DALLA CURIA GENERALIZIA
SOLLEMNITAS SANCTI FRANCISCI
Ordo Fratrum Minorum 2004
«AVERE LO SPIRITO DEL SIGNORE
E LA SUA SANTA OPERAZIONE» (Rb 10,8)
Carissimi Fratelli,
il Signore vi dia pace!
In occasione della solenne festa del transito del nostro padre e fratello Francesco, vi salutiamo con grande gioia
e speranza e chiediamo che Dio trino ed uno vi ricolmi delle sue benedizioni.
Nella lettera dell’anno scorso si è detto che il nostro servizio di animazione ed amministrazione voleva essere
svolto «… nella reciprocità, nella accoglienza, nella disponibilità, nello scambio di informazioni, nella fiducia e
nell’apertura del cuore». Mossi da questi stessi sentimenti, in questi anni, vogliamo condividere con voi alcune
riflessioni sulle Priorità, riprese dal Capitolo generale 2003 nel suo documento finale; priorità che ci invitano a
tornare all’essenziale della nostra vocazione francescana. In questa occasione vi offriamo il frutto del nostro
confronto fraterno sulla prima priorità: «lo spirito di orazione e devozione».
Queste riflessioni si inseriscono nel contesto dell’itinerario celebrativo dell’Ottavo Centenario della Fondazione
del nostro Ordine, itinerario che inizierà nel 2006 e proseguirà fino al 2009. Un tempo di grazia che il Signore ci
dona per avviare un processo di discernimento sulla nostra vita e missione; per riprendere i nostri progetti personali
e fraterni ed anche per celebrare con gioia la grazia degli origini. È così che vogliamo rispondere in modo creativo
ed adeguato alle sfide che vengono dalla Chiesa e dal mondo d’oggi, consapevoli del nostro ricco e secolare
patrimonio spirituale e culturale che ci hanno lasciato numerosi Frati lungo la storia.
Il Capitolo generale del 1997 presentava la dimensione contemplativa come «l’elemento fondamentale nella
vita e nella missione dei frati» (MP 11). Lo stesso ha fatto l’ultimo Capitolo generale affermando che «la nostra
vita di fede deve coinvolgere la totalità della persona: mente, cuore, relazioni, il modo in cui guardiamo, incontriamo,
abbracciamo e amiamo il prossimo» (SdP 27b). Anche noi abbiamo ribadito il medesimo pensiero nel sussidio
Seguaci di Cristo per un mondo fraterno (Priorità per il sessennio 2003-2009, p. 7).
Aperti allo Spirito
«Lo spirito di orazione e devozione», come priorità fondamentale del nostro carisma, non è soltanto
un’atteggiamento verso Dio, gli altri e la natura, neppure una pratica ben organizzata. È un modo d’essere e di
vivere di ogni Frate Minore in tutte le sue dimensioni e nelle diverse circostanze della vita: nella preghiera, nel
lavoro, nello studio, nei rapporti fraterni, nel servizio pastorale, nell’infermità, ecc. Ecco perché la cosa più importante
per Francesco è «avere lo Spirito del Signore e la sua santa operazione» in ogni momento della vita.
Francesco si lascia guidare dallo Spirito Santo in ogni sua intuizione ed iniziativa; egli è capace di dire, di
andare o di fare qualcosa, soltanto «pieno della grazia dello Spirito», «spinto dall’impulso dello Spirito» (cfr. 1Cel
11,26; LegM 2,1; 3Comp 10,36). Lui stesso ci confessa che è stato proprio Dio a prendere l’iniziativa nella sua
esistenza: «Il Signore dette a me, frate Francesco, d’incominciare a fare penitenza» (Test 1). È stato infatti lo
Spirito del Signore e la sua santa operazione a fare di lui «… non tam orans quam oratio factus» (2Cel 95).
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E questo è valido anche per coloro che arrivano alla Fraternità: non soltanto Francesco si è impegnato a vivere
“nello Spirito”, ma ha voluto che i suoi Frati, «che per divina ispirazione» (Rnb 2,1) volevano scegliere questa
forma di vita, avessero la sua stessa esperienza di fede. Proclama che lo Spirito Santo è il «ministro generale
dell’Ordine» (cfr. 2Cel 145; 193), ed esorta i suoi seguaci a desiderare sopra ogni cosa «lo Spirito del Signore e la
sua santa operazione» (Rb 10,8). I Frati quindi possono fare qualunque servizio fraterno, ecclesiale e sociale, ma
senza «estinguere lo spirito della santa orazione e devozione» (Rb 5,5; LAn).
Francesco, per spiegare cosa sia «avere lo Spirito del Signore e la sua operazione», contrappone la sapienza
dello Spirito alla sapienza della carne e del mondo (cfr. Lodv 9-10; Am 27, 1). Per lui, la carne descrive la mortalità,
la debolezza dell’uomo, i sentimenti che si oppongono a Dio. Ecco perché poteva affermare: «noi miserevoli e
miseri, putridi e fetidi, ingrati e cattivi» (Rnb 23,8). Al contrario, lo spirito è ciò che viene da Dio e conduce a Dio.
«Si può riconoscere – dice Francesco – il servo di Dio, se ha lo spirito del Signore: se, quando il Signore compie,
per mezzo di lui, qualcosa di buono, la sua “carne” non se ne inorgoglisce… ma piuttosto si ritiene ancora più vile
ai propri occhi e si stima più piccolo di tutti gli altri uomini» (Am 12).
Ma per possedere lo spirito del Signore, «non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne, ma piuttosto
dobbiamo essere semplici, umili e puri» (2Lf 45). E aggiunge: «beati i puri di cuore, poiché essi vedranno Dio (Mt
5,8). Veramente puri di cuore sono coloro che disdegnano le cose terrene e cercano le cose celesti, e non cessano
mai di adorare e vedere il Signore Dio, vivo e vero, con cuore ed animo puro» (Am 16).
Anche in questi ottocento anni di storia francescana si è visto come lo Spirito del Signore abbia spinto tanti
fratelli e sorelle a cercare sempre nuovi modi di vivere la spiritualità in ogni cultura, in ogni tempo. Sono tanti i
fratelli e le sorelle che si sono lasciati guidare e santificare dallo Spirito del Signore nelle più diverse circostanze,
che hanno scoperto innumerevoli forme e metodi di preghiere e che sono stati riconosciuti ufficialmente dalla
Chiesa come beati e santi, in tutti i campi della vita umana ed ecclesiale: nelle missioni, nella cultura, nell’arte, nei
servizi nascosti della Fraternità, nei santuari, nelle parrocchie, nelle opere sociali, nei ministeri pastorali. Sono
tanti i fratelli e le sorelle che non hanno mai rinunciato ad «avere lo Spirito del Signore e la sua operazione» e
spesso hanno dovuto pagare con il prezzo del loro sangue la fedeltà alla confessione che Dio è il «sommo ed unico
Bene» della vita.
Tutti costoro hanno costruito un ricco e secolare patrimonio spirituale, degno di essere conosciuto e soprattutto
vissuto.
Sfide ed impegni
Nelle diverse Entità del nostro Ordine ci siamo accorti che ancora ci sono pesantezza e difficoltà sia a percepire
l’importanza e la centralità della nostra vita di consacrati, sia a discernere le opzioni concrete e le mediazioni
possibili da mettere in pratica nella vita quotidiana. Vivendo in tal modo Dio rischia di occupare uno spazio
piccolo nella nostra vita e l’orazione diventa recita meccanica di preghiere, generando forti tensioni tra vita di
preghiera e urgenze pastorali. Da queste situazioni vengono poi spesso anche altri pericoli: il desiderio di dominare
e controllare gli altri, di possedere ed accumulare dei beni; l’ansia di godere di piaceri egoistici, di avere prestigio
e privilegi senza tener conto della dignità degli altri; oppure avere una doppia vita affettiva ed anche una doppia
spiritualità.
Dobbiamo riconoscere però che ci sono anche degli sforzi per portare avanti la dimensione contemplativa del
nostro carisma. Molti Frati sono impegnati a creare degli spazi adeguati (oratori, eremi), a ricuperare il valore
della interiorità e del silenzio, a trovare dei metodi di preghiera più adatti alla vita odierna, a celebrare il meglio
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possibile la Liturgia delle ore e l’Eucaristia con la Fraternità e con il popolo, a riscoprire il valore della lettura
orante della parola di Dio.
Da queste luci ed ombre nascono alcune sfide ed impegni per ognuno di noi e, particolarmente, per coloro che
svolgono il ministero dell’animazione delle diverse Entità (i Ministri o Custodi con i loro Definitori o Consiglieri,
i Guardiani, i Formatori, ecc.). È necessario ed urgente, quindi, nella teoria e nella pratica, metterci in un processo
dinamico che ci porti:
- dalla dispersione della mente e del cuore all’unificazione e centralizzazione della nostra vita in Dio, per
costruire in noi un’unità armonica, in cui quotidianamente “riportiamo” a Dio ciò che siamo e facciamo, ciò
che desideriamo e progettiamo;
– dall’attivismo al moratorium, per ritrovare il legame tra vita interiore, vita sacramentale, vita in Fraternità e
di evangelizzazione;
– dall’efficienza alla gratuità assoluta di Dio, per offrirgli il nostro tempo di adorazione e di azione, i nostri
successi e frustrazioni;
– dalla routine e stanchezza alla gioia d’essere Frati Minori, per gustare la bellezza della nostra vocazione,
della preghiera fraterna, di una liturgia degna, bella, che esprima realmente l’incontro con una Presenza e
una relazione vitale;
– dal formalismo ad una relazione personale con Dio, per ricuperare pure il senso della disponibilità e della
mobilità per annunciare il Vangelo (cfr. Relazione del MG al Capitolo generale 2003, 63. 69-70).
Tutto questo è possibile soltanto se veramente consideriamo «la vita di preghiera e lo spirito di orazione e
devozione come la priorità che orienta ed anima la vita, come la prima espressione della sequela di Cristo»
(Priorità per il sessennio..., pp. 10-11), da cui dipendono le altre Priorità: la vita fraterna con tutti i suoi valori, la
vita di povertà, solidarietà e minorità, la evangelizzazione e missione ed una formazione permanente ed iniziale
seria e rinnovata.
Proposte
Consapevoli della nostra consacrazione totale e radicale a Dio nel battesimo e della nostra professione religiosa,
«risposta libera e generosa, senza condizione, alla chiamata gratuita di Dio» nelle diverse dimensioni personale,
ecclesiale e sociale (cfr. Relazione del MG..., 66-68) e alleanza rinnovata ogni giorno nell’osservanza dei voti,
intesi come un «cammino di libertà, di adesione al Signore e di disponibilità agli altri», vi presentiamo tre proposte,
già contenute in altri sussidi, perché possiamo verificare come stiamo concretamente vivendo «lo spirito di orazione
e devozione»:
– La centralità della Parola di Dio nella nostra vita e missione; una Parola letta con semplicità e purezza,
meditata nella giornata, restituita nella preghiera di lode, di ringraziamento, di benedizione, di supplica e di
invocazione al Signore, e fatta vita quotidiana (cfr. Lettura orante della Parola di Dio nella vita francescana).
