COME E DOVE Corso Vittorio Emanuele e Corso Garibaldi Mappa turistica e guida alla città e alcuni tra i borghi più belli della sua provincia PORDENONE ALLA SCOPERTA DEI DUE CORSI E DEI LORO PALAZZI Dall’antico palazzo del Comune comincia Corso Vittorio Emanuele II, l’antica contrada Maggiore, il cui percorso risulta irregolare essendo stato realizzato in modo empirico dai suoi primi abitanti seguendo il tradizionale tracciato Regione Friuli Venezia Giulia comune della zona, da sud verso nord, parallelamente ai piccoli corsi d’acqua di risorgiva che alimentano il vicino fiume Noncello. Qui sono stati costruiti i primi edifici della città, intorno al 1000 d.C., in parte ricostruiti in seguito ai diversi incendi che distrussero molte case della Pordenone antica. Numerosi i palazzi di notevole interesse artistico ed architettonico che si incontrano camminando lungo il Corso: Itinerario alla scoperta dei due corsi e dei loro palazzi AUSTRIA AUSTRIA Arta Terme Tarvisio A23 Tolmezzo Gemona del Friuli Piancavallo SLOVENIA Europa Cividale del Friuli San Daniele del Friuli Regione Friuli Venezia Giulia UDINE SLOVENIA PORDENONE Italia Palmanova GORIZIA A28 A4 TREVISO Palazzo Ricchieri - civ. 51 (XIV sec) Sede del Museo Civico d’Arte, si colloca accanto al Municipio e al Duomo Concattedrale di San Marco. Sia al primo sia al secondo piano nobile, le sale laterali a sudest hanno restituito frammenti abbastanza vasti di pitture murali di periodo gotico, che costituivano più cicli decorativi, ove prevalgono rappresentazioni di allegorie profane o di scene di battaglie e duelli. Si può ritenere che in origine l’edificio fosse costituito dalla sola porzione di destra che, isolata, formava una tozza torre a base quadrata. Da essa la costruzione si ampliò sia in orizzontale sia in altezza, innalzandosi sopra il piano terra, di due piani nobili, oltre al solaio che si estende tutt’ora sopra l’intero palazzo. Aeroporto FVG Ronchi dei Legonari A4 Aquileia VENEZIA Lignano Sabbiadoro Grado TRIESTE SLOVENIA COME ARRIVARE In automobile Autostrade A4 Torino - Trieste A23 Palmanova - Udine - Tarvisio A28 Portogruaro - Conegliano In aereo Aeroporto Regionale Trieste 40 km da Trieste e Udine 15 km da Gorizia 80 km da Pordenone www.aeroporto.fvg.it In treno www.trenitalia.it Call Center 89.20.21 Progettazione e realizzazione Five Zone Udine _ Cartografia Tarabocchia _ Stampa: La Tipografica - Basaldella _ Edizione in lingua italiana stampata nel mese di gennaio 2011 Testi a cura dell’Infopoint Pordenone _ Fotografie: Archivio Turismo FVG _ E. e S. Ciol, E. Fabris, G. Pignat, D. Rommel, A. Romor, E. Tubaro. INFORMAZIONI TURISTICHE AGENZIA TURISMOFVG Sede operativa: piazza Manin, 10 località Passariano - 33033 Codroipo (Ud) tel +39 0432 815111 / fax +39 0432 815199 / [email protected] INFOPOINT TURISMOFVG di Pordenone piazza XX Settembre, 11/B - 33170 Pordenone tel +39 0434 520381 / fax +39 0434 241608 [email protected] NUMERI UTILI Azienda Ospedaliera Santa Maria degli Angeli via Montereale, 24 tel +39 0434 399111 Il pass per scoprire il INFOPOINT TURISMOFVG di Piancavallo via Collalto, 1 - 33081 Piancavallo-Aviano (Pn) tel +39 0434 655191 / fax +39 0434 655354 [email protected] Pronto Soccorso: 118 Azienda Trasporti Automobilistici Provinciali (A.T.A.P.) via Oberdan, 82 c/o stazione ferroviaria tel +39 0434 224444 Numero Verde 800 101040 (Apertura stagionale da dicembre a marzo e da giugno a settembre) NUMERI UTILI Auditorium Provinciale Concordia via Interna, 1 tel +39 0434 231366 Biblioteca piazza XX Settembre tel +39 0434 392970 Carabinieri Pronto intervento: 112 via del Carabiniere, 2 tel +39 0434 360131-2 Ente Autonomo Fiera viale Treviso, 1 tel +39 0434 232111 Comune di Pordenone Corso Vittorio Emanuele II, 64 tel +39 0434 392111 GSM - Gestione Servizi Mobilità tel +39 0434 209098 NUMERI UTILI Informagiovani piazzetta San Marco tel +39 0434 392533 Museo Diocesano d’Arte Sacra via Revedole, 1 tel +39 0434 524340 Museo Civico d’Arte corso Vittorio Emanuele II, 51 tel +39 0434 392312 Museo Archeologico Friuli Occidentale Castello di Torre di Pordenone via Vittorio Veneto, 19 tel +39 0434 541412 / fax +39 0434 541433 Museo Civico di Storia Naturale Silvia Zenari via della Motta, 16 tel +39 0434 392950 Palazzetto dello Sport via Fratelli Rosselli, 3 tel +39 0434 361332 PARCO - Galleria Arte Moderna e Contemporanea “A. Pizzinato” viale Dante, 33 tel +39 0434 523780 www.artemodernapordenone.it PARCO 2 - Spazi Espositivi via Bertossi, 9 / tel +39 0434 392916 Piscina Comunale viale Treviso, 12 tel +39 0434 572384 Polizia municipale via Oderzo, 9 / tel +39 0434 392811 Servizio RadioTaxi tel +39 0434 368020 Posta Centrale via Santa Caterina, 8/10 tel +39 0434 222111 Teatro Comunale Giuseppe Verdi viale Martelli, 2 tel +39 0434 247624 Call center 899 5000 55 Taxi piazza XX Settembre tel +39 0434 520240 viale Mazzini, 82 (stazione FS) tel +39 0434 521460 Questura di Pordenone via Fontane tel +39 0434 238111 fax +39 0434 23877 Science Centre Immaginario Scientifico via Vittorio Veneto, 31 Località Torre tel +39 040 224424 [email protected] www.immaginarioscientifico.it URP Provincia di Pordenone largo San Giorgio, 12 tel +39 0434 231278 Palazzo Gregoris - Bassani civ. 46 (XVIII sec) La facciata è di tre piani con due assi di finestre e sottotetto ag- giunto, davanzali e cornici in pietra modanata. Il porticato gotico ha due arcate, colonna centrale con capitello e pilastri ai lati. Su due ordini le decorazioni, a finta tappezzeria damascata di forte