CONSIGLIO COMUNALE DEL 9 NOVEMBRE 2007
OGGETTO: Progetti di legge n. 260 e 268. Modifiche all'Art. 9, co. 1 L.R.
14/9/1994 n. 56. Riorganizzazione della U.L.S.S. n. 14 - Osservazioni.
TORMENA CLAUDIO - Presidente del Consiglio comunale:
Ben ritrovati a questo Consiglio comunale aperto, che ha come oggetto la sanità
piovese.
Prima di entrare nel merito dei punti iscritti all'ordine del giorno, desidero subito
salutare il signor Sindaco di Piove di Sacco, il signor Segretario, i Consiglieri
comunali di questo Comune e gli Assessori comunali, ma anche gli ospiti qui
presenti questa sera, cominciando dai signori Sindaci di Arzergrande, Foresti
Cesarina; di Brugine, Salvagnin Silvia; di Pontelongo, Ossari Federico; di Legnaro,
Bettini Giovanni; di
Correzzola, Fecchio Mauro; di Polverara, Bertaglia Olindo; di
Sant'Angelo, Boischio Romano e di Cona, Berto Anna.
Saluto inoltre anche i Consiglieri regionali Regina Bertipaglia, Piergiorgio Cortelazzo,
Lucio Tiozzo, Giovanni Gallo, Raffaele Zanon, Leonardo Padrin.
Sono presenti fra noi anche il signor Giuseppe Miele, che fa parte della Dirigenza
dell'U.S.L. 14 e ho anche il piacere di salutare l'ex Presidente del Consiglio
comunale di Chioggia, Giuseppe Penzo, con il quale abbiamo lavorato alcune volte
in occasione delle riunioni dei Presidenti dei Consigli comunali della Regione Veneto.
Desidero anche salutare con un caloroso affetto il Sindaco di Kobierzyce, Riszard
Pacholik, che è qui presente insieme alla delegazione polacca e al Presidente del
Consiglio comunale Chesuav Chervietz. Grazie di essere con noi. Salutiamo anche la
signora Malgorzata, sempre così gentile e disponibile, che accompagna la
delegazione e che fa da servizio di interprete in maniera eccellente. Quindi li
ringraziamo anche della loro presenza e della loro disponibilità ad essere qui con noi
a condividere questo momento di lavoro. Avranno occasione di vedere praticamente
come si svolge un Consiglio comunale qui in Italia.
Mi sembra di avere salutato tutti. Possiamo procedere all'appello dei Consiglieri
comunali.
[Il Presidente procede all'appello nominale dei Consiglieri e degli Assessori]
Accertato la presenza del numero legale, dichiaro aperta l'odierna seduta e chiedo
ai consiglieri Cesarato, Conte e Dalla Pria se sono disponibili a svolgere la funzione
di scrutatori per l'odierna seduta. Grazie per la vostra disponibilità.
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Per gli altri Consiglieri comunali non procediamo all'appello in quanto non è
fondamentale per la validità del Consiglio comunale odierno. Vi ringrazio per la
vostra presenza e se qualcuno vorrà intervenire, potrà farlo dopo gli interventi dei
Sindaci e dei Consiglieri regionali.
Possiamo partire, quindi, con la trattazione dell'ordine del giorno.
Il tema della serata, come abbiamo detto, è la sanità. Sono stati presentati due
progetti di legge in Regione, il progetto n. 260 e il n. 268, l'uno che chiede
l'accorpamento dei Comuni della Saccisica all'U.S.L. 16 di Padova, come primo
firmatario Reginetta Bertipaglia, e il secondo, il progetto di legge n. 268, ha come
firmatario Cortelazzo Piergiorgio, che invece propone che i Comuni della Saccisica
vengano ricompresi nell'ambito dell'U.S.L. 17 Monselice - Este.
In merito alla discussione, chiedo a tutti di fare interventi il più possibile brevi e
concisi e il più chiari possibile, in modo da garantire a tutti la possibilità di
intervenire in un orario anche accettabile.
Pertanto cedo subito la parola al signor Sindaco per il suo intervento.
CROSTA MARIO - Sindaco:
Anch'io rivolgo un particolare saluto ai Sindaci, ai Consiglieri comunali dei Comuni
della Saccisica, ai Consiglieri regionali, alla dirigenza dell'U.S.L. che è presente e al
Sindaco di Kobierzyce, che è in visita per questo gemellaggio che da anni
caratterizza la collaborazione del nostro Comune con il Comune di Kobierzyce.
Comincio a svolgere l'argomento a partire dalle motivazioni per cui si è arrivati alla
convocazione odierna del Consiglio comunale, passando poi a trattare dei due
progetti di legge che sono stati citati e facendo alcune considerazioni di natura
generale, altre di natura più specifica, relativamente ai progetti di legge.
La motivazione della convocazione: c'è un motivo specifico, che è dare il parere
rispetto ai due progetti di legge che sono stati presentati, perché la normativa
regionale prevede che nel momento in cui un progetto di legge viene presentato e
prevede la modifica, la revisione dei territori dell'U.S.L., devono essere sentiti gli
Enti locali. Abbiamo pensato, dal confronto con i Sindaci, che fosse il caso di dare,
per quanto possibile, amplificazione a questo momento, con un incontro che fosse
un Consiglio comunale di Piove di Sacco aperto, in cui dare una forte convergenza
sulle motivazioni che giustificheranno le richieste di parere. C'è questa motivazione,
se si vuole, tecnica, per cui si arriva alla convocazione del Consiglio comunale
aperto di questa sera. Al di là della specificità del dare risposta alla richiesta di
parere che ci è arrivata dalla Commissione regionale, non è senz'altro la prima volta
che il nostro Consiglio comunale affronta le tematiche in materia di sanità. A più
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riprese il Consiglio comunale si è occupato della materia sanità, ritenendola una
materia assolutamente centrale per la vita dei cittadini. E` stata affrontata anche in
passato l'ipotesi della rivisitazione della composizione delle U.S.L., materia che per
quanto riguarda la decisione compete alla Regione, la programmazione sanitaria è
materia che compete alla Regione; i pareri, le opinioni dei Consigli comunali, dei
Sindaci, sono obbligatori ma non sono vincolanti, però a più riprese il Consiglio
comunale di Piove di Sacco, ma so per cosa certa anche gli altri Consigli comunali,
hanno trattato la questione della sanità.
Credo sia importante anche fare una certa contestualizzazione del perché si arriva a
questa sera.
Si è molto parlato in passato della genesi dell'U.S.L. 14, l'U.S.L. che vede due poli
ospedalieri a Chioggia e a Piove di Sacco, ne vedeva un altro anche a Cavarzere in
passato; è un'U.S.L. che è nata nel momento in cui ci fu una rivisitazione dei
territori e fu senz'altro un po' una scelta e un po' si arrivò, come ha avuto modo di
dire qualcuno, quasi per risulta, andando a mettere assieme dei territori che erano
stati esclusi dall'accorpamento con altri.
Credo che storicamente questa operazione possa avere avuto un senso. Ci sono
stati toni più o meno accesi nel passato più o meno recente, anche relativamente ai
rapporti tra Chioggia e Piove di Sacco. La posizione dell'Amministrazione è sempre
stata quella di avvertire come ci sia la necessità che da parte della Regione si possa
fare fronte alle necessità specifiche dei singoli territori, mettendo a disposizione
delle risorse che siano adeguate allo scopo. Non abbiamo mai avuto da parte nostra
toni polemici rispetto a Chioggia, i cittadini di Chioggia hanno l'assoluto diritto a
trovare soddisfazione dei propri bisogni di sanità. Ci è parso in alcune circostanze,
ma non è questo da imputare agli amici di Chioggia, che nella costituzione,
nell'evolvere della vita di questa U.S.L., probabilmente anche perché si partiva da
situazioni diverse, ci sia stato un qualche dispendio che è costato all'ospedale di
Piove di Sacco. La ripartizione delle risorse non è stata, crediamo, così sempre
equilibrata.
Con
riconoscimento
questo,
che
ripeto,
probabilmente
non
c'è
chi
si
alcun
è
accento
trovato
ad
polemico,
ma
amministrare,
il
ha
amministrato con risorse scarse, risorse insufficienti, dovendo affrontare molte
situazioni problematiche, che hanno portato anche a certi disequilibri.
Sicuramente un elemento che è pesato - e qui riporto anche l'opinione degli
operatori sanitari - è stato lo spostamento dei centri decisionali completamente
verso Chioggia.
Dicevo che il Consiglio comunale ha trattato in passato la materia della rivisitazione
dei territori dell'U.S.L.. Quando è che ha cominciato a trattarli in modo particolare?
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Ha cominciato a trattarli poco più di un anno fa, nel momento in cui la Regione ha
fatto una delibera che prevede la costituzione delle aree vaste su base provinciale;
aree vaste che non sono le U.S.L. provinciali, ma che sono un'organizzazione che va
a cercare di fare delle economie di scala derivanti dal mettere assieme le questioni
di acquisti, le questioni logistiche, le questioni di natura generale.
A quel punto abbiamo preso atto, abbiamo fatto una valutazione di questa delibera
e considerato che l'U.S.L. 14 comunque presenta l'anomalia di territori significativi
che sono a cavallo tra le due province, abbiamo detto che questo poteva magari
essere l'inizio di una serie di ragionamenti che andavano anche a rivedere
l'organizzazione dei territori delle U.S.L., cosa però che, a nostro avviso, era
importante potesse avvenire su base provinciale, quindi qualcosa che non
riguardasse solo ed esclusivamente il nostro territorio, ma che riguardasse
un'azione programmatoria riferita all'intero territorio della provincia, perché
pensiamo ci sia una specificità che deriva dalla centralità della città di Padova,
dell'Azienda, delle strutture sanitarie che insistono nel Comune di Padova e poi ci
siano comunque delle polarizzazioni a nord e a sud della provincia che giustificano
la presenza degli ospedali. In tutto questo un altro elemento sempre da tenere in
considerazione è che oltre ai due progetti di legge di cui discutiamo questa sera, c'è
stato anche un progetto di legge riferito in modo specifico a Legnaro, derivante da
una azione fatta dai cittadini, dalle Amministrazioni del Comune di Legnaro in cui
c'è una forte richiesta di aggregazione con il territorio dell'U.S.L. 16.
I due progetti di legge: come venivano ricordati prima, si tratta del progetto di
legge n. 260 e il progetto di legge 268. Il progetto di legge 260 è stato presentato
all'inizio di agosto; i Consiglieri regionali che l'hanno presentato sono Bertipaglia
Regina, Conte Maurizio, Covi Carlo, Degani Barbara, Laroni Nereo, Padrin Leonardo,
Ruffato Clodovaldo e Teso Moreno e prevede l'accorpamento dei Comuni che fanno
riferimento alla provincia di Padova e che attualmente sono nell'U.S.L. 14, la
convergenza di questi Comuni all'interno dell'U.S.L. 16 di Padova.
Il progetto di legge n. 268 è stato presentato il 9 di ottobre e ha come firmatari i
consiglieri regionali Cortelazzo Piergiorgio e Zanon Raffaele, e prevede per i
medesimi Comuni del progetto 260 il passaggio all'U.S.L. 17.
Credo che nel momento in cui ci sono delle decisioni che riguardano le autonomie
locali, che riguardano i territori, anche le modalità con cui si rapporta un Ente
sovracomunale quale può essere la Provincia, quale può essere la Regione, siano
importanti, le modalità costituiscano anche sostanza. Mentre per quanto riguarda il
primo progetto di legge che ha come prima firmataria Regina Bertipaglia, i Sindaci
sono stati pressoché tutti, credo, contattati, (poi si può essere d'accordo o si può
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non essere d'accordo su questo), per il progetto di legge 268 i Sindaci, o la grande
parte dei Sindaci l'ha conosciuto leggendo i giornali. Penso che la modalità in questi
casi sia anche sostanza e vada sempre comunque rivendicata in maniera forte e
decisa la centralità delle autonomie locali nel momento in cui si vanno a mettere in
atto o si ipotizzano delle decisioni che hanno a che fare con ciò che direttamente
amministriamo tutti i giorni. La centralità delle autonomie locali crediamo sia un
diritto che deve essere salvaguardato al di là delle appartenenze politiche.
Qual è la posizione dei Sindaci che poi citerò? E` che l'ospedale di Piove di Sacco
abbia una potenzialità e meriti in pieno la salvaguardia; per cui crediamo che
qualsiasi tipo di decisione verrà poi assunta, sia da ribadire in modo forte la
centralità dell'ospedale di Piove di Sacco. E` senz'altro un punto di riferimento
importante, è un punto di riconoscimento per il territorio non solo del nostro
Comune, ma di tutta la Saccisica. E` una struttura che è in grado di attirare
persone che vengono anche da fuori dell'U.S.L., perché ci sono delle prestazioni che
vengono garantite in modo efficiente, in modo efficace, in modo professionale, in
modo qualitativamente molto elevato.
Parlando di sanità, parliamo spesso quasi esclusivamente di ospedale, ma non va
taciuta anche l'importanza svolta dalla medicina del territorio, l'importanza che
hanno tutte le scelte e le attività che riguardano il sociale; l'U.S.L. si occupa di
ospedale, sicuramente l'ospedale è una voce, un'attività importante all'interno
dell'U.S.L. stessa, altrettanto importante sono le attività che sono rivolte al
sostegno del sociale.
Pensiamo ci sia la necessità - anche qui è un appello forte che facciamo - che la
Regione svolga fino in fondo il proprio ruolo di gestore che programma la sanità, il
sociale nei territori. Le deleghe sono della Regione, cosa su cui siamo tornati più
volte; nonostante i Sindaci, le Amministrazioni siano i primi punti di riferimento per
i cittadini nel territorio, formalmente i poteri in capo ai Sindaci sono molto limitati.
Il bilancio stesso dell'U.S.L. può essere approvato anche col voto sfavorevole della
Conferenza dei Sindaci. Credo che non ci sia sotto questo profilo la voglia di
mettersi a gestire strutture, a nominare Primari o attività di questa natura, però
crediamo che l'attività di indirizzo, l'attività di controllo, per quanto avviene in un
territorio, soprattutto in una materia così delicata e così particolare qual è la sanità,
sia necessario tenga nell'adeguata considerazione anche i pareri e le volontà delle
autonomie locali.
Crediamo che da parte della Regione debba esserci questa forte attenzione a
mettere a disposizione delle risorse adeguate. Pensiamo, lo dicevo prima, che se
l'U.S.L. 14 ha conosciuto una serie di problemi, li ha conosciuti anche in forza del
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sottofinanziamento che l'ha caratterizzata. Ancora oggi l'U.S.L. 14 è tra le ultime
U.S.L. a livello regionale per trasferimento pro capite. Crediamo sia importante che
la Regione nel momento in cui va ad effettuare la programmazione, pensi ad
un'offerta che sia di qualità, di grande qualità e che ci sia anche l'intervento lì dove
vadano a verificarsi delle situazioni di inefficienza. Pensiamo che non sempre e non
tutto
meriti
la
completa
salvaguardia,
a
prescindere
da
qualsiasi
tipo
di
ragionamento; la Regione che nomina i Direttori Generali, che nomina la dirigenza
dell'U.S.L., crediamo sia nell'obbligo anche di fare presente eventuali situazioni di
difficoltà, di inefficienza, per rimuoverle, perché altrimenti significa mantenerle,
significa comunque avere un dispendio di risorse e soprattutto significa dare un
servizio di scarsa qualità ai cittadini, in un ambito, ripeto, così particolare e così
delicato qual è l'ambito della sanità.
Allora mi faccio portavoce - e poi lo diranno anche loro direttamente - dei Sindaci di
Arzergrande, di Brugine, di Legnaro, di Polverara, di Pontelongo, di Sant'Angelo e di
Cona, che, anche se fuori provincia, l'affezione e l'affetto dei cittadini di Cona verso
l'ospedale di Piove di Sacco, devo dire del Sindaco e dell'Amministrazione in modo
particolare, sono molto forti; la posizione è di non essere d'accordo con la proposta
del progetto di legge 268 che propone l'aggregazione di questi Comuni con l'U.S.L.