– La lettura e l’interpretazione dei segni dei tempi, alla luce della Parola di Dio, che ci permette di scoprire la
presenza di Dio nella storia personale, fraterna e sociale di ogni popolo e cultura (cfr. SdP 13-17).
– La vita dei sacramenti della riconciliazione e della eucaristia: mezzi privilegiati per l’incontro con Dio
sommo bene, tutto il bene, onnipotente e misericordioso, incarnato in Gesù Cristo, mediante l’azione dello
Spirito Santo.
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Accogliendo poi le indicazioni della Commissione sulla vita contemplativa, riteniamo importante riproporre
per il 2004-2005 il sussidio Lo Spirito di orazione e devozione (1996). Le diverse schede della pubblicazione
possono essere utilizzate sia nelle Fraternità in occasione dei Capitoli locali e di Revisione di vita, per i ritiri
mensili e per gli esercizi spirituali; sia dai singoli Frati per un itinerario personale di approfondimento e di preghiera
personale. La stessa commissione, nel corso di questi anni e in sintonia con l’itinerario celebrativo dell’ottavo
centenario della fondazione dell’Ordine, ci aiuterà con agili sussidi ad approfondire altre tematiche: nel 2006 la
riflessione e la preghiera sull’immagine del Cristo di San Damiano; nel 2007 l’atteggiamento di ascolto nella
nostra vita; nel 2008 la lettura orante delle Costituzioni; nel 2009 la lettura orante della formula della professione
e della Regola.
Conclusione
Cari Fratelli, questa prima e fondamentale priorità ci spinge ancora una volta a vivere un rapporto personale e
in fraternità con Dio trino ed uno. Un Dio che si fa presente in modo particolare nell’ascolto della sua Parola, nella
celebrazione della Eucaristia, nella vita di fraternità e minorità, nella comunità ecclesiale e nei suoi pastori, nei
rapporti di solidarietà e giustizia con i più poveri e bisognosi di ogni cultura, nell’impegno di difendere ogni forma
di vita. Una Presenza che ci sfida a leggere e ad interpretare i “segni dei tempi” per trovare delle risposte nuove e
coraggiose (cfr. SdP, 19-34). Una Presenza che ci dà la forza e la sapienza per risolvere ogni crisi d’identità, di
verità o d’appartenenza, che possa sorgere dalla vita di fede, dalla solitudine, dalla vita fraterna o pastorale, dai
limiti propri dell’esistenza umana (età, malattia, senso della morte). Una Presenza che mantenga acceso il fuoco
del suo amore nella nostra esistenza per annunciare con tutta la libertà, la generosità e la passione il Vangelo della
vita, della solidarietà, della giustizia e della pace.
Guardiamo l’esempio di san Francesco del quale vogliamo fare memoria, lui che alla Verna, trasformato
nell’anima e nel corpo dallo Spirito di Gesù, è diventato per ogni Frate Minore «il modello della perfetta
contemplazione, come prima lo era stato dell’azione, nuovo Giacobbe e Israele» (San Bonaventura, Itinerarium
mentis in Deum, VII,3). Con la grazia di Dio e per intercessione del nostro Padre cerchiamo dunque di «salire
verso Dio e discendere verso il prossimo» (LegM 13,1), mantenendo sempre e dovunque l’equilibrio perfetto tra
la contemplazione e l’azione.
Che lo Spirito del Signore e la sua santa operazione, che ci ha chiamato gratuitamente alla vocazione francescana,
ci dia la forza necessaria per rispondergli con gioia, intelligenza e audacia.
Roma, 4 ottobre 2004.
Fra José Rodríguez CARBALLO OFM (Min. gen.)
Fra Amaral Bernardo AMARAL OFM (Def. gen.)
Fra Ambrogio NGUYENVANSI OFM (Def. gen.)
Fra Finian MCGINN OFM (Def. gen.)
Fra Jakab VÁRNAI OFM (Def. gen.)
Fra Miguel J. VALLECILLO MARTÌN OFM (Def. gen.)
Fra Francesco BRAVI OFM (Def. gen.)
Fra Sime SAMAC OFM (Def. gen.)
Fra Luis Gerardo CABRERA HERRERA OFM (Def. gen.)
Fra Juan Ignacio MURO ARÉCHIGA OFM (Def. gen.)
Fra Sandro OVEREND OFM (Sec. gen)
Prot. 094777
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DISCRETORIO DEL 30 SETTEMBRE
CELEBRATO A SAN SALVATORE
1. UFFICI E INCARICHI CUSTODIALI
Segretario Custodiale per la Formazione e gli Studi
R.P. Noel MUSCAT
Segretario per l’Evangelizzazione Missionaria
R.P. Apolinary SZWED
Moderatore per la Formazione Permanente
R.P. Noel MUSCAT
Delegato per i Luoghi Santi retti dallo “Statu Quo”
R.P. Athanasius MACORA
Archivista custodiale
R.P. Narcys KLIMAS
Vice-archivista custodiale
V.R. Cristoforo ALVI
Cronista custodiale
R.P. Basilio TALATINIAN
Vice Cronisti custodiali
V.R. Cristoforo ALVI
R.P. Jerzy KRAJ
Vice-postulatore delle Cause dei Santi
V.R. Cristoforo ALVI
Calendarista custodiale
R.P. Enrique BERMEJO
Cerimoniere custodiale
R.P. Nicolás MARQUÉZ
Bibliotecario custodiale
R.P. Franco VALENTE
Vice-bibliotecario custodiale
R.P. Felix DEL BUEY
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Assistente custodiale dell’O.F.S.
R.P. Quirico CALELLA
Animatore per la Cura pastorale delle Vocazioni
R.P. Marwan DI’DES
Esaminatori per le Sacre Ordinazioni
R.P. “Lectores actu docentes”
Redattore Acta C.T.S.
R.P. Dobromir JASZTAL
2. CŒTUS FORMATORUM
Ain Karem- S. Giovanni Battista
R.P. Fergus CLARKE, maestro dei postulanti
R.P. Johannes SIMON
Harissa
R.P. Nagib IBRAHIM, maestro dei postulanti
R.P. Tarcisio RONDINELLI
V.R. Mario HADSHITI
Gerusalemme - San Salvatore
R.P. Nicolás MARQUÉZ, maestro di formazione
R.P. Enrique BERMEJO, vice-maestro di formazione
R.P. Jerzy KRAJ
R.P. Paul SYLVESTRE
Washington – Commissariato di T.S.
V.R. Christopher COPPOCK, maestro di formazione
R.P. Romano ALMAGNO
R.P. Kevin TRESTON
R.P. David WATHEN
R.P. William WINKLER
3. AFFARI GIURIDICI
R.P. Dobromir JASZTAL, presidente
R.P. David M. JAEGER, consigliere
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4. SEGRETERIE
4.1. Segreteria della Formazione e gli Studi (Pastorale delle Vocazioni; Formazione Permanente; Formazione
Iniziale; Studi; Professori; Formatori)
4.1.1. Segretaria per la Formazione e gli Studi
R.P. Noel MUSCAT, Segretario per la Formazione e gli Studi
R.P. Nicolás MÁRQUEZ, maestro dei Professi Temporanei
R.P. Fergus CLARKE, maestro dei Postulanti (Ain Karem)
R.P. Nagib IBRAHIM, maestro dei Postulanti (Harissa)
R.P. Christopher COPPOCK, maestro dei Postulanti (Washington)
R.P. Marwan DI’DES, animatore Vocazionale Custodiale
R.P. Daniel CHRUPCALA, Moderatore dello Studio
R.P. Claudio BOTTINI, Decano
4.1.2. Consiglio per la Formazione permanente
R.P. Noel MUSCAT, Moderatore per la Formazione Permanente
R.P. Jerzy KRAJ, Rappresentante per la regione Giudea
R.P. Ricardo BUSTOS, Rappresentante per la regione Galilea
R.P. Romualdo FERNANDEZ, Rappresentante per la regione Siria – Libano - Giordania
R.P. Umberto BARATO, Rappresentante per la regione Cipro
R.P. Carlo CECCHITELI, Rappresentante per la regione Italia
R.P. Romano ALMAGNO, Rappresentante per la regione Washington
5.1.3. Consiglio per l’animazione vocazionale
R.P. Marwan D I ’ DES , Animatore Custodiale per la Cura Pastorale delle Vocazioni,
Promotore Vocazionale per la Giudea e Galilea
R.P. Ibrahim SABBAGH, Promotore Vocazionale per la Giordania
R.P. Feras LUTFI, Promotore Vocazionale per la Siria
R.P. Toufic BOU MERHI, Promotore Vocazionale per il Libano
R.P. Bruno VARRIANO, Promotore Vocazionale per l’Italia
R.P. David WATHEN, Promotore Vocazionale per gli USA
4.2. Segreteria per l’Evangelizzazione (Parrocchia; Scuole; Evangelizzazione Missionaria; Dialogo; Giustizia
e Pace; Editoria)
R.P. Arturo VASATURO, Presidente della Segreteria
R.P. Amjad SABBARA, Parrocchia
R.P. Halim NOUJAIM, Scuole
R.P. Apolinary SZWED, Evangelizzazione missionaria
R.P. Frédéric MANNS, Dialogo
V.R. Louis BOHTE, Giustizia e Pace
R.P. Carmelo PAPPALARDO, Editoria
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4.3. Segreteria per l’Amministrazione e l’Economia
R.P. Abdel Masih F. FAHIM, economo custodiale
R.P. Artemio VÍTORES, vice economo custodiale
R.P. Fergus CLARKE
R.P. Vincenzo IANNIELLO
R.P. Jerzy KRAJ
4.4. Segreteria per i Luoghi Santi (Santuari – Statu Quo; Liturgia; Arte Sacra; Casa Nova)
R.P. Artemio VITORES, Presidente della Segreteria
R.P. Eugenio ALLIATA
R.P. Enrique BERMEJO
V.R. Rafael DORADO
R.P. Severin LUBECKI
R.P. Stéphane MILOVITCH
R.P. Samir NAROUZ
R.P. Michele PICCIRILLO
R.P. Armando PIERUCCI
4.4.1. Commissione Status Quo
Rev.mo P. Pierbattista PIZZABALLA, Presidente (Custode di T.S.)
