Settimanale di 14 giugno 2013 attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIV N. 23 Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa a soli € 0.50 in edicola con noi la sicurezza e’ di casa Andrea Guandalini e Giacomo Grazioli Centrum srl di Carpi, coi suoi vent’anni di esperienza, è in grado di soddisfare il crescente bisogno di sicurezza dei cittadini, avvalendosi dei più avanzati dispositivi elettronici. Attivisti No Triv basta trivelle nel nostro territorio D’Orazio e Piccinini esame di maturità: è partito il toto tema Andrej Bandieri coaching: siate gli artefici di voi stessi La famiglia Focherini 15 giugno: beatificazione di odoardo focherini 14.06.2013 n° 23 2 Libri da non perdere! Il veleno dell’oleandro Di Simonetta Agnello Hornby P edrara. La Sicilia dei Monti Iblei. Una villa perduta sotto alte pareti di roccia tra l’occhieggiare di antiche tombe e il vorticare di corsi d’acqua carezzati dall’opulenza degli oleandri. E’ qui che la famiglia Carpinteri si raduna intorno al capezzale di zia Anna, scivolata in una svagata ma presaga demenza senile. Esistono davvero le pietre di cui la donna vaneggia nel suo letto? Dove sono nascoste? Ma soprattutto, qual è il nodo che lega la zia al bellissimo Bede, vero custode della proprietà e ambiguo factotum? Come acqua nel morbido calcare i Carpinteri scavano nel passato, cercano negli armadi, rivelano segreti - vogliono, all’unisono, verità mai dette e ricchezze mai avute. Tra le ombre del giorno e i chiarori della notte, emergono influenze di notabili locali, traffici con i poteri occulti e, soprattutto, passioni ingovernabili. Le voci di Mara, nipote prediletta di Anna, e di Bede ci guidano dentro questo sinuoso labirinto di relazioni, rimozioni, memorie, fino a scavalcare il confine della stessa morte. Simonetta Agnello Hornby mette a fuoco un micromondo che pare allargarsi, con un brivido, a rappresentare i guasti, le ambizioni e le ansie di liberazione dell’universo famigliare, tutto intero. Tra le righe... La Tav e le false promesse I gnorati. Così si sono sentiti ultimamente i pendolari della Modena-Carpi-Mantova. Le proteste per riduzioni, soppressioni e ritardi sono cadute nel vuoto, accolte da un silenzio siderale, come non accadeva da anni. I pendolari ne hanno viste di tutti i colori e l’ultima in ordine di tempo è la soppressione dei 28 treni-navetta del sabato e la chiusura della biglietteria di Carpi alle ore 13. Si tratta dell’ennesima riduzione del servizio che smentisce, nei fatti, le promesse di Regione Emilia Romagna, Trenitalia e Tper. Il taglio è stato denunciato dal Comitato Utenti della linea Carpi-Modena-Mantova e da Federconsumatori. L’assessore C. Alberto D’Addese del Comune di Carpi, non coinvolto nella scelta, ha sollecitato, insieme al Comune di Modena e all’Agenzia per la Mobilità, la Regione a convocare un incontro. Ignorati anche loro. Domenica 9 giugno, intanto, a testimonianza di una situazione indecente, sono stati cancellati sei treni. Le segnalazioni di disservizi sulla Carpi-Modena-Mantova sono rimaste sulle scrivanie perché erano tutti al taglio del nastro della stazione sotterranea dell’Alta Velocità di Bologna e della stazione mediopadana di Reggio Emilia. Nell’entusiasmo generale non sono mancate le rivendicazioni dei pendolari a cui la Regione pare abbia teso la mano invitando a “discutere e costruire il nuovo orario che potrà avere benefici dal fatto che con l’alta velocità - e le nuove stazioni in linea - si liberano binari importanti”. “Capisco la protesta - ha detto l’assessore regionale ai Trasporti, Alfredo Peri, ai pendolari - un po’ meno il metodo. Chiedere un automatismo - si aprono le stazioni e dopo dieci minuti c’è il risultato positivo - è complicato. Ma presto benefici”. Da ignorare. Sara Gelli Foto della settimana Sabato 8 giugno in Piazza Martiri la comunità pachistana sciita ha festeggiato l’Ashura, giorno nel quale viene commemorato il martirio di Hussein, nipote di Maometto. Festa generalmente molto cruenta durante la quale gli uomini si auto flagellano facendosi sanguinare, a Carpi, i fedeli si sono limitati a battersi vigorosamente il petto con le mani. attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Francesca Zanni, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino. IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini PUBBLICITA’ Multiradio - 059698555 STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713 REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 [email protected] COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 12 giugno 2013 14.06.2013 n° 23 3 sisma e ricostruzione I bimbi della Scuola Cesare Battisti di Sozzigalli hanno regalato a Radio Bruno una canzone speciale “Radio Bruno: come te non c’è nessuno” U “ n limpido coro di voci ha scaldato il cuore di tutti noi. I piccoli della Scuola Primaria Cesare Battisti di Sozzigalli hanno infatti regalato a Radio Bruno una canzone dal sapore decisamente speciale. E tra i corridoi della Radio è ormai un vero e proprio tormentone. La scuola - abbandonata dopo il sisma poiché non più rispondente alle normative - aveva ricevuto, grazie alle risorse messe a disposizione dal progetto Teniamo Botta, Claudia Conti ed Erika Commisso un impianto audio con microfoni, mixer e casse per garantire il proseguimento delle lezioni di educazione musicale. Per ringraziarci, la maestra Claudia Conti, insieme ad alcuni genitori dei 98 alunni della Primaria, Proclamate le scuole vincitrici del concorso promosso da Zurich Dopo il terremoto vince la creatività I risentito dei danni provocati dal terremoto. Il concorso creativo, che ha visto la partecipazione di 74 classi e 1.500 bambini delle scuole primarie delle Province di Bologna Ferrara, Modena e Reggio Emilia, fa parte di un l 30 maggio scorso, presso la Sala di Levante del Municipio del Comune di Carpi, sono state decretate le 10 classi vincitrici del concorso creativo Dopo il terremoto – Ricordi e Desideri, l’iniziativa promos- sa da Zurich, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna, con la finalità di portare un aiuto concreto e dalla valenza ludico-educativa a favore delle comunità scolastiche che hanno a Scuola Giotto è arrivata prima ex-equo con altre quattro classi, su 74 partecipanti, al concorso voluto da Zurich a cui ha partecipato la classe 3 A con l’elaborato Dopo il Terremoto - Ricordi e Desideri. Ecco la storia scritta dagli alunni dal titolo: La danza della terra. La storia scritta dagli alunni della 3A della scuola Giotto L C’era una volta un piccolo extraterrestre di nome Plextra. Un giorno, spinto dalla curiosità, cominciò a vagare nello spazio con la sua navicella, alla ricerca di nuovi pianeti da esplorare. Dopo tanto viaggiare, fu attirato da un pianeta tutto blu; si avvicinò: era la terra. Intanto Andrea, uno scolaro della Scuola Giotto, fu svegliato da un forte rumore e vide una luce accecante che illuminava il cielo e tutta la città. Guardò fuori dalla finestra e, con gran- La danza della terra de meraviglia, vide che nella piazza di Carpi era atterrata una strana navicella; sembrava un enorme disco grigio, circondato da finestre circolari dalle quali usciva una luce gialla. Improvvisamente si aprì una porta e da una scala fluorescente venne fuori uno strano essere tutto verde: dalla testa spuntavano due grosse antenne, aveva occhi grandi e mani e piedi con tre dita. Anche se molto spaventato, Andrea si avvicinò a questo strano omino, che, rassicurandolo, gli disse che era arrivato da molto lontano per saperne di più sui terrestri. Andrea, volendolo presentare ai suoi amici, lo invitò alla sua scuola, dove fu da tutti accolto con grande festa. Che strano! Quanti rumori, voci, colori! Che vivacità frizzante! Improvvisamente… Boom! Un grosso boato paralizzò tutti i bambini, che istintivamente si precipitarono sotto i banchi. Passò qualche istante, ma tutto si muoveva ancora e la paura, il panico, lo sconforto, l’agitazione presero il sopravvento. Scuotitor, il mostro della terra, si era risvegliato… Andrea cominciò a piangere, aveva il cuore gonfio di paura e, nella confusione generale, si guardava attorno spaventato per cercare una via di fuga e allontanarsi il più possibile dal terribile mostro. In quello stesso momento vide Plextra fluttuare in aria, disorientato da tutto quello che stava accadendo. Andrea gli disse: «Aiutami! ha scritto una canzone, sulle note de Il blues del manichino, successone dello Zecchino d’Oro. E nata così, in punta di piedi, quasi per gioco, Il blues di Radio Bruno. E il La lo hanno dato gli stessi bambini che avevano coniato il ritornello: Radio Bruno, come te non c’è nessuno! “Ogni volta che mi veniva in mente una strofa - racconta la maestra Claudia - mi fermavo per annotarla. Poi, insieme a tre papà e a una mamma abbiamo abbozzato il testo. Mancava solo una frase che mi è poi stata suggerita dai bimbi in classe”. Un lavoro corale, “perché da soli non si fa nulla”, prosegue Claudia Conti, che ha entusiasmato gli alunni della Cesare Battisti. “Entrare in una sala di incisione è stata per loro un’esperienza nuova ed eccitante. Sono stati davvero bravissimi”, aggiunge la maestra Erika Commisso. Grazie bambini per l’emozione che ci avete regalato. J.B. più ampio progetto avviato lo ottobre con la donazione di un’aula digitale 2.0 a due istituti, uno a Carpi e uno a Cento e in marzo la realizzazione del workshop Rapporto tra Terremoto, Arte e Creatività per tutti i dirigenti e docenti delle Scuole Primarie del territorio di riferimento, che ha riscontrato largo successo. Per partecipare al concorso, ogni classe ha realizzato il proprio elaborato, scegliendo di esprimersi attraverso la forma grafica o testuale preferita - come il disegno o la poesia - o abbinando tecniche digitali. La valutazione degli elaborati è stata poi affidata a una giuria che ha così decretato i 15 più meritevoli ai quali sono stati consegnati 5 macchine fotografiche digitali con 5 stampanti (dal 1° al 5° premio) e 5 macchine fotografiche digitali (dal 5° al 10° premio). Tra le premiate, le carpigiane Rodari (classe IV B), Giotto (classe III A), Pertini (classi III A, V A e V B) e Fanti (classi V A, V B e V C). Portami via da qui». Plextra allora lo fece salire sulla sua navicella e si allontanarono velocemente dalla città. Mentre si allontanavano, ai loro occhi si presentavano le scene più sconvolgenti: case senza tetti, scuole danneggiate, persone che correvano in strada, bambini che piangevano… Andrea capì allora che qualcosa di grave era successo e che niente sarebbe stato come prima. Giunti finalmente sul suo pianeta, Plextra gli disse: «Se vuoi, puoi rimanere per sempre qui con me». Andrea si guardò intorno e vide una strana città abitata da esseri uguali a Plextra. Gli sembrava un mondo fantastico: veicoli che si muovevano fluttuando nell’aria, bambini che giocavano su altalene a forma di banana e tante altre stranezze. C’era un gran via vai di navicelle spaziali, che sfrecciavano tra enormi grattacieli e negozi forniti di giochi supertecnologici che ogni bambino sulla Terra avrebbe desiderato! L’atmosfera, però, era triste: le abitazioni, dove vivevano con tutte le comodità, erano palazzi grigi. Le scuole, poi, non esistevano: i piccoli extraterrestri studiavano a casa, con il proprio computer. Così ognuno pensava a sé e non c’erano momenti di festa per stare insieme. Nonostante questo mondo così tecnologico lo affascinasse, Andrea cominciò a sentire tanta nostalgia per la sua Terra, per i luoghi della sua città a lui tanto cari, per i suoi genitori che neanche aveva avuto il tempo di salutare, per i suoi compagni, per le sue maestre… E cominciò a pensare: «Ho avuto tanta paura, ma con il tempo so che passerà. Mi sarebbe piaciuto poter fermare quella specie di mostro che ci ha fatto “ballare”, ma purtroppo non è stato possibile! La natura vince sempre, dico io. Se la Terra si è comportata così, forse l’abbiamo maltrattata? Però penso che soltanto rimanendo tutti insieme possiamo darci coraggio l’un l’altro e ricostruire la nostra città più bella e più solida. Ho deciso: voglio tornare a casa». Sul pianeta di Plextra i terremoti non si verificavano mai, è vero, ma proprio lì Andrea ritrovò il coraggio e la speranza: l’amore per la Terra e per i suoi cari vinse la paura! Così Andrea fece rientro nella sua città. Anche se fosse tornato a vivere in una tendopoli, nessuno gli avrebbe potuto portare via la gioia di vivere, la voglia di ricominciare insieme alla sua famiglia e alla comunità di cui era parte! La canzone Della terra il moto ci ha lasciati soli e spaesati ma Radio Bruno ci ha aiutato e tanti doni ha regalato... Questo blues è per Radio Bruno, una radio vera amica che, in men che non si dica, ha aiutato tutti quanti! Radio Bruno ringraziamo, col tuo mixer registriamo, questo pezzo dedichiamo proprio a te. Un bacione ti mandiamo e con la mano salutiamo un’amica vera e rara come te”. 14.06.2013 n° 23 4 sisma e ricostruzione “ Sgomberiamo immediatamente il campo da equivoci: il terremoto del maggio scorso è stato un sisma naturale ma spetta alla Commissione Internazionale di Errani escludere che il disequilibrio causato dall’estrazione di idrocarburi, non adeguatamente compensati nel sottosuolo, unitamente alla reiniezione dei fluidi di scarto in presenza di faglie attive, ne abbia accelerato la venuta”. A parlare è Elisabetta Sala, attivista del Movimento No Triv di Reggio Emilia, comitato di cittadini contrario alla ricerca di idrocarburi in Emilia e allo stoccaggio sotterraneo di gas. Pratiche pericolose e dalla pesante ricaduta ambientale. Ma andiamo con ordine. A destare la preoccupazione degli attivisti è la “silenziosa” proliferazione di permessi di ricerca idrocarburi - metano e petrolio - e permessi già concessi sul nostro territorio. Fatti che la cittadinanza ignora e nell’occhio del ciclone e’ ora la compagnia australiana po valley per l’installazione di tre pozzi di idrocarburi a canolo e budrio, frazioni di correggio “Basta trivelle in Emilia” Elisabetta Sala insieme ad alcuni attivisti del No Triv di Reggio Le società a caccia di briciole di combustibili fossili in realtà vogliono stoccare gas nei pozzi dismessi. Non è un segreto che l’Europa guardi all’Italia come a un sito strategico per un futuro Hub del gas le amministrazioni locali tacciono. “Questa improvvisa virata sulle fossili è a dir poco inspiegabile. Basti pensare - prosegue Sala che il nostro, è il secondo Paese al mondo per importazione energetica: acquista infatti circa il 90 per cento dei combustibili fossili dall’estero. Agip ed Eni, dal Dopoguerra, hanno trivellato l’Italia da Nord a Sud, scavando migliaia di pozzi ed estraendo risorse fino al loro esaurimento, eppure la provincia di Reggio Emilia, così come il resto dell’Emilia Romagna, continua a essere nel mirino delle compagnie petrolifere (ndr - il nostro Paese è un paradiso per le compagnie petrolifere perché le royalties che pagano sono le più basse del mondo. Se in Danimarca la percentuale da pagare allo Stato sull’estratto a terra è del 50%, in Italia è al 10%. Conviene anche per la cosiddetta franchigia: nel Bel Paese al di sotto delle 20mila tonnellate di greggio non si pagano tasse)”. Nell’occhio del ciclone è, ora, la compagnia austra- liana Po Valley per l’installazione di tre pozzi di estrazione di idrocarburi a Canolo e Budrio, frazioni di Correggio. L’istanza di permesso di ricerca denominata Cadelbosco di Sopra, al momento depositata in Regione in attesa della valutazione di impatto ambientale, non va giù al comitato No Triv: “il progetto interessa i comuni di Correggio, Bagnolo, Cadelbosco, Campagnola e Rio Saliceto, un’area già esplorata e sfruttata in passato da Eni. La concessione copre l’area della vecchia Concessione Correggio dove Eni trivellò 52 pozzi a diversi livelli di profondità, molti dei quali risultati sterili o antieconomici, mentre altri furono resi produttivi e stimolati con acidificazioni, fratturazioni ed estensione spari. Stesso trattamento sia per i pozzi di metano che per quelli di Bagnolo in Piano a olio stimolati anche con gas lift. Il giacimento I motivi del no A ccanto al disastro ambientale e al rischio sismico tutt’altro che escludibile in una zona tettonicamente attiva, le quantità stimate di idrocarburi nella nostra zona sono così basse che non migliorerebbero il fabbisogno energetico. Non c’è nessun interesse nazionale da preservare se non il ritorno economico delle compagnie petrolifere che pagano royalties vergognosamente basse rispetto ai danni che causano! E tra l’altro tasse che finiscono per la maggior parte nelle tasche della Regione e solo in minima parte in quelle dei Comuni che però subiscono l’impatto negativo maggiore! Nessun cittadino avrà benefici economici dall’estrazione di idrocarburi, nessuno di noi avrà sconti in bolletta e non ci saranno nuovi posti di lavoro dal momento che il settore petrolifero si avvale di personale esperto e qualificato! di Correggio è rimasto in produzione fino allo stop del 2002, nonostante la concessione scadesse nel 2017”. Insomma un’area esplorata e ritenuta priva di interesse considerato il rapporto costi/ricavi, come la