Bologna, 06/06/2013 Consigliere Marco Bugani Movimento 5 Stelle Oggetto: INTERROGAZIONE PGN 135014-13 Il sottoscritto Consigliere Comunale Massimo Bugani, pone la seguente interrogazione per sapere: 1. Il numero di alberi abbattuti negli ultimi 3 anni, quante di queste piante erano sane e quali sono le ragioni che hanno portato agli abbattimenti; 2. Quali criteri vengono seguiti nella decisione se abbattere o meno una pianta sana; se tra questi criteri vi è la considerazione che la pianta da abbattere non è autoctona; 3. Come viene smaltito il materiale derivante dagli abbattimenti; 4. Se il Comune ha previsto un piano di abbattimenti programmati nel prossimo futuro, le ragioni di tali abbattimenti e i relativi piani di sostituzione; 5. Di che importo sia la sanzione amministrativa per chi abbatta abusivamente alberature e se sia effettuato un regolare controllo sul regolare pagamento delle sanzioni e la ripiantumazione prevista in tali casi dal vigente Regolamento del Verde; 6. Se sia mai stato preso in considerazione l'ipotesi di curare alberature ammalate anziché abbatterle e se la stessa sia sta scartata per questioni economiche; 7. Quale sia il numero di mq di verde per abitante (sia il dato riferito alle sole aree ubicate nel Comune di Bologna, sia il dato complessivo) e se in tale computo siano ricomprese anche le aiuole spartitraffico, gli arbusti a ridosso dell'asse tangenziale-autostrada e le aree militari; 8. Se la diversa destinazione prevista per queste ultime comporterà una diminuzione della quota di verde calcolata per abitante. Dipartimento Riqualificazione urbana - Settore Ambiente ed energia 40129 Bologna - Piazza Liber Paradisus, 10, Torre A 1. Il numero di alberi abbattuti negli ultimi 3 anni, quante di queste piante erano sane e quali sono le ragioni che hanno portato agli abbattimenti In riferimento al numero di esemplari arborei abbattuti per motivi fitosanitari occorre distinguere tra le piante non più vegete (morte a causa di attacchi di organismi parassitari, fisiopatie o semplicemente per senescenza) e quelle che, seppure ancora in vegetazione, sono colpite da processi degenerativi del legno di entità tale da suggerirne l'abbattimento in virtù della salvaguardia della pubblica incolumità. Analizzando la serie storica degli ultimi 10 anni si può notare come il numero delle prime ammonti in media a circa 800 piante all'anno; si tratta come intuibile, di una cifra che può variare, annualità per annualità, in ragione dell'andamento meteorologico e delle condizioni climatiche. I picchi maggiori si sono infatti verificati a seguito di estati particolarmente siccitose e di inverni rigidi e nevosi che hanno condizionato la vitalità degli alberi, con particolare riferimento alle conifere esotiche. Gli esemplari abbattuti per motivi fitosanitari, sostanzialmente riconducibili ad attacchi di organismi fungini responsabili di processi degenerativi del legno sono, sempre con riferimento al decennio 2003 – 2012, riportati nel sottostante schema: anno n. verifiche strumentali n. abbattimenti 2003 2.340 376 2004 1.673 125 2005 1.659 159 2006 1.934 180 2007 1.975 209 2008 2.185 229 2009 3.167 229 2010 2.526 213 2011 3.350 161 2012 2.989 148 ___________________________________________________________ TOTALE 23.798 2.029 Come si può notare, la percentuale di abbattimenti di esemplari arborei a fronte del numero di verifiche strumentali eseguite è inferiore al 10%. Dipartimento Riqualificazione urbana - Settore Ambiente ed energia 40129 Bologna - Piazza Liber Paradisus, 10, Torre A Complessivamente, poi, ogni anno viene abbattuto per motivi fitosanitari un numero di esemplari che rappresenta circa l'1% del patrimonio arboreo pubblico, costituito da 18.600 esemplari lungo e strade della città e di circa 80.000 piante all'interno di parchi, giardini e altre tipologie di verde. 