FBC
n.5
Rivista Ufficiale del Casale Calcio. Anno 1, 7 ottobre 2015
La Mela
stregata
Il Casale balza al comando ma non ha tempo per
pensarci.
Ezio Rossi guarda al futuro e alla
prossima gara. Si va a Cavour per difendere il
primato e evitare un potenziale “boccone” indigesto
FBC
E
anche
domenica
batticuore. Della
non
serie
è
"a
mancato
Casale
il
non ci
facciamo mancare nulla", i ragazzi di Rossi
hanno deciso di regalare ai propri tifosi un
supplemento
di
pathos,
dopo
l'ultimo
infrasettimanale con Savigliano. E dire che nei
pronostici - e nelle speranze di chi occupava le
gradinate del Palli - serpeggiava la nascosta
convinzione di quella che in gergo si chiama
"domenica
d'agosto":
relax,
panino
porchetta,
successo
tranquillo.
con
Invece,
l'eventuale spuntino pre-gara ha rischiato di
risultare indigesto; dopo il vantaggio ospite il
Casale ha faticato non poco a trovare ritmo e
lucidità. Nell'intervallo, il probabile "richiamo"
di Ezio Rossi ha sortito l'effetto di svegliare la
truppa dal torpore: il Casale ha fatto il Casale,
Messias ha fatto Messias, e le cose si sono
rimesse a posto, con un po' di patema, ma a
posto. Dunque, i nerostellati si godono il
primato solitario; da gustare tuttavia lo spazio
di poche ore poiché mercoledì si torna a
mangiare l'erba. “Ciccio” Priolo non ha dubbi,
a Cavour ci sarà da soffrire, anche per
l’emergenza che ha colpito il centrocampo
casalese.
Massucco
e
Didu
fuori
causa,
Rebolini in forse. Le parole del veterano
nerostellato la dicono lunga sul rispetto con
cui
“oltrepo’”
tiene
in
considerazione
i
portabandiera calcistici della capitale delle
mele. Nella scorsa stagione, Casale lasciò al
Cavour quattro dei sei punti disponibili sul terreno. Non raccoglierò più nessuno dei tuoi
frutti amari, canta Little Steven in “Bitter
Fruit”, un bel pezzo rock del 1987. Occhio
allora a cogliere quello giusto.
Biemme
FBC
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Classe 1998, serio, appassionato.
Giovane ma con la testa sul collo e
le idee chiare. E un impegno:
quello di dare il proprio contributo
per riportare in alto la stella di
Casale.
Birolo
Di Maurizio Barberis
Andrea Birolo, sei tu hai scoperto il calcio, o è il
calcio che ha scoperto te….“La prima. Sin da
piccolo mi padre mi indirizzato al calcio. Ho
iniziato a tirare i primi calcio a Cerrina, il mio
paese, da quando avevo cinque anni, sempre
mio padre mi seguiva. Poi sono passato al Pontestura alla “corte” di Vittorio Turino che mi ha
sempre sostenuto e seguito. Ho fatto tutta la
trafila al settore giovanile del Pontestura per
poi approdare al casale, dove gioco da tre stagioni.” Già, Casale…una bella responsabilità
quella maglia stellata…“Sicuramente Casale è
una piazza importante, dove la gente ti chiede
abbastanza il ché è anche giusto e comprensibile. Poi c’è il fatto che adesso, essendo in Eccellenza, vogliono il salto di qualità per vedere il
Casale nel posto che gli spetta. I tifosi si
aspettano che si vincano tutte le partite, o quasi
tutte. Hai molta pressione addosso e questo,
specialmente se sei giovane complica un po’ le
cose.”
Quale è stato il tuo impatto con il mondo del calcio
adulto… “Nel gennaio scorso sono entrato a far parte del
gruppo della prima squadra, e questo periodo mi ha
formato molto, perché ho cominciato a capire cosa
significa fare calcio in modo, passami il termine “adulto”:
ritmi di gioco più intensi, importanza del risultato,
pressione psicologica. Quel periodo mi è servito per prendere confidenza; adesso mi trovo molto meglio.” Sei un
veterano allora…”Dai, veterano è un parolone…non
esageriamo. Ho dei compagni che loro, si, sono dei veri
veterani. Io cerco di imparare guardandoli.” Nuova
stagione, nuovi obbiettivi, nuovo mister. Qual è il tuo
rapporto con Rossi…”Io non mi ero mai confrontato con
tecnici che hanno calcato palcoscenici importanti, sia da
giocatore che da allenatore. Il mister ha portato la sua
serietà e professionalità e l’ha messa al nostro servizio. A
partire dal numero di allenamenti: come una squadra
professionistica. Certo, questo mi crea qualche
problemino di gestione con la scuola ma il mister è
sempre molto disponibile a venirci incontro, a noi giovani
che studiamo, per evitare di danneggiare il nostro
rendimento scolastico. Rossi è una persona molto intelligente che sa quando deve alzare la voce e quando deve
invece toccare le giuste corde. Sa motivarci al massimo”
Hai parlato di scuola. Quale frequenti? “ Liceo Tecnologico, quarto anno” Difficoltà a conciliare studio e sport?
