Settimanale di
14 giugno 2013
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIV N. 23
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di Modena Poste Italiane spa
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Andrea Guandalini e Giacomo Grazioli
Centrum srl di Carpi, coi suoi vent’anni
di esperienza, è in grado di soddisfare il crescente
bisogno di sicurezza dei cittadini, avvalendosi dei più
avanzati dispositivi elettronici.
Attivisti No
Triv
basta trivelle nel nostro
territorio
D’Orazio e
Piccinini
esame di maturità:
è partito il toto tema
Andrej
Bandieri
coaching: siate gli
artefici di voi stessi
La famiglia
Focherini
15 giugno: beatificazione
di odoardo focherini
14.06.2013 n° 23
2
Libri
da non perdere!
Il veleno dell’oleandro
Di Simonetta Agnello Hornby
P
edrara. La Sicilia dei Monti Iblei. Una villa perduta sotto alte pareti di roccia tra l’occhieggiare di
antiche tombe e il vorticare di corsi d’acqua carezzati dall’opulenza degli oleandri. E’ qui che la famiglia
Carpinteri si raduna intorno al capezzale di zia Anna,
scivolata in una svagata ma presaga demenza senile.
Esistono davvero le pietre di cui la donna vaneggia nel
suo letto? Dove sono nascoste? Ma soprattutto, qual è
il nodo che lega la zia al bellissimo Bede, vero custode
della proprietà e ambiguo factotum? Come acqua nel
morbido calcare i Carpinteri scavano nel passato, cercano negli armadi, rivelano segreti - vogliono, all’unisono,
verità mai dette e ricchezze mai avute. Tra le ombre del
giorno e i chiarori della notte, emergono influenze di
notabili locali, traffici con i poteri occulti e, soprattutto,
passioni ingovernabili. Le voci di Mara, nipote prediletta di Anna, e di Bede ci guidano dentro questo sinuoso
labirinto di relazioni, rimozioni, memorie, fino a scavalcare il confine della stessa
morte. Simonetta Agnello Hornby mette a fuoco un micromondo che pare allargarsi, con un brivido, a rappresentare i guasti, le ambizioni e le ansie di liberazione
dell’universo famigliare, tutto intero.
Tra le righe...
La Tav e le false promesse
I
gnorati. Così si sono sentiti ultimamente i pendolari della Modena-Carpi-Mantova. Le proteste
per riduzioni, soppressioni e ritardi sono cadute
nel vuoto, accolte da un silenzio siderale, come non
accadeva da anni. I pendolari ne hanno viste di tutti i
colori e l’ultima in ordine di tempo è la soppressione
dei 28 treni-navetta del sabato e la chiusura della biglietteria di Carpi alle ore 13. Si
tratta dell’ennesima riduzione del servizio che smentisce, nei fatti, le promesse di
Regione Emilia Romagna, Trenitalia e Tper. Il taglio è stato denunciato dal Comitato Utenti della linea Carpi-Modena-Mantova e da Federconsumatori. L’assessore
C. Alberto D’Addese del Comune di Carpi, non coinvolto nella scelta, ha sollecitato,
insieme al Comune di Modena e all’Agenzia per la Mobilità, la Regione a convocare un incontro. Ignorati anche loro. Domenica 9 giugno, intanto, a testimonianza di una situazione indecente, sono stati cancellati sei treni. Le segnalazioni di
disservizi sulla Carpi-Modena-Mantova sono rimaste sulle scrivanie perché erano
tutti al taglio del nastro della stazione sotterranea dell’Alta Velocità di Bologna e
della stazione mediopadana di Reggio Emilia. Nell’entusiasmo generale non sono
mancate le rivendicazioni dei pendolari a cui la Regione pare abbia teso la mano
invitando a “discutere e costruire il nuovo orario che potrà avere benefici dal fatto
che con l’alta velocità - e le nuove stazioni in linea - si liberano binari importanti”.
“Capisco la protesta - ha detto l’assessore regionale ai Trasporti, Alfredo Peri, ai
pendolari - un po’ meno il metodo. Chiedere un automatismo - si aprono le stazioni e dopo dieci minuti c’è il risultato positivo - è complicato. Ma presto benefici”.
Da ignorare.
Sara Gelli
Foto della settimana
Sabato 8 giugno in Piazza Martiri la comunità pachistana sciita ha festeggiato
l’Ashura, giorno nel quale viene commemorato il martirio di Hussein, nipote di
Maometto. Festa generalmente molto cruenta durante la quale gli uomini si
auto flagellano facendosi sanguinare, a Carpi, i fedeli si sono limitati a battersi
vigorosamente il petto con le mani.
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
DIRETTORE RESPONSABILE
Gianni Prandi
CAPOREDATTORE
Sara Gelli
REDAZIONE
Jessica Bianchi, Francesca Desiderio,
Enrico Gualtieri, Francesca Zanni, Marcello
Marchesini, Clarissa Martinelli,
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IMPAGINAZIONE e GRAFICA
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PUBBLICITA’
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COOPERATIVA RADIO BRUNO arl
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Chiuso in redazione il 12 giugno 2013
14.06.2013 n° 23
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sisma e ricostruzione
I bimbi della Scuola Cesare Battisti di Sozzigalli hanno regalato a Radio Bruno una canzone speciale
“Radio Bruno: come te non c’è nessuno”
U
“
n limpido coro di
voci ha scaldato il
cuore di tutti noi. I
piccoli della Scuola Primaria Cesare Battisti di Sozzigalli hanno infatti regalato
a Radio Bruno una canzone dal sapore decisamente
speciale. E tra i corridoi
della Radio è ormai un vero
e proprio tormentone. La
scuola - abbandonata dopo
il sisma poiché non più
rispondente alle normative
- aveva ricevuto, grazie alle
risorse messe a disposizione
dal progetto Teniamo Botta,
Claudia Conti ed Erika Commisso
un impianto audio con
microfoni, mixer e casse per
garantire il proseguimento
delle lezioni di educazione
musicale. Per ringraziarci,
la maestra Claudia Conti,
insieme ad alcuni genitori
dei 98 alunni della Primaria,
Proclamate le scuole vincitrici del concorso promosso da Zurich
Dopo il terremoto vince la creatività
I
risentito dei danni provocati dal
terremoto. Il concorso creativo,
che ha visto la partecipazione di
74 classi e 1.500 bambini delle
scuole primarie delle Province
di Bologna Ferrara, Modena e
Reggio Emilia, fa parte di un
l 30 maggio scorso, presso
la Sala di Levante del Municipio del Comune di Carpi,
sono state decretate le 10 classi
vincitrici del concorso creativo
Dopo il terremoto – Ricordi
e Desideri, l’iniziativa promos-
sa da Zurich, in collaborazione
con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna, con la finalità di portare un
aiuto concreto e dalla valenza
ludico-educativa a favore delle
comunità scolastiche che hanno
a Scuola Giotto è arrivata
prima ex-equo con altre
quattro classi, su 74 partecipanti, al concorso voluto
da Zurich a cui ha partecipato
la classe 3 A con l’elaborato
Dopo il Terremoto - Ricordi
e Desideri. Ecco la storia scritta
dagli alunni dal titolo: La danza
della terra.
La storia scritta dagli alunni della 3A della scuola Giotto
L
C’era una volta un piccolo extraterrestre di nome Plextra. Un
giorno, spinto dalla curiosità,
cominciò a vagare nello spazio
con la sua navicella, alla ricerca
di nuovi pianeti da esplorare.
Dopo tanto viaggiare, fu attirato da un pianeta tutto blu; si
avvicinò: era la terra.
Intanto Andrea, uno scolaro
della Scuola Giotto, fu svegliato
da un forte rumore e vide una
luce accecante che illuminava
il cielo e tutta la città. Guardò
fuori dalla finestra e, con gran-
La danza della terra
de meraviglia, vide che nella
piazza di Carpi era atterrata una
strana navicella; sembrava un
enorme disco grigio, circondato
da finestre circolari dalle quali
usciva una luce gialla. Improvvisamente si aprì una porta e da
una scala fluorescente venne
fuori uno strano essere tutto
verde: dalla testa spuntavano
due grosse antenne, aveva
occhi grandi e mani e piedi
con tre dita. Anche se molto
spaventato, Andrea si avvicinò
a questo strano omino, che,
rassicurandolo, gli disse che
era arrivato da molto lontano
per saperne di più sui terrestri.
Andrea, volendolo presentare
ai suoi amici, lo invitò alla sua
scuola, dove fu da tutti accolto
con grande festa. Che strano!
Quanti rumori, voci, colori! Che
vivacità frizzante!
Improvvisamente… Boom!
Un grosso boato paralizzò tutti
i bambini, che istintivamente
si precipitarono sotto i banchi.
Passò qualche istante, ma tutto
si muoveva ancora e la paura,
il panico, lo sconforto, l’agitazione presero il sopravvento.
Scuotitor, il mostro della terra,
si era risvegliato…
Andrea cominciò a piangere,
aveva il cuore gonfio di paura
e, nella confusione generale, si
guardava attorno spaventato
per cercare una via di fuga e
allontanarsi il più possibile
dal terribile mostro. In quello
stesso momento vide Plextra
fluttuare in aria, disorientato
da tutto quello che stava accadendo.
Andrea gli disse: «Aiutami!
ha scritto una canzone, sulle
note de Il blues del manichino, successone dello
Zecchino d’Oro. E nata
così, in punta di piedi, quasi
per gioco, Il blues di Radio
Bruno. E il La lo hanno dato
gli stessi bambini che avevano coniato il ritornello:
Radio Bruno, come te non
c’è nessuno! “Ogni volta
che mi veniva in mente una
strofa - racconta la maestra
Claudia - mi fermavo per
annotarla. Poi, insieme a
tre papà e a una mamma
abbiamo abbozzato il testo.
Mancava solo una frase che
mi è poi stata suggerita dai
bimbi in classe”.
Un lavoro corale, “perché
da soli non si fa nulla”,
prosegue Claudia Conti, che
ha entusiasmato gli alunni
della Cesare Battisti. “Entrare in una sala di incisione
è stata per loro un’esperienza nuova ed eccitante. Sono
stati davvero bravissimi”,
aggiunge la maestra Erika
Commisso. Grazie bambini
per l’emozione che ci avete
regalato.
J.B.
più ampio progetto avviato lo
ottobre con la donazione di
un’aula digitale 2.0 a due istituti, uno a Carpi e uno a Cento
e in marzo la realizzazione del
workshop Rapporto tra Terremoto, Arte e Creatività per
tutti i dirigenti e docenti delle
Scuole Primarie del territorio di
riferimento, che ha riscontrato
largo successo. Per partecipare al concorso, ogni classe ha
realizzato il proprio elaborato,
scegliendo di esprimersi attraverso la forma grafica o testuale
preferita - come il disegno o la
poesia - o abbinando tecniche
digitali. La valutazione degli
elaborati è stata poi affidata a
una giuria che ha così decretato
i 15 più meritevoli ai quali sono
stati consegnati 5 macchine fotografiche digitali con 5 stampanti (dal 1° al 5° premio) e 5
macchine fotografiche digitali
(dal 5° al 10° premio). Tra le
premiate, le carpigiane Rodari
(classe IV B), Giotto (classe III A),
Pertini (classi III A, V A e V B) e
Fanti (classi V A, V B e V C).
Portami via da qui».
Plextra allora lo fece salire sulla
sua navicella e si allontanarono velocemente dalla città.
Mentre si allontanavano, ai
loro occhi si presentavano le
scene più sconvolgenti: case
senza tetti, scuole danneggiate, persone che correvano
in strada, bambini che piangevano… Andrea capì allora che
qualcosa di grave era successo e
che niente sarebbe stato come
prima. Giunti finalmente sul
suo pianeta, Plextra gli disse:
«Se vuoi, puoi rimanere per
sempre qui con me».
Andrea si guardò intorno e vide
una strana città abitata da esseri
uguali a Plextra.
Gli sembrava un mondo fantastico: veicoli che si muovevano
fluttuando nell’aria, bambini
che giocavano su altalene a
forma di banana e tante altre
stranezze.
C’era un gran via vai di navicelle
spaziali, che sfrecciavano tra
enormi grattacieli e negozi forniti di giochi supertecnologici
che ogni bambino sulla Terra
avrebbe desiderato! L’atmosfera, però, era triste: le abitazioni, dove vivevano con tutte le
comodità, erano palazzi grigi.
Le scuole, poi, non esistevano: i
piccoli extraterrestri studiavano
a casa, con il proprio computer.
Così ognuno pensava a sé e
non c’erano momenti di festa
per stare insieme. Nonostante
questo mondo così tecnologico
lo affascinasse, Andrea cominciò a sentire tanta nostalgia per
la sua Terra, per i luoghi della
sua città a lui tanto cari, per i
suoi genitori che neanche aveva avuto il tempo di salutare,
per i suoi compagni, per le sue
maestre… E cominciò a pensare: «Ho avuto tanta paura, ma
con il tempo so che passerà. Mi
sarebbe piaciuto poter fermare
quella specie di mostro che ci ha
fatto “ballare”, ma purtroppo
non è stato possibile! La natura
vince sempre, dico io. Se la Terra
si è comportata così, forse l’abbiamo maltrattata? Però penso
che soltanto rimanendo tutti insieme possiamo darci coraggio
l’un l’altro e ricostruire la nostra
città più bella e più solida. Ho
deciso: voglio tornare a casa».
Sul pianeta di Plextra i terremoti
non si verificavano mai, è vero,
ma proprio lì Andrea ritrovò il
coraggio e la speranza: l’amore
per la Terra e per i suoi cari vinse la paura! Così Andrea fece
rientro nella sua città.
Anche se fosse tornato a vivere in una tendopoli, nessuno
gli avrebbe potuto portare via
la gioia di vivere, la voglia di
ricominciare insieme alla sua
famiglia e alla comunità di cui
era parte!
La canzone
Della terra il moto
ci ha lasciati soli e
spaesati ma Radio
Bruno ci ha aiutato e tanti
doni ha regalato... Questo
blues è per Radio Bruno,
una radio vera amica che,
in men che non si dica,
ha aiutato tutti quanti!
Radio Bruno ringraziamo,
col tuo mixer registriamo,
questo pezzo dedichiamo
proprio a te. Un bacione ti mandiamo e con la
mano salutiamo un’amica
vera e rara come te”.
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sisma e ricostruzione
“
Sgomberiamo immediatamente il campo
da equivoci: il terremoto del maggio scorso è
stato un sisma naturale ma
spetta alla Commissione
Internazionale di Errani
escludere che il disequilibrio causato dall’estrazione di idrocarburi, non
adeguatamente compensati
nel sottosuolo, unitamente
alla reiniezione dei fluidi di
scarto in presenza di faglie
attive, ne abbia accelerato la venuta”. A parlare è
Elisabetta Sala, attivista
del Movimento No Triv di
Reggio Emilia, comitato
di cittadini contrario alla
ricerca di idrocarburi in
Emilia e allo stoccaggio
sotterraneo di gas. Pratiche
pericolose e dalla pesante
ricaduta ambientale. Ma
andiamo con ordine. A
destare la preoccupazione
degli attivisti è la “silenziosa” proliferazione di
permessi di ricerca idrocarburi - metano e petrolio - e
permessi già concessi sul
nostro territorio. Fatti che
la cittadinanza ignora e
nell’occhio del ciclone e’ ora la compagnia australiana po valley per
l’installazione di tre pozzi di idrocarburi a canolo e budrio, frazioni di correggio
“Basta trivelle in Emilia”
Elisabetta Sala insieme ad alcuni
attivisti del No Triv di Reggio
Le società a
caccia di
briciole di
combustibili fossili
in realtà vogliono
stoccare gas nei
pozzi dismessi.
Non è un segreto
che l’Europa
guardi all’Italia
come a un sito
strategico per un
futuro Hub del gas
le amministrazioni locali
tacciono. “Questa improvvisa virata sulle fossili è a
dir poco inspiegabile. Basti
pensare - prosegue Sala che il nostro, è il secondo
Paese al mondo per importazione energetica: acquista
infatti circa il 90 per cento
dei combustibili fossili
dall’estero. Agip ed Eni,
dal Dopoguerra, hanno
trivellato l’Italia da Nord a
Sud, scavando migliaia di
pozzi ed estraendo risorse
fino al loro esaurimento,
eppure la provincia di
Reggio Emilia, così come
il resto dell’Emilia Romagna, continua a essere nel
mirino delle compagnie
petrolifere (ndr - il nostro
Paese è un paradiso per
le compagnie petrolifere
perché le royalties che pagano sono le più basse del
mondo. Se in Danimarca la
percentuale da pagare allo
Stato sull’estratto a terra è
del 50%, in Italia è al 10%.
Conviene anche per la
cosiddetta franchigia: nel
Bel Paese al di sotto delle
20mila tonnellate di greggio non si pagano tasse)”.
Nell’occhio del ciclone è,
ora, la compagnia austra-
liana Po Valley per l’installazione di tre pozzi di
estrazione di idrocarburi a
Canolo e Budrio, frazioni
di Correggio. L’istanza
di permesso di ricerca
denominata Cadelbosco
di Sopra, al momento
depositata in Regione in
attesa della valutazione di
impatto ambientale, non va
giù al comitato No Triv: “il
progetto interessa i comuni
di Correggio, Bagnolo,
Cadelbosco, Campagnola
e Rio Saliceto, un’area
già esplorata e sfruttata in passato da Eni. La
concessione copre l’area
della vecchia Concessione
Correggio dove Eni trivellò
52 pozzi a diversi livelli di
profondità, molti dei quali
risultati sterili o antieconomici, mentre altri furono
resi produttivi e stimolati
con acidificazioni, fratturazioni ed estensione spari.
Stesso trattamento sia per
i pozzi di metano che per
quelli di Bagnolo in Piano a olio stimolati anche
con gas lift. Il giacimento
I motivi del no
A
ccanto al disastro ambientale e al rischio sismico
tutt’altro che escludibile in
una zona tettonicamente attiva,
le quantità stimate di idrocarburi
nella nostra zona sono così basse che non migliorerebbero il
fabbisogno energetico. Non c’è nessun interesse nazionale
da preservare se non il ritorno economico delle compagnie
petrolifere che pagano royalties vergognosamente basse
rispetto ai danni che causano! E tra l’altro tasse che finiscono per la maggior parte nelle tasche della Regione e solo
in minima parte in quelle dei Comuni che però subiscono
l’impatto negativo maggiore! Nessun cittadino avrà benefici
economici dall’estrazione di idrocarburi, nessuno di noi avrà
sconti in bolletta e non ci saranno nuovi posti di lavoro dal
momento che il settore petrolifero si avvale di personale
esperto e qualificato!
di Correggio è rimasto in
produzione fino allo stop
del 2002, nonostante la
concessione scadesse nel
2017”. Insomma un’area
esplorata e ritenuta priva
di interesse considerato il
rapporto costi/ricavi, come
la stessa Eni ha chiarito
nella sua analisi finale: “il
livello maggiormente produttivo del campo risulta
ormai esaurito”. Se Eni ha
rinunciato alla Concessione Correggio poiché non
vi era rimasto potenziale
minerario residuo, perchè
oggi altre società avanzano
diritti su quell’area? “Evidentemente per speculare continua Eslisabetta Sala ma non non ci stiamo. Non
siamo disposti a vedere le
nostre campagne e le nostre
oasi naturali deturpati da
trivelle e vasche per contenere i fanghi usati per le
perforazioni e rifiuti di certo non ecologici e di dubbio
smaltimento”. La levata di
scudi contro il permesso di
ricerca Cadelbosco Sopra,
Consci di
vivere in
un’area
sismica perché
nessuno tiene
conto del principio
di precauzione?