cromatismo. Sui riquadri di colonne ai lati ben tre fregi fungono da marcapiano con maschere, delfini, sirene, tritoni e ippogrifi. Al centro campeggia, annodata al chiodo da un nastro, l’arme Gregoris con le iniziali di Francesco. Palazzo Gregoris - civ. 44 (XVII sec.) Alcuni brani d’affresco e i resti di una finestra attestano l’origine trecentesca del primitivo edificio. L’attuale palazzo costituisce uno splendido esempio dell’architettura veneziana di terraferma. Balconi, ampie finestre, archi e mascheroni connotano la facciata, sormontata dal grande stemma lapideo di famiglia, con sottostante cartiglio dedicatorio. Attraverso la calle aperta sotto il palazzo (Vicolo delle Mura) dal corso si raggiunge ciò che rimane delle antiche mura della città, ridotte a moncherini dalle autorità francesi al seguito di Napoleone. Nel 1499 avevano contribuito a salvare la città dalle invasioni turche. Il vicolo esce verso gli attuali Giardini Pubblici, nei pressi della scomparsa porta detta dei Cappuccini. Casa Vianello detta anche Palazzo dei Capitani (XV sec) (Palazzo Varmo - Pomo) civ. 45 Il palazzo si eleva su tre piani, oltre al sottotetto, con sottoportico di tre archi. Le dimensioni di quello di sinistra, più largo degli altri, fanno ritenere che l’edificio sia l’accorpamento di due unità abitative. La composta impostazione architettonica dell’attuale facciata, uniformata e trattata a marmorino nel corso del Settecento, nascondeva sottostanti decorazioni ad affresco riferibili al Quattrocento. Difficile è la spiegazione dei tanti stemmi sulla facciata, in origine almeno sette, a giudicare dalle tracce e dalle proporzioni. Palazzo del Secolo XIV - civ. 25 L’edificio è costituito da due corpi: la tipica costruzione gotica trecentesca di sinistra fu inglobata nella struttura del seicento che elevò l’intero complesso agli attuali tre piani, oltre al sottotetto. Anche gli archi del portico sottostante risultano impostati in due momenti diversi. La porzione più storica in origine era rifinita a finti mattoni affrescati: le due finestre erano contornate da semplici policromie geometriche: lo stile sembrerebbe romanico. Ad un’attenta osserva- Itinerario alla scoperta dei due corsi e dei loro palazzi zione si nota che le parti superiori appaiono rifatte: l’arco a tutto sesto potrebbe aver così mascherato la tipica finestra gotica impostata ad arco polilobato. Sulla facciata del piccolo edificio originale appare lo stemma con i colori della casa dominante (Austria), stessi colori che connotano anche lo stemma della città. E’ uno dei rarissimi edifici che portano ancora l’antica numerazione cosiddetta alla veneziana o per parrocchia: si legge nel sottarco di sinistra il numero 405. Pordenone: guida alla città UNA CITTÀ E IL SUO FIUME Una città e il suo fiume, un rapporto indissolubile che ha reso Pordenone ciò che oggi appare agli occhi del turista: una realtà ancora molto legata al suo passato testimoniato dai palazzi, dagli affreschi, dai monumenti del suggestivo centro storico, ma pronta anche ad accogliere le sfide del presente e del futuro, alla continua ricerca di un equilibrio in cui tutto e tutti possano trovare il proprio spazio. La storia di Pordenone (l’antica Portus Naonis) è infatti ancora oggi legata al Noncello, silenzioso corso d’acqua che per secoli è stato navigabile determinando lo sviluppo economico della città e contribuendo a creare una peculiare propensione all’innovazione, allo scambio e al confronto. Dinamismo e creatività si manifestano per esempio nell’architettura, nella produzione artistica, musicale e letteraria, nonché in tutti quegli eventi di respiro internazionale come “Pordenonelegge.it” e le “Giornate del Cinema Muto”, che hanno reso Pordenone una realtà culturale ricca e originale nel panorama italiano. Visitare Pordenone e la sua provincia permette di vivere esperienze molto diverse tra loro, dove storia, arte, natura ed enogastronomia s’incontrano per offrire a ciascuno il proprio personalissimo, indimenticabile viaggio. Pordenone, Piazza XX Settembre Abbazia di Sesto al Reghena Sacile Zoppola Pordenonelegge Castello di Caneva Pordenone L’ELEGANZA DI UN’ATMOSFERA D’ALTRI TEMPI Percorrere a piedi il centro storico di Pordenone significa immergersi in un’atmosfera di altri tempi, dove l’eleganza dei palazzi e dei porticati, si accompagna alla poesia degli affreschi che, come le pagine di un libro, sembrano voler raccontare la storia della città. Le linee fluide e armoniche di quella che fu la Contrada Maggiore racchiudono tesori inestimabili e conducono alla scoperta di angoli nascosti quanto suggestivi: chiese, piazze, un ex convento, un chiostro, le vecchia mura di cinta, strette vie dal sapore medievale lungo le quali vennero costruite le principali residenze nobiliari. Per conoscere Pordenone bisogna necessariamente partire dal fiume Noncello, e precisamente dal ponte di Adamo ed Eva, che su di esso si affaccia. Circondati da uno scenario naturalistico di straordinaria bellezza e lasciandosi alle spalle la Chiesa della SS. Trinità, che ancora oggi conserva i segni delle tragiche alluvioni di un passato non poi così lontano, ci si incammina verso Piazza S. Marco dove, tutt’ad un tratto, si respira aria di venezianità. L’area costituì il primo insediamento abitativo da cui si accedeva direttamente alle due torri della maestosa Porta Furlana, demolita nel 1837, con il ponte levatoio sulla roggia e il restello di chiusura al ponte di pietra sul fiume. Accanto all’entrata si eleva la