17 di Este e Monselice. Il nostro parere è sfavorevole rispetto a questa proposta di
legge. Questo per una ragione semplice. Al di là del fatto che Piove di Sacco e
questi Comuni hanno già avuto un'esperienza con il Conselvano, che ha fatto la fine
che tutti quanti conosciamo, le cose sono andate in questo modo perché
storicamente, nonostante quanto si dice nella relazione al progetto di legge citato,
sono molto limitati i legami che intercorrono tra il Piovese, l'Estense e il
Monselicense. Se pensiamo proprio ad una banalità, ma che non è poi tale, che
sono i servizi pubblici, il trasporto pubblico, non ci sono dei pulman che colleghino
Piove di Sacco e i Comuni limitrofi con l'Estense e il Monselicense, se non passando
prima per il capoluogo di provincia, passando prima per Padova. L'orientamento di
questi Comuni è verso Padova. Sappiamo anche, a prescindere dalla qualità del
servizio, che quando i cittadini del Piovese non hanno trovato risposte adeguate alle
proprie necessità di sanità, raramente si sono rivolti verso Chioggia, ma con
regolarità si sono rivolti verso Padova, creando anche un meccanismo di fughe, di
necessarie compensazioni. Crediamo che sia la storia a dire che non c'è legame
particolare, pur non avendo assolutamente niente contro le popolazioni di questo
territorio che porti a considerare come idonea per le necessità dei cittadini questo
tipo di aggregazione.
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Per quanto riguarda il progetto di legge 260, come Sindaci ci siamo confrontati
molto, abbiamo presenti
anche determinati pericoli che potrebbero esserci
dall'andare ad aggregare un territorio limitato, contenuto, con un territorio molto
più grosso, molto più importante, molto più significativo, però ci sentiamo di
esprimere un parere favorevole. E` un parere favorevole, però condizionato da una
serie di punti molto specifici che vado ad elencare. Innanzitutto dovrà essere
assicurato all'ospedale di Piove di Sacco il mantenimento della tipologia di ospedale
per acuti e viene chiesto a questo proposito che ci sia l'immediata definizione delle
schede ospedaliere che vadano a definire, per l'appunto, la struttura dell'ospedale
nel suo complesso e la conseguente dotazione organica e di posti letto. Altro
elemento: il territorio del Piovese dovrà potere fruire di risorse finanziarie
adeguate, uscendo dalla situazione attuale di sottofinanziamento. Ciò viene riferito
tanto al settore sanitario che al settore dei servizi sociali, ambito che dovrà vedere
una adeguata presenza di presidi nel territorio. E` importante l'ospedale, ma è
importante che ci sia una rete di sistemi e di strutture distrettuali in grado di
garantire la medicina del territorio in modo adeguato.
L'ipotesi di variazione di U.S.L. di appartenenza dei Comuni non dovrà bloccare la
gestione ordinaria dell'ospedale. Ci sono dei tempi tecnici, magari dopo i Consiglieri
regionali potranno soffermarsi su questo; nel frattempo pensiamo sia fondamentale
che non venga bloccata la gestione ordinaria dell'ospedale; per cui deve essere
assicurato il completamento del piano di investimenti programmato (mi riferisco al
Pronto Soccorso, alla risonanza magnetica, che ormai dovrebbe essere in dirittura
d'arrivo, il Centro trasfusionale, l'obitorio, le politiche di informatizzazione, la
sistemazione della parte vecchia dell'ospedale). Inoltre, deve esserci la copertura
delle posizioni professionali attualmente scoperte, e mi riferisco ai Primari di
Medicina e di Neurologia, al personale medico e paramedico in genere. E` proprio di
questi giorni anche un grido di allarme del dottor Fornasiero per quanto riguarda il
reparto di Oncologia, dove ci sono dei trasferimenti di medici che, a sua detta,
potrebbero andare a creare dei problemi nella gestione del reparto; per cui anche
questo è un elemento che deve essere salvaguardato. Tutto questo in modo che
non
siano
provocate
delle
carenze
gestionali.
In
particolare,
nell'assoluto
immediato, viene richiamata la necessità di rivedere la funzionalità del laboratorio
per i prelievi che abbia come obiettivo il potenziamento del servizio e l'ampliamento
degli orari.
Saranno condivise poi con gli Enti locali le decisioni in merito alle posizioni di
Primari attualmente a scavalco tra gli ospedali di Chioggia e di Piove di Sacco. Ci
sono dei Primariati che sono a copertura degli stessi reparti che ci sono sia a Piove
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di Sacco che a Chioggia. Nel momento in cui dovesse essere rivisto il territorio
dell'U.S.L., anche questo è un argomento che dovrà essere negoziato e crediamo
che sia opportuno che la loro distribuzione debba essere effettuata in modo
equilibrato e funzionale, in base anche alle necessità e alle specificità dei territori.
L'eventuale nuovo assetto territoriale dell'U.S.L. dovrà prevedere all'interno
dell'ospedale piovese un significativo presidio tecnico ed amministrativo che
consenta una adeguata autonomia gestionale. Come dicevo in premessa, una delle
sofferenze maggiori da parte dell'ospedale di Piove Sacco è stata la sostanziale
assenza di autonomia gestionale. Pensiamo che se non altro per il minuto
mantenimento, per le manutenzioni ordinarie, questa debba essere garantita.
Un'ulteriore sollecitazione che diamo ai Consiglieri regionali presenti questa sera:
vista l'attuale ordinaria fruizione dei servizi dell'ospedale di Piove di Sacco da parte
di cittadini residenti in Comuni immediatamente ad ovest del territorio padovano,
attualmente facente parte dell'U.S.L. 14, si chiede di valutare l'inclusione di detti
Comuni nel nuovo perimetro dell'U.S.L. 16, accorpandoli al distretto piovese.
Questo per evitare che poi ci siano contabilità, conti che vanno e che vengono, visto
che già oggi ci sono dei cittadini di Comuni limitrofi che gravitano e vengono a
fruire dei servizi dell'ospedale di Piove di Sacco. Questo è un elemento che dà
ulteriore giustificazione alla validità dell'ospedale piovese.
Rispetto a queste condizioni si richiede che ci sia un accordo formalizzato in un
protocollo di intesa da sottoscriversi tra la Regione Veneto e i Comuni firmatari del
presente documento, perché pensiamo che sia importante anche un passaggio che
assuma una natura formale.
L'ultimo punto è una sottolineatura di natura generale: penso sia importante
auspicare una gestione della sanità che riconosca innanzitutto un ruolo adeguato
alle comunità locali. Pur avendo ben presente che il parere dei Sindaci, degli Enti
locali non è vincolante, crediamo però non sia opportuna una scelta che vada ad
essere presa dalla Regione con la forte opposizione di un ampio territorio che è
rappresentato questa sera dalle Amministrazioni e dai Consiglieri comunali.
Riteniamo anche che la sanità sia materia che deve essere gestita con genuinità e
con autenticità. Leggere che certi progetti di legge vengono portati avanti a titolo di
provocazione, per noi non ha assolutamente nessun senso.
Quindi, Consiglieri regionali, quello che vi chiediamo è che il territorio, le necessità
di un territorio non vengano trasformate in merci di scambio da fare con chissà che
cosa. Dicevo che le ragioni che devono guidare alla definizione dell'eventuale nuovo
territorio, devono essere quelle ragioni che danno senso al fare politica, che danno
senso all'arte del governare, che sono innanzitutto l'attenzione alla persona e in un
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ambito così delicato, così fragile e così particolare qual è la sanità, garantire un
servizio che sia della massima qualità per i cittadini, perché così facendo, tenendo
alta l'attenzione alla persona e tenendo alta la qualità del servizio erogato, così
facendo credo che daremo risposta compiuta e daremo senso anche al nostro fare
politica.
Vi ringrazio e passo la parola al Presidente.
TORMENA CLAUDIO - Presidente del Consiglio comunale:
Procediamo con l'intervento del Sindaco di Arzergrande, Cesarina Foresti. Prima
volevo precisare anche che è stato invitato per la seduta odierna il Direttore
Generale
dell'U.S.L.
14,
Arturo
Orsini,
il
quale
però
ci
comunica
che
è
impossibilitato a venire per impegni professionali precedentemente assunti.
FORESTI CESARINA - Sindaco di Arzergrande
L'Amministrazione di Arzergrande si sente in linea con quanto espresso dal Sindaco
di Piove di Sacco e dai Sindaci dei Comuni della Saccisica che sul suo intervento
convergono, interpretando la generalità dell'opinione dei piovesi e del piovese. Si dà
oggi a questo territorio la possibilità e l'opportunità di offrire una soluzione
definitiva alla sua collocazione all'interno di una ASL che non la costringa più a
continuare in una odissea che l'ha vista prima con Conselve e Monselice e poi,
attualmente, con Chioggia, in un rapporto complesso nell'uno e nell'altro caso, ma
soprattutto caratterizzato in negativo dalla precarietà, dall'incertezza, che ha
condizionato gli operatori ed anche i pazienti, dalla mancanza di prospettiva certa
che ha indebolito la nostra struttura ospedaliera da molti anni.
Siamo di fronte ad una scelta non facile, ma credo l'unica che possa dare stabilità
all'ospedale di Piove di Sacco. E` evidente che scegliere di entrare a fare parte
dell'ASL 16 di Padova necessita di attenti ragionamenti e di valutazioni precise su
ciò che sarà l'ospedale di Piove nel futuro, sia rispetto al piano degli interventi, dei
Primariati, del personale, delle risorse, del gioco delle quote, sia rispetto alla
specificità dell'ospedale di Piove, per citare solo qualche elemento fra quelli su cui
dovrà esercitarsi una attenta negoziazione. Del resto la storia della sanità della
Saccisica, oltre Piove, ha sempre guardato su Padova. Su Padova c'è un rapporto
forte che è storicamente scontato. D'altra parte, buona parte della Saccisica si
rivolge già da ora a Padova, anche per equidistanza di alcuni Comuni fra l'ospedale
di Piove e gli ospedali cittadini. Altre possibilità sono già state percorse. Dall'unione
con Monselice si è usciti e ripercorrere una strada che a suo tempo è stata
tralasciata, appare una opzione per certi aspetti estemporanea e non logisticamente
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favorevole a Piove ed ai Piovesi. E` necessario invece che l'ospedale di Piove
rimanga centro vivo di riferimento per tutta la Saccisica e che possa continuare a
svolgere un servizio qualificato a garanzia della salute nel territorio, superando le
criticità che sono emerse con forza, particolarmente in questi ultimi anni e su cui
non sono mancate le riflessioni.
L'obiettivo è, quindi, non diventare una sede staccata, poco qualificata, indebolita o
residuale, rispetto ai nosocomi cittadini e specificamente Sant'Antonio, bensì sapere
riqualificare il nostro ospedale e con esso il suo servizio essenziale sul territorio.
In questo senso assume grande rilevanza come le Amministrazioni di centro sinistra
e centro destra convergano oltre gli schieramenti su una proposta e su una linea
che fa della territorialità e della condivisione delle scelte sui temi fondamentali che
la riguardano, quali la sanità, uno dei valori base che condividiamo.
SALVAGNIN SILVIA - Sindaco di Brugine
Credo che prima di intervenire sull'argomento della serata si debba plaudire a
questa iniziativa che vede tutti i Comuni del piovese riuniti per discutere e
prospettare una soluzione condivisa dei problemi della sanità del nostro territorio.
Questa esperienza di condividere scelte e soluzioni sui problemi della Saccisica, è
partita dalla scelta operata nell'ambito della gestione del sistema idrico integrato,
che ha visto impegnate le Amministrazioni comunali di centro destra e di centro
sinistra nel dare concretezza e risposta ai cittadini che da troppi anni attendevano
soluzioni coraggiose e pratiche. Assieme si possono perseguire obiettivi più
vantaggiosi, si possono ottenere maggiori attenzioni per il territorio e soprattutto il
lavoro di più Amministrazioni porta a soluzioni più ponderate, in linea con le
richieste dei cittadini.
Proprio per questi motivi oggi siamo qui riuniti per esprimere una linea comune di
interpretazione del ruolo che deve avere il servizio sanitario pubblico nel nostro
territorio, servizio che prima di tutto deve garantire una più alta qualità delle
prestazioni sanitarie, socio-assistenziali, diagnostiche, di prevenzione e di cura.
Il chiedere solamente di transitare da un'U.S.L. all'altra non è fare il bene dei
cittadini. Ciò che ci interessa è una attenta valutazione di quali sono le possibilità
che vengono date al presidio sanitario e sociale già presente nel territorio, perché
possa concretamente dare risposte ai cittadini ed agli utenti. Perciò il nostro sì ad
andare con l'U.S.L. di Padova deve essere condizionato da chiare e precise
assicurazioni, da una concreta programmazione che la Regione deve dare a questo
territorio in tema di qualificazione del nosocomio quale ospedale per acuti,
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investimenti sugli organici medici, infermieristici ed ausiliari, dotazioni di unità
operative
con
completamento
presenza
di
dell'ospedale
Primari,
finanziamenti
nuovo,
finanziamenti
per
la
per
sistemazione
la
e
sistemazione,
l'adeguamento e la destinazione dell'ospedale vecchio; potenziamento dei servizi
territoriali nell'ambito della prevenzione e della riabilitazione; mantenimento di una
autonomia economica ed organizzativa all'interno dell'ospedale di Piove.
Le strutture: le funzioni sanitarie presenti nel territorio del piovese devono essere
correlate, parametrate, finanziate in ragione delle necessità sanitarie locali, ma
anche delle località limitrofe che gravitano attorno e sul nostro territorio, come
Campolongo Maggiore, Candiana, Bovolenta, per citarne alcune, anche in ragione
del fatto che in questi ultimi anni l'assegnazione pro capite per l'U.S.L. 14 è sempre
stata al di sotto della media regionale e del tutto impropria. Perciò all'interno della
discussione sul Piano sociosanitario regionale, scaduto ormai da parecchi anni,
diviene fondamentale costruire una
programmazione regionale in
grado di
soddisfare i bisogni espressi da questo territorio, che fino ad ora è stato ricompreso
marginalmente e in maniera insoddisfacente. Anche per questa ragione il nostro
territorio ha il desiderio di rientrare in un ambito territoriale quale quello di Padova
e ci fa sperare in una maggiore attenzione alle problematiche del territorio di tipo
epidemiologico, patologico e di disagio psichico e sociale.
La risposta che ci attendiamo dalla Regione non è perciò solo in termini di
spostamento o di transito da un'U.S.L. all'altra, ma di giusta collocazione e
importanza del nostro ospedale ed una migliore attenzione anche alla fase di
prevenzione e riabilitazione.
E` indubitabile che la scelta verso una aggregazione con il territorio di Padova
presenta aspetti negativi e positivi, che possono essere però superati con risposte
precise da parte della Regione sui temi e sugli aspetti già esposti. La scelta di
aggregazione con il territorio dell'U.S.L. 17 Monselice non può trovare che una
tiepida attenzione, vista l'esperienza già fatta che ha portato ad una prematura
separazione. Non possiamo essere un territorio che tutti vogliono solamente quando
nascono esigenze ben diverse da ciò che è il sentire dei cittadini.
Concludo confermando l'adesione anche del Comune di Brugine ad una scelta che
sia condivisa con tutte le Amministrazioni comunali del Piovese e che metta al
primo posto il bisogno e le esigenze di sanità della nostra popolazione.
TORMENA CLAUDIO - Presidente del Consiglio comunale
Proseguiamo con l'intervento del Sindaco di Pontelongo, Federico Ossari. Salutiamo
il Consigliere regionale Frasson Flavio che ci ha nel frattempo raggiunti.
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FEDERICO OSSARI - Sindaco di Pontelongo
Il mio sarà un intervento molto breve, più che altro perché dopo l'intervento iniziale
del Sindaco di Piove di Sacco e dei colleghi che mi hanno preceduto, molte delle
nostre posizioni, almeno come Sindaci che condividono la proposta di legge 260,
penso siano già state espresse. Mi permetto solo alcune considerazioni brevi e
alcune sottolineature. Ricordo, come veniva citato prima, la questione della nascita
di questa U.S.L. 14, una nascita, si diceva prima, da un territorio di risulta rispetto
alle diverse realtà che hanno negli anni '90, metà degli anni '90, costituito le altre
U.S.L.; un territorio un po' anomalo proprio per questa interprovincialità che l'U.S.L.