stessa Eni ha chiarito nella sua analisi finale: “il livello maggiormente produttivo del campo risulta ormai esaurito”. Se Eni ha rinunciato alla Concessione Correggio poiché non vi era rimasto potenziale minerario residuo, perchè oggi altre società avanzano diritti su quell’area? “Evidentemente per speculare continua Eslisabetta Sala ma non non ci stiamo. Non siamo disposti a vedere le nostre campagne e le nostre oasi naturali deturpati da trivelle e vasche per contenere i fanghi usati per le perforazioni e rifiuti di certo non ecologici e di dubbio smaltimento”. La levata di scudi contro il permesso di ricerca Cadelbosco Sopra, Consci di vivere in un’area sismica perché nessuno tiene conto del principio di precauzione? Fantozza (che comprende i comuni di Fabbrico, Novellara, Rolo, Reggiolo, Guastalla e Campagnola) e Sorbolo (che comprende i comuni di Novellara, Gualtieri, Guastalla, Poviglio, Boretto, Brescello e Castelnovo Sotto) targati Edison, Terracon, Po Valley, Aleanna Resources, San Leon e Hunt Oil nasce dalla volontà di preservare il territorio: “dopo le trivelle arrivano tubi e impianti per la desolforazione provocando ulteriore inquinamento. Oltre a questo e al pericolo di incidenti irreversibili, di inquinamento delle falde acquifere e di sversamento di idrocarburi nei campi agricoli, si aggiunge l’aumento della subsidenza, ovvero l’abbassamento del terreno, laddove nella Bassa colpita dai violenti terremoti del 2012, anche gli impianti di sollevamento acque di Mondine e San Siro – che ci hanno sempre salvato dagli allagamenti nei periodi di forte pioggia (a Moglia e San Benedetto Po) sono fuori uso e gravemente danneggiati dal sisma”. A tutto ciò si aggiunge poi il rischio sismico, in una zona che ha già manifestato più volte negli anni la sua sismicità in un territorio fragile, impreparato ad arginarne le conseguenze e fortemente antropizzato. “Nel maggio scorso - continua Sala - la terra ha parlato. Ed è stata chiara, ha detto basta. Siamo i primi a dire che sul nostro territorio non è mai stato praticato fracking ma è dimostrato che il rischio sismico può aumentare laddove, per estrarre le ultime riserve di idrocarburi, si ricorre a violente stimolazioni (che possono creare micro sismicità) a base di acidi, fratturazioni, pozzi orizzontali, spari con esplosivo nel sottosuolo e iniezioni di acqua in pressione”. Il lecito dubbio che assale i componenti del No Triv è che le società a caccia di briciole di fossili in realtà vogliano stoccare gas nei pozzi dismessi. D’altronde non è un segreto che l’Europa guardi al nostro Paese come a un sito strategico per un futuro Hub del gas... Negli studi sull’impatto ambientale dei pozzi che dovrebbero essere scavati in aree destinate alla coltivazione e in prossimità di un filare di farnie munumentali e dei centri abitati di Canolo (2) e Budrio (1 a due chilometri dall’area di riequilibrio ecologico di via Imbreto) si legge che “qualora dovessero risultare sterili potrebbero essere testati per lo stoccaggio”. Due righine piccine piccine che però non sono sfuggite agli ambientalisti. “Ma come - si domanda Elisabetta - il progetto del campo a gas di Correggio è stato bocciato dal Ministero poiché ritenuto inadeguato alla stoccaggio di metano a causa della presenza di faglie attive che lo attraversano e ora si valuta il via libera a stoccare a due passi da lì? La Regione deve chiarire la sua posizione e dire no a questi progetti”. Certi di vivere in un’area sismica perché nessuno pare tener conto del principio di precauzione? E, ancora, iniettare in pochi mesi e in sovrapressione gas, non provoca stress e disequilibri innaturali nel sottosuolo? Siamo proprio sicuri che tali idrocarburi restino confinati nei siti di stoccaggio? Qual è la natura dei gas che ogni primavera fuoriesce dai terreni? Interrogativi inquietanti, così come le potenziali conseguenze di un eventuale e ulteriore sfruttamento di una terra esausta, la nostra, già provata da anni di trivellazioni. “Noi esigiamo la verità e non ci fermeremo”, conclude Elisabetta Sala. Jessica Bianchi 14.06.2013 n° 23 5 sisma e ricostruzione Cas: Cambiano le regole dal 1° agosto, definiti i requisiti per i nuclei familiari. Stanziati altri 55 milioni di euro Tutti in fila: un’altra volta C i risiamo. La macchina della complicazione ha colpito ancora i terremotati d’Emilia. Con la proroga dello stato d’emergenza cambiano, a partire dal 1° agosto, le regole di erogazione del Cas (contributo di autonoma sistemazione) e vengono definiti nuovamente i requisiti per accedervi. L’ennesima ordinanza del Commissario per la ricostruzione Vasco Errani (la numero 64 del 2013), spiega i criteri, le procedure e i termini per ottenere il contributo destinato ai nuclei familiari sgomberati dalle proprie abitazioni in seguito al terremoto del maggio scorso. Il presupposto fondamentale per percepire il nuovo Cas è l’impegno, da parte del richiedente, a ristabilire l’agibilità dell’abitazione. Se il richiedente è un affittuario la sua domanda dev’essere sottoscritta anche dal proprietario che “ Il terremoto ci ha feriti, ma la burocrazia ci ha finiti”, oppure “Il cento per cento, ma di che, se non abbiamo ancora visto un soldo?”. E ancora “Esodata e terremotata, tradita e beffata”. “Meno burocrazia e meno ordinanze da parte della Regione. Vogliamo indennizzi e non contributi”. “Più aiuti e meno auto blu e passerelle di politici. Ne abbiamo già visti abbastanza”. Anche il neo presidente del Consiglio Enrico Letta non è stato esente da critiche e proteste e da striscioni polemici innalzati dai terremotati di abitazione (a San Rocco), rifare la fila e compilare un’altra richiesta. “Al più presto - spiegano in Comune - le famiglie che già percepiscono il Cas saranno avvertite tramite sms affinché si ripresentino per fare domanda”. Insomma l’ennesima e amara conferma che il tanto sospirato snellimento della burocrazia è - e resterà - un’irraggiungibile utopia. Non ci si spiega infatti, come mai, i nuovi contributi non “scattino” d’ufficio per la buona pace di chi, a casa sua non c’è ancora tornato. D’altronde i Comuni sono a conoscenza del numero di persone rientrate - poche dal momento che sono proprio loro gli enti preposti a revocare le inagibilità, a lavori eseguiti! E se c’è qualche furbetto - rientrato in un’abitazione sgomberata senza aver effettuato i lavori previsti dalle ordinanze commissariali per la ricostruzione - che gode impropriamente del contributo, siano le Forze dell’Ordine a controllare e non gli enti locali già gravati da altre incombenze. E invece no, per il principio di uguaglianza, la Regione butta tutti nello stesso calderone e l’onesta maggioranza degli sfollati, la quale meriterebbe ben altra considerazione, deve pagarne lo scotto e rimettersi nuovamente in fila. Chiudiamo con una nota tanto positiva quanto ironica: il contributo potrà essere erogato anche oltre la scadenza del termine dello stato di emergenza poiché la sua durata è “connessa ai tempi necessari per il ripristino delle abitazioni lesionate”, si legge nell’ordinanza. Della serie anche la Regione - mancava giusto lei - si è resa conto che per ricostruire l’Emilia la strada da fare è ancora lunga e impervia... Colpa della burocrazia? Jessica Bianchi Medolla e Mirandola, le due località che ha visitato nelle scorse settimane. “Vogliamo garanzie sui finanziamenti, vogliamo soldi veri, così non va. E’ necessario cambiare”. Questo il leit motiv della protesta urlata a Letta ma anche al presidente della Regione Vasco Errani e all’assessore Gian Carlo Muzzarelli che lo accompagnavano. Perché è un anno che sentono ripetere le stesse promesse, quasi per tacitare i terremotati senza casa e senza lavoro con frasi di circostanza, che però non convincono più nessuno. E il Comitato di protesta Sisma 12, ha ricordato a Letta di aver raccolto 4mila firme di terremotati, firme consegnate a Errani, di aver manifestato sotto il palazzo della Regione a Bologna, di aver portato in piazza a Mirandola 2mila manifestanti, di aver chiesto più volte ai vertici regionali di cambiare l’accordo tra Abi e Cassa Depositi e Prestiti perchè chi è ancora fuori casa non ha i soldi per ricostruirla e quell’accordo penalizza i terremotati. “Lo Stato ci aiuti”, è stato urlato a Letta e a Errani. “Queste promesse di oggi ce le hanno fatte sia Napoletano che Monti quando sono venuti qui, ma dopo un anno siamo al punto di partenza e non ne possiamo più”. Insomma la gente della Bassa ha parlato chiaro e spera che Letta ed Errani questa volta facciano sul serio e abbiano recepito la sua insoddisfazione. Intanto continua a crescere la sfiducia nella politica che, sempre più spesso, complica le cose invece di agevolarle. E’ un anno che i senza casa aspettano una svolta negli aiuti promessi dai politici di passaggio che ascoltano, prendono nota ma, poi, non fanno nulla. Cesare Pradella Coda al Parco delle Rimembranze 30 maggio 2012 si impegna a fare i lavori e a proseguire il contratto di locazione al ripristino dell’agibilità. In assenza di tale dichiarazione del proprietario dell’immobile il nuovo Cas viene erogato fino al 31 dicembre 2013. Poi: picche... Si arrangino gli inquilini. Il contributo continuerà ad avere cadenza bimestrale: 200 euro mensili per ogni componente del nucleo familiare. E’ previsto inoltre un contributo aggiuntivo di 100 euro mensili per portatori di handicap, disabili, over 65 e minori di 14 anni. Nel caso di famiglie composte da una sola persona il contributo ammonta a 350 euro mensili. Le famiglie possono percepire fino al 31 luglio l’attuale contributo, ma devono presentare inderogabilmente entro la stessa data una “domanda per la prosecuzione del nuovo contributo per l’autonoma sistemazione”. Ergo ripresentarsi all’Ufficio per il rientro in “Il terremoto ci ha feriti, la burocrazia ci ha finiti” Basta parole: vogliamo fatti! 14.06.2013 n° 23 6 L a celebrazione della beatificazione di Odoardo Focherini, nato il 6 giugno 1907 a Carpi, da una famiglia di origini trentine, si terrà in Piazza Martiri, la mattina del 15 giugno. Un’occasione solenne per avvicinare credenti e non alla conoscenza di un uomo libero. Un padre, un marito, un laico che si impegnò nella Chiesa e nella società, sino ad accettare di dare la propria vita per testimoniare i valori cristiani in un contesto in cui il regime fascista e l’occupante nazista cercavano di soffocare ogni barlume di umanità. Gli ultimi studi connessi al Sabato 15 giugno, in Piazza Martiri, solenne appuntamento con la celebrazione della Beatificazione di Odoardo Focherini Odoardo Focherini: un grande esempio di umanità “Come primogenita, Olga ha cercato per tutta la vita di conservare la memoria del padre attraverso l’archivio familiare e tutte le testimonianze che ne restituissero la figura con la sua umanità che lo rende più vicino a noi. Per lei era vitale testimoniare ciò che Odoardo era stato e l’esempio che se ne poteva trarre”. Odo Semellini, figlio di Olga “Ripeteva sempre a mia madre: Prego tanto che questa nostra sofferenza diventi bene per i nostri figli”. Gianna, quinta figlia di Odoardo processo di beatificazione hanno messo in luce che l’arresto e la deportazione di Odoardo - prima venne incarcerato a Bologna, quindi internato nei campi di concentramento di Fossoli e Gries (Bolzano), per poi essere deportato a Hersbruck, in Germania, dove morì il 27 dicembre 1944 - furono probabilmente causati anche dalla sua libertà di coscienza, manifestata in prima linea nell’impegno ecclesiale in seno all’Azione cattolica e nella dirigenza amministrativa de L’Avvenire d’Italia di Bologna (nel 1927 inizia a collaborare, come corrispondente per la Diocesi di Carpi, con il quotidiano cattolico L’Avvenire d’Italia di Bologna e poi con L’Osservatore Romano). Sono almeno 105 gli ebrei fatti fuggire verso la Svizzera grazie alla rete clandestina organizzata da Focherini insieme al sacerdote don Dante Sala. “Tutti i pesi, le responsabilità e i sacrifici li teneva per sé. Agli altri recava sempre la conso- “Senza Maria, (ndr la moglie Maria Marchesi) Odoardo non avrebbe potuto compiere ciò che ha compiuto. Non si tratta della‘grande donna’che sta dietro a un grande uomo ma piuttosto di una coppia che ha saputo condividere i valori, le scelte, la vita fino in fondo nella gioia e nel dolore”. Francesco Manicardi, nipote di Odoardo lazione del suo imperturbabile sorriso. Un sorriso indefinibile, tutto interiore, che non è facile tradurre in espressione verbale. Era, come dire? Un sorriso a fior di pelle che non lo abbandonava neppure nelle ore più gravi. Era sicuro di sé sempre, nell’infinita sottomissione alla volontà di Dio e rassicurava gli altri. Aveva una chiave infallibile per tutte le porte: la fiducia nella Divina Provvidenza e l’ottimismo che ne derivava. Io faccio quello che posso – diceva – dove non arrivo io arrivi Dio. Poiché io lavoro per Lui, è impegnato ad aiutarmi”, ricordava Giacomo Lampronti, giornalista ebreo salvato dalle persecuzioni. Un orizzonte di fede che si ritrova anche nelle parole confidate nel 1944 ai compagni di deportazione nell’infermeria del lager tedesco di Hersbruck. “Dichiaro di morire nella più pura fede Cattolica Apostolica Romana e nella piena sottomissione alla volontà di Dio, offrendo la mia vita per la mia Diocesi, per l’Azione Cattolica, per L’Avvenire d’Italia e per il ritorno della pace nel mondo. Vi prego di riferire a mia moglie che le sono sempre rimasto fedele, l’ho sempre pensata e sempre intensamente amata”. Solo a guerra ultimata, il 6 giugno del 1945, la notizia della morte di Odoardo arriva alla moglie, Maria Mar- “I santi sono dichiarati tali non per rimanere nel cielo, ma perché devono accompagnare la vita degli uomini. Dopo aver vissuto una breve esistenza a Carpi, Odoardo sta per tornare perché la sua opera continua”. Francesco Cavina, Vescovo di Carpi chesi. Da quel giorno in poi le attestazioni di stima non si sono mai fermate. Della deportazione rimane una testimonianza preziosissima: il corpus delle lettere che Odoardo, clandestinamente e non, ha fatto pervenire alla moglie, alla mamma, agli amici e ai collaboratori de L’Avvenire d’Italia. Mille stratagemmi per continuare a comunicare con i suoi cari, lettere d’amore per una moglie profondamente amata, il pensiero fisso sui figli che sa di aver lasciato in un momento difficile e incerto. IL PRESBITERIO Fulcro dello spazio celebrativo è l’area presbiterale che occupa il punto centrale di Piazza Martiri. Si tratta di un luogo rialzato e ben visibile a tutti finalizzato a garantire la partecipazione dell’intera assemblea all’azione liturgica. Qui si disporranno i Vescovi e i presbiteri. Nel presbiterio saranno collocati i poli liturgici, ovvero l’altare, l’ambone e la cattedra realizzati dalla Falegnameria Castellini di Rovereto e accolgono tre bassorilievi in gesso, dono dello scultore milanese Guido Lodigiani. L’ALTARE E’ costituito da una struttura in legno che contiene il bassorilievo di Guido Lodigiani raffigurante l’apparizione di Gesù risorto sul lago di Galilea e, dopo la pesca prodigiosa, il banchetto da lui preparato per i discepoli. IL RELIQUIARIO Nello spazio liturgico sopraelevato sarà collocata anche il reliquiario, realizzato dallo scultore Paul De Doss Moroder di Ortisei. Un’opera a tecnica mista in pino, terracotta smaltata e vetro, vetrofusione, che riassume nelle sue forme, la vita, la fede e il martirio di Odoardo. Al centro un frammento di granito donato dalla comunità di Flossenburg e proveniente dalle cave in cui Focherini lavorò come prigioniero e contrasse la ferita che lo portò alla morte. Sul frammento, contornata di filo spinato, è posta la croce d’argento in cui è incastonata la reliquia, la fede nuziale di Focherini. L’IMMAGINE DEL BEATO Nel presbiterio troverà spazio anche l’immagine del Beato, un olio su tela di 180 per 200 cm della pittrice Annamaria Trevisan, che sarà scoperta durante il rito. Ai piedi dell’area presbiterale verrà collocato un ulivo, in ricordo del titolo di Giusto tra le Nazioni riconosciuto a Focherini dall’istituto Yad Vashem di Gerusalemme. Tra i vari riconoscimenti attribuiti a Odoardo Focherini vi sono la Medaglia d’oro delle Comunità Israelitiche italiane (Milano, 1955), il titolo di Giusto fra le genti (Gerusalemme, 1969), la Medaglia d’oro della Repubblica Italiana al Merito Civile (Roma, 2007). Il 10 maggio 2012 Benedetto XVI ha autorizzato la Con- “Per tanto tempo mi sono chiesta le ragioni profonde della scelta di mio padre fino a quando ho capito che la sua è stata una chiamata divina, a cui non si può dire di no. Ho cercato di mettere in pratica gli insegnamenti del suo operato: aiutare gli altri, specie quelli che sono in maggiori difficoltà”. Paola, settima figlia di Odoardo gregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto di martirio in odium fidei. Il processo di beatificazione era iniziato nel 1996. Alla solenne concelebrazione di Beatificazione di Odoardo Focherini, presieduta dal Cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi, saranno presenti 20 vescovi provenienti anche da fuori regione, e un centinaio di sacerdoti in particolare delle Diocesi di Carpi e Trento e dell’Azione cattolica. Parteciperanno i sindaci dei comuni che fanno parte della Diocesi di Carpi, di Rumo e di Pejo, nonché i presidenti della Provincia di Modena e della Provincia autonoma di Trento. I quattro concelebranti saranno monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, l’Arcivescovo di Trento monsignor Luigi Bressan e monsignor Do- “Odoardo è il babbo che per tanti anni ho atteso ritornasse a casa. Era un marito molto affettuoso e un padre moderno, che amava giocare coi figli al termine della giornata di lavoro”. Rodolfo, quarto figlio di Odoardo menico Sigalini, Assistente nazionale dell’Azione cattolica e monsignor Antonio Lanfranchi, Arcivescovo metropolita di ModenaNonantola. Saranno presenti anche monsignor Bassano Staffieri e monsignor Elio Tinti, già Vescovi di Carpi, che hanno iniziato e seguito il processo di beatificazione. La presidenza nazionale Ac interverrà con una delegazione guidata dal presidente nazionale Franco Miano, Avvenire sarà presente con il direttore responsabile Marco Tarquinio e il direttore generale Paolo Nusiner. Numerosi i delegati delle altre associazioni ecclesiali e della Società Cattolica di assicurazione. Sono attesi diversi parlamentari locali. 