AMB gruppo di Missaglia
Micotossicologia 2005
3 nuove sindromi di avvelenamento
Relazione di : Sergio Margutti & Sergio Ferrario
Mauro Filippi rev 1.0.05.2005
Negli ultimi 10 anni sono state identificate 3 nuove sindromi di avvelenamento:
• Sindrome rabdomiolitica o rabdomiolisi
(rabdo= bastoncino, myos=muscolo e lisi=scioglimento,dissoluzione)
- Fungo responsabile: Tricholoma equestre e/o T. auratum
• Sindrome proxima o norleucinica
(da nomi propri)
(norleucina=amminoacido non proteico)
- Funghi responsabili: Amanita proxima, Amanita smithiana
(America) e Amanita pseudoporphyria (Giappone).
• Sindrome Acromelagica
- Funghi responsabili: Clitocybe amoenolens, Clitocybe acromelalga
(Giappone).
Sindrome rabdomiolitica o rabdomiolisi
(rabdo= bastoncino, myos=muscolo e lisi= scioglimento,dissoluzione)
Fungo responsabile: Tricholoma equestre e/o T. auratum
- Primi casi nel 1993 sulla costa Atlantica nel Sud della Francia (Archachon)
- 3 decessi (tutte donne) e 12 intossicati
- Avvelenamenti in seguito al consumo eccessivo o in
piu’ pasti ravvicinati
Clinica:
- comparsa dei sintomi 1-3 giorni
- dolori muscolari associati a stanchezza
-sudorazione (senza ipertermia) e a volte nausea, tachipnea (respiro accelerato),
eritema cutaneo
- CPK molto elevato (funzionalita’ epatica)
La morte sopraggiunge per insufficienza cardiaca refrattaria alle cure.
Ipotesi:
- Valore di soglia
- Ipersensibilita’ individuale
- Corredo enzimatico individuale (?)
Al momento nessuna tossina e’ stata scoperta
Sindrome proxima o norleucinica
(da nomi propri)
(norleucina=amminoacido non proteico)
Funghi responsabili: Amanita proxima, Amanita smithiana (America) e
Amanita pseudoporphyria (Giappone).
Primo caso nella regione del Montpellier (Sud della Francia) nel 1994, che riporta il
legame tra il consumo di Amanita proxima e la comparsa di insufficienza renale
acuta.
Clinica:
- primi sintomi digestivi dopo 8-14 ore
- attacco all’apparato renale ed al fegato dopo 1-4
giorni
- accrescimento degli enzimi epatici fino a 14 volte la norma,rapidamente reversibile
verso la normalita’
- attacco renale (tubulopatia) che evolve favorevolmente dopo circa 3 settimane.
Rispetto alla sindrome orellanica i sintomi sono piu’ precoci( 1-4 giorni contro 9 o
piu’) e l’esito e’ benigno.
Un caso di una donna sudamericana e’ stato segnalato anche in Italia (Umbria).
L’Amanita proxima contiene norleucine alleniche (nefrotossiche) e la
cloroclotiglicina (amminoacido non proteico)
Amanita ovoidea
Amanita proxima
Taglia lussureggiante
Taglia media, portamento piu’ slanciato. Meno
tozza e pesante
Cappello sino a 30-35 cm
Cappello max. 15 cm, con placche con colori alla
volva
Margine con evidenti residui velo secondario
Margine non fimbriato (senza residui di velo)
Volva inizialmente bianca, poi con l’eta’ ± ocragiallastra
Volva caratteristica, subito di colore fulvoaranciato
Velo secondario cremoso, detersile, quindi anello
evanescente, formato da cellule tondeggianti
(sferociti)
Velo secondario + membranoso, quindi anello piu’
persistente, composto da ife piu’ allungate,
filamentose, con cellule a forma di specchio
Spore Qm= 1,38-1,60
Spore Qm= 1,42-1,72
Habitat identico – specie termofile crescenti in macchia mediterranea (Pinus + Quercus) su suoli
calcareo-sabbiosi
Sindrome Acromelagica
Funghi responsabili: Clitocybe amoenolens, Clitocybe acromelalga
(Giappone).
Nel 1996 nella Savoia francese alcune persone sono state colpite da una sindrome
dolorosa alle estremita’ (mani e piedi) dopo 24 ore dall’ingestione di un fungo
scambiato per Lepista inversa.
Manifestazione clinica:
- Formicolii ed ustioni dolorose alle mani e in particolar modo ai piedi.
- Crisi parossistiche specialmente di notte
- Vampe di calore crescenti
- Edema localizzato nelle parti colpite con eritema
- Durata da alcuni giorni sino ad alcuni mesi
- Sollievo solo in seguito a bagni prolungati in acqua fredda
Grazie ad intossicazioni simili avvenute in Giappone (dovute a C. acromelalga) e a
2 casi simili irrisolti, avvenuti in Francia nella stessa zona 17 anni prima, si e’ potuto
risalire al legame tra intossicazione e specie responsabile.
E’ cosi’ che e’ stata scoperta Clitocybe amoenolens, specie inizialmente descritta
in Marocco, la cui tossicita’ e’ stata sperimentalmente dimostrata sull’animale.
Queste specie contengono acidi acromelici.
Lepista inversa
Clitocybe amoenolens
Rivestimento pileico liscio, nettamente
untuoso a tempo umido
Rivestimento pileico subtomentoso
Margine liscio, involuto
Margine involuto e leggermente subcostolato
Cappello giallo-aranciato o giallo-rossastro,
piu’ scuro al disco, spesso con macchie
brunastre
Cappello crema-carnicino ma anche
± rosato-rossiccio, talvolta con colori piu’
pallidi ed allora maggiormente confondibile
Carne da biancastra a crema-brunastra con
odore aromatico, fungino
Carne pallida con odore fruttato, aromatico,
come di pera
Spore legg. verrucose, 3,5-5 x 4
Spore liscie 5-6 x 4
Ubiquitaria
Boschi termofili, sotto Cedri o Lecci
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