… IN CAMMINO
CON I GIOVANI
A cura
dell’Osservatorio Permanente delle
povertà e delle risorse
della Caritas Diocesana di Nola
Scafati, 13 novembre 2012
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John e Donna sono cugini.
Le loro famiglie sono coinvolte in
modo simile nella chiesa.
Entrambi erano attivi al liceo,
ottennero buoni voti, ebbero
tanti amici, accettarono Cristo
alla stessa età e frequentarono la
stessa chiesa.
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Oggi John è un leader attivo nella chiesa.
Donna ha abbandonato dopo il liceo.
Perché? Cosa è successo?
Naturalmente ci sono motivazioni
teologiche, ma lascerò ai teologi di
trovare queste spiegazioni.
La risposta è meno complicata ma
ugualmente importante:
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Coinvolgimento.
John era coinvolto nel suo
ministero;
Donna era una spettatrice.
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COME COINVOLGERE
SPERIMENTARE contro OSSERVARE: i giovani
devono sperimentare il lavoro di Cristo per
poter riuscire a crescere nella loro fede;
SERVIZIO contro RICERCA DEL NUMERO 1:
dobbiamo istillare un senso del servizio nei
nostri giovani;
COMUNITÀ
contro
INDIVIDUALISMO:
dobbiamo insegnare e praticare un senso della
comunità nei nostri gruppi giovani.
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COME COINVOLGERE:
UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA
Partecipare significa prendere
parte, ovvero acquisire la
possibilità/capacità di agire o
incidere sulle decisioni che
riguardano la propria vita in
termini individuali e comunitari.
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Per questo scopo è prioritario
assumere,
da
parte
degli
operatori/educatori,
una
posizione di ascolto atta a cogliere
segnali, bisogni, desideri dei
destinatari del progetto, e
abbandonare il mito della
“proposta efficace a prescindere”.
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Fare partecipazione attiva significa muoversi
su
più
livelli:
Primo livello: favorire la partecipazione
personale.
Secondo livello: favorire la capacità di agire
in
gruppo.
Terzo
livello:
favorire
processi
di
trasformazione e di cambiamento collettivi.
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La sfida è cambiare il nostro sguardo:
come?
Con il passaggio dall’ “offerta” ad un’organizzazione che
comprenda:
- l’analisi del contesto: emersione del bisogno/desiderio
(conosciamo i nostri giovani?);
- la costruzione di un progetto partecipato;
- l’individuazione di uno strumento/risorsa: creatività,;
- la cura del processo;
- la cura del risultato: visibilità, valutazione.
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Alcune competenze che dovrebbero diventare
patrimonio dell’operatore che si occupa di progetti
di partecipazione:
• l’orientamento a considerare prioritariamente le
risorse (del destinatario e del territorio);
• l’analisi del bisogno, della cultura di appartenenza,
delle aspettative dei destinatari : ascolto / lettura /
mappatura;
• la messa in campo di consapevolezza e
intenzionalità pedagogiche, come presupposti per
un approccio relazionale alla partecipazione.
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Dalla partecipazione individuale spontanea
all’impegno sociale
Per fare in modo che tali tendenze spontanee alla
partecipazione possano essere canalizzate in senso
utile (in termini sia sociali, sia individuali) è
importante l’accompagnamento dell’operatore che
deve agire secondo alcuni principi:
• l’operatore regista del processo e non protagonista:
l’azione pedagogica si svolge dietro le quinte e lascia
spazio al protagonismo dei giovani;
• l’operatore come ricercatore: capace cioè di analisi e
riflessione sull’azione (es. “come e perché i giovani
dovrebbero partecipare?”)
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• fare tesoro delle buone prassi e delle
esperienze pregresse: osmosi e scambio tra
territori, istituzioni, associazioni e contesti
differenti in una logica di rete veramente
integrata;
• razionalizzazione virtuosa: evitare le
sovrapposizioni delle iniziative. Per questo è
necessaria una buona mappatura delle risorse
presenti sul territorio e spesso più che fornire
nuove opportunità, è più importante rendere
veramente fruibili quelle che già ci sono;
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RIFLETTIAMO INSIEME:
materiali operativi
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IDEE PER IL COINVOLGIMENTO
•Ministero verso i Coetanei: Questo può essere
un modo fantastico per il tuo gruppo giovani
di attuare il ministero verso l'intera chiesa e
anche verso altre chiese.
•Ripetizioni: Stabilisci un orario quando i ragazzi
possono venire in chiesa per fare ripetizioni
scolastiche con altri del gruppo. Apri questo
servizio alla comunità.
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•Fotografia e Media: Nomina un fotografo
per il gruppo giovani. A volte questo è un
ministero perfetto per le persone con
handicap o per uno dei ragazzi impopolari.
•Ministero Itinerante: Ogni anno centinaia
di gruppi giovani organizzano eventi
orientati al ministero mentre viaggiano da
chiesa a chiesa.
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•Servizio Sociale: Consente ai tuoi
ragazzi il privilegio di servire alcuni
dei tanti anziani nella tua chiesa e
comunità. Visitare persone sole negli
ospedali. Aiutare negli ospedali dei
bambini.
•Affamati: Sponsorizza un bambino
da una delle tante ottime agenzie
umanitarie. Puoi sempre aiutare la
locale mensa dei poveri....
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•Campi Lavoro: Questo è uno dei modi
migliori per consentire ai ragazzi di
servire Dio. Mentre i giovani lavorano
duro a dipingere, costruire o pulire,
vedono il risultato del loro ministero.
•Serata in Famiglia: Sponsorizza una
serata in famiglia nella tua chiesa dove il
gruppo giovani decide il programma.
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•Campeggio con le Famiglie: Fai organizzare al
gruppo giovani un campo e lasciagli la
responsabilità del programma.
•Giovani in Posizioni di Responsabilità: Fai in
modo che alcuni dei tuoi leader siedano in
qualche comitato decisionale della tua chiesa.
•Giornata della Pulizia: Sponsorizza una giornata
in cui il gruppo giovani prende l'iniziativa di
organizzare un progetto speciale alla chiesa.
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L`Osservatorio incontra l`Azione Cattolica a Scafati il 13/11/2012