Copia di 5fdd5a98e5b49079ef5c1edab50a6195 II Pisa di Gianluca Campanella ◗ PISA Telefonata alla centrale operativa dei carabinieri: «Sono la mamma di uno scout e mio figlio deve fare la route. Mi può dire il numero dei taxi di San Rossore?». Risposta di una gentilissima donna in divisa: «Signora, San Rossore fa parte di Pisa. Le do il recapito di Radio taxi». Commento di Marta, un capo scout: «La mamma è sempre la mamma!» Per qualcuno dei trentamila R/S, Rover (maschi) e Scolte (femmine) da 16 a 21 anni, la giornata di ieri è cominciata così: con il passaggio in auto di un tassista. Ma tanti, anzi tantissimi ragazzi giunti in città per la route nazionale organizzata dall’Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani) l’hanno davvero fatta a piedi. Arrivo a Pisa. Ogni regione ha scelto un diverso mezzo di trasporto: bus in prevalenza, che hanno lasciato gli “Erre ed Esse” dentro il parco alle porte di Pisa; ma anche nave, treno o aereo. Questi ultimi due gruppi, dalla stazione ferroviaria centrale fino a San Rossore (circa 8 chilometri) hanno percorso l’ultimo tratto di un lungo cammino che li porterà alla “scelta”. I ragazzi sono in marcia dal primo agosto e sarà anche piacevole passare da Piazza dei Miracoli e scattare l’inevitabile selfie; ma il sole di agosto si sente tutto. Ecco che viale delle Cascine si trasforma in un lento calvario: gli R/S camminano in silenzio nel sentiero di sabbia su cui i cavalli eseguono le sgambettate all’alba; com’è noto la rena fa bene alle articolazione degli equini, ma aumenta la fatica dei bipedi. Allora una scolte nota l’insegna della clinica privata e non resiste: «Raga’, c’è na casa de cura! Ce fermiamo?». Qualcuno prova ad animare l’interminabile serpentone, svuotando bottigliette d’acqua addosso agli altri, come durante le attese dei concerti rock; o tentando la carta etnica: «Brindisino nel mirino». Non riscuote molto successo. Altre 3 (tre) ragazze hanno la forza di cantare «danza la vita, danza la vita»; ma smettono poco dopo. Molto apprezzato, invece, il viadotto dell’autostrada: quei 24 metri di ombra che fanno partire uno spontaneo «Ooh!». Porta del parco. Finalmente il truppone arriva al cancello dell’ex tenuta presidenziale e una scolte esausta domanda: «È ancora lontano?» Perché all’interno sono allestite circa diecimila tende e se ti capita quella in fondo, sono altri tre chilometri di strada. L’assegnazione dipende da vari fattori, ma di certo non dalla fortuna: nulla è lasciato al caso, l’organizzazione è perfetta e uno dei capi scout fa IL TIRRENO GIOVEDÌ 7 AGOSTO 2014 La marcia dei 30mila in aereo, treno e... taxi Passaggio per le vie del centro e sosta con selfie in Piazza dei Miracoli Stanchi ma felici gli scout prendono possesso della “tendopoli” Saluto del sindaco: «Per la città siete una ricchezza» «La vostra presenza è una grande ricchezza per la città e saremo felici, in questi giorni, di condividere insieme qualcosa del vostro cammino». È con queste parole che il sindaco Marco Filippeschi (nella foto con il vice Paolo Ghezzi), ieri alle 8 in piazza XX Settembre, ha salutato le prime comitive scout, scese alla Stazione Centrale e dirette a piedi verso San Rossore attraverso l’asse pedonale centrale della città. Filippeschi, accompagnato dal vice Paolo Ghezzi, ha donato loro una bandiera della città quale segno d’accoglienza: «Farà da cornice al vostro raduno – ha detto –. Siamo certi che la Route aiuterà a farlo conoscere e apprezzare anche al di fuori dei confini locali e regionali». notare che «con trentamila persone non ti puoi permettere di far decidere agli R/S dove dormire. Poi, certo, se due si mettono d’accordo per scambiarsi di posto e non ce lo dicono… La trasgressione fa parte della vita». L’ingresso è una immensa struttura di legno dove campeggiano le lettere R ed S, separate da una forcola, quel legno simile a una fionda gigante che tanti Fazzoletti al collo, scarponi e zaino in spalla: l’esercito dei boy scout durante l’invasione cittadina non poteva dimenticare la Torre e Piazza