fe ie n ce enz e Sc Sci & & ise s ese pr te r Imp r En Alessandro Madron 36 P i l e l a i r s o s e m T u l T i i t r n e p A i i c m i a z m Far anche En ma our um Antit es, icin d e m al oe s l a t bu nzy sed mes u in eld e fi l i t x e t recision and swiftness of execution are fundamental in every productive process. Actygea is able to assure these qualities thanks to the methods it developed. This company can implement the two above-mentioned crucial elements to improve the productive microbiological processes, that is the genetic change of microbiological stocks and the screening of fermentation conditions. Actygea srl is a small biotechnological enterprise, which was founded in 2007 and is part of the centre for life researches Insubria Biopark of Gerenzano. The mission of the company is to supply micro organisms and productive microbiological processes to optimize and use at pharmacological and industrial level. In other words the company supplies elements used in antitumoural medicines as well as the enzymes that are for example used as natural bleaches in textile field. The operative activity of Actygea is guaranteed by 200 square metres of microbiological test laboratories, which are equipped with different instruments. Among them there are the Hplc, the middle pressure purification systems and the pilot plant with bioreactors. The fermentation capacities and the related devices used for the processing of the liquids (micro-filtration, ultra-filtration and chromatography) allow the production and the purification of quantities of enzymes or primary and secondary metabolites (till hundreds of grams of them). These capacities make this system be one of the most innovative and equipped ones of the field and allow to assure efficiency, cheapness and ecological advantages in the innovative development of medicines, industrial chemical products and enzymes. As Actygea researchers explain: «The integration of traditional systems with recombinant and property ones allows to shorten delivery times remarkably. Thanks to a nearly twenty-year experience in developing and processing bio catalytic fermentation we have a single view on those particular challenges concerning the development of a trade process. Every development program is unique and changes in accordance with its starting point, its aims and level of difficulty in reaching specific targets». Some of the programs of Actygea are long-term plans and need several years to be completed, while other ones can be finished within a few months. «Thanks to a practical experience in pharmaceutical and bio-technological field of more than fifteen years our scientists and technical experts are highly qualified and boast competences that range from the analysis of the gene displays to the genome mixing up and the micro biotic fermentation». Ph. Flavio Zulle per s f la or V Li ita I n ogni processo produttivo sono fondamentali la precisione e la rapidità di esecuzione. Qualità che Actygea riesce a garantire grazie alle metodiche proprietarie che ha sviluppato, in grado di implementare i due elementi cruciali del miglioramento dei processi produttivi con base microbiologica: la modifica genetica dei ceppi microbiologici e lo screening delle condizioni di fermentazione. Actygea srl è una micro impresa biotecnologica, fondata nel 2007 e attiva all’interno dell’Insubria Biopark di Gerenzano, la cittadella della ricerca per la vita. La missione dell’azienda è fornire microorganismi e processi produttivi a base microbiologica ottimizzati e utilizzabili a livello farmacologico e industriale. Insomma, per un verso i componenti dei farmaci antitumorali, per l’altro gli enzimi che per esempio vengono utilizzati come sbiancanti naturali nel settore tessile. L’attività operativa di Actygea è garantita da 200 metri quadrati di laboratori microbiologici e di analisi, equipaggiati con diversi strumenti come gli Hplc, i sistemi di purificazione a media pressione, l’impianto pilota con bireattori. Le capacità fermentative e le annesse attrezzature per la lavorazione dei brodi (microfiltrazione, ultrafiltrazione e cromatografia) consentono la produzione e la purificazione di quantità di enzimi o di metaboliti primari e secondari fino ad alcune centinaia di grammi, facendo di questa struttura una delle più avanzate e attrezzate del settore, in grado di garantire efficienza, economicità ed ecologia nello sviluppo innovativo di farmaci, prodotti chimici industriali ed enzimi. «Integrando approcci classici, ricombinanti e di proprietà nel processo di sviluppo, si possono abbreviare considerevolmente i tempi di consegna – evidenziano i ricercatori dell’Actygea –. Quasi vent’anni di esperienza in sviluppo e processi di fermentazione biocatalitici ci danno una prospettiva unica sulle sfide particolari associate con lo sviluppo di un processo commerciale. Ogni programma di sviluppo è unico e varia a seconda del punto di partenza, gli obiettivi e il grado di difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi». Alcuni dei programmi adottati da Actygea sono a lungo termine e richiedono diversi anni per il completamento, altri possono invece essere completati anche entro alcuni mesi. «Con oltre quindici anni di esperienza pratica nell’industria farmaceutica e delle biotecnologie, i nostri scienziati e il personale tecnico, siamo altamente qualificati e possediamo competenze che vanno dall’analisi dell’espressione genica al rimescolamento del genoma fino alla fermentazione microbiotica». pr e& ise s& Sci Sc enz ien É 38 e pe ce sf dal 1971 che l’Agf Electronics di Albizzate si occupa della conversione dell’energia, proponendo apparati di alta professionalità, affidabilità e qualità. L’Agf è un’azienda certificata Iso 9001 che costruisce e progetta i propri prodotti. È dunque capace di soddisfare le esigenze dei suoi clienti con apparati fuori dalla produzione standard, una caratteristica che rende questa realtà unica ed estremamente all’avanguardia, proprio per la sua capacità di adattarsi a diverse esigenze. Gli equipaggiamenti realizzati negli stabilimenti di Albizzate sono utilizzati da industrie nazionali ed estere, così come da enti e ministeri nei settori civili, industriali e militari. Agf partecipa attivamente a programmi di ricerca, fornendo apparati per la sperimentazione o per l’utilizzazione pratica, anche in condizioni operative estremamente impegnative. I suoi prodotti coprono una vasta gamma di esigenze, trovando punte di eccellenza nella produzione degli inverter, caricabatterie, gruppi di continuità e quanto di più tecnologicamente avanzato si possa pensare in campo energetico. I risvolti pratici dei prodotti Agf sono facilmente intuibili, l’elevata flessibilità e la capacità di plasmare i prodotti secondo le specifiche esigenze prospettate dalle differenti situazioni ne fanno un partner insostituibile in diversi campi. Solo per citare alcuni esempi, Agf ha fornito degli apparati speciali per il progetto “Ev-K2-Cnr” che sono stati utilizzati nel laboratorio Piramide, realizzato a 5050 metri di altitudine sulle pendici dell’Everest, oltre che per il progetto East, Extreme Altitude Survival Test, nell’ambito della ricerca medica e scientifica. Elevatissimo è il contributo di Agf in campo nautico. Ha fornito ad esempio gli inverter professionali per alcune delle più importanti competizioni agonistiche, in particolare a tutte le barche partecipanti alla Whitbread e alla Coppa America. In generale gli apparati Agf vengono impiegati dalla più importante cantieristica italiana ed estera nel settore nautico a bordo di mega yacht, motovedette e navi mercantili. L’azienda di Albizzate ha fornito inverter professionali per mezzi mobili, finalizzati all’alimentazione di strumentazione e sistemi di telecomunicazione, in particolare per il ministero delle poste e telecomunicazioni, l’esercito italiano, l’arma dei carabinieri e le unità mobili delle televisioni come la Rai e Mediaset. Insomma, navigando, guardando la tv o semplicemente utilizzando apparecchi elettronici è molto probabile che chiunque abbia già avuto a che fare con queste perle di tecnologia. Alessandro Madron r la or Vit f a Li e arrivare l’energia fin sull’Everest res Ph. Flavio Zulle ter Perle di tecnologia che fanno Imp En Precious technologies that supply energy up to Everest S ince 1971 Agf Electronics of Albizzate has been working in the field of energy conversion and producing the highest reliability and quality machineries. Agf is an enterprise certificated Iso 9001 that produces and projects its own products. In other words it is able to satisfy its customers’ needs by offering machineries out of any standard production. This feature makes this reality be unique and extremely in the van because the enterprise can adapt itself to any request. The products produced in the plants of Albizzate are used by national and foreign industries, as well as by bodies and ministries operating in civil, industrial and military sector. Agf actively takes part to research programs through the supply of products used for tests or practical uses, even when the operative conditions are exceptionally difficult. Its products meet a wide range of needs. Its excellences are the inverters, the battery chargers, the uninterruptible power suppliers, but also the highest technology items actually offered in energetic sector. The practical effects of Agf products are easy to find. The Agf’s high flexibility and ability to modify its products in accordance with any specific need make this enterprise be an irreplaceable partner in several fields. Just to give some examples: Agf supplied the special equipments used for the project “Ev-K2-Cnr”. These items were used in the laboratory Piramide, built on the slops of Everest (altitude: 5050 metres), but also for the project East - Extreme Altitude Survival Test – about medical and scientific research. Agf activity is particularly important in nautical field too. For example Agf supplied the professional inverter used during some of the most important competitive contests, in particular for the boats which took part to Whitbread and American Cup. On the whole Agf products are used by the most relevant Italian and foreign shipbuilding industry and supplied for mega-yachts, patrol boats and merchant ships. This enterprise placed in Albizzate supplied professional inverters for means used for instrumentation power supplying and for communication systems, in particular for the postal and communication ministry, the Italian army, the Carabineers Service and the mobile units of television channels like Rai and Mediaset. In other words, when you sail, watch television or simply use electronic devices it is most likely that you are using these high technology products. 39 Ph. Carlo Meazza Ph. Carlo Meazza 40 41 terp ese & rise s& P 42 Scie Sci nze p enc es er la for Vi L ta Battere le Malattie Rare con il DNA Ricombinante ife er produrre un farmaco occorrono tempo e denaro. Anni di studi, ricerche, sperimentazioni e centinaia di milioni di dollari di investimenti. Ma non basta, occorrono anche dedizione, intuito e capacità manageriali. Quando poi si opera in un campo innovativo come quello dei medicinali biologici, tutto diventa ancora più articolato e complesso. Si tratta di farmaci progettati mediante la tecnologia del Dna ricombinante e prodotti da cellule in coltura. Una tecnologia che in questi anni sta prendendo piede, ma che solo fino a pochi anni fa era ancora considerata pionieristica. La storia di questa nuova generazione di farmaci, che stanno lentamente affiancando quelli di sintesi chimica, è iniziata negli anni Ottanta. In questo percorso si è inserita nel 1999 la Areta International, operativa dal 2000 all’interno dell’Insubria Bioparc di Gerenzano, grazie all’intuizione di Maria Luisa Nolli, fondatrice e oggi amministratore delegato della società. Una realtà che in dieci anni è diventata un punto di riferimento nel mondo delle biotecnologie. «Siamo orgogliosi del nostro cammino – spiega Maria Luisa Nolli –. Oggi facciamo ricerca e produzione secondo un modello di business a contratto. Assistiamo alla nascita di potenziali farmaci basati sulle cellule e li portiamo fino alla sperimentazione clinica. Lavoriamo sui farmaci innovativi basati sulle cellule. Non producendo farmaci nostri, possiamo diversificare senza alcuna preclusione verso una miriade di potenziali nuovi prodotti». Il settore dei farmaci biologici è un settore che sta suscitando molto interesse perché è al centro del cambiamento radicale che sta interessando il mondo della medicina: «Un cambiamento verso le biotecnologie, che ha interessato in maniera più massiccia la diagnostica, tanto che oggi siamo in grado di diagnosticare patologie che un tempo non erano nemmeno conosciute; per contro, magari per molte di queste malattie non abbiamo lo strumento di cura. I farmaci biologici hanno il compito di riuscire dove i farmaci tradizionali non riescono. Penso alle malattie rare. In passato molte aziende farmaceutiche non investivano perché non c’era convenienza. Oggi è diventato un must della nostra società andare a studiare queste malattie». L’Areta International è una piccola punta di diamante nel settore delle biotecnologie. Nei suoi laboratori di Gerenzano, grazie all’innovativo approccio produttivo organizzato in piccoli impianti focalizzati e sull’uso di bioreattori monouso, si occupa di una parte cruciale dello sviluppo del farmaco, che incide notevolmente sul risultato finale e sulla qualità del prodotto. Alessandro Madron To eliminate rare diseases through recombinant DNA Y Ph. Flavio Zulle Impr En ou need time and money to produce a medicine, but also years of studies, researches, tests and investments for hundreds of millions dollars. However this is not sufficient. You also need dedication, intuitivism and managerial abilities. Besides, when you work in an innovative field such as the biological medicines’ sector all becomes more and more articulate and complex. We are speaking about medicines which are projected through recombinant DNA technology and are produced through cell culture. Up to a few years ago this technology was considered pioneering, but in the latest years