R.P. Athanasius MACORA, segretario
R.P. Ibrahim FALTAS, vice-segretario
V.F. Cristoforo ALVI, consultore
R.P. Justo ARTARAZ
V.F. Matías LÓPEZ
V.F. John BOMAH
R.P. Wladyslaw BRZEZINSKI
5. ALTRE COMMISSIONI E UFFICI
Commissione per le Borse di Studio
R.P. Raffaele CAPUTO, presidente
R.P. Abdel Masih F. FAHIM
R.P. Maroun YOUNAN
Rappresentanti della C.T.S. presso la “Commissione diocesana dei Pellegrinaggi”
R.P. Frédéric MANNS
Rappresentante della C.T.S presso il “Comitato Pastorale Diocesano”
R.P. Amjad SABBARA
Comitato Pastorale per i Religiosi
R.P. Dobromir JASZTAL
R.P. Nicolás MÁRQUEZ
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Assistenti regionali dell’O.F.S.
R.P. Pasquale CASTELLANA (Aleppo)
R.P. Giuseppe COSTANTIN (Damasco)
R.P. Ibrahim FALTAS (Gerusalemme)
R.P. Wilhelm FORNAL (Larnaca)
R.P. Amjad SABBARA (Betlemme)
R.P. Eduardo TAMER (Damasco)
R.P. Kevin TRESTON (Washington)
R.P. Maroun YOUNAN (Nazaret)
Rappresentanti della C.T.S presso la Commissione Scuole Cattoliche di T.S.
R.P. Abdel Masih F. FAHIM, per Gerusalemme e la Palestina
R.P. Halim NOUJAIM, per Israele
R.P. Rashid MISTRIH, per la Giordania
The Franciscan Holy Land Foundation
Rev.mo P. Pierbattista PIZZABALLA, Cancelliere (Custode di T.S.)
R.P. Peter F. VASKO: Presidente, executive director
Sig.ra Denise SCALZO, Vice-presidente
V.R. Callistus WELCH, Tesoriere
Sig. Henry BAER, Segretario, Consulente legale
Sig. Peggy GREDIGTON, Consulente per le pubbliche relazioni
Sig. Robert SHEERAN, Consulente finanziario
6. CONSIGLI REGIONALI DI AMMINISTRAZIONE
Cipro
R.P. Umberto BARATO, presidente
R.P. Jesús SEBASTIAN, economo
R.P. Giuseppe COMMONARA
R.P. Zacheusz DULNIOK
Egitto
R.P. Mamdouh CHEHAB, presidente
R.P. Luigi LUCIANO, economo
V.F. Anselmo PAPARELLA
Galilea
R.P. Ricardo BUSTOS, presidente
R.P. Samir NAROUZ, economo
R.P. Simon Pietro HERRO
R.P. Jerome VOUR DERY
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Libano
R.P. Maurice DIGNARD, presidente
R.P. Toufiq BOU MERHI, economo
R.P. Romualdo FERNÁNDEZ
R.P. Tarcisio RONDINELLI
Siria
R.P. Georges ABOU KHAZEN, presidente
R.P. Romualdo FERNÁNDEZ, economo
R.P. Toufic BOU MERHI
R.P. Filippwo MISTRIH
R.P. Bassam ZAZA
7. TRASFERIMENTI
Dal Terra Sancta College di Gerusalemme, fra Vittorio BOSELLO è trasferito presso il convento Ad Cœnaculum
(Direttore della tipografia, animatore spirituale dei pellegrini).
Dal Monte Tabor, fra Pedro TOMÉ è trasferito al convento della SS.ma Annunziata (Nazareth) ove riprende le
sue mansioni di Confessore e Addetto al Santuario.
Dal Cenacolino, fra Gabriel VORMAWAH è trasferito a Santa Maria delle Vittorie (Rodi) ove assumerà l’incarico
di Vicario locale, incaricato di San Francesco e Addetto alla parrocchia.
Da Rodi, fra Anthony FOLEY è trasferito a Betania come Vicario locale e Addetto al santuario.
Dalla Delegazione di Terra Santa (Roma), fra Ignazio MANCINI è trasferito presso il Commissariato Generale di
Napoli come Vicario locale.
Fra Peter ASANTE-KWAME è trasferito da Betania al convento delle Palme (Betfage) ove assumerà l’incarico di
Vicario locale e di Addetto al santuario.
Fra Ignacio PEÑA e fra Raimondo OLIVA sono rispettivamente trasferiti da Betfage e da Casalotti verso l’Infermeria
custodiale di San Salvatore (Gerusalemme).
Dal convento della SS.ma Annunziata (Nazareth), fra Carlos JARA è stato trasferito al Monte Tabor in qualità di
Addetto al Santuario.
NUOVI INCARICHI
Fra Jago SOCE, in comunità a San Salvatore, oltre al suo incarico è nominato Organista aggiunto.
Fra Raul DINAMARCA, Presidente del Santo Cenacolo è stato nominato Economo locale.
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ACRI: INGRESSO DEL P. CUSTODE
ED INAUGURAZIONE DELLA CRIPTA DI SANT’ANDREA
L’ingresso del Rev.mo P. Custode ad Acri, il 18 settembre u.s., come ha sottolineato il Parroco P. Quirico
CALELLA, è stato un grande avvenimento per la comunità cristiana che ha saputo condividere questa festa con
l’intera città. Ad accogliere P. Pierbattista PIZZABALLA presso il Faro, assieme all’Ambasciatore d’Italia Sandro DE
BERNARDIN e all’Addetto Militare Alessandro VELTRI con le rispettive famiglie, sono stati il Vicesindaco Usama
GHAZZAWI a nome della cittadinanza, l’Archimandrita THETIMOS e il Parroco Elias KHOURI in rappresentanza della
Chiesa Greco-ortodossa, e il Parroco Na‘el Hilu della Comunità Maronita. Al corteo, preceduto dal folto drappello
degli Araldini di Acri e dal gruppo degli Scouts che ritmavano il passo con tamburi, ha preso parte un nutrito
numero di parrocchiani, scolari del Terra Santa College, religiosi e religiose provenienti dai conventi vicini, e
italiani residenti in Galilea. In rappresentanza dei Musulmani hanno presenziato all’avvenimento due Commissioni
dei Credenti dalla Moschea Al-Jazzar e dalla Moschea Shadiliyye. Durante il tragitto che si è snodato lungo la via
Haganà fino all’ingresso della chiesa di S. Giovanni Battista, il P. Custode ha intrattenuto gradevole conversazione
con le autorità presenti. Sul sagrato d’ingresso della chiesa hanno avuto luogo i discorsi di benvenuto. Il Vicesindaco
e il Custode hanno evidenziato come la popolazione di Acri rappresenti per la Terra Santa un modello concreto di
pacifica convivenza tra le varie chiese cristiane e le diverse fedi religiose. Congedati i non cattolici con un rinfresco,
in una chiesa gremita di fedeli, P. Pizzaballa ha presieduto l’eucaristia concelebrata da tutti i sacerdoti convenuti
ed animata dagli Araldini diretti dalla maestra Marilen FRANCIS.
Nella sua omelia, commentando il vangelo, il P. Custode ha incoraggiato i cristiani, quali figli della luce, a
mantenere una incisiva ed operosa presenza nella compagine sociale attuale, ricorrendo ad ogni risorsa per essere
segno di speranza e di pace per la Terra Santa. Ha fatto seguito il discorso di P. Quirico, col quale ha espresso
parole di accoglienza ed ha ricordato le tappe e i collaboratori che hanno reso possibile il ripristino della cripta «di
S. Andrea» scoperta nel 1997 sotto il pavimento della chiesa di S. Giovanni. Ha ringraziato la Custodia per il
sostegno, S. Ecc. Mons. Domenico Padovano della Diocesi di Monopoli, nelle persone del Commissario di Puglia
e Molise P. Pio D’ANDOLA e dei signori Antonio ROCONDINO e Danilo LO RUSSO, per il contributo finanziario
necessario ai lavori, e tutti i collaboratori che a vario titolo hanno prestato la loro opera nelle fasi di scavo, di
restauro e di arredo dell’ipogeo. Con il rituale taglio del nastro, al termine dell’eucaristia, il P. Custode e il P.
Commissario hanno ufficialmente riaperto al
pubblico la cripta. Si tratta di un vasto ambiente
medievale voltato, con vele che partono da sei
semipilastri aggettanti dalle pareti parzialmente
ricavate nella roccia, orientato da ovest a est. Lo
scavo in questa direzione, supervisionato nella
parte archeologica dal prof. Eliezer SHTERN e
dagli ingegneri Ya‘cov SHAFFER e Yosy BROIDA
del Dipartimento delle Antichità, si è arrestato
per problemi burocratici essendoci locali
indebitamente usati dalle famiglie che abitano
nel vicinato. Si vedono comunque monumentali
basi modanate di pilastro. Dall’interro proviene
diverso materiale tra cui reperti ceramici (dal
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periodo ellenistico a quello ottomano) ed
elementi architettonici (in prevalenza crociati)
ora esposti in un angolo della sala. Tutto ciò ha
indotto il P. CALELLA ad identificare l’ambiente
con i resti della scomparsa chiesa crociata di S.
Andrea. Essa veniva segnata dai cartografi
crociati proprio in questo versante del quartiere
Pisano, come i viaggiatori la ritrassero nelle loro
vedute fino al XVII sec., quando era ormai ridotta
a rudere. Riproduzioni fotografiche con
didascalie, opportunamente predisposte dal P.
C ALELLA , ricordano al visitatore alcune
testimonianze pertinenti dall’edificio crociato
come il portale di marmo trasportato al Cairo e
collocato dopo il 1291 sulla facciata del mausoleo
del sultano Al-Nassir Ibn Qalawon, ed il busto di una statua di Cristo in marmo conservato nel Museo della
Flagellazione. Ai lati del piano di calpestio costruito in legno su strutture pensili per risolvere l’inconveniente
dell’umidità, tramite cristalli si possono vedere le fondazioni dell’edificio con alcune costruzioni ad esso preesistenti.
Dagli Atti Discretoriali ci è noto che la chiesa di «San Giovanni al mare», come veniva definita, era già ultimata
nel 1737 ma si dovette aspettare due anni per aprirla al culto finché non fosse stata perfezionata la pratica presso
la Sublime Porta di Costantinopoli. Durante la costruzione i francescani avevano accesso agli ambienti ipogei
tanto che in uno di questi, sul lato ovest, ricavarono una cisterna ricoperta da intonaco idraulico con la bocca
aperta nella chiesa di S. Giovanni. È tuttavia da supporre che, ad eccezione del serbatoio, i vani furono ben presto
interrati per problemi di umidità.
Per i religiosi e un centinaio di invitati la festa del 18 settembre è stata prolungata con un suggestiva minicrociera
sulla nave dei fratelli Nicola ed Eduard KHOURI per ammirare dal mare i quartieri medievali di Acri e la chiesa
illuminata da uno spettacolo di fuochi pirotecnici. In questa circostanza hanno preso la parola il Sindaco di Acri
Shimon LANKERI, e l’Ambasciatore d’Italia DE BERNARDIN, richiamando i legami storici della città con l’Italia e
con il cristianesimo. P. CALELLA ha inoltre ricordato che proprio quest’anno ricorre il IX centenario della presenza
delle Repubbliche Marinare in Acri. Per l’occasione, durante la cena nel ristorante Abu Christo, l’Ambasciatore ha
conferito alcuni riconoscimenti al Sindaco, a quattro rappresentati dei quartieri Genovese, Pisano, Amalfitano e
Veneziano di Acri e a P. Pio D’ANDOLA. A sua volta il P. Commissario è stato latore di un dono al Sindaco di Acri
da parte della Municipalità di Cisternino.
