REGIONE AUTONOMA
FRIULI - VENEZIA GIULIA
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9,,,A/(*,6/$785$
6HGXWDQGHOOXJOLRDQWLPHULGLDQD
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5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (202) 3 VIII LEGISLATURA –
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
SEDUTA DI MERCOLEDI’ 19 LUGLIO 2000
ANTIMERIDIANA
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MARTINI
INDI
DEL VICEPRESIDENTE BORTUZZO
,1',&(
PAG.
PAG.
6XOSURFHVVRYHUEDOH ......................................... 5-36
PETRIS ............................................................ 12
TESINI ............................................................. 15
GHERGHETTA.......................................... 17-18
CRUDER .................................................... 18-20
ZOPPOLATO .................................................. 20
PUIATTI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D .... 21-22-28-29
DEGANO, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D ................... 23
RITOSSA, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D .......... 24-27
TONDO,
$VVHVVRUH DOOD IRUPD]LRQH
SURIHVVLRQDOH DO ODYRUR DOOD SUHYLGHQ]D DOOD
FRRSHUD]LRQH DOO¶DUWLJLDQDWR SHU OR VYLOXSSR
GHOOD PRQWDJQD DOO¶RUJDQL]]D]LRQH H DO
SHUVRQDOH .................................................... 25-30
&RQJHGL ................................................................... 5
,QWHUURJD]LRQLHPR]LRQH$QQXQ]LR .................... 5
0R]LRQH GL UHYRFD GHOO¶DVVHVVRUH $ULLV
$QQXQ]LR..........................................................5
'LVHJQR GL OHJJH ³'LVSRVL]LRQL LQ PDWHULD GL
SHUVRQDOH H RUJDQL]]D]LRQH GHJOL XIILFL´ 6HJXLWRGHOODGLVFXVVLRQH................................. 5
PRESIDENTE.................................................... 5
..............6-8-14-18-20-21-22-24-26-29-31-34-35
DEGRASSI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D .................. 6
................................... 7-8-23-24-28-29-33-34-35
SARO, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D ....................... 7
.................................................... 13-14-24-30-34
MATTASSI........................................................ 9
TRAVANUT.................................................... 11
2UGLQHGHOJLRUQRGHOODSURVVLPDVHGXWD ........... 36
$//(*$72
,QWHUURJD]LRQLHPR]LRQLDQQXQ]LDWH.................. 39
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 5 VIII LEGISLATURA –
35(6,'(1=$'(/35(6,'(17(0$57,1,
/DVHGXWDLQL]LDDOOHRUH
PRESIDENTE.
Dichiaro
aperta
la
duecentoduesima seduta del Consiglio
regionale.
6XOSURFHVVRYHUEDOH
PRESIDENTE. Informo che sono a
disposizione dei Consiglieri alcune copie del
processo verbale della seduta n. 200 e che, se
non saranno state sollevate eccezioni nel corso
della seduta odierna, il verbale stesso sarà
considerato approvato.
&RQJHGL
PRESIDENTE. Comunico che hanno
chiesto congedo per la seduta antimeridiana,
l’assessore Dressi ed i consiglieri Brussa e
Ciriani.
,FRQJHGLVRQRFRQFHVVL
$QQXQ]LRGLLQWHUURJD]LRQLHGLPR]LRQH
PRESIDENTE. Comunico, poi, che sono
pervenute alla Presidenza le seguenti
interrogazioni a risposta orale:
Ritossa: “Tensione abitativa in provincia di
Gorizia/troppi alloggi da assegnare per carenze
agli impianti” (506)
Ritossa: “Quali soluzioni a breve per il
traffico sull’area del Monfalconese” (507)
Violino: “Lavori per la costruzione di
passerelle a salvaguardia dei mosaici nella
Basilica di Aquileia” (508)
Travanut, Budin: “Sulle affermazioni a
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
proposito di Haider contenute nell’intervista
all’assessore Romoli apparsa sul «Messaggero
del lunedì»” (509);
nonché la seguente mozione:
Zoppolato,
Violino:
immigrazione” (51).
“Emergenza
I relativi testi saranno riportati in allegato al
presente resoconto.
$QQXQ]LRGLPR]LRQHGLUHYRFD
GHOO¶DVVHVVRUH$ULLV
PRESIDENTE. Comunico, infine, che è
pervenuta alla Presidenza la seguente mozione
di revoca:
Mattassi ed altri: “Revoca dell’Assessore
alla Sanità ed alle Politiche Sociali Aldo Ariis”
(2).
Il relativo testo sarà riportato in allegato al
presente resoconto.
6HJXLWRGHOODGLVFXVVLRQHVXOGLVHJQRGL
OHJJH
³'LVSRVL]LRQLLQPDWHULDGLSHUVRQDOHH
RUJDQL]]D]LRQHGHJOLXIILFL´
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 1
dell’ordine del giorno, che prevede il seguito
della discussione sul disegno di legge:
“Disposizioni in materia di personale e
organizzazione degli uffici” (132).
Ricordo che nella scorsa seduta si era
concluso il dibattito generale e che, pertanto,
nella seduta odierna, se non ci sono
opposizioni, passiamo all’esame dell’articolato
e dei relativi emendamenti
Sospendo tre minuti il Consiglio, affinché
venga distribuito l’ultimo emendamento 1 ante
del consigliere Degrassi. Cominceremo da
quello.
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 6 VIII LEGISLATURA –
/DVHGXWDqVRVSHVDDOOHRUH
/DVHGXWDULSUHQGHDOOHRUH
PRESIDENTE. Dichiaro riaperta la seduta
Sono
stati
emendamenti:
presentati
i
seguenti
'HJUDVVL 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D SDJLQD
HPHQGDPHQWRPRGLILFDWLYR
GRSRLOFRPPDDJJLXQJHUHLOVHJXHQWH
³ ELV 5HVWDQR LQ YLJRUH OH GLVSRVL]LRQL GL
FXLDJOLDUWLFROLH
GHOODOHJJHUHJLRQDOH´
'HJUDVVL 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D SDJLQD
HPHQGDPHQWRDJJLXQWLYR
SULPD GHOO¶DUWLFROR DJJLXQJHUH LO
VHJXHQWH
DQWH
/D OHJJH UHJLRQDOH PDU]R Q H
VXFFHVVLYH PRGLILFD]LRQL HG LQWHJUD]LRQL q
DEURJDWD
,Q DWWHVD GHOO¶DSSOLFD]LRQH GHOOH
GLVSRVL]LRQL GL FXL DOOD OHJJH UHJLRQDOH IHEEUDLR Q JOL HIIHWWL GHO SUHVHQWH
DUWLFROR GHFRUURQR FHQWRYHQWL JLRUQL GRSR
O¶HQWUDWDLQYLJRUHGHOODSUHVHQWHOHJJH!!
La parola al Relatore di minoranza Degrassi
per l’ illustrazione degli emendamenti di pagina
0.0.1 e 0.1.
DEGRASSI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D. Illustro
tutti e due. Ieri avevo annunciato, in sede di
replica, la presentazione di due emendamenti
che, principalmente, ponevano l’ accento sul
tema della delegificazione. Parto da questo, che
fa riferimento alla legge 7. Il subemendamento
è molto semplice.
Il mio subemendamento e il mio
emendamento
raccolgono
una
giusta
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
osservazione fatta ieri dall’ assessore Tondo sul
fatto che la legge 7 aveva anche alcuni
riferimenti relativi non solo all’ organizzazione
del personale, ma anche all’ ordinamento dei
lavori della Giunta, per cui il subemendamento
toglie dall’ abrogazione gli articoli dal 20 al 27,
che sono quelli che fanno riferimento
all’ ordinamento della Giunta.
Dirò, su questo, come dicevo al collega Saro
adesso, per le vie brevi, che, in realtà, credo
che in una riforma di tipo presidenzialista – che
è quella che voi non volete -, comunque sia
logico pensare ad una delegificazione anche
rispetto alla composizione della Giunta.
Perché, se uno ha in testa una riforma elettorale
di tipo presidenzialista è logico che anche la
composizione dell’ Esecutivo sia demandata a
scelte di tipo amministrativo.
Purtroppo oggi non siamo in quel clima e,
da quello che si evince dai pronunciamenti
politici di questa maggioranza, non si andrà
neanche in quella direzione. Per cui ho fatto
questo subemendamento per mantenere gli
articoli dal 20 al 27, che riguardano la
composizione dell’ Esecutivo, che, in un
sistema proporzionale, quale il nostro, è ovvio
che facciano riferimento all’ Assemblea. Se,
invece il sistema fosse quello dell’ elezione
diretta sarebbe logico che venissero dati in
capo al Presidente della Giunta.
Quindi il subemendamento serve a
correggere l’ errore che ho fatto nella
formulazione, che però è strettamente legato
alla forma di governo che si vuole dare a
questa
Amministrazione
regionale.
L’ emendamento in sé - cioè l’ abrogazione
della legge 7 - non ha una valenza politica,
perché, di fatto, la legge 7, con la legge 1 del
2000 e successive modificazioni, non c’ è già
più.
Però, siccome questa maggioranza e questa
Giunta
hanno
sempre
speso
sulla
delegificazione parole solo sulla stampa, anche
se ho visto un testo su questo argomento
dell’ assessore Tondo non in materia di
personale, ma, credo, in materia o di lavoro o
di artigianato, purtroppo finora non abbiamo
avuto testi veri di delegificazione.
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 7 VIII LEGISLATURA –
La legge 23, che è stata ripescata perché
avete fatto l’ errore, con la legge 1/2000 di
ripescarla per delegificare la legge 7,
quindi riprendendo un lavoro che era stato
portato a termine dalla Giunta precedente,
di centro-sinistra (e della cosa non
possiamo che essere contenti), a parte
questo non c’ è stato, sostanzialmente, un
lavoro coordinato di delegificazione.
Quindi, nella limitatezza di mezzi e di
possibilità che possiede chi presenta
emendamenti
stando
all’ opposizione,
questo voleva essere un richiamo al fatto
che, quando si procede ad azioni di riordino
legislativo, è opportuno che si abbia
l’ accortezza
di
agire
anche
sulla
soppressione delle norme in vigore. Credo,
dunque, che la soppressione della legge 7
abbia quel significato; poi ne ha anche un
altro,
Assessore
e
colleghi
della
maggioranza, che è più politico, di
indirizzo.
Credo che in molti interventi dei
consiglieri dell’ opposizione – quello del
nostro capogruppo ma anche quelli di molti
altri colleghi – vi sia giunta una
sollecitazione, e cioè: “ diteci che tipo di
Regione avete in testa; diteci come volete
riorganizzarla” ... Saro ieri ha detto
“ Vogliamo una Regione leggera” . Opinione
condivisibile, ma questa è un’ assemblea
legislativa. Diteci come, questa Regione,
secondo voi, diventa più leggera.
Dire, come abbiamo fatto nel nostro
emendamento, che la legge 7 è abrogata,
significa anche sollecitare la maggioranza a
dirci
come
intende
agire
sulla
riorganizzazione
dell’ Amministrazione
regionale. Se ci si limiterà ad enunciare il
fatto che si vuole una Regione leggera,
senza
disegnare
i
provvedimenti
conseguenti, anche questo rischia di essere
uno degli enunciati teorici che, di fatto, poi
non trovano risposta concreta nell’ azione
amministrativa.
Per cui è questa l’ occasione con cui,
attraverso questo emendamento, vi chiedo
di indicarci la strada che volete percorrere
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
per
la
riorganizzazione
dell’ Amministrazione regionale. Credo che
sia – probabilmente - una delle poche
occasioni. È un’ occasione che, secondo me,
non dovreste perdere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
Relatore di maggioranza Saro. Ne ha
facoltà.
SARO, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D. Chiedo
la parola per avanzare una proposta. Noi,
dopo aver visto l’ emendamento presentato
ieri dal collega Degrassi, abbiamo
elaborato una controproposta che viene
incontro alle sue indicazioni e che abbiamo
collocato nell’ emendamento di pagina 4.1,
per omogeneità di argomento (articolo 5).
Allora, chiederei di poter discutere
questo
emendamento
collegandolo
all’ articolo 5, in modo tale che, per
omogeneità di materia, poi si arrivi ad una
definizione finale. Quindi, chiederei lo
spostamento dell’ emendamento di pagina 1
ante e chiederei al collega Degrassi di
accogliere questa richiesta.
Devo dire la verità: mi dispiace che il
collega Degrassi abbia presentato questo
subemendamento. Mi dispiace, perché ero
pienamente favorevole, ci avevo riflettuto
durante
la
notte,
di
accogliere
completamente
il
vostro
primo
emendamento, perché andava veramente in
una direzione interessante, anche se
demandare ad atto amministrativo la
composizione numerica della Giunta era
una cosa un po’ ardita. Però, alla fine, visto
che avevate avanzato questa proposta, noi
l’ avremmo accolta perché la ritenevamo
molto positiva. Purtroppo ci hai riflettuto...
ti sei accorto dell’ errore che stavi facendo,
ma mi dispiace molto. Comunque, ti chiedo
la cortesia di andare all’ articolo 5.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
Relatore di minoranza Degrassi. Ne ha la
facoltà.
DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D.
Accolgo l’ invito. Voglio dire al collega Saro,
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 8 VIII LEGISLATURA –
sempre nei termini scherzosi con cui l’ ha detto
lui, che il fatto di spostare una decisione sul
piano amministrativo non significa che si possa
fare una cosa notte tempo, fregandosene
dell’ opinione pubblica. Quando si delegifica
non vuol dire che si ha l’ opportunità di fare
una cosa senza che la gente lo venga a sapere.
Quindi, c’ è una concezione un po’ diversa
della delegificazione.
Delegificare significa essere comunque
trasparenti e confrontarsi sulle scelte, perché,
se così non fosse e, quindi, se la
delegificazione significasse l’ opportunità di
fare le cose senza che la gente lo sappia, allora
comincerei ad avere qualche dubbio su questa
delegificazione In ogni caso accetto l’ invito del
collega Saro..
PRESIDENTE. È stato
seguente emendamento:
presentato
il
'HJUDVVL 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D SDJLQD
HPHQGDPHQWRDJJLXQWLYR
SULPD GHOO¶DUWLFROR DJJLXQJHUH LO
VHJXHQWH
<<1 ante bis
/DOHJJHUHJLRQDOHPDU]RQ
H VXFFHVVLYH PRGLILFD]LRQL HG LQWHJUD]LRQL q
DEURJDWD
)LQR DOO¶HPDQD]LRQH GL XQD VSHFLILFD
QRUPDWLYD FRQFHUQHQWH LO FRPSDUWR XQLFR GHO
SXEEOLFR LPSLHJR GHOOD 5HJLRQH H GHJOL (QWL
ORFDOLVLDSSOLFDQRLSULQFLSLGLFXLDOODOHJJH
RWWREUHQFRVuFRPHUHFHSLWLHG
LQTXDQWRDSSOLFDELOLGDOGHFUHWROHJLVODWLYR
IHEEUDLRQ!!
La parola al presentatore.
DEGRASSI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D. Questo
è l’ altro tema di delegificazione e riguarda
l’ abrogazione della legge 18 del 1996. Su
questo c’ è un altro tema politico su cui voglio
invitare l’ Assemblea a fare una riflessione..
Ora, ho detto, in premessa, in relazione e nella
replica di ieri, che non condivido l’ azione della
maggioranza che, in questo provvedimento
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
sostanzialmente, destruttura la legge 18. Non la
condivido per una serie di ragioni.
Innanzitutto perché credo che la divisione
dei compiti di gestione amministrativa e di
indirizzo politico non sia, come dice
Zoppolato, il frutto di altri tempi o di un
momento politico particolare. Credo, invece,
che sia una strada giusta e senza ritorno, che va
affinata. Sono d’ accordo con Saro e con quanti
hanno detto che, sostanzialmente, lo scarico
delle responsabilità ha fatto sì che il processo
decisionale spesso si inceppasse.
Ma la risposta non è tornare alla situazione
precedente, come essi indicano: la risposta è
affinare quel meccanismo, perché entrambi i
sistemi cui faceva riferimento ieri il collega
Relatore di maggioranza, cioè quello francese
e quello anglosassone, hanno due modelli di
burocrazia (uno permanente e l’ altro leggero),
con un potere decisionale molto alto.
È una fandonia dire che il modello
burocratico anglosassone, in quanto leggero, è
asservito alla scelta politica. Tutt’ altro: è un
modello burocratico estremamente forte,
soltanto che è intercambiabile. Cambio il tipo
di indirizzo politico e ne arriva un altro, ma
non si può certo dire che quella è una corte di
“ yes-men” .
Allora, credo che voi stiate facendo un
errore, cioè quello di sostituirvi, come classe
politica, alla burocrazia, ed è un errore che, nel
giro di qualche anno, ci riporterà a situazioni
oggi non desiderate e assolutamente negative
per l’ Amministrazione regionale, perché
quando lei si troverà, signor Assessore, a
doversi rifare i riparti – come a suo tempo –,
dal punto di vista della linea generale dirà: “ Ma
è giusto. È una scelta politica e scelgo io” .
Però, poi, ad un certo punto, lei sarà a
conoscenza di una situazione territoriale che le
è stata prospettata, magari in una zona vicino a
dove sta lei, oppure in una zona che conosce
meglio. Magari non sarà a conoscenza di una
situazione analoga che sta su un’ altra parte del
territorio regionale. Lei si avvarrà della sua
discrezionalità politica e del primato della
politica sull’ Amministrazione per dire che la
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 9 VIII LEGISLATURA –
cosa va di qua invece che di là.
A quel punto, colui che non avrà avuto sarà
un cittadino che è stato maltrattato
dall’ Amministrazione pubblica. Il risultato è
che il criterio di esautorazione della burocrazia
è sbagliato nel principio, però, se voi volete
percorrere quella strada, anche qui, dovete
avere la coerenza di farlo fino in fondo. Mi
spiego: non potete lasciare in campo la 18, che
è la legge applicativa della legge 421 (legge
Cassese), non potete lasciare in piedi la legge
che discende dalla Cassese e, poi, dire che
avete un indirizzo politico contrario.
Non so, non mi viene neanche un esempio
calzante. Chiedo scusa. Quella legge nasce per
garantire la divisione dei compiti. Voi dite:
“ Noi preferiamo tornare indietro. La
emendiamo e la lasciate in piedi” . Così si
creano dei mostri giuridici. Quindi, il mio
invito è questo: se volete affrontare quella
strada, affrontatela in maniera coerente e non
appiccicando, all’ italiana, francobolli sopra una
lettera che ha tutt’ altra destinazione rispetto a
quella che avete scelto.
Per cui vi invito a rivedere e a valutare
questo emendamento nella sua parte
propositiva. Io sono disponibile, se i colleghi lo
chiederanno, anche ad un accantonamento,
però non è provocatorio “ punto e basta” . È un
emendamento che tenta di proporre il tema del
fatto che, se cambiate l’ indirizzo politico,
anche la legge fondante di quell’ indirizzo
politico deve essere cambiata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Mattassi. Ne ha la facoltà.