14.06.2013 n° 23 E ra il 20 dicembre e il sindaco Enrico Campedelli aveva deciso di indire conferenza stampa per chiarire che lui avrebbe messo la parole fine alle polemiche sulla delibera dal titolo Anticipata ricongiunzione della proprietà degli edifici con quella dei suoli con riguardo ai fabbricati realizzati in diritto di superficie su aree di proprietà comunale della Polisportiva Carpigiana Dorando Pietri Società Cooperativa. Autorizzazione all’acquisto della proprietà superficiaria dei beni e all’accollo di mutuo del Credito Sportivo. In pratica: il riscatto anticipato da parte del Comune di Carpi dei terreni concessi in diritto di superficie alla Polisportiva di via Nuova Ponente fino al 2031. Valore: 1,2 milioni di euro. In seguito alla bocciatura dei revisori dei conti e all’insurrezione delle minoranze in Consiglio Comunale, che avevano intravisto un’operazione politica dietro al “travestimento contabile” dell’operazione di salvataggio, la delibera 7 L’Amministrazione comunale non ha sottoposto la delibera alla Corte dei Conti. Si conclude con un nulla di fatto la polemica legata al riscatto dei terreni concessi in diritto di superficie: la Dorando Pietri con la sua crisi di liquidità resta alla stessa polisportiva La Polisportiva in cerca di un futuro era stata infatti ritirata e il sindaco aveva annunciato l’intenzione di rivolgersi alla Corte dei Conti. Alla Corte dei Conti la delibera però non è mai stata mandata perché sarebbe stata bocciata. I vincoli imposti dal patto di stabilità per le spese dei comuni valgono non solo per gli immobili ma riguardano anche il diritto di superficie e l’operazione di riscatto della Polisportiva per 1,2 milioni è una spesa inammissibile. La vicenda si conclude quindi con un nulla di fatto perché la Polisportiva con la sua crisi di liquidità resta della Polisportiva. Con la supervisione del Comune, toccherà ora alla D. Pietri elaborare un progetto complessivo dell’area, con destinazione socio-sanitaria nella parte anteriore e destinazione sportiva nella parte posteriore dove la Polisportiva Dorando Pietri Bocce manterrà, su parte della superficie, le proprie attività. A manifestare interesse per questa area, una società che vorrebbe realizzarci un bowling e la vicina S.G. La Patria. L’Avis, invece, è la prima beneficiaria di una porzione di prefabbricato nell’area socio-sanitaria: l’associazione avrà qui la sua sede dopo aver concordato un corrispettivo pari a 65mila euro per l’acquisizione del diritto di superfi- L’Avis è la prima beneficiaria di una porzione di prefabbricato nell’area socio-sanitaria: l’associazione avrà qui la sua sede dopo aver concordato un corrispettivo pari a 65mila euro per l’acquisizione del diritto di superficie. Qui potrebbero trovare posto la Farmacia Comunale, il Centro Prelievi dell’Ausl e studi medici. cie. Qui potrebbero trovare posto la Farmacia Comunale, il Centro Prelievi dell’Ausl (che così eviterebbe di tornare nei locali del seminterrato) e studi medici. Sara Gelli Cmb chiude il bilancio d’esercizio 2012 con 565 milioni di euro di ricavi gestionali, un utile di 5 milioni (al lordo delle imposte) e un patrimonio di oltre 200 milioni. “Il 2012 è stato sino a questo momento uno dei più difficili che la cooperativa ha affrontato, ma il 2013 si preannuncia di gran lunga peggiore”, ha affermato il presidente Zini. “Un bilancio di luci e ombre” I l bilancio 2012 di Cmb “presenta luci e ombre. Da una parte - ha dichiarato il presidente Carlo Zini - siamo soddisfatti per il discreto utile e la liquidità che ci consente, seppure a fatica, di tenere duro, ma non nascondiamo la nostra preoccupazione sul fronte delle nuove acquisizioni lavoro. Malgrado tale timore sia in parte mitigato dalla conquista del Macrolotto della Salerno - Reggio Calabria non intravediamo di certo un futuro roseo per il nostro Paese”. Essenziale, secondo Zini, per uscire dal baratro della crisi, il ruolo dello Stato, il quale, “pur non potendo trasformarsi in un moderno Robin Hood deve comunque farsi promotore di crescita e sviluppo, attraverso riforme concrete e non più rinviabili, soprattutto a fronte di un credito sempre più razionato da parte del sistema bancario”. La crisi economica e finanziaria sta infatti producendo effetti negativi in particolar modo sul settore costruzioni. Carlo Zini all’assemblea generale dei Soci di sabato 8 giugno Oltre a volumi di produzione in calo, contrazioni degli investimenti e crollo dell’occupazione, continua ad aggravarsi la situazione finanziaria sia per le difficoltà di accesso al credito che per i mancati pagamenti delle opere eseguite. In questo quadro, il risultato raggiunto da Cmb nel 2012 si presenta positivo nonostante un leggero calo registrato rispetto alle previsioni: la cooperativa ha chiuso l’esercizio 2012 con i ricavi gestionali a 565 milioni di euro, un utile di 5 milioni (al lordo delle imposte) e un patrimonio di oltre 200 milioni. “Il 2012 è stato sino a questo momento uno dei più difficili che la cooperativa ha affrontato, ma il 2013 si preannuncia di gran lunga peggiore”. Il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha dichiarato che Il Nord è sull’orlo di un baratro economico che trascinerebbe tutto il nostro Paese indietro di mezzo secolo, escludendolo dal contesto europeo che conta. “In realtà - prosegue Zini - il nostro settore, quello delle costruzioni, è già finito nel burrone”. E nonostante Cmb tenga botta, l’occupazione (il gruppo occupa circa 850 unità) ha profondamente risentito della congiuntura negativa. “In cinque anni, a causa del ridotto giro d’affari, abbiamo perso circa 150 posti di lavoro, in termini di mancato turn over. Nelle sedi di Carpi e Roma, per 170 persone, perlopiù con ruoli impiegatizi, siamo ricorsi ai contratti di solidarietà, con una conseguente riduzione dell’orario di lavoro e un calo del 5% della retribuzione. Sono invece 80 gli operai in cassa integrazione”, ha spiegato il direttore risorse umane e organizzazione di Cmb, Paolo Zaccarelli. Il 2012 si chiude con un valore di acquisizione lavori di circa 400 milioni di euro in Italia e 20 milioni all’estero, non tenendo conto del Macrolotto della Salerno - Reggio Calabria, il cui contratto è stato firmato nei primi mesi del 2013. Il portafoglio ordini complessivo della cooperativa si mantiene intorno a 2.900 milioni compresi i servizi in concessione a valle delle operazioni di project financing. Tra le acquisizioni più significative del 2012 si segnalano i primi appalti legati a lavori post terremoto in Emilia (“sul fronte ricostruzione - ha affermato Zini - il nostro principale committente è la Diocesi di Carpi”), la ristrutturazione di un palazzo storico in via del Tritone a Roma, prossima sede di Rinascente e l’Ospedale San Gerardo di Monza in project finance. Ma quali scenari futuri si profilano all’orizzonte della cooperativa carpigiana? “Ci aspettano tempi duri, all’insegna di sacrifici. Cmb rifarà il look dello stabilimento ex Fontana e Pignatti T iziano Sgarbi e Simona Barbieri di Twin Set scelgono la cooperativa Cmb per ristrutturare lo stabilimento ex Fontana e Pignatti, in via delle Ricerca Scientifica, oggi di loro proprietà. “Una scelta che ci fa onore - ha commentato Carlo Zini - poichè oltre a essere un’opportunità per noi, rappresenta un positivo segnale di dinamismo del tessuto economico locale in momento tanto difficile”. Ricordiamo che Light Force spa - la società che dal 1990 produce il marchio Twin-Set Simona Barbieri, affiancato da Scee by Twin-Set, da TwinSet Girl, prodotta e distribuita su licenza e da Liviana Conti, di recente acquisizione - è passata alla proprietà del Carlyle Group di Washington, che ha acquisito la maggioranza dai soci fondatori. “Ci aspettano tempi duri che comporteranno una riduzione dell’occupazione. A Carpi c’è il cervello dell’impresa ma, per gestire in efficienza il progressivo calo del giro d’affari, dovremo fare tesoro della specializzazione dei profili medi e medio alti a fronte di un ridimensionamento del numero di operai”. Sacrifici che comporteranno sicuramente una riduzione nel campo dell’occupazione. Il nostro radicamento al territorio è imprescindibile. A Carpi c’è l’intelligenza, il cervello dell’impresa ma, per gestire in efficienza il progressivo calo del giro d’affari, dovremo fare tesoro della specializzazione dei profili medi e medio alti - ha concluso il presidente - a fronte di un ridimensionamento del numero di operai. Manovalanza che, sempre più spesso, sarà procacciata laddove sorgono i cantieri”. Jessica Bianchi 14.06.2013 n° 23 8 Q uest’anno, le classi 3A, 3B e 3G della Scuola media Focherini hanno svolto un lavoro di cinematografia, su iniziativa dell’insegnante di Arte e Immagine, Cinzia Gasparotto. Gli alunni sono stati impegnati tutto l’anno scolastico nella realizzazione di un cortometraggio, al fine di avvicinarli concretamente a un linguaggio espressivo quasi inesplorato. I ragazzi hanno accolto con entusiasmo questa nuova esperienza e, superando non poche difficoltà, hanno ottenuto un lavoro dai risultati originali e significativi. Ogni classe ha lavorato in gruppi di 7-8 alunni, i quali hanno seguito un piano operativo preciso: la suddivisione dei ruoli, la sceneggiatura, la ripresa delle scene, il montaggio del film e la locandina. Per premiare il buon lavoro e, soprattutto, l’entusiasmo dei ragazzi, a conclusione dell’anno scolastico, lo scorso 24 maggio, la professoressa Gasparotto, in- sieme al collega di Musica, Ezio Diazzi - che ha collaborato alla buona riuscita della serata, dirigendo alcuni alunni della scuola I l progetto originale appartiene a Leonardo Da Vinci ed è contenuto nel Codice Atlantico: il disegno, presumibilmente del 1485, mostra un paracadute a forma di piramide realizzato con tessuto di lino inamidato. Nella nota autografa che accompagna il disegno, Leonardo scrive che mediante il suo paracadute “ognuno si potrà gittare da qualsiasi altezza, senza alcun rischio”. A realizzare la macchina leonardiana, a distanza di secoli, sono stati gli alunni delle quarte classi della Scuola elementare Gasparotto di Fossoli nell’ambito del progetto Volando sulle ali di Icaro... scopriamo, progettiamo, costruiamo che ha coinvolto anche altre scuole d’infanzia e primarie del Terzo Circolo di Carpi. Gli alunni, superato il modello di una scienza fatta solo sui libri di scuola, hanno avuto la possibilità di applicare sul campo la metodologia scientifica. Così, per capire semplici leggi della meccanica, guidati dalle insegnanti, i bambini delle Gasparotto, dopo aver realizzato il paracadute di Leonardo da Vinci, Le classi 3A, 3B e 3G della Scuola media Focherini hanno svolto un lavoro di Cinematografia, su iniziativa dell’insegnante di Arte e Immagine, Cinzia Gasparotto Alessio Alcorini - 3B Notte da Oscar nei brani musicali di colonne sonore tratti da film famosi - ha dato il via alla serata intitolata CineOscar. Oltre agli alunni coin- volti e ai rispettivi familiari, era presente buona parte del personale scolastico: amministrativo, gli operatori scolastici e molti insegnanti alcuni dei quali impegnati nella giuria esaminatrice (Guido Armagni, Pietro Morra, Luisa Novello, Daniela Baivé, Letizia Ori, Cosetta Cigarini, Simona Galli e come ospite Tiziano Mantovani, futuro preside della scuola media di Cibeno). “Con grande orgoglio - ha commentato Cinzia Gasparotto - abbiamo avuto con noi il nostro preside Federico Giroldi e la vicepreside Manuela Ligabue, che con il loro intervento hanno incoraggiato i ragazzi”. Dopo la visione dei filmati si è giunti alla premiazione con le statuine degli oscar e altri premi per le seguenti categorie: i tre migliori cortometraggi, i tre migliori attori e attrici che hanno avuto il consenso della giuria. Ma i vincitori sono stati tutti, indistintamente, per aver emozionato con il loro impegno e la loro costanza, traendo ricche Alle scuole elementari di Fossoli nella mattinata di venerdì 7 giugno alle 11.30 il paracadute è stato lanciato da una decina di metri d’altezza Il paracadute di Leonardo rivive alle Gasparotto ne hanno testato le reali capacità. Il 7 giugno, alle 11.30, il paracadute è stato lanciato da una decina di metri d’altezza. I bambini col naso all’insù hanno seguito i tre tentativi nella speranza che il paracadute funzionasse davvero, ma sarà necessaria qualche modifica affinché resista in volo. L’obiettivo del progetto, quello di educare gli alunni alla scoperta esperienze dal lavoro di gruppo e soddisfazione nel realizzare qualcosa di personale, espressione delle propria creatività. “Questa iniziativa - prosegue la docente - non solo ha dato ai ragazzi l’opportunità di esplorare e addentrarsi in un’attività artistica nuova ma ha dato spazio alle loro idee e alla possibilità di imparare come realizzarle. Sono convinta che questa sia una buona strada per dare ai giovani l’opportunità di apprezzare la collaborazione, di scoprire cosa si può creare con le idee e il talento, fonti di libera espressione della propria interiorità e interiorizzazione del mondo che li circonda, naturalmente visto attraverso i loro occhi. Siamo veramente fieri dei risultati raggiunti e speriamo di poter proseguire in questo progetto. Chissà se tra noi esiste già un futuro Federico Fellini o una futura Liliana Cavani”. Presunzione? “No - risponde prontamente Cinzia Gasparotto - fiducia nei miei ragazzi”. della Lipu e, in particolare, Daniela Rustichelli e Serafino Vicenzi per la loro collaborazione. S.G. del perché delle cose attraverso un approccio attivo alla pratica scientifica, è stato comunque pienamente raggiunto. Le insegnanti e i bimbi desiderano ringraziare i volontari Presentato al Comune di Carpi un veicolo per la mobilità sostenibile realizzato dagli studenti dell’Istituto del Vallauri Mude: il veicolo ecologico e di riciclo G li studenti e i professori dell’Istituto professionale Vallauri di Carpi hanno presentato all’Amministrazione Comunale un interessante progetto rivolto al mondo della mobilità sostenibile. Si tratta di un veicolo realizzato con materiali di riciclo (ruote di bicicletta, banchi scolastici e un motore di lavatrice) e con un tetto formato da un pannello fotovoltaico, utile a ricaricare il mezzo a costo zero grazie all’energia rinnovabile del sole. I coordinatori del progetto, i professori di elettronica Piero di Gioia e Francesco Miccolis, hanno spiegato all’assessore all’Istruzione Maria Cleofe Filippi che l’ambizione di questo veicolo (chiamato MUDE) è quella di realizzare un mezzo di trasporto che possa essere usato nei centri storici e che, dunque, sarebbe importante che gli enti pubblici sostenessero. La manutenzione e lo sviluppo del veicolo, che non ha ancora un nome e la cui idea è nata tra gli studenti dei corsi di meccanica, sarà a cura delle classi dei diversi indirizzi dell’istituto e verrà gestita al Vallauri. E non ci si è dimenticati del fatto che Carpi sia la capitale della moda: la copertura della carrozzeria del veicolo è realizzata infatti in tessuto non tessuto, impermeabile e naturale. L’assessore Filippi dal canto suo, al termine della presentazione, si è detta certa del valore di questo progetto ecologico, auspicando che non solo le istituzioni ma anche aziende private possano dare il proprio contributo per sviluppare questa idea completamente ‘made in Carpi’. Maria Cleofe Filippi sul veicolo 14.06.2013 n° 23 A pochi giorni dall’esame di maturità, è partito il toto-scommesse in vista della prima prova d’italiano scritto, che si terrà il 19 giugno. Gli studenti della maturità si chiedono quali saranno gli argomenti tra cui dovranno scegliere. E se in passato il toto-tema era poco più di un passaparola tra i maturandi, ora la cassa di risonanza dei pronostici è amplificata da Internet: i favoriti sono i grandi poeti della letteratura italiana, da Pirandello a Svevo, a Ungaretti. “Diffidate dalle indiscrezioni in rilievo sui Social Network perchè ovviamente le tracce della maturità sono