it is getting a footing. The history of this new generation of medicines, which are gradually supporting the drugs made through chemical synthesis, started during the Eighties. In 1999 Areta International decided to take part in this project. In 2000, thanks to the intuition of Maria Luisa Nolli – founder and actual managing director of the company, Areta International started its activity in the Insubria Bioparc of Gerenzano. In the space of ten years this reality became a point of reference in the bio-technology field. As Maria Luisa Nolli explains us: «We are proud of our progress. Nowadays we carry out researches and produce medicine in accordance with an indentured business method. We support the creation of potential medicines based on cells and we promote their clinical trial. We deal with innovative medicines based on cells. As we do not produce medicines on our own, we have the possibility to diversify our offer and to propose a wide range of potential new products without exception». The biological medicines’ sector is arousing lively interest because it represents the fulcrum of that radical change which involves medicine at the moment: «This is a change in favour of bio-technologies that is involving diagnostics more and more intensely. In fact we are now able to diagnose pathologies that were not known in the past; on the other hand we still have no cures for many of these pathologies. Therefore the task of the biological medicines is to replace traditional ones in curing diseases. I think about rare pathologies. In the past many pharmaceutical companies did not invest in it because it was not convenient. Nowadays the study of these diseases is a real must of our society». Areta International is a buttonhole flower in technology field. Thanks to its innovative productive approach, based on small focused machineries and on the use of disposable bioreactors, its laboratories in Gerenzano have a relevant role in the development of the medicines. This process greatly influences the final result and the quality of the product. 43 44 45 Imp En ter res pr e& ise s& Sci Sc enz ien e pe ce sf Ph. Flavio Zulle Quella Porcellana Lavenese che Finirà nel Corpo Umano r la or Vit f a Li e 47 47 46 N ell’Ottocento a Laveno Mombello sorsero le fabbriche di ceramica più grandi d’Europa. All’epoca, nessuno si sarebbe mai sognato che la ceramica si potesse plasmare perfettamente su un settore completamente opposto, la medicina. E invece è così. Presto, infatti, la porcellana non verrà prodotta soltanto per realizzare oggetti e composizioni artistiche di ogni tipo ma, forse, finirà direttamente nel corpo umano. Il progetto, per ora sulla carta, si sta sviluppando nella Nuova Ceramica Industriale, uno degli ultimi laboratori sopravvissuti all’estinzione. É qui che si prosegue una tradizione secolare, la cui forma è cambiata radicalmente. «Tutto è nato dalla scoperta – spiega il titolare Oscher Sabbion – che la nostra porcellana aveva la caratteristica principale ricercata da chi opera nel campo delle protesi». É la cosiddetta “alta abrasione” del materiale, che ne determina la durata. Nella porcellana lavenese questo indicatore è altissimo. Tradotto significa che la ceramica high tech non si usura praticamente mai: perfetta per le persone che dovranno convivere per decenni con un “sostituto” delle ossa nel corpo. «Siamo ancora in fase di sperimentazione – aggiunge Sabbion, che in questa avventura imprenditoriale è affiancato dall’Università dell’Insubria e dalla Camera di Commercio – ma dopo quarant’anni nel settore, per me è veramente stimolante operare sull’aspetto più tecnologico della ceramica». L’intuizione è giunta quasi casualmente, guardando una trasmissione televisiva: «Come ospite c’era un luminare medico che spiegava come il futuro delle protesi fosse nella ceramica, un materiale con altissima resistenza meccanica alla compressione e alla pressione. Allora ho deciso di buttarmi. Le competenze di alta qualità le abbiamo tutte. Non resta che attendere gli sviluppi». D’altronde la Nuova Ceramica Industriale conosce già il mercato, essendo all’avanguardia nella produzione di giare e mulini per il settore farmaceutico, alimentare e per la raffinazione dalle materie prime. Anche in questo caso l’alta abrasione del materiale è stata la fortuna del prodotto. «I laboratori apprezzano la nostra altissima qualità. – conclude l’imprenditore – Ora speriamo di inserirci anche nel settore della medicina per proseguire, in modo diverso la nostra straordinaria tradizione legata alla ceramica». Nicola Antonello The backed clay from Laveno and its future use in the human body I n the Nineteenth century the biggest European porcelain factories were built in Laveno Mombello. In that period no one could imagine that backed clay could be perfectly utilized in medicine, that is in a completely opposing sector. And this is what happened. Backed clay will soon be produced in order to create any kind of item or artistic object, but also to utilize it directly in the human body. This project, which is now on paper, involves one of the latest surviving factories of the sector called Nuova Ceramica Industriale (New Industrial Porcelain, translator’s note). Here an age-old custom is still kept up, although it has a radically different form. As the owner Oscher Sabbion explains us: «All started with the discovery that our backed clay has a specific feature that is requested by experts working in prosthesis’ field». We are speaking about the so-called “high abrasion” of the material, which influences its duration. This level is very high when we refer to the backed clay of Laveno. In other words high tech backed clay never wears out and is suitable for people that have to live for decades with something that “replaces” a bone in their bodies. «This backed clay is still on trial –Sabbion adds, remembering that his entrepreneurial adventure is supported by Università dell’Insubria and Chamber of Commerce – However, after forty years of work in this field it is really stimulating for me to follow the most technological aspect of backed clay». The insight was almost accidental and I had this idea while watching a television program: «The guest was a medical luminary, who was explaining how prosthesis’ future is represented by backed clay, because it is a material with a very high mechanical resistance to compression and pressure. Therefore I decided to through myself into this activity. We all have competences of high quality. We have only to wait the results». Besides the Nuova Ceramica Industriale already knows this market, because it is in the van of jars’ and mills’ production. These items are produced for the pharmaceutical and the food sector, as well as for the refinement of commodities. In this case the high abrasion of the material has represented the luck of the product too. As the entrepreneur concludes: «Laboratories appreciate our very high quality. Now we hope to enter the medical field, in order to continue (although in a different way) our extraordinary tradition as regards». Tramonto nel porto di Laveno (Ph. Paolo Zanzi) Sunset in the harbour of Laveno (Ph. Paolo Zanzi) 48 49 50 per s f la or V Li ita f en ce enz i e Sc Sci & & ise s ese pr tioned parameters represent the levels analysed during a routine sample of blood. Then, if you need a total analysis you have to go to the doctor. In the meantime Plasmore allows us to forget needles and veins to find, as well as those long queues in surgeries. Up to now the company based in Ranco has realized similar products, which are used for the diagnosis of bacterial infections in the laboratories Humanitas, Mario Negri and Mangiagalli of Milan. At the same time there are four subordinates and six associated researchers who work at the University of Pavia and are involved in food security field. In fact they study allergens, in order to protect human health. As Valsesia specifies us: «Substances like antibiotics and pesticides are present in food primary products, but they are not specified in any label. And it so happens that in the latest years there has been a real explosion of allergic pathologies. We search these substances and discover them». The latest medical target is represented by the “DIY” blood tests, projected by the same Plasmore, because blood will tell out. te r any people consider blood tests a real nightmare: Needle, injection and the risk to meet a hospital attendant that does not find any vein because (s) he is a novice. But in the near future you will only need a drop of blood and you will have the possibility to know everything about your white and red corpuscles’ and about other dozens of parameters while sitting in a comfortable sofa. It is anything but science fiction. This domestic mini-surgery has been planned by Plasmore, a company based in Ranco that is specialized in creating chemical-biological sensors and represents the spin-off of the JRC of Ispra. The founder of Plasmore, Andrea Valsesia, is prudent: «Blood will represent the latest application of our technology: Before to buy this appliance by a chemist’s shop we still need at least five years». But when he speaks about it, it seems that the above-mentioned product is already available for the first test: «Our aim is to have a wide clinical diagnosis using a small biological sample. The only difficulty concerns the clinical diversity of blood substances: Proteins, hemochromes, serum’s electrolytes, metabolism and so on». These substances are all different and hard to be found in only one drop of blood. However, for years people suffering from diabetes have been using portable glucose analysers. We just need to increase the number of substances analysed. As Valsesia adds: «Probably we will be able to develop nanochips that will be used to analyse from thirty to fifty parameters». The above-men- Imp r M e All blood levels in only one drop En P er molti gli esami del sangue sono un incubo: ago, punture e il rischio di trovare un’infermiera alle prime armi che non trova mai la vena. Domani, invece, basterà una goccia e, seduti comodi sul divano, si potrà sapere tutto sui valori di globuli bianchi, rossi e di altre decine di parametri. Fantascienza? Tutt’altro. L’idea di un mini-ambulatorio casalingo è venuta alla Plasmore, azienda di Ranco e spin-off del Centro Comunitario di Ricerca di Ispra, specializzata nella realizzazione di sensori chimico-biologici. Il fondatore Andrea Valsesia è prudente: «Il sangue sarà l’ultima applicazione della nostra tecnologia: prima di poter acquistare lo strumento in farmacia, ci vorranno almeno cinque anni». Ma, quando ne parla, è come se il suo prodotto fosse già pronto alla prima analisi: «L’obiettivo è di riuscire ad avere un ampio quadro clinico operando su un piccolo campione biologico. Il problema è legato alla diversità clinica delle sostanze: proteine, emocromi, elettroliti sierici, metabolismo e così via». Uno diverso dall’altro ma da ricercare in un’unica goccia di materiale. Già da anni, comunque, gli analizzatori portatili di glucosio sono utilizzati specialmente dai malati di diabete. Si tratterebbe soltanto di ampliare lo spettro di sostanze controllate. «Verosimilmente – aggiunge ancora Valsesia – potremo sviluppare dei nanochip che andranno ad analizzare dai trenta ai cinquanta parametri». Quelli che vengono ricercati in un prelievo di routine; poi, per una valutazione complessiva, occorrerà recarsi dal medico. Intanto, grazie alla Plasmore, ci si potrà dimenticare degli aghi e delle vene da trovare sul braccio oltre che delle lunghe code in ambulatorio. Finora l’azienda di Ranco ha realizzato prodotti analoghi, per la diagnosi di infezioni batteriche, utilizzati dai laboratori degli istituti milanesi Humanitas, Mario Negri e Mangiagalli. Inoltre, i quattro dipendenti e i sei ricercatori “affiliati” operanti all’università di Pavia hanno sviluppato il ramo della sicurezza alimentare, ricercando allergenici: sempre per difendere la salute delle persone: «Sostanze come antibiotici e pesticidi presenti nelle materie prime dei cibi – chiosa Valsesia – non sono indicate sulle etichette. E, guarda caso, mai come in questi anni c’è stata un’esplosione dei fenomeni allergici. Noi li ricerchiamo e li scoviamo». L’ultima frontiera medica sono le analisi del sangue “fai da te”. Sempre alla Plasmore: perché buon sangue... Nicola Antonello non mente. Ph. Flavio Zulle In una Goccia Tutti i Valori del Sangue 51 Le Protesi Diventano Riassorbibili dal Nostro Corpo B ta i V a er l ife p for L e z n cie ces S Scien & e res es & Imp terpris En asta viti per assemblare le ossa fratturate. Sono il passato. Così come l’auto-trapianto di pezzi d’osso per riparare a una rottura dello scheletro. Il futuro sono le protesi realizzate con materiali riassorbibili dal corpo umano. É questo il progetto più ambizioso della NextMedical, una start up con un’anima tutta varesina. Il titolare che ne è a capo, Tommaso Cherubino, è un avvocato “conquistato” dall’imprenditoria. La sua neonata azienda sta sviluppando alcuni brevetti innovativi che promettono di cambiare il mondo della medicina ortopedica. E soprattutto di migliorare la salute dei malati. Primo progetto: i sostituti ossei. Oggi, in caso di incidente con compromissione del tessuto, si “gratta” del materiale da parti sane di scheletro per “trasportarlo” laddove serve. E domani? «Stiamo studiando – spiega Cherubino – il composto ideale formato da tricalcio fosfato, ossi di derivazione umana, artificiale oppure animale. La sfida è di trovare il sostituto migliore che possa essere inserito e possa crescere velocemente all’interno dell’osso, ricreando le stesse caratteristiche di resistenza ed elasticità dell’originale». Seconda idea: i materiali chirurgici. «Al posto delle tradizionali viti di metallo per sistemare le ossa – aggiunge l’imprenditore sanitario – stiamo sperimentando anche qui dei materiali riassorbibili da derivati in polietilene». Basta corpi estranei e via libera a quei sostituti che possano trasformarsi in parti del corpo. In attesa dello sviluppo di questi progetti ambiziosi, la NextMedical si sta già muovendo sul mercato con un metodo di business innovativo. Il settore è quello dei prodotti con brevetto scaduto. «Finora – sottolinea Cherubino – le aziende ospedaliere si rivolgevano alle multinazionali, a prezzi altissimi. Noi, invece, ci affidiamo direttamente ai cosiddetti general manufactors per poi rivendere alle strutture sanitarie come i Cto di Milano e Torino oppure gli ospedali di Bergamo, Monza e Fidenza». Il risultato è uno “sconto” che può arrivare fino al 50%. Il prodotto su cui si è concentrata l’azienda varesina è la pistola a lavaggio pulsato: «Uno strumento all’avanguardia, grazie al quale – spiega ancora l’imprenditore – si riesce a pulire perfettamente il taglio fra femore e tibia durante le operazioni chirurgiche di protesi al ginocchio, Nicola Antonello senza il rischio che l’intervento venga complicato dalla presenza di detriti ossei». 