§ TEORIA dei MECCANISMI er na lU se O nl – Richiami di composizione dei meccanismi – Richiami di cinematica – I sistemi articolati piani (analisi e sintesi) e spaziali (cenni di analisi) – Meccanismi con camme (analisi e sintesi) – Ruote dentate (geometria, correzione) y PROGRAMMA del CORSO § TRIBOLOGIA In t – Forze di contatto tra solidi – Coppie cinematiche lubrificate MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Tracciamento di profili coniugati nel piano y METODO dell’INVILUPPO consiste nel tracciare uno dei profili coniugati come inviluppo delle posizioni occupate dall’altro supposto noto. O nl § – supposto noto il profilo s1 legato al piano mobile, disegniamo il profilo s1 nelle successive posizioni da esso occupate durante il rotolamento della σ1 sulla σ0. – A tal fine basta considerare le traiettorie di due punti A e B del profilo s1 e riportare il profilo s1 a passare per le posizioni successivamente occupate dai due punti. – Tracciando l’l’inviluppo delle posizioni successivamente occupate da s1 si ottiene il profilo s0 coniugato di s1. er na lU se Vediamo come, noti che siano le polari del moto ed uno dei profili coniugati, sia possibile tracciare il secondo profilo (faremo riferimento a due polari di forma qualunque). In t § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Tracciamento di profili coniugati nel piano In t er na lU se O nl y § Si ricordi che per tracciare la traiettoria di A (o di B) basta riferire la posizione del punto stesso alla polare mobile e riportare, nelle successive posizioni da questa assunte, le coordinate di riferimento del punto. MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Tracciamento di profili coniugati nel piano y Questa osservazione permette di individuare su s0 ed s1 punti che, durante il rotolamento della σ1 sulla σ0 vengono fra loro in contatto. O nl § – a tal fine basta condurre dai punti C0i e C1i le normali rispettivamente ad s0 e ad s1. se Nel punto di contatto M la normale ai due profili passa per il punto C (il centro di istantanea rotazione sta sulla normale alla traiettoria di M). § In figura, si è condotta da C1i la normale a s1 e da C0i la normale ad s0 trovando così il punto M1i di s1 che viene a coincidere con il punto M0i del profilo s0 quando le polari si toccano in C0i. § Da quanto detto discende immediatamente un secondo metodo per il tracciamento dei profili coniugati: il metodo delle normali. lU er na In t § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Tracciamento di profili coniugati nel piano se lU In t er na – quando il punto C1i viene a contatto con i punto C0i, il punto M1i deve coincidere con M0i – pertanto, condotte dai punti C1i le normali ad s1, si trovano le distanze C1i M1i e gli angoli φi: ciò che permette di trovare, facendo riferimento ai punti C0i, i punti M0i. O nl y § METODO delle NORMALI MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Tracciamento di profili coniugati nel piano y Si possono così tracciare profili di assortimento; ossia profili s0, s1, ..., che, generati partendo da primitive diverse (σ0, σ1, ...) con la stessa legge, presi due a due risultano fra loro coniugati nel moto definito dal rotolamento delle primitive corrispondenti. § se O nl § Su questo concetto è basato il procedimento a lato, il quale fa uso di una curva (epiciclo) che rotolando successivamente sulle due polari genera, con modalità prestabilite, i due profili coniugati. er na lU Finora si sono considerati procedimenti che permettono il tracciamento di un profilo, noto l'altro. Ma è possibile anche risolvere il problema di tracciare entrambi i profili partendo dalle polari e stabilendo una legge di tracciamento. In t § – Consideriamo una linea µ solidale con l’epiciclo ε e tracciamo le linee inviluppate da µ nel rotolamento di ε su σ1 e su σ0; tali linee (rispettivamente s1 ed s0) sono profili coniugati nel moto definito da σ0 e σ1. MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS TAGLIO DELLE RUOTE DENTATE CILINDRICHE Le ruote dentate vengono comunemente costruite con lavorazione alla alla macchina utensile (sono poco comuni gli esempi di ruote dentate costruite per fusione, o per stampaggio, o per estrusione). La macchina utensile che esegue la modellatura dei denti (macchina (macchina dentatrice) di norma genera i profili per inviluppo, nel moto di mutuo rotolamento rotolamento delle due superfici primitive di taglio. – costruzione di denti di ruote dentate esterne con frese modulari (scarso interesse industriale); – costruzione di denti di ruote dentate interne per brocciatura (impiegato in casi particolari). se lU Esistono anche procedimenti diversi: er na § In t § O nl y § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS TAGLIO DELLE RUOTE DENTATE CILINDRICHE O nl y Nelle macchine utensili dentatrici oltre al movimento di generazione (rotolamento tra le primitive) si hanno anche altri importanti movimenti: – il moto di taglio, taglio, conferito alla dentiera, la quale trasla alternativamente secondo la direzione dell’ dell’asse dei denti; il moto di divisione, divisione, che viene impresso alla ruota in lavorazione per riportarla all’ all’inizio della corsa dopo un parziale rotolamento della sua primitiva su quella della dentiera. lU se § – er na § II taglio delle ruote per inviluppo può essere facilmente compreso se si immagina che la ruota da dentare sia costituita da materiale modellabile, mentre la ruota generatrice è rigida (è costruita in acciaio da utensili). Facendo muovere le due ruote una rispetto all’ all’altra, garantendo il puro rotolamento tra le rispettive primitive, la ruota generatrice modella per inviluppo i denti della ruota da dentare. In t § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS TAGLIO DELLE RUOTE DENTATE CILINDRICHE § lU Le dentatricidentatrici-stozzatrici impiegano come utensile una dentiera, ovvero una ruota dentata (coltello Fellows); quest’ quest’ultima è il solo utensile in grado di generare per inviluppo ruote dentate interne. Le dentatrici con moto di taglio rotatorio impiegano come utensile una fresafresa-vite (o creatore), i cui filetti, in una sezione eseguita con un piano assiale sono assimilabili ai denti di una dentiera. er na § O nl – le dentatricidentatrici-stozzatrici, nelle quali l’utensile ha un moto di taglio traslatorio alternativo; le dentatrici con moto di taglio rotatorio continuo. se – y Le macchine dentatrici possono essere suddivise in due grandi categorie: In t § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS 1.25 m0 e0=m0 In t er na lU se O nl y Dentiera NORMALIZZATA MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS 1.25 m0 y e := ε ε er na lU se Z = 25 Z 2 sin( a ) 2 + 4 + 4 Z - Z sin( a ) p cos ( a ) O nl FATTORE DI RICOPRIMENTO In t a = 20° MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS a = 20° Interferenza y Ad un dato istante, i due profili sono a contatto in un punto situato sulla linea d'azione. Con il procedere dell'ingranamento, il punto di contatto si sposta per arrivare al punto particolare K1. Se l'ingranamento prosegue oltre K1, quale è la curva coniugata al profilo P2? Nel punto N della linea d'azione il centro di curvatura di P2 è il punto K2 in cui la linea d'azione è tangente al cerchio base di P2. Il profilo coniugato a P2, ha il suo centro di curvatura in K1. Denominato tale profilo con P1', esso ha una curvatura diretta nello stesso senso di P2: si tratta del ramo fittizio di P1. O nl § § § In t er na lU se § Il primo punto di P1 (punto Q1) si trova all'interno del profilo P2. Quest'ultimo