Fra Stefano DE LUCA OFM
Frati della Corda
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Ottobre 2004
FESTA A MUJEIDEL NEL CONVENTO DEDICATO ALL’ARCANGELO GABRIELE
Quest’anno è stato un anno giubilare per il convento dell’Arcangelo Gabriele perché, come sta scritto nelle
cronache a Nazareth, “il 29 aprile 1898, la Custodia di Terra Santa decide di mantenere un frate sacerdote ogni
domenica”, e dal 14 agosto 1903, il francescano divenne parroco residente a Mujeidel.
La sera del 14 agosto 2003, abbiamo aperto l’anno
giubilare con una solenne celebrazione Eucaristica, cui
sono seguiti i giochi di fuoco nel giardino. Durante tutto
l’anno, con la generosità di molti Cristiani locali, sono
stati eseguiti tanti programmi ed opere di riparazione nel
convento, nella chiesa e nel giardino.
Il 29 settembre 2004 era il giorno fissato per la chiusura
dell’anno giubilare e per celebrare solennemente la festa
è stato invitato fra noi il Rev.mo padre Pierbattista
Pizzaballa, Custode di Terra Santa.
La sera del mercoledì, festa degli Arcangeli Raffaele,
Gabriele e Michele, alle ore sei con la presenza di più di 200
fedeli, il padre Custode, ha iniziato la santa Messa, aspergendo
i fedeli con l’acqua santa. Hanno concelebrato attorno a lui i
Rev. Padri Rachid MISTRIH, Discreto di Terra Santa; Louis
HAZBOUN, parroco di Yafia’; Stéphane MILOVITCH, Segretario
custodiale; Riccardo BUSTOS, guardiano di Nazareth; Quirico
CALELLA parroco di Acri; Jack KARAM, responsabile del luogo,
e fra Salem YOUNES, cerimoniere della celebrazione. Erano
anche presenti il Rev. Padre Boulos ABU-HATOUM, parroco
melchita di Yafia’; fra Ammar SHAHIN, del santuario di Tabgha
e il Sig. Cesar MARJIEH, responsabile degli Affari Religiosi
presso il Ministero degli Interni israeliano.
Dopo la Santa Messa, alle ore sette e mezza, la festa è
continuata intorno al Pozzo dedicato al nostro santo Padre
Francesco, dove ci si è tutti radunati per scambiare gli
auguri, salutare e ringraziare il nuovo Custode, allietati
da molte buone cose – dolci e salate – preparate dalle
famiglie che frequentano il nostro convento.
Lodiamo e ringraziamo il Signore per tutto.
Fra Jack KARAM OFM
Incaricato del Mujeidel
Frati della Corda
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Ottobre 2004
TRADITO LO STATUS QUO E FERITO IL VOLTO DI CRISTO
Non si capisce il perché, anche se delle ipotesi non mancano, ma in occasione della loro festa della croce , la
comunità Greco ortodossa di Gerusalemme, guidata in questo dal loro Patriarca in prima persona, ha deciso di
dare una manifestazione di forza irrazionale, supportata da menzogne evidenti e sfociata in comportamenti selvaggi
e violenti nel confronti della comunità latina dei Francescani del Santo Sepolcro.
I fatti
I Greco ortodossi informano il Governo Israeliano che loro, nella processione della Croce, del 27 settembre,
disattendendo allo Status Quo, non percorreranno il solito tragitto, ma faranno una variante nella parte di proprietà
dei latini. Si trovano insieme la comunità Greco ortodossa, il Governo israeliano e la Custodia di Terra Santa. Ore
inutili di confronto dove il Governo riconosce l’evidenza delle ragioni dei latini. Ma, a quanto pare, ai Greco
ortodossi le ragioni non servono. Due giorni prima della festa informano il Governo che loro la processione la
faranno come deciso a qualunque costo. Il Governo, disattendendo allo Status Quo, di cui è garante, informa la
Custodia e chiede formalmente alla stessa Custodia di lasciar passare la processione solo per questa volta. Il
Custode, disattendendo allo Status Quo, da il suo beneplacito, nel tentativo di evitare esasperazioni inutili e umilianti
per tutti.
Conclusione
Tutto procede nella tranquillità? No, la guerra era programmata e si doveva fare, e forse solo il Patriarca Greco
ortodosso conosce le vere ragioni.
Quando la processione, che procedeva normalmente, arriva davanti alla Cappella del Ss.mo Sacramento dei
Latini, dove non avrebbe avuto il diritto di essere, il Patriarca fa fermare la processione e, dimenticando la sacralità
della reliquia della Santa Croce che portava, grida che deve essere chiusa la porta della cappella. Il sacrestano
latino dice di no, ed è l’inizio di un vero corpo a corpo tra la polizia, arrivata in forze, e i religiosi greci che
Frati della Corda
14
Ottobre 2004
vorrebbero entrare nella stessa cappella, a questo punto difesa dai Francescani del Santo Sepolcro e ori l’aiuto dei
loro operai e soprattutto della stessa polizia. Il Frate incaricato dello Status Quo, P. Atanasio, è preso tra la folla e
viene salvato dal fotografo mussulmano che per liberalo taglia il cordone del saio. Il Superiore del Santo Sepolcro,
P. Ladislao, con P. Atanasio, alla fine portano i segni dei colpi ricevuti. Tre poliziotti rimangono feriti e tre monaci
greci vengono ammanettati.
Ci dispiace per i poliziotti, ci dispiace per i nostri confratelli, fra Ladislao e fra Atanasio, ma di più ci dispiace
per la Comunità Greco ortodossa, per il loro Patriarca, per i loro Religiosi, ci dispiace per il dolore dei loro fedeli,
per la vergogna che qualcuno ha manifestato nel disagio di aver visto umiliata la loro fede e la loro appartenenza
ad una Comunità che in quel momento nei suoi capi mostrava un volto davvero orrendo. (Chiediamo scusa, ma è
il termine più elegante che riusciamo a trovare).
Ci dispiace soprattutto per il Cristo che ancora una volta nel luogo dove fu crocifisso, in nome della sua croce
si è visto nuovamente incoronare di spine, spogliare, inchiodare. Non ci resta che inginocchiarci e batterci il petto,
chiedere misericordia.
Per un istante ci viene il dubbio di definire Gerusalemme città della menzogna che uccide la verità, ma subito
quella Verità che porta il volto del Crocifisso per amore, ci riapre la speranza e ci ricorda che Gerusalemme è la
città del Risorto.
Don Gabriele BERNARDI
In comunità presso il Santo Sepolcro
Frati della Corda
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Ottobre 2004
DALLA CURIA CUSTODIALE
RINUNCE
Dopo alcuni mesi trascorsi in famiglia (Siria), il 3 ottobre 2004 ha lasciato l’Ordine francescano, allo scadere
dei voti temporanei fra Youssef JOUBBI, alunno della Custodia. Gli auguriamo tanta felicità nella nuova strada che
intraprende, sperando che sia sempre docile nel compiere la volontà del Signore.
Il 9 ottobre 2004, fra Gregory WASKO decide spontaneamente di lasciare la casa del Noviziato di Piedimonte
Matese (Italia) per ritornare negli Stati Uniti d’America.
SORELLA MORTE
Dal Patriarcato latino è giunta la notizia del decesso di Don Sante VISENTIN avvenuto il 28 settembre 2004. Il
funerale si è svolto a Giaffa (Galilea) il primo ottobre.
L’11 ottobre, negli Stati Uniti è stato richiamato alla Casa del Padre, dopo una breve ma difficile lotta contro la
malattia, il R.P. James HEINSCH OFM della Provincia dell’Assunzione della Vergine Maria. Servì la Custodia dal
1997 al 2000 come responsabile della rivista Holy Land Magazine.
R.I.P.
Frati della Corda
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Ottobre 2004
LETTERE A TUTTI I GUARDIANI E SUPERIORI
ECONOMIA CONVENTUALE
Gerusalemme, 3 ottobre 2004
Solennità di San Francesco
Prot. B-0385/04
A tutti i Guardiani e Superiori
Loro Sede
—————————————————-
Carissimi fratelli,
Il Signore vi dia la Sua Pace!
Il Discretorio radunatosi a San Salvatore il giorno 30 settembre, ha deliberato di rivedere i contributi
dell’Economato della Custodia di Terra Santa a tutti i conventi e tutte le attività della Custodia.
Perciò, tutti gli interessati sono pregati di comunicare quam primum e non oltre al 15 novembre 2004 le loro
osservazioni o richieste che saranno discusse dalla Commissione Economica prima della loro presentazione al
Discretorio.
La Grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro Spirito (Fil 4,23)
fra Stéphane MILOVITCH OFM
Segretario di Terra Santa
Frati della Corda
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Ottobre 2004
PEREGRINAZIONE ANNUALE AL FIUME GIORDANO
Gerusalemme, martedì, 12 ottobre 2004
Prot. B- 396-04
RR.PP. Guardiani
RR.PP. Superiori Locali
RR.PP. Parroci
Loro sedi
_______________________
Reverendo Padre,
il 28 Ottobre prossimo avrà luogo il tradizionale pellegrinaggio al fiume Giordano. Tutti siamo invitati a
partecipare.
Se Lei è nel servizio di Parroco, la invito a promuovere questa iniziativa anche presso i suoi fedeli, così da
poter organizzare almeno un pullman di partecipanti: questa infatti è l’unica occasione che abbiamo per poter
pregare sul luogo del “Battesimo del Signore”.
I Confratelli che intendono partecipare alla Pellegrinazione, se non si uniscono ai gruppi parrocchiali,
comunichino il proprio nome al P. Guardiano di S. Salvatore entro e non oltre il giorno 20 corrente mese.
Programma del Pellegrinaggio
Ore 07.30:
partenza da Porta Nuova a Gerusalemme per Gerico. Tutti i mezzi di trasporto - sia quelli
provenienti dalla Giudea che quelli provenienti dalla Galilea - raggiungano direttamente
l’entrata della zona militare vicina al fiume e parcheggino nel piazzale da dove avrà inizio la
processione.
Ore: 09.00:
inizio della processione diretta al fiume.
Ore: 09.15:
Solenne Concelebrazione presieduta dal Rev.mo P. Pierbattista PIZZABALLA, Custode di Terra
Santa.
Ore 10.30 c.a:
Dopo la Messa, visita al Monte della Quarantena e del Monastero greco-ortodosso. Al termine
della visita, una breve sosta di raccoglimento e poi rientro a Gerusalemme con arrivo previsto
per le ore 13.00.