“Per fortuna sono bravo a scuola ” Beato te…. “Eh però
quando arrivi in quarta non è poi così facile e devi darti
da fare. L’anno scorso con gli allenamenti ero andato un
po’ in difficoltà; poi mi sono ripreso e ho rialzato la
media scolastica. Quest’anno abbiamo affrontato il
problema con il mister e lui ha manifestato la massima
disponibilità, perché anche Rossi ritiene fondamentale la
scuola” Nella scorsa stagione hai vissuto una bellissima
esperienza nella rappresentativa regionale…“E’ stata una
delle soddisfazioni più grandi della mia vita. Essendo
milanista poi, pestare il terreno di gioco dove hanno
giocato grandi campioni è stato molto emozionante,
cambiami nel loro spogliatoio. L’unico rammarico è aver
perso la finale...” Mi aspettavo che, da milanista, il tuo
rammarico fosse per le ultime prestazioni…”Beh, a quello
purtroppo ci siamo un po’ abituati noi milanisti,
ultimamente…”
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Giovanili
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CASALE JUNIORES BEFFATO AL 47’
Succede tutto alla fine. In pochi minuti Luongo vede svanire il successo e deve condividere la testa
della classifica. Risultati positivi per le altre giovanili.
Iniziamo dalla Juniores che non è andata oltre il pari nella gara interna con l’Albese.
Gara senza un attimo di respiro con gli ospiti in vantaggio raggiunti allo scadere della
prima frazione da un penalty di Patrucco. Ripresa combattuta che il Casale gioca quasi
per intero in inferiorità numerica (espulso Alliverti) e regala un finale thriller, con i
nerostellati che si porta in vantaggio al 44’ grazie a Savallo, ma viene raggiunto in pieno recupero da un rigore trasformato da Brazzò. Il contemporaneo pareggio del Canelli consente comunque ai ragazzi di Luongo di rimanere al comando della classifica
con 4 punti, gli stessi del Canelli. Va meglio per gli Allievi fascia b: successo per 1-0 sul
campo dell’Albese e secondo posto in classifica a quota 12; uno in meno della
capolista Trino. I 2001 erano attesi al Bianchi da una difficile prova con la capolista
Orizzonti. Buon pareggio (0-0) che vale un punto di speranza per poter riagganciare la
terza piazza. Nessun problema invece per i Giovanissimi 2002 che passano
agevolmente con cinque gol sul terreno della Fortitudo e continuano a guidare la
classifica a quota 15 in coabitazione con lo Sparta Novara.
(sotto, la foto della compagine Juniores di Luongo)
A cura di Fabio Mignone
1913, periodo natalizio…la nazionale italiana è attesa
da una difficilissima sfida che la vedrà opposta al temibilissimo Wunderteam Austriaco guidato in panchina
dallo stratega Hugo Meisl. Gli austriaci a quel tempo
sono la squadra più forte del centro Europa e giocano
calcio innovativo che gli frutta l’appellativo di squadra
dei sogni ed i nostri dirigenti federali ci tengono moltissimo a ben figurare davanti ad un avversario di tale
caratura; viene così scelta una doppia seduta di allenamenti nelle quali si deciderà la formazione da schierare a Milano l’ 11 Gennaio 1914. Il 26 Dicembre così i
tecnici della federazione si ritrovano a Casale e, con in
testa già la formazione da opporre agli austriaci , chiedono ai nerostellati di fare da sparring partner per una
patita amichevole; gli accordi costringono però il Casale prestare alla selezione azzurra ben tre giocatori ovvero: capitan Barbesino, Caire, G. Gallina. In cambio gli
azzurri fanno vestire di nerostellato Cevenini III
(funambolico bomber dell’ Inter), Boiocchi (ala dell’
U.S.Milanese), Quaglia ( Novara) e Trerè (mediano in
forza al Milan). L’ inizio della gara (14:45) è salutato da
un pubblico numerosissimo che affolla tribune e parterre, e subito i casalesi mettono a dura prova la difesa azzurra che però ribatte colpo su colpo con i suoi
assi De Simoni tra i Pali e De Vecchi al comando della
difesa; Varese e Mattea però sono scatenati e dopo
aver messo a dura prova il portiere azzurro riescono a
costruire al 15’ un azione che lo stesso omber Varese
trasforma in rete. Per tutto il primo tempo gli azzurri
subiscono il forcing nerostellato e solo in qualche rara
occasione si affacciano dalle parti di A. Gallina per merito del bravo e veloce Mosso I coadiuvato dal fratello
e dal casale (prestato all’ azzurro) Caire. La ripresa comincia con la Nazionale all’ attacco ed infatti al 49’, su
suggerimento di G. Gallina, Mosso III pareggia; a quel
punto i neri, paradossalmente, riprendono coraggio ed
al 70’ ritornano in vantaggio ancora per merito di Varese che sfrutta un lancio di Trerè, si invola verso la
porta e insacca imparabilmente nell’ angolino. Nel finale ancora il duo Mattea-Varese impensierisce la difesa azzurra, ma il risultato non cambia più. L’ 11 Gennaio 1914 all’ Arena di Milano la nazionale impatta
(per la prima volta dopo tre sconfitte in altrettante
gare) 0-0 contro il fortissimo Wunderteam, in campo ci
sono Mattea, G. Gallina e Varese…anche il maestro
Meisl ha trovato duro contro le colonne nerostellate
E ADESSO, FINALMENTE LA DOCCIA
Hamza Kerroumi nel tunnel del Palli
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Il Casale balza al comando ma non ha tempo per pensarci. Ezio