MATTASSI.
Presidente,
intervengo,
naturalmente, per sviluppare la riflessione che
il collega Degrassi ha avuto il merito, con il
suo emendamento, di porre all’ attenzione
dell’ Aula. Badate bene, quello che sta
accadendo in questo momento deve essere
approfondito, considerato. Ieri non sono
intervenuto nel dibattito generale proprio per
capire quale era il livello del confronto che si
voleva. Questo è il punto.
In conclusione dell’ intervento del collega
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
Saro mi sembrava di aver capito che ci sarebbe
stato uno spazio anche per discutere di cose di
un certo livello. È evidente che, siccome vi è
sempre una discrasia fra le affermazioni e la
pratica, il risultato è quello che è. Però,
siccome io considero l’ Assessore persona
intelligente e capace, credo che mi rivolgerò a
lui per tentare, quanto meno, di affrontare
questo argomento con il dovuto senso di
responsabilità.
L’ apparato di una Regione è di nessuno. E’
quello di tutti, cioè è quello che consente a
ciascuno di noi di svolgere la propria funzione;
è quello che consente ai cittadini di ottenere
una propria soddisfazione o meno. Da questo
punto di vista vi è una discussione che non è
mai stata avviata e che non è mai stata
approfondita in modo adeguato, ovvero: qual è
il compito della politica e quale quello
dell’ Amministrazione, della “ tecnica” –
chiamiamola così -.
Nella presunzione che ho visto esprimere in
molte circostanze, si è sempre palesata una
sorta di presupponenza da parte di taluni
Consiglieri che immaginano – sulla base di una
loro limitatissima esperienza – di impartire
lezioni di tutto a tutti. Per esempio, il collega
Saro, che non ha mai lavorato in una Pubblica
amministrazione – non so se lo abbia fatto nel
privato ha fatto sempre l’ Assessore – non so se
è in grado di capire le dinamiche che si
sviluppano all’ interno di una pubblica
amministrazione, e di immaginare cosa può
accadere nel momento in cui annuncia dei
principi e la traduzione pratica che agli stessi
viene data.
Occorre anche un minimo di cultura
gestionale, amministrativa, organizzativa: la
gestione delle risorse umane è la questione
sulla quale, oggi, si gioca la sfida della
competizione a livello europeo. Se in un
sistema, se la gestione delle risorse umane è
soddisfacente, è finalizzata, si riesce a stare –
come si dice – sul mercato, compresa anche la
competizione fra istituzioni bene, altrimenti si
esce dal gioco. Ora, nel corso degli ultimi
quindici anni in questa Regione, c’ è stato,
sostanzialmente, un tentativo di abbassare il
livello dell’ Amministrazione per asservirla ai
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 10 VIII LEGISLATURA –
voleri della cosiddetta politica.
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
Perché, quando un politico ha come
interlocutore un Direttore o una classe
amministrativa di un certo livello, è evidente
che anche lo stesso politico deve alzare il
proprio livello. Allora, noi siamo interessati a
che il dibattito e il confronto si elevi o siamo
interessati
a
metter
mano
nell’ Amministrazione, nei principi, per
affermare la volontà puntuale, di volta in volta,
così come la si manifesta?
cosa succederebbe! E’ evidente che il problema
è rilevantissimo. Certo, nella nostra piccola
regione, nella quale questa Amministrazione è
stata abituata a gestire, non a programmare,
non a legiferare in modo alto, ma,
tendenzialmente, appiattendosi verso il basso,
intervenendo in modo puntuale per assicurare
quello che uno si aspetta - non nel quadro di
una regola generale, ma forzando sempre la
regola generale - è chiaro che questo è
l’ appiattimento che noi oggi stiamo
registrando.
Questo è un tema rilevante, non è un tema
da poco. Badate che chi vi parla ha sempre
sostenuto la necessità di avere, anche sul piano
amministrativo,
anche
con
i
propri
collaboratori, degli scontri continui. Perché
questo aiuta a crescere. La dialettica fra le idee,
fra posizioni, fra funzioni è una ricchezza; il
problema è: se questo degenera in un conflitto
e come si dirime il conflitto.
C’ è poco da dire che la burocrazia, oggi,
non è all’ altezza. La burocrazia è il frutto
delle scelte politiche. Si è voluto fare
questo. Si è voluto avere direttori non
all’ altezza del compito. Si è voluto forzare
la mano per portare tutto ad un livello che
la cultura politica, anche degli anni passati,
ma che ritorna in campo, evidentemente,
esprimeva.
Ciascuno, nel proprio ruolo, deve svolgere
la propria parte, ovvero, se la politica ha il
compito di indicare gli scenari, di prevedere il
futuro e si avvale, ovviamente, della
collaborazione dei tecnici, va da sé che i
tecnici hanno un ruolo rilevantissimo. In
Europa la burocrazia è di altissimo livello.
Tutti noi abbiamo avuto a che fare - chi si è
occupato di affari comunitari - forse con
giovani, ma giovani che erano responsabili; a
venticinque, trent’ anni erano persone di elevato
profilo professionale. Perché? Perché avevano
una responsabilità.
Questa questione è centrale anche
rispetto al tema della separazione fra
politica e amministrazione. Perché è ben
vero che l’ Assessore è in difficoltà: perché
non ha un proprio staff, perché non ha
persone di fiducia alle quali affidarsi; ma
questo è un capitolo che si può aprire con il
sistema delle consulenze, con il sistema dei
“ Consiglieri del Principe” – chiamiamolo
così – dopodiché si tratta di pattuire quanti
e come per sapere le cose, per
approfondirle e così via, anche di volta in
volta con un’ amministrazione flessibile.
E questi giovani, nonostante li avessimo
criticati perché non capivano la nostra
questione, che – badate bene – era una
questione di una piccola regione d’ Europa, in
verità avevano in mano le regole dell’ Europa.
Badate bene che quell’ affidamento di
responsabilità, che prescinde dalla politica, è la
condizione per mantenere le regole comuni,
per stare insieme.
Ma guai a noi se immaginiamo di
scardinare il sistema! Il problema è portarlo
in alto e renderlo più flessibile, questo, sì.
Perché, nel momento in cui la nostra
organizzazione amministrativa è fatta e
cristallizzata in Direzioni, Servizi, Uffici
che vengono decisi con delibera, che non
si possono modificare, che ogni anno,
seguendo la Relazione programmatica era stata prevista dalla legge 18 - in teoria
dovrebbero adattarsi all’ indirizzo politico,
mentre vi è una sorta di ripartizione
continua fra funzioni, compiti e così via...
Se la politica interviene nella modificazione
delle regole, è il disastro. Perché immaginate
voi un’ Europa che funziona a seconda se il
funzionario è amico di Saro, di Tondo, di
Mattassi, di Bortuzzo e così via! Immaginate
Ovvero, se continuiamo ad organizzare
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 11 VIII LEGISLATURA –
la nostra Regione per compiti e non per
obiettivi, non ne usciamo. Badate bene che
la
separazione
fra
politica
e
amministrazione, che voi volete superare,
è questione che deve essere approfondita,
ovvero rigettata, per ricominciare daccapo.
Però è un tema ineluttabile, se si vuole
alzare il livello. E, se mi consentite,
ribadisco la presunzione di questo – come
dire?- “ new deal” della politica, nella
quale chiunque arriva a fare l’ Assessore,
ispirato da un Capogruppo o Capo della
maggioranza, che ha semplicemente, dalla
sua storia, un’ esperienza - un’ esperienza
di comando, ovviamente -, di mediazione
politica continua, perché lì è forte - sulla
progettazione, invece, c’ è molto da
discutere -... evidentemente, se questo è il
livello…. come la politica riesce a forzare
in continuazione l’ Amministrazione e le
regole, ebbene, farete il pasticcio che è
stato fatto fin qui.
Questo mi sento di dirlo, naturalmente,
perché
immagino
che,
dopo
le
dichiarazioni, vi sia la possibilità di un
pensiero forte, non lo so se accadrà. Però
credo che il pensiero forte sia il tema
rilevante che noi dobbiamo fare emergere
da questa discussione per capire se vi è un
filo che possiamo prendere in mano,
insieme, perché qui – ribadisco – non
bisogna avere un approccio che tende al
superamento della burocrazia come fatto
negativo, ma dobbiamo riuscire ad
immaginare che la burocrazia sia un bene
comune da innalzare e custodire,
ribadendo le differenze fra la politica e
l’ amministrazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Travanut. Ne ha la facoltà.
,QWHUUX]LRQH
TRAVANUT. Se non parlano loro,
parleremo noi. Ieri ho detto: “ Meno parlano
loro, più parleremo noi” . Non c’ è problema.
Cioè, se non avremo la possibilità di confronto,
ci confronteremo tra di noi. Ieri vi abbiamo
invitato a parlare... valutate voi. Volevo solo
dire questo: non so se avete ragionato,
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
probabilmente, a breve sì, sono convinto che
avete ragionato. Avete ragionato come spesso
si fa in politica, anzi quasi sempre, sulla base
di convenienze.
Solo che, a volte, bisogna ragionare in base
alla convenienza a breve e a volte in base alla
convenienza a lungo termine. Il ragionamento
che voi avete fatto è basato sulla convenienza a
breve. Capisco questo. A breve conviene fare
questo, ovvero, a breve conviene andare verso
il progressivo superamento della legge 18.
Sono convinto che noi abbiamo esagerato
quando abbiamo fatto la legge 18 in quei
termini. Perché il politico non doveva
rispondere di tutto senza avere qualche potere
in più. Però, andare al progressivo superamento
è un errore. E’ un ritorno ad un passato
lontanissimo, che aveva provocato dei guasti
profondi e, con questa strada che avete
imboccato, si ricreano le condizioni.
Arrivo al punto di dire che la divisione dei
compiti è essenziale per la vita democratica.
Ma badate bene che la divisione dei compiti è
essenziale per la vita democratica all’ interno
dei partiti. E’ questo che voi non considerate.
Per la vita democratica all’ interno dei partiti la
divisione dei compiti è essenziale.
Una delle ragioni del crollo della Prima
Repubblica sta in questo punto, perché la vita
interna dei partiti era condizionata da questo
elemento. Perché questo grande potere a breve
porta l’ idea della impunità: possiamo fare tutto,
abbiamo la maggioranza, possiamo fare
qualsiasi cosa nei confronti di qualsiasi
Comune, nei confronti del personale. Perché
quando uno si sente totalmente impunito e può
fare quello che vuole, a volte, eccede. E, poi, si
creano, all’ interno dei partiti, meccanismi di
alleanze che spingeranno i singoli Assessori a
combinare guai. Quindi vi invitiamo a
riflettere ulteriormente su questo punto.
Io, Presidente, se non c’ è silenzio non parlo.
&RQIXVLRQHLQ$XOD
E’ un ritorno eccessivo ai poteri assessoriali
e allontana ulteriormente la legge 2. Perché
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 12 VIII LEGISLATURA –
come fa uno che, sempre più, ha del potere,
poi, a darlo ad un altro? Questo avrà effetti
negativi anche sulla stessa vicenda della legge
2.
Concludo dicendo: Saro sostiene che questo
è il primato della politica. Questo, invece è il
primato dei politici ( che è cosa diversa ), che,
oggi, forse sono onesti, ma che ieri sono
diventati disonesti proprio perché era prevalso
il primato dei politici e non della politica. E
oggi si ritorna su quella strada, quella che ha
portato al primato dei politici, e non della
politica, che li ha portati, poi, a diventare
disonesti. Questa è la strada di ieri, ma voi,
oggi, ricreate le condizioni perché si riapra la
strada della disonestà, perché questo è il senso
di questo episodio.
Non è nelle vostre intenzioni – sono sicuro
di questo – non lo è. Ma abbiamo già vissuto la
strada che porta alla disonestà; voi la riaprite e
noi vi invitiamo a riflettere ulteriormente su
questa eccessiva discrezionalità e potere dei
politici. Ammesso che tocchi sempre a voi, poi,
governare! Ma comunque, badate bene, così si
inizia a definire il proprio declino. Quindi,
valutate bene quello che state facendo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Petris. Ne ha la facoltà.
PETRIS. Grazie Presidente. Non posso
esimermi dall’ intervenire, anche perché credo
che l’ emendamento proposto dal Relatore di
minoranza Degrassi sia, nel contesto della
legge sul personale, un emendamento cruciale;
è il bivio rispetto ad un ragionamento che viene
portato avanti ed un altro ragionamento che,
invece, sembra che non venga, in qualche
modo, accolto, ma voleva e vuole essere una
sollecitazione.
Perché una sollecitazione? Bisogna avere
chiara
l’ idea
che
un’ organizzazione
amministrativa, politica, un’ organizzazione,
comunque, che funzioni (e funzionare
significa dare risposte ai cittadini, risposte
concrete, reali, immediate, in un quadro,
magari, programmatico che viene definito dal
potere politico) necessita – questo sì – di una
separazione tra i due poteri: tra il potere
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
politico, che è quello dell’ indirizzo, e quello
amministrativo-burocratico che, in qualche
modo, deve, all’ interno del principio di
efficienza, dare attualizzazione alla scelta
politica, alla programmazione. Questo è
fondamentale.
Se non comprendiamo questo assunto,
veramente, rischiamo di gestire questa Regione
come una sorta di grafico, un’ onda di
oscillazione per cui oggi c’ è la necessità,
perché ci siamo accorti che il meccanismo non
funziona, di prendere dei taumaturghi esterni.
Ma perché questo? Se è vero, come potrebbe
essere vero, che il meccanismo burocratico di
questa Regione non funziona, significa che
questa Regione non è stata in grado di
coltivare, al proprio interno, una classe
burocratica, una scuola della burocrazia,
un’ alta burocrazia che sappia interpretare gli
indirizzi della politica.
Non è possibile, come dice il collega Saro,
che la legge 18, per dire, fosse figlia di un certo
momento storico e oggi come oggi, invece,
vada radicalmente cambiata. Ritengo che
questo non sia possibile, perché guai se, in una
qualsiasi organizzazione, si vanno a modificare
le regole del gioco a seconda del momento
politico che si vive. E’ vero che, in astratto,
bisogna anche darci delle correzioni di rotta. In
astratto, è giusto che, qualora ci si accorga che
qualcosa non funziona, si possano anche
rivedere determinate posizioni.
Però è altrettanto vero che non è
possibile vivere il momento istituzionale
dell’ organizzazione di questa Regione
sull’ onda dei sommovimenti che ci sono
nelle strutture. Questo non è affatto serio, e
non è, sicuramente, la strada che dobbiamo
percorrere.
Le regole del gioco, appunto perché sono
regole, vanno predeterminate e non è
sicuramente un fatto positivo che questa
legge, che è ormai alla terza, quarta stesura,
che si dibatte in maniera stanca sotto certi
versi, ma effervescente sotto certi altri,
abbia subito un iter di questo tipo.
Ieri l’ Assessore diceva che questa legge
$WWLFRQVLOLDUL
VIII LEGISLATURA –
accontenta - più o meno ha utilizzato
questo verbo - ottocento persone. Sono
sicuro che dagli emendamenti che vengono
presentati continuamente, alla fine della
giostra questa legge accontenterà un
centinaio, forse due centinaia di altre
persone. Quindi, non credo che questo sia
un modo coerente e corretto di andare
avanti.
Credo, invece, che vada affrontato il
nodo cruciale – e questo emendamento, lo
ripeto, aveva e ha questo scopo – di
determinare, in maniera puntuale e precisa,
chi deve fare programmazione in questa
Regione,
e
chi
deve
attuare
la
programmazione.
Quindi, una classe burocratica efficiente
che attui la programmazione, e una classe
politica che non pretenda di sostituirsi essa
stessa alla classe burocratica. Su questo
non possiamo, diciamo così, essere
d’ accordo con chi vuole una commistione.
Riteniamo che la funzione della politica sia
un’ altra, non certo quella di pretendere di
fare i “ ripartini” nei vari settori, per
accontentare i potenziali elettori con un
sistema clientelare che non fa bene ai
cittadini e alla nostra società.
Quindi, ripeto e concludo, c’ è la
necessità di affrontare questo nodo, non
certo dare un 0,50% di punti in più perché
uno ha i capelli biondi rispetto ad un altro
che, magari, li ha mori. Questa è la
questione fondamentale, questa è l’ alta
politica. Il resto, veramente, sono cose di
poco conto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
Relatore di maggioranza Saro. Ne ha la facoltà.
SARO, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D A me
sembra che questo emendamento 1 ante bis,
presentato dal collega Degrassi sia stato
enfatizzato dai colleghi dei DS per
strumentalizzare alcune dichiarazioni che
abbiamo fatto durante il dibattito e dare loro un
significato che non è esatto.
Innanzitutto,
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (202) 13 -
devo
dire
che
questo
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
emendamento - che noi non possiamo
accettare, soprattutto per quanto riguarda il
secondo comma - è in controtendenza con tutti
gli atti che questa Amministrazione regionale
ha fatto, anche negli anni scorsi, quando alla
guida
della
Regione
c’ era
un’ altra
maggioranza, perché prevedere un comma che
rinvia, per quanto applicabile, alla normativa
del decreto legislativo 3 febbraio 1993 n. 29 è
un errore profondo ed è in controtendenza
rispetto ad un scelta che l’ Amministrazione
regionale aveva fatto ricorrendo alla Corte
Costituzionale nei confronti dell’ applicabilità
del decreto legislativo n. 29.
,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL
E’ il riferimento che hai fatto alla 29.
Adesso sai, hai capito che è tutto sbagliato
perché eri ricorso tu, per primo, in Corte
Costituzionale, per non applicarlo nella nostra
Regione e, infatti, la Corte Costituzionale e
anche le sezioni unite della Corte dei Conti ci
hanno dato ragione. Per cui questo decreto non
è nella maniera più assoluta applicabile nella
nostra Regione, come nelle Regioni a Statuto
speciale. Quindi, hai fatto un riferimento che è
in antitesi rispetto a tutte le scelte che finora
abbiamo fatto.
,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL
L’ ho letto.
Sì e dopo... così come recepite ed in quanto
applicabili dal Decreto legislativo...
,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL
Hai fatto riferimento anche alla 29.
,QWHUUX]LRQHGHO&RQVLJOLHUH'HJUDVVL1R
+RGHWWRFRPHUHFHSLWRFKHqGLYHUVR
Comunque, sta di fatto che il decreto
legislativo n°29 non è applicabile nella nostra
Regione.
,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL³0D
YDUGDWLFKHVFRSHUWD´
Sì, appunto, non è applicabile. In secondo
$WWLFRQVLOLDUL
VIII LEGISLATURA –
luogo, è strumentale... io non sono un
professore come Mattassi, quindi non capisco
niente.
,QWHUUX]LRQH 6DL SHUFKp" 3HUFKp QRQ
DVFROWL9DLDYDQWLHLQGLHWURHWHOHIRQL
Non è vero. Non telefono a nessuno.