custodite dal Ministero e saranno divulgate soltanto il giorno 9 I docenti consigliano ai maturandi di avere una preparazione “consolidata per arrivare all’esame sereni” e, soprattutto, di pensare che questa dura prova sarà il “trampolino di lancio per il loro futuro”. Esami di maturità: è partito il toto tema Angelo Caliumi nini e Barbara D’Orazio. I professori ricordano con grande emozione la loro esperienza all’esame di Perla Po della prova”, sottolineano i docenti del Meucci, Angelo Caliumi e Perla Po e quelli del Vallauri, Paolo Picci- maturità ma anche la loro paura in quei giorni in cui il verdetto del loro futuro era in gioco. Tutti rievocano con terrore il giorno dell’orale, quando pensavano di non riuscire in tale “impresa”. Il consiglio che si sentono di dare a distanza di anni ai maturandi è quello di avere una preparazione “consolidata per arrivare sereni e tranquilli a quel fatidico giorno” e, soprattutto, di pensare che questa dura prova sarà il Barbara D’Orazio e Paolo Piccinini “trampolino di lancio per il loro futuro”. Francesco Prandi Federico Proietti Ospite della rassegna Ne vale la pena, il giornalista d’inchiesta Giovanni Tizian ha presentato a Carpi il suo secondo libro dal tema: La nostra guerra non è mai finita Salvare la democrazia è affar nostro “ L’indifferenza è una forma di colpevolezza. Perché si continua a votare personaggi vicini alle cosche o che hanno frequentato personaggi equivoci? Il cittadino non è un investigatore, ma il suo dovere è quello di informarsi. Se vengo a sapere di un ristorante sospetto, sta a me scegliere se frequentarlo o meno. Ovviamente noi giornalisti abbiamo una funzione sociale e una responsabilità: con il nostro lavoro infatti, possiamo contribuire ad aprire gli occhi dei cittadini”. Parola di Giovanni Tizian, giornalista d’inchiesta che, venerdì scorso, ha presentato a Carpi, intervistato dal caporedattore di Radio Bruno, Pierluigi Senatore, il suo secondo libro La nostra guerra non è mai finita. Ospite della rassegna Ne vale la pena - promossa da Radio Bruno in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Fondazione Casa del Volontariato, Libera, Rock No War, Comune e Libreria Mondadori – Tizian ha ribadito come la lotta alle mafie sia un compito che, in maniera diversa a seconda del ruolo, riguarda tutti. Nessuno escluso. “All’imprendito- Pierluigi Senatore e Giovanni Tizian Ph Federico Spaggiari re onesto – ha spiegato il giovane giornalista che, in seguito alle minacce per le sue inchieste sulle infiltrazioni delle mafie in Emilia Romagna, vive sotto scorta - dico di guardarsi da coloro che offrono prestazioni dal costo inferiore ai minimi tabellari. Al professionista, di esaminare bene le proposte che riceve e le persone che gliele avanzano, non limitandosi a firmare e ratificare cambi di quote societarie senza chiedersi nulla, perché a volte basta una semplice ricerca in Internet per avvertire puzza di bruciato. Al neolaureato che si confronta con la crisi economica chiedo di resistere alle offerte delle organizzazioni criminali che promettono assunzioni a tempo indeterminato”. Insomma, l’esortazione di Tizian è quella di non arrendersi a pigrizia o convenienza, di non accettare verità di comodo, bensì di impegnarsi nella ricerca di ciò che è vero. Giovanni, la verità, ha iniziato a cercarla intorno ai 18 anni. Quella sull’omicidio di suo padre Giuseppe – bancario di origini venete che lavorava in Calabria, alla cui memoria è intitolato il presidio Libera di Carpi e delle Terre d’Argine – assassinato il 23 ottobre del 1989, a 36 anni, mentre rincasava da Locri a Bovalino. Quando il padre viene ammazzato, Giovanni ha solo sette anni: troppo pochi per capire davvero. Per rendersi conto di una perdita che, per lungo tempo, porterà nascosta dentro di sé, come un macigno segreto. “Poco dopo ce ne andammo da quella terra, dalla mia terra – racconta – dopo che anche la fabbrica di mio nonno fu incendiata”. Laureato in Criminologia, e deciso a intraprendere la professione di giornalista, Giovanni decide di aprire il fascicolo dell’inchiesta riguardante l’omicidio del padre, per scoprire poi come le indagini fossero state svolte approssimativamente, in fretta e senza identificare i responsabili. “Guardare le foto di mio padre sfigurato dai colpi della lupara mi ha dato la spinta finale per la mia battaglia per la giustizia, che credo non sia soltanto mia, ma di tutti, perché senza giustizia è la democrazia a perdere. La storia di mio padre è quella di tante vittime di mafia in attesa di riscatto, ma devo dire che, pur non essendo ancora arrivata nelle aule di tribunale, in parte un risarcimento ‘sociale’ è giunto, anche grazie anche ai ragazzi di Libera, che, qui a Carpi, hanno voluto inserire il suo volto nel murale del piazzale delle Poste”. Anche se Tizian si dice convinto che alla fine sarà il Paese sano a vincere la guerra contro le mafie, i segnali provenienti dai nostri territori non consentono certo di abbassare la guardia. “In Emilia Romagna c’è una presenza molto forte di ‘ndrangheta e Clan dei Casalesi. In un periodo di crisi economica come questo, se le banche chiudono le porte in faccia agli imprenditori, le organizzazioni mafiose offrono servizi come il movimento terra e il recupero crediti, molto preziosi in tempi di difficoltà nell’esigere la restituzione dei debiti. Ma sono favori che il mafioso prima o poi chiede indietro”. Per questo il giornalista de l’Espresso e la Repubblica definisce la situazione delle provincie di Modena e Reggio Emilia allarmante. “Molte imprese sono finite in mano alla ‘ndrangheta. Dietro a logiche che possono sembrare legali si nascondono spesso interessi mafiosi. Il procuratore Alfonso parla di radicamento e con questo si intende indicare la presenza sul territorio di strutture che operano in modo indipendente dalla sede d’origine e gestiscono in autonomia affari e traffici”. Il motivo per cui il Nord somiglia dunque sempre più al Sud Italia è da addebitarsi anche alle tante, troppe, complicità dei colletti bianchi, i quali vanno a formare una vera e propria zona grigia tra potere criminale e quello legale. “Senza connivenze con il potere politico e imprenditoriale questo radicamento non sarebbe stato possibile, ma su questo aspetto – conclude Tizian – una riflessione globale ancora non c’è stata”. Per combattere la mafia – e per arrivare forse, un giorno, a sconfiggerla – più che eroi, sembra sottintendere Tizian, occorrono persone normali. Decise, però, a non chiudere gli occhi davanti a chi vuole mangiarsi, insieme a legalità e sicurezza, anche la democrazia. Marcello Marchesini 14.06.2013 n° 23 10 S ocrate invitava a Conoscere se stessi. Pindaro era solito salutare i suoi discepoli dicendo, Diventa ciò che sei. Parmenide sosteneva che tutto è possibile, Basta trovare il coraggio di percorrere la via ed Eraclito affermava: L’unica cosa permanente è il cambiamento. Nel coaching le chiavi sono la conoscenza e la consapevolezza di sé, delle proprie risorse e delle proprie potenzialità. Il coaching, disciplina relativamente nuova nel nostro Paese, che si è affermata negli Stati Uniti oltre 50 anni fa, si sta diffondendo anche nella nostra città. A parlarci di questo metodo che aiuta le persone a far quadrare il bilancio della propria vita privata o professionale, a migliorare i rapporti con gli altri, scoprendo le strategie più adeguate per raggiungere i propri obiettivi, è il coach carpigiano Andrej Bandieri. “Mi sono avvicinato al coaching all’inizio del 2013 - racconta il 42enne Bandieri - con la nota società di formazione Prometeo Coaching di Pescara e ho seguito un corso a Milano nel febbraio scorso. Una settimana intensiva che mi ha spalancato un mondo”. E ora che è nata l’Associazione Italiana Coaching e un albo professionale specifico, l’obiettivo di Andrej è quel- Il Coaching disciplina relativamente giovane nel nostro paese, si sta diffondendo anche nella nostra città. A parlarci di questo strumento che aiuta le persone a far quadrare il bilancio della propria vita privata o professionale, a migliorare i rapporti con gli altri, scoprendo le strategie più adeguate per raggiungere i propri obiettivi è il carpigiano Andrej Bandieri Siate gli artefici di voi stessi! Andrej Bandieri lo di fare pratica, superare un esame e diventare coach. “In questo momento di grave crisi economica e di rapporti, essere un coach si può rivelare strategico non solo dal punto di vista personale ma anche professio- nale, favorendo la gestione dei conflitti, dello stress e le relazioni tra colleghi”. Operaio metalmeccanico e maestro di arti marziali e difesa personale, con la passione della scrittura, Andrej Bandieri si appresta quindi a portare anche in città una figura professionale innovativa: “il coaching - spiega - non è una psicoterapia, né un’alternativa alle terapie psicologiche. E’ una relazione processuale fondata sull’allenamento delle potenzialità personali; è un progetto di crescita che mira al raggiungimento di obiettivi specifici . Il coaching, attraverso un percorso autorigenerativo, facilita il cambiamento e l’autorealizzazione. Il metodo cerca di incoraggiare le persone a cambiare prospettiva: l’idea della felicità non è più legata al piano delle cose e del “possedere” bensì a quello dell’azione, del fare, del raggiungere i propri sogni e le proprie mete. Ognuno può diventare l’artefice del proprio cambiamento. Ogni persona è responsabile di ogni suo passo e il coach aiuta il cliente, attraverso un ascolto attento e partecipato, a diventare consapevole dei propri obiettivi e a realizzarli”. Un sistema vincente che parte da un assunto fondamentale: l’unicità dell’individuo. “Ognuno è Il coach non è una guida, è il soggetto che trova le risposte a seconda del suo vissuto e del suo bagaglio esperienziale”. irripetibile, coi suoi vissuti e le proprie caratteristiche. Il coach, tramite la relazione di coaching, aiuta il cliente ad allenare le potenzialità, mettere a fuoco le potenzialità e sviluppare piani d’azione utili a raggiungere obiettivi sfidanti. Motivazione, affermazione di sé, aumento dell’autostima, miglioramento dei propri rapporti relazionali e lavorativi, perfezionamento delle proprie prestazioni sportive... “il coaching - prosegue Bandieri - aiuta a entrare in sintonia con le nostre emozioni, ad accrescere la sicurezza e, di conseguenza, a far sentire la persona a proprio agio con se stessa e gli altri. Il coach non è una guida, è il cliente che trova le risposte a secon- da del suo vissuto e del suo bagaglio esperienziale”. Ma come mai oggi il coaching va tanto di moda? “Sempre più spesso - conclude Bandieri - le persone sentono la necessità di essere ascoltate da qualcuno ma, nella realtà in cui siamo calati, la propensione all’ascolto è merce rara. Nel coaching, l’obiettivo finale è quello di instaurare un dialogo capace di accompagnare il cliente verso la felicità”. Dove c’è la ghianda, il Coach vede la quercia, ha piena fiducia nello sviluppo delle potenzialità delle persone e nelle capacità di ciascuno di trovare in sé le risposte giuste ai propri problemi. Si tratta di focalizzare mete specifiche per trovare le strategie più adeguate. Occorre saper gestire convinzioni e atteggiamenti limitanti per affrontare al meglio il nuovo, agire per trasformare la paura del cambiamento in un’energia tesa allo sviluppo e alla trasformazione della persona . Per info: [email protected] 380.4398920 (ore pasti). Jessica Bianchi 14.06.2013 n° 23 F orte di un’esperienza ventennale nel settore dei sistemi di sicurezza, Centrum srl di Carpi – i cui soci facevano parte della storica President Elettronica più di trent’anni fa – ha migliaia di clienti in tutta Italia in vari settori: grande distribuzione, bancario, aziende, enti pubblici e abitazioni private. A parlare sono Andrea Guandalini e Giacomo Grazioli, responsabili commerciali di Centrum srl: Quali sono i sistemi che offre la vostra azienda in particolare? “Centrum offre sistemi di sicurezza, avvalendosi dei più avanzati dispositivi elettronici per l’antintrusione interna e perimetrale, il nuovo sistema nebbiogeno Protect, la videosorveglianza a circuito chiuso analogica e IP, il controllo degli accessi per le persone, per i mezzi e le merci, la rilevazione dei principi d’incendio, fughe gas e acqua, lo spegnimento automatico ed estinzione dell’incendio, l’antitaccheggio”. Cosa distingue Centrum dalle altre aziende del settore? “Centrum è fra quelle certificate IMQ in Italia, delle oltre seimila che operano nel settore sistemi di sicurezza. Questo implica un costante impegno nell’utilizzo di apparecchiature tecnologicamente avanzate e testate da un ente terzo indipendente come IMQ, a garanzia della qualità dei materiali e della serietà delle aziende produttrici. Oltre al servizio di analisi del rischio, progettazione, installazione e direzione lavori, il nostro fiore all’occhiello è il servizio di assistenza tecnica specializzata 24h/24 tutti i giorni dell’anno, attività in cui impieghiamo personale competente e aggiornato. Ciò consente ai nostri clienti di essere sempre seguiti in caso di necessità”. Quale area geografica coprite con i vostri servizi? “Operiamo in Emilia Romagna, Toscana, Lombardia e Marche, ma grazie ad aziende partner arriviamo in tutta Italia e oltre confine, in modo da soddisfare le esigenze dei nostri clienti anche lontano dalle nostre Non si tratta più solo di fronteggiare il discorso del ladruncolo che va nella villa: la villa come l’appartamento, il negozio, la piccola attività, il cantiere o il grande capannone sono tutti potenziali obiettivi”. 11 Centrum srl di Carpi, coi suoi vent’anni di esperienza, è in grado di soddisfare il crescente bisogno di sicurezza dei cittadini, avvalendosi dei più avanzati dispositivi elettronici Con noi la sicurezza è di casa terre. Seguiamo infatti in esclusiva alcuni importanti brands nel mondo della moda, oltre a gruppi bancari e della grande distribuzione, ai quali offriamo i nostri servizi in tutti i loro punti vendita e filiali”. Qual è la situazione della sicurezza nelle zone in cui operate, in particolare in Emilia Romagna? Cosa significa lavorare nella sicurezza? “Negli ultimi anni la richiesta di sicurezza è diventata un bisogno primario, anche nella nostra zona. A Modena e Reggio Emilia infatti la situazione dei furti e dei tentati furti si è notevolmente aggravata e la conseguenza è una paura generale che porta a correre ai ripari. Un tempo su dieci richieste di preventivo per un sistema d’allarme due derivavano da un tentato furto, oggi almeno otto. Nel tempo però, è migliorata l’attenzione alla sicurezza anche da parte dei progettisti e dei costruttori, che si rivolgono a noi in fase progettuale e con il semplice scopo di prevenire. Nel settore pubblico sono sempre di più i Comuni che richiedono il nostro intervento per monitorare le aree urbane, la cui esposizione a diversi tipi di rischio è in incremento. C’è stata infatti un’ondata di richieste legate all’aumento di un certo tipo di criminalità, legato probabilmente a una situazione economica non più florida come in passato: si ruba di tutto e a ogni livello, anche le materie prime presenti nei cantieri o in certe aziende. Chi opera nel commercio al dettaglio o nella grossa distribuzione subisce furti non più solo di notte, così come le intrusioni in abitazioni private avvengono a qualunque orario. Non si tratta più solo di fronteggiare il discorso del ladruncolo che va nella villa: la villa come Chi opera nel commercio al dettaglio o nella grande distribuzione subisce furti non più solo di notte, così come le intrusioni in abitazioni private avvengono a qualunque orario. “Negli ultimi anni la richiesta di sicurezza è diventata un bisogno primario. La situazione dei furti e dei tentati furti si è notevolmente aggravata e la conseguenza è una paura generale. Un tempo su dieci richieste di preventivo per un sistema d’allarme due derivavano da un tentato furto, oggi almeno otto”. l’appartamento, il negozio, la piccola attività, il cantiere o il grande capannone sono tutti potenziali obiettivi”. Quali sono i vostri prodotti di punta? “Innanzitutto i nostri prodotti sono tutti riconosciuti a marchio IMQ, che è lo standard europeo di qualità e che è una garanzia per i consumatori, visto che le apparecchiature vengono testate in laboratorio e le aziende produttrici vengono attentamente valutate sotto svariati profili. I prodotti più innovativi sono quelli inerenti la videosorveglianza, che viene realizzata e gestita attraverso la rete dati e che ha raggiunto un elevato grado di interattività, funzionalità e fruibilità per tutti gli utenti. Oggi questi sistemi non vanno più considerati solo come occhi che guardano, ma possono fungere da veri e propri sensori antintrusione, comandare aperture di varchi o cancelli tramite il dispositivo di motion detection, mandare a distanza registrazioni o singoli fotogrammi e, ovviamente, essere consultabili da remoto attraverso Internet, per poter controllare la propria attività o abitazione anche dall’altro capo del mondo, tramite PC, telefoni cellulari, smartphone e tablet. Attraverso software di analisi video poi, tali sistemi sono utili per controllare la composizione del flusso di mezzi in un’arteria di traffico, per ricercare targhe di veicoli rubati, per stabilire la responsabilità in un sinistro stradale, per stabilire quali sono gli scaffali più frequentati di un Si registra un aumento di un certo tipo di criminalità, legato probabilmente a una situazione economica non più florida come in passato: si ruba di tutto e a ogni livello, anche le materie prime presenti nei cantieri o in certe aziende. Da sinistra Andrea Guandalini e Giacomo Grazioli supermercato o quali sono in un grande magazzino le vetrine che più attraggono l’attenzione del pubblico... La videosorveglianza non si pone limiti. Per i negozi proponiamo anche il sistema Secur Shop, composto di telecamere interne ed esterne collegate con la centrale operativa delle Forze dell’Ordine. La novità del momento è sicuramente il nebbiogeno innocuo per persone, animali e oggetti - che si sprigiona nell’ambiente al momento dell’allarme, saturandolo con una nebbia densa che impedisce la visibilità e, di conseguenza, riduce i furti del 98%, in quanto non si può rubare ciò che non si vede”. Come viene applicata la tecnologia per la sicurezza e la protezione delle abitazioni private? “Le famiglie oggi chiedono di sentirsi protette soprattutto quando sono in casa, quindi è fondamentale soddisfare il bisogno di sicurezza delle persone. Nella realizzazione di un sistema di sicurezza vengono considerate e protette tutte le aperture (porte, finestre, basculanti, oblò, velux) con i classici contatti magnetici, barriere a infrarossi, sensori per tapparella e “sensori tendina”; utilizziamo anche sensori inerziali sensibili all’urto per vetrate, grate, inferriate e porte REI e proteggiamo gli ambienti interni con sensori di nuovissima generazione, sempre più precisi e in grado di limitare al massimo i falsi allarmi e discriminare la presenza di animali domestici. Una soluzione particolarmente richiesta oggi è la protezione perimetrale esterna: volumetrici per cortili, balconi, terrazze e porticati, sistemi interrati a pressione sulle aree circostanti abitazioni e aziende, sistemi di barriere esterne a infrarosso o a microonda e sistemi di protezione per ringhiere e recinzioni metalliche. Vengono quindi valutate attentamente con il cliente le soluzioni possibili per soddisfare il suo bisogno di sicurezza. Anche per le abitazioni è possibile gestire con semplicità il sistema di sicurezza da remoto attraverso PC, telefoni cellulari e smartphone/tablet”. E il costo? Chi può permettersi tra i privati l’installazione di un sistema di sicurezza così evoluto? “Oggi il sistema di sicurezza è alla portata di tutti: siamo in grado di offrire varie soluzioni che incontrano le esigenze del cliente, anche a livello economico. Anche lo Stato si è rivelato sensibile rispetto al tema della sicurezza ed è stata concessa la proroga fino al 31 dicembre 2013 della possibilità di detrazione del 50% in dieci anni della spesa sostenuta per sistemi idonei a impedire il compimento di atti illeciti da parte di terzi. Inoltre anche a livello condominiale, sono cambiate le regole per l’installazione di sistemi di videosorveglianza comuni, installabili anche con una minore percentuale di condomini favorevoli”. Quali garanzie è in grado di offrire Centrum ai propri clienti? “Sicuramente la certezza della qualità, comprovata dal nostro impegno nel settore e dalle attestazioni che abbiamo ottenuto. Oltre a fare parte dell’Anciss, Associazione nazionale dei costruttori e installatori di sistemi di sicurezza (la quale fa parte dell’Anie, Confindustria), siamo certificati ISO 9001:2008 e siamo abilitati all’esecuzione di lavori nel settore pubblico grazie all’Attestazione SOA. Di primaria importanza resta la nostra certificazione IMQ (Istituto del Marchio di Qualità): a questo proposito è importante ricordare che un cliente che realizza un impianto certificato IMQ e realizzato da un’azienda riconosciuta, può ottenere uno sconto sulla polizza assicurativa contro il furto”. Per informazioni e consulenze: Centrum srl è in via Puglie, 27 a Carpi. Telefono: 059.643555. www.centrumsrl.it 12 14.06.2013 n° 23 14.06.2013 n° 23 a Società Libera di Firenze e il Salotto Canalgrande di Modena hanno reso omaggio al Cavaliere del lavoro Renato Crotti, pioniere dell’industria della maglieria e dell’abbigliamento carpigiani e uno dei protagonisti del grande boom economico del dopoguerra. Come noto, Renato Crotti, negli Anni ’50, è stato il fondatore di Silan la quale, nel corso degli anni, ha dato lavoro a più di mille dipendenti nei suoi vari stabilimenti produttivi a Carpi, Novi e in Veneto. Il tributo della cultura italiana al grande industriale del settore abbigliamento è avvenuto nella sede di Confindustria Modena. Presenti, tra i tanti imprenditori e amministratori, il presidente Pietro Ferrari e il direttore Giovanni Messori. Le relazioni sono state svolte dal direttore e dal presidente dell’Associazione Società Libera, Vincenzo Olite e Stefania Fuscagni, entrambi docenti universitari di Firenze, mentre nel successivo dibattito sono intervenuti il docente universitario bolognese Giovanni Giorgino e il giornalista-scrittore Piero Ostellino, per anni corrispondente del Corriere della Sera da Mosca e Pechino. Filo conduttore degli L 13 L’Angolo di Cesare Pradella La cultura italiana rende omaggio a Crotti interventi: la rivendicazione della democrazia liberale come “unico sistema di governo dei popoli in grado di assicurare progresso economico ed elevazione morale e sociale dell’individuo, con la creazione delle condizioni necessarie per raggiungere uno stato di coesione sociale”. Concetti sempre sostenuti da Crotti nei suoi scritti e nelle sue conferenze. Il liberalismo, hanno più volte ribadito i relatori, non è appannaggio di nessun partito o schieramento, come dimostrato dall’esperienza ingle- se, dove il liberalismo ha raggiunto traguardi unici in fatto di progresso economico, sociale e civile. “Mentre in Italia – sempre secondo i relatori – siamo ancora in ritardo a causa delle profonde differenze culturali tra Nord e Sud e per la presenza di un asfittico apparato burocratico dello Stato, paralizzato da migliaia di leggi che sono esse stesse fonte di corruzione”. Ricordate anche le parole di Adam Smith: “questa forma di governo delle cose, degli uomini e della società, è portatrice di Renato Crotti una teoria morale che si basa su un collaudato sistema di valori formato dal merito, dalla responsabilità individuale, dal trionfo del pensiero e delle idee”. Interessanti le conclusioni di Ostellino che, con la solita verve e il ricorso al paradosso, ha sottolineato come: “il lavoro non lo si crea per decreto. Sono gli imprenditori a creare posti di lavoro in un circuito virtuoso formato da lavoro, ricchezza, sviluppo e progresso. A differenza delle società comuniste – ha aggiunto - che io ho conosciuto dall’interno, le quali viceversa, negano la libertà individuale e scoraggiano l’intraprendenza, condannando la società alla miseria e al sottosviluppo come hanno dimostrato le esperienze di Urss e Cina”.E il festeggiato Renato Crotti ha chiuso l’incontro affermando che “il liberalismo chiede alla politica di limitarsi a regolare con leggi semplici l’economia di mercato, in una società libera e aperta al contributo di tutti, che produca opportunità di successo”. 14.06.2013 n° 23 14 Milano Marittima lo scorso 8 giugno ha mostrato il suo volto più bello, dando spazio alla creatività di numerosi artisti, con l’evento Land Art Ego. Tra loro anche la raffinata ed eclettica carpigiana Daniela Dallavalle Daniela Dallavalle M ilano Marittima, lo scorso 8 giugno, ha mostrato il suo volto più bello, dando spazio alla creatività di numerosi artisti, con Land Art Ego, il primo aperitivo artistico della Fashion Night. Un’atmosfera sospesa, surreale, che ha offerto ai tanti visitatori la possibilità di fare un tuffo nella tana del Bianconiglio. Una piacevole parentesi dalla realtà insom- Il potere creativo dell’immaginazione ma, uno straordinario inno alla fantasia in stile Alice nel paese delle meraviglie. Dalle 19 in poi, infatti, lo storico viale Gramsci si è trasformato in una galleria d’arte open air, con installazioni e performance artistiche. In particolare oggetti e manufatti della vita quotidiana hanno ricominciato a vivere, come se possedessero un loro ego, un loro respiro autonomo, abbandonando il loro specifico uso per diventare vere e proprie opere d’arte. Land Art Ego è stato organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cervia, dall’Associazione Culturale il Cerbero e da AnimaMundi. Tra gli artisti che hanno partecipato alla serata anche l’eclettica carpigiana Daniela Dallavalle, anima delle creazioni moda Elisa Cavaletti e Riccardo Cava- letti e di quelle per la casa Arte Pura e Home Jewels. Daniela, artista raffinata, ha portato nella città rivierasca alcune delle sue installazioni; creazioni dalle quali traspare tutta la sua passione per quanto può generare positività e benessere. “Amo far stare bene gli altri”, commenta Daniela Dallavalle, capace di dar forma ai tanti oggetti che fioriscono nella sua immaginazione. 14.06.2013 n° 23 B runa Ciapini è una vulcanica signora di origini toscane. Ed è soprattutto grazie a lei se venerdì 14 giugno inaugurerà, presso la Sala espositiva della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, in Corso Cabassi, Tutto è e tutto è un attimo. In mostra le opere dello scultore toscano MarioArtioli Tavani e degli scatti dei due fotografi modenesi Diego Poluzzi e Stefano Selmi. L’esposizione a ingresso libero, rimarrà aperta tutti i giorni, compresa la domenica, dalle 9 alle 12,30 e dalle 16 alle 19,30, fino al 30 giugno. Si tratta di tre artisti differenti per linguaggio e stile: Artioli Tavani si è trasformato da abile artigiano a grande scultore del ferro; Selmi fotografa antiche vetrate mistiche, reinterpretate con sensibilità durante i suoi viaggi a Lourdes; le composizioni fotografiche della serie Fermento divino, veri scatti d’autore, sono invece il frutto della ricerca del modenese Poluzzi sugli aspetti più esistenziali di uva e vino. Questa non è, però, una mostra come tutte le altre. A promuoverla oltre a Cefac e alla disponibilità della Fondazione CR Carpi, anche l’Associazione culturale Tullio Romano, di cui l’infaticabile Bruna è presidentessa, nata in ricordo di Tullio Romano, il musicista accanto al quale Bruna ha trascorso molti anni. “Tullio era una persona splendida. La 15 Associazione Tullio Romano e Cefac organizzano Tutto è e tutto è un attimo. In mostra le opere dello scultore Mario Artioli Tavani e degli scatti dei due fotografi Diego Poluzzi e Stefano Selmi “Per noi c’era sempre il sole” Bruna Ciapini sua allegria, voglia di vivere, creatività e disponibilità, erano uniche” racconta mentre mostra, nell’appartamento di Corso Alberto Pio le centinaia di foto, spartiti, testi, bozzetti e caricature che sono la cifra più tangibile di quanto accumulato dal compagno in una carriera lunga e costellata di grandi successi e incredibili incontri. “Pensi che lavorò per tre anni accanto al grande direttore d’orchestra Von Karajan, limando e mettendo a punto le piccole sbavature presenti nelle composizioni che il maestro gli sottoponeva. Tullio aveva un orecchio assoluto e componeva tutto a mano, tanto che le sue chiavi di violino parevano ricami”. Tullio Romano è stato uno dei miti musicali degli Anni Sessanta: insieme agli amici Marcello Tullio Romano Minerbi e Carlo Timò – con i quali aveva fondato il trio Los Marcellos Ferial – ideò canzoni di grande successo, da Sei diventata nera a Cuando calienta el sol, a Cuando brilla la luna. “Lo conobbi in un campeggio in montagna, e caso volle che, poco dopo, venni a sapere che era finito in ospedale dove, a causa di una malattia, gli avevano amputato una gamba. Era solo e quindi io andavo sempre a trovarlo”. In seguito dovettero amputare anche il secondo arto, ma non per questo la carica di vitalità ed energia di Tullio scemò, sicuramente anche grazie alla vicinanza e al sostegno di Bruna, che per stargli accanto scelse di non partire per la Missione del Terzo Mondo in cui aveva deciso di portare il proprio aiuto. “Ho capito che la mia vita era con lui, non c’era alcuna possibilità di scappare e, d’altra parte, non avrei voluto farlo. La musica l’ha aiutato a vivere e io non ho mai frenato il suo slancio. Quando era un po’ giù di morale e non voleva prendere le medicine, gli chiedevo di suonarmi al piano un po’ di jazz o qualche canzone napoletana e io lo accompagnavo cantando. Dopo cinque minuti era talmente felice che non pensava ad altro che alle note. Incontrarlo è stata la cosa più bella che mi potesse capitare nella vita – continua Bruna – perché mi ha fatto rifiorire. Con lui cantavo, scrivevo i testi delle sue melodie, che non ha mai smesso di comporre fino all’ultimo”. Circa 10 anni fa, la coppia si trasferì a Carpi, dove il musicista ha vissuto fino alla fine, continuando a ideare iniziative e progetti. E a studiare: “conosceva un sacco di lingue e in ultimo stava imparando il russo. Non stava mai fermo”. Gli aneddoti di una vita che si potrebbe a buon diritto definire romanzesca sono così tanti da riempire un libro. Tra gli altri, Bruna racconta di quando in Iran, alla corte dello Scià di Persia, il compagno rispose per le rime a un allora rampante ufficiale iracheno che aveva offeso gli italiani. “Si trattava niente meno che di Saddam Hussein. Tutti i suoi compagni gli dettero dello sconsiderato, presi come furono dal timore di ritorsioni. Invece, la sera stessa, lo Scià in persona gli fece un regalo. Si vede che Saddam stava sulle scatole anche a lui”, commenta Bruna con un piglio e un calore tutti toscani. Ascoltandola raccontare, si ha l’impressione che quello tra lei e Tullio sia stato un incontro eccezionale, di quelli che non capitano tutti i giorni. “Non era solo un grande artista, ma nel corso della vita ha aiutato tantissimi giovani, perché voleva divulgare e diffondere il suo amore per l’arte”. Sono tanti, infatti, i ‘figli’ artistici di Tul- lio, da Fausto Leali, al quale insegnò, giovanissimo, i rudimenti della chitarra, a Gianni Morandi. Tullio vantava anche un’amicizia affettuosa con Paolo Belli. Tra i suoi ultimi progetti vi era quello di fondare, a Carpi, un coro di bambini. Da qui è nata lidea di creare l’associazione culturale che porta il suo nome, per portare avanti quest’ultimo suo desiderio. “In realtà l’associazione fa tante cose: dal sostegno ai giovani talenti all’aiuto ai musicisti che, in età avanzata, rischiano di trovarsi in difficoltà economiche perché un po’dimenticati. Abbiamo anche contribuito a raccogliere fondi per la Croce Rossa carpigiana in seguito al terremoto del maggio scorso e, il 26 giugno, faremo una grande serata in onore di Tullio, a Palazzo Pio, nel corso della quale parteciperanno gli amici di una vita”. Insomma, anche se fisicamente non c’è più, il compagno continua a vivere nelle proprie canzoni e, soprattutto, nell’entusiasmo con il quale Bruna porta avanti ciò in cui credeva. “Acqua o vento, per noi c’era sempre il sole – chiosa Bruna – perché eravamo felici. E lo siamo stati sino alla fine”. Marcello Marchesini 14.06.2013 n° 23 16 Tempo Games! B entornati cari lettori e carissime lettrici! Oggi, non farò altro che placare la vostra spasmodica attesa che condivideremo insieme fino all’11 giugno, giorno in cui avrà inizio l’evento degli eventi, ovvero l’E3 di Los Angeles! Quindi, considerando che, dalla prossima edizione, avremo notizie freschissime su tutti i nuovi titoli in circolazione dal prossimo autunno in poi, tenetevi ben saldi alla vostra poltrona poiché il livello di “hype” è alle stelle! Ma oggi, in attesa di tutto ciò, volevo parlarvi di un titolo alternativo, apprezzato da molti pur essendo evidentemente di nicchia: Dota 2. Questa è la prima volta in cui decido di presentarvi un gioco esclusivamente online, ma dopo qualche mese di test personale posso dire che in effetti, il titolo merita eccome! Partiamo da un presupposto: vi piacciono i giochi online, in cui l’obiettivo è farsi un nome, esperienza e magari creare un team per gareggiare contro le squadre più forti in circolazione? Vi piace scalare la vetta, partita dopo partita, affrontando giocatori da ogni angolo del globo? Siete nel posto giusto! Dota 2, permette di affrontare tutto ciò con una formula estremamente semplice ma, al contempo, efficace. Come funziona? Scegli un Dota 2: Eroi a GoGo! eroe tra i più di 100 presenti, affianca gli altri quattro componenti della tua fazione e combatti contro cinque avversari, a loro volta impegnati nella medesima scelta. Ogni eroe ha delle abilità peculiari e uniche e rappresenta uno stile di gioco del tutto personale e differente, riuscendo così, col giusto mix, a realizzare una struttura strategica che va a supportare quella classica dell’action game. I dieci eroi, dovranno affrontarsi all’interno della medesima mappa, nel tentativo di distruggere la base nemica e, precisamente, l’edificio posto al centro della stessa, chiamato Antico. Il team che riuscirà per prima a buttarlo giù, otterrà la