dei Miracoli hanno portato con sé nei chilometri di cammino: è il simbolo della scelta. Forcola come bivio. Ventuno anni è l’età massima per restare negli scout a «formarsi come persona», spiega Giacomo, uno dei capi: dopo bisogna effettuare «la scelta su come proseguire il cammino al servizio degli altri. Alcuni diventano capi; altri escono». Ma la loro testimonianza durerà tutta la vita, vedi un certo Bagnasco: un tempo GUARDA VIDEO E FOTOGALLERY SOCIAL inquadra la pagina con la App era un assistente scout, ora è il cardinale Angelo, presidente della Cei, che officerà la messa domenica. Giacomo, come Marta, è uno degli 816 membri dello One Team, la squadra di capi che manda avanti l’enorme macchina della Route 2014. Ognuno ha un compito diverso: accoglienza, mensa, logistica e così via. Ci sono anche frati, preti e suore, circa uno per ognuno La Route ispirata al tema del coraggio Il governatore Rossi: «Da voi stimoli per una società migliore». Filippeschi: «Testimoni del futuro» ◗ PISA Matteo Renzi e il ministro Roberta Pinotti: entrambi saranno a San Rossore È previsto anche l’intervento del ministro della Difesa, Roberta Pinotti al raduno degli scout in corso nel parco di San Rossore. Il ministro parlerà domani mattina, mentre oggi alle 18 nel “Campo del Futuro” è in programma la cerimonia inaugurale con il commissario europeo, Antonio Tajani. Sabato invece arriveranno il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti e l'ex ministro Cecile Kyenge. Oltre al presidente del Senato, Pietro Grasso e a quello della Camera, Laura Boldrini, domenica è atteso il premier Matteo Renzi alla messa officiata dal cardinale Angelo Bagnasco. Il governatore. Alla cerimonia di inaugurazione della quattro giorni che ha scelto come tema centrale quello del coraggio intervengono oggi anche il presidente della Regione Enrico Rossi e l'assessore alla presidenza Vittorio Bugli. «Mi auguro – scrive Rossi agli scout - che le vostre giornate in Toscana, terra di accoglienza e ospitalità, immersi in un luogo davvero speciale, in una natura forte e unica, siano un'esperienza ricca e intensa, e vi diano ispirazione per mettere solide basi e costruire tutti insieme quelle 'strade del coraggio' che avete scelto come tema impegnativo del vostro importante incontro. Il coraggio che è anche quello di prendere in mano la vostra vita, e di disegnare il vostro futuro di cittadini responsabili, generosi, impegnati e tolleranti. Dalla Carta del coraggio che uscirà dalle vostre giornate sono sicuro che verranno anche a tutti noi stimoli e spinte per costruire una società migliore. Sono certo che godrete e rispetterete questo luogo particolare e delicato per il suo patrimonio ambientale, faunistico, paesaggisti- dei 456 campi mobili che da tutta Italia convergono a San Rossore: hanno il compito di “assistenti spirituali” e organizzano preghiere e canti. Ma almeno nel primo giorno i trentamila hanno fatto quello che volevano: dormito, giocato, letto e tutto quello di cui un giovane dai 16 ai 21 anni sente il bisogno. Route locali. Dicevamo che i campi mobili sono partiti il pri- co che è il parco di San Rossore e che lo saprete apprezzare rispettandone la bellezza e unicità». Il sindaco. Marco Filippeschi oggi saluterà i 30mila scout con un benvenuto a nome della città. «È una grande felicità che abbiate scelto Pisa per concludere il cammino della vostra Route – anticipa Filippeschi –. Benvenuti a Pisa, dunque. Avete scelto Pisa per la vostra Route nazionale, ma da qui, da Pisa e dentro al Parco di San Rossore, inizia un nuovo, forse più grande e più impegnativo percorso e ciascuno di voi lo porterà nel suo cuore e all’interno della società, con la vostra spiritualità, le vostre riflessioni, le vostre proposte, il vostro impegno e la vostra amicizia. La vostra testimonianza si rappresenta con due parole chiave: coraggio e futuro». ©RIPRODUZIONERISERVATA Copia di 5fdd5a98e5b49079ef5c1edab50a6195 Pisa GIOVEDÌ 7 AGOSTO 2014 IL TIRRENO III SPIRITUALITà E TECNOLOGIE Generazione 2.0 sempre connessa