2. Quali criteri vengono seguiti nella decisione se abbattere o meno una pianta sana; se tra questi criteri vi è la considerazione che la pianta da abbattere non è autoctona Non vengono abbattute piante sane, a meno che non ricomprese all'interno di interventi di riqualificazione, urbanistici o confliggenti con la realizzazione di opere infrastrutturali. In merito alla metodologia adottata per verificare la stabilità degli esemplari arborei che compongono il patrimonio comunale, occorre in ogni caso tenere presente che ogni albero viene sottoposto, sulla base di una specifica programmazione, a ripetute indagini secondo il metodo V.T.A. (Visual Tree Assestment), che prevede due distinte fasi di indagine (così come riportato nello schema in calce). Nella prima, eseguita ogni anno per due volte su tutti gli alberi di pertinenza comunale, sono individuate visivamente le piante secche o palesemente ed irrimediabilmente compromesse sotto il profilo fitosanitario, e quindi da eliminare senza ricorrere ad ulteriori verifiche. Nel contempo, però, l’indagine visiva consente di individuare gli alberi che, pur essendo in discrete condizioni vegetative, presentano difetti che giustificano un controllo strumentale. Nella seconda fase dell’indagine si procede appunto ad una approfondita verifica che viene eseguita con Resistograph e/o Frattometro. Se, alla verifica strumentale, le singole piante non rientrano nei parametri minimi di garanzia di stabilità riconosciuti dai più qualificati studiosi della materia (a causa soprattutto di processi degenerativi dei tessuti legnosi causati da organismi patogeni), le piante devono essere purtroppo abbattute entro un termine predefinito e determinato dal grado di ammaloramento del legno. Non vengono invece applicati criteri di valutazione relativi all'alloctonia delle specie botaniche, se non nel caso delle sostituzione allorché, laddove è possibile nel rispetto dei disegni storici dei giardini, vengono privilegiate le specie autoctone rispetto a quelle esotiche. Dipartimento Riqualificazione urbana - Settore Ambiente ed energia 40129 Bologna - Piazza Liber Paradisus, 10, Torre A Dipartimento Riqualificazione urbana - Settore Ambiente ed energia 40129 Bologna - Piazza Liber Paradisus, 10, Torre A 3. Come viene smaltito il materiale derivante dagli abbattimenti Come disposto nel disciplinare tecnico dell'attuale contratto, lo smaltimento di ogni materiale di origine vegetale (legno, foglie, erba recisa) deve avvenire presso apposito impianto di compostaggio regolarmente autorizzato e secondo la normative vigente in merito. Tale onerosa tipologia di smaltimento non comporta in ogni caso sovraccosti per l'Amministrazione comunale. 4. Se il Comune ha previsto un piano di abbattimenti programmati nel prossimo futuro, le ragioni di tali abbattimenti e i relativi piani di sostituzione Da ormai diversi anni sono state avanzate ipotesi progettuali di rinnovo di intere alberature stradali, supportate da indagini scientifiche legate sia alle condizioni vegetative e fitosanitarie, sia alla reale efficacia ambientale (capacità fotosintetica, assorbimento di CO2 e polveri) di alcune specie botaniche presenti in città. Lo scorso anno, per esempio, è stato svolto da una delle imprese che partecipano all'ATI che si è aggiudicata la gara per la manutenzione del verde pubblico un approfondito studio (sulla base di una metodologia brevettata) sull'alberata composta da sofore (Sophora japonica) presente lungo i viali ci circonvallazione, con particolare riferimento a viale Silvani. Nell'analisi sono stati presi in considerazione numerosi parametri (condizioni fitosanitarie delle piante, loro efficacia, costi di gestione rapportati a costi di espianto e impianto, raffronti tra la capacità di catturare inquinanti su base trentennale) che hanno consentito di mettere in evidenza la convenienza economica ed ambientale a sostituire l'alberata con esemplari appartenenti a specie botanica più idonea al contesto urbano. Purtroppo ogni proposta avanzata nel corso degli anni si è dovuta scontrare sia con la mancanza di adeguati finanziamenti, sia con una cultura conservativa che tende a privilegiare la salvaguardia degli alberi anche quando questa confligge con innovativi criteri agronomici di rinnovamento e gestione, adottati peraltro in molti paesi europei e anglosassoni. La possibilità di condividere con la cittadinanza (e quindi dare corso) a interventi di corretta coltivazione del verde urbano rappresenta una imperdibile opportunità per consegnare alle generazione future un patrimonio arboreo efficace ed efficiente, oltre che paesaggisticamente gradevole. 