,QWHUUX]LRQH7LDEELDPRGHWWRGLDVFROWDUH
TXHOOR FKH VL GLFH 1RQ SDUODUH VHQ]D VHQWLUH
TXHOORFKHqVWDWRGHWWR
Ma non è vero! Ascolto sempre, soprattutto
quando parli tu. Sono molto attento quando
parli perché so che sei molto esperto in tutti i
campi e, quindi, seguo con attenzione quello
che sostieni. Questo lo sai bene.
,QWHUUX]LRQH
Poi, sai, la mia capacità di comprensione è
piuttosto limitata e, probabilmente, non riesco
a capire tutto. Comunque, non voglio fare
polemiche.
,QWHUUX]LRQH 6HL WX LO ©WXWWRORJRª GHO
&RQVLJOLR
Io non sono “ tuttologo” . Sei tu il “ tuttologo”
e sei preparato sul piano scientifico in ogni
campo. Io non mi avventuro in tantissimi
campi perché non ne capisco niente.
,QWHUUX]LRQH ³/XL [H XQ FKH GRSR OD
ODXUHDJjFRQWLQXjDOHJJHUOLEUL´
Io, invece, no.
,QWHUUX]LRQH(DQFKHDODYRUDU
PRESIDENTE. Consiglieri!
SARO, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D Lui è il
migliore e io lo riconosco.
PRESIDENTE.
minuti, sì.
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (202) 14 -
L’ hanno
interrotto
due
SARO, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D Noi
abbiamo detto - e su questa analisi mi sembra
che anche lo stesso Degrassi conveniva - che in
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
questo nostro Paese si passa sempre da un
eccesso ad un altro. Certamente - come diceva
il collega Travanut - la burocrazia italiana è
sempre stata, sostanzialmente, assoggettata al
potere.
Questo vale per la burocrazia statale, che ha
sempre seguito con moltissima attenzione i
Governi che si sono succeduti, anche quelli
attuali, ma anche per le burocrazie regionali,
e’ stato così nella nostra Regione ma anche
nelle altre. Se andate a controllare bene cosa è
successo in Emilia Romagna, non è che in
Emilia Romagna la burocrazia sia neutrale, i
Dirigenti della burocrazia siano neutrali. Sono
allineati con il potere costituito.
,QWHUUX]LRQH
E’ evidente che si pone un problema di salto
di qualità. Nel senso che, se noi potessimo
arrivare a costituire o a costruire una
burocrazia diversa…In Italia si parla spesso di
quella francese, molto forte, preparata e
neutrale rispetto agli schieramenti politici,
niente da dire. Però, sia ben chiaro che, anche
se noi scrivessimo che il modello di
riferimento è quello francese, costruire una
burocrazia
neutrale,
preparatissima,
indifferente alle maggioranze politiche, sapete
bene che, in tempi brevi, non è assolutamente
realizzabile.
Per cui noi dobbiamo gestire una graduale
trasformazione di una burocrazia che era stata
allineata con il potere politico, in questa
Regione come nelle altre. Dobbiamo cercare di
costruire un modello che la responsabilizzi, la
renda autonoma rispetto al passato.
Cosa è successo con la legge 18? La legge
18, senza tener conto delle radici storiche della
nostra burocrazia, dell’ evoluzione di questi
decenni, ha improvvisamente deciso questa
distinzione tra funzione politica e funzione
burocratica. Cosa è avvenuto? Fare una scelta
di questo genere in uno schema burocratico nel
quale, fino a quel momento, erano stati sempre
i politici ad assumersi fino in fondo tutte le
responsabilità (sulle ripartizioni, sulle scelte, e
così via) e i burocrati erano attuatori di queste
scelte, ha portato – con il principio che avete
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 15 VIII LEGISLATURA –
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
voluto sancire, in attuazione del provvedimento
nazionale con la legge 18 – ad un
peggioramento della situazione.
facendo riacquisire alla direzione politica ciò
che gli compete. Questo è l’ elemento di fondo
che cerchiamo di fare.
Lo sapete bene anche voi. Perché ci siamo
trovati ripartizioni delle risorse fatte con gravi
ritardi, e i funzionari hanno scaricato sul
Consiglio regionale tutte le responsabilità che
avrebbero dovuto assumersi. Abbiamo fatto,
negli ultimi tre o quattro anni, centinaia di
norme solo per coprire o far mandare atti
amministrativi che dovevano essere assunti con
assoluta responsabilità da parte dei Direttori.
Poi, come dice Puiatti, forse, non tutto è ben
esplicitato in queste norme, per l’ amor di Dio!,
perché, poi, tradurre la volontà politica in
dettato legislativo è sempre qualcosa di molto
difficile, però, sta di fatto che questo è il nostro
obiettivo.
Io non voglio ripristinare le condizioni del
passato. Questo deve essere ben chiaro, perché
capisco che c’ è stata un’ evoluzione e quello
che è successo mi è ben chiaro. Però, nello
stesso tempo, non è possibile lasciare la
situazione così, come quella che si è venuta
configurando. Allora, cosa abbiamo fatto?
Le scelte che facciamo in questo
provvedimento: in parte ridiamo qualche
potere in più alla Direzione politica, alla
Giunta, su questo non ci sono dubbi, però,
nello stesso tempo, attiviamo un meccanismo
tale di responsabilizzazione dei gruppi dirigenti
– anche con la concorrenzialità tra interni ed
esterni – che dovrebbe consentire di far
scattare, nei dirigenti, soprattutto, di
emanazione regionale, un diverso tipo di
assunzione di responsabilità nella gestione
delle cose, nell’ attuazione delle direttive della
Giunta.
Quindi, in sostanza, ciò che andiamo a fare
non è un ritorno al passato, ma è una
correzione, in base all’ esperienza, degli
elementi negativi che sono emersi dopo
l’ applicazione della legge 18 e che – voi che
siete stati in Giunta per lungo tempo – sapete
quali guai ci ha combinato.
Quindi, in sostanza, non è che adesso dovete
venire a farci la predica perché vogliamo
ritornare al passato, vogliamo solamente
correggere, ridefinendo bene da un lato quali
sono i ruoli della politica,
e vogliamo
correggere le storture dell’ applicazione della
legge 18, dando responsabilizzazione fino in
fondo ai Direttori, ma, nello stesso tempo,
In questo senso, quindi, siamo contrari
all’ abrogazione della 18 perché, allora sì,
avreste ragione di accusarci di voler fare un
ritorno al passato. Siamo contrari a questo
emendamento perché vogliamo, con le scelte
che facciamo, correggere le storture
dell’ applicazione della 18 e non smantellare la
18.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Tesini. Ne ha la facoltà.
TESINI. Presidente e colleghi, vorrei fare
una considerazione di ordine generale e
riferirmi ad un ‘esperienza sul campo che mi
ha visto impegnato per anni e dalla quale credo
di avere conosciuto l’ applicazione della 18 in
maniera significativa su un particolare settore
che, per quanto mi riguarda, consente anche
generalizzazioni assolutamente non ardite, ma
corrette.
Questo spiega i motivi per i quali il nostro
Gruppo insiste molto su questo punto, che non
devono assolutamente essere fraintesi. Perché
abbiamo la percezione, Presidente e colleghi,
che, forse, o per ragioni di corto respiro, o per
quella superficialità, per quella disattenzione
che in questi mesi ci ha portato, spesso, ad
assumere dei provvedimenti di cui, poi, molto
in fretta abbiamo dovuto pentirci, abbiamo
l’ impressione che, forse, siamo di fronte ad una
svolta grave nella organizzazione istituzionale
della nostra Regione e che, poi, può portare a
dei guasti assolutamente profondi.
Quindi, come giustamente ha detto il
Capogruppo, finché siamo in tempo, pensiamo
bene a cosa stiamo facendo. Perché ha ragione
Saro quando dice che ogni legge è figlia del
suo tempo e va adattata. Però ci sono delle
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 16 VIII LEGISLATURA –
questioni di fondo che vanno al di là delle
stagioni e dei tempi. E l’ assunzione forte,
giuridicamente pregnante, organizzativamente
chiara, della distinzione tra la funzione politica
di indirizzo e di programmazione e la funzione
di gestione e di amministrazione va al di là di
ogni stagione e di ogni tempo. Non è una
distinzione adattabile, è una connotazione
permanente che caratterizza e connota tutto
l’ assetto istituzionale della Regione. E
caratterizza l’ organizzazione istituzionale del
livello regionale e da qui connota anche i
rapporti istituzionali con le autonomie locali.
Andare a mettere mano in modo confuso e
disordinato, incoerente, in questo campo, si
rischia di. fare come .. quel tizio che prende il
mandarino, l’ ultimo sotto tutta la montagna di
mandarini. Viene giù tutto con conseguenze
imprevedibili. Perché, poi, in quel modo sono
organizzate le Province, in quel modo sono
organizzati i Comuni, e voglio vedere quale
sarà la qualità di relazione che intercorre tra
l’ organizzazione
dell’ Amministrazione
regionale e quella delle autonomie locali, ad
esempio. Perché stiamo parlando di un
principio
permanente,
non
di
una
caratterizzazione secondaria e superficiale,
marginale, dell’ organizzazione istituzionale.
Ciò premesso, io, ad esempio, mi sono
occupato di un settore, per venticinque anni,
nel quale, normalmente, l’ Amministrazione
regionale interviene con 110, 120, 130 miliardi
l’ anno e fino a non molto tempo fa i piani di
riparto erano oggetto di una concertazione,
prevalentemente politica...
,QWHUUX]LRQH
Credo
sarebbe
interessante,
perché
l’ assessore Tondo, forse, qui, riesce a capirmi a
due titoli, sia perché è responsabile del
personale, dell’ oggetto in questione, sia perché
sto parlando di un settore che, pure, egli
presiede. Quindi, forse, qui possiamo proprio
capirci dal punto di vista della funzionalità e
anche dal punto di vista del merito. Dicevo che
il riparto della formazione professionale era
oggetto di una concertazione, prevalentemente,
politica. Una concertazione assolutamente
funzionale, gestita con il massimo senso di
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
responsabilità, con grande equilibrio, con quel
buon senso al quale ho l’ impressione che Saro
si richiami quando dice: “ Ma poi ci sono degli
scompensi, delle necessità, delle attenzioni, di
cui il buon senso politico deve assolutamente
farsi carico” .
Perché,
altrimenti,
un’ applicazione
rigorosamente procedurale ed esclusivamente
burocratica rischia di far perdere di vista quelle
opportunità e quelle attenzioni che, invece,
facendo lavorare semplicemente il cervello, il
colpo d’ occhio, l’ attenzione, la conoscenza del
territorio, si colgono prima e meglio.
Secondo me, l’ applicazione della legge 18,
da questo punto di vista, è stata un trauma:
primo, perché sono cambiati gli interlocutori –
non avevo più a che fare con l’ Assessore, ma
avevo a che fare con gli Uffici -. Secondo,
perché è cambiata completamente la qualità del
dialogo e del rapporto. Mentre con l’ Assessore
dicevo: “ Guarda che qua è opportuno fare
questa cosa piuttosto che quest’ altra, guarda
che di qua ci sono queste pressioni piuttosto
che queste altre, guarda che di qua c’ è questa
domanda piuttosto che quest’ altra” . Dopo cosa
succedeva?
I funzionari, l’ apparato, ragionavano in
funzione di parametri, indicatori, di elementi
che potevano far pensare che il tutto confluiva
dentro una valutazione essenzialmente
statistica, matematica, di standard che sfuggiva
a valutazioni arbitrarie.
La percezione, la sensazione, per i primi due
anni, è stata quella di una grande sfasatura e
del rischio di non riuscire più a coadiuvare.
Credo che in molti, oggi, potrebbero dire che
questo passaggio, ancorché fortemente
appesantito ancora da elementi burocratici, in
realtà, ha consentito di mettere in moto una
macchina, un sistema dotato di elementi di
affidabilità, di certezza, di trasparenza che
possono e devono costantemente essere
migliorati, perché qui sta il punto, ma
migliorati su quel terreno.
Mi rendo conto che la legge 18 lascia, oggi,
la percezione, la sensazione di un grande
appesantimento burocratico. Però, Assessore,
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (202) 17 VIII LEGISLATURA –
concentriamoci su questo aspetto, che è vero:
se la legge 18 porta a procedure lente,
complicate, tortuose, macchinose, a percezione
di tempi lunghi nella risposta alle questioni che
su tutti i settori, su tutti i piani la comunità
regionale esprime, il problema non è che è
sbagliato l’ indirizzo, non è che è sbagliato il
metodo, è che va perfezionata e messa a punto
la macchina.
La burocrazia regionale è lenta e tortuosa
non perché l’ indirizzo sia nella direzione
sbagliata, ma perché necessita di interventi, di
procedure, di qualificazione del personale, di
semplificazione e necessità di trasferimenti e di
distribuzione più ampia di competenze.
Noi, qui, rischiamo di rispondere ad una
questione
reale,
come
alleggerire
l’ appesantimento burocratico della Regione,
con l’ adozione di un provvedimento
completamente sbagliato. Perché se la
questione fosse: l’ applicazione burocratica
della legge 18 non mi consente di rispondere a
quelli a cui voglio rispondere, questa sarebbe
una mostruosità. Perché noi non possiamo
ritornare ad una discrezionalità totalmente
politica.
Se la questione è: la legge 18, così com’ è
organizzata, prevede procedure troppo lente,
troppo complicate, altri sono gli interventi che
vanno messi in atto per rimuovere questi
ostacoli. L’ ammodernamento della macchina
regionale, la semplificazione degli uffici
regionali, la distribuzione delle competenze
non c’ entra con l’ individuazione delle
competenze e delle responsabilità. Questo è il
punto vero.
Il problema è capire se stiamo andando nella
direzione sbagliata perché non abbiamo capito
la questione, o perché, invece, è proprio là che
vogliamo andare. Se è questa la questione, il
nostro dissenso non può che essere fortissimo e
radicale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Gherghetta. Ne ha la facoltà.
GHERGHETTA. Grazie signor Presidente.
Penso che oggi, qui, le assenze nei tavoli della
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
maggioranza e i silenzi che vengono da quegli
scranni, siano la prova più evidente – direi –
dell’ imbarazzo che esiste all’ interno di questa
pseudo-maggioranza. Un imbarazzo che io
comprendo, soprattutto, nelle file di Alleanza
Nazionale e della Lega Nord. Ricordo che,
allora la legge 18, ma, più in generale, tutta la
normativa nazionale sulla separazione dei ruoli
fra politici e dipendenti, nasceva come la
risposta – non una risposta ma la risposta – a
Tangentopoli e ai danni causati
da
Tangentopoli.
Questa risposta nasceva perché ricordo
articoli di Alleanza Nazionale e della Lega
Nord che dicevano che era ora di smetterla con
i cittadini con il cappello in mano che
andavano a fare la fila davanti alla porta degli
Assessori, a chiedere il piacere agli Assessori.
Quella normativa, quindi, riaffermava,
aboliva... signor Presidente, un po’ di silenzio,
la prego...
,QWHUUX]LRQH
Mi dà fastidio il rumore di sottofondo. Chi
non vuole ascoltare può uscire, non è un
problema. Bisogna vedere, signor Presidente,
se l’ assenza, oggi, è un fatto dovuto alle
intemperie o al clima o è un fatto politico. Io
ritengo che sia un fatto politico che ci siano
solo due Consiglieri della Lega Nord in Aula.
Per qualcuno sarà un fatto legato al clima.
Comunque...
,QWHUUX]LRQH
Signor Presidente, cosa dice, facciamo
cinque minuti di pausa in attesa che si
chiariscano? Mi dica lei che è padrone
dell’ Assemblea.
,QWHUUX]LRQH
Volevo dire che la legge 18 nasceva come
risposta a Tangentopoli. Nasceva come
l’ esigenza di riaffermare una politica fatta di
diritti e di doveri per i cittadini, per ogni
singolo cittadino, indipendentemente dalla
propria fede religiosa, appartenenza politica o
quant’ altro e finiva, quindi, la strada dei
piaceri, dei favori che per lungo tempo erano
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 18 VIII LEGISLATURA –
stati lo strumento nel quale, poi, era nata e si
era sviluppata Tangentopoli.
Oggi, qui, da parte del Relatore di
maggioranza, ma anche da parte di quei pochi
interventi che sono apparsi nelle file della
pseudo-maggioranza di questa Regione, si dice
una cosa e se ne fa un’ altra. Si dice:
“ Dobbiamo aprire una fase nuova” . Ma, di
fatto, si ritorna all’ antico. Si ritorna ad un
sistema che permette una riappropriazione –
secondo me indebita, impropria – di potere da
parte della politica. Lo si fa in nome delle cose
che non funzionano, per l’ amor del cielo. Si
dice: “ Ma sì, abbiamo fatto troppe leggine, i
Direttori li paghiamo troppo e non hanno la
loro responsabilità” . Però, il combinato
disposto dello svuotamento delle Commissioni,
delle Omnibus come regola legislativa, quindi,
delle norme puntuali e, quindi della fine
dell’ oggettività del provvedimento legislativo
e, inoltre, della possibilità di poter - diciamo
così - intervenire direttamente, svuotando di
oggettività, di autonomia l’ apparato tecnicoburocratico dell’ ente pubblico, è lo stesso
identico brodo in cui è nata e si è sviluppata
Tangentopoli.
A me non interessa andare a ripescare quali
sono stati i cadaveri e i fantasmi che Forza
Italia ha recuperato e riciclato in giro per la
Regione, non mi interessa. Quello che voglio
dire è che questo è il brodo nel quale è nata e
si è sviluppata Tangentopoli.
Oggi, dopo queste norme, dopo quello che
avete fatto, dopo quel modo di fare che io ho
vissuto... tu, un giorno, Saro, mi hai detto: “ Tu
sei della prima Repubblica” . Sì, ho dato una
mano a buttarla giù, se era possibile. Ebbene,
dopo quello che avete fatto... questo ruolo
improprio
della
politica
che
state
ricostruendo... perché è evidente: due o tre di
quelli che hanno rubato sono stati assolti,
quindi, adesso tutti rialzano la testa. Dopo tutto
questo, oggi, fra questo sistema, e fra voi e
Tangentopoli c’ è solo e unicamente la possibile
buona fede di ognuno di voi.
Perché tutti gli strumenti...
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
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PRESIDENTE. Vi invito a rispettare i
tempi, Consiglieri.
GHERGHETTA. ... tutti gli strumenti che
dovevate mettere in campo per ricostituire il
vecchio sistema li avete messi puntualmente in
campo. Ho fiducia nella vostra buona fede...,
Mi hanno interrotto varie volte, signor
Presidente.
PRESIDENTE. Va bene,
mantenere il rispetto dei tempi.
cercavo
di
GHERGHETTA. Non era presente, le posso
assicurare che sono stato interrotto per lungo
tempo.
PRESIDENTE. Bene, concluda, allora.