Fantozza (che comprende i comuni di Fabbrico,
Novellara, Rolo, Reggiolo,
Guastalla e Campagnola) e
Sorbolo (che comprende i
comuni di Novellara, Gualtieri, Guastalla, Poviglio,
Boretto, Brescello e Castelnovo Sotto) targati Edison, Terracon, Po Valley,
Aleanna Resources, San
Leon e Hunt Oil nasce dalla volontà di preservare il
territorio: “dopo le trivelle
arrivano tubi e impianti per
la desolforazione provocando ulteriore inquinamento. Oltre a questo e
al pericolo di incidenti
irreversibili, di inquinamento delle falde acquifere
e di sversamento di idrocarburi nei campi agricoli,
si aggiunge l’aumento
della subsidenza, ovvero
l’abbassamento del terreno,
laddove nella Bassa colpita
dai violenti terremoti del
2012, anche gli impianti
di sollevamento acque di
Mondine e San Siro – che
ci hanno sempre salvato dagli allagamenti nei periodi
di forte pioggia (a Moglia
e San Benedetto Po) sono
fuori uso e gravemente
danneggiati dal sisma”. A
tutto ciò si aggiunge poi
il rischio sismico, in una
zona che ha già manifestato
più volte negli anni la sua
sismicità in un territorio
fragile, impreparato ad
arginarne le conseguenze
e fortemente antropizzato.
“Nel maggio scorso - continua Sala - la terra ha parlato. Ed è stata chiara, ha
detto basta. Siamo i primi a
dire che sul nostro territorio non è mai stato praticato
fracking ma è dimostrato
che il rischio sismico può
aumentare laddove, per
estrarre le ultime riserve
di idrocarburi, si ricorre
a violente stimolazioni
(che possono creare micro
sismicità) a base di acidi,
fratturazioni, pozzi orizzontali, spari con esplosivo
nel sottosuolo e iniezioni
di acqua in pressione”. Il
lecito dubbio che assale i
componenti del No Triv è
che le società a caccia di
briciole di fossili in realtà
vogliano stoccare gas nei
pozzi dismessi. D’altronde
non è un segreto che l’Europa guardi al nostro Paese
come a un sito strategico
per un futuro Hub del gas...
Negli studi sull’impatto
ambientale dei pozzi che
dovrebbero essere scavati in aree destinate alla
coltivazione e in prossimità
di un filare di farnie munumentali e dei centri abitati
di Canolo (2) e Budrio (1
a due chilometri dall’area
di riequilibrio ecologico di
via Imbreto) si legge che
“qualora dovessero risultare sterili potrebbero essere
testati per lo stoccaggio”.
Due righine piccine piccine che però non sono
sfuggite agli ambientalisti.
“Ma come - si domanda
Elisabetta - il progetto del
campo a gas di Correggio
è stato bocciato dal Ministero poiché ritenuto
inadeguato alla stoccaggio
di metano a causa della
presenza di faglie attive
che lo attraversano e ora si
valuta il via libera a stoccare a due passi da lì? La Regione deve chiarire la sua
posizione e dire no a questi
progetti”. Certi di vivere in
un’area sismica perché nessuno pare tener conto del
principio di precauzione?
E, ancora, iniettare in pochi
mesi e in sovrapressione
gas, non provoca stress e
disequilibri innaturali nel
sottosuolo? Siamo proprio
sicuri che tali idrocarburi
restino confinati nei siti di
stoccaggio? Qual è la natura dei gas che ogni primavera fuoriesce dai terreni?
Interrogativi inquietanti,
così come le potenziali
conseguenze di un eventuale e ulteriore sfruttamento di una terra esausta,
la nostra, già provata da
anni di trivellazioni. “Noi
esigiamo la verità e non
ci fermeremo”, conclude
Elisabetta Sala.
Jessica Bianchi
14.06.2013 n° 23
5
sisma e ricostruzione
Cas: Cambiano le regole dal 1° agosto, definiti i requisiti per i nuclei familiari. Stanziati altri 55 milioni di euro
Tutti in fila: un’altra volta
C
i risiamo. La macchina della complicazione ha colpito
ancora i terremotati
d’Emilia. Con la proroga
dello stato d’emergenza
cambiano, a partire dal 1°
agosto, le regole di erogazione del Cas (contributo
di autonoma sistemazione)
e vengono definiti nuovamente i requisiti per
accedervi. L’ennesima ordinanza del Commissario
per la ricostruzione Vasco
Errani (la numero 64 del
2013), spiega i criteri, le
procedure e i termini per
ottenere il contributo destinato ai nuclei familiari
sgomberati dalle proprie
abitazioni in seguito al terremoto del maggio scorso.
Il presupposto fondamentale per percepire il nuovo
Cas è l’impegno, da parte
del richiedente, a ristabilire l’agibilità dell’abitazione. Se il richiedente è un
affittuario la sua domanda
dev’essere sottoscritta
anche dal proprietario che
“
Il terremoto ci ha feriti,
ma la burocrazia ci
ha finiti”, oppure “Il
cento per cento, ma di che,
se non abbiamo ancora
visto un soldo?”. E ancora
“Esodata e terremotata,
tradita e beffata”. “Meno
burocrazia e meno ordinanze da parte della Regione.
Vogliamo indennizzi e non
contributi”. “Più aiuti e
meno auto blu e passerelle
di politici. Ne abbiamo già
visti abbastanza”. Anche il
neo presidente del Consiglio
Enrico Letta non è stato
esente da critiche e proteste e da striscioni polemici
innalzati dai terremotati di
abitazione (a San Rocco),
rifare la fila e compilare
un’altra richiesta. “Al
più presto - spiegano in
Comune - le famiglie che
già percepiscono il Cas
saranno avvertite tramite
sms affinché si ripresentino per fare domanda”.
Insomma l’ennesima e
amara conferma che il
tanto sospirato snellimento della burocrazia è - e
resterà - un’irraggiungibile utopia. Non ci si spiega
infatti, come mai, i nuovi
contributi non “scattino”
d’ufficio per la buona pace
di chi, a casa sua non c’è
ancora tornato. D’altronde i Comuni sono a
conoscenza del numero di
persone rientrate - poche dal momento che sono proprio loro gli enti preposti
a revocare le inagibilità,
a lavori eseguiti! E se c’è
qualche furbetto - rientrato in un’abitazione sgomberata senza aver effettuato i lavori previsti dalle
ordinanze commissariali
per la ricostruzione - che
gode impropriamente del
contributo, siano le Forze
dell’Ordine a controllare
e non gli enti locali già
gravati da altre incombenze. E invece no, per il
principio di uguaglianza,
la Regione butta tutti nello
stesso calderone e l’onesta
maggioranza degli sfollati, la quale meriterebbe
ben altra considerazione,
deve pagarne lo scotto e
rimettersi nuovamente in
fila. Chiudiamo con una
nota tanto positiva quanto
ironica: il contributo potrà
essere erogato anche oltre
la scadenza del termine
dello stato di emergenza
poiché la sua durata è
“connessa ai tempi necessari per il ripristino delle
abitazioni lesionate”, si
legge nell’ordinanza. Della serie anche la Regione
- mancava giusto lei - si è
resa conto che per ricostruire l’Emilia la strada
da fare è ancora lunga e
impervia... Colpa della
burocrazia?
Jessica Bianchi
Medolla e Mirandola, le due
località che ha visitato nelle
scorse settimane. “Vogliamo garanzie sui finanziamenti, vogliamo soldi veri,
così non va. E’ necessario
cambiare”. Questo il leit
motiv della protesta urlata
a Letta ma anche al presidente della Regione Vasco
Errani e all’assessore Gian
Carlo Muzzarelli che lo accompagnavano. Perché è un
anno che sentono ripetere le
stesse promesse, quasi per
tacitare i terremotati senza
casa e senza lavoro con frasi
di circostanza, che però non
convincono più nessuno.
E il Comitato di protesta
Sisma 12, ha ricordato a
Letta di aver raccolto 4mila
firme di terremotati, firme
consegnate a Errani, di aver
manifestato sotto il palazzo
della Regione a Bologna, di
aver portato in piazza a Mirandola 2mila manifestanti,
di aver chiesto più volte ai
vertici regionali di cambiare
l’accordo tra Abi e Cassa
Depositi e Prestiti perchè
chi è ancora fuori casa non
ha i soldi per ricostruirla e
quell’accordo penalizza i
terremotati. “Lo Stato ci
aiuti”, è stato urlato a Letta
e a Errani. “Queste promesse di oggi ce le hanno fatte
sia Napoletano che Monti
quando sono venuti qui,
ma dopo un anno siamo al
punto di partenza e non ne
possiamo più”. Insomma la
gente della Bassa ha parlato
chiaro e spera che Letta ed
Errani questa volta facciano
sul serio e abbiano recepito la sua insoddisfazione.
Intanto continua a crescere
la sfiducia nella politica
che, sempre più spesso,
complica le cose invece di
agevolarle. E’ un anno che
i senza casa aspettano una
svolta negli aiuti promessi
dai politici di passaggio che
ascoltano, prendono nota
ma, poi, non fanno nulla.
Cesare Pradella
Coda al Parco delle
Rimembranze
30 maggio 2012
si impegna a fare i lavori
e a proseguire il contratto
di locazione al ripristino
dell’agibilità. In assenza
di tale dichiarazione del
proprietario dell’immobile
il nuovo Cas viene erogato fino al 31 dicembre
2013. Poi: picche... Si
arrangino gli inquilini.
Il contributo continuerà
ad avere cadenza bimestrale: 200 euro mensili
per ogni componente
del nucleo familiare. E’
previsto inoltre un contributo aggiuntivo di 100
euro mensili per portatori
di handicap, disabili, over
65 e minori di 14 anni. Nel
caso di famiglie composte
da una sola persona il
contributo ammonta a 350
euro mensili. Le famiglie
possono percepire fino al
31 luglio l’attuale contributo, ma devono presentare inderogabilmente
entro la stessa data una
“domanda per la prosecuzione del nuovo contributo
per l’autonoma sistemazione”. Ergo ripresentarsi
all’Ufficio per il rientro in
“Il terremoto ci ha feriti, la burocrazia ci ha finiti”
Basta parole: vogliamo fatti!
14.06.2013 n° 23
6
L
a celebrazione della
beatificazione di Odoardo Focherini, nato
il 6 giugno 1907 a Carpi, da
una famiglia di origini trentine, si terrà in Piazza Martiri, la mattina del 15 giugno.
Un’occasione solenne per
avvicinare credenti e non
alla conoscenza di un uomo
libero. Un padre, un marito,
un laico che si impegnò
nella Chiesa e nella società,
sino ad accettare di dare la
propria vita per testimoniare i valori cristiani in un
contesto in cui il regime
fascista e l’occupante nazista cercavano di soffocare
ogni barlume di umanità.
Gli ultimi studi connessi al
Sabato 15 giugno, in Piazza Martiri, solenne appuntamento con la celebrazione della Beatificazione
di Odoardo Focherini
Odoardo Focherini: un
grande esempio di umanità
“Come primogenita,
Olga ha
cercato per tutta la
vita di conservare la
memoria del padre
attraverso l’archivio
familiare e tutte le
testimonianze che
ne restituissero la
figura con la sua
umanità che lo
rende più vicino a
noi. Per lei era vitale
testimoniare ciò che
Odoardo era stato e
l’esempio che se ne
poteva trarre”.
Odo Semellini,
figlio di Olga
“Ripeteva
sempre a mia
madre: Prego
tanto che questa
nostra sofferenza
diventi bene per i
nostri figli”.
Gianna, quinta
figlia di Odoardo
processo di beatificazione
hanno messo in luce che
l’arresto e la deportazione
di Odoardo - prima venne
incarcerato a Bologna,
quindi internato nei campi di concentramento di
Fossoli e Gries (Bolzano),
per poi essere deportato a
Hersbruck, in Germania,
dove morì il 27 dicembre
1944 - furono probabilmente causati anche dalla
sua libertà di coscienza,
manifestata in prima linea
nell’impegno ecclesiale in
seno all’Azione cattolica e
nella dirigenza amministrativa de L’Avvenire d’Italia
di Bologna (nel 1927 inizia
a collaborare, come corrispondente per la Diocesi
di Carpi, con il quotidiano
cattolico L’Avvenire d’Italia
di Bologna e poi con L’Osservatore Romano).
Sono almeno 105 gli ebrei
fatti fuggire verso la Svizzera grazie alla rete clandestina organizzata da Focherini
insieme al sacerdote don
Dante Sala. “Tutti i pesi,
le responsabilità e i sacrifici
li teneva per sé. Agli altri
recava sempre la conso-
“Senza Maria, (ndr la
moglie Maria
Marchesi) Odoardo
non avrebbe potuto
compiere ciò che
ha compiuto. Non
si tratta della‘grande donna’che sta
dietro a un grande
uomo ma piuttosto
di una coppia che ha
saputo condividere
i valori, le scelte, la
vita fino in fondo
nella gioia e nel
dolore”.
Francesco
Manicardi, nipote
di Odoardo
lazione del suo imperturbabile sorriso. Un sorriso
indefinibile, tutto interiore,
che non è facile tradurre in
espressione verbale. Era,
come dire? Un sorriso a fior
di pelle che non lo abbandonava neppure nelle ore
più gravi. Era sicuro di sé
sempre, nell’infinita sottomissione alla volontà di
Dio e rassicurava gli altri.
Aveva una chiave infallibile
per tutte le porte: la fiducia
nella Divina Provvidenza
e l’ottimismo che ne derivava. Io faccio quello che
posso – diceva – dove non
arrivo io arrivi Dio. Poiché
io lavoro per Lui, è impegnato ad aiutarmi”, ricordava Giacomo Lampronti,
giornalista ebreo salvato
dalle persecuzioni.
Un orizzonte di fede che si
ritrova anche nelle parole confidate nel 1944 ai
compagni di deportazione
nell’infermeria del lager
tedesco di Hersbruck.
“Dichiaro di morire nella
più pura fede Cattolica
Apostolica Romana e nella
piena sottomissione alla
volontà di Dio, offrendo la
mia vita per la mia Diocesi,
per l’Azione Cattolica, per
L’Avvenire d’Italia e per il
ritorno della pace nel mondo. Vi prego di riferire a mia
moglie che le sono sempre
rimasto fedele, l’ho sempre
pensata e sempre intensamente amata”.
Solo a guerra ultimata, il 6
giugno del 1945, la notizia
della morte di Odoardo arriva alla moglie, Maria Mar-
“I santi sono
dichiarati
tali non per
rimanere nel cielo,
ma perché devono
accompagnare la
vita degli uomini.
Dopo aver vissuto
una breve esistenza
a Carpi, Odoardo sta
per tornare perché la
sua opera continua”.
Francesco Cavina,
Vescovo di Carpi
chesi. Da quel giorno in poi
le attestazioni di stima non
si sono mai fermate. Della
deportazione rimane una testimonianza preziosissima:
il corpus delle lettere che
Odoardo, clandestinamente
e non, ha fatto pervenire alla
moglie, alla mamma, agli
amici e ai collaboratori de
L’Avvenire d’Italia. Mille
stratagemmi per continuare
a comunicare con i suoi
cari, lettere d’amore per
una moglie profondamente
amata, il pensiero fisso sui
figli che sa di aver lasciato
in un momento difficile e
incerto.
IL PRESBITERIO
Fulcro dello spazio celebrativo è l’area presbiterale che occupa il
punto centrale di Piazza Martiri. Si tratta di un luogo rialzato e ben
visibile a tutti finalizzato a garantire la partecipazione dell’intera
assemblea all’azione liturgica. Qui si disporranno i Vescovi e i presbiteri. Nel presbiterio saranno collocati i poli liturgici, ovvero l’altare,
l’ambone e la cattedra realizzati dalla Falegnameria Castellini di
Rovereto e accolgono tre bassorilievi in gesso, dono dello scultore
milanese Guido Lodigiani.
L’ALTARE
E’ costituito da una struttura in legno che contiene il bassorilievo di
Guido Lodigiani raffigurante l’apparizione di Gesù risorto sul lago
di Galilea e, dopo la pesca prodigiosa, il banchetto da lui preparato
per i discepoli.
IL RELIQUIARIO
Nello spazio liturgico sopraelevato sarà collocata anche il reliquiario,
realizzato dallo scultore Paul De Doss Moroder di Ortisei. Un’opera
a tecnica mista in pino, terracotta smaltata e vetro, vetrofusione,
che riassume nelle sue forme, la vita, la fede e il martirio di Odoardo. Al centro un frammento di granito donato dalla comunità di
Flossenburg e proveniente dalle cave in cui Focherini lavorò come
prigioniero e contrasse la ferita che lo portò alla morte. Sul frammento, contornata di filo spinato, è posta la croce d’argento in cui
è incastonata la reliquia, la fede nuziale di Focherini.
L’IMMAGINE DEL BEATO
Nel presbiterio troverà spazio anche l’immagine del Beato, un olio su
tela di 180 per 200 cm della pittrice Annamaria Trevisan, che sarà
scoperta durante il rito. Ai piedi dell’area presbiterale verrà collocato
un ulivo, in ricordo del titolo di Giusto tra le Nazioni riconosciuto
a Focherini dall’istituto Yad Vashem di Gerusalemme.
Tra i vari riconoscimenti attribuiti a Odoardo Focherini
vi sono la Medaglia d’oro
delle Comunità Israelitiche
italiane (Milano, 1955), il
titolo di Giusto fra le genti
(Gerusalemme, 1969), la
Medaglia d’oro della Repubblica Italiana al Merito
Civile (Roma, 2007). Il 10
maggio 2012 Benedetto
XVI ha autorizzato la Con-
“Per tanto
tempo mi
sono chiesta
le ragioni profonde
della scelta di mio
padre fino a quando
ho capito che la sua
è stata una chiamata
divina, a cui non si
può dire di no. Ho
cercato di mettere
in pratica gli insegnamenti del suo
operato: aiutare gli
altri, specie quelli
che sono in maggiori difficoltà”.
Paola, settima
figlia di Odoardo
gregazione per le Cause dei
Santi a promulgare il decreto di martirio in odium fidei.
Il processo di beatificazione
era iniziato nel 1996.
Alla solenne concelebrazione di Beatificazione di
Odoardo Focherini, presieduta dal Cardinale Angelo
Amato, prefetto della
Congregazione per le cause
dei Santi, saranno presenti
20 vescovi provenienti
anche da fuori regione, e
un centinaio di sacerdoti in
particolare delle Diocesi di
Carpi e Trento e dell’Azione cattolica. Parteciperanno
i sindaci dei comuni che
fanno parte della Diocesi di
Carpi, di Rumo e di Pejo,
nonché i presidenti della
Provincia di Modena e
della Provincia autonoma di
Trento.