storica dimora di Giovanni Antonio De Sacchis, detto Il Pordenone (14831539), massimo pittore friulano del Rinascimento. Alcuni edifici della piazzetta recano tracce di decorazioni ad affresco, e su una facciata dell’isolato municipale spicca lo scudo d’Austria, contrassegno un tempo consueto delle proprietà demaniali. Il Palazzo Comunale Edificio simbolo del centro storico di Pordenone, costruito tra il 1291 ed il 1395, completamente in laterizio, sorge sulla parte più alta del promontorio che si affaccia sulle acque del fiume Noncello. Al centro sporge l’avancorpo innalzato nel secondo ‘500 in quattro corpi: l’arco d’ingresso sormontato dallo stemma civico, il balcone accessibile dalla sala, l’orologio astronomico-lunare e il coronamento con lo spioncino delle fasi lunari. Sulla cima le statue dei due mori bianchi battono ogni ora la campana civica, fra i due curiosi pinnacoli che si elevano ai lati. Palazzo De Rubeis - Rosittis civ .17 Dei due palazzi di origine medievale, poi riuniti, risulta di particolare interesse il primo, elevato di un piano e modificato nel sottoportico, con tre arcate dell’ ‘800 ad arco ribassato. Sul riquadro del ‘600 incassato al primo piano corre il cordone in cotto del marcapiano, che in origine segnava la sottogronda. Il decoro in arcatelle pensili è sormontato da volute vegetali con profili policromi, ed espone fra le colonne un estroso bestiario di animali fantastici alternati a effigi umane. Il paramento pittorico simula una tappezzeria a motivi geometrici con rombi, racemi e girali, mentre sotto la finestra centrale figura un ignoto stemma barocco. Casa Bernardi - civ 15 La costruzione si compone di due edifici del primo ‘400, sopraelevati alla fine ‘800 di un piano, ciascuno con arco di sottoportico a tutto sesto. Le facciate sono scandite da quattro assi di finestre rese rettangolari, ma in quella di sinistra l’originale curvatura traspare dalle cornici decorate. Riemerse dopo i restauri del 2004. Riappaiono riquadri e affreschi policromi trecenteschi, nella stesura su consistente rivestimento del muro in cotto. A sinistra un lacerto serba una punta di scudo araldico porporino, forse dello stemma civico, e sull’altra si rivede il familiare fasciato dell’Austria. Palazzo Pera I restauri conclusi nel 2004 hanno accertato che l’edificio nel tempo ha inglobato una serie di preesistenze a partire dalla fine del ‘400. La facciata ha restituito lacerti decorativi ad affresco, alcuni di finti mattoni, coevi alla parete più antica della costruzione che si innalzava su due piani. Casa Simoni - civ. 10 Palazzetto già di proprietà demaniale, per il vistoso contrassegno dello stemma civico tra le due finestre gotiche della facciata, piccola ma ben proporzionata. L’originaria struttura trecentesca era formata da due piani, e nella fronte del primo erano inserite due monofore dagli archi trilobati. La facciata ha conservato le semplici decorazioni a finti mattoni, delimitate nel sottogronda da due fasce a motivi floreali e con frutta. Attraversando Piazzetta Cavour ci si immette in Corso Garibaldi, dove, a partire dal 1600, quando la città murata non fu più sufficiente per contenere il continuo sviluppo di Pordenone, cominciarono a sorgere i novi edifici abitativi. Attraversando Piazzetta Cavour ci si immette in Corso Garibaldi, dove, a partire dal 1600, quando la città murata non fu più sufficiente per contenere il continuo sviluppo di Pordenone, cominciarono a sorgere i novi edifici abitativi. Palazzo Sbrojavacca Assieme al Palazzo Pera, sopra descritto, è oggi adibito a sede dell’ Amministrazione Provinciale di Pordenone. Anche qui il restauro ha restituito tracce di antichi affreschi, da attribuire a Gianfranco da Tolmezzo: cornici e decori floreali con volti e vestiture nell’edificio rinascimentale più basso, databile a fine Quattrocento, al quale gli interventi del ‘700 hanno conferito l’aspetto attuale, anche negli spazi interni, secondo il mutare dei gusti. Chiese, Musei Civici e il Teatro Chiese, Musei Civici e il Teatro ll patrimonio artistico-culturale della città di Pordenone trova espressione nelle numerose chiese, nei musei civici e nel teatro comunale. Duomo-Cattedrale di S. Marco, eretto a partire dal XIII secolo, assunse nel corso del Trecento forme romanico-gotiche, ancora oggi pienamente apprezzabili all’esterno, soprattutto nella parte absidale. La facciata esterna, rimasta incompleta, si presenta con quattro grandi semicolonne in pietra, residuo di un intervento ottocentesco di Francesco Lazzari; al centro c’è il grande portale del 1511 dello scultore Giovanni Antonio Pilacorte, sui cui stipiti sono scolpiti, in bassorilievo simboli dei segni zodiacali, mentre nella lunetta superiore è posta una pregevole statua del Cristo. L’interno serba manufatti di pregio della sua storia secolare: tre opere del Duomo sono del famoso pittore Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone. Si tratta della pala della Misericordia, posta nella prima cappella sulla destra, degli affresci di S. Rocco e di S. Erasmo su un pilastro ottagonale, risalente ai primi decenni del Cinquecento, e della Pala di S. Marco, sull’altare maggiore. Ai lati dell’altare si trova, sulla destra, la Cappella absidale di S. Nicolò, il protettore della confraternita dei naviganti fluviali di Pordenone, mentre, sulla sinistra, la Cappella Absidale di S. Agostino contenente una Pentecoste di Gianfrancesco da Tolmezzo (1500 ca). La cappella della famiglia Montereale Mantica, presso il pilastro di destra, si