52 Prosthesis becomes reabsorbable by our body S top using screws to assemble broken bones and to adopt auto-graft of bone’s pieces to repair a skeleton’s frapture. These are old solutions. The future is represented by the prosthesis made of materials that the human body can reabsorb. This is the most ambitious project of MextMedical, a start up entirely made in Varese. Tommaso Cherubino, owner and manager of the company, is a lawyer who is fascinated by entrepreneurship. His newly born company is developing some innovative patents that allow to change orthopaedic medicine and in particular to improve patients’ health. First project: bony replacement. Today, in case of accident compromising bony tissue, healthy pieces of skeleton are taken and transported where they are needed. But what about the future? As Cherubino explains us: «We are researching the ideal compound, which will be made of phosphate trichalcite and human, artificial or animal bones. Our challenge is to find the best material to insert in our human body to replace bones. This material must grow rapidly inside the bone and re-create the same resistance and flexibility of the former bone». Second idea: surgical instruments. The medical entrepreneur adds: «We are testing reabsorbable materials made of polyethylene by-products in order to replace the traditional metal screws used to repair bones». Stop adopting unrelated materials and green light to those replacing elements that can transform them in parts of the body. While waiting the development of these ambitious projects, NextMedical is already proposing the market an innovative business method, that is the sector concerning products with a expired patent. As Cherubino underlines: «Till now hospitals have always applied multinational companies, that have very high prices. On the other hand we directly apply the so-called general producers and then we sell the above mentioned items to hospitals such us the Cto (Centro Traumatologico Ortopedico, Orthopaedic Traumatological Centre - translator’s note) of Milan and Turin or the hospitals of Bergamo, Monza and Fidenza». The result is represented by a “discount” that can reach the 50% of the cost. The product on which this company of Varese is concentrated is a gun for pulsatile washing. As the entrepreneur explains us: «This is an innovative instrument, which is able to clean perfectly any cut between thigh-bone and tibia during surgical operations for knee prosthesis. Besides there is no risk of complications caused by the presence of bony fragments». Ph. Flavio Zulle 53 Ph. Flavio Zulle L ’attività storica, forte di una solida tradizione familiare avviata nel 1946, è legata alla biancheria per la casa. Ma negli ultimi anni alle Manifatture Cotoniere Settentrionali – nell’operosa Busto Arsizio – è scattata la scintilla, ovvero impegnarsi nel tessile tecnico. Ed ecco che gli orizzonti si sono allargati e, unendo la passione artigianale alla fantasia, dallo stabilimento diretto da Francesco Ceriotti è uscita una perla: il primo prototipo di giacca per la registrazione e la trasmissione di parametri biologici personali. Insomma, un capo che unisce la qualità manifatturiera (propria di un tessuto che resta assolutamente lavabile) a capacità ingegneristiche che consentono di rilevare i parametri elettrocardiografici e respiratori della persona che indossa la maglietta. Il primo step, qualche anno fa, era stato creare un prototipo per il progetto Sensorwear, sostenuto dalla Regione Lombardia. «Il vero problema da risolvere – spiega il titolare dell’azienda – era quello di riuscire a ottenere un segnale stabile e pulito, per una trasmissione perfetta delle informazioni. E in effetti, per quello che concerne i movimenti abbastanza lenti, ci siamo riusciti». Poi il procedimento è andato affinandosi, guardando altresì alle possibili e numerose applicazioni. «Un primo contatto con il Politecnico di Milano, ci ha permesso di definire delle sperimentazioni in ambito ospedaliero, perché la life jacket è ideale, ad esempio, per le riabilitazioni post infarto, misurando battito cardiaco, elettrocardiogramma e frequenza respiratoria». MCS ha però anche aderito al Polo TexSport, indirizzando il proprio impegno per un utilizzo sull’attività motoria. E Ceriotti sfoggia con orgoglio il nuovo risultato: «Abbiamo compiuto un passo in avanti, superando il sistema delle applicazioni per andare invece a realizzare un tessuto che reagisce lui stesso agli stimoli esterni e che si comporta di fatto come un vero e proprio componente elettronico. Così, in uno sport come la scherma, riusciamo ad effettuare la rilevazione della respirazione toracica e di quella diaframmatica, offrendo numeri certi che consentano ai tecnici di correggere le abitudini errate dei loro atleti, suggerendo comportamenti che poi possono influire positivamente sulle performances». Intanto la nuova maglietta che monitora pure la temperatura corporea è già stata testata dal Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento, quindi brevettata. Con un traguardo realistico: arrivare a un capo d’abbigliamento che misuri in maniera precisa lo stress psicofisico di Marco Linari chi lo indossa. Ph. Flavio Zulle A “Tema” fully based on innovation T he following entrepreneurial story is similar to the other stories concerning textile field that are included in this issue of Lombardia Nord Ovest. These stories underline the ability to innovate of the productive realities of the Province of Varese. Entrepreneurial innovation is promoted by the Centro Tessile Cotoniero e dell’Abbigliamento of Busto Arsizio and supported by the Chamber of Commerce through the project “Tema”. This project aims at testing fabrics such as those used for plasma treatment, optical fibres yarns and materials that allow electrical conductivity. Innovative products can be tested through this idea, in order to explore new markets and to increase entrepreneurial competitiveness and offer. fe per s f la or V Li ita ie n ce enz e & Sc Sci he main activity of the enterprise managed by Francesco Ceriotti concerns home linen and is related to a strong family tradition which began in 1946. However, in the latest years Manifatture Cotoniere Settentrionali, that are placed in Busto Arsizio, had a sparkling idea, that it to invest in