Frati della Corda
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Ottobre 2004
Mi permetto inoltre di ricordare che:
1.
Le autorità civili e militari del luogo non gradiscono la presenza di auto private.
2.
I sacerdoti che desiderano concelebrare dovranno portare con sé il proprio amitto, camice, cingolo e stola
bianca.
3.
Non essendovi pranzo a Gerico, i confratelli che desiderano pranzare a San Salvatore sono pregati di
comunicarlo in precedenza a fra Jerzy KRAJ, guardiano.
4.
Tutti dovranno avere con sé il proprio documento di identità, e gli autobus dovranno portare il cartello con la
scritta “Custodia di Terra Santa” che potrà essere ritirato presso la Segreteria di Terra Santa.
Prego i Superiori e i Parroci di comunicare anche alla Segretaria Custodiale il numero dei partecipanti dalle
rispettive fraternità e parrocchie, e il numero dei pullman organizzati.
Per la migliore riuscita della Pellegrinazione si chiede a tutti precisione e puntualità, e di cercare di mantenere
anzitutto il clima di pellegrinaggio e di preghiera che la ricorrenza richiede.
Ringrazio per la Vostra collaborazione, a tutti rivolgo un fraterno saluto.
fra Stéphane MILOVITCH OFM
Segretario di Terra Santa
N.B. Questa lettera venne solamente mandata alle comunità presenti in Terra Santa.
Frati della Corda
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Ottobre 2004
RICHIESTA PER I VISTI
Gerusalemme, 7 ottobre 2004
Prot. B-398/04
Ai Superiori locali
Loro Sedi
—————————————
Carissimi fratelli,
Con ogni probabilità già sapete che fra Antoine DEFAW, a causa delle precarie condizioni salute, non può
più attendere alla gestione dei passaporti e dei visti. Al suo posto sono stati incaricati fra Apolinary SZWED e un
Avvocato civile ai quali la Segreteria farà esclusivo riferimento per tutte le pratiche relative.
Con la presente sono a chiedere cortesemente di aiutarci a ricostruire in maniera aggiornata la
documentazione di ciascun frate – religioso – religiosa – residente permanente – eventuali volontari che si trovano
presso ogni singolo convento – santuario – istituto, dato che non c’è nessuna base sulla quale si possa impostare
seriamente il lavoro di richiesta o di rinnovo dei visti così indispensabili per la tranquillità di ognuno di noi.
La scheda allegata è stata pensata per raccogliere i dati di ciascuno,
∑ và munita di fotografia aggiornata;
∑ deve essere compilata in ogni sua parte (si raccomanda specialmente l’ultima legata ai Visti (Visa);
∑ naturalmente in stampatello o comunque in modo molto chiaro.
∑ Alla scheda, vanno allegate la fotocopia del passaporto e quella dell’ultimo visto in Israele.
Ai rev.di Superiori si chiede quindi
∑ di distribuire le schede ai frati e agli altri ospiti;
∑ di raccomandarne la compilazione, spiegando l’importanza dell’aggiornamento che viene richiesto
∑ di spedire tutte le schede compilate alla Segreteria… al più presto.
Segnaliamo infine che prima di fare ogni richiesta di rinnovo, si deve accertare che vi siano due pagine libere
sul passaporto e almeno due anni di validità.
Un grande, fraterno grazie a tutti!
Buon lavoro
fra Stéphane MILOVITCH OFM
Segretario di Terra Santa
Frati della Corda
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Ottobre 2004
Custodia di Terra Santa
Raccolta dati per Visti
Informazioni Personali
Cognome
Nome religioso
Nome civile
Foto
Genitori
Nato a _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ il
Nazionalità
Data del primo ingresso in Israele: ___ / ___
/ _____
Informazioni
Nº di passaporto _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Rilasciato a
_______________
Valido fino a ___ / ___
Per coloro che possegono un laissez-passer, incrivere il nº
/ _____
_________
Rilasciato a _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Valido fino a ___ / ___
Indirizzo fuori Israele
/ _____
__________________________________
__________________________________
__________________________________
Indirizzo in Israele
Cellulare
Email 1
Categoria del visa: nº __________
Frati della Corda
Categoria:
21
A2
A3
A5
B1
B2
Ottobre 2004
TRE GIORNI DI FESTA A SAN SALVATORE
Cronaca del 3 ottobre 2004
Il giorno 3 ottobre, vigilia della solennitá di San Francesco, è stato denso di avvenimenti per la fraternitá
francescana di s. Salvatore in Gerusalemme.
La giornata ha avuto inizio alle 8:30 con la preghiera delle lodi mattutine. Un momento molto significativo si
é quindi vissuto alle 10:00 con la celebrazione della S. Messa, preseduta dal P. Custode fra Pierbattista PIZZABALLA,
durante la quale sei giovani frati hanno emesso la professione perpetua dei voti di castitá, povertá e obbedienza.
Tre di loro sono figli della Custodia (fra Gabi KALAK paletinese, fra Gustavo ACHO argentino e fra Rami PETRAKI
siriano); gli altri tre (fra Cesar ROMAN, fra Diego Madera e fra Sergio MARTÍNEZ) appartengono alla provincia
messicana di San Francesco e Giacomo e sono in Terra Santa per compiere i loro studi teologici presso il seminario
francescano di San Salvatore.
Frati della Corda
22
Ottobre 2004
Nell’omelia il P. Custode ha incoraggiato i giovani frati ad orientare la loro vita tutta verso il Signore, e a porre
a fondamento di ogni loro agire e operare Cristo stesso.
Oltre alla famiglia di fra Gabi (poi ringraziata dal P. Custode), alla celebrazione erano presenti diversi presbiteri,
religiosi e religiose tutti convenuti per accompagnare con la preghiera i giovani frati e per rendere grazie a Dio per
questi fratelli che sono entrati a fare definitivamente parte dell’Ordine Serafico.
Dopo la celebrazione tutti sono stati invitati ad un rinfresco tenuto nel cortile dell’ex orfanotrofio, durante il
quale hanno potuto incontrare i neo-professi e fare loro gli auguri.
La giornata ci ha peró riservato un altro momento
forte, quello della celebrazione del Transito presieduto
dallo stesso fra Pierbattista PIZZABALLA. La fraternitá ha
vissuto questo momento nel canto, nella preghiera e
nell’ascolto attento, sia delle Fonti Francescane che delle
parole del P. Custode. Fra Pierbattista ha messo in
evidenza alcuni aspetti della persona di Francesco
prendendo spunto da alcuni scritti di s. Francesco a lui
particolarmente cari: le Lodi di Dio Altissimo, la terza
Considerazione sulle Stimmate presente nei Fioretti, la
parte finale della Lettera a tutto l’Ordine. Inoltre durante
la celebrazione del Transito nove giovani frati, tutti
appartenenti alla C.T.S., hanno rinnovato per un anno la
loro professione religiosa.
La giornata si é conclusa con un momento di festa al
quale hanno preso parte, oltre che gli studenti di s.
Salvatore, anche i seminaristi del Patriarcato e quelli
salesiani.
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Ottobre 2004
Cronaca del 4 ottobre 2004
La giornata del 4 ottobre, solennitá di s. ƒrancesco d’Assisi, ha avuto inizio alle 8:30 con il canto delle Lodi
Mattutine. Alle 10:30 é stata celebrata la Santa Messa presieduta dal P. Priore dei Domenicani fra Jean Michel
POFFET OP, che é anche direttore dell’École Biblique di Gerusalemme. Alla celebrazione era anche presente il
Patriarca Latino di Gerusalemme, il Custode di Terra Santa, quattro Vescovi, numerosi presbiteri, religiosi, religiose
e cristiani locali.
Erano anche presenti, come vuole la tradizione, alcuni consoli di Gerusalemme.
Nell’omelia, tenuta in francese, fra Jean Michel ha voluto mettere in evidenza l’importanza centrale della croce
nella vita del Santo di Assisi. Lo spunto del tema é stato preso dalla parte finale della Lettera di San Paolo ai
Galati.
Una volta terminata la solenne celebrazione si é tenuto il pranzo nel refettorio di s. Salvatore, al quale erano
presenti autoritá religiose e civili. Il momento di festa si é concluso con un canto inneggiante alle figure di Francesco
e Domenico.
Frati della Corda
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Ottobre 2004
La giornata del 4, tutta orientata alla celebrazione di Francesco d’Assisi, ha avuto un altro momento forte in
serata con il canto del Vespro, animato da fra Artemio VÍTORES, Vicario Custodiale. Erano presenti anche alcuni
monaci benedettini dell’Abbazia della Dormizione, accompagnati dal loro abate, P. Benedikt LINDEMANN OSB.
Dopo i Vespri i frati, insieme ai benedettini, si sono recati in refettorio e prima di iniziare la cena il P. Custode li ha
ringraziati per aver accettato l’invito e ha espresso l’augurio che questa cordiale amicizia possa continuare nel
tempo attraverso la vicinanza e la collaborazione. Per l’occasione fra Pierbattista ha voluto fare dono alla comunitá
benedettina di un dipinto dell’abbazia di Norcia, cittá nativa di San Benedetto.
Dopo cena tutti, insieme agli ospiti, si sono recati nel divano dove hanno potuto continuare il momento di
fraternitá e conoscenza reciproca in un clima di gioia e ilaritá.
Cronaca del 5 ottobre 2004
Il 5 ottobre ha avuto ufficialmente inizio l’anno accademico con una solenne celebrazione eucaristica, presieduta
da fra Artemio VITORES, Vicario Custodiale. Era anche presente il Decano della Facoltá, il corpo docente, gli
studenti e membri del personale ausiliario.
Dopo la celebrazione tutti si sono ritrovati nel cortile interno della scuola per un breve rinfresco e per fare la
consueta foto di gruppo. Successivamente tutti gli studenti ordinari (filosofi, teologi, specalizzandi) si sono ritrovati
nell’aula maior del seminario di San Salvatore per l’elezione del rappresentante generale degli studenti (fra
Matthew). In seguito solo gli studenti del corso filosofico e teologico hanno eletto fra Gwidon come loro
rappresentante.
Fra Oscar Mario MARZO OFM, studente a San Salvatore
Frati della Corda
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Ottobre 2004
CELEBRAZIONE EUCARISTICA
PER L’INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2004 – 2005
San Salvatore, lunedì 5 ottobre.
SALUTO DEL DECANO FRA CLAUDIO BOTTINI
Ringrazio padre Artemio VÍTORES, che presiede la nostra celebrazione come Vicario della Custodia di Terra
Santa, per l’opportunità che mi offre di porgere un saluto all’inizio di questa Eucaristia.
Rivolgo a tutti un cordiale benvenuto e l’augurio di un anno accademico benedetto da Dio e confortato dalla
buona volontà di tutti: docenti, studenti e personale ausiliario.
