REGIONE AUTONOMA FRIULI - VENEZIA GIULIA &216,*/,25(*,21$/( $77,&216,/,$5, '(//¶$66(0%/($ 9,,,A/(*,6/$785$ 6HGXWDQGHOOXJOLRDQWLPHULGLDQD $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 3 VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 SEDUTA DI MERCOLEDI’ 19 LUGLIO 2000 ANTIMERIDIANA PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MARTINI INDI DEL VICEPRESIDENTE BORTUZZO ,1',&( PAG. PAG. 6XOSURFHVVRYHUEDOH ......................................... 5-36 PETRIS ............................................................ 12 TESINI ............................................................. 15 GHERGHETTA.......................................... 17-18 CRUDER .................................................... 18-20 ZOPPOLATO .................................................. 20 PUIATTI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D .... 21-22-28-29 DEGANO, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D ................... 23 RITOSSA, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D .......... 24-27 TONDO, $VVHVVRUH DOOD IRUPD]LRQH SURIHVVLRQDOH DO ODYRUR DOOD SUHYLGHQ]D DOOD FRRSHUD]LRQH DOO¶DUWLJLDQDWR SHU OR VYLOXSSR GHOOD PRQWDJQD DOO¶RUJDQL]]D]LRQH H DO SHUVRQDOH .................................................... 25-30 &RQJHGL ................................................................... 5 ,QWHUURJD]LRQLHPR]LRQH$QQXQ]LR .................... 5 0R]LRQH GL UHYRFD GHOO¶DVVHVVRUH $ULLV $QQXQ]LR..........................................................5 'LVHJQR GL OHJJH ³'LVSRVL]LRQL LQ PDWHULD GL SHUVRQDOH H RUJDQL]]D]LRQH GHJOL XIILFL´ 6HJXLWRGHOODGLVFXVVLRQH................................. 5 PRESIDENTE.................................................... 5 ..............6-8-14-18-20-21-22-24-26-29-31-34-35 DEGRASSI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D .................. 6 ................................... 7-8-23-24-28-29-33-34-35 SARO, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D ....................... 7 .................................................... 13-14-24-30-34 MATTASSI........................................................ 9 TRAVANUT.................................................... 11 2UGLQHGHOJLRUQRGHOODSURVVLPDVHGXWD ........... 36 $//(*$72 ,QWHUURJD]LRQLHPR]LRQLDQQXQ]LDWH.................. 39 $WWLFRQVLOLDUL - (202) 5 VIII LEGISLATURA – 35(6,'(1=$'(/35(6,'(17(0$57,1, /DVHGXWDLQL]LDDOOHRUH PRESIDENTE. Dichiaro aperta la duecentoduesima seduta del Consiglio regionale. 6XOSURFHVVRYHUEDOH PRESIDENTE. Informo che sono a disposizione dei Consiglieri alcune copie del processo verbale della seduta n. 200 e che, se non saranno state sollevate eccezioni nel corso della seduta odierna, il verbale stesso sarà considerato approvato. &RQJHGL PRESIDENTE. Comunico che hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana, l’assessore Dressi ed i consiglieri Brussa e Ciriani. ,FRQJHGLVRQRFRQFHVVL $QQXQ]LRGLLQWHUURJD]LRQLHGLPR]LRQH PRESIDENTE. Comunico, poi, che sono pervenute alla Presidenza le seguenti interrogazioni a risposta orale: Ritossa: “Tensione abitativa in provincia di Gorizia/troppi alloggi da assegnare per carenze agli impianti” (506) Ritossa: “Quali soluzioni a breve per il traffico sull’area del Monfalconese” (507) Violino: “Lavori per la costruzione di passerelle a salvaguardia dei mosaici nella Basilica di Aquileia” (508) Travanut, Budin: “Sulle affermazioni a 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 proposito di Haider contenute nell’intervista all’assessore Romoli apparsa sul «Messaggero del lunedì»” (509); nonché la seguente mozione: Zoppolato, Violino: immigrazione” (51). “Emergenza I relativi testi saranno riportati in allegato al presente resoconto. $QQXQ]LRGLPR]LRQHGLUHYRFD GHOO¶DVVHVVRUH$ULLV PRESIDENTE. Comunico, infine, che è pervenuta alla Presidenza la seguente mozione di revoca: Mattassi ed altri: “Revoca dell’Assessore alla Sanità ed alle Politiche Sociali Aldo Ariis” (2). Il relativo testo sarà riportato in allegato al presente resoconto. 6HJXLWRGHOODGLVFXVVLRQHVXOGLVHJQRGL OHJJH ³'LVSRVL]LRQLLQPDWHULDGLSHUVRQDOHH RUJDQL]]D]LRQHGHJOLXIILFL´ PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 1 dell’ordine del giorno, che prevede il seguito della discussione sul disegno di legge: “Disposizioni in materia di personale e organizzazione degli uffici” (132). Ricordo che nella scorsa seduta si era concluso il dibattito generale e che, pertanto, nella seduta odierna, se non ci sono opposizioni, passiamo all’esame dell’articolato e dei relativi emendamenti Sospendo tre minuti il Consiglio, affinché venga distribuito l’ultimo emendamento 1 ante del consigliere Degrassi. Cominceremo da quello. $WWLFRQVLOLDUL - (202) 6 VIII LEGISLATURA – /DVHGXWDqVRVSHVDDOOHRUH /DVHGXWDULSUHQGHDOOHRUH PRESIDENTE. Dichiaro riaperta la seduta Sono stati emendamenti: presentati i seguenti 'HJUDVVL 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D SDJLQD HPHQGDPHQWRPRGLILFDWLYR GRSRLOFRPPDDJJLXQJHUHLOVHJXHQWH ³ ELV 5HVWDQR LQ YLJRUH OH GLVSRVL]LRQL GL FXLDJOLDUWLFROLH GHOODOHJJHUHJLRQDOH´ 'HJUDVVL 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D SDJLQD HPHQGDPHQWRDJJLXQWLYR SULPD GHOO¶DUWLFROR DJJLXQJHUH LO VHJXHQWH DQWH /D OHJJH UHJLRQDOH PDU]R Q H VXFFHVVLYH PRGLILFD]LRQL HG LQWHJUD]LRQL q DEURJDWD ,Q DWWHVD GHOO¶DSSOLFD]LRQH GHOOH GLVSRVL]LRQL GL FXL DOOD OHJJH UHJLRQDOH IHEEUDLR Q JOL HIIHWWL GHO SUHVHQWH DUWLFROR GHFRUURQR FHQWRYHQWL JLRUQL GRSR O¶HQWUDWDLQYLJRUHGHOODSUHVHQWHOHJJH!! La parola al Relatore di minoranza Degrassi per l’ illustrazione degli emendamenti di pagina 0.0.1 e 0.1. DEGRASSI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D. Illustro tutti e due. Ieri avevo annunciato, in sede di replica, la presentazione di due emendamenti che, principalmente, ponevano l’ accento sul tema della delegificazione. Parto da questo, che fa riferimento alla legge 7. Il subemendamento è molto semplice. Il mio subemendamento e il mio emendamento raccolgono una giusta 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 osservazione fatta ieri dall’ assessore Tondo sul fatto che la legge 7 aveva anche alcuni riferimenti relativi non solo all’ organizzazione del personale, ma anche all’ ordinamento dei lavori della Giunta, per cui il subemendamento toglie dall’ abrogazione gli articoli dal 20 al 27, che sono quelli che fanno riferimento all’ ordinamento della Giunta. Dirò, su questo, come dicevo al collega Saro adesso, per le vie brevi, che, in realtà, credo che in una riforma di tipo presidenzialista – che è quella che voi non volete -, comunque sia logico pensare ad una delegificazione anche rispetto alla composizione della Giunta. Perché, se uno ha in testa una riforma elettorale di tipo presidenzialista è logico che anche la composizione dell’ Esecutivo sia demandata a scelte di tipo amministrativo. Purtroppo oggi non siamo in quel clima e, da quello che si evince dai pronunciamenti politici di questa maggioranza, non si andrà neanche in quella direzione. Per cui ho fatto questo subemendamento per mantenere gli articoli dal 20 al 27, che riguardano la composizione dell’ Esecutivo, che, in un sistema proporzionale, quale il nostro, è ovvio che facciano riferimento all’ Assemblea. Se, invece il sistema fosse quello dell’ elezione diretta sarebbe logico che venissero dati in capo al Presidente della Giunta. Quindi il subemendamento serve a correggere l’ errore che ho fatto nella formulazione, che però è strettamente legato alla forma di governo che si vuole dare a questa Amministrazione regionale. L’ emendamento in sé - cioè l’ abrogazione della legge 7 - non ha una valenza politica, perché, di fatto, la legge 7, con la legge 1 del 2000 e successive modificazioni, non c’ è già più. Però, siccome questa maggioranza e questa Giunta hanno sempre speso sulla delegificazione parole solo sulla stampa, anche se ho visto un testo su questo argomento dell’ assessore Tondo non in materia di personale, ma, credo, in materia o di lavoro o di artigianato, purtroppo finora non abbiamo avuto testi veri di delegificazione. $WWLFRQVLOLDUL - (202) 7 VIII LEGISLATURA – La legge 23, che è stata ripescata perché avete fatto l’ errore, con la legge 1/2000 di ripescarla per delegificare la legge 7, quindi riprendendo un lavoro che era stato portato a termine dalla Giunta precedente, di centro-sinistra (e della cosa non possiamo che essere contenti), a parte questo non c’ è stato, sostanzialmente, un lavoro coordinato di delegificazione. Quindi, nella limitatezza di mezzi e di possibilità che possiede chi presenta emendamenti stando all’ opposizione, questo voleva essere un richiamo al fatto che, quando si procede ad azioni di riordino legislativo, è opportuno che si abbia l’ accortezza di agire anche sulla soppressione delle norme in vigore. Credo, dunque, che la soppressione della legge 7 abbia quel significato; poi ne ha anche un altro, Assessore e colleghi della maggioranza, che è più politico, di indirizzo. Credo che in molti interventi dei consiglieri dell’ opposizione – quello del nostro capogruppo ma anche quelli di molti altri colleghi – vi sia giunta una sollecitazione, e cioè: “ diteci che tipo di Regione avete in testa; diteci come volete riorganizzarla” ... Saro ieri ha detto “ Vogliamo una Regione leggera” . Opinione condivisibile, ma questa è un’ assemblea legislativa. Diteci come, questa Regione, secondo voi, diventa più leggera. Dire, come abbiamo fatto nel nostro emendamento, che la legge 7 è abrogata, significa anche sollecitare la maggioranza a dirci come intende agire sulla riorganizzazione dell’ Amministrazione regionale. Se ci si limiterà ad enunciare il fatto che si vuole una Regione leggera, senza disegnare i provvedimenti conseguenti, anche questo rischia di essere uno degli enunciati teorici che, di fatto, poi non trovano risposta concreta nell’ azione amministrativa. Per cui è questa l’ occasione con cui, attraverso questo emendamento, vi chiedo di indicarci la strada che volete percorrere 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 per la riorganizzazione dell’ Amministrazione regionale. Credo che sia – probabilmente - una delle poche occasioni. È un’ occasione che, secondo me, non dovreste perdere. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Relatore di maggioranza Saro. Ne ha facoltà. SARO, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D. Chiedo la parola per avanzare una proposta. Noi, dopo aver visto l’ emendamento presentato ieri dal collega Degrassi, abbiamo elaborato una controproposta che viene incontro alle sue indicazioni e che abbiamo collocato nell’ emendamento di pagina 4.1, per omogeneità di argomento (articolo 5). Allora, chiederei di poter discutere questo emendamento collegandolo all’ articolo 5, in modo tale che, per omogeneità di materia, poi si arrivi ad una definizione finale. Quindi, chiederei lo spostamento dell’ emendamento di pagina 1 ante e chiederei al collega Degrassi di accogliere questa richiesta. Devo dire la verità: mi dispiace che il collega Degrassi abbia presentato questo subemendamento. Mi dispiace, perché ero pienamente favorevole, ci avevo riflettuto durante la notte, di accogliere completamente il vostro primo emendamento, perché andava veramente in una direzione interessante, anche se demandare ad atto amministrativo la composizione numerica della Giunta era una cosa un po’ ardita. Però, alla fine, visto che avevate avanzato questa proposta, noi l’ avremmo accolta perché la ritenevamo molto positiva. Purtroppo ci hai riflettuto... ti sei accorto dell’ errore che stavi facendo, ma mi dispiace molto. Comunque, ti chiedo la cortesia di andare all’ articolo 5. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Relatore di minoranza Degrassi. Ne ha la facoltà. DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D. Accolgo l’ invito. Voglio dire al collega Saro, $WWLFRQVLOLDUL - (202) 8 VIII LEGISLATURA – sempre nei termini scherzosi con cui l’ ha detto lui, che il fatto di spostare una decisione sul piano amministrativo non significa che si possa fare una cosa notte tempo, fregandosene dell’ opinione pubblica. Quando si delegifica non vuol dire che si ha l’ opportunità di fare una cosa senza che la gente lo venga a sapere. Quindi, c’ è una concezione un po’ diversa della delegificazione. Delegificare significa essere comunque trasparenti e confrontarsi sulle scelte, perché, se così non fosse e, quindi, se la delegificazione significasse l’ opportunità di fare le cose senza che la gente lo sappia, allora comincerei ad avere qualche dubbio su questa delegificazione In ogni caso accetto l’ invito del collega Saro.. PRESIDENTE. È stato seguente emendamento: presentato il 'HJUDVVL 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D SDJLQD HPHQGDPHQWRDJJLXQWLYR SULPD GHOO¶DUWLFROR DJJLXQJHUH LO VHJXHQWH <<1 ante bis /DOHJJHUHJLRQDOHPDU]RQ H VXFFHVVLYH PRGLILFD]LRQL HG LQWHJUD]LRQL q DEURJDWD )LQR DOO¶HPDQD]LRQH GL XQD VSHFLILFD QRUPDWLYD FRQFHUQHQWH LO FRPSDUWR XQLFR GHO SXEEOLFR LPSLHJR GHOOD 5HJLRQH H GHJOL (QWL ORFDOLVLDSSOLFDQRLSULQFLSLGLFXLDOODOHJJH RWWREUHQFRVuFRPHUHFHSLWLHG LQTXDQWRDSSOLFDELOLGDOGHFUHWROHJLVODWLYR IHEEUDLRQ!! La parola al presentatore. DEGRASSI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D. Questo è l’ altro tema di delegificazione e riguarda l’ abrogazione della legge 18 del 1996. Su questo c’ è un altro tema politico su cui voglio invitare l’ Assemblea a fare una riflessione.. Ora, ho detto, in premessa, in relazione e nella replica di ieri, che non condivido l’ azione della maggioranza che, in questo provvedimento 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 sostanzialmente, destruttura la legge 18. Non la condivido per una serie di ragioni. Innanzitutto perché credo che la divisione dei compiti di gestione amministrativa e di indirizzo politico non sia, come dice Zoppolato, il frutto di altri tempi o di un momento politico particolare. Credo, invece, che sia una strada giusta e senza ritorno, che va affinata. Sono d’ accordo con Saro e con quanti hanno detto che, sostanzialmente, lo scarico delle responsabilità ha fatto sì che il processo decisionale spesso si inceppasse. Ma la risposta non è tornare alla situazione precedente, come essi indicano: la risposta è affinare quel meccanismo, perché entrambi i sistemi cui faceva riferimento ieri il collega Relatore di maggioranza, cioè quello francese e quello anglosassone, hanno due modelli di burocrazia (uno permanente e l’ altro leggero), con un potere decisionale molto alto. È una fandonia dire che il modello burocratico anglosassone, in quanto leggero, è asservito alla scelta politica. Tutt’ altro: è un modello burocratico estremamente forte, soltanto che è intercambiabile. Cambio il tipo di indirizzo politico e ne arriva un altro, ma non si può certo dire che quella è una corte di “ yes-men” . Allora, credo che voi stiate facendo un errore, cioè quello di sostituirvi, come classe politica, alla burocrazia, ed è un errore che, nel giro di qualche anno, ci riporterà a situazioni oggi non desiderate e assolutamente negative per l’ Amministrazione regionale, perché quando lei si troverà, signor Assessore, a doversi rifare i riparti – come a suo tempo –, dal punto di vista della linea generale dirà: “ Ma è giusto. È una scelta politica e scelgo io” . Però, poi, ad un certo punto, lei sarà a conoscenza di una situazione territoriale che le è stata prospettata, magari in una zona vicino a dove sta lei, oppure in una zona che conosce meglio. Magari non sarà a conoscenza di una situazione analoga che sta su un’ altra parte del territorio regionale. Lei si avvarrà della sua discrezionalità politica e del primato della politica sull’ Amministrazione per dire che la $WWLFRQVLOLDUL - (202) 9 VIII LEGISLATURA – cosa va di qua invece che di là. A quel punto, colui che non avrà avuto sarà un cittadino che è stato maltrattato dall’ Amministrazione pubblica. Il risultato è che il criterio di esautorazione della burocrazia è sbagliato nel principio, però, se voi volete percorrere quella strada, anche qui, dovete avere la coerenza di farlo fino in fondo. Mi spiego: non potete lasciare in campo la 18, che è la legge applicativa della legge 421 (legge Cassese), non potete lasciare in piedi la legge che discende dalla Cassese e, poi, dire che avete un indirizzo politico contrario. Non so, non mi viene neanche un esempio calzante. Chiedo scusa. Quella legge nasce per garantire la divisione dei compiti. Voi dite: “ Noi preferiamo tornare indietro. La emendiamo e la lasciate in piedi” . Così si creano dei mostri giuridici. Quindi, il mio invito è questo: se volete affrontare quella strada, affrontatela in maniera coerente e non appiccicando, all’ italiana, francobolli sopra una lettera che ha tutt’ altra destinazione rispetto a quella che avete scelto. Per cui vi invito a rivedere e a valutare questo emendamento nella sua parte propositiva. Io sono disponibile, se i colleghi lo chiederanno, anche ad un accantonamento, però non è provocatorio “ punto e basta” . È un emendamento che tenta di proporre il tema del fatto che, se cambiate l’ indirizzo politico, anche la legge fondante di quell’ indirizzo politico deve essere cambiata. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Mattassi. Ne ha la facoltà. MATTASSI. Presidente, intervengo, naturalmente, per sviluppare la riflessione che il collega Degrassi ha avuto il merito, con il suo emendamento, di porre all’ attenzione dell’ Aula. Badate bene, quello che sta accadendo in questo momento deve essere approfondito, considerato. Ieri non sono intervenuto nel dibattito generale proprio per capire quale era il livello del confronto che si voleva. Questo è il punto. In conclusione dell’ intervento del collega 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 Saro mi sembrava di aver capito che ci sarebbe stato uno spazio anche per discutere di cose di un certo livello. È evidente che, siccome vi è sempre una discrasia fra le affermazioni e la pratica, il risultato è quello che è. Però, siccome io considero l’ Assessore persona intelligente e capace, credo che mi rivolgerò a lui per tentare, quanto meno, di affrontare questo argomento con il dovuto senso di responsabilità. L’ apparato di una Regione è di nessuno. E’ quello di tutti, cioè è quello che consente a ciascuno di noi di svolgere la propria funzione; è quello che consente ai cittadini di ottenere una propria soddisfazione o meno. Da questo punto di vista vi è una discussione che non è mai stata avviata e che non è mai stata approfondita in modo adeguato, ovvero: qual è il compito della politica e quale quello dell’ Amministrazione, della “ tecnica” – chiamiamola così -. Nella presunzione che ho visto esprimere in molte circostanze, si è sempre palesata una sorta di presupponenza da parte di taluni Consiglieri che immaginano – sulla base di una loro limitatissima esperienza – di impartire lezioni di tutto a tutti. Per esempio, il collega Saro, che non ha mai lavorato in una Pubblica amministrazione – non so se lo abbia fatto nel privato ha fatto sempre l’ Assessore – non so se è in grado di capire le dinamiche che si sviluppano all’ interno di una pubblica amministrazione, e di immaginare cosa può accadere nel momento in cui annuncia dei principi e la traduzione pratica che agli stessi viene data. Occorre anche un minimo di cultura gestionale, amministrativa, organizzativa: la gestione delle risorse umane è la questione sulla quale, oggi, si gioca la sfida della competizione a livello europeo. Se in un sistema, se la gestione delle risorse umane è soddisfacente, è finalizzata, si riesce a stare – come si dice – sul mercato, compresa anche la competizione fra istituzioni bene, altrimenti si esce dal gioco. Ora, nel corso degli ultimi quindici anni in questa Regione, c’ è stato, sostanzialmente, un tentativo di abbassare il livello dell’ Amministrazione per asservirla ai $WWLFRQVLOLDUL - (202) 10 VIII LEGISLATURA – voleri della cosiddetta politica. 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 Perché, quando un politico ha come interlocutore un Direttore o una classe amministrativa di un certo livello, è evidente che anche lo stesso politico deve alzare il proprio livello. Allora, noi siamo interessati a che il dibattito e il confronto si elevi o siamo interessati a metter mano nell’ Amministrazione, nei principi, per affermare la volontà puntuale, di volta in volta, così come la si manifesta? cosa succederebbe! E’ evidente che il problema è rilevantissimo. Certo, nella nostra piccola regione, nella quale questa Amministrazione è stata abituata a gestire, non a programmare, non a legiferare in modo alto, ma, tendenzialmente, appiattendosi verso il basso, intervenendo in modo puntuale per assicurare quello che uno si aspetta - non nel quadro di una regola generale, ma forzando sempre la regola generale - è chiaro che questo è l’ appiattimento che noi oggi stiamo registrando. Questo è un tema rilevante, non è un tema da poco. Badate che chi vi parla ha sempre sostenuto la necessità di avere, anche sul piano amministrativo, anche con i propri collaboratori, degli scontri continui. Perché questo aiuta a crescere. La dialettica fra le idee, fra posizioni, fra funzioni è una ricchezza; il problema è: se questo degenera in un conflitto e come si dirime il conflitto. C’ è poco da dire che la burocrazia, oggi, non è all’ altezza. La burocrazia è il frutto delle scelte politiche. Si è voluto fare questo. Si è voluto avere direttori non all’ altezza del compito. Si è voluto forzare la mano per portare tutto ad un livello che la cultura politica, anche degli anni passati, ma che ritorna in campo, evidentemente, esprimeva. Ciascuno, nel proprio ruolo, deve svolgere la propria parte, ovvero, se la politica ha il compito di indicare gli scenari, di prevedere il futuro e si avvale, ovviamente, della collaborazione dei tecnici, va da sé che i tecnici hanno un ruolo rilevantissimo. In Europa la burocrazia è di altissimo livello. Tutti noi abbiamo avuto a che fare - chi si è occupato di affari comunitari - forse con giovani, ma giovani che erano responsabili; a venticinque, trent’ anni erano persone di elevato profilo professionale. Perché? Perché avevano una responsabilità. Questa questione è centrale anche rispetto al tema della separazione fra politica e amministrazione. Perché è ben vero che l’ Assessore è in difficoltà: perché non ha un proprio staff, perché non ha persone di fiducia alle quali affidarsi; ma questo è un capitolo che si può aprire con il sistema delle consulenze, con il sistema dei “ Consiglieri del Principe” – chiamiamolo così – dopodiché si tratta di pattuire quanti e come per sapere le cose, per approfondirle e così via, anche di volta in volta con un’ amministrazione flessibile. E questi giovani, nonostante li avessimo criticati perché non capivano la nostra questione, che – badate bene – era una questione di una piccola regione d’ Europa, in verità avevano in mano le regole dell’ Europa. Badate bene che quell’ affidamento di responsabilità, che prescinde dalla politica, è la condizione per mantenere le regole comuni, per stare insieme. Ma guai a noi se immaginiamo di scardinare il sistema! Il problema è portarlo in alto e renderlo più flessibile, questo, sì. Perché, nel momento in cui la nostra organizzazione amministrativa è fatta e cristallizzata in Direzioni, Servizi, Uffici che vengono decisi con delibera, che non si possono modificare, che ogni anno, seguendo la Relazione programmatica era stata prevista dalla legge 18 - in teoria dovrebbero adattarsi all’ indirizzo politico, mentre vi è una sorta di ripartizione continua fra funzioni, compiti e così via... Se la politica interviene nella modificazione delle regole, è il disastro. Perché immaginate voi un’ Europa che funziona a seconda se il funzionario è amico di Saro, di Tondo, di Mattassi, di Bortuzzo e così via! Immaginate Ovvero, se continuiamo ad organizzare $WWLFRQVLOLDUL - (202) 11 VIII LEGISLATURA – la nostra Regione per compiti e non per obiettivi, non ne usciamo. Badate bene che la separazione fra politica e amministrazione, che voi volete superare, è questione che deve essere approfondita, ovvero rigettata, per ricominciare daccapo. Però è un tema ineluttabile, se si vuole alzare il livello. E, se mi consentite, ribadisco la presunzione di questo – come dire?- “ new deal” della politica, nella quale chiunque arriva a fare l’ Assessore, ispirato da un Capogruppo o Capo della maggioranza, che ha semplicemente, dalla sua storia, un’ esperienza - un’ esperienza di comando, ovviamente -, di mediazione politica continua, perché lì è forte - sulla progettazione, invece, c’ è molto da discutere -... evidentemente, se questo è il livello…. come la politica riesce a forzare in continuazione l’ Amministrazione e le regole, ebbene, farete il pasticcio che è stato fatto fin qui. Questo mi sento di dirlo, naturalmente, perché immagino che, dopo le dichiarazioni, vi sia la possibilità di un pensiero forte, non lo so se accadrà. Però credo che il pensiero forte sia il tema rilevante che noi dobbiamo fare emergere da questa discussione per capire se vi è un filo che possiamo prendere in mano, insieme, perché qui – ribadisco – non bisogna avere un approccio che tende al superamento della burocrazia come fatto negativo, ma dobbiamo riuscire ad immaginare che la burocrazia sia un bene comune da innalzare e custodire, ribadendo le differenze fra la politica e l’ amministrazione. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Travanut. Ne ha la facoltà. ,QWHUUX]LRQH TRAVANUT. Se non parlano loro, parleremo noi. Ieri ho detto: “ Meno parlano loro, più parleremo noi” . Non c’ è problema. Cioè, se non avremo la possibilità di confronto, ci confronteremo tra di noi. Ieri vi abbiamo invitato a parlare... valutate voi. Volevo solo dire questo: non so se avete ragionato, 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 probabilmente, a breve sì, sono convinto che avete ragionato. Avete ragionato come spesso si fa in politica, anzi quasi sempre, sulla base di convenienze. Solo che, a volte, bisogna ragionare in base alla convenienza a breve e a volte in base alla convenienza a lungo termine. Il ragionamento che voi avete fatto è basato sulla convenienza a breve. Capisco questo. A breve conviene fare questo, ovvero, a breve conviene andare verso il progressivo superamento della legge 18. Sono convinto che noi abbiamo esagerato quando abbiamo fatto la legge 18 in quei termini. Perché il politico non doveva rispondere di tutto senza avere qualche potere in più. Però, andare al progressivo superamento è un errore. E’ un ritorno ad un passato lontanissimo, che aveva provocato dei guasti profondi e, con questa strada che avete imboccato, si ricreano le condizioni. Arrivo al punto di dire che la divisione dei compiti è essenziale per la vita democratica. Ma badate bene che la divisione dei compiti è essenziale per la vita democratica all’ interno dei partiti. E’ questo che voi non considerate. Per la vita democratica all’ interno dei partiti la divisione dei compiti è essenziale. Una delle ragioni del crollo della Prima Repubblica sta in questo punto, perché la vita interna dei partiti era condizionata da questo elemento. Perché questo grande potere a breve porta l’ idea della impunità: possiamo fare tutto, abbiamo la maggioranza, possiamo fare qualsiasi cosa nei confronti di qualsiasi Comune, nei confronti del personale. Perché quando uno si sente totalmente impunito e può fare quello che vuole, a volte, eccede. E, poi, si creano, all’ interno dei partiti, meccanismi di alleanze che spingeranno i singoli Assessori a combinare guai. Quindi vi invitiamo a riflettere ulteriormente su questo punto. Io, Presidente, se non c’ è silenzio non parlo. &RQIXVLRQHLQ$XOD E’ un ritorno eccessivo ai poteri assessoriali e allontana ulteriormente la legge 2. Perché $WWLFRQVLOLDUL - (202) 12 VIII LEGISLATURA – come fa uno che, sempre più, ha del potere, poi, a darlo ad un altro? Questo avrà effetti negativi anche sulla stessa vicenda della legge 2. Concludo dicendo: Saro sostiene che questo è il primato della politica. Questo, invece è il primato dei politici ( che è cosa diversa ), che, oggi, forse sono onesti, ma che ieri sono diventati disonesti proprio perché era prevalso il primato dei politici e non della politica. E oggi si ritorna su quella strada, quella che ha portato al primato dei politici, e non della politica, che li ha portati, poi, a diventare disonesti. Questa è la strada di ieri, ma voi, oggi, ricreate le condizioni perché si riapra la strada della disonestà, perché questo è il senso di questo episodio. Non è nelle vostre intenzioni – sono sicuro di questo – non lo è. Ma abbiamo già vissuto la strada che porta alla disonestà; voi la riaprite e noi vi invitiamo a riflettere ulteriormente su questa eccessiva discrezionalità e potere dei politici. Ammesso che tocchi sempre a voi, poi, governare! Ma comunque, badate bene, così si inizia a definire il proprio declino. Quindi, valutate bene quello che state facendo. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Petris. Ne ha la facoltà. PETRIS. Grazie Presidente. Non posso esimermi dall’ intervenire, anche perché credo che l’ emendamento proposto dal Relatore di minoranza Degrassi sia, nel contesto della legge sul personale, un emendamento cruciale; è il bivio rispetto ad un ragionamento che viene portato avanti ed un altro ragionamento che, invece, sembra che non venga, in qualche modo, accolto, ma voleva e vuole essere una sollecitazione. Perché una sollecitazione? Bisogna avere chiara l’ idea che un’ organizzazione amministrativa, politica, un’ organizzazione, comunque, che funzioni (e funzionare significa dare risposte ai cittadini, risposte concrete, reali, immediate, in un quadro, magari, programmatico che viene definito dal potere politico) necessita – questo sì – di una separazione tra i due poteri: tra il potere 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 politico, che è quello dell’ indirizzo, e quello amministrativo-burocratico che, in qualche modo, deve, all’ interno del principio di efficienza, dare attualizzazione alla scelta politica, alla programmazione. Questo è fondamentale. Se non comprendiamo questo assunto, veramente, rischiamo di gestire questa Regione come una sorta di grafico, un’ onda di oscillazione per cui oggi c’ è la necessità, perché ci siamo accorti che il meccanismo non funziona, di prendere dei taumaturghi esterni. Ma perché questo? Se è vero, come potrebbe essere vero, che il meccanismo burocratico di questa Regione non funziona, significa che questa Regione non è stata in grado di coltivare, al proprio interno, una classe burocratica, una scuola della burocrazia, un’ alta burocrazia che sappia interpretare gli indirizzi della politica. Non è possibile, come dice il collega Saro, che la legge 18, per dire, fosse figlia di un certo momento storico e oggi come oggi, invece, vada radicalmente cambiata. Ritengo che questo non sia possibile, perché guai se, in una qualsiasi organizzazione, si vanno a modificare le regole del gioco a seconda del momento politico che si vive. E’ vero che, in astratto, bisogna anche darci delle correzioni di rotta. In astratto, è giusto che, qualora ci si accorga che qualcosa non funziona, si possano anche rivedere determinate posizioni. Però è altrettanto vero che non è possibile vivere il momento istituzionale dell’ organizzazione di questa Regione sull’ onda dei sommovimenti che ci sono nelle strutture. Questo non è affatto serio, e non è, sicuramente, la strada che dobbiamo percorrere. Le regole del gioco, appunto perché sono regole, vanno predeterminate e non è sicuramente un fatto positivo che questa legge, che è ormai alla terza, quarta stesura, che si dibatte in maniera stanca sotto certi versi, ma effervescente sotto certi altri, abbia subito un iter di questo tipo. Ieri l’ Assessore diceva che questa legge $WWLFRQVLOLDUL VIII LEGISLATURA – accontenta - più o meno ha utilizzato questo verbo - ottocento persone. Sono sicuro che dagli emendamenti che vengono presentati continuamente, alla fine della giostra questa legge accontenterà un centinaio, forse due centinaia di altre persone. Quindi, non credo che questo sia un modo coerente e corretto di andare avanti. Credo, invece, che vada affrontato il nodo cruciale – e questo emendamento, lo ripeto, aveva e ha questo scopo – di determinare, in maniera puntuale e precisa, chi deve fare programmazione in questa Regione, e chi deve attuare la programmazione. Quindi, una classe burocratica efficiente che attui la programmazione, e una classe politica che non pretenda di sostituirsi essa stessa alla classe burocratica. Su questo non possiamo, diciamo così, essere d’ accordo con chi vuole una commistione. Riteniamo che la funzione della politica sia un’ altra, non certo quella di pretendere di fare i “ ripartini” nei vari settori, per accontentare i potenziali elettori con un sistema clientelare che non fa bene ai cittadini e alla nostra società. Quindi, ripeto e concludo, c’ è la necessità di affrontare questo nodo, non certo dare un 0,50% di punti in più perché uno ha i capelli biondi rispetto ad un altro che, magari, li ha mori. Questa è la questione fondamentale, questa è l’ alta politica. Il resto, veramente, sono cose di poco conto. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Relatore di maggioranza Saro. Ne ha la facoltà. SARO, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D A me sembra che questo emendamento 1 ante bis, presentato dal collega Degrassi sia stato enfatizzato dai colleghi dei DS per strumentalizzare alcune dichiarazioni che abbiamo fatto durante il dibattito e dare loro un significato che non è esatto. Innanzitutto, 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 13 - devo dire che questo – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 emendamento - che noi non possiamo accettare, soprattutto per quanto riguarda il secondo comma - è in controtendenza con tutti gli atti che questa Amministrazione regionale ha fatto, anche negli anni scorsi, quando alla guida della Regione c’ era un’ altra maggioranza, perché prevedere un comma che rinvia, per quanto applicabile, alla normativa del decreto legislativo 3 febbraio 1993 n. 29 è un errore profondo ed è in controtendenza rispetto ad un scelta che l’ Amministrazione regionale aveva fatto ricorrendo alla Corte Costituzionale nei confronti dell’ applicabilità del decreto legislativo n. 29. ,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL E’ il riferimento che hai fatto alla 29. Adesso sai, hai capito che è tutto sbagliato perché eri ricorso tu, per primo, in Corte Costituzionale, per non applicarlo nella nostra Regione e, infatti, la Corte Costituzionale e anche le sezioni unite della Corte dei Conti ci hanno dato ragione. Per cui questo decreto non è nella maniera più assoluta applicabile nella nostra Regione, come nelle Regioni a Statuto speciale. Quindi, hai fatto un riferimento che è in antitesi rispetto a tutte le scelte che finora abbiamo fatto. ,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL L’ ho letto. Sì e dopo... così come recepite ed in quanto applicabili dal Decreto legislativo... ,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL Hai fatto riferimento anche alla 29. ,QWHUUX]LRQHGHO&RQVLJOLHUH'HJUDVVL1R +RGHWWRFRPHUHFHSLWRFKHqGLYHUVR Comunque, sta di fatto che il decreto legislativo n°29 non è applicabile nella nostra Regione. ,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL³0D YDUGDWLFKHVFRSHUWD´ Sì, appunto, non è applicabile. In secondo $WWLFRQVLOLDUL VIII LEGISLATURA – luogo, è strumentale... io non sono un professore come Mattassi, quindi non capisco niente. ,QWHUUX]LRQH 6DL SHUFKp" 3HUFKp QRQ DVFROWL9DLDYDQWLHLQGLHWURHWHOHIRQL Non è vero. Non telefono a nessuno. ,QWHUUX]LRQH7LDEELDPRGHWWRGLDVFROWDUH TXHOOR FKH VL GLFH 1RQ SDUODUH VHQ]D VHQWLUH TXHOORFKHqVWDWRGHWWR Ma non è vero! Ascolto sempre, soprattutto quando parli tu. Sono molto attento quando parli perché so che sei molto esperto in tutti i campi e, quindi, seguo con attenzione quello che sostieni. Questo lo sai bene. ,QWHUUX]LRQH Poi, sai, la mia capacità di comprensione è piuttosto limitata e, probabilmente, non riesco a capire tutto. Comunque, non voglio fare polemiche. ,QWHUUX]LRQH 6HL WX LO ©WXWWRORJRª GHO &RQVLJOLR Io non sono “ tuttologo” . Sei tu il “ tuttologo” e sei preparato sul piano scientifico in ogni campo. Io non mi avventuro in tantissimi campi perché non ne capisco niente. ,QWHUUX]LRQH ³/XL [H XQ FKH GRSR OD ODXUHDJjFRQWLQXjDOHJJHUOLEUL´ Io, invece, no. ,QWHUUX]LRQH(DQFKHDODYRUDU PRESIDENTE. Consiglieri! SARO, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D Lui è il migliore e io lo riconosco. PRESIDENTE. minuti, sì. 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 14 - L’ hanno interrotto due SARO, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D Noi abbiamo detto - e su questa analisi mi sembra che anche lo stesso Degrassi conveniva - che in – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 questo nostro Paese si passa sempre da un eccesso ad un altro. Certamente - come diceva il collega Travanut - la burocrazia italiana è sempre stata, sostanzialmente, assoggettata al potere. Questo vale per la burocrazia statale, che ha sempre seguito con moltissima attenzione i Governi che si sono succeduti, anche quelli attuali, ma anche per le burocrazie regionali, e’ stato così nella nostra Regione ma anche nelle altre. Se andate a controllare bene cosa è successo in Emilia Romagna, non è che in Emilia Romagna la burocrazia sia neutrale, i Dirigenti della burocrazia siano neutrali. Sono allineati con il potere costituito. ,QWHUUX]LRQH E’ evidente che si pone un problema di salto di qualità. Nel senso che, se noi potessimo arrivare a costituire o a costruire una burocrazia diversa…In Italia si parla spesso di quella francese, molto forte, preparata e neutrale rispetto agli schieramenti politici, niente da dire. Però, sia ben chiaro che, anche se noi scrivessimo che il modello di riferimento è quello francese, costruire una burocrazia neutrale, preparatissima, indifferente alle maggioranze politiche, sapete bene che, in tempi brevi, non è assolutamente realizzabile. Per cui noi dobbiamo gestire una graduale trasformazione di una burocrazia che era stata allineata con il potere politico, in questa Regione come nelle altre. Dobbiamo cercare di costruire un modello che la responsabilizzi, la renda autonoma rispetto al passato. Cosa è successo con la legge 18? La legge 18, senza tener conto delle radici storiche della nostra burocrazia, dell’ evoluzione di questi decenni, ha improvvisamente deciso questa distinzione tra funzione politica e funzione burocratica. Cosa è avvenuto? Fare una scelta di questo genere in uno schema burocratico nel quale, fino a quel momento, erano stati sempre i politici ad assumersi fino in fondo tutte le responsabilità (sulle ripartizioni, sulle scelte, e così via) e i burocrati erano attuatori di queste scelte, ha portato – con il principio che avete $WWLFRQVLOLDUL - (202) 15 VIII LEGISLATURA – 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 voluto sancire, in attuazione del provvedimento nazionale con la legge 18 – ad un peggioramento della situazione. facendo riacquisire alla direzione politica ciò che gli compete. Questo è l’ elemento di fondo che cerchiamo di fare. Lo sapete bene anche voi. Perché ci siamo trovati ripartizioni delle risorse fatte con gravi ritardi, e i funzionari hanno scaricato sul Consiglio regionale tutte le responsabilità che avrebbero dovuto assumersi. Abbiamo fatto, negli ultimi tre o quattro anni, centinaia di norme solo per coprire o far mandare atti amministrativi che dovevano essere assunti con assoluta responsabilità da parte dei Direttori. Poi, come dice Puiatti, forse, non tutto è ben esplicitato in queste norme, per l’ amor di Dio!, perché, poi, tradurre la volontà politica in dettato legislativo è sempre qualcosa di molto difficile, però, sta di fatto che questo è il nostro obiettivo. Io non voglio ripristinare le condizioni del passato. Questo deve essere ben chiaro, perché capisco che c’ è stata un’ evoluzione e quello che è successo mi è ben chiaro. Però, nello stesso tempo, non è possibile lasciare la situazione così, come quella che si è venuta configurando. Allora, cosa abbiamo fatto? Le scelte che facciamo in questo provvedimento: in parte ridiamo qualche potere in più alla Direzione politica, alla Giunta, su questo non ci sono dubbi, però, nello stesso tempo, attiviamo un meccanismo tale di responsabilizzazione dei gruppi dirigenti – anche con la concorrenzialità tra interni ed esterni – che dovrebbe consentire di far scattare, nei dirigenti, soprattutto, di emanazione regionale, un diverso tipo di assunzione di responsabilità nella gestione delle cose, nell’ attuazione delle direttive della Giunta. Quindi, in sostanza, ciò che andiamo a fare non è un ritorno al passato, ma è una correzione, in base all’ esperienza, degli elementi negativi che sono emersi dopo l’ applicazione della legge 18 e che – voi che siete stati in Giunta per lungo tempo – sapete quali guai ci ha combinato. Quindi, in sostanza, non è che adesso dovete venire a farci la predica perché vogliamo ritornare al passato, vogliamo solamente correggere, ridefinendo bene da un lato quali sono i ruoli della politica, e vogliamo correggere le storture dell’ applicazione della legge 18, dando responsabilizzazione fino in fondo ai Direttori, ma, nello stesso tempo, In questo senso, quindi, siamo contrari all’ abrogazione della 18 perché, allora sì, avreste ragione di accusarci di voler fare un ritorno al passato. Siamo contrari a questo emendamento perché vogliamo, con le scelte che facciamo, correggere le storture dell’ applicazione della 18 e non smantellare la 18. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Tesini. Ne ha la facoltà. TESINI. Presidente e colleghi, vorrei fare una considerazione di ordine generale e riferirmi ad un ‘esperienza sul campo che mi ha visto impegnato per anni e dalla quale credo di avere conosciuto l’ applicazione della 18 in maniera significativa su un particolare settore che, per quanto mi riguarda, consente anche generalizzazioni assolutamente non ardite, ma corrette. Questo spiega i motivi per i quali il nostro Gruppo insiste molto su questo punto, che non devono assolutamente essere fraintesi. Perché abbiamo la percezione, Presidente e colleghi, che, forse, o per ragioni di corto respiro, o per quella superficialità, per quella disattenzione che in questi mesi ci ha portato, spesso, ad assumere dei provvedimenti di cui, poi, molto in fretta abbiamo dovuto pentirci, abbiamo l’ impressione che, forse, siamo di fronte ad una svolta grave nella organizzazione istituzionale della nostra Regione e che, poi, può portare a dei guasti assolutamente profondi. Quindi, come giustamente ha detto il Capogruppo, finché siamo in tempo, pensiamo bene a cosa stiamo facendo. Perché ha ragione Saro quando dice che ogni legge è figlia del suo tempo e va adattata. Però ci sono delle $WWLFRQVLOLDUL - (202) 16 VIII LEGISLATURA – questioni di fondo che vanno al di là delle stagioni e dei tempi. E l’ assunzione forte, giuridicamente pregnante, organizzativamente chiara, della distinzione tra la funzione politica di indirizzo e di programmazione e la funzione di gestione e di amministrazione va al di là di ogni stagione e di ogni tempo. Non è una distinzione adattabile, è una connotazione permanente che caratterizza e connota tutto l’ assetto istituzionale della Regione. E caratterizza l’ organizzazione istituzionale del livello regionale e da qui connota anche i rapporti istituzionali con le autonomie locali. Andare a mettere mano in modo confuso e disordinato, incoerente, in questo campo, si rischia di. fare come .. quel tizio che prende il mandarino, l’ ultimo sotto tutta la montagna di mandarini. Viene giù tutto con conseguenze imprevedibili. Perché, poi, in quel modo sono organizzate le Province, in quel modo sono organizzati i Comuni, e voglio vedere quale sarà la qualità di relazione che intercorre tra l’ organizzazione dell’ Amministrazione regionale e quella delle autonomie locali, ad esempio. Perché stiamo parlando di un principio permanente, non di una caratterizzazione secondaria e superficiale, marginale, dell’ organizzazione istituzionale. Ciò premesso, io, ad esempio, mi sono occupato di un settore, per venticinque anni, nel quale, normalmente, l’ Amministrazione regionale interviene con 110, 120, 130 miliardi l’ anno e fino a non molto tempo fa i piani di riparto erano oggetto di una concertazione, prevalentemente politica... ,QWHUUX]LRQH Credo sarebbe interessante, perché l’ assessore Tondo, forse, qui, riesce a capirmi a due titoli, sia perché è responsabile del personale, dell’ oggetto in questione, sia perché sto parlando di un settore che, pure, egli presiede. Quindi, forse, qui possiamo proprio capirci dal punto di vista della funzionalità e anche dal punto di vista del merito. Dicevo che il riparto della formazione professionale era oggetto di una concertazione, prevalentemente, politica. Una concertazione assolutamente funzionale, gestita con il massimo senso di 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 responsabilità, con grande equilibrio, con quel buon senso al quale ho l’ impressione che Saro si richiami quando dice: “ Ma poi ci sono degli scompensi, delle necessità, delle attenzioni, di cui il buon senso politico deve assolutamente farsi carico” . Perché, altrimenti, un’ applicazione rigorosamente procedurale ed esclusivamente burocratica rischia di far perdere di vista quelle opportunità e quelle attenzioni che, invece, facendo lavorare semplicemente il cervello, il colpo d’ occhio, l’ attenzione, la conoscenza del territorio, si colgono prima e meglio. Secondo me, l’ applicazione della legge 18, da questo punto di vista, è stata un trauma: primo, perché sono cambiati gli interlocutori – non avevo più a che fare con l’ Assessore, ma avevo a che fare con gli Uffici -. Secondo, perché è cambiata completamente la qualità del dialogo e del rapporto. Mentre con l’ Assessore dicevo: “ Guarda che qua è opportuno fare questa cosa piuttosto che quest’ altra, guarda che di qua ci sono queste pressioni piuttosto che queste altre, guarda che di qua c’ è questa domanda piuttosto che quest’ altra” . Dopo cosa succedeva? I funzionari, l’ apparato, ragionavano in funzione di parametri, indicatori, di elementi che potevano far pensare che il tutto confluiva dentro una valutazione essenzialmente statistica, matematica, di standard che sfuggiva a valutazioni arbitrarie. La percezione, la sensazione, per i primi due anni, è stata quella di una grande sfasatura e del rischio di non riuscire più a coadiuvare. Credo che in molti, oggi, potrebbero dire che questo passaggio, ancorché fortemente appesantito ancora da elementi burocratici, in realtà, ha consentito di mettere in moto una macchina, un sistema dotato di elementi di affidabilità, di certezza, di trasparenza che possono e devono costantemente essere migliorati, perché qui sta il punto, ma migliorati su quel terreno. Mi rendo conto che la legge 18 lascia, oggi, la percezione, la sensazione di un grande appesantimento burocratico. Però, Assessore, $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 17 VIII LEGISLATURA – concentriamoci su questo aspetto, che è vero: se la legge 18 porta a procedure lente, complicate, tortuose, macchinose, a percezione di tempi lunghi nella risposta alle questioni che su tutti i settori, su tutti i piani la comunità regionale esprime, il problema non è che è sbagliato l’ indirizzo, non è che è sbagliato il metodo, è che va perfezionata e messa a punto la macchina. La burocrazia regionale è lenta e tortuosa non perché l’ indirizzo sia nella direzione sbagliata, ma perché necessita di interventi, di procedure, di qualificazione del personale, di semplificazione e necessità di trasferimenti e di distribuzione più ampia di competenze. Noi, qui, rischiamo di rispondere ad una questione reale, come alleggerire l’ appesantimento burocratico della Regione, con l’ adozione di un provvedimento completamente sbagliato. Perché se la questione fosse: l’ applicazione burocratica della legge 18 non mi consente di rispondere a quelli a cui voglio rispondere, questa sarebbe una mostruosità. Perché noi non possiamo ritornare ad una discrezionalità totalmente politica. Se la questione è: la legge 18, così com’ è organizzata, prevede procedure troppo lente, troppo complicate, altri sono gli interventi che vanno messi in atto per rimuovere questi ostacoli. L’ ammodernamento della macchina regionale, la semplificazione degli uffici regionali, la distribuzione delle competenze non c’ entra con l’ individuazione delle competenze e delle responsabilità. Questo è il punto vero. Il problema è capire se stiamo andando nella direzione sbagliata perché non abbiamo capito la questione, o perché, invece, è proprio là che vogliamo andare. Se è questa la questione, il nostro dissenso non può che essere fortissimo e radicale. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Gherghetta. Ne ha la facoltà. GHERGHETTA. Grazie signor Presidente. Penso che oggi, qui, le assenze nei tavoli della – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 maggioranza e i silenzi che vengono da quegli scranni, siano la prova più evidente – direi – dell’ imbarazzo che esiste all’ interno di questa pseudo-maggioranza. Un imbarazzo che io comprendo, soprattutto, nelle file di Alleanza Nazionale e della Lega Nord. Ricordo che, allora la legge 18, ma, più in generale, tutta la normativa nazionale sulla separazione dei ruoli fra politici e dipendenti, nasceva come la risposta – non una risposta ma la risposta – a Tangentopoli e ai danni causati da Tangentopoli. Questa risposta nasceva perché ricordo articoli di Alleanza Nazionale e della Lega Nord che dicevano che era ora di smetterla con i cittadini con il cappello in mano che andavano a fare la fila davanti alla porta degli Assessori, a chiedere il piacere agli Assessori. Quella normativa, quindi, riaffermava, aboliva... signor Presidente, un po’ di silenzio, la prego... ,QWHUUX]LRQH Mi dà fastidio il rumore di sottofondo. Chi non vuole ascoltare può uscire, non è un problema. Bisogna vedere, signor Presidente, se l’ assenza, oggi, è un fatto dovuto alle intemperie o al clima o è un fatto politico. Io ritengo che sia un fatto politico che ci siano solo due Consiglieri della Lega Nord in Aula. Per qualcuno sarà un fatto legato al clima. Comunque... ,QWHUUX]LRQH Signor Presidente, cosa dice, facciamo cinque minuti di pausa in attesa che si chiariscano? Mi dica lei che è padrone dell’ Assemblea. ,QWHUUX]LRQH Volevo dire che la legge 18 nasceva come risposta a Tangentopoli. Nasceva come l’ esigenza di riaffermare una politica fatta di diritti e di doveri per i cittadini, per ogni singolo cittadino, indipendentemente dalla propria fede religiosa, appartenenza politica o quant’ altro e finiva, quindi, la strada dei piaceri, dei favori che per lungo tempo erano $WWLFRQVLOLDUL - (202) 18 VIII LEGISLATURA – stati lo strumento nel quale, poi, era nata e si era sviluppata Tangentopoli. Oggi, qui, da parte del Relatore di maggioranza, ma anche da parte di quei pochi interventi che sono apparsi nelle file della pseudo-maggioranza di questa Regione, si dice una cosa e se ne fa un’ altra. Si dice: “ Dobbiamo aprire una fase nuova” . Ma, di fatto, si ritorna all’ antico. Si ritorna ad un sistema che permette una riappropriazione – secondo me indebita, impropria – di potere da parte della politica. Lo si fa in nome delle cose che non funzionano, per l’ amor del cielo. Si dice: “ Ma sì, abbiamo fatto troppe leggine, i Direttori li paghiamo troppo e non hanno la loro responsabilità” . Però, il combinato disposto dello svuotamento delle Commissioni, delle Omnibus come regola legislativa, quindi, delle norme puntuali e, quindi della fine dell’ oggettività del provvedimento legislativo e, inoltre, della possibilità di poter - diciamo così - intervenire direttamente, svuotando di oggettività, di autonomia l’ apparato tecnicoburocratico dell’ ente pubblico, è lo stesso identico brodo in cui è nata e si è sviluppata Tangentopoli. A me non interessa andare a ripescare quali sono stati i cadaveri e i fantasmi che Forza Italia ha recuperato e riciclato in giro per la Regione, non mi interessa. Quello che voglio dire è che questo è il brodo nel quale è nata e si è sviluppata Tangentopoli. Oggi, dopo queste norme, dopo quello che avete fatto, dopo quel modo di fare che io ho vissuto... tu, un giorno, Saro, mi hai detto: “ Tu sei della prima Repubblica” . Sì, ho dato una mano a buttarla giù, se era possibile. Ebbene, dopo quello che avete fatto... questo ruolo improprio della politica che state ricostruendo... perché è evidente: due o tre di quelli che hanno rubato sono stati assolti, quindi, adesso tutti rialzano la testa. Dopo tutto questo, oggi, fra questo sistema, e fra voi e Tangentopoli c’ è solo e unicamente la possibile buona fede di ognuno di voi. Perché tutti gli strumenti... 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 35(6,'(1=$'(/9,&(35(6,'(17( %2578==2 PRESIDENTE. Vi invito a rispettare i tempi, Consiglieri. GHERGHETTA. ... tutti gli strumenti che dovevate mettere in campo per ricostituire il vecchio sistema li avete messi puntualmente in campo. Ho fiducia nella vostra buona fede..., Mi hanno interrotto varie volte, signor Presidente. PRESIDENTE. Va bene, mantenere il rispetto dei tempi. cercavo di GHERGHETTA. Non era presente, le posso assicurare che sono stato interrotto per lungo tempo. PRESIDENTE. Bene, concluda, allora. Grazie. GHERGHETTA. Tutto il sistema è stato ricostituito. Secondo me questo è un fatto grave. E’ un fatto molto grave. E’ evidente che, da parte della Lega Nord e di Alleanza Nazionale, tutta una serie di parole d’ ordine sono state accantonate, forse in virtù del bisogno di governo,... non lo so. Io penso che in alcuni uomini, in quest’ Aula, ci sia l’ illusione di poter gestire questo cambio di rotta. Cioè dire: “ Ma sì, andiamo da quella parte, ci rendiamo conto del pericolo, però, oggi, ci siamo anche noi e possiamo gestirlo in maniera diversa” . Badate che è un errore madornale. E’ un grave errore. Questo sistema ha la capacità di logorare e di rovinare tutto quello che incontra per strada. E’ l’ oggettività del sistema che si crea quello che noi, qui, dobbiamo discutere. Dopo, ripeto, come ho detto prima, fra questo sistema e Tangentopoli c’ è solo la possibile buona fede di ognuno di voi che io, per adesso, vi riconosco, perché devo farlo. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Cruder. Ne ha la facoltà. CRUDER. Vorrei intervenire anch’ io in $WWLFRQVLOLDUL - (202) 19 VIII LEGISLATURA – questo interessante dibattito poiché la questione posta dal collega Degrassi e dal Gruppo mi pare essenziale rispetto al dibattito che, sotto il profilo politico, su questa normativa, l’ Aula è chiamata a fare. Devo fare alcune precisazioni, raccontare una piccolissima esperienza e concludere con un appello. Quando il Consiglio regionale, lo dicevo ieri, entusiasticamente votò la legge 18, io non ero fra quelli che cantava in quel coro, anche perché non potevo farlo, sedevo dove sedeva lei, Presidente Bortuzzo. Però ebbi modo di esprimere, nelle sedi informali, una non completa soddisfazione per le norme che il Consiglio regionale aveva approvato in applicazione della legge 421, citata, in questo emendamento, dal collega Degrassi. Poi, i fatti, in qualche misura, mi hanno dato anche ragione. Ricordo, ad esempio, che, ricorrendo il cinquantesimo anniversario della Repubblica, l’ ANPI fece una domanda per ottenere i contributi relativi alle manifestazioni che la stessa aveva in programma in tutta la Regione per celebrare questa ricorrenza. Purtroppo, alla fine dell’ annata, quando si pensava che la richiesta avanzata fosse corretta e giusta, ci trovammo nell’ impossibilità di erogare i finanziamenti poiché la Direzione competente, esaminato lo Statuto, ebbe a dire che lo Statuto dell’ ANPI non contemplava celebrazioni della ricorrenza della Repubblica. Cioè, siamo arrivati ad un applicazione coerente, corretta, precisa della legge 18 ed i risultati sono stati quelli. E, in quella sede, ebbi anche modo di dire che mi pareva che qualche meccanismo della 18 dovesse essere leggermente modificato, perché alcuni indirizzi di natura politica non potevano essere che in capo all’ Assemblea regionale e all’ esecutivo regionale e, nell’ esecutivo regionale, all’ Assessore di merito. Però, da lì a fare tutte le considerazioni che ho sentito svolgere prima dall’ Amministratore delegato mi pare che la strada sia molto lunga. Ma io non mi meraviglio di questo, caro Travanut, è coerente, io apprezzo l’ intervento 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 del signor Saro, perché è coerente con la sua impostazione, con la sua ideologia politica. Tutto deve essere politica, cioè, Prima Repubblica. Tutto deve essere in capo a chi governa, nulla agli altri. Questa è prima Repubblica, ma è coerente su questo. Una volta esistevano l’ “ andreottismo” , il “ craxismo” , il “ giolittismo” ... adesso esiste il “ sarismo” e questo è il sistema che governa, o che tenta di governare, in quel modo. Io non mi meraviglio assolutamente di nulla. E’ coerenza, questa , e io la apprezzo. Soltanto che gli approcci, tuoi, nostri, non sono di questa natura. Ciò che mi meraviglia è altro: ho letto la sua intervista fatta al “ pontifex maximum” – così almeno si definisce – della Lega Nord, la collega Alessandra Guerra, sabato scorso. In quell’ intervista si diceva che la popolazione del Friuli-Venezia Giulia si meraviglia del rigore morale che la Lega Nord pretende ed ottiene nel governo di questa Regione. Questo mi meraviglia. Questo è il dato politico. Cioè, che in questa maggioranza ci sia una coerenza di fondo che è nota, e che io apprezzo, perché si dà degli obiettivi e lì vuole arrivare, ma non condivido queste robe da magliari. Quello di affermare, cioè, una cosa di fronte alla gente e venire in quest’ Aula a votare l’ esatto contrario, perché, votando questa norma, la Lega Nord dimostra che usa due vocabolari, usa due enciclopedie per illustrare il suo progetto politico e per dimostrare che il progetto politico ha manico e radici nelle istituzioni. E lo tireremo fuori dopo, in un articolo successivo, per vedere dov’ è il rigore morale. Nelle normette particolari che si vanno a costruire, a fare, a votare, tanto per parlare di rigore morale. Credo che la legge 18, invece, abbia bisogno di una ristrutturazione, perché no? Però, guardate bene che non si può confondere il momento della costruzione dell’ obiettivo politico che è dettato o normato dall’ art. 6 della legge 18, con tutto ciò che segue. C’ erano anche lì due scuole di pensiero: una che diceva, in buona sostanza: “ Gli indirizzi, gli obiettivi $WWLFRQVLOLDUL - (202) 20 VIII LEGISLATURA – programmatici, l’ applicazione degli obiettivi, l’ applicazione delle poste di bilancio, delle risorse, deve essere qualcosa di generico, general-generico,” quando andavamo a discutere di queste cose in sede di dipartimento. Invece, c’ era un’ altra scuola di pensiero, che poi ha prevalso, in base alla quale il programma previsto dall’ art. 6 della 18 doveva essere qualcosa di definito, preciso, chiaro: obiettivi, programma, individuazione e utilizzazione delle risorse. Questo è ciò che indicava la 18. Se si applica correttamente questo principio noi manteniamo, non dico la legge 421, ma manteniamo il principio cardine che ha cambiato la prima Repubblica. Cambiare questo significa ritornare molto indietro. Ritengo, quindi, di essere d’ accordo sulla questione di principio sollevata dal Gruppo dei DS in questo senso. Perché credo che anche loro abbiano a cuore la fluidità della macchina operativa della Regione e che si debba intervenire sulla legge 18. Ma, badate che questa legge, questa normativa che andiamo a votare, per tre quarti, riguarda la modifica della legge 18 e, quindi, si tratta di un grande ritorno al passato. Ci sono moltissimi altri contenuti della legge che vanno condivisi in toto, ma in questa parte io invito ad una meditazione ulteriore. Poi, tutti sanno che le maggioranze passano, ma le procure… PRESIDENTE. La invito a concludere. CRUDER. ... rimangono. E che Dio non vi induca in tentazione. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Zoppolato. Ne ha la facoltà. ZOPPOLATO. Capisco l’ amarezza che Cruder possa avere in grembo, nel cuore o nell’ anima, però mi è difficile pensare che uno dica che votare questa legge significa andare contro la morale. Si può vedere in diversa maniera le cose, caro collega. Si può vedere anche che esiste un gruppo di eletti, in questo Consiglio regionale, che ritiene che le paure 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 che c’ erano quando è stata fatta la legge 18... Perché la legge 18, ribadisco, è stata fatta su input, solo perché la politica potesse dire io me ne frego, non mi occupo più, perché troppa gente è andata in galera, do tutto in mano ai dirigenti sperando che la nazione e la Regione possano andare avanti con i dirigenti, che fanno quello che credono. Perché questo è successo. Ci siamo accorti, purtroppo, che abbiamo una classe dirigente che ritiene - o perché prende uno stipendio troppo basso o non so per quali altri motivi – di non dover prendere certe decisioni. Perché quello che abbiamo scoperto, in questi anni, è stata una continuazione di ciò che faceva, a suo tempo, la vecchia Democrazia Cristiana : non decidere mai. Ad un certo punto, per non scontentare questo e quell’ altro, non prendiamo nessuna decisione, non andiamo avanti, rimaniamo fermi sul posto. Quindi, il fatto che siano passati degli anni e si ritenga che la legge 18 vada modificata non significa assolutamente rinnegare qualcosa; significa solamente dire: “ Abbiamo fatto un passo verso una certa moralizzazione, però non l’ abbiamo fatto, in realtà, con le persone, l’ abbiamo fatto mettendo delle regole che ci stanno impedendo di governare questa Regione secondo scelte precise e trasparenti, perché le procure sono sempre vigili. Spero che le procure siano vigili – Cruder –perché finora non lo sono state. Certe procure non si sono proprio fatte vedere, soprattutto nell’ udinese ed in altre zone. Quindi, se le procure fossero vigili e qualcuno, che ritiene di prendersi la responsabilità politica, fa intrallazzi o cose sporche, è giusto che vada in galera. Noi siamo convinti che, in questo momento, chi deciderà di amministrare non ha queste paure, perché sa che sceglierà secondo coscienza e con certi caratteri di pulizia e di serietà. Riteniamo che ognuno avrà la sua responsabilità. E’ troppo facile continuare a scaricare sui Dirigenti che continuano a dire: “ Noi non possiamo farci niente, dobbiamo applicare questo e blocchiamo la Regione” . $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 21 VIII LEGISLATURA – Riteniamo che un’ azione valida, come è stata quella della creazione della legge 18 a suo tempo, adesso sia superata e vada perfezionata con le nuove esigenze. Tutto lì. Secondo me è un aspetto di moralità: significa riprendersi responsabilità, rischiando, se serve. Se certe persone si faranno prendere dalla tentazione della marmellata, Cruder, è giusto che se ne vadano via, che siano spazzate via, sono d’ accordo con te. Però dobbiamo ridare il primato alla politica. Tutto lì. Quindi, l’ articolo 1 ante bis, e ciò che ne consegue, sono tutte dichiarazioni fatte da persone che credono che la vita sia sempre ferma, si debba rimanere sempre su quello che si è deciso per tutta la vita. Purtroppo la vita è in movimento. Questo ci dimostra che c’ è un’ esigenza assoluta, perché tutti sanno che i quarant’ anni di governo di questa Regione hanno creato delle storture che adesso vanno cambiate. Ma è naturale, è una questione di tempi. Stiamo cercando di farlo, se poi non andrà bene, non andrà bene. Non lo so. – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 Un colpo de campanel come quando che se fa la consacrazion... ecco, tre campanei... almeno così jera la liturgia. Sono convinto, non da oggi, e ho proposto ripetutamente l’ abrogazione della legge 18. Non perché sono cambiati i tempi e ogni epoca ha i suoi prodotti, ogni stagione ha i suoi frutti, eccetera. Perché la 18, sperimentata sul campo, secondo me, ha mostrato tutta una serie di lacune, di difficoltà, di problemi. Non vi piace il termine abrogazione? Facciamo una modifica sostanziale, l’ importante è capirci sugli obiettivi. Quindi, l’ emendamento provocatorio che ha presentato Degrassi, secondo me, è un emendamento, invece, che deve essere considerato in modo serio e dovrebbe essere votato – Ferruccio Saro.- Il che non significa che, improvvisamente, tutto è cancellato e si ritorna alla prima Repubblica, dove c’ era l’ “ andreottismo” come diceva prima Cruder. Presidente, se ci sono problemi... chi deve parlare vada fuori! Lei è lì con la campanella, ma... Però stiamo cercando di fare semplicemente questo: ad ognuno le sue responsabilità e il coraggio di fare tornare la politica in questi banchi e non solo le scuse per non fare o i blocchi da Roma o da Bruxelles per non andare avanti sulle cose. PRESIDENTE. Dobbiamo sospendere, magari un momentino, ci sono dei problemi? Perché altrimenti c’ è difficoltà – lo devo testimoniare – ad ascoltare il Relatore. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Puiatti. Ne ha la facoltà. PUIATTI, Consigliere. PUIATTI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D. L’ intervento di Cruder mi ha un po’ stimolato... rispetto all’ invocazione affinché Dio non ci induca in tentazione. Ritenevo che fossero gli uomini ad indurre in tentazione. Non avrei mai pensato che fosse il Padre Eterno che stimolava il peccato. Evidentemente era una mia carenza, non ho la cultura che ha Giancarlo Cruder. Al di là delle battute... Si è aperto un dibattito, secondo me giusto, sulla attualità o meno della 18, ma, soprattutto, sulla divisione dei ruoli fra la politica e l’ amministrazione. Fra chi dovrebbe dare indirizzi, criteri e chi dovrebbe tradurre questi indirizzi, questi criteri in atti concreti, in atti deliberativi. 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D. Il PRESIDENTE. Prego, collega Puiatti. PUIATTI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D. Allora, la legge 18, in questo momento, c’ è ancora. Non è stata abrogata. E, con la legge 18, Michele Degrassi ha in mano una delibera della Giunta regionale n. 1670, e, allegato alla delibera, c’ è un elenco di n. 113 società, associazioni, persone che hanno beneficiato di contributi da 150 milioni fino a 3, credo, per fare le cose più strane del mondo. 4 miliardi scarsi – gestione Dressi – per capirci: Bavisela 1, Bavisela 2, Bavisela 3, eccetera. Si paga il ritiro dell’ Udinese e della Triestina,... l’ Udinese va a Sella Nevea a ritirarsi e, quindi, la Regione deve dare 80 milioni, perché altrimenti non si ritira. E via dicendo. $WWLFRQVLOLDUL - (202) 22 VIII LEGISLATURA – Ossia, questa delibera è stata fatta con la legge 18. Allora, non so se i criteri fossero tali per cui, in base ai criteri astratti, il risultato è questo. Credo che, già di fatto oggi, quando la Giunta ha assunto questa delibera – vedo l’ Assessore Tondo che sorride – era consapevole che le valutazione erano squisitamente politiche, ossia gestione di clienti come si faceva nella prima repubblica, gestione demenziale. Perché se voi pensate che attraverso questo meccanismo si producano voti, conosco un signore che si chiama Tavella che è l’ inventore de “ l’ Italian Bahia” ... questo signore ha dei rapporti meravigliosi con tutti. Credo che non sposti grandi voti e credo che….. Perché avete questa reazione? Chissà perché? Appunto, sette anni. Ma lo sentite da sette anni. Ma questa Giunta ha anche deciso di dare, per la prima volta, un contributo di cento milioni per fare questa cosa. Ma non mi interessa questo, ci saranno altri momenti in cui entreremo anche su questo. ,QWHUUX]LRQH E invece non è così. Allora... PRESIDENTE. Le rammentavo, Consigliere, che è già scaduto il tempo e quindi, se si dilunga in dialoghi con il collega Gottardo, evidentemente... Prego consigliere. PUIATTI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D. Non sono mai riuscito a parlare per più di trenta secondi consecutivamente. Volevo dire che la 18, in questo momento c’ è, e pur essendoci viene gestita o comunque consente gestioni di un certo tipo. Quindi, molto probabilmente, non è la legge 18 che impedisce cose come queste, ne impedisce, secondo me, altre e, sicuramente, ha creato un meccanismo di “ trasferimento di responsabilità” alla dirigenza, responsabilità che non sempre la dirigenza è pronta ad assumersi. Questo è un problema vero, reale. Questo è il motivo per cui, secondo me, la 18 va interamente rivista. Quindi, la proposta – ripeto – provocatoria, ma non troppo, di Degrassi, secondo me, è una proposta da sostenere, Ferruccio Saro. Voi cosa 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 fate? Voi dite: “ No. Noi non abroghiamo la 18” . Però la modificate in 25 punti, senza, oltretutto,– e questo è un dato che io chiedo alla Presidenza del Consiglio - che sia stata fatta una simulazione rispetto a cosa resta della 18 e come viene modificata, se le proposte della maggioranza venissero accolte. Perché quasi ogni articolo introduce delle modifiche, delle sostituzioni, eccetera. Quindi, credo che si debba fare una lettura d’ insieme, anche da un punto di vista di tecnica legislativa. Credo che dire “ abroghiamo la legge 18, come dato di partenza, e, dopo, facciamo una legge che ricostruisca quella parte di 18 che ritenete debba restare” sarebbe più logico di questo “ taglia e cuci” infinito, che non sappiamo dove ci porta. Il problema è quello di chiarire una cosa di fondo: se siamo d’ accordo o no sul fatto che debba esserci una divisione di responsabilità. Questo è il dato di fondo. Oppure, se i funzionari dirigenti debbano essere attuatori, non di direttive, ma debbano scrivere sotto dettatura dell’ Assessore di turno. Questo è il nodo che è stato posto dall’ emendamento. Su questo non ci sono state risposte, almeno io non ho capito qual è l’ opinione del Relatore di maggioranza..-. recupero dopo, Presidente, ho altri cinque minuti in sede di.-.. Mi lasci finire questo ragionamento. Concordo sul fatto che bisogna individuare dei meccanismi di autonomia, di responsabilizzazione e di valutazione. Quindi i dirigenti devono essere autonomi e su questo c’ è tutta una serie di meccanismi contraddittori. Quindi, la Giunta deve dare obiettivi e deve valutare il raggiungimento degli obiettivi. Per far questo i dirigenti devono essere autonomi. Questo è il dato. Se questo è, in estrema sintesi, l’ obiettivo che vi ponete – sul quale io concordo pienamente – la traduzione in norme di questo obiettivo non è quello che sta scritto qua. Qui sta scritto altro. C’ è scritto che non esiste autonomia e che, addirittura, la Giunta nomina, non solo il Direttore generale, il Direttore dei servizi, ma, addirittura, i sostituti dei direttori di servizio. Avete pensato al coordinatore che $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 23 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 incasina le cose e non ha nessun tipo di responsabilità e, fra le divisioni dei compiti, riportate alla Giunta anche le cose che dovrebbero fare, invece, i dirigenti, i funzionari. In altri termini, questa non è una legge che prevede una puntuale, definita divisione di compiti, è, evidentemente, migliorata, aggiornata rispetto alla legge 18, che non funziona, ma è un’ altra cosa. Quindi, questo è un nodo centrale che, giustamente, è stato posto come uno ante, perché è un dato da cui si parte. Come dato di volontà, almeno, perché tutto il resto viene dopo. Se non è così, dovete spiegarci perché la 18 deve stare in piedi. Al di là di tutta la pantomima. Detto questo – e chiudo e ho finito, non parlo più neanche dopo – chiedo agli uffici... la richiesta l’ ho fatta prima, lo richiedo – mi dispiace complicarvi la vita più del dovuto, però, magari per il pomeriggio, se avete fatto, e se non l’ avete fatto bisognerebbe che qualcuno lo facesse, una stampata della legge 18, come risulta modificata dagli emendamenti presentati.... ,QWHUUX]LRQH Ho capito, ma ogni articolo modifica un pezzo e non si capisce, dopo, se quello che resta è coordinato o no, se ha senso o non ha senso. Non è possibile lavorare articolo per articolo. Uno deve avere una visione complessiva, a mio parere, della norma e di ciò che resta. Perché un conto è dire: “ La abroghiamo, non c’ è più e dopo lavoriamo” . Altra cosa, invece, è fare questo lavoro di taglia e cuci che è stato fatto. Spero e mi auguro che questo non sia un lavoro da iniziare adesso. Spero che chi ha scritto queste norme abbia fatto una valutazione su cosa succede, dopo, alla legge 18. Io non la conosco a memoria. Non so se, chi ha fatto questo lavoro, la conosce a memoria. Questo è un problema. Grazie. PRESIDENTE La parola al Relatore di minoranza Degano. DEGANO, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D Per recuperare il tempo del collega Puiatti, considerato che sull’ emendamento è già intervenuto il collega Cruder, mi rifaccio alle sue considerazioni. Parere favorevole, quindi, all’ emendamento. PRESIDENTE. La parola al Relatore di minoranza Degrassi. DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D. Devo dire due cose anche al collega Ferruccio, non se ne abbia a male. Nel senso che ho riconosciuto, nella seconda parte del suo intervento, il pensiero politico con il quale ci siamo confrontati in Commissione e che fa parte del dibattito politico, corretto, giusto. Mi permetto di dirgli che la prima parte dell’ intervento non solo non era parte del suo modo di pensare, ma era anche scentrata, probabilmente, perché – questa è la mia considerazione – ha avuto cattivi consiglieri che l’ hanno consigliato sulla prima parte del suo intervento. Del resto io so come i Sindacati, come dire? bivacchino in questi giorni qua attorno, consigliando più o meno bene un po’ tutti e chi non ne è stato, a turno, vittima... ? ,QWHUUX]LRQH Perché tu sei inavvicinabile. Però, la prima parte era riferita alla 421, appigliarsi su quella cosa della 29 mi è sembrato non all’ altezza del tipo di ragionamento che, di solito, il consigliere Saro fa. Sulla seconda questione, cioè sul merito, voglio dire che, anche adesso, della maggioranza hanno parlato in due: Saro e Zoppolato. E, ancorché siano ormai diventati un po’ come Cip e Ciop o Flick e Flock, insomma… Mandi tutti dentro, Presidente, suoni, perché mi risparmia una telefonata a Saro: ogni volta devo telefonare per dirgli di venire dentro. Facciamo così: lei suona, quando Saro la guarda lei suona, così risparmio una telefonata, che ha una sua utilità. $WWLFRQVLOLDUL - (202) 24 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 PRESIDENTE. C’ è uno strano clima, oggi, in questa sala. Io, però, vorrei che andassero avanti anche i lavori. DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D Sì, sì, sto sotto i cinque minuti, non c’ è problema. Dicevo che avete parlato in due e nonostante abbiate dimostrato, negli ultimi mesi, una comunanza di vedute politiche, forse la più alta all’ interno di questa maggioranza, che su molte altre cose si “ sparnissa” come si direbbe dalle mie parti, anche lì ci sono state delle differenze di approccio. Ho la sensazione che, su questo tema del personale, non vedrò risolto il mio quesito, quello che mi sta più a cuore, e cioè la domanda: “ di chi è figlia questa legge ?” . Temo che se andremo avanti così, rimarrà senza risposta. Questa politica sul personale... guardate, su questa cosa della legge 18 non era strumentale, lo dico e chiudo. Quando si prende una legge che serve per fare A e si emenda per fare B, si fa un pessimo servizio all’ impianto legislativo. Voi state facendo una politica di rattoppi su una legge che diceva altro. Non so neanche come definirla: la politica della toppa (con due p). Nel senso che, preso un corpo legislativo, si rattoppa con tutt’ altro. Questo non va bene. Invito i colleghi a votare questo emendamento, perché credo che emendare la legge 18 nel senso contrario alla legge 18 sia un grosso errore e che, quindi, bisogna prendersi la responsabilità, se si vuole cambiarla, di abrogarla per farne un’ altra, nella quale noi ribadiremo i nostri concetti, che sono quelli della divisione, della separazione dei compiti e dei ruoli; ma non è possibile che su quel corpo normativo si innesti tutto e il contrario di tutto. E’ profondamente sbagliato e riteniamo che vada affrontato in maniera seria. Vedete, questo succede perché le leggi di ordinamento, importanti come queste, vengono fatte in Aula. Perché la Giunta presenta una cosa che, poi, oggi, non c’ è più e perché chi fa le leggi qua in Aula, gioco forza, deve attaccarsi a mettere toppe e, quindi, questa “ politica della toppa” è la massima espressione legislativa che riuscite ad esprimere. PRESIDENTE. La parola al Relatore di maggioranza Ritossa. RITOSSA, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D. Si può partire da queste ultime affermazioni del collega Degrassi, laddove dice che stiamo facendo la “ politica della toppa” . Allora bisognerebbe ricordare e ricordargli che sulle leggi di una determinata importanza, cioè sulle leggi di ordinamento, le eventuali riforme e modifiche possono essere pur sempre fatte laddove si verifichi - come lo stesso Gruppo dei DS ha dimostrato – una necessità di modifica alla stessa. Se il concetto basilare della legge 18 era quello della divisione dei concetti, dei due ruoli (quello di indirizzo e quello amministrativo), abbiamo visto, strada facendo, che la operatività in questo settore è venuta meno o, perlomeno, si sono riscontrate, effettivamente, delle necessità di modifica. Quindi, proprio per queste esigenze si è arrivati alla necessità di alcune modifiche. Allora - chi vuole intendere, intenda -, basta ricordare quali sono state e di quale tenore, le modifiche fatte sulla legge riguardante l’ edilizia popolare (cioè la 75/82), e quanti testi coordinati ne sono venuti fuori, dal momento della sua nascita ad oggi: esistono sei testi coordinati. Dico: sei!, che sono stati pubblicati sul B.U.R. regionale. Allora, dinanzi a questa situazione, dinanzi al fatto che le stesse opposizioni dicono che vi è la necessità di una modifica, allora, viva Iddio, si può arrivare anche a una modifica e vedrete che il testo coordinato verrà fatto e presentato e, magari, pubblicato anche sul Bollettino Regionale a modifiche avvenute, affinché uno possa vedere cosa è rimasto in piedi della legge 18 e quali sono le modifiche attuate e portate sotto l’ aspetto amministrativo con questi interventi. PRESIDENTE. La parola al Relatore di maggioranza Saro. SARO, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Ho già spiegato prima, nel mio intervento durante il dibattito generale, che, da parte nostra, $WWLFRQVLOLDUL - (202) 25 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 vogliamo, attraverso questo provvedimento, non ritornare al passato, bensì superare le incongruenze che si sono verificate in sede di applicazione della legge 18. Su questi aspetti mi pare che ci sia un’ ampia condivisione da parte di molti che sono intervenuti nel dibattito, non solo dalla maggioranza - dove abbiamo parlato in pochi -, ma anche da parte dell’ opposizione. Ricordo l’ intervento di Tesini, che ha analizzato in modo razionale ciò che è avvenuto dopo l’ applicazione della legge 18. Quindi, noi non accettiamo questo emendamento, siamo contrari a questo emendamento, che ha un valore strumentale perché, se abolissimo la legge 18, allora ci potreste accusare veramente, fino in fondo, che vogliamo tornare al passato. Invece, con questo provvedimento, noi vogliamo correggere le storture della legge 18 e, quindi, voteremo contro. ,QWHUUX]LRQH E’ una legge importante che era giusto correggere ed aggiornare, per raggiungere due obiettivi: ridare un nuovo ruolo alla politica, perché, giustamente, Zoppolato ha ricordato come, in quel momento di fortissima delegittimazione della classe politica, si è come sempre in Italia – passati da un estremo all’ altro, scaricando tutte le responsabilità sulla burocrazia; noi vogliamo tornare a dare alla politica i suoi compiti, che sono quelli di indirizzo, di programmazione e così via e creare una classe dirigente-burocratica che si assuma tutte le sue responsabilità di attuazione degli obiettivi della politica. Quindi, questo è quello che vogliamo fare. Siamo contrari, perché, se accettassimo il vostro emendamento, allora, ci potreste accusare di voler raggiungere quell’ obiettivo che avete indicato nel vostro intervento. PRESIDENTE. La parola alla Giunta. TONDO, $VVHVVRUH DOOD IRUPD]LRQH SURIHVVLRQDOH DO ODYRUR DOOD SUHYLGHQ]D DOOD FRRSHUD]LRQH DOO¶DUWLJLDQDWR SHU OR VYLOXSSR GHOOD PRQWDJQD DOO¶RUJDQL]]D]LRQH H DO SHUVRQDOH Presidente, la Giunta è contraria a questo emendamento. Comunque, eviterò di farmi trascinare in un dibattito “ 18 sì, 18 no” , soprattutto per come è stato anche impostato in certi interventi per cui ha un sapore nettamente moralistico, sembra quasi che chi sta con la legge 18, sta con il nuovo, sta con la moralità, sta con la pulizia, chi sta contro la legge 18 vuole il ritorno al passato. Noi respingiamo questa visione che è stata avanzata da alcuni Consiglieri. Devo soffermarmi su alcune sollecitazioni che mi sono sembrate intelligenti da parte di Puiatti, di Mattassi, e di altri ancora. Mi verrebbe da rispondere a Mattassi, che ha sollecitato un pensiero forte da parte della Giunta: mi pare che sia di moda, soprattutto nella vostra Sinistra, il pensiero debole, non il pensiero forte. Credo che sia presunzione intellettuale pensare di avere sempre, su tutto, un pensiero forte. Noi non ce l’ abbiamo. Siamo consapevoli che la legge 18 nasce ed è nata – l’ abbiamo detto tutti, l’ ha testimoniato l’ allora Presidente del Consiglio Cruder, in un contesto che era decisamente influenzato dal punto di vista politico, da una serie di valutazioni che erano fortemente pregnanti di uno spirito giustizialista -... e credo che, come tante cose all’ epoca, sia stata figlia di un passato eccessivamente estremizzato. Nessuno, qui, vuole mettere in discussione la legge 18, nessuno vuole mettere in discussione la separazione dei poteri, la separazione dei ruoli. Vogliamo semplicemente coniugare due cose: una maggiore responsabilità da parte dell’ Esecutivo e della struttura, e una funzione della responsabilità della politica. Perché, vedete, credo – e non ero nella precedente legislatura – che la legge 18 abbia deresponsabilizzato – e questo non è sempre positivo – anche la classe politica. Nessuno mi spiegherà mai o riuscirà a convincermi che c’ è una classe politica tendenzialmente o potenzialmente corrotta, e una classe burocratica che, invece, sta ad altri $WWLFRQVLOLDUL - (202) 26 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 livelli. Credo che le cose le facciano gli uomini. Oggi, da parte nostra, assumersi la responsabilità coraggiosa – mi rendo conto che è coraggiosa – di segnare parzialmente un ritorno indietro rispetto a quella che era la legge 18, tentando una coniugazione tra quella che era la responsabilità della politica e quella dell’ amministrazione, credo sia un fatto positivo che debba esserci riconosciuto. Credo che, in questo senso, quindi, non ci siano modelli da esportare, né francesi né anglosassoni, ma ci sia uno spirito tutto italiano – questo, sì, lo accetto – di adattamento alle situazioni che cambiano. Oggi siamo in una situazione completamente diversa da quella di cinque anni fa e molto diversa anche da quella di quindici anni fa. Credo che ciò che proponiamo sia una giusta mediazione, tanto per utilizzare parole che il mio Capogruppo usa sempre, rispetto ad una possibilità di coniugazione tra il potere politico ed il potere burocratico che, se rimangono separati, a mio avviso, non fanno un buon servizio ai nostri amministrati. PRESIDENTE. Devo una risposta al consigliere Puiatti: gli Uffici stanno verificando, mettendoci anche la buona volontà, per riuscire, eventualmente, a fare quanto il consigliere Puiatti stava chiedendo. Pongo in votazione l’ articolo 1 ante bis. 1RQqDSSURYDWR Per quanto riguarda l’ articolo 1 ante, mi pare che si sia raggiunto l’ accordo di discuterlo con il n. 5. Passiamo, quindi, all’ articolo 1, di cui do lettura: “ )LQDOLWj l. Con la presente legge la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia definisce nuovi criteri di organizzazione dell’ Amministrazione regionale, del Consiglio regionale e degli Enti regionali, finalizzati al contenimento, alla razionalizzazione e al controllo della spesa, nonché alla modernizzazione e allo snellimento delle procedure e degli uffici, avviando altresì un processo di ampia delegificazione ai fini di un adeguato e più rapido adattamento alle esigenze dell’ intera collettività regionale. 