CAMMINO DI PREGHIERA Un’Eucaristia da “costruire per la vita” di ANTONIO DELLA VECCHIA sss Biblista S e noi seguiamo attentamente i Vangeli, vediamo sempre Gesù attorniato dalla folla, dai discepoli, da persone concrete con i loro problemi e le loro speranze. E queste persone hanno un nome, una personalità, hanno una storia da vivere e da raccontare. E Gesù si incontra con loro, li vede, li conosce, e soprattutto li ama. E per loro compie miracoli, dialoga, riporta la speranza persa, ridona fiducia e gioia nella vita, li fa sentire importanti, e soprattutto, col perdono dei peccati, li accoglie nel suo amore misericordioso. E l’uomo torna ad essere figlio di Dio. “Tu mi conosci e mi chiami per nome” Canto di esposizione ANNUNCIO DEL TEMA Il popolo di Israele si trova in esilio. Sta facendo difficoltà a ricostruire una speranza, a mantenere viva una fede nel Dio dei padri, non vede una luce all’orizzonte. Allora interviene ancora una volta Dio, per mezzo di un uomo, un profeta, per riaccendere la speranza e ridonare la certezza di essere conosciuti e amati. Questo brano diventa il nostro annuncio del tema della preghiera. “Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o israele: Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare; perché io sono il Signore Dio tuo, il Santo di Israele, il tuo salvatore… Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo…” (Is. 43,1-4). PREGHIERA MEDITATIVA TUTTI Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; L’EMANUELE 4/2011 - 31 ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre (Fil. 2,6-11) Silenzio di adorazione personale IN ASCOLTO DELLA PAROLA 1a lettura Sono tanti i testi biblici in cui compare l’imposizione del nome, o viene citato il nome. Il nome per gli antichi esprime la funzione di un essere nell’universo. Dio nella creazione dà il nome alle creature, al giorno, alla notte, al cielo, alla terra, al mare, agli animali, all’uomo. Il nome dato alla nascita di ogni uomo e donna esprime, in genere, l’attività e il destino di colui che lo porta. Vogliamo ascoltare, per poi meditare e pregare, l’annuncio del nome umano di Dio. Canto dell’Alleluia Dai Vangeli Luca 1,26-33; Matteo 1,18-23; Luca 2,21 Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù; egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. Parola del Signore! Tutti 32 - L’EMANUELE 4/2011 Lode a te o Cristo! PER LA RIFLESSIONE PERSONALE… Come primo momento possiamo riprendere il testo che ci sta accompagnando quest’anno, il capitolo 6 di Giovanni e lasciarci interrogare sia dai tanti nomi propri che ci sono, sia dai gradi di parentela o di anonimato e cercare di capire chi siamo noi e come ci inseriamo in questo discorso eucaristico. * Nel testo proposto troviamo il nome di una casata, quella di Davide, nomi personali, Maria e Giuseppe che hanno una loro storia, il nome di un messaggero, Gabriele, che compie un servizio. È la nostra storia, quella del vivere quotidiano che ritroviamo in questo brano. Viviamo in una famiglia, abbiamo i nostri nomi, riceviamo e compiamo dei servizi. Un giorno, nella storia di Maria e Giuseppe, è entrato Dio in una maniera particolare, e quella storia è diventata storia di salvezza per l’umanità intera. * La nascita di un figlio comporta sempre la scelta di un nome da donargli. Nella cultura israelita spetta al padre sceglierlo. Qui è l’angelo che propone un doppio nome: Gesù (eb. Jeshoua = JHWH salva) ed Emmanuele (= Dio con noi). Questi nomi sono il programma di vita di Gesù che poi Lui passa a noi. Silenzio di adorazione personale 2a lettura Nella Sacra Scrittura troviamo, oltre all’imposizione del nome, anche il cambiamento del nome. Già dall’inizio della storia della salvezza c’è questa esperienza: i progenitori, Abramo, Sara, ecc. Cambiare nome voleva dire ricevere una nuova missione, un nuovo impegno per il bene del popolo. Dopo l’esperienza dei primi chiamati e il passaparola di aver trovato il Messia, Gesù sceglie uno di loro e gli affida una missione nuova. Canto dell’Alleluia Dal Vangelo di Giovanni (1,36-42) Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava disse: ”Ecco l’agnello di Dio”. E i due discepoli sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano disse: “Che cercate?”