Appli cazio ne Nel momento in cui il semaforo volge al verde , un’auto parte con accelerazione costante a=2.2 m/s2. Nello stesso istante un autocarro che sopravviene alla velocità costante di 9.5 m/s sorpassa l’auto. a) A quale distanza oltre al semaforo l’auto risorpasserà il camion? b) Quale sarà la velocità dell’auto in quel momento? a) A quale distanza oltre al semaforo l’auto risorpasserà il camion? Iniziamo a contare il tempo a partire dal momento in cui il semaforo diventa verde (t=0s). Introduciamo un asse di riferimento lungo la strada rettilinea. Fissiamo l’origine nel punto in cui è ferma l’automobile in attesa del verde. Orientiamo l’asse nel verso del moto del camion e dell’automobile. Con queste scelte le condizioni iniziali sono: Auto xAo=0 m vAox=0 m/s aAox=2.2 m/s2 Camion xCo=0 m vCox=9.5 m/s aCox=0 m/s2 A C O x Le rispettive leggi orarie diventano: x A (t) 12 a A xot 2 v Ax (t) a Axo t x C (t) v Cx ot v Cx (t) v Cx o G.M. - Edile A 2002/03 Ci sarà il risorpasso dell’auto quando le posizioni dell’auto e del camion saranno nuovamente uguali. x A (t) xC (t) 1 2 a Ax ot 2 vCx ot Appli cazio ne Calcoliamo l’istante di tempo quando questa situazione si verifica: 1 2 a Axo t 2 vCxo t 1 2 a Axo t 2 vCxo t 0 2 1 a t 2 Axo vCxo t 0 t12 a A t vC 0 xo xo 2vC xo t1 0 t 2 a A xo t1 corrisponde all’istante in cui il camion sorpassa l’auto ferma, anche in quel caso infatti le posizioni dei due veicoli coincidevano. L’istante del risorpasso sarà t2. 2 9.5 m s t2 La velocità dell’auto in quell’istante sarà: 2.2 m 8.64s s2 v Ax (t) aAxot 2.2 ms2 8.64s 19.01ms G.M. - Edile A 2002/03 La posizione in cui avviene il risorpasso, la possiamo calcolare con una delle due leggi orarie: x A (t) 12 a A x ot 2x C (t) xC (t) 12 2.2 m s2 8.64 2 s2 82.1m x C (t) v C x ot x C (t) 9.5 m s 8.64s 82.1m La velocità dell’auto in quell’istante sarà: v Ax (t) aAxot 2.2 ms2 8.64s 19.01ms Appli cazio ne G.M. - Edile A 2002/03 Dall’ugello della doccia sgocciola l’acqua cadendo sul fondo posto 2.00 m più in basso. Le gocce cadono ad intervalli regolari. La quarta goccia si stacca nel momento in cui la prima arriva la suolo. Trovare le posizioni della seconda e terza goccia in quell’istante. Appli cazio ne • Ogni quanto tempo cade una goccia? – Nel tempo impiegato da una goccia a percorre i 2 metri di dislivello ne sono cadute 3 (sono trascorsi 3 intervalli). – E’ essenziale capire quanto tempo una goccia impiega a percorrere i 2 metri tra l’ugello e il fondo. • Studiamo il moto di una goccia: – il moto è uniformemente accelerato, accelerazione di gravità. – Facciamo partire il cronometro nell’istante in cui la goccia si stacca dall’ugello. – Fissiamo un asse di riferimento verticale, orientato verso l’alto, con l’origine sul fondo. – Con questa scelte le condizioni iniziali sono: • xo=2m • vxo=0m/s • axo=-g=-9.81m/s2 l’accelerazione di gravità è diretta verso il basso G.M. - Edile A 2002/03 • La legge oraria della goccia sarà: x(t) x o 12 gt 2 v x (t) gt x(t f ) x o 2 1 gt 2 f L’istante tf in cui la goccia tocca il fondo si può calcolare imponendo che la posizione in quell’istante sia nulla: 2x o 0 tf g Appli cazio ne 2 2m .63s m 9.81 s 2 La durata del moto della goccia è dato da tf -ti Poiché ti è uguale a zero la durata è tf =.63s L’intervallo tra una goccia e la successiva è un terzo di questo valore Dt=.21s Per sapere dove si trovano le gocce due e tre nel momento in cui la prima tocca il fondo, basterà calcolare dove si trovava la goccia 1 dopo un Dt e dopo due Dt. x(Dt) xo 12 gDt 2 2m 12 9.81 .212 1.78m x(2Dt) x o 12 g2Dt 2 2m 12 9.81 .422 1.13m G.M. - Edile A 2002/03 Per provare una palla da tennis la si lascia cadere da una altezza di 4.00 m dal pavimento. Rimbalza fino ad un altezza di 2.00 m. Se è stata in contatto con il suolo per 12.0 ms, qual è stata la sua accelerazione media durante il contatto. Appli cazio ne • La palla da tennis arriva al suolo con una velocità diretta verso il basso • Poiché rimbalza verso l’alto, riparte dal suolo con una velocità diretta verso l’alto. • C’è stata quindi una variazione di velocità. C’è stata una accelerazione! • Fissiamo l’asse y di riferimento diretto l’alto, coincidente con la verticale passante per il punto di impatto, con l’origine nel punto di impatto. a my vyf vyi Dt Occorre calcolare la velocità finale e quella iniziale sull’intervallo di tempo in cui