I quattro concelebranti
saranno monsignor Francesco Cavina, vescovo di
Carpi, l’Arcivescovo di
Trento monsignor Luigi
Bressan e monsignor Do-
“Odoardo è
il babbo che
per tanti anni
ho atteso ritornasse
a casa. Era un marito
molto affettuoso e
un padre moderno,
che amava giocare
coi figli al termine
della giornata di
lavoro”.
Rodolfo, quarto
figlio di Odoardo
menico Sigalini, Assistente
nazionale dell’Azione cattolica e monsignor Antonio
Lanfranchi, Arcivescovo
metropolita di ModenaNonantola.
Saranno presenti anche
monsignor Bassano Staffieri e monsignor Elio Tinti, già Vescovi di Carpi, che
hanno iniziato e seguito il
processo di beatificazione.
La presidenza nazionale Ac
interverrà con una delegazione guidata dal presidente
nazionale Franco Miano,
Avvenire sarà presente
con il direttore responsabile Marco Tarquinio e il
direttore generale Paolo
Nusiner. Numerosi i delegati delle altre associazioni
ecclesiali e della Società
Cattolica di assicurazione.
Sono attesi diversi parlamentari locali.
14.06.2013 n° 23
E
ra il 20 dicembre e il
sindaco Enrico Campedelli aveva deciso
di indire conferenza stampa
per chiarire che lui avrebbe
messo la parole fine alle
polemiche sulla delibera dal
titolo Anticipata ricongiunzione della proprietà degli
edifici con quella dei suoli
con riguardo ai fabbricati
realizzati in diritto di superficie su aree di proprietà
comunale della Polisportiva
Carpigiana Dorando Pietri
Società Cooperativa. Autorizzazione all’acquisto della
proprietà superficiaria dei
beni e all’accollo di mutuo
del Credito Sportivo.
In pratica: il riscatto anticipato da parte del Comune
di Carpi dei terreni concessi
in diritto di superficie alla
Polisportiva di via Nuova
Ponente fino al 2031. Valore: 1,2 milioni di euro.
In seguito alla bocciatura dei revisori dei conti e
all’insurrezione delle minoranze in Consiglio Comunale, che avevano intravisto
un’operazione politica
dietro al “travestimento
contabile” dell’operazione
di salvataggio, la delibera
7
L’Amministrazione comunale non ha sottoposto la delibera alla Corte dei
Conti. Si conclude con un nulla di fatto la polemica legata al riscatto dei
terreni concessi in diritto di superficie: la Dorando Pietri con la sua crisi di
liquidità resta alla stessa polisportiva
La Polisportiva in cerca
di un futuro
era stata infatti ritirata e il
sindaco aveva annunciato
l’intenzione di rivolgersi
alla Corte dei Conti.
Alla Corte dei Conti la
delibera però non è mai stata
mandata perché sarebbe
stata bocciata. I vincoli
imposti dal patto di stabilità per le spese dei comuni
valgono non solo per gli
immobili ma riguardano anche il diritto di superficie e
l’operazione di riscatto della
Polisportiva per 1,2 milioni
è una spesa inammissibile.
La vicenda si conclude
quindi con un nulla di fatto
perché la Polisportiva con
la sua crisi di liquidità resta
della Polisportiva. Con la
supervisione del Comune,
toccherà ora alla D. Pietri elaborare un progetto
complessivo dell’area, con
destinazione socio-sanitaria
nella parte anteriore e destinazione sportiva nella parte
posteriore dove la Polisportiva Dorando Pietri Bocce
manterrà, su parte della
superficie, le proprie attività. A manifestare interesse
per questa area, una società
che vorrebbe realizzarci un
bowling e la vicina S.G. La
Patria. L’Avis, invece, è la
prima beneficiaria di una
porzione di prefabbricato
nell’area socio-sanitaria:
l’associazione avrà qui la
sua sede dopo aver concordato un corrispettivo pari a
65mila euro per l’acquisizione del diritto di superfi-
L’Avis è la
prima
beneficiaria
di una porzione
di prefabbricato
nell’area
socio-sanitaria:
l’associazione
avrà qui la sua
sede dopo aver
concordato un
corrispettivo pari
a 65mila euro per
l’acquisizione del
diritto di
superficie. Qui
potrebbero
trovare posto la
Farmacia
Comunale, il
Centro Prelievi
dell’Ausl e studi
medici.
cie. Qui potrebbero trovare
posto la Farmacia Comunale, il Centro Prelievi
dell’Ausl (che così eviterebbe di tornare nei locali del
seminterrato) e studi medici.
Sara Gelli
Cmb chiude il bilancio d’esercizio 2012 con 565 milioni di euro di ricavi gestionali, un utile di 5 milioni (al lordo delle
imposte) e un patrimonio di oltre 200 milioni. “Il 2012 è stato sino a questo momento uno dei più difficili che la cooperativa
ha affrontato, ma il 2013 si preannuncia di gran lunga peggiore”, ha affermato il presidente Zini.
“Un bilancio di luci e ombre”
I
l bilancio 2012 di Cmb
“presenta luci e ombre.
Da una parte - ha dichiarato il presidente Carlo
Zini - siamo soddisfatti per
il discreto utile e la liquidità
che ci consente, seppure a
fatica, di tenere duro, ma non
nascondiamo la nostra preoccupazione sul fronte delle
nuove acquisizioni lavoro.
Malgrado tale timore sia in
parte mitigato dalla conquista del Macrolotto della
Salerno - Reggio Calabria
non intravediamo di certo
un futuro roseo per il nostro
Paese”. Essenziale, secondo
Zini, per uscire dal baratro
della crisi, il ruolo dello Stato, il quale, “pur non potendo
trasformarsi in un moderno
Robin Hood deve comunque
farsi promotore di crescita e
sviluppo, attraverso riforme
concrete e non più rinviabili,
soprattutto a fronte di un credito sempre più razionato da
parte del sistema bancario”.
La crisi economica e finanziaria sta infatti producendo
effetti negativi in particolar
modo sul settore costruzioni.
Carlo Zini all’assemblea generale
dei Soci di sabato 8 giugno
Oltre a volumi di produzione in calo, contrazioni
degli investimenti e crollo
dell’occupazione, continua
ad aggravarsi la situazione
finanziaria sia per le difficoltà di accesso al credito
che per i mancati pagamenti
delle opere eseguite.
In questo quadro, il risultato raggiunto da Cmb nel
2012 si presenta positivo
nonostante un leggero
calo registrato rispetto alle
previsioni: la cooperativa
ha chiuso l’esercizio 2012
con i ricavi gestionali a 565
milioni di euro, un utile di
5 milioni (al lordo delle
imposte) e un patrimonio di
oltre 200 milioni. “Il 2012 è
stato sino a questo momento
uno dei più difficili che la
cooperativa ha affrontato,
ma il 2013 si preannuncia
di gran lunga peggiore”. Il
leader di Confindustria,
Giorgio Squinzi, ha dichiarato che Il Nord è sull’orlo
di un baratro economico che
trascinerebbe tutto il nostro
Paese indietro di mezzo
secolo, escludendolo dal
contesto europeo che conta.
“In realtà - prosegue Zini - il
nostro settore, quello delle
costruzioni, è già finito nel
burrone”. E nonostante Cmb
tenga botta, l’occupazione
(il gruppo occupa circa 850
unità) ha profondamente
risentito della congiuntura
negativa. “In cinque anni, a
causa del ridotto giro d’affari, abbiamo perso circa 150
posti di lavoro, in termini
di mancato turn over. Nelle
sedi di Carpi e Roma, per
170 persone, perlopiù con
ruoli impiegatizi, siamo
ricorsi ai contratti di solidarietà, con una conseguente
riduzione dell’orario di
lavoro e un calo del 5%
della retribuzione. Sono
invece 80 gli operai in cassa
integrazione”, ha spiegato il
direttore risorse umane e organizzazione di Cmb, Paolo
Zaccarelli. Il 2012 si chiude
con un valore di acquisizione lavori di circa 400 milioni
di euro in Italia e 20 milioni
all’estero, non tenendo conto
del Macrolotto della Salerno - Reggio Calabria, il cui
contratto è stato firmato nei
primi mesi del 2013. Il portafoglio ordini complessivo
della cooperativa si mantiene intorno a 2.900 milioni
compresi i servizi in concessione a valle delle operazioni
di project financing. Tra le
acquisizioni più significative
del 2012 si segnalano i primi
appalti legati a lavori post
terremoto in Emilia (“sul
fronte ricostruzione - ha
affermato Zini - il nostro
principale committente è
la Diocesi di Carpi”), la
ristrutturazione di un palazzo storico in via del Tritone
a Roma, prossima sede di
Rinascente e l’Ospedale San
Gerardo di Monza in project
finance.
Ma quali scenari futuri si
profilano all’orizzonte della
cooperativa carpigiana?
“Ci aspettano tempi duri,
all’insegna di sacrifici.
Cmb rifarà il look
dello stabilimento ex
Fontana e Pignatti
T
iziano Sgarbi e
Simona Barbieri di
Twin Set scelgono
la cooperativa Cmb per
ristrutturare lo stabilimento
ex Fontana e Pignatti, in via
delle Ricerca Scientifica, oggi
di loro proprietà. “Una scelta
che ci fa onore - ha commentato Carlo Zini - poichè oltre
a essere un’opportunità per
noi, rappresenta un positivo
segnale di dinamismo del
tessuto economico locale in
momento tanto difficile”.
Ricordiamo che Light Force
spa - la società che dal 1990
produce il marchio Twin-Set
Simona Barbieri, affiancato
da Scee by Twin-Set, da TwinSet Girl, prodotta e distribuita
su licenza e da Liviana Conti,
di recente acquisizione - è
passata alla proprietà del
Carlyle Group di Washington, che ha acquisito la maggioranza dai soci fondatori.
“Ci aspettano tempi
duri che
comporteranno
una riduzione
dell’occupazione.
A Carpi c’è il
cervello
dell’impresa ma,
per gestire in
efficienza il
progressivo calo
del giro d’affari,
dovremo fare
tesoro della
specializzazione
dei profili medi e
medio alti a fronte
di un ridimensionamento del
numero
di operai”.
Sacrifici che comporteranno
sicuramente una riduzione
nel campo dell’occupazione. Il nostro radicamento al
territorio è imprescindibile.
A Carpi c’è l’intelligenza,
il cervello dell’impresa ma,
per gestire in efficienza il
progressivo calo del giro
d’affari, dovremo fare tesoro
della specializzazione dei
profili medi e medio alti - ha
concluso il presidente - a
fronte di un ridimensionamento del numero di operai.
Manovalanza che, sempre
più spesso, sarà procacciata
laddove sorgono i cantieri”.
Jessica Bianchi
14.06.2013 n° 23
8
Q
uest’anno, le classi 3A,
3B e 3G della Scuola
media Focherini hanno
svolto un lavoro di cinematografia, su iniziativa dell’insegnante
di Arte e Immagine, Cinzia
Gasparotto. Gli alunni sono stati
impegnati tutto l’anno scolastico
nella realizzazione di un cortometraggio, al fine di avvicinarli
concretamente a un linguaggio
espressivo quasi inesplorato. I
ragazzi hanno accolto con entusiasmo questa nuova esperienza
e, superando non poche difficoltà, hanno ottenuto un lavoro dai
risultati originali e significativi.
Ogni classe ha lavorato in gruppi
di 7-8 alunni, i quali hanno seguito un piano operativo preciso: la
suddivisione dei ruoli, la sceneggiatura, la ripresa delle scene, il
montaggio del film e la locandina.
Per premiare il buon lavoro e,
soprattutto, l’entusiasmo dei
ragazzi, a conclusione dell’anno
scolastico, lo scorso 24 maggio,
la professoressa Gasparotto, in-
sieme al collega di Musica, Ezio
Diazzi - che ha collaborato alla
buona riuscita della serata, dirigendo alcuni alunni della scuola
I
l progetto originale appartiene a
Leonardo Da Vinci ed è contenuto nel Codice Atlantico: il
disegno, presumibilmente del 1485,
mostra un paracadute a forma di piramide realizzato con tessuto di lino
inamidato. Nella nota autografa che
accompagna il disegno, Leonardo
scrive che mediante il suo paracadute “ognuno si potrà gittare da qualsiasi altezza, senza alcun rischio”.
A realizzare la macchina leonardiana, a distanza di secoli, sono stati
gli alunni delle quarte classi della
Scuola elementare Gasparotto
di Fossoli nell’ambito del progetto Volando sulle ali di Icaro...
scopriamo, progettiamo, costruiamo che ha coinvolto anche altre
scuole d’infanzia e primarie del Terzo
Circolo di Carpi. Gli alunni, superato
il modello di una scienza fatta solo
sui libri di scuola, hanno avuto la
possibilità di applicare sul campo la
metodologia scientifica. Così, per
capire semplici leggi della meccanica,
guidati dalle insegnanti, i bambini
delle Gasparotto, dopo aver realizzato il paracadute di Leonardo da Vinci,
Le classi 3A, 3B e 3G della Scuola media Focherini hanno svolto un lavoro
di Cinematografia, su iniziativa dell’insegnante di Arte e Immagine, Cinzia
Gasparotto
Alessio Alcorini - 3B
Notte da Oscar
nei brani musicali di colonne sonore tratti da film famosi - ha dato
il via alla serata intitolata CineOscar. Oltre agli alunni coin-
volti e ai rispettivi familiari, era
presente buona parte del personale scolastico: amministrativo, gli
operatori scolastici e molti insegnanti alcuni dei quali impegnati
nella giuria esaminatrice (Guido
Armagni, Pietro Morra, Luisa
Novello, Daniela Baivé, Letizia
Ori, Cosetta Cigarini, Simona Galli e come ospite Tiziano
Mantovani, futuro preside della
scuola media di Cibeno). “Con
grande orgoglio - ha commentato Cinzia Gasparotto - abbiamo
avuto con noi il nostro preside
Federico Giroldi e la vicepreside
Manuela Ligabue, che con il
loro intervento hanno incoraggiato i ragazzi”.
Dopo la visione dei filmati si è
giunti alla premiazione con le
statuine degli oscar e altri premi per le seguenti categorie:
i tre migliori cortometraggi, i
tre migliori attori e attrici che
hanno avuto il consenso della
giuria. Ma i vincitori sono stati
tutti, indistintamente, per aver
emozionato con il loro impegno
e la loro costanza, traendo ricche
Alle scuole elementari di Fossoli nella mattinata di venerdì 7 giugno alle 11.30 il paracadute è
stato lanciato da una decina di metri d’altezza
Il paracadute di Leonardo rivive alle Gasparotto
ne hanno testato le reali capacità. Il
7 giugno, alle 11.30, il paracadute è
stato lanciato da una decina di metri
d’altezza. I bambini col naso all’insù
hanno seguito i tre tentativi nella
speranza che il paracadute funzionasse davvero, ma sarà necessaria
qualche modifica affinché resista in
volo. L’obiettivo del progetto, quello
di educare gli alunni alla scoperta
esperienze dal lavoro di gruppo
e soddisfazione nel realizzare
qualcosa di personale, espressione delle propria creatività.
“Questa iniziativa - prosegue
la docente - non solo ha dato ai ragazzi l’opportunità di esplorare e
addentrarsi in un’attività artistica
nuova ma ha dato spazio alle loro
idee e alla possibilità di imparare
come realizzarle. Sono convinta
che questa sia una buona strada
per dare ai giovani l’opportunità
di apprezzare la collaborazione,
di scoprire cosa si può creare con
le idee e il talento, fonti di libera
espressione della propria interiorità e interiorizzazione del mondo
che li circonda, naturalmente
visto attraverso i loro occhi.
Siamo veramente fieri dei risultati raggiunti e speriamo di poter
proseguire in questo progetto.
Chissà se tra noi esiste già un futuro Federico Fellini o una futura
Liliana Cavani”. Presunzione?
“No - risponde prontamente Cinzia Gasparotto - fiducia nei miei
ragazzi”.
della Lipu e, in particolare, Daniela
Rustichelli e Serafino Vicenzi per
la loro collaborazione.
S.G.
del perché delle cose attraverso un
approccio attivo alla pratica scientifica, è stato comunque pienamente
raggiunto. Le insegnanti e i bimbi
desiderano ringraziare i volontari
Presentato al Comune di Carpi un veicolo per la mobilità sostenibile
realizzato dagli studenti dell’Istituto del Vallauri
Mude: il veicolo ecologico e di riciclo
G
li studenti e i professori dell’Istituto
professionale
Vallauri di Carpi hanno presentato all’Amministrazione
Comunale un interessante
progetto rivolto al mondo
della mobilità sostenibile. Si
tratta di un veicolo realizzato
con materiali di riciclo (ruote
di bicicletta, banchi scolastici
e un motore di lavatrice) e
con un tetto formato da un
pannello fotovoltaico, utile
a ricaricare il mezzo a costo
zero grazie all’energia rinnovabile del sole. I coordinatori
del progetto, i professori di
elettronica Piero di Gioia e Francesco Miccolis,
hanno spiegato all’assessore
all’Istruzione Maria Cleofe
Filippi che l’ambizione di
questo veicolo (chiamato
MUDE) è quella di realizzare un mezzo di trasporto
che possa essere usato nei
centri storici e che, dunque,
sarebbe importante che gli
enti pubblici sostenessero. La
manutenzione e lo sviluppo
del veicolo, che non ha ancora un nome e la cui idea è
nata tra gli studenti dei corsi
di meccanica, sarà a cura
delle classi dei diversi indirizzi
dell’istituto e verrà gestita al
Vallauri. E non ci si è dimenticati del fatto che Carpi sia
la capitale della moda: la copertura della carrozzeria del
veicolo è realizzata infatti in
tessuto non tessuto, impermeabile e naturale. L’assessore Filippi dal canto suo, al
termine della presentazione,
si è detta certa del valore di
questo progetto ecologico,
auspicando che non solo le
istituzioni ma anche aziende
private possano dare il proprio contributo per sviluppare
questa idea completamente
‘made in Carpi’.
Maria Cleofe Filippi sul veicolo
14.06.2013 n° 23
A
pochi giorni
dall’esame di
maturità, è partito
il toto-scommesse in vista
della prima prova d’italiano scritto, che si terrà il 19
giugno. Gli studenti della
maturità si chiedono quali
saranno gli argomenti tra
cui dovranno scegliere. E se
in passato il toto-tema era
poco più di un passaparola
tra i maturandi, ora la cassa
di risonanza dei pronostici
è amplificata da Internet: i
favoriti sono i grandi poeti
della letteratura italiana,
da Pirandello a Svevo, a
Ungaretti. “Diffidate dalle
indiscrezioni in rilievo sui
Social Network perchè
ovviamente le tracce della
maturità sono custodite
dal Ministero e saranno
divulgate soltanto il giorno
9
I docenti consigliano ai maturandi di avere una preparazione “consolidata per arrivare all’esame
sereni” e, soprattutto, di pensare che questa dura prova sarà il “trampolino di lancio per il loro futuro”.
