Il sistema locale della protezione
civile: linee guida, il piano di
protezione civile, buone prassi
Giornata di studio organizzata dal Comune di Tuscania
in collaborazione di Assotuscania,Tuscania, 29.10.2011
Relatore: Prof. Donato A.Limone, ordinario di
informatica giuridica e docente di scienza
dell’amministrazione digitale,Unitelma-Sapienza,Roma
La situazione della protezione civile nei
comuni
• Quanti comuni hanno adottato un piano di
protezione civile?
• Quanti comuni hanno pubblicato sul sito istituzionale
il piano di protezione civile?
• Quanti comuni aggiornano periodicamente il piano
stesso?
• Quanti comuni fanno esercitazioni pratiche?
• Quanti comuni adottano una soluzione associata
delle funzioni di protezione civile?
Una analisi della situazione nel
Viterbese
L’analisi ha considerato i siti degli enti presi in
esame (Provincia, 60 comuni)
Come gli enti locali della Provincia di Viterbo
informano i cittadini attraverso i siti web degli
enti
Se gli enti locali hanno reso pubblico il piano di
protezione civile o linee guida di protezione
civile
Il risultato della indagine
• La provincia di Viterbo ha un servizio di
protezione civile e sul sito vi è una pagina sui
compiti con la indicazione del responsabile,dei
telefoni,della email e dell’indirizzo della sede.
• Non c’è una indicazione di piano di protezione
civile; c’è una indicazione di piano antincendio
e la indicazione di produzioni di videocassette
VHS sulla protezione civile
Il risultato della indagine
• Comuni:
• Nessun comune ha pubblicato un piano di
protezione civile (non sappiamo se lo ha
adottato; ma se non viene pubblicato a cosa
serve? È il classico adempimento burocratico)
• Sul sito del comune di Viterbo c’è la
indicazione di un gruppo di volontari ma non
c’è un piano
• Sul sito del Comune di Tuscania non c’è il
piano e non c’è un link al sito del gruppo
Il risultato della indagine
• Sul sito di Tarquinia sono pubblicati i
regolamenti della Protezione civile ma non c’è
un piano
• Sul sito del comune di Gallese si fa riferimento
al gruppo Andromeda
• Sul sito del Comune di Monterosi vi è la
indicazione di un gruppo di volontari per la
protezione civile ma non un piano
• Sul sito del comune di Marta vi è la
indicazione di una Associazione Protezione
Il risultato della indagine
• Sul sito del Comune di Calcata: indicazione di
un nucleo di protezione civile; senza piano)
Conclusione: sulla protezione civile il cittadino
non viene informato; non si pubblicano i piani
sul sito; non ci sono indicazioni quindi di come
affrontare le emergenze; non risultato
esercitazioni di protezione civile effettuate.
Finalità della giornata di studio
• Promuovere e sostenere la cultura della
protezione civile e della sicurezza nell’ambito
del sistema di protezione civile del Comune
• Adottare e aggiornare il piano di protezione
civile
• Comunicare il piano di protezione civile ai
cittadini
• Effettuare esercitazioni per affrontare le
situazioni di emergenze e di crisi
La comunicazione istituzionale
• La legge 150/2000 ha stabilito i principi e gli
obblighi delle PA in materia di comunicazione
istituzionale
• L’art. 1 della legge 150/2000 ha stabilito che le
PA hanno l’obbligo di informare i cittadini
sull’operato delle Amministrazioni;
sull’attuazione dei programmi politici; sui
risultati dell’azione amministrativa; sui servizi
erogati e sulla qualità dei servizi; e quindi
devono informare i cittadini sulla protezione
civile (piano; rischi; prevenzione; esercitazioni;
Comunicare la protezione civile
• La protezione civile fa parte del sistema
integrato” territorio-ambiente-beni culturali e
quindi gli obblighi di comunicazione sono
stabiliti dal dlgs 152/2006 e s.m. (Codice
dell’ambiente) assieme agli obblighi di
consultazione.
La normativa sul sistema locale di
protezione civile
• La legge 225/1992 ha istituito il Servizio
Nazionale della Protezione Civile
• Il Dipartimento della Protezione Civile della
Presidenza del Consiglio dei Ministri ha lo
scopo di supportare e coordinare le politiche
e gli interventi in materia di protezione civile
Il Servizio di Protezione civile
• a) eventi naturali o connessi all’attività
dell’uomo che possono essere fronteggiati
mediante interventi attuabili dai singoli enti e
amministrazioni competenti in via ordinaria;
• b) eventi naturali o connessi all’attività
dell’uomo che per loro natura ed estensione
ordinaria;
• c) calamità naturali, catastrofi o altri eventi
che, per intensità ed estensione, debbono
essere fronteggiati con mezzi e poteri
straordinari.
