SEMINARIO NAZIONALE
Riva del Garda, 4 ottobre 2007
Imparare, Comunicare, Agire in una Rete Educativa:
UNA SCELTA DI METODO
Mario Castoldi
I CARE: UNA SCELTA DI METODO
IL PARADIGMA DELLA RICERCA-(FORM)AZIONE
ESPERIENZA
RIFLESSIONE
RICERCA PER AGIRE
IL VALORE (AGGIUNTO) DEL CONFRONTO IN RETE
RIFLESSIONE ARMATA
APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO
I CARE: UNA SCELTA DI METODO
FASE 0
RICOGNIZIONE ESPERIENZE PREGRESSE
FASE 1
ANALISI CRITICA
ESPERIENZE PREGRESSE
FASE 4
VALUTAZIONE DEL
MIGLIORAMENTO
FASE 2
PROGETTAZIONE DEL
MIGLIORAMENTO
FASE 3
PIANO
OPERATIVO
FASE 5
DIFFUSIONE DELLE ESPERIENZE
FASE 0
RICOGNIZIONE ESPERIENZE PREGRESSE
MAPPA DELLA QUALITA’
PROCESSI
Identità educativa ed organizzativa della scuola
Gestione risorse
Uso mirato risorse economiche
Valorizzazione delle competenze dei docenti
Formazione continua di tutta la comunità scolastica
Comunicazione e decisione
Progettazione partecipata dell’offerta formativa
Sostegno psicopedagogico alle diverse componenti
Comunicazione efficace da parte degli operatori scolastici
Rispetto delle regole
Curricolo
Arricchimento offerta formativa
Organizzazione tempo scuola
Attenzione allo “star bene a scuola” dei bambini
Recupero difficoltà di apprendimento
RISULTATI
Formazione competenze di base
Autonomia nello studio
RISORSE
Adeguatezza ambienti scolastici
RAPPORTI CON L’AMBIENTE
Collaborazione visibile tra scuola e territorio
FASE 1
ANALISI CRITICA ESPERIENZE PREGRESSE
DEFINIZIONE DOMANDE DI INDAGINE
Saper risolvere problemi non significa trovare le risposte,
bensì formulare le domande
FOCALIZZARE UN PROBLEMA
 STRATEGICAMENTE RILEVANTE
 RILEVATORE DELL’IDENTITA’ CULTURALE E PROGETTUALE
 VICINO ALL’ESPERIENZA DELL’INSEGNANTE
IL RUOLO DELLE DOMANDE
 ANALIZZATORI PER L’INDAGINE
 CHIAVI DI LETTURA PER L’INTEPRETAZIONE
 PUNTI DI ORIENTAMENTO PER IL MIGLIORAMENTO
FASE 1
ANALISI CRITICA ESPERIENZE PREGRESSE
PROSPETTIVE DI INDAGINE
DICHIARATO
stato attuale
stato potenziale
Q
PRESCRITTO
FASE 2
PROGETTAZIONE DEL MIGLIORAMENTO
CAMPO DI FORZE
CHE COSA AIUTA IL
CAMBIAMENTO ATTESO?
CHE COSA OSTACOLA IL
CAMBIAMENTO ATTESO?
QUALI AZIONI DI
POTENZIAMENTO?
QUALI AZIONI DI
CONTENIMENTO?
• Definire il cambiamento previsto
• Individuare forze di supporto e di ostacolo al cambiamento
previsto
• Ipotizzare interventi di potenziamento delle forze di supporto e
di contenimento delle forze di ostacolo
FASE 2
PROGETTAZIONE DEL MIGLIORAMENTO
MODELLO STP
SITUATION
TARGET
dati emergenti
dall’analisi
criteri di qualità
individuati
PLAN
linee di sviluppo
LA PROCEDURA
OPERATIVA COME
PIANO D’AZIONE
LA MAPPA DELLA
QUALITA’ COME SINTESI
INTERPRETATIVA
FASE 3
PIANO OPERATIVO
DALLA STRATEGIA AL PIANO
STRATEGIA D’AZIONE
PIANO
OPERATIVO
Quale lo scopo del
miglioramento?
Quali risultati attesi dal piano
di sviluppo?
Quali soggetti saranno
coinvolti?
Quali compiti per i diversi
soggetti?
Quali tipi di attività si
prevedono?
Quali operazioni sono
necessarie?
Qual è la durata dell’azione?
Quali tempi per le diverse
operazioni?
Che supporti occorreranno? Quali risorse umane, materiali,
finanziarie per ciascuna
operazione?
Quali parametri di
Quali modalità e strumenti di
valutazione?
controllo?
FASE 3
PIANO OPERATIVO
RELAZIONI DI SISTEMA
CONTESTO
AULA
ORGANIZZATIVO
PROCONTESTO
GRAMMA SOCIALE
FASE 4
VALUTAZIONE DEL MIGLIORAMENTO
CRITERI DI QUALITA’ DI UN PROGETTO FORMATIVO
BISOGNI/
PROBLEMI
IMPATTI
RISULTATI
(outcome)
OBIETTIVI
RISORSE REALIZZAZIONI
(output)
(input)
EFFICIENZA
RILEVANZA
EFFICACIA
UTILITA’
EQUITA’
FASE 4
VALUTAZIONE DEL MIGLIORAMENTO
LIVELLI DI RISULTATO DI UN PROGETTO FORMATIVO
ESITI
E diretti
S
I indiretti
T
I
attesi
OUTPUT
OUTCOME
inattesi
IMPATTO
FORMATIVO
IMPATTO
ORGANIZZATIVO
FASE 4
VALUTAZIONE DEL MIGLIORAMENTO
DAI CRITERI AGLI INDICATORI
CRITERI
aspetti di un fenomeno utili a definirne la qualità
INDICATORI
evidenze osservabili che segnalano la presenza/assenza di un criterio
STANDARD
soglia di accettabilità in base a cui interpretare le evidenze
CRITERI
Collegialità
Organicità
INDICATORI
N. Consigli di classe
in cui il progetto è
stato discusso
Componenti scolastiche nel gruppo di
lavoro
Conoscenza del
progetto tra le componenti scolastiche
% studenti direttamente coinvolti
STANDARD
Almeno 3 nel
corso dell’
anno
Almeno docenti e genitori
Almeno a
livello superficiale
Almeno 50%
FASE 5
DIFFUSIONE DELLE ESPERIENZE
SCUOLE AMICHE (CRITICHE)
DALL’IMPLICITO ALL’ESPLICITO
DISTANZIAMENTO ALL’ESPERIENZA
LAVORO IN RETE
DAI CASI AI MODELLI
I CARE: UNA SCELTA DI METODO
FASE 0
RICOGNIZIONE ESPERIENZE PREGRESSE
FASE 1
ANALISI CRITICA ESPERIENZE
PREGRESSE
FASE 4
FASE 2
VALUTAZIONE DEL
MIGLIORAMENTO
PROGETTAZIONE DEL
MIGLIORAMENTO
FASE 3
PIANO
OPERATIVO
DIFFUSIONE DELLE ESPERIENZE
FASE 5
“la scuola non sempre dispone di strumenti per riflettersi e riflettere su se
stessa: i ballerini, che praticano la loro arte alla perfezione, dispongono di
specchi per osservare i loro movimenti. Dove sono i nostri specchi?”
(E.W. Eisner, The Educational Imagination, New York, Mac Millan, 1979)
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una scelta di metodo