14 rappresentava e tuttora rappresenta. Si basava però soprattutto su un principio,
che era quello della pariteticità, cioè un rapporto equivalente tra la parte padovana
e la parte veneziana. Nel corso degli anni, per una serie di ragioni, questo rapporto
è venuto un po' spostandosi nella parte veneziana sia dal punto di vista delle scelte
o la realizzazione di alcune scelte, sia anche probabilmente per diversa difficoltà che
c'è stata anche sul territorio di fare un gioco di squadra. Questo anche in
controtendenza rispetto ai numeri che il nosocomio di Piove di Sacco ha espresso
nei confronti con il nosocomio di Chioggia. Come si diceva prima, una parte del
territorio che non fa parte strettamente dei Comuni appartenenti a questa U.S.L.,
utilizza i servizi che vengono espressi dall'ospedale di Piove di Sacco, e mi riferisco
in particolare ai Comuni di Campolongo, di Candiana, di Bovolenta, ma anche di
Agna; la stessa Cona o Cavarzere che sono all'interno dell'U.S.L., utilizzano i servizi
dell'ospedale di Piove di Sacco piuttosto che quello di Chioggia per ragioni
esclusivamente di natura territoriale, ma soprattutto di facilità di collegamenti.
Tutto questo, evidentemente, ha creato, ha generato in tante persone, ma
soprattutto anche in tanti operatori la necessità di vedere e di trovare delle
soluzioni diverse. Questo l'ha spiegato bene il Sindaco di Piove di Sacco, senza
volere fare guerra a nessuno, l'abbiamo detto in tante occasioni. Credo che il vero
elemento che dobbiamo mettere in evidenza è la difficoltà in cui questa U.S.L. ha
lavorato: veniva citata la mancanza di risorse, al terzultimo posto per trasferimenti
a livello di U.S.L. regionali, probabilmente anche per una difficoltà di riuscire a
trovare delle sinergie in un territorio molto particolare, dettato anche da un numero
di abitanti che non è grandissimo. Quindi, sappiamo bene che anche le economie di
scala sono più difficili.
Penso che da questo punto di vista il ruolo che come Sindaci possiamo esprimere
non è purtroppo, dalla norma, dalla legge, un ruolo importante, perché non siamo
noi a decidere. Fa piacere questa sera avere la presenza in questo Consiglio
12
comunale di tanti Consiglieri regionali che sono espressione di quell'Ente che
veramente ha il compito, direi anche l'onere di individuare, insieme con noi Sindaci,
soluzioni che siano idonee e che diano risposte ai cittadini. Da questo punto di vista
credo che l'operazione che si sta facendo, che si sta in qualche modo valutando di
unificazione dell'U.S.L. 16, debba però considerare alcuni aspetti che non sono, dal
mio punto di vista, esclusivamente solo positivi. Non ci sono solamente elementi
che vanno nella direzione da noi auspicata. Sicuramente ce ne sono molti, però ci
sono anche delle preoccupazioni. Credo che meglio sarebbe, opportuno sarebbe che
la distribuzione anche di una scelta come quella che stiamo valutando di fare, si
inserisca in un contesto di pianificazione provinciale, cioè un progetto che metta in
chiaro quelli che sono i poli di eccellenza, i poli che poi diventano funzionali a questi
poli di eccellenza, individuandoli già fin da ora. Perché dico questo? Perché il rischio
è che oggi, con tutte le questioni che erano prima poste dal Sindaco di Piove di
Sacco... cioè quei paletti, quelle condizioni, sono sicuramente accettabili, ma è
anche possibile che vengano mantenuti. Noi dobbiamo guardare anche oltre il breve
termine. Penso che ci siano delle scelte che la stessa Regione sta facendo, e ne cito
una per tutte, quella della creazione dell'ospedale unico di Padova che non so
quanto non potrà essere un elemento che condizionerà in futuro anche questo
territorio. Per essere molto espliciti: credo che l'ospedale unico (poi eventualmente
chiedo ai Consiglieri regionali su questo se saranno più precisi di me o se possono
darmi qualche risposta) possa in qualche modo catalizzare una parte di utenza che
possa mettere in discussione nei prossimi anni anche il mantenimento di un
ospedale per acuti a Piove di Sacco.
Sono tutte domande e tutti quesiti che ci dobbiamo porre, porre nell'immediato, ma
porre anche guardando soprattutto al futuro, il futuro di un territorio che ha enormi
potenzialità, ha la possibilità sicuramente di vedere mantenuta, almeno per una
certa quantità di specialità, una presenza importante nel nostro territorio. Sarà
sicuramente compito nostro, ma compito di tanti cittadini e di tutti quelli che
insieme con noi ci aiuteranno a fare valere le ragioni di questo territorio, dei
cittadini e di una intera collettività che credo oggi, ma anche in futuro, soprattutto
abbiano diritto di avere queste garanzie.
CANOVA ALBERTO - Consigliere gruppo Forza Italia
Siamo arrivati al terzo Sindaco, devono parlare altri Sindaci, sono le 10 e un quarto
e sarebbe più interessante forse ascoltare chi ha fatto le proposte di legge. Per cui
chiederei di essere più concisi nelle loro esposizioni, tanto il Sindaco di Piove ha
espresso quella che è la volontà un po' di tutti. Quindi magari interventi più brevi ed
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ascoltiamo quello che ci devono dire i Consiglieri regionali, quelli che hanno
proposto la legge, caro Consigliere comunale, perché quello che dicono i Sindaci
non è altro che un ribadire ciò che ha detto il nostro Sindaco, che è stato molto
esaustivo.
TORMENA CLAUDIO - Presidente del Consiglio comunale
Questa era la scaletta dell'intervento. Il fatto che i Consiglieri regionali non abbiano
ancora preso la parola non è un fatto di mancanza di rispetto verso di loro, ma è
soltanto perché alla luce delle richieste che vengono dal territorio della Saccisica,
cioè dai rispettivi Sindaci, poi i Consiglieri regionali risponderanno in base anche
alle esigenze che hanno espresso i Sindaci del territorio. Solo questo.
Sul fatto dell'essere brevi, l'avevo già detto io all'inizio del Consiglio comunale.
BETTINI GIOVANNI - Sindaco di Legnaro
Ringrazio il Presidente del Consiglio comunale di Piove di Sacco, Claudio Tormena, e
il Sindaco Mario Crosta per avere organizzato questo Consiglio comunale aperto,
data l'importanza dell'argomento e vedo che è riuscito, oltre tutto, molto bene.
Prima il Sindaco Crosta accennava all'importanza della sanità e non di meno del
sociale dei nostri cittadini; credo abbia perfettamente ragione. Noi rispetto alle
condizioni poste e lette prima dal Sindaco Crosta, siamo totalmente favorevoli alla
proposta di legge n. 260 per il passaggio di tutta la Saccisica all'U.S.L. 16. In tutti
questi anni abbiamo assistito ad un continuo depotenziamento dell'ospedale di
Piove di Sacco, portandolo alle condizioni odierne. Ho sentore che in certi reparti del
nostro ospedale di Piove stanno accadendo non dico cose turche, ma quasi. Di
questa affermazione me ne prendo completamente la responsabilità.
Considerato questo, ritenendo che molti miei cittadini hanno dovuto cambiare
residenza per trovare nel territorio dell'U.S.L. padovano strutture per disabili, in
quanto nell'U.S.L. 14 non le hanno trovate, e tenendo conto che il Comune di
Legnaro già nel 2001 ha tentato di percorrere questa strada riproponendo nel 2006
la stessa proposta di legge, siamo perfettamente d'accordo che tutta quanta la
Saccisica venga verso Padova.
Siccome il consigliere Alberto Canova richiamava alla celerità, per quanto riguarda
la proposta di legge 268 questa, per lo meno a mio modesto parere, credo sia una
provocazione e che una provocazione resti comunque, nel senso che percorrere una
strada che abbiamo già percorso e tornare indietro ritengo non sia assolutamente il
caso.
14
FECCHIO MAURO - Sindaco di Correzzola
Anch'io ringrazio il Sindaco e l'Amministrazione comunale di Piove di Sacco per
avere organizzato questa serata. Nel fare questo ringraziamento doveroso, voglio
anche precisare, a scanso di equivoci, che per quanto riguarda il Comune di
Correzzola, questa non è la serata o non è la sede in cui verrà espresso il parere
relativamente alle due proposte di legge.
Volevo fare alcune riflessioni. Ritengo che in questa fase sia mancata una
considerazione, anche se è stata sfiorata... Ho premesso dicendo che per quanto
riguarda il Comune di
Correzzola questa non è la sede dove verrà espresso il
parere relativamente alle due proposte di legge. Stavo iniziando le mie riflessioni
facendo una considerazione relativamente ad un problema che è stato sfiorato in
maniera marginale negli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, in
particolare relativamente alle risorse che questa U.S.L. rispetto ad altre ha ricevuto
in misura minore. Questo è il primo problema che avremmo dovuto affrontare in
assemblee e in dibattiti come quello che stiamo facendo adesso, perché è da lì, a
mio avviso, che partono i problemi che hanno poi portato a tutte le considerazioni
che stiamo facendo questa sera. E` evidente che nel 1994, quando il legislatore
regionale ha creato questa U.S.L. interprovinciale, (nel '94 probabilmente io iniziavo
a fare politica), nel '94, indipendentemente dalle teste che ci fossero, quelli che
avevano ideato questa aggregazione, pensavano soprattutto nel versante piovese,
ovviamente, alla salvaguardia dell'ospedale di Piove di Sacco, non penso che nel '94
questa scelta sia stata fatta per penalizzare Piove di Sacco, perché in effetti il
problema è molto più articolato.
Il dubbio che si ha di fronte alla proposta di legge che viene in ragione di accorpare
Piove di Sacco a Padova, penso sia lo stesso dubbio che si è avuto nel 1994 e cioè
se una struttura come quella di Piove di Sacco, a pochi chilometri rispetto alla città,
possa sopravvivere con, tra virgolette, la concorrenza di strutture come quelle che
ci sono in città. Perciò prima di gettare il bambino con l'acqua sporca, facciamo
delle serie riflessioni. La prima riflessione da fare era appunto quella sui
trasferimenti dell'U.S.L., e qui dovremo richiamare fortemente l'attenzione dei
Consiglieri regionali che ci dovrebbero spiegare perché in certe U.S.L. del vicentino i
trasferimenti sono a cifre da capogiro e nel nostro territorio invece questo non è
avvenuto. Questa dovrebbe essere motivo di una seria e più ponderata riflessione.
Quanto poi alle posizioni dei miei colleghi, potrei anche condividere in linea di
massima l'oggetto del protocollo. Voglio vedere a livello regionale chi si impegnerà
a firmarlo e voglio vedere quando lo firmeranno, se lo firmeranno, e gradirei che lo
15
firmassero prima dei tempi tecnici imposti dalla normativa regionale per esprimere
il parere.
Infine voglio ricordare che non mi pare che all'interno dell'ospedale di Piove di
Sacco si debba... non condivido la parte finale dell'intervento del Sindaco di
Legnaro.
Sicuramente
ci
possono
essere
delle
situazioni
gravi
che
vanno
denunciate, ma allora bisogna avere il coraggio di denunciarle facendo nomi e
cognomi, altrimenti le denunce buttate così, per il gusto di essere buttate, secondo
me lasciano il tempo che trovano. Piuttosto ci sono delle eccellenze che vanno
salvaguardate. Mi dovranno poi spiegare se effettivamente con l'U.S.L. di Padova
determinati Primariati verranno potenziati con la figura di illustri professionisti e
luminari della sanità; mi pare che stia avvenendo il contrario, mi pare che illustri
professionisti della sanità stiano andando verso strutture private, proprio a partire
dagli ospedali di Padova.
In definitiva, penso che se la parola provocazione che è stata usata dal sottoscritto
in riferimento all'altra proposta di legge, se la parola provocazione aveva un
significato, lo ha proprio nel momento in cui siamo qui a fare una riflessione che
secondo me dovrebbe essere molto, ma molto più ponderata. Ci si duole perché
qualcuno ha usato questa parola, ma io potrei rilanciare, ovviamente senza
polemica, dicendo che proprio perché questo è un tema delicato, proprio perché
questo è un tema che si presenta con diverse sfumature ed è difficile anche stabilire
dove inizino le ragioni e dove inizino i torti, ci vorrebbe molta, ma molta più
riflessione. Quindi se può essere un termine forte la provocazione, altrettanto grave
è l'accelerazione che si vuole dare a questa decisione.
Io spero di essere stato breve e ribadisco che per quanto riguarda il Comune di
Correzzola, questa non è la sede in cui il Consiglio comunale di Correzzola si andrà
ad esprimere.
BERTIPAGLIA OLINDO - Sindaco di Polverara
Ringrazio anch'io per questa serata ed auspico che quando dobbiamo trattare di
temi importanti ci troviamo magari per un'altra serata tutti assieme.
Verifichiamo che la maggior parte delle risorse è andata in questi ultimi anni verso
Chioggia; senza risorse l'ospedale di Piove muore. La nostra scelta deve essere a
servizio dei cittadini per una sanità di qualità. L'ospedale di Piove non deve essere
di seconda categoria e va riqualificato.
Secondo, devono essere tenute in considerazione le eccellenze che ci sono, la forza
lavoro che gravita in questa struttura, che va potenziata. Non permetteremo scelte
che vadano verso una sanità di scarsa qualità. Abbiamo già fatto un Consiglio
16
comunale che ha trovato parere unanime di tutti i Consiglieri di Polverara. Abbiamo
riscontrato che la cittadinanza non vuole rimanere con Chioggia e tanto meno
andare con Monselice, con cui non vi è alcuna relazione.
Riteniamo e siamo convinti che l'inserimento con Padova e con le dovute garanzie,
sia la strada che dovremo percorrere. La quasi totalità dei Sindaci del Piovese è
convinta che il documento illustrato dal Sindaco Crosta e presentato dai consiglieri
Regina Bertipaglia, Barbara Degani, Leonardo Padrin ed altri, sia quello giusto e che
va verso una soluzione per la sanità del Piovese.
BOISCHIO ROMANO - Sindaco di Sant'Angelo di Piove
Buonasera a tutti anche da parte mia, al pubblico soprattutto, che partecipa a
questa seduta straordinaria dei Consigli comunali del Piovese. E` una cosa molto
importante e su questioni così generali che interessano la Saccisica, penso sia
un'esperienza che dovremmo ripetere.
Bando alle premesse, veniamo in poche parole al tema in questione.
La nostra U.S.L., la 14, è nata da una fusione dell'U.S.L. 32 Chioggia e parte
dell'U.S.L. 26 di Conselve, con la presenza di due strutture ospedaliere, Piove di
Sacco e Chioggia, che hanno comportato duplicazioni di molte funzioni di base, con
conseguente maggiorazione di costi. E` già stato ricordato, lo ribadisco, che
l'assegnazione pro capite per l'U.S.L. 14 in tutti questi anni è sempre stata al di
sotto della media regionale.
Questo per dire che il matrimonio che aveva buone intenzioni, nei fatti invece poi si
è dimostrato sempre a svantaggio del Piovese.
Porto un dato a conoscenza di tutti, penso che però molti già lo abbiano appreso: il
Comune di Chioggia ha già detto e deliberato da parte sua che non ha nulla in
contrario a questa proposta, perché ritiene che sia il frutto di una libera scelta, di
una libera determinazione del territorio del Piovese e le scelte e le determinazioni
del territorio vanno come sempre rispettate.
E' la fine di un matrimonio nato male, in totale assenza, dico io e me ne assumo
anche le responsabilità, in totale assenza di qualsiasi affinità tra le due realtà, Piove
e Chioggia, ciascuna delle quali caratterizzata da proprie particolarità e peculiarità.
Ecco allora che anche il Comune di Sant'Angelo aderisce e fa propria la proposta del
Sindaco di Piove, dei Sindaci della Saccisica, per fare una giusta intesa su questo
progetto di legge, che mi sembra sia il n. 260.
Ribadisco anch'io che ci vuole una chiara presa di posizione soprattutto da parte
della Regione. E` la Regione che deve decidere. E qui mi rivolgo ai Consiglieri
regionali presenti, ma anche a quelli che non sono presenti. Sappiamo che a Padova
17
c'è in atto un grande dibattito e dovrebbe sorgere, nascere un nuovo ospedale che
dovrebbe avere marcate caratteristiche universitarie, almeno così si ipotizza. Se
così sarà, è giusto che ci sia poi una rete di ospedali che possono essere il
Sant'Antonio, che possono essere l'ospedale di Cittadella, di Camposampiero, della
bassa padovana e di Piove di Sacco. Una rete di ospedali in cui ogni territorio trovi
la sua giusta responsabilizzazione, anche il Piovese con i suoi 60.000 abitanti.