Il mio primo pensiero va a Dio, datore di ogni bene, che ci dona di cominciare
un nuovo anno come Facoltà di Scienze bibliche e archeologia articolata in Biennio
Filosofico, trasferito ora a Gerusalemme, Quadriennio teologico e Cicli di
specializzazione. Questo dono ci invita alla fiducia e alla speranza che Colui che
ci dà di iniziare ci concederà anche di portare a compimento. Nel corso dell’anno
accademico avremo altri momenti di incontro dell’intera Facoltà come per la
prolusione e la commemorazione del Beato Giovanni Duns Scoto e la giornata di
studio. Affidiamo fin da ora alla Provvidenza divina programmi e impegni, lezioni
e escursioni, fatiche e ricerche che porteremo avanti individualmente e come
famiglia accademica.
Gratitudine e fiducia esprimo anche ai confratelli che nel recente Capitolo della
Custodia di Terra Santa hanno ricevuto l’incarico di guidare, animare e servire la
Fraternità. Li ringrazio per il sostegno che danno alla Facoltà e di cui consideriamo un ulteriore segno l’ospitalità
ora offerta a nostri studenti nella residenza del Terra Santa College. Crescendo nella reciproca collaborazione,
Custodia di Terra Santa e Facoltà potremo rispondere sempre meglio alla missione che la Chiesa ci ha affidato in
Terra Santa.
Porgo un cordiale saluto ai nuovi professori invitati per il primo semestre: don Maroun LAHHAM Rettore del
Seminario Patriarcale Latino che assume l’insegnamento della Teologia pastorale nello Studio Teologico, il signor
Claudio MÀINA che insegnerà filosofia nel Biennio Filosofico e padre Jacob Chalco NALUPARAYIL che terrà un
corso di esegesi allo Studio Biblico. Rivediamo con piacere e gratitudine alcuni docenti che collaborano con noi
da tempo: padre Leslie HOPPE e padre Celestyn PACZKOWSKI. Altri (padre Jean-Michel POFFET, don Cesare
MARCHESELLI-CASALE) verranno per il secondo semestre. Li ringraziamo, unitamente a quelli che ci aiutano da
anni, per la loro qualificata collaborazione. Un saluto tutto speciale è riservato ai padri Stéphane MILOVITCH e
Giovanni LOCHE nuovi membri stabili della comunità accademica che iniziano la docenza con questo semestre
aggiungono un tocco di giovinezza al corpo docente.
Con il trasferimento dello Studio Teologico Salesiano di Cremisan a Ratisbonne da questo anno accademico
Gerusalemme si è arricchita di una nuova presenza. La salutiamo con gioia come un incremento qualificato delle
istituzioni culturali cattoliche nella Città santa e siamo sicuri che la collaborazione già in atto in particolare con lo
Studio Teologico crescerà con reciproco vantaggio.
Saluto infine i nuovi studenti. Per noi che viviamo e operiamo a Gerusalemme da vari anni e tra difficoltà che
non accennano a diminuire siete voi, cari giovani provenienti da varie parti del mondo, il segno confortante che
Dio benedice la nostra perseveranza e il nostro lavoro in Terra Santa a servizio di tutta la Chiesa.
Frati della Corda
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Ottobre 2004
A tutti, docenti di ogni ordine e grado e studenti, collaboratrici e collaboratori un saluto e un augurio colmi di
riconoscenza. Dio doni a noi docenti di essere con l’esempio e l’insegnamento all’altezza della missione affidataci,
al personale ausiliario di servire con competenza e spirito evangelico, agli studenti fedeltà ai doveri di studio e
successo nei risultati.
Grazie!
OMELIA DI FRA ARTEMIO VÍTORES, VICARIO CUSTODIALE
Cari fratelli e sorelle:
Incominciamo oggi un nuovo anno accademico. Per alcuni di noi uno dei tanti anni accademici, per altri sarà il
primo. Ma tutti, professori, alunni e personale ausiliare, iniziamo il nuovo anno con l’entusiasmo della novità e la
forza dello Spirito Santo che abbiamo invocato.
La Liturgia di oggi colloca tutti noi a Betania, simbolo dell’amicizia e dell’amore. Betania è un oasi di pace,
dove il Signore esperimentò il calore dell’amicizia umana. Raramente i
Vangeli parlano dei sentimenti intimi di Cristo. A Betania troviamo il cuore
di Gesù. Egli che non aveva neppure una pietra dove “poggiare la sua testa”,
aveva scelto la casa dei suoi amici intimi come rifugio e come luogo di
riposo. Lì poteva dimenticare l’opposizione crescente da parte dei giudei e
godere della pace e della gioia dell’amicizia. Il Vangelo di Giovanni ci dice
che Gesù voleva molto bene a Marta, Maria e Lazzaro (Gv 11,5); ci dice
ancora che amava a Lazzaro e che era su amico: “Signore, ecco il tuo amico
è malato” (Gv 11,3; cfr. 11,11), dicono a Gesù le sorelle di Lazzaro. E i
giudei lo confermano: “Vedi come lo amava!” (Gv 11,35). Gesù inoltre
amava tanto a Marta e Maria che non ha potuto contenere il suo pianto
quando ha visto che esse piangevano (cfr. Gv 11,33). Esse ripagavano
l’amore di Gesù con il loro amore (cfr. Lc 10,38-42). Come abbiamo appena
ascoltato, Marta si occupava di preparare tutto per il Maestro: la stanza
accogliente, il miglior pranzo, ecc.; con Maria, invece, il Maestro si trovava
bene quando le parlava del Regno di Dio; Marta dissetava il Maestro con l’acqua naturale; Maria, ascoltandolo
seduta ai suoi piedi, toglieva l’infinita sete del Maestro, il cui desiderio era donare i tesori del Regno. Tutte e due
erano al servizio di Gesù: Marta con le sue cure materne; Maria accettando di buon grado le cure del Maestro.
Un centro di studi teologici è innanzitutto una “comunità accademica”, e per noi una fraternità unita nell’amore.
Gesù, a Betania, è l’amico fedele, presente nei momenti lieti ma anche, e soprattutto, nei momenti difficili come la
morte. Il punto di partenza per la costruzione della fraternità è Cristo, al quale bisogna essere uniti se vogliamo
conservare e sviluppare la vita divina. Anche noi, come Paolo (cfr. Gal 1,13-24), siamo stati scelti e chiamati da
Dio “con la sua grazia”, e ci ha rivelato “suo Figlio”. Ce lo rivela ogni giorno nella sua Parola e nell’Eucaristia, e
a tutti noi, di un modo speciale, attraverso lo studio e la comprensione della Sacra Scrittura, che “l’anima della
Teologia” (DV 24). Ma perché la fraternità sia vera, dobbiamo avere gli stessi atteggiamenti che ha avuto Cristo
(cfr. Rom 12,3-9): amare veramente “senza finzioni”, “con affetto fraterno”, stimarsi “a vicenda”, essere “solleciti
per le necessità dei fratelli”. Sono atteggiamenti che dobbiamo fare nostri nella nostra vita accademica, giacché
costituiscono l’essenza della relazione tra professori e alunni, e tra gli stessi alunni. Soltanto così, uniti a Cristo
Frati della Corda
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Ottobre 2004
cuore della nostra fraternità accademica, potremmo, come Paolo, “annunziare Cristo” in mezzo ai pagani del
nostro tempo, ed essere testimoni della nostra fede cristiana davanti a coloro che la perseguitano.
Ogni uomo vive in un ambiente che gli arricchisce. Il nostro ambiente accademico è la Custodia Francescana
di Terra Santa. Siamo francescani e viviamo a Gerusalemme, il cuore della Terra Santa.
Come studiosi francescani seguiamo le indicazioni di San Francesco: “Voglio che i miei frati siano discepoli
del Vangelo e progrediscano nella conoscenza della verità, in modo da crescere contemporaneamente nella purezza
della semplicità” (LegM 11,1). Francesco vuole che tutti i frati, senza distinzione, possano “seguire le orme del
Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo” (Lord 51), amando Dio e adorandolo “con cuore puro e mente pura,
ricercando questo sopra tutte le altre cose” (2Lf 19). Lo studio, come hanno insegnato i grandi maestri dell’Ordine,
deve portare ad una conoscenza sempre più profonda di Dio e a una donazione totale a Lui, unendo nella persona
del frate che studia “santità di vita e scienza”. Ciò sarà possibile se il frate si lascia possedere dalla Verità, che è
Dio, per dopo lodarlo e servire così ai fratelli. Tutto questo comporta una conversione radicale a Dio, unita
all’impegno, la dedizione e la disciplina che esige ogni apprendimento. E’ dunque un cammino che dura tutta la
vita.
E viviamo in Terra Santa, che deve essere l’ideale di ogni studioso cristiano: “terra dove vissero un tempo i
nostri padri nella fede; terra dove risuonò la voce dei profeti, che parlarono nel nome di Dio, di Abramo, di Isacco
e di Giacobbe; terra, infine e soprattutto, che la presenza di Cristo ha reso ormai benedetta e sacra per i cristiani e,
si può dire, per l’intero genere umano” “Nessuno può dimenticare che quando Dio volle scegliersi, come uomo,
una patria, una lingua, una famiglia in questo mondo, le prese dall’oriente” ( Paolo VI, Nobis in animo: EV 5,157).
In Terra Santa lo studioso si trova in una situazione privilegiata per poter ascoltare la Parola di Dio, nei Luoghi
dove essa è risuonata: essi “sono un potente stimolo di meditazione e contemplazione per ogni seguace del
Vangelo”(J. VAUGHN, Rinnovato impegno..., 15, ACTS XXXII (1987) 600). I Luoghi Santi diventano dunque “la
scuola dove si è iniziati a comprendere la vita di Gesù, cioè la scuola del Vangelo” (Cfr. PAOLO VI, “Discorso
tenuto a Nazaret, 5 gennaio 1964”, Liturgia delle Ore, vol I: Domenica della Sacra Famiglia), giacché “essi hanno
l’alto pregio di offrire alla fede un irrefrangibile sostegno, permettendo al cristiano di venire a contatto diretto con
l’ambiente, nel quale “il Verbo si fece carne e dimorò tra di noi” (Gv 1,14)”(PAOLO VI, Nobis in animo: EV 5,163).
Quello che abbiamo detto, vale di un modo speciale per Gerusalemme, che, per un cristiano, costituisce il cuore
della Terra Santa, la sintesi dell’opera di Dio in favore degli uomini. Lo diceva molto bene Giovanni Paolo II:
“Quante evocazioni, quante immagini, quanta passione, e quale grande mistero avvolge questa parola: Gerusalemme!
Per noi cristiani Gerusalemme rappresenta il punto geografico della tangenza tra Dio e l’uomo, tra l’eterno e la
storia… Veramente città unica al mondo, e in quanto simbolo della Chiesa, detentrice di un significato spirituale e
teologico che tutti ci tocca personalmente” (GIOVANNI PAOLO II, “Discorso ai partecipanti alla Settimana Biblica”
(18-9-80), E. FARHAT, Gerusalemme nei Documenti Pontifici, 187).