technical textile industry. This idea opened up new horizons and allowed to combine passion for handicraft with imagination. From the enterprise of Francesco Ceriotti a precious product was born: The first prototype of a jacket which is able to report and to pass on personal biological data. In other words this t-shirt puts together manufacturing quality (that is a fabric which can always be washed) and engineering features that allow to report ECG and respiratory data concerning the person wearing the above-mentioned t-shirt. The first step was represented by the creation of a prototype within the project Sensonwear, which was supported by Lombardy Region some years ago. As the owner of the enterprise concerned explains us: «The real problem was to get a stable and neat sign in order to transfer data in a perfect way. And to be honest we got it in case of slow movements». Afterwards this method was refined, looking to its possible and numerous applications too. «Our first collaboration with Politecnico of Milan allowed us to organize experiments in hospital context. In fact the life jacket is for example ideal for rehabilitations after infarct, because it allows to record heartbeat, to do an electrocardiogram and to report respiratory frequency data». MCS has also joined the Pole TexSport, in order to focus its efforts on the use of this method in motor activity. E. Ceriotti shows off proudly the new result: «We made progress in our activity through the abandoning of the application system and the production of a fabric which is able to resist any external stimulus on its own and to react as a real electronic element. Therefore there are sports such as fencing in which we can report thoracic and diaphragmatic respiration and give precise data. In this way the experts can correct their athletes’ wrong habits and suggest movements that can improve their athletes’ performance». At the same time this new t-shirt, that can register human body temperature too, has already been tested and patented by Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento. The goal is realistic: To produce an item of clothing that can precisely measure the psychophysical efforts and stress of those who put it on. ese ise s & T pr The T-shirt with which an electrocardiogram can be done te r uesta storia d’azienda, allo stesso modo delle altre che riguardano il settore tessile e che compaiono in questo numero di Lombardia Nord Ovest, evidenziano la capacità innovativa delle realtà produttive varesine. Innovazione d’impresa che, per il tramite del Centro Tessile Cotoniero e dell’Abbigliamento di Busto Arsizio, la Camera di Commercio supporta anche tramite quel progetto “Tema” che punta alla realizzazione di test di materiali: esempi sono i tessuti a trattamento al plasma, i filati a fibre ottiche e quelli che consentono la conducibilità elettrica. Un’iniziativa che sta permettendo di sperimentare prodotti innovativi così da esplorare nuovi mercati e aumentare l’offerta competitiva delle aziende. Imp r Q En La Maglietta che fa l’Elettrocardiogramma Un “Tema” a Tutta Innovazione La scultura di Vittorio Tavernari dedicata alla maternità, nel parco di Villa Recalcati (Ph. Paolo Zanzi) The sculture made by Vittorio Tavernari and dedicated to motherhood, in the park of Villa Recalcati (Ph. Paolo Zanzi) Imp En ter res pr e& ise s& È Sci Sc enz ien 60 e pe ce sf r la or Vit f a Li e Anche la Plastica Diventa Bio stata brevettata con la sigla M49. Si tratta di una bioplastica ed è l’ultima scoperta della Mazzucchelli, azienda storica di Castiglione Olona, specializzata nella produzione di acetato di cellulosa, utilizzato nella fabbricazione degli occhiali. Il nuovo materiale, ricavato da fibre di legno e cotone, mantiene tutte le caratteristiche estetiche e tutti gli effetti cromatici dell’acetato, con la differenza che è riciclabile e biodegradabile al 100%. I test effettuati hanno, infatti, dimostrato che la M49 ha tempi di biodegradabilità più veloci (115 giorni) rispetto agli standard fissati dall’Unione Europea (180 giorni). «È come un ritorno alle origini – dice Giovanni Orsi, presidente della Mazzucchelli, quinta generazione in azienda –. Ci riaffidiamo alla natura, ma in questo caso si parte da fonti rinnovabili». La lavorazione della bioplastica è identica a quella della lastra di acetato tradizionale, ciò che la differenzia sono i plastificanti usati, anch’essi derivanti da materie naturali. La M49, che sarà prodotta completamente in Italia, avrà un costo superiore all’acetato del 20% e verrà utilizzata per la produzione di accessori per la moda e nell’arredamento. «La sua origine totalmente naturale – spiega Walter Lomazzi, direttore vendite dell’azienda – gli dona un piacevole effetto setoso e permette di ottenere effetti cromatici tridimensionali inimitabili». Quella della Mazzucchelli è una storia di innovazione continua, almeno una ad ogni generazione. Deve essere stata questa la formula che ha permesso all’azienda di andare avanti con successo per oltre 170 anni. Nel lontano 1849 iniziò il capostipite Santino con la produzione di pettini e bottoni in tartaruga e corno. Nel ‘900 l’azienda è passata prima alla celluloide, impiegata per molti oggetti in sostituzione dell’avorio, comprese le palle da biliardo, e poi all’acetato di cellulosa, utilizzata nella fabbricazione degli occhiali. Durante il boom economico sono state avviate le prime produzioni di cellophane e negli anni ‘70 le lenti da sole e da vista in materiale organico. La nuova scoperta permetterà di affrontare meglio la crisi economica e la concorrenza dei nuovi mercati, anche se la Mazzucchelli ha un rapporto commerciale con l’oriente, iniziato ben prima che la globalizzazione diventasse una preoccupazione per le imprese italiane. «Noi non importiamo dalla Cina – conclude Orsi – ma esportiamo ciò che produciamo in Italia, perché la nostra anima è l’innovazione». Nel frattempo in azienda è già entrata la sesta generazione. Michele Mancino Plastic becomes biological too T here is a plastic that has been patented with the abbreviation M49. This is a bio-plastic that has been invented by Mazzuchelli, a notorious company based in Castiglione Olona and specialized in the production of the cellulose acetate used in manufacturing glasses. This new material derives from wood and cotton fibres and keeps all the aesthetic features and all the chromatic effects of acetate. Besides it can be recycled and is 100% biodegradable. In fact tests have confirmed that M49 biodegradability time (115 days) is more rapid than the standard time fixed by the European Union (180 days). As Giovanni Orsi, who is the director of Mazzuchelli – fifth generation managing this company: «It is like going back to our origins. But in this case we work with renewable sources». Bio-plastic manufacturing is like the working of traditional acetate plates. The difference between them consists in the plasticizers used, because in bio-plastic manufacturing they derive from natural materials. M49 will be completely produced in Italy, its cost will be 20% higher than acetate’s one and this