Università degli Studi di Firenze Facoltà di Ingegneria Corso “Ricostruzione degli incidenti stradali” Firenze 2010 Forze che agiscono sul veicolo 1. Forze aerodinamiche 2. Contatto ruota - terreno (forze motrici, frenanti, di rotolamento, laterali) 3. Resistenza causata dalla pendenza della strada 1. Forze aerodinamiche 1 2 F = ρ ⋅ Vr ⋅ S ⋅ C f 2 1 M = ρ ⋅ Vr2 ⋅ S ⋅ l ⋅ Cm 2 Quota Z (m) -500 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 S = Kth Pressione (kPa) 107 101 95 89 84 79 74 70 Densità (kg/m3) 1,2857 1,2257 1,1680 1,1123 1,0586 1,0070 0,9573 0,9095 Temperatura (K) 291 288 284 281 278 275 271 268 t= carreggiata h= altezza K= 0,85 ÷ 0,95 1600 Esempio con: Cf = 0,4 S=2 m^2 resistenza N 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 0 50 100 150 velocità km/h 200 250 2. Contatto ruota - terreno Veicolo fermo Resistenza di rotolamento M y = − Fz ⋅ ∆x Fr = − Fz ⋅ ∆x + M f Rl Mf = momento dovuto all’attrito sui perni e aerodinamico+freno motore In pratica si usa un coefficiente di rotolamento: Fr = − f ⋅ Fz Coefficiente di rotolamento Il coefficiente f di rotolamento dipende da: • • • • • • • velocità pressione degli pneumatici carico sulla ruota temperatura tipo di pneumatico e di terreno forze Fx e Fy tra ruota e terreno usura, etc. Coefficiente di rotolamento f = f 0 + K ⋅V 2 Per pneumatici radiali vale una formula della SAE: 0,8 5,5 ⋅105 + 90 Fz 1100 + 0,0388 Fz 2 f = ⋅ 5,1 + + V 1000 p p Con V=velocità in m/s, p=pressione di gonfiaggio in N/m2 e Fz= carico in N Velocità critica Ad alta velocità si ha la generazione di onde stazionarie la cui lunghezza d’onda è simile alla lunghezza della zona di contatto, con conseguente riduzione e spostamento verso avanti dell’area di contatto f = f 0 + K ⋅V 2 Un valore di esempio: K = 6,5 E-6 S2/m2 Tabella I - Coefficiente di rotolamento per autoveicoli Tipo di superficie Asfalto Cemento Strada sterrata Sabbia Coefficiente di rotolamento 0,015 0,017 0,045 0,05 – 0,3 Su asfalto medio, con motore trascinato (2° marcia inserita) si arriva a f0 = 0,1 – 0,15 Frenata: Forze longitudinali Ruota non frenata Frenata: Forze longitudinali Ruota frenata Scorrimento e aderenza • Definizione di scorrimento Fx ( s = 1) fx = Fz Fx ( s ) Qx = f x Fz forza longitudinale normalizzata Aderenza V − Rω Rω s= = 1− V V 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 0 0,2 0,4 0,6 scorrimento s 0,8 1 Moto in curva: Forze laterali Angolo di deriva Vy α = arctan Vx Vx α F laterale Quando α = 90° Fy = fy Fy V Vy Forze laterali α forza trasversale normalizzata Angolo di deriva 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 Fy 0 15 30 45 60 angolo di deriva ° Fc Fy α Qy = Fy (α ) f y Fz 75 90 Forze laterali e longitudinali insieme Ellisse di aderenza Fy2 (α , s ) F (α , s ) + ≤1 2 2 2 2 f x Fz f y Fz 2 x Cerchio di aderenza fx = fy = f Fx2 (α , s ) + Fy2 (α , s ) ≤ fFz Condizioni di ruote bloccate moto moto deriva a) b) 3. Resistenza causata dalla pendenza del terreno ANALISI cinematica della Fase post urto Equazioni del moto uniformemente accelerato x′′ = a x′ = at + c1 1 2 x = at + c1t + c2 2 c1 e c2 si determinano con le condizioni al contorno Esempio: frenata LAB = EC B − EC A EC B = 0 EC A 1 = mVA2 2 LAB ( grav.) = − mg ( z B − z A ) = − mgh VA = 2 g ( f + tan α ) s LAB (attr.) = − Ft l = −( fmg cos α )l VA ≅ 2 g ( f + tan α )l In pianura: V A = 2 gfl Misura della decelerazione • Per la ricostruzione degli incidenti è importante stimare un valore di decelerazione medio che il veicolo ha subito in una frenata o in un moto di spinning o yawing. • si parla di drag factor o fattore di decelerazione f, pari alla decelerazione media espressa in g Drag factor e coeff. di aderenza • Il coefficiente di aderenza fornisce solo una stima approssimata del drag factor • A pari coef di aderenza si possono avere diversi drag factor a seconda del tipo di veicolo, delle sospensioni, ripartizione della coppia frenante tra gli assi, ecc. • Per la ricostruzione è più importante il drag factor Uso di dati pubblicati per stimare le prestazioni in frenata dei veicoli Esempio: Alfa Romeo 159 con ABS (dati da Quattroruote, 2005) 60 100 120 130 140 160 Spazi di frenata m 13,2 36,5 52,6 61,7 71,6 93,5 Aggiungendo il punto di quiete (0;0) e convertendo in m/s si ottiene il grafico seguente: spazio di frenata (m) Velocità km/h 100 80 60 40 20 0 0 10 20 30 velocità (m/s) 40 50 Considerando l’accelerazione costante fra due punti (su asfalto asciutto la dipendenza dalla velocità è trascurabile) si può calcolare l’accelerazione media: amedia = 1 smax ∑ a ∆s i i i = 1 smax vi2+1 − vi2 ∑i 2 = 10,56 m/s² 50 12,5 40 10,0 30 7,5 20 5,0 velocità 10 0 (m/s²) (m/s) Uso di dati pubblicati per stimare le prestazioni in frenata dei veicoli 2,5 decelerazione 0 20 40 60 spazio (m) 80 0,0 100 Dividendo per g si ottiene il drag factor : df = 1,08 Questi dati rappresentano le migliori prestazioni normalmente ottenibili: asfalto buono, veicoli a punto, piloti esperti. Analisi dei dati pubblicati da Quattroruote dal 1988 ad oggi Dividendo per categorie (piccole, medie, grandi, di lusso, sportive, monovolume, SUV e fuoristrada) e per anni (medie per categorie e per periodi): 1,0 df 0,9 0,8 0,7 0,6 Abs no Abs 1988-1990 1991-1995 1996-2000 Confronto fra varie categorie, con Abs 2001-2004 anni Piccole, con e senza Abs Grandi: Alfa Romeo 156, VW Passat, Ford Mondeo, etc. Di lusso: Mercedes serie S, Maserati Quattroporte, Audi A8, etc. 1,0 di lusso grandi medie piccole df Piccole: Fiat Punto, VW Polo, Peugeot 206, etc. Medie: Fiat Stilo, VW Golf, Audi A3, etc. 1,1 0,9 0,8 1988-1990 1991-1995 1996-2000 anni 2001-2004 Analisi dei dati pubblicati da Quattroruote dal 1988 ad oggi 1,1 0,9 0,8 SUV 0,7 0,6 fuoristrada 1991-1995 1996-2000 Fuoristrada: Land Rover, Mercedes serie G, Toyota Land Cruiser, etc. SUV: Jeep Grand Cherokee, BMW X5, Porsche Cayenne, etc. 2001-2005 anni SUV e fuoristrada, con Abs Monovolume, con Abs 1,0 Monovolume: Renault Espace, Fiat Ulysse, Chrysler Voyager, etc. 0,9 df df 1,0 0,8 0,7 0,6 1988-1990 1991-1995 1996-2000 anni 2001-2004 Analisi dei dati pubblicati da Quattroruote dal 1988 ad oggi 1,2 1,1 Sportive: Ferrari, BMW M3, Alfa Romeo Spider, Lotus, etc. 0,9 0,8 0,7 0,6 1988-1990 1991-1995 1996-2000 2001-2004 anni Sportive, con Abs 1,4 Sportive, senza Abs 1,2 1,0 df df 1,0 (i dati di questa categoria sono pochi e sono stati rappresentati tutti senza mediare) 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 