8 Runner’s Post Triathlon Tutti i titoli del TriRoad… e non solo di Tortello Aria d’innovazione nell’ambito delle iniziative interne al TriRoad. Per quanto riguarda i classici Titoli Sociali conferma del duathlon sulla distanza Sprint, mentre per il triathlon quest’anno i titoli sono stati assegnati sulla più impegnativa distanza olimpica. Ma la vera novità è stata l’introduzione del Titolo Sociale di Aquathlon visti i successi di partecipazione avuti nell’appuntamento di Gaggiano dello scorso anno: e in effetti il successo di partecipazione e soprattutto di risultati c’è stato… eccome!!! Ma veniamo ai vincitori. I titoli del duathlon sono stati assegnati in aprile a Rivergaro e hanno riservato una grande sorpresa: il Titolo Sociale Assoluto è stato assegnato ex-aequo con un finale altamente spettacolare che ha visto Stefano “MarathonMan” Scala e Paolo “LoSpartano” Amati duellare fino all’ultimo metro. I titoli dell’Aquathlon sono stati assegnati nell’ormai classico appuntamento di metà giugno a Gaggiano e hanno visto laurearsi Campioni Sociali Assoluti Salvatore “Salvo” Raciti e Federica “TriMotoscafo” Cataudella. I titoli del triathlon sono infine stati assegnati nel bellissimo e durissimo Olimpico di Revine Lago ad inizio agosto e hanno visto l’affermazione assoluta di Giorgio “Il Grigio” Alemanni e Sara “TS” Belotti: per una volta trionfano insieme l’affermata esperienza e l’irruente gioventù. In aggiunta alle classiche competizioni Road da quest’anno sono state introdotte alcune nuove iniziative a carattere competitivo basate sui vari circuiti varati quest’anno dalla Federazione Italiana Triathlon. La prima è stata il 1° Duathlon TriRoad Challenge, la cui classifica si basa sulla somma dei tempi di 3 delle prove del Circuito Duathlon, che ha visto trionfare Giorgio “Il Grigio” Alemmani precedendo Alessandro “Cpt” Bucci e Fabio “BikeMan” Cusimano in campo maschile, mentre in campo femminile non è stato assegnato il trofeo. È stata poi la volta del 1° Triathlon TriRoad Challenge, la cui classifica si basa sulla somma dei tempi di 3 delle prove del Circuito Triathlon, con la vittoria di Paolo “Tatoo” Fistetto (con Fabio “BikeMan” Cusimano e Massimiliano “Iron5Max” Marta rispettivamente 2° e 3°) in campo maschile e Luisella “TriLadyRoad” Iabichella (seguita da Noemi “Morg@na” Morelli) in campo femminile. Conclude il nutrito elenco delle novità il 1° TriRoad Super Challenge che somma le prestazioni finali ottenute nelle classifiche dei 2 Challenge di specialità ed incorona così de facto il TriRoad dell’anno. The winner is… Fabio “BikeMan” Cusimano che precede in classifica Bruno “Tortellone” Meneghetti, mentre in campo femminile non è stato assegnato il titolo. dicembre 2010 All’Elbaman e a Lido delle Nazioni il gran finale di stagione 2010 Il punto del Capitano Siamo una squadra fortissimi Le (nostre) ragioni del successo di Tortello Grande prestazione della squadra TriRoad negli ultimi importanti appuntamenti stagionali. È infatti grazie alle trasferte dell’Elba e di Lido delle Nazione che il RRCM Triathlon è riuscito con una “zampata” finale ad entrare, per il secondo anno consecutivo, nelle 10 più importanti società italiane nell’ambito della Multidisciplina. A fine settembre l’Isola d’Elba è stata teatro del Campionato Italiano Super Lungo svoltosi sulla distanza Ironman. Splendido lo scenario in una giornata praticamente perfetta dal punto di vista meteorologico per una gara riconosciuta come tra le più belle a livello internazionale. E non da meno è stato splendido il comportamento della straordinaria compagine bluarancio che ha visto Federica “TriMotoscafo” Cataudella laurearsi vice campionessa italiana di categoria ed il TriRoad piazzarsi al 12° posto della Classifica a Squadre grazie alle singole performance di Paolo Marini, Marco Nava e Paolo Visigalli. A contorno il TriRoad piazza 9 finishers nell’Elbaman 70.3 e 2 squadre nella