. Gli risposero: “Rabbì (che significa maestro), dove abiti?”. Disse loro: “Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui: erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)”. E lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui disse: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)”. Parola del Signore! TUTTI Lode a te o Cristo! PER LA RIFLESSIONE PERSONALE… * Anche noi abbiamo avuto un Giovanni Battista nella vita, chi ci ha indicato Gesù, forse il parroco, le suore, i catechisti. E abbiamo cominciato a seguirlo per fare esperienza di Lui. E con la nostra scelta è iniziato anche l’impegno di indicarlo agli altri. * Ma prima di tutto credo che siano stati i genitori i primi educatori della nostra fede. Appena nati ci hanno portato in Chiesa per ricevere il dono del battesimo e per ricevere un nome nuovo, anche se non l’usiamo materialmente, quello di cristiano. Sì, cristiano, è il nostro secondo nome, perché siamo di Cristo, è la nostra nuova identità, è la missione che abbiamo ricevuto. * Interroghiamoci: che fine ha fatto questo nome nella nostra vita? Lo portiamo con dignità, con coerenza, soprattutto con gioia e lo testimoniamo? Silenzio di adorazione personale L’EMANUELE 4/2011 - 33 Canto PREGHIERA DI LODE TUTTI Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente; giuste e veraci le tue vie, o re delle genti! Chi non temerà, o Signore, e non glorificherà il tuo nome? Perché tu solo sei santo. Tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te, perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati! (Ap. 15,3-4) PREGHIERA DI INTERCESSIONE O Dio Padre, “quanto è grande il tuo nome su tutta la terra” (Sal. 8,2), ti prego perché “in te si allieteranno quanti amano il tuo nome” (Sal. 5,12), e ti chiedo che con la mia vita “annunzierò il tuo nome ai miei fratelli” (Sal. 22,23). Per questo ti invochiamo: TUTTI “Benedetto il suo nome glorioso per sempre” (Sal. 72,19) O Figlio Emmanuele, Dio con noi, “tu che sei giusto per chi ama il tuo nome” (Sal. 119,132), ti invochiamo “non abbandonarci… per amore del tuo nome” (Dan. 3,34), ma donaci forza e coraggio perché nei momenti difficili e oscuri della vita, quando ci sentiamo soli e abbandonati, ci riconosciamo “lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù” (At. 5,41). Ti preghiamo: TUTTI “Signore, il tuo nome è per sempre” (Sal. 135,13) “Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome” (Gv. 14,26) è sceso su di noi nel giorno del nostro Battesimo e abbiamo accettato nel giorno della Confermazione. Lo invochiamo perché possiamo sempre “lodare il Signore e invocare il suo nome” (Sal. 105,1). Ti preghiamo: TUTTI “Canterò inni al tuo nome, sempre” (Sal. 61,9) Chiesa di Dio che esorti l’uomo “perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi” (Fil. 2,10) e ci rimetti “i peccati in virtù del suo nome” (1Gv. 2,12) donaci la forza e il coraggio di benedire sempre “colui che viene nel nome del Signore” (Mt. 23,39). Ti preghiamo: TUTTI “Voglio proclamare il nome del Signore” (Sal. 138,2) Ad ogni invocazione delle preghiere spontanee, preghiamo insieme “RENDO GRAZIE AL TUO NOME” (Sal. 138,2) Canto del Padre nostro Benedizione eucaristica Canto finale 34 - L’EMANUELE 4/2011