TAVOLA
Area Politiche del Territorio
Direzione LL.PP. Edifici e Monumenti
Servizio Manutenzioni Edifici Comunali
B0
PROGETTO ESECUTIVO
RESTAURO, ADEGUAMENTO E MESSA IN SICUREZZA
DEGLI IMMOBILI COMUNALI ANNO 2015
Nuovo Albergo Popolare, Palazzo Uffici, Via S. Alessandro
LOTTO “B”:
RESTAURO EX BARRIERA DAZIARIA VIA S. ALESSANDRO
TITOLO TAVOLA
RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
GRUPPO DI LAVORO
Arch. Dario Mazza
Arch. Rossana Betelli
Geom. Eliana Bolla
Data: novembre 2015
IL PROGETTISTA
IL RUP
Geom. Biagio Trausi
Geom. Silvana Rota
PROGETTO DI INTERVENTO
RESTAURO EX BARRIERA DAZIARIA
VIA SANT’ALESSANDRO
Fase 01
Fase diagnostica




Fase 02
Introduzione
Contesto urbano architettonico
Cenni sui caratteri storici e tipologici dell’immobile
Analisi dei materiali
Progetto di intervento
 Analisi del degrado
 Indicazione degli interventi
 Descrizione delle metodologie d’intervento
Pagina 1 di 19
Fase 01
INTRODUZIONE
Il progetto che si presenta per le necessarie approvazioni, si pone come obiettivo il restauro
conservativo della “Ex Barriera Daziaria di via Sant’Alessandro” e scaturisce
essenzialmente dall’esigenza di mettere in sicurezza il manufatto in quanto gli elementi
lapidei manifestano numerose patologie di degrado.
A seguito di un incidente stradale, un
automezzo ha urtato uno dei pilastri più
esterno
verso
via
Tre
Armi,
compromettendo
la
stabilità
dell’obelisco che lo sormonta e
conseguentemente si è dovuto eseguire
un intervento urgente di messa in
sicurezza mediante la creazione di una
imbragatura con tubi e giunti in ferro e
cunei in legno.
L’intervento proposto per l’intero manufatto è articolato nelle tre fasi principali della
pulitura, preconsolidamento/ consolidamento e protezione, in base al principio del minimo
intervento, previa un’attenta analisi dello stato di degrado dei materiali, metre per quanto
riguarda l’obelisco si prevede anche una fase di smontaggio e rimontaggio.
CONTESTO URBANO ARCHITETTONICO
Il progetto analizza e definisce i principali caratteri dell’intervento proteso a migliorare la
fruizione visiva del contesto urbano in cui è inserito il “Ex Barriera Daziaria di via
Sant’Alessandro”, al contempo l’intervento vuole rimuovere i fattori di criticità e di pericolo,
per garantire l’incolumità dei pedoni e automezzi che transitano adiacenti al manufatto.
La posizione fisica occupata dagli elementi da restaurare richiede che il progetto degli
garantisca, nel pieno rispetto della preesistenza, la più agevole e sicura fruizione visiva e
cromatica dei paramenti oltre che la messa in sicurezza degli elementi.
La “Ex Barriera Daziaria di via Sant’Alessandro” è
ubicata su via Sant’Alessandro in prossimità
dell’incrocio con via Tre Armi e vicolo San Carlo, in
corrispondenza del viadotto che conduce alla Porta San
Giacomo.
Il manufatto catastalmente ricade nel comune di Bergamo, Sez. Cens. Bergamo, Foglio n.4,
Particella (area demaniale), è indicato nel PGT Zona C2 ad alto valore paesaggistico (NTA
Artt. 11) con vincolo ambientale (NTA Artt. 16.3).
Pagina 2 di 19
CENNI SUI CARATTERI STORICI E TIPOLOGICI DEL MANUFATTO
La “Ex Barriera Daziaria di via Sant’Alessandro” risalente al XVIII Secolo, è costituita da
quattro pilastri in conci di pietra squadrata sormontati da sfere e da due bracci curvilinei in
muratura intonacata terminanti entrambi con pilastri sempre in pietra sormontati da piccoli
obelischi.
Estratto da Luigi Pelandi:
“ Attraverso le vie Bergamo scomparsa – III il borgo di San Leonardo”
ANALISI DEI MATERIALI COSTITUENTI LA “EX BARRIERA DAZIARIA
VIA SANT’ALESSANDRO”
Pagina 3 di 19
I materiali impiegati per la costruzione del manufatto sono quelli consueti che troviamo
nell’architettura Lombarda della stessa epoca.
I pilastri sono costituiti da conci di
arenaria posti sfalsati a vista, squadrati
con spigoli smussati di colore giallo-ocra,
sormontati da sfere in sempre in pietra
arenaria colore grigio-azzurrognoli.
Le due estremità della barriera sono
costituiti da due bracci curvilinei di
muratura intonacata, sormontata da una
copertina in arenaria e terminante su
entrambi i lati con pilastri sormontati da
piccoli obelischi sempre in pietra
arenaria.
Sia la base delle murature che quella dei pilastri, sempre realizzate con elementi lapidei in
arenaria, risultano più larghe rispetto alla parte soprastante e quindi sporgono dal filo del
paramento murario.