e aperta al mondo «Siamo scout, ma siamo nel 2014. Non passiamo porta a porta a vendere biscotti, ma cerchiamo di rimanere in contatto con il mondo esterno». Davide Casaburi, rover di 19 anni proveniente da Castiglione del Lago (Perugia) è uno scout reporter, cioè uno di quelli che oltre a partecipare alla route, pubblicano foto sui social network e postano contenuti. Ci tiene a manifestare tutto il suo orgoglio scout: «Siamo la generazione 2.0 e vogliamo far capire che siamo anche ambientalisti. Qualcuno si vergogna di indossare il fazzolettone invece dei vestiti firmati, perché non è normale. Ma noi siamo ragazzi come gli altri». Così c’è un media center che pubblica ogni giorno su carta e in tempo reale su web tutte le notizie da San Rossore. C’è la diretta streaming e ci sarà Tv2000 (la cosiddetta televisione del Papa) a coprire gli eventi più importanti. Il supporto tecnologico sul campo viene da Regione e Telecom Italia che hanno realizzato un’infrastruttura in fibra ottica ad alta velocità lunga circa 8 chilometri: wifi, lan e collegamenti in telefonia mobile sono disponibili nel rispetto dell’ambiente. Giacomo Cocchi, uno dei capi scout in servizio a San Rossore, torna sul concetto della normalità, raccontando che studiava per laurearsi mentre guidava altre route: sia lui che i ragazzi avevano tempo libero per sé, perché «formiamo persone che siano in grado di vivere nel mondo». Lo dimostra per assurdo: se così non fosse, vedremmo i 30mila «stralunati», appena usciti da San Rossore. (g.c.) Scout in marcia sotto il sole, ma felici per l’arrivo a destinazione per la route nel parco di San Rossore Saponetta bio e niente falò le regole “verdi” dei lupetti L’Agesci difende lo spirito ecologista messo in dubbio dai critici del raduno «Facevamo la raccolta differenziata quando ancora nessuno la chiamava così» ◗ PISA mo agosto: per esempio il gruppo Castel di Sangro 1, ha ospitato in provincia dell’Aquila i tre gruppi Portogruaro, Messina 8 e Pistoia 1 per una route a tappe all’interno del Parco nazionale dell’Abruzzo. «A parte la tempesta una mattina, una ragazza in ospedale per malori non legati alla route e due camosci che hanno bloccato la strada è filato tutto liscio», racconta Veronica Narducci, 21 anni. Nei suoi occhi e in quelli degli altri trentamila, c’è un sorriso e una semplicità disarmanti: «Laggiù avevamo incontrato i piccoli di Monte Celio 1 che ci hanno chiesto di salutare i colleghi più grandi. Non pensavamo di incontrarli tra i trentamila di San Rossore, invece erano accanto a noi al check in». ©RIPRODUZIONERISERVATA Si parte da una saponetta biologica artigianale. Questa verrà usata, d'ordinanza, dai 30mila scout che sono arrivati ieri a San Rossore per il raduno nazionale. Nessun sapone o detergente personale. Nessun fuoco o falò. Tre giorni di panini e spaghettata finale. Le 30mila "cavallette" che dovrebbero secondo alcuni devastare il Parco di San Rossore, occuperanno l'1,5% dell' intera superficie del Parco, un'area, quella del viale delle Cascine Nuove che è già aperta al pubblico ed utilizzata ad esempio nei giorni del 25 aprile, del primo maggio, quando c'è la tris all'ippodromo e quando, in piena Pasqua, i pisani che non possono permettersi le vere vacanze, invadono di falò quella ed altre aree come quella del viale che porta al Gombo. Le oltre 800 tende dei capi scout che sono al Parco da diversi giorni, sono collocate nel pratone davanti all'amministrazione del Parco, dove c'è il ristorante Da Poldino. Senza un filo d'ombra, lì in quelle tende ci vuole coraggio a starci. E di coraggio ce ne vuole anche per gli altri scout che staranno nelle migliaia di tende nei pratoni lungo i tre chilometri del viale delle Cascine Nuove a poche decine di metri dall'asfalto e soprattutto lontano dall'om- Le prime sistemazioni nella “tendopoli” da 30mila abitanti bra dei pini che per motivi di sicurezza. «Sono stati potati e regola d'arte e non lo si faceva da decenni" dicono dall'Ente Parco. Il coraggio d'altra parte è il tema di questo raduno "route" nazionale. I 30 mila scout sono divisi in cinque quartieri di una città ideale immersa nel verde e abitata da gente coraggiosa. «Il coraggio di essere cittadini, di essere Chiesa, di farsi ultimi» precisa Giacomo Cocchi dell'Agesci di Prato. E don Mazzi, apparso e scomparso su una macchinina elettrica aggiunge: «Tutti coloro che alimentano la speranza sono coraggiosi». I quartieri di questa città ideale hanno un sindaco, una giunta ed una sorta di emittente locale con gior- Eredità positiva del raduno: la fibra ottica Ma dal Parco rassicurano: nessuno sbancamento, i cavi passano da una precedente cablatura ◗ PISA Il serpentone degli scout appena arrivati nel parco Gli scout del terzo millennio non fanno falò, dispensano a destra e a manca la fibra ottica, arrivano col torpedone, regalano quattro dromedari e usano muletti a motore, trapani e viti di acciaio per costruire "grandi strutture" di legno. I calzoncini di velluto blu, la "promessa" attorno al collo e le camicie celesti, quelle sì, restano. Un gruppo di boy scout che non canta attorno ad un falò sembra una contraddizione in termini, un temporale sen- za nuvole. Il falò glielo hanno impedito per motivi di sicurezza. La fibra ottica è necessaria più del binocolo o degli specchietti per comunicare da una vetta all'altra. I dromedari sono un omaggio a quelli che popolavano il Parco di San Rossore già nel '600 e non sembra che il fenicottero rosa e la cicogna abbiano per ora dimostrato insofferenza a questo ritorno. Il cinghiale neppure. Anche perché questi dromedari non vengono strappati a qualche popolazione ber- bera bensì sono nati e cresciuti in Italia. Gli scout terzo millennio però usano oltre alla fibra ottica (che verrà lasciata lautamente all'Ente Parco), il torpedone. Ben cinquecento bus li caricano e li scaricano al Parco. Alcuni sono arrivati in treno e si sono fatti la scarpinata dalla Stazione al Parco ma molti sono arrivati in bus. Eh no. Camminare, forse dovrebbero camminare di più. «Ma è un anno che camminiamo – dicono dall'Agesci – abbiamo già fatto diversi campi in tutta Italia di avvicinamento a questo evento». Sarà. nalista sul campo che a fine giornata fa una sorta di «pastone cronachistico» di quanto successo. Ogni quartiere ha una cappella, un palco, un media center (Rai News 24 e Tv 2000 seguiranno la tre giorni) bagni, docce, ambulanza fissa, e una stazione ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti. «Per favore non venite a parlare ai boy scout di raccolta differenziata visto che la facevamo quando nessuno neppure la chiamava così» sottolinea Cocchi rispondendo in maniera indiretta alle critiche sui rifiuti che 30mila scout lasceranno là dove pascono i cinghiali. Sindaco, giunta e un parlamentino comune in una sorta di tendone da circo dove verrà redatta la Carta del Coraggio e che sarà data in omaggio (si spera la legga), al premier Matteo Renzi che domenica assisterà alla messa alle 9. Gli scarichi delle docce (dove appunto si scioglierà il sapone biologico) sono collegati con delle condutture smontabili e di plastica, alla fognatura del Parco. «Le critiche avanzate da alcuni ambientalisti – fanno sapere dal parco – sono state premature perché arrivate quando il progetto della Route era solo una bozza accennata». Carlo Venturini ©RIPRODUZIONE RISERVATA Ritornando alla fibra ottica, dal Parco fanno sapere che questa è stata fatta passare da precedenti spazi di cablatura. Non un solo buco o vite sono stati aggiunti. Di viti e bulloni invece ne sono stati usati per le "grandi strutture" i cui pilastri di legno sono stati portati con muletti. Troppi muletti, troppi trapani (come si vede nei video divulgati dalla stessa Agesci) forse appannano l'immagine degli scout che con due nodi fatti bene tiravano su una Tour Eiffel di legno. Le grandi strutture che sono state tirate su a San Rossore sono ovviamente non fisse e sono collocate all'inizio del viale di Cascine Nuove e rappresentano una sorta di porta di accoglienza. (c.v.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA