territorio, che ha saputo aprirsi a suggestioni di diversa natura e ad esperienze di respiro internazionale. Testimone del ruolo che la pittura ha assunto nel clima culturale complessivo del paese, la storia degli ultimi trent’anni e le continue iniziative artistiche odierne. Le prime tre edizioni della Mostra Concorso “Città di Pescantina”, sono a carattere estemporaneo, con i pittori che ritraggono “en plein air” gli scorci più suggestivi del paese. In seguito, il concorso acquista un carattere tematico libero assumendo nel 1998 la nuova denominazione di “Concorso Nazionale di Pittura Contemporanea”, con cui prosegue tuttora. Cultural Activities Pescantina offers numerous opportunities to cultivate artistic and cultural interests, both expressively and for simple entertainment. The attention given to these initiatives by the Municipal Administration is supported by the inhabitants’ interest and by the active contribution of the more committed 45 citizens. Painting, music, theatre, poetry and cinema have all met over the years with increasing participation, proving the importance of culture as a means of exchange and social union. Painting and the visual arts A long tradition links Pescantina to the world of art and artists, a link deeply-rooted in the territory and in its ideas, which have opened themselves to suggestions of various types and to experiences of international flavour. Witness to the role of painting in the whole cultural climate of the town is the history of the last thirty years and the continuing artistic initiatives of today. The first three editions of the Competitive Exhibition “City of Pescantina” were impromptu, with the artists painting “in the open air” the most attractive corners of the town. Later, the competition was based on a free theme, and in 1998 it took on a new name: “National Competition of Contemporary Art” by which it is still called. Also the “Painting Group of Pescantina” has noticeably characterised the cultural activities of the town, with painting, graphic and sculpture exhibitions. For four years consecutively this exhibition has been a moment of contact and exchange between the many artists working in the Veronese territory. Various authors of international fame and acclaim have participated in the event. In 1991, Beni Montresor, well-known “New York” stage designer and director, of local origin, participated in the exhibition with a show of graphic works; 1993 saw the presence of the Spanish sculptor Miguel Berrocal, to whom a personal space was dedicated in the exhibition. Over the years, there have however been numerous one-off events of an artistic nature: the exhibition “Painters of the Veronese Twentieth Century”, the personal exhibition of “Angelo dall’Oca Bianca”, at the same time as the fall of the Berlin Wall; open-air courses by sculptors of various nationalities, run by the Cultural Association “Pescantina History Art Environment”, the “Exhibition of Graphic Art” represented an opportunity to get to know more about specific graphic techniques. New events were promoted in 2002 by the Municipal Administration and edited by Giuseppe Perotti: a personal exhibition Miguel Berrocal, mostra 1993 - Miguel Berrocal, exhibition 1993 Anche il “Gruppo Pittori di Pescantina”, ha caratterizzato in misura rilevante le attività culturali del paese, con mostre di pittura, grafica e scultura. Per quattro anni consecutivi questa rassegna si propone come momento di contatto e di scambio tra i tanti artisti operanti nel territorio veronese. Partecipano alle rassegne diversi autori, noti ed apprezzati anche in ambito internazionale. Nel 1991, Beni Montresor, noto scenografo e regista “newyorkese” di origini locali, partecipa alla mostra con un’esposizione di opere grafiche; nel 1993 spicca la presenza dello scultore spagnolo Miguel Berrocal, cui viene dedicato uno spazio personale all’interno della mostra. Nel corso degli anni sono comunque numerose le iniziative di un certo rilievo: la mostra “Pittori del Novecento veronese”; la Rassegna Personale di “Angelo dall’Oca Bianca”; in coincidenza con il crollo del muro di Berlino, stages all’aperto di scultori di varie nazionalità, gestiti dall’Associazione Culturale “Pescantina, Storia, Arte, Ambiente”; la “Rassegna d’Arte Grafica” che rappresenta una occasione di approfondimento sulle specifiche tecniche grafiche. Nuove iniziative sono state promosse recentemente dall’Amministrazione Comunale curate da Giuseppe Perotti: una mostra personale del pittore tedesco Uwe G. Thurnau, nel nuovo spazio espositivo in Piazza San Rocco, una re- Pescantina, raduno bandistico - Pescantina, gathering of bands 46 trospettiva dedicata alla famiglia Partesotti e la mostra dello scultore Gino Bogoni. Cinema, Teatro e Poesia Il cinema e il teatro sono presenti a Pescantina con tre iniziative che nel corso dell’anno trovano sede presso il teatro comunale. Riscuote un notevole successo il cineforum nel mese di febbraio, che da qualche anno propone una scelta di pellicole significative della stagione cinematografica internazionale. La manifestazione “Famiglie a teatro” è promossa dall’Amministrazione Comunale con lo scopo di avvicinare i bambini e le loro famiglie all’arte del teatro. Pensata per stimolare la fantasia e la curiosità dei bambini, l’iniziativa comprende film d’animazione e spettacoli teatrali. Nel Comune sono attivi anche due gruppi teatrali, il Gruppo Popolare “Contrade” e il Gruppo corale popolare “La Resela”. Il Gruppo Popolare “Contrade” si dedica al teatro popolare dal 1991, ispirandosi alla memoria di quella vita umile e dura, che è parte integrante del passato e delle tradizioni locali. Nato dal desiderio di alcuni amici di conservare e trasmettere le emozioni legate ai valori più autentici della tradizione, il gruppo ha prodotto nei suoi anni di attività sette lavori tutti rigorosamente inediti. Guidato magistralmente dal regista Delio Righetti, il Gruppo corale popolare “La Resela” nasce nel 1982, quando un gruppo di appassionati delle tradizioni popolari locali ha iniziato a riscoprire e registrare, presso i più anziani della zona, le vecchie cante dei paesi fra l’Adige e la Valpolicella. Da questo lavoro di ricerca è nata una serie di spettacoli che ha riscosso fin da subito un notevole successo. Il repertorio attuale del gruppo è ampio, arricchito da azioni mimiche, scene di vita popolare, spettacoli di prosa in vernacolo e balli. La direzione musicale è oggi affidata a Lorenzo Giacopini e Giuseppe Guglielmi. Gli appassionati di poesia possono cimentarsi con il concorso tematico di poesia dialettale “La Madonnina”, che ha celebrato nel 2002 la sua venticinquesima edizione. Nato per merito di Bruno Sartori, Wanda Girardi Castellani e Toni Beltrame, il concorso vede ogni anno una presenza consistente di autori locali, regionali e trentini. Aperto anche agli alunni delle scuole elementari e medie, il concorso è un esempio significativo di come si possano valorizzare e mantenere vivi il dialetto e le tradizioni locali, come patrimonio di grande valore espressivo e culturale. Da qualche anno è stato costituito un premio speciale dedicato alla memoria del Prof. Lorenzo Calabrese. “Batel”, imbarcazione del 1890 - “Batel”, boat from 1890 of the German painter Uwe G. Thurnau in the new exhibition area in Piazza San Rocco, a retrospective show dedicated to the Partesotti family and the art exibition of the sculptor Gino Bogoni. Cinema, Theatre and Poetry Cinema and theatre are present in Pescantina with three annual events which take place in the municipal theatre. The cinema club in February is very successful and has for several years proposed a selection of important, recent international films. The event “Families at the theatre” is promoted by the Municipal Administration in April with a view to bringing children and their families closer to the art of theatre. Created to stimulate the imagination and curiosity of children, the event includes animated films and stage shows. In the town there are also two existing theatre groups, the amateur group “Contrade” and the choral amateur group “La Resela”. The “Contrade” group has been producing theatre since 1991, getting its inspiration from the humble, hard life which was part of the past and of local traditions. Born from the desire of a few friends to preserve and pass on the emotions linked to the most authentic values of tradition, the group has over the years produced seven plays all completely unedited. Guided magnificently by the director Delio Righetti, the choral group “La Resela” began in 1982, when a group of supporters of local popular traditions started rediscovering and recording, from the older inhabitants in the area, the old songs from the towns between the Adige and the Valpolicella. From this research was born a series of Musica L’associazione culturale G.B. Bertoldi “Pescantina Storia Arte Ambiente”, promuove da ben 23 anni un importante 47 evento per gli amanti della musica classica: “l’Ottobre musicale pescantinese” ideato nel 1982 dal compianto Riccardo Vincenzi. La manifestazione presenta un calendario di concerti tenuti da artisti nazionali ed esteri di livello internazionale. Le serate si svolgono presso le ville più rinomate della zona e nelle ultime edizioni in particolare presso villa Bertoldi. Negli anni ‘90 la stessa Associazione su iniziativa del presidente Pietro Pontara promuove per diverse edizioni la manifestazione “chitarre” che ospita artisti stranieri e nazionali di fama mondiale riscuotendo un notevole successo fra gli appassionati di chitarra acustica. Si è svolto recentemente il l° Festival della Fisarmonica, organizzato dal Comune in collaborazione con il CEA con la partecipazione del musicista Fabio Rossato, due volte campione del mondo e di due noti gruppi musicali di fisarmoniche. È da sottolineare la presenza sul territorio di due gruppi corali che rivestono una certa importanza in ambito provinciale: il Coro Monti Lessini e il Gruppo “Resela”. Il gruppo corale popolare la Resela, che attualmente si dedica in misura maggiore al teatro, ha tuttavia recentemente inciso una raccolta di brani popolari locali, frutto di una ricerca ventennale del maestro Giacopini sui canti popolari della nostra tradizione. Il Coro Monti Lessini, diretto dal maestro Dante Savoia con grande passione e abilità, in breve tempo ha ottenuto notevoli successi in ambito internazionale. Il coro ha recentemente inciso un cd dal titolo ”La Bella Lessinia” ed il maestro ha redatto una collana di armonizzazioni raccolta nel libro “Cantar in Coro”. Dedicate ai canti di montagna e di tradizione popolare, entrambe queste opere sono un importante contributo per la salvaguardia del patrimonio musicale locale. Di notevole rilievo anche i raduni bandistici degli ultimi due anni. Le bande hanno sfilato per il centro storico del paese e si sono esibite in concerto nella splendida cornice di piazza San Rocco davanti ad un pubblico sempre molto numeroso. Museo etnografico, antica ruota idrovora - Ethnographic museum, ancient water pump wheel Museo etnografico shows which met with immediate and considerable success. The present repertoire of the group is ample, enriched by mimicking, scenes of popular life, prose recitals in dialect and dances. The current musical directors are Lorenzo Giacopini and Giuseppe Guglielmi. The poetry fans can measure themselves in the dialectal theme-based competition “La Madonnina”, which celebrated its twenty-fifth edition in 2002. Born thanks to Bruno Sartori, Wanda Girardi Castellani and Toni Beltrame, the competition sees every year a consistent number of local, regional and Trentino authors. Open also to the pupils of the primary and middle schools, the competition is an important example of how to appreciate and keep alive dialect and local traditions, as a patrimony of great expressive and cultural value. For some years now a special prize has been awarded, dedicated to the memory of Prof. Lorenzo Calabrese. All’interno della Pieve Romanica si trova il museo etnografico “Lavoro e tradizioni lungo il fiume Adige”. Attraverso l’esposizione di documenti ed oggetti, esso testimonia il profondo legame esistente tra l’Adige e la popolazione locale, legame che in passato ha segnato le abitudini, i mestieri e le attività delle comunità sorte vicino al fiume. Con lo sviluppo industriale e con il modificarsi delle attività artigianali e commerciali, il mondo legato alla cultura del fiume è andato poco a poco scomparendo, rischiando di venire dimenticato: non esistono più i mulini, nè le barche che ne seguivano il corso o lo attraversavano per collegare una riva all’altra e neppure tutte le piccole attività domestiche che venivano svolte quotidianamente accanto al fiume. Il museo si pone quindi come ponte tra passato e presente, poiché custodisce tale patrimonio, e riproponendolo in chiave educativa e didattica ne sottolinea il valore culturale. Music The cultural association G.B. Bertoldi “Pescantina History Art Environment” has promoted for 23 years an important event for the lovers of classical music: ”Musical October in Pescantina” created in 1982 by the late Riccardo Vincenzi. The event presents a calendar of concerts given by Italian and foreign artists of international acclaim. The performances take place in the most important villas in the area and the most recent editions have all been in the Villa Bertoldi. In the 1990s the same Association, following an idea put forward by its president Pietro Pontara, promoted for several years a guitar concert which hosted foreign and Italian artists of world acclaim, meeting with considerable success among the acoustic guitar fans. The first Accordion Festival was held recently, organised by the Municipal Administration in collaboration with the CEA with the participation of the 48 musician Fabio Rossato, twice World Champion and member of two well-known Accordion music groups. We should mention the presence of two choral groups who have a certain standing throughout the province: the Monti Lessini choir and the group La Resela. The choral group La Resela is now working more in theatre, however they have recently recorded a collection of local popular songs, the result of twenty years of research by maestro Giacopini into the popular songs of our tradition. The Monti Lessini choir, directed by maestro Dante Savoia with great passion and ability, has achieved considerable success internationally in a short space of time. The choir recently recorded a cd entitled “La Bella