PIED DE POULE: CINQUE CURIOSITÀ SULLA FANTASIA OPTICAL
1.
Il nome deriva dal francese e significa “piede di gallina”. La data di nascita effettiva è sconosciuta ma
nel 1800 in Scozia i pastori indossavano un capo esterno di stoffa tessuta in lana con questo pattern.
Nel 1930 il pied de poule viene adottato dalle classi sociali benestanti come simbolo di ricchezza ed
eleganza, per distinguersi dalla massa.
2. Questo tessuto si ottiene con un’armatura saia e un particolare ordine di colori nei fili della
trama e dell’ordito (si alternano gruppi di quattro fili neri e quattro bianchi insieme). Realizzato
principalmente in lana cardata o pettinata, viene utilizzato per confezionare capi di
abbigliamento sia da uomo sia da donna.
3. Il 1947 è l’anno del New Look di Dior. Proprio in questo periodo il designer
consacra il pied de poule come sinonimo di raffinatezza e stile, tanto che
decide di utilizzarlo per il packaging della sua più nota fragranza: Miss
Dior. Da quel momento questa fantasia venne riproposta e adottata da diversi
couturier che nel tempo ne hanno fatto un vero e proprio trend.
4. Gli anni ‘60 furono decisivi per il successo del pied de
poule. Grazie ad un approccio curioso e metodico nei
confronti del futuro, un gruppo di giovani artisti
diede vita a una corrente la cui attenzione poggia
sulle illusioni ottiche: l’optical Art. La moda non può
che prenderne ispirazione: stilisti come Charles
Jourdan e Roberto Capucci crearono abiti con texture
effetto tridimensionale tra cui il pied de poule che
diventò una vera e propria tendenza.
5. Nel 1990 brand come Chanel, Louis Vuitton, Emporio Armani e Moschino utilizzarono il pied de
poule per le loro collezioni conquistando anche le star del red carpet. Più tardi, Chanel e
Moschino riproposero la fantasia optical su pantaloni, giacche e abiti. Il più dissacrante:
Alexander McQueen che nel 2009 realizzò un all-over su tutto il corpo delle sue modelle.
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pied de poule: cinque curiosità sulla fantasia optical