ANNO XXI L’occhio più attento dopo il tuo N° 65 D IC E M B R E 2014 IL periodico di attualità e cultura PORTOMAGGIORE - ARGENTA Q Redazione e amministrazione ARSTUDIO via Garibaldi, 13 Portomaggiore (Fe) Tel./Fax 0532.813848 email. [email protected] on-line. www.arstudioedizioni.eu Aut. Trib. Ferrara n. 16 ualcosa è cambiato: alle recenti elezioni d’interesse oltre i confini portuensi, con la nuova regionali quasi nessuno ha detto di avere vinto. realtà territoriale costituita dai tre comuni e spazi Perché è chiaro a tutti che - nella regione dedicati anche a Voghiera, che, certamente, è solo in italiana dove forse risiede la maggiore quantità modo formalmente amministrativo staccata da di senso civico dei cittadini - la vittoria assoluta Porto, ma non certo nella realtà del vivere è di quel 70% di elettori che non è andato a quotidiano, con decine di voghieresi che votare, esprimendo fortissimo disagio ed giornalmente gravitano su Portomaggiore per vari enorme dissenso e quindi tutti hanno motivi, come da sempre. Apriamo il nostro sonoramente perso…anche la democrazia. giornale con un doveroso omaggio ai due secoli di In questa legislatura ogni provvedimento vita dei Carabinieri, ringraziando per la che riguarderà le nostre quotidiane collaborazione il Capitano Roberto Rapino, attività, da qualunque maggioranza poi altri ricordi per uomini che lasciarono verrà approvato, sarà comunque un segno come don Tanasini, Nando stato deciso da una piccolissima Orfei ed altri. Salutiamo con rappresentanza del popolo, piacere anche l’ingresso di un molto lontana dall’essere il nuovo collaboratore, Gian volere della Paolo Bertelli, esperto di maggioranza dei ricerche storiche, che ci cittadini di questa offre memoria di regione. Era dimenticati questo che portuensi scomparsi volevano i nostri nella prima guerra padri costituzionali dopo avere perseguito mondiale, di cui ricorre quest’anno il la democrazia a prezzo del loro sangue? centenario. Poi lo sport, come di consueto, ed Noi crediamo proprio di no. una piccola perla che, purtroppo, ci riporta Ma veniamo a questo numero natalizio del alla memoria le promesse mai mantenute del PORTO, recupero del nostro completamente bellissimo teatro In questo numero Da 200 anni i Carabinieri / rinnovato nella veste ATTUALITÀ Concordia. Pubblica assistenza / grafica, nella Ancora con voi quindi Salama IGP speranza di offrire da ventuno anni a LATERZA Celebrazioni Tanasini un servizio ancora questa parte, per la CULTURA Psicologo / Paolo Squerzanti migliore ai nostri ventunesima volta IL PERSONAGGI Nando Orfei / Ottimo Bonacorsi cari Lettori. Altra PORTO augura a RICORDI Centenario I Guerra novità è poi tutti un felice Natale in SPORT Delfino ’93 / Spal l’allargamento della famiglia. LA PERLA Teatro Concordia Ottorino Bacilieri nostra sfera del 2 Dicembre 1994 Grafica Arstudio Via Provinciale, 112 - Voghiera Direttore editoriale Francesco Pasini Direttore responsabile Ottorino Bacilieri Distribuzione gratuita VENDITA Carne ed insaccati CONFEZIONAMENTO CESTE NATALIZIE Personalizzate arutluc e àtilautta id ocidoirep Festeggiati 200 anni I CARABINIERI Importante presenza L’Arma dei carabinieri venne istituita 200 anni or sono, nel luglio del 1814 con il nome di Corpo dei Reali Carabinieri. Lo volle Vittorio servizio CUP Emanuele I re di Sardegna. Lo omeopatia scopo dei Carabinieri era quello di erboristeria fornire al Regno un corpo di polizia r pe hi cc simile a quello della Gendarmerie noleggio appare si re fo no -jo francese. Inizialmente furono 802 magneto-tens i gli uomini, a piedi e a cavallo, ai terapia ultrasuon quali furono affidati compiti di cosmesi “Buon governo”, cioè tutelare articoli sanitari l’ordine pubblico ed assicurare l’esecuzione delle leggi . I re (FE) Portomaggio Carabinieri ebbero il loro 80 tel. 05328110 battesimo del fuoco sul campo di o.it fa rsanti@liber battaglia di Grenoble , in Francia, durante l'ultima campagna militare contro Napoleone Bonaparte. La storia dei Carabinieri è coronata da moltissimi comportamenti altruistici, che hanno dato nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione guadagnandosi così l'appellativo di "Benemerita". I colori del pennacchio (il rosso ed il blu) furono scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. Nel 1822 venne emanata la prima edizione del Regolamento Generale dove si dichiarano i 3 principi fondamentali che ancora oggi caratterizzano il Corpo: Albergo Ristorante 1) i Carabinieri devono Piazza Umberto I, 24/25 considerarsi costantemente in 44015 Portomaggiore servizio, in qualunque circostanza Ferrara - Italy Tel. +39 0532 324 500 ed a qualunque ora; Fax +39 0532 320 984 2) i Carabinieri devono sempre svolgere i servizi di istituto Si organizzano pranzi e cene almeno in coppia, eccezion fatta per ogni occasione: mat rimoni, compleanni, battesimi, per quelli d'ordinanza, quale la Chiuso per turno tutto il luned cresime, comunioni e ì e martedì a mezzogiorno trasmissione di dispacci urgenti; festeggiamenti in genere. 3) i Carabinieri devono sempre avere un contegno distinto, È un Locale accogliente e urbano, fermo, dignitoso e caratteristico di recente apertura alla portata di tutti, situ calmo, oltre che imparziale ed ato in pieno centro a Portoma ggiore, umano. Dall’11 novembre 1949, la di fronte al Municipio. Tutti gli ambienti sono climatizza ti. Vergine Maria è la Patrona dell’Arma dei Carabinieri, a seguito della Come ogni Locanda che si rispetti promulgazione del Breve relativo di offriamo anche l’allogg io, che è costituito da 4 stan Papa Pio XII, che in tal senso aveva ze matrimoniali tutte finemen te accolto il voto unanime dei arredate. E-mail info@locandadelduom cappellani militari dell’Arma e o.it - Web www.locandadeldu omo.it dell’Ordinario Militare per l’Italia. Il titolo di “Virgo Fidelis” era stato sollecitato in relazione al motto araldico dell’Arma: “Fedele nei secoli”. La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso Pontefice il giorno 21 novembre, in cui cade la presentazione di Maria Vergine. Fino al 2000 i carabinieri, erano parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di Arma, poi vengono elevati a forza armata autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. Questo permette oggi anche all'Arma dei Carabinieri di avere come comandante un Generale proveniente dai suoi stessi ranghi. Un pesante tributo di sangue venne dato dall’Arma nel corso della prima guerra mondiale, di cui ricorre in quest’anno 2014 il centenario dell’inizio. Al termine della Grande Guerra i Carabinieri morti furono 1.423 e 5.245 quelli feriti e, anche per onorarli, il 5 giugno 1920 fu concessa alla Bandiera dell'Arma la sua prima Medaglia d'Oro al Valor Militare. Durante la 2ª guerra mondiale, i Carabinieri furono presenti su tutti gli Locanda del Duomo 2 attualità dicembre 2014 anno 21 - numero 65 La sede del Comando Carabinieri di Portomaggiore in Piazza XX Settembre scacchieri operativi, dai deserti africani al fronte dei Balcani, a quello russo ed infiniti furono gli atti di eroismo espressi dall’Arma in quegli anni. Sia in Italia che negli altri scacchieri operativi, lunga fu la schiera dei Carabinieri che si sacrificò per gli ideali della libertà. Dodici furono i Carabinieri vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, ma