vittoria. Ovviamente non è così semplice: gli eroi, con un ingegnoso sistema di grow up, uccidendo gli eroi avversari e i auto-generati “creep” (strane creature generate a cadenza regolare da entrambe le basi con lo scopo di difenderle e di contrattaccare), impareranno nuove abilità e salendo progressivamente di livello, potenziando i tre attributi principali, ovvero forza, intelligenza e velocità. Ogni uccisione, che sia di un creep o di un eroe avversario, consegna al vincitore una certa quantità d’oro spendibile in vari negozi sparsi per la mappa, così di Giuseppe Attanzio [email protected] da poter acquistare nuovi oggetti, che se sfruttati con saggezza, faranno la vera differenza. Il dictat è semplice: più uccidi più diventi forte e più soldi guadagni, al contrario, chi muore più volte (non preoccupatevi, dopo una certa quantità di secondi tornerete in gioco) resterà indietro rispetto agli altri. La comunità di Dota 2 conta a oggi, più di 300mila giocatori in tutto il mondo e come in tutte le comunità, non sempre si è fortunati negli incontri, mettendovi di fronte magari a qualche incapace che vi farà perdere il match abbandonandolo e magari vi insulterà in qualche strana lingua. Ma non preoccupatevi! Il sistema di ban e di report, impedirà loro di nuocere nuovamente! I ragazzi della Valve infatti, stanno cercando di creare una vera e propria comunità, implementandola ogni giorno con l’aggiunta di nuovi eroi, funzioni, modalità, oggetti da collezionare per abbellire i propri eroi preferiti e così via da rendere l’esperienza quasi totale. Ai più schizzinosi la grafica dall’alto potrà sembrare anacronistica (comunque avvicinabile con il tasto centrale del mouse), ma l’audio è ottimo, con voci e dialoghi personalizzati per ciascun eroe e la giocabilità è la carta vincente dell’intero apparato: la strategia nella scelta dei personaggi e nello stile stesso di gioco, faranno una notevolissima differenza, rendendo così il titolo Valve, praticamente infinito! Se poi aggiungete che è assolutamente gratuito a chi riesce a farsi mandare l’invito da un giocatore già in gioco (gratuito Voto Generale: 8.5 Grafica 7.5 Sonoro 8 Giocabilità 8.5 Longevità: 9.5 per tutti quindi, sia per chi chiede che per chi manda), i conti sono presto fatti! Come dicevo all’inizio, resta un gioco di nicchia, uno strategico in cui è fondamentale “studiare” gli eroi con cui si vuol giocare e, sopratutto, gli eroi avversari così da approntare le giuste contromosse. Non mancano i difetti, come qualche server troppo lento, la presenza di una sola grande mappa di gioco e qualche bug qua e là, che però non vi infastidiranno più del dovuto. Sarete in grado di assediare l’Antico e di scalare la vetta delle classifiche mondiali? Ovviamente i voti sono influenzati dall’essenza free to play del titolo. 14.06.2013 n° 23 17 Al dimè dialètt... Massimo Loschi di Massimo Loschi Via dal nido di Clarissa Martinelli La luce che tutto illumina, sembra chiedersi il perché della nostra fretta. Domani sarà luce nuova e noi? LA LUŠ DAL DÈ LA LUCE DEL GIORNO Per pôch, tùtt... è ancòr silêinsi, l’ôrba, ròtà da un quêlch lampiôun ch’fà sèmbrêr anch più scur chiêtêr cantôun. Mô là, in fònd, alšér un ciarulêin al t’fà capir che la luš la stà per gnir, lé ašvêin. Adêši, pian pian cal ciarulêin al sè šlêrga al s’fà più cêr e in cal ciél, grand a cumincia a fêres dè. Vèmò, in tùtt al sò splèndór la luš, la luš d’un dè nóv e nuêtêr, sêins’alvêr l’ôç a cuminciòm al nôstêr da fêr, sêinsa fêrmêrès n’atim, seinsa fèrmêrès per ringrasiêr. I nôstr’impègn... in più impòrtant a prèv pasêrès davanti n’êter, ch’l’andrà a impèghlêrès in do a sé srèven impèghlèe sól per fêr vèder ch’lé mìj, che tùtt và, mò a n’smóv pò gnint. Sól la luš, la luš ed tùtt i dè lé un rêgal, e nisun ringrasia; al sól, mêraviglióš, al nasc al s’guêrda... curióš al per dir: -«Curìi pur, umêin, al mè lavór... mè al fagh adêši, per bêin e dman mè, ed nóv a srò chè e uêtêr? Per poco, tutto… è ancora silenzio, il buio, è spezzato da qualche lampada che fanno sembrare più cupi gli altri angoli. Là, sul fondo, leggero un chiarore ti fa comprendere che la luce sta per arrivare, è vicina. Adagio, piano piano quel chiarore si allarga si fa più chiaro e nel cielo, grande inizia a farsi giorno. Guarda ora, in tutto il suo splendore la luce, la luce di un giorno nuovo e noi, senza alzare gli occhi iniziamo i nostri impegni senza fermarci un attimo, senza fermarci per ringraziare. I nostri impegni… sono più importanti potrebbe superarci un altro, che andrà ad invischiarsi dove ci saremmo invischiati, solo per mostrare che è meglio, che tutto va, e non si muove nulla. Solo la luce, la luce di tutti i giorni è un dono, e nessuno ringrazia; Il sole, meraviglioso, nasce ci guarda… curioso sembra dire: -Affrettatevi pure, ometti, il mio lavoro… io lo faccio adagio, per bene e domani io, di nuovo sarò qui e voi? Islam e dintorni... di Francesca Zanni Laureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, e in Cooperazione internazionale, Sviluppo e Diritti Umani presso l’Università di Bologna Amina Tyler, la “Femen” tunisina 1 9 anni e coraggio da vendere, Amina Tyler è la ragazza tunisina che dal marzo scorso, sulla scia del movimento “femen”, si è più volte fotografata a seno nudo per protestare contro la discriminazione di genere nel suo Paese. Picchiata e drogata anche da componenti della sua famiglia - a partire dal cugino - per questa sua iniziativa, è stata obbligata a leggere il Corano nonostante il suo dichiarato agnosticismo. Non solo, la famiglia l’ha anche costretta a una reclusione in casa per diverse settimane. Durante il suo attivismo contro il sessismo, la giovane ha dato vita a una protesta sul web pubblicando le sue foto a seno nudo e con scritte come: “No more moral lessons”, cioè “basta con le lezioni date dalla morale”, attaccando l’usanza in vigore in Tunisia, e in tutti i paesi di religione islamica in generale, di coprire il corpo della donna in modo consistente. La ragazza è stata duramente attaccata dalle parti più conservatrici dell’Islam tunisino, che l’hanno anche personalmente minacciata. Amina invita le donne arabe e musulmane a rompere i tabù e afferma di usare il proprio corpo per dimostrare di essere consapevole del fatto che questo appartiene a lei e solo a lei. Condividere o meno il punto di vista di questa audace ragazza è una decisione personale, resta il fatto che il suo attivismo ha fortemente scosso la comunità islamica e quella internazionale in generale. Amina è sostenuta da diverse attiviste provenienti da diverse parti del mondo: il 29 maggio scorso due attiviste francesi e una tedesca hanno manifestato a seno nudo davanti al tribunale di Tunisi per richiedere la libertà per Amina, attualmente in cella per le sue proteste. PER APPROFONDIRE http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=178224 http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=178325 [email protected] Cara Clarissa, mio figlio ha 23 anni e sta valutando di trasferirsi all’estero per lavorare. Non vuole rimanere in Europa però, sta infatti pensando all’Australia. Io e il padre siamo disperati. Come possiamo dissuaderlo e fargli capire che se deve andare a fare il cameriere così lontano può farlo anche qui? Franca da Carpi ara Franca, ho un amico che parte il 24 di questo mese proprio per l’Australia. Di anni ne ha 24, è intraprendente, libero da legami famigliari C e ha seguito tutto l’iter burocratico necessario per ottenere il visto Turismo e lavoro – working holiday visa, che viene rilasciato a chi ha meno di 31 anni proprio come tuo figlio. E’ contento di partire e ha voglia di mettersi alla prova in quest’esperienza, ha lavorato per pagarsi il volo e l’affitto da condividere con l’amico che partirà con lui e i genitori lo supportano. Sono sempre molte le persone che spengono gli entusiasmi sul nascere, che vedono gli aspetti peggiori di ogni esperienza o avventura, che cercano di frenare chi ha il coraggio di fare cose che loro non farebbero mai. In questo momento l’Italia sta offrendo davvero poco ai giovani, da ogni punto di vista. Vivere per un po’ all’estero è positivo per aprirsi al mondo, perfezionare la conoscenza delle lingue, rendersi autonomi, mettere alla prova la propria volontà e la capacità di adattamento, imparare cosa sia il mondo da una prospettiva diversa da quella nota sino a quel momento. Non conosco vostro figlio, voi sì. Non riempirlo di ansie, angosce, sensi di colpa e paure potrebbe essere un modo splendido di riconoscergli lo status di “adulto” e una prova di coraggio anche per voi. In bocca al lupo! Correggio - Sabato 15 giugno compleanno speciale dell’esordio al cinema di Ligabue Ligabue incontra i correggesi S embra ieri, e invece sono già passati quindici anni dall’esordio cinematografico di Ligabue alla regia dello storico Radiofreccia. Un compleanno che Correggio festeggia con una giornata speciale: sabato 15 giugno, infatti, in corso Mazzini, sotto la torre dell’orologio – cioè proprio in uno dei luoghi simbolo raccontati dalla pellicola – è in programma la proiezione pubblica del film, preceduta alle 21 da Tra schermo e realtà: 15 anni di Radiofreccia, incontro cui prenderanno parte Ligabue, Domenico Procacci, produttore del film, e alcuni attori del film. Dalle 18, poi, il centro storico del Borgo accoglierà i Ligabuskers, musicisti di strada che proporranno una speciale colonna sonora rigorosamente a tema-Ligabue. Numerose anche le iniziative e i menu speciali di bar, ristoranti ed esercizi commerciali, che saranno aperti per l’occasione. Tra loro, quelli che esporranno la locandina Solidarietà on stage devolveranno il 10% dell’incasso serale alla riapertura della Scuola di Musica di Reggiolo e del Teatro Spazio Aperto di Rolo, rimasti danneggiati dal sisma dello scorso anno. Già previste alcune modifiche alla viabilità in centro storico: è stato fissato il divieto di transito e sosta dalle 17,30 di sabato 15 giugno (e fino all’1,30 di domenica 16) in corso Mazzini, piazza Garibaldi, piazza San Quirino e piazzale Carducci (lato sud). Al centro commerciale flash mob di giovani musicisti Classica o jazz: che musica al Borgogioioso L a musica sarà la grande protagonista del prossimo fine settimana al Borgogioioso di Carpi che ospiterà domenica 16 giugno un flash mob, dalle 16.30 alle 19, in collaborazione con due diversi gruppi di musicisti, composti D otato di un umorismo tagliente e dal tratto volutamente semplice, Giuliano Rossetti non sarà passato sicuramente inosservato ai lettori di La Repubblica e di tante altre riviste. La sua prima vignetta fu pubblicata nel 1958 per il giornale Il Travaso, in seguito ha collaborato con numerosi quotidiani nazionali. La personale di questo umorista, che si firma solo con il suo nome, Giuliano, sarà esposta presso O&A Centro Affari fino al 30 giugnoL’Umorismo ai da allievi e diplomati, dell’Istituto musicale parificato Vecchi-Tonelli. Un quartetto di sax professionisti, il Saxlife quarter, e un trio di flauti si esibiranno in contemporanea eseguendo live repertori di genere diverso, classica per i flauti jazz ed etnica per i sax, in due spazi distinti del centro commerciale. Uno dei gruppi si posizionerà all’interno della galleria, mentre il secondo sarà all’esterno. Poi nella sessione successiva si scambieranno le postazioni. Presso gli spazi di O&A Centro Affari, viale Ariosto 14/B a Carpi, personale di Giuliano Rossetti Il tagliente umorismo di Giuliano tuoi piedi è una rassegna umoristica con ingresso libero, nata nel 2007 da un’idea di Oscar Sacchi: realizzata con la collaborazione dei Locali del Sorriso, ha luogo presso gli spazi di O&A Centro Affari, viale Ariosto 14/B a Carpi. La mostra segue i seguenti orari: dal lunedì al venerdì 8.30/12.30 14.30/18.30. 14.06.2013 n° 23 18 L’aforisma della settimana... “Cercavo grandi uomini e ho trovato sempre e soltanto le scimmie dei loro ideali”. Friedrich Wilhelm Nietzche appuntamenti Mostre CARPI Fino al 16 giugno Ricicl’Art La cultura delle mani Appartamento nobile di Palazzo Pio Fino al 16 giugno Mostra degli allievi del Centro Arti Figurative Esposizione dei lavori degli Allievi delle varie sezioni: Disegno - Pittura Docenti: Enrica Melotti e Alberto Cova Restauro del Mobile Docente: Amedeo Pantaleoni Scultura Docente: Guido Marmiroli Sala Ex Poste Fino al 20 giugno Sui passi di Odoardo Piazza Martiri (ex negozio Anceschi) Fino al 30 giugno What if god was one of us Mostra degli artisti Emanuele Sferruzza Moszkowicz, Corn79 e Mr Fijodor Dark Room Silmar Fino al 30 giugno L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Giuliano Rossetti O&A Centro Affari Fino al 20 luglio I Giusti tra le Nazioni I non Ebrei che salvarano gli Ebrei in Emilia Romagna (1943/1945) Casa del Volontariato Eventi CARPI 14, 15 e 16 giugno 12ª Mototigella 10ª Motocinghialata Pista di Motocross Il libro di Annalisa Vandelli e Luigi Ottani sul terremoto del maggio scorso è protagonista di una mostra fotografica aperta al pubblico fino al 22 giugno alla Cavallerizza di Sassuolo Magnitudo Emilia R educe dalla presentazione di Fabio Fazio lo scorso 12 maggio a Che tempo che fa, il libro Magnitudo Emilia continua ad allungare un calendario di appuntamenti sempre più nutrito e partecipato. Nato come libro composto di testi e foto per rendere omaggio alla forza d’animo degli emiliani colpiti dal sisma, Magnitudo Emilia è diventato un progetto di solidarietà che si avvale anche di altre forme espressive. Con la volontà di dare un contributo importante alla memoria collettiva sulla tragedia che ha colpito la loro terra, gli autori hanno dato vita a numerosi eventi in tutta Italia nei quali le immagini fotografiche di Luigi Ottani e i testi di Annalisa Vandelli si sono arricchiti, di volta in volta, delle suggestioni musicali e interpretative di musicisti e attori. Fino al 22 giugno sarà la suggestiva cornice della Cavallerizza Ducale di Sassuolo a ospitare una mostra delle fotografie tratte dal libro. L’allestimento, curato da Luigi Ottani e Marco Nardini della Galleria Mies di Modena con il coordinamento dell’agenzia di comunicazione Labirinto, declina in maniera suggestiva le riflessioni e le suggestioni anche testuali del libro, reinterpretandole a un anno dal sisma. Le fotografie non si guardano, si penetrano. Anzi si sceglie se passarci attraverso o se aggirarle, così come si entra dentro a una realtà altra da noi e dalla nostra esperienza. Entrare nel dolore degli altri, questa è la sfida che lancia l’allestimento dei curatori, la domanda e la provocazione. Una domanda che non finisce con un punto interrogativo ma un punto fermo, in 4mila fogli sparsi sotto i piedi dei visitatori e quindi tappeto parlante e sempre rinnovato dalle impronte di ciascuno. Quel ciascuno si pone “davanti al dolore degli altri” con i suoi carismi, sensibilità, inclinazioni, esperienza e ognuno con risposte e reazioni uguali e diverse. Una citazione di Susan Sontag, che provoca qualsiasi reporter o narratore del dolore altrui. E così la riflessione si introietta e diventa soggettiva, interroga ciascun presente. Più in là, alla fine del sentiero di fogli e fotografie si staglia l’unico testo di Annalisa Vandelli tratto dal libro. Così per sottrazione di parole si arriva a una riflessione che comincia dalle nostre impronte, dalle nostre piante, fino alla considerazione, ancora e di nuovo, dell’altro da noi, della natura, dello sguardo sulle cose. In poche immagini e in poche parole, la riflessione condivisa di Ottani e Nardini su Magnitudo Emilia si rinnova: essenziale, pulita, fluida e scultorea, mettendosi a disposizione più che presentandosi a un pubblico che voglia entrare in relazione e visitare questo spazio ogni fine settimana fino al 22 giugno. L’ingresso alla mostra è gratuito e presso la Cavallerizza sarà possibile acquistare il volume Magnitudo Emilia sostenendo così il progetto di solidarietà a favore della Fondazione Scuola di Musica Andreoli per l’integrazione per bambini e ragazzi disabili nei comuni terremotati. Giovedì 20 giugno, alle 21.30, in Piazza Garibaldi, concerto del Corpo Bandistico Città di Carpi Cinema in Concerto 15 giugno - ore 21.30 XXX Rassegna Corale Partecipano i cori Corale G. Savani Diretta dal M° Giampaolo Violi Coro Prealpi - Erbusco (BS) Diretto dal M° Samuele Pedergnani Coro 5 Terre - Genova Diretto dal M° Massimo Corso Chiostro San Rocco 15 giugno - dalle ore 16 3ª Festa d’estate a San Marino Polisportiva Sanmarinese 15 giugno Solenne Celebrazione di Beatificazione di Odoardo Focherini N ell’ambito degli eventi di La Carpi Estate 2013, giovedì 20 giugno, alle ore 21.30, in Piazza Garibaldi, si terrà il concerto del Corpo Bandistico Città di Carpi: Cinema in Concerto. Il programma della serata prevede l’esecuzione di colonne sonore di famose pellicole italiane e straniere, delle quali saranno proiettati brevi spezzoni. L’iniziativa è frutto della collaborazione fra il Corpo Bandistico Città di Carpi, parte integrante della città da oltre 200 anni, e altri soggetti quali il Circolo ricreativo Bruno Mora, il Circolo cinematografico Nichelodeon e il Centro di Documentazione e Comunicazione Audiovisiva di Carpi. Dirige