1985 1990 1995 anni 2000 2005 Pro-Impact Lancio balistico Trascurando le forze aerodinamiche: V y = g ∆t S x = Vx ∆t V y ∆t g 2 h= = = (∆t ) 2 2g 2 Vx = V y2 Sx g 2h Esempio: traslazione Post urto • Percorso post urto effettuato traslando (ruote bloccate) su asfalto ed erba e poi caduta su scarpata. f1 f2 (asfalto) (erba) d1 d2 h d3 • Volo libero (lancio balistico) • Traslazioni V2 = d 3 ∆Ec = ∑ Li 1 m(V22 − V02 ) = −mg ( f1d1 + f 2 d 2 ) 2 V0 = V22 + 2 g ( f1d1 + f 2 d 2 ) • In generale: V0 = ∑ Vi 2 2 g 2h Esempio Un veicolo percorre una strada in salita con pendenza del 3% e improvvisamente frena con ruote bloccate percorrendo 10 m sull’asfalto e quindi finendo lateralmente fuori dalla carreggiata, percorrendo sulla banchina erbosa altri 5 m, in piano, fino all’arresto. Valutare la velocità iniziale del veicolo ed il tempo impiegato nella fase di frenata. Per il calcolo della velocità iniziale si applica la v0 = v + 2 g ∑ x j (d f j ± tanθ j ) , assumendo n 2 f j =1 un coefficiente di decelerazione del veicolo sul tratto asfaltato pari a 0,8 e sul tratto erboso pari a 0,5; poiché il veicolo, alla fine della frenata si è fermato, si pone vf = 0; la pendenza del 3% significa che tanθ = ∆h /x=0,03 positiva perché il tratto percorso è in salita. Si ha, quindi: [ ] v0 = 2 g x1 (d f 1 + tanθ1 ) + x2 d f 2 ) = 2 ⋅ 9,81⋅ [10(0,8 + 0,03) + 5 ⋅ 0,5)] = 14,6m / s La velocità ve, posseduta dal veicolo all’inizio del tratto erboso, è: ve = 2 gx2 d f 2 = 2 ⋅ 9,81⋅ 5 ⋅ 0,5 = 7,0m / s per il calcolo del tempo, nel tratto percorso sull’asfalto, si applica la t = v f − v0 a , ponendo a = - g(df ± tanθ) = -9,81(0,8+0,03)= -8,14m/s2: t= ve − v0 7 − 14,6 = = 0,93s a − 8,14 In modo equivalente, il tempo nel tratto percorso sull’asfalto, avrebbe potuto essere calcolato con la v 14,6 2 ⋅ 10 v 2 x 14,6 t1 = − 0 ± 0 + = − = 0,93s − a a a 8 , 14 8 , 14 8 , 14 2 2 Per il tratto percorso sull’erba, il tempo può essere calcolato ancora dalle eq. precedenti; v f − v0 applicando la t = si ottiene: a t= − ve −7 = = 1,43s a − 9,81⋅ 0,5 Il tempo totale necessario al veicolo per arrestarsi è quindi: 0,93 + 1,43 = 2,36 s. PUNTO D’URTO • Spesso il punto d’urto non è facilmente determinabile, soprattutto per i tamponamenti SΒ SΑ ∆S VR f = e VRi ≅ 3 m / s VBf ≅ VAf + 3 = 2a A S A + 3 SB = 2 Bf V 2a B ( = ∆S = S B − S A 2a A S A + 3 2a B ( = ) 2 ) 2a A S A + 3 − SA 2a B 2 Esempio • Il veicolo A tampona, dopo avere frenato bruscamente (a=7 m/s2) il veicolo B che stava rallentando (a=4 m/s2). La distanza tra i veicoli nella posizione di quiete risulta 11 m. ( ∆S = ) 2a A S A + 3 − SA 2a B 2 tamponamento.vi Traslazione + rotazione Normalmente, durante la traslazione può essere presente una velocità di imbardata attorno all’asse verticale, derivante dall’urto. L’energia cinetica totale (trascurando gli organi interni in movimento), è: 1 1 2 2 Ec = mV + Iω 2 2 1° modello approssimato (Limpert) Si considera la sola energia cinetica di rotazione 1 2 p Ec = Iω = L = mgf r α 2 2 Lβ può essere visto anche come percorso fatto dalle ruote ω= mgf r pα I Tempo a cui termina la rotazione: 2α t= ω Se si ipotizza che la rotazione e la traslazione cessino al medesimo istante, si possono valutare la velocità e la decelerazione