molti altri furono i Carabinieri patrioti combattenti con il Fronte Clandestino di Roma, nella guerriglia contro i tedeschi nei territori occupati, a Cefalonia, a Corfù e in Jugoslavia, oltre a quelli che preferirono soccombere nei lager nazisti piuttosto che rinnegare l’impegno d’onore. L’Arma diede dunque anche un tributo altissimo di vite e di sangue alla Resistenza, ottenendo due Croci di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, 32 Medaglie d’Oro e 684 Medaglie d’Argento al Valor Militare. Durante la seconda guerra mondiale l’Arma ebbe 4.618 caduti, 15.124 feriti e 578 dispersi. SEGUE A PAG. 14 periodico di attualità e cultura Celebrazione Mons. Tanasini UNO STIMOLO PER CREARE IL DIALOGO Coinvolte Scuola e culti La via dedicata, appare significativa la scelta essendo il percorso parallelo alla fiancata della Collegiata edificata durante il ministero portuense. Col titolo: Portomaggiore - sfide di ieri e di oggi: dalla riedificazione della Collegiata alla costruzione di una comunità dialogante dal 14 al 16 novembre si è svolta una tre giorni in occasione della cerimonia di intitolazione della via Mons. Elvezio Tanasini il tutto sotto l’attenta pianificazione di Parrocchia e CARITAS portuensi mentre il decollo della figura Tanasini nasce dalla nostra redazione. Venerdì 14 presso l’ Istituto Istruzione Secondaria, il dott. La Marca del “Centro Interculturale Baobab” e Sylwia Iwan – mediatrice culturale, hanno condotto un gioco formativo con gli studenti delle Scuole superiori con l'obiettivo di aiutarli a confrontarsi con diverse norme culturali dal titolo “La mia città al plurale - non si incontrano le culture, ma gli uomini”. Nella giornata di sabato 15 al Teatro Smeraldo si è dato vita al Convegno “La Convivenza in una società multiculturale” erano presenti don Negretto e Minarelli – rispettivamente Arciprete e Sindaco di Portomaggiore, nonché il prof. Borciani - Dirigente Polo scolastico. Le relazioni a cura del dott. Mustapha Toumi – Esperto in immigrazione sul tema “Per una civiltà del dialogo: luoghi e tempi di convivialità” del dott. Domenico la Marca con tema “Vivere l’intercultura e costruire percorsi di interazione” al quale ha fatto seguito il prof. Muhammad Mudassir Gualini Chishti “Islam religione di pace o no?” Le Conclusioni sono state a cura di mons. Ghizzoni - Vescovo di Ravenna Il tutto coordinato da Francesco Pasini, giornalista, editore Arstudio Portomaggiore. A convegno concluso si è svolta la cerimonia di inaugurazione di Via mons. Elvezio Tanasini Parroco Collegiata 1953/1968 presieduta da Mons. Alberto Tanasini, Vescovo di Chiavari nonché nipote di Don Elvezio. Un buffet multietnico sotto la “regia” di Michele Palmiotto in collaborazione con le associazioni cittadini immigrati la Fedeltà e PortoAmico ha concluso la mattinata. Nel pomeriggio al teatro Smeraldo l’Istituto Comprensivo di Portomaggiore con le scolaresche IIB e IV D hanno presentato “Dipende dal punto di vista” spettacolo dicembre 2014 anno 21 - numero 65 teatrale ispirato al racconto “Primo giorno di scuola degli animali della foresta” di Luigi Dal Cin ed a seguire “Per una scuola plurale” rassegna di pensieri a cura del Consiglio Comunale dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Portomaggiore sul tema “Per una scuola plurale: rassegna di pensieri a cura del Consiglio Comunale dei ragazzi” La tre giorni si è conclusa domenica 16 con la Santa Cresima impartita da Mons. Alberto Tanasini, Vescovo di Chiavari. MOTIVAZIONE PRESENTATA PER L’INTITOLAZIONE Mons. Elvezio Tanasini, Parroco della Collegiata Santa Maria Assunta dal 20 dicembre 1953 al 31 maggio 1968. Figura di grande fede, determinato ed attento, artefice di un ministero dinamico e profondo, proseguendo il percorso tracciato dal suo predecessore, si adoperava - favorito dalla “proverbiale generosità dei Portuensi” alla ricostruzione delle opere parrocchiali e della nuova chiesa Collegiata. La figura di questo sacerdote non beneficia di ampi consensi popolari ma si sa che questo avviene per tutti SEGUE A PAG. 5 la terza 3 arutluc e àtilautta id ocidoirep Ogni tanto arriva anche qualche buona notizia: la salama da sugo sarà tutelata dal marchio europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta). La decisione è stata ufficializzata con la pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 24 ottobre con le di Ottorino Bacilieri finalità di proteggere il nostro gustoso insaccato da contraffazioni varie. Per Portomaggiore, sicuramente uno dei centri di eccellenza provinciali di questo prodotto, è sicuramente anche il raggiungimento di un traguardo pluri decennale che ha visto impegnate in questo senso anche diverse Amministrazioni Comunali. «Ho seguito l’iter partecipando a vari incontri che si sono svolti presso la Camera di Commercio e avere l’Igp è una gran bella cosa, ora entra in campo la qualità del prodotto che dovrà essere garantita e certificata. Sarà opportuno un incontro con i vari soggetti interessati per studiare iniziative di valorizzazione e promozione», ha dichiarato Giovanni Tavassi, assessore portuense che si occupa, tra l’altro, dei prodotti tipici e non possiamo che dargli ragione: ora bisognerà essere ancor più rigorosi sulla qualità e lavorare molto sulla reperibilità del prodotto, sia crudo, che pronto da assaggiare nei ristoranti e punti di ristoro. Il marchio IGP è appena un gradino sotto il massimo riconoscimento possibile,cioè il DOP (Denominazione di Origine Protetta, come l’Aglio di Voghiera, unico prodotto agricolo della nostra provincia a fregiarsi di questo marchio), ma è sicuramente uno strumento valido per agevolare la valorizzazione del prodotto anche oltre i confini ferraresi ed incentivarne una produzione di alta qualità. La salama da sugo ferrarese è un piatto unico al mondo, di antica tradizione e ancor oggi regina incontrastata della cucina ferrarese che non consente alcun tentennamento: o si ama o si odia, esattamente come il nostro clima, insopportabile per chi non è nato qui, perché d’estate fa troppo caldo e d’inverno fa troppo freddo. La salama è presente nella nostra gastronomia da almeno mezzo millennio e la si può identificare fin nelle ricette cinquecentesche del più grande Maestro di cucina del Rinascimento, come fu riconosciuto e invidiato agli Estensi da tutte le corti europee: il grande Cristoforo da Messi, detto Sbugo. Cristoforo occupò importanti incarichi presso la corte degli Estensi in veste di amministratore di fondi ducali e, soprattutto, in qualità di scalco, così da meritare il titolo di Conte Palatino, concessogli dall’imperatore Carlo V nel gennaio del 1533. SEGUE A PAG. 5 Soddisfazione a Por tomaggiore Portomaggiore SALAMA È IGP Prestigioso marchio Europeo LA Prestigioso marchio Europeo n Nicolò Portomaggiore - Sa 2 8 Tel. 0532.8113 ELETTROMARKET di ROSSI DENNI INGROSSO E DETTAGLIO TTRICO E L E E L IA R E T A M DI ICI ELETTRODOMEST RCHE A M I R IO L IG M E D E LL hieri, 4/a Via Dante Alig IORE (Fe) PORTOMAGG 107 Tel. 0532.812 4 attualità dicembre 2014 anno 21 - numero 65 periodico di attualità e cultura DA PAG. 3 - UNO STIMOLO... gli uomini che hanno “fatto ed hanno lasciato segni tangibili” il loro operato è sempre oggetto dei più svariati interrogativi. Da alcuni mesi aveva esordito nelle