2. Nell’ ambito del principio della separazione dei compiti, si provvede a una migliore e più chiara definizione di quelli riferibili, rispettivamente, al controllo e, indirizzo politico e alla attuazione e gestione amministrativa, prevedendo specifici momenti di verifica e valutazione dell’ attività della dirigenza e della rispondenza dei risultati della gestione alle direttive impartite dalla Giunta regionale. 3. Per favorire effettivi cambiamenti in termini di efficienza ed efficacia, nonché il perfezionamento del processo di privatizzazione del rapporto di impiego, teso a favorire momenti di responsabilizzazione, premiando incrementi di qualità e produttività e penalizzando disfunzioni e ritardi, si provvede altresì ad adottare le necessarie determinazioni volte alla soluzione delle problematiche pendenti in materia di mobilità verticale interna del personale e alla valorizzazione della professionalità e dell’ esperienza del personale medesimo. 4. Le disposizioni di cui alla presente legge vengono assunte in correlazione alla necessità di delineare una Regione sempre più orientata a compiti di indirizzo, coordinamento e programmazione e a una progressiva dismissione di quelli connessi alla gestione e all’ Amministrazione diretta da trasferirsi o delegarsi agli enti locali, anche nell’ ottica di una progressiva, sensibile, riduzione dell’ organico regionale.” E’ stato emendamento: presentato il seguente 6DUR5LWRVVD 5HODWRUL GL PDJJLRUDQ]D SDJLQDHPHQGDPHQWRPRGLILFDWLYR 3ULPDGHOO¶DUWLFRORLQVHULUHLOVHJXHQWH &DSR ³&$32, $WWLFRQVLOLDUL - (202) 27 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 'LVSRVL]LRQLJHQHUDOL´ 6RVWLWXLUHO¶DUWLFRORFRQLOVHJXHQWH ³$UW 3ULQFLSLHILQDOLWj &RQ OD SUHVHQWH OHJJH OD 5HJLRQH DXWRQRPD )ULXOL9HQH]LD *LXOLD GHILQLVFH QXRYL FULWHUL GL RUJDQL]]D]LRQH GHOO¶$PPLQLVWUD]LRQH UHJLRQDOH GHO &RQVLJOLR UHJLRQDOH H GHJOL (QWL UHJLRQDOL ILQDOL]]DWL DO FRQWHQLPHQWR DOOD UD]LRQDOL]]D]LRQH H DO FRQWUROOR GHOOD VSHVD QRQFKp DOOD PRGHUQL]]D]LRQH H DOOD ULRUJDQL]]D]LRQH GHJOL XIILFL DYYLDQGR XQ SURFHVVR GL DPSLD GHOHJLILFD]LRQH DL ILQL GHOOR VQHOOLPHQWR GHOOH SURFHGXUH SHU XQ DGHJXDWR H SL UDSLGR DGDWWDPHQWR DOOH HVLJHQ]H GHOO¶DWWLYLWj DPPLQLVWUDWLYD GHOOD 5HJLRQH DOOD FRPXQLWj UHJLRQDOH 1HOO¶DPELWR GHO SULQFLSLR GHOOD VHSDUD]LRQH GHL FRPSLWL VL SURYYHGH D XQD PLJOLRUH H SL FKLDUD GHILQL]LRQH GL TXHOOL ULIHULELOL ULVSHWWLYDPHQWH DO FRQWUROOR H LQGLUL]]R SROLWLFR H DOOD DWWXD]LRQH H JHVWLRQH DPPLQLVWUDWLYD SUHYHGHQGR VSHFLILFL PRPHQWL GL YHULILFD H YDOXWD]LRQH GHOO¶DWWLYLWj GHOOD GLULJHQ]DHGHOODULVSRQGHQ]DGHLULVXOWDWLGHOOD JHVWLRQH DOOH GLUHWWLYH LPSDUWLWH GDOOD *LXQWD UHJLRQDOH 3HU IDYRULUH HIIHWWLYL FDPELDPHQWL LQ WHUPLQL GL HIILFLHQ]D HG HIILFDFLD QRQFKp LO SHUIH]LRQDPHQWR GHO SURFHVVR GL SULYDWL]]D]LRQHGHOUDSSRUWRGLLPSLHJRWHVRD IDYRULUH PRPHQWL GL UHVSRQVDELOL]]D]LRQH SUHPLDQGRLQFUHPHQWLGLTXDOLWjHSURGXWWLYLWj H SHQDOL]]DQGR GLVIXQ]LRQL H ULWDUGL VL SURYYHGH DOWUHVu DG DGRWWDUH OH QHFHVVDULH GHWHUPLQD]LRQL YROWH DOOD VROX]LRQH GHOOH SUREOHPDWLFKH SHQGHQWL LQ PDWHULD GL PRELOLWj YHUWLFDOH LQWHUQD GHO SHUVRQDOH H DOOD YDORUL]]D]LRQH GHOOD SURIHVVLRQDOLWj H GHOO¶HVSHULHQ]DGHOSHUVRQDOHPHGHVLPR /HGLVSRVL]LRQLGLFXLDOODSUHVHQWHOHJJH SHUVHJXRQR LO ILQH GL GHOLQHDUH XQD 5HJLRQH VHPSUH SL RULHQWDWD D FRPSLWL GL LQGLUL]]R FRRUGLQDPHQWR H SURJUDPPD]LRQH H D XQD SURJUHVVLYDGLVPLVVLRQHGLTXHOOLFRQQHVVLDOOD JHVWLRQH H DOO¶$PPLQLVWUD]LRQH GLUHWWD GD WUDVIHULUVL R GHOHJDUVL DJOL HQWL ORFDOL FRQ FRQVHJXHQWH SURJUHVVLYD ULGX]LRQH GHOO¶RUJDQLFRUHJLRQDOH´ La parola al Relatore di maggioranza Ritossa per l’ illustrazione dell’ emendamento sostitutivo dell’ intero articolo 1. RITOSSA, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Con l’ emendamento modificativo dell’ articolo 1 si cerca di dettare, in modo chiarissimo, i principi e le finalità di questa legge, dando un’ indicazione, anche seguendo quelle che erano le indicazioni classiche della legge 18, quindi, si ribadiscono i concetti relativi al controllo della spesa e allo snellimento delle procedure come antefatto e, in modo specifico, si veda al comma 2, il principio, netto della separazione tra controllo ed indirizzo politico e gestione amministrativa. Non sfuggiranno anche gli altri due commi, in cui si esplicita la questione del momento di responsabilizzazione dei dipendenti e, in modo particolare, si stabilisce che verranno premiati o dovranno essere premiati gli incrementi di qualità e di produttività. Per quanto riguarda, poi, la questione della mobilità verticale, si cerca di dare una risposta al problema. Quindi, proprio con questi concetti, anche ribaditi e riportati nuovamente nel comma 4, si va a dare quella che è l’ indicazione di massima della volontà di trasformazione di questa Regione, che dovrà avere, in prospettiva, esclusivamente compiti di indirizzo, di coordinamento e di programmazione, trasferendo, per quanto sarà possibile, agli enti locali le funzioni amministrative vere e proprie. Quindi, sostanzialmente, con questo emendamento si ribadiscono i concetti fondamentali ed i principi di questa legge, anche secondo quelle che erano le critiche sostanziali che sono venute da parte dell’ opposizione. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 28 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Relatore di minoranza Degrassi. Ne ha la facoltà. DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D L’ articolo 1 è la prova di quello che ho descritto prima come “ la politica della toppa” . Il comma 2 dice esattamente quello che diceva la legge 18. Tale e quale. Voi ci avete spiegato per un’ ora che volete cambiare la legge 18, ha detto l’ Assessore: “ Noi vogliamo modificarla” . Il contenuto del comma 2 è già riportato nella legge 18. E’ questo il senso, quando vi dico che legiferate male, perché dovevate prendere la legge 18 e dire: “ Ne cambio l’ impostazione ed i principi” . Invece, avete voluto mantenere la 18 così com’ è. Fate porcherie, legislativamente: perché gli articoli sono scritti da persone diverse. Allora, quando si propone, provocatoriamente o no, di abrogare la legge 18 , lo si fa per dire: fate, per una volta, una cosa organica, in cui all’ articolo 1 ci sono “ principi e finalità” e sono quelli veri, non quelli che sono ripescati, rimasti, cambiati. Perché, alla fine, voi non avete idea di come volete cambiare l’ Amministrazione regionale, avete solo idea che, siccome nel caso “ x” il funzionario “ y” non mi ha permesso di dare i soldi al signor Pinco, cambierò quella cosa. Ma non è così che si legifera! Perché in quel caso, se si verifica un problema, esso va risolto alla base della struttura dell’ organizzazione regionale. Invece i principi sono uguali a quelli della legge 18, precisi, identici, gli stessi! Però dite che cambiate la filosofia. Dove cambiate la filosofia? Quando una nomina viene fatta in Giunta, invece che dai direttori. Quando c’ è da decidere su una cosa che non avete potuto decidere perché – peste lo colga – un direttore si è alzato e ha detto: “ No, guardi, secondo me quella cosa non si può fare” . Si può fare tutto, ma bisogna farlo bene. Invece, questo è fatto male. L’ articolo 1 è la riprova del fatto che questa legge l’ hanno scritta non so in quanti. Che i padri aumentino e, caso unico in natura, potrebbero aumentare perfino le madri. ,QWHUUX]LRQH Più madri di uno stesso figlio è impossibile, a meno che non ci siano prestiti di utero, ma è più complicato. Parlavo di natura. Non la faccio lunga, signor Presidente e colleghi, anche perché oramai, qui, l’ articolo 1 era una prova per capire se questo è un corpo organico. La domanda di coordinamento di Puiatti con la legge 18, quella sì che è provocatoria, perché uno sa già la risposta; starà in piedi, quella legge, con due norme di interpretazione che farete. Vi dico anche quando: nel collegato alla finanziaria per quest’ anno ci saranno due norme di interpretazione per questa legge, perché ci saranno due cose su cui bisogna mettere una “ toppetta” . E si andrà avanti così: una “ toppetta” qua, una “ toppetta” là, poi, alla fine, avremo questa specie di Frankenstein transgenico che cammina, che ha scritto 18 come numero di pettorale che, però, non sa neanche più a che gara corre. Ricordo - e con questo chiudo – che tra i due principi generali nelle dichiarazioni del Presidente Antonione c’ erano: a) la delegificazione, b) la creazione di testi unici. Mandi! PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Relatore di minoranza Puiatti. Ne ha la facoltà. PUIATTI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D Ieri, nel mio intervento in sede di Relatore di minoranza, ho ripetutamente detto che, da un punto di vista della comprensione, questa legge è scritta, a mio parere, in modo poco chiaro. Tant’ è che, ieri sera, avevo invitato la maggioranza a provare a fare un lifting. Però risultati non ce ne sono. Non so se i chirurghi non erano disponibili, se... Per carità!, la sanità ha dei problemi in questo momento, quindi, $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 29 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 non lo so. L’ articolo 1 ha per titolo “ Principi e finalità” . Già è discutibile che su una legge ci siano i “ principi” . La legge ha degli scopi, ha delle finalità, ha dei motivi per cui si fa, non si fa una legge di principio. Non è - credo - una nuova dottrina, questa, né ideologica né religiosa od altro. Quindi, già utilizzare il termine “ principi” , in una legge, è discutibile. Andiamo oltre il titolo. Il primo comma dice che con la presente legge “ la Regione definisce nuovi criteri” , nuovi, “ di organizzazione finalizzati al contenimento, alla razionalizzazione, al controllo della spesa; nonché alla modernizzazione...” , eccetera. Ma il primo obiettivo è il contenimento, la razionalizzazione, il controllo della spesa. Quindi, la finalità primaria di questa legge è quella di ridurre la spesa. Così dovrebbe essere; in realtà non è così, e, quindi, secondo me, questa non è la prima delle finalità, non dei principi - i principi non centrano nulla -; e questo è il capo, il primo comma. Nel secondo comma, sul quale Degrassi diceva: “ Riproponete quanto sta scritto sulla legge 18.” . C’ è un testo da relazione più che da legge. Cosa vuol dire “ migliore e più chiara” ? Perché si dice in una legge: “ ...si provvede ad una migliore e più chiara...” ? “ Si provvede ad una definizione” , punto! “ Migliore e più chiara” ; perché prima, evidentemente, la legge 18 era peggiore e meno chiara. No? Ossia, fate come volete, ma la legge non è una relazione, non è un romanzo, non è un poema. Gli aggettivi non servono! Andiamo avanti. Per quanto riguarda il comma 3 Ferruccio Saro, si dice : per favorire effettivi cambiamenti ,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL&LRq QRQILWWL]L" Effettivi cambiamenti. Al di la’ di questo - l’ ho detto ieri e lo ripeto oggi si individua la privatizzazione del rapporto d’ impiego come obiettivo e principio - stando al titolo -, nell’ articolo uno. E questo non è vero! Perché la privatizzazione dell’ impiego riguarda, semplicemente al massimo, il 50% dei dirigenti. Gli altri dipendenti, Ferruccio Saro, non sono privatizzati! Quindi, c’ è un dato di contraddittorietà che non c’ entra nulla. Vado avanti velocemente, perché il tempo è tiranno. Nell’ ultimo comma si persegue un disegno anzi si enuncia un disegno. Io credo che il disegno non debba stare in legge. Quindi, il quarto comma non serve a niente. Il quarto comma è un annuncio politico. La Giunta, l’ Assessore, qualcuno, dice: “ Noi abbiamo in testa una Regione più snella, più leggera, vogliamo trasferire compiti, soldi, funzioni, alle Province, ai Comuni, alle Comunità montane...” alla Maria Giovanna, a chi volete, “ ...per cui facciamo questa norma.” . No, qua al quarto comma si scrive una roba del genere. Se volete scrivere in legge una norma, tra virgolette, politica - che neanche è programmatica, ma di natura politica -, fatela, casomai, al comma 1, ma non al comma 4, perché diventa un dato di contraddizione rispetto ai dati di prima. Mi fermo qua. Se voi volete comunque votare questo articolo così com’ è, ripeto, al di la del contenuto... ,QWHUUX]LRQH ...la sostanza non c’ è. Perché, con tutti questi commi, si fa confusione. PRESIDENTE. La invito a concludere, collega. Grazie. PUIATTI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D Ho finito. PRESIDENTE La parola al Relatore di minoranza Degrassi. DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D, Le osservazioni che sono state fatte, un po’ tra il $WWLFRQVLOLDUL - (202) 30 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 serio e il faceto... però credo che non sarebbe una cosa fuori dal comune se la maggioranza si degnasse di intervenire sugli articoli. Sinceramente la cosa non è che poi mi turbi più di tanto. Però, vedete, questo, per esempio, è un articolo che - per le cose che diceva anche Mario Puiatti adesso – potrebbe anche essere riscritto senza troppi problemi, senza che ci siano grossi stravolgimenti da un punto di vista organizzativo funzionale. La maggioranza dice: “ Va bene, lo accantono... Andiamo al 2, e riscriviamo meglio l’ 1” . Invece, si prende un’ altra strada... Io credo che la maggioranza sbagli a snobbare questo dibattito, perché, da oggi comunque vada – viene meno una scusa, cioè quella che le cose non vanno avanti per colpa della struttura, dell’ apparato. Avete scelto questa strada per risolverla. In bocca al lupo; è una scusa in meno. Ritengo che sia un grosso errore, sia dal punto di vista della tecnica legislativa sia dal punto di vista dei contenuti. PRESIDENTE. La parola al Relatore di maggioranza Saro. SARO, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D Io ho già detto ieri al collega Puiatti che, se si vogliono fare operazioni di lifting, si possono fare senza problemi, però, credo che non si debba cercare il pelo nell’ uovo in questo provvedimento. Questo provvedimento, questa norma, che è stata introdotta prima in Commissione - e poi è stata perfezionata, con questa stesura che viene presentata - illustra , in modo assolutamente chiaro, quali sono gli obiettivi del provvedimento di legge. Chiarisce anche cosa cambiamo rispetto ai principi della legge 18/96. Perché va proprio nella direzione che ho cercato di illustrare durante il dibattito, rispetto all’ articolo 1 ante. Nella legge 18, al comma a dell’ articolo 2, veniva sancita la separazione tra i compiti di direzione politica e quelli di direzione amministrativa. Noi questo principio lo ribadiamo, in modo tale che nessuno possa negare - evidentemente - che vogliamo superarlo. Però, nello stesso tempo – come ho dichiarato – vogliamo ridefinire chiaramente le funzioni politiche da un lato e quelle amministrative dall’ altro, in particolare la nuova responsabilità che dovrà essere affidata alla dirigenza regionale. E, quindi, il comma 2 di questo articolo dà piena attuazione a tutti i ragionamenti che abbiamo fatto e spiega anche perché non abbiamo voluto smantellare la legge 18 ma perfezionarla. Per il resto, in linea di principio, scrivere in legge che il nostro obiettivo è costruire una Regione leggera non credo sia niente di male. Ribadire i messaggi che abbiamo dato, il progetto politico che dobbiamo portare avanti – sul quale, per altro un po’ tutti sono, mi pare, d’ accordo – non credo che abbia niente di negativo. Come anche scrivere che, con questo provvedimento di legge, si introducono principi di natura privatistica - nei contratti di lavoro dei dirigenti sicuramente, ma poi vogliamo il più possibile, in sede di rinegoziazione, di negoziazione con i sindacati, introdurre i meccanismi premiali, incentivanti o penalizzanti, per, evidentemente, omologarsi a quelli che sono i sistemi del privato -... E, quindi, sancire questi principi... non saranno scritti perfettamente, però, insomma, qualunque tipo di stesura lessicale può essere messa in discussione. Aver scritto questi principi in questo modo credo che chiarisca con precisione dove vogliamo andare. Quindi, noi teniamo fermo questo testo senza fare alcun tipo di operazione di lifting. ,QWHUUX]LRQH GHO FRQVLJOLHUH 3XLDWWL %HQH ³[HEUXWWLH[HRUJRJOLRVLGHHVVHUEUXWWL´ PRESIDENTE. La parola alla Giunta. TONDO, $VVHVVRUH DOOD IRUPD]LRQH SURIHVVLRQDOH DO ODYRUR DOOD SUHYLGHQ]D DOOD FRRSHUD]LRQH DOO¶DUWLJLDQDWR SHU OR VYLOXSSR GHOOD PRQWDJQD DOO¶RUJDQL]]D]LRQH H DO SHUVRQDOH L’ assessore Romoli non è d’ accordo, mi diceva... No, a parte questo, non siamo brutti. Ti senti brutto? ,QWHUUX]LRQH³1RVLDPREHOOL´ $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 31 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 Desidero dire al collega Degrassi che non c’ è nessuna volontà, da parte della maggioranza, di snobbare il dibattito. I Consiglieri sono presenti, la Giunta è abbastanza presente – mi pare – e stiamo intervenendo sui temi. Non è questo il problema. Prendo invece quanto di positivo diceva nel suo intervento, e cioè il fatto che ci stiamo incamminando su una strada che viene giudicata difficile e pericolosa; ma, proprio per