presenta molto ricca e interamente affrescata dal Calderari con le Storie della Vergine del Cristo, delle metà del Cinquecento. Da segnalare sullo sfondo della Cena in Emmaus affrescata sulla parete sinistra, la descrizione dei tre viandanti che fanno il loro ingresso in una città che non è difficile riconoscere in Pordenone. Sull’altare trova posto la Pala di Pomponio Amalteo con la Fuga in Egitto, posteriore agli affreschi di una decina d’anni. Pregevoli bassorilievi presentano alcune delle grandi lastre tombali spostate e murate all’esterno nel corso del rifacimento della pavimentazione del Duomo. Il Campanile, costruito completamente in mattoni a vista, con le eleganti trifore e gli archetti pensili in cotto, è considerato uno dei più belli d’Italia per le sue caratteristiche romanico-gotiche. Alto quasi 80 metri, con la sua maestosa e nel contempo agile ed elegante struttura si staglia sul territorio con tale imponenza da essere visibile per molto chilometri. Chiesa di S. Maria degli Angeli o del Cristo Eretta nel 1309 dalla Confraternita dei Battuti quale cappella dell’ospedale, negli anni ha subito vari rimaneggiamenti, notevoli quelli del Settecento e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Di grande importanza il portale maggiore, della Scuola del Pilacorte (1510), gli interessanti lacerti di affreschi trecenteschi tra cui Il Cristo della Domenica, sulla parete sinistra, con simboli dei mestieri da abbandonare nel giorno dedicato a onorare il Signore, ed un grande crocifisso in legno, con fondale dipinto con paesaggio veneto-fiammingo. Musei e Teatri Chiesa della SS. Trinità (XVI sec) Situata oltre il ponte di Adamo ed Eva, al di là del fiume Noncello, proprio fuori dell’antica porta Furlana che si affacciava sul fiume e sul porto fluviale, la chiesa, costruita interamente in mattoni di cotto, è a pianta ottagonale all’esterno e circolare all’interno. L’abside è interamente rivestita di affreschi del Calderari (1540 - 45 ca) mentre la pala dell’altare maggiore è stata eseguita nel 1611 da Gaspare Nervesa. Il portale d’ingresso conserva tre tacche incise in occasione di altrettante devastanti alluvioni. Chiesa del Beato Odorico (Viale Della Libertà) recente architettura di Mario Botta, inaugurata nel 1991. La chiesa presenta un’interessante particolarità architettonica: la parte superiore è caratterizzata dall’emergere di un tronco di cono, che segnala anche all’esterno il luogo dell’altare e dell’assemblea; dalla vetrata che lo chiude, piove la luce che irradia l’interno. Musei e Teatri Museo Civico d’Arte Corso Vittorio Emanuele II, 51 tel +39 0434 392312 Chiesa di S. Giorgio Martire Ingrandita nel 1625 e totalmente rifatta su progetto di G.B. Bassi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ha il singolare campanile a forma di colonna dorica in pietra bianca scannellata, sovrastata da una gigantesca statua di S. Giorgio. Contiene una tela attribuita a Gasparo Narvesa con S. Giorgio che uccide il drago (secolo XVII). www.comune.pordenone.it/museoarte Il museo, che ha avuto origine dal lascito del pittore pordenonese Michelangelo Grigoletti (1801-70), custodisce numerose opere legate alla produzione del territorio friulano. Le più importanti sono quelle di Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone (1483/84-1539), considerato il maggiore pittore friulano di tutti i tempi: su tutte imperdibili la grande pala con San Gottardo fra i Santi Sebastiano e Rocco (1525-26) e le portelle della fonte battesimale del Duomo, con Storie del Battista (1534 ca). Di particolare rilievo la cospicua raccolta di sculture lignee, con opere dal XII al XVII secolo, tra le più ricche del Friuli Venezia Giulia, fra cui si segnala il maestoso Altare dei Battuti da Valeriano (1509) intagliato e dipinto da Giovanni di Domenico da Tolmezzo. In alcune sale del primo e del secondo piano sono conservate vaste superfici affrescate risalenti alla fine del XIV sec., raffiguranti Storie di Tristano ed Isotta, scene allegoriche e un episodio tratto dal ciclo carolingio. Il Duomo di S. Marco ha depositato nel Museo d’Arte il suo tesoro, costituito da diversi reliquiari antichi, tra cui veri capolavori di oreficeria gotica e rinascimentale. Parco Pordenone Arte Contemporanea Parco Galvani, viale Dante 33 tel +39 0434 523780 www.artemodernapordenone.it [email protected] La nuova “Galleria d’arte moderna e contemporanea”, intitolata al grande artista del ‘900 Armando Pizzinato, occupa una superficie di circa 2.000 mq suddivisi in due diverse aree espositive. La prima, circondata da un ampio parco, nasce dall’integrazione di una storica villa veneta e di un nuovo edificio ad essa collegato composto di quattro grandi sale espositive e di una serie di locali adibiti a servizi museali, tra cui una sala conferenze con 100 posti a sedere. I due edifici sono collegati esternamente tramite una terrazza-piazza che si affaccia su un suggestivo laghetto di risorgiva. Questo primo complesso trova una propria estensione negli spazi espostivi di via Bertossi, progettati dall’architetto tedesco Thomas Herzog e collocati in un edifico storico del centro cittadino (PAR- CO 2). Due strutture fisicamente disgiunte ma integrate che contribuiscono ad un’offerta museale e culturale varia ed articolata. Le collezioni civiche di PARCO (a cui si aggiungono le mostre temporanee) propongono un vero inventario storico del Novecento italiano che spazia delle opere dei friulani Zigaina, Pizzinato ed Afro, a quelle di Savinio, De