Lessinia” (Beautiful Lessinia) and the maestro has compiled a collection of harmonies in the book “Cantar il Coro”. Dedicated to the mountain songs and to the popular traditional songs, both of these works are an important contribution to the safeguarding of our local musical patrimony. Also of considerable importance are the gatherings of bands in the last two years. The bands paraded through the historic centre of the town and played concerts within the splendid setting of Piazza San Rocco in front of large audiences. L’esposizione è suddivisa in quattro sezioni: la navigazione, la molitura, le attività artigianali e domestiche e l’agricoltura. La prima sezione descrive l’utilizzo delle barche, la loro costruzione e lo sviluppo del commercio fluviale. Nella seconda sezione, attraverso modellini e disegni, viene rappresentata l’attività di molitura dei cereali per mezzo dei mulini presenti lungo il fiume fino a qualche decennio fa. La terza sezione illustra alcune attività artigianali che si esercitavano lungo le rive dell’Adige, la pratica della pesca e l’uso dell’acqua nelle attività domestiche. L’ultima sezione descrive il lavoro nei campi e lo sviluppo dell’attività agricola, grazie anche all’utilizzo di speciali sistemi di irrigazione che permettevano di raccogliere l’acqua del fiume per mezzo di ruote idrovore e di trasportarla ai campi attraverso complesse canalizzazioni. Ogni sezione è documentata con oggetti o arnesi recuperati sul posto, modellini in scala, fotografie, schemi e disegni. Da ricordare è l’esposizione in scala reale di un “batel”, un’imbarcazione costruita nel 1890 da un carpentiere locale e più volte usata sull’Adige. Il museo di Pescantina è curato da appassionati di storia del territorio che, guidati dal prof. Conati, hanno raccoIto negli anni gli oggetti esposti, hanno stilato tabelle e schemi ed hanno provveduto, con l’ausilio di esperti e con il contributo della Parrocchia e dell’Amministrazione Comunale, a sistemare l’edificio e ad allestire il museo. The Ethnographic Museum Inside the Romanic Parish Church is the ethnographic museum “Work and traditions along the river Adige”. Through the exhibiting of documents and objects, it witnesses the deep bond existing between the Adige and the local population, a bond which in the past influenced the habits, trades and activities of the communities that grew up along the river. With industrial development and with the changes in craft and commercial activities, the world linked to the culture of the river has slowly disappeared, risking being forgotten altogether: there are no longer the mills or the boats that travelled on the river and crossed it connecting one bank to the other. Neither are there all the little domestic activities that were carried out daily along the river banks. The museum serves therefore as a bridge between past and present as it houses this patrimony, offering it as an educational and didactic tool and emphasizing its cultural value. The exhibition is subdivided into four sections: navigation, the mills and milling, craft and domestic activities and agriculture. The first section describes the use of the boats, their construction and the development of river trading. In the second section, with the help of little models and drawings, we can see the grinding of the cereals in the Strada Alzaia Non lontano dall’esposizione, accanto al fiume Adige, corre la strada Alzaia, costruita ed utilizzata in passato per il trai- Santa Lucia, strada Alzaia - Santa Lucia, the towpath 49 mills, which stood along the banks of the river until a few decades ago. The third section illustrates some of the craft activities that were done along the riverside, fishing and the use of river water in domestic activities. The last section describes the work in the fields and the development of agricultural activities, thanks also to the use of special irrigation systems which meant they could collect water from the river by means of water pump wheels and transport it to the fields via complex channel systems. Each section contains objects or tools collected locally, models to scale, photographs, charts and drawings. Not to be missed is the life-size exhibit of a “Batel”, a boat built in 1890 by a local carpenter and used many times on the Adige. The museum in Pescantina is run by a group of local history fans led by Prof. Conati, who over the years have collected the objects exhibited, drawn up tables and charts and who, with the assistance of experts and the contribution of the Parish and the municipal administration, renovated the building and set up the museum. The Alzaia road no delle imbarcazioni. Da qualche anno, grazie al recupero attuato dall’Amministrazione Comunale che, assieme ad alcune associazioni si è occupata di ripulirla, è possibile compiere il tragitto (circa 11 Km) da