LA COLTIVAZIONE DELLE ERBACEE PERENNI Per piante erbacee perenni si intendono tutte quelle piante che hanno una consistenza erbacea e sono in grado di vivere per un certo numero di anni. Numerose sono le classificazioni sulle erbacee perenni; una delle più pratiche ed importanti è quella che le classifica in base all’utilizzazione e alle loro caratteristiche (a tal proposito vedi Guida rapida all’utilizzazione delle erbacee perenni, riportata in allegato). Studiando questi raggruppamenti, si può capire come siano diverse le loro esigenze. Partendo proprio da queste esigenze andremo a definire come coltivarle nella maniera più corretta. La riproduzione di queste piante è molto diversa. In generale, quando non si ha bisogno di mantenere una determinata purezza varietale, la maggior parte di loro si presta bene alla moltiplicazione tramite seme. Quando invece vogliamo mantenere le stesse caratteristiche della pianta madre, cioè vogliamo la stessa varietà, si applica la moltiplicazione vegetativa (talea, divisione di ceppo, ecc.). La moltiplicazione vegetativa più utilizzata è sicuramente la talea. Per questo tipo di piante vengono utilizzate talee erbacee, prelevate nel periodo vegetativo, da rami che non portino strutture riproduttive. Le talee vengono prelevate nel periodo tardo primaverile, trattandosi di materiale erbaceo è indispensabile che la sua lavorazione venga effettuata immediatamente dopo la raccolta per impedirne la disidratazione. Le talee, una volta prelevate, sono poste in un substrato, costituito da torba e perlite, in contenitori alveolari e posizionati in tunnel freddi; per favorire la radicazione le talee devono essere poste sotto copertura di teli traspiranti (tipo garza) che trattengono umidità e temperatura per un periodo adeguato alle specie di radicazione. Una volta avvenuta la radicazione, le talee sono trapiantate nel contenitore definitivo per la coltivazione e la successiva vendita. Ci sono talee, come ad esempio Geranium spp., Achillea spp., Ajuga spp., e tutte le perenni più vigorose e di facile attecchimento, che possono essere taleate direttamente in contenitore. In questo caso bisogna prestare una attenzione particolare all’irrigazione, in modo da evitare dannosi ristagni idrici. La semina si effettua in alveoli di piccole-medie dimensioni. Si pone più di un seme per alveolo, in genere 3-10 in funzione delle dimensione del seme stesso. Avere più semi per alveolo garantisce da un lato la sicura germinazione, dall’altro lo sviluppo di più piante in uno spazio concentrato che ci consente di avere piante più accestite con una migliore forma e densità di fiore e foglie. Il terriccio usato per la semina ha la caratteristica di trattenere l’acqua, fondamentale in uno spazio di così piccole dimensioni; dopo la semina si copre l’alveolo con sabbia o altro materiale che favorisca la fuoriuscita della plantula senza la formazione di una crosta superficiale. Per la maggior parte delle perenni non è necessario ricorrere alla pregerminazione. Solo alcune, come Anemoni e Ciclamini rispondono positivamente a questo trattamento. Esistono delle perenni che hanno semi di dimensioni molto consistenti, come Ampelopsis spp., Cytisus spp., Spartium spp., con una buona capacità di germinazione intorno all’80-90%. Per queste piante è possibile ricorrere alla semina diretta in vaso. In fase d’emergenza delle plantule è consigliabile un trattamento con un fungicida sistemico, in grado di combattere i marciumi radicali. Per garantire un buon sviluppo radicale, in fase di germinazione sono somministrate delle concimazioni liquide, per fertirrigazione, con un fertilizzante ad elevato titolo in fosforo. E' consigliabile tenere un rapporto di concimazione tra gli elementi di 1: 3 : 0,5. Quando le plantule hanno raggiunto un adeguato sviluppo radicale, si procede al trapianto. Il trapianto può essere eseguito sia a mano che a macchina; in genere si usano vasi di piccole dimensioni, soprattutto per la produzione di perenni tappezzanti (Hypericum calicinum, Pachisandra terminalis, Vinca minor, ecc.). Per la produzione di piante di taglie grandi la coltivazione inizia da piante provenienti da una precedente coltivazione in vaso o piena terra. Il terriccio usato deve essere sciolto e ben drenato per le perenni che vivono in luoghi asciutti e soleggiati, umido e fresco per quelle che preferiscono un habitat poco soleggiato e ombroso (vedi sempre Guida rapida all'utilizzazione delle erbacee). Per le perenni molto vigorose come ad esempio Delphinium, Lupinus, Digitalis, Rudbeckia, Campanula latifolia, Achillea, Phlox paniculata, Salvie spp.,ecc., è preferibile usare un terriccio non concimato o poco concimato e iniziare le concimazioni in copertura seguendo la crescita della pianta. Per le altre perenni a sviluppo medio, è opportuno usare un terriccio con un basso dosaggio di concime a lenta cessione, ad esempio 0,5 Kg di Osmocote per metro cubo di substrato, oppure un concime organico. Per le varietà più vigorose si consiglia di fare uno o due trattamenti con un regolatore della crescita, ad esempio Alar, Cycocel. Un altro modo per controllare la crescita delle piante è quella di trasferire la data del trapianto il più vicino possibile al momento della vendita in modo da avere uno sviluppo sufficiente e ben proporzionato con la dimensione del vaso. Se non riuscissimo a controllare in modo adeguato la crescita e ci trovassimo delle piante troppo grosse, l’unica cosa da fare è un intervento di potatura meccanico che ristabilisca la proporzione tra parte epigea e ipogea. Un accorgimento da tenere, quando ci si appresta alla coltivazione di queste piante, è quello di appoggiare i contenitori su una stuoia antialga, o tappeto, in modo da evitare la fuoriuscita delle radici dal vaso. In generale, dopo l’invasatura, le piante vengono posizionate in pieno sole, dove viene stimolata la crescita ed esaltato il colore del fiore. Per le piante da ombra o mezzombra è consigliabile effettuare la coltivazione in zone ombrose o in apposite strutture chiamate ombrai, dove, con l’ausilio d’apposite reti con maglie a densità diversa, si può raggiungere una riduzione della luce solare fino al 90%. Durante la coltivazione è meglio usare un concime ad elevato titolo in potassio, soprattutto se ci si avvicina alla cattiva stagione. Inoltre l’uso di un fertilizzante di questo tipo ci garantisce una maggiore protezione da eventuali attacchi fungini. Durante la stagione invernale risulta utile proteggere le piante coprendole con un tessuto non tessuto; questo ci garantisce una buona qualità all’uscita dell’inverno e quindi ci sarà di vantaggio per avere una buona vendita. Autori D. Beretta e A. Vavassori