staffetta corsa sulla stessa distanza del Campionato Italiano Ironman. All’inizio di ottobre a Lido delle Nazioni si è svolto l’ormai consueto appuntamento di fine stagione. Una due giorni tutta dedicata al triathlon. Il sabato si è corso un triathlon olimpico valido come finale del Circuito Triathlon Olimpico e che ha visto ben 12 finishers bluarancio. Il giorno dopo è stata la volta del Campionato Italiano a Squadre Age Group con la formula a cronometro sulla distanza Sprint. Ottima risposta dello squadrone TriRoad che piazza in classifica, nonostante qualche defezione di troppo dell’ultimissima ora, 4 squadre maschili e 1 femminile conquistando così gli ultimi punti fondamentali per entrare nella “top ten” delle Società italiane e sancire ufficialmente un’altra indimenticabile stagione di triathlon. TRIATHLON? IRONMAN? Ma chi è nato prima? de Il Grigio È un po’ come chiedersi se è nato prima l’uovo o prima la gallina! A me che ho vissuto la nascita di questa nuova disciplina molto da vicino verrebbe da dire che forse è nato prima l’Ironman, quando in quell’ormai lontano 1977 alle isole Hawaii alcuni militari della locale base USA discutevano e si rivendicavano il primato di quale fosse la prova più dura e resistente fra 3 classiche gare che si disputavano sull’isola: la Waikiki Rough Water Swim di 3,8 km nell’oceano, la Bike Race Around Oahu di 180 km e la Honolulu Marathon di km 42,195. Il comandante di marina John Collins mise tutti d’accordo decidendo di organizzare una gara che comprendesse in successione le 3 prove in discussione e che il vincitore sarebbe stato l’autentico Uomo di Acciaio. Detto e fatto! Quel giorno, ignari di quello che stavano facendo, partirono in 14 e il vincitore fu un certo Gordon Haller. Sicuramente nessuno di quei 14 pionieri immaginava che quel giorno stava nascendo un mito degli sport di resistenza: l’Ironman delle Hawaii! Negli anni immediatamente a seguire si organizzarono gare su varie distanze un po’ più alla portata di tutti e questa nuova disciplina crebbe in maniera esponenziale, nacquero le federazioni nazionali e le federazioni continentali, insomma nacque il Triathlon! Vennero regolamentate le distanze e questa nuova disciplina si espanse velocemente in tutto il mondo e soprattutto in Europa dove il 6 agosto 1989 ad Avignone si disputarono i primi Campionati Mondiali sulla distanza che in seguito sarebbe stata denominata “Olimpica”; per la cronaca vinse un “certo” Mark Allen “the Grip”, americano, autentico fuoriclasse di quei tempi ma anche, a mio parere, il più grande di sempre! Dovettero passare ancora un po’ di anni per il debutto del triathlon sullo scenario olimpico a Sidney 2000, quando nella fattispecie la prova femminile ebbe l’onore di aprire i giochi e distribuire le prime medaglie olimpiche. E allora da tutta questa breve cronistoria sembrerebbe proprio che sia nato prima l’Ironman e che poi in seguito è diventato anche triathlon… NO! Forse non è proprio così! Sì perché se andiamo un po’ più in- dietro a ben vedere scopriamo che già nei primi anni ’70, sulle spiagge del sud della California e più precisamente a San Diego, correre, andare in bicicletta e nuotare tutto nello stesso giorno non era una dura prova di resistenza da superare con grande forza di volontà ma molto più semplicemente un modo di vivere. I primi triathleti a San Diego erano corridori in cerca di una alternativa ai classici 10 km di corsa e cosa c’era di meglio dopo la corsa di una bella nuotata nell’oceano o nella baia “Mission”? E allora era inevitabile che prima o poi qualcuno avrebbe messo insieme i due sport. David Pain, un avvocato di San Diego cofondatore del movimento dei corridori masters fu sicuramente uno dei primi a farlo organizzando nel 1972 in occasione della sua festa il “David Pain Birthday Biathlon” una gara che consisteva di 6,2 miglia (10 km) di corsa e mezzo miglio (800 m) di nuoto. Alcuni suoi amici del “club Trak” aggiunsero successivamente al biathlon di Pain anche un giro in bicicletta ed era così nato anche il triathlon. Il “Mission Bay Triathlon” era concentrato intorno alla “Fiesta Island” di San Diego ed è stato molto probabilmente il primo triathlon corsa/bici/nuoto organizzato al mondo, anche se il termine “organizzato” andrebbe interpretato un po’ più liberamente in quanto non c’erano posti bici, pettorali, body da triathlon e miglia segnati, la vera essenza dell’evento fu l’informalità. Il vincitore, per la cronaca, fu un fisiologo 46enne di nome Bill Phillips, insegnante all’università di San Diego; le distanze: 2,8 miglia di corsa, 5 miglia in bicicletta, un quarto di miglio di nuoto, 2 miglia di corsa e ancora un quarto di miglio a nuoto. Quando negli anni successivi ricordarono a Bill che lui era un personaggio storico, il vincitore del primo triathlon, lui ridendo rispose: “Sì, questo un giorno mi darà una tazza di caffè”. Passeranno ancora quattro anni per il primo Ironman. E allora, in conclusione, è nato prima il triathlon o prima l’Ironman? Gli storici della multidisciplina in merito si dividono ma su una cosa sono tutti concordi: il vero evento che ha coinvolto le masse è avvenuto il 22 febbraio di qualche anno dopo, ma questa è un’altra storia, una bellissima storia che racconterò la prossima volta. di Capt.ale A volte faccio sinceramente fatica a capacitarmi delle ragioni del nostro successo. Dopotutto siamo solo un gruppo di amici che, perdonatemi il termine, cazzeggia a destra e a manca facendo, sicuramente, più rumore che risultati. Eppure siamo lì, per il secondo anno consecutivo tra le prime dieci società nel Campionato Italiano per Società istituito alcuni anni orsono dalla Federazione Italiana Triathlon. Non neghiamo che qualche ragionamento l’abbiamo fatto per massimizzare i risultati, però da questi ragionamenti sono scaturite solo delle indicazioni di massima e degli inviti a partecipare ad alcune gare piuttosto che ad altre, facendo leva soprattutto sullo spirito del Club e sulla decoubertiana filosofia partecipativa; certamente non sulla leva economica, avendo lasciato quasi interamente l’onere di lunghe e faticose trasferte ai nostri “atleti”, tantomeno sulla leva dei risultati, non disponendo di un settore giovanile e di atleti élite, contando solo su tantissimi agegroup pochissimi dei quali di alto (o altissimo) livello. E dobbiamo altresì considerare che il sistema di attribuzione dei punteggi del campionato è stato sensibilmente cambiato rispetto al 2009, aumentando considerevolmente l’imponderabilità di ogni programmazione. Detto questo, che cosa ci facciamo ancora al 10mo posto in classifica? E soprattutto, come ci siamo arrivati? Lascio al bravo e capace Tortello la fredda analisi dei numeri, mi limito ad una considerazione “filosofica”. Qualche tempo fa il TriRoad era oggettivamente visto e vissuto come “un’isola esclusiva” di una disciplina “solo per pochi”. Oggi possiamo fieramente affermare che il TriRoad risponde con pienezza alla missione del Club, che si propone di promuovere l’attività sportiva ‘come attività salutare e lotta al sedentarismo con tutti i mali che ne derivano’ “compresa l′attività didattica, indirizzata a tematiche pedagogico-sportive conformemente alla natura stessa dell′Associazione”. Il TriRoad accoglie chiunque, promuove la multidisciplina come attività non per pochi ma alla portata di tutti, organizza allenamenti collettivi in tutte le discipline, promuove incontri divulgativi, propone un approccio allo sport fondato sui valori dell’amicizia, della lealtà, del rispetto delle regole e dell’avversario. E lo fa solo grazie alla passione dei suoi tantissimi soci che, senza chiedere nulla, ne costituiscono anima e spirito. Come quarant’anni fa, siamo pionieri di una nuova cultura di sport e vita: oggi grazie anche al triathlon. Il passato è nostro, il futuro è nostro. W il Road!