ATTIVITÀ CAMERALE
IMPRESE E TERRITORIO
i fabbisogni professionali
CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA E
UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE:
UNA COLLABORAZIONE CON LODE
Intervista al Magnifico Rettore Marco Pacetti
a cura dell’Ufficio Comunicazione
T
ra gli interlocutori più preziosi per la
Camera di Commercio di Ancona compare senz’altro l’Università Politecnica
delle Marche: le due istituzioni collaborano infatti su vari fronti e in particolare su quelli dell’innovazione e della formazione. Con l’Ateneo
dorico l’Ente camerale ha sottoscritto quest’anno
una convenzione per una collaborazione in
attività di valorizzazione dei risultati della
ricerca universitaria di utilizzo nei processi
produttivi caratterizzati da un alto indice di
innovazione intellettuale (marchi e brevetti) a
livello nazionale ed internazionale.
L’iniziativa è coordinata dal Prof. Gianluca Gregori. Nel solco delle esperienze comuni a Camera di Commercio e Università si annovera la
costituzione della Scuola di commercio estero
e della Scuola EMAS per Consulenti e Revisori
Ambientali. L’Università è accanto alla Camera
di Commercio anche nell’intensa attività svolta
in tema di Arbitrato: il Prof. Daniele Mantucci, della Facoltà di Economia, è infatti Presidente
della Camera Arbitrale “Leone Levi” costituita
presso l’Ente camerale dorico. Ogni anno, inoltre, la Giornata dell’Economia, prezioso momento di approfondimento del sistema camerale
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sui fenomeni economici che interessano il territorio, vede l’intervento al convegno camerale di un
docente dell’Università Politecnica delle Marche.
È significativa anche la cooperazione in tema di
promozione territoriale: la Camera di Ancona,
infatti, ha avviato da alcuni anni un progetto di
Marketing Territoriale a partire da uno studio
condotto proprio con l’Università Politecnica delle Marche.
La collaborazione con l’Università Politecnica
delle Marche è inoltre alla base di due importanti realtà: l’Osservatorio sul Porto (coordinato
dal Prof. Paolo Pettenati, ISTAO) e quello della
Meccanica che si avvale della consulenza della
Prof.ssa Mariangela Paradisi e del Prof. Carlo
Bartolini.
L’Ente camerale dorico, infine, aderisce dal 1996
al progetto dell’Università Politecnica delle Marche nato come Campus One e poi evolutosi in
Campus World, per la realizzazione di tirocini
formativi aziendali all’estero. L’esperienza rappresenta un prezioso momento di raccordo
tra i percorsi didattici e le esigenze dell’economia reale, e favorisce l’integrazione con
il mondo lavorativo supportando i processi
d’innovazione che interessano il territorio.
Chi cerca lavoro lo fa, nella
metà dei casi, tramite internet. In Danimarca la quota
di chi si serve del canale della rete è del 93%... Dal suo
osservatorio privilegiato, sa
dirci qual è il rapporto dei
nostri studenti coi mezzi telematici applicati allo studio
e alla ricerca di lavoro?
Agli studenti del nostro AteMarco Pacetti
neo da tempo è offerta la possibilità di collegamenti gratuiti ad Internet sia
attraverso gli atelier informatici autogestiti
che, in ogni facoltà, mettono a disposizione
le macchine più moderne, sia attraverso i collegamenti Wi-Fi che permettono di utilizzare
il proprio PC in ogni punto dell’Ateneo. Perciò gli studenti sono abituati ad essere sempre connessi sia per lo studio che per svago
che per ricerca di lavoro; certamente la natura tecnico-scientifica dei nostri corsi favorisce
questa attitudine.
L’indagine Excelsior 2006 mostra un dato
interessante: da una parte nella Provincia
di Ancona una assunzione su tre viene
ritenuta difficile, dall’altra però le assunzioni avvengono in tempi più rapidi della
media specialmente quando si cerca personale con titolo di studio alto. La laurea
conta, per le imprese del nostro territorio,
al punto che la disponibilità dei laureati sopperisce alla carenza di competenze
specifiche richieste, di aderenza perfetta alla figura ricercata. Lo legge come un
invito alla flessibilità per i neo laureati,
come sintomo della rivalutazione dell’alta
formazione, oppure?
Il rinnovato interesse verso i laureati fa intendere che finalmente la qualità del capitale
umano sta guadagnando centralità nei piani
di investimento delle imprese. Nella economia della conoscenza non può che essere così
ed il nostro paese, come pure il territorio più
prossimo, ha molto da recuperare se non vuol
finire marginalizzato.
Excelsior mostra quest’anno
una preferenza ancora spiccata dei nostri imprenditori
per la laurea quinquennale.
Questo ci introduce a una
riflessione sul senso della
riforma e sul funzionamento
dell’articolazione del percorso di studi in due momenti,
triennale e specialistica: rispetto alla situazione dorica, quale risulta l’efficacia di
questa formula?
La preferenza dichiarata verso la laurea quinquennale dipende a mio avviso da vari fattori:
il primo attiene al mercato del lavoro ed al
livello delle retribuzioni. E’ chiaro che se con
poco più di 1000 /mese è possibile ingaggiare
un laureato “lungo” ciò bloccherà l’appetibilità di laureati “brevi” che costano quasi uguale. Il secondo motivo è di tipo culturale nel
senso che il mondo del lavoro non è ancora
abituato ai due livelli di laurea e forse anche
il sistema universitario deve meglio definire i
percorsi formativi. Mentre, per esempio, nelle Facoltà di Ingegneria il sistema 3+2 sembra
dare buoni frutti (più laureati, più giovani e
subito al lavoro) non altrettanto avviene nelle
altre Facoltà.