Pisis, Campigli, Gattuso, Cagli, Sironi. Agli autori italiani si affiancano inoltre alcune opere grafiche di protagonisti assoluti dell’arte europea dello scorso secolo, come Picasso, Braque, Chagall, Delvaux. Musei e Teatri ricostruzione in grandezza reale di un mammut e la famosa collezione ottocentesca di uccelli). La sezione dedicata alla tecnologia comprende centinaia di strumenti scientifici antichi ed un’importante collezione di modelli navali di varie epoche, tra cui quelli tradizionali di navigazione fluviale. La sala del planetario didattico permette di simulare il moto degli astri nella volta celeste. argento dorato, opera di Giacomo de’ Grandi da Noale (1548), la lignea e policroma Madonna col Bambino di Giovanni Martini; il Volto di Cristo in marmo di Orazio Marinali e l’Annunciazione e Adorazione dell’Eucarestia del grande maestro Francesco Guardi. Vicinissimo al Museo si trova il Centro diocesano che, articolato in vari volumi corrispondenti a diverse funzioni, rappresenta un’interessante creazione dell’architetto Othmar Barth. Museo Civico di Storia Naturale via della Motta, 16 tel +39 0434 392950 www.comune.pordenone.it/museostorianaturale Intitolato a Silvia Zenari, la più illustre naturalista pordenonese, è stato fondato nel 1970 ed è situato nel cinquecentesco Palazzo Amalteo, in Piazza della Motta. Il patrimonio museale comprende significative collezioni naturalistiche (tra cui la raccolta di oltre 10.000 campioni di minerali, la collezione di fossili corredata dalla Posto su una collinetta poco lontana dal fiume Noncello in un edificio moderno e funzionale, è stato inaugurato nel 1995. La raccolta presenta le sezioni tipiche degli altri musei diocesani, come affreschi staccati, sculture in pietra e lignee, dipinti su tela e tavola, oreficeria e argenteria sacra, disegni e stampe, manufatti tessili ed ex voto. Non mancano pezzi di assoluto rilievo: vanno almeno menzionati l’affresco con Madonna col Bambino e i Santi Leonardo e Giovanni Battista (1507), di Gianfrancesco da Tolmezzo, di eccezionale raffinatezza grafica; la Croce astile in Museo Archeologico del Friuli Occidentale via Vittorio Veneto, 19 tel +39 0434 541412 Località Torre www.comune.pordenone.it/museoarcheologico Allestito presso il castello di Torre, recentemente restaurato, il museo custodisce nelle sue sale i numerosi reperti raccolti dall’ultimo esponente della famiglia residente nel maniero, il conte Giuseppe di Ragogna, durante la sua attività di archeologo. I reperti provengono da tutto il Friuli occidentale e ricostruiscono una vasta panoramica storica, dalla preistoria al INFOPOINT TURISMOFVG PORDENONE piazza XX Settembre, 11/B tel +39 0434 520381/ fax +39 0434 241608 03 01 Parchi INFOPOINT TURISMOFVG PIANCAVALLO via Collalto, 1 - 33081 Piancavallo (Pn) tel +39 0434 655191 / fax +39 0434 655354 04 RILASSARSI NEL VERDE E SULLE RIVE DEL FIUME IAT - BARCIS piazza V. Emanuele II, 5 tel +39 0427 76300 / fax +39 0427 764735 Parco Querini-Valdevit Si estende di fronte alla stazione ferroviaria, che faceva parte dell’omonima villa neogotica, demolita agli inizi degli anni Settanta, e che oggi si presenta con caratteristiche che si ispirano ai giardini inglesi, mantenendo i dislivelli del terreno e alternando aree a prato ed altre alberate e con all’interno un piccolo specchio d’acqua. Parco Galvani Realizzato su un’area privata in viale Dante, ha aspetto regolare e ricorda quello dei giardini delle ville venete con all’interno un laghetto. Il parco ingloba, nella parte meridionale, la residenza della famiglia Galvani: Villa Galvani, databile alla fine del Settecento, il cui corpo più antico è sicuramente la parte centrale, a pianta quadrata con il salone tradizionale di disimpegno e la scala di accesso ai piani superiori. La villa è oggi sede di mostre di arte moderna. Parco di Villa Carinzia E’ realizzato a margine del cotonificio di cui faceva parte, in viale Martelli, nella seconda metà dell’800, al cui interno era stata edificata una villa per alloggiare servizi accessori della fabbrica e oggi sede di vari uffici e servizi della Provincia di Pordenone. IAT - SAN VITO AL TAGLIAMENTO piazza del Popolo tel e fax +39 0434 80251 cell +39 331 8224411 12 05 10 una mostra tematica permanente con foto di famiglia inedite, dipinti friulani, manifesti politici del 1949, una preziosa e consistente raccolta di manoscritti del periodo friulano, nonché un ricco patrimonio cartaceo e una fitta corrispondenza epistolare di Pier Paolo con gli amici e i parenti. Da non dimenticare il Teatro Comunale “Pier Paolo Pasolini”, in cui trova realizzazione un ampio ventaglio di attività culturali, tra cui proiezioni cinematografiche, concerti, mostre e convegni. re degne di attenzione: così, ad esempio, il Palazzo Altan Rota, residenza municipale, con ampio giardino di interesse naturalistico, la barchessa nord del palazzo, intelligentemente ristrutturata, sede del Museo Provinciale della Vita Contadina; Palazzo Fancello con affreschi del Bellunello. Tra i monumenti religiosi vanno ricordati: il Duomo, dedicato ai Ss. Vito, Modesto e Crescenzia, una vera e propria galleria d’arte per ricchezza di tele ed affreschi; la Chiesa di S. Maria dei Battuti, un gioiello del Rinascimento Friulano al cui interno sono presenti numerosi affreschi di Pomponio Amalteo (1505-1588); la Chiesa dell’Annunciata, con un ciclo di affreschi della seconda metà del Trecento e, sulla facciata esterna, una delle più antiche rappresentazioni del santo protettore della città. Il