sale cinematografiche il primo Don Camillo ed in molti pensammo, che questo parroco Don Elvezio Tanasini nel giorno della nomina a Monsignore, 1955. fosse il clone del prete cinematografico. Sono convinto che oggi non abbia alcun senso esprimere valutazioni, lodi o perplessità sull’operato generale di don Elvezio, credo sia molto più utile ricordare quanto è stato fatto in quegli anni per la nostra parrocchia e non solo dal punto di vista spirituale. Basta constatare che quelle sacre mura in cui i portuensi oggi si ritrovano prima dell’arrivo di don Elvezio non c’erano e, sicuramente, lui ha saputo ottimamente proseguire nell’opera di chi lo aveva preceduto e con risultati straordinari per i portuensi. Tutto il resto a mio avviso non ha senso. Il mio ricordo personale è quello di un uomo giusto, generoso ed onesto, che ha cercato sempre di servire tutta la sua comunità e così intendo continuare a ricordarlo. (F.P.) DA PAG. 4 - LA SALAMA... Scomparve nel 1548 ed un anno dopo fu dato alle stampe il suo volume “Banchetti, composizione di vivande ed apparecchio generale”, il più importante e completo trattato di questo tipo di tutti quelli stampati nel Rinascimento che continua ad essere ristampato anche ai giorni nostri. Nei capitoli vengono descritti in dettaglio tutte le suppellettili di cucina, i lavoranti e le figure professionali necessarie, i cibi, le materie prime, le spezie e tutte le ricette per confezionare al meglio tutto quanto sia commestibile. Vengono anche descritti dettagliatamente alcuni banchetti preparati da Messisbugo per varie solennità; c’è veramente da rimanere sbalorditi e diventa indubbio che anche la grande salama da sugo abbia avuto origine proprio dalla genialità di questo Leonardo della gastronomia, come si può evincere da una ricetta che lui illustra e definisce Mortadella di ficato che viene così descritta: carne di porco ben grassa, fegato, cuore, milza, animelle, sale, pepe e vino rosso. Purtroppo non ci dice altro, ma la presenza degli ingredienti fondamentali per la salama anche di oggi, come carne di maiale mista, fegato e vino rosso, ci fanno pensare alla nonna di tutte le salame e non è da escludere che il gustoso insaccato fatto pervenire da Ercole I d’Este a Lorenzo il Magnifico nel 1481 fosse proprio una gustosa salama. Portomaggiore - Sagra della salama e dei sapori portuensi. L’Assessore all’Antica Fiera Tavassi (a destra nella foto) funge da Gran cerimoniere durante la “gara della Salama” competizione che si tiene annualmente durante la sagra, mentre l’addetto al “taglio” è Ottorino Bacilieri (a sinistra nella foto) già rodato come responsabile del concorso del salame all’aglio di Voghiera. dicembre 2014 anno 21 - numero 65 attualità 5 arutluc e àtilautta id ocidoirep UN PORTUENSE A LIVELLI MODIALI Nando Orfei Scomparso il profeta del circo di Francesco Pasini NATO A PORTOMAGGIORE il 29 luglio 1934 muore nel 2014 all’Ospedale San Raffaele di Milano, all’età di 80 anni dopo una lunga malattia, un pioniere dell’arte circense italiana nel mondo. Il suo nome resterà legato per sempre alla storia del circo, dove iniziò giovanissimo come giocoliere per poi diventare abile domatore di leoni e tigri (vedi foto a sotto), fino a quando la malattia glielo ha consentito. Era fratello di Liana Orfei, cugino di Moira Orfei e padre di Paride, Ambra e Gioia Orfei, era sposato dal 1963 con Anita Gambarutti. Periodicamente frequentava Portomaggiore ed ha ricevuto l’onorificenza “Cittadino di Porto”; è stato anche ospite d’onore all’edizione 2011 del nostro Carnevale dei Ragazzi, molti coetanei e non lo ricordano nelle visite ai parenti portuensi. Nel ricordi di molti suscitava grande curiosità quando in compagnia della cugina Moira ed il campione di motociclismo Masetti si sedevano a sorseggiare una bibita presso il “Bar Cristallo”, ove ora c’è la banca Unicredit. Di lui è doveroso ricordare anche la 6 personaggi Nando Orfei mentre presenta il “suo” circo e a Portomaggiore, con l’ex sindaco Barbieri sul palco del Carnevale dei ragazzi, in Piazza Giovanni XXIII, in veste di ospite d’onore. A quella data era già ammalato ed è stata l’ultima volta che ha visto il paese natio. fase legata al cinema, in particolare la famosa partecipazione ai film I clowns (insieme a Liana e Rinaldo) e Amarcord (dove interpreta la parte dello zio di Titta) di Federico Fellini. Attivo anche nell’associazione di categoria dei circhi italiani, Nando è stato uno dei personaggi del circo italiano più noti e gettonati dai media. Non ha mai smesso di appassionarsi per continuare a far vivere il circo e in particolare seguendo da vicino la scuola “Piccolo circo dei sogni” nata dal figlio Paride. “La scelta di un circo senza animali esotici” L’artista era orgoglioso della sua scelta, adottata negli anni Novanta, di un circo senza animali esotici. Decisione da lui spesso definita «difficile per le aspettative del pubblico, soprattutto i bambini». Ma una scelta condivisa pienamente anche dai suoi figli. Nella nota diffusa in occasione della tournée 2013 a questo proposito si legge che «L’unico animale proposto nello spettacolo è un enorme cane Terranova, avvicendato al fianco del suo amico clown in alcune gag molto divertenti». Nando Orfei amava ripetere che «I veri protagonisti del circo sono gli esseri umani», e faceva un punto d’orgoglio della sua personale selezione dei migliori artisti del panorama circense internazionale. dicembre 2014 anno 21 - numero 65 periodico di attualità e cultura SEMPRE VIVACE E ATTIVA PUBBLICA ASSISTENZA Nuovi automezzi CONSIGLIO DIRETTIVO IN CARICA Presidente Vice-Pres. e Responsabile del personale Segretario Responsabile corsi di formazione Responsabili acquisti Direttore Sanitario (medico) REVISORI DEI CONTI Presidente Angius Pietro Revisore Crestani Nicoletta Revisore Verzelli Letizia Una foto d’archivio del consistente gruppo di Soci beneficiano di stazionamento e assistenza senza costi. Le polemiche non mancano e non sono mai mancate, a tal proposito il presidente dell’associazione Lorenzo Pancaldi intervistato ha detto: “Se ci sono dubbi o perplessità sul nostro operato tutti possono chiederci conti e chiarimenti; ma prima di far commenti poco produttivi invito chiunque ad entrare nel nostro gruppo perché le nuove collaborazioni sono ben accette e decisamente desiderate e permettono di poter constatare il nostro operare.” Ed ha continuato: “La nostra Pubblica Assistenza gode di una ottima reputazione in campo regionale infatti lo attestano le numerose chiamate a servizi continuativi in varie province limitrofe.” Una bella realtà alla quale va un grazie sincero per essere una sentinella in più per la nostra salute. La scheda L’evento del 28 settembre ultimo scorso c’induce ad una obbligata carrellata su questa Associazione che sul suo percorso ha sempre accresciuto in credibilità; il folto gruppo di volontari ne è tangibile testimonianza mentre con l’acquisto dell’ultima ambulanza(1) (120.000 €) si evidenzia il felice rapporto con la popolazione in quanto buona parte dei proventi giungono dall’adesione di una sottoscrizione rivolta alla cittadinanza. La scheda tecnica va letta con attenzione in quanto sottolinea l’interessante ed importante mole di prestazioni assistenziali che vengono effettuate. Chiaramente i trasporti