Pertanto, ribadisco solo 3 - 4 punti di quelli citati dal Sindaco Crosta, che sono i
punti fondamentali che dovremmo fare nostri e fare insieme alla Regione: 1)
l'ospedale piovese deve mantenere le attuali schede ospedaliere, il territorio non
deve e non può perdere i servizi essenziali; 2) le posizioni professionali scoperte
(Medicina, Neurologia, più il personale medico e paramedico) devono trovare
copertura,
adeguate
risorse
finanziarie
per
uscire
da
questo
stato
di
sottofinanziamento e la Regione su questo deve fare la sua parte; il piano di
investimenti che è programmato non può fermarsi, bensì deve proseguire (Pronto
soccorso e Risonanza magnetica in primis). Come ultima cosa, ma non ultima, la
medicina del territorio, intesa come servizi per il sociale, che in questi anni è andata
via via regredendo, deve invece trovare più spazio.
Credo che con queste condizioni possiamo come Piovese pensare e fare nostra la
proposta di passare, di migrare all'U.S.L. di Padova.
BERTO ANNA - Sindaco di Cona
La posizione del Comune di Cona si differenzia da quella degli altri Comuni della
Saccisica per la ragione fondamentale che Cona fa parte della provincia di Venezia.
Ciò nonostante, da sempre abbiamo fortissimi legami con la Saccisica per motivi di
carattere storico, geografico, logistico ed ovviamente anche sanitario. Basti pensare
che da Piove di Sacco ci separano appena 12 km. e che esiste per la cittadinanza la
possibilità di essere collegata al Piovese con frequenti trasporti pubblici quotidiani.
Per cui è evidente che i consensi fanno riferimento all'ospedale di Piove Sacco.
Cona dista da Chioggia ben 23 km., ma non ci sono trasporti pubblici che
permetterebbero alla popolazione di usufruire dei servizi offerti dal nosocomio
clodiense. Ecco perché il Comune di Cona chiederà alla Regione Veneto il
mantenimento della situazione attuale e cioè che l'ASL 14 continui a sussistere così
come è attualmente, pure appoggiando senza riserve la richiesta dei Sindaci del
piovese di mantenere, anzi potenziare l'ospedale, che rappresenta attualmente un
punto di riferimento importantissimo sotto il profilo sanitario per un bacino di
utenza molto vasto.
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TORMENA CLAUDIO - Presidente del Consiglio comunale
Si sono esauriti gli interventi dei signori Sindaci. Chiedo pertanto di potere
intervenire al consigliere regionale Regina Bertipaglia, che è la prima firmataria del
disegno di legge regionale n. 260.
REGINA BERTIPAGLIA - Consigliere regionale
Ringrazio i Sindaci dell'occasione che ci è stata data per parlare del progetto di
legge 260, anche a nome dei colleghi Degani, Conte, Teso, Ruffato, Covi e Laroni,
che lo hanno sottoscritto con me.
Come ben sapete, più volte abbiamo evidenziato che lo stesso nasce dalla
convinzione di potere dare ai cittadini della Saccisica dei servizi sanitari territoriali
ed ospedalieri migliori. In particolare questa convinzione nasce da alcune
considerazioni: innanzitutto riteniamo che l'ospedale di Piove di Sacco sia
sottoutilizzato rispetto alle sue potenzialità. In secondo luogo riteniamo che i servizi
sanitari, territoriali attuali della Saccisica, dove molto spesso voi amministratori
locali venite coinvolti in quanto referenti diretti dei cittadini, siano del tutto
insufficienti. Ma se è vero che per i servizi ospedalieri i cittadini possono
liberamente recarsi in ospedali di altre U.S.L., per i servizi sanitari territoriali la
scelta è obbligata.
Un altro aspetto che ci ha indotto a perseguire questa iniziativa è la facilità di
comunicazioni e trasporti esistente verso la città di Padova. Esiste, ed è innegabile,
un
flusso
naturale
da
e
per
Padova,
che
comprende
attività
scolastiche,
amministrative ed economiche, collegamenti che facilitano la mobilità con mezzi
pubblici, specialmente per le fasce di popolazioni più fragili. I dati in nostro
possesso confermano queste convinzioni. Per quanto riguarda, ad esempio, i
ricoveri ospedalieri, sappiamo che una parte della popolazione residente nella
Saccisica da sempre si sposta verso Padova, così come sappiamo che l'ospedale di
Piove di Sacco ha delle apicalità molto apprezzate anche fuori distretto che
andrebbero indubbiamente potenziate.
Ritengo che i servizi sanitari territoriali ed ospedalieri debbano principalmente
essere distribuiti nel territorio in modo da essere accessibili a tutti in uguale misura.
Per questo e per quanto fin qui esposto, auspico che voi amministratori condividiate
questa iniziativa e che esprimiate un parere al più presto, anche attraverso altri
istituti in forma aggregata, come la Conferenza dei Sindaci, in modo da accelerare il
percorso di questo progetto di legge.
19
Ora vorrei passare la parola al collega Leonardo Padrin, che, come sapete, è stato
nella legislatura precedente Presidente di 5^ Commissione ed è sempre stato molto
vicino alla sanità del Piovese.
LEONARDO PADRIN - Consigliere regionale
Volevo proporvi alcune riflessioni sulle motivazioni che ci hanno spinto a presentare
questa proposta di legge. Credo che nessun ambito dei servizi resi al cittadino abbia
tempi di cambiamento rapidi e veloci come la sanità. In sanità non esiste una
condizione stazionaria, non esiste qualcosa che si può fermare; la sanità è un
servizio reso ai cittadini, fa parte di un coinvolgimento anche culturale che cresce
nel tempo. Non si tratta solo di tecnologia, non si tratta solo di ricerca, ma il
concetto di salute è un concetto che si è evoluto nel tempo e che riguarda ambiti
che sono anche diversi da quello ospedaliero. Pensiamo all'integrazione sociosanitaria, al fatto che una persona oggi è ricoverata in ospedale, costa alla
comunità 5-600 euro e dopo il tempo che secondo i protocolli internazionali deve
rimanere in ospedale, magari non può andare a casa perché esiste una fragilità
sociale oppure una fragilità culturale oppure una fragilità anagrafica, per cui questa
persona si trova sospesa fra una degenza ospedaliera molto costosa, che non ha
più senso che ci sia, ed una reale impossibilità ad andare a casa. Rispettando le
opinioni di tutti e i tempi di tutti, quando prima il Sindaco di Correzzola diceva che
le motivazioni che hanno portato a riflettere se andare con Padova o con Chioggia
nel '94 probabilmente sono le stesse di adesso, devo dire che sono passati secoli
rispetto ai tempi della sanità, per cui da allora ad oggi è cambiato il mondo, le
motivazioni non possono essere... se fossero le stesse, significa che qui siamo
ancora nel medioevo, ma così non è.
Abbiamo presentato questa proposta di legge perché? Perché riteniamo che in
quella che è la costruzione che si modifica e che ogni giorno si trasforma della
sanità, oggi abbia senso pensare ad un grande ospedale dove viene fatta ricerca,
dove viene fatta didattica, ad un ospedale, come diceva bene il Sindaco di
Sant'Angelo, a prevalenza universitaria, con un massimo di 1000 posti letto (faccio
presente che oggi a Padova comunque parliamo del doppio), che trova in
Camposampiero, in Cittadella, nel Sant'Antonio, in Piove di Sacco ed aggiungo
nell'ospedale unico della bassa, e poi ragioneremo anche su cosa vuol dire questo,
l'integrazione, cioè quegli ospedali di rete dove c'è un alto livello di efficienza, dove
si trae da questa torre di sapere la crescita che oggi non c'è quando non ci sono
questi tipi di collegamenti.
20
Parlavo dell'ospedale della bassa padovana perché? Come credo sappiate, insieme a
Regina e insieme ad
altri, abbiamo presentato la proposta di legge per
l'aggregazione di questa area e dell'ospedale di Piove di Sacco con Padova, ma
vorrei anche ricordare che il futuro ospedale unico della bassa è un ospedale che
cerca e farà sintesi delle strutture di Este e di Monselice, perché già Montagnana e
Conselve sono strutture sanitarie che non sono degli ospedali. Però voglio parlare
della proposta che abbiamo fatto noi, non delle motivazioni per cui secondo me
l'altra proposta è più fragile. Credo che quando parliamo di integrazione
sociosanitaria, parliamo di livelli scientifici e livelli culturali che oggi vedono in
Padova un riferimento migliore, ma non tanto della sanità piovese, quanto di buona
parte della sanità veneta. La scelta con Padova non è una scelta sussidiaria, non è
una scelta derivata, non è una scelta ostile a Chioggia, che farà le scelte che ritiene
di fare per la propria autonomia, ma è una scelta di integrazione verso l'alto.
Quando si chiuse il geriatrico perché era in una condizione da terzo mondo, dove
non passavano le barelle e le carrozzine negli ascensori, dove c'era una
responsabilità anche di carattere penale, si pensò che il geriatrico fosse trasferito al
Sant'Antonio. Oggi cos'è il Sant'Antonio? Oggi il Sant'Antonio è un ospedale di rete
dove secondo me c'è una altissima qualificazione. Si diceva che qualche Primario va
nel privato, ma credo che quel Primario venga dal privato, è venuto nel pubblico e
torni nel privato; arriverà un grande ortopedico e credo che questo faccia parte di
cambiamenti per cui in una cultura diversa rispetto a quella del passato, un
professionista possa scegliere una struttura privata convenzionata (cerchiamo di
capirci) o una struttura pubblica, in una legge anche di mercato, però ricordando
che nel Veneto... [cambio CD] ...e del quale siamo orgogliosi.
Termino, perché quando parlo di queste cose non mi accorgo che il tempo passa e
credo di avere già parlato abbastanza. Termino dicendo che le scelte che ci hanno
spinto a questa proposta di legge sono scelte che hanno come finalità il
miglioramento dei servizi che ricevono i cittadini di questa area geografica. La
scelta che proponiamo è una scelta migliorativa, è una scelta che guarda avanti.
Per capire quello che non funziona di Piove di Sacco basta guardare le fughe e lì ho
detto tutto e credo siano nella disponibilità di chiunque voglia darsi da fare. E` una
scelta migliorativa entrare in un concerto con Padova, che ormai comunque è un
concerto provinciale. Significa garantire alta professionalità, significa garantire
dotazione scientifica, significa garantire migliori servizi ai cittadini e migliori
condizioni a chi lavora all'interno dell'ospedale.
Allora se condividiamo questi obiettivi, al di là di nasconderci dietro ad una firma
prima o ad una firma dopo, penso che i cittadini abbiano strumenti per il voto per
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premiare o castigare chi dice delle bugie. E` giusto avere una garanzia rispetto al
futuro di Piove di Sacco come ospedale per acuti, però vi posso assicurare che le
persone che sono sedute al di qua, ma anche quelle che sono al di là di questo
tavolo, sono in grado di garantirlo, creando una prospettiva, mentre oggi in molti
abbiamo lavorato per questo ospedale cercando di impedire una decadenza. Quindi
dipende se vogliamo costruire il futuro per Piove di Sacco o se dobbiamo continuare
a tappare i buchi e a cercare di compensare le carenze che ci sono. Il futuro,
secondo me, è solo con Padova.
TORMENA CLAUDIO - Presidente del Consiglio comunale
Ora passiamo la parola al consigliere Cortelazzo, primo firmatario della proposta di
legge n. 268.
PIERGIORGIO CORTELAZZO - Consigliere regionale
Ringrazio il Presidente del Consiglio per l'invito e il Sindaco di Piove di Sacco che ci
ospita e dà l'opportunità di un confronto tra due progetti di legge che trattano
materia di aggregazione verso l'ASL 16 o verso l'ASL 17 di questo importante
territorio.
Penso che dopo l'introduzione e la relazione del Sindaco di Piove di Sacco e gli
interventi dei sette Sindaci, non è che serva spiegare le USL 16 e 17, le motivazioni
sono semplici. Intanto preciso che provocazione è un termine che non mi
appartiene, non rientra nella relazione del mio progetto di legge e se proprio devo
dirla tutta, provocazione l'ho anche percepita dopo qualche intervento di qualche
Sindaco, che, mi permetto di dire, dovrebbe avere ben conoscenza ed essere
consapevole di come si amministra in Regione Veneto la programmazione sanitaria.
Tutte le elencazioni del Sindaco di Piove di Sacco e degli altri Sindaci a seguire,
sono ovviamente favorevoli all'aggregazione all'ASL 16, salvo tutta una serie di
condizioni; ma le condizioni le volete prima o le volete dopo? Al di là di
maggioranza od opposizione, qua non c'è nessuno che è in grado di assicurarvi che
a gennaio tutto quello che ha detto il Sindaco di Piove di Sacco verrà inserito nella
prossima scheda ospedaliera ASL 16 che prevederà l'ospedale di Sant'Antonio,
l'ospedale di Padova, il futuro ospedale di Padova e l'ospedale di Piove di Sacco.
Non vi prendo in giro, dico che prima si fanno le schede, prima si fa la
programmazione sanitaria e dopo... Guardate, a me non torna nulla che i sette
Comuni vadano a Monselice o a Padova, la sanità è di tutti e deve essere fruibile nel
miglior modo, nei tempi e nelle prestazioni migliori. Si sta facendo demagogia,
perché, anche se non ricordo nello specifico, tutti i reparti, i Primariati, i servizi che
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il Sindaco di Piove di Sacco si è prodigato ad elencare, ma chi le assicura, Sindaco,
che questa cosa rimane? Il problema non è provocazione, è partire... Tutti i Sindaci
dicono sì all'ASL 16 purché rimanga l'ospedale di Piove di Sacco quanto meno nelle
condizioni attuali e, se cola il grasso, anche potenziarlo. Se partiamo da questo
principio ed anche dall'intervento che ha fatto Padrin prima che il futuro ospedale
della bassa sarà ricettivo solo per quel territorio, a maggior ragione Piove rimane;
ma parliamoci chiaro, ospedale nuovo di Padova, Sant'Antonio, l'ASL, siete sicuri
che Piove rimane? Io no. Bisogna essere seri e dire: si va a Padova perché ci sono
servizi territoriali notevolmente superiori rispetto a quelli che oggi l'ASL 14,
soprattutto nel territorio della Saccisica, fornisce e su questo siamo tutti d'accordo,
ma dire comunque state sicuri, state tranquilli che l'ospedale rimane, è diverso. Io
non è che voglia fare terrorismo. Se poi il Sindaco di Legnaro continua a dire che
l'ospedale di Piove di Sacco guai metterci piede, voglio vedere io il grande luminare
che viene a Piove di Sacco e si prende la responsabilità di un Primariato! Stiamo
attenti perché buttare via il bambino e l'acqua sporca io ci penserei molto ma molto
in maniera cauta.
Detto questo, sentivo parlare di brevità di distanza rispetto a Sant'Antonio: bisogna
arrivarci all'ospedale, perché un conto è la distanza e un conto è andare da un
Comune che non sia solo Piove di Sacco a mezzogiorno a Sant'Antonio e mi dite se
ci mettete un quarto d'ora come adesso, o se ci mettete un'ora e un quarto.
Al di là delle motivazioni che hanno spinto il sottoscritto e il collega Zanon, che
dopo interverrà, sono esclusivamente quelle di un rapporto paritetico tra una zona
come quella che può essere la bassa padovana e la Saccisica. Francamente se,
come ho sentito, ma dopo Lucio Tiozzo ci dirà se abbiamo preso abbagli tutti, se già
il rapporto con Chioggia non ha retto perché Chioggia ha portato via tutto, voi siete
convinti di reggere il rapporto con Padova? Ripeto, mi auguro di sbagliarmi fra 5
anni, fra 7 anni, 8 anni, mi auguro che Piove di Sacco diventi il migliore ospedale
della provincia di Padova e ci mancherebbe altro, il confronto e la competizione è
solo a vantaggio vostro e non solo ovviamente di chi è amministratore regionale.