Grazie.
GHERGHETTA. Tutto il sistema è stato
ricostituito. Secondo me questo è un fatto
grave. E’ un fatto molto grave. E’ evidente che,
da parte della Lega Nord e di Alleanza
Nazionale, tutta una serie di parole d’ ordine
sono state accantonate, forse in virtù del
bisogno di governo,... non lo so. Io penso che
in alcuni uomini, in quest’ Aula, ci sia
l’ illusione di poter gestire questo cambio di
rotta.
Cioè dire: “ Ma sì, andiamo da quella parte,
ci rendiamo conto del pericolo, però, oggi, ci
siamo anche noi e possiamo gestirlo in maniera
diversa” . Badate che è un errore madornale. E’
un grave errore. Questo sistema ha la capacità
di logorare e di rovinare tutto quello che
incontra per strada. E’ l’ oggettività del sistema
che si crea quello che noi, qui, dobbiamo
discutere. Dopo, ripeto, come ho detto prima,
fra questo sistema e Tangentopoli c’ è solo la
possibile buona fede di ognuno di voi che io,
per adesso, vi riconosco, perché devo farlo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Cruder. Ne ha la facoltà.
CRUDER. Vorrei intervenire anch’ io in
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 19 VIII LEGISLATURA –
questo interessante dibattito poiché la
questione posta dal collega Degrassi e dal
Gruppo mi pare essenziale rispetto al dibattito
che, sotto il profilo politico, su questa
normativa, l’ Aula è chiamata a fare.
Devo fare alcune precisazioni, raccontare
una piccolissima esperienza e concludere con
un appello. Quando il Consiglio regionale, lo
dicevo ieri, entusiasticamente votò la legge 18,
io non ero fra quelli che cantava in quel coro,
anche perché non potevo farlo, sedevo dove
sedeva lei, Presidente Bortuzzo. Però ebbi
modo di esprimere, nelle sedi informali, una
non completa soddisfazione per le norme che il
Consiglio regionale aveva approvato in
applicazione della legge 421, citata, in questo
emendamento, dal collega Degrassi.
Poi, i fatti, in qualche misura, mi hanno dato
anche ragione. Ricordo, ad esempio, che,
ricorrendo il cinquantesimo anniversario della
Repubblica, l’ ANPI fece una domanda per
ottenere i contributi relativi alle manifestazioni
che la stessa aveva in programma in tutta la
Regione per celebrare questa ricorrenza.
Purtroppo, alla fine dell’ annata, quando si
pensava che la richiesta avanzata fosse corretta
e giusta, ci trovammo nell’ impossibilità di
erogare i finanziamenti poiché la Direzione
competente, esaminato lo Statuto, ebbe a dire
che lo Statuto dell’ ANPI non contemplava
celebrazioni della ricorrenza della Repubblica.
Cioè, siamo arrivati ad un applicazione
coerente, corretta, precisa della legge 18 ed i
risultati sono stati quelli.
E, in quella sede, ebbi anche modo di dire
che mi pareva che qualche meccanismo della
18 dovesse essere leggermente modificato,
perché alcuni indirizzi di natura politica non
potevano essere che in capo all’ Assemblea
regionale e all’ esecutivo regionale e,
nell’ esecutivo regionale, all’ Assessore di
merito.
Però, da lì a fare tutte le considerazioni che
ho sentito svolgere prima dall’ Amministratore
delegato mi pare che la strada sia molto lunga.
Ma io non mi meraviglio di questo, caro
Travanut, è coerente, io apprezzo l’ intervento
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
del signor Saro, perché è coerente con la sua
impostazione, con la sua ideologia politica.
Tutto deve essere politica, cioè, Prima
Repubblica.
Tutto deve essere in capo a chi governa,
nulla agli altri. Questa è prima Repubblica, ma
è coerente su questo. Una volta esistevano
l’ “ andreottismo” ,
il
“ craxismo” ,
il
“ giolittismo” ... adesso esiste il “ sarismo” e
questo è il sistema che governa, o che tenta di
governare, in quel modo. Io non mi meraviglio
assolutamente di nulla. E’ coerenza, questa , e
io la apprezzo.
Soltanto che gli approcci, tuoi, nostri, non
sono di questa natura. Ciò che mi meraviglia è
altro: ho letto la sua intervista fatta al “ pontifex
maximum” – così almeno si definisce – della
Lega Nord, la collega Alessandra Guerra,
sabato scorso. In quell’ intervista si diceva che
la popolazione del Friuli-Venezia Giulia si
meraviglia del rigore morale che la Lega Nord
pretende ed ottiene nel governo di questa
Regione. Questo mi meraviglia. Questo è il
dato politico.
Cioè, che in questa maggioranza ci sia una
coerenza di fondo che è nota, e che io
apprezzo, perché si dà degli obiettivi e lì vuole
arrivare, ma non condivido queste robe da
magliari. Quello di affermare, cioè, una cosa di
fronte alla gente e venire in quest’ Aula a votare
l’ esatto contrario, perché, votando questa
norma, la Lega Nord dimostra che usa due
vocabolari, usa due enciclopedie per illustrare
il suo progetto politico e per dimostrare che il
progetto politico ha manico e radici nelle
istituzioni. E lo tireremo fuori dopo, in un
articolo successivo, per vedere dov’ è il rigore
morale. Nelle normette particolari che si vanno
a costruire, a fare, a votare, tanto per parlare di
rigore morale.
Credo che la legge 18, invece, abbia
bisogno di una ristrutturazione, perché no?
Però, guardate bene che non si può confondere
il momento della costruzione dell’ obiettivo
politico che è dettato o normato dall’ art. 6 della
legge 18, con tutto ciò che segue. C’ erano
anche lì due scuole di pensiero: una che diceva,
in buona sostanza: “ Gli indirizzi, gli obiettivi
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 20 VIII LEGISLATURA –
programmatici, l’ applicazione degli obiettivi,
l’ applicazione delle poste di bilancio, delle
risorse, deve essere qualcosa di generico,
general-generico,”
quando andavamo a
discutere di queste cose in sede di
dipartimento. Invece, c’ era un’ altra scuola di
pensiero, che poi ha prevalso, in base alla quale
il programma previsto dall’ art. 6 della 18
doveva essere qualcosa di definito, preciso,
chiaro: obiettivi, programma, individuazione e
utilizzazione delle risorse. Questo è ciò che
indicava la 18.
Se si applica correttamente questo principio
noi manteniamo, non dico la legge 421, ma
manteniamo il principio cardine che ha
cambiato la prima Repubblica. Cambiare
questo significa ritornare molto indietro.
Ritengo, quindi, di essere d’ accordo sulla
questione di principio sollevata dal Gruppo dei
DS in questo senso. Perché credo che anche
loro abbiano a cuore la fluidità della macchina
operativa della Regione e che si debba
intervenire sulla legge 18. Ma, badate che
questa legge, questa normativa che andiamo a
votare, per tre quarti, riguarda la modifica della
legge 18 e, quindi, si tratta di un grande ritorno
al passato.
Ci sono moltissimi altri contenuti della
legge che vanno condivisi in toto, ma in questa
parte io invito ad una meditazione ulteriore.
Poi, tutti sanno che le maggioranze passano,
ma le procure…
PRESIDENTE. La invito a concludere.
CRUDER. ... rimangono. E che Dio non vi
induca in tentazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Zoppolato. Ne ha la facoltà.
ZOPPOLATO. Capisco l’ amarezza che
Cruder possa avere in grembo, nel cuore o
nell’ anima, però mi è difficile pensare che uno
dica che votare questa legge significa andare
contro la morale. Si può vedere in diversa
maniera le cose, caro collega. Si può vedere
anche che esiste un gruppo di eletti, in questo
Consiglio regionale, che ritiene che le paure
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
che c’ erano quando è stata fatta la legge 18...
Perché la legge 18, ribadisco, è stata fatta su
input, solo perché la politica potesse dire io me
ne frego, non mi occupo più, perché troppa
gente è andata in galera, do tutto in mano ai
dirigenti sperando che la nazione e la Regione
possano andare avanti con i dirigenti, che
fanno quello che credono. Perché questo è
successo.
Ci siamo accorti, purtroppo, che abbiamo
una classe dirigente che ritiene - o perché
prende uno stipendio troppo basso o non so per
quali altri motivi – di non dover prendere certe
decisioni. Perché quello che abbiamo scoperto,
in questi anni, è stata una continuazione di ciò
che faceva, a suo tempo, la vecchia
Democrazia Cristiana : non decidere mai. Ad
un certo punto, per non scontentare questo e
quell’ altro, non prendiamo nessuna decisione,
non andiamo avanti, rimaniamo fermi sul
posto.
Quindi, il fatto che siano passati degli anni e
si ritenga che la legge 18 vada modificata non
significa assolutamente rinnegare qualcosa;
significa solamente dire: “ Abbiamo fatto un
passo verso una certa moralizzazione, però non
l’ abbiamo fatto, in realtà, con le persone,
l’ abbiamo fatto mettendo delle regole che ci
stanno impedendo di governare questa Regione
secondo scelte precise e trasparenti, perché le
procure sono sempre vigili. Spero che le
procure siano vigili – Cruder –perché finora
non lo sono state. Certe procure non si sono
proprio fatte vedere, soprattutto nell’ udinese ed
in altre zone.
Quindi, se le procure fossero vigili e
qualcuno, che ritiene di prendersi la
responsabilità politica, fa intrallazzi o cose
sporche, è giusto che vada in galera. Noi siamo
convinti che, in questo momento, chi deciderà
di amministrare non ha queste paure, perché sa
che sceglierà secondo coscienza e con certi
caratteri di pulizia e di serietà. Riteniamo che
ognuno avrà la sua responsabilità. E’ troppo
facile continuare a scaricare sui Dirigenti che
continuano a dire: “ Noi non possiamo farci
niente, dobbiamo applicare questo e
blocchiamo la Regione” .
$WWLFRQVLOLDUL
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- (202) 21 VIII LEGISLATURA –
Riteniamo che un’ azione valida, come è
stata quella della creazione della legge 18 a suo
tempo, adesso sia superata e vada perfezionata
con le nuove esigenze. Tutto lì. Secondo me è
un aspetto di moralità: significa riprendersi
responsabilità, rischiando, se serve. Se certe
persone si faranno prendere dalla tentazione
della marmellata, Cruder, è giusto che se ne
vadano via, che siano spazzate via, sono
d’ accordo con te. Però dobbiamo ridare il
primato alla politica. Tutto lì.
Quindi, l’ articolo 1 ante bis, e ciò che ne
consegue, sono tutte dichiarazioni fatte da
persone che credono che la vita sia sempre
ferma, si debba rimanere sempre su quello che
si è deciso per tutta la vita. Purtroppo la vita è
in movimento. Questo ci dimostra che c’ è
un’ esigenza assoluta, perché tutti sanno che i
quarant’ anni di governo di questa Regione
hanno creato delle storture che adesso vanno
cambiate. Ma è naturale, è una questione di
tempi. Stiamo cercando di farlo, se poi non
andrà bene, non andrà bene. Non lo so.
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
Un colpo de campanel come quando che se
fa la consacrazion... ecco, tre campanei...
almeno così jera la liturgia.
Sono convinto, non da oggi, e ho proposto
ripetutamente l’ abrogazione della legge 18.
Non perché sono cambiati i tempi e ogni epoca
ha i suoi prodotti, ogni stagione ha i suoi frutti,
eccetera. Perché la 18, sperimentata sul campo,
secondo me, ha mostrato tutta una serie di
lacune, di difficoltà, di problemi. Non vi piace
il termine abrogazione? Facciamo una
modifica sostanziale, l’ importante è capirci
sugli obiettivi.
Quindi, l’ emendamento provocatorio che ha
presentato Degrassi, secondo me, è un
emendamento, invece, che deve essere
considerato in modo serio e dovrebbe essere
votato – Ferruccio Saro.- Il che non significa
che, improvvisamente, tutto è cancellato e si
ritorna alla prima Repubblica, dove c’ era
l’ “ andreottismo” come diceva prima Cruder.
Presidente, se ci sono problemi... chi deve
parlare vada fuori! Lei è lì con la campanella,
ma...
Però stiamo cercando di fare semplicemente
questo: ad ognuno le sue responsabilità e il
coraggio di fare tornare la politica in questi
banchi e non solo le scuse per non fare o i
blocchi da Roma o da Bruxelles per non andare
avanti sulle cose.
PRESIDENTE. Dobbiamo sospendere,
magari un momentino, ci sono dei problemi?
Perché altrimenti c’ è difficoltà – lo devo
testimoniare – ad ascoltare il Relatore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Puiatti. Ne ha la facoltà.
PUIATTI,
Consigliere.
PUIATTI,
5HODWRUH GL PLQRUDQ]D.
L’ intervento di Cruder mi ha un po’
stimolato... rispetto all’ invocazione affinché
Dio non ci induca in tentazione. Ritenevo che
fossero gli uomini ad indurre in tentazione.
Non avrei mai pensato che fosse il Padre
Eterno che stimolava il peccato. Evidentemente
era una mia carenza, non ho la cultura che ha
Giancarlo Cruder. Al di là delle battute...
Si è aperto un dibattito, secondo me giusto,
sulla attualità o meno della 18, ma, soprattutto,
sulla divisione dei ruoli fra la politica e
l’ amministrazione. Fra chi dovrebbe dare
indirizzi, criteri e chi dovrebbe tradurre questi
indirizzi, questi criteri in atti concreti, in atti
deliberativi.
5HODWRUH GL PLQRUDQ]D.
Il
PRESIDENTE. Prego, collega Puiatti.
PUIATTI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D. Allora, la
legge 18, in questo momento, c’ è ancora. Non
è stata abrogata. E, con la legge 18, Michele
Degrassi ha in mano una delibera della Giunta
regionale n. 1670, e, allegato alla delibera, c’ è
un elenco di n. 113 società, associazioni,
persone che hanno beneficiato di contributi da
150 milioni fino a 3, credo, per fare le cose più
strane del mondo. 4 miliardi scarsi – gestione
Dressi – per capirci: Bavisela 1, Bavisela 2,
Bavisela 3, eccetera. Si paga il ritiro
dell’ Udinese e della Triestina,... l’ Udinese va a
Sella Nevea a ritirarsi e, quindi, la Regione
deve dare 80 milioni, perché altrimenti non si
ritira. E via dicendo.
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 22 VIII LEGISLATURA –
Ossia, questa delibera è stata fatta con la
legge 18. Allora, non so se i criteri fossero tali
per cui, in base ai criteri astratti, il risultato è
questo. Credo che, già di fatto oggi, quando la
Giunta ha assunto questa delibera – vedo
l’ Assessore Tondo che sorride – era
consapevole che le valutazione erano
squisitamente politiche, ossia gestione di
clienti come si faceva nella prima repubblica,
gestione demenziale. Perché se voi pensate che
attraverso questo meccanismo si producano
voti, conosco un signore che si chiama Tavella
che è l’ inventore de “ l’ Italian Bahia” ... questo
signore ha dei rapporti meravigliosi con tutti.
Credo che non sposti grandi voti e credo
che…..
Perché avete questa reazione? Chissà
perché? Appunto, sette anni. Ma lo sentite da
sette anni. Ma questa Giunta ha anche deciso di
dare, per la prima volta, un contributo di cento
milioni per fare questa cosa. Ma non mi
interessa questo, ci saranno altri momenti in
cui entreremo anche su questo.
,QWHUUX]LRQH
E invece non è così. Allora...
PRESIDENTE.
Le
rammentavo,
Consigliere, che è già scaduto il tempo e
quindi, se si dilunga in dialoghi con il collega
Gottardo, evidentemente... Prego consigliere.
PUIATTI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D. Non sono
mai riuscito a parlare per più di trenta secondi
consecutivamente. Volevo dire che la 18, in
questo momento c’ è, e pur essendoci viene
gestita o comunque consente gestioni di un
certo tipo. Quindi, molto probabilmente, non è
la legge 18 che impedisce cose come queste,
ne impedisce, secondo me, altre e, sicuramente,
ha creato un meccanismo di “ trasferimento di
responsabilità” alla dirigenza, responsabilità
che non sempre la dirigenza è pronta ad
assumersi. Questo è un problema vero, reale.
Questo è il motivo per cui, secondo me, la 18
va interamente rivista.
Quindi, la proposta – ripeto – provocatoria,
ma non troppo, di Degrassi, secondo me, è una
proposta da sostenere, Ferruccio Saro. Voi cosa
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
– SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
fate? Voi dite: “ No. Noi non abroghiamo la
18” . Però la modificate in 25 punti, senza,
oltretutto,– e questo è un dato che io chiedo
alla Presidenza del Consiglio - che sia stata
fatta una simulazione rispetto a cosa resta della
18 e come viene modificata, se le proposte
della maggioranza venissero accolte. Perché
quasi ogni articolo introduce delle modifiche,
delle sostituzioni, eccetera.
Quindi, credo che si debba fare una lettura
d’ insieme, anche da un punto di vista di tecnica
legislativa. Credo che dire “ abroghiamo la
legge 18, come dato di partenza, e, dopo,
facciamo una legge che ricostruisca quella
parte di 18 che ritenete debba restare” sarebbe
più logico di questo “ taglia e cuci” infinito, che
non sappiamo dove ci porta.
Il problema è quello di chiarire una cosa di
fondo: se siamo d’ accordo o no sul fatto che
debba esserci una divisione di responsabilità.
Questo è il dato di fondo. Oppure, se i
funzionari dirigenti debbano essere attuatori,
non di direttive, ma debbano scrivere sotto
dettatura dell’ Assessore di turno. Questo è il
nodo che è stato posto dall’ emendamento. Su
questo non ci sono state risposte, almeno io
non ho capito qual è l’ opinione del Relatore di
maggioranza..-. recupero dopo, Presidente, ho
altri cinque minuti in sede di.-..
Mi lasci finire questo ragionamento.
Concordo sul fatto che bisogna individuare dei
meccanismi
di
autonomia,
di
responsabilizzazione e di valutazione. Quindi i
dirigenti devono essere autonomi e su questo
c’ è tutta una serie di meccanismi
contraddittori. Quindi, la Giunta deve dare
obiettivi e deve valutare il raggiungimento
degli obiettivi. Per far questo i dirigenti devono
essere autonomi. Questo è il dato.
Se questo è, in estrema sintesi, l’ obiettivo
che vi ponete – sul quale io concordo
pienamente – la traduzione in norme di questo
obiettivo non è quello che sta scritto qua. Qui
sta scritto altro. C’ è scritto che non esiste
autonomia e che, addirittura, la Giunta nomina,
non solo il Direttore generale, il Direttore dei
servizi, ma, addirittura, i sostituti dei direttori
di servizio. Avete pensato al coordinatore che
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5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (202) 23 -
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
incasina le cose e non ha nessun tipo di
responsabilità e, fra le divisioni dei compiti,
riportate alla Giunta anche le cose che
dovrebbero fare, invece, i dirigenti, i
funzionari.