Esami di maturità: è partito
il toto tema
Angelo Caliumi
nini e Barbara D’Orazio.
I professori ricordano con
grande emozione la loro
esperienza all’esame di
Perla Po
della prova”, sottolineano i
docenti del Meucci, Angelo
Caliumi e Perla Po e quelli
del Vallauri, Paolo Picci-
maturità ma anche la loro
paura in quei giorni in cui
il verdetto del loro futuro
era in gioco. Tutti rievocano con terrore il giorno
dell’orale, quando pensavano di non riuscire in tale
“impresa”. Il consiglio che
si sentono di dare a distanza di anni ai maturandi è
quello di avere una preparazione “consolidata per
arrivare sereni e tranquilli
a quel fatidico giorno” e,
soprattutto, di pensare che
questa dura prova sarà il
Barbara D’Orazio e
Paolo Piccinini
“trampolino di lancio per il
loro futuro”.
Francesco Prandi
Federico Proietti
Ospite della rassegna Ne vale la pena, il giornalista d’inchiesta Giovanni Tizian ha presentato a Carpi il suo secondo libro
dal tema: La nostra guerra non è mai finita
Salvare la democrazia è affar nostro
“
L’indifferenza è una
forma di colpevolezza. Perché si continua
a votare personaggi vicini
alle cosche o che hanno
frequentato personaggi
equivoci? Il cittadino non è
un investigatore, ma il suo
dovere è quello di informarsi. Se vengo a sapere di
un ristorante sospetto, sta
a me scegliere se frequentarlo o meno. Ovviamente
noi giornalisti abbiamo
una funzione sociale e una
responsabilità: con il nostro
lavoro infatti, possiamo
contribuire ad aprire gli
occhi dei cittadini”. Parola di Giovanni Tizian,
giornalista d’inchiesta che,
venerdì scorso, ha presentato a Carpi, intervistato
dal caporedattore di Radio
Bruno, Pierluigi Senatore, il suo secondo libro La
nostra guerra non è mai
finita. Ospite della rassegna
Ne vale la pena - promossa
da Radio Bruno in collaborazione con Fondazione
Cassa di Risparmio di
Carpi, Fondazione Casa
del Volontariato, Libera,
Rock No War, Comune
e Libreria Mondadori –
Tizian ha ribadito come
la lotta alle mafie sia un
compito che, in maniera
diversa a seconda del ruolo,
riguarda tutti. Nessuno
escluso. “All’imprendito-
Pierluigi Senatore e Giovanni Tizian
Ph Federico Spaggiari
re onesto – ha spiegato il
giovane giornalista che, in
seguito alle minacce per le
sue inchieste sulle infiltrazioni delle mafie in Emilia
Romagna, vive sotto scorta
- dico di guardarsi da coloro
che offrono prestazioni dal
costo inferiore ai minimi
tabellari. Al professionista,
di esaminare bene le proposte che riceve e le persone
che gliele avanzano, non
limitandosi a firmare e
ratificare cambi di quote
societarie senza chiedersi
nulla, perché a volte basta
una semplice ricerca in
Internet per avvertire puzza
di bruciato. Al neolaureato che si confronta con la
crisi economica chiedo di
resistere alle offerte delle
organizzazioni criminali
che promettono assunzioni
a tempo indeterminato”.
Insomma, l’esortazione
di Tizian è quella di non
arrendersi a pigrizia o convenienza, di non accettare
verità di comodo, bensì di
impegnarsi nella ricerca di
ciò che è vero. Giovanni, la
verità, ha iniziato a cercarla
intorno ai 18 anni. Quella
sull’omicidio di suo padre
Giuseppe – bancario di
origini venete che lavorava
in Calabria, alla cui memoria è intitolato il presidio
Libera di Carpi e delle Terre
d’Argine – assassinato il
23 ottobre del 1989, a 36
anni, mentre rincasava da
Locri a Bovalino. Quando
il padre viene ammazzato, Giovanni ha solo sette
anni: troppo pochi per
capire davvero. Per rendersi
conto di una perdita che,
per lungo tempo, porterà
nascosta dentro di sé, come
un macigno segreto. “Poco
dopo ce ne andammo da
quella terra, dalla mia terra
– racconta – dopo che anche
la fabbrica di mio nonno
fu incendiata”. Laureato in
Criminologia, e deciso a
intraprendere la professione di giornalista, Giovanni
decide di aprire il fascicolo
dell’inchiesta riguardante
l’omicidio del padre, per
scoprire poi come le indagini fossero state svolte
approssimativamente, in
fretta e senza identificare
i responsabili. “Guardare
le foto di mio padre sfigurato dai colpi della lupara
mi ha dato la spinta finale
per la mia battaglia per la
giustizia, che credo non sia
soltanto mia, ma di tutti,
perché senza giustizia è la
democrazia a perdere. La
storia di mio padre è quella
di tante vittime di mafia in
attesa di riscatto, ma devo
dire che, pur non essendo
ancora arrivata nelle aule
di tribunale, in parte un
risarcimento ‘sociale’ è
giunto, anche grazie anche
ai ragazzi di Libera, che,
qui a Carpi, hanno voluto
inserire il suo volto nel
murale del piazzale delle
Poste”. Anche se Tizian si
dice convinto che alla fine
sarà il Paese sano a vincere
la guerra contro le mafie,
i segnali provenienti dai
nostri territori non consentono certo di abbassare la
guardia. “In Emilia Romagna c’è una presenza molto
forte di ‘ndrangheta e Clan
dei Casalesi. In un periodo
di crisi economica come
questo, se le banche chiudono le porte in faccia agli imprenditori, le organizzazioni mafiose offrono servizi
come il movimento terra e il
recupero crediti, molto preziosi in tempi di difficoltà
nell’esigere la restituzione
dei debiti. Ma sono favori
che il mafioso prima o poi
chiede indietro”. Per questo
il giornalista de l’Espresso
e la Repubblica definisce la
situazione delle provincie
di Modena e Reggio Emilia
allarmante. “Molte imprese sono finite in mano alla
‘ndrangheta. Dietro a logiche che possono sembrare
legali si nascondono spesso
interessi mafiosi. Il procuratore Alfonso parla di
radicamento e con questo si
intende indicare la presenza
sul territorio di strutture che
operano in modo indipendente dalla sede d’origine e
gestiscono in autonomia affari e traffici”. Il motivo per
cui il Nord somiglia dunque
sempre più al Sud Italia è da
addebitarsi anche alle tante,
troppe, complicità dei colletti bianchi, i quali vanno a
formare una vera e propria
zona grigia tra potere criminale e quello legale. “Senza
connivenze con il potere
politico e imprenditoriale
questo radicamento non sarebbe stato possibile, ma su
questo aspetto – conclude
Tizian – una riflessione globale ancora non c’è stata”.
Per combattere la mafia – e
per arrivare forse, un giorno, a sconfiggerla – più che
eroi, sembra sottintendere
Tizian, occorrono persone
normali. Decise, però, a non
chiudere gli occhi davanti
a chi vuole mangiarsi, insieme a legalità e sicurezza,
anche la democrazia.
Marcello Marchesini
14.06.2013 n° 23
10
S
ocrate invitava a Conoscere se stessi. Pindaro era solito salutare
i suoi discepoli dicendo,
Diventa ciò che sei. Parmenide sosteneva che tutto è
possibile, Basta trovare il
coraggio di percorrere la
via ed Eraclito affermava:
L’unica cosa permanente è
il cambiamento. Nel coaching le chiavi sono la conoscenza e la consapevolezza
di sé, delle proprie risorse e
delle proprie potenzialità. Il
coaching, disciplina relativamente nuova nel nostro
Paese, che si è affermata negli Stati Uniti oltre 50 anni
fa, si sta diffondendo anche
nella nostra città. A parlarci
di questo metodo che aiuta
le persone a far quadrare il
bilancio della propria vita
privata o professionale, a
migliorare i rapporti con gli
altri, scoprendo le strategie
più adeguate per raggiungere i propri obiettivi, è il
coach carpigiano Andrej
Bandieri. “Mi sono avvicinato al coaching all’inizio
del 2013 - racconta il 42enne
Bandieri - con la nota società di formazione Prometeo
Coaching di Pescara e ho
seguito un corso a Milano
nel febbraio scorso. Una
settimana intensiva che mi
ha spalancato un mondo”.
E ora che è nata l’Associazione Italiana Coaching e un
albo professionale specifico,
l’obiettivo di Andrej è quel-
Il Coaching disciplina relativamente giovane nel nostro paese, si sta diffondendo anche nella nostra
città. A parlarci di questo strumento che aiuta le persone a far quadrare il bilancio della propria
vita privata o professionale, a migliorare i rapporti con gli altri, scoprendo le strategie più adeguate
per raggiungere i propri obiettivi è il carpigiano Andrej Bandieri
Siate gli artefici di voi stessi!
Andrej Bandieri
lo di fare pratica, superare
un esame e diventare coach.
“In questo momento di
grave crisi economica e di
rapporti, essere un coach si
può rivelare strategico non
solo dal punto di vista personale ma anche professio-
nale, favorendo la gestione
dei conflitti, dello stress e
le relazioni tra colleghi”.
Operaio metalmeccanico
e maestro di arti marziali
e difesa personale, con la
passione della scrittura,
Andrej Bandieri si appresta
quindi a portare anche in
città una figura professionale innovativa: “il coaching
- spiega - non è una psicoterapia, né un’alternativa
alle terapie psicologiche. E’
una relazione processuale
fondata sull’allenamento
delle potenzialità personali;
è un progetto di crescita che
mira al raggiungimento di
obiettivi specifici . Il coaching, attraverso un percorso autorigenerativo, facilita
il cambiamento e l’autorealizzazione. Il metodo cerca
di incoraggiare le persone a
cambiare prospettiva: l’idea
della felicità non è più legata
al piano delle cose e del
“possedere” bensì a quello
dell’azione, del fare, del
raggiungere i propri sogni
e le proprie mete. Ognuno
può diventare l’artefice del
proprio cambiamento. Ogni
persona è responsabile di
ogni suo passo e il coach
aiuta il cliente, attraverso un
ascolto attento e partecipato,
a diventare consapevole dei
propri obiettivi e a realizzarli”. Un sistema vincente
che parte da un assunto
fondamentale: l’unicità
dell’individuo. “Ognuno è
Il coach non
è una guida,
è il soggetto
che trova le
risposte a
seconda del suo
vissuto e del suo
bagaglio
esperienziale”.
irripetibile, coi suoi vissuti e
le proprie caratteristiche. Il
coach, tramite la relazione di
coaching, aiuta il cliente ad
allenare le potenzialità, mettere a fuoco le potenzialità
e sviluppare piani d’azione
utili a raggiungere obiettivi sfidanti. Motivazione,
affermazione di sé, aumento
dell’autostima, miglioramento dei propri rapporti
relazionali e lavorativi, perfezionamento delle proprie
prestazioni sportive... “il
coaching - prosegue Bandieri - aiuta a entrare in sintonia
con le nostre emozioni, ad
accrescere la sicurezza e, di
conseguenza, a far sentire la
persona a proprio agio con
se stessa e gli altri. Il coach
non è una guida, è il cliente
che trova le risposte a secon-
da del suo vissuto e del suo
bagaglio esperienziale”. Ma
come mai oggi il coaching
va tanto di moda? “Sempre
più spesso - conclude Bandieri - le persone sentono
la necessità di essere ascoltate da qualcuno ma, nella
realtà in cui siamo calati, la
propensione all’ascolto è
merce rara. Nel coaching,
l’obiettivo finale è quello di
instaurare un dialogo capace
di accompagnare il cliente
verso la felicità”. Dove c’è
la ghianda, il Coach vede
la quercia, ha piena fiducia
nello sviluppo delle potenzialità delle persone e nelle
capacità di ciascuno di trovare in sé le risposte giuste
ai propri problemi. Si tratta
di focalizzare mete specifiche per trovare le strategie più adeguate. Occorre
saper gestire convinzioni
e atteggiamenti limitanti
per affrontare al meglio il
nuovo, agire per trasformare
la paura del cambiamento in
un’energia tesa allo sviluppo e alla trasformazione
della persona . Per info:
[email protected] 380.4398920 (ore pasti).
Jessica Bianchi
14.06.2013 n° 23
F
orte di un’esperienza
ventennale nel settore
dei sistemi di sicurezza, Centrum srl di Carpi – i
cui soci facevano parte della
storica President Elettronica più di trent’anni fa – ha
migliaia di clienti in tutta
Italia in vari settori: grande
distribuzione, bancario,
aziende, enti pubblici e
abitazioni private. A parlare
sono Andrea Guandalini e Giacomo Grazioli,
responsabili commerciali di
Centrum srl:
Quali sono i sistemi che
offre la vostra azienda in
particolare?
“Centrum offre sistemi di
sicurezza, avvalendosi dei
più avanzati dispositivi
elettronici per l’antintrusione interna e perimetrale, il
nuovo sistema nebbiogeno
Protect, la videosorveglianza a circuito chiuso analogica e IP, il controllo degli
accessi per le persone, per
i mezzi e le merci, la rilevazione dei principi d’incendio, fughe gas e acqua,
lo spegnimento automatico
ed estinzione dell’incendio,
l’antitaccheggio”.
Cosa distingue Centrum
dalle altre aziende del
settore?
“Centrum è fra quelle certificate IMQ in Italia, delle oltre seimila che operano nel
settore sistemi di sicurezza.
Questo implica un costante
impegno nell’utilizzo di
apparecchiature tecnologicamente avanzate e testate
da un ente terzo indipendente come IMQ, a garanzia
della qualità dei materiali e
della serietà delle aziende
produttrici. Oltre al servizio di analisi del rischio,
progettazione, installazione
e direzione lavori, il nostro
fiore all’occhiello è il servizio di assistenza tecnica
specializzata 24h/24 tutti i
giorni dell’anno, attività in
cui impieghiamo personale
competente e aggiornato.
Ciò consente ai nostri clienti
di essere sempre seguiti in
caso di necessità”.
Quale area geografica coprite con i vostri servizi?
“Operiamo in Emilia Romagna, Toscana, Lombardia
e Marche, ma grazie ad
aziende partner arriviamo
in tutta Italia e oltre confine,
in modo da soddisfare le
esigenze dei nostri clienti
anche lontano dalle nostre
Non si tratta
più solo di
fronteggiare il
discorso del
ladruncolo che va
nella villa: la villa
come
l’appartamento, il
negozio, la piccola
attività, il cantiere o
il grande
capannone sono
tutti potenziali
obiettivi”.
11
Centrum srl di Carpi, coi suoi vent’anni di esperienza, è in grado di soddisfare il crescente bisogno
di sicurezza dei cittadini, avvalendosi dei più avanzati dispositivi elettronici
Con noi la sicurezza è di casa
terre. Seguiamo infatti in
esclusiva alcuni importanti
brands nel mondo della
moda, oltre a gruppi bancari
e della grande distribuzione,
ai quali offriamo i nostri
servizi in tutti i loro punti
vendita e filiali”.
Qual è la situazione della
sicurezza nelle zone in
cui operate, in particolare
in Emilia Romagna? Cosa
significa lavorare nella sicurezza?
“Negli ultimi anni la richiesta di sicurezza è diventata
un bisogno primario, anche
nella nostra zona. A Modena
e Reggio Emilia infatti la
situazione dei furti e dei tentati furti si è notevolmente
aggravata e la conseguenza
è una paura generale che
porta a correre ai ripari. Un
tempo su dieci richieste di
preventivo per un sistema
d’allarme due derivavano
da un tentato furto, oggi
almeno otto.
Nel tempo però, è migliorata l’attenzione alla sicurezza
anche da parte dei progettisti e dei costruttori, che
si rivolgono a noi in fase
progettuale e con il semplice scopo di prevenire.
Nel settore pubblico sono
sempre di più i Comuni che
richiedono il nostro intervento per monitorare le aree
urbane, la cui esposizione
a diversi tipi di rischio è in
incremento. C’è stata infatti
un’ondata di richieste legate
all’aumento di un certo tipo
di criminalità, legato probabilmente a una situazione
economica non più florida
come in passato: si ruba di
tutto e a ogni livello, anche
le materie prime presenti nei
cantieri o in certe aziende.
Chi opera nel commercio al
dettaglio o nella grossa distribuzione subisce furti non
più solo di notte, così come
le intrusioni in abitazioni
private avvengono a qualunque orario. Non si tratta
più solo di fronteggiare il
discorso del ladruncolo che
va nella villa: la villa come
Chi opera nel
commercio
al dettaglio o
nella grande
distribuzione
subisce furti non più
solo di notte, così
come le intrusioni in
abitazioni private
avvengono a
qualunque orario.
“Negli ultimi
anni la
richiesta di
sicurezza è
diventata un
bisogno primario.
La situazione dei
furti e dei tentati
furti si è
notevolmente
aggravata e la
conseguenza è una
paura generale.
Un tempo su dieci
richieste di
preventivo per un
sistema d’allarme
due derivavano da
un tentato furto,
oggi almeno otto”.
l’appartamento, il negozio,
la piccola attività, il cantiere
o il grande capannone sono
tutti potenziali obiettivi”.
Quali sono i vostri prodotti di punta?
“Innanzitutto i nostri prodotti sono tutti riconosciuti
a marchio IMQ, che è lo
standard europeo di qualità
e che è una garanzia per i
consumatori, visto che le
apparecchiature vengono
testate in laboratorio e le
aziende produttrici vengono
attentamente valutate sotto
svariati profili. I prodotti
più innovativi sono quelli
inerenti la videosorveglianza, che viene realizzata e
gestita attraverso la rete dati
e che ha raggiunto un elevato grado di interattività,
funzionalità e fruibilità per
tutti gli utenti. Oggi questi
sistemi non vanno più considerati solo come occhi che
guardano, ma possono fungere da veri e propri sensori
antintrusione, comandare
aperture di varchi o cancelli
tramite il dispositivo di
motion detection, mandare a
distanza registrazioni o singoli fotogrammi e, ovviamente, essere consultabili
da remoto attraverso Internet, per poter controllare la
propria attività o abitazione
anche dall’altro capo del
mondo, tramite PC, telefoni cellulari, smartphone e
tablet. Attraverso software
di analisi video poi, tali
sistemi sono utili per controllare la composizione del
flusso di mezzi in un’arteria
di traffico, per ricercare
targhe di veicoli rubati, per
stabilire la responsabilità
in un sinistro stradale, per
stabilire quali sono gli
scaffali più frequentati di un
Si registra un
aumento
di un certo
tipo di criminalità,
legato
probabilmente a
una situazione
economica non
più florida come
in passato: si ruba
di tutto e a ogni
livello, anche
le materie prime
presenti nei cantieri
o in certe aziende.
Da sinistra
Andrea Guandalini
e Giacomo Grazioli
supermercato o quali sono
in un grande magazzino le
vetrine che più attraggono
l’attenzione del pubblico...