Tutti i ragionamenti che ci portano a dire che è più giusto o è sbagliato il progetto di
legge... intanto ribadisco che ho rispetto per i colleghi che hanno presentato il
progetto PdL 260, ho rispetto dei Sindaci e degli amministratori che esprimono
legittimamente il loro parere; vorrei che venisse espresso un parere negativo,
affermativo, transitorio, non lo so, ma gradirei rispetto anche per il progetto di
legge 268, che, ripeto, per me non è una provocazione, perché la provocazione si fa
al bar, non in Consiglio regionale, almeno da questo punto di vista.
23
I protocolli di intesa che ho sentito elencare, non li fa il Consigliere regionale, il
rapporto è Amministrazione regionale e Azienda ASL. Non capisco di cosa stiamo
parlando. Soprattutto, lo dicevo ieri ad un collega: se non ci fosse il PdL 268, il
famigerato PdL 268 che, per chi è dall'altra parte del tavolo, è il progetto di legge
che porta la firma mia e di Zanon ,e responsabilmente o irresponsabilmente la
Commissione 5^ avesse dato parere un mese fa e il Consiglio regionale si fosse già
espresso sul fatto che i sette Comuni in qualche maniera venissero aggregati all'ASL
16, ma tutte le richieste che ha fatto lei, signor Sindaco di Piove di Sacco, chi gliele
garantiva? Giustamente lei vuole risposta da noi, ma io chiedo anche a lei che è
rappresentante dei Sindaci e che ha fatto la relazione corposa: se fosse avvenuto
questo, chi è che tutti quei servizi che lei ha chiesto glieli garantiva? Se vogliamo
essere seri, siamo seri fino in fondo. Siccome in questo periodo qualcuno mi
imputa, a me ed anche al collega Zanon, che stiamo ritardando una grandissima
operazione strategica del territorio della Saccisica, noi non stiamo ritardando nulla,
perché comunque entro il 31/12 verranno rinnovate le Direzioni Generali delle ASL.
Tra parentesi stamattina io e la collega Bertipaglia eravamo in Commissione 5^,
dove sono stati auditi i tre Direttori Generali interessati dei PdL, ovvero il dottor
Rao, il dottor Orsini e il dottor Zurlo, della 17; ma cosa pensavate che potessero
dire i tre Direttori Generali, ovviamente ad un mese dalla scadenza? Non sanno se
sono lì e soprattutto ci hanno detto: guardate che noi dobbiamo applicare la
programmazione che fate voi; per cui non è che il Direttore Generale viene a dire
sì, secondo me è opportuno andare di qua o di là, siamo noi che dobbiamo dare
indicazioni ed eventualmente i Direttori Generali e le Direzioni strategiche se non
ottemperano alla programmazione regionale che è l'unica che conosco, Sindaco di
Piove di Sacco, è quella che è prevista nelle schede ospedaliere e non altro, perché
il resto sono chiacchiere e da questo punto di vista bisogna essere seri anche con i
propri concittadini... non succede nulla se questo processo di aggregazione da una
parte o dall'altra avverrà a gennaio, a febbraio, non nel 3000, non succede nulla e
non sarebbe successo nulla.
Chiudo il mio primo intervento, se poi c'è qualcuno che ritiene che non sono stato
chiaro e devo dare ulteriori spiegazioni, sono a disposizione. Io non penso di avere
la verità in tasca e invito tutti a non pensare che la verità sia solo da una parte.
Sono il primo che nel momento in cui in maniera chiara, formale e trasparente a
questo territorio, cioè all'ospedale di Piove di Sacco, vengono garantiti i servizi che
ha citato il Sindaco di Piove di Sacco, ma nero su bianco, ovvero nelle schede
ospedaliere... Per quanto mi riguarda non faccio una battaglia della vita perché il
PdL 268 rimanga, vorrei che ci capissimo. Qua stiamo ragionando del bene e
24
soprattutto, mi permetto di dire, della sopravvivenza di questo ospedale e di questo
presidio, non se è più bravo Cortelazzo, Padrin, la Bertipaglia, Gallo o altri, perché
alla fine, se volete che ve la dica tutta, per questa operazione non prendo voti né
io, né Padrin, né Regina, non penso che loro siano interessati al fatto di chi è il
fenomeno o di chi non è il fenomeno. Penso che bisogna, quando si è
amministratori regionali, essere chiari e trasparenti con gli amministratori locali e
viceversa. Questa storia della provocazione mi ha un po' infastidito, non ho mai
parlato di provocazione. Ci vuole serietà da parte nostra, ma serietà anche da parte
dei Sindaci e degli amministratori. Per cui prima di andare a dire che è tutto a
posto... il mio progetto di legge, collega Regina Bertipaglia, è molto chiaro, rispetto
ad andare a Padova, dico che si va alla 17 perché sono convinto che solo così si
salva l'ospedale di Piove di Sacco, se vuoi che te lo dica; sennò se voi siete così
sicuri che andando a Padova il futuro Sindaco di Piove di Sacco, chiunque sia, avrà
la forza, la consapevolezza e la determinazione di mantenere tutto, auguri, ma ho
idea che chi ci perda è solo il territorio.
ZANON RAFFAELE - Consigliere regionale
Non farò i comizi, non siamo venuti qui per fare dei comizi, ma credo che sia
importante ribadire almeno alcuni aspetti. Per fortuna ci sono due proposte, perché
se non ci fossero due proposte non staremmo qui a discutere e questa è anche la
democrazia che pone alcune questioni che credo siano emerse. Se non ci sono
garanzie, se non ci sono le condizioni, forse è meglio riflettere, forse è meglio
pensare ad altre soluzioni.
Perché diciamo questo come Alleanza Nazionale? Perché da tempo Alleanza
Nazionale ha avuto un'intuizione che sta cominciando a fare strada, io sono
d'accordo con Padrin, bisogna pensare alla sanità del futuro, a delle prospettive di
razionalizzazione serie, efficienti, che diano risposta al territorio. Da tempo Alleanza
Nazionale si è battuta e si batte per le U.S.L. a livello provinciale. Sarei
d'accordissimo se ci fosse un'unica U.S.L. con dei poli ospedalieri efficienti, ed
ovviamente per la bassa sarebbe il nuovo ospedale di Este e l'ospedale di Piove di
Sacco, che siamo qui a difendere. Se noi poniamo questi problemi è perché
crediamo che le affermazioni che sono state fatte da diversi amministratori, non
solo dal Sindaco di Chioggia, ma anche da qualche amministratore regionale, sul
futuro dell'ospedale di Piove di Sacco, meritino attenzione e massima responsabilità
da chi ha deleghe da parte dei cittadini, ovvero da parte dei Sindaci, perché, caro
Padrin, non c'è nessuna traccia di protocollo, non c'è nessuna traccia di condizione,
non c'è nessuna traccia di garanzie e noi sappiamo, almeno il sottoscritto che in
25
Commissione Sanità ci va sempre ed è presente, sappiamo come vanno le cose. Noi
diciamo anche che se c'è stata una difficile convivenza con Chioggia, se c'è stata
una sottovalutazione in tanti stanziamenti che sono sottodimensionati per il
Piovese, se vi è, come dicono i Sindaci, una storia di precarietà e incertezze,
dobbiamo dire che dobbiamo essere conseguenti nelle Commissioni sanità.
Da due anni Alleanza Nazionale sta votando contro i riparti in Commissione Sanità,
perché non vanno bene i riparti per quanto riguarda la provincia di Padova e in
particolare per il Piovese! E non andiamo ad alzare la mano soltanto perché le cose
devono andare o per salvare qualche Primario! Dobbiamo anche noi renderci conto
che forse le cose... Andate a vedere i voti in sanità, andate a vedere le dichiarazioni
di Alleanza Nazionale sul riparto che abbiamo contestato, non ci siamo astenuti,
abbiamo votato contro, motivando ed andando a fare il nostro dovere di Consiglieri;
le tabelle non erano congrue, ci sono delle situazioni tra ospedali ed ospedali che
non vanno bene. I dati sono di dominio pubblico.
Il futuro della sanità è verso l'area vasta, non l'area vasta intesa in termini
burocratici, ma verso U.S.L. provinciali con direzioni generali che comincino ad
essere più condensate in poche persone, ma con dei poli ospedalieri organizzati
veramente come aziende e non con degli ospedali che stanno perdendo la
qualificazione, che creano un'emigrazione forzata. Sappiamo che tanta gente del
piovese poi a farsi curare a Padova, perché lentamente Piove di Sacco ha perso
qualche pezzo per strada, e perde anche professionalità e perde anche qualità.
Allora, Regina, la demagogia la sappiamo fare tutti, siamo pronti anche a sentire
ulteriormente i nostri amministrati, se ci sarà l'occasione creeremmo anche ulteriori
condizioni di dibattito. Qualcuno mi ha detto: tanto Zanon si sa già come la pensa!
Zanon è venuto qua perché crede che l'ospedale di Piove di Sacco deve continuare
ad essere un punto di riferimento per questo territorio, che questo territorio non
debba emigrare altrove e che la sanità non si svende! Non si svende se poi le teste
stanno a Padova o le teste stanno solo a Padova! Sono posizioni differenti, ma
legittime ed oneste nella visione che noi dal posto privilegiato, ma anche di
combattimento
che
abbiamo
nelle
Commissioni,
vediamo.
Allora
occorre
responsabilità, perché poi non c'è solo la sanità negli ospedali, ma c'è anche la
sanità nel territorio, dei servizi sociali. Le condizioni, caro Padrin, dei servizi sociali
per quanto riguarda l'U.S.L. 16 non sono ottimali; lo stesso Direttore Generale
dell'U.S.L. 16 dice: guardate che abbiamo dei grandi problemi nella città. Non so se
li scaricheranno nel Piovese, ma io conosco i servizi sociali del Piovese, sicuramente
ci sarà qualche servizio in meno rispetto a Padova, ma Padova ha dei grossissimi
problemi e non so che ricadute avranno ad esempio i servizi per l'infanzia, i servizi
26
per i disabili e quant'altro. Allora andiamo a vedere tutti questi ricavi che avremo
con l'unione forzata come quella che si propone. Continuiamo a discutere, siamo
sulla strada buona, ma Alleanza Nazionale pone il problema e le condizioni, i
protocolli e le garanzie le vogliamo vedere prima di votare qualsiasi testo di legge.
GIOVANNI GALLO - Consigliere regionale
Penso che debbano essere ringraziati gli organizzatori di questa serata che ci
consente di discutere di un tema importante. Certamente i progetti di legge hanno
avuto il pregio entrambi di discuterne, però il problema è che dobbiamo capire dove
si va a parare alla fine. Se si approva l'uno o l'altro cosa succede? A me pare che la
prudenza espressa da molti Sindaci del territorio dica che tante cose non sono
chiare. Il fatto che questa sera non ci sia l'Assessore regionale alla Sanità, che pure
è stato invitato, penso che debba farci pensare, perché è l'Assessore regionale alla
Sanità che decide l'organizzazione della sanità di tutto il Veneto. Noi oggi possiamo
formalizzare, attraverso il voto, il passaggio della Saccisica con l'U.S.L. 16, ma che
cosa poi succede all'interno dell'U.S.L. 16 oggi nessuno lo può dire e lo si potrà dire
solo quando verranno modificate le schede regionali dell'assetto della sanità veneta.
Il punto è questo. Purtroppo ad oggi non c'è alcuna garanzia, non c'è nessuna
garanzia. In teoria, potremmo dire che va bene il passaggio con la bassa padovana
e quindi i territori di Este e Monselice, come con l'U.S.L. 16, ma dopo cosa succede?
Il problema è questo.
Vedete, penso che nel metodo procedere con la disaggregazione di una U.S.L.
senza avere chiaro il quadro di che cosa succede intorno, è sbagliato. Bisogna, se si
deve ridiscutere - e molti lo stanno ponendo - all'interno del territorio della nostra
regione l'assetto delle U.S.L., va fatta una discussione complessiva a livello
generale e dentro quella discussione va chiarito qual è il ruolo dell'ospedale di
Padova, qual è il ruolo degli ospedali della bassa padovana, qual è il ruolo
dell'ospedale di Piove di Sacco e così via, altrimenti diamo per certo il fatto che ci
sarà un beneficio senza che questa garanzia in realtà ci sia. Il punto è questo. Non
è che con il voto del passaggio questo sia chiarito, non è assolutamente chiarito e,
ripeto, non a caso l'Assessore regionale alla Sanità questa sera si guarda bene dal
venire
a
Piove
di
Sacco.
Poteva
mandare
un
suo
delegato.
Ho
questa
preoccupazione e lo dico, anche per quello che riguarda la questione del
sottofinanziamento di questa U.S.L.: è un tema importante, ma chi ha deciso a
livello regionale di sottofinanziare questa U.S.L. se non la maggioranza che governa
il Veneto? Caro Padrin e cara Regina, ed anche cari colleghi di Alleanza Nazionale,
27
siete dentro la maggioranza che governa questa Regione, è lì che dovete farvi
sentire, non alzare la voce qui.
Seconda questione, il problema del sottofinanziamento è un problema che ha
pesato in questa U.S.L., nel senso che a risorse limitate le scelte sono state
conseguenti. Mettiamo il caso di una aggregazione con Este e Monselice: si realizza
l'ospedale unico perché si chiudono gli altri ospedali nel territorio della bassa
padovana. Sono stati chiusi Conselve, viene chiuso di fatto Este, Monselice ed
anche Montagnana. L'operazione dell'ospedale unico in quel territorio ha questo
significato, vuol dire ridurre le spese e concentrare tutto in un unico ospedale. Cosa
sta succedendo all'interno dell'U.S.L. 16? L'idea dell'ospedale nuovo significa unico
ospedale per quella U.S.L., non il mantenimento del Sant'Antonio, perché sennò
dove sta la razionalizzazione delle spese? Allora il punto è questo. Dobbiamo
chiarire che cosa succederà anche all'interno di questa U.S.L.. Cosa succederà
nell'U.S.L. 16? L'aggregazione di Piove di Sacco in quell'U.S.L. cosa comporterà per
Piove? Questo non è chiarito.
Io penso che prima bisogna chiarirlo. Oggi lo sbilancio dell'U.S.L. 14 è attorno ai 10
milioni di euro. Solo l'azienda di Padova ha più di 50 milioni di euro di buco. Chi li
copre nel bilancio regionale quei milioni di euro? E se si tratta di tagliare questo
sbilancio dove si va a tagliare? Padrin ha fatto un elogio formidabile della realtà di
Padova ed è giusto farlo, ma per questa ragione non taglieranno su Padova,
Leonardo, taglieranno da qualche altra parte se devono tagliare. Per questo bisogna
essere prudenti e sapere che le scelte che si fanno poi rischiano di produrre il
contrario di quello che auspichiamo.
Anche qui si è elogiato il fatto che i collegamenti con Padova sono efficaci ed
efficienti, ma non vorrei che fosse un auspicio perché poi alla fine tutti vadano là!
Non è che nell'idea di riorganizzazione delle sanità a livello regionale c'è l'idea di
un'unica U.S.L. per la provincia di Padova, e questo è il primo passo, e alla fine
quell'unica U.S.L. ha un dimensionamento della rete degli ospedali che cancella
l'ospedale di Piove di Sacco? L'assessore regionale Chisso, che non è l'ultimo
arrivato e non è un personaggio che non pesa anche dentro Forza Italia, ha parlato
come futuro per Piove di Sacco di una condizione come quella di Conselve, cioè una
RSA. E` questo il futuro che parte della maggioranza pensa per Piove di Sacco?
Bisogna dirlo adesso, non dopo, quando c'è già stata l'aggregazione con l'U.S.L. 16
e dopo che i giochi sono già fatti. Penso che bisogna che ci capiamo su queste cose.
Altro ragionamento: nell'U.S.L. 16 il rapporto tra Piovese e Chioggia è pressoché
paritario per numero di abitanti; dentro l'U.S.L. 16 quale sarebbe questo rapporto?
Oggi nell'U.S.L. 16 ci sono 350.000 persone, il Piovese ne rappresenterebbe
28
60.000. Che peso avrebbe in quella realtà Piove e quanto potrebbe farsi valere?
Sono questioni su cui pensare o no? Io penso che è meglio pensarci prima. Per
questo dico che la scelta va fatta quando prima è chiarito questo, non dopo.