5. Di che importo sia la sanzione amministrativa per chi abbatta abusivamente alberature e se sia effettuato un regolare controllo sul regolare pagamento delle sanzioni e la ripiantumazione prevista in tali casi dal vigente Regolamento del Verde Dipartimento Riqualificazione urbana - Settore Ambiente ed energia 40129 Bologna - Piazza Liber Paradisus, 10, Torre A In base a quanto previsto dal vigente Regolamento Comunale del Verde Pubblico e Privato, entrato in vigore nella primavera del 2009, la sanzione per l'abbattimento abusivo di un alberatura (Titolo V – articolo 26) l''importo della sanzione ammonta a € 400. A seguito dei verbali redatti dagli organi preposti al controllo, viene emessa specifica ordinanza di reimpianto coattivo (art. 12) o, nei casi in cui non sussistano le necessarie condizioni agronomiche (disponibilità di terreno permeabile e/o spazio fisico necessario al corretto sviluppo delle piante, secondo quanto riportato nell'art. 11) viene richiesto il pagamento di uno specifico indennizzo (art. 11 – comma 6) La verifica dell'effettivo pagamento delle sanzioni è in capo al settore Entrate. 6. Se sia mai stato preso in considerazione l'ipotesi di curare alberature ammalate anziché abbatterle e se la stessa sia sta scartata per questioni economiche Occorre chiarire a quali patologie si fa riferimento, distinguendo tra quelle di carattere entomologico e quelle imputabili ad altri organismi patogeni (batteri e funghi). Se alcuni insetti potrebbero infatti essere combattuti senza eccessivi oneri e con impatti sull'ambiente minimali, per altri artropodi l'emissione in atmosfera di prodotti di sintesi sconsiglia l'intervento. Relativamente agli attacchi fungini responsabili delle carie del legno (a cui si deve la gran parte degli abbattimenti per motivi fitosanitari legati alla compromissione della stabilità degli alberi) non esistono rimedi alla degenerazione dei tessuti, che è un processo inesorabile. Solo nel caso di esemplari arborei di grande rilevanza o addirittura con carattere di monumentalità, colpiti da questo tipo di patologia, possono essere previsti interventi di contenimento e riduzione della chioma (con un snaturamento del portamento) finalizzati al contenimento del carico statico in modo da poterne procrastinare, anche se solo di pochi anni, l'abbattimento. 7. Quale sia il numero di mq di verde per abitante (sia il dato riferito alle sole aree ubicate nel Comune di Bologna, sia il dato complessivo) e se in tale computo siano ricomprese anche le aiuole spartitraffico, gli arbusti a ridosso dell'asse tangenziale-autostrada e le aree militari Attualmente, al netto del parco dei Prati di Mugnano, di proprietà comunale ma localizzati in territorio di Sasso Marconi, la superficie di verde pubblico ammonta a 991 ha. Questo significa che a disposizione di ogni bolognese ci sono circa 27 mq di verde. Se si considera il solo verde attrezzato, ossia quello realmente fruibile (al netto del verde di arredo stradale) la superficie complessiva è di circa 800 ha con una dotazione pro capite di 21 mq (una delle maggiori nel panorama nazionale). In tale dotazione non sono ovviamente comprese le aree militari che, come noto, non sono ancora state trasferite all'Amministrazione comunale. Dipartimento Riqualificazione urbana - Settore Ambiente ed energia 40129 Bologna - Piazza Liber Paradisus, 10, Torre A 8. Se la diversa destinazione prevista per queste ultime comporterà una diminuzione della quota di verde calcolata per abitante Ovviamente, è ragionevole pensare che ci sarà, una volta definita la destinazione delle aree militari, una implementazione del verde pubblico che al momento non è possibile quantificare in ragione delle sistemazioni puntuali di tali spazi e dell'effettiva destinazione a verde di porzioni di essi. Il direttore dott. Roberto Diolaiti Dipartimento Riqualificazione urbana - Settore Ambiente ed energia 40129 Bologna - Piazza Liber Paradisus, 10, Torre A