La videosorveglianza non
si pone limiti. Per i negozi
proponiamo anche il sistema Secur Shop, composto
di telecamere interne ed
esterne collegate con la centrale operativa delle Forze
dell’Ordine.
La novità del momento è
sicuramente il nebbiogeno innocuo per persone, animali e oggetti - che si sprigiona
nell’ambiente al momento
dell’allarme, saturandolo
con una nebbia densa che
impedisce la visibilità e, di
conseguenza, riduce i furti
del 98%, in quanto non si
può rubare ciò che non si
vede”.
Come viene applicata la
tecnologia per la sicurezza e la protezione delle
abitazioni private?
“Le famiglie oggi chiedono di sentirsi protette
soprattutto quando sono in
casa, quindi è fondamentale soddisfare il bisogno
di sicurezza delle persone.
Nella realizzazione di un sistema di sicurezza vengono
considerate e protette tutte
le aperture (porte, finestre,
basculanti, oblò, velux) con
i classici contatti magnetici,
barriere a infrarossi, sensori
per tapparella e “sensori
tendina”; utilizziamo anche
sensori inerziali sensibili
all’urto per vetrate, grate,
inferriate e porte REI e proteggiamo gli ambienti interni con sensori di nuovissima
generazione, sempre più
precisi e in grado di limitare
al massimo i falsi allarmi
e discriminare la presenza
di animali domestici. Una
soluzione particolarmente
richiesta oggi è la protezione perimetrale esterna:
volumetrici per cortili,
balconi, terrazze e porticati,
sistemi interrati a pressione
sulle aree circostanti abitazioni e aziende, sistemi di
barriere esterne a infrarosso
o a microonda e sistemi di
protezione per ringhiere e
recinzioni metalliche.
Vengono quindi valutate
attentamente con il cliente
le soluzioni possibili per
soddisfare il suo bisogno
di sicurezza. Anche per le
abitazioni è possibile gestire
con semplicità il sistema di
sicurezza da remoto attraverso PC, telefoni cellulari e
smartphone/tablet”.
E il costo? Chi può permettersi tra i privati l’installazione di un sistema di
sicurezza così evoluto?
“Oggi il sistema di sicurezza è alla portata di tutti: siamo in grado di offrire varie
soluzioni che incontrano le
esigenze del cliente, anche a
livello economico. Anche lo
Stato si è rivelato sensibile
rispetto al tema della sicurezza ed è stata concessa la
proroga fino al 31 dicembre
2013 della possibilità di
detrazione del 50% in dieci
anni della spesa sostenuta
per sistemi idonei a impedire il compimento di atti illeciti da parte di terzi. Inoltre
anche a livello condominiale, sono cambiate le regole
per l’installazione di sistemi
di videosorveglianza comuni, installabili anche con
una minore percentuale di
condomini favorevoli”.
Quali garanzie è in grado
di offrire Centrum ai propri clienti?
“Sicuramente la certezza
della qualità, comprovata
dal nostro impegno nel
settore e dalle attestazioni
che abbiamo ottenuto. Oltre
a fare parte dell’Anciss,
Associazione nazionale dei
costruttori e installatori di
sistemi di sicurezza (la quale fa parte dell’Anie, Confindustria), siamo certificati
ISO 9001:2008 e siamo abilitati all’esecuzione di lavori nel settore pubblico grazie
all’Attestazione SOA. Di
primaria importanza resta la
nostra certificazione IMQ
(Istituto del Marchio di
Qualità): a questo proposito
è importante ricordare che
un cliente che realizza un
impianto certificato IMQ
e realizzato da un’azienda
riconosciuta, può ottenere
uno sconto sulla polizza
assicurativa contro il furto”.
Per informazioni e
consulenze:
Centrum srl è in
via Puglie, 27 a Carpi.
Telefono: 059.643555.
www.centrumsrl.it
12
14.06.2013 n° 23
14.06.2013 n° 23
a Società Libera di
Firenze e il Salotto
Canalgrande di Modena hanno reso omaggio al
Cavaliere del lavoro Renato
Crotti, pioniere dell’industria della maglieria e
dell’abbigliamento carpigiani e uno dei protagonisti
del grande boom economico
del dopoguerra. Come noto,
Renato Crotti, negli Anni
’50, è stato il fondatore di
Silan la quale, nel corso degli anni, ha dato lavoro a più
di mille dipendenti nei suoi
vari stabilimenti produttivi
a Carpi, Novi e in Veneto. Il
tributo della cultura italiana
al grande industriale del
settore abbigliamento è avvenuto nella sede di Confindustria Modena. Presenti,
tra i tanti imprenditori e
amministratori, il presidente
Pietro Ferrari e il direttore Giovanni Messori. Le
relazioni sono state svolte
dal direttore e dal presidente
dell’Associazione Società
Libera, Vincenzo Olite e
Stefania Fuscagni, entrambi docenti universitari di
Firenze, mentre nel successivo dibattito sono intervenuti il docente universitario
bolognese Giovanni Giorgino e il giornalista-scrittore
Piero Ostellino, per anni
corrispondente del Corriere
della Sera da Mosca e Pechino. Filo conduttore degli
L
13
L’Angolo di Cesare Pradella
La cultura italiana rende omaggio a Crotti
interventi: la rivendicazione
della democrazia liberale
come “unico sistema di governo dei popoli in grado di
assicurare progresso economico ed elevazione morale
e sociale dell’individuo, con
la creazione delle condizioni
necessarie per raggiungere
uno stato di coesione sociale”. Concetti sempre sostenuti da Crotti nei suoi scritti
e nelle sue conferenze. Il
liberalismo, hanno più volte
ribadito i relatori, non è appannaggio di nessun partito
o schieramento, come dimostrato dall’esperienza ingle-
se, dove il liberalismo ha
raggiunto traguardi unici in
fatto di progresso economico, sociale e civile. “Mentre
in Italia – sempre secondo i
relatori – siamo ancora in ritardo a causa delle profonde
differenze culturali tra Nord
e Sud e per la presenza di un
asfittico apparato burocratico dello Stato, paralizzato
da migliaia di leggi che sono
esse stesse fonte di corruzione”. Ricordate anche le
parole di Adam Smith:
“questa forma di governo
delle cose, degli uomini e
della società, è portatrice di
Renato Crotti
una teoria morale che si basa
su un collaudato sistema di
valori formato dal merito,
dalla responsabilità individuale, dal trionfo del pensiero e delle idee”. Interessanti
le conclusioni di Ostellino
che, con la solita verve e
il ricorso al paradosso, ha
sottolineato come: “il lavoro
non lo si crea per decreto.
Sono gli imprenditori a
creare posti di lavoro in un
circuito virtuoso formato da
lavoro, ricchezza, sviluppo
e progresso. A differenza
delle società comuniste – ha
aggiunto - che io ho conosciuto dall’interno, le quali
viceversa, negano la libertà
individuale e scoraggiano
l’intraprendenza, condannando la società alla miseria
e al sottosviluppo come
hanno dimostrato le esperienze di Urss e Cina”.E il
festeggiato Renato Crotti ha
chiuso l’incontro affermando che “il liberalismo chiede
alla politica di limitarsi a
regolare con leggi semplici
l’economia di mercato, in
una società libera e aperta
al contributo di tutti, che
produca opportunità di
successo”.
14.06.2013 n° 23
14
Milano Marittima lo scorso 8 giugno ha mostrato il suo volto più
bello, dando spazio alla creatività di numerosi artisti,
con l’evento Land Art Ego. Tra loro anche la raffinata ed eclettica
carpigiana Daniela Dallavalle
Daniela Dallavalle
M
ilano Marittima,
lo scorso 8 giugno, ha mostrato
il suo volto più bello, dando
spazio alla creatività di
numerosi artisti, con Land
Art Ego, il primo aperitivo artistico della Fashion
Night. Un’atmosfera sospesa, surreale, che ha offerto ai
tanti visitatori la possibilità
di fare un tuffo nella tana del
Bianconiglio. Una piacevole
parentesi dalla realtà insom-
Il potere creativo
dell’immaginazione
ma, uno straordinario inno
alla fantasia in stile Alice nel
paese delle meraviglie. Dalle 19 in poi, infatti, lo storico
viale Gramsci si è trasformato in una galleria d’arte
open air, con installazioni e
performance artistiche. In
particolare oggetti e manufatti della vita quotidiana
hanno ricominciato a vivere,
come se possedessero un
loro ego, un loro respiro
autonomo, abbandonando
il loro specifico uso per
diventare vere e proprie
opere d’arte. Land Art Ego
è stato organizzato dall’Assessorato alla Cultura
del Comune di Cervia,
dall’Associazione Culturale il Cerbero e da AnimaMundi. Tra gli artisti che
hanno partecipato alla serata
anche l’eclettica carpigiana
Daniela Dallavalle, anima
delle creazioni moda Elisa
Cavaletti e Riccardo Cava-
letti e di quelle per la casa
Arte Pura e Home Jewels.
Daniela, artista raffinata, ha
portato nella città rivierasca
alcune delle sue installazioni; creazioni dalle quali
traspare tutta la sua passione
per quanto può generare
positività e benessere. “Amo
far stare bene gli altri”, commenta Daniela Dallavalle,
capace di dar forma ai tanti
oggetti che fioriscono nella
sua immaginazione.
14.06.2013 n° 23
B
runa Ciapini è una
vulcanica signora di
origini toscane. Ed è
soprattutto grazie a lei se venerdì 14 giugno inaugurerà,
presso la Sala espositiva della
Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, in Corso Cabassi, Tutto è e tutto è un attimo. In
mostra le opere dello scultore
toscano MarioArtioli Tavani
e degli scatti dei due fotografi modenesi Diego Poluzzi e
Stefano Selmi. L’esposizione a ingresso libero, rimarrà
aperta tutti i giorni, compresa
la domenica, dalle 9 alle 12,30
e dalle 16 alle 19,30, fino al 30
giugno. Si tratta di tre artisti
differenti per linguaggio e
stile: Artioli Tavani si è trasformato da abile artigiano
a grande scultore del ferro;
Selmi fotografa antiche vetrate mistiche, reinterpretate
con sensibilità durante i suoi
viaggi a Lourdes; le composizioni fotografiche della serie
Fermento divino, veri scatti
d’autore, sono invece il frutto della ricerca del modenese
Poluzzi sugli aspetti più esistenziali di uva e vino. Questa
non è, però, una mostra come
tutte le altre. A promuoverla
oltre a Cefac e alla disponibilità della Fondazione CR
Carpi, anche l’Associazione
culturale Tullio Romano, di
cui l’infaticabile Bruna è presidentessa, nata in ricordo di
Tullio Romano, il musicista
accanto al quale Bruna ha
trascorso molti anni. “Tullio
era una persona splendida. La
15
Associazione Tullio Romano e Cefac organizzano Tutto è e tutto è un attimo. In mostra le opere
dello scultore Mario Artioli Tavani e degli scatti dei due fotografi Diego Poluzzi e Stefano Selmi
“Per noi c’era sempre il sole”
Bruna Ciapini
sua allegria, voglia di vivere,
creatività e disponibilità, erano uniche” racconta mentre
mostra, nell’appartamento di
Corso Alberto Pio le centinaia
di foto, spartiti, testi, bozzetti e
caricature che sono la cifra più
tangibile di quanto accumulato dal compagno in una carriera lunga e costellata di grandi
successi e incredibili incontri.
“Pensi che lavorò per tre anni
accanto al grande direttore
d’orchestra Von Karajan,
limando e mettendo a punto
le piccole sbavature presenti
nelle composizioni che il maestro gli sottoponeva. Tullio
aveva un orecchio assoluto
e componeva tutto a mano,
tanto che le sue chiavi di violino parevano ricami”. Tullio
Romano è stato uno dei miti
musicali degli Anni Sessanta:
insieme agli amici Marcello
Tullio
Romano
Minerbi e Carlo Timò – con
i quali aveva fondato il trio
Los Marcellos Ferial – ideò
canzoni di grande successo,
da Sei diventata nera a Cuando calienta el sol, a Cuando
brilla la luna. “Lo conobbi in
un campeggio in montagna,
e caso volle che, poco dopo,
venni a sapere che era finito
in ospedale dove, a causa di
una malattia, gli avevano amputato una gamba. Era solo
e quindi io andavo sempre a
trovarlo”. In seguito dovettero amputare anche il secondo arto, ma non per questo la
carica di vitalità ed energia
di Tullio scemò, sicuramente
anche grazie alla vicinanza e
al sostegno di Bruna, che per
stargli accanto scelse di non
partire per la Missione del
Terzo Mondo in cui aveva
deciso di portare il proprio
aiuto. “Ho capito che la mia
vita era con lui, non c’era alcuna possibilità di scappare e,
d’altra parte, non avrei voluto
farlo. La musica l’ha aiutato
a vivere e io non ho mai frenato il suo slancio. Quando
era un po’ giù di morale e non
voleva prendere le medicine,
gli chiedevo di suonarmi al
piano un po’ di jazz o qualche canzone napoletana e io
lo accompagnavo cantando.
Dopo cinque minuti era talmente felice che non pensava
ad altro che alle note. Incontrarlo è stata la cosa più bella
che mi potesse capitare nella
vita – continua Bruna – perché mi ha fatto rifiorire. Con
lui cantavo, scrivevo i testi
delle sue melodie, che non
ha mai smesso di comporre
fino all’ultimo”. Circa 10 anni
fa, la coppia si trasferì a Carpi,
dove il musicista ha vissuto
fino alla fine, continuando a
ideare iniziative e progetti. E
a studiare: “conosceva un sacco di lingue e in ultimo stava
imparando il russo. Non stava
mai fermo”. Gli aneddoti di
una vita che si potrebbe a buon
diritto definire romanzesca
sono così tanti da riempire
un libro. Tra gli altri, Bruna
racconta di quando in Iran,
alla corte dello Scià di Persia, il compagno rispose per
le rime a un allora rampante
ufficiale iracheno che aveva
offeso gli italiani. “Si trattava
niente meno che di Saddam
Hussein. Tutti i suoi compagni gli dettero dello sconsiderato, presi come furono dal
timore di ritorsioni. Invece, la
sera stessa, lo Scià in persona
gli fece un regalo. Si vede che
Saddam stava sulle scatole anche a lui”, commenta Bruna
con un piglio e un calore tutti toscani. Ascoltandola raccontare, si ha l’impressione
che quello tra lei e Tullio sia
stato un incontro eccezionale, di quelli che non capitano
tutti i giorni. “Non era solo un
grande artista, ma nel corso
della vita ha aiutato tantissimi giovani, perché voleva
divulgare e diffondere il suo
amore per l’arte”. Sono tanti,
infatti, i ‘figli’ artistici di Tul-
lio, da Fausto Leali, al quale
insegnò, giovanissimo, i rudimenti della chitarra, a Gianni Morandi. Tullio vantava
anche un’amicizia affettuosa
con Paolo Belli. Tra i suoi ultimi progetti vi era quello di
fondare, a Carpi, un coro di
bambini. Da qui è nata lidea
di creare l’associazione culturale che porta il suo nome,
per portare avanti quest’ultimo suo desiderio. “In realtà
l’associazione fa tante cose:
dal sostegno ai giovani talenti all’aiuto ai musicisti che,
in età avanzata, rischiano di
trovarsi in difficoltà economiche perché un po’dimenticati.
Abbiamo anche contribuito a
raccogliere fondi per la Croce
Rossa carpigiana in seguito al
terremoto del maggio scorso
e, il 26 giugno, faremo una
grande serata in onore di Tullio, a Palazzo Pio, nel corso
della quale parteciperanno gli
amici di una vita”. Insomma,
anche se fisicamente non c’è
più, il compagno continua a
vivere nelle proprie canzoni
e, soprattutto, nell’entusiasmo
con il quale Bruna porta avanti
ciò in cui credeva. “Acqua o
vento, per noi c’era sempre il
sole – chiosa Bruna – perché
eravamo felici. E lo siamo stati
sino alla fine”.
Marcello Marchesini
14.06.2013 n° 23
16
Tempo Games!
B
entornati cari lettori
e carissime lettrici!
Oggi, non farò altro
che placare la vostra spasmodica attesa che condivideremo insieme fino all’11
giugno, giorno in cui avrà
inizio l’evento degli eventi,
ovvero l’E3 di Los Angeles!
Quindi, considerando che,
dalla prossima edizione,
avremo notizie freschissime su tutti i nuovi titoli in
circolazione dal prossimo
autunno in poi, tenetevi ben
saldi alla vostra poltrona
poiché il livello di “hype”
è alle stelle! Ma oggi, in
attesa di tutto ciò, volevo
parlarvi di un titolo alternativo, apprezzato da molti
pur essendo evidentemente
di nicchia: Dota 2.
Questa è la prima volta in
cui decido di presentarvi un
gioco esclusivamente online, ma dopo qualche mese
di test personale posso dire
che in effetti, il titolo merita
eccome! Partiamo da un
presupposto: vi piacciono i
giochi online, in cui l’obiettivo è farsi un nome, esperienza e magari creare un
team per gareggiare contro
le squadre più forti in circolazione? Vi piace scalare la
vetta, partita dopo partita,
affrontando giocatori da
ogni angolo del globo?
Siete nel posto giusto! Dota
2, permette di affrontare
tutto ciò con una formula
estremamente semplice
ma, al contempo, efficace.
Come funziona? Scegli un
Dota 2: Eroi a GoGo!
eroe tra i più di 100 presenti, affianca gli altri quattro
componenti della tua
fazione e combatti contro
cinque avversari, a loro volta
impegnati nella medesima
scelta. Ogni eroe ha delle
abilità peculiari e uniche
e rappresenta uno stile di
gioco del tutto personale e
differente, riuscendo così,
col giusto mix, a realizzare
una struttura strategica che
va a supportare quella classica dell’action game. I dieci
eroi, dovranno affrontarsi
all’interno della medesima
mappa, nel tentativo di
distruggere la base nemica
e, precisamente, l’edificio
posto al centro della stessa,
chiamato Antico. Il team
che riuscirà per prima a
buttarlo giù, otterrà la
vittoria. Ovviamente non è
così semplice: gli eroi, con
un ingegnoso sistema di
grow up, uccidendo gli eroi
avversari e i auto-generati
“creep” (strane creature
generate a cadenza regolare
da entrambe le basi con
lo scopo di difenderle e di
contrattaccare), impareranno nuove abilità e salendo
progressivamente di livello,
potenziando i tre attributi
principali, ovvero forza,
intelligenza e velocità. Ogni
uccisione, che sia di un
creep o di un eroe avversario, consegna al vincitore
una certa quantità d’oro
spendibile in vari negozi
sparsi per la mappa, così
di Giuseppe Attanzio
[email protected]
da poter acquistare nuovi
oggetti, che se sfruttati con
saggezza, faranno la vera
differenza. Il dictat è semplice: più uccidi più diventi
forte e più soldi guadagni,
al contrario, chi muore più
volte (non preoccupatevi,
dopo una certa quantità di
secondi tornerete in gioco)
resterà indietro rispetto agli
altri. La comunità di Dota 2
conta a oggi, più di 300mila
giocatori in tutto il mondo e
come in tutte le comunità,
non sempre si è fortunati
negli incontri, mettendovi
di fronte magari a qualche
incapace che vi farà perdere
il match abbandonandolo e
magari vi insulterà in qualche strana lingua. Ma non
preoccupatevi! Il sistema di
ban e di report, impedirà
loro di nuocere nuovamente! I ragazzi della Valve
infatti, stanno cercando di
creare una vera e
propria comunità,
implementandola ogni giorno
con l’aggiunta
di nuovi eroi,
funzioni, modalità,
oggetti da collezionare per abbellire i propri
eroi preferiti e così via da
rendere l’esperienza quasi
totale. Ai più schizzinosi la
grafica dall’alto potrà sembrare anacronistica (comunque
avvicinabile
con il
tasto
centrale del
mouse), ma
l’audio è
ottimo,
con
voci e
dialoghi
personalizzati per
ciascun eroe e la giocabilità
è la carta vincente dell’intero apparato: la strategia
nella scelta dei personaggi
e nello stile stesso di gioco,
faranno una notevolissima
differenza, rendendo così il
titolo Valve, praticamente
infinito! Se poi aggiungete che è assolutamente
gratuito a chi riesce a farsi
mandare l’invito da un giocatore già in gioco (gratuito
Voto Generale:
8.5
Grafica 7.5
Sonoro 8
Giocabilità 8.5
Longevità: 9.5
per tutti quindi, sia per chi
chiede che per chi manda),
i conti sono presto fatti!