bio-plastic will be used for the production of fashion and furnishing accessories. As Walter Lomazzi, sales director of the company, explains us: «The origin of this bio-plastic is totally natural. This gives it a pleasant bristle effect and allows to obtain three-dimensional chromatic effects, which are inimitable». Mazzuchelli boasts a story made of continuous innovation, which involves every generation managing the same company. This was probably the key of the success of this company, that is going on for more than 170 years. Back in 1849 the founder of the family (Santino) started producing tortoiseshell and horn combs and buttons. In the Twentieth Century the company started using celluloid, which substituted ivory in the production of many objects, among which there were billiard balls. Then the company decided to produce glasses made of cellulose acetate. During the years of the economic boom the first productions of cellophane started, while during the Seventies the company began to produce sunglasses and lens made of organic material. The above mentioned discovery will allow to face economic crisis and new markets’ competition in a better way. At the same time Mazzuchelli has trade relationships with the East, which started before globalisation became a real worry for the Italian enterprises. Orsi concludes his speech: «We do not import anything from China, but we export what we produce in Italy because innovation represents our soul». In the meantime the company boasts the sixth generation of owners. Ph. Paolo Zanzi Battere il Raffreddore con un Fazzoletto Imp ter res pr e& ise s& Sci Sc enz ien L e pe ce sf r la or Vit f a Li e ’ispirazione gliela diede uno spazzolino del tipo silver care che venne regalato alle sue figlie. «Un giorno, guardandolo, mi si accese una lampadina e mi domandai se quelle caratteristiche non potessero essere portate anche nel campo tessile». Così racconta Claudio Caielli, titolare dell’omonima Tessitura Caielli di Corgeno di Vergiate, fondata nel 1966 da papà Pietro Caielli con la moglie Paola Cozzi. Un’intuizione vincente, perché fu in quel momento che iniziarono a prendere forma i suoi fazzoletti d’argento, fiore all’occhiello tra le invenzioni della ditta varesina. «All’interno del progetto Matin – racconta ancora l’imprenditore – iniziai a sperimentare queste contaminazioni preziose. Quindi ho messo quel materiale dentro la fibra di un fazzoletto normale, ottenendo quello che speravo: un prodotto bello, lavabile, elegante, leggero, gradevole al tatto, prestigioso ma anche battericida». Già, perché i test effettuati dal Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento hanno dimostrato che la soluzione, anche dopo cinquanta lavaggi, continua a distruggere tutte le presenze batteriche sino ad azzerarle. Un modo insomma per tentare di sconfiggere il raffreddore. E sulla confezione campeggia pure la certificazione Oeko-Tex, che assicura il consumatore sull’inesistenza di qualsivoglia nocività. Ecco allora che la sapienza artigiana, unita alla competenza e a un pizzico di fantasia, ha permesso a una piccola azienda, ancorata ai valori artigianali ma capace di aprirsi alle novità, di lanciare sul mercato questo gioiello manifatturiero. Nel quale la fibra d’argento in mischia intima svolge un’azione valorizzante ma non toglie nulla sul fronte della morbidezza e della lucentezza del prodotto. Comunque alla Tessitura Caielli la voglia di sperimentare non si è affatto esaurita qui. Accanto al lavoro classico, infatti, si stanno studiando applicazioni usando filamenti che cambiano colore in base alle temperature. E un’altra chicca uscita dallo stabilimento posizionato in riva al lago è la linea di tessile materiale strutturale: si tratta di una serie di arredi (sedia, poltrona e tavolino) che sono composti unicamente da cotone e lino, senza la necessità di inserire supporti rigidi come ferro o legno per dare loro solidità. «Mi è sempre piaciuto misurarmi con le innovazioni – conclude Caielli – perché il nostro è un comparto produttivo dalle grandi potenzialità. I risultati raggiunti dimostrano che la qualità artigianale, per chi vuole esplorare nuove strade, può essere un vero valore aggiunto». Marco Linari T he inspiration derives from a toothbrush (like “Silver care” ones) that was given to the daughters of Claudio Caielli. He is the owner of the homonymous Tessitura Caielli of Corgeno di Vergiate, a company founded in 1966 by his father Pietro Caielli and his mother Paola Cozzi. As Claudio Caielli explains us: «I was looking their toothbrush when I had an idea and I asked myself if the toothbrush’s features could be transferred in textile field too». This was a winning intuition because in that moment his silver handkerchiefs began to become a reality and a real buttonhole flower among the inventions of this company of Varese. As the entrepreneur Caielli continues telling us: «I started experimenting with these precious contaminations in the project Matin. Then I put that material in the fibres of a normal handkerchief and I obtained what I hoped to: A fine, washable, elegant, light, pleasant to touch, prestigious but also bactericidal product». In fact the tests made by Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento confirmed that the above mentioned solution still destroys all bacteriological elements and can completely eliminate them after fifty washings too. In other words this is a way to defeat cold. Besides the packing boasts the certification Oeko-Tex, that assures consumers about the presence of no injurious materials. This is how artisan wisdom, combined with competence and a bit of imagination, allowed a small enterprise which was strongly bounded to artisan tradition to accept innovative solutions and to propose the market this manufacturing jewel. We are speaking about a product in which the blending of the silver fibres increase its effect without decreasing its softness and shine. But the company’s desire to test new products is not exhausted. In fact, in addition to the traditional production, the company is researching new applications in which there are filaments that change their colours depending on temperature. The company, which is placed on the shore of the lake, proposed an other precious textile line, that is structural materials. We refer to pieces of furniture (chairs, armchairs and small tables) which are only made of cotton and linen and do not need any stiff support (such as iron or wood ones) to give them solidity. As Caielli ends: «I always loved innovations, because our company represents a productive sector with great potentialities. The results reached demonstrate that artisan quality can be a real value added for those companies that desire to explore new ways». Ph. Paolo Zanzi, Flavio Zulle En To defeat cold with a handkerchief 65 Imp En ter res pr Uno Strato d’Argento per le e& ise s& Sci Sc enz ien I 66 e pe ce sf Tute dei Campioni dello Sport r la or A Silver layer for the sport champions’ tracksuits V Li ita f e l segreto è stato ricoprire una fibra tessile di qualità con uno strato sottilissimo