questo, secondo me, va riconosciuta la responsabilità, l’ assunzione di responsabilità della Giunta. Due cose intendevo dire. ,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL Lo so, invece penso che lo facciamo positivamente. Ovviamente. Due cose desideravo dire subito. Innanzi tutto non è vero che questa Giunta non intende perseguire una linea di delegificazione: è stato presentato e votato, da parte della Giunta, e approderà quanto prima in Consiglio, un disegno di legge, seguito personalmente dal Presidente, che prevede la soppressione di circa 250/270 leggi regionali. Lei prima ricordava – e la ringrazio – il fatto che è stato approvato, sempre dalla Giunta, e approderà anche in Consiglio, probabilmente entro la fine dell’ anno, il Testo Unico sull’ artigianato, che prevede l’ abrogazione di una cinquantina di leggi; mi sembra che altrettanto stia facendo il collega Dressi. Anche se desidero ribadire quanto ho già detto in un precedente dibattito, e cioè che la politica dei Testi Unici, per quanto sia corretta e giusta (infatti la seguiamo), ha comunque dei limiti che devono essere contemperati con le esigenze di un sistema che è in continuo cambiamento. Non credo che questa legge sia poco chiara. Credo che lo sia sufficientemente. Venendo all’ altra sua osservazione, posso accettare la critica che si può non capire di chi è, da chi è stata concepita, nel senso che il percorso – e vi ho fatto riferimento anche ieri nel dibattito generale – è stato molto complesso e gli stimoli chiamiamoli così sono venuti da più parti. Al collega Puiatti devo dire che, per quanto riguarda la privatizzazione, è bene capire che, dalla legge 421 in poi, con la Bassanini, con le successive norme che sono intervenute, nessuno di noi pensa che da domani il sistema pubblico possa essere equiparato al privato; anzi, nessuno lo desidera. Siamo assolutamente consapevoli che una cosa è la macchina pubblica, una cosa completamente diversa è il sistema privato. Certamente, dalla legge 421 in poi, dai decreti Bassanini, da una serie di provvedimenti che sono stati emanati, c’ è la possibilità di introdurre – e noi desideriamo farlo e per questo lo confermiamo in questo Capo 1, in questo articolo 1 - l’ immissione di una serie di provvedimenti che ci consentono di cogliere quanto c’ è di positivo nel privato. E questo -collega- vale per tutti. Non vale solo per quanti cominceranno nel prossimo futuro a lavorare nel pubblico provenendo dal privato, ma vale, soprattutto, per quanti da sempre sono nella macchina pubblica. Ecco, questa è la scommessa che vogliamo fare con questa affermazione, che è un’ affermazione di principi e che dovrà essere poi tradotta in fatti concreti. PRESIDENTE. Pongo in l’ emendamento 1, sostitutivo articolo 1. votazione dell’ intero (¶DSSURYDWR Sono stati emendamenti: presentati i seguenti 'HJUDVVL5HODWRUHGLPLQRUDQ]DSDJLQD HPHQGDPHQWRDJJLXQWLYR GRSRO¶DUWLFRORDJJLXQJHUHLOVHJXHQWH $UWELV ,Q DSSOLFD]LRQH GHOOH GLVSRVL]LRQL GL FXL DJOLDUWLFROLHGHOODOHJJHUHJLRQDOH QRYHPEUHQLVWLWXWLYLULVSHWWLYDPHQWH $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 32 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 GHOFRPSDUWRXQLFRGHOSXEEOLFRLPSLHJRGHOOD 5HJLRQH H GHJOL (QWL ORFDOL H GHOO¶$JHQ]LD UHJLRQDOH SHU OD UDSSUHVHQWDQ]D QHJR]LDOH GL VHJXLWR $5H5$1 H DL ILQL GHO QHFHVVDULR SURFHVVRGL RPRJHQHL]]D]LRQH WUD LO SHUVRQDOH UHJLRQDOH HG LO SHUVRQDOH GHJOL (QWL ORFDOL VL DWWXDQR L SULQFLSL LQGLYLGXDWL QHO 3URWRFROOR JHQHUDOH G¶LQWHVD SHU OD FRQWUDWWD]LRQH QHO FRPSDUWR XQLFR GHO SXEEOLFR LPSLHJR GHOOD 5HJLRQH H GHJOL (QWL ORFDOL VRWWRVFULWWR GDOOD *LXQWD UHJLRQDOH H GDOOH RUJDQL]]D]LRQL VLQGDFDOLLODSULOH ,O SURFHVVR GL RPRJHQHL]]D]LRQH GL FXL DO FRPPD VL VYROJH LQ VHGH FRQWUDWWXDOH H FRQ ODJHVWLRQHGLUHWWDGHOO¶$5H5$1HVHFRQGRL VHJXHQWLFULWHUL D FRQVLGHUDUH OH GLYHUVH IXQ]LRQL H UHVSRQVDELOLWj E LQGLYLGXDUH TXDOLWDWLYDPHQWH H TXDQWLWDWLYDPHQWH L VHUYL]L GD HURJDUH DOOD FROOHWWLYLWj FIDYRULUHVWUXPHQWLHGDVVHWWLFRQWUDWWXDOLFKH IDYRULVFDQR LO SURFHVVR GL ULIRUPD GHOOH IXQ]LRQLHGHOOHFRPSHWHQ]HGHJOL(QWLORFDOL $L ILQL GL XQD FRQFUHWD UHDOL]]D]LRQH GHO SURFHVVRGLRPRJHQHL]]D]LRQHGLFXLDOFRPPD VL SURYYHGH SHU OD SDUWH FRQFHUQHQWH LO WUDWWDPHQWRHFRQRPLFRGHOSHUVRQDOHUHJLRQDOH H GHO SHUVRQDOH GHJOL (QWL ORFDOL DOO¶HTXLSDUD]LRQH GHL WUDWWDPHQWL WDEHOODUL 7DOH HTXLSDUD]LRQH q JDUDQWLWD GDOO¶$PPLQLVWUD]LRQH UHJLRQDOH FRQ OH QHFHVVDULH ULVRUVH DJJLXQWLYH D SDUWLUH GDOO¶HVHUFL]LR ILQDQ]LDULR LQ FRUVR FRQ ULIHULPHQWRDOOHULVXOWDQ]HGHOODFRQWUDWWD]LRQH FROOHWWLYD VYLOXSSDWDVL SUHVVR O¶$5H5$1 FRQWHPSRUDQHDPHQWH DOOD GHILQL]LRQH GHOOH PRGDOLWj GL FRPSDUWHFLSD]LRQH DOOD VSHVD GD SDUWHGHJOL(QWLORFDOL!! 2'HJUDVVL5HODWRUHGLPLQRUDQ]DSDJLQD VXEHPHQGDPHQWR DOO¶HPHQGDPHQWR GL SDJ DOFRPPDVRVWLWXLUHOHSDUROHDOODILQH GHO SHUFRUVR!! FRQ VHFRQGR L WHPSL SUHYLVWLGDOFRPPD GHOO¶DUW GHOOD OHJJH UHJLRQDOH!! 6DUR5LWRVVD 5HODWRUL GL PDJJLRUDQ]D SDJLQDHPHQGDPHQWRDJJLXQWLYR 'RSRO¶DUWLFRORDJJLXQJHUHLOVHJXHQWH $UWELV ,Q DSSOLFD]LRQH GHOOH GLVSRVL]LRQL GL FXL DJOLDUWLFROLHGHOODOHJJHUHJLRQDOH QRYHPEUH Q LVWLWXWLYL ULVSHWWLYDPHQWH GHO FRPSDUWR XQLFR GHO SXEEOLFR LPSLHJR GHOOD 5HJLRQH H GHJOL (QWL ORFDOL H GHOO¶$JHQ]LD UHJLRQDOH SHU OD UDSSUHVHQWDQ]D QHJR]LDOH GL VHJXLWR $5H5D1HDLILQLGHOQHFHVVDULRSURFHVVRGL RPRJHQHL]]D]LRQH WUD L FRQWUDWWL UHODWLYL DO SHUVRQDOH UHJLRQDOH H DO SHUVRQDOH GHJOL (QWL ORFDOL VL DWWXDQR L SULQFLSL LQGLYLGXDWL QHO 3URWRFROOR JHQHUDOH GL LQWHVD SHU OD FRQWUDWWD]LRQHQHOFRPSDUWRXQLFRGHOSXEEOLFR LPSLHJR GHOOD 5HJLRQH H GHJOL (QWL ORFDOL VRWWRVFULWWR GDOOD *LXQWD UHJLRQDOH H GDOOH RUJDQL]]D]LRQLVLQGDFDOLLODSULOH ,OSURFHVVRGLRPRJHQHL]]D]LRQHGLFXLDO FRPPD VL VYROJH LQ VHGH FRQWUDWWXDOH LQ DWWXD]LRQH GHJOL LQGLUL]]L GL FXL DOO¶DUW O FRPPD GHOOD /5 Q FKH GRYUDQQR WHQHU FRQWR SULRULWDULDPHQWH GHL VHJXHQWL RELHWWLYL D LQGLYLGXDUH TXDOLWDWLYDPHQWH H TXDQWLWDWLYDPHQWH L VHUYL]L GD HURJDUH DOOD FROOHWWLYLWjUHJLRQDOH E IDYRULUH VWUXPHQWL HG DVVHWWL FRQWUDWWXDOL FKH DWWXLQR LO SURFHVVR GL ULIRUPD GHOOH IXQ]LRQL H GHOOH FRPSHWHQ]H GHOOD 5HJLRQH H GHJOL (QWL ORFDOL DYXWR DQFKH ULJXDUGR DL SULQFLSLGLFXLDOO¶DUW F YDOXWDUH UHVSRQVDELOLWj OH GLYHUVH IXQ]LRQL H $L ILQL GL XQD FRQFUHWD UHDOL]]D]LRQH GHO SURFHVVRGLRPRJHQHL]]D]LRQHGLFXLDOFRPPD VL SURYYHGH SHU OD SDUWH FRQFHUQHQWH LO WUDWWDPHQWRHFRQRPLFRGHOSHUVRQDOHUHJLRQDOH H GHO SHUVRQDOH GHJOL (QWL ORFDOL DOO¶HTXLSDUD]LRQH DOOD ILQH GHO SHUFRUVR GHL $WWLFRQVLOLDUL - (202) 33 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 WUDWWDPHQWL WDEHOODUL 7DOH HTXLSDUD]LRQH q JDUDQWLWD GDOO¶$PPLQLVWUD]LRQH UHJLRQDOH FRQ OH QHFHVVDULH ULVRUVH DJJLXQWLYH D SDUWLUH GDOO¶HVHUFL]LR ILQDQ]LDULR LQ FRUVR FRQ ULIHULPHQWRDOOHULVXOWDQ]HGHOODFRQWUDWWD]LRQH FROOHWWLYD VYLOXSSDWDVL SUHVVR O¶$5H5D1 FRQWHPSRUDQHDPHQWH DOOD GHILQL]LRQH GHOOH PRGDOLWj GL FRPSDUWHFLSD]LRQH DOOD VSHVD GD SDUWHGHJOL(QWLORFDOL!! La parola al Relatore di minoranza Degrassi, per l’ illustrazione dell’ emendamento di pagina 1.1 e del subemendamento di pagina 1.1.1. DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D Su questo tema ho visto che è stato presentato un emendamento anche dai colleghi Relatori di maggioranza, che, sostanzialmente, recepisce il mio. &RQIXVLRQHLQ$XOD Lasciamo che sbollisca, che vadano fuori, perché è così, dopo il voto; ci sono quei tre minuti di turbativa e non si può far niente. ,QWHUUX]LRQH Allora, ho visto che la maggioranza ha recepito, cioè, copiato , nel senso positivo, l’ emendamento che avevo scritto. C’ è una distinzione che è contenuta nel subemendamento che io ho presentato, per cui illustro quello. Cioè, all’ emendamento di pagina 1.1.1, io sostituisco le parole “ alla fine del percorso” , introdotte dall’ emendamento di maggioranza, con le parole “ secondo i tempi previsti dal comma 6 dell’ articolo 128 della legge regionale 13/98” . Questo perché l’ articolo, che ribadisce i tempi di avvicinamento del comparto unico del pubblico impiego, dovrebbe fornire alcune certezze, e il termine “ alla fine del percorso” , che noi auspichiamo sia coincidente con quello previsto dall’ articolo 6 dell’ articolo 128 della 13, è più aleatorio. Ora, poiché il senso politico - che ieri ho illustrato durante la replica – è quello di togliere l’ alea e la patina che questa legge si è fatta nel comparto del pubblico impiego - e cioè di essere una legge “ ammazza comparto unico” -, se così non è, come sembra dall’ emendamento, direi che i termini legislativamente precisi, definiti dalla 13, siano quelli in cui tutti ci possiamo riconoscere. Però, comunque vada, io la ritengo una scelta migliore, ritengo comunque positivo il fatto che la maggioranza abbia deciso, sostanzialmente, di accogliere il mio emendamento, per cui lo ritengo comunque un passo in avanti. Anche qui molto ci sarebbe da dire sull’ assenza di chi avrebbe dovuto occuparsi, in questa Giunta regionale, di Enti locali, di questo tema, di questo argomento; però anche questo ormai fa parte del consolidato. Noi, tutto sommato, ormai ci siamo perfino stancati di auspicare, di chiedere, che la legge costituzionale 2/93 e che i decreti applicativi, prima o poi vengano discussi. Di fatto, la politica della ” toppa ” , come ho detto prima, anche su questo versante funziona: sul tema degli Enti locali si procede a spizzichi e bocconi, mettendo un giorno un pezzo qua, un giorno un pezzo là. Ma va bene così, ormai questo è il percorso. Io non aggiungo molto sull’ emendamento, perché ripeto, dalla lettura dell’ emendamento di maggioranza desumo l’ accoglimento del mio emendamento. Del resto, a dimostrazione della non provocatorietà dell’ emendamento presentato vi è il fatto che lo stesso va a recepire un accordo fatto da questa Giunta regionale con le organizzazioni sindacali e con le organizzazioni degli Enti locali. Spero che questo possa costituire la base per riaprire il tavolo di confronto con gli Enti locali; anche perché, se la base era quella roba che siete andati a fare a Palmanova... Dio ce ne scampi e liberi! E’ stato uno degli Stati Generali più sottosviluppati degli ultimi dieci anni! Tolti i Consiglieri regionali, i Direttori regionali, c’ erano dodici persone, di cui quattro erano Sindaci. Io li ho contati. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 34 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 Speriamo che da questo punto si possa ripartire, ma sono anche queste vostre iniziative, come questi Stati generali, che affossano la possibilità concreta di affrontare il tema della riforma degli Enti locali. Un anno e mezzo fa, a Villa Manin, era pieno! A un anno di distanza, non c’ era più nessuno! Perché se continuate a fare convegni e Stati Generali, invece che presentare leggi e attuarle, quello è il risultato. Spero che anche da questo contributo possa ripartire un dialogo costruttivo con il mondo delle Autonomie locali, che, probabilmente per ignavia, oppure per il troppo gusto di supplire alle proprie carenze legislative con Stati generali, più o meno variegati, avete lasciato marcire. Grazie. ,QWHUUX]LRQH PRESIDENTE. Qual è il subemendamento? Mi fa il riferimento, per cortesia? Allora, lei, consigliere Saro, chiedeva di fare una discussione per tutti e due gli emendamenti 1 bis; i due articoli aggiuntivi, perché ne abbiamo due di articoli aggiuntivi: uno di Degrassi e uno di Saro. Sono leggermente facciamo... diversi, quindi, ,QWHUUX]LRQH Allora facciamo un’ unica discussione. Ha chiesto di parlare il Relatore di minoranza Degrassi. Ne ha la facoltà. DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D Io non ricordo bene, adesso parlavo anche con il Segretario generale - se i due articoli sono formalmente diversi, ma trattano dello stesso argomento. Nella sostanza il punto è questo. Come funziona, in questo caso, il dibattito sugli articoli? Possiamo noi decidere mettendolo in votazione, un dibattito unico con due voti...? Mi spiego: se i due articoli sono disgiunti, noi non vogliamo che la bocciatura di uno porti alla non presentabilità dell’ altro. E’ chiaro questo? Bene. ,QWHUUX]LRQH No. Non intendo ritirare il mio, anche perché l’ ho presentato prima. ,QWHUUX]LRQH Sì, certo, proceduralmente. Voglio solo che ci capiamo. Non voglio trovarmi nella situazione che una volta bocciato uno, l’ altro non si può ripresentare. Credo che nessuno si voglia trovare in quella situazione. Io non ho memoria di come ci siamo comportati in passato su due argomenti molto simili, però istitutivi entrambi. Certo, si può fare il dibattito unico e questo non è un problema, fin qua ci siamo. Al momento del voto, però, come ci comportiamo? Su questo chiedo un chiarimento tecnico alla Presidenza, perché non ricordo bene. PRESIDENTE. Il dibattito è unico, il voto è disgiunto e uno non preclude l’ altro, perché sono diversi. ,QWHUUX]LRQH Sì, sono diversi in alcuni passaggi sostanziali. ,QWHUUX]LRQH La parola al Relatore di maggioranza Saro per l’ illustrazione dell’ emendamento di pagina 1.2. SARO, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Ieri, durante il dibattito generale, avevamo detto che eravamo favorevoli ad inserire, in questo provvedimento di legge, un’ apposita norma che sancisce la realizzazione del comparto unico del pubblico impiego in questa nostra Regione. Il collega Degrassi ha presentato un emendamento, noi lo abbiamo, in parte, riscritto, soprattutto facendo riferimento al terzo comma, dove abbiamo inserito in legge l’ esatto testo del protocollo generale d’ intesa, firmato tra la Regione e gli Enti locali. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 35 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 ,QWHUUX]LRQH Dove c’ era un passaggio, che, non so se volutamente o meno, non era stata inserita da parte del collega Degrassi. Vogliamo chiarire che l’ operazione dovrà realizzarsi con oneri, che dovranno essere, in parte, a carico dell’ Amministrazione regionale, ma in parte, credo anche consistente a carico degli Enti locali. Questo è un elemento essenziale ed è il nodo di tutta la vicenda, poiché, se riusciamo a trovare un punto di incontro sulla ripartizione degli oneri di questa operazione tra Regione ed Enti locali, l’ operazione si può realizzare facilmente. Allora, abbiamo voluto tradurre interamente il testo dell’ accordo nel provvedimento di legge, in modo tale che non ci siano elementi di ambiguità. Devo dire al collega Degrassi – pregherei di ascoltarmi – che intendo proporre, a questo punto... non sono d’ accordo sull’ emendamento che hai presentato, ma proporrei un altro emendamento, per chiudere la questione. Stabilirei che il completamento del percorso per la realizzazione dell’ operazione del comparto unico del personale del pubblico impiego regionale si dovrà realizzare entro il 12 dicembre 2005, lo fisso in termini di legge... ,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL No, per chiudere con vincolo legislativo, in modo tale che si sappia che l’ operazione si realizza entro quei termini, proporrò il 31/12/2005 e, nel giro di cinque anni, l’ operazione può essere realizzata con la necessaria gradualità e con una ripartizione equilibrata degli oneri. ,QWHUUX]LRQH No, non è possibile. Facciamo in modo tale che per quella data, debba essere completato tutto l’ iter dell’ operazione, con tutti i riferimenti giuridici e contrattuali, perché, altrimenti ha troppi margini di ambiguità. ,QWHUUX]LRQHGHO&RQVLJOLHUH'HJUDVVL Ha dei margini di ambiguità, è meglio fissare la data finale, perché sul tuo emendamento ci possono essere, poi, interpretazioni sui tempi entro cui fare o non fare l’ operazione. ,QWHUUX]LRQH Allora, a questo punto, voglio fissare la data finale della conclusione dell’ operazione. Ho già fatto preparare l’ emendamento. ,QWHUUX]LRQH No, non c’ è da accantonare nulla. PRESIDENTE Ha chiesto di parlare il Relatore di minoranza Degrassi. Ne ha la facoltà. DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D Ho capito cosa ha detto il collega Saro, non è cosa da poco. Per cui, io chiederei, se possiamo sospendere adesso...... ormai mancano 10 minuti alle 13.00. ,QWHUUX]LRQH Possiamo cominciare mezz’ ora prima, invece che alle 15.00 cominciamo alle 14.30. Finiamo adesso, così, intanto, nella pausa pranzo rifletto un po’ su questa data. PRESIDENTE. Va bene. DEGRASSI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D Faccio una proposta di chiusura immediata della seduta antimeridiana. PRESIDENTE Se nessuno obiezioni, così rimane stabilito. &RVuULPDQHVWDELOLWR solleva $WWLFRQVLOLDUL - (202) 36 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 6XOSURFHVVRYHUEDOH PRESIDENTE. Poiché non ci sono state osservazioni sul processo verbale della seduta n. 200, del 18 luglio 2000, lo stesso si intende approvato. 