In altri termini, questa non è una legge che
prevede una puntuale, definita divisione di
compiti,
è,
evidentemente,
migliorata,
aggiornata rispetto alla legge 18, che non
funziona, ma è un’ altra cosa. Quindi, questo è
un nodo centrale che, giustamente, è stato
posto come uno ante, perché è un dato da cui si
parte. Come dato di volontà, almeno, perché
tutto il resto viene dopo.
Se non è così, dovete spiegarci perché la 18
deve stare in piedi. Al di là di tutta la
pantomima.
Detto questo – e chiudo e ho finito, non
parlo più neanche dopo – chiedo agli uffici... la richiesta l’ ho fatta prima, lo richiedo – mi
dispiace complicarvi la vita più del dovuto,
però, magari per il pomeriggio, se avete fatto, e
se non l’ avete fatto bisognerebbe che qualcuno
lo facesse, una stampata della legge 18, come
risulta modificata
dagli
emendamenti
presentati....
,QWHUUX]LRQH
Ho capito, ma ogni articolo modifica un
pezzo e non si capisce, dopo, se quello che
resta è coordinato o no, se ha senso o non ha
senso. Non è possibile lavorare articolo per
articolo. Uno deve avere una visione
complessiva, a mio parere, della norma e di ciò
che resta. Perché un conto è dire: “ La
abroghiamo, non c’ è più e dopo lavoriamo” .
Altra cosa, invece, è fare questo lavoro di
taglia e cuci che è stato fatto. Spero e mi
auguro che questo non sia un lavoro da iniziare
adesso. Spero che chi ha scritto queste norme
abbia fatto una valutazione su cosa succede,
dopo, alla legge 18. Io non la conosco a
memoria. Non so se, chi ha fatto questo lavoro,
la conosce a memoria. Questo è un problema.
Grazie.
PRESIDENTE La parola al Relatore di
minoranza Degano.
DEGANO, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D Per
recuperare il tempo del collega Puiatti,
considerato che sull’ emendamento è già
intervenuto il collega Cruder, mi rifaccio alle
sue considerazioni. Parere favorevole, quindi,
all’ emendamento.
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
minoranza Degrassi.
DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D. Devo
dire due cose anche al collega Ferruccio, non
se ne abbia a male. Nel senso che ho
riconosciuto, nella seconda parte del suo
intervento, il pensiero politico con il quale ci
siamo confrontati in Commissione e che fa
parte del dibattito politico, corretto, giusto. Mi
permetto di dirgli che la prima parte
dell’ intervento non solo non era parte del suo
modo di pensare, ma era anche scentrata,
probabilmente, perché – questa è la mia
considerazione – ha avuto cattivi consiglieri
che l’ hanno consigliato sulla prima parte del
suo intervento.
Del resto io so come i Sindacati, come dire?
bivacchino in questi giorni qua attorno,
consigliando più o meno bene un po’ tutti e chi
non ne è stato, a turno, vittima... ?
,QWHUUX]LRQH
Perché tu sei inavvicinabile. Però, la prima
parte era riferita alla 421, appigliarsi su quella
cosa della 29 mi è sembrato non all’ altezza del
tipo di ragionamento che, di solito, il
consigliere Saro fa.
Sulla seconda questione, cioè sul merito,
voglio dire che, anche adesso, della
maggioranza hanno parlato in due: Saro e
Zoppolato. E, ancorché siano ormai diventati
un po’ come Cip e Ciop o Flick e Flock,
insomma…
Mandi tutti dentro, Presidente, suoni, perché
mi risparmia una telefonata a Saro: ogni volta
devo telefonare per dirgli di venire dentro.
Facciamo così: lei suona, quando Saro la
guarda lei suona, così risparmio una telefonata,
che ha una sua utilità.
$WWLFRQVLOLDUL
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VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
PRESIDENTE. C’ è uno strano clima, oggi,
in questa sala. Io, però, vorrei che andassero
avanti anche i lavori.
DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D Sì, sì,
sto sotto i cinque minuti, non c’ è problema.
Dicevo che avete parlato in due e nonostante
abbiate dimostrato, negli ultimi mesi, una
comunanza di vedute politiche, forse la più alta
all’ interno di questa maggioranza, che su molte
altre cose si “ sparnissa” come si direbbe dalle
mie parti, anche lì ci sono state delle differenze
di approccio. Ho la sensazione che, su questo
tema del personale, non vedrò risolto il mio
quesito, quello che mi sta più a cuore, e cioè la
domanda: “ di chi è figlia questa legge ?” .
Temo che se andremo avanti così, rimarrà
senza risposta.
Questa politica sul personale... guardate, su
questa cosa della legge 18 non era strumentale,
lo dico e chiudo. Quando si prende una legge
che serve per fare A e si emenda per fare B, si
fa un pessimo servizio all’ impianto legislativo.
Voi state facendo una politica di rattoppi su
una legge che diceva altro. Non so neanche
come definirla: la politica della toppa (con due
p). Nel senso che, preso un corpo legislativo, si
rattoppa con tutt’ altro.
Questo non va bene. Invito i colleghi a
votare questo emendamento, perché credo che
emendare la legge 18 nel senso contrario alla
legge 18 sia un grosso errore e che, quindi,
bisogna prendersi la responsabilità, se si vuole
cambiarla, di abrogarla per farne un’ altra, nella
quale noi ribadiremo i nostri concetti, che sono
quelli della divisione, della separazione dei
compiti e dei ruoli; ma non è possibile che su
quel corpo normativo si innesti tutto e il
contrario di tutto.
E’ profondamente sbagliato e riteniamo che
vada affrontato in maniera seria. Vedete,
questo succede perché le leggi di ordinamento,
importanti come queste, vengono fatte in Aula.
Perché la Giunta presenta una cosa che, poi,
oggi, non c’ è più e perché chi fa le leggi qua in
Aula, gioco forza, deve attaccarsi a mettere
toppe e, quindi, questa “ politica della toppa” è
la massima espressione legislativa che riuscite
ad esprimere.
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
maggioranza Ritossa.
RITOSSA, 5HODWRUHGLPDJJLRUDQ]D. Si può
partire da queste ultime affermazioni del
collega Degrassi, laddove dice che stiamo
facendo la “ politica della toppa” . Allora
bisognerebbe ricordare e ricordargli che sulle
leggi di una determinata importanza, cioè sulle
leggi di ordinamento, le eventuali riforme e
modifiche possono essere pur sempre fatte
laddove si verifichi - come lo stesso Gruppo
dei DS ha dimostrato – una necessità di
modifica alla stessa.
Se il concetto basilare della legge 18 era
quello della divisione dei concetti, dei due ruoli
(quello di indirizzo e quello amministrativo),
abbiamo visto, strada facendo, che la
operatività in questo settore è venuta meno o,
perlomeno, si sono riscontrate, effettivamente,
delle necessità di modifica. Quindi, proprio per
queste esigenze si è arrivati alla necessità di
alcune modifiche.
Allora - chi vuole intendere, intenda -, basta
ricordare quali sono state e di quale tenore, le
modifiche fatte sulla legge riguardante
l’ edilizia popolare (cioè la 75/82), e quanti testi
coordinati ne sono venuti fuori, dal momento
della sua nascita ad oggi: esistono sei testi
coordinati. Dico: sei!, che sono stati pubblicati
sul B.U.R. regionale.
Allora, dinanzi a questa situazione, dinanzi
al fatto che le stesse opposizioni dicono che vi
è la necessità di una modifica, allora, viva
Iddio, si può arrivare anche a una modifica e
vedrete che il testo coordinato verrà fatto e
presentato e, magari, pubblicato anche sul
Bollettino Regionale a modifiche avvenute,
affinché uno possa vedere cosa è rimasto in
piedi della legge 18 e quali sono le modifiche
attuate e portate sotto l’ aspetto amministrativo
con questi interventi.
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
maggioranza Saro.
SARO, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Ho già
spiegato prima, nel mio intervento durante il
dibattito generale, che, da parte nostra,
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 25 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
vogliamo, attraverso questo provvedimento,
non ritornare al passato, bensì superare le
incongruenze che si sono verificate in sede di
applicazione della legge 18.
Su questi aspetti mi pare che ci sia un’ ampia
condivisione da parte di molti che sono
intervenuti nel dibattito, non solo dalla
maggioranza - dove abbiamo parlato in pochi -,
ma anche da parte dell’ opposizione. Ricordo
l’ intervento di Tesini, che ha analizzato in
modo razionale ciò che è avvenuto dopo
l’ applicazione della legge 18.
Quindi, noi non accettiamo questo
emendamento, siamo contrari a questo
emendamento, che ha un valore strumentale
perché, se abolissimo la legge 18, allora ci
potreste accusare veramente, fino in fondo, che
vogliamo tornare al passato. Invece, con questo
provvedimento, noi vogliamo correggere le
storture della legge 18 e, quindi, voteremo
contro.
,QWHUUX]LRQH
E’ una legge importante che era giusto
correggere ed aggiornare, per raggiungere due
obiettivi: ridare un nuovo ruolo alla politica,
perché, giustamente, Zoppolato ha ricordato
come, in quel momento di fortissima
delegittimazione della classe politica, si è come sempre in Italia – passati da un estremo
all’ altro, scaricando tutte le responsabilità sulla
burocrazia; noi vogliamo tornare a dare alla
politica i suoi compiti, che sono quelli di
indirizzo, di programmazione e così via e
creare una classe dirigente-burocratica che si
assuma tutte le sue responsabilità di attuazione
degli obiettivi della politica.
Quindi, questo è quello che vogliamo fare.
Siamo contrari, perché, se accettassimo il
vostro emendamento, allora, ci potreste
accusare di voler raggiungere quell’ obiettivo
che avete indicato nel vostro intervento.
PRESIDENTE. La parola alla Giunta.
TONDO, $VVHVVRUH DOOD IRUPD]LRQH
SURIHVVLRQDOH DO ODYRUR DOOD SUHYLGHQ]D DOOD
FRRSHUD]LRQH DOO¶DUWLJLDQDWR SHU OR VYLOXSSR
GHOOD PRQWDJQD DOO¶RUJDQL]]D]LRQH H DO
SHUVRQDOH Presidente, la Giunta è contraria a
questo emendamento. Comunque, eviterò di
farmi trascinare in un dibattito “ 18 sì, 18 no” ,
soprattutto per come è stato anche impostato in
certi interventi per cui ha un sapore nettamente
moralistico, sembra quasi che chi sta con la
legge 18, sta con il nuovo, sta con la moralità,
sta con la pulizia, chi sta contro la legge 18
vuole il ritorno al passato.
Noi respingiamo questa visione che è stata
avanzata da alcuni Consiglieri. Devo
soffermarmi su alcune sollecitazioni che mi
sono sembrate intelligenti da parte di Puiatti, di
Mattassi, e di altri ancora. Mi verrebbe da
rispondere a Mattassi, che ha sollecitato un
pensiero forte da parte della Giunta: mi pare
che sia di moda, soprattutto nella vostra
Sinistra, il pensiero debole, non il pensiero
forte.
Credo che sia presunzione intellettuale
pensare di avere sempre, su tutto, un pensiero
forte. Noi non ce l’ abbiamo. Siamo
consapevoli che la legge 18 nasce ed è nata –
l’ abbiamo detto tutti, l’ ha testimoniato l’ allora
Presidente del Consiglio Cruder, in un contesto
che era decisamente influenzato dal punto di
vista politico, da una serie di valutazioni che
erano fortemente pregnanti di uno spirito
giustizialista -... e credo che, come tante cose
all’ epoca, sia stata figlia di un passato
eccessivamente estremizzato.
Nessuno, qui, vuole mettere in discussione
la legge 18, nessuno vuole mettere in
discussione la separazione dei poteri, la
separazione
dei
ruoli.
Vogliamo
semplicemente coniugare due cose: una
maggiore responsabilità da parte dell’ Esecutivo
e della struttura, e una funzione della
responsabilità della politica. Perché, vedete,
credo – e non ero nella precedente legislatura –
che la legge 18 abbia deresponsabilizzato – e
questo non è sempre positivo – anche la classe
politica.
Nessuno mi spiegherà mai o riuscirà a
convincermi che c’ è una classe politica
tendenzialmente o potenzialmente corrotta, e
una classe burocratica che, invece, sta ad altri
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 26 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
livelli. Credo che le cose le facciano gli
uomini. Oggi, da parte nostra, assumersi la
responsabilità coraggiosa – mi rendo conto che
è coraggiosa – di segnare parzialmente un
ritorno indietro rispetto a quella che era la
legge 18, tentando una coniugazione tra quella
che era la responsabilità della politica e quella
dell’ amministrazione, credo sia un fatto
positivo che debba esserci riconosciuto.
Credo che, in questo senso, quindi, non ci
siano modelli da esportare, né francesi né
anglosassoni, ma ci sia uno spirito tutto italiano
– questo, sì, lo accetto – di adattamento alle
situazioni che cambiano. Oggi siamo in una
situazione completamente diversa da quella di
cinque anni fa e molto diversa anche da quella
di quindici anni fa.
Credo che ciò che proponiamo sia una
giusta mediazione, tanto per utilizzare parole
che il mio Capogruppo usa sempre, rispetto ad
una possibilità di coniugazione tra il potere
politico ed il potere burocratico che, se
rimangono separati, a mio avviso, non fanno
un buon servizio ai nostri amministrati.
PRESIDENTE. Devo una risposta al
consigliere Puiatti: gli Uffici stanno
verificando, mettendoci anche la buona
volontà, per riuscire, eventualmente, a fare
quanto il consigliere Puiatti stava chiedendo.
Pongo in votazione l’ articolo 1 ante bis.
1RQqDSSURYDWR
Per quanto riguarda l’ articolo 1 ante, mi
pare che si sia raggiunto l’ accordo di discuterlo
con il n. 5.
Passiamo, quindi, all’ articolo 1, di cui do
lettura:
“ )LQDOLWj
l. Con la presente legge la Regione autonoma
Friuli-Venezia Giulia definisce nuovi criteri di
organizzazione
dell’ Amministrazione
regionale, del Consiglio regionale e degli Enti
regionali, finalizzati al contenimento, alla
razionalizzazione e al controllo della spesa,
nonché alla modernizzazione e allo snellimento
delle procedure e degli uffici, avviando altresì
un processo di ampia delegificazione ai fini di
un adeguato e più rapido adattamento alle
esigenze dell’ intera collettività regionale.
2. Nell’ ambito del principio della separazione
dei compiti, si provvede a una migliore e più
chiara definizione di quelli riferibili,
rispettivamente, al controllo e, indirizzo
politico e alla attuazione e gestione
amministrativa, prevedendo specifici momenti
di verifica e valutazione dell’ attività della
dirigenza e della rispondenza dei risultati della
gestione alle direttive impartite dalla Giunta
regionale.
3. Per favorire effettivi cambiamenti in termini
di efficienza ed efficacia, nonché il
perfezionamento
del
processo
di
privatizzazione del rapporto di impiego, teso a
favorire momenti di responsabilizzazione,
premiando incrementi di qualità e produttività
e penalizzando disfunzioni e ritardi, si
provvede altresì ad adottare le necessarie
determinazioni volte alla soluzione delle
problematiche pendenti in materia di mobilità
verticale interna del personale e alla
valorizzazione
della
professionalità
e
dell’ esperienza del personale medesimo.
4. Le disposizioni di cui alla presente legge
vengono assunte in correlazione alla necessità
di delineare una Regione sempre più orientata
a compiti di indirizzo, coordinamento e
programmazione e a una progressiva
dismissione di quelli connessi alla gestione e
all’ Amministrazione diretta da trasferirsi o
delegarsi agli enti locali, anche nell’ ottica di
una
progressiva,
sensibile,
riduzione
dell’ organico regionale.”
E’
stato
emendamento:
presentato
il
seguente
6DUR5LWRVVD 5HODWRUL GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQDHPHQGDPHQWRPRGLILFDWLYR
3ULPDGHOO¶DUWLFRORLQVHULUHLOVHJXHQWH
&DSR
³&$32,
$WWLFRQVLOLDUL
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5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
'LVSRVL]LRQLJHQHUDOL´
6RVWLWXLUHO¶DUWLFRORFRQLOVHJXHQWH
³$UW
3ULQFLSLHILQDOLWj
&RQ OD SUHVHQWH OHJJH OD 5HJLRQH
DXWRQRPD )ULXOL9HQH]LD *LXOLD GHILQLVFH
QXRYL
FULWHUL
GL
RUJDQL]]D]LRQH
GHOO¶$PPLQLVWUD]LRQH UHJLRQDOH GHO &RQVLJOLR
UHJLRQDOH H GHJOL (QWL UHJLRQDOL ILQDOL]]DWL DO
FRQWHQLPHQWR DOOD UD]LRQDOL]]D]LRQH H DO
FRQWUROOR GHOOD VSHVD QRQFKp DOOD
PRGHUQL]]D]LRQH H DOOD ULRUJDQL]]D]LRQH GHJOL
XIILFL DYYLDQGR XQ SURFHVVR GL DPSLD
GHOHJLILFD]LRQH DL ILQL GHOOR VQHOOLPHQWR GHOOH
SURFHGXUH SHU XQ DGHJXDWR H SL UDSLGR
DGDWWDPHQWR DOOH HVLJHQ]H GHOO¶DWWLYLWj
DPPLQLVWUDWLYD GHOOD 5HJLRQH DOOD FRPXQLWj
UHJLRQDOH
1HOO¶DPELWR GHO SULQFLSLR GHOOD
VHSDUD]LRQH GHL FRPSLWL VL SURYYHGH D XQD
PLJOLRUH H SL FKLDUD GHILQL]LRQH GL TXHOOL
ULIHULELOL ULVSHWWLYDPHQWH DO FRQWUROOR H
LQGLUL]]R SROLWLFR H DOOD DWWXD]LRQH H JHVWLRQH
DPPLQLVWUDWLYD SUHYHGHQGR VSHFLILFL PRPHQWL
GL YHULILFD H YDOXWD]LRQH GHOO¶DWWLYLWj GHOOD
GLULJHQ]DHGHOODULVSRQGHQ]DGHLULVXOWDWLGHOOD
JHVWLRQH DOOH GLUHWWLYH LPSDUWLWH GDOOD *LXQWD
UHJLRQDOH
3HU IDYRULUH HIIHWWLYL FDPELDPHQWL LQ
WHUPLQL GL HIILFLHQ]D HG HIILFDFLD QRQFKp LO
SHUIH]LRQDPHQWR
GHO
SURFHVVR
GL
SULYDWL]]D]LRQHGHOUDSSRUWRGLLPSLHJRWHVRD
IDYRULUH PRPHQWL GL UHVSRQVDELOL]]D]LRQH
SUHPLDQGRLQFUHPHQWLGLTXDOLWjHSURGXWWLYLWj
H SHQDOL]]DQGR GLVIXQ]LRQL H ULWDUGL VL
SURYYHGH DOWUHVu DG DGRWWDUH OH QHFHVVDULH
GHWHUPLQD]LRQL YROWH DOOD VROX]LRQH GHOOH
SUREOHPDWLFKH SHQGHQWL LQ PDWHULD GL PRELOLWj
YHUWLFDOH LQWHUQD GHO SHUVRQDOH H DOOD
YDORUL]]D]LRQH GHOOD SURIHVVLRQDOLWj H
GHOO¶HVSHULHQ]DGHOSHUVRQDOHPHGHVLPR
/HGLVSRVL]LRQLGLFXLDOODSUHVHQWHOHJJH
SHUVHJXRQR LO ILQH GL GHOLQHDUH XQD 5HJLRQH
VHPSUH SL RULHQWDWD D FRPSLWL GL LQGLUL]]R
FRRUGLQDPHQWR H SURJUDPPD]LRQH H D XQD
SURJUHVVLYDGLVPLVVLRQHGLTXHOOLFRQQHVVLDOOD
JHVWLRQH H DOO¶$PPLQLVWUD]LRQH GLUHWWD GD
WUDVIHULUVL R GHOHJDUVL DJOL HQWL ORFDOL FRQ
FRQVHJXHQWH
SURJUHVVLYD
ULGX]LRQH
GHOO¶RUJDQLFRUHJLRQDOH´
La parola al Relatore di maggioranza
Ritossa per l’ illustrazione dell’ emendamento
sostitutivo dell’ intero articolo 1.