di argento puro. E da quel materiale pregiato è sbocciata la soluzione ai problemi di molti sportivi. Perché il risultato ottenuto da Linea Dori, azienda con sede a Solbiate Olona fondata nel 1975 (anche se la tradizione dell’omonimo maglificio risale addirittura a trent’anni prima), è già stato testato, apprezzato e ora commercializzato sotto il marchio AG+. D’altronde le linee d’argento hanno sbaragliato il campo in fatto di vestiario sportivo, garantendo un risultato antibatterico e antimicrobico notevole, eliminando gran parte dei cattivi odori dovuti al sudore, favorendo la traspirazione e distinguendosi per la loro termofunzionalità. «Il principio che abbiamo sfruttato – spiega il titolare della ditta, Carlo Gallazzi – è quello di un conduttore che aiuta a scaricare l’umidità prodotta dal corpo su tutto il capo, evitando la proliferazione (anzi, garantendo la permanente eliminazione) dei batteri, i quali sono pure la causa dei cattivi odori. Il tutto senza surriscaldare il corpo e favorendo altresì una rapida asciugatura del tessuto». T-shirt, boxer, magliette smanicate, sono quindi diventate l’abbigliamento intimo ideale per chi pratica discipline che si potrebbero definire a sforzo breve. Un esempio su tutti è la scherma, poiché sotto le pesanti tute indossate dagli atleti, i prodotti di Linea Dori svolgono al meglio la loro funzione: «Ma le richieste stanno crescendo e stiamo lavorando a dei prototipi anche per la danza e per il motociclismo, anche se poi un po’ tutti gli sport possono sfruttare queste qualità, abbinate sempre a materiali assolutamente naturali».Il progetto vincente è germogliato sulla fondamentale piattaforma del Polo TexSport, un’iniziativa coordinata da Piero Sandroni e sostenuta da Regione Lombardia, Comune di Busto Arsizio, Camera di Commercio di Varese e Univa. «In effetti – riprende Gallazzi – lì è germogliata l’occasione di percorrere nuove vie, valorizzando le nostre qualità, facendole poi testare dal Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento, quindi trovando una rete efficace per farle conoscere». E sul sito dello stesso Polo sono stati raccolti i giudizi e i suggerimenti degli sportivi che hanno testato la novità. Con una soddisfazione unanime per le caratteristiche di sottotute e sottodivise, la quale ha dato il via libera allo sbarco sul mercato di questa total silver protection. Marco Linari T he solution was to cover good textile fibres with a very thin layer of pure silver. And from that precious material the solution to many sportsmen’s problems was found. This result has been obtained by Linea Dori, a company based in Solbiate Olona and founded in 1975, although the homonymous knitwear factory was opened thirty years before. The above mentioned solution has been already tested, appreciated and marketed with the mark AG+. On the other hand silver lines have prevailed in sportive clothing field, assuring a remarkable antibacterial and anti-microbial effect, eliminating most of that bad smell caused by sweat, favouring sweating and distinguishing them for their thermo functionality. As the owner of the company, Carlo Gallazzi, explains us: «We exploit the idea of a conductor that helps discharging the humidity produced by the human body on all the tracksuit. This avoids bacteriological proliferation and assures the permanent elimination of any bacterium, which is one of the reasons of bad smells too. The whole process does not overheat the human body and favours a rapid drying of the fabric too». Therefore t-shirts, boxer shorts and sleeveless t-shirts became ideal underwear clothes, which are very useful for people playing sports not requiring excessive efforts. One example is given by fencing, in which the Linea Dori products are used under the heavy tracksuits of the athletes and give their best: «However demands are increasing. Therefore we are working on prototypes for dancing and motorcycling too. On the whole we have to say that almost every sport can use these quality materials, which are always combined with absolutely natural fabrics». This winning project derives from the fundamental platform Polo TexSport, that is an iniziative coordinated by Piero Sandroni and supported by Lombardy Region, Comune of Busto Arsizio, Chamber of Commerci of Varese and Univa. As Gallazzi continues explaining us: «In fact the opportunity to follow new means emerged in that context, where it is possible to improve our qualities, to make them be tested by the Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento and to find an efficient network in which these products can be known». And on the web site of the same Polo opinions and advices of those sportsmen who tested this novelty are gathered. The unanimous satisfaction generated by the features of this underwear for tracksuits and uniforms allowed the definitive enter in the market of this total silver protection. Ph. Flavio Zulle 67 Un Prodotto che Migliora le Prestazioni G 68 iancarlo Toran, storico maestro della Pro Patria Scherma Busto Arsizio, è stato in missione ai Mondiali di Catania non solo per seguire l’evento sportivo. Ha consegnato la maglietta del Polo TexSport ai big italiani impegnati in pedana, come il campione del mondo della spada Paolo Pizzo oppure la medaglia d’argento del fioretto Valerio Aspro-monte. «Perché questo tessuto fa stare bene e porta bene” afferma pensando all’oro conquistato dalla sua Lorenza Baroli in azzurro, ai Giochi del Mediterraneo. Intanto Toran ha raccolto i riscontri degli atleti bustocchi, che hanno provato l’innovativo materiale: «La bontà del prodotto è innegabile nei suoi effetti pratici. I ragazzi e le ragazze hanno infatti segnalato come la novità permetta loro di non dovere più cambiare dieci shirt a competizione, poiché le fibre d’argento cancellano gli odori, mantengono freschi e garantiscono allo stesso tempo grande libertà nei movimenti. Per noi che indossiamo tute decisamente pesanti, si tratta di caratteristiche essenziali». A product that improves performances G iancarlo Toran, who is a historic fencing master of Pro Patria Scherma Busto Arsizio, took part to the World Fencing Championship of Catania. He was there not only to follow that sport event, but also to give the Polo TexSport t-shirt to all the Italian champions in competition, such as the world foil champion Paolo Pizzo or Valerio Aspro-monte, silver foil medallist. As Toran affirms while thinking about the gold medal won by his partner Lorenza Baroli during the Fencing Mediterranean Games: «In fact this fabric makes people feel good and bring luck”. In the latest months Toran has gathered the feedbacks of the athletes of Busto who tested this innovative material: «The quality of this product is undeniable in its practical effects. In fact the athletes have confirmed that this novelty allows them not to change ten t-shirt during a competition. The silver fibres eliminate every smell, keep the athletes fresh and assure at the same time a lot of freedom of movement. As we have to wear very heavy tracksuits, the above mentioned features are essential». 69 Ph. Paolo Zanzi