Pagina 4 di 19
Fase 02
CODICE SCHEDA
01
OBELISCO ARENARIA
A
Obelisco in pietra arenaria di colore grigio azzurrognolo sorretto da
quattro sfere alla base dello stesso materiale.
PATOLOGIA DEL DEGRADO
a – Erosione
a – Disgregazione
a – Esfoliazione
a – Scagliatura
a – Distacco
a – Fratturazione e fessurazione
b – Mancanza
c – Patina biologica
c – Presenza di vegetazione
e – Croste nere
f – Efflorescenze saline
g – Ossidazione elementi
metallici
i – superfetazioni
INDICAZIONE DEGLI INTERVENTI
Smontaggio mediante idonea imbragatura e
sollevatore telescopico
PCN - Preconsolidamento:
PCN1 – Preconsolidamento delle superfici
PU - Pulitura:
PU1 – Rimozione di superfetazioni;
PU2 – Trattamento biocida;
PU3 – Pulitura preliminare;
PU4 – Eliminazione sigillature;
PU5 – Pulizia con atomizzatori idraulici;
PU6 – Pulizia con impacchi;
PU7 – Microsabbiatura di precisione (JOS);
CN – Consolidamento:
CN0 - Recupero, catalogazione e stoccaggio di
elementi in fase di distacco;
CN1 – Incollaggio, imperniatura e ricomposizione
delle parti fratturate o frammentate;
CN2 – Stilatura dei giunti e stuccatura fori;
CN3 – Consolidamento delle superfici erose e
disgregate;
CN4 – Smontaggio e rimontaggio;
PR – Protezione:
PR1 – Allontanamento delle acque meteoriche;
PR2 – Protezione superficiale;
PR3 – Applicazione di antiruggine
PR4 – Verniciatura
Ricollocazione inserendo perni in acciaio per
scaricare il peso direttamente alla base
Pagina 5 di 19
CODICE SCHEDA
B
02
PILASTRO ARENARIA
Pilastri in conci di arenaria squadrati con finitura a vista rigata, di
colore giallo ocra o grigio azzurrognoli posati sfalsati in orizzontale
Erosione
Disgregazione
Esfoliazione
Scagliatura
Distacco
Fratturazione e
fessurazione
Pagina 6 di 19
Mancanza
Patina biologica
Presenza di
vegetazione
Croste nere
Efflorescenze saline
Ossidazione
elementi metallici
Superfetazioni
Pagina 7 di 19
INDICAZIONE DEGLI INTERVENTI
PCN - Preconsolidamento:
PCN1 – Preconsolidamento delle superfici
PU - Pulitura:
PU1 – Rimozione di superfetazioni;
PU2 – Trattamento biocida;
PU3 – Pulitura preliminare;
PU4 – Eliminazione sigillature;
PU5 – Pulizia con atomizzatori idraulici;
PU6 – Pulizia con impacchi;
PU7 – Microsabbiatura di precisione (JOS);
CN – Consolidamento:
CN0 - Recupero, catalogazione e stoccaggio di
elementi in fase di distacco;
CN1 – Incollaggio, imperniatura e ricomposizione
delle parti fratturate o frammentate;
CN2 – Stilatura dei giunti e stuccatura fori;
CN3 – Consolidamento delle superfici erose e
disgregate;
CN5 – Cuci e scuci;
CN6 – Scossalina/gocciolatoio lungo il bordo;
PR – Protezione:
PR1 – Allontanamento delle acque meteoriche;
PR2 – Protezione superficiale;
PR3 – Applicazione di antiruggine
PR4 – Verniciatura
Pagina 8 di 19
CODICE SCHEDA
C
003
COPERTINA IN PIETRA
Copertina in pietra di Sarnico spessore cm. 8/10 con finitura piano
e coste bocciardato posta sopra le due estremità in muratura
intonacata della ex barriera daziaria.
PATOLOGIA DEL DEGRADO
Erosione
Disgregazione
Esfoliazione
Scagliatura
Distacco
Fratturazione e fessurazione
Mancanza
Patina biologica
Croste nere
Efflorescenze saline
INDICAZIONE DEGLI INTERVENTI
PU - Pulitura:
PU2 – Trattamento biocida;
PU3 – Pulitura preliminare;
PU4 – Eliminazione sigillature;
PU5 – Pulizia con atomizzatori idraulici;
PU6 – Pulizia con impacchi;
CN – Consolidamento:
CN0 - Recupero, catalogazione e stoccaggio di
elementi in fase di distacco;
CN1 – Incollaggio, imperniatura e ricomposizione
delle parti fratturate o frammentate;
CN2 – Stilatura dei giunti e stuccatura fori;
CN3 – Consolidamento delle superfici erose e
disgregate;
CN4 – Smontaggio e rimontaggio;
PR – Protezione:
PR2 – Protezione superficiale;
Eventuale sostituzione di elementi o parti di essi
notevolmente frammentate
Pagina 9 di 19
CODICE SCHEDA
D
4
MURATURA INTONACATA
Muratura mista intonacata
PATOLOGIA DEL DEGRADO
Alterazione cromatica
Colatura
Disgregazione
Distacco
Mancanza
Patina biologica
Croste nere
Efflorescenze saline
INDICAZIONE DEGLI INTERVENTI
AS - Asportazioni
AS5 - Rimozione intonaco in cls
AS6 - Accurato lavaggio del supporto
AG - Aggiunte, Integrazioni
AG3 - Chiusura interstizi e mancanze e
successivo strato di rinzaffo a base di calce
AG4 – Intonaco a base di calce con finitura
frattazzata
Pagina 10 di 19
Per l’esatta indicazione degli interventi si rimanda alle tavole grafiche allegate
Pulitura:
La pulitura dovrà essere eseguita con cura in modo da non compromettere parti di
pietra già precarie.