taglia allora il ramo reale di evolvente P1 (nel punto S): questo fatto prende il nome di interferenza. interferenza. § § § § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Interferenza § se N2 er na A1 In t § § lU R2 + e2 C B1 Se R1 < R2, risulta: risulta: – – R2 K2 (a) C N1 < C K1 (b) C N2 < C K2 O nl § § y O2 K1 In condizione LIMITE: CN1=CK1 CK1<CK2 e CN2<CN1 pertanto la (a) implica la (b), cioè cioè la condizione più più gravosa è la (a). La (a) impone un valore massimo dell’ dell’addendum e, quindi, quindi, una condizione minima sul numero di denti. denti. Infatti: Infatti: 2R e=m= z § per un dato raggio primitivo, se l’addendum assume un valore di massimo il numero di denti assume un valore di minimo e deve quindi essere: – Z > Z min MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Interferenza La condizione è più critica all’aumentare del numero di denti della RUOTA. O nl § se R2 + e2 lim lU N2 e2 lim er na C In t K2 y R2 K1 MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS R2 Interferenza R2 + e2 lim La condizione è più critica al diminuire del numero di denti del PIGNONE. K2 O nl y § N2 se C A1 lU B1 K1 In t er na O'1 R1 e2 lim O1 MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS § L’ingranamento più critico tra ruote a dentatura esterna è quindi quello tra DENTIERA e PIGNONE. Interferenza § R2 se (R2 + e2 lim )2 = R22 + R12 × sin 2 (a ) + 2 R2 × R1 × sin 2 (a ) N2 e £ emax = - R2 + R22 + R1 × (R1 + 2 R2 ) × sin 2 (a ) lU K2 R2 + e2 C A1 er na 2 R1 2 R1 = e £ emax = = - R2 + R22 + R1 × (R1 + 2 R2 ) × sin 2 (a ) z1 z1min K1 In t B1 Si è visto che deve essere: Z > Z min Ricaviamo, per via analitica il numero di denti minimo. A tal proposito ci poniamo in condizione LIMITE: CN1=CK1 e consideriamo il triangolo O2CK1. y § § O nl O2 z1 ³ z1min = z1 ³ z1min = 2 R1 - R2 + R22 + R1 × (R1 + 2 R2 ) × sin 2 (a ) 2t - 1 + 1 + t × (t + 2) × sin 2 (a ) MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Interferenza C linea di riferimento K1 R1 - 1 + 1 + t × (t + 2 ) × sin (a ) 2 e poiché poiché si ha: risulta: risulta: § ed infine: infine: sin 2 (a ) lU § er na Infatti, Infatti, deve essere: essere: § = 2 CN1 £ CK1 e0 mz CN1 = CK1 = R1 sin (a 0 ) = 0 1 sin (a 0 ) sin (a 0 ) 2 § e0 mz £ 0 1 sin (a 0 ) sin (a 0 ) 2 In t O1 2t se z min = limt ®0 Per l’ingranamento (o il taglio) taglio) con DENTIERA: O nl N1 § y e0 z1 ³ z1min 2 e0 = sin 2 (a 0 ) m0 MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS z1min 2 = sin 2 (a 0 ) Interferenza er na lU se O nl y Nel taglio con dentiera la condizione si fa più critica al diminuire del numero di denti della ruota da tagliare. In t § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Interferenza Zmin In t er na lU se a = 20° O nl Zmin - 1 + 1 + t × (t + 2 ) × sin 2 (a ) y z min = 2t MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS t = 1/2 In t er na lU se O nl y MISURA WILDHABER MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS er na lU se O nl y MISURA WILDHABER In t WK = (k - 1) pb + Sb MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS MISURA WILDHABER § Spessore di dentatura O nl y § Funzione evolvente M r lU aM er na b KM rM s d se W Q rM M sM R r inv aM inv a In t O b = tan a M - a M = inv a M MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS O er na lU se O nl y MISURA WILDHABER WK = (k - 1) pb + Sb In t é ù S WK = m0 cosa 0 ê(k -1)p + + Z inva 0 ú m0 ë û MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Correzione di Dentatura § § § § Spessore ¹ Vano Spessore + Vano = Passo = p m0 Addendum = Modulo m0 + v Dedendum = 1.25 m0 - v Altezza del dente = 2.25 m0 Raggio primitivo di taglio R = m0 Z/2 lU Addendum = Modulo m0 Dedendum = 1.25 m0 Altezza del dente = 2.25 m0 Raggio primitivo di taglio R = m0 Z/2 – – er na § § § § Spessore = Vano = Passo / 2 = p m0/2 Spessore + Vano = Passo = p m0 Sulla primitiva di taglio se – – § O nl Sulla primitiva di taglio In t § y Dentatura CORRETTA Dentatura NORMALE MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Interasse di Riferimento e di LAVORO y O nl ( Z1 + Z 2 ) a ' = R '1 + R '2 = m' 2 In t er na lU ( Z1 + Z 2 ) a = R1 + R2 = m 0 2 § L’interasse di LAVORO è la somma dei raggi primitivi di LAVORO se § L’interasse di RIFERIMENTO è la somma dei raggi primitivi di TAGLIO: MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Condizioni per un corretto funzionamento Per un corretto funzionamento, in assenza di giochi o interferenze, lo spessore di un dente della ruota 1 deve coincidere con quello del vano di un dente della ruota 2 (e viceversa), cioè: – S1’=V2’ S2’=V1’ § Inoltre, essendo: – Spessore’ + Vano’ = Passo di lavoro = p’ = p m’ risulta: – S1’ + V1’ = S1’ + S2’ = p m’ § lU Se l’interasse di lavoro coincide con quello di riferimento (le primitive di lavoro coincidono con quelle di taglio), per avere un funzionamento corretto deve essere: – S1 + S2 = p m0 infatti: – S1’ + S2’ = S1 + S2 = S1 + V1 = p0 = p m0 In t § er na § se O nl y § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Condizioni per un corretto funzionamento Se si desidera un corretto funzionamento con interasse di lavoro pari a quello di riferimento (a’=a) deve essere: – S1 + S2 = p m0 § Al contrario, se l’interasse di lavoro è diverso da quello di riferimento. risulta: – S1 + S2 ¹ p m0 § Osserviamo inoltre che: – S1 + V1 = p m0 è sempre vera – S1 + S2 = p m0 è vera solo se a’=a In t er na lU se O nl y § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS § – Sulla primitiva di taglio – Sulla primitiva di taglio • Spessore ¹ Vano se • Spessore = Vano = Passo / 2 = p m0/2 er na lU – Pertanto: • S1 = V1 = p m0/2 • S2 = V2 = p m0/2 • S1 + S2 = p m0 Dentatura CORRETTA O nl Dentatura NORMALE – Quindi, per un corretto funzionamento l’interasse di lavoro DEVE coincidere con quello di riferimento (a’=a). In t § y Correzione di Dentatura – Possono verificarsi due casi: • L’interasse di Lavoro può essere fatto coincidere con quello di Riferimento (correzione SENZA variazione di interasse). • L’interasse di lavoro NON coincide con quello di Riferimento (correzione CON variazione di interasse). MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS y Correzione di Dentatura O nl § Possiamo distinguere DUE casi, a seconda che la correzione venga effettuata : In t er na lU se – in vista delle esigenze di funzionamento della coppia di ruote dentate: • migliorare la resistenza del dente alle sollecitazioni di flessione; • migliorare la resistenza del dente alle sollecitazioni di pressione; • permettere il montaggio con interasse prestabilito; • evitare l’interferenza in condizioni di lavoro. – per evitare interferenza nel taglio di almeno una delle due ruote della coppia da parte di un utensile dentiera. MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Correzione di Dentatura: Definizioni se O nl y § CONVENZIONE – Correzione POSITIVA se la linea di riferimento della dentiera generatrice è esterna alla primitiva di taglio della ruota (si allontana dall’asse della ruota): in Figura è positiva. lU § Spostamento di profilo v – scostamento della linea di riferimento della dentiera generatrice rispetto alla primitiva di taglio In t er na § Coefficiente di spostamento – x = v / m0 MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS O nl Pignone (correzione positiva): – S1=CA=CB = Vano dentiera er na lU se Ruota (correzione negativa): § – S2=CD=CE = Vano dentiera In t § y Correzione SENZA variazione di Interasse MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS y Correzione SENZA variazione di Interasse O nl p