Come dicevo all’inizio, resta
un gioco di nicchia, uno
strategico in cui è fondamentale “studiare” gli eroi
con cui si vuol giocare e,
sopratutto, gli eroi avversari
così da approntare le giuste
contromosse. Non mancano i difetti, come qualche
server troppo lento, la
presenza di una sola grande
mappa di gioco e qualche
bug qua e là, che però non
vi infastidiranno più del
dovuto. Sarete in grado di
assediare l’Antico e di scalare la vetta delle classifiche
mondiali? Ovviamente i voti
sono influenzati dall’essenza free to play del titolo.
14.06.2013 n° 23
17
Al dimè
dialètt...
Massimo Loschi
di Massimo Loschi
Via dal nido
di Clarissa Martinelli
La luce che tutto illumina, sembra chiedersi il
perché della nostra fretta. Domani sarà luce
nuova e noi?
LA LUŠ DAL DÈ
LA LUCE DEL GIORNO
Per pôch, tùtt... è ancòr silêinsi,
l’ôrba, ròtà da un quêlch
lampiôun
ch’fà sèmbrêr anch più scur
chiêtêr cantôun.
Mô là, in fònd, alšér un ciarulêin
al t’fà capir che la luš
la stà per gnir, lé ašvêin.
Adêši, pian pian
cal ciarulêin al sè šlêrga
al s’fà più cêr e in cal ciél, grand
a cumincia a fêres dè.
Vèmò, in tùtt al sò splèndór
la luš, la luš d’un dè nóv
e nuêtêr, sêins’alvêr l’ôç
a cuminciòm al nôstêr da fêr,
sêinsa fêrmêrès n’atim,
seinsa fèrmêrès per ringrasiêr.
I nôstr’impègn...
in più impòrtant
a prèv pasêrès davanti n’êter,
ch’l’andrà a impèghlêrès
in do a sé srèven impèghlèe
sól per fêr vèder ch’lé mìj,
che tùtt và, mò a n’smóv pò gnint.
Sól la luš, la luš ed tùtt i dè
lé un rêgal, e nisun ringrasia;
al sól, mêraviglióš, al nasc
al s’guêrda... curióš
al per dir:
-«Curìi pur, umêin,
al mè lavór... mè al fagh
adêši, per bêin e dman
mè, ed nóv a srò chè
e uêtêr?
Per poco, tutto… è ancora silenzio,
il buio, è spezzato da qualche
lampada
che fanno sembrare più cupi
gli altri angoli.
Là, sul fondo, leggero un chiarore
ti fa comprendere che la luce
sta per arrivare, è vicina.
Adagio, piano piano
quel chiarore si allarga
si fa più chiaro e nel cielo, grande
inizia a farsi giorno.
Guarda ora, in tutto il suo splendore
la luce, la luce di un giorno nuovo
e noi, senza alzare gli occhi
iniziamo i nostri impegni
senza fermarci un attimo,
senza fermarci per ringraziare.
I nostri impegni…
sono più importanti
potrebbe superarci un altro,
che andrà ad invischiarsi
dove ci saremmo invischiati,
solo per mostrare che è meglio,
che tutto va, e non si muove nulla.
Solo la luce, la luce di tutti i giorni
è un dono, e nessuno ringrazia;
Il sole, meraviglioso, nasce
ci guarda… curioso
sembra dire:
-Affrettatevi pure, ometti,
il mio lavoro… io lo faccio
adagio, per bene e domani
io, di nuovo sarò qui
e voi?
Islam
e dintorni...
di Francesca Zanni Laureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali,
e in Cooperazione internazionale, Sviluppo e Diritti Umani presso
l’Università di Bologna
Amina Tyler, la
“Femen” tunisina
1
9 anni e coraggio da vendere,
Amina Tyler è la ragazza tunisina che dal marzo
scorso, sulla scia del movimento
“femen”, si è più volte fotografata
a seno nudo per protestare contro
la discriminazione di genere nel suo
Paese. Picchiata e drogata anche da
componenti della sua famiglia - a partire
dal cugino - per questa sua iniziativa, è
stata obbligata a leggere il Corano nonostante
il suo dichiarato agnosticismo. Non solo, la famiglia l’ha
anche costretta a una reclusione in casa per diverse settimane. Durante il suo
attivismo contro il sessismo, la giovane ha dato vita a una protesta sul web
pubblicando le sue foto a seno
nudo e con scritte come: “No
more moral lessons”, cioè “basta
con le lezioni date dalla morale”,
attaccando l’usanza in vigore in
Tunisia, e in tutti i paesi di religione islamica in generale, di coprire
il corpo della donna in modo
consistente. La ragazza è stata
duramente attaccata dalle parti
più conservatrici dell’Islam tunisino, che l’hanno anche personalmente minacciata. Amina invita
le donne arabe e musulmane a
rompere i tabù e afferma di usare
il proprio corpo per dimostrare di
essere consapevole del fatto che
questo appartiene a lei e solo a
lei. Condividere o meno il punto
di vista di questa audace ragazza è una decisione personale, resta il fatto che
il suo attivismo ha fortemente scosso la comunità islamica e quella internazionale in generale. Amina è sostenuta da diverse attiviste provenienti da diverse
parti del mondo: il 29 maggio scorso due attiviste francesi e una tedesca hanno
manifestato a seno nudo davanti al tribunale di Tunisi per richiedere la libertà
per Amina, attualmente in cella per le sue proteste.
PER APPROFONDIRE
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=178224
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=178325
[email protected]
Cara Clarissa,
mio figlio ha 23 anni e sta
valutando di trasferirsi
all’estero per lavorare.
Non vuole rimanere in Europa però, sta infatti pensando all’Australia. Io e il padre
siamo disperati. Come possiamo dissuaderlo e fargli
capire che se deve andare a
fare il cameriere così lontano può farlo anche qui?
Franca da Carpi
ara Franca, ho un amico
che parte il 24 di questo
mese proprio per l’Australia. Di anni ne ha 24, è intraprendente, libero da legami famigliari
C
e ha seguito tutto l’iter burocratico necessario per ottenere il
visto Turismo e lavoro – working
holiday visa, che viene rilasciato
a chi ha meno di 31 anni proprio come tuo figlio. E’ contento
di partire e ha voglia di mettersi
alla prova in quest’esperienza, ha
lavorato per pagarsi il volo e l’affitto da condividere con l’amico
che partirà con lui e i genitori lo
supportano.
Sono sempre molte le persone
che spengono gli entusiasmi sul
nascere, che vedono gli aspetti
peggiori di ogni esperienza o
avventura, che cercano di frenare
chi ha il coraggio di fare cose che
loro non farebbero mai. In questo
momento l’Italia sta offrendo
davvero poco ai giovani, da ogni
punto di vista. Vivere per un po’
all’estero è positivo per aprirsi
al mondo, perfezionare la conoscenza delle lingue, rendersi
autonomi, mettere alla prova
la propria volontà e la capacità
di adattamento, imparare cosa
sia il mondo da una prospettiva
diversa da quella nota sino a quel
momento. Non conosco vostro figlio, voi sì.
Non riempirlo di ansie, angosce,
sensi di colpa e paure potrebbe
essere un modo splendido di
riconoscergli lo status di “adulto” e una prova di coraggio anche
per voi. In bocca al lupo!
Correggio - Sabato 15 giugno compleanno speciale dell’esordio al cinema di Ligabue
Ligabue incontra i correggesi
S
embra ieri, e invece sono
già passati quindici anni
dall’esordio cinematografico
di Ligabue alla regia dello storico
Radiofreccia. Un compleanno che
Correggio festeggia con una giornata speciale: sabato 15 giugno, infatti, in corso Mazzini, sotto la torre
dell’orologio – cioè proprio in uno
dei luoghi simbolo raccontati dalla
pellicola – è in programma la proiezione pubblica del film, preceduta
alle 21 da Tra schermo e realtà:
15 anni di Radiofreccia, incontro
cui prenderanno parte Ligabue,
Domenico Procacci, produttore
del film,
e alcuni
attori
del film.
Dalle
18, poi,
il centro
storico
del
Borgo
accoglierà i Ligabuskers, musicisti
di strada che proporranno una speciale colonna sonora rigorosamente
a tema-Ligabue. Numerose anche
le iniziative e i menu speciali di bar,
ristoranti ed esercizi commerciali,
che saranno aperti per l’occasione.
Tra loro, quelli che esporranno la
locandina Solidarietà on stage
devolveranno il 10% dell’incasso
serale alla riapertura della Scuola
di Musica di Reggiolo e del Teatro Spazio Aperto di Rolo, rimasti
danneggiati dal sisma dello scorso
anno. Già previste alcune modifiche alla viabilità in centro storico:
è stato fissato il divieto di transito
e sosta dalle 17,30 di sabato 15 giugno (e fino all’1,30 di domenica 16)
in corso Mazzini, piazza Garibaldi,
piazza San Quirino e piazzale Carducci (lato sud).
Al centro commerciale flash mob di giovani musicisti
Classica o jazz: che musica al Borgogioioso
L
a musica sarà la grande
protagonista del prossimo fine
settimana al Borgogioioso di
Carpi che ospiterà domenica 16
giugno un flash mob, dalle 16.30
alle 19, in collaborazione con due
diversi gruppi di musicisti, composti
D
otato di un umorismo tagliente e dal tratto volutamente semplice, Giuliano
Rossetti non sarà passato sicuramente inosservato ai lettori di La
Repubblica e di tante altre riviste.
La sua prima vignetta fu pubblicata
nel 1958 per il giornale Il Travaso, in
seguito ha collaborato con numerosi
quotidiani nazionali. La personale
di questo umorista, che si firma solo
con il suo nome, Giuliano, sarà
esposta presso O&A Centro Affari
fino al 30 giugnoL’Umorismo ai
da allievi e diplomati, dell’Istituto
musicale parificato Vecchi-Tonelli. Un quartetto di sax professionisti, il Saxlife quarter, e un
trio di flauti si esibiranno in contemporanea eseguendo live repertori di genere diverso, classica per i
flauti jazz ed etnica per i sax, in due
spazi distinti del centro commerciale. Uno dei gruppi si posizionerà
all’interno della galleria, mentre il
secondo sarà all’esterno. Poi nella
sessione successiva si scambieranno le postazioni.
Presso gli spazi di O&A Centro Affari, viale Ariosto 14/B a
Carpi, personale di Giuliano Rossetti
Il tagliente umorismo di Giuliano
tuoi piedi è una rassegna umoristica con ingresso libero, nata nel
2007 da un’idea di Oscar Sacchi:
realizzata con la collaborazione dei
Locali del Sorriso, ha luogo presso
gli spazi di O&A Centro Affari, viale
Ariosto 14/B a Carpi.
La mostra segue i seguenti orari:
dal lunedì al venerdì 8.30/12.30 14.30/18.30.
14.06.2013 n° 23
18
L’aforisma della settimana...
“Cercavo grandi uomini e ho trovato sempre e soltanto le scimmie dei loro ideali”.
Friedrich Wilhelm Nietzche
appuntamenti
Mostre
CARPI
Fino al 16 giugno
Ricicl’Art
La cultura delle mani
Appartamento nobile
di Palazzo Pio
Fino al 16 giugno
Mostra degli allievi
del Centro Arti Figurative
Esposizione dei lavori degli
Allievi delle varie sezioni:
Disegno - Pittura
Docenti: Enrica Melotti e
Alberto Cova
Restauro del Mobile
Docente: Amedeo Pantaleoni
Scultura
Docente: Guido Marmiroli
Sala Ex Poste
Fino al 20 giugno
Sui passi di Odoardo
Piazza Martiri (ex negozio
Anceschi)
Fino al 30 giugno
What if god was one of us
Mostra degli artisti
Emanuele Sferruzza
Moszkowicz, Corn79
e Mr Fijodor
Dark Room Silmar
Fino al 30 giugno
L’umorismo ai tuoi piedi
Personale di Giuliano
Rossetti
O&A Centro Affari
Fino al 20 luglio
I Giusti tra le Nazioni
I non Ebrei che salvarano
gli Ebrei in Emilia Romagna
(1943/1945)
Casa del Volontariato
Eventi
CARPI
14, 15 e 16 giugno
12ª Mototigella
10ª Motocinghialata
Pista di Motocross
Il libro di Annalisa Vandelli e Luigi Ottani sul terremoto del maggio
scorso è protagonista di una mostra fotografica aperta al pubblico
fino al 22 giugno alla Cavallerizza di Sassuolo
Magnitudo Emilia
R
educe dalla presentazione
di Fabio Fazio lo scorso
12 maggio a Che tempo
che fa, il libro Magnitudo Emilia
continua ad allungare un calendario di appuntamenti sempre più
nutrito e partecipato. Nato come
libro composto di testi e foto
per rendere omaggio alla forza
d’animo degli emiliani colpiti dal
sisma, Magnitudo Emilia è diventato un progetto di solidarietà
che si avvale anche di altre forme
espressive. Con la volontà di dare
un contributo importante alla memoria collettiva sulla tragedia che
ha colpito la loro terra, gli autori
hanno dato vita a numerosi eventi
in tutta Italia nei quali le immagini fotografiche di Luigi Ottani e i
testi di Annalisa Vandelli si sono
arricchiti, di volta in volta, delle
suggestioni musicali e interpretative di musicisti e attori.
Fino al 22 giugno sarà la suggestiva cornice della Cavallerizza
Ducale di Sassuolo a ospitare una
mostra delle fotografie tratte dal
libro. L’allestimento, curato da
Luigi Ottani e Marco Nardini
della Galleria Mies di Modena
con il coordinamento dell’agenzia di comunicazione Labirinto,
declina in maniera suggestiva
le riflessioni e le suggestioni
anche testuali del libro, reinterpretandole a un anno dal sisma.
Le fotografie non si guardano,
si penetrano. Anzi si sceglie se
passarci attraverso o se aggirarle,
così come si entra dentro a una
realtà altra da noi e dalla nostra
esperienza. Entrare nel dolore
degli altri, questa è la sfida che
lancia l’allestimento dei curatori,
la domanda e la provocazione.
Una domanda che non finisce
con un punto interrogativo ma un
punto fermo, in 4mila fogli sparsi
sotto i piedi dei visitatori e quindi
tappeto parlante e sempre rinnovato dalle impronte di ciascuno.
Quel ciascuno si pone “davanti
al dolore degli altri” con i suoi
carismi, sensibilità, inclinazioni,
esperienza e ognuno con risposte
e reazioni uguali e diverse.
Una citazione di Susan Sontag,
che provoca qualsiasi reporter o
narratore del dolore altrui. E così
la riflessione si introietta e diventa soggettiva, interroga ciascun
presente. Più in là, alla fine del
sentiero di fogli e fotografie si
staglia l’unico testo di Annalisa
Vandelli tratto dal libro. Così
per sottrazione di parole si arriva
a una riflessione che comincia
dalle nostre impronte, dalle nostre
piante, fino alla considerazione,
ancora e di nuovo, dell’altro da
noi, della natura, dello sguardo
sulle cose. In poche immagini
e in poche parole, la riflessione
condivisa di Ottani e Nardini su
Magnitudo Emilia si rinnova:
essenziale, pulita, fluida e scultorea, mettendosi a disposizione più
che presentandosi a un pubblico
che voglia entrare in relazione
e visitare questo spazio ogni
fine settimana fino al 22 giugno.
L’ingresso alla mostra è gratuito
e presso la Cavallerizza sarà possibile acquistare il volume Magnitudo Emilia sostenendo così
il progetto di solidarietà a favore
della Fondazione Scuola di Musica Andreoli per l’integrazione
per bambini e ragazzi disabili nei
comuni terremotati.