Cari fratelli e sorelle: incominciamo oggi una nuova tappa nel nostro cammino all’incontro con Cristo. Abbiamo
davanti a noi un compito difficile, ma esaltante. Magari ciascuno di noi possa dire, come Paolo: e tutti “glorificavano
Dio a causa mia” (Gal 1,24)!
Frati della Corda
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NOTIZIE
BENEMERENZE AL TERRA SANTA COLLEGE DI AMMAN
Grazie ad alcuni suoi brillanti allievi il Terra Santa College di Amman riscuote consensi in vari ambiti disciplinari:
1) Due ragazze della IV e un ragazzo della V elementare, alunni del Collegio, hanno ottenuto la Coppa di primi
classificati nella competizione sportiva di Ginnastica Artistica svoltasi nella Cittá Sportiva Re Hussein il 7
aprile 2004. Il premio e le medaglie sono state conferite loro dalla Principessa Alia Al-Fesal.
2) Il 29/4/2004 il Centro Culturale dell’Ambasciata Turca in Giordania, nell’ambito del Festival della Canzone
per bambini, ha conferito alla Corale del Collegio uno scudo-premio di qualificazione, consegnato
dall’Ambasciatore.
3) Gli Scouts del Collegio sono stati riconosciuti miglior gruppo musicale a livello nazionale ricevendo la
Coppa del primo posto dal Direttore dell’Insegnamento Privato del Ministero dell’Educazione Giordano, il
30 settembre 2004.
4) Il Ministero dell’Educazione ha conferito al P. Rashid, in qualità di Direttore, la Medaglia dell’Educazione
di riconoscimento, per i meriti pedagogici e i risultati ottenuti dal Collegio di Amman. La consegna è stata
effettuata dal Primo Ministro del Governo Giordano nel Centro Regina Rania Al-Abdallah il 5 ottobre 2004.
Questi risultati ci spingono ad offrire con rinnovata dedizione un sempre migliore servizio educativo.
fra Rashid MISTRIH OFM
Direttore del Collegio
“IL NOME DI DIO È PACE!”
Dal 5 al 7 settembre 2004 si è svolto a Milano il XVIII Incontro internazionale di preghiera per la pace “Uomini
e Religioni” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Diocesi di Milano , dal titolo “Religioni e culture:
il coraggio di un nuovo umanesimo”.
Mi sembra importante parlare di questo avvenimento per diverse ragioni. Per prima cosa, come Frati Minori,
dovremmo avere a cuore il tema della pace: non siamo forse figli del Poverello di Assisi, che nel suo Testamento
ci ha lasciato in eredità il saluto rivelatogli da Dio stesso: “Il Signore ti dia pace!” ? (cf. FF 121)
Quali Frati poi operanti in Terra Santa non possiamo essere insensibili al dialogo ecumenico e interreligioso.
Recitano infatti gli Statuti Speciali della CTS al cap.VI, art. 2, § 2: “I Frati, vivendo in mezzo a seguaci di diverse
confessioni cristiane e religioni non cristiane, nel contesto di pluralismo religioso e culturale, sono stimolati alla
disponibilità di rapporto, confronto e dialogo con le Chiese e fedi.”
La terza ragione che mi ha spinto ad informare i confratelli su questo avvenimento è stata la partecipazione ad
esso del nostro p. Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, quale segno del ruolo di pacificazione e dialogo che, come
Frati, siamo tenuti a giocare qui in Medio Oriente.
Il meeting interreligioso di Milano è l’ultimo di una serie, che ha avuto inizio nel 1987, ad opera della Comunità
di Sant’Egidio, per non spegnere lo spirito della grande Preghiera per la pace, celebrata da Giovanni Paolo II ad
Assisi nel 1986, con la partecipazione dei rappresentanti di tutte le religioni mondiali.
Questi incontri hanno voluto essere per prima cosa forti esperienze di preghiera, nella coscienza che la pace è
dono di Dio e da Lui deve essere invocata, perché, come ha ricordato il card. D. TETTAMANZI nel suo saluto
conclusivo, “Dio può dare la pace anche se gli uomini non la cercano, la combattono, la scacciano…”
Frati della Corda
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In secondo luogo questi incontri sono palestre di dialogo tra uomini di fedi diverse, nella certezza che “la via
per superare la diffidenza e i conflitti è il dialogo. Il dialogo non indebolisce l’identità di nessuno ma provoca ogni
uomo e ogni donna a vedere il meglio dell’altro e a radicarsi nel meglio di sé. Nulla é mai perduto con il dialogo.
Tutto é possibile con il dialogo” (Dall’Appello finale dell’Incontro di Lisbona, 26-9-2000).
Queste parole richiamano alla mente l’ Enciclica Ecclesiam Suam di Paolo VI, di cui quest’anno ricorre il XL
anniversario della pubblicazione (6-8-1964) e ci ricordano la perenne attualità del Magistero pontificio, radicato
nella perenne attualità del Vangelo.
Due sono stati i momenti più significativi, a mio modesto avviso, della giornata conclusiva di questo XVIII
Incontro di preghiera per la pace: la lettura del messaggio che Giovanni Paolo II ha voluto inviare ai partecipanti
al meeting, fatta dal card. Walter KASPER, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei
Cristiani; poi la lettura dell’ “Appello per la pace 2004”, seguita dal significativo gesto della firma dello stesso con
l’accensione di una candela, ad opera dei rappresentanti delle religioni mondiali convenuti a Milano.
Nel suo messaggio il Santo Padre ha ricordato che “Sempre la pace è possibile! Sempre si deve cooperare per
sradicare dalla cultura e dalla vita i semi di amarezza e di incomprensione in esse presenti, come anche la volontà
di prevalere sull’altro, l’arroganza del proprio interesse e il disprezzo dell’altrui identità. […] Il conflitto non è
mai inevitabile”.
“L’Incontro di Milano – ha ricordato il Papa – mostra il bisogno di intraprendere con decisione la vera via della
pace, che mai passa per la violenza e sempre per il dialogo.”
Con accenti profetici il Papa ha poi sottolineato che “la guerra è da considerarsi sempre una sconfitta: una
sconfitta della ragione e dell’umanità. Venga presto, allora, un sussulto spirituale e culturale che porti gli uomini a
bandire la guerra. Si, mai più la guerra!”
Quale strumento indispensabile per l’instaurazione
della pace, Giovanni Paolo II ha ricordato la preghiera,
con un commovente accenno alla sua storia personale:
“Mentre si riducono le forze del corpo, sento ancor più
viva la forza della preghiera.” Forza debole, secondo
l’accezione evangelica, questa della preghiera, ma proprio
per questo diversa dalla forza del mondo che provoca la
guerra. “Forza debole, ma rivoluzionaria” come ha
ricordato il card. TETTAMANZI.
Questo richiamo alla preghiera era presente anche nell’ “Appello per la pace 2004”, sottoscritto tra gli altri,
come ricordato, anche dal nostro p. Custode. Recita infatti questo documento: “Abbiamo pregato e scoperto ancora
una volta la forza insostituibile della preghiera.” Importante nell’Appello anche il richiamo alla sacralità di ogni
vita umana e alla prossimità di Dio ad ogni vittima della violenza. “Il nome di Dio è pace”- ha ricordato il documento.
“E chi usa il nome santo di Dio per benedire la guerra e il terrorismo maledice anche la causa per cui combatte e
si allontana da Dio.”
Significativo il grido di speranza che si alza da questo “Appello per la pace 2004”: “Un mondo senza guerra e
senza terrore è possibile. Oggi è il tempo del coraggio di un nuovo umanesimo, che aiuta a dominare la paura e che
permette di costruire già adesso il mondo di cui abbiamo bisogno.”
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Questo nuovo umanesimo è radicato nella fede, che “fonda in maniera sacra il valore della persona umana e la
lega a un mondo dove esistono gli altri.” Questo nuovo umanesimo si esprime nel dialogo, quale “strada che dà un
futuro al mondo perché rende possibile vivere assieme […], trasforma l’estraneo in amico e libera dal demone
della violenza.”
Spero che il richiamo di quanto avvenuto a Milano dal 5 al 7 settembre scorsi sia di stimolo anche per noi, Frati
Minori della Custodia di Terra Santa, per credere alla forza della preghiera, perseverare in essa e costruire cammini
di dialogo con le altre realtà ecclesiali e religiose, presenti in questo martoriato Medio Oriente. Non dimentichiamo
mai però, quanto Francesco raccomandava ai suoi Frati: “La pace che annunziate con la bocca, abbiatela ancor più
copiosa nei vostri cuori.” (FF 1469).
“Cristo è la nostra pace” (Ef 2,14) e solo vivendo di Cristo potremo offrire e costruire pace in noi e attorno a
noi.
Fra Alessandro CONIGLIO OFM, studente STJ
“LA LANTERNA MAGICA” N.2: CANTI DEI BAMBINI PER LA PACE IN TERRA SANTA
Il 31 ottobre le ragazze della Scuola di Terra Santa “S. Giuseppe”, “The Jasmine Choir”, daranno vita al festival
“The Magic Lamp”. Quattro musicisti e parolieri palestinesi hanno generosamente donato 12 canti all’Istituto
Magnificat, la Scuola di Musica della Custodia di Terra Santa. C’era l’ambizione di fare qualcosa come uno
“Zecchino d’Oro a Gerusalemme”, ma si è capito che sarebbe stato come fare una cattedrale nel deserto. Ci si è
dedicati, perciò, a portare prima dell’acqua nel deserto: ci si è rivolti al mondo delle scuole, invitandole a partecipare
come solisti e come ascoltatori. Inoltre l’Istituto Magnificat ha curato l’armonizzazione e la stampa dei canti. La
pubblicazione è destinata, appunto, alle scuole della regione: con la seconda edizione del festival avranno 24
melodie adatte ai bambini. Ogni anno i bambini Palestinesi avranno 12 nuove canzoni adatte alle loro voci squillanti.
Si tratta di canti sul tema della famiglia, di quel giardino che è la Terra Santa e, qualche volta, della pena che è
l’essere Palestinese, della nostalgia di una Pace che tarda a posarsi.
Proprio per questa ragione educativa, la Pontifical Mission di Gerusalemme ha sponsorizzato la seconda edizione
dell’iniziativa; anno scorso fu Mons. Emilio LINGIARDI e la gente di Crema a sostenerla e incoraggiarla.
Anima del festival é la Sig.ra Hania SOUDAH SABBARA, che dirige “The Jasmine Choir” e, nelle varie scuole di
Gerusalemme, ha trovato i 12 solisti che, con le ragazze del “S. Giuseppe” interpreteranno le canzoni. Al pianoforte:
Haig VOSGUERITCHIAN, Jiries BOULLATA e Hani KREITEM, allievi del Magnificat.