RITOSSA, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D.
Con
l’ emendamento
modificativo
dell’ articolo 1 si cerca di dettare, in modo
chiarissimo, i principi e le finalità di questa
legge,
dando
un’ indicazione,
anche
seguendo quelle che erano le indicazioni
classiche della legge 18, quindi, si
ribadiscono i concetti relativi al controllo
della spesa e allo snellimento delle
procedure come antefatto e, in modo
specifico, si veda al comma 2, il principio,
netto della separazione tra controllo ed
indirizzo
politico
e
gestione
amministrativa.
Non sfuggiranno anche gli altri due
commi, in cui si esplicita la questione del
momento di responsabilizzazione dei
dipendenti e, in modo particolare, si
stabilisce che verranno premiati o dovranno
essere premiati gli incrementi di qualità e
di produttività.
Per quanto riguarda, poi, la questione
della mobilità verticale, si cerca di dare una
risposta al problema. Quindi, proprio con
questi concetti, anche ribaditi e riportati
nuovamente nel comma 4, si va a dare
quella che è l’ indicazione di massima della
volontà di trasformazione di questa
Regione, che dovrà avere, in prospettiva,
esclusivamente compiti di indirizzo, di
coordinamento e di programmazione,
trasferendo, per quanto sarà possibile, agli
enti locali le funzioni amministrative vere
e proprie.
Quindi, sostanzialmente, con questo
emendamento si ribadiscono i concetti
fondamentali ed i principi di questa legge,
anche secondo quelle che erano le critiche
sostanziali che sono venute da parte
dell’ opposizione.
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VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
Relatore di minoranza Degrassi. Ne ha la
facoltà.
DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D
L’ articolo 1 è la prova di quello che ho
descritto prima come “ la politica della
toppa” .
Il comma 2 dice esattamente quello che
diceva la legge 18. Tale e quale. Voi ci
avete spiegato per un’ ora che volete
cambiare la legge 18, ha detto l’ Assessore:
“ Noi vogliamo modificarla” . Il contenuto
del comma 2 è già riportato nella legge 18.
E’ questo il senso, quando vi dico che
legiferate male, perché dovevate prendere
la legge 18 e dire: “ Ne cambio
l’ impostazione ed i principi” . Invece, avete
voluto mantenere la 18 così com’ è. Fate
porcherie, legislativamente: perché gli
articoli sono scritti da persone diverse.
Allora,
quando
si
propone,
provocatoriamente o no, di abrogare la
legge 18 , lo si fa per dire: fate, per una
volta, una cosa organica, in cui all’ articolo
1 ci sono “ principi e finalità” e sono quelli
veri, non quelli che sono ripescati, rimasti,
cambiati. Perché, alla fine, voi non avete
idea
di
come
volete
cambiare
l’ Amministrazione regionale, avete solo
idea che, siccome nel caso “ x” il
funzionario “ y” non mi ha permesso di dare
i soldi al signor Pinco, cambierò quella
cosa. Ma non è così che si legifera!
Perché in quel caso, se si verifica un
problema, esso va risolto alla base della
struttura dell’ organizzazione regionale.
Invece i principi sono uguali a quelli della
legge 18, precisi, identici, gli stessi! Però
dite che cambiate la filosofia. Dove
cambiate la filosofia? Quando una nomina
viene fatta in Giunta, invece che dai
direttori. Quando c’ è da decidere su una
cosa che non avete potuto decidere perché
– peste lo colga – un direttore si è alzato e
ha detto: “ No, guardi, secondo me quella
cosa non si può fare” .
Si può fare tutto, ma bisogna farlo bene.
Invece, questo è fatto male. L’ articolo 1 è
la riprova del fatto che questa legge
l’ hanno scritta non so in quanti. Che i padri
aumentino e, caso unico in natura,
potrebbero aumentare perfino le madri.
,QWHUUX]LRQH
Più madri di uno stesso figlio è impossibile,
a meno che non ci siano prestiti di utero, ma è
più complicato. Parlavo di natura.
Non la faccio lunga, signor Presidente e
colleghi, anche perché oramai, qui, l’ articolo 1
era una prova per capire se questo è un corpo
organico. La domanda di coordinamento di
Puiatti con la legge 18, quella sì che è
provocatoria, perché uno sa già la risposta;
starà in piedi, quella legge, con due norme di
interpretazione che farete. Vi dico anche
quando: nel collegato alla finanziaria per
quest’ anno ci saranno due norme di
interpretazione per questa legge, perché ci
saranno due cose su cui bisogna mettere una
“ toppetta” .
E si andrà avanti così: una “ toppetta” qua,
una “ toppetta” là, poi, alla fine, avremo questa
specie di Frankenstein transgenico che
cammina, che ha scritto 18 come numero di
pettorale che, però, non sa neanche più a che
gara corre.
Ricordo - e con questo chiudo – che tra i
due principi generali nelle dichiarazioni del
Presidente Antonione c’ erano: a) la
delegificazione, b) la creazione di testi unici.
Mandi!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
Relatore di minoranza Puiatti. Ne ha la facoltà.
PUIATTI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D Ieri, nel
mio intervento in sede di Relatore di
minoranza, ho ripetutamente detto che, da un
punto di vista della comprensione, questa legge
è scritta, a mio parere, in modo poco chiaro.
Tant’ è che, ieri sera, avevo invitato la
maggioranza a provare a fare un lifting. Però
risultati non ce ne sono. Non so se i chirurghi
non erano disponibili, se... Per carità!, la sanità
ha dei problemi in questo momento, quindi,
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5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
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VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
non lo so.
L’ articolo 1 ha per titolo “ Principi e
finalità” . Già è discutibile che su una legge ci
siano i “ principi” . La legge ha degli scopi, ha
delle finalità, ha dei motivi per cui si fa, non si
fa una legge di principio. Non è - credo - una
nuova dottrina, questa, né ideologica né
religiosa od altro. Quindi, già utilizzare il
termine “ principi” , in una legge, è discutibile.
Andiamo oltre il titolo. Il primo comma dice
che con la presente legge “ la Regione definisce
nuovi criteri” , nuovi, “ di organizzazione
finalizzati
al
contenimento,
alla
razionalizzazione, al controllo della spesa;
nonché alla modernizzazione...” , eccetera. Ma
il primo obiettivo è il contenimento, la
razionalizzazione, il controllo della spesa.
Quindi, la finalità primaria di questa legge è
quella di ridurre la spesa.
Così dovrebbe essere; in realtà non è così, e,
quindi, secondo me, questa non è la prima delle
finalità, non dei principi - i principi non
centrano nulla -; e questo è il capo, il primo
comma.
Nel secondo comma, sul quale Degrassi
diceva: “ Riproponete quanto sta scritto sulla
legge 18.” . C’ è un testo da relazione più che da
legge.
Cosa vuol dire “ migliore e più chiara” ?
Perché si dice in una legge: “ ...si provvede ad
una migliore e più chiara...” ? “ Si provvede ad
una definizione” , punto! “ Migliore e più
chiara” ; perché prima, evidentemente, la legge
18 era peggiore e meno chiara. No?
Ossia, fate come volete, ma la legge non è
una relazione, non è un romanzo, non è un
poema. Gli aggettivi non servono!
Andiamo avanti. Per quanto riguarda il
comma 3 Ferruccio Saro, si dice : per favorire
effettivi cambiamenti
,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL&LRq
QRQILWWL]L"
Effettivi cambiamenti.
Al di la’ di questo - l’ ho detto ieri e lo ripeto
oggi si individua la privatizzazione del
rapporto d’ impiego come obiettivo e principio
- stando al titolo -, nell’ articolo uno.
E questo non è vero! Perché la
privatizzazione
dell’ impiego
riguarda,
semplicemente al massimo, il 50% dei
dirigenti. Gli altri dipendenti, Ferruccio Saro,
non sono privatizzati! Quindi, c’ è un dato di
contraddittorietà che non c’ entra nulla.
Vado avanti velocemente, perché il tempo è
tiranno.
Nell’ ultimo comma si persegue un disegno
anzi si enuncia un disegno. Io credo che il
disegno non debba stare in legge. Quindi, il
quarto comma non serve a niente. Il quarto
comma è un annuncio politico. La Giunta,
l’ Assessore, qualcuno, dice: “ Noi abbiamo in
testa una Regione più snella, più leggera,
vogliamo trasferire compiti, soldi, funzioni,
alle Province, ai Comuni, alle Comunità
montane...” alla Maria Giovanna, a chi volete,
“ ...per cui facciamo questa norma.” . No, qua al
quarto comma si scrive una roba del genere.
Se volete scrivere in legge una norma, tra
virgolette, politica - che neanche è
programmatica, ma di natura politica -, fatela,
casomai, al comma 1, ma non al comma 4,
perché diventa un dato di contraddizione
rispetto ai dati di prima. Mi fermo qua. Se voi
volete comunque votare questo articolo così
com’ è, ripeto, al di la del contenuto...
,QWHUUX]LRQH
...la sostanza non c’ è. Perché, con tutti
questi commi, si fa confusione.
PRESIDENTE. La invito a concludere,
collega. Grazie.
PUIATTI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D Ho finito.
PRESIDENTE La parola al Relatore di
minoranza Degrassi.
DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D, Le
osservazioni che sono state fatte, un po’ tra il
$WWLFRQVLOLDUL
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5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
serio e il faceto... però credo che non sarebbe
una cosa fuori dal comune se la maggioranza si
degnasse di intervenire sugli articoli.
Sinceramente la cosa non è che poi mi turbi più
di tanto.
Però, vedete, questo, per esempio, è un
articolo che - per le cose che diceva anche
Mario Puiatti adesso – potrebbe anche essere
riscritto senza troppi problemi, senza che ci
siano grossi stravolgimenti da un punto di vista
organizzativo funzionale. La maggioranza
dice: “ Va bene, lo accantono... Andiamo al 2,
e riscriviamo meglio l’ 1” . Invece, si prende
un’ altra strada...
Io credo che la maggioranza sbagli a
snobbare questo dibattito, perché, da oggi comunque vada – viene meno una scusa, cioè
quella che le cose non vanno avanti per colpa
della struttura, dell’ apparato. Avete scelto
questa strada per risolverla. In bocca al lupo; è
una scusa in meno. Ritengo che sia un grosso
errore, sia dal punto di vista della tecnica
legislativa sia dal punto di vista dei contenuti.
PRESIDENTE. La parola al Relatore di
maggioranza Saro.
SARO, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D Io ho già
detto ieri al collega Puiatti che, se si vogliono
fare operazioni di lifting, si possono fare senza
problemi, però, credo che non si debba cercare
il pelo nell’ uovo in questo provvedimento.
Questo provvedimento, questa norma, che è
stata introdotta prima in Commissione - e poi
è stata perfezionata, con questa stesura che
viene presentata - illustra , in modo
assolutamente chiaro, quali sono gli obiettivi
del provvedimento di legge. Chiarisce anche
cosa cambiamo rispetto ai principi della legge
18/96. Perché va proprio nella direzione che ho
cercato di illustrare durante il dibattito, rispetto
all’ articolo 1 ante.
Nella legge 18, al comma a dell’ articolo 2,
veniva sancita la separazione tra i compiti di
direzione politica e quelli di direzione
amministrativa. Noi questo principio lo
ribadiamo, in modo tale che nessuno possa
negare - evidentemente - che vogliamo
superarlo. Però, nello stesso tempo – come ho
dichiarato – vogliamo ridefinire chiaramente le
funzioni politiche da un lato e quelle
amministrative dall’ altro, in particolare la
nuova responsabilità che dovrà essere affidata
alla dirigenza regionale. E, quindi, il comma 2
di questo articolo dà piena attuazione a tutti i
ragionamenti che abbiamo fatto e spiega anche
perché non abbiamo voluto smantellare la
legge 18 ma perfezionarla.
Per il resto, in linea di principio, scrivere in
legge che il nostro obiettivo è costruire una
Regione leggera non credo sia niente di male.
Ribadire i messaggi che abbiamo dato, il
progetto politico che dobbiamo portare avanti –
sul quale, per altro un po’ tutti sono, mi pare,
d’ accordo – non credo che abbia niente di
negativo. Come anche scrivere che, con questo
provvedimento di legge, si introducono
principi di natura privatistica - nei contratti di
lavoro dei dirigenti sicuramente, ma poi
vogliamo il più possibile, in sede di
rinegoziazione, di negoziazione con i sindacati,
introdurre i meccanismi premiali, incentivanti
o penalizzanti, per, evidentemente, omologarsi
a quelli che sono i sistemi del privato -...
E, quindi, sancire questi principi... non
saranno scritti perfettamente, però, insomma,
qualunque tipo di stesura lessicale può essere
messa in discussione. Aver scritto questi
principi in questo modo credo che chiarisca
con precisione dove vogliamo andare. Quindi,
noi teniamo fermo questo testo senza fare
alcun tipo di operazione di lifting.
,QWHUUX]LRQH GHO FRQVLJOLHUH 3XLDWWL %HQH
³[HEUXWWLH[HRUJRJOLRVLGHHVVHUEUXWWL´
PRESIDENTE. La parola alla Giunta.
TONDO, $VVHVVRUH DOOD IRUPD]LRQH
SURIHVVLRQDOH DO ODYRUR DOOD SUHYLGHQ]D DOOD
FRRSHUD]LRQH DOO¶DUWLJLDQDWR SHU OR VYLOXSSR
GHOOD PRQWDJQD DOO¶RUJDQL]]D]LRQH H DO
SHUVRQDOH L’ assessore Romoli non è
d’ accordo, mi diceva... No, a parte questo, non
siamo brutti. Ti senti brutto?
,QWHUUX]LRQH³1RVLDPREHOOL´
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (202) 31 -
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
Desidero dire al collega Degrassi che non
c’ è nessuna volontà, da parte della
maggioranza, di snobbare il dibattito. I
Consiglieri sono presenti, la Giunta è
abbastanza presente – mi pare – e stiamo
intervenendo sui temi. Non è questo il
problema. Prendo invece quanto di positivo
diceva nel suo intervento, e cioè il fatto che ci
stiamo incamminando su una strada che viene
giudicata difficile e pericolosa; ma, proprio per
questo, secondo me, va riconosciuta la
responsabilità, l’ assunzione di responsabilità
della Giunta.
Due cose intendevo dire.
,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL
Lo so, invece penso che lo facciamo
positivamente. Ovviamente.
Due cose desideravo dire subito. Innanzi
tutto non è vero che questa Giunta non intende
perseguire una linea di delegificazione: è stato
presentato e votato, da parte della Giunta, e
approderà quanto prima in Consiglio, un
disegno di legge, seguito personalmente dal
Presidente, che prevede la soppressione di
circa 250/270 leggi regionali.
Lei prima ricordava – e la ringrazio – il fatto
che è stato approvato, sempre dalla Giunta, e
approderà anche in Consiglio, probabilmente
entro la fine dell’ anno, il Testo Unico
sull’ artigianato, che prevede l’ abrogazione di
una cinquantina di leggi; mi sembra che
altrettanto stia facendo il collega Dressi. Anche
se desidero ribadire quanto ho già detto in un
precedente dibattito, e cioè che la politica dei
Testi Unici, per quanto sia corretta e giusta
(infatti la seguiamo), ha comunque dei limiti
che devono essere contemperati con le
esigenze di un sistema che è in continuo
cambiamento.
Non credo che questa legge sia poco chiara.
Credo che lo sia sufficientemente. Venendo
all’ altra sua osservazione, posso accettare la
critica che si può non capire di chi è, da chi è
stata concepita, nel senso che il percorso – e vi
ho fatto riferimento anche ieri nel dibattito
generale – è stato molto complesso e gli stimoli
chiamiamoli così sono venuti da più parti.
Al collega Puiatti devo dire che, per quanto
riguarda la privatizzazione, è bene capire che,
dalla legge 421 in poi, con la Bassanini, con le
successive norme che sono intervenute,
nessuno di noi pensa che da domani il sistema
pubblico possa essere equiparato al privato;
anzi,
nessuno
lo
desidera.
Siamo
assolutamente consapevoli che una cosa è la
macchina pubblica, una cosa completamente
diversa è il sistema privato.
Certamente, dalla legge 421 in poi, dai
decreti Bassanini, da una serie di
provvedimenti che sono stati emanati, c’ è la
possibilità di introdurre – e noi desideriamo
farlo e per questo lo confermiamo in questo
Capo 1, in questo articolo 1 - l’ immissione di
una serie di provvedimenti che ci consentono
di cogliere quanto c’ è di positivo nel privato. E
questo -collega- vale per tutti. Non vale solo
per quanti cominceranno nel prossimo futuro a
lavorare nel pubblico provenendo dal privato,
ma vale, soprattutto, per quanti da sempre sono
nella macchina pubblica.
Ecco, questa è la scommessa che vogliamo
fare con questa affermazione, che è
un’ affermazione di principi e che dovrà essere
poi tradotta in fatti concreti.