La scelta del metodo di pulitura da impiegare sarà basata sulla natura delle sostanze
da asportare, sul tipo di superficie da pulire nonché sulla estensione di tali superfici.
Verranno eseguite prove in modo da stabilire il metodo di applicazione, i tempi di
contatto e il solvente da utilizzare.
E’ necessario eseguire interventi di preconsolidamento della parti più degradate e
quindi più a rischio: lo sfaldamento lamellare della pietra non consente infatti di agire
uniformemente sulla superficie.
Incollaggio e stuccature:
Lo scopo principale delle stuccature è quello di colmare le discontinuità presenti sulla
superficie, in modo che questa sia meno attaccabile da acqua, dagli agenti atmosferici
e dal particellato.
L’incollaggio ed il consolidamento dei frammenti e della pietra sollevata
permetteranno di rendere la superficie omogenea ed evitare la perdita degli elementi.
L’incollaggio di parti totalmente distaccati, previsto in progetto, verrà effettuare
mediante l’impiego di adesivi strutturali e di perni.
Per quanto concerne gli adesivi, questi devono rispondere a particolari caratteristiche
che sono la buona adesività, il basso ritiro, l’elasticità e la rigidità adatte al caso
specifico.
Il materiale scelto dovrà comunque avere caratteristiche meccaniche il più possibile
simili a quelle del materiale da incollare.
I perni invece dovranno avere un coefficiente di dilatazione termica simile a quello del
materiale da ricongiungere, e stabili nel tempo (ad esempio perni in acciaio
inossidabile).
Nei casi di giunzioni di parti non sottoposte a particolari sollecitazioni meccaniche si
impiegheranno perni di resina epossidica, rinforzati con fibre di vetro.
Le stuccature delle lacune lasciate dai perni, delle fratture, delle fessure, delle lacune
delle stuccature non idonee, verranno eseguite utilizzando impasti a base di calce
idraulica ed inerti selezionati in modo da essere simili come porosità, assorbimento,
resistenza meccanica e dilatazione termica all’arenaria.
Elementi non idonei, quali stuccature cementizie, verranno cautamente rimosse e
sostituite con stuccature in modo da riprendere le cromie e composizioni delle malte
esistenti.
Consolidamento / Preconsolidamento:
Importantissima questa fase perché determinerà il buon esito dell’intervento, la
durata nel tempo, permetterà di ricompattare la superficie sfaldata consentirà la
protezione della superficie sana e la conseguente resistenza ai futuri processi di
alterazione.
Il prodotto dovrà comunque rispondere a dei requisiti fondamentali: non provocare la
formazione di sottoprodotti dannosi, venire uniformemente assorbito dalla pietra,
Pagina 11 di 19
presentare un coefficiente di dilatazione termica non molto dissimile da quello della
pietra, non creare barriera al vapor acqueo, infine non alterare l’aspetto della pietra.
Fondamentale sarà anche la scelta del metodo di applicazione: evitando, quando
possibile
l’applicazione a spruzzo, che difficilmente permette di ottenere
l’impregnazione del materiale lapideo in profondità, sono da preferire i sistemi ad
impacco od a percolazione proseguita sino a rifiuto.
Dopo il consolidamento totale della superficie, si dovrà applicare un protettivo con lo
scopo di rallentare i processi di degrado.
Il protettivo dovrà avere una buona stabilità chimica alle radiazioni UV, una bassa
permeabilità all’acqua ed una contestuale buona permeabilità al vapor acqueo,
inoltre dovrà essere stabile in modo da non alterare cromaticamente il manufatto.
DESCRIZIONE DELLE METOLOGIE D’INTERVENTO
Obelisco danneggiato:
L’intervento proposto prevede lo smontaggio mediante la realizzazione di idonea
imbragatura e rimozione dell’obelisco dal suo supporto tramite sollevatore telescopico
o altro mezzo di sollevamento.
Una volta ristabilita l’integrità del manufatto e delle sfere che lo sostengono previa
valutazione delle condizioni conservative delle stesse, secondo le lavorazioni descritte
di seguito, si procederà al rincoraggio e ricollocazione dell’obelisco sul supporto,
inserendo perni in acciaio o fibra di carbonio, così che il peso dell’elemento scarichi
direttamente alla base, lasciando alle sfere una funzione solo decorativa.