Giovedì 20 giugno, alle 21.30, in Piazza Garibaldi, concerto del Corpo Bandistico Città di Carpi
Cinema in Concerto
15 giugno - ore 21.30
XXX Rassegna Corale
Partecipano i cori
Corale G. Savani
Diretta dal M° Giampaolo
Violi
Coro Prealpi - Erbusco (BS)
Diretto dal M° Samuele
Pedergnani
Coro 5 Terre - Genova
Diretto dal M° Massimo Corso
Chiostro San Rocco
15 giugno - dalle ore 16
3ª Festa d’estate
a San Marino
Polisportiva Sanmarinese
15 giugno
Solenne Celebrazione di
Beatificazione di Odoardo
Focherini
N
ell’ambito degli eventi di La
Carpi Estate 2013, giovedì
20 giugno, alle ore 21.30,
in Piazza Garibaldi, si terrà il concerto del Corpo Bandistico Città
di Carpi: Cinema in Concerto. Il
programma della serata prevede
l’esecuzione di colonne sonore di
famose pellicole italiane e straniere, delle quali saranno proiettati
brevi spezzoni. L’iniziativa è frutto
della collaborazione fra il Corpo
Bandistico Città di Carpi, parte
integrante della città da oltre 200
anni, e altri soggetti quali il Circolo
ricreativo Bruno Mora, il Circolo
cinematografico Nichelodeon
e il Centro di Documentazione
e Comunicazione Audiovisiva
di Carpi. Dirige il Maestro Pietro
Rustichelli.
appuntamenti
Ore 7.00/9.00
Apertura dei varchi e accesso
ai settori indicati dal pass
Ore 9.00
Preparazione
alla Celebrazione
Ore 9.30
Inizio dell’Azione liturgica
Presieduta da S.E.R. il
Cardinale Angelo Amato
Saranno presenti
- 15 Vescovi
- Funzionario della Presidenza
del Capo dello Stato, per
consegna targa alla famiglia
- Autorità: Sindaci, Prefetti,
Organi istituzionali della
Regione
- Familiari di Odoardo
Focherini
Piazza Martiri
15 giugno - dalle 15 alle 3
Freedom Pool Party
All night long
Tuffi e bagni in piscina a ritmo
della musica di diverse band
locali e dei dischi proposti
dai Dj
Tornei di calcio e beach volley
Sfilate, esibizioni di danza
Cena a bordo vasca
Ballo con i Dj-set
Piscina Comunale
16 giugno - dalle 18
Maratona di Danza
A cura di Surya
Piazzale Re Astolfo
15 e 16 giugno
Notturno - Musica e Danza in
festa
Direzione artistica di
Valentina Maddalena Lugli
15 giugno
Spazio palestra, primo piano
Ore 15/16.30
Dumdum Lab
Genitori e bambini sono
oinvolti in attività e giochi
musicali, momenti di
movimento libero sulla musica,
momenti di inprovissazione
sulle percussioni. Gli strumenti
utilizzati sono percussioni
africane, brasiliane, cubane,
palo de agua, ocean drum e
tamburello salentino
Conduce Anna Palumbo
Età: bambini dai 4 ai 7 anni
accompagnati
Ore 17/18.30
Ecôle Klassique
Lezione aperta di danza
classica
Conduce Serena Marchetto
Età: dai 15 anni
Livello richiesto: avanzato
Ore 18.30/20
Laboratorio di danza
e musica Africana
A cura di Sourakhata
Dioubatè
Età: dai 15 anni
Spazio auditorium, piano terra
Ore 16.30/19
Laboratorio
A Gospel Experience
14.06.2013 n° 23
appuntamenti
A cura di Sandra Cartolari e
Alessandra Fogliani
Età: dai 15 anni
Ore 21.30: Spettacolo serale
Ingresso: 12 euro
Minou Griots
Repertorio originale con Anna
Palumbo (percussionie
fisarmonica), Alessandra
Fogliani (pianoforte), Valentina
Maddalena Lugli (voce)
Gospel Experience
Repertorio di brani gospel con
Alessandra Fogliani
(pianoforte), Sandra
Cartolari (direzione del coro e
voce solista)
Ecôle Klassique
Intervento di danza neoclassica
a cura di Serena Marchetto
Ginéfare
Spettacolo di danza e musica
africane con Sourakhata
Dioubatè e il gruppo di danza
La Capriola
16 giugno
Spazio palestra, primo piano
Ore 10.30/12
La risonanza del sublime
L’idea spirituale della musica
in occidente
Il rapporto parole-musica in
occidente attraverso tutte le
epoche storiche
Conduce Alessandro Pivetti
Il corso è rivolto a studenti di
musica e appassionati di storia
e filosofia, a studenti
universitari, a insegnanti
di tutti i livelli
Ore 16/17.30
Laboratorio di danza
espressiva
Musica e corpo in relazione
Con Valentina Maddalena Lugli
Età: dai 15 anni
Livello richiesto: base
Spazio auditorium, piano terra
Ore 11/13 - 14.30/16.30
Una giornata con Gianni
Vancini
Workshop di sassofono
Età: dai 15 anni
Il workshop è aperto a coloro
che abbiano una conoscenza
di base dello strumento
Ore 17.30/19
Lezione concerto con il
Bruskers Guitar Duo
In solo, in duo, in trio... aspetti,
tecniche, problematiche e
soluzioni del mondo della
chitarra classica e acustica
Con Eugenio Polacchini
(chitarra classica) e Matteo
Minozzi (chitarra acustica)
Età: dai 12 anni
Livello richiesto: base,
intermedio, avanzato per
partecipare attivamente è
indispensabile portare il
prorpio strumento.
Ore 21.30: Spettacolo serale
Ingresso: 12 euro
Bruskers Guitar Duo
Concerto di chitarra
classica e acustica con
repertorio classico e jazz
Gianni Vancini con Souls
United
Concerto di musica strumentale
di repertorio jazz
contemporaneo in cui il noto
sassofonista presenterà alcuni
brani dal suo album
Con Gianni Vancini (sax),
19
La Corale G. Savani, con il patrocinio della città di Carpi e il
contributo della Fondazione Cassa di Risparmio, presenta
la XXX edizione della rassegna corale che si svolgerà il 15 giugno
alle 21,30 presso il chiostro di San Rocco
Corale Savani ai
blocchi di partenza
appuntamenti
Giacomo Da Ros (basso),
Mecco Guidi (tastiere),
Bruno Farinelli (batteria)
Durante la manifestazione
saranno allestiti degli stand
gastronomici con distrubuzione
di gnocco fritto, birra, gelati e
servizio bar
Circolo Loris Guerzoni
16 giugno
Festa alla Tenente Marchi
Casa residenza ten. Marchi
18 giugno - ore 21
Presentazione del libro
Il sopravvissuto
Di Pippo Giordano
Dialoga con l’autore Pierluigi
Senatore di Radio Bruno
Piazza Garibaldi
19 giugno - ore 21
Trops - Le 4 Stagioni
Saggio di fine anno della Patria
Piazzale Re Astolfo
20 giugno - ore 22
Nico Menci
Cookies Bar
L
a Corale Giuseppe Savani
è ormai ai blocchi di partenza. Nell’ambito dell’estate
carpigiana, la Corale di casa G.
Savani, con il patrocinio della
città di Carpi e il contributo della
Fondazione Cassa di Risparmio
di Carpi, presenta la XXX edizione della Rassegna Corale che
si svolge il 15 giugno, alle 21,30,
presso il chiostro di San Rocco.
La ricorrenza di un “trentennale”
è un momento importante per
una compagine amatoriale che,
nel corso del tempo, ha saputo
arricchire e rinnovare il proprio
repertorio: dopo i primi brani
di carattere classico e liturgico,
la corale ha infatti esplorato le
raffinatezze madrigalistiche, poi
le sonorità popolari del folclore europeo per approdare, negli
ultimi anni, alla musica leggera
A
ppuntamento sabato 15
giugno con la prima delle
quattro giornate del Freedom Pool Party – la serie di eventi
di musica e divertimento promossi
da Cefac & Arts in collaborazione
con la società sportiva dilettantistica
Albatros e con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Giovanili
del Comune di Carpi per rilanciare
l’utilizzo della Piscina comunale O,
Campedelli tra i giovani. Le altre
date dell’iniziativa (12 luglio, 2
agosto e 7 settembre) proposta
dai giovani Matteo Gianniello e
Federico Guerinoni resteranno
invece invariate, così come invariato
è il programma delle giornate e il
costo del biglietto d’ingresso. Le
quattro date prevedono iniziative no
stop dalle 15 alle 3: nel pomeriggio
tuffi e bagni in piscina a ritmo della
musica di diverse band locali e dei
dischi proposti dai Dj, mentre la serata sarà dedicata al ballo con i Dj-set.
Tra questi due momenti sono previsti
momenti con sfilate, esibizioni di
danza e una cena a bordo vasca.
Per tutta la durata dell’evento si
potrà consumare bevande presso
uno spazio bar appositamente
allestito. Le feste di svolgeranno in
contemporanea, allo spiritual,
al pop-rock, per non parlare
della collaborazione ad ardite
sperimentazioni di tipo musicaleteatrale come la recentissima
partecipazione al progetto Home
- quattro case con la regia di
Virgilio Sieni. Il merito di questi
coraggiosi itinerari va attribuito
senza alcun dubbio al Maestro
Giampaolo Violi che dirige il
coro con passione e competenza
dal 1985. I due cori ospiti sono
stati invitati per la loro ottima
levatura musicale e la bellezza
dei loro repertori. Il Coro Prealpi
di Erbusco (Brescia) diretto dal
maestro Samuele Pedergnani
canterà la tradizione popolare, il
folclore e il fascino della montagna attraverso la riscoperta
di vecchie canzoni dialettali e
l’incanto delle più famose ar-
monizzazioni. Il Coro 5 Terre
di Genova, diretto dal Maestro
Massimo Corso, presenterà un
programma del tutto originale e
inedito per il pubblico carpigiano.
Il Coro che porta il nome della
famosa costiera ligure, con l’intento di richiamare idealmente e
musicalmente i cinque continenti,
proporrà canti tradizionali e d’autore in lingua originale anche con
l’inserimento di strumenti musicali e percussioni per aumentare
l’atmosfera dei canti più esotici.
Si tratta, dunque, di tre repertori
estremamente differenziati per
soddisfare le esigenze musicali e
i gusti degli spettatori amanti del
bel canto e della polifonia. L’ingresso, come sempre, è gratuito.
In caso di maltempo la manifestazione si svolgerà presso il Circolo
Gorizia di via Cuneo, 51.
Fino al 27 giugno
Tai Chi Chuan al Parco
Parco Giovanni Paolo II
Fino al 28 giugno - ore 21
Scrivere su muri che (non)
crollano
Programma
7 giugno
Earthquake!?
Le band emergenti
carpigiane
14 giugno
Frank Macro in concerto
+ Drimi Dj set
Special guest: band iscritte alle
sale prove
21 giugno
Scrivere sui muri che (non)
crollano
Realizzazione dell’opera
muraria a cura di Luca
Lattuga
28 giugno
Mac’ènd Party
Spazio Giovani Mac’è
Al via, sabato 15 giugno, la prima delle quattro giornate del Freedom Pool Party presso la
Piscina comunale di Carpi
Freedom Pool Party: si parte
Matteo Gianniello
e Federico Guerinoni
un ambiente ampio, immerso nel
verde e alla presenza di operatori
professionisti, in grado di garantire
il corretto svolgimento delle serate,
senza abusi di alcun tipo. E’ poi
prevista l’organizzazione di tornei
di calcio e beach volley, essendo il
parco provvisto di impianti adatti a
questo tipo di sport.
La serata del 12 luglio sarà poi dedicata ai maturati dell’anno scolastico
appena conclusosi, che potranno
così festeggiare tutti insieme a ritmo
di musica.
Altro dato da evidenziare, durante
le quattro giornate verrà promossa
tra i partecipanti la Carta Giovani del
Comune di Carpi, per incentivare
strumenti che forniscano ai ragazzi occasioni di crescita positive, e
che li facciano sentire protagonisti
attivi della loro città. Un tentativo
concreto, in attesa della costruzione
del nuovo impianto, di rilanciare
l’immagine della piscina comunale
come luogo di aggregazione, divertimento, sport e tempo libero, aperta
ai giovani e non solo.
14.06.2013 n° 23
20
Calcio – Gara-1 è del Carpi (1-0), spinto da un Cabassi record: 3500 spettatori. Domenica il ritorno a Lecce (ore 17, diretta Raisport)
A un inferno dal Paradiso
A “Via Del Mare” basterà un pari per la B. Guai però a sentirsi favoriti.
Brini indovina tutto, impostazione e cambi: decide Kabine, nel momento più elettrico.
Gustinetti perde qualche stella. Ma schiererà una squadra a sorpresa, più equilibrata e vivace.
T
anto tuonò che poi piovve un acquazzone torrenziale. Di quelli che a
volte si scatenano apposta per
annunciare ai testimoni che sta
entrando in scena la Storia.
Con la maiuscola. Il vecchio
Cabassi ha decisamente riaggiornato la propria, nel giorno più importante dei suoi
85 anni di vita, tanto lunghi
quanto discussi. Quasi 50mila
euro versati al botteghino da
3500 paganti: per incasso e
numero di spettatori è record
d’impianto nel nuovo millennio. La finale non ha tradito.
E il Carpi nemmeno. Vince
gara-1, inverte lo svantaggio
di partenza. Decide un gol fulmineo di Kabine: il side-kick,
un comprimario dimenticato.
Accade spesso, nei giorni
senza domani. Quando tutti
aspettano i protagonisti, diventa protagonista quello che
nessuno si aspetta. Ma il difficile viene adesso. L’ultima
tappa non sarà banalmente una
salita. Bensì una discesa. Nelle viscere del Salento.
LA GARA – Il Carpi ha accettato i ritmi piatti, non ha
voluto forzare i capovolgimenti. Semplicemente ha
scommesso a gioco lungo,
contro l’autonomia del Lecce.
Che a sua volta ha tenuto palla
senza scoprirsi troppo, come
previsto. Non è stato molto
veloce a muoverla, rarissime
volte è riuscito a portarla in
profondità. In sostanza, si è affidato alle invenzioni di Chevanton, che però, nelle intenzioni avrebbe dovuto ricevere
molti più rifornimenti centrali,
a 20-25 metri dalla porta. Ma
Pasciuti ha tolto Giacomazzi
dal predellino. E la crescita
travolgente di Papini ha via
via cancellato Bogliacino. Per
conquistare palla, Chevanton
ha così dovuto arretrare e defilarsi moltissimo. Gagliolo è
stato il migliore in campo, per
impatto e lucidità di letture.
Non ha sbagliato quasi nulla
e ha capito praticamente tutto.
Ovvero l’utilità di inseguirlo
e farlo rimbalzare. L’area di
rigore è rimasta un po’ scoperta, ma senza rischi perché
nessuno è stato in grado di
attaccarla a rimorchio. Solo
Kabine
Chiricò, subentrando a Jeda,
ci è riuscito con un taglio estovest. E’stato l’unico pericolo
concreto in quasi 100’ di gioco. Gustinetti ha messo quattro centrocampisti tecnici per
assicurarsi controllo. Nessun
incontrista, zero inserimenti,
poco cambio passo. Di fatto,
solo Memushaj ne dispone,
ma è stato ripudiato. Lontanissimo dalla centralità del
gioco, e soprattutto dalla zona
tiro. Fino al punto di ridursi a
fare l’ala ammanettata, ostaggio di Letizia. Perdonatemi
l’espressione tranchant: è una
castrazione tecnica. Lo usò
nello stesso modo Maddaloni, la scorsa stagione, contro
il Taranto. Il giorno dopo fu
messo alla porta. Credo oltretutto che Memushaj sia abbastanza ostracizzato dai sudamericani. Non gli passano il
pallone, non assecondano il
suo rock, indugiano col tango. Gustinetti ha sicuramente
compreso l’equivoco, ma sa
ECCELLENZA
Correggese, vittoria D cuore
L
a Correggese fa un altro passo importantissimo verso la Serie D, aggiudicandosi il primo round del barrage decisivo col
Terracina. Gli uomini di Salmi vincono più col cuore che
col ragionamento, andando oltre il nervosismo, i colpi proibiti, e
l’inferiorità numerica nel finale (tre espulsi). Primo tempo bloccato,
ripresa scoppiettante. Rompe il ghiaccio Tani (peraltro facendosi
cacciare per esultanza scomposta), poco dopo raddoppia Pecorari.
In extremis gli ospiti accorciano e tengono aperta la serie: 2-1. Domenica, ore 16, si replica a campi invertiti. Valgono le regole UEFA:
in caso di parità di punteggio, la discriminante è il maggior numero
di reti segnate in trasferta.
E.G.
altrettanto bene che tempo per
risolverlo non ce n’è. Sempre
ammesso che un modo esista.
In fase di non possesso, ha arroccato tutto il centrodestra
su Di Gaudio, che in buona
sostanza ha agito da esca. Il
lavoro ai fianchi lo ha perciò
finito Concas, sempre molto
libero sul lato opposto. Brini
insomma ha indovinato tutto.
In particolare due scelte forti:
1) Cambio sulle palle inattive.
E’ passato a uomo, per proteggere meglio Sportiello. 2)
Cambio in corsa. Ha inserito
Kabine non appena l’aria s’è
fatta elettrica, e serviva giusto
uno che di mestiere entra e
fa casino. Missione compiuta:
man of the match.
PSICOLOGIA – Il Carpi ha adesso il privilegio di
giocare per il pari. Ma non la
convenienza. Piuttosto deve
scendere in campo con una
lucida ossessione: segnare un
gol. Come del resto ha sempre
fatto durante questa gestione
tecnica, 13 volte su 13. Non
conta quando, può anche arrivare tardi. Conta semplicemente farlo, perché sarà più
facile che evitare di subirlo.
Il Lecce deve adesso battere il
Carpi, soprattutto dimenticare
di non esserci ancora riuscito
dopo tre tentativi. In genere,
nel proprio stadio si trasforma.
Trova molto coraggio, dimentica la fatica, si lascia accompagnare per mano. Col passare
dei minuti, specialmente gli
attaccanti acquisiscono traiettorie estreme, di corsa e di
tiro. Riescono a portare dentro
l’area palloni molto pesanti.
Nelle mischie sono molto più
pericolosi: prima di ogni corner, il tiratore aspetta, scientemente, qualche secondo in più
per far lievitare la torcida. E’
qui che i biancorossi devono
andare oltre sé stessi, scoprire
risorse mentali che nemmeno
ritengono di avere. Pochissimi, a questo livello, sanno
cosa significhi resistere a un
rumore che toglie il ragionamento. Compreso gli arbitri.
AGGIUSTAMENTI – Brini
parte con un solo dubbio: Melara. Tenterà di recuperarlo,
il suo peso sarebbe un buon
argine alla vitalità debordante di Tomi. In casa è un
terzino diverso, abbandona
la vergogna di giocare: non
spazza, valorizza il pallone, lo
cavalca fino in fondo. Gustinetti, invece, giocoforza deve
riprogrammare tutto. E non è
detto che sia uno svantaggio.
Quella vista al Cabassi ha dato
l’idea di essere una vecchia
squadra di serie A. Quella di
gara-2 sarà invece una buonissima squadra di Lega Pro.
Larga, aggressiva, verticale.
Meno ricca ma più vivace ed
equilibrata. La squalifica di
Memushaj leva guinzagli a
Bogliacino, e fa spazio alla
corsa robusta di un tamponatore di ruolo (De Rose).
Anche lo stiramento di Jeda
dà un piccolo abbuono: toglie
dall’imbarazzo di far sedere
un uomo scomodo, ma non più
adatto a giocare in velocità. Il
forfait più grave è eventualmente quello di Martinez.
Un’esplosione di marmo:
straordinario agonista, insuperabile nell’uno-contro-uno.
Se non recupera, la difesa a
3 diventa un’opzione quasi
obbligata. Con Giacomazzi
da “caudillo”, ultimo baluardo
e primo regista.
RITORNO – Il Lecce partirà all’attacco, nonostante i
30°C previsti. Non può far
altro, deve arroventare l’atmosfera, dimostrare al proprio
popolo di meritarne l’aiuto.
Incendiandolo fin da subito.
Andrà all’ingaggio, “o victoria o muerte”, spingendo
forte proprio laddove finora
è stato dominato: sugli esterni
(Chiricò o Falco, se non entrambi). Il Carpi giocherà di
blitz e contropiede manovrato.
Ma dovrà preparare a memoria l’approccio. Potrà permettersi pochissimi errori entro
tutta la partita. Nessuno, ma
proprio nessuno nei primi 1015 minuti dei due tempi. Sono
fondamentali. Non decisivi,
ma fortemente condizionanti. Stabiliranno la temperatura
delle fiamme. Il resto sarà un
lungo e paziente ancoraggio.
Ai muscoli di Papini, alla sagacia di Bianco, alle piccole
grandi cose di Della Rocca.