un’estremità all’altra del comune. La strada può essere percorsa a piedi, in bicicletta o a cavallo e unisce elementi di interesse naturalistico ad aspetti storici e culturali. Essa corre sul lato sinistro dell’Adige e ne segue tutte le anse interrompendosi in prossimità dei “progni” e della piazza principale del paese, dove un tempo funzionavano due cantieri di barche. In passato la strada veniva utilizzata dai barcaioli che per risalire la corrente facevano trainare le barche da cavalli o da buoi. Allora la strada si interrompeva anche per la presenza dei mulini e delle ruote idrovore: i resti dei basamenti si possono ritrovare ancora in alcuni tratti del percorso, dove restano anche parte dei canali di irrigazione sopraelevati (i più imponenti sorgono nei pressi di Santa Lucia e di Villa Bertoldi a Settimo). La strada tocca alcune abitazioni signorili e costruzioni affacciate sull’Adige, come Villa Da Sacco, la chiesa di San Michele ad Arcè, e Villa Bertoldi a Settimo. Con qualche deviazione è possibile visitare anche gli abitati adiacenti al fiume di Pescantina, Settimo, Arcè e Santa Lucia, che con le piazze, i vicoletti caratteristici, i palazzi e le chiese meritano senza dubbio una visita. Not far from the museum, next to the river Adige, runs the towpath (the Alzaia road), built and used in the past for towing the boats. A few years ago, the La strada Alzaia - The towpath municipal administration together with some associations began to clean it up and return it to its former glory, and since then it has been possible to follow the road (about 11 km) from one side of the town to the other. You can walk, cycle or ride a horse along the road, which combines elements of natural interest with historical and cultural aspects. It runs along the left bank of the Adige and follows all the bends, ending near the “progni” and the main square of the town, where once upon a time two shipyards were situated. In the past the road was used by boatmen whose boats were pulled back up the river against the current by horses or oxen. Then, the road was interrupted also by the mills and by the water pump wheels: the remains of their foundations can still be seen in a few points along the road, and there are also parts of the raised irrigation channels remaining (the most impressive are near S. Lucia and Villa Bertoldi in Settimo). The road touches a few elegant houses and buildings overlooking the Adige, like Villa Da Sacco, San Michele church in Arcé and Villa Bertoldi in Settimo. With a few diversions it is possible also to visit the houses along the river in Pescantina, Settimo, Arcé and Santa Lucia, which, with the squares, characteristic alleys, buildings and churches, are without doubt worth a visit. 50 Bibliografia essenziale Bibliography (the most important texts) -A. Vezza, Pescantina, cenni storici e vicende paesane, 1965, Verona -G. Conati, Pescantina tra ‘800 e ‘900. Cronache dai vicoli, dalle piazze, dalle campagne, 1994, Verona -G. Conati, B. Sartori, S. Sartori, V. Zantedeschi, Pescantina, uno sguardo al passato, 1990, Torino -G. F. Viviani, Ville della Valpolicella, 1983, Verona -G. Silvestri, La Valpolicella, 1950, Verona -D. Coltro, L’Adige, arti e mestieri sul fiume, 1989, Venezia -G. Sala, L’antico oratorio di San Michele Arcangelo ad Arcè di Pescantina, in Annuario Storico della Valpolicella 1993-1994, 1994, Verona -P. Brugnoli, È molto quel che ancora rimane dell’antica chiesa romanica presso la parrocchiale di Pescantina, in Annuario Storico della Valpolicella, 1982-1983, 1982, Verona -P. Brugnoli, Il paesaggio atesino dalla Chiusa a Castagnaro, in G. Borelli (a cura di), Una città e il suo fiume, 1977, Verona Ringraziamenti/Acknowledgements Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo libro. In modo particolare desideriamo ringraziare: We would like to thank all those who have contributed to this book. In particular, we wish to thank: Giuseppe Perotti, Don Ilario Rinaldi, Gianantonio Conati, Marco Sartori, Alfonso Giacopini, Piero Pontara, The Photo Club Skatto, Erika Mancini, Angiolina Rudari, Marina Barelli. Progetto a cura di/Project: Giorgio Girelli Coordinamento editoriale/Catalogue coordinator: Alberto Cafaro Progetto grafico/Graphic design: ABC.Studi Redazione testi/Copywriter: Elena Fiorentini, Mariarosa Fiorio Fotografie/Photographs: Nicola Rovetti, Comune di Pescantina Produzione/Production: Alberto Cafaro Stampa/Printer: Grafiche SIZ ABC.Studi s.r.l.- Tutti i diritti sono riservati. Questo volume è stato stampato a Verona (Italia) nel mese di marzo 2004 - È vietata la riproduzione anche parziale del suo contenuto. ABC.Studi s.r.l. - All rights reserved. This book was printed in Verona (Italy) in march 2004 - The reproduction of any part of this book is forbidden. ©ABC.Studi s.r.l. GXfVTag\aT D<DFI@8 < GIF><KKF G8JK' GI<J<EK 8E; =LKLI<