PCN - Preconsolidamento
PCN1 – Preconsolidamento
delle superfici
Preconsolidamento della superficie, eseguito su parti della struttura il cui stato di degrado è
tale da impedire l'esecuzioni di normali procedure di pulitura, senza che queste rischino di
provocare il distacco di parti della struttura stessa. Per tali lavorazioni dovrà essere
utilizzata una soluzione in white -spirit di silicato di etile "tipo Rhoximat HD RC 70", tale
prodotto dovrà essere applicato alle sole porzioni degradate cercando di realizzare
l'impregnazione minima sufficiente a garantire le successive fasi di pulitura, il tutto da
realizzarsi secondo le seguenti modalità e fasi:
a) verifica della consistenza del supporto, al fine di valutare la modalità operativa più idonea
(impacco, pennello, spruzzo)
b) verifica delle condizioni climatiche, temperatura compresa tra i 10 e i 30 °C
c) esecuzione di prove preliminari al fine di valutare che il prodotto garantisca una buona
azione fissativa delle parti decoese o in fase di distacco e che non abbia azione fissativa nei
confronti dello sporco depositato
d) applicazione del prodotto preconsolidante, limitato alle sole zone interessate, avendo cura
di non trattare porzioni di superficie non interessate dall'intervento, da eseguirsi con le
seguenti modalità:
- (applicazione a pennello) procedere dall'alto verso il basso per aree omogenee, avendo
cura di distribuire uniformemente il prodotto e di non lasciarlo asciugare fra una ripresa e
l'altra, le eventuali eccedenze di prodotto dovranno essere asportate o se possibile fatte
penetrare con l'uso del solo solvente di diluizione;
Pagina 12 di 19
PU - Pulitura:
PU1 – Rimozione di tutte le superfetazioni
Rimozione meccanica di tutte le superfetazioni, delle sigillature e ricostruzioni improprie e
antiestetiche realizzate, in modo posticcio, nel corso degli anni e di tutti gli elementi impropri
(compresi gli impianti non più funzionanti) non facenti parte del manufatto architettonico.
Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica
(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni.
PU2 – Trattamento biocida;
Applicazione con spruzzatore a bassa pressione di biocida ad ampio spettro tipo "Biotin N"
(CTS) o equivalente, fino ad impregnazione della superficie trattata, per la completa
eliminazione degli agenti infestanti; sarà necessario verificarne l'efficacia dopo un periodo di
almeno 15 gg. e comunque prima dei successivi interventi di consolidamento e protezione;
compresa protezione delle superfici limitrofe.
Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica
(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni.
PU3 – Pulitura preliminare;
Da eseguirsi non prima di aver verificato, nell'arco di una settimana, l'effettiva azione del
trattamento biocidi, consistente nelle seguenti lavorazioni:
a) Lavaggio con idropulitrice a bassa pressione con getto ampio (non localizzato) con acqua
calda e fredda, da eseguirsi con l'ausilio di spazzole per la rimozione di materiali di sporcizia
superficiali a preparazione dei successivi interventi.
b) Accurata spazzolatura del paramento con spazzole di saggina a setole morbide e
pennellesse per la rimozione dei depositi polverulenti incoerenti ed aspirazione con piccoli
aspiratori meccanici dei residui rimossi; rimozione di depositi maggiormente coesi al
supporto con piccoli attrezzi quali bisturi e microscalpelli; inclusi gli oneri relativi alla
protezione delle superfici circostanti, completa rimozione e smaltimento dei residui della
lavorazione;
c) Rimozione completa di tutti gli escrementi dei piccioni e di tutte le superfetazioni presenti;
d) Estirpazione delle piante e della vegetazione presente che verrà realizzata con la completa
estirpazione degli impianti radicali e puntuale rimozione degli apparati radicali con piccoli
attrezzi omettendo di operare a strappo; L'intervento comprende, la finale rimozione
meccanica dei residui di vegetazione ed iniezione di sostanze biocidi;
e) risciacquo finale con acqua deionizzata a mezzo di spruzzini e spugne, predisponendo la
raccolta delle acque di lavorazione subito a valle della porzione di paramento interessata
dall'intervento di bonifica
Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica
(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni.
PU4 – Eliminazione sigillature;
Rimozione meccanica di porzioni dei giunti di malta delle sigillature in distacco e ritenuti
irrecuperabili o che hanno perso la loro funzione coesiva con piccoli attrezzi quali bisturi,
microscalpelli o vibroincisori a basso spreeding di vibrazioni; inclusi gli oneri relativi alla
protezione e consolidamento dei bordi e delle superfici circostanti; compresa la completa
rimozione e smaltimento dei residui di lavorazione.
Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica
(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni.
PU5 – Pulizia con atomizzatori idraulici;
Pulitura di materiali lapidei mediante lavaggio detergente ed emolliente con impiego di
acqua deionizzata, erogata a bassissima pressione da appositi ugelli atomizzatori e
spazzolatura con spazzole morbide.