Ovvero all’impermeabilità dei
tre Virgili, che già conoscono le malebolge di “Via Del
Mare”. E non possono averne
paura.
Non siamo favoriti. Chiunque
pensi il contrario, sbaglia. Ma
almeno sappiamo di esserci
guadagnati il rispetto di un
avversario impossibile, in fondo a una stagione comunque
straordinaria. E sappiamo con
precisione qual è la strada per
fare l’impresa: il Paradiso dista esattamente un inferno.
Enrico Gualtieri
I BIGLIETTI - Prevendita presso
la Tabaccheria Luppi
E
’ attiva da martedì 11, e fino alle ore 19 di sabato 15, la prevendita per il Settore Ospiti della gara di ritorno della finale
play off Lecce-Carpi che si giocherà domenica 16 giugno alle
ore 17 allo stadio “Via del Mare” di Lecce.
Prezzo unico: 12 euro (compresi i diritti di prevendita).
Circuito: tutti i punti vendita Listicket abilitati sul territorio nazionale. A Carpi è possibile acquistare i biglietti presso la Tabaccheria
Luppi, in Corso Roma 41.
E.G.
LE INIZIATIVE
Un weekend di passione
S
arà uno dei pomeriggi più sofferte nella storia del calcio cittadino. L’attesa cresce ed è palpabile. Sempre più liturgica. Sui
social network continuano a nascere gruppi e a polarizzarsi
d’interesse. Sui forum-web, tra i locali abituali del mondo biancorosso se ne discute con grande trasporto. E in piazza, nei bar, nei
negozi, al mercato, il Carpi è diventato un argomento mainstream.
Il fenomeno tifo è ai massimi livelli da tre lustri a questa parte. Questa stagione, soprattutto questi playoff hanno restituito alla città il
piacere di una grande squadra. E l’orgoglio di seguirla. Sono stimati
in circa un centinaio i carpigiani che scenderanno a Lecce. Alcuni in
auto; altri in aereo, con volo Ryan Bologna-Bari; la maggioranza in
treno, con l’Intercity notturno. Qualcuno ha addirittura noleggiato
un camper. Ma saranno in moltissimi a rimanere in città davanti alla
televisione (diretta Raisport, ore 16.50). E c’è chi sta organizzando
ritrovi di massa. Come ad esempio il ristorante Laghi Anna (via
Griduzza), che offre la “merenda biancorossa” per tutto il tempo
della partita. Sempre ai Laghi Anna, si terrà venerdì 14 (dalle ore
18 a oltranza) Fiumi&KM, la tradizionale festa di fine stagione degli
Ultras “Guidati dal Lambrusco”. Ingresso libero, piscina aperta fino
alle 24, cena a buffet su prenotazione.
E.G.
Club Juve Carpi 1967
Una festa per il Carpi
D
a quattro anni il Carpi Calcio termina il campionato
al vertice della classifica. Per ringraziare i dirigenti e la
squadra, a prescindere dal risultato finale, il Club Juve
Carpi 1967 organizza una festa per premiarli pubblicamente il 18
giugno presso il Bar Sport di via Ugo da Carpi, 47 alle 20,30 alla
presenza di varie autorità e cittadini. Invitati tutti i tifosi juventini
e non solo per dimostrare la loro gratitudine al Carpi che tante
soddisfazioni ci sta regalando.Per informazioni tel. 3311020085
Giovanni, 3355364770 Carlo.
14.06.2013 n° 23
I
playout condannano la
Sanmarinese alla retrocessione in terza categoria del campionato di calcio.
Le due partite disputate tra
i biancorossi della Polisportiva di San Marino e i
granata Bad Boys di Reggio
Emilia, rispettivamente in
casa e in trasferta, si sono
concluse con esiti negativi
per la squadra di casa. La
sconfitta decisiva è stata
tra le mura nemiche per 3 a
1, nonostante i biancorossi
fossero in vantaggio per 0 a
1 nel primo tempo. Questa
disfatta ha coinvolto tutta
la società e il settore giovanile, come sottolinea anche
uno dei giovani talenti della
Juniores, Federico Proietti,
classe ’95, che ha disputato alcune presenze con la
prima squadra.
Quanto è importante il
calcio nella tua vita?
“La mia esperienza è iniziata nella Virtus Cibeno
all’età di 6 anni, spinto dalla
passione e dai miei fratelli
maggiori i quali militavano
da tempo nella squadra. Ho
vissuto momenti bellissimi
e indimenticabili, conoscendo amici che ho tuttora”.
Perchè hai scelto la
Sanmarinese?
“Il mio approdo alla Sanmarinese è avvenuto all’età di
15 anni: scelta che ho maturato dopo alcuni screzi con
la Virtus che hanno portato
me e alcuni compagni ad
abbandonarla. Mi sono state
proposte varie società ma,
21
I playout condannano la Sanmarinese alla retrocessione in terza categoria del campionato di calcio.
A parlarcene è uno dei calciatori della juniores Federico Proietti
La rinascita comincia dai
giovani talenti
Squadra Juniores Sanmarinese
in base alla comodità, alla
conoscenza dell’allenatore
e alla presenza di alcuni
vecchi amici ho deciso di
intraprendere questa nuova
avventura a San Marino”.
Come ti trovi all’interno
del gruppo e quali risultati sportivi avete raggiunto
in quest’annata?
“I miei compagni mi
hanno accolto benissimo,
così come l’allenatore e la
società, e sono felice di aver
fatto questa scelta. I risultati
non sono stati quelli sperati,
nonostante il buon girone di
ritorno da noi disputato”.
E per quanto riguarda la
tua stagione?
“Un’annata di alti e bassi
a causa di vari infortuni e
problemi fisici ma, malgrado ciò, sono arrivato a
realizzare 10 gol stagionali
e alcune presenze in prima
Gli educatori del minirugby animeranno incontri di conoscenza e gioco di
questo sport in vari centri estivi di Carpi e dintorni
Rugby Carpi: gran finale di stagione
D
omenica 2 giugno
si è svolto il Torneo
Nazionale Città di
Modena. Circa 800 bambini
provenienti da tutta Italia si
sono sfidati in una bella giornata di sole. Il tasso tecnico
del torneo è stato notevole
grazie alla presenza di formazioni di grande tradizione
come il Petrarca Padova,
Lions Amaranto Livorno,
Gispi Prato, Amatori Milano e San Donà, provenienti
da città dove il rugby viene
giocato da decenni. I Falchetti hanno però difeso l’onore
di Carpi raggiungendo l’8°
posto con la categoria Under
8 che ha battuto il Bologna
1928. La corazzata Under
10 ha concluso al 9° posto
penalizzata da un girone
insidioso: dopo la vittoria sui
cugini di Formigine è arrivata
una sconfitta di misura contro
il Petrarca Padova (1 meta a
0) in una partita tiratissima e
quella più larga contro il Prato
(5-0). Nella finalina i carpigiani hanno poi avuto la meglio
sul Livorno in rimonta (2-1).
L’Under 12 ha invece dovuto
fare i conti con squadre di
grande potenzialità e ha chiuso all’11° posto ritrovando
grinta e determinazione nella
finalina contro una formazione di Modena. I successi finali
sono andati a Prato per la
categoria Under 6, Modena
junior per Under 8 e Under
10, San Donà per la Under
12. La stagione termina e,
mentra la dirigenza è al lavoro
per la futura collocazione
della società Rugby Carpi
sul territorio - in sinergia con
l’Amministrazione Comunale
- si gode una relativa vacanza
in attesa di fine agosto,
quando tutto riprenderà a
pieno ritmo. Al 1° Memorial
Leonardi di Formigine
(torneo con Highlanders
Formigine, Picchi 2008 e
Modena Rugby Serie C) i
carpigiani partono sottotono
ma, strigliati da mister Stefano Bolognesi, rialzano la
testa, vincono l’ultima partita
contro Modena e ottengono
la terza piazza finale.
Gli educatori del Minirugby,
come negli anni scorsi, animeranno incontri di conoscenza
e gioco di questo bellissimo
sport in vari centri estivi di
Carpi e dintorni.
Azione di
Federico Proietti
squadra”.
Cosa ti aspetterà nella
prossima stagione?
“Il mio futuro è ancora
incerto poiché il mister Di
Vaio che mi ha accompagnato finora lascerà la squadra e, allo stesso tempo, sto
ricevendo alcune proposte
interessanti da parte di altre
società militanti in categorie
più alte che sto vagliando”.
Francesco Prandi
14.06.2013 n° 23
22
L
a stagione della Cec
si è chiusa ufficialmente con la cena
di fine anno a cui hanno
preso parte dirigenti, staff e
giocatori. Per il presidente
Stefano Allorini è stata
l’occasione per tracciare
un bilancio della stagione
sportiva appena conclusa
e fare il punto della situazione sul futuro. “Dispiace
per l’epilogo – commenta
Allorini – ma il campionato è stato estremamente
positivo. Abbiamo raggiunto i play-off, che erano
l’obiettivo iniziale, per
il secondo anno di fila,
e valorizzato giocatori
giovani come Bigarelli
e Di Primio e altri del
nostro settore giovanile”.
La strada della Cec è stata
tutta in salita sin da inizio
stagione: “abbiamo dovuto
superare anche l’ostacolo
Cec Carpi: il presidente Stefano Allorini ha tracciato il bilancio di fine stagione
Il palasport sarà il nodo del
futuro del volley cittadino
del campo di gioco, dovendo giocare a Correggio
tutto il girone d’andata:
questo ha significato disagi
tecnici e costi per le casse
della società, anche se va
dato atto alla Fipav di aver
risparmiato alle società
terremotate le tasse di
iscrizione e gara”. Ecco,
il palasport. Sarà questo il
nodo del futuro del volley
cittadino. “Purtroppo non
abbiamo mai ricevuto alcuna risposta dalla Provincia
riguardo al progetto da noi
presentato per l’innalzamento del tetto del Pala-
Stefano Allorini
L•J Volley: acquisti
Ilaria Maruotti
Il GM Borruto mette la quinta
C
ontinua senza sosta il
lavoro del general manager della L•J Volley,
Carmelo Borruto, che si sta
muovendo sul mercato italiano
ed estero alla ricerca dei migliori talenti e degli elementi
giusti da inserire nella squadra
che disputerà il prossimo campionato di Serie A1. A vestire
Vittoria
Prandi
la maglia modenese arriva la
schiacciatrice, classe ‘94, Ilaria Maruotti, reduce da una
stagione tra le fila dell’Imoco
Conegliano che l’ha portata
fino in fondo a disputare la
finale Scudetto poi vinto da
Piacenza. Per la giovane un
contratto triennale che testimonia la volontà di costruire
un progetto solido e, al tempo
stesso, improntato verso l’alto
grazie ai migliori giovani talenti
in circolazione. Ilaria, infatti,
corrisponde proprio a questo
prototipo di giocatrice. Terminato il campionato la Maruotti
ha risposto alla convocazione
del ct della Nazionale Juniores Davide Mazzanti in vista
del Mondiale di categoria che
inizierà tra un paio di settimane. Anche per lei, quindi, si
prospetta una calda estate in
maglia azzurra prima dell’approdo sotto la Ghirlandina. Ci
Pallanuoto cabassi - I risultati
Cabassi - President Bologna: 12 - 6
L
’Under 13 della Cabassi gioca a Carpi lo spareggio essendosi
classificata terza nel girone Emilia contro la quarta in classifica
del girone Romagna,ossia President Bologna. Bella partita
durante la quale i ragazzi ottengono una netta vittoria (12 a 6) che
consente loro, domenica prossima, di giocare per il 5° posto contro
gli amici di CN Persiceto, alle 15,30, presso l’impianto di Parma,
Centro Negri. La gara ha visto nel primo parziale le squadre studiarsi
tenendo il risultato sul 2 a 2. Poi President ha iniziato a fare vari cambi
e la differenza in acqua si è notata, il livello delle squadra avversaria
è sceso, mentre le riserve carpigiane non hanno fatto rimpiangere
i titolari. Bene tutti i difensori del Carpi che marcano stretti gli
avversari. Bene l’attacco coi piccoli Alessio Dondi e Alessandro
Giliberti che segnano un goal a testa e bene anche gli attaccanti
Tamelli e Ascari. Da segnalare le tre girate del centro Golinelli che
ha finalmente fatto valere la sua tecnica di gioco. Capitan Raimondi
ben si comporta sotto i pali e grazie ai suoi rilanci lunghi, manda
tutta la squadra in attacco.
Under 13
Cabassi - A.S.D. Aquaria: 4 - 11
L
a Serie C della Cabassi stecca una partita decisiva in casa,
davanti a una bella cornice di pubblico e si vede scappare altri
tre punti importanti in chiave salvezza. Partono bene i padroni
di casa, ma poi gli ospiti mettono in mostra tutta la loro esperienza
e vincono, consolidando il settimo posto nella classifica generale.
sarà anche una vera e propria
modenese nella squadra che
Borruto sta allestendo. E’ ufficiale l’ingaggio della giovane
Vittoria Prandi che arriva
dalla Yamamay Busto Arsizio. Nativa di Mirandola e
cresciuta nella società locale, la
Stadium, Vittoria torna a Modena per completare il reparto
delle palleggiatrici, con un contratto di due anni, dopo che
nelle ultime stagioni ha avuto
modo di crescere in una formazione Under 18 tra le più forti
dell’intero panorama italiano.
In arrivo anche la schiacciatrice
belga Helene Rousseaux con
un contratto di un anno più
opzione. Classe ‘91 e punto di
forza della propria nazionale, la
giocatrice ha disputato l’ultima
stagione in Polonia vestendo la
maglia del Muszyna con cui
ha conquistato la Coppa CEV.
Doti atletiche importanti per
questa giovane che conta su
un’altezza che sfiora il metro
e novanta.
Ferrari. Siamo in contatto
con l’Amministrazione
Comunale di Carpi, con la
quale stiamo analizzando
la possibilità di rendere
idonea per la A2 la nuova
palestra in costruzione
presso la nuova Scuola di
Cibeno. Ma è evidente che
se non ci saranno novità a
breve dovremo rivedere i
nostri obiettivi. La nostra
volontà è quella di restare
a Carpi ma, se in città non
si potrà puntare alla Serie
A, ragioneremo di conseguenza, spostando le nostre
energie ancor più sui gio-
vani così da avere, eventualmente, una base pronta
quando tra qualche anno
si potrà tornare a parlare
di Serie A. In questi giorni
il ds Michelini ha iniziato
i colloqui con i giocatori:
vorremmo portare a Carpi
giovani talenti per costruire, insieme all’attuale
allenatore col suo staff, un
gruppo che possa puntare
nel giro di tre anni al salto
di categoria in linea con
la situazione economica
generale e le prospettive di
avere una struttura idonea
che ci possa ospitare”.
Finale Regionale Categoria Allieve Csi
Amaro in bocca per l’MHT
Mondial Città di Carpi
B
astava un briciolo di convinzione in più nel chiudere il
secondo il 2° set e ora la MHT Mondial Città di Carpi
starebbe celebrando l’ennesima finale nazionale. Invece
la formazione di capitan Caterina Tagliavini ha gettato via
l’opportunità che aveva a portata di mano quando, avanti 1 a
0 (con un bel recupero del set che le vedeva 4/5 punti sempre
da recuperare), nel 2° set si è fatta recuperare sul filo di lana
dalla formazione modenese dell’Amendola che ha chiuso il
parziale a suo favore ai vantaggi e poi ha chiuso il set finale
con delle grandi difese sotto gli attacchi delle carpigiane. Risultato finale che lascia l’amaro in bocca alle ragazze dell’MHT
Mondial Città di Carpi.
Romano Mattioli, proprietario di Terraquilia e main sponsor della Handball Carpi, rinnova
il suo impegno nella pallamano anche per il prossimo campionato
Occorre continuare a sostenere lo sport locale
S
i appena conclusa la
stagione 2012/2013
del campionato di Serie
A - 1^ divisione maschile. Protagonista fuori dal rettangolo
di gioco è stato senz’altro
Romano Mattioli, proprietario di Terraquilia e main
sponsor della Handball Carpi
durante questo campionato.
Mattioli si è definito ancora
acerbo per quel che riguarda
le sue conoscenze sul mondo
della pallamano, ma proprio
per questo ha deciso di approfondire la storia di questa
disciplina. E la sua decisione
di avvicinarsi alla società
carpigiana è derivata anche
dall’idea di sostenere questo
sport nel momento della sua
rinascita, dal momento che
la pallamano a Modena ha
vissuto una storia importante.
Mattioli, cosa l’ha spinta
a entrare nel mondo della
pallamano?
“Non ci sono ragioni specifiche. Ritengo sia necessario sostenere l’attività sportiva che
dev’essere parte integrante
della vita di ciascuno. Io non
ho mai praticato né conosciuto la pallamano prima di collaborare con la Handball Carpi.
Tutto è iniziato grazie alla mia
conoscenza con Cerchiari
che mi ha presentato il suo
ambizioso progetto. Mi ha
spiegato dove voleva arrivare
e mi ha chiesto di collaborare
con lui”.
Cosa pensa della stagione
appena conclusa?
“Sono molto contento.
Nonostante Cerchiari avesse
in partenza grandi ambizioni
sugli obiettivi da centrare,
è certo che, a ogni livello e
in ogni sport, una squadra
neopromossa che raggiunge
immediatamente posizioni
così alte rappresenta un
grande successo. Questo però
non vuol dire che ci si debba
fermare. Anzi, proprio da que-
sto risultato si deve ripartire
per migliorarsi sempre più”.
Quali sono a oggi i suoi
rapporti con la società?
“Ho avuto modo di conoscere
quasi tutte le figure principali all’interno della società.
Naturalmente con Cerchiari
ho ottimi rapporti ed è per
questo che sono contento
di proseguire la mia collaborazione con la Handball
Carpi, tanto che ho deciso di
incrementare il mio impegno,
affiancando il nome della mia
azienda, Terraquilia, a quello
della squadra. Oltre a Cerchiari, ho avuto poi il piacere
di conoscere Bonfiglioli e
il presidente Lucchi. Di tutti
loro ammiro la passione che
mettono in ciò che fanno.
Il tempo e le energie che
dedicano per far funzionare e
crescere la squadra”.
Il suo impegno nella
squadra è già importante,
dopo la nascita della nuova
squadra di pallavolo a
Modena, la MVP.0, pensa di
modificare la sua partecipazione nella Terraquilia
Carpi?
“Senza alcun dubbio il prossimo anno ci saròe darò il mio
appoggio alla causa portata
avanti dalla Handball Carpi.
So che Cerchiari darà vita a
una formazione competitiva, che punterà al miglior
risultato possibile e sono ben
contento che il mio nome e
quello della mia azienda siano
associati a questa squadra”.
Cosa si aspetta dalla stagione che arriva?
“Ovviamente la speranza è
quella di arrivare più in alto
possibile. Come ho detto non
ho avuto modo di incontrare Cerchiari, e nemmeno
di sapere che giocatori sta
contattando. Ma lo conosco e
so che allestirà un’ottima rosa,
in linea con quelle che sono le
aspettative della società”.
14.06.2013 n° 23
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