del moto di traslazione: 2x V0 = t V02 a= 2x Tale approccio, anche se concettualmente errato, può fornire una stima adeguata delle velocità post urto nel caso in cui ci sia una forte componente di rotazione 2° modello approssimato • Si considera il lavoro “speso” in rotazione e traslazione come se fossero sommati (spazio di traslazione e “spazio in rotazione”) Straslazione = x S rotazione p =α ⋅ 2 p V = 2 g ( f l x + f tα ) 2 • Si ottiene un coefficiente di attrito globale equivalente pari a: V α p f eq = = fl + ft 2 gx x 2 2 È sempre maggiore del coefficiente longitudinale • esempio POST LIMPERT.vi Ruote Bloccate Le forze di attrito sono sempre rivolte in senso contrario al moto della singola orma ruota/strada V = velocità nel sistema di riferimento inerziale (XOY) u e v = componenti di velocità nel sistema di riferimento auto (xoy) ri = xi2 + yi2 yi χ i = arctan xi Vi = ViX2 + ViY2 Tenendo conto della rotazione del veicolo ViX = VX − ωri sen( χ i + ψ ) ViY = VY + ωri cos( χ i + ψ ) • La direzione della forza scambiata dall’i-esima ruota è opposta a quella della velocità Vi ViX Fxi = − fZ i Vi ViY Fyi = − fZ i Vi • Il momento della forza Fi attorno all’asse di imbardata vale: M zi = Fyi ri cos( χ i ) − Fxi ri sen( χ i ) • La traiettoria può essere calcolata integrando numericamente l’equazione del moto: m&x& = ∑ Fxi m&y& = ∑ Fyi Iα&& = ∑ M zi • a partire dalle condizioni iniziali di velocità e orientazione al tempo t=0 post2.vi Approssimazione Considerando che le leggi V(t) e ω(t) sono quasi lineari, si può ipotizzare che il loro rapporto α =ωr/V rimanga costante nel tempo e, adottando un modello semplificato di attrito su una corona circolare, scrivere le equazioni di moto: dV = − fgF (α ) dt dω m = − fgr F (1 / α ) dt I che non richiedono l’interazione numerica, rimanendo le accelerazioni costanti Ciò è equivalente a studiare il moto di traslazione e rotazione indipendentemente, con coefficienti di attrito ridotti, pari a: fF(α) e f F(1/α) rispettivamente esempio Applicando il modello a ruote bloccate: • V = 36 km/h ω=6 rad/s • M=1500 kg • I = 2000kg m^2 • f = 0,7 X= 9,14m Angolo β= 287° esempio Applicando il modello semplificato: • x = 9,14 m α= ωr/V = 0,9 V = 2 ⋅ gfF (α ) x ω= mgf F (1 / α ) pβ I F(α) = 0,75 F(1/α) = 0,53 V = 35 km/h ω = 5,9 rad/s esempio Se considero separatamente i moti di traslazione e rotazione: • x = 9,14 m V = 2 ⋅ gfx ω= mgf r pα I V = 40 km/h ω = 8 rad/s Altro esempio Curve A= modello descritto con integrazione eq. di moto Curve B= modello con velocità linearizzate Curve C = calcolo considerando separatamente le velocità di traslazione e rotazione Traslazione + rotazione con ruote libere Si deve considerare l’angolo di sterzo e di deriva delle ruote, variabile durante il moto. modello semplificato delle forze Fy sulla ruota in funzione dell’angolo di deriva: Le forze sulla singola ruota si possono scrivere: ui [− f r cos(δ i ) − f sen(δ i )] Fxi = Z i ui vi Fyi = Z i [− f r sen(δ i ) − f cos(δ i )] vi ui Fxi = Z i ui vi Fyi = Z i vi αi sen(δ i ) − f r cos(δ i ) − f α1 αi cos(δ i ) − f r sen(δ i ) − f α1 per α i ≥ α1 per α i ≤ α1 Moto del veicolo con ruote libere dopo un urto Calcolate mediante integrazione numerica delle eq. di moto