Teatro Comunale è un piccolo gioiello architettonico, di gusto veneziano, intitolato al compositore sanvitese Giangiacomo Arrigoni. IAT - SESTO AL REGHENA piazza Castello, 5 tel e fax +39 0434 699701 IAT - SPILIMBERGO via Dante Alighieri, 31 tel e fax +39 0427 2274 cell +39 329 6297148 06 09 IAT - TOPPO DI TRAVESIO via Verdi , 98 c/o Palazzo dei Conti Toppo Wassermann tel e fax +39 0427 90073 07 IAT - TRAMONTI DI SOPRA via Roma, 1 tel +39 0427 869412 08 Di origini romane, il suo nome deriva, oltre che dal fiume Reghena, anche dalla sua dislocazione all’altezza della sesta pietra miliare lungo la via che partiva da Aquileia e conduceva i viaggiatori verso nord. Verso il VII secolo venne costruita l’abbazia benedettina di S. Maria in Sylvis, resa prestigiosa fin dall’inizio dalle donazioni di Carlo Magno. Nel corso dei secoli l’abbazia ha IAT - VALVASONE piazza Libertà, 1 tel e fax +39 0434 898898 Borghi e città della provincia di Pordenone 07 Sesto Al Reghena 06 San Vito al Tagliamento San Vito si presenta come una graziosa ed elegante cittadina di impronta medievale riconoscibile nel castello (ricco in affreschi di epoca e fattura diverse, decorazioni quattrocentesche e settecentesche, raffigurazioni di stemmi nobiliari sanvitesi e friulani e due dolci volti di guerrieri risalenti al primo ventennio), nel fossato ancora in vista e nelle tre torri Raimonda, Scaramuccia e Grimana, testimonianza di epoca comunale. I palazzi presentano architettu- 02 Borghi e città della provincia di Pordenone 05 Casarsa Della Delizia IAT - SACILE viale Zancanaro, 4 tel +39 0434 737057 fax +39 0434 737925 11 Parco S. Valentino Da ricordare per una piacevole passeggiata Parco San Valentino, al cui interno sorge un esempio di archeologia industriale cittadina, l’ex Cartiera Galvani, e impreziosito da un laghetto e dai piccoli corsi d’acqua che l’attraversano. Borghi e città della provincia di Pordenone Città famosa per la produzione del vino e per aver dato i natali a Pier Paolo Pasolini, una delle figure più importanti del panorama culturale del Novecento italiano. In quella che fu la casa materna ha oggi sede il Centro Studi Pier Paolo Pasolini al cui interno è allestita IAT - MANIAGO via Maestri del Lavoro, 1 tel +39 0427 709063 fax +39 0427 707200 Seminario Vescovile La più grande area di verde pubblico è costituita dalle vaste bassure del Seminario Vescovile una trentina di ettari, a cui si accede da via Revedole, attraversati da diversi canaletti di risorgiva e delimitati dal vecchio corso del Noncello, dove poter godere in piena tranquillità delle diverse specie di avifauna acquatica. 10 Sacile subito modifiche strutturali, oggi rimangono il robusto torrione d’ingresso, unico superstite delle sette torri di difesa erette nella seconda metà del X sec.; il campanile, già torre di vedetta; la cancelleria con ampia facciata dal sapore romanico, la residenza abbaziale e la casa canonica. All’interno si alternano materiali ed opere del periodo romano, altomedioevale e gotico. Nella cripta sono conservate l’Urna di S. Anastasia (VIII sec.) con motivi geometrici fortemente incisi e chiaroscurati secondo una raffinata tecnica delle maestranze cividalesi, un Vesperbild o Pietà della prima metà del XV secolo di produzione austriaca e un’ Annunciazione degli ultimi anni del Duecento. Ciò che da subito è chiaro, visitando Sacile, è il suo rapporto indissolubile con il fiume che l’attraversa: la Livenza. In parecchi angoli cittadini si respira ancora una forte venezianità (che le meritò il titolo di “Giardino della Serenissima”) fatta di un equilibrato rapporto fra terra ed acqua e di eleganti strutture, spesso in stile lagunare. Numerosissimi infatti i palazzi cinque- centeschi che rendono Sacile città rinascimentale per eccellenza: la Loggia Comunale, il Palazzo Carli, il Palazzo Ettoreo e soprattutto il Palazzo Ragazzoni Flangini Biglia, costruito nel XVI sec. per la gloria di Giacomo Ragazzoni, potentissimo mercante veneziano che ospitò nella sua dimora Papi, Re, e Imperatori. Il successo del fondatore è celebrato nel salone degli imperatori da un ciclo di affreschi del Montemezzano (scuola del Veronese). Oltre al Duomo di San Nicolò, al cui interno sono custoditi i capolavori pittorici di Pino Casarini, da visitare sono la Chiesetta della Madonna della Pietà, affacciata sul fiume Livenza e quella di San Gregorio, oggi sede di mostre e attività culturali. del mare, danno origine ad un corso d’acqua di notevole portata. In tale scenario sorge la Chiesa della SS. Trinità, costruita tra il Trecento e il Cinquecento, che ospita al suo interno un maestoso altare ligneo del seicento con un’edicola di Domenico da Tolmezzo (del 1496), un pregevole coro ligneo, varie pale d’altare e numerosi affreschi. Su una superficie di circa 65 ettari si estende inoltre il Parco Rurale “Europark” di San Floriano, unico esempio di parco naturale e rurale esistente in Italia, una riserva guidata e didattica sia per la flora che per la fauna locale, alla cui som- mità sorge una chiesa antecedente l’anno 1000, con all’interno una pregevole serie di affreschi. 