individuali, per necessità di routine, sono assoggettati a pedaggio ad un costo molto vantaggioso per i residenti nel bacino portuense; mentre la maggior parte dei servizi a manifestazioni sportive o sociali del territorio Portomaggiore 28 settembre u.s. - Taglio del nastro per la nuova ambulanza da parte del Sindaco Nicola Minarelli unitamente al Parroco Don Giuseppe Negretto ed a Lorenzo Pancaldi Presidente della P.A. (1) Vedi un pulmino per trasporto disabili. Pancaldi Lorenzo Matteoli Maurizio Contarini Mario Borsatti Livio Mantovani Renzo Zanotti Gilberto Ragione sociale: ASSOCIAZIONE PUBBLICA ASSISTENZA CITTÀ DI PORTOMAGGIORE Anno di fondazione: 1998 Soci: 70 VOLONTARI Personale: 3 DIPENDENTI a libro paga Parco automezzi: 4 AMBULANZE, 2 PULMINI e 1 VETTURA ATTREZZATA (per trasporto disabili e difficoltà motorie) Servizi prestati Trasporti annuali: 5.000/6.000 Ambulatorio: DAL LUNEDI AL SABATO ore 9/12 per PICCOLE PRESTAZIONI MEDICHE TUTTE GRATUITE Prelievi ematici a domicilio: 100 MENSILI dicembre 2014 anno 21 - numero 65 attualità 7 arutluc e àtilautta id ocidoirep CENTENARIO 1914 - 2014 LA PRIMA GUERRA MONDIALE Toccante testimonianza da Portomaggiore di Gian Paolo Bertelli Fra pochi mesi si apriranno le celebrazioni ufficiali dei cento anni dall’inizio della Grande Guerra. Le vite bruciate in questo conflitto furono milioni, giovani di nemmeno vent’anni vennero mandati al macello, strappati alle loro case, caricati su tradotte e spediti a combattere spesso senza alcun addestramento. Le stime parlano di 15-17 milioni di morti in totale, ma se includiamo anche le vittime della pandemia chiamata “Spagnola” che colpì civili e militari debilitati dalla guerra il numero quadruplica e si arriva a 65 milioni di morti. La nostra provincia contò 5400 Caduti, molti a seguito di ferite, altri per malattia o per le privazioni e maltrattamenti subiti in prigionia. Dopo la disfatta di Caporetto, non certo imputabile al comportamento dei nostri militari ma piuttosto all’insipienza degli alti comandi, Badoglio in primis, si ebbe un numero impressionante di prigionieri: in totale, nel periodo 1915-1918, gli internati italiani furono circa 600.000, di cui 19.500 ufficiali. Ma ancora più impressionante è la cifra dei morti: 100.000 italiani perirono nei campi di Silvio Bottoni, Bersagliere portuense scomparso nel corso del primo conflitto mondiale. concentramento ed il numero è da considerare per difetto perché, per ammissione degli ex nemici, nel computo sono esclusi i morti nelle compagnie di lavoro, disseminate in ogni angolo dell’Europa centrale. Causa di morte era principalmente la fame e le malattie che insorgevano a seguito della denutrizione. Il Governo italiano, in perfetta sintonia col Comando Supremo dell'esercito, rifiutò sempre ogni tipo di intervento statale, tollerando appena l'invio di aiuti da parte dei privati cittadini. In parecchi casi si arrivò ad impedire alla famiglia di inviare pacchi viveri al prigioniero di guerra sospettato di diserzione. Per quanto riguarda Portomaggiore i Caduti della Grande Guerra furono 426, circa il 10% perirono in prigionia. Dopo il crollo del muro di Berlino fu possibile accedere ad un ex poligono di tiro allestito fin dal 1904 dall’ impero austro-ungarico. Il nome della località, Milovice a 30 chilometri da Praga, era già noto ai nostri comandi in quanto all’inizio del primo conflitto mondiale era stato utilizzato come campo di prigionia per i soldati russi e serbi catturati dagli austriaci. Dopo Caporetto arrivarono più di 15.000 prigionieri italiani. Fra questi anche Silvio Bottoni, agricoltore di Portomaggiore, classe 1898. Era stato mandato al fronte ancora diciannovenne, era effettivo del 9° L’occhio più atte n to dopo il tuo PORTOMAGG IORE - ARGEN 8 ricordi dicembre 2014 anno 21 - numero 65 TA periodico di attualità e cultura Bersaglieri, venne preso prigioniero il 25 ottobre sul Monte Nero mentre cercava di arginare l’avanzata austriaca dopo lo sfondamento di Caporetto. Insieme a tanti altri compagni di sventura dovette avviarsi a piedi verso le retrovie austriache e da li proseguire verso il campo di prigionia di Milovice. Il nipote Franco Moretti ci ha fornito l’ultima lettera del nonno ed una sua fotografia. La lettera è del maggio 1917, indirizzata alla sorella, nella quale Silvio esprime il timore per quanto gli riserverà il futuro, la preoccupazione per la distribuzione dei pacchetti di automedicazione, “perché in guerra si può rimanere feriti” scrive. Gli diedero probabilmente riferendosi al lavoro dei campi. “Bisogna andare contro tutto quello che non si sa”, aggiunge, “contro un brutto destino e forse anche alla morte”. Racconta poi dello zaino che pesa quaranta chili e che gli serve come cuscino quando dorme sotto la tenda sdraiato su una piccola coperta e con la mantella come coperta. La lettera di Silvio Bottoni si conclude con l’esortazione alla sorella a non far leggere la lettera ai genitori ma di tenerla per sé. Sarà l’ultima lettera che arriverà a casa. Il 9° Bersaglieri sarà impiegato sull’Ortigara e sull’ Altipiano di Asiago, in giugno perderà 32 ufficiali e 885 soldati oltre ad un rilevante numero di dispersi. Il 24 ottobre Sivio Bottoni è sulla linea di difesa del Monte Nero dove dovrà arrendersi davanti alle preponderanti forze nemiche. Tre mesi e mezzo dopo morirà di fame a Milovice. I medici per non indicare sui referti questa diagnosi preferirono indicare “edema” come nella maggioranza dei casi di morte per denutrizione. Silvio Bottoni è inumato nel cimitero del campo insieme ad altri settemila $BSUPOHFTTP soldati italiani vittime GàUJ 4UVDDIJr(SB incolpevoli della guerra. OJ Con lui riposano nello 3JTUSVUUVSB[JP 733 stesso luogo Luigi Piva, Tel. 0532 813 agricoltore di 8387 Cell. 329 135 Portomaggiore, classe 1884, catturato nei pressi di Caporetto il 25 ottobre 1917, deceduto il 20 gennaio 1918 per “paralisi al cuore” recita il certificato di morte ed anche Giulio Carrara classe 1878, già piuttosto anziano per combattere, effettivo del 43° Fanteria, venne catturato a Cormons il 28 ottobre 1917 e morì il 26 marzo 1918 di fame, da civile faceva il cocchiere. JP S B . B S V U B D O JB C N * Particolare delle lunga lettera originale inviata dal Bottoni alla sorella. Significativa la conclusione: CHISSÀ QUANDO TI VEDRÒ. Purtroppo non è mai più avvenuto anche il distintivo di lancia bombe e l’elmetto, racconta; sempre nello scritto si preoccupa della sua probabile destinazione, Cividale, sicuramente è la prima volta che sentiva nominare questo paese. “Chissà come andrà a finire la mia giovane vita” si chiede, e rimpiangendo i bei tempi passati si dispiace di non potere aiutare i propri cari “adesso che c’è bisogno”, dicembre 2014 anno 21 - numero 65 ricordi 9 arutluc e àtilautta id ocidoirep Lo psicologo e i nostri piccoli Panicoun modo nei bambini... per chiedere aiuto di Bariani Pa olo di Claudio Bonipozzi Nell’infanzia è un fenomeno molto raro, perché i piccoli a differenza degli adulti, non sono dotati di strumenti cognitivi per inquadrare razionalmente il conflitto interiore che genera il panico in età matura. Ma anche se non sa cronicizzare il suo malessere, il bimbo può comunque, attraverso comportamenti e segnali fisici - cui dobbiamo prestare SEMPRE la massima attenzione - esprimere le