m0 æp ö + 2v1 tga 0 = m0 ç + 2 x1 tga 0 ÷ 2 è2 ø p m0 æp ö S2 = - 2 v2 tga 0 = m0 ç + 2 x2 tga 0 ÷ 2 è2 ø se S1 = solo se: S1 + S2 = m0p x1 + x2 = 0 In t Si ha: er na lU S1 + S2 = m0 [p + 2 tga 0 ( x1 + x2 )] § S2=CE § S1=CB MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS lU se O nl y Correzione SENZA variazione di Interasse Dentatura corretta con v1 = - v 2 = v (v positivo) Ruota Addendum e1 = m0 + v e2 = m0 - v Dedendum i1 = 1.25 m0 - v i2 = 1.25 m0 + v In t er na Pignone Interasse a’ = a =m0 (Z1+Z2)/2 Angolo di pressione a’ = a0 MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS y Correzione SENZA variazione di Interasse Esempio – Variazione forma dei denti a seguito di correzione con v1 = -v2 = 0.5 m0 In t er na lU se O nl § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Correzione SENZA variazione di Interasse y Raggio di TESTA: Re2=R2+e2 Re2’ Re2 er na § lU se § v1 = - v2 = v (con v>0) Perchè, potendo scegliere, si preferisce optare per una correzione positiva del pignone (v1>0) e non viceversa? Perchè ci si allontana dal rischio di interferenza. Infatti diminuisce il raggio di testa della ruota. Re2’’ O nl § § NORMALI Re2=R2+m § CORRETTE con correzione positiva su pignone (negativa su ruota): Re2’ Re2’=R2+m=R2+m-v § CORRETTE con correzione negativa su pignone (positiva su ruota): Re2’’ =R2+m+v Re2’’=R2+m+v In t § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Ingranamento ruotaruotapignone NON corretti in condizione LIMITE di INTERFERENZA er na lU se O nl y CORREZIONE: Misura Wildhaber WK = (k - 1) pb + Sb In t é ù S WK = m0 cosa 0 ê(k -1)p + + Z inva 0 ú m0 ë û MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Spessore di Dentatura (misura Wildhaber) 1 y A seguito della correzione, lo spessore del dente sulla primitiva di TAGLIO diventa: p m0 + 2 x m0tga 0 2 se SC = O nl § lU WK N = (k -1) pb + SbN WKC = (k -1) pb + SbC er na WKC = (k - 1) pb + SbC = In t æS ö = (k - 1) pb + r ç c + 2 inva ÷ = èR ø æp ö = (k - 1) pb + m0 cosa 0 ç + Z inva ÷ + 2 x m0 tan a 0 cosa 0 = è2 ø = (k - 1) pb + SbN + 2 x m0 sin a 0 W KC = WK N + 2 x m0 sin a 0 MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Spessore di Dentatura (misura Wildhaber) 2 y A seguito della correzione, lo spessore del dente sulla primitiva di TAGLIO diventa: O nl § p m0 SC = + 2 x m0tga0 = S N + 2 x m0tga0 2 se é ù SN = (k - 1) pb + SbN = m0 cosa 0 ê(k - 1)p + + Z inva 0 ú m0 ë û lU WK N er na WKC é ù SC = (k - 1) pb + SbC = m0 cosa 0 ê(k - 1)p + + Z inva 0 ú m 0 û ë é ù S WKC = m0 cosa 0 ê(k - 1)p + C + Z inva 0 ú = m0 ë û In t é ù é ù S + 2 x m0 tan a 0 S = m0 cosa 0 ê(k - 1)p + N + Z inva 0 ú = m0 cosa 0 ê(k - 1)p + N + 2 x tan a 0 + Z inva 0 ú = m0 m0 ë û ë û é ù S = m0 cosa 0 ê(k - 1)p + N + Z inva 0 ú + 2 x m0 sin a 0 m0 ë û WKC = WK N + 2 x m0 sin a 0 MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Correzione CON variazione di Interasse æp ö S1 = m0 ç + 2 x1 tga 0 ÷ è2 ø In t er na lU se O nl y æp ö S2 = m0 ç + 2 x2 tga 0 ÷ è2 ø MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS In t er na lU se O nl y Correzione CON variazione di Interasse MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS In t er na lU se O nl y Correzione CON variazione di Interasse MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Correzione di dentatura per evitare interferenza In condizioni di riferimento § Se si effettua uno spostamento di profilo y § 2 e0 Z ³ Z lim rif = = Z0 2 sin a 0 m0 O nl 2 e Z ³ Z lim = 2 sin a 0 m0 In t er na lU e0 Z0 sin a 0 = m0 2 e Z sin 2 a 0 £ m0 2 se 2 v = e0 - e v e0 e e0 Z sin 2 a 0 Z 0 sin 2 a 0 Z sin 2 a 0 = ³ = m0 m0 m0 m0 2 2 2 MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Correzione di dentatura per evitare interferenza O nl y v Z 0 sin 2 a 0 Z sin 2 a0 sin 2 a0 Z 0 - Z ³ = (Z 0 - Z ) = m0 2 2 2 Z0 v Z -Z =x³ 0 m0 Z0 – 2) se x1 + x2 = 0 x1 + x2 ¹ 0 er na Z1 + Z 2 ³ 2Z 0 In t – 1) lU § Si hanno due casi: 2Z 0 - ( Z1 + Z 2 ) x1 + x2 ³ Z0 Z1 + Z 2 < 2Z0 x1 + x2 ¹ 0 x1 = - x 2 ( x1 + x 2 ) > 0 MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Correzione à Modifica della forma dei denti y § Correzione NEGATIVA er na lU se O nl § Correzione POSITIVA § Una correzione POSITIVA: allontana dalla condizione di interferenza migliora la resistenza a flessione al piede riduce le pressioni di contatto (diminuisce la curvatura del profilo al piede) il dente ha forma più appuntita In t – – – – MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Correzione à Modifica della forma dei denti allontana dalla condizione di interferenza migliora la resistenza a flessione al piede (la sezione resistente resistente è maggiore) riduce le pressioni di contatto (diminuisce la curvatura del profilo profilo al piede) il dente ha forma più più appuntita O nl 1. 2. 3. 4. y Una correzione POSITIVA: CON correzione POSITIVA lU se NON corretta er na M K Q ρ § § In t § O § Le pressioni di contatto aumentano al diminuire del raggio di curvatura. Al piede il raggio di curvatura è minore che in testa al dente à al piede la pressione di contatto è maggiore che in testa. Se opero una correzione POSITIVA aumento il raggio di curvatura al piede à diminuisce la pressione di contatto MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS § In t er na lU se O nl y Correzione à Modifica della forma dei denti Nota: qua x indica lo spostamento di profilo (non il coefficiente di spostamento). MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS K O nl pT K N y Ruote dentate cilindriche a DENTI ELICOIDALI er na lU se M K K pT M In t § Denti DRITTI § Denti ELICOIDALI MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS N Ruote dentate cilindriche a DENTI ELICOIDALI In t er na lU se O nl y § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS § Il fianco del dente è generato da un profilo ad evolvente che si sposta lungo l’elica di base Il fianco del dente è una superficie generata da rette tangenti all’elica di base à è una superficie rigata Ruote dentate cilindriche a DENTI ELICOIDALI y Superficie rigata: In geometria una superficie si dice rigata se è ottenuta da un’unione di rette. Gli esempi più più comuni e più più facili da visualizzare sono il piano, il cilindro ed il cono. se – O nl § § Paraboloide iperbolico (o a sella) er na Elicoide rigato Iperboloide a una falda In t § lU § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS er na lU se O nl y Ruote dentate cilindriche a DENTI ELICOIDALI In t § I fianchi dei denti della dentiera generatrice sono piani MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS er na lU se O nl y Ruote dentate cilindriche a DENTI ELICOIDALI In t tan b b R tan b = tan b b = r cos a MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Ruote dentate cilindriche a DENTI ELICOIDALI y § er na lU se § All'inizio del contatto due denti si toccano in P. A partire da tale situazione il contatto si estende ad un segmento di retta, di lunghezza gradualmente crescent, fino a RQ = MN. II contatto fra due denti termina gradualmente, con modalità modalità analoghe a quelle con cui il contatto stesso ha inizio. O nl § § In t L tan b b Ds = = L tan b cos a § § Quando due profili si abbandonano in S i denti cui essi appartengono sono ancora in presa à i profili sull'opposta faccia si toccano ancora in T. II contatto fra i denti termina qunado questi ultimi profili si abbandonano in U. Le cose vanno come se il segmento di contatto avesse una lunghezza PS+TU = PS+PR. MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Ruote dentate cilindriche a DENTI ELICOIDALI y O nl – una componente N