Tale operazione permette la rimozione dei composti solubili presenti nel supporto operando
un'azione di pulitura non abrasiva ma profonda; l'acqua di lavorazione andrà raccolta subito
a valle della porzione trattata per evitare il diffondersi di residui di sporco; i tempi di
lavorazione saranno il più possibile ridotti al fine di non imbibire eccessivamente la struttura
Pagina 13 di 19
e portare in superficie ulteriori concentrazioni saline; compresi gli oneri connessi ai sistemi
di raccolta e deflusso delle acque di lavorazione ed alla successiva rimozione meccanica dei
depositi solubilizzati mediante pennellesse, spazzole, bisturi, il tutto da eseguirsi secondo le
seguenti fasi:
1) verifica della consistenza del supporto, che non vi siano parti decoese o in fase di avanzato
distacco
2) verifica delle condizioni climatiche, temperatura non inferiore ai 10 °C e di forte vento
3) stuccatura provvisoria di eventuali lacune o soluzioni di continuità del rivestimento
lapideo al fine di evitare impregnazioni d'acqua del supporto murario
4) realizzazione di strutture mobili ben ancorate al ponteggio (e successivi spostamenti
necessari), su cui verranno installati gli ugelli, avendo cura di localizzarle in modo adeguato,
iniziando la pulitura dall'alto verso il basso e di non far colpire direttamente le superfici
dall'acqua deionizzata
5) collegamento degli ugelli al compressore o alla pompa, al deionizzatore ed alla rete idrica
6) inizio della fase di lavaggio, l'operatore dovrà verificare che la pressione all'interno della
colonna non sia superiore ai 2 bar, e dovrà regolare la miscela aria/acqua avendo cura che
l'area di nebulizzazione di ogni ugello si sovrapponga leggermente agli ugelli attigui, verifica
inoltre che la superficie non sia colpita dalla miscela aria/acqua ma che la raggiunga per
caduta
7) dopo un certo periodo stabilito dall'operatore, verifica se l'operazione da un buon esito o
se sia necessario sovrapporre alla nebulizzazione una pulitura esercitando una blanda
spazzolatura
8) alla fine delle operazioni (durata minima 10 ore) l'operatore procederà ad asportare
manualmente mediante spazzole morbide le croste ormai ammorbidite, procederà inoltre alla
disattivazione dell'attrezzatura ed al suo smontaggio e allontanamento dal cantiere
Il tutto dovrà essere realizzato secondo le fasi sopradescritte, da personale specializzato,
compreso l'uso e il noleggio di apposito impianto di deionizzazione e nebulizzazione,
l'approntamento dei necessari scoli al fine di incanalare e dirigere l'acqua in zone dove non
arrechi disturbo al traffico pedonale e veicolare, ed ogni altro onere accessorio escluso solo
il ponteggio fisso di cantiere da contabilizzarsi a parte.
Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica
(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni.
PU6 – Pulizia mediante impacchi;
Pulitura delle croste nere e dei depositi superficiali coerenti, non asportati con la precedente
pulitura mediante la realizzazione di impacchi da eseguirsi secondo le seguenti modalità:
a) ammorbidimento delle croste nere mediante applicazione localizzata di impacchi di polpa
di cellulosa ed acqua deionizzata, successiva applicazione localizzata sulle concrezioni più
tenaci e resistenti di impacchi di polpa di cellulosa con aggiunta di carbonato d'ammonio in
soluzione satura;
b) successiva rimozione meccanica mediante spazzolini ed accurato risciacquo con acqua
deionizzata;
c) successiva applicazione di impacchi di polpa di cellulosa ed acqua deionizzata, con
aggiunta di EDTA a concentrazione da definire sulla base di apposite campionature, da
applicarsi sulle concrezioni più tenaci, successiva asportazione meccanica mediante
spazzolini morbidi ed accurato risciacquo con acqua deionizzata.
Il tutto da eseguirsi previa esecuzione di opportune campionature per la verifica con la
direzione lavori dell'effetto finale di pulizia.
PU7 – Pulizia selettiva sistema JOS
- Pulitura selettiva tramite sistema JOS a bassa pressione con granulato neutro finissimo di
durezza inferiore alla superficie da trattare, previa verifica dello stato di conservazione e
campionatura per stabilire il grado di pulitura.
Pagina 14 di 19
Le pressioni di esercizio non dovranno mai essere elevate e dovranno uniformarsi al risultato
delle prove preliminari effettuate sul medesimo supporto (quest'ultime comprese); saranno
comunque da valutarsi in corso d'opera pressioni minori su porzioni particolarmente
degradate onde evitare eccessivi trattamenti di preconsolidamento (qualora questi si
ritenessero localmente indispensabili, ad integrazione di quelli precedentemente effettuati,
verranno effettuati quale parte integrante della presente lavorazione); compresi gli oneri
relativi al risciacquo o pulitura per aspirazione delle murature, raccolta e smaltimento dei
residui di lavorazione;
CN – CONSOLIDAMENTO
CN0 – RECUPERO, CATALOGAZIONE E STOCCAGGIO DI ELEMENTI IN FASE DI
DISTACCO
Recupero, stoccaggio provvisorio in luogo sicuro e catalogazione di tutti i frammenti
distaccati, in fase di distacco e sparsi nelle zone sottostanti le parti da trattare.