la palla è a contatto con il suolo. La velocità iniziale è quella con cui arriva al suolo dopo la caduta di 4 m La velocità finale è quella con cui riparte dal suolo. G.M. - Edile A 2002/03 • Il moto di caduta è un moto uniformemente accelerato (accelerazione di gravità) • Nel sistema di riferimento scelto, supponendo di far partire il cronometro nel momento del lancio, le condizioni iniziali valgono: – yo= 4.00m – voy=0m/s – aoy=-g=-9.81m/s2 Appli cazio ne y(t) y o 12 gt 2 v y (t) gt • La legge oraria vale: • L’istante in cui la palla raggiunge il suolo si ottiene imponendo che y(tf)=0 (va preso l’istante positivo, il suolo viene raggiunto dopo che la palla è partita) y(t f ) y o 12 gt 2f 0 t f • La velocità in quell’istante sarà: 2yo g 2 4m .903s m 9.81 s 2 v y (t) gt f 9.81 ms2 .903s 8.85 ms • Il valore che abbiamo trovato è il valore della velocità iniziale da utilizzare nella formula dell’accelerazione media. G.M. - Edile A 2002/03 Appli cazio ne • Per calcolare la velocità finale da usare nella formula dell’accelerazione media dobbiamo studiare il moto di risalita. • Anche il moto di risalita è un moto uniformemente accelerato (accelerazione di gravità) • Nel sistema di riferimento scelto, supponendo di far ripartire il cronometro nel momento in cui la palla lascia il suolo, le condizioni iniziali valgono: – yo= 0.00m – voy=? da determinare – aoy=-g=-9.81m/s2 y(t) v oyt 12 gt 2 v y (t) voy gt • La legge oraria vale: • Ricavando il tempo dalla seconda eq. e sostituendo nella prima: t vy vo y v y vo y 1 gt vo y 2g g g 2 y v o yt 12 y vo yvy • Da cui: g v y voy g 2 v 2o y g 12 g v 2y g 2 12 g v2o y 2 g g v o yv y 2 g 1 2 v2o y g 2 v 1 y 2 g v 2y v2oy 2gy G.M. - Edile A 2002/03 Appli cazio ne • Abbiamo ottenuto l’espressione della velocità in funzione dalla posizione v 2y v2oy 2gy • Il modulo della velocità a parità di posizione è lo stesso sia nel moto di risalita che in quello di discesa. • Quando la coordinata y è 2m, il punto più in alto della traiettoria, la velocità è nulla: 2 vo y 2gy max • Possiamo ricavare voy: v o y 2gy max 2 9.81m s 2 2m 39.24 m 2 s2 6.26 m s • Ciò che abbiamo trovato è la velocità finale relativa all’intervallo di tempo in cui la palla è a contatto con il suolo. • L’accelerazione media in questo intervallo di tempo vale dunque: a my v yf v yi Dt 6.26 m s 8.85 m s 1256 ms 2 3 12 10 s G.M. - Edile A 2002/03 Accelerazione in funzione della posizione • In alcuni casi l’accelerazione è nota in funzione della posizione del punto materiale ax(x). – Quindi non si conosce direttamente ax (t), ma la dipendenza dal tempo è nota solo attraverso la legge oraria x(t), ax (x(t)). dv x (t) a x (x) dt • L a definizione di accelerazione ci dice che in ogni intervallo infinitesimo dt, il rapporto tra la variazione di velocità dvx e l’intervallo di tempo dt è proprio uguale all’accelerazione. • Indichiamo con dx lo spostamento infinitesimo subito dal punto materiale nell’intervallo di tempo dt – Se il corpo non è fermo, dx sarà in generale piccolo (infinitesimo) ma diverso da zero. – Possiamo allora moltiplicare entrambi i membri dell’equazione precedente per dx G.M. - Edile A 2002/03 Accelerazione in funzione della posizione • Otteniamo che in ogni intervallo infinitesimo dt vale la seguente uguaglianza: dv x dx a x (x)dx dt • Osservando che dx/dt è la velocità vx, si ottiene: dx dv x v xdv x a x (x)dx dt v xdv x ax (x)dx • Sommando su tutti gli intervalli infinitesimi in cui abbiamo suddiviso l’intervallo di osservazione del moto, otteniamo: f f v dv a (x)dx i x • Integriamo il primo membro: f v dv i x x x i x La variabile di integrazione è vx La funzione integranda è f(vx)= vx La primitiva F(vx)= v2x/2 G.M. - Edile A 2002/03 Accelerazione in funzione della posizione f v2x v 2xf v2xi v xdv x 2 2 i 2 i • Pertanto: f • In conclusione otteniamo: v 2xf v 2xi f 2 a x (x)dx i • Naturalmente per integrare il secondo membro doppiamo conoscere l’espressione di ax(x). • Esaminiamo il caso in cui l’accelerazione ax(x) è costante, ax(x)= axo. v 2xf v 2xi f f 2 a xodx 2a xo dx 2a xoxfi 2a xo (xf x i ) i i • Chiamando, come al solito, vxi=vxo, xi=xo, xf=x(t) e vxf=vx(t) v 2x (t) v2xo 2a xo(x(t) x o ) • Che ci da l’espressione di v in funzione di x • v 2x v2xo 2axo (x xo ) Da confrontare con quanto abbiamo già trovato nel moto di caduta dei gravi. v 2y v2oy 2gy G.M. - Edile A 2002/03