Compiti di protezione civile
a) la previsione,consistente nelle attività dirette
allo studio e alla determinazione delle cause
dei fenomeni calamitosi, all’identificazione dei
rischi e all’individuazione delle zone del
territorio soggette ai rischi stessi;
• b) la prevenzione, consistente nelle attività
volte ad evitare o ridurre al minimo la
possibilità dei danni conseguenti ad eventi
naturali o connessi all’attività dell’uomo, o
comunque classificati, sulla base delle
conoscenze acquisite nell’attività di
Compiti di protezione civile
c) il soccorso, consistente nell’attuazione degli
interventi diretti ad assicurare alle popolazioni
colpite dagli eventi, ogni forma di prima
assistenza;
• d) il superamento dell’emergenza, consistente
nell’attuazione, coordinata con gli organi
istituzionali competenti, delle iniziative
necessarie e indilazionabili volte a rimuovere
gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni
di vita.
Il ruolo delle regioni, delle
province, dei comuni
• La competenza in materia di protezione civile spetta
sia allo Stato sia alle Regioni: fa parte delle materie di
legislazione concorrente (Cost. art. 117).
• Nella Regione è istituita una Direzione Regionale
Protezione Civile; la direzione fa parte del
Dipartimento Istituzionale e territorio. La Direzione
provvede alle attività di programmazione,
pianificazione, coordinamento e controllo della
protezione civile.Gestisce la sala operativa,le attività
di volontariato e le attività di informazione.Cura i
rapporti con il Dipartimento Protezione civile
Il ruolo delle Province
• Art. 13 della legge 225/92:
• 1. Le province partecipano all'organizzazione
ed all'attuazione del Servizio nazionale della
protezione civile, assicurando lo svolgimento
dei compiti relativi alla rilevazione, alla
raccolta ed alla elaborazione dei dati
interessanti la protezione civile, alla
predisposizione di programmi provinciali di
previsione e prevenzione e alla loro
realizzazione, in armonia con i programmi
La protezione civile comunale
• Il sindaco è riconosciuto quale autorità comunale di protezione civile (art.
15 della legge 225/92)
• Il decreto legislativo 31.03.1998 n.112, all’art. 108 del capo VIII protezione civile -, precisa che tutte le funzioni non espressamente
indicate nelle disposizioni dell’art.107 - funzioni mantenute dallo stato -,
sono conferite alle regioni e agli enti locali e tra queste, in particolare,
attribuisce ai comuni quelle relative a:
• a. attuazione, in ambito comunale, delle attività di previsione e degli
interventi di prevenzione dei rischi, stabiliti dai programmi e piani
regionali;
• b. adozione di tutti i provvedimenti, compresi quelli relativi alla
preparazione all’emergenza necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso
di eventi calamitosi in ambito comunale;
La protezione civile comunale
• c. predisposizione dei piani comunali e/o
intercomunali di emergenza, anche nelle forme
associative e di cooperazione previste del D.Lgs.
267/2000, e, in ambito montano, tramite le comunità
montane, e alla cura della loro attuazione, sulla base
degli indirizzi regionali;
La protezione civile comunale
• d. attivazione dei primi soccorsi alla
popolazione e degli interventi urgenti
necessari a fronteggiare l’emergenza;
• e. vigilanza sull’attuazione da parte di
strutture locali di protezione civile dei servizi
urgenti;
• f. utilizzo del volontariato di protezione civile a
livello comunale e/o intercomunale sulla base
degli indirizzi nazionali e regionali.
Il volontariato nella Protezione
civile
• E’ un elemento costitutivo forte dell’azione e
della funzione di Protezione civile a tutti i
livelli istituzionali
• Il Gruppo Protezione Civile Tuscania è nato
nel 2011; ha un suo sito; è uno dei gruppi piu’
dinamici della Regione
(www.protezioneciviletuscania.org)
Come fare il piano di protezione
civile
• Il piano puo’ essere realizzato da un comune
singolo o in forma associata
• La responsabilità del Piano sono in capo al
Sindaco
• Come fare il piano: il metodo piu’ conosciuto
ed apprezzato è il “METODO AUGUSTUS”
progettato dal dott. Elvezio Galanti (1997)
• Ma i Comuni devono tenere conto delle linee
guida definite dalla Regione e delle indicazioni
dei piani provinciali
Il Metodo AUGUSTUS
• Il Piano deve contenere:
• -Coordinamento ed indirizzo per tutte le fasi di
risposta previste dal Piano;
• -Procedure semplici e non particolareggiate;
• -Individuazione delle singole responsabilità nel
modello di intervento;
• -Flessibilità operativa nell’ambito delle
funzioni di supporto.
• Il Metodo Augustus definisce le sue spefiche
Monitoraggio del Piano
• Un piano di protezione civile deve essere
sistematicamente monitorato ed aggiornato
Esercitazioni e formazione
• La cultura della protezione civile si puo’
assimilare solo tramite esercitazioni che
permettono di “allenare” la popolazione alla
emergenza e tramite corsi di formazione sulla
protezione civile (a partire dalle scuole)
Proposte operative
• Adozione da parte del comune di Tuscania del
Piano di protezione civile con la
partecipazione di esperti e volontari
• Il Piano di protezione civile deve rientrare
nell’ambito di una politica piu’ ampia di tutela
e valorizzazione del territorio, dell’ambiente e
dei beni culturali
• Sul sito del Comune attivare il link con il
gruppo dei volontari protezione civile di
Tuscania
• Con lo stesso gruppo prevedere un piano di
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