11 Polcenigo 08 Cordovado Cordovado è un antico borgo medievale che presenta un nucleo storico ben conservato: il castello, l’area dell’antica pieve di S. Andrea e la zona del secentesco Santuario della Madonna e convento dei padri domenicani, che collegano il borgo più antico, situato in area fortificata, al “Borgo Nuovo” sorto in epoca rinascimentale. Del castello è possibile ammirare l’ambito esterno costituito dal fossato, dalle mura, dai ponti in mu- Immersa nel passato e nelle sue tradizioni, Polcenigo sorprende per l’intreccio di bellezze artistiche e di elementi naturalistici legati ai corsi d’acqua. Di indiscutibile fascino sono le sorgenti del Gorgazzo, acque dal colore cristallino che scaturiscono da una cavità carsica, rese ancora suggestive dai giochi di luce che filtrano dalle rocce. Non lontano, in una zona di estremo interesse naturalistico e paesaggistico, si possono ammirare le ampie e scenografiche sorgenti del fiume Livenza che, pur affiorando a poche decine di metri sul livello ratura e dalle due caratteristiche torri portaie. Questo piccolo angolo di pianura friulana, al confine con Sesto al Reghena, vede la famosa fontana di Venchiaredo far riaffiorare le sensazioni ed emozioni evocate dagli scritti di Ippolito Nievo in “Le confessioni di un italiano”. Cordovado fa parte del Club “I Borghi più Belli d’Italia”. 09 Brugnera Nel comune di Brugnera sorge l’elegante Villa Varda, tipico esempio di villa veneta circondata da un ampio parco che si estende lungo il corso del fiume Livenza, segnato da viali alberati, aiuole e prati, originale interpretazione del parco romantico all’inglese. Attorno ai giardinetti vi sono alberi ad alto fusto, che digradano verso boschetti con piante tipiche della bassa pianura friulana, permettendo all’occhio del visitatore di spaziare e cogliere i piacevoli ef- Biblioteca Civica piazza XX Settembre tel +39 0434 392970 www.comune.pordenone.it/biblioteca Con il trasferimento nella nuova sede ubicata nella centralissima Piazza XX Settembre, nell’edificio dell’ex Convento dei Domenicani, ricco di storia e di indiscutibile fascino architettonico, la nuova biblioteca multimediale si presenta come una moderna cittadella del sapere, attenta alle esigenze della contemporaneità, e al tempo stesso radicata nelle sue tradizioni e nel territorio di cui è espressione. Teatro Comunale Giuseppe Verdi viale Martelli, 2 - tel +39 0434 247624 www.comunalegiuseppeverdi.it Immaginario Scientifico Museo delle scienze interattivo e multimediale via Vittorio Veneto, 31 33170 Torre di Pordenone tel +39 040 224424 [email protected] www.immaginarioscientifico.it Fedele alla sua impostazione di museo della scienza di nuova generazione, il museo racconta la scienza e la tecnologia attraverso l’uso di impostazioni interattive, Sorge sulle ceneri del Cinema Teatro Verdi, chiuso il 30 giugno 1999 e successivamente demolito. Struttura dotata di una sala principale con una capienza di 936 posti, suddivisi tra la platea e tre gallerie; di un “ridotto” con 148 posti, che offre possibilità di utilizzo per concerti, spettacoli di prosa, conferenze, convegni e proiezioni d’essai e di una sala prove, con 99 posti, attrezzata anche per spettacoli con la partecipazione del pubblico. Oltre al ricco archivio di libri e riviste, alle sezioni musicale, ragazzi e fumetto, a varie banche dati e servizi on-line, tra cui quello che permette di accedere all’edizione giornaliera di oltre 700 quotidiani pubblicati in più di 70 paesi e in 38 lingue diverse e a numerose postazioni Internet, la biblioteca è anche sede di iniziative di varia natura: concertini musicali, spettacoli teatrali, letture e tutto ciò che può contribuire ad un ulteriore, prezioso arricchimento culturale. Borghi e città della provincia di Pordenone 04 Spilimbergo PUNTI DI INFORMAZIONE E DI ACCOGLIENZA TURISTICA cia le rive del Noncello, creando una bella oasi verde di cui godere soprattutto nei mesi estivi. per giocare con fenomeni naturali ed esplorarne le leggi; propone spettacolari mostre tematiche multimediali dedicate ai più svariati temi della scienze, della natura e dell’ambiente e offre un ricco programma di attività didattiche e ludo-didattiche che invitano giovani e meno giovani a un gioco di curiosità, sperimentazione e comprensione di fenomeni naturali e contenuti scientifici. Museo Diocesano di Arte Sacra via Revedole, 1 tel +39 0434 524340 PORDENONE E SUOI DINTORNI Parco fluviale del Noncello Il Noncello, tipico corsi d’acqua da risorgiva, è attraversato dal ponte di Adamo ed Eva, che ha sostituito quello settecentesco di Bartolomeo Feracina, noto costruttore veneto dell’epoca, e deriva il suo nome popolare dalle statue poste su alti pilastri di pietra, che in realtà rappresentano Giove e Giunone ed erano state omaggiate alla città di Pordenone dal luogotenente veneto di Udine. Costruito nel 1920 come levatoio, per far passare le barche da trasporto verso il nuovo porto ipotizzato poco a monte e mai terminato, l’attuale ponte è un buon punto di osservazione degli elementi dell’area del Parco fluviale: quando l’acqua è limpida è possibile individuarne la fauna ittica. Sulla riva destra del fiume si sviluppa la strada rivierasca detta appunto riviera del Pordenone, con pista ciclabile ed ampio marciapiede, da cui ci si può affacciare per osservare la tipica avifauna acquatica della zona costituita da tuffetti, germani reali, folaghe, gallinelle d’acqua, aironi e cormorani. La ricca vegetazione incorni- Rinascimento. Il castello di Torre è più antico di quello di Pordenone, e le sue fondamenta risalgono al periodo romano, quando il fiume Noncello era navigabile fino alla vicina villa del periodo augusteo di cui è oggi rimane visitabile il sito archeologico, sulla riva sinistra del fiume e dalla quale provengono le pitture murali dell’epoca esposte nel museo. Nel sito sono chiaramente visibili anche i resti di quello che doveva essere il vecchio magazzino. Alla villa si può accedere dal percorso perdonale realizzato nell’adiacente parco, una vasta area di interesse naturalistico attraversata dalle acque limpide del vecchio corso del fiume Noncello. fetti paesaggistici. Il parco di Villa Varda presenta, inoltre, significativi elementi architettonici: l’aranciera, una serra costruita nel primo Novecento e restaurata dall’architetto Rupolo; la cappella seicentesca; la ghiacciaia, nella cui parte interrata venivano accumulati neve e ghiaccio per la conservazione degli alimenti; un piccolo mausoleo che raccoglie le spoglie dei Morpurgo, proprietari di Villa Varda fino al 1943. Questi edifici, insieme ad altri de- stinati alle attività agricole, avvolti in un unico spazio connettivo costituito dal verde del parco, sono stati costruiti in epoche diverse e consentono, lungo il percorso di visita, piacevoli soste e riflessioni sulla storia e sulla natura. 12 Caneva ed il Cansiglio Caneva si presenta come un territorio articolato e vario: la incorniciano dolci colline ricche di vigneti ed uliveti ed un altipiano, quello del Cansiglio, ricco di specie botaniche della zona. L’intero comune è costellato di aggraziate residenze signorili edificate o restaurate tra l’Ottocento e i primi del Novecento. Oltre il confine orientale con Pol- cenigo, in una zona umida di grande interesse naturalistico sulle sponde del fiume Livenza, si trova l’importante sito archeologico del Palù di Livenza, dove nel Neolitico sorgeva un villaggio su palafitte o bonifiche, probabilmente unico al mondo in ambiente fluviale – lacustre. Borghi e città della provincia di Pordenone 01 Maniago Conosciuta come Città delle Coltellerie, Maniago ha il suo monumento principale nel Duomo di carattere tardo gotico friulano, intitolato a San Mauro martire, costruito nel 1488 (ma con interventi, all’interno, del XVI secolo, soprattutto nella cappella laterale). Da vedere anche la grande piazza sulla quale si affacciano il Palazzo d’Attimis Maniago, che conserva uno splendido giardino all’italiana presente già nel ‘700, la Loggia Pubblica a tre grandi arcate, la fontana dell’Ottocento, simbolo della cittadina. Interessanti anche le rovine del Castello, di cui si pos- sono vedere tratti di mura, delle cinte e dei corpi che costituivano il complesso, nonché l’annessa Cappella di S. Giacomo, del XIII secolo. Nell’edificio ex Filanda ha ora sede la Biblioteca Comunale, mentre il Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie è stato pregevolmente allestito al CO.RI.CA.MA. (primo esempio di fabbrica di coltelli con produzione in serie risalente ai primi del ‘900). Il Museo è diviso in tre sezioni: la prima illustra il percorso storico della lavorazione degli oggetti da taglio, dal battiferro, alle botteghe artigiane, fino all’industria con- 02 Valvasone Piccolo borgo medievale di origine romana, Valvasone conserva tutto il suo fascino grazie all’antico centro storico: case porticate e abitazioni medioevali e rinascimentali si susseguono lungo viuzze tra calli, meridiane, pozzi e un bellissimo mulino ad acqua del ‘400 con ruota. Il monumento più importante è il castello, circondato dal fossato e dall’antica cinta muraria. All’interno del Duomo è possibile ammirare in tutta la sua imponente bellezza l’unico organo del ‘500 veneziano esistente in Italia, tutt’oggi in funzione. Valvasone fa parte del Club “I Borghi più Belli d’Italia”. temporanea; la seconda è dedicata ai materiali utilizzati per lame e manici, mentre la terza propone un percorso tra le funzioni e le forme del coltello ed affini. 03 Sequals Il paese di Sequals è conosciuto oltre che per le vicende sportive del suo Campione del Mondo di Pugilato, Primo Carnera detto il “Gigante Buono” (1906 – 1967), anche per la lavorazione del terrazzo e del mosaico. Cresciuta intorno all’antico castello, Spilimbergo è una delle città artisticamente e culturalmente più importanti del Friuli Venezia Giulia. Visse un periodo di grande splendore tra Medioevo e Rinascimento e ne restano testimonianza le fortificazioni, le chiese ricche d’opere d’arte ed i numerosi palazzi nobiliari, molti dei quali conservano ancora le facciate affrescate. Il castello veniva anticamente chiamato girone per la sua forma circolare. Nel complesso degli edifici costruiti ad anello attorno al cortile interno spicca per le belle trifore gotiche e rinascimentali, per i raffinati particolari in pietra e per gli affreschi che si estendono lungo tutta la superficie muraria, il quattrocentesco palazzo dipinto con affreschi del Bellunello e balconcini in pietra del Pilacorte. Il Duomo di S. Maria Maggiore è uno dei più importanti edifici gotici friulani, al cui interno è presente un ciclo di affreschi del trecento con storie del Vecchio e del Nuovo Testamento e un organo del Cinquecento di grande valore. Nel 1922 viene fondata a Spilimbergo la Scuola Mosaicisti del Friuli Venezia Giulia: nei laboratori di mosaico e di terrazzo, martelline, ceppi e taglioli ancora oggi scandiscono il tempo di un lavoro di lontana memoria, quello del mosaicista e del terrazziere. La scuola, rinomata in tutto il mondo per le tecniche di lavorazione all’avanguardia, presenta al suo interno un Museo dell’arte musiva dove è possibile ammirare ed acquistare alcune delle opere realizzate dagli allievi. Nelle vicinanze, a Provesano di San Giorgio della Richinvelda, si trova la Chiesa di San Leonardo, al cui interno è ben conservato un importante ciclo di affreschi eseguiti nel 1496 da G. da Tolmezzo.