CN1 – FISSAGGIO DI ELEMENTI FRATTURATI
Fissaggio di sicurezza degli elementi lapidei distaccati, da non rimuovere, da eseguirsi
mediante le seguenti lavorazioni:
a) individuazione degli elementi da fissare
b) esecuzione di foro con trapano, del diametro e della lunghezza in relazione dell'apparato
di fissaggio, con successiva asportazione delle polveri all'interno del foro
(soffiatura/aspirazione) da realizzarsi in diagonale tra i due elementi da fissare;
c) iniezione, mediante estrusore manuale, della resina epossidica bicomponente fino al
riempimento del foro;
d) inserimento di barra in acciaio inox ad aderenza migliorata del diametro compreso tra
0,3 e 1,0 cm. (da valutare in fase esecutiva con la D.L.) e/o in vetroresina con movimento
circolare, compresa la rimozione delle parti eccedenti di resina e l'immediata pulizia delle
superfici;
e) chiusura del foro mediante un impasto a base di leganti aerei, idraulici, polimeri e pietra
macinata di apposita granulometria e dello stesso litotipo del rivestimento oggetto
dell'operazione, utilizzando cazzuolini e stili adeguati procedendo per strati successivi,
adeguandone opportunamente la cromia.
Il tutto da realizzarsi in opera, da parte di ditta specializzata secondo quanto indicato negli
elaborati grafici di dettaglio e secondo le disposizioni impartite in fase esecutiva da parte
della D.L., comprese le necessarie assistenze murarie per tutte le lavorazioni connesse alle
operazioni sopradescritte, ed ogni altro onere accessorio per dare l'opera compiuta a regola
d'arte.
Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica
(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni.
Riadesione di tutte le scaglie e frammenti e parti lapidei distaccate o in fase di distacco, con
particolare riferimento agli spigoli ed alle parti più esposte agli agenti atmosferici,
consistente nelle seguenti lavorazioni:
a) individuazione degli elementi di cui sopra con catalogazione sulle tavole di rilievo;
b) verifica accurata delle parti distaccate o in fase di distacco con successiva realizzazione di
stuccature provvisorie atte a impedire la fuoriuscita della resine;
c) iniezione per mezzo di siringhe di resina epossidica fluida, tipo EPO 150 CTS o
equivalente;
d) riadesione delle parti mediante pressione manuale;
e) inserimento per gli elementi di maggiori dimensioni di barre in acciaio inox o vetroresina
delle dimensioni adeguate;
f) rimozione delle stuccature provvisorie;
g) realizzazione di stuccatura a base di calce idraulica ed inerti selezionati in modo da
adattare la cromia a quella del manufatto;
Pagina 15 di 19
Il tutto da eseguirsi previa esecuzione di opportune campionature per la verifica con la
direzione lavori dell'effetto finale.
CN2 - INTEGRAZIONE MANCANZE E STUCCATURE ALVEOLI
Integrazione delle mancanze e stuccatura degli alveoli formatisi dalla caduta dei clasti di
grossa dimensione, con malta di calce idraulica e aggregati derivati dalla frantumazione di
materiale lapideo della medesima origine e caratteristiche, da eseguirsi formando delle
gusce di raccordo di forma concava che impediscano il ristagno dell'acqua, ma non
modifichino l'aspetto del materiale lapideo;
Stilatura dei giunti, tra i diversi elementi lapidei e delle fatturazioni presenti, da eseguirsi con
malta di calce idraulica con inerte fine selezionato atta a riprendere le cromie e
composizione delle malte esistenti; le malte verranno opportunamente campionate e
sottoposte all'approvazione della D.L. e dalla Soprintendenza da eseguire secondo le seguenti
operazioni:
a) preparazione del contenitore, dove dovrà essere realizzato l'impasto, verificando che sia
pulito;
b) preparazione dell'impasto tramite la miscelazione del legante e degli aggreganti dei
pigmenti già predisposti e additivi (primal AC33 o prodotto analogo con rapporto di
diluizione pari al 2-3%) il tutto nelle quantità previste secondo le preventive campionature da
eseguire in fase preliminare per la scelta dell'impasto migliore, mescolando fino ad ottenere
un insieme di colore uniforme.
c) applicazione dell'impasto facendo attenzione di rimuovere immediatamente eventuali
eccedenze.
La granulometria degli inerti dovrà essere commisurata alle dimensioni dei giunti e delle
fatturazioni presenti.
CN3 - CONSOLIDAMENTO
Consolidamento della superficie, considerando come elemento determinante la massima
penetrazione del consolidante che penetra in profondità fino al substrato sano del materiale,
per tali lavorazioni dovrà essere utilizzata una soluzione in white -spirit di silicato di etile
"tipo Rhoximat HD RC 70", tale prodotto dovrà essere applicato cercando di realizzare la
massima impregnazione, il tutto da realizzarsi secondo le seguenti modalità e fasi:
a) verifica della consistenza del supporto e i risultati delle precedenti operazioni di pulizia, in
particolare la presenza di efflorescenze saline, di sporco, croste nere, polveri ecc.. al fine di
valutare la modalità operative più idonea (pennello, spruzzo ecc..)