PRESIDENTE. Pongo in
l’ emendamento 1, sostitutivo
articolo 1.
votazione
dell’ intero
(¶DSSURYDWR
Sono
stati
emendamenti:
presentati
i
seguenti
'HJUDVVL5HODWRUHGLPLQRUDQ]DSDJLQD
HPHQGDPHQWRDJJLXQWLYR
GRSRO¶DUWLFRORDJJLXQJHUHLOVHJXHQWH
$UWELV
,Q DSSOLFD]LRQH GHOOH GLVSRVL]LRQL GL FXL
DJOLDUWLFROLHGHOODOHJJHUHJLRQDOH
QRYHPEUHQLVWLWXWLYLULVSHWWLYDPHQWH
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (202) 32 -
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
GHOFRPSDUWRXQLFRGHOSXEEOLFRLPSLHJRGHOOD
5HJLRQH H GHJOL (QWL ORFDOL H GHOO¶$JHQ]LD
UHJLRQDOH SHU OD UDSSUHVHQWDQ]D QHJR]LDOH GL
VHJXLWR $5H5$1 H DL ILQL GHO QHFHVVDULR
SURFHVVRGL RPRJHQHL]]D]LRQH WUD LO SHUVRQDOH
UHJLRQDOH HG LO SHUVRQDOH GHJOL (QWL ORFDOL VL
DWWXDQR L SULQFLSL LQGLYLGXDWL QHO 3URWRFROOR
JHQHUDOH G¶LQWHVD SHU OD FRQWUDWWD]LRQH QHO
FRPSDUWR XQLFR GHO SXEEOLFR LPSLHJR GHOOD
5HJLRQH H GHJOL (QWL ORFDOL VRWWRVFULWWR GDOOD
*LXQWD UHJLRQDOH H GDOOH RUJDQL]]D]LRQL
VLQGDFDOLLODSULOH
,O SURFHVVR GL RPRJHQHL]]D]LRQH GL FXL DO
FRPPD VL VYROJH LQ VHGH FRQWUDWWXDOH H FRQ
ODJHVWLRQHGLUHWWDGHOO¶$5H5$1HVHFRQGRL
VHJXHQWLFULWHUL
D FRQVLGHUDUH OH GLYHUVH IXQ]LRQL H
UHVSRQVDELOLWj
E
LQGLYLGXDUH
TXDOLWDWLYDPHQWH
H
TXDQWLWDWLYDPHQWH L VHUYL]L GD HURJDUH DOOD
FROOHWWLYLWj
FIDYRULUHVWUXPHQWLHGDVVHWWLFRQWUDWWXDOLFKH
IDYRULVFDQR LO SURFHVVR GL ULIRUPD GHOOH
IXQ]LRQLHGHOOHFRPSHWHQ]HGHJOL(QWLORFDOL
$L ILQL GL XQD FRQFUHWD UHDOL]]D]LRQH GHO
SURFHVVRGLRPRJHQHL]]D]LRQHGLFXLDOFRPPD
VL SURYYHGH SHU OD SDUWH FRQFHUQHQWH LO
WUDWWDPHQWRHFRQRPLFRGHOSHUVRQDOHUHJLRQDOH
H GHO SHUVRQDOH GHJOL (QWL ORFDOL
DOO¶HTXLSDUD]LRQH GHL WUDWWDPHQWL WDEHOODUL
7DOH
HTXLSDUD]LRQH
q
JDUDQWLWD
GDOO¶$PPLQLVWUD]LRQH UHJLRQDOH FRQ OH
QHFHVVDULH ULVRUVH DJJLXQWLYH D SDUWLUH
GDOO¶HVHUFL]LR ILQDQ]LDULR LQ FRUVR FRQ
ULIHULPHQWRDOOHULVXOWDQ]HGHOODFRQWUDWWD]LRQH
FROOHWWLYD VYLOXSSDWDVL SUHVVR O¶$5H5$1
FRQWHPSRUDQHDPHQWH DOOD GHILQL]LRQH GHOOH
PRGDOLWj GL FRPSDUWHFLSD]LRQH DOOD VSHVD GD
SDUWHGHJOL(QWLORFDOL!!
2'HJUDVVL5HODWRUHGLPLQRUDQ]DSDJLQD
VXEHPHQGDPHQWR DOO¶HPHQGDPHQWR GL
SDJ
DOFRPPDVRVWLWXLUHOHSDUROHDOODILQH
GHO SHUFRUVR!! FRQ VHFRQGR L WHPSL
SUHYLVWLGDOFRPPD GHOO¶DUW GHOOD OHJJH
UHJLRQDOH!!
6DUR5LWRVVD 5HODWRUL GL PDJJLRUDQ]D
SDJLQDHPHQGDPHQWRDJJLXQWLYR
'RSRO¶DUWLFRORDJJLXQJHUHLOVHJXHQWH
$UWELV
,Q DSSOLFD]LRQH GHOOH GLVSRVL]LRQL GL FXL
DJOLDUWLFROLHGHOODOHJJHUHJLRQDOH
QRYHPEUH
Q
LVWLWXWLYL
ULVSHWWLYDPHQWH GHO FRPSDUWR XQLFR GHO
SXEEOLFR LPSLHJR GHOOD 5HJLRQH H GHJOL (QWL
ORFDOL H GHOO¶$JHQ]LD UHJLRQDOH SHU OD
UDSSUHVHQWDQ]D QHJR]LDOH GL VHJXLWR
$5H5D1HDLILQLGHOQHFHVVDULRSURFHVVRGL
RPRJHQHL]]D]LRQH WUD L FRQWUDWWL UHODWLYL DO
SHUVRQDOH UHJLRQDOH H DO SHUVRQDOH GHJOL (QWL
ORFDOL VL DWWXDQR L SULQFLSL LQGLYLGXDWL QHO
3URWRFROOR JHQHUDOH GL LQWHVD SHU OD
FRQWUDWWD]LRQHQHOFRPSDUWRXQLFRGHOSXEEOLFR
LPSLHJR GHOOD 5HJLRQH H GHJOL (QWL ORFDOL
VRWWRVFULWWR GDOOD *LXQWD UHJLRQDOH H GDOOH
RUJDQL]]D]LRQLVLQGDFDOLLODSULOH
,OSURFHVVRGLRPRJHQHL]]D]LRQHGLFXLDO
FRPPD VL VYROJH LQ VHGH FRQWUDWWXDOH LQ
DWWXD]LRQH GHJOL LQGLUL]]L GL FXL DOO¶DUW O
FRPPD GHOOD /5 Q FKH GRYUDQQR
WHQHU FRQWR SULRULWDULDPHQWH GHL VHJXHQWL
RELHWWLYL
D
LQGLYLGXDUH
TXDOLWDWLYDPHQWH
H
TXDQWLWDWLYDPHQWH L VHUYL]L GD HURJDUH DOOD
FROOHWWLYLWjUHJLRQDOH
E IDYRULUH VWUXPHQWL HG DVVHWWL FRQWUDWWXDOL
FKH DWWXLQR LO SURFHVVR GL ULIRUPD GHOOH
IXQ]LRQL H GHOOH FRPSHWHQ]H GHOOD 5HJLRQH H
GHJOL (QWL ORFDOL DYXWR DQFKH ULJXDUGR DL
SULQFLSLGLFXLDOO¶DUW
F YDOXWDUH
UHVSRQVDELOLWj
OH
GLYHUVH
IXQ]LRQL
H
$L ILQL GL XQD FRQFUHWD UHDOL]]D]LRQH GHO
SURFHVVRGLRPRJHQHL]]D]LRQHGLFXLDOFRPPD
VL SURYYHGH SHU OD SDUWH FRQFHUQHQWH LO
WUDWWDPHQWRHFRQRPLFRGHOSHUVRQDOHUHJLRQDOH
H GHO SHUVRQDOH GHJOL (QWL ORFDOL
DOO¶HTXLSDUD]LRQH DOOD ILQH GHO SHUFRUVR GHL
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 33 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
WUDWWDPHQWL WDEHOODUL 7DOH HTXLSDUD]LRQH q
JDUDQWLWD GDOO¶$PPLQLVWUD]LRQH UHJLRQDOH FRQ
OH QHFHVVDULH ULVRUVH DJJLXQWLYH D SDUWLUH
GDOO¶HVHUFL]LR ILQDQ]LDULR LQ FRUVR FRQ
ULIHULPHQWRDOOHULVXOWDQ]HGHOODFRQWUDWWD]LRQH
FROOHWWLYD VYLOXSSDWDVL SUHVVR O¶$5H5D1
FRQWHPSRUDQHDPHQWH DOOD GHILQL]LRQH GHOOH
PRGDOLWj GL FRPSDUWHFLSD]LRQH DOOD VSHVD GD
SDUWHGHJOL(QWLORFDOL!!
La parola al Relatore di minoranza
Degrassi, per l’ illustrazione dell’ emendamento
di pagina 1.1 e del subemendamento di pagina
1.1.1.
DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D Su
questo tema ho visto che è stato presentato un
emendamento anche dai colleghi Relatori di
maggioranza, che, sostanzialmente, recepisce il
mio.
&RQIXVLRQHLQ$XOD
Lasciamo che sbollisca, che vadano fuori,
perché è così, dopo il voto; ci sono quei tre
minuti di turbativa e non si può far niente.
,QWHUUX]LRQH
Allora, ho visto che la maggioranza ha
recepito, cioè, copiato , nel senso positivo,
l’ emendamento che avevo scritto. C’ è una
distinzione
che
è
contenuta
nel
subemendamento che io ho presentato, per cui
illustro quello.
Cioè, all’ emendamento di pagina 1.1.1,
io sostituisco le parole “ alla fine del
percorso” , introdotte dall’ emendamento di
maggioranza, con le parole “ secondo i
tempi previsti dal comma 6 dell’ articolo
128 della legge regionale 13/98” . Questo
perché l’ articolo, che ribadisce i tempi di
avvicinamento del comparto unico del
pubblico impiego, dovrebbe fornire alcune
certezze, e il termine “ alla fine del
percorso” , che noi auspichiamo
sia
coincidente
con
quello
previsto
dall’ articolo 6 dell’ articolo 128 della 13, è
più aleatorio.
Ora, poiché il senso politico - che ieri ho
illustrato durante la replica – è quello di
togliere l’ alea e la patina che questa legge si è
fatta nel comparto del pubblico impiego - e
cioè di essere una legge “ ammazza comparto
unico” -, se così non è, come sembra
dall’ emendamento, direi che i termini
legislativamente precisi, definiti dalla 13, siano
quelli in cui tutti ci possiamo riconoscere.
Però, comunque vada, io la ritengo una
scelta migliore, ritengo comunque positivo il
fatto che la maggioranza abbia deciso,
sostanzialmente, di accogliere il mio
emendamento, per cui lo ritengo comunque un
passo in avanti. Anche qui molto ci sarebbe da
dire sull’ assenza di chi avrebbe dovuto
occuparsi, in questa Giunta regionale, di Enti
locali, di questo tema, di questo argomento;
però anche questo ormai fa parte del
consolidato.
Noi, tutto sommato, ormai ci siamo perfino
stancati di auspicare, di chiedere, che la legge
costituzionale 2/93 e che i decreti applicativi,
prima o poi vengano discussi. Di fatto, la
politica della ” toppa ” , come ho detto prima,
anche su questo versante funziona: sul tema
degli Enti locali si procede a spizzichi e
bocconi, mettendo un giorno un pezzo qua, un
giorno un pezzo là. Ma va bene così, ormai
questo è il percorso.
Io non aggiungo molto sull’ emendamento,
perché ripeto, dalla lettura dell’ emendamento
di maggioranza desumo l’ accoglimento del
mio emendamento. Del resto, a dimostrazione
della non provocatorietà dell’ emendamento
presentato vi è il fatto che lo stesso va a
recepire un accordo fatto da questa Giunta
regionale con le organizzazioni sindacali e con
le organizzazioni degli Enti locali.
Spero che questo possa costituire la base per
riaprire il tavolo di confronto con gli Enti
locali; anche perché, se la base era quella roba
che siete andati a fare a Palmanova... Dio ce ne
scampi e liberi! E’ stato uno degli Stati
Generali più sottosviluppati degli ultimi dieci
anni! Tolti i Consiglieri regionali, i Direttori
regionali, c’ erano dodici persone, di cui quattro
erano Sindaci. Io li ho contati.
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (202) 34 -
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
Speriamo che da questo punto si possa
ripartire, ma sono anche queste vostre
iniziative, come questi Stati generali, che
affossano la possibilità concreta di affrontare il
tema della riforma degli Enti locali.
Un anno e mezzo fa, a Villa Manin, era
pieno! A un anno di distanza, non c’ era più
nessuno! Perché se continuate a fare convegni
e Stati Generali, invece che presentare leggi e
attuarle, quello è il risultato. Spero che anche
da questo contributo possa ripartire un dialogo
costruttivo con il mondo delle Autonomie
locali, che, probabilmente per ignavia, oppure
per il troppo gusto di supplire alle proprie
carenze legislative con Stati generali, più o
meno variegati, avete lasciato marcire. Grazie.
,QWHUUX]LRQH
PRESIDENTE. Qual è il subemendamento?
Mi fa il riferimento, per cortesia?
Allora, lei, consigliere Saro, chiedeva di
fare una discussione per tutti e due gli
emendamenti 1 bis; i due articoli aggiuntivi,
perché ne abbiamo due di articoli aggiuntivi:
uno di Degrassi e uno di Saro.
Sono
leggermente
facciamo...
diversi,
quindi,
,QWHUUX]LRQH
Allora facciamo un’ unica discussione.
Ha chiesto di parlare il Relatore di
minoranza Degrassi. Ne ha la facoltà.
DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D Io
non ricordo bene, adesso parlavo anche con
il Segretario generale - se i due articoli
sono formalmente diversi, ma trattano dello
stesso argomento. Nella sostanza il punto è
questo. Come funziona, in questo caso, il
dibattito sugli articoli? Possiamo noi
decidere mettendolo in votazione, un
dibattito unico con due voti...?
Mi spiego: se i due articoli sono
disgiunti, noi non vogliamo che la
bocciatura di uno porti alla non
presentabilità dell’ altro. E’ chiaro questo?
Bene.
,QWHUUX]LRQH
No. Non intendo ritirare il mio, anche
perché l’ ho presentato prima.
,QWHUUX]LRQH
Sì, certo, proceduralmente. Voglio solo
che ci capiamo. Non voglio trovarmi nella
situazione che una volta bocciato uno,
l’ altro non si può ripresentare. Credo che
nessuno si voglia trovare in quella
situazione. Io non ho memoria di come ci
siamo comportati in passato su due
argomenti molto simili, però istitutivi
entrambi. Certo, si può fare il dibattito
unico e questo non è un problema, fin qua
ci siamo. Al momento del voto, però, come
ci comportiamo? Su questo chiedo un
chiarimento tecnico alla Presidenza, perché
non ricordo bene.
PRESIDENTE. Il dibattito è unico, il
voto è disgiunto e uno non preclude l’ altro,
perché sono diversi.
,QWHUUX]LRQH
Sì, sono diversi in alcuni passaggi
sostanziali.
,QWHUUX]LRQH
La parola al Relatore di maggioranza Saro
per l’ illustrazione dell’ emendamento di pagina
1.2.
SARO, 5HODWRUH GL PDJJLRUDQ]D. Ieri,
durante il dibattito generale, avevamo detto che
eravamo favorevoli ad inserire, in questo
provvedimento di legge, un’ apposita norma
che sancisce la realizzazione del comparto
unico del pubblico impiego in questa nostra
Regione. Il collega Degrassi ha presentato un
emendamento, noi lo abbiamo, in parte,
riscritto, soprattutto facendo riferimento al
terzo comma, dove abbiamo inserito in legge
l’ esatto testo del protocollo generale d’ intesa,
firmato tra la Regione e gli Enti locali.
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (202) 35 -
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
,QWHUUX]LRQH
Dove c’ era un passaggio, che, non so se
volutamente o meno, non era stata inserita da
parte del collega Degrassi.
Vogliamo chiarire che l’ operazione dovrà
realizzarsi con oneri, che dovranno essere, in
parte, a carico dell’ Amministrazione regionale,
ma in parte, credo anche consistente a carico
degli Enti locali.
Questo è un elemento essenziale ed è il
nodo di tutta la vicenda, poiché, se riusciamo a
trovare un punto di incontro sulla ripartizione
degli oneri di questa operazione tra Regione ed
Enti locali, l’ operazione si può realizzare
facilmente.
Allora, abbiamo voluto tradurre interamente
il testo dell’ accordo nel provvedimento di
legge, in modo tale che non ci siano elementi
di ambiguità. Devo dire al collega Degrassi –
pregherei di ascoltarmi – che intendo proporre,
a questo punto... non sono d’ accordo
sull’ emendamento che hai presentato, ma
proporrei un altro emendamento, per chiudere
la questione.
Stabilirei che il completamento del
percorso
per
la
realizzazione
dell’ operazione del comparto unico del
personale del pubblico impiego regionale
si dovrà realizzare entro il 12 dicembre
2005, lo fisso in termini di legge...
,QWHUUX]LRQHGHOFRQVLJOLHUH'HJUDVVL
No,
per
chiudere
con
vincolo
legislativo, in modo tale che si sappia che
l’ operazione si realizza entro quei termini,
proporrò il 31/12/2005 e, nel giro di
cinque anni, l’ operazione può essere
realizzata con la necessaria gradualità e
con una ripartizione equilibrata degli
oneri.
,QWHUUX]LRQH
No, non è possibile. Facciamo in modo
tale che per quella data, debba essere
completato tutto l’ iter dell’ operazione, con
tutti i riferimenti giuridici e contrattuali,
perché, altrimenti ha troppi margini di
ambiguità.
,QWHUUX]LRQHGHO&RQVLJOLHUH'HJUDVVL
Ha dei margini di ambiguità, è meglio
fissare la data finale, perché sul tuo
emendamento ci possono essere, poi,
interpretazioni sui tempi entro cui fare o
non fare l’ operazione.
,QWHUUX]LRQH
Allora, a questo punto, voglio fissare la
data
finale
della
conclusione
dell’ operazione. Ho già fatto preparare
l’ emendamento.
,QWHUUX]LRQH
No, non c’ è da accantonare nulla.
PRESIDENTE Ha chiesto di parlare il
Relatore di minoranza Degrassi. Ne ha la
facoltà.
DEGRASSI, 5HODWRUH GL PLQRUDQ]D Ho
capito cosa ha detto il collega Saro, non è cosa
da poco. Per cui, io chiederei, se possiamo
sospendere adesso...... ormai mancano 10
minuti alle 13.00.
,QWHUUX]LRQH
Possiamo cominciare mezz’ ora prima,
invece che alle 15.00 cominciamo alle 14.30.
Finiamo adesso, così, intanto, nella pausa
pranzo rifletto un po’ su questa data.
PRESIDENTE. Va bene.
DEGRASSI, 5HODWRUHGLPLQRUDQ]D Faccio
una proposta di chiusura immediata della
seduta antimeridiana.
PRESIDENTE
Se
nessuno
obiezioni, così rimane stabilito.
&RVuULPDQHVWDELOLWR
solleva
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 36 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
6XOSURFHVVRYHUEDOH
PRESIDENTE. Poiché non ci sono state
osservazioni sul processo verbale della seduta
n. 200, del 18 luglio 2000, lo stesso si intende
approvato.