Ritengo che di questo bisogna ancora ragionare e discutere e per questo invito alla
prudenza, perché altrimenti queste richieste rischiano di produrre l'esatto contrario
di quello che tutti auspicheremmo, cioè il fatto che l'ospedale di Piove diventi più
forte, più efficiente, più in grado di fornire servizi ai cittadini; ma chi non lo viene a
dire qui? Tutti! Ma sono gli atti concreti quelli che poi decidono.
Questo volevo dirvi.
LUCIO TIOZZO - Consigliere regionale
Grazie dell'invito, sono venuto molto volentieri perché credo che sia un'occasione
anche per sfatare e comunque ammorbidire un confronto che spesso ho visto sulla
stampa con dichiarazioni che alla fine mettono in confronto, in sfida, in una
situazione di malessere, due realtà, quella di Chioggia e quella della Saccisica, del
Piovese, che comunque vivono gli stessi problemi. Il tentativo di mettere contro i
due territori credo sia un elemento che è stato utilizzato in maniera strumentale per
arrivare all'obiettivo che c'era in fondo, che era quello di separare questa U.S.L. ed
arrivare alla aggregazione di questo territorio con la realtà della 16 e per quanto
riguarda Chioggia vedremo l'ipotesi di aggregazione con la realtà di Venezia o
quella di Dolo - Mirano. Perché dico questo? Perché le questioni che sto sentendo
questa sera sono quelle che si dibattono a Chioggia, le difficoltà di dare una qualità,
una risposta adeguata ai bisogni di salute, ai bisogni di presenza sul territorio per
quanto riguarda i servizi sociosanitari, per quanto riguarda le strutture di supporto
a queste realtà territoriali. Sono identici. Chioggia se ha voluto una Tac, e non sto
parlando di grandi strutture, se ha una Risonanza magnetica, è perché il Comune di
Chioggia per la prima volta ha messo a disposizione risorse della legge speciale,
risorse proprie. Guardate, seguite bene il mio ragionamento, che è positivo rispetto
alle cose che ci diciamo. Chioggia ha utilizzato risorse proprie, risorse della legge
speciale, che potevano essere utilizzate per fare fognature, per fare strade, le ha
messe lì, perché voleva rispondere come voi a un principio fondamentale di qualità
dei bisogni di risposta sanitaria. Questo è il dato. Perché questo è avvenuto? Perché
c'è un dato di fondo che è bene che lo sappiate. Io vi lascio poi una scheda, che vi
andrete a guardare con grande attenzione, ve l'ho fatta dal 2000 al 2007. Partiamo
dal 2000, dove il valore medio di intervento pro capite della Regione Veneto è di
925 euro, per quanto riguarda la 14 è di 905 euro, 20 euro di differenza,
29
attenzione, valore medio, ci sono situazioni sicuramente più alte e situazioni più
basse. Nel 2001 siamo a 1037 a fronte di 1018 della nostra U.S.L., anche lì siamo
sostanzialmente vicini. Sapete quanto è la differenza per quanto riguarda il 2007?
Siamo ad una differenza rispetto alla media di 50 euro. Ogni cittadino della 14,
quindi di Chioggia e della Saccisica percepisce, ha a disposizione 50 euro in meno
della media regionale. Vi do due dati rispetto al quadro del 2007, l'ultimo riparto a
cui noi abbiamo votato contro, noi del centro sinistra, e c'è stata questa posizione
coraggiosa per quanto riguarda Alleanza Nazionale e l'UDC. Belluno prende 1778
euro pro capite, la media è di 1476, la 14 prende 1424. Questi sono i dati. Se le
difficoltà che registriamo in termini di qualità, di servizi, di attrezzature hanno
un'origine, è su questi dati che vi sto dicendo oggi. Caro Padrin, tu sei stato
Presidente della 5^ Commissione e hai gestito quasi dati, li hai votati. La mia
convinzione di oggi è che ci sia un disegno che parte da lontano per rendere sempre
più debole la struttura organizzativa della 14, perché c'è un disegno che parte da
lontano per arrivare a questa separazione. Allora, separazione si può anche fare,
ma diciamocelo con grande serenità, si deve fare in una logica programmatoria,
non può essere che si decide di presentare una proposta di legge nel mese di
agosto, dove si separa questa U.S.L. senza sapere esattamente cosa succederà
della struttura ospedaliera e dei servizi di questo territorio, ma non solo di questo
territorio, anche della realtà di Chioggia. Ci sono cittadini di serie A e di serie B?
Non era preferibile pensare di votare il Piano sociosanitario? Stiamo aspettando da
dieci anni il nuovo Piano sociosanitario che dovrebbe ridisegnare la sanità in questa
nostra regione. E` preferibile, dopo il Piano sociosanitario, portare le schede
ospedaliere per capire esattamente cosa succede dell'ospedale di Chioggia, cosa
succede dell'ospedale di Piove di Sacco e dopo di che decidiamo di fare, di
approvare le leggi che vanno verso l'eventuale separazione. Perché dico questo?
Perché la frase citata da uno dei Sindaci, laddove si dice che noi siamo rispettosi
delle scelte che i cittadini e i Sindaci della Saccisica porteranno avanti, ci crediamo
a questo tipo di impostazione. Se la Saccisica decide di scegliere la strada della 16
dopo le approfondite valutazioni, noi rispettiamo questa posizione, però riteniamo
che sia giusto che tutto ciò avvenga in una logica di rispetto dei livelli territoriali, di
rispetto dei livelli di programmazione e soprattutto di rispetto delle risorse che
devono essere distribuite in maniera intelligente. Fino adesso abbiamo visto territori
che sono cresciuti, e quindi una sanità di serie A; dall'altra parte abbiamo avuto ed
assistito ad una fase in cui abbiamo prodotto una sanità di serie B, dove ancora
oggi voi vi state battendo per avere una Risonanza, dove ci stiamo battendo a
Chioggia per avere... Sapete che a Chioggia non c'è ancora la Cardiologia? Se uno
30
fa un infarto deve essere portato a Mirano, deve essere portato a Venezia, deve
essere portato a 20 - 30 km. perché non c'è un servizio di Cardiologia, di pronto
intervento. Lo sapete questo? Una città che ha in piena estate 100.000 abitanti, tra
i 50.000 residenti e 50.000 turisti. Secondo voi siamo in una gestione normale della
sanità di qualità tanto decantata? Quando sento parlare della sanità di eccellenza
del Veneto, benissimo, è vero, però siamo tutti messi nelle stesse condizioni? No, ci
sono realtà di serie B e nella 14 c'è stato un disegno precostituito che parte da
lontano, di metterla in difficoltà, di mettere le due realtà territoriali in concorrenza
per arrivare a questo risultato. Noi invece vi diciamo che c'è la possibilità di
discutere
della
programmazione,
eventualmente
questi
territori
di
si
lavorare
assieme
per
ricollocano
rispetto
a
capire
questa
come
nuova
programmazione, lo facciamo in un Consiglio regionale che non ha la pistola
puntata, dove entro fine anno bisogna arrivare alla separazione, senza sapere nulla
di quello che succederà a Piove e quello che succederà a Chioggia. Se i colleghi
della maggioranza proponenti questo disegno hanno in testa la volontà di fermare
un
attimo
le
macchine,
di
mettere
sul
tavolo
una
profonda
discussione
programmatica su quello che deve succedere in questo territorio per quanto
riguarda la sanità, noi saremo a disposizione, non ci sarà nessuna posizione
preconcetta. La necessità di fare tutto in fretta, attenzione, vi potrebbe portare a
commettere degli errori. Le future scelte devono essere ponderate, alla luce anche
di quello - e lo diceva prima bene Gallo - che succederà rispetto al nuovo polo
ospedaliero di Padova, rispetto al polo ospedaliero di Mestre, che sicuramente
andranno a spostare gli equilibri della gestione sanitaria ed ospedaliera della nostra
regione. Su questo tipo di impostazione, senza scontri dal punto di vista dei territori
e dei campanili, credo che possiamo aiutare la nostra gente a trovare una soluzione
più positiva.
FRASSON FLAVIO - Consigliere regionale
Credo che di fronte ad un problema così complesso non si possano liquidare le
situazioni con alcune battute e soprattutto penso che non si possa pensare al futuro
solo di Piove senza pensare anche alla nuova collocazione di Chioggia. Il legislatore
regionale deve necessariamente pensare che non si può mantenere una U.S.L. con
3
o
4
Comuni
in
territorio
veneziano.
Quindi
il
problema
va
affrontato
complessivamente, altrimenti saremmo di parte.
Vorrei attirare però la vostra attenzione su un fatto nuovo che c'è comunque in
provincia di Padova in termini complessivi e non soltanto sanitari. A Padova è nato
un soggetto politico - istituzionale che si chiama la cosiddetta Città Metropolitana,
31
intorno alla quale si stanno sviluppando una serie di attività e di programmazioni,
da quella urbanistica a quella economico - territoriale e infrastrutturale. E' una delle
azioni che avevo portato avanti quando ero ancora Assessore per la Provincia di
Padova all'Urbanistica e i Sindaci se lo ricordano bene perché abbiamo tentato di
sviluppare questo tipo di programmazione anche qui nel Piovese. La Città
Metropolitana sarà un soggetto politico istituzionale che svilupperà servizi, che
svilupperà attività, che svilupperà azioni anche politiche con una potenzialità
incredibile. Hanno cominciato, ma vedremo fra qualche anno.
Dal punto di vista demografico tenete presente che già adesso rappresenta il 50%
della popolazione della provincia, 400-450.000 abitanti Padova più 18 Comuni della
cintura. Capite cosa voglia dire questo. Credo che gli altri territori della provincia,
l'alta padovana e la bassa padovana, passatemi la semplificazione, o riescono a
sviluppare dei sistemi territoriali e di progettualità e quindi a darsi una propria
fisionomia, oppure verranno risucchiati dal vortice Padova. Tenete presente, e ve lo
dico perché anch'io ho fatto per molti anni il Sindaco in un Comune della periferia,
della seconda cintura, tenete presente che Padova notoriamente da molto tempo
sviluppa politiche padovacentriche. Pensate alla gestione dell'APS di una volta
rispetto ai servizi della cintura. Chi ha fatto questo tipo di esperienza lo sa. Però
non voglio essere prevenuto nei confronti di Padova, io dico cosa è meglio per Piove
di Sacco sviluppare: sviluppare una forte identità come bassa padovana ed allora
andrebbe bene il progetto firmato da Cortelazzo - Zanon, o sviluppare invece un
rapporto rispetto alla Città Metropolitana ed allora potrebbe andare meglio il
progetto Bertipaglia? Non so cosa sia meglio, perché il tutto passa attraverso una
definizione di quelle che sono le progettualità, le risorse che dedichiamo, però credo
che se questo è vero e se i servizi sanitari sono strategici rispetto allo sviluppo di un
territorio, (non a caso i Sindaci della nostra provincia hanno inserito i servizi a
domanda sovracomunale tra i servizi, tra le attività, tra gli obiettivi da raggiungere
all'interno dei loro piani di sviluppo strategici, oltre che i Pat o i Pati, quelli
urbanistici), ci troviamo di fronte a due scelte: una è quella che vi dicevo prima,
cioè se è meglio una U.S.L. centrale padovana con l'ospedale universitario, un'unica
U.S.L. nell'alta e un'unica U.S.L. nella bassa, o se è meglio invece l'U.S.L. di
dimensione provinciale. Credo che l'ipotesi Bertipaglia ci porti necessariamente a
parlare di U.S.L. di tipo provinciale; si comincia da Piove, ma dopo verrà risucchiato
Camposampiero, verrà risucchiata Cittadella, verrà risucchiato il Monselicense.
Sono prove tecniche. Lo vedremo subito dopo. Non vorrei che fosse il classico
cavallo di Troia per espugnare il contado, perché qualcuno le zone periferiche della
città le definisce un po' come il proprio contado.
32
Tenete presente un'altra cosa dal punto di vista anche contabile. Credo che Padova
abbia una grossa necessità come sanità padovana, ha la necessità di avere una
serie di servizi e di attività che la provincia potrebbe fornire. Ricordo solo il discorso
del Piano sangue, che è diventato il Dipartimento del Sangue. Veniamo in qualche
maniera drenati come periferia, e io vi parlo da uomo dell'alta, e prima si servono le
Cardiochirurgie, le Neurochirurgie e le grandi Chirurgie padovane e poi forse rimane
qualcosa anche in periferia. Quindi è un pericolo questo.
Per andare verso questo tipo di ipotesi, cioè della U.S.L. di tipo provinciale,
dobbiamo stabilire prima, va detto prima quali sono le gerarchie rispetto agli
ospedali
di
reti.
Abbiamo
l'ospedale
centralizzato,
padovano,
universitario,
chiamatelo come volete, un grosso ospedale nuovo, fatto con tutti i crismi di un
ospedale moderno e avremo una serie di ospedali di reti. Dobbiamo decidere prima
gli ospedali di rete che fine gli facciamo fare se vogliamo fare questo tipo di scelta.
Dobbiamo decidere le funzioni, le specialità, i servizi che vengono mantenuti,
oppure diventa solo una funzione di assorbimento di energie. Tenete presente che
l'U.S.L. di Padova è una delle U.S.L. maggiormente indebitate e quindi ha bisogno
anche di spalmare un po' il debito, di socializzarlo come si suol dire. Potrebbe
essere una ipotesi non molto lontana.
Vorrei chiudere dicendo un'ultima cosa. Stamattina abbiamo sentito il Direttore
Generale Orsini in 5^ Commissione e abbiamo sentito però (diciamolo perché
nessuno l'ha detto questa sera) anche il Comitato dei cittadini che ha raccolto 78000 firme, che hanno portato stamattina. Orsini diceva che nell'U.S.L. di Piove e
Chioggia va tutto quanto bene, che è stato fatto tutto quanto benissimo, che
l'equilibrio è perfetto, che non c'è stato nessun tipo di sperequazione e poi dall'altra
parte mi domandavo: perché 8000 cittadini firmano una petizione e la portano sul
tavolo se tutto quanto è così tranquillo? C'è qualcosa che non funziona, o ha
ragione il Direttore Generale o hanno ragione i cittadini.
Credo in Regione di essere rimasto uno dei pochi che dice questo, perché sono
estremamente rispettoso delle Amministrazioni comunali e delle Amministrazioni
provinciali e di chi svolge questo tipo di funzioni sull'Ente locale. Credo che oggi non
si possa fare né urbanistica, né infrastrutture, né viabilità e tanto meno sanità
sociale senza il territorio, senza i Comuni. Quindi credo che oggi noi come
Consiglieri regionali non possiamo decidere qual è il modello di sanità che vogliamo
portare a Piove, che vogliamo portare in provincia di Padova, che vogliamo portare
anche in provincia di Venezia, se attorno al tavolo non ci sono i Sindaci e non ci
sono le Amministrazioni locali, perché vi ricordo che fino a prova contraria i Sindaci
33
sono ancora autorità sanitaria locale e sono portatori degli interessi sanitari dei loro
cittadini.
Ritengo che questo Tavolo che è stato fatto stasera debba essere continuato, debba
continuare nel tempo, deve diventare un grande tavolo di concertazione in maniera
tale che le decisioni che prenderemo in Regione non saranno decisioni di tizio o di
caio, ma saranno decisioni che sono state prese insieme con il territorio a servizio
dei cittadini, cercando di portare il migliore servizio possibile ai cittadini.
TORMENA CLAUDIO - Presidente del Consiglio comunale
Adesso cederei la parola ai Consiglieri comunali che fanno parte della Commissione
intercomunale sulla sanità. Ci sono sia il Consigliere Conte che il Consigliere Valerio
che vogliono fare un intervento.
CONTE LINO - Consigliere Gruppo Margherita
Mi dispiace che il consigliere Padrin debba andare via, perché sono quel Sindaco che
nel 1995 ha ereditato quella che è stata la scelta di andare con Chioggia e ho
vissuto un periodo particolarmente difficile. Il Sindaco di Chioggia era Todaro,
Parisotto per Cavarzere, io per Piove di Sacco e Brusegan Direttore Generale.
Quando è stata presa quella decisione, era la decisione che doveva salvare la
situazione di Piove di Sacco, perché Piove di Sacco si sentiva forte all'interno
dell'U.S.L. 23, pensava che questo fosse il modo di salvarsi, perché dicevano che
tanto Chioggia era debole. Va detto che era così la cosa. In Consiglio comunale ci
sono state nel '94 due voti contrari e tra questi due voti contrari ci sono stato
anch'io, tra l'altro. Quella situazione non era una situazione che poteva risolvere il
problema e i partiti a Piove di Sacco raccoglievano firme per andare con Chioggia.