ortogonale all’ all’asse delle ruote: – una componente assiale T: se T = S sin b b = N tan b b N = S cos b b Indicato con M il momento su di una ruota, si ha: lU § er na § La risultante delle pressioni di contatto fra due denti è una forza S normale alla superficie dei denti e perciò contenuta nel piano di contatto. S è ortogonale al segmento MN à quindi può essere scomposta in: In t § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS M = N cos a R M tan b b = R cos a M tan b = R T= Ruote dentate cilindriche a DENTI ELICOIDALI § y Se facciamo riferimento ad una dentiera il passo normale può anche definirsi come distanza fra due spigoli omologhi di due denti consecutivi misurata secondo la perpendicolare agli spigoli stessi er na lU § O nl § Nel caso di ruote NON corrette il dente viene proporzionato in base al modulo, come per le ruote a denti diritti. Ora però, il modulo cui si fa riferimento è il cosiddetto modulo normale (nel senso di «ortogonale») mn. II modulo normale è definito come rapporto fra il passo normale e π : se § pn = p cos b In t 2pR p= = mp Z mn = m cos b MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS pn = mn p Ruote dentate cilindriche a DENTI ELICOIDALI Relazione tra angolo di pressione e angolo di pressione normale: § Se il dente di una ruota elicoidale è proporzionato in base al modulo normale (ad esempio con addendum = mn e dedendum = 1,25 mn) uno stesso utensile dentiera può essere usato per tagliare ruote elicoidali di qualunque inclinazione (e quindi anche ruote a denti diritti) che abbiano lo stesso modulo normale e lo stesso angolo di pressione normale . § Volendo correggere ruote dentate elicoidali, occorre introdurre nelle formule (ricavate sul piano FRONTALE delle ruote) non αn, mn, bensì α ed m. Per quanto riguarda i coefficienti X1 e X2 occorre tener presente che l'altezza del dente è riferita ad mn e non ad m. y § O nl se lU er na In t § tan a n = tan a cos b MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS § Rapporto di trasmissione W 2 sin a 1 t= = W1 sin a 2 In t er na lU se O nl y Ruote dentate CONICHE MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS In t er na lU se O nl y Ruote dentate CONICHE MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS In t er na lU se O nl y Ruote dentate CONICHE MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS In t er na lU se O nl y Ruote dentate CONICHE MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Ruote dentate CONICHE In t er na lU se O nl y § Ruota piano-conica MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Ruote dentate CONICHE In t er na lU se O nl y § Tredgold MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS er na lU se O nl R1 = R tan a r1 = R sin a y Ruote dentate CONICHE In t b1 R1 = 2p r1 b1 R tan a = 2p R sin a b1 = 2p cosa 2p z z = z= b cos a * MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS In t er na lU se O nl y Ruote dentate CONICHE a denti CURVI MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Ruote per la trasmissione del moto tra assi SGHEMBI O nl y § Ingranaggio sghembo realizzato con ruote coniche a denti curvi (ingranaggio ipoide) In t er na lU se § Ingranaggio sghembo realizzato con ruote cilindriche a denti elicoidali MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS Ruote per la trasmissione del moto tra assi SGHEMBI er na lU se O nl y Trasmissione del moto fra assi sghembi con la coppia vite-ruota elicoidale In t § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS i t= Z Ruote per la trasmissione del moto tra assi SGHEMBI O nl y Trasmissione del moto fra assi sghembi con la coppia vite-ruota elicoidale se pe JR = JV 2p R er na lU pe = p × i 2p R p= ZR In t § MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE LS J&R i t= & = JV Z