Ricordiamo con gratitudine il Ministro Generale dei Francescani, Padre Josè RODRIGUEZ CARVALO che anno
scorso, con grande sensibilità, volle essere presente al concerto.
fra Armando PIERUCCI OFM
Direttore dell’Istituto Magnificat
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THE MASSACRE OF BESLAN, NORTH OSSETIA
AND CAN BE USED FOR OUR COMMUNICATION ISSUE
Dear friends,
Peace and all Good.
It is unbelievable and awful what happened in Beslan, North Ossetia, last Friday. I am dazed. So many children
and adults killed. There are no words for it. How is it possible? But above all things: how to stop this madness?
This drama is just what I feared after the hostage in October 2002 in a theatre in Moscow. The next time the
perpetrators will not wait for an assault, but they will take the initiative in order to blow up all the things. I could
not presume, that such a harsh and limitless violence against children should be used. It is unbelievable, what
happened in Beslan. It is for me impossible to write a usual letter and I try to order my thoughts.
I realize that the pictures made an enormous impression on me. It started with the first pictures of barely clothed
children. The first question for me was: what is going on there? Something absurd was going on. The stories about
the two days of hostage confirmed it. There has been used an unlimited cruelty against children. It is hard to
understand. But how was it possible?
The first information seemed to refer to people from Chechnya, but it seems to be wrong. If it is right, that the
group were men and women from different countries, then hell has been broken out.
I will try to write something that makes sense, about this tragedy, that is complete objectionable. It is a big evil.
I have had many years experiences with a comparable small evil: drug addiction. I can understand from many
addicts, why they became addicted. But they are the only one who can change their situation of addiction, with the
help of others.
Understand why they became addicted doesn’t mean an approval of their behavior. But is makes possible to
remain to see addict as human beings and offers them a chance to stop with their addiction. On this way you can
held them responsible for their behavior and you can address them their behavior. This is already a hard job.
Many more times it is difficult and emotionally more difficult to use this approach to people, who use children
as a target for their revenge. This is what happened in Beslan. Still I try. I see behavior as a way to transfer a
message. Further my proposition is that no one is born as a person who attacks viciously children in order to kill
them. On this way I try to understand what happened there.
The behavior of this group of this people was filled with madness, otherwise you don‚t do such a thing. It seems
as if they want to say: now you have to feel, what we have to experience.
What do we know about what happens in the republics in South Russia? I remember the pictures of ruins in
Grozny, Chechen. I wondered how it is possible to live amid these ruins? I don‚t know what is really going on
there. Nevertheless knowledge about it is necessary in order to understand something about the hatred and cruelty
these people filled with. We need this knowledge in order to combat this big evil. Otherwise you swab with an
open tap and a big drama happens somewhere else the next day. I will not wait for it.
The next question is of course: how to combat this evil? I see another point that could be helpful. The source is
the way Gandhi managed to stop the violence between Hindus and Moslems. This latter violence didn’t save
children too. Gandhi managed to stop the violence by his personal involvement and his high moral authority. He
used his fast as a mean. Muslims were willing to listen to Gandhi, although he was not a Muslim. I miss in this
world leaders with a high moral authority. I referred to this item in the past.
In order to solve conflicts moral authority is indispensable. For moral authority something is necessary. It asks
integrity of the person and a unselfish commitment in order (to will) to bridge the gap between people and groups
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of people. We don‚t make ourselves depend on political leaders, but we have to see what we can do. Then a society
grows bottom up, which includes everyone. This is a harsh labor. It will not stop violence against random people.
What we have to prevent is that we by ourselves demonize groups of people. Especially I refer to the Islam. We as
Christians have to be modest, when we talk about the use of violence. Two world wars started in Europe without
an ignition by a Muslim.
It is true that for the most attacks during the last ten years Muslims were involved. Nevertheless we must show
restraint. I remember an incident in a sitting room for drug addicts in Amsterdam. Once a woman said something
in the Surinam language and the other woman reacted and hit her. What I did was addressing the woman who said
something. No one comment to what I did. What was said, was the cause of the problem, not the shown aggression
of the second woman.
I can not compare this with what happened in Beslan, but neglecting the background of this drama leads only to
more bloodshed, which is always meaningless.
It will cost time to deal with what happened, but we have to address to responsible politicians the need to
realize peace by reconciliation. We have to go on to take our own responsibility. It is necessary that everyone, who
is involved, recognizes his or her part for the violence and takes responsibility for it. I don‚t know how to realize
it, but retaliation makes no sense.
By working for a world, where is place for everyone, the war against terrorism will disappear.
But first we have to deal with a lot of sorrow and grief. We don‚t may abandon people touched by this violence
this could sound nice, for how can we reach these people. I don’t know, but we need to realize it. Greetings from
Bethlehem,
Fra Louis BOHTE OFM,
in comunità a Betlemme.
I LEADER DI 10 CONFESSIONI RELIGIOSE, RIUNITI NEL DUOMO DI CITTÀ DEL MESSICO NELLA
FESTA DI SAN FRANCESCO, HANNO PREGATO PER LA PACE NEL MONDO
Città di Messico - Lunedì pomeriggio, giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la festa di San Francesco
d‚Assisi, i Capi di 10 Confessioni Religiose si sono riuniti nel Duomo di Città del Messico per una cerimonia
durante la quale hanno pregato per la pace nel mondo. L’incontro si è aperto con un gioioso concerto di campane
a distesa.
La cerimonia, che ha visto riunite circa 2000 persone, si è prolungata per circa un‚ora e mezza, ed è stata
presieduta dall’Arcivescovo di México, il Card. Norberto RIVERA CARRERA. Il Dalai Lama nel suo intervento ha
sottolineato da una parte il valido contributo delle religioni per il bene dell’umanità, e d’altra parte ha biasimato
tutti coloro che lasciandosi guidare solo dall’emozione e non dalla ragione, usano la religione per manipolare gli
altri avendo come scopo il denaro, il potere, la politica, “giungono a provocare conflitti seri utilizzando il nome di
Dio per ottenere i loro fini ossessivi di distruzione.” Per colpa di alcuni non bisogna tuttavia colpevolizzare una
intera religione, come è successo in passato, ha aggiunto il Dalai Lama, invitando tutte le tradizioni religiose a
lavorare in favore della tolleranza, del perdono e della fraternità universale.
I leader religiosi che hanno partecipato all’incontro: Dalai Lama Tenzin GYATSO, Capo religioso del Tibet;
Sheija Amina TESLIMA AL-YERRAJI, guida spirituale della comunità Sufi Islamica; Chakarratani Vicky GURZA, della
comunità Buddista Messicana; Athenagoras PÉREZ, della Chiesa Ortodossa Greca; Dahr DIMRI, rappresentante
della comunità induista in Messico; Carlos Touché PORTER, Vescovo primate del Messico della Chiesa Anglicana;
Francisco Limón CERVANTES, della Chiesa Nazionale Presbiteriana; Jaziel LÓPEZ, della Chiesa Luterana.
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PROGRAMMA IN LINEA DI MASSIMA DELLE ATTIVITÀ
DEL SEGRETARIO PER LA FORMAZIONE E STUDI
Anno formativo 2004-2005
Durante il Capitolo Custodiale, il Padre Custode ha spiegato il suo piano di concentrare l’attenzione del prossimo
governo Custodiale sul tema della formazione iniziale e permanente. Parte di questo piano prevede il lavoro di un
Segretario per la Formazione e Studi che sia possibilmente libero da altri impegni per dedicarsi al lavoro a tempo
pieno. Il Custode ha pure spiegato che deve essere una persona che ha tempo di visitare personalmente le case di
formazione della Custodia, e anche di guidare l’animazione della formazione permanente nelle varie zone della
Custodia. Con queste linee-guida, ho pensato di offrire al Discretorio Custodiale il seguente programma per
quest’anno 2004-2005, con l’intento di rispondere a queste aspettative. Perciò chiedo gentilmente ai guardiani e ai
responsabili per la formazione nei vari settori di prendere nota degli impegni che ho programmato. Io personalmente
mi metterò in contatto con le persone concernate appena rientro in Custodia in Novembre.
13-24 settembre 2004
Ritiri frati di lingua inglese e professi temporanei
9 ottobre – 6 novembre 2004
Corso di Francescanesimo al Franciscan International Study Centre, Canterbury, UK
15-20 novembre 2004
Visita a Roma, Frascati, Napoli e Piedimonte Matese
21 novembre 2004
Rientro a Gerusalemme
21 nov – 12 dic 2004
Gerusalemme
2 dicembre 2004
Comitato Formazione e Studi [San Salvatore]
13-18 dicembre 2004
Visita casa di formazione di Harissa
19 dic 2004 – 9 gen 2005
Gerusalemme
10 – 15 gennaio 2005
Incontri formazione permanente in Galilea
Formazione frati laici professi temporanei in Galilea
17 – 22 gennaio 2005
Incontri formazione permanente in Giudea
Formazione frati laici professi temporanei in Giudea
24 – 29 gennaio 2005
Incontri formazione permanente in Cipro
27 gennaio 2005
Comitato Formazione e Studi [Cipro]
31 gen – 10 febbraio 2005
Incontri formazione permanente in Libano, Siria, Giordania
Visita casa di formazione di Harissa
14 – 27 febbraio 2005
Consiglio Internazionale per la Formazione e gli Studi «Il dialogo via alla pace:
quale formazione in un contesto multiculturale e multireligioso» Casa S. Francesco – Corea del Sud
16 – 18 febbraio 2005
Verifica Formazione nel Discretorio Custodiale
28 febbraio – 13 marzo 2005
Malta per lavori pubblicazioni in provincia
Frati della Corda
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14 – 18 marzo 05
Visita Roma, Frascati, Napoli e Piedimonte Matese
17 marzo 2005
Comitato Formazione e Studi [Roma]
19 marzo – 3 aprile 2005
Gerusalemme
4 – 9 aprile 2005
Incontri formazione permanente in Galilea
Formazione frati laici professi temporanei in Galilea
11 – 16 aprile 2005
Incontri formazione permanente in Giudea
Formazione frati laici professi temporanei in Giudea
20 – 23 aprile 2005
Visita frati professi temporanei in Cairo, Egitto
24 aprile – 14 maggio 2005
Gerusalemme
16 – 27 maggio 2005
Visita frati professi temporanei e postulanti a Washington
Incontri formazione permanente a Washington
29 maggio – 9 luglio 2005
Gerusalemme
2 – 3 giugno 2005
Comitato Formazione e Studi [San Salvatore]
Programmazione ritiri e giornate di formazione permanente
Programmazione anno formativo 2005-2006
Tema suggerito per incontri di formazione permanente: «Le priorità dell’Ordine e il progetto di vita personale
e comunitario».
Fr. Noel MUSCAT OFM
Segretario per la Formazione e Studi
Moderatore Formazione Permanente
Frati della Corda
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FdC 10 - Christus Rex