L’Università Politecnica delle Marche si
attesta quest’anno in vetta alla classifica
italiana degli atenei. Un riconoscimento
importante per una Università giovane e
tenace che ha attivato corsi di laurea di
grande interesse e attualità: quali sono le
caratteristiche e i punti di forza del vostro
Ateneo? Su quali aspetti c’è ancora da lavorare?
Quest’anno la ormai storica graduatoria del
Censis-Repubblica colloca l’Università Politecnica delle Marche al 1° posto assoluto
tra gli Atenei italiani. Sembra una meta impossibile per un ateneo di poco più di trenta
anni. Tuttavia il fatto non ci sorprende molto
perché fin da quando tali graduatorie sono
apparse il nostro Ateneo ha sempre figurato
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nel gruppo di testa. Questa presenza costante nella alta classifica è la garanzia più solida
che il primo posto di quest’anno non è frutto
del caso. I punti di forza dell’Ateneo sono la
qualità delle strutture e dei servizi agli studenti; investimenti rilevanti in edilizia, attrezzature, informatica, multimedialità sono stati
resi possibili negli anni passati grazie ad una
gestione finanziariamente molto oculata che,
anche in tempi assai duri per le Università
pubbliche, hanno garantito standards di servizio elevati. Mantenere questi livelli richiede
di non rallentare ma di proseguire nelle politiche che mettono al centro delle attenzioni
lo studente con le sue esigenze di formazione
ma anche di integrazione piena nella vita sociale della comunità.
Camera di Commercio e Università Politecnica delle Marche hanno sottoscritto
quest’anno un accordo per collaborare in
attività di valorizzazione dei risultati della ricerca universitaria da utilizzare nei
processi produttivi caratterizzati da un
alto indice di innovazione. Ente camerale
e università stanno lavorando inoltre per
un ulteriore protocollo di intesa in tema
di lotta alla contraffazione. Il mondo acca-
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demico e quello industriale nella provincia
dorica sono dunque più vicini. Come saranno di fatto incentivate le relazioni fra le
strutture di ricerca dell’Ateneo e il sistema
produttivo?
La collaborazione tra autonomie funzionali, quali sono le Camere di Commercio e le
Università, rappresenta un modo emblematico per declinare uno degli assi portanti
delle nostre strategie che condensiamo nel
dichiarare di voler essere l’Università delle
3T: Talenti, Tecnologie, Territorio. Ebbene la
comune missione di contribuire allo sviluppo
del territorio utilizzando i migliori talenti e
le più innovative tecnologie, ha spinto a dare
spazio ad una iniziativa che riguarda la collaborazione per favorire la brevettazione di
invenzioni scaturenti dai nostri laboratori di
ricerca per creare le premesse di un adeguato
sfruttamento economico di nuovi saperi. Stiamo ora definendo i contorni di una ulteriore
collaborazione in un campo particolarmente
sensibile per le nostre imprese quale la lotta
alla contraffazione ove le nostre competenze
scientifiche, unite alla esperienza giuridicoamministrativa della Camera, possono essere
di grande aiuto alle nostre imprese spesso minacciate da attacchi fraudolenti provenienti
dall’estero ma anche dall’interno. Sono questi
alcuni esempi assai concreti di come due enti
con missione pubblica possano cooperare su
campi nuovi ma di grande rilievo economico
e sociale.
Tra i progetti già avviti con successo con
l’Ente camerale dorico, l’Università Politecnica delle Marche prevede da alcuni
anni Campus World, per l’organizzazione
di tirocini in tutto il mondo. In ambito di
rapporti con l’estero ci piacerebbe sapere
la sua opinione sul ruolo della promozione
dei processi di internazionalizzazione, e il
grado di “internazionalizzazione” dei nostri laureandi. Trova che sia sia diffusa tra
loro l’attitudine all’esperienza lavorativa e
formativa, anche di lungo periodo, all’estero? Saranno cervelli in fuga?
Campus World è un’altra significativa esperienza di proficua collaborazione che mette
in rete l’insieme di contatti a livello internazionale per accentuare il carattere globale che
agli studi universitari ed al lavoro è necessario
imprimere per preparare quadri professionali
adeguati. Le esperienze felici riportate dagli
studenti che hanno usufruito di questo speciale programma spingono ad affermare che
questa strada è quella giusta anche se una
parte dei laureati resta a lavorare all’estero
perché essi costituiranno altri nodi attivi della
rete di relazioni indispensabile nell’economia
globalizzata.
Dalla generazione al genere. Riscontra
presso l’Ateneo dorico una maggiore determinazione e profitto nello studio e nella ricerca da parte delle studentesse, così come
riscontrato a livello nazionale da statistiche, sondaggi (prove sul campo...)?
È esperienza ormai comune che sia nel profitto che nella ricerca le ragazze non hanno
nulla da invidiare ai colleghi maschi. Al contrario nei corsi a numero programmato, nei
quali si accede a seguito di test, è ormai assodata una prevalente presenza femminile.
Ma anche dalla esperienza internazionale di
Campus World si nota una propensione, una
determinazione e sostanzialmente un successo più ampio per le laureate.
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