sue paure e chiedere in maniera più o meno evidente attenzione ed aiuto. Ad esempio, il pianto disperato di un neonato che sta poco in braccio ai genitori, non va sottovalutato (alla larga da coloro che sostengono che coccolare e accarezzare si creano bimbi deboli e pieni di capricci... senz’altro più sicuri e autonomi). Allo stesso modo non deve essere trascurato il pianto violento e singhiozzante di bambini più grandi, che per piangere si nascondono dietro una tenda o dentro un mobile, alla ricerca di protezione. Altro fenomeno da non trascurare è il repentino cambiamento di carattere di un bimbo di natura solare, che diventa inspiegabilmente violento o reattivo; oppure la “paralisi” motoria - accompagnata da sudore, mutismo, pallore - che irrigidisce il bambino che prova paura. Può anche predisporre al panico la “figura di riferimento” che ha lo stesso problema: un genitore apprensivo e spaventato può “contaminare” con le sue ansie persino il feto che porta nell’utero attraverso la produzione ormonale eccessiva (adrenalina)... il bambino nel tempo assorbe le paure altrui e le fa proprie. Non dobbiamo mai dimenticare che da piccoli, vivendo in un mondo di adulti, abbiamo fatto tutti l’esperienza di non avere alcuna autorità, di essere ignorati e di sentirci meno importanti di altri... la nostra felicità parte da qui, dal superamento di queste esperienze senza esserne “schiacciati”. Solo se riusciremo a giungere ad uno stato di serena tranquillità, assaporeremo la felicità della nostra vita quotidiana, anche nei suoi più semplici aspetti, e sentiremo che dentro di noi qualcosa sta cambiando: affiorano altre idee, altre intenzioni, altre possibilità, un altro modo di affrontare la vita. Nell’infanzia le fobie infantili più frequenti sono: terrore del buio, timore di essere abbandonati, ansia del confronto con i coetanei nelle situazioni collettive (gioco, sport, scuola)... se si incoraggia il bimbo a parlare della sua fobia, se la butta fuori attraverso la parola, si calmerà all’istante. Nel processo evolutivo, il ragazzino può 10 cultura Scavi Demolizioni Impianti Sotto suolo Recupero e R iciclo Materiali Iner ti Sede e Dep osito Via Olmo, 13 int. 10 Portomaggio re (Fe) Tel./Fax 0532 81 03 60 Cell. 333 89 90 870 lamoterbaria [email protected] m sviluppare il terrore di non crescere dal punto di vista fisico, di non saper padroneggiare i suoi impulsi sessuali, di non essere riconosciuto e accettato dal gruppo di coetanei. I sintomi da “mal di scuola”. Colite: paura di situazioni e persone; mal di stomaco: tensione emotiva, si sente solo; mal di testa: conflitto e sofferenza non “metabolizzati”; disturbi cutanei: fragile e attaccabile, soprattutto nel rapporto con gli educatori e i compagni... è vulnerabile allo stress e alle critiche. I bambini hanno bisogno di essere ascoltati e capiti nei lori conflitti e disagi, senza essere gravati da quelli degli adulti. Impariamo ad ascoltarli, a consolarli e a comunicare loro con affetto (sempre in maniera naturale e spontanea, mai per compensare carenze o sensi di colpa)... cresceranno sereni. dicembre 2014 anno 21 - numero 65 arutluc e àtilautta id ocidoirep Un dilettante professionista Paolo Squerzanti Un professionista che si diletta dell’informatica, da sempre appassionato di arte e fotografia e membro storico del Fotocineclub “Il Girasole di Voghiera”, fondato da Enrico Benetti negli anni ’70. Una profonda amicizia con i soci, come Corrado Pavani e lo stesso Benetti, ha consentito a Squerzanti di affinare sempre più negli anni le sue qualità espressive. Pavani è un raffinato fotografo con qualità tecniche consolidate e dalle sfumature Ferrara 2014 - Paolo Squerzanti nello intimistiche, mentre del compianto Enrico va ricordata la grande studio del pittore Gianni Vallieri esperienza nel mondo fotografico durante la fase di progettazione del catalogo e della mostra tenutasi unita ad una qualità artistica da più parti riconosciuta, nonché la “grinta” al Museo Archeologico di Ferrara. organizzativa e professionale. Un titolo giocoso per definire un Squerzanti ha saputo raccogliere, personaggio poliedrico cui non difetta confezionare e fare proprie parecchie certo l’inventiva: Paolo Squerzanti, ed qualità dei suoi amici fotografi, ama è noto che curiosità e apertura intensamente la fotografia e si mentale vanno spesso a braccetto. destreggia continuamente in questo Squerzanti è un qualificato ed settore. Essendo anche dotato di forte affermato professionista nel campo senso organizzativo si è reso promotore di numerosi eventi culturali che lo hanno visto protagonista in prima persona o valente collaboratore. Nella pagina a fronte pubblichiamo il percorso artistico e organizzativo finora realizzato da Paolo e noi stessi (Arstudio), che in più occasioni lo abbiamo affiancato sia come editori che come galleristi, siamo piacevolmente sorpresi per la quantità - ed un tantino colpiti dalla qualità Corrado Pavani, coautore con che appaiono in ogni singolo evento. Squerzanti in varie iniziative. Sicuramente una delle qualità da riconoscere a Squerzanti è quella di aver saputo assumere spesso il ruolo di “regista silenzioso”: in tutti gli eventi (ove non sia protagonista diretto) non appare mai una sua prevaricazione sui personaggi principali e riesce ad attingere dalle loro esperienze o professionalità per farne un positivo mix, ottenendo sempre risultati di buon livello. Questo è sicuramente un modo intelligente di far sentire la propria presenza senza volersi imporre: ovvero serietà e coerenza possono anche tramutare un “dilettante” in vero professionista. Enrico Benetti (1933/2012), con l’immancabile macchina fotografica. Era definito il “custode del Belriguardo” in quanto preparato accompagnatore dei visitatori della Delizia Estense voghierese; è anche l’autore di un volume italiano-inglese giunto alla III edizione dal titolo: “Piccola storia del rapporto tra la famiglia d’Este e la Delizia di Voghiera”, è autore di varie mostre personali fotografiche. dei simboli di Portomaggiore Dal lontano 25 settembre 1949 la Conchiglia d’Oro rimane uno ... l’opportunità dello star insieme... 12 cultura dicembre 2014 anno 21 - numero 65 periodico di attualità e cultura LA COPIOSA RASSEGNA BIBLIOGRAFICA ED ORGANIZZATIVA GIANNI VALLIERI - Omaggio a Ferrara “La città, la Piazza, Il Fiume” Catalogo Mostra Liceo Artistico Dosso Dossi – Ferrara A cura di Paolo Squerzanti (comunicazione) 48 pagine formato 23 x 23, 2011 Presentazione di Patrizio Bianchi MARE D’INVERNO - FOTOGRAFIA Paolo Squerzanti Corrado Pavani 57 pagine formato 22x 22 Edizione Arstudio A cura Antonio Caggiano Mostra a “Palazzo Bellini” OLTRE L’IMMAGINE - FOTOGRAFIA Paolo Squerzanti /Corrado Pavani /Enrico Benetti 80 pagine formato 23 x 23, 2010 Mostra fotografica presso “Imbarcadero”, Castello Estense - Ferrara con servizio sul TG2 Presentazione: Roberta Boschetti e Giovanna Tonioli NUMERI IN FOTOGRAFIA - FOTOGRAFIA Paolo Squerzanti 80 pagine formato 23 x 23, 2012 Presentazione di Gianni Vallieri e Giovanna Tonioli Personale “Centro Mercato” Argenta GIANNI VALLIERI - Fra terra ed acqua Catalogo mostra “ex Convento Cappuccini”- Argenta 48 pagine formato 23 x 23, 2012 Curatore Paolo Squerzanti (comunicazione e grafica) Presentazione di Ranieri Varese Recensito “Resto del