2UGLQHGHOJLRUQRGHOODSURVVLPDVHGXWD PRESIDENTE. Comunico che il Consiglio è convocato in seduta pomeridiana, alle ore 14.30, con il seguente ordine del giorno: l. Seguito della discussione sul seguente disegno di legge: «Disposizioni in materia di personale e organizzazione degli uffici» (132) (Relatori di maggioranza Saro-Ritossa) (Relatori di minoranza Degrassi-DeganoPuiatti) 2. Discussione sullo Stralcio: “ Costituito da un articolo aggiuntivo (Norme in materia di regolamentazione dell’ offerta sessuale) presentato allo stralcio n. 86-01 del disegno di legge n. 86 (Assestamento del bilancio 1999 e del bilancio 1999-2001 ai sensi dell’ articolo 10 della legge regionale 20 gennaio 1982, n. 10)” (96-01.02) (Relatori di maggioranza Seganti-Puiatti) (Relatori di minoranza GherghettaRitossa-Brussa) Baritussio, Follegot) e sul rinvio limitato abbinato: «Costituito dai commi 17, 18, 19 e 20 dell’ articolo 8 (Altre norme finanziarie intersettoriali e norme contabili), oggetto di rinvio limitato da parte del Governo della legge regionale n. 110 (Finanziaria 2000)» (110-II-RL) (Relatore di maggioranza Dal Mas) (Relatori di minoranza Petris-Moretton) 5. Discussione sulla seguente proposta di legge: “ Adozione della bandiera della Regione Friuli-Venezia Giulia, disposizioni per il suo uso ed esposizione nonché per quelle della Repubblica italiana e dell’ Unione europea” (135) (d’ iniziativa dei consiglieri Baiutti, de Gioia) (Relatore Baiutti) 6. Discussione sulla proposta di legge: “ Nuove disposizioni per le zone montane in attuazione della legge 31 gennaio 1994, n. 97” (57) (d’ iniziativa dei consiglieri Cruder, Gottardo -Brussa, Degano, Molinaro, Moretton) e sul disegno di legge abbinato: “ Classificazione del territorio montano in zone omogenee di svantaggio socioeconomico” (83) (Relatori di maggioranza Cruder-Vanin) (Relatori di minoranza Asquini-PetrisRitossa) 3. Discussione sulla seguente proposta di legge: «Modifiche dell’ articolo 11 della legge regionale 21/1993» (104) (d’ iniziativa dei consiglieri Londero, Vanin, Saro, Molinaro, Di Natale, Petris, Cruder, Baiutti) (Relatori di maggioranza Vanin-Di Natale) (Relatori di minoranza GherghettaPuiatti) 7. Discussione sul seguente disegno di legge: “ Modifiche alla legge regionale 19 novembre 1991, n. 52 recante «Norme regionali in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica»” (130) 4. Discussione sulla seguente proposta di legge: «Costituzione di una società per la cooperazione transfrontaliera» (134) (d’ iniziativa dei consiglieri Saro, a) «Costituito dagli emendamenti aggiuntivi di pagina 26, 27, 28, 29, 30 e 31, 36, e 37, 63, dai subemendamenti aggiuntivi di pagina 35. 1 e 35. 3 e dal e sui seguenti stralci abbinati: $WWLFRQVLOLDUL - (202) 37 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 subemendamento modificativo di pagina 35.2, stralciati dallo stralcio n. 110/1 del disegno di legge n. 110 (Finanziaria 2000)» (110-01.01) b) «Costituito dal comma 4 dell’ emendamento aggiuntivo dell’ articolo 16 di pagina 16.1 e dai subemendamenti modificativi di pagina 16.0.0.0.0.0.2 e 16.0.0.0.0.1, stralciati dallo stralcio n. 110/1 del disegno di legge n. 110 (Finanziaria 2000), in materia di urbanistica» (110-01.10) c) «Costituito dal comma 6 dell’ emendamento aggiuntivo dell’ articolo 16 di pagina 16.1, stralciato dallo stralcio n. 110/1 del disegno di legge n. 110 (Finanziaria 2000), in materia di parchi e riserve» (110-01.11) (Relatore di maggioranza Seganti) (Relatori di minoranza Molinaro-PuiattiMattassi) 8. Discussione su: «Modifiche al regolamento interno del Consiglio regionale concernenti l’ esame dei disegni di legge di approvazione e di assestamento del Bilancio di previsione della Regione, del disegno di legge finanziaria e del Piano regionale di sviluppo» (d’ iniziativa dei consiglieri Asquini, Zoppolato, Ciriani) (Relatore di maggioranza Asquini) (Relatori di minoranza Molinaro-ZvechMattassi) 9. Discussione sullo Stralcio: «Costituito dagli emendamenti aggiuntivi di pagina 66, 67, 68 e 69 e dai subemendamenti aggiuntivi di pagina 65.1, 133.1 e 132.2, stralciati dallo stralcio n. 110/1 del disegno di legge n. 110 (Finanziaria 2000)» (110-01.03) (Relatori di maggioranza FasolaCastaldo) (Relatori di minoranza Zorzini-Degano) 10. Seguito della votazione per la elezione del Tutore pubblico dei minori (art. 20 L.R. 49/1993 come sostituito dall’ art. 16 della L.R. 16/1996) 11. Seguito della votazione per la elezione del Difensore Civico (L.R. 23 aprile 1981, n. 20) 12. Votazione per l’ elezione di tra rappresentanti della Ragione nel Consiglio di amministrazione del Collegio del Mondo Unito dell’ Adriatico (art. 8 dello Statuto del Collegio) 13. Discussione sul seguente progetto di legge: «Interventi per lo sviluppo del trasporto combinato» (106/1) (*) (Relatori di maggioranza MattassiSeganti) (Relatore di minoranza Puiatti) (*) Il progetto di legge 106/1 è stato notificato, ai sensi della LR 9/1998, alla Commissione dell’ UE e, potrà essere discusso solo a seguito della conclusione dell’ esame comunitario. Dichiaro chiusa la seduta. /DVHGXWDWHUPLQDDOOHRUH $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (202) 39 - VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 ,QWHUURJD]LRQLHPR]LRQLDQQXQ]LDWH ,QWHUURJD]LRQLDULVSRVWDRUDOH “ Il sottoscritto Consigliere regionale, vista la grave tensione abitativa in essere nella provincia di Gorizia con chiaro riferimento agli alloggi di edilizia economico/popolare con punte di richieste inevase specie a Gorizia e Monfalcone; preso atto che tra il patrimonio dell’ ATER della provincia di Gorizia dovrebbero sussistere circa 70 alloggi non consegnabili e quindi da non poter essere assegnati a causa del fatto che presentano carenze (mancata messa a norma dell’ impianto elettrico, serramenti ed infissi carenti, servizi igienici non funzionanti, eccetera.); interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere se quanto sopra riportato corrisponda al vero. In caso affermativo, chiedo di essere reso edotto sul perché possa sussistere detta situazione e sui tempi di risoluzione del succitato problema.” (506) “ Ritossa” “ Il sottoscritto Consigliere regionale, riscontrato che l’ area urbanizzata di Monfalcone/Ronchi dei Legionari/Staranzano, risulta essere assediata da flussi di traffico non indifferenti, i cui dati sono riportati nello studio di Autovie Servizi, realizzati in nome e per conto della Provincia, dati della viabilità e mobilità così sintetizzabili: a) S.S. 305 località Redipuglia 18.790 unità di traffico giornaliero medio TGM b) S.S. 14 località Monfalcone 11.810 TGM c) S.S. 55 del Vallone 7.180 TGM d) S.P. 1 Fogliano - Pieris 6.050 TGM e) S.P. 2 Pieris - Monfalcone 5.210 TGM f) S.P. 20 Raccordo Villa Luisa 6.710 TGM; rilevato che detti dati risultano oltremodo significativi e danno plasticamene la visione del traffico che sussiste ed interseca l’ area del Monfalconese, INTERROGA il Presidente della Giunta regionale e l’ Assessore competente per sollecitare la Giunta a predisporre, già in sede di elaborazione del prossimo bilancio di previsione triennale, i dovuti finanziamenti per garantire le risorse economiche atte a sostenere una politica della viabilità per tale area regionale di primaria importanza, non solo dal punto di vista della viabilità stradale ma anche da quello della viabilità ferroviaria.” (507) “ Ritossa” “ Il sottoscritto Consigliere regionale, PRESO ATTO che nella Basilica di Aquileia si stanno installando una serie di percorsi sospesi in vetro ed acciaio per consentire ai visitatori di ammirare il pavimento musivo del IV secolo d. C. senza rovinarlo; CONSIDERATO che, in passato, il medesimo problema è sempre stato risolto, senza inconvenienti, attraverso la posa a terra di corsie e tappeti; PRESO ATTO che la realizzazione dell’ opera sta suscitando il malcontento di studiosi, appassionati d’ arte e di numerosi cittadini di Aquileia, principalmente sotto i seguenti profili: violazione della sacralità del luogo e della sua armonia estetica; perplessità circa la sicurezza delle strutture in vetro, considerato anche il dislivello da terra (un metro e venti circa); scomodità derivante dalla chiusura degli ingressi principali a causa dei lavori, fra l’ altro $WWLFRQVLOLDUL - (202) 40 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 in coincidenza con le numerosi visite legate agli eventi giubilari (si tratta anche di 1500 2000 persone nel corso del fine settimana); perplessità in merito alla compatibilità dei lavori con la sismicità della zona; RITENUTO infine che le pressanti lamentele traggono origine anche dalla circostanza per cui i lavori in parola rientrano nell’ ambito di un progetto più ampio, destinato a riqualificare il luogo sacro per consentirne la fruizione come auditorium e sala concerti; sulla base di tali premesse, INTERROGA il Presidente della Giunta e l’ Assessore competente per conoscere se e in quale misura le opere in parola beneficiano di un finanziamento regionale; se, a fronte della posizione assunta dagli esperti e dai residenti, è stata regolarmente verificata la fattibilità dell’ opera sotto l’ aspetto estetico, architettonico ed, anche, in relazione con la sismicità del luogo, sotto il punto di vista della sicurezza dei luoghi e delle persone; quali si stimano essere i termini di conclusione dei lavori.” (508) “ Violino” “ I sottoscritti Consiglieri regionali, appreso che l’ assessore regionale Ettore Romoli, nell’ intervista comparsa sul «Messaggero del lunedì» del 17.07. c.a., ha affermato, a proposito di Haider, che «nonostante l’ amicizia del Friuli- Venezia Giulia con la Carinzia e tutto il popolo austriaco, noi non possiamo prestarci a fare da sponda e da cassa di risonanza a un personaggio che ci usa come palcoscenico per i propri problemi interni», interrogano il Presidente della Giunta regionale per sapere: a) se condivide l’ opinione espressa dall’ Assessore, nonché coordinatore regionale di Forza Italia Romoli e riportata testualmente in premessa; b) se, alla luce di questa, non ritenga per lo meno incauta la solidarietà a suo tempo espressa «al personaggio» dalla sua maggioranza in Consiglio regionale.” (509) “ Travanut-Budin” 0R]LRQH “ PREMESSO che in data 12 luglio il Presidente del Senato della Repubblica, sen. Mancino, ha dichiarato, come riportato dai principali organi di informazione, che in base a quanto sarebbe emerso da uno studio dell’ ONU in Italia vi sarebbe la necessità di triplicare l’ attuale presenza di immigrati extracomunitari, CONSTATATO che la quota di 63 mila ingressi di nuovi extracomunitari per motivi di lavoro per il 2000 è stata pressoché esaurita nei primi 6 mesi dell’ anno, RITENUTO che dovrebbero essere le Regioni a determinare la consistenza massima della quota di immigrati da accogliere, RICORDATO che, quote previste a parte, il nostro Paese è interessato da una costante invasione di immigrati clandestini, la maggior parte dei quali finisce per ingrossare le file della criminalità, PRESO ATTO che nei prossimi giorni si terrà il «tavolo sull’ immigrazione» con la partecipazione di Stato, Regioni e rappresentanti del mondo sociale e produttivo, EVIDENZIATO che la nostra Regione è quella maggiormente interessata dall’ ingresso di clandestini organizzato e gestito da organizzazioni criminali (secondo il Sindacato autonomo di Polizia sono 35 mila quelli accertati..) dedite anche a traffici di armi e stupefacenti, $WWLFRQVLOLDUL - (202) 41 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 APPRESO dalla stampa che la normativa dello Stato costringe gli amministratori locali a sforzi organizzativi ed economici immani per provvedere al mantenimento degli extracomunitari, tanto che anche piccole comunità come quella di Rigolato, in Carnia, vengono stravolte da arrivi massicci con alberghi occupati da decine di giovani minorenni affidati per decreto ai Comuni, i quali sono costretti da una normativa nazionale assurda a poco civili palleggi di responsabilità, il Consiglio Regionale impegna il Presidente della Giunta - a manifestare l’ indisponibilità della Regione Friuli-Venezia Giulia ad accogliere ulteriori immigrati extracomunitari, - a sottolineare con forza nella sede del tavolo sull’ immigrazione la non condivisione dell’ opinione governativa circa la presunta «fame» di sempre nuova immigrazione extracomunitaria, non, almeno, finché permarrà l’ attuale situazione che vede il Governo non presidiare le frontiere, in violazione degli accordi di Schengen, facendo di fatto entrare nel Paese un numero di clandestini almeno triplo rispetto ai presunti fabbisogni, - a manifestare ufficiale protesta per lo stato di abbandono in cui sono lasciati i nostri sindaci nella gestione del fenomeno dell’ immigrazione minorile, - a ribadire il prioritario impegno della Regione Friuli - Venezia Giulia nella politiche di tutela dei residenti in fatto di casa, lavoro, qualità della vita.” (51) “ Zoppolato-Violino” 0R]LRQHGLUHYRFD “ Il Consiglio regionale, premesso che da diversi settori della società regionale si stanno da tempo sollevando pesanti critiche sulla gestione del comparto sanitario da parte dell’ assessore Ariis e della Giunta regionale; visti i pronunciamenti negativi, praticamente unanimi, delle diverse Conferenze dei Sindaci sulla proposta di Secondo Piano sanitario a medio termine; evidenziato, in particolare, quanto testualmente affermato dal Consigliere Fasola, già Assessore alla Sanità e referente per le Politiche Sociali per la Lega Nord, nella sua relazione di maggioranza al provvedimento stralcio n. 110-01.03, contenete le norme di recepimento del Decreto legislativo n 229/99: «E’ evidente che l’ eventuale approvazione e applicazione di queste norme non può, da sola, risolvere i troppi problemi che si sono lasciati accumulare negli ultimi due anni nel settore per mancanza di scelte, indirizzi e di un saldo governo. Finora si è vissuti di rendita, approfittando dei risultati garantiti dalle scelte legislative ed amministrative del recente passato: è una strana nemesi per chi aveva violentemente criticato quelle norme ritrovarsi ora a sfruttarle fino in fondo. Ciò però non compensa la mancanza di un progetto alternativo e l’ incapacità di gestire il settore, che porta a sostituire azioni di governo assunte alla luce del sole con scelte occulte frutto di pressioni localistiche o dettate da interessi <altri>. Questa Giunta vive ancora sulla rendita dei provvedimenti assunti nella legislatura precedente: alcuni suoi uomini gli avevano criticati aspramente in campagna elettorale promettendo improbabili rivoluzioni. Oggi dimostrano di non avere un progetto alternativo e di non saper governare le questioni più elementari.» che anche i sottoscritti firmatari della presente mozione condividono; ricordato che proprio in occasione del dibattito in Commissione sul documento finanziario, si sono registrate ulteriori dichiarazioni critiche di esponenti della maggioranza, come quella del capogruppo di AN, Ciriani, secondo il quale «la guida politica della Direzione regionale della Sanità non c’ è e quindi comandano tutti, fuorché chi deve, ovvero l’ Assessore»; tenuto conto che il provvedimento per l’ assestamento del Bilancio regionale 2000, $WWLFRQVLOLDUL - (202) 42 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000 approvato dalla prima Commissione Consiliare, contiene un intervento di 30 miliardi a favore del Fondo sanitario regionale a fronte dei 170 miliardi giudicati necessari nella Relazione sui Piani strategici aziendali della Agenzia regionale e della Direzione regionale alla sanità- fatta propria dalla stessa Giunta regionale - 170 miliardi che, negli scorsi mesi, l’ Assessore Ariis aveva annunciato come «già messi a Bilancio»; rilevata una fase di stasi nell’ attuazione delle leggi di riforma del settore sociosanitario, stasi che mira alla difesa dell’ esistente e non volta alla ricerca di azioni concrete e mirate al soddisfacimento delle necessità emergenti; con una aggravante relativa alla legge regionale n. 10/97 (a favore degli anziani) che attende piena attuazione mentre i cittadini anziani di questa regione non hanno il livello necessario di sicurezza sociale; sottolineato il clima di grande incertezza e precarietà che le ricorrenti notizie di un immediato scambio di deleghe in Giunta con l’ avvicendamento dell’ assessore Ariis, stanno provocando nel settore sanitario regionale proprio in un momento così delicato e difficile; ritenuto che, vista la gravità della situazione, se questo avvicendamento dovesse proprio avvenire, lo stesso non possa essere rimandato con l’ assunzione del referato alla Sanità da parte del Presidente della Giunta regionale e si debba invece arrivare necessariamente alla costituzione dell’ assessore Ariis, che non offre le garanzie necessarie, con altro assessore motivato e competente che possa restituire il ruolo istituzionale che compete a chi è chiamato a ricoprire tale carica; visti gli articoli 37 dello Statuto di Autonomia e 112 del Regolamento interno del Consiglio; REVOCA il mandato conferito all’ assessore alla Sanità e alle Politiche sociali Aldo Ariis.” (2) “ Mattassi- Gottardo-Budin-Sonego-PegoloGherghetta-Moretton-Antonaz-Cruder-PuiattiZvech- Degano –Baiutti-Travanut-Degrassi-PetrisAlzetta-Tesini-Fontanelli-Zorzini-De Gioia” $FXUDGHO6HUYL]LR5HVRFRQWL&RQVLOLDULGHOOD5HJLRQH)ULXOL9HQH]LD*LXOLD 7UDVFUL]LRQH$57&26DQ*LRUJLRGL1RJDUR6WDPSD6WDPSHULDGHO&RQVLJOLR5HJLRQDOH7ULHVWH 6WDPSDFRSHUWLQDHULOHJDWXUD7LSRJUDILD$GULDWLFD7ULHVWH