dolcevita dolcevita A sinistra e in basso, la casa di campagna di Piero Castellini Baldissera vicino a Montalcino, in Toscana LE STRADE DELLA METROPOLI CINESE SONO PERCORSE DA UNA GALLERIA ITINERANTE. A BORDO DI UN SANLUNCHE L’ARTE, A SHANGHAI, SI VENDE PEDALANDO di Cecilia Caperna CLIENTI NON ACCOMPAGNATI Ad Amsterdam la fame è da lupi, ma solitari Si chiama Eenmall (letteralmente, «una porzione») il primo temporary restaurant di Amsterdam riservato a commensali non accompagnati: dieci tavoli da un posto, distanti l’uno dall’altro quel tanto che basta per evitare qualsiasi forma di contatto con gli altri avventori, dislocati all’interno di un vecchio negozio dismesso e riconvertito per l’occasione a ristorante dal design moderno. Il menù fisso (a 35 euro) prevede quattro portate, bevande e prenotazione via mail comprese. L’idea è della social designer Marina van Goor, che spiega: «La solitudine è diventata un tabù e crea una sorta di ansia sociale: gli spazi urbani sono pensati soprattutto per favorire gli incontri e producono, in chi è solo, un senso di inadeguatezza». Ed è forse questa la ragione del successo di un ristorante che, invece, esalta il piacere di un pasto solitario (You are your own company, recita lo slogan). Nelle intenzioni della sua ideatrice, l’Eenmall (nella foto in alto) avrebbe dovuto essere un esperimento temporaneo di 48 ore. Ma le tante prenotazioni arrivate sulla posta elettronica hanno spinto Marina van Goor a mettere in cantiere altre date. E con tutta probabilità l’Eenmall sarà presto un ristorante stabile. (c.c.) 76 D di Giuseppe Ortolano V ivere country «non è un privilegio per ricchi. Grazie agli agriturismo sparsi un po’ per tutta Italia molti possono oggi provare l’emozione, magari solo per pochi giorni, di abitare in campagna. Dopodiché se la passione cresce si può cercare la soluzione giusta per le proprie esigenze, proprio come ho fatto io». Parola di Piero Castellini Baldissera, classe 1938, architetto (fra i più apprezzati interior designer italian) che appena può si rifugia nella sua casa tra i vigneti toscani di Brunello, a pochi chilometri da Montalcino. Dopo aver firmato tanti prestigiosi progetti (tra gli ALLA 1 ª EDIZIONE DI BUCOLICA L’ARCHITETTO PIERO altri, quello dello stabili- CASTELLINI BALDISSERA. CHE SPIEGA LA SUA FILOSOFIA mento del gruppo Ramazzotti, gli arredi della casa editrice Longanesi, le ristrutturazioni della direzione generale dell’Olivetti a Roma e a Londra, gli interni di imbarcazioni di lusso) e dopo avere restaurato, a Milano, la Bicocca degli Arcimboldi e curato gli uffici dirigenziali di Pirelmaggiormente? li, Telecom e Mediobanca, Castellini si è dedi«Sicuramente il restauro di Villa Necchi a cato al recupero di antichi casali toscani e di Milano, un riconoscimento postumo a mio nonvilla Necchi Campiglio a Milano, oggi proprietà no, l’architetto Piero Portaluppi, progettista deldel Fai, il Fondo ambiente italiano. la villa, che in giovane età temo di aver deluso: Lo intervistiamo mentre sta raggiungendo non sono stato uno studente all’altezza delle sue in treno proprio Montalcino dove, con la tranaspettative perché alle aule universitarie ho semquillità che non ha a Milano, preparerà il suo pre preferito i laboratori degli antiquari e delle intervento per la prima edizione di Bucolica. Il botteghe artigiane. Oggi, una villa che altrimenVivere Country (bucolicati avrebbero visto in pochiscountry.com), che si terrà simi, è a disposizione di tutti. dal 13 al 15 settembre nei Il modo migliore per far comsuggestivi ambienti di VilA sinistra, prendere agli altri