Carlino” da Gianni Cerioli LUCIANO MONTANARI - Racconti “Gli ultimi luoghi dove ancora si parla” Copertina di Paolo Squerzanti 65 pagine 15 x 21, 2012 - Edizioni Arstudio Prefazione di Gianna Vancini ELISABETTA FARINA PITTURA – Mostra personale, 2013 Curatore Paolo Squerzanti (comunicazione e grafica) “ex Convento dei CappucciniChiesa di San Lorenzo” Argenta. Presentazione di Roberto Roda 1969 FOTOGRAFIE VALLIERI Volume di Fotografie scattate da Vallieri nel 1969 64 pagine formato 25x25, 2008 Edizioni Arstudio A cura di Paolo Squerzanti Prefazione: Nicoletta Bertazza GIANNI VALLIERI 30 Opere al museo Archeologico di Ferrara Catalogo della mostra personale Curatore Paolo Squerzanti (comunicazione e grafica) 48 pagine formato 23 x 23, 2014 - Edizione Arstudio Presentazione di Ranieri Varese e Caterina Cornelio LUCIANO MONTANARI ROMANZO “Una triste Felicità” Omaggio fotografico: inserto di Paolo Squerzanti 96 pagine 17 x 24, 2010 - Edizioni Arstudio Presentato alla Biblioteca Ariostea A cura di Gianna Vancini e Francesco Pasini MAIERO lizie ta a N te s e C to n e m a n Confezio Personalizzate dicembre 2014 anno 21 - numero 65 cultura 13 arutluc e àtilautta id ocidoirep DA PAG. 41B[JP5SBEJOH 4PGUXBSFHFTUJPOBMJ QFSB[JFOEF FQSPGFTTJPOJTUJ Componenti la Tenenza dei Carabinieri di Portomaggiore (dalla rivista “l’Arma Fedele” del 1° febbraio 1925) Te 14 2 - I CARABINIERI... A partire dalla fine degli anni sessanta del secolo scorso l'Italia ha dovuto fare i conti con diverse situazioni eversive ed i Carabinieri sono sempre stati in prima linea in ogni drammatico frangente che potesse costituire un pericolo per le nostre istituzioni democratiche, così come anche nel contrasto alla delinquenza comune ed alle cosche organizzate. Per combattere il terrorismo di quegli anni, l’Arma rinnovò la sua struttura organizzativa ed il 22 maggio 1974 nacque il Nucleo Antiterrorismo dei Carabinieri. Il Carabiniere più noto in quel periodo (e sicuramente anche dopo) fu Carlo Alberto Dalla Chiesa, il quale ebbe l’intuizione che per combattere il terrorismo, occorreva conoscerne i metodi ed adeguare quindi integralmente le tecniche di contrasto, cosa che poi fece anche per le cosche mafiose, diventandone il maggior nemico per cui fu barbaramente ucciso. Tra le principali Saugo e Marzola RE - Via Tibet, 3 PORTOMAGGIO @samasnc.it 0532.811560 - info x Fa 3 68 11 .8 32 l. 05 attualità dicembre 2014 anno 21 - numero 65 competenze dell’Arma troviamo i compiti di Polizia Militare, di Pubblica Sicurezza e di Polizia Giudiziaria (cioè al servizio della Magistratura). L’Arma, perciò dipende da due Ministeri: quello della Difesa e quello dell’Interno. Per altri impieghi, i Carabinieri ricevono ordini dal Ministero della Giustizia (sono Polizia Giudiziaria), da quello della Salute (sanità, alimentazione, ecc….), da quello dei Beni Culturali e Ambientali (tutela del patrimonio culturale), da quello del Lavoro e della Previdenza Sociale (applicazione delle leggi sul lavoro), da quello degli Esteri (attività di sicurezza presso sedi diplomatiche), da quello delle Politiche Agricole e Forestali (repressione delle frodi agroalimentari ed evasioni nel settore). L’Arma dei Carabinieri, per il grande numero di compiti diversi che deve svolgere comprende Gruppi, Nuclei e Servizi specializzati per operare in ogni ambiente, e con funzioni e modalità particolari. Nell’ambito dell’Arma troviamo: i Nuclei elicotteri; il Servizio navale, che dispone di numerose motovedette; i Carabinieri sciatori e i Carabinieri rocciatori; i Carabinieri paracadutisti; i Carabinieri cinofili; il Nucleo addetto alla tutela del patrimonio artistico; il Nucleo antisofisticazioni (NAS); il GIS (Gruppo di Intervento Speciale), cioè le così dette “teste di cuoio”. Un reparto specialissimo di Carabinieri poi, che nel linguaggio comune viene chiamato dei “Corazzieri”, funge da guardia al Presidente della Repubblica. Nel dopoguerra, ed in special modo negli ultimi anni, i Carabinieri sono stati chiamati frequentemente a partecipare a missioni operative all'estero, rinnovando una tradizione che risale al lontano 1855, distinguendosi sempre per la loro capacità di assolvere compiti sia militari che di polizia. A partire dal 1982 sono stati in Libano, Somalia, Bosnia, Kosovo, Cambogia, Timor Est, Mozambico, Afganistan ed Iraq, solo per citare le missioni più importanti. Oggi i Carabinieri impegnati all'estero sono ben oltre mille. Anche in questo tipo di attività, ricordando in questa sede solamente la strage di Nassiriya, il debito di sangue pagato è sempre e comunque troppo alto. periodico di attualità e cultura I CARABINIERI A PORTOMAGGIORE sport I Carabinieri a Portomaggiore sono presenti dal lontano 1855. Nell’ambito del comune hanno avuto sede in diverse strutture del centro e, dal 1950, occupano l’edificio ex Ospedale C. Eppi in Piazza XX settembre. Da una prima Compagnia a cavallo, importante per la provincia di Ferrara perché posta tra il capoluogo e la vicina Ravenna, ha nel corso degli anni cambiato denominazione e struttura mantenendo comunque il presidio e quindi il controllo del territorio nell’area portuense. Presso l’attuale caserma dei Carabinieri trovano sede i classici reparti dell’Arma territoriale cioè un Comando Compagnia, retto da un Capitano, un Nucleo Operativo e Radiomobile, retto Foto degli anni ’30 raffigurante l’Ospedale Eppi. da Luogotenente e, certamente la più conosciuta, la Poi, divenuto a tutt’oggi caserma dei Carabinieri. Stazione, retta da un Maresciallo. Dalla Compagnia Carabinieri di Argenta, Longastrino, Santa Maria Ringraziamo il Capitano Comandante Portomaggiore dipendono poi Codifiume, Voghiera, Ostellato, della Compagnia Carabinieri alcune Stazioni limitrofe quali Migliarino e Massa Fiscaglia, tutti di Portomaggiore per questo intervento comandi deputati al controllo del concesso al PORTO in occasione Ingresso attuale territorio, a svolgere un servizio di della ricorrenza bicentenaria della della Compagnia Carabinieri prossimità e quindi rappresentano fondazione dell’Arma. al Comando del Capitano il punto di riferimento per i cittadini. È presso la Stazione che il cittadino Roberto Rapino. può trovare una risposta, una corretta indicazione e magari anche un consiglio, fermo restando che in caso di urgenza l’Arma è sempre contattabile attraverso il 112, numero telefonico individuato quale unico numero di emergenza a livello europeo e che tutti dovremmo iniziare a memorizzare. Nella nostra comunità da sempre i Carabinieri rappresentano un anello di congiunzione tra la popolazione e lo Stato e per questa considerazione non devono sussistere preoccupazioni o timori quando gli stessi circolano in paese, quando effettuano i controlli, quando richiamano all’ordine chi si è comportato male. Forse tali preoccupazioni potranno sorgere quando non vedremo più i Carabinieri. dicembre 2014 anno 21 - numero 65 attualità 15 arutluc e àtilautta id ocidoirep Una vita spesa per la comunità O ttimo B onacorsi Il “Governatore” di Belriguardo Ci sono persone che, pur senza pubblici incarichi, lasciano segni profondi della loro presenza in un territorio; la loro fortissima carica di senso civico e l’infinita disponibilità in vari settori del volontariato, fanno si che le loro azioni diventino insegnamento e monito per