b) verifica delle condizioni climatiche, temperatura compresa tra i 10 e i 30 °C
c) esecuzione di prove preliminari al fine di valutare che il prodotto garantisca una buona
azione consolidante, in particolare si dovrà valutare il grado di sfarinamento residuo delle
superfici, presenza di zone traslucide, scurimento delle superfici con effetto bagnato, in questi
casi si varierà la percentuale di consolidante
d) realizzazione di protezioni sia delle superfici da non consolidare, che delle sottostanti aree
di transito
e) applicazione del prodotto consolidante fino a rifiuto, da eseguirsi con le seguenti
modalità:
-applicazione a pennello:
procedere dall'alto verso il basso per aree omogenee, avendo cura di distribuire
uniformemente il prodotto facendolo percolare per gravita, senza lasciare sormonti e
sovrapposizioni e di non lasciarlo asciugare fra una ripresa e l'altra, utilizzando sempre
pennelli puliti, interrompendo le applicazioni solo quando il prodotto risulta saturo, le
eventuali eccedenze di prodotto dovranno essere asportate o se possibile fatte penetrare con
l'uso del solo solvente di diluizione;
-applicazione a spruzzo:
Pagina 16 di 19
mettere in pressione lo spruzzatore manuale e regolare il flusso di uscita del prodotto
garantendone una nebulizzazione finissima, procedere dall'alto verso il basso per aree
omogenee distribuendo il prodotto uniformemente, non lasciare asciugare il prodotto fra una
ripresa e l'altra, interrompendo le applicazioni solo quando il prodotto risulta saturo, le
eventuali eccedenze di prodotto dovranno essere asportate o se possibile fatte penetrare con
l'uso del solo solvente di diluizione.
Il tutto dovrà essere realizzato secondo le fasi sopradescritte, da personale specializzato, ed
ogni altro onere accessorio escluso solo il ponteggio da contabilizzarsi a parte
CN4 – SMONTAGGIO E RIMONTAGGIO
Smontaggio con deposito in idoneo ambito di cantiere, operazione particolarmente delicata
che dovrà essere svolta preferibilmente con argani manuali, dosando anche i più piccoli
spostamenti al fine di evitare lesioni e distacchi di materiale;
accertata la reale situazione di ogni singolo elemento, si procederà alla sostituzione o alla
riparazione delle lesioni e delle fratture mediante pulitura delle interfacce e all'inserimento di
perni in acciaio inox, ad aderenza migliorata, annegati in resina epossidica;
riassemblaggio eseguito tenendo conto della collocazione e dell'orientamento degli elementi
come in origine, predisponendo gli idonei alloggiamenti delle varie parti a incastro,
permettendone così il fissaggio con barre a sezione quadrata in acciaio inox annegata in
resina epossidica o apposite malte strutturali fibrorinforzate per inghisaggio;
CN5 – Ripristino muratura “cuci e scuci”
Ripristino della muratura con sistema "scuci-cuci" consistente nella sostituzione degli
elementi distaccati o in fase di distacco e per ammorsare gli elementi delle murature tra loro
scollegati o per reintegrare parti mancanti, avendo cura di utilizzare laterizi e pietre delle
medesime dimensioni e caratteristiche, cosi come le malte che dovranno avere caratteristiche
compositive simili a quelle esistenti, compreso ogni onere accessorio; integrazione
dell’intonaco dove sono presenti lacune e mancanze, da realizzarsi coninerti e pigmenti della
stessa granulometria e colorazione di quello esistente in modo da mascherare il più possibile
l’intervento, il tutto previo campionature a discrezione della D.LL. e su indicazione della
Soprintendenza .
CN6 – Isolamento e impermealizzazione
Pulizia del supporto;
Fornitura e posa in opera di scossalina metallica (rame, piombo o zinco-titanio) con
gocciolatoio opportunamente ancorata, sagomata, sormontata e giuntata in funzione della
lunghezza;
Sigillatura con sistema “SikaDur Combiflex” sui giunti di dilatazione e spigolo di giunzione
cornicione parete;
Realizzazione di gocciolatoio in lamiera metallica (rame, piombo o zinco-titanio) lungo tutto
il bordo esterno del cornicione, opportunamente ancorato e posto sotto lo strato
impermealizzante;
PR - PROTEZIONE
PR1 - FORMAZIONE DI COPERTINE
Formazione di copertine per le superfici orizzontali degli elementi sporgenti con impasto
steso in due mani di differente granulometria, costituito da polvere derivante da
frantumazione di materiale lapideo della medesima origine di quello del paramento lapideo e
da calce fortemente idraulica o in alternativa da cementi speciali a basso contenuto di Sali.
Le copertine dovranno essere realizzate in modo da facilitare il deflusso dell'acqua, non
crearne il ristagno ed essere perfettamente raccordate alle superfici verticali;
Pagina 17 di 19
PR2 - PROTETTIVO IDROREPELLENTE
Trattamento protettivo idrorepellente da realizzarsi con prodotti che garantiscano inerzia
chimica, idrorepellenza, traspirabilità, solubilità a solventi organici senza provocare
alterazioni cromatiche, a base di alchil-alcossi-silani e alchil-silossani "tipo Silirain 50" o
equivalente , il tutto da realizzarsi secondo le seguenti modalità e fasi:
1) verifica della consistenza del supporto e i risultati delle precedenti operazioni di pulizia, in
particolare la presenza di efflorescenze saline, di sporco, croste nere, polveri ecc.. al fine di
valutare la modalità operative più idonea (pennello, spruzzo ecc..)