il Maestro Pietro Rustichelli. appuntamenti Ore 7.00/9.00 Apertura dei varchi e accesso ai settori indicati dal pass Ore 9.00 Preparazione alla Celebrazione Ore 9.30 Inizio dell’Azione liturgica Presieduta da S.E.R. il Cardinale Angelo Amato Saranno presenti - 15 Vescovi - Funzionario della Presidenza del Capo dello Stato, per consegna targa alla famiglia - Autorità: Sindaci, Prefetti, Organi istituzionali della Regione - Familiari di Odoardo Focherini Piazza Martiri 15 giugno - dalle 15 alle 3 Freedom Pool Party All night long Tuffi e bagni in piscina a ritmo della musica di diverse band locali e dei dischi proposti dai Dj Tornei di calcio e beach volley Sfilate, esibizioni di danza Cena a bordo vasca Ballo con i Dj-set Piscina Comunale 16 giugno - dalle 18 Maratona di Danza A cura di Surya Piazzale Re Astolfo 15 e 16 giugno Notturno - Musica e Danza in festa Direzione artistica di Valentina Maddalena Lugli 15 giugno Spazio palestra, primo piano Ore 15/16.30 Dumdum Lab Genitori e bambini sono oinvolti in attività e giochi musicali, momenti di movimento libero sulla musica, momenti di inprovissazione sulle percussioni. Gli strumenti utilizzati sono percussioni africane, brasiliane, cubane, palo de agua, ocean drum e tamburello salentino Conduce Anna Palumbo Età: bambini dai 4 ai 7 anni accompagnati Ore 17/18.30 Ecôle Klassique Lezione aperta di danza classica Conduce Serena Marchetto Età: dai 15 anni Livello richiesto: avanzato Ore 18.30/20 Laboratorio di danza e musica Africana A cura di Sourakhata Dioubatè Età: dai 15 anni Spazio auditorium, piano terra Ore 16.30/19 Laboratorio A Gospel Experience 14.06.2013 n° 23 appuntamenti A cura di Sandra Cartolari e Alessandra Fogliani Età: dai 15 anni Ore 21.30: Spettacolo serale Ingresso: 12 euro Minou Griots Repertorio originale con Anna Palumbo (percussionie fisarmonica), Alessandra Fogliani (pianoforte), Valentina Maddalena Lugli (voce) Gospel Experience Repertorio di brani gospel con Alessandra Fogliani (pianoforte), Sandra Cartolari (direzione del coro e voce solista) Ecôle Klassique Intervento di danza neoclassica a cura di Serena Marchetto Ginéfare Spettacolo di danza e musica africane con Sourakhata Dioubatè e il gruppo di danza La Capriola 16 giugno Spazio palestra, primo piano Ore 10.30/12 La risonanza del sublime L’idea spirituale della musica in occidente Il rapporto parole-musica in occidente attraverso tutte le epoche storiche Conduce Alessandro Pivetti Il corso è rivolto a studenti di musica e appassionati di storia e filosofia, a studenti universitari, a insegnanti di tutti i livelli Ore 16/17.30 Laboratorio di danza espressiva Musica e corpo in relazione Con Valentina Maddalena Lugli Età: dai 15 anni Livello richiesto: base Spazio auditorium, piano terra Ore 11/13 - 14.30/16.30 Una giornata con Gianni Vancini Workshop di sassofono Età: dai 15 anni Il workshop è aperto a coloro che abbiano una conoscenza di base dello strumento Ore 17.30/19 Lezione concerto con il Bruskers Guitar Duo In solo, in duo, in trio... aspetti, tecniche, problematiche e soluzioni del mondo della chitarra classica e acustica Con Eugenio Polacchini (chitarra classica) e Matteo Minozzi (chitarra acustica) Età: dai 12 anni Livello richiesto: base, intermedio, avanzato per partecipare attivamente è indispensabile portare il prorpio strumento. Ore 21.30: Spettacolo serale Ingresso: 12 euro Bruskers Guitar Duo Concerto di chitarra classica e acustica con repertorio classico e jazz Gianni Vancini con Souls United Concerto di musica strumentale di repertorio jazz contemporaneo in cui il noto sassofonista presenterà alcuni brani dal suo album Con Gianni Vancini (sax), 19 La Corale G. Savani, con il patrocinio della città di Carpi e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio, presenta la XXX edizione della rassegna corale che si svolgerà il 15 giugno alle 21,30 presso il chiostro di San Rocco Corale Savani ai blocchi di partenza appuntamenti Giacomo Da Ros (basso), Mecco Guidi (tastiere), Bruno Farinelli (batteria) Durante la manifestazione saranno allestiti degli stand gastronomici con distrubuzione di gnocco fritto, birra, gelati e servizio bar Circolo Loris Guerzoni 16 giugno Festa alla Tenente Marchi Casa residenza ten. Marchi 18 giugno - ore 21 Presentazione del libro Il sopravvissuto Di Pippo Giordano Dialoga con l’autore Pierluigi Senatore di Radio Bruno Piazza Garibaldi 19 giugno - ore 21 Trops - Le 4 Stagioni Saggio di fine anno della Patria Piazzale Re Astolfo 20 giugno - ore 22 Nico Menci Cookies Bar L a Corale Giuseppe Savani è ormai ai blocchi di partenza. Nell’ambito dell’estate carpigiana, la Corale di casa G. Savani, con il patrocinio della città di Carpi e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, presenta la XXX edizione della Rassegna Corale che si svolge il 15 giugno, alle 21,30, presso il chiostro di San Rocco. La ricorrenza di un “trentennale” è un momento importante per una compagine amatoriale che, nel corso del tempo, ha saputo arricchire e rinnovare il proprio repertorio: dopo i primi brani di carattere classico e liturgico, la corale ha infatti esplorato le raffinatezze madrigalistiche, poi le sonorità popolari del folclore europeo per approdare, negli ultimi anni, alla musica leggera A ppuntamento sabato 15 giugno con la prima delle quattro giornate del Freedom Pool Party – la serie di eventi di musica e divertimento promossi da Cefac & Arts in collaborazione con la società sportiva dilettantistica Albatros e con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Carpi per rilanciare l’utilizzo della Piscina comunale O, Campedelli tra i giovani. Le altre date dell’iniziativa (12 luglio, 2 agosto e 7 settembre) proposta dai giovani Matteo Gianniello e Federico Guerinoni resteranno invece invariate, così come invariato è il programma delle giornate e il costo del biglietto d’ingresso. Le quattro date prevedono iniziative no stop dalle 15 alle 3: nel pomeriggio tuffi e bagni in piscina a ritmo della musica di diverse band locali e dei dischi proposti dai Dj, mentre la serata sarà dedicata al ballo con i Dj-set. Tra questi due momenti sono previsti momenti con sfilate, esibizioni di danza e una cena a bordo vasca. Per tutta la durata dell’evento si potrà consumare bevande presso uno spazio bar appositamente allestito. Le feste di svolgeranno in contemporanea, allo spiritual, al pop-rock, per non parlare della collaborazione ad ardite sperimentazioni di tipo musicaleteatrale come la recentissima partecipazione al progetto Home - quattro case con la regia di Virgilio Sieni. Il merito di questi coraggiosi itinerari va attribuito senza alcun dubbio al Maestro Giampaolo Violi che dirige il coro con passione e competenza dal 1985. I due cori ospiti sono stati invitati per la loro ottima levatura musicale e la bellezza dei loro repertori. Il Coro Prealpi di Erbusco (Brescia) diretto dal maestro Samuele Pedergnani canterà la tradizione popolare, il folclore e il fascino della montagna attraverso la riscoperta di vecchie canzoni dialettali e l’incanto delle più famose ar- monizzazioni. Il Coro 5 Terre di Genova, diretto dal Maestro Massimo Corso, presenterà un programma del tutto originale e inedito per il pubblico carpigiano. Il Coro che porta il nome della famosa costiera ligure, con l’intento di richiamare idealmente e musicalmente i cinque continenti, proporrà canti tradizionali e d’autore in lingua originale anche con l’inserimento di strumenti musicali e percussioni per aumentare l’atmosfera dei canti più esotici. Si tratta, dunque, di tre repertori estremamente differenziati per soddisfare le esigenze musicali e i gusti degli spettatori amanti del bel canto e della polifonia. L’ingresso, come sempre, è gratuito. In caso di maltempo la manifestazione si svolgerà presso il Circolo Gorizia di via Cuneo, 51. Fino al 27 giugno Tai Chi Chuan al Parco Parco Giovanni Paolo II Fino al 28 giugno - ore 21 Scrivere su muri che (non) crollano Programma 7 giugno Earthquake!? Le band emergenti carpigiane 14 giugno Frank Macro in concerto + Drimi Dj set Special guest: band iscritte alle sale prove 21 giugno Scrivere sui muri che (non) crollano Realizzazione dell’opera muraria a cura di Luca Lattuga 28 giugno Mac’ènd Party Spazio Giovani Mac’è Al via, sabato 15 giugno, la prima delle quattro giornate del Freedom Pool Party presso la Piscina comunale di Carpi Freedom Pool Party: si parte Matteo Gianniello e Federico Guerinoni un ambiente ampio, immerso nel verde e alla presenza di operatori professionisti, in grado di garantire il corretto svolgimento delle serate, senza abusi di alcun tipo. E’ poi prevista l’organizzazione di tornei di calcio e beach volley, essendo il parco provvisto di impianti adatti a questo tipo di sport. La serata del 12 luglio sarà poi dedicata ai maturati dell’anno scolastico appena conclusosi, che potranno così festeggiare tutti insieme a ritmo di musica. Altro dato da evidenziare, durante le quattro giornate verrà promossa tra i partecipanti la Carta Giovani del Comune di Carpi, per incentivare strumenti che forniscano ai ragazzi occasioni di crescita positive, e che li facciano sentire protagonisti attivi della loro città. Un tentativo concreto, in attesa della costruzione del nuovo impianto, di rilanciare l’immagine della piscina comunale come luogo di aggregazione, divertimento, sport e tempo libero, aperta ai giovani e non solo. 14.06.2013 n° 23 20 Calcio – Gara-1 è del Carpi (1-0), spinto da un Cabassi record: 3500 spettatori. Domenica il ritorno a Lecce (ore 17, diretta Raisport) A un inferno dal Paradiso A “Via Del Mare” basterà un pari per la B. Guai però a sentirsi favoriti. Brini indovina tutto, impostazione e cambi: decide Kabine, nel momento più elettrico. Gustinetti perde qualche stella. Ma schiererà una squadra a sorpresa, più equilibrata e vivace. T anto tuonò che poi piovve un acquazzone torrenziale. Di quelli che a volte si scatenano apposta per annunciare ai testimoni che sta entrando in scena la Storia. Con la maiuscola. Il vecchio Cabassi ha decisamente riaggiornato la propria, nel giorno più importante dei suoi 85 anni di vita, tanto lunghi quanto discussi. Quasi 50mila euro versati al botteghino da 3500 paganti: per incasso e numero di spettatori è record d’impianto nel nuovo millennio. La finale non ha tradito. E il Carpi nemmeno. Vince gara-1, inverte lo svantaggio di partenza. Decide un gol fulmineo di Kabine: il side-kick, un comprimario dimenticato. Accade spesso, nei giorni senza domani. Quando tutti aspettano i protagonisti, diventa protagonista quello che nessuno si aspetta. Ma il difficile viene adesso. L’ultima tappa non sarà banalmente una salita. Bensì una discesa. Nelle viscere del Salento. LA GARA – Il Carpi ha accettato i ritmi piatti, non ha voluto forzare i capovolgimenti. Semplicemente ha scommesso a gioco lungo, contro l’autonomia del Lecce. Che a sua volta ha tenuto palla senza scoprirsi troppo, come previsto. Non è stato molto veloce a muoverla, rarissime volte è riuscito a portarla in profondità. In sostanza, si è affidato alle invenzioni di Chevanton, che però, nelle intenzioni avrebbe dovuto ricevere molti più rifornimenti centrali, a 20-25 metri dalla porta. Ma Pasciuti ha tolto Giacomazzi dal predellino. E la crescita travolgente di Papini ha via via cancellato Bogliacino. Per conquistare palla, Chevanton ha così dovuto arretrare e defilarsi moltissimo. Gagliolo è stato il migliore in campo, per impatto e lucidità di letture. Non ha sbagliato quasi nulla e ha capito praticamente tutto. Ovvero l’utilità di inseguirlo e farlo rimbalzare. L’area di rigore è rimasta un po’ scoperta, ma senza rischi perché nessuno è stato in grado di attaccarla a rimorchio. Solo Kabine Chiricò, subentrando a Jeda, ci è riuscito con un taglio estovest. E’stato l’unico pericolo concreto in quasi 100’ di gioco. Gustinetti ha messo quattro centrocampisti tecnici per assicurarsi controllo. Nessun incontrista, zero inserimenti, poco cambio passo. Di fatto, solo Memushaj ne dispone, ma è stato ripudiato. Lontanissimo dalla centralità del gioco, e soprattutto dalla zona tiro. Fino al punto di ridursi a fare l’ala ammanettata, ostaggio di Letizia. Perdonatemi l’espressione tranchant: è una castrazione tecnica. Lo usò nello stesso modo Maddaloni, la scorsa stagione, contro il Taranto. Il giorno dopo fu messo alla porta. Credo oltretutto che Memushaj sia abbastanza ostracizzato dai sudamericani. Non gli passano il pallone, non assecondano il suo rock, indugiano col tango. Gustinetti ha sicuramente compreso l’equivoco, ma sa ECCELLENZA Correggese, vittoria D cuore L a Correggese fa un altro passo importantissimo verso la Serie D, aggiudicandosi il primo round del barrage decisivo col Terracina. Gli uomini di Salmi vincono più col cuore che col ragionamento, andando oltre il nervosismo, i colpi proibiti, e l’inferiorità numerica nel finale (tre espulsi). Primo tempo bloccato, ripresa scoppiettante. Rompe il ghiaccio Tani (peraltro facendosi cacciare per esultanza scomposta), poco dopo raddoppia Pecorari. In extremis gli ospiti accorciano e tengono aperta la serie: 2-1. Domenica, ore 16, si replica a campi invertiti. Valgono le regole UEFA: in caso di parità di punteggio, la discriminante è il maggior numero di reti segnate in trasferta. E.G. altrettanto bene che tempo per risolverlo non ce n’è. Sempre ammesso che un modo esista. In fase di non possesso, ha arroccato tutto il centrodestra su Di Gaudio, che in buona sostanza ha agito da esca. Il lavoro ai fianchi lo ha perciò finito Concas, sempre molto libero sul lato opposto. Brini insomma ha indovinato tutto. In particolare due scelte forti: 1) Cambio sulle palle inattive. E’ passato a uomo, per proteggere meglio Sportiello. 2) Cambio in corsa. Ha inserito Kabine non appena l’aria s’è fatta elettrica, e serviva giusto uno che di mestiere entra e fa casino. Missione compiuta: man of the match. PSICOLOGIA – Il Carpi ha adesso il privilegio di giocare per il pari. Ma non la convenienza. Piuttosto deve scendere in campo con una lucida ossessione: segnare un gol. Come del resto ha sempre fatto durante questa gestione tecnica, 13 volte su 13. Non conta quando, può anche arrivare tardi. Conta semplicemente farlo, perché sarà più facile che evitare di subirlo. Il Lecce deve adesso battere il Carpi, soprattutto dimenticare di non esserci ancora riuscito dopo tre tentativi. In genere, nel proprio stadio si trasforma. Trova molto coraggio, dimentica la fatica, si lascia accompagnare per mano. Col passare dei minuti, specialmente gli attaccanti acquisiscono traiettorie estreme, di corsa e di tiro. Riescono a portare dentro l’area palloni molto pesanti. Nelle mischie sono molto più pericolosi: prima di ogni corner, il tiratore aspetta, scientemente, qualche secondo in più per far lievitare la torcida. E’ qui che i biancorossi devono andare oltre sé stessi, scoprire risorse mentali che nemmeno ritengono di avere. Pochissimi, a questo livello, sanno cosa significhi resistere a un rumore che toglie il ragionamento. Compreso gli arbitri. AGGIUSTAMENTI – Brini parte con un solo dubbio: Melara. Tenterà di recuperarlo, il suo peso sarebbe un buon argine alla vitalità debordante di Tomi. In casa è un terzino diverso, abbandona la vergogna di giocare: non spazza, valorizza il pallone, lo cavalca fino in fondo. Gustinetti, invece, giocoforza deve riprogrammare tutto. E non è detto che sia uno svantaggio. Quella vista al Cabassi ha dato l’idea di essere una vecchia squadra di serie A. Quella di gara-2 sarà invece una buonissima squadra di Lega Pro. Larga, aggressiva, verticale. Meno ricca ma più vivace ed equilibrata. La squalifica di Memushaj leva guinzagli a Bogliacino, e fa spazio alla corsa robusta di un tamponatore di ruolo (De Rose). Anche lo stiramento di Jeda dà un piccolo abbuono: toglie dall’imbarazzo di far sedere un uomo scomodo, ma non più adatto a giocare in velocità. Il forfait più grave è eventualmente quello di Martinez. Un’esplosione di marmo: straordinario agonista, insuperabile nell’uno-contro-uno. Se non recupera, la difesa a 3 diventa un’opzione quasi obbligata. Con Giacomazzi da “caudillo”, ultimo baluardo e primo regista. RITORNO – Il Lecce partirà all’attacco, nonostante i 30°C previsti. Non può far altro, deve arroventare l’atmosfera, dimostrare al proprio popolo di meritarne l’aiuto. Incendiandolo fin da subito. Andrà all’ingaggio, “o victoria o muerte”, spingendo forte proprio laddove finora è stato dominato: sugli esterni (Chiricò o Falco, se non entrambi). Il Carpi giocherà di blitz e contropiede manovrato. Ma dovrà preparare a memoria l’approccio. Potrà permettersi pochissimi errori entro tutta la partita. Nessuno, ma proprio nessuno nei primi 1015 minuti dei due tempi. Sono fondamentali. Non decisivi, ma fortemente condizionanti. Stabiliranno la temperatura delle fiamme. Il resto sarà un lungo e paziente ancoraggio. Ai muscoli di Papini, alla sagacia di Bianco, alle piccole grandi cose di Della Rocca. Ovvero all’impermeabilità dei tre Virgili, che già conoscono le malebolge di “Via Del Mare”. E non possono averne paura. Non siamo favoriti. Chiunque pensi il contrario, sbaglia. Ma almeno sappiamo