intere generazioni. È sicuramente il caso del voghierese Ottimo Bonacorsi, scomparso nel febbraio scorso ad 82 anni: un’intera vita a disposizione della comunità. “Compagno” da sempre, fino al midollo, perché credeva nel significato più alto e vero della parola “democrazia”, si era guadagnato con il suo civico impegno il rispetto di tutti, che la pensassero o meno come lui: non gli importavano le etichette, ma le azioni, dimostrando sempre un’apertura mentale straordinaria e capacità di intervento non comuni. Insieme alla moglie Lidia aveva anche prestato per decenni la sua preziosa attività di volontario nelle feste di partito a Portomaggiore. Ha sempre vissuto nella sua amatissima Belriguardo e non è esagerato affermare che la residenza estense di Voghiera gli deve moltissimo. Dal sindaco Neda Barbieri fu persino simpaticamente incoronato “Governatore di Belriguardo”. La sua dedizione a quelle vecchie pietre andava molto oltre il suo grado di comprensione di quello che veramente avessero rappresentato nella storia di Ferrara e dell’arte 16 attualità Rinascimentale, ma era del tutto superfluo e con enorme sensibilità lui proteggeva e vigilava ogni angolo della sua “delizia”, e quando non ci arrivava da solo faceva intervenire chi di dovere, e alla svelta. Ha partecipato fattivamente alla valorizzazione di Belriguardo ed era sempre pronto a spendersi in prima persona, con generosità, in ogni manifestazione, affinché tutto potesse andare per il meglio. Nonostante fosse privo della cultura dello studio, aveva capito prima di molti altri la grande valenza valorizzatrice per l’intero territorio di un sito come Belriguardo. A lui non è mai importato da dove o da chi venissero le iniziative, gli bastava che fossero attività aperte a tutti, fungendo anche, spesso, da “ufficio informazioni turistiche” con tanto di depliant da consegnare a chiunque varcasse l’arco del torrione. Era diventato molto orgoglioso del “suo” castello e ripeteva spesso che non avrebbe mai creduto di vederlo com’è oggi e più vedeva miglioramenti più il suo impegno aumentava, sempre attento e con infinita disponibilità, finché le forze lo hanno sorretto. Partecipazione, voglia di spendersi per la comunità, generosità e senso civico per lui non erano parole, ma solidi pilastri attorno ai quali ha costruito la sua vita e lo ha ampiamente dimostrato. (O.B.) dicembre 2014 anno 21 - numero 65 Centro e frazioni si animano FESTIVITÀ NATALIZIE 2014/15 Dal 7 dicembre al 4 gennaio 2015 Sarà domenica 7 che avranno inizio FESTIVITÀ con Porchetta in Piazza e degustazione vini, Lancio dei Palloncini ed alle 17,30 accensione dell’Albero di Natale la promozione è sempre sostenuta da Amm.ne Comunale e Pro Loco; è stata fatta una sottoscrizioni presso le attività commerciali ed artigianali per sostenere le varie iniziative che si avvalgono delle collaborazioni di associazioni o gruppi singoli per la loro attuazione. Fino al 6 gennaio 2015, tradizionale giorno della Befana, si susseguiranno manifestazioni ed iniziative dalle più svariate espressioni. Dalla porchetta al debutto al vin brulè nella serata conclusiva; mostre d’arte e fotografiche, concerti classici e leggeri, grande presepe nella Collegiata. Ci saranno i volontari che riproporranno l’indimenticata “Mistuchina” e non mancheranno le calze ed i giochi per tutti i bambini. Il tutto avverrà in prevalenza nel centro cittadino ma anche nelle frazioni ci saranno importanti momenti coinvolgenti. ALLA PRO LOCO AMPIE POSSIBILITÀ DI NOTIZIE TEL. 0532 320168 CAMBIO AL VERTICE Associazione Sportiva Delfino ’93 21 anni senza alternanze S port a cura di Correre è bello - ottica Facciata della Piscina comunale ed anche sede sociale della Delfino’93 ubicata in Piazza Ghandi; alla sinistra vi è un campo all’aperto di calcetto/basket mentre nella via parallela (foto sotto) si trovano una palestra e due campi da tennis all’aperto che diventano agibili anche d’inverno in quanto vengono protetti con tensostrutture gonfiabili Nella seconda quindicina di ottobre abbiamo assistito al cambio di presidenza alla Delfino 93 che gestisce il centro sportivo “Zardi” di Portomaggiore; sale sul gradino più alto Stefano Peverati di anni 46, sportivo praticante (nuoto e tennis in particolare) nonché promotore della disciplina sub nel nostro territorio che va ad occupare la poltrona di Maurizio Bariani presidente della Polisportiva dal 1993 (anno di fondazione). Completamente rinnovato tutto il Consiglio Direttivo che vede alla vice presidenza Maurizio Guerzi, Mirela Mihai (segretaria) ed i consiglieri Paolo Cristofori, Paolo Dinardo, Roberto Forlani, Bruno Morelli, Maurizio Raimondi e Raffaele Sisti. Le intenzioni di rinnovo erano già nell’aria da tempo in quanto la volontà di trasformazioni organizzativi serpeggiava fra i Presidente e vice recentemente eletti alla guida della Delfino ’93. frequentatori del centro sportivo. Il nuovo gruppo direttivo si prefigge un maggior coinvolgimento delle associazioni facenti parte del sodalizio, attualmente la parte dominante sta nel nuoto seguito da ciclismo e tennis. Va ricordato che il nuoto ha dato varie soddisfazioni in risultati e notorietà per alcuni atleti portuensi mentre per tutti gli altri sport non esistono segnalazioni molto importanti. Al nuovo gruppo dirigente va tutto il nostro appoggio per un lavoro importante: lo sport è simbolo di salute, per cui ben vengano i rinnovi. dicembre 2014 anno 21 - numero 65 sport 17 arutluc e àtilautta id ocidoirep Quando l’imprenditoria del territorio incontra lo sport, soprattutto se legato al territorio stesso, possono nascere sinergie magiche e oniriche, in grado di far sognare, ma soprattutto entusiasmare i tifosi. Il rapporto speciale è nato e continua a svilupparsi con grande forza e attrazione tra la famiglia Colombarini, imprenditori a Masi San Giacomo con Vetroresina, e la società calcistica SPAL, mito degli anni ’50 e ’60 quando campioni ricordati ancora oggi facevano sognare il pubblico della città in serie A. Simone Colombarini (nella foto), proprietario insieme a papà Francesco, della maggior parte delle quote della nuova srl nata nel luglio 2013 con acquisizione del marchio SPAL, racconta le sensazioni, emozioni e fatiche che da diciotto mesi lo legano ad un patrimonio indiscusso di Ferrara.