2UGLQHGHOJLRUQRGHOODSURVVLPDVHGXWD
PRESIDENTE. Comunico che il Consiglio
è convocato in seduta pomeridiana, alle ore
14.30, con il seguente ordine del giorno:
l. Seguito della discussione sul seguente
disegno di legge:
«Disposizioni in materia di personale e
organizzazione degli uffici» (132)
(Relatori di maggioranza Saro-Ritossa)
(Relatori di minoranza Degrassi-DeganoPuiatti)
2. Discussione sullo Stralcio:
“ Costituito da un articolo aggiuntivo
(Norme in materia di regolamentazione
dell’ offerta sessuale) presentato allo
stralcio n. 86-01 del disegno di legge n.
86 (Assestamento del bilancio 1999 e del
bilancio 1999-2001 ai sensi dell’ articolo
10 della legge regionale 20 gennaio
1982, n. 10)” (96-01.02)
(Relatori di maggioranza Seganti-Puiatti)
(Relatori di minoranza GherghettaRitossa-Brussa)
Baritussio, Follegot)
e sul rinvio limitato abbinato:
«Costituito dai commi 17, 18, 19 e 20
dell’ articolo 8 (Altre norme finanziarie
intersettoriali e norme contabili), oggetto
di rinvio limitato da parte del Governo
della legge regionale n. 110 (Finanziaria
2000)» (110-II-RL)
(Relatore di maggioranza Dal Mas)
(Relatori di minoranza Petris-Moretton)
5. Discussione sulla seguente proposta di
legge:
“ Adozione della bandiera della Regione
Friuli-Venezia Giulia, disposizioni per il
suo uso ed esposizione nonché per quelle
della Repubblica italiana e dell’ Unione
europea” (135)
(d’ iniziativa dei consiglieri Baiutti, de
Gioia)
(Relatore Baiutti)
6. Discussione sulla proposta di legge:
“ Nuove disposizioni per le zone montane
in attuazione della legge 31 gennaio
1994, n. 97” (57)
(d’ iniziativa dei consiglieri Cruder,
Gottardo -Brussa, Degano, Molinaro,
Moretton)
e sul disegno di legge abbinato:
“ Classificazione del territorio montano in
zone omogenee di svantaggio socioeconomico” (83)
(Relatori di maggioranza Cruder-Vanin)
(Relatori di minoranza Asquini-PetrisRitossa)
3. Discussione sulla seguente proposta di
legge: «Modifiche dell’ articolo 11 della
legge regionale 21/1993» (104)
(d’ iniziativa dei consiglieri Londero,
Vanin, Saro, Molinaro, Di Natale, Petris,
Cruder, Baiutti)
(Relatori di maggioranza Vanin-Di
Natale)
(Relatori di minoranza GherghettaPuiatti)
7. Discussione sul seguente disegno di
legge:
“ Modifiche alla legge regionale 19
novembre 1991, n. 52 recante «Norme
regionali in materia di pianificazione
territoriale ed urbanistica»” (130)
4. Discussione sulla seguente proposta di
legge: «Costituzione di una società per la
cooperazione transfrontaliera» (134)
(d’ iniziativa dei consiglieri Saro,
a) «Costituito dagli emendamenti
aggiuntivi di pagina 26, 27, 28, 29, 30 e
31, 36, e 37, 63, dai subemendamenti
aggiuntivi di pagina 35. 1 e 35. 3 e dal
e sui seguenti stralci abbinati:
$WWLFRQVLOLDUL
- (202) 37 -
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
subemendamento modificativo di pagina
35.2, stralciati dallo stralcio n. 110/1 del
disegno di legge n. 110 (Finanziaria
2000)» (110-01.01)
b)
«Costituito
dal
comma
4
dell’ emendamento
aggiuntivo
dell’ articolo 16 di pagina 16.1 e dai
subemendamenti modificativi di pagina
16.0.0.0.0.0.2 e 16.0.0.0.0.1, stralciati
dallo stralcio n. 110/1 del disegno di
legge n. 110 (Finanziaria 2000), in
materia di urbanistica» (110-01.10)
c)
«Costituito
dal
comma
6
dell’ emendamento
aggiuntivo
dell’ articolo 16 di pagina 16.1, stralciato
dallo stralcio n. 110/1 del disegno di
legge n. 110 (Finanziaria 2000), in
materia di parchi e riserve» (110-01.11)
(Relatore di maggioranza Seganti)
(Relatori di minoranza Molinaro-PuiattiMattassi)
8. Discussione su:
«Modifiche al regolamento interno del
Consiglio regionale concernenti l’ esame
dei disegni di legge di approvazione e di
assestamento del Bilancio di previsione
della Regione, del disegno di legge
finanziaria e del Piano regionale di
sviluppo» (d’ iniziativa dei consiglieri
Asquini, Zoppolato, Ciriani)
(Relatore di maggioranza Asquini)
(Relatori di minoranza Molinaro-ZvechMattassi)
9. Discussione sullo Stralcio:
«Costituito dagli emendamenti aggiuntivi
di pagina 66, 67, 68 e 69 e dai
subemendamenti aggiuntivi di pagina
65.1, 133.1 e 132.2, stralciati dallo
stralcio n. 110/1 del disegno di legge n.
110 (Finanziaria 2000)» (110-01.03)
(Relatori di maggioranza FasolaCastaldo)
(Relatori di minoranza Zorzini-Degano)
10. Seguito della votazione per la elezione
del Tutore pubblico dei minori (art. 20
L.R. 49/1993 come sostituito dall’ art. 16
della L.R. 16/1996)
11. Seguito della votazione per la elezione
del Difensore Civico (L.R. 23 aprile
1981, n. 20)
12. Votazione per l’ elezione di tra
rappresentanti
della
Ragione
nel
Consiglio di amministrazione del
Collegio del Mondo Unito dell’ Adriatico
(art. 8 dello Statuto del Collegio)
13. Discussione sul seguente progetto di
legge:
«Interventi per lo sviluppo del trasporto
combinato»
(106/1) (*)
(Relatori di maggioranza MattassiSeganti)
(Relatore di minoranza Puiatti)
(*) Il progetto di legge 106/1 è stato
notificato, ai sensi della LR 9/1998, alla
Commissione dell’ UE e, potrà essere
discusso solo a seguito della conclusione
dell’ esame comunitario.
Dichiaro chiusa la seduta.
/DVHGXWDWHUPLQDDOOHRUH
$WWLFRQVLOLDUL
5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD
- (202) 39 -
VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
,QWHUURJD]LRQLHPR]LRQLDQQXQ]LDWH
,QWHUURJD]LRQLDULVSRVWDRUDOH
“ Il sottoscritto Consigliere regionale,
vista la grave tensione abitativa in essere
nella provincia di Gorizia con chiaro
riferimento
agli
alloggi
di
edilizia
economico/popolare con punte di richieste
inevase specie a Gorizia e Monfalcone;
preso atto che tra il patrimonio dell’ ATER
della provincia di Gorizia dovrebbero
sussistere circa 70 alloggi non consegnabili e
quindi da non poter essere assegnati a causa del
fatto che presentano carenze (mancata messa a
norma dell’ impianto elettrico, serramenti ed
infissi carenti, servizi igienici non funzionanti,
eccetera.);
interroga
il Presidente della Giunta regionale per
conoscere se quanto sopra riportato
corrisponda al vero.
In caso affermativo, chiedo di essere reso
edotto sul perché possa sussistere detta
situazione e sui tempi di risoluzione del
succitato problema.”
(506)
“ Ritossa”
“ Il sottoscritto Consigliere regionale,
riscontrato che l’ area urbanizzata di
Monfalcone/Ronchi dei Legionari/Staranzano,
risulta essere assediata da flussi di traffico non
indifferenti, i cui dati sono riportati nello studio
di Autovie Servizi, realizzati in nome e per
conto della Provincia, dati della viabilità e
mobilità così sintetizzabili:
a) S.S. 305 località Redipuglia 18.790 unità
di traffico giornaliero medio TGM
b) S.S. 14 località Monfalcone 11.810 TGM
c) S.S. 55 del Vallone 7.180 TGM
d) S.P. 1 Fogliano - Pieris 6.050 TGM
e) S.P. 2 Pieris - Monfalcone 5.210 TGM
f) S.P. 20 Raccordo Villa Luisa 6.710 TGM;
rilevato che detti dati risultano oltremodo
significativi e danno plasticamene la visione
del traffico che sussiste ed interseca l’ area del
Monfalconese,
INTERROGA
il Presidente della Giunta regionale e
l’ Assessore competente per sollecitare la
Giunta a predisporre, già in sede di
elaborazione del prossimo bilancio di
previsione triennale, i dovuti finanziamenti per
garantire le risorse economiche atte a sostenere
una politica della viabilità per tale area
regionale di primaria importanza, non solo dal
punto di vista della viabilità stradale ma anche
da quello della viabilità ferroviaria.”
(507)
“ Ritossa”
“ Il sottoscritto Consigliere regionale,
PRESO ATTO che nella Basilica di
Aquileia si stanno installando una serie di
percorsi sospesi in vetro ed acciaio per
consentire ai visitatori di ammirare il
pavimento musivo del IV secolo d. C. senza
rovinarlo;
CONSIDERATO che, in passato, il
medesimo problema è sempre stato risolto,
senza inconvenienti, attraverso la posa a terra
di corsie e tappeti;
PRESO ATTO che la realizzazione
dell’ opera sta suscitando il malcontento di
studiosi, appassionati d’ arte e di numerosi
cittadini di Aquileia, principalmente sotto i
seguenti profili:
violazione della sacralità del luogo e della
sua armonia estetica;
perplessità circa la sicurezza delle strutture
in vetro, considerato anche il dislivello da terra
(un metro e venti circa);
scomodità derivante dalla chiusura degli
ingressi principali a causa dei lavori, fra l’ altro
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VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
in coincidenza con le numerosi visite legate
agli eventi giubilari (si tratta anche di 1500 2000 persone nel corso del fine settimana);
perplessità in merito alla compatibilità dei
lavori con la sismicità della zona;
RITENUTO infine che le pressanti
lamentele traggono origine anche dalla
circostanza per cui i lavori in parola rientrano
nell’ ambito di un progetto più ampio, destinato
a riqualificare il luogo sacro per consentirne la
fruizione come auditorium e sala concerti;
sulla base di tali premesse,
INTERROGA
il Presidente della Giunta e l’ Assessore
competente per conoscere
se e in quale misura le opere in parola
beneficiano di un finanziamento regionale;
se, a fronte della posizione assunta dagli
esperti e dai residenti, è stata regolarmente
verificata la fattibilità dell’ opera sotto l’ aspetto
estetico, architettonico ed, anche, in relazione
con la sismicità del luogo, sotto il punto di
vista della sicurezza dei luoghi e delle persone;
quali si stimano essere i termini di
conclusione dei lavori.”
(508)
“ Violino”
“ I sottoscritti Consiglieri regionali,
appreso che l’ assessore regionale Ettore
Romoli,
nell’ intervista
comparsa
sul
«Messaggero del lunedì» del 17.07. c.a., ha
affermato, a proposito di Haider, che
«nonostante l’ amicizia del Friuli- Venezia
Giulia con la Carinzia e tutto il popolo
austriaco, noi non possiamo prestarci a fare da
sponda e da cassa di risonanza a un
personaggio che ci usa come palcoscenico per i
propri problemi interni»,
interrogano il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
a) se condivide l’ opinione espressa
dall’ Assessore, nonché coordinatore regionale
di Forza Italia Romoli e riportata testualmente
in premessa;
b) se, alla luce di questa, non ritenga per lo
meno incauta la solidarietà a suo tempo
espressa «al personaggio» dalla sua
maggioranza in Consiglio regionale.”
(509)
“ Travanut-Budin”
0R]LRQH
“ PREMESSO che in data 12 luglio il
Presidente del Senato della Repubblica, sen.
Mancino, ha dichiarato, come riportato dai
principali organi di informazione, che in base a
quanto sarebbe emerso da uno studio dell’ ONU
in Italia vi sarebbe la necessità di triplicare
l’ attuale
presenza
di
immigrati
extracomunitari,
CONSTATATO che la quota di 63 mila
ingressi di nuovi extracomunitari per motivi di
lavoro per il 2000 è stata pressoché esaurita nei
primi 6 mesi dell’ anno,
RITENUTO che dovrebbero essere le
Regioni a determinare la consistenza massima
della quota di immigrati da accogliere,
RICORDATO che, quote previste a parte, il
nostro Paese è interessato da una costante
invasione di immigrati clandestini, la maggior
parte dei quali finisce per ingrossare le file
della criminalità,
PRESO ATTO che nei prossimi giorni si
terrà il «tavolo sull’ immigrazione» con la
partecipazione
di
Stato,
Regioni
e
rappresentanti del mondo sociale e produttivo,
EVIDENZIATO che la nostra Regione è
quella maggiormente interessata dall’ ingresso
di clandestini organizzato e gestito da
organizzazioni criminali (secondo il Sindacato
autonomo di Polizia sono 35 mila quelli
accertati..) dedite anche a traffici di armi e
stupefacenti,
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VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
APPRESO dalla stampa che la normativa
dello Stato costringe gli amministratori locali a
sforzi organizzativi ed economici immani per
provvedere
al
mantenimento
degli
extracomunitari, tanto che anche piccole
comunità come quella di Rigolato, in Carnia,
vengono stravolte da arrivi massicci con
alberghi occupati da decine di giovani
minorenni affidati per decreto ai Comuni, i
quali sono costretti da una normativa nazionale
assurda a poco civili palleggi di responsabilità,
il Consiglio Regionale impegna il Presidente
della Giunta
- a manifestare l’ indisponibilità della
Regione Friuli-Venezia Giulia ad accogliere
ulteriori immigrati extracomunitari,
- a sottolineare con forza nella sede del
tavolo sull’ immigrazione la non condivisione
dell’ opinione governativa circa la presunta
«fame» di sempre nuova immigrazione
extracomunitaria,
non,
almeno,
finché
permarrà l’ attuale situazione che vede il
Governo non presidiare le frontiere, in
violazione degli accordi di Schengen, facendo
di fatto entrare nel Paese un numero di
clandestini almeno triplo rispetto ai presunti
fabbisogni,
- a manifestare ufficiale protesta per lo stato
di abbandono in cui sono lasciati i nostri
sindaci nella gestione del fenomeno
dell’ immigrazione minorile,
- a ribadire il prioritario impegno della
Regione Friuli - Venezia Giulia nella politiche
di tutela dei residenti in fatto di casa, lavoro,
qualità della vita.”
(51)
“ Zoppolato-Violino”
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“ Il Consiglio regionale,
premesso che da diversi settori della società
regionale si stanno da tempo sollevando
pesanti critiche sulla gestione del comparto
sanitario da parte dell’ assessore Ariis e della
Giunta regionale;
visti
i
pronunciamenti
negativi,
praticamente
unanimi,
delle
diverse
Conferenze dei Sindaci sulla proposta di
Secondo Piano sanitario a medio termine;
evidenziato,
in
particolare,
quanto
testualmente affermato dal Consigliere Fasola,
già Assessore alla Sanità e referente per le
Politiche Sociali per la Lega Nord, nella sua
relazione di maggioranza al provvedimento
stralcio n. 110-01.03, contenete le norme di
recepimento del Decreto legislativo n 229/99:
«E’ evidente che l’ eventuale approvazione e
applicazione di queste norme non può, da sola,
risolvere i troppi problemi che si sono lasciati
accumulare negli ultimi due anni nel settore
per mancanza di scelte, indirizzi e di un saldo
governo. Finora si è vissuti di rendita,
approfittando dei risultati garantiti dalle scelte
legislative ed amministrative del recente
passato: è una strana nemesi per chi aveva
violentemente criticato quelle norme ritrovarsi
ora a sfruttarle fino in fondo. Ciò però non
compensa la mancanza di un progetto
alternativo e l’ incapacità di gestire il settore,
che porta a sostituire azioni di governo assunte
alla luce del sole con scelte occulte frutto di
pressioni localistiche o dettate da interessi
<altri>. Questa Giunta vive ancora sulla rendita
dei provvedimenti assunti nella legislatura
precedente: alcuni suoi uomini gli avevano
criticati aspramente in campagna elettorale
promettendo improbabili rivoluzioni. Oggi
dimostrano di non avere un progetto alternativo
e di non saper governare le questioni più
elementari.» che anche i sottoscritti firmatari
della presente mozione condividono;
ricordato che proprio in occasione del
dibattito in Commissione sul documento
finanziario, si sono registrate ulteriori
dichiarazioni critiche di esponenti della
maggioranza, come quella del capogruppo di
AN, Ciriani, secondo il quale «la guida politica
della Direzione regionale della Sanità non c’ è e
quindi comandano tutti, fuorché chi deve,
ovvero l’ Assessore»;
tenuto conto che il provvedimento per
l’ assestamento del Bilancio regionale 2000,
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VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 19 LUGLIO 2000
approvato
dalla
prima
Commissione
Consiliare, contiene un intervento di 30
miliardi a favore del Fondo sanitario regionale
a fronte dei 170 miliardi giudicati necessari
nella Relazione sui Piani strategici aziendali
della Agenzia regionale e della Direzione
regionale alla sanità- fatta propria dalla stessa
Giunta regionale - 170 miliardi che, negli
scorsi mesi, l’ Assessore Ariis aveva annunciato
come «già messi a Bilancio»;
rilevata una fase di stasi nell’ attuazione
delle leggi di riforma del settore sociosanitario, stasi che mira alla difesa
dell’ esistente e non volta alla ricerca di azioni
concrete e mirate al soddisfacimento delle
necessità emergenti; con una aggravante
relativa alla legge regionale n. 10/97 (a favore
degli anziani) che attende piena attuazione
mentre i cittadini anziani di questa regione non
hanno il livello necessario di sicurezza sociale;
sottolineato il clima di grande incertezza e
precarietà che le ricorrenti notizie di un
immediato scambio di deleghe in Giunta con
l’ avvicendamento dell’ assessore Ariis, stanno
provocando nel settore sanitario regionale
proprio in un momento così delicato e difficile;
ritenuto che, vista la gravità della
situazione, se questo avvicendamento dovesse
proprio avvenire, lo stesso non possa essere
rimandato con l’ assunzione del referato alla
Sanità da parte del Presidente della Giunta
regionale e si debba invece arrivare
necessariamente
alla
costituzione
dell’ assessore Ariis, che non offre le garanzie
necessarie, con altro assessore motivato e
competente che possa restituire il ruolo
istituzionale che compete a chi è chiamato a
ricoprire tale carica;
visti gli articoli 37 dello Statuto di
Autonomia e 112 del Regolamento interno del
Consiglio;
REVOCA
il mandato conferito all’ assessore alla Sanità
e alle Politiche sociali Aldo Ariis.”
(2)
“ Mattassi- Gottardo-Budin-Sonego-PegoloGherghetta-Moretton-Antonaz-Cruder-PuiattiZvech- Degano –Baiutti-Travanut-Degrassi-PetrisAlzetta-Tesini-Fontanelli-Zorzini-De Gioia”
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