di esserci guadagnati il rispetto di un avversario impossibile, in fondo a una stagione comunque straordinaria. E sappiamo con precisione qual è la strada per fare l’impresa: il Paradiso dista esattamente un inferno. Enrico Gualtieri I BIGLIETTI - Prevendita presso la Tabaccheria Luppi E ’ attiva da martedì 11, e fino alle ore 19 di sabato 15, la prevendita per il Settore Ospiti della gara di ritorno della finale play off Lecce-Carpi che si giocherà domenica 16 giugno alle ore 17 allo stadio “Via del Mare” di Lecce. Prezzo unico: 12 euro (compresi i diritti di prevendita). Circuito: tutti i punti vendita Listicket abilitati sul territorio nazionale. A Carpi è possibile acquistare i biglietti presso la Tabaccheria Luppi, in Corso Roma 41. E.G. LE INIZIATIVE Un weekend di passione S arà uno dei pomeriggi più sofferte nella storia del calcio cittadino. L’attesa cresce ed è palpabile. Sempre più liturgica. Sui social network continuano a nascere gruppi e a polarizzarsi d’interesse. Sui forum-web, tra i locali abituali del mondo biancorosso se ne discute con grande trasporto. E in piazza, nei bar, nei negozi, al mercato, il Carpi è diventato un argomento mainstream. Il fenomeno tifo è ai massimi livelli da tre lustri a questa parte. Questa stagione, soprattutto questi playoff hanno restituito alla città il piacere di una grande squadra. E l’orgoglio di seguirla. Sono stimati in circa un centinaio i carpigiani che scenderanno a Lecce. Alcuni in auto; altri in aereo, con volo Ryan Bologna-Bari; la maggioranza in treno, con l’Intercity notturno. Qualcuno ha addirittura noleggiato un camper. Ma saranno in moltissimi a rimanere in città davanti alla televisione (diretta Raisport, ore 16.50). E c’è chi sta organizzando ritrovi di massa. Come ad esempio il ristorante Laghi Anna (via Griduzza), che offre la “merenda biancorossa” per tutto il tempo della partita. Sempre ai Laghi Anna, si terrà venerdì 14 (dalle ore 18 a oltranza) Fiumi&KM, la tradizionale festa di fine stagione degli Ultras “Guidati dal Lambrusco”. Ingresso libero, piscina aperta fino alle 24, cena a buffet su prenotazione. E.G. Club Juve Carpi 1967 Una festa per il Carpi D a quattro anni il Carpi Calcio termina il campionato al vertice della classifica. Per ringraziare i dirigenti e la squadra, a prescindere dal risultato finale, il Club Juve Carpi 1967 organizza una festa per premiarli pubblicamente il 18 giugno presso il Bar Sport di via Ugo da Carpi, 47 alle 20,30 alla presenza di varie autorità e cittadini. Invitati tutti i tifosi juventini e non solo per dimostrare la loro gratitudine al Carpi che tante soddisfazioni ci sta regalando.Per informazioni tel. 3311020085 Giovanni, 3355364770 Carlo. 14.06.2013 n° 23 I playout condannano la Sanmarinese alla retrocessione in terza categoria del campionato di calcio. Le due partite disputate tra i biancorossi della Polisportiva di San Marino e i granata Bad Boys di Reggio Emilia, rispettivamente in casa e in trasferta, si sono concluse con esiti negativi per la squadra di casa. La sconfitta decisiva è stata tra le mura nemiche per 3 a 1, nonostante i biancorossi fossero in vantaggio per 0 a 1 nel primo tempo. Questa disfatta ha coinvolto tutta la società e il settore giovanile, come sottolinea anche uno dei giovani talenti della Juniores, Federico Proietti, classe ’95, che ha disputato alcune presenze con la prima squadra. Quanto è importante il calcio nella tua vita? “La mia esperienza è iniziata nella Virtus Cibeno all’età di 6 anni, spinto dalla passione e dai miei fratelli maggiori i quali militavano da tempo nella squadra. Ho vissuto momenti bellissimi e indimenticabili, conoscendo amici che ho tuttora”. Perchè hai scelto la Sanmarinese? “Il mio approdo alla Sanmarinese è avvenuto all’età di 15 anni: scelta che ho maturato dopo alcuni screzi con la Virtus che hanno portato me e alcuni compagni ad abbandonarla. Mi sono state proposte varie società ma, 21 I playout condannano la Sanmarinese alla retrocessione in terza categoria del campionato di calcio. A parlarcene è uno dei calciatori della juniores Federico Proietti La rinascita comincia dai giovani talenti Squadra Juniores Sanmarinese in base alla comodità, alla conoscenza dell’allenatore e alla presenza di alcuni vecchi amici ho deciso di intraprendere questa nuova avventura a San Marino”. Come ti trovi all’interno del gruppo e quali risultati sportivi avete raggiunto in quest’annata? “I miei compagni mi hanno accolto benissimo, così come l’allenatore e la società, e sono felice di aver fatto questa scelta. I risultati non sono stati quelli sperati, nonostante il buon girone di ritorno da noi disputato”. E per quanto riguarda la tua stagione? “Un’annata di alti e bassi a causa di vari infortuni e problemi fisici ma, malgrado ciò, sono arrivato a realizzare 10 gol stagionali e alcune presenze in prima Gli educatori del minirugby animeranno incontri di conoscenza e gioco di questo sport in vari centri estivi di Carpi e dintorni Rugby Carpi: gran finale di stagione D omenica 2 giugno si è svolto il Torneo Nazionale Città di Modena. Circa 800 bambini provenienti da tutta Italia si sono sfidati in una bella giornata di sole. Il tasso tecnico del torneo è stato notevole grazie alla presenza di formazioni di grande tradizione come il Petrarca Padova, Lions Amaranto Livorno, Gispi Prato, Amatori Milano e San Donà, provenienti da città dove il rugby viene giocato da decenni. I Falchetti hanno però difeso l’onore di Carpi raggiungendo l’8° posto con la categoria Under 8 che ha battuto il Bologna 1928. La corazzata Under 10 ha concluso al 9° posto penalizzata da un girone insidioso: dopo la vittoria sui cugini di Formigine è arrivata una sconfitta di misura contro il Petrarca Padova (1 meta a 0) in una partita tiratissima e quella più larga contro il Prato (5-0). Nella finalina i carpigiani hanno poi avuto la meglio sul Livorno in rimonta (2-1). L’Under 12 ha invece dovuto fare i conti con squadre di grande potenzialità e ha chiuso all’11° posto ritrovando grinta e determinazione nella finalina contro una formazione di Modena. I successi finali sono andati a Prato per la categoria Under 6, Modena junior per Under 8 e Under 10, San Donà per la Under 12. La stagione termina e, mentra la dirigenza è al lavoro per la futura collocazione della società Rugby Carpi sul territorio - in sinergia con l’Amministrazione Comunale - si gode una relativa vacanza in attesa di fine agosto, quando tutto riprenderà a pieno ritmo. Al 1° Memorial Leonardi di Formigine (torneo con Highlanders Formigine, Picchi 2008 e Modena Rugby Serie C) i carpigiani partono sottotono ma, strigliati da mister Stefano Bolognesi, rialzano la testa, vincono l’ultima partita contro Modena e ottengono la terza piazza finale. Gli educatori del Minirugby, come negli anni scorsi, animeranno incontri di conoscenza e gioco di questo bellissimo sport in vari centri estivi di Carpi e dintorni. Azione di Federico Proietti squadra”. Cosa ti aspetterà nella prossima stagione? “Il mio futuro è ancora incerto poiché il mister Di Vaio che mi ha accompagnato finora lascerà la squadra e, allo stesso tempo, sto ricevendo alcune proposte interessanti da parte di altre società militanti in categorie più alte che sto vagliando”. Francesco Prandi 14.06.2013 n° 23 22 L a stagione della Cec si è chiusa ufficialmente con la cena di fine anno a cui hanno preso parte dirigenti, staff e giocatori. Per il presidente Stefano Allorini è stata l’occasione per tracciare un bilancio della stagione sportiva appena conclusa e fare il punto della situazione sul futuro. “Dispiace per l’epilogo – commenta Allorini – ma il campionato è stato estremamente positivo. Abbiamo raggiunto i play-off, che erano l’obiettivo iniziale, per il secondo anno di fila, e valorizzato giocatori giovani come Bigarelli e Di Primio e altri del nostro settore giovanile”. La strada della Cec è stata tutta in salita sin da inizio stagione: “abbiamo dovuto superare anche l’ostacolo Cec Carpi: il presidente Stefano Allorini ha tracciato il bilancio di fine stagione Il palasport sarà il nodo del futuro del volley cittadino del campo di gioco, dovendo giocare a Correggio tutto il girone d’andata: questo ha significato disagi tecnici e costi per le casse della società, anche se va dato atto alla Fipav di aver risparmiato alle società terremotate le tasse di iscrizione e gara”. Ecco, il palasport. Sarà questo il nodo del futuro del volley cittadino. “Purtroppo non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta dalla Provincia riguardo al progetto da noi presentato per l’innalzamento del tetto del Pala- Stefano Allorini L•J Volley: acquisti Ilaria Maruotti Il GM Borruto mette la quinta C ontinua senza sosta il lavoro del general manager della L•J Volley, Carmelo Borruto, che si sta muovendo sul mercato italiano ed estero alla ricerca dei migliori talenti e degli elementi giusti da inserire nella squadra che disputerà il prossimo campionato di Serie A1. A vestire Vittoria Prandi la maglia modenese arriva la schiacciatrice, classe ‘94, Ilaria Maruotti, reduce da una stagione tra le fila dell’Imoco Conegliano che l’ha portata fino in fondo a disputare la finale Scudetto poi vinto da Piacenza. Per la giovane un contratto triennale che testimonia la volontà di costruire un progetto solido e, al tempo stesso, improntato verso l’alto grazie ai migliori giovani talenti in circolazione. Ilaria, infatti, corrisponde proprio a questo prototipo di giocatrice. Terminato il campionato la Maruotti ha risposto alla convocazione del ct della Nazionale Juniores Davide Mazzanti in vista del Mondiale di categoria che inizierà tra un paio di settimane. Anche per lei, quindi, si prospetta una calda estate in maglia azzurra prima dell’approdo sotto la Ghirlandina. Ci Pallanuoto cabassi - I risultati Cabassi - President Bologna: 12 - 6 L ’Under 13 della Cabassi gioca a Carpi lo spareggio essendosi classificata terza nel girone Emilia contro la quarta in classifica del girone Romagna,ossia President Bologna. Bella partita durante la quale i ragazzi ottengono una netta vittoria (12 a 6) che consente loro, domenica prossima, di giocare per il 5° posto contro gli amici di CN Persiceto, alle 15,30, presso l’impianto di Parma, Centro Negri. La gara ha visto nel primo parziale le squadre studiarsi tenendo il risultato sul 2 a 2. Poi President ha iniziato a fare vari cambi e la differenza in acqua si è notata, il livello delle squadra avversaria è sceso, mentre le riserve carpigiane non hanno fatto rimpiangere i titolari. Bene tutti i difensori del Carpi che marcano stretti gli avversari. Bene l’attacco coi piccoli Alessio Dondi e Alessandro Giliberti che segnano un goal a testa e bene anche gli attaccanti Tamelli e Ascari. Da segnalare le tre girate del centro Golinelli che ha finalmente fatto valere la sua tecnica di gioco. Capitan Raimondi ben si comporta sotto i pali e grazie ai suoi rilanci lunghi, manda tutta la squadra in attacco. Under 13 Cabassi - A.S.D. Aquaria: 4 - 11 L a Serie C della Cabassi stecca una partita decisiva in casa, davanti a una bella cornice di pubblico e si vede scappare altri tre punti importanti in chiave salvezza. Partono bene i padroni di casa, ma poi gli ospiti mettono in mostra tutta la loro esperienza e vincono, consolidando il settimo posto nella classifica generale. sarà anche una vera e propria modenese nella squadra che Borruto sta allestendo. E’ ufficiale l’ingaggio della giovane Vittoria Prandi che arriva dalla Yamamay Busto Arsizio. Nativa di Mirandola e cresciuta nella società locale, la Stadium, Vittoria torna a Modena per completare il reparto delle palleggiatrici, con un contratto di due anni, dopo che nelle ultime stagioni ha avuto modo di crescere in una formazione Under 18 tra le più forti dell’intero panorama italiano. In arrivo anche la schiacciatrice belga Helene Rousseaux con un contratto di un anno più opzione. Classe ‘91 e punto di forza della propria nazionale, la giocatrice ha disputato l’ultima stagione in Polonia vestendo la maglia del Muszyna con cui ha conquistato la Coppa CEV. Doti atletiche importanti per questa giovane che conta su un’altezza che sfiora il metro e novanta. Ferrari. Siamo in contatto con l’Amministrazione Comunale di Carpi, con la quale stiamo analizzando la possibilità di rendere idonea per la A2 la nuova palestra in costruzione presso la nuova Scuola di Cibeno. Ma è evidente che se non ci saranno novità a breve dovremo rivedere i nostri obiettivi. La nostra volontà è quella di restare a Carpi ma, se in città non si potrà puntare alla Serie A, ragioneremo di conseguenza, spostando le nostre energie ancor più sui gio- vani così da avere, eventualmente, una base pronta quando tra qualche anno si potrà tornare a parlare di Serie A. In questi giorni il ds Michelini ha iniziato i colloqui con i giocatori: vorremmo portare a Carpi giovani talenti per costruire, insieme all’attuale allenatore col suo staff, un gruppo che possa puntare nel giro di tre anni al salto di categoria in linea con la situazione economica generale e le prospettive di avere una struttura idonea che ci possa ospitare”. Finale Regionale Categoria Allieve Csi Amaro in bocca per l’MHT Mondial Città di Carpi B astava un briciolo di convinzione in più nel chiudere il secondo il 2° set e ora la MHT Mondial Città di Carpi starebbe celebrando l’ennesima finale nazionale. Invece la formazione di capitan Caterina Tagliavini ha gettato via l’opportunità che aveva a portata di mano quando, avanti 1 a 0 (con un bel recupero del set che le vedeva 4/5 punti sempre da recuperare), nel 2° set si è fatta recuperare sul filo di lana dalla formazione modenese dell’Amendola che ha chiuso il parziale a suo favore ai vantaggi e poi ha chiuso il set finale con delle grandi difese sotto gli attacchi delle carpigiane. Risultato finale che lascia l’amaro in bocca alle ragazze dell’MHT Mondial Città di Carpi. Romano Mattioli, proprietario di Terraquilia e main sponsor della Handball Carpi, rinnova il suo impegno nella pallamano anche per il prossimo campionato Occorre continuare a sostenere lo sport locale S i appena conclusa la stagione 2012/2013 del campionato di Serie A - 1^ divisione maschile. Protagonista fuori dal rettangolo di gioco è stato senz’altro Romano Mattioli, proprietario di Terraquilia e main sponsor della Handball Carpi durante questo campionato. Mattioli si è definito ancora acerbo per quel che riguarda le sue conoscenze sul mondo della pallamano, ma proprio per questo ha deciso di approfondire la storia di questa disciplina. E la sua decisione di avvicinarsi alla società carpigiana è derivata anche dall’idea di sostenere questo sport nel momento della sua rinascita, dal momento che la pallamano a Modena ha vissuto una storia importante. Mattioli, cosa l’ha spinta a entrare nel mondo della pallamano? “Non ci sono ragioni specifiche. Ritengo sia necessario sostenere l’attività sportiva che dev’essere parte integrante della vita di ciascuno. Io non ho mai praticato né conosciuto la pallamano prima di collaborare con la Handball Carpi. Tutto è iniziato grazie alla mia conoscenza con Cerchiari che mi ha presentato il suo ambizioso progetto. Mi ha spiegato dove voleva arrivare e mi ha chiesto di collaborare con lui”. Cosa pensa della stagione appena conclusa? “Sono molto contento. Nonostante Cerchiari avesse in partenza grandi ambizioni sugli obiettivi da centrare, è certo che, a ogni livello e in ogni sport, una squadra neopromossa che raggiunge immediatamente posizioni così alte rappresenta un grande successo. Questo però non vuol dire che ci si debba fermare. Anzi, proprio da que- sto risultato si deve ripartire per migliorarsi sempre più”. Quali sono a oggi i suoi rapporti con la società? “Ho avuto modo di conoscere quasi tutte le figure principali all’interno della società. Naturalmente con Cerchiari ho ottimi rapporti ed è per questo che sono contento di proseguire la mia collaborazione con la Handball Carpi, tanto che ho deciso di incrementare il mio impegno, affiancando il nome della mia azienda, Terraquilia, a quello della squadra. Oltre a Cerchiari, ho avuto poi il piacere di conoscere Bonfiglioli e il presidente Lucchi. Di tutti loro ammiro la passione che mettono in ciò che fanno. Il tempo e le energie che dedicano per far funzionare e crescere la squadra”. Il suo impegno nella squadra è già importante, dopo la nascita della nuova squadra di pallavolo a Modena, la MVP.0, pensa di modificare la sua partecipazione nella Terraquilia Carpi? “Senza alcun dubbio il prossimo anno ci saròe darò il mio appoggio alla causa portata avanti dalla Handball Carpi. So che Cerchiari darà vita a una formazione competitiva, che punterà al miglior risultato possibile e sono ben contento che il mio nome e quello della mia azienda siano associati a questa squadra”. Cosa si aspetta dalla stagione che arriva? “Ovviamente la speranza è quella di arrivare più in alto possibile. Come ho detto non ho avuto modo di incontrare Cerchiari, e nemmeno di sapere che giocatori sta contattando. Ma lo conosco e so che allestirà un’ottima rosa, in linea con quelle che sono le aspettative della società”. 14.06.2013 n° 23 23