“Lo scorso anno – racconta Simone – tutto è iniziato molto in fretta. Abbiamo dovuto abituarci con velocità alla nuova realtà. L’avventura è cominciata con la consapevolezza di avere un grosso onere, una grande responsabilità: erano proprio questi fattori a pesare. Dopo le fatiche dei primi mesi, siamo riusciti a rilassarci un po’: abbiamo goduto dell’evento sportivo. Sicuramente, Ferrara dà più stimoli rispetto a Masi San Giacomo. La prima stagione si è conclusa raggiungendo tutti gli obiettivi prefissati: mantenimento della categoria e riavvicinamento della città alla 18 sport Fu il mito degli anni ’50 e ’60 La SPAL sarà ancora mito? Intervista all’ing. Simone Colombarini Di Enrico Menegatti squadra”. L’attenzione a livello mediatico di giornali, siti on-line e televisioni è raddoppiata, ma Simone Colombarini non pare essere a disagio da questo riflettore puntato addosso. “È una visibilità diversa, come del resto la responsabilità. Responsabilità notevolmente maggiore rispetto alle attese della città. Bisogna trovare il tempo per conciliare entrambe le cose: l’azienda famigliare e la SPAL. Il fatto di gestire società sportiva diventata storica richiede più tempo rispetto al passato. Abbiamo tante persone, come il presidente Mattioli, che dedicano gran parte della loro giornata alla società. Ogni tanto c’è modo di dare un’occhiata a quanto si sta facendo. Più che pressione, si sente di essere maggiormente al centro dell’attenzione. Sappiamo di essere stati accolti in città molto bene, in particolare per il modo in cui ci siamo presentati. A Ferrara si respira affetto e non pressione”. Fin dalla stagione in Seconda Divisione, il pubblico biancazzurro ha risposto in modo confortante, forse più di quanto i vertici societari potessero attendersi. “La risposta del pubblico è stata eccezionale. Pensavo sarebbe occorso più tempo per portare questa affezione, arrivata già dalle primissime giornate. Dobbiamo continuare per questa strada, portando sempre più gente allo Stadio. Vogliamo avvicinare la squadra alla città: farla sentire patrimonio di Ferrara, in tutte le sue componenti, non solamente di tifosi e amministrazione”.Il bilancio dei primi diciotto mesi: aspetti positivi e considerazioni negative. “Gli aspetti più positivi sono stati l’affluenza del pubblico e la dicembre 2014 anno 21 - numero 65 vicinanza dei tifosi a squadra e società. Le considerazioni negative sono state la scarsa risposta da parte del mondo imprenditoriale ferrarese e di tutte le attività della città. Sapevamo d’iniziare un percorso che avrebbe avuto un po’ di tempo per essere portato a termine: è quello che abbiamo continuato a fare quest’anno e che continueremo a fare anche in futuro. L’obiettivo è di arrivare a traguardi più importanti di quelli raggiunti oggi coinvolgendo in toto la città”. Il progetto, con la convenzione firmata davanti al sindaco di Ferrara, ha durata quinquennale, mentre i tifosi continuano a chiedere la salita in serie B.“I cinque anni sono un limite solamente stabilito dalla convenzione. Ma se le cose funzionano non vedo perché limitarci a questo periodo e non proseguire oltre. Il primo obiettivo è di avvicinare la città in tutti i suoi settori alla squadra. Poi, sarà possibile valutare tutti insieme dal punto di vista sportivo dove si può e vuole arrivare. Cercheremo di mettere in campo formazioni sempre più competitive per puntare in alto. La serie B è l’obiettivo da raggiungere qualora ci fosse più forza imprenditoriale”. Com’è possibile conciliare imprenditoria, società di calcio e famiglia? “La Vetroresina porta via un sacco di tempo. La famiglia c’è e ha bisogno di averne altro. Alla SPAL non riesco sempre a dedicare tempo di cui forse vi sarebbe necessità, ma proprio per questo abbiamo un presidente come ho detto che dà gran parte del suo. Grazie al tifo di mia moglie, riesco a coniugare famiglia e sport insieme”. chiuso il 30 novembre RISISTEMARE IL CONCORDIA… 2 NELLA SPERANZA CHE CESSI LA DISCORDIA Quando RINGO ha visto sul tavolo della direzione la lettera di Bellini ha voluto farla sua e senza cercare colpevoli da criminalizzare ha fatto un piccolo percorso a ritroso su questa bellissima struttura esistente a Portomaggiore e purtroppo eternamente e forse perennemente incompiuta. LETTERA Carissimo Direttore, gradirei fosse data divulgazione ad una mia idea! Facciata del Teatro Concordia. Opera dell’arch. Giovanni Tosi, come anche il nostro municipio ed il teatro Comunale di Ferrara, i lavori di costruzione del Concordia terminarono il 13 agosto 1841. La facciata è decorata da un grande timpano triangolare e cinque finestre Sormontate da decorazioni in marmo bianco. storico Teatro Concordia"? Mi sono anche risposto da solo che "nulla la impedisce se non la paura di dare vita ad una iniziativa inutile a causa della crisi, della mancanza di fondi, ecc, ecc." In ogni caso, convinto come sono, da anni, che chi non cerca nulla trova, ho deciso di convocare una riunione presso il Ridotto del Teatro Concordia per MARTEDI' 16 DICEMBRE ALLE ORE 21.00 per verificare la eventuale fattibilità della cosa. Ho consegnato a mano e invitato un gruppo di persone perché credo possano dare un valido contributo 3 Bravo Mario: bellissima iniziativa! Noi parteciperemo a distanza, purtroppo al momento dell’incontro saremo già in stampa col nostro periodico, ma daremo il massimo appoggio singolarmente e con “IL PORTOmaggiore” all’iniziativa. 1 - Era un tipico esempio di teatrino sociale ottocentesco destinato a riunioni ed eventi culturali di lirica, balletto e teatro. Nella foto l’ingresso del teatro dal ridotto recentemente restaurato ed oggi adibito ad eventi espositivi. 2 - Il teatro era dotato di 44 palchi su tre ordini che, con la platea, potevano ospitare circa 400 persone. Durante l’ultima guerra il teatro subì seri danni e fu depredato di tutto ciò che era asportabile, quindi divenne sede di riunioni politiche e sindacali e nel 1955 fu dichiarato pericolante dal Comune. Recentemente mi sono posto una domanda:" Cosa impedisce la nascita di un Comitato Cittadino per il restauro completo e I‘eventuale gestione dello 1 e mi sono fermato a un piccolo numero per fare un passo alla volta e non bruciare I ‘idea in una eventuale fiammata improvvisa ma con poca sostanza. A seconda dei presenti e dell'andamento della serata decideremo poi il da farsi. Con i miei più cordiali saluti". Mario Bellini 3 - Il così detto “occhio” era collocato al centro del soffitto e si apriva per il passaggio di un grande lampadario. Ora è conservato nella Biblioteca Comunale. 4 4 - Il palcoscenico era ampio, sorretto da una interessante struttura in pilastri di legno e dotato di tutte le attrezzature necessarie per eventi lirici o teatrali, come macchine per la movimentazione di scene e sipari ed altre moderne dotazioni. Ringo CCHI snc LEONIDA CENA & C. o ur Sa tti LA (BO) di Carlo - 40062 MOLINEL Via Mentana, 2/497 / 881748 Tel. 051 8812 00227 Telefax 051 69 dacenacchi.191.it cenacchi@leoni dicembre 2014 anno 21 - numero 65 la Perla 19 lavorazione marmi e graniti lavorazione marmi e graniti MARMI PASINI sas Via Donatore di Sangue, 45 Portomaggiore (Fe) Tel. 0532.81.06.60 Fax 0532.81.11.15 E-mail: [email protected] Attivi da oltre sessant’anni sul territorio portuense, la ditta Marmi Pasini è ora gestita da quattro fratelli che nel 1990 hanno raccolto l’eredità del padre e hanno fondato l’attuale società specializzata nella lavorazione, non solo artigianale, del marmo, del granito e da qualche anno anche dei moderni ricomposti di marmo - granito - resina. Capolavori ed opere d’altri tempi sono realizzati oggi. Lucida Coste ad assi controllati (a controllo numerico) Fresatrice Multidisco per taglio blocchi di marmo o granito. Casato Arcivescovile della Reggenza attuale - 1999 Per adeguarsi alle nuove esigenze produttive, sono state acquistate di recente moderne attrezzature dalla tecnologia molto avanzata e si è reso necessario attrezzare nuovi spazi per ampliamenti operativi e di magazzino; il nuovo laboratorio amplia quello già esistente ed un piazzale di 10.000 mq accoglie l’esposizione permanente di oltre 220 qualità di marmi, graniti e ricomposti, campionario indispensabile alla scelta delle caratteristiche e dei colori dei materiali stessi, disponibili alla lavorazione istantanea.