la granl’architetto la Castelbarco di Vaprio dezza di mio nonno e per me, Piero d’Adda, a pochi chilomefinalmente, l’occasione di Castellini tri da Milano. poter fare qualcosa di così Baldissera, uno Quali sono, tra i suoi bello per lui, a cui devo davdei protagonisti di Bucolica numerosi lavori, quelli vero moltissimo». che l’hanno coinvolta E oltre a Villa Necchi? VIVERE IN CAMPAGNA NON È UNA SCELTA (SOLO) PER RICCHI 6 SE T T E M BR E 2013 «L’altro intervento che ho nel cuore è quello realizzato negli edifici della tenuta di Torrecchia, nello splendido parco vicino a Cisterna di Latina dove Carlo Caracciolo viveva gran parte del tempo. Un autentico angolo di paradiso nei pressi della Via Francigena, forse addirittura più affascinante dei vicini Giardini di Ninfa, dove ho lavorato per almeno tre-quattro anni, in mezzo a chiese semidistrutte, mucche maremmane e a un enorme granaio del Seicento con una curiosa facciata neoclassica». È vero che quando è a Milano appena può passa da Villa Necchi, per controllare che tutto sia a posto? «Sì, lo faccio spesso tornando a casa dopo il lavoro. Quella villa, con il giardino dedicato a mia mamma e ai fratelli, è un luogo a me particolarmente caro». E adesso a che cosa sta lavorando? «A Bucolica vorrei presentare una serie di divani, dal Settecento ai giorni nostri. Pezzi curiosi, ancora da terminare nel restauro, con i campioni della stoffa che io utilizzerei puntati con gli spilli. Ma chissà, alla fine potrei anche cambiare idea e proporre qualcosa di decisamente più country. A settembre dovrei iniziare il recupero di alcuni capannoni di una casa rurale nei dintorni di Capalbio, in una zona particolarmente bella, in direzione di Manciano». 6 SE T T E M BR E 2013 a banco della frutta a taxi a pedali, dal trasporto di galline a quello di mobili. Il sanlunche, la tipica bicicletta cinese a tre ruote con carretto incorporato, assolve da sempre ai compiti più disparati. Anche a quelli meno probabili. Recentemente, infatti, è stata trasformata in una galleria d’arte itinerante che ogni sera espone le opere di un pittore diverso per le strade di Shanghai. L’iniziativa è di Katie Surridge, Julian Palacz e Stafano Ogliari Badessi, tre giovani artisti europei ospiti dello Swatch Art Peace Hotel, una struttura che porta avanti un programma di mecenatismo accogliendo artisti da ogni parte del mondo. Il risultato è un vivace ambiente culturale in cui nascono progetti come Little Victories. «Le piccole vittorie a cui si riferisce il nome del progetto sono tante, da quelle legate alle difficoltà linguistiche che in Cina sembrano insuperabili a quelle connesse alla professione d’artista» spiega Katie Surridge. Il punto di partenza di questa gallery on the road (che funziona come qualsiasi altra galleria, con contratti e percentuali di vendita) è il quartiere M50, fulcro della vita culturale della città. Da lì, a seconda del percorso stabilito con l’artista, il sanlunche affronta ogni sera le strade e i vicoli di Shanghai. Ma l’obiettivo è più ambizioso: portare in giro (su tre ruote) l’arte anche fuori dei confini della Cina. A sinistra e in alto Little Victoires, la galleria d’arte a pedali di Shanghai VIA WEB di Fabrizio Latini Per spendere meno c’è l’assistente virtuale che annuncia i saldi C’è un assiste virtuale che informa gli utenti quando un camicia o un paio di jeans è in promozione o sta per terminare. È una delle novità della sezione Wishlist del sito gaudi.it, l’e-store che permette, attraverso le pagine dei look book donna, uomo e bambino del marchio Gaudì di scegliere abiti e abbinamenti. 77