Quindi la situazione è sempre stata difficile.
L'amico Leonardo Padrin dice che la sanità non deve rimanere stazionaria. Guardate
che io ho vissuto il '94 quando siamo andati con Chioggia, da Sindaco nel '97 sono
venuti in Consiglio comunale a Piove di Sacco a proporvi di andare con Dolo o forse
qualcuno non si ricorda quell'operazione? In quel momento, con Iles Braghetto
Assessore alla Sanità, era la soluzione di tutti i problemi. Allora dissi: se da due
anni c'è questa U.S.L., cosa facciamo adesso? Andiamo dall'altra parte? Nel 2002
ho qui un articolo sul giornale... io ho portato soltanto il libro "Ospedale story volume 3", ma non ve lo propino tutto quanto. Questo è un articolo apparso sul
Gazzettino a firma del corrispondente di Piove di Sacco Gianni Patella, quindi non
ho motivo di dubitare su quello che ha scritto. Parla di una mia interrogazione da
minoranza, dove dicevo: "senza un'idea forte sulla revisione delle ASL si rischia di
34
essere penalizzati". Contemporaneamente hanno fatto un convegno al Teatro
Filarmonico e sapete quale era la posizione? Il Sindaco di allora proponeva di
accogliere Adria, Leonardo Padrin proponeva con l'ASL della bassa padovana.
Perché sto dicendo queste cose? Non per raccontare la storia della mia vita, ma per
dire che se ci troviamo in una situazione del genere vuol dire che siamo in una
collocazione geografica, abbiamo una situazione che è difficile da gestire e quindi
dobbiamo diffidare di tutti coloro che ci dicono che hanno la soluzione, perché la
vera soluzione non c'è. Chioggia ha i suoi 55.000 abitanti vicini al mare, l'ospedale
di Chioggia non lo toccherà mai nessuno, rimarrà l'ospedale di Chioggia. Quello che
sta correndo il forte rischio è l'ospedale di Piove di Sacco, noi siamo quelli che
stanno correndo questi rischi e quando mi si dice che adesso ci sarà l'eccellenza, io
mi chiedo: ma se tutto quello che è stato detto che non funziona... da Consigliere
provinciale la prima interrogazione che ho fatto, 2005, è perché a Piove di Sacco si
diceva per un mero errore che era stato cancellato il Primario di Anestesia e
Rianimazione! Solo nel 2005, sapete. Per acquistare una Risonanza abbiamo dovuto
aspettare 3 anni, ci sono i soldi di una banca e verrà pagata dall'U.S.L.. C'era un
economato una volta, un ufficio tecnico, come mai non ci sono più?
Se tutte queste cose sono successe, volete venirmi a dire che sono successe perché
le ha volute Conte quando era Sindaco o le ha volute Carlo Valerio o Crosta?
Oppure non è più serio dire che i direttori che si sono succeduti, il Brusegan, il
Zanus, l'Orsini, rispondevano a qualcuno? Rispondevano a noi Sindaci o a chi
pagava loro lo stipendio? Non rispondevano a noi e state attenti anche voi, Sindaci,
perché se non avete ben percepito quello che è stato detto questa sera da qualche
Consigliere regionale, chi in modo più forte e chi meno forte, è forte la convinzione
che tanto poi qualsiasi cosa succederà voi sarete i colpevoli. Questa è la fine che si
fa. Se non ci è stato dato quello che ci aspettava, non ci è stato dato perché chi
governava non ce l'ha voluto dare! E adesso io dovrei essere, perché sono ormai
anche vecchio di politica, dovrei essere così convinto che adesso hanno trovato la
soluzione di tutti i mali? No, no! Io non ci credo, non ci credo nel modo più
assoluto. Penso che la nostra situazione sia difficile, continuerà a rimanere difficile.
Le possibilità che abbiamo sapete quali sono? Di dimostrare una forte compattezza
da parte dei Sindaci del Piovese ed una contemporanea compattezza delle forze
politiche che sono presenti nel Piovese per risolvere i problemi del Piovese, a
prescindere, e io su questo spero che riusciamo a farlo, perché altrimenti non
andiamo fuori.
Stamattina vi hanno detto che hanno sentito in audizione in 5^ Commissione
consiliare i rappresentanti che hanno raccolto le firme, hanno sentito i direttori delle
35
U.S.L., li hanno sentiti stamattina; è stato deciso qualcosa? Decideranno qualcosa?
In contemporanea però è già praticamente deciso che Legnaro se ne va. Se io
Regione vedo che già per Legnaro è deciso che se ne va... se ricordate, a quel
tempo Iles Braghetto, quando hanno fatto il referendum, mica ce l'ha dato per
aumentare di numero Campolongo, non ce l'ha dato. Allora a fronte di 7000 firme,
a fronte di una decisione già presa su Legnaro, non ci rendiamo conto che siamo
sotto una spada di Damocle, che viene presa una decisione alla quale difficilmente
possiamo sottrarci, che ci hanno posto nelle condizioni di dire ormai questa è la
soluzione?! Quello che succederà è uno stillicidio, è successo in questi 12 anni, se
rimaniamo in questa situazione è uno stillicidio ancora più grave. Ma allora qual è la
soluzione? La soluzione è che tutti quanti i Sindaci del Piovese e tutte quante le
forze politiche facciano battaglia comune per risolvere il problema, perché altrimenti
non si risolve.
Io lavoro a Padova, insegno all'Università, non venite a dirmi che ci si arriva in 20
minuti, non è vero che ci si arriva in 20 minuti! Non potete dirmi che quando un
anziano ha bisogno di un intervento chirurgico e ha bisogno di assistenza, occorre
andare a Padova per farlo! Noi queste cose non possiamo perderle, ma adesso mi
dicono che tanto noi non le perdiamo..! Quando mai in sanità le cose sono cambiate
un giorno per l'altro? E` sempre stata una cosa lenta, lenta, lenta. Io l'ho vissuta,
sapete, da tanti anni questa cosa. E` lenta al punto che non ci si accorge che la
terra sta girando e il sole sta fermo.
A questo punto non credo a nessuno di coloro che mi dicono che c'è una soluzione,
perché mi è difficile comprendere, mi è difficile capire che quello che abbiamo
sempre ottenuto, quel poco che abbiamo ottenuto e con grande difficoltà, ci sarà
dato adesso con grande facilità e ci sarà dato in abbondanza. Non è mai successo
questo.
Quindi, con grande responsabilità io credo che anche su questo la Commissione
debba continuare a lavorare, che i Sindaci, i partiti politici si rendano conto che la
perdita della nostra struttura sarà un danno per tutto quanto il Piovese, fino a
Legnaro sapete, perché anche da Legnaro vengono a Piove. I dipendenti
dell'ospedale sono di tutta quanta l'U.S.L.. E` una ricchezza questa, non possiamo
perdere questa ricchezza. Abbiamo una struttura ospedaliera che dal punto di vista
alberghiero è migliore di Padova. Questo lo vogliamo perdere? La soluzione è
l'unità, è quello che abbiamo detto e l'ho detto anche nel 2002, quando Padrin
diceva di andare con la bassa padovana. Prima di tutto la Regione ci deve dire - e
sono le richieste che avete fatto - che la sanità nella provincia di Padova è
l'ospedale Sant'Antonio, lasciate perdere il nuovo ospedale, quello universitario, su
36
questo
nessuno
di
noi
ci
metterà
le
mani,
sarà
il
Sant'Antonio,
sarà
Camposampiero, sarà Cittadella, sarà la bassa, sarà Piove di Sacco. Questo ci deve
dire la Regione, ma ce lo dire chiaramente, mediante schede ospedaliere che dicono
questa è la programmazione sanitaria, questo è quello che avrete a Piove di Sacco.
Se non ci dicono questo, io non mi fido, mi dispiace e continuerò a fare la mia
testimonianza così come ho fatto, sapete da quando? Da quando amministravo
l'ospedale di Piove di Sacco, 1977 per la cronaca, quindi 30 anni e continuerò a
farlo.
VALERIO CARLO - Consigliere gruppo A.N.
Noi finalmente questa sera parlando di questo argomento che è così importante per
tutti i nostri concittadini, abbiamo sentito la Regione. Io vi dirò che in qualità di
amministratore quello che ho sentito non è che mi abbia chiarito molto le idee.
Abbiamo sentito un Consigliere regionale che dice che le decisioni le prende
l'Assessore regionale, non lo prendiamo noi. Io mi auguro che così non sia.
L'Assessore regionale prenderà le decisioni in funzione delle leggi che la Regione
Veneto si è data e delle regole che la Regione Veneto ha fissato. Ma non è l'unico
intervento che mi ha un po' stupito. Gli interventi che mi hanno stupito di più sono
quelli che dicono due cose completamente opposte e che non prendono in
considerazione un elemento davvero fondamentale. Noi che come forze politiche di
questo territorio abbiamo deciso, dopo avere fatto una valutazione precisa, che a
certe condizioni, molto chiare e ben dettagliate, per il territorio probabilmente
sarebbe meglio fare una scelta con Padova, abbiamo bisogno di risposte di un certo
tipo. Le risposte devono essere del tipo, per esempio: le schede ospedaliere su una
U.S.L. che oggi è strutturata in un modo diverso, possono essere preparate oggi
immaginando quello che sarà domani? No di sicuro. Quindi chi dice: adesso
prepariamo le schede ospedaliere per la U.S.L. 16 come sarà domani, con dentro la
Saccisica, dice qualche cosa che non è corretto. Questo non è possibile. Ma del
resto non è neanche possibile fare delle scelte adesso di cambiamento di U.S.L. con
delle garanzie precise di quello che succederà dopo, perché le uniche garanzie sono
la programmazione regionale, sono le schede ospedaliere, o sennò invece che
andare avanti a fare proposte di legge una dietro l'altra per spostare questi
disgraziati dei nostri concittadini da una parte all'altra delle U.S.L., facciamo fare
dalla Regione, che ha l'obbligo di legiferare, una proposta di legge sulla
strutturazione nuova di tutto il sistema sanitario regionale. Questo deve fare la
Regione, non devono farlo i Comuni. I Comuni devono dare le indicazioni, ognuno al
proprio livello di capacità decisionale, alla Regione, la quale dopo deve organizzare
37
il resto; ma se il tutto non è inquadrato in un ambito più ampio, è difficile
immaginare di trovare delle soluzioni che davvero funzionino località per località,
piccola regione della provincia per piccola regione della provincia. Questo non va
bene. Noi abbiamo espresso un punto di vista che collima con ciò che il Sindaco ha
presentato, a patto che. Questo "a patto che" è fondamentale, ma abbiamo capito
stasera che garanzie in questo momento non può darcene nessuno, però per
esempio potremmo cominciare a vedere delle interrogazioni in Regione che
chiedono: come mai i Primariati a Piove di Sacco che sono scaduti perché i Primari
sono andati via, non sono ancora stati rinnovati? Cominciamo anche da queste cose
per vedere che cosa succederà. Questi potrebbero essere segnali che poi ci fanno
credere che le cose stanno andando in una direzione o in un'altra. Una volta tanto
io sono perfettamente d'accordo con Lino Conte. Visto che mi sembra che le idee
chiare, per quanto riguarda la Regione, non ci siano ed ancora abbiamo questa sera
assistito ad un dibattito, anzi ad un confronto, anzi ad uno scontro fra destra e
sinistra della Regione riportato sul territorio nostro, e questo non ci ha aiutati a
capire meglio, allora facciamo pressione, dobbiamo tutti insieme fare pressione per
avere tutte le garanzie in tutte le forme che possono essere in qualche modo date.
La garanzia migliore sarebbe quella di una legge regionale che definisce con
chiarezza qual è il futuro della sanità in questa regione e quindi anche nelle nostre
aree. Forse questo non potremmo averlo domani, ma da domani possiamo avere
una serie di impegni, perché è pur vero che poi vengono le elezioni e cambiano gli
amministratori, è pur vero che uno può promettere in un'assemblea pubblica a
Piove di Sacco una cosa e poi andare la sera dopo a 50 km. da qua a promettere
esattamente il contrario o qualche cosa che di fatto mette in discussione ciò che è
stato promesso la sera prima, ma se questi impegni saranno sempre più formali,
sempre più condivisi e sempre più pubblici, forse piano piano cominceremo ad
avere
un
quadro
preciso.
Senza
un
quadro
preciso
a
questo
punto
io
rappresentante di una parte dei cittadini di Piove di Sacco, non me la sento di dire
sì, va bene, approviamo in fretta e furia questa proposta di legge regionale.
Ragioniamoci su. Credo che questa sera molti che avevano delle idee già ben
precise, siano rimasti piuttosto disorientati. Ripeto, nello spirito assolutamente
condivisibile la scelta, a patto che le cose stiano in un certo modo. Se in questo
momento non c'è la maniera di garantire che le cose stiano così, aspettiamo e
intanto muoviamoci tutti insieme fino a quando avremo la garanzia assoluta che
quello che avevamo immaginato su ciò che ci era stato in qualche modo prospettato
è realizzabile. A quel punto il nostro punto di vista sarà, quello sì, va bene, le cose
stanno in questo modo. Prima non ci fidiamo.
38
BATTISTELLO LINO - Consigliere Gruppo Margherita
Forse i cittadini piovesi di fronte a questo nostro discutere si sono stancati e
giustamente se ne vanno, perché non riescono a cogliere l'essenziale di questa
nostra discussione, a mio avviso. Io parlo come politico e parlo anche come
professionista. Sono molto amareggiato da quanto si è fatto evidente da alcune
persone, perché vorrei sapere chi va a riferire in 5^ Commissione che a Piove di
Sacco ci sono fughe e non mette in conto che Piove di Sacco è uno dei pochi
ospedali che è in attivo, tra fughe ed attrazioni; non mette in evidenza che ha una
performance tra costi e benefici in positivo. Non mette in evidenza che fa 13.000
ricoveri all'anno, e non sto qui a speculare quanti ne fa Chioggia, però vi dico che
Chioggia, sebbene Tiozzo Lucio dica, del quale anche sono amico, che la
cittadinanza d'estate aumenta, non fa più ricoveri di Piove di Sacco neanche in
luglio ed agosto. Allora la critica è stata: ma voi avete un alto tasso di
ospedalizzazione, tutti quelli che passano dalla strada li ricoverate. E parliamo di
numeri.
Noi
siamo
superiori
alla
media
regionale
di
4%
come
tasso
di
ospedalizzazione e su 13.000 ricoveri del 2006 il 4% è 520. Allora se sono 13.000
meno 520, saranno sempre 12.500 i ricoveri che dovevano essere fatti. Questo
cosa sta a dire?
Che Piove di Sacco non soddisfa una popolazione di 65.000
abitanti, ma ne soddisfa una di 120.000 abitanti e i ricoveri sono pari ad una
popolazione di 120.000 abitanti, perché i Comuni di Bovolenta, Candiana,
Campolongo, afferiscono a Piove di Sacco, senza contare Cona e qualcun altro, con
tutti i problemi, visto che faccio Geriatria, che si collegano a una dimissione difficile
e di cui dobbiamo farci carico, con un impegno di risorse umane - è qui dove ci
arrabbiamo maggiormente - che è pari a quello di Chioggia. Non ci sono cittadini di
serie A e di serie B, sia ben chiaro. Sono stati dati pochi soldi a tutti, ma noi in
questi anni - ed è per questo che sono amareggiato - siamo stati maltrattati
veramente, non riconoscendoci proporzionalmente l'equa risposta in risorse umane.
Piove di Sacco fa 800 parti, quasi, quest'anno, come ospedale che non fa niente,
come ospedale che non ha senso di esistere! Perché qualcuno qui l'ha detto e i
professionisti che ci sono questa sera e sono presenti, domani mattina non so come
andranno a lavorare! Vi ringrazio! Mi dispiace che anche a componenti della 5^
Commissione sia stato riferito questo, perché sono stati dei componenti della 5^
Commissione che hanno detto questo, i direttori hanno detto che va tutto bene,
mentre qualche altro si è lamentato e i dati che sono arrivati stanno a significare
che l'ospedale di Piove di Sacco non è produttivo. Sono in internet, andateli a
vedere, se volete vi annuncio altri numeri, ma mi fermo qui con i numeri. Quello
39
che mi amareggia maggiormente, però, è che se dobbiamo prendere una decisione
e dobbiamo rimanere in questo limbo ancora per altri anni e ci siamo già da due o
tre anni, noi sì come ospedale allora moriremo, moriremo asfissiati ed arrabbiati.