2) verifica delle condizioni climatiche, temperatura compresa tra i 10 e i 30 °C
3) esecuzione di prove preliminari al fine di valutare la compatibilità con prodotti usati nelle
precedenti operazioni, presenza di zone traslucide, scurimento delle superfici con effetto
bagnato, formazione di patine biancastre, validità dell'effetto idrofobizzante con prova di
bagnatura a spruzzo di acqua pulita
4) realizzazione di protezioni sia delle superfici da non trattare che delle sottostanti aree di
transito
5) applicazione del prodotto consolidante, da eseguirsi con le seguenti modalità:
- applicazione a pennello:
procedere dall'alto verso il basso per aree omogenee, avendo cura di distribuire
uniformemente e in abbondanza il prodotto facendolo percolare per gravita, senza lasciare
sormonti e sovrapposizioni e di non lasciarlo asciugare fra una ripresa e l'altra, utilizzando
sempre pennelli puliti, interrompendo le applicazioni solo quando il prodotto risulta saturo,
le eventuali eccedenze di prodotto dovranno essere asportate o se possibile fatte penetrare
con l'uso del solo solvente di diluizione;
- applicazione a spruzzo:
mettere in funzione lo spruzzatore e regolare il flusso di uscita del prodotto garantendone un
getto poco nebulizzato e che l'area coperta dal getto sia di dimensioni adeguate, procedere
dall'alto verso il basso per aree omogenee distribuendo il prodotto uniformemente e in
abbondanza, non lasciare asciugare il prodotto fra una ripresa e l'altra, interrompendo le
applicazioni solo quando il prodotto risulta saturo, le eventuali eccedenze di prodotto
dovranno essere asportate o se possibile fatte penetrare con l'uso del solo solvente di
diluizione.
Il tutto dovrà essere realizzato secondo le fasi sopradescritte, da personale specializzato, ed
ogni altro onere accessorio escluso solo il ponteggio da contabilizzarsi a parte.
Compreso abbassamento al piano di carico, carico su automezzo e trasporto a discarica
(oneri di discarica inclusi) di tutti i materiali asportati e dei residui delle lavorazioni.
PR3 – APPLICAZIONE DI ANTIRUGGINE
PR4 – VERNICIATURA
AS - Asportazioni
AS5 - Rimozione intonaco in cls
AS6 - Accurato lavaggio del supporto
a) Lavaggio con idropulitrice a bassa pressione con getto ampio (non localizzato) con acqua
calda e fredda, da eseguirsi con l'ausilio di spazzole per la rimozione di materiali di sporcizia
superficiali a preparazione dei successivi interventi.
b) Accurata spazzolatura del paramento con spazzole di saggina a setole morbide e
pennellesse per la rimozione dei depositi polverulenti incoerenti ed aspirazione con piccoli
aspiratori meccanici dei residui rimossi; rimozione di depositi maggiormente coesi al
supporto con piccoli attrezzi quali bisturi e microscalpelli; inclusi gli oneri relativi alla
protezione delle superfici circostanti, completa rimozione e smaltimento dei residui della
lavorazione;
Pagina 18 di 19
AG - Aggiunte, Integrazioni
AG3 - Chiusura interstizi e mancanze e successivo strato di rinzaffo a base di
calce
- rinzaffo aggrappante con malta ad alta resistenza ai sali composta da calci idrauliche
naturali, pozzolana, sabbie quarzifere e polveri carbonatiche selezionate a curva
granulometrica 0-5 mm. e additivi areanti naturali; applicato a completa copertura del
supporto per uno spessore di 0.5-0.7 cm. ad applicazione conclusa non dovranno notarsi
parti mancanti anche di piccole dimensioni e la superficie dovra’ essere sufficiantemente
ruvida a garantire l'ancoraggio dello strato successivo;
-intonaco rustico per esterni, tirato in piano su pareti verticali con malta a base di calce
aerea e calce idraulica naturale, cocciopesto, polveri di marmo, sabbie silicee con curva
granulometrica 0-4 mm. Questi dovrà essere applicato realizzando un primo strato dello
spessore di 0,5-1,0 cm. di malta di aderenza a preparazione e regolarizzazione del fondo con
applicazione a cazzuola su supporto preventivamente pulito da parti incoerenti, polveri, sali e
accuratamente bagnato. Realizzazione di strato di corpo (arriccio) su prima mano
preventivamente indurita e bagnata, applicato alla muratura in due riprese per uno spessore
medio di 3-3,5 cm., portato in piano con staggia e rifinito a frattazzo. L'applicazione verrà
eseguita a mano con cazzuola con successiva regolarizzazione dello strato di malta mediante
staggiatura, la superficie si dovrà presentare a tessitura grossolana, regolare, senza
avvallamenti.
AG4 – Intonaco a base di calce con finitura frattazzata
Realizzazione di intonaco completo a civile pigmentato secondo la ricetta base e le opportune
campionature preventive, per valutare in sede esecutiva l’effetto finale migliore.
Strato di finitura con intonachino pigmentato secondo la ricetta base, altamente traspirante,
composto da calce idraulica naturale e calce aerea, polveri di marmo e terre naturali
colorate, sabbia gialla silicea a curva granulometrica da 0 a 1.8 mm. applicato a due mani
incrociate a finitura frattazzata e dilavata con frattazzo di spugna o di feltro. La
determinazione precisa della qualità e curva granulometrica degli aggregati avverrà, previe
campionature a discrezione della direzione lavori e su indicazioni della Soprintendenza.
Pagina 19 di 19
Scarica

Restauro ex barriera daziaria via S.Alessandro