Per questo io dico invece, contrariamente a quanti hanno detto di usare prudenza,
fate in fretta, siamo stanchi.
GIANELLA DAVIDE - Consigliere gruppo D.S.
Non voglio ripetere cose dette e ridette dai Consiglieri Conte, Valerio e dal collega
Battistello; come sempre, sulla sanità ci siamo incontrati anche in altri Consigli
comunali.
Anch'io sono rimasto perplesso dell'incontro di questa sera, perché non riesco a
capire da chi è composta la Commissione sulla sanità regionale, la 5^ Commissione
regionale. Sembra non sia composta da nessuno dei presenti e comunque che le
scelte sulla sanità non vengano prese dalla Regione o che chi è in Regione certe
responsabilità non se le prenda. Dico anche che è stato ribadito dal consigliere
Battistello, che è anche un professionista che lavora nel presidio ospedaliero di
Piove di Sacco, che si parlava di fughe, un Consigliere regionale ha detto che basta
guardare le fughe. Non voglio citare una marea di numeri, ne cito uno solo, che è il
dato più recente di cui dispongo: si parla di un dato di attivo e di passivo fra i due
presidi ospedalieri, di cui uno, Piove di Sacco, è in attivo, abbiamo 11.391.000
euro, in termine tecnico mobilità attiva, ed una mobilità passiva del presidio
ospedaliero di Chioggia con uno sbilanciamento di 7 milioni di euro fra attivo e
passivo. Questi dati sono dati che ho preso dal sito dell'U.S.L. 14. Quando si dice
basta guardare le fughe, bisogna anche stare attenti, perché poi si devono
guardare, sono dati grezzi che vanno analizzati nella realtà e calati con i ricoveri e
con la qualità di servizio erogato. Poi c'è tutta un'altra serie di parametri sui quali
non mi addentro. So solo che se ci troviamo qui stasera, ci troviamo a causa di una
situazione penalizzante attualmente per il presidio ospedaliero di Piove di Sacco ed
una situazione che è da definire emergenziale. E` una situazione con un Primariato
di Medicina che non serve la scheda ospedaliera, è due anni che non viene
nominato. Cosa stiamo aspettando di nominare il Primario di Medicina dell'ospedale
di Piove di Sacco? Aspettiamo le eccellenze da Padova, mi consigliano? Io non
penso che bisogna aspettare ancora. Prima ci si chiedeva: ma queste condizioni
quando volete siano rispettate, quelle di cui parlava il Sindaco di Piove di Sacco?
Alcune subito, Primariato di Medicina e Primariato di Neurologia subito. Sui tempi
certi penso non ci sia niente da ridire. Sugli accorpamenti e scorpori si discuterà,
però ci sono cose dalle quali non si può prescindere, non si può prescindere da
40
erogazione di finanziamenti, da servizi che devono avere una qualità comunque
garantita e che Piove di Sacco cerca di garantire, così come l'U.S.L. in generale,
però necessita di determinate condizioni che devono essere rispettate. Questa sera
fra tutte quelle che sono state dette, mi faccio portavoce per quanto riguarda la
nomina dei Primariati. Visto che questa sera ci sono i componenti e i rappresentanti
della Regione... è stata bloccata dall'Assessore, che questa sera non è potuta
venire, è stata bloccata dall'Assessore regionale la nomina dei Primariati. Una
responsabilità politica c'è, lampante, quindi chi ce l'ha se la deve prendere davanti
a tutti in questo momento, perché sulla sanità non si gioca, non si possono fare
giochi politici per peso o non peso.
CANOVA ALBERTO - Consigliere gruppo Forza Italia
Pensavo anch'io di chiarirmi bene le idee questa sera, ma ho potuto constatare
principalmente una cosa, che le idee sono venute solo a due forze politiche, idee
sulla nostra U.S.L. per cercare di migliorare questa situazione, e parlo di Forza
Italia e Alleanza Nazionale, idee contrapposte, però due idee. Io non ho sentito da
parte degli altri Consiglieri idee precise, ma ho solo sentito fare, - scusate,
passatemi il termine, è tardi, non mi vengono altri termini diversi - terrorismo, cioè
state attenti perché questa situazione vi può portare da una parte o dall'altra,
attenzione, si chiude, non si chiude. Quindi non sono venute fuori, a mio parere, ed ho preso degli appunti - non sono venute fuori delle idee ben precise o delle
soluzioni a questo problema.
Abbiamo qui presente la presentatrice del progetto di legge che ha sentito tutte le
rimostranze che abbiamo fatto. Volevo anche dire che condivido quello che ha detto
il Sindaco di Piove di Sacco perché l'ospedale è un bene comune e non si può dire
che è di destra o di sinistra, l'ospedale è di tutti e tutti dobbiamo difenderlo. Mi
sento di condividere le idee del Sindaco di Piove di Sacco e mi sento di condividere
anche la proposta che ha fatto il consigliere Conte e cioè fronte unico, tutti i Sindaci
della Saccisica, tutte le forze politiche, antenne in alto ed orecchie aperte.
Quindi farei una proposta alla consigliera Bertipaglia, che ha la pazienza di stare qui
ad ascoltare tutti noi, di riportare poi queste nostre cose in Consiglio regionale e
magari darci quelle rassicurazioni che vengono da tutte le parti politiche che
rappresentano il Consiglio comunale.
TORMENA CLAUDIO - Presidente del Consiglio comunale
41
Per cercare di fare un po' sintesi di quello che è stato detto questa sera, volevo
proporre ai Consiglieri comunali quanto meno di prendere una formale decisione e
di incaricare il Sindaco affinché si faccia carico di quanto ha detto questa sera,
senza prendere immediatamente una decisione su quale proposta di legge
approvare... [cambio CD]
CROSTA MARIO - Sindaco
Voglio ringraziare i cittadini che sono ancora presenti e i Consiglieri comunali che
con grande senso di responsabilità hanno fatto gli interventi che tutti hanno potuto
sentire.
Devo dire di provare un certo disagio rispetto alle espressioni da parte dei
Consiglieri regionali ed anche poco rispetto perché ho sentito qualcuno dire: tanto
che l'ospedale di Piove di Sacco vada da una parte o vada dall'altra nessuno prende
dei voti. Scusate, ma questa è mancanza di rispetto verso dei cittadini, è mancanza
di rispetto verso delle persone che comunque hanno il diritto di essere rispettate e il
diritto ad avere dei servizi sanitari di qualità. Come ci è usuale, noi siamo stati
molto chiari, è stata richiamata la compattezza, ma su questo argomento il
Consiglio comunale di Piove di Sacco si è sempre espresso all'unanimità, tra i
Sindaci del territorio la compattezza c'è. Faccio un invito formale anche al Sindaco
Fecchio perché anche lui ritorni al tavolo e veramente si possa ragionare in termini
di rispetto e di attenzione al territorio.
Per quanto riguarda le espressioni sui progetti di legge, le possibilità di risposta
sono tre: c'è il sì, c'è il no e c'è anche il non dare risposta. Rispetto ad una latitanza
completa da parte dei Consiglieri regionali, io proporrò ai Sindaci che non ci sia
nessun tipo di risposta, perché noi abbiamo posto delle questioni molto concrete,
molto precise. Non ci aspettavamo che qualcuno dicesse che ci sarà tutto il
Consiglio regionale che voterà in una determinata maniera, ma dei Consiglieri
regionali che hanno partecipato cortesemente a questa serata non c'è stato
nessuno che abbia detto sì, va bene o no, non va bene, quanto veniva proposto.
Assumersi le responsabilità significa assumersele in proprio, poi eventualmente
creare le condizioni perché questo diventi un consenso più ampio, ma prima di tutto
significa assumersele in proprio. Io sarò anche duro, ma non ho capito quei
Consiglieri regionali che sono presenti stasera se dicono sì o se dicono no alle
condizioni che sono state prospettate. Questo, abbiate pazienza, è prenderci in giro.
Non significa niente dire in Commissione ho votato, l'altra volta c'ero, l'altro
giorno... ma bisogna dire: c'è un territorio, ci sono dei Consigli comunali che hanno
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stabilito determinate condizioni, dite sì o dite no? Potete dire di no, non è un
problema, ci si confronta, ma un atteggiamento responsabile questo richiede.
Magari il prossimo Consiglio comunale allargato verremo in Regione a farlo, perché
rispetto alla tematica della sanità non è pensabile che le persone siano prese in
giro.
Allora veramente vi chiedo una assunzione forte di responsabilità, a partire da voi
che siete qui stasera. Adesso tra Sindaci ci troveremo, faremo le nostre debite
considerazioni, riporteremo le questioni all'attenzione del Consiglio comunale, però
vi dico veramente che nutro un profondo senso di delusione rispetto alla capacità di
assumervi le responsabilità. Chiederemo un incontro all'Assessore, faremo tutti i
livelli di pressione immaginabili e possibili, e a mio avviso centro destra e centro
sinistra non è questo un argomento che ci vedrà divisi, ma tutti i livelli di pressione
immaginabili e possibili li porteremo avanti perché di fronte ad un tema così
importante e così serio, non è pensabile che qualcuno venga a dirci che tanto
andare da una parte o andare dall'altra nessuno prende dei voti, è una cosa
inaccettabile.
PIERGIORGIO CORTELAZZO - Consigliere regionale
Non so se il Sindaco di Piove di Sacco si riferisse ad una parte nel mio intervento,
ma evidentemente siccome da bambino mi hanno insegnato a dire che forse non mi
sono spiegato bene e non che qualcuno non ha capito bene, io non ho detto che qui
ci stiamo giocando dei voti, Sindaco di Piove di Sacco, ho detto e preciso che
proprio perché penso che da questa vicenda nessuno sia nelle condizioni o sia
propenso a fare una proposta di legge per prendere due voti o quattro voti, al
centro di tutta la discussione deve esserci il mantenimento dell'ospedale di Piove di
Sacco con le funzioni attuali e, se siamo tutti bravi e compatti, magari anche di
potenziarlo. Il consigliere Conte prima ha fatto una ricostruzione per cui i presìdi, la
sanità nella provincia di Padova si regge con un ospedale importante, di eccellenza,
con la presenza dell'Università sulla città capoluogo, ma non può prescindere dal
fatto che ci sia un ospedale della bassa, come diceva prima il collega Gallo, che
comunque è frutto della chiusura di 4 ospedali. I Sindaci del territorio della bassa
padovana prima di addivenire a decisioni, hanno dibattuto - per Lei saranno tanti due anni e mezzo, perché sono scelte importanti che incidono sul territorio,
ovviamente quello dell'alta padovana, Camposampiero, Cittadella e Piove di Sacco.
Ribadisco che le decisioni siamo in grado di prenderle, le prendiamo tutti i giorni,
ma se vogliamo buttarla nella polemica, io dico: ma lei stamattina si è fatto
rappresentare dal comitato promotore delle 8000 firme, che evidentemente hanno
43
sbagliato palasport se 8000 persone non erano qua questa sera o 1000 o 300 o
500? Questa mattina a parte i tre Direttori Generali, c'erano due persone che
rappresentavano un comitato e lei dov'era? Perché non si è fatto sentire?
CROSTA MARIO - Sindaco
Non sono stato invitato. Ho chiesto alla segreteria di Bazzoni se potevo partecipare
e mi è stato detto di no.
PIERGIORGIO CORTELAZZO - Consigliere regionale
Bazzoni invece oggi ha detto che lui ha invitato tutti coloro che hanno chiesto di
essere invitati.
CROSTA MARIO - Sindaco
Allora c'è qui il Segretario Comunale che può dire come sono andate le cose. Per
cortesia, prima di parlare bisogna avere conoscenza dei fatti. Ho ricevuto un
telegramma, ho chiesto di potere partecipare e mi è stato detto di no.
PIERGIORGIO CORTELAZZO - Consigliere regionale
Allora il Presidente della 5^ Commissione ha sbagliato.
TORTOLATO GIORGIO - Consigliere Gruppo Forza Italia
Vorrei fare un intervento un po' di pelle, perché questa sera veramente ne ho
sentite di tutti i colori. Dalla prima analisi che ha fatto il signor Sindaco, con la
quale mi trovo molto concorde, alla fine sono giunto alla mia personalissima
considerazione che qua c'erano due punti all'ordine del giorno da discutere. Sono
due ordini del giorno uguali, è un copia incolla, cambiano due righe, dove uno
sostanzialmente dice che si va verso una nuova viabilità con tempi di percorribilità
oggettivamente rapidi e dà un'indicazione sull'ubicazione del nuovo ospedale,
mentre il progetto di legge 260 dà rilevanza alle categorie sociali più fragili. Questa
è l'unica differenza che c'è nei due disegni di legge. Però ciò per cui a me viene
proprio il nervoso a dirlo è che a gestire questa U.S.L. in questi anni è stato un
incapace, un incapace che questa mattina ha detto che invece tutto andava bene e
questo signore doveva essere mandato a casa prima. Chi aveva il potere per farlo
doveva farlo e se è un amico mi dispiace, se non è un amico mi dispiace lo stesso,
ma chi è chiamato a gestire il sociale, il bene e la sanità pubblica, se non lo fa
correttamente, lo si deve mandare a casa, e questo è un primo punto. Non è stata
fatta una ripartizione equilibrata delle risorse, è stato spostato il centro decisionale
44
ed anche questo è un fattore molto grave. Quindi significa che si è lavorato male, si
doveva lavorare meglio.
Il signor Sindaco ha ribadito il concetto che bisogna intervenire dove ci sono
situazioni di inefficienza. Non si è intervenuti e questo va tutto a discapito di quei
poveri signori che stavano seduti là, perché questi signori chiedono di essere curati
bene, in tempi brevi. Quando vanno al Cup a fare una prenotazione e si sentono
dire lei è fortunato, ha una prenotazione per il 22 di novembre, sì, fatto salvo che
non è il 22 di novembre 2007, ma è il 22 novembre 2008! Quindi tagliamo quelle
che sono le liste di attesa. La gente che era seduta lì, si aspettava queste risposte
stasera, non solo, ma essendo piovesi, anche che l'ospedale di Piove non venga
chiuso. Invece abbiamo sentito dire che molto probabilmente verrà chiuso. Questa
è una delle più grandi aziende che c'è nella Saccisica, nel territorio, dà lavoro ad un
sacco di persone, tra l'altro persone che della Saccisica sono anche poche, sono
molto spostate come riferimento territoriale più verso Chioggia e di questo me ne
dispiace, però chi doveva pensare a fare una gestione corretta del nostro
nosocomio, non è stato in grado di farla e si doveva intervenire prima. Ripeto, chi
ha le capacità e le competenze per fare questo, doveva farlo, ed è un discorso che è
a prescindere da chi sta in Regione adesso, se è del centro destra piuttosto che del
centro sinistra o viceversa, perché ce lo diciamo sempre, la sanità non ha bandiere
e non ha colori, ma sembra che così non sia.
RANZATO ANTONIETTA - Consigliere Gruppo D.S.
Volevo ringraziare il signor Sindaco perché ha espresso il nostro sentimento e il
nostro sentire questa sera. Volevo anch'io richiamare alla responsabilità i nostri
Consiglieri perché una programmazione deve essere anche portata avanti e
sollecitata da loro. Ringrazio anche la consigliera Regina Bertipaglia, perché
comunque credo che stia portando avanti le istanze di tutti i Comuni della Saccisica.
Ringrazio anche i Sindaci che sono qui presenti perché credo che veramente in
prima persona sentano le richieste dei cittadini. Non ci sono qua le 8000 persone,
però quelle persone hanno dato mandato ai nostri Sindaci. Per questo io invito
veramente ad una azione comune, come abbiamo dimostrato noi Consiglieri di
essere veramente uniti nelle proposte e quindi di dare una risposta anche con
sollecitudine, non solo con prudenza.
TORMENA CLAUDIO - Presidente del Consiglio comunale
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Questo è l'intervento conclusivo, in questo abbiamo raggiunto il termine per questo
Consiglio comunale, non possiamo dare spazio ad ulteriori interventi. Per cui